ISTITUTO COMPRENSIVO N.1 DI BOLOGNA

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1 PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA ISTITUTO COMPRENSIVO N. 1 BOLOGNA ANNO SCOLASTICO 2014/2015

2 ISTITUTO COMPRENSIVO N.1 DI BOLOGNA L Istituto Comprensivo n. 1 è nato nel 1997 dall unione di tre plessi di scuola primaria (Franco Cesana, Giovanni XXIII e Giorgio Morandi) ed uno di scuola secondaria di 1^ grado, Giuseppe Dozza. Dall anno scolastico 2004/2005 è stata istituita la scuola statale dell infanzia presso la scuola Giovanni XXIII, da quest anno intitolata Futura e trasferita nella nuova sede. DIRIGENZA c/o Scuola secondaria di primo grado GIUSEPPE DOZZA Via De Carolis, 23 tel fax Dirigente Scolastico Reggente: Dr.ssa Giovanna Cantile UFFICIO DI SEGRETERIA c/o Scuola secondaria di primo grado GIUSEPPE DOZZA Via De Carolis, 23 tel fax segreteria@ic1bo.it D.S.G.A.: Pasquale Gariuolo FUTURA 4 SEZIONI Via Tintoretto, 4 tel fax scuola.infanzia@ic1bo.it SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLE PRIMARIE FRANCO CESANA 10 CLASSI Via Guardassoni, 1 tel e fax scuola.cesana@ic1bo.it GIOVANNI XXIII 9 CLASSI Via Leonardo da Vinci, 3 tel e fax scuola.giovanni23@ic1bo.it GIORGIO MORANDI 10 CLASSI Via del Beccaccino, 25 tel e fax scuola.morandi@ic1bo.it SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO GIUSEPPE DOZZA 18 classi Via De Carolis, 23 tel fax segreteria@ic1bo.it

3 I RUOLI E I COMPITI NELLA SCUOLA IL DIRIGENTE SCOLASTICO Ha la rappresentanza legale del Circolo. Assolve le funzioni di direzione, coordinamento, promozione, valorizzazione delle risorse umane e professionali e gestione delle risorse finanziarie. Opera per garantire la gestione unitaria dell'istituzione scolastica sia sotto il profilo pedagogico - didattico, sia sotto quello organizzativo e finanziario. Cura i rapporti con l'amministrazione scolastica, gli Enti Locali, le A.S.L. e le Agenzie educative del territorio. E responsabile della sicurezza. COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO 1 Collaboratore Vicario e 1 Secondo Collaboratore 1 Referente per ogni plesso dell I.C. 8 Funzioni Strumentali per le quali sono incaricati, in totale, 11 docenti. I DOCENTI Prendono parte alle riunioni degli Organi Collegiali e alle commissioni di lavoro per la realizzazione del POF. Si attivano per favorire l'inserimento degli alunni nell'ambiente scolastico con momenti specifici di accoglienza. Accompagnano e aiutano gli alunni nella crescita, ne promuovono l'apprendimento, valorizzando la "specificità" di ognuno. Curano i rapporti con le famiglie, gli Enti Locali e alcune Associazioni pubbliche e private. Nell'ambito del Collegio dei Docenti elaborano e valutano il POF d Istituto. Organizzano e partecipano al piano di aggiornamento. ASSISTENTI AMMINISTRATIVI Eseguono attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e capacità di esecuzione delle procedure, pure per finalità di catalogazione. Hanno competenza diretta della tenuta dell archivio e del protocollo. Collaborano con il DSGA, svolgendo attività di tipo contabile e gestionale connesse all attività scolastica. Hanno rapporti con gli utenti del servizio scolastico. COLLABORATORI SCOLASTICI Eseguono, nell ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica. Sono addetti ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni (nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all orario delle attività didattiche e durante la ricreazione) e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l ordinaria vigilanza e l assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Prestano ausilio materiale agli alunni diversamente abili nell accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all interno e nell uscita da esse, nonché nell uso dei servizi igienici e nella cura dell igiene personale.

4 DOVE SIAMO? L I.C. n. 1 è situato in un quartiere urbano di semi-periferia, la zona Barca del quartiere Reno del Comune di Bologna, da cui proviene la maggior parte degli alunni iscritti. Tuttavia, molti sono gli alunni provenienti anche da altre zone, per vari motivi di organizzazione familiare o lavorativa dei genitori. Dal punto di vista storico-sociale, il quartiere si è sviluppato soprattutto a partire dal dopoguerra, con il trasferimento, nel territorio, di nuclei familiari originari delle campagne circostanti e, negli anni 60-80, con l arrivo di famiglie dal sud. Attualmente si registra la presenza di numerosi gruppi di stranieri in quanto vi sono state consistenti assegnazioni di edilizia popolare ad immigrati provenienti da varie parti del mondo. Il quartiere presenta quindi una popolazione molto eterogenea: accanto a livelli culturali medio-alti, permangono aree di svantaggio socio-culturale. Una realtà così eterogenea offre indubbie occasioni di arricchimento ma nel contempo, impegna la scuola ad attivare strategie funzionali alla realizzazione di un Piano dell Offerta Formativa ricco ed articolato, attraverso il quale rispondere alla complessità dell utenza e alla diversificazione dei bisogni. 4

