PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

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1 PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg.delib.n. 215 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE O G G E T T O: L.P. 16/2010 Tutela della salute in provincia di Trento, articolo 21. Servizi socio-sanitari nell'ambito della disabilità, età evolutiva, salute mentale, tossicodipendenze: direttive Il giorno 16 Febbraio 2015 ad ore 08:12 nella sala delle Sedute in seguito a convocazione disposta con avviso agli assessori, si è riunita sotto la presidenza del LA GIUNTA PROVINCIALE VICE PRESIDENTE ALESSANDRO OLIVI Presenti: ASSESSORI DONATA BORGONOVO RE CARLO DALDOSS MICHELE DALLAPICCOLA SARA FERRARI MAURO GILMOZZI Assenti: UGO ROSSI TIZIANO MELLARINI Assiste: LA DIRIGENTE PATRIZIA GENTILE Il Presidente, constatato il numero legale degli intervenuti, dichiara aperta la seduta Pag. 1 di 5 RIFERIMENTO: 2015-D

2 La Relatrice comunica: la Giunta provinciale ha dato attuazione alle previsioni del legislatore provinciale in materia di integrazione socio-sanitaria, in particolare articolo 18 e articolo 21 della legge provinciale in materia di tutela della salute n. 16 del 2010, attraverso una serie di provvedimenti che hanno contribuito a delineare il quadro dei servizi e dei finanziamenti in materia di integrazione socio-sanitaria: - la deliberazione n. 2617/2011 che individua i servizi e le attività finanziati a partire dal 2012 sul fondo per l assistenza integrata; - la deliberazione n. 3010/2011, che disciplina il funzionamento delle unità valutative multidimensionali; - la deliberazione n. 1255/2012 relativa all'organizzazione dei punti unici provinciali di accesso; - la deliberazione n del 15 ottobre 2012 che reca alcune linee di indirizzo programmatiche in tema di tossicodipendenze e nuove dipendenze patologiche; - la deliberazione n del 20 settembre 201 in tema di tutela della salute mentale; visto il riparto 2015 delle risorse sul fondo per l'assistenza integrata e sul fondo sanitario provinciale approvato con deliberazione della Giunta provinciale n del 22 dicembre 2014, si propone anche per il 2015, analogamente a quanto sperimentato nel 2013 e nel 2014 al fine di semplificare l'accesso alle informazioni, di raccogliere in un unico atto di indirizzo - Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento - le direttive in materia di integrazione socio-sanitaria afferenti gli ambiti della disabilità, età evolutiva, salute mentale e dipendenze; il documento Allegato 1 Servizi socio-sanitari nelle aree: disabilità e riabilitazione, materno infantile ed età evolutiva, salute mentale, tossicodipendenza: direttive 2015 declina in ciascuna di tale area alcuni indirizzi programmatici, i servizi e le prestazioni socio-sanitarie assicurate, le modalità di remunerazione delle prestazioni, i budget e le modalità di rendicontazione, le procedure di accesso ai servizi e alle prestazioni sino alle verifiche tecnico-sanitarie dell assistenza erogata; ritenuto di confermare, sino alla riforma del sistema delle compartecipazioni ai costi dei servizi socio-sanitari, quanto già disposto dalla deliberazione n del 30 dicembre 2010 relativamente al Protocollo d intesa sui criteri di copertura degli oneri relativi alle strutture residenziali per le persone con handicap e di concorso alla spesa da parte degli assistiti, sottoscritto in data 31 luglio 2002 dalla Provincia autonoma di Trento, dal Consorzio dei Comuni Trentini e dalla allora Conferenza dei Presidenti dei Comprensori, ad eccezione del punto 1, ove le parole la Provincia assume a carico del Fondo socio assistenziale sono sostituite dalle parole la Provincia assume a carico del Fondo per l assistenza integrata di cui all articolo 18 della legge provinciale sulla tutela della salute ; valutato opportuno, in considerazione di quanto disposto dalla legge finanziaria provinciale per il 2015, art. 33 L.P. 14/2014, in materia di compartecipazione degli utenti alla spesa socio-sanitaria, prevedere - in una prospettiva di lungo periodo che consenta di mettere in atto le necessarie misure di adeguamento - una progressiva regressione tariffaria dei centri residenziali per disabili che contempli un altrettanto progressivo allineamento della compartecipazione alla spesa degli utenti, nel rispetto Pag. 2 di 5 RIFERIMENTO: 2015-D