5 FINALITA GENERALI Alla luce di quanto detto nella presentazione, risultano evidenti: la necessità di integrazione e coesione dell utenza scolastica in relazione alla varia provenienza socio-culturale e territoriale, inclusi alunni stranieri o in situazione di svantaggio; la necessità di favorire negli allievi lo sviluppo di una personalità capace di superare le insicurezze individuali e le difficoltà connesse alla società odierna; la necessità di offrire attività pomeridiane per rispondere alle richieste delle famiglie (lavoro, difficoltà a trovare spazi per seguire i figli, desiderio di percorsi qualificati). L Istituto Comprensivo n.1 si impegna a: realizzare la continuità del processo educativo, promuovere potenzialità e creatività individuali, favorire il successo formativo degli alunni, tenendo conto di stili e tempi di apprendimento personali attuare interventi mirati all integrazione e alla prevenzione del disagio e della dispersione valorizzare le differenze culturali vivere in stretto rapporto con il territorio attraverso: la valorizzazione delle esperienze pregresse di ogni alunno l apprendimento di conoscenze ed abilità, tramite l'uso integrato dei diversi linguaggi, delle immagini, del corpo, delle parole la maturazione dell individuo con l acquisizione di un metodo di lavoro basato su ideazione, progettazione, applicazione e valutazione la partecipazione alla realizzazione di attività comuni, stimolando gli alunni al dialogo, al confronto interpersonale e all accettazione dell altro per consentire a ciascuno di: acquisire consapevolezza e autonomia nei processi di apprendimento acquisire competenze nell utilizzazione e fruizione di linguaggi utilizzare la creatività come atteggiamento per conoscere e interpretare se stessi e il mondo costruire la propria identità rielaborando e socializzando esperienze orientarsi nella complessità della propria realtà socio- culturale saper operare scelte consapevoli acquisire comportamenti finalizzati ad una convivenza democratica. 5

6 PRINCIPI ISPIRATORI UGUAGLIANZA L lstituto Comprensivo n. 1 di Bologna non accetta alcuna forma di discriminazione. ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE La scuola si impegna, con opportuni atteggiamenti ed azioni di tutto il personale, a favorire l'accoglienza dei genitori e degli alunni, l'inserimento e l'integrazione, con particolare riguardo alla fase di ingresso alle classi iniziali. Impegno continuo è prestato per le problematiche relative agli alunni stranieri, a quelli diversamente abili o in situazione di svantaggio. Nello svolgimento della propria attività, tutto il personale ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi degli alunni. IMPARZIALITA' E REGOLARITA' Il personale dell Istituto agisce secondo criteri di obiettività ed equità. Attraverso le sue componenti e con l'impegno delle Istituzioni collegate, la scuola garantisce la regolarità e la continuità del servizio e delle attività educative, nel rispetto delle norme e dei principi sanciti dalla Legge e in applicazione delle disposizioni vigenti. LIBERTA D INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE La programmazione è il frutto di riflessione condivisa che si esplica collegialmente ed assicura rispetto della libertà di insegnamento; garantisce, inoltre, la formazione dell alunno stimolandone le potenzialità individuali, contribuendo allo sviluppo della personalità nel rispetto delle Indicazioni Ministeriali. L aggiornamento e la formazione in servizio costituiscono un impegno per tutto il personale ed un compito per l amministrazione, che assicura interventi organici e regolari. PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA E TRASPARENZA Istituzioni, personale, genitori, alunni sono protagonisti e responsabili dell'attuazione del PATTO di CORRESPONSABILITA, attraverso una gestione partecipata della scuola, nell'ambito degli Organi Collegiali e delle procedure vigenti. I loro componenti favoriscono la più ampia realizzazione degli standard generali del servizio. L'Istituzione Scolastica, anche in collaborazione con altre Agenzie del Territorio, si impegna a favorire attività extrascolastiche che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, consentendo l'uso degli edifici e delle attrezzature fuori dall'orario del servizio scolastico. Il personale della scuola promuove ogni forma di partecipazione e garantisce la semplificazione delle procedure ed una informazione completa e trasparente. Le attività scolastiche, ed in particolare l'orario di servizio di tutte le componenti, devono conformarsi a criteri di efficienza, efficacia, flessibilità nell'organizzazione dei servizi amministrativi, dell'attività didattica e dell'offerta formativa integrata. Per le stesse finalità, la scuola garantisce ed organizza l'aggiornamento del personale in collaborazione con Istituzioni ed Enti, nell'ambito delle linee di indirizzo e delle strategie di intervento definite dall'amministrazione. 6

7 OBIETTIVI GENERALI Sulla base del diritto dell'alunno a ricevere un'educazione e un istruzione adeguate alle esigenze del contesto sociale e culturale, l'offerta educativa e formativa dell Istituto tiene conto delle esigenze e delle necessità del singolo di vedere rispettati i ritmi e i modi di apprendere di ciascuno. In ogni scuola la pratica educativa fa riferimento ai seguenti criteri: RISPETTO DELL UNITÀ PSICO-FISICA DELL ALUNNO nella scuola di base la formazione deve tendere ad uno sviluppo integrale e armonico della persona, mirando tanto agli aspetti cognitivi, quanto a quelli fisici, affettivi e relazionali; CENTRALITÀ EDUCATIVA DELLA CORPOREITÀ DELL ALUNNO l alunno entra in relazione con il mondo attraverso il corpo; il corpo, a sua volta, è un potente mezzo di espressione e di comunicazione; FUNZIONE EDUCATIVA DELL'ESEMPIO i principi fondamentali enunciati nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo non possono essere semplicemente "trasmessi". Per essere credibili devono innanzitutto essere concretamente praticati dagli adulti, che devono comportarsi in modo coerente rispetto ai valori ai quali si intende educare; ATTEGGIAMENTO DI RICERCA la cultura e la scienza concordano ampiamente sul fatto che in nessun campo è possibile scoprire una verità sicura e assoluta; la scuola non è depositaria della verità, ma può e deve fornire ai ragazzi gli strumenti per costruirsi una propria interpretazione del mondo e della realtà, da mettere costantemente a confronto con l'interpretazione degli altri; in questo contesto anche l'errore diventa elemento di riflessione e discussione nell'ambito del gruppo-classe; EDUCAZIONE ALL'IMPEGNO E AL SENSO DI RESPONSABILITÀ ciascuno di noi può e deve "progettare" la propria esistenza nella massima libertà possibile, ma anche con il massimo rispetto per gli altri; l adesione agli impegni assunti e il senso di responsabilità caratterizzano ogni comportamento umano autenticamente libero; PROMOZIONE DELLA COOPERAZIONE il gruppo-classe e la comunità scolastica rappresentano due luoghi fondamentali per la crescita dei ragazzi; la discussione e il confronto fra pari sono strumenti che favoriscono non solo lo sviluppo sociale e affettivo, ma anche quello cognitivo; la cooperazione anche fra gruppi, classi e scuole diverse è uno strumento per consolidare e condividere conoscenze ed esperienze. Le attività educative e di insegnamento sono finalizzate in ogni caso a garantire a tutti le opportunità formative necessarie per poter raggiungere risultati finali coerenti con il progetto educativo messo a punto dalla scuola. Ciò significa che nelle scuole si opera per favorire il recupero dello svantaggio socio-culturale e delle difficoltà individuali, attenendosi al principio educativo che la proposta formativa deve essere differenziata e proporzionale alle difficoltà e alle esigenze di ciascuno. 7

8 LA PEDAGOGIA E LA DIDATTICA IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO L Europa Il Parlamento e il Consiglio d Europa delineano 8 competenze chiave per l apprendimento permanente. Le competenze sono definite in questa sede come una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze-chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale e l occupazione. Il quadro di riferimento delinea otto competenze-chiave: 1. comunicazione nella madrelingua 2. comunicazione nelle lingue straniere 3. competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia 4. competenza digitale 5. imparare a imparare 6. competenze sociali e civiche 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità 8. consapevolezza ed espressione culturale L Italia Il nuovo obbligo di istruzione (D.M 22 agosto Regolamento recante norme in materia di adempimento dell obbligo di istruzione), in accordo con le raccomandazioni europee, fa quindi esplicito riferimento al conseguimento delle seguenti competenze: Imparare ad imparare: acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare: utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i risultati. Comunicare: comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace, utilizzando i diversi linguaggi. Collaborare e partecipare: interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista. Agire in modo autonomo e responsabile: riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle. Individuare collegamenti e relazioni utilizzare gli strumenti che permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo. Acquisire ed interpretare l informazione: valutare criticamente l attendibilità e l utilità di un informazione ricevuta, distinguendo fatti ed opinioni. 8

9 L IDEA DI PERSONA L I.C L alunno é un soggetto attivo, interattivo, portatore di conoscenze e competenze: la sua identità è data dall interazione tra le tre dimensioni affettiva, sociale e cognitiva. 2. É un sistema complesso contemporaneamente aperto verso l esterno e chiuso nel dar vita alla propria identità ed organizzazione. 3. Il risultato del processo educativo deve avere lo scopo di formare un essere umano: a) capace di costruire quadri concettuali aperti e flessibili (relazioni tra concetti delle discipline e tra discipline) b) padrone dei contenuti adatti a capire il mondo attuale c) possessore dei codici adeguati alle attuali forme di comunicazione (regole della comunicazione verbale e scritta, del linguaggio scientifico, dell immagine, sonoro, multimediale) d) desideroso di progettare, comprendere, costruire e argomentare. L IDEA DI IDENTITA PERSONALE E CULTURALE 1. Distinguiamo un autonomia di tipo pratico, intesa come autosufficienza (che consiste nella capacità di badare a se stesso e ai propri bisogni, in relazione all età), dall autonomia intesa come capacità mentale di adattare i propri schemi a nuovi contesti. 2. Lo sviluppo equilibrato della personalità passa attraverso un percorso graduale di acquisizione dell autonomia: a) relativamente alla gestione del proprio corpo (abbigliamento, igiene, alimentazione, coordinazione motoria) b) relativamente alla partecipazione alla vita scolastica (rispetto delle regole comuni, elaborazione personale delle conoscenze acquisite, costruzione di rapporti positivi con adulti e compagni) c) relativamente all elaborazione di schemi di azione e di concetti per sviluppare la capacità di compiere scelte autonome, di orientarsi. L IDEA DI AUTONOMIA E PERSONALITA 1. Gli aspetti che compongono l'identità di una persona riguardano la sfera affettiva, cognitiva e sociale. 1. L'identità è la risultante di componenti biologiche, psicologiche, fisiche, socio-culturali. Per un equilibrato sviluppo dell'identità è necessario il rafforzamento di alcuni atteggiamenti fondamentali quali: stima di sé, fiducia nelle proprie capacità, curiosità, sicurezza, equilibrio affettivo. 2. L' identità personale è indissolubilmente legata all idea di appartenenza al territorio e alla sua cultura. 3. La conoscenza di altre culture e di altri contesti è fondamentale per non trasformare l identità in isolamento. Le capacità di collaborare, decentrarsi, comunicare e cooperare sono centrali nel processo educativo. 4. La dimensione europea dell educazione contestualizza il processo educativo in ambito transnazionale. L IDEA DI SVILUPPO 1. Va considerato nelle tre dimensioni cognitivo-sociale-affettivo. 2. Va collegato allo sviluppo dei concetti, del rapporto con gli altri e con se stesso, allo sviluppo emotivo. 3. Tutti gli aspetti della personalità interagiscono fra di loro e dipendono dall interazione soggettoambiente. 4. L alunno compie un cammino formativo con il quale si affinano le sue capacità affettivo - relazionali, senso - percettive, motorie, cognitive e linguistiche, attraverso le quali costruisce un immagine diversa di sé e della realtà che lo circonda. 5. É legato alla costruzione della personalità dell alunno. Esso avviene agendo sulle cose e sulle persone che lo circondano per arrivare poi ad una rielaborazione simbolico - concettuale della realtà. 9