3 della disciplina in materia di livelli essenziali di assistenza (DPCM 29 Novembre 2001) nonché della proporzionalità ed equità della medesima; ritenuto che la revisione del sistema di finanziamento dei centri residenziali per disabili di cui sopra e relativa compartecipazione alla spesa, potrà entrare in vigore successivamente all approvazione da parte della Giunta provinciale della disciplina in materia di compartecipazione di cui all articolo 33 della L.P. 14/2014 e che sino a tale data rimane in vigore il sistema di remunerazione e di compartecipazione definito dalla Giunta provinciale con la deliberazione n. 270/2014; considerato opportuno - in ragione delle previsioni di modifica della disciplina in materia di compartecipazione alla spesa nonché dell invarianza subita in questi anni della quota di compartecipazione dell utenza al costo di tale servizio - mantenere invariata la quota mensile di reddito garantita agli ospiti dei centri residenziali per disabili, come previsto dal citato Protocollo d intesa del 2002, pari attualmente a euro 179,00 come da ultimo aggiornamento intevenuto nell anno 2012 (nota Dipartimento lavoro e welfare 18 gennaio 2012, prot. n ); valutato auspicabile, nell ambito del percorso di accreditamento istituzionale, prevedere nel corso del 2015 un approfondimento - da parte dell Azienda provinciale per i servizi sanitari in collaborazione con i gestori dei centri residenziali per disabili - volto a individuare i parametri minimi di personale nelle aree sanitaria, riabilitativa ed educativo-assistenziale nonché l applicabilità di quanto già previsto nelle residenze assistenziali per anziani relativamente alla sospensione della scelta medica (art. 19 c. 2 L.P. 6/1998) e la contestuale assistenza medica e coordinamento sanitario garantiti dal centro; ritenuto - in considerazione della delicatezza e delle ricadute che gli interventi assunti nell area dell età evolutiva, rivestono in termini di prevenzione, cura e assistenza - di dare indicazione all Azienda provinciale per i servizi sanitari di perseguire nel corso del primo semestre del 2015 un percorso che porti a una progressiva riorganizzazione dell area dell età evolutiva al fine di rispondere in maniera via, via più efficace all intensificarsi dei bisogni socio-sanitari complessi dell area dell infanzia e dell adolescenza quali disagio psichico, disturbi comportamentali e disturbi dello sviluppo anche avvalendosi dei servizi socioeducativi (già convenzionati con i servizi sociali del territorio e con la Provincia autonoma di Trento sulla base della legge provinciale n. 14/1991 e n. 13/2007, resisi disponibili a garantire équipe professionali formate e con esperienza) come meglio specificato nel documento allegato al presente provvedimento, area materno infantile ed età evolutiva; preso atto della necessità, in termini di trasparenza e monitoraggio dei servizi erogati e del loro utilizzo, di prevedere il superamento del sistema di remunerazione vuoto per pieno del servizio residenziale per persone con disturbi del comportamento alimentare previsto dalla deliberazione della G.P. n del 2007 e relativo aggiornamento della tariffa giornaliera di presenza in euro 90,00 a giornata di effettiva presenza (e relativa tariffa di assenza pari all 80% della tariffa giornaliera) come dettagliato nell allegato 1 anche in relazione ai parametri di personale e alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie da garantire, da applicarsi esclusivamente al completamento del percorso di autorizzazione e accreditamento istituzionale di cui al D.P.G.P Leg. del 2000 e relativi provvedimenti autorizzatori; Pag. 3 di 5 RIFERIMENTO: 2015-D

4 tutto ciò premesso, LA GIUNTA PROVINCIALE - udita la relazione; - vista la L.P. 23 luglio 2010 n. 16; - viste le competenze in capo alla Giunta provinciale ai sensi dell articolo 7 della L.P. 23 luglio 2010 n. 16; - visto il D.P.G.P. 27 novembre 2000 n /Leg.; - a voti unanimi espressi nelle forme di legge, d e l i b e r a 1. di approvare l'allegato 1 dal titolo Servizi socio-sanitari nell ambito della disabilità e riabilitazione, materno infantile ed età evolutiva, salute mentale, tossico dipendenze: direttive 2015, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di dare atto che quanto dettagliatamente specificato nell allegato di cui al punto 1 costituisce atto di indirizzo e programmazione finalizzato al continuo miglioramento dei servizi resi in tali aree anche attraverso una qualificazione, razionalizzazione e costante monitoraggio dell appropriatezza e dell efficacia delle prestazioni e dei servizi erogati; 3. di approvare le modificazioni tariffarie, i tempi e le modalità di applicazione delle medesime, i limiti di spesa, le modalità di remunerazione, così come dettagliatamente descritti nell allegato 1), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 4. di confermare - sino alla riforma del sistema delle compartecipazioni ai costi e ai servizi socio-sanitari - che la determinazione della compartecipazione dell assistito presso i centri residenziali per disabili avverrà per gli ospiti residenziali sulla base del Protocollo d Intesa del 31 luglio 2002 siglato dalla Provincia, dal Consorzio dei Comuni e dall allora Conferenza dei Presidenti dei Comprensori nonché - per gli ospiti semiresidenziali, di sollievo o minori di età - secondo quanto determinato dalla Giunta provinciale con le deliberazioni n del 9 ottobre 2009 e n del 27 novembre 2009 e s.m. c.d. Determinazioni per l esercizio delle funzioni socio-assistenziali ; 5. di confermare che - fino alla riforma del sistema delle compartecipazioni ai costi dei servizi socio-sanitari - al recupero della compartecipazione ai costi dei servizi, secondo quanto disposto nell ambito delle deliberazioni della Giunta provinciale n del 9 ottobre 2009 e n del 27 novembre 2009 e successive modifiche Determinazioni per l esercizio delle funzioni socioassistenziali, provvede l Azienda provinciale per i servizi sanitari fatta salva la possibilità di avvalersi degli uffici amministrativi dei Servizi socio-assistenziali delle Comunità di Valle/Comune di Trento/Territorio Valle dell Adige; 6. di modificare la voce del codice del nomenclatore tariffario I introdotto dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 270/2014, secondo quanto Pag. 4 di 5 RIFERIMENTO: 2015-D

5 specificato nell allegato 1) parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, al paragrafo 1.2.8; 7. di disporre che le modifiche di cui al punto 6 trovano applicazione a partire dal 1 marzo 2015 oltre che nei rapporti con il servizio sanitario provinciale anche per le eventuali azioni di rivalsa, in tutti i casi in cui sia previsto l addebito a enti e organismi diversi, nonché per la compensazione della mobilità sanitaria interregionale; 8. di dare comunicazione del presente atto, per gli adempimenti di competenza, all Azienda provinciale per i servizi sanitari, agli enti accreditati attuali gestori dei servizi socio-sanitari oggetto del presente provvedimento, ai Servizi sociali del territorio alle rispettive Comunità di Valle, Comune di Trento/ Territorio Valle dell Adige; 9. di dare atto che il presente provvedimento non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio provinciale rispetto al riparto 2015 (tabella E) del fondo per l assistenza integrata e del fondo sanitario provinciale di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n del 22 dicembre MZ Pag. 5 di 5 RIFERIMENTO: 2015-D

6 Servizi socio-sanitari nell ambito delle aree: disabilità e riabilitazione, materno infantile ed età evolutiva, salute mentale, tossicodipendenza: direttive 2015

7 PREMESSE Il profilo delle prestazioni socio-sanitarie trova i suoi riferimenti normativi nell articolo 3 septies del D.Lgs. 229/1999 nonché nel D.P.C.M. 14 febbraio 2001 Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie i cui contenuti sono stati successivamente ripresi nel D.P.C.M. 29 novembre 2001 Definizione dei livelli essenziali di assistenza che ha dedicato all integrazione socio-sanitaria una parte specifica (allegato 1C). La legge provinciale n. 16 del 2010 in materia di tutela della salute individua in particolare agli articoli 18 e 21 rispettivamente il finanziamento e il quadro di riferimento per tale area. Un sistema socio-sanitario organizzato in maniera integrata rappresenta il presupposto per una risposta a bisogni sempre più complessi, consentendo di evidenziare la componente più nascosta della medesima prestazione socio-sanitaria : la relazione socio-sanitaria. In questa prospettiva la multidisciplinarietà e la multidimensionalità rappresentano esigenze ineludibili per rispondere alla fragilità, alla grave esclusione sociale e alla non autosufficienza. In questa prospettiva appare sempre più stringente la messa a regime di quanto delineato dal legislatore provinciale e successivamente delineato dalla Giunta provinciale (punto unico provinciale di accesso e unità valutative multidimensionali, deliberazioni G.P. n. 3010/2011 e n. 1255/2012), rispetto a modalità organizzative integrate dei servizi sociali e sanitari. Tale esigenza si evidenzia in particolare in tali ambiti dove l assistenza territoriale rappresenta il livello essenziale di assistenza chiave, sia in termini di prevenzione delle acuzie e delle condizioni recidivanti che di continuità assistenziale e presa in carico della cronicità e della fragilità le cui dimensioni, la letteratura epidemiologica ci appalesa sempre più rilevanti. 2