10 L IDEA DI SCUOLA La scuola deve: 1. organizzare un curricolo adatto agli alunni che la frequentano 2. attivare percorsi individualizzati e di recupero delle difficoltà di apprendimento 3. organizzare attività di sviluppo e di arricchimento formativo 4. sviluppare un progetto unitario per gli alunni dalla scuola dell infanzia alla scuola secondaria di 1^ grado 5. progettare un percorso integrato tra le diverse discipline 6. progettare un percorso educativo collegato alla realtà territoriale in cui l alunno vive 7. costruire reti con altre scuole (per sviluppare possibilità di comunicazione, formazione, gestione di servizi, ecc.) 8. rispondere alle richieste sociali dell utenza. CONSAPEVOLEZZA CORRESPONSABILITA TRASPARENZA IDENTITA ACCOGLIENZA FLESSIBILITA VALORIZZAZIONE DEL CURRICOLO SCOLASTICO DELL ALUNNO ATTRAVERSO LO SVILUPPO ED IL RECUPERO DIVERSIFICAZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA INCLUSIONE CONTINUITA PERSONALIZZAZIONE DELLE RISPOSTE RISPETTO AI BISOGNI VALORIZZAZIONE DELLE RISPOSTE PROFESSIONALI E STRUTTURALI APPROCCI LABORATORIALI 10

11 OBIETTIVI COGNITIVI TRASVERSALI - Ascoltare e osservare con attenzione ed essere in grado di comprendere correttamente i contenuti dei messaggi scritti, verbali e non verbali. - Distinguere le informazioni principali da quelle accessorie. - Formulare messaggi riguardanti la propria esperienza personale. - Produrre messaggi orali adeguati alle situazioni comunicative. - Osservare e riflettere su fatti e fenomeni distinguendone i vari elementi, la loro funzione, le relazioni, le analogie, le differenze. - Analizzare e conoscere i processi. - Leggere correttamente, comprendendo il significato dei testi relativi a tutti i campi d esperienza e alle discipline. - Comprendere un testo scritto individuando le informazioni principali, le relazioni causali e consequenziali che collegano le varie parti. - Analizzare la comunicazione verbale e non verbale individuandone la struttura, il contenuto, il linguaggio. - Usare in modo appropriato il linguaggio orale e scritto e i linguaggi specifici dei campi d esperienza e delle discipline, compresi quelli delle nuove tecnologie. - Produrre testi ed elaborati corretti nella varietà dei codici, dei registri e dei differenti linguaggi. - Applicare tecniche di sintesi. UNITARIETA DELL APPRENDIMENTO Più docenti operano sulle stesse strutture cognitive, anche con tematiche diverse. L unitarietà del processo è data dalla competenza (cognitivametacognitiva) perseguita. Matrice Interdisciplinare Più docenti programmano per mappe cognitive, centrando l interesse sia sulle competenze da raggiungere sia sulle conoscenze da acquisire. I prerequisiti sono di natura cognitiva e meta cognitiva. I laboratori sono collegati alle discipline. Unitarietà dell apprendimento Più docenti operano sulla stessa tematica, da punti di vista disciplinari diversi. L unitarietà del processo è data dall argomento oggetto dell unità di apprendimento. Matrice Multidisciplinare Più docenti programmano per mappe di contenuti, centrando l interesse principalmente sulle conoscenze da acquisire. I prerequisiti sono collegati a competenze, interessi e conoscenze. I laboratori sono un occasione di approfondimento degli argomenti. 11

12 UN CURRICOLO CENTRATO SUGLI ALUNNI I docenti dei Consigli di Classe, Interclasse e Intersezione operano in relazione a: Aspetto pedagogico: - idea di alunno - idea di scuola - idea di insegnamento/ apprendimento - stili cognitivi - modalità di valutazione Obiettivi minimi che tutti devono raggiungere Piani individualizzati e/o personalizzati Aspetto didattico: - interazione tra discipline - nuclei tematici multidisciplinari - obiettivi di raccordo tra ordini scolastici - progetti di arricchimento formativo - attività di recupero Ampliamento dell offerta formativa per i singoli alunni Consolidamento e sviluppo delle competenze di base Aspetto metodologico: - modelli di insegnamento (lezione frontale, attività di gruppo, problem solving ) - modelli di apprendimento - abilità di studio e metodo di lavoro - utilizzazione degli strumenti di apprendimento (testi, schede, computer) Organizzazione del lavoro: - ambiti di collaborazione tra docenti - classi aperte - laboratori multidisciplinari - gruppi di livello, tematici 12