8 1. AREA DISABILITÀ E RIABILITAZIONE Indicazioni programmatiche In continuità con le direttive , la programmazione socio-sanitaria provinciale ha tra le sue finalità in particolare il superamento della settorializzazione degli interventi, a favore di interventi sanitari, sociali ed educativi che abbiano come obiettivo la costruzione evolutiva di un progetto di vita. Per tale ragione la valutazione multidimensionale e la condivisione con la persona e i suoi familiari di un piano assistenziale individualizzato diventano strumenti indispensabili di cui gli operatori sociali e sanitari devono agevolmente disporre (Punto unico di accesso PUA, unità valutative multidimensionali UVM). La valutazione rappresenta il presupposto per un accesso equo al sistema. In questo senso tra gli obiettivi vi è il diffondersi, in linea con le indicazioni dell Organizzazione mondiale della sanità, dell utilizzo della Classificazione Internazionale del funzionamento, della disabilità e salute (ICF) quale strumento in grado di descrivere la salute delle persone in relazione ai loro ambiti esistenziali (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere le difficoltà che nel contesto socio-culturale di riferimento possono contribuire alla disabilità. Il budget annuo per gli eventuali invii in strutture extra provinciali per quest area (art. 26 L. 833/1978) è pari, in continuità con quanto via, via previsto negli ultimi anni a euro ,00. Ciò in linea con l esigenza di assicurare sostenibilità, equità e appropriatezza degli interventi assicurati in una duplice accezione: dell appropriatezza clinica delle prestazioni più efficaci a fronte del bisogno accertato; dell appropriatezza come regime di erogazione della prestazione più efficace anche a minor consumo di risorse, in modo da assicurare equità nell erogazione dei servizi dove la domanda potenzialmente inappropriata finisce per non assicurare a tutti ciò che è più necessario impedendo al contempo di finalizzare le risorse verso le aree di maggior bisogno ( universalismo selettivo ). 1.1 CENTRI RESIDENZIALI PER DISABILI Destinatari Sono destinatari delle prestazioni sanitarie, riabilitative e assistenziali erogate nell ambito dei centri residenziali per disabili, gli assistiti del servizio sanitario provinciale, residenti in provincia di Trento, minori d età e adulti con disabilità mentale, con o senza limitazioni dell autonomia fisica dalla cui valutazione multidimensionale risulti impossibile l'assistenza a domicilio o l'inserimento in altra struttura residenziale o semi-residenziale. Per gli assistiti del servizio sanitario nazionale residenti in comuni di altre Regioni, ospitati nei centri residenziali per disabili provinciali, la spesa per l assistenza socio-sanitaria di cui alle presenti direttive, non può essere posta a carico del servizio sanitario provinciale ma deve essere direttamente addebitata, da parte dei centri ospitanti, alle Aziende Sanitarie di residenza degli ospiti. Ciascun centro s impegna pertanto ad acquisire, all atto dell ammissione degli ospiti con residenza anagrafica extra-provinciale, l impegno della ASL di residenza ad assumere il relativo onere per la spesa nonché informa il comune di residenza del nominativo dell assistito ai sensi dell art. 6, comma 4, della Legge 328/2000. Si conferma che l acquisizione della residenza anagrafica in un comune della provincia di Trento in data successiva o contestuale alla richiesta di valutazione da parte dell unità valutativa multidisciplinare (UVM) dei Distretti del servizio sanitario provinciale, non può in alcun caso costituire titolo per beneficiare delle predette prestazioni con oneri a carico del servizio sanitario provinciale. 3

9 1.1.2 Accertamento dello stato di bisogno e accesso al servizio L accesso ai servizi residenziali, semi-residenziali e di sollievo assicurati nei centri per disabili della provincia, avviene previa valutazione multidimensionale. L unità valutativa multidimensionale distrettuale svolge le seguenti attività: - valuta la storia clinica, le abilità e competenze residue della persona, i rischi clinici potenziali e il contesto socio-familiare; - individua il percorso assistenziale appropriato e relativo piano assistenziale individualizzato, tenuto conto delle abilità e competenze residue della persona; - monitora l'appropriatezza dell'assistenza socio-sanitaria complessivamente erogata attraverso l individuazione di un referente del caso; - comunica al comune di residenza il nominativo dell assistito ai sensi dell art. 6, comma 4, della Legge 328/2000. L unità di valutazione multidimensionale disabili aziendale, così come organizzata dall Azienda provinciale per i servizi sanitari, garantisce le seguenti attività: - il governo della graduatoria di accesso - l inserimento presso i centri residenziali per disabili - le eventuali dimissioni dai centri, attraverso il costante monitoraggio dell appropriatezza del setting in ragione dell evolversi del percorso di vita e dei bisogni della persona Modalità di finanziamento Il tetto massimo della spesa per l anno 2015 è fissato in euro ,00 ripartito in: ,00 finalizzati alla stipula di accordi con gli enti accreditati; tale ammontare è comprensivo del fondo di riserva di cui al punto 1.10; ,00 finalizzati all' erogazione diretta di forniture di cui al punto 1.6 (farmaci, materiale sanitario, assistenza specialistica, prodotti dietetici su prescrizione servizio dietetica aziendale). Come disposto dalla deliberazione della G.P. n. 270/2014, è fatta salva l applicabilità della Tariffa giornaliera per ospiti residenti fuori PAT (come determinata in via provvisoria con deliberazione della G.P. n. 3059/2010, e confermata al punto 1.3 dell allegato A della deliberazione della G.P. 106 del 25 gennaio 2013), esclusivamente per gli ospiti provenienti da fuori provincia e già inseriti al 31 dicembre In attuazione di quanto previsto all articolo 33 della legge provinciale n. 14 del 30 dicembre 2014 (legge finanziaria 2015) in materia di compartecipazione alla spesa dei servizi socio-sanitari, al fine di prevedere misure di compartecipazione che rispondano all equità, alla proporzionalità e sostenibilità della medesima, nel rispetto della disciplina in materia di livelli essenziali di assistenza (DPCM 29 novembre 2001), si rende necessario programmare un progressivo allineamento degli assetti tariffari che tenga conto delle dimensioni strutturali e dell offerta assistenziale erogata in relazione alle caratteristiche cliniche degli ospiti accolti nonché un progressivo e proporzionale allineamento della compartecipazione alla spesa da parte dell utente. Il nuovo sistema tariffario - e relativo sistema di compartecipazione entrerà in vigore successivamente all approvazione, da parte della Giunta provinciale, della disciplina in materia di compartecipazione, così come previsto dalla normativa provinciale sopra citata. Sino a tale data rimane in vigore il sistema di remunerazione e di compartecipazione definito dalla Giunta provinciale con la deliberazione n. 270/2014 e di seguito riportato per completezza. 4

10 TABELLA 1 Centro residenziale per disabili VILLA MARIA (Isera/Calliano) RESIDENZIALE VILLA MARIA (Isera/Calliano) SOLLIEVO RESIDENZIALE CASA SERENA (Trento) RESIDENZIALE CASA SERENA (Trento) SOLLIEVO RESIDENZIALE CASA SERENA (Trento) SEMIRESIDENZIALE Centro Don Ziglio (Levico Terme) RESIDENZIALE Centro Don Ziglio (Levico Terme) SOLLIEVO RESIDENZIALE Centro Don Ziglio (Levico Terme) SEMIRESIDENZIALE Tariffa sociosanitaria giornaliera su presenza (compresa compartecipazio ne a carico dell'assistito) Tariffe socio-sanitarie e posti letto riconosciuti ai fini della negoziazione con il Servizio Sanitario Provinciale Posti Tariffa sociosanitaria giornaliera su presenza Tariffa sociosanitaria giornaliera assenza 237, ,16 137,74 vedi paragrafo ,16 242, ,34 141,64 vedi paragrafo vedi paragrafo ,34 106,84 98,94 180, ,70 113,80 vedi paragrafo vedi paragrafo ,70 106,84 98,94 5

11 1.1.4 Compartecipazione alla spesa Sino all entrata in vigore del sistema di compartecipazione di cui all articolo 33 della legge provinciale n. 14 del 30 dicembre 2014 (finanziaria 2015), restano ferme le seguenti modalità di compartecipazione. a) Ospiti adulti residenziali La compartecipazione alla spesa a carico dell assistito, il cui recupero compete alle Comunità/Comuni di residenza dell ospite, è pari alla differenza tra la tariffa socio-sanitaria giornaliera su presenza comprensiva di compartecipazione e la tariffa socio-sanitaria giornaliera su presenza. In caso di assenza dell ospite la compartecipazione è pari al 20% della tariffa socio-sanitaria giornaliera di assenza. Come deliberato dalla Giunta provinciale con provvedimento n del 30 dicembre 2010 sono confermati i contenuti del Protocollo d intesa sui criteri di copertura degli oneri relativi alle strutture residenziali per le persone con handicap e di concorso alla spesa da parte degli assistiti, sottoscritto in data 31 luglio 2002 dalla Provincia autonoma di Trento, dal Consorzio dei Comuni Trentini e dalla Conferenza dei Presidenti dei Comprensori, a eccezione del punto 1, ove le parole la Provincia assume a carico del Fondo socio assistenziale sono sostituite dalle parole la Provincia assume a carico del Fondo per l assistenza integrata di cui all articolo 18 della legge provinciale sulla tutela della