13 PIANO PER L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Sono da considerare alunni con bisogni educativi speciali: gli alunni diversamente abili, per i quali ci si continuerà ad attenere alla normativa vigente (L. 104/92), che prevede l assegnazione di insegnanti di sostegno e l elaborazione del Piano Educativo Personalizzato dal team docente/consiglio di Classe, gli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.) con certificazione medica (L.170/2010) per i quali è obbligatoria la stesura di un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.), gli alunni in situazione di svantaggio socio-economico tale da compromettere le abilità e le competenze di base, segnalati dai Servizi Sociali, gli alunni con limitazioni linguistico-culturali, in particolare gli allievi stranieri neo arrivati o di recente immigrazione. Il compito della scuola è quello di sostenere gli alunni con BES per i quali è opportuna l'adozione di particolari strategie didattiche finalizzate all inclusione, quale l utilizzo di adeguati strumenti compensativi. Per le suddette tipologie di alunni verrà predisposto dal team docente/consiglio di classe un Piano Didattico Personalizzato sulla base di un modello integrato e unico, valevole sia per la scuola Primaria che per la scuola Secondaria di Primo Grado, redatto dall intero team docenti/consiglio di Classe, firmato e condiviso dai genitori (o dai detentori della patria potestà) e dal Dirigente Scolastico o da un docente da lui delegato. ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI La diversa tipologia delle disabilità richiede particolare attenzione nei processi di socializzazione dell alunno all interno del gruppo classe ed un attenta valutazione dei processi formativi di ognuno. L aspetto socio-affettivo dell integrazione accompagna ogni intervento che cerchi di creare un ambiente accogliente e rispondente ai bisogni specifici degli alunni. In alcuni casi le competenze linguistiche sono limitate o non corrispondenti all età. Queste difficoltà contribuiscono a creare una situazione in cui la partecipazione dell alunno all attività didattica non sempre risulta adeguata. La diversificazione delle strategie didattiche favorisce lo sviluppo di un percorso formativo finalizzato al conseguimento di obiettivi opportunamente individuati. Obiettivi generali Favorire l integrazione dell alunno diversamente abile all interno della classe e della scuola. Consentire all alunno diversamente abile una sempre maggiore partecipazione all attività didattica della classe, aumentandone il coinvolgimento, il grado di autostima e la motivazione personale. Valorizzare le sue potenzialità e le sue competenze favorendo modalità cooperative. Favorire il confronto con l altro e prendere consapevolezza di se stessi decentrando il proprio punto di vista all interno di varie situazioni. Promuovere l acquisizione dell autostima, dell autonomia personale e sociale. Favorire lo stare insieme agli altri per giocare e apprendere nel rispetto delle regole di convivenza. Favorire l ascolto, il confronto, la comunicazione, la cooperazione e il coordinamento tra docenti, educatori, operatori psico-sociali e famiglia, coinvolti nella cura e nell educazione degli alunni diversamente abili. 13

14 Fasi e azioni Attività di accoglienza ed esperienze finalizzate all integrazione degli alunni diversamente abili, di quelli in situazione di disagio e delle loro famiglie. Incontri con le famiglie e con gli operatori dell AUSL (gruppi operativi) Colloqui con gli insegnanti del precedente ordine scolastico e con gli specialisti per raccogliere tutte le informazioni utili per il passaggio di scuola. Attività di osservazione per una conoscenza accurata della situazione di partenza. Stesura collegiale del P.D.P. Interventi educativi individualizzati in base alle competenze, ai ritmi e agli stili di apprendimento. Attività laboratoriali organizzate per classi aperte, per piccoli gruppi e/o gruppo classe. Gruppo di autoformazione degli insegnanti di sostegno. Individuazione di materiali, strumenti, sussidi utili e risorse disponibili. ALUNNI STRANIERI Data la presenza di numerosi alunni stranieri, di nascita o di origine, l Istituto è impegnato a: favorire l acquisizione ed il pieno possesso della lingua italiana, attraverso: - adeguata accoglienza dei neo arrivati; - organizzazione di i corsi di alfabetizzazione e sostegno, anche con progetti integrati; - partecipazione alle iniziative di vario tipo promosse dalla scuola, per favorire l integrazione, anche delle famiglie; - preparazione di materiale didattico specifico; - aggiornamento e approfondimento per i Docenti con alfabetizzatori ed esperti esterni. Allo scopo di dare piena attuazione a quanto previsto dalla normativa vigente in tema di accoglienza, orientamento, iscrizione, assegnazione alle classi degli alunni non italofoni, l IC 1 è stato individuato dagli uffici territoriali competenti come Scuola Polo 1^ Ciclo, di cui fanno parte istituti di 1^ e 2^ grado ed ha come area di riferimento la zona sud-ovest della città di Bologna. 14

15 LA CONTINUITA FRA I DIVERSI GRADI DI SCUOLA La presenza per molti anni nella stessa istituzione scolastica permette alla scuola di essere punto di riferimento unitario per i genitori lungo il percorso di cambiamento e di evoluzione dei figli e favorisce un azione didattica coordinata da parte dei docenti dell intero ciclo scolastico dell obbligo. La continuità si fonda sul riconoscimento della piena dignità educativa di ogni ordine scolastico. Non è ricerca di uguaglianze e/o omologazioni, ma è impegno a costruire un processo formativo coerente e coordinato che dalla Scuola dell Infanzia accompagna gli alunni nel percorso scolastico fino al passaggio alla Scuola Superiore. Nel passaggio da un ordine di scuola all altro si sperimentano cambiamenti e novità che sono di stimolo alla crescita ma richiedono l impegno degli alunni e quello delle famiglie, anche da un punto di vista emotivorelazionale. La continuità si realizza attraverso: Occasioni di scambio e confronto tra insegnanti di gradi diversi di scuola. La condivisione con le famiglie di un Patto di Corresponsabilità che si mantiene costante nelle finalità e si arricchisce di contenuti nel progredire del percorso scolastico. La realizzazione di un Progetto di Istituto che coinvolge tutti gli alunni. La compilazione di documenti per il passaggio di informazioni relative al percorso scolastico di ognuno. L organizzazione di tempi e attività di accoglienza nelle prime settimane di scuola. ARMONIZZAZIONE CURRICOLI ANNI-PONTE INDICATORI intorno ai quali costruire l armonizzazione dei curricoli negli anni-ponte: ascoltare parlare leggere scrivere utilizzare diversi tipi di codice orientarsi nel tempo e nello spazio convivere democraticamente operare logicamente Per ciascun indicatore si procederà a delineare in modo semplice e pratico: pre-requisiti in entrata/atteggiamenti e competenze in uscita test d ingresso/test di valutazione in uscita. Rientra nell impegno di armonizzazione degli anni-ponte la predisposizione di: PROGETTO CONTINUITA scuola dell infanzia/ scuola primaria e scuola primaria/scuola secondaria di 1^ grado PROGETTO ACCOGLIENZA, da attuarsi nel primo periodo del primo anno di scuola primaria e secondaria di 1^ grado con la finalità di predisporre un contesto che, attraverso la flessibilità dei tempi e degli spazi, favorisca la conoscenza reciproca e l acquisizione delle nuove regole. 15