salute. b) Ospiti semi-residenziali adulti o minori di età La compartecipazione alla spesa a carico dell assistito, adulto o minore di età, il cui recupero compete all Azienda provinciale per i servizi sanitari, avviene secondo quanto previsto nell ambito delle deliberazioni della Giunta provinciale n del 9 ottobre 2009 e n del 27 novembre 2009 e successive modifiche Determinazioni per l esercizio delle funzioni socioassistenziali. c) Ospiti residenziali minori di età, ospiti inseriti in forma temporanea per periodi di sollievo La compartecipazione alla spesa a carico dell assistito, il cui recupero compete all Azienda provinciale per i servizi sanitari, avviene secondo quanto previsto nell ambito delle deliberazioni della Giunta provinciale n del 9 ottobre 2009 e n del 27 novembre 2009 e successive modifiche Determinazioni per l esercizio delle funzioni socio-assistenziali Prestazioni socio-sanitarie assicurate nei centri residenziali per disabili I centri assicurano assistenza, protezione e tutela agli ospiti disabili accolti in forma: residenziale, laddove previsto semi-residenziale, e a carattere di sollievo. Garantiscono in relazione al fabbisogno specifico della persona disabile accolta: - assistenza generica alla persona; - assistenza infermieristica e sanitaria; - assistenza terapeutico-riabilitativa; - attività educative e di supporto alla vita quotidiana; - attività di socializzazione e a carattere occupazionale; finalizzate alla crescita evolutiva delle persone ospitate anche attraverso interventi mirati e personalizzati. Per gli ospiti non residenti in provincia di Trento e per le persone accolte in forma semiresidenziale, la fornitura dei farmaci è assicurata ricorrendo all assistenza farmaceutica convenzionata territoriale. I centri devono assicurare una corretta gestione dei farmaci ed essere dotati di: - apposita area di ricezione materiale/registrazione; - locale con superficie dei pavimenti lavabile e disinfettabile fornito di arredi e attrezzature per il deposito e la corretta conservazione (temperatura/umidità) dei medicinali, dei dispositivi medici, del materiale di medicazione e degli altri materiali di competenza; - cassaforte o armadio antiscasso per la conservazione dei medicinali stupefacenti soggetti a tenuta in sicurezza; - i centri assicurano direttamente, agli ospiti residenziali, gli ausili per incontinenti (pannoloni e traverse) in quanto il relativo costo è previsto nella tariffa socio-sanitaria di cui al punto

12 Coerentemente a quanto previsto dal Regolamento in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie D.P.G.P. 27 novembre 2000 n Leg., i centri residenziali per disabili garantiscono l espletamento delle attività sopra dette attraverso équipe pluridisciplinari professionalmente formate (personale medico anche con funzioni di direzione e coordinamento sanitario, educatori professionali, operatori socio-sanitari, infermieri professionali, tecnici della riabilitazione, personale ausiliario, etc ). Al fine di avviare un processo di qualificazione e appropriatezza del livello assistenziale, anche in relazione al percorso di accreditamento istituzionale, si riportano di seguito i parametri di personale, suddivisi in tre macro aree d attività, individuati tenuto conto anche degli attuali parametri di personale garantiti presso i centri residenziali per disabili. L Azienda sanitaria e i centri verificheranno, nel corso del 2015, l appropriatezza dei parametri sotto riportati al fine di individuare, in relazione alla tipologia di ospiti e alla risposta assistenziale da assicurare all interno del centro, i parametri minimi, per adeguatezza e appropriatezza, di ciascuna area. Pertanto attualmente l eventuale eccedenza rispetto al parametro individuato in una delle tre aree potrà essere utilizzata a copertura di carenze di parametro nelle altre aree. Area Parametro minimo Qualifiche Modalità di calcolo Concorre al raggiungimento del parametro il personale Area 1 operatore ogni 6 dipendente o convenzionato sanitaria ospiti/posti letto con le qualifiche di medico, residenziali (0,1667) infermiere, psicologo e professioni equipollenti. Area riabilitativa Area educativa assistenziale 1 operatore ogni 23 ospiti/posti letto residenziali (0,0435) 1 operatore ogni 1,5 ospiti/posti letto residenziali (0,6667) Concorre al raggiungimento del parametro il personale dipendente o convenzionato con le qualifiche di fisioterapista, logopedista, terapista occupazionale, terapista della neuro e psicomotricità dell'e.e. e di tecnico della riabilitazione psichiatrica. Concorre al raggiungimento del parametro il personale dipendente o convenzionato con