16 ORIENTAMENTO Il progetto Orientamento è rivolto agli studenti frequentati la scuola secondaria di primo grado, le rispettive famiglie e i docenti delle classi interessate. Esso si attua attraverso tutte quelle modalità didattiche che mirano a formare la capacità di conoscere se stessi, l ambiente in cui si vive, le offerte formative e di lavoro presenti sul territorio di Bologna e provincia. La normativa di riferimento. Nelle Linee guida in materia di orientamento lungo tutto l arco della vita (C.M. n. 43 del 15/04/2009) si legge: l orientamento è un processo associato alla crescita della persona in contesti sociali, formativi e lavorativi. È un diritto del cittadino e comprende una serie di attività finalizzate a mettere in grado il cittadino di ogni età ed in ogni momento della sua vita di: - identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze e attitudini; - identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli e i condizionamenti; - prendere decisioni in modo responsabile in merito all istruzione, alla formazione, all occupazione e al proprio ruolo nella società; - progettare e realizzare i propri progetti. Alla luce di ciò, le azioni orientative svolte nella scuola secondaria di primo grado, accompagnano l alunno in un percorso che, rispettoso del progetto di vita, sarà di conseguenza attento a considerare in modo realistico il mondo del lavoro con le sue possibilità. Le azioni orientative. Le azioni orientative pensate nella scuola secondaria di primo grado, vengono realizzate nel corso del triennio, facendo fare esperienza diretta agli alunni attraverso varie tipologie didattiche: dalle visite guidate ad aziende che operano sul territorio bolognese, per la conoscenza del mondo del lavoro, alla visita presso Istituti con la partecipazione a laboratori di Fisica e di Chimica e incontri col mondo dell artigianato. Inoltre, le attività sopra esposte, sono supportate da attività in classe che accompagnano gli alunni nella identificazione dei propri interessi, delle proprie capacità, competenze e attitudini. Queste attività sono organizzate in modo da favorire una didattica orientativa. Tale didattica viene pensata e sviluppata attraverso una modalità di apprendimento e un utilizzo delle conoscenze disciplinari ai fini di un potenziamento dei prerequisiti (competenze orientative di base) necessari allo studente per gestire consapevolmente il processo di orientamento. L orientamento si pone come percorso educativo e formativo finalizzato a promuovere negli alunni le capacità di scelta, promuovendo quelle abilità che consentiranno agli alunni stessi di sviluppare adeguati processi decisionali. 16

17 Classi 4 sezioni Giorni settimanali 5 dal lunedì al venerdì L ORGANIZZAZIONE Scuola dell infanzia Orario giornaliero Progetti e attività Servizio post scuola dalle 7.30 alle 16,45 Scuola Primaria orario anticipato dalle ore 16,45 alle ore 17,45 gestito dall istituto con contributo delle famiglie Plessi Giorni settimanali Orario giornaliero Orario settimanale Rientri pomeridiani Progetti e attività Servizi gestiti dal Quartiere Cesana 10 classi Giovanni XXIII 10 classi 1^A-1^B 2^A-2^B 3^A-3^B 4^A-4^B 5^A-5^B 1^A-1^B 2^A-2^B 3^A-3^B 4^A-4^B 5^A-5^B dalle 8.30 alle lunedì martedì giovedì dalle 8.30 alle mercoledì venerdì 5 dal lunedì al venerdì Obbligatori 40 tempo pieno lunedì martedì giovedì 2 mercoledì venerdì gestiti dall Istituto con contributo delle famiglie 5 lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì accoglienza cl. 1^ rinforzo e potenziamento delle competenze acquisite attività espressive accoglienza cl. 1^ alfabetizzazione lingua italiana rinforzo e potenziamento delle competenze acquisite - orario anticipato dalle ore 7.30 alle ore 8.25; - orario posticipato dalle ore alle ore 18.00; - servizio mensa e post-scuola nei giorni con orario antimeridiano, dalle ore 13 fino alle ore orario anticipato dalle ore 7.30 alle ore 8.25; - orario posticipato dalle ore alle ore attività espressiva Morandi 10 classi 1^A-1^B 2^A-2^B 3^A-3^B 4^A-4^B 5^A-5^B 5 dal lunedì al venerdì 40 tempo pieno 5 lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì accoglienza cl. 1^ rinforzo e potenziamento delle competenze acquisite attività espressiva - orario anticipato dalle ore 7.30 alle ore 8.25; - orario posticipato dalle ore alle ore