le qualifiche di educatore professionale, infermiere generico, OSS,OTA,OSA e restante personale addetto ad attività educative e assistenziali con gli ospiti. L apporto del personale dipendente o convenzionato al raggiungimento del parametro è calcolato in unità equivalenti. Il personale dipendente assente per periodi superiori a 30 giorni consecutivi non viene considerato ai fini del computo del parametro. Ove il parametro sia assicurato da personale non dipendente il valore annuale di riferimento è pari a 1560 ore, ossia 130 ore mensili. Le ore prestate dal singolo operatore convenzionato eccedente 195 ore/mese e/o 10 ore/giorno sono considerati ininfluenti ai fini della copertura del parametro assistenziale. Entro il primo semestre 2015, i gestori dei centri residenziali per disabili in collaborazione con l Azienda provinciale per i servizi sanitari verificano inoltre le modalità con le quali sia possibile, a partire dal 1 gennaio 2016, analogamente a quanto avviene nelle residenze sanitarie assistenziali, sospendere la scelta del medico di medicina generale (c. 2, art. 19 della L.P. 6/98) per tutta la durata dell'ospitalità in forma residenziale. Ciò con l obiettivo di assicurare, da parte del centro, l'assistenza medica e il coordinamento sanitario della struttura mediante l opera di un medico (dipendente o convenzionato con il centro; in possesso del certificato d iscrizione all Ordine dei Medici e di specifica copertura assicurativa per la responsabilità civile nei confronti di terzi) che garantisce le seguenti funzioni: 7

13 a. funzioni di assistenza medica generale - assume la responsabilità complessiva in ordine alla promozione e al mantenimento della salute dei residenti attraverso funzioni preventive, diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e di educazione sanitaria; - partecipa all équipe multidisciplinare per la definizione e il monitoraggio del progetto individualizzato per il residente; - adotta specifici strumenti per assicurare l efficacia e l appropriatezza degli interventi diagnostici, terapeutici ed assistenziali, nonché la sicurezza dei residenti; - valuta e rivaluta periodicamente in modo programmato il carico terapeutico complessivo del residente, con particolare attenzione alle politerapie e alla necessaria riconciliazione prescrittiva documentando il processo nella documentazione sanitaria; - mantiene i rapporti con i medici specialisti anche in relazione alle terapie prescritte ai residenti - partecipa agli incontri periodici per la verifica dei programmi di attività dell'intero centro e all'attività di informazione, formazione e consulenza nei confronti dei familiari dei residenti. - partecipa alle iniziative di aggiornamento specifico sui temi concernenti l'assistenza ai residenti, nell'ambito dei programmi promossi dal SSP; b. funzioni di coordinamento sanitario e direzione sanitaria - favorisce l adozione e la diffusione, di linee guida clinico-assistenziali validate per assicurare l efficacia, l appropriatezza e la sicurezza dell assistenza; - promuove l elaborazione di strumenti specifici (procedure, linee di indirizzo, ecc.) e attiva azioni organizzative (riunioni, formazione sul campo, audit clinici/organizzativi, ecc.) per orientare le pratiche clinico-assistenziali di tutto il personale; - controlla la qualità e sicurezza della cura e dell assistenza in generale, ivi incluso l adozione delle misure per il superamento della contenzione secondo il programma definito a livello di struttura. - effettua controlli e vigila sull osservanza delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza secondo le norme vigenti; - mette in atto misure di prevenzione nei confronti della comunità e dei singoli residenti, secondo le norme vigenti. Lo svolgimento dell attività medica e di coordinamento sanitario nei centri residenziali per disabili comporta il rispetto dei vincoli dell accordo collettivo nazionale e decentrato per quanto attiene massimali e incompatibilità. L attività medica e di coordinamento sanitario non ricomprende l attività medico specialistica cui al successivo punto Fornitura di beni e servizi da parte dell Azienda sanitaria Ai centri residenziali per disabili sono forniti, direttamente dall Azienda provinciale per i servizi sanitari, nelle quantità e modalità sotto definite, i seguenti beni e servizi: - farmaci: (inclusa fornitura di ossigeno) per gli assistiti residenti in provincia di Trento; - materiale sanitario: (prodotti sanitari e altri presidi specificatamente concordati con l Azienda sanitaria) per gli assistiti residenti in provincia di Trento; - assistenza specialistica: attraverso i Distretti