18 Scuola Secondaria di 1^ grado Classi Lingue straniere giorni ore settimanali Attività facoltative pomeridiane in orario aggiuntivo 1^A 1^B inglese, spagnolo attività sportiva coro d Istituto giochi matematici 1^D 1^E inglese spagnolo/tedesco 6 dal lunedì al sabato 30 laboratorio di lavori manuali metodo di studio corsi di recupero 1^C 1^F inglese, spagnolo/francese corsi di alfabetizzazione di lingua italiana 2^A 2^B inglese, francese giornalino giochi matematici coro d Istituto 2^C 2^D 2^E 2^F inglese, spagnolo 6 dal lunedì al sabato 30 laboratorio di lavoro manuali scrittura creativa corsi di recupero corsi di alfabetizzazione di lingua italiana laboratori espressivi 3^A 3^B Inglese, francese corsi di potenziamento lingua straniera coro d Istituto 3^C 3^D 3^E 3^F inglese, spagnolo 6 dal lunedì al sabato 30 laboratorio di lavori manuali scrittura creativa corsi di latino corsi di recupero corsi di alfabetizzazione di lingua italiana laboratori espressivi Le lezioni iniziano alle ore 8.00 e terminano alle ore A richiesta, è previsto il servizio mensa dalle alle sotto la vigilanza di un docente o di un collaboratore scolastico. Attività facoltative pomeridiane in orario aggiuntivo vengono organizzate secondo modalità e tempi flessibili, comunicati di volta in volta alle famiglie. 18

19 CHI COLLABORA CON NOI Educazione al benessere Orientamento per le classi III della scuola secondaria di 1^ grado Aule didattiche decentrate dei Musei Comunali Musei Biblioteche Quartiere Reno Aule didattiche decentrate dei Musei Universitari Musei Cineteca REGIONE EMILIA ROMAGNA UNIVERSITA DI BOLOGNA BES PROVINCIA DI BOLOGNA IC N. 1 ASL Spazio giovani COMUNE DI BOLOGNA ISTITUZIONI ENTI E ASSOCIAZIONI Centri Sociali del territorio Ufficio culturali scambi Corpo dei Vigili Urbani Fondazione del Monte ANPI Teatri Banca Parrocchie Musicaper 19

20 FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO FINALITA Consentire al personale docente di approfondire le conoscenze e sviluppare adeguate competenze per affrontare cambiamenti, innovazioni, ricerche e sperimentazioni in ambito organizzativo, metodologico - didattico ed educativo. Promuovere e supportare l acquisizione delle competenze specifiche, necessarie ai docenti per seguire e attuare specifiche iniziative previste dal POF. Integrare il Curricolo di Istituto tenendo conto delle Indicazioni Nazionali e delle esigenze emergenti in ambito istituzionale e socio-culturale. Favorire l acquisizione di competenze sempre più adeguate nel campo delle nuove tecnologie. Il Piano di formazione in servizio del personale scolastico (docente e ATA), per l anno scolastico in corso prevede iniziative finalizzate a dare risposte a specifiche esigenze rilevate dal Collegio dei Docenti. In sintonia con le scelte del Piano dell Offerta Formativa saranno attuate iniziative relative alle seguenti tematiche: diffusione delle competenze digitali, utilizzo del registro elettronico, difficoltà di apprendimento ed inclusione, con particolare riguardo alle problematiche relative a DSA e BES, approfondimenti disciplinari in collegamento con le Indicazioni Nazionali. L organizzazione dei relativi corsi di formazione, autoformazione e aggiornamento, sia rivolti ai docenti, sia al personale ATA, potrà avvenire in rete con altre scuole e/o istituzioni del territorio. 20

21 STRUMENTI VERIFICA MODALITA VERIFICA E VALUTAZIONE Riferimenti normativi Legge n. 169/2008 (legge Gelmini) DPR 22 giugno 2009 n. 122 (regolamento valutazione) Decreto Ministeriale n. 5 del 2009 (criteri e modalità applicative della valutazione del comportamento) 1. LA VERIFICA Nel 1^ ciclo di istruzione: INIZIALE accertamento dei prerequisiti INTERMEDIA/ FORMATIVA FINALE/ SOMMATIVA accertamento degli apprendimenti in atto accertamento degli esiti conclusivi dei processi di apprendimento INVALSI prove di rilevazione degli apprendimenti nell ambito del Servizio Nazionale di Valutazione (per le classi 2^ e 5^ della primaria, e 3^ della secondaria di 1^ grado) CONCLUSIVA esame di stato PROVE NON STRUTTURATE colloqui conversazioni discussioni esposizioni orali e scritte PROVE STRUTTURATE questionari (a scelta multipla, vero/falso, aperti ) realizzazione di schemi e grafici prove scientifiche sui metodi disciplinari osservazioni sistematiche 21

22 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE COMPORTAMENTO VERIFICA APPRENDIMENTI 2. LA VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA valutazione in decimi, secondo criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO valutazione in decimi, secondo criteri stabiliti dal Collegio, applicati individualmente dai docenti del Consiglio di classe SCUOLA PRIMARIA formulazione di un giudizio, redatto collegialmente dai docenti contitolari di classe SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO valutazione in decimi, secondo criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti e applicati dal Consiglio di classe SCUOLA PRIMARIA descritte e certificate al termine della 5^ dai docenti contitolari della classe SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO descritte e certificate al termine della classe 3^ dai docenti del Consiglio di classe 22

23 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE DEGLI APPRENDIMENTI PER GLI ALUNNI DI SCUOLA PRIMARIA Delibera del Collegio dei Docenti Unitario dell I.C.1 del 28/11/2013 LIVELLI PER LA VALUTAZIONE IN DECIMI Situazione complessiva dell alunno che porta al voto in decimi a) Contenuti pienamente acquisiti e rielaborati in forma personale b) Uso trasversale delle conoscenze e abilità acquisite e capacità di effettuare collegamenti interdisciplinari c) Autonomia nei diversi contesti didattici con elaborazioni personali Voto in decimi 9-10 (10 se ricorrono tutte le condizioni, 9 se ricorrono parzialmente) a) Contenuti acquisiti 8 b) Uso trasversale delle conoscenze e abilità acquisite c) Autonomia nei diversi contesti didattici a) Contenuti acquisiti in forma essenziale 7 b) Acquisizione delle conoscenze e abilità richieste c) Parziale autonomia, in contesti didattici simili a) Contenuti parzialmente acquisiti 6 b) Acquisizione delle abilità indispensabili al raggiungimento dei livelli minimi richiesti c) Difficoltà nello svolgimento autonomo di un lavoro a) Contenuti non acquisiti 5 b) Non acquisizione delle abilità indispensabili al raggiungimento dei livelli minimi richiesti c) Mancanza di autonomia nel lavoro 23

24 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE DEGLI APPRENDIMENTI PER GLI ALUNNI DI SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO Delibera del Collegio dei Docenti Unitario dell I.C.1 del 28/11/2013 LIVELLI PER LA VALUTAZIONE IN DECIMI Situazione complessiva dell alunno che porta al voto in decimi a) Conoscenze: approfondite, stabilmente acquisite, arricchite da ricerche personali Voto in decimi 10 b) Abilità: saper operare collegamenti interdisciplinari; saper affrontare in autonomia situazioni nuove di una certa complessità, offrendo contributi critici, propositivi e/o personali. a) Conoscenze: complete e stabilmente acquisite b) Abilità: saper operare collegamenti; saper affrontare in autonomia situazioni nuove ed essere disponibili a trovare soluzioni adeguate ai problemi 9 a) Conoscenze: complete b) Abilità: saper utilizzare con sicurezza ed in autonomia contenuti e procedimenti 8 a) Conoscenze: esaurienti negli aspetti fondamentali b) Abilità: saper utilizzare correttamente contenuti e procedimenti secondo modelli noti 7 a) Conoscenze: essenziali negli aspetti di base b) Abilità: saper utilizzare contenuti e procedimenti in situazioni semplici 6 a) Conoscenze: parziali negli aspetti di base b) Abilità: utilizzare parzialmente contenuti e procedimenti anche in situazioni semplici 5 a) Conoscenze: lacunose e frammentarie b) Abilità: non saper utilizzare contenuti e procedimenti 4 24

25 ACQUISIZIONE DI UNA COSCIENZA MORALE E CIVILE PARTECIPAZIONE ALLA VITA DIDATTICA GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE DEL COMPORTAMENTO PER GLI ALUNNI DI SCUOLA SECONDARIA DI 1^ GRADO Delibera del Collegio dei Docenti Unitario dell I.C.1 del 28/11/2013 Rilevazione dei comportamenti riferiti a: Situazione complessiva dell alunno uso delle strutture scolastiche, rispetto del regolamento, frequenza, che porta al voto in decimi partecipazione al dialogo educativo e didattico, rispetto delle consegne - Utilizza in maniera responsabile il materiale e le strutture della scuola. - Rispetta il regolamento. Non ha a suo carico provvedimenti disciplinari. - Frequenta con assiduità le lezioni, rispetta gli orari e riporta le comunicazioni Scuola- famiglia con tempestività. - Segue con interesse continuo le proposte didattiche e collabora attivamente alla vita scolastica. - Assolve alle consegne in maniera puntuale e costante. E sempre munito del materiale necessario. - Non sempre utilizza al meglio il materiale e le strutture della scuola. - Rispetta il regolamento ma talvolta riceve richiami verbali. - Frequenta con assiduità le lezioni ma talvolta non rispetta gli orari. -Segue con sufficiente partecipazione le proposte didattiche e generalmente collabora alla vita scolastica. -Nella maggioranza dei casi rispetta le consegne ed è solitamente munito del materiale necessario. - Utilizza in maniera non accurata il materiale e le strutture della scuola. - Talvolta non rispetta il regolamento, riceve richiami verbali ed ha a suo carico richiami scritti. - Si rende responsabile di assenze e ritardi e non giustifica regolarmente. - Segue in modo passivo e marginale l attività scolastica. Collabora raramente alla vita della classe e dell istituto - Molte volte non rispetta le consegne e non è munito del materiale necessario. - Utilizza in maniera trascurata il materiale e le strutture della scuola. - Viola frequentemente il regolamento, riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene sanzionato con l allontanamento dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 6 giorni. - Si rende responsabile di assenze e ritardi strategici e non giustifica regolarmente. -Partecipa con scarso interesse al dialogo educativo ed è spesso fonte di disturbo durante le lezioni.- - Rispetta le consegne solo saltuariamente e non è munito del materiale necessario. - Utilizza in maniera trascurata e irresponsabile il materiale e le strutture della scuola. - Viola frequentemente il regolamento, riceve ammonizioni verbali e scritte e/o viene sanzionato con l allontanamento dalla comunità scolastica per violazioni anche gravi. - Si rende responsabile di ripetute assenze e/o ritardi che restano ingiustificati o vengono giustificati in ritardo. - Non dimostra alcun interesse per il dialogo educativo ed è sostanzialmente fonte di disturbo durante le lezioni. - Non rispetta le consegne ed è sistematicamente privo del materiale necessario. L alunno/a è sempre corretto con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola, rispetta gli altri e i loro diritti, nel riconoscimento delle differenze individuali. L alunno/a è sostanzialmente corretto con i docenti, con i compagni, con il personale della scuola, rispetta gli altri e i loro diritti. Il comportamento dell alunno/a nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della scuola non sempre è corretto. Talvolta mantiene atteggiamenti poco rispettosi degli altri e dei loro diritti. Il comportamento dell alunno/a nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della scuola è poco corretto. Spesso mantiene atteggiamenti poco rispettosi degli altri e dei loro diritti. Il comportamento dell alunno/a è arrogante e irrispettoso nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della scuola. Voto 10-9 (10 se ricorrono tutte le condizioni, 9 se ricorrono parzialmente)

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