sanitari, è assicurata l assistenza specialistica in favore degli ospiti in relazione alle specialità prescritte dal medico della struttura in base alle necessità e ai piani di assistenza individuali, nelle quantità massime da concordare con il distretto; - trasporti sanitari: l Azienda assicura i trasporti sanitari in caso di accesso a prestazioni sanitarie, ricovero e dimissione da presidi ospedalieri pubblici e privati accreditati. In ogni caso il trasporto è attivato su presentazione di richiesta medica motivata. La fornitura gratuita dei materiali e presidi sanitari è riservata agli ospiti in forma residenziale, residenti in provincia di Trento e iscritti al Servizio sanitario provinciale. 8

14 L Azienda sanitaria, per ognuna delle strutture residenziali per disabili, è tenuta a evidenziare la spesa annua sostenuta per farmaci e dispositivi medici di uso corrente anche in relazione alle raccomandazioni di appropriatezza fornite dal Servizio farmaceutico dell Azienda stessa in ragione della tipologia degli ospiti e del servizio erogato. Di tale evidenza è data informazione al Dipartimento Salute e solidarietà sociale. L Azienda sanitaria per la definizione dei tetti di spesa terrà conto dei parametri a oggi definiti per servizi analoghi, avendo come obiettivo l individuazione di parametri tendenti a un uso appropriato ed efficiente delle risorse destinate a farmaci e dispositivi medici e sanitari Presenza e assenza degli ospiti e obblighi informativi Presenze/Assenze degli ospiti Ai fini del calcolo della permanenza nel centro si conferma quanto segue: - esclusivamente per gli ospiti accolti in forma residenziale - al fine di favorire il rientro in famiglia - si applica la tariffa socio-sanitaria giornaliera di assenza a partire dal quarto giorno di assenza dell ospite e fino al trentesimo giorno compreso; - esclusivamente per gli ospiti accolti in forma residenziale, in caso di ricovero ospedaliero, si applica la tariffa socio-sanitaria giornaliera di presenza fino al quindicesimo giorno compreso di ricovero, dal sedicesimo e successivi sino al 30 giorno, si applica la tariffa socio-sanitaria giornaliera di assenza ; - il giorno di ingresso e il giorno di uscita sono conteggiati come un solo giorno; - per gli ospiti accolti in forma semiresidenziale non sono da considerare assenza le giornate di chiusura del servizio (ad esempio fine settimana e festività); - per gli ospiti accolti in forma semiresidenziale in caso di assenza si applica la tariffa socio sanitaria giornaliera di assenza esclusivamente dal primo al quindicesimo giorno di assenza continuativa. Sono remunerati unicamente i giorni di assenza rispetto alla frequenza prevista dal piano di assistenza individualizzato nei limiti sopra definiti; - per gli ospiti accolti in forma di sollievo è riconosciuta unicamente la tariffa di presenza come definita al punto 1.1.3; nel caso l'ospite accolto in forma di sollievo già fruisca di altro servizio socioassistenziale (es. centro socio-educativo per disabili socio-assistenziale), si rinvia al piano assistenziale concordato in UVM anche in relazione alle modalità di remunerazione previste dall atto di indirizzo del servizio socio-assistenziale già fruito (inclusi specifici accordi tra i gestori del centro residenziale di cui alle presenti direttive e il gestore del servizio socio-assistenziale es. centro socioeducativo per disabili volti al riconoscimento di quota parte dei costi sostenuti); nessuna remunerazione è comunque prevista nel caso di unico gestore del centro socio-educativo disabili (o altro servizio socio-assistenziale) e del centro residenziale di cui alle presenti direttive. Flussi informativi I centri dovranno attenersi alle indicazioni impartite dall Azienda sanitaria in relazione all aggiornamento dei flussi informativi di presenza/assenza degli ospiti. Per adempiere agli obblighi ministeriali legati allo sviluppo del Nuovo Sistema Informativo Sanitario Nazionale (NSIS) i centri saranno tenuti a mantenere aggiornata la banca dati dell Azienda, attraverso il programma Atlante garantendo l eventuale interfacciamento dei dati. Documentazione contabile Con la sottoscrizione dell accordo negoziale con l Azienda sanitaria i centri si impegnano a trasmettere, via posta elettronica certificata o posta elettronica, al Dipartimento Salute e solidarietà sociale, entro 15 giorni dalla data di approvazione da parte degli organi competenti, i documenti contabili qui indicati: - il bilancio di esercizio completo di relazione e allegati (compreso l elenco dei dati relativi alla consistenza analitica del personale e alla relativa spesa distinta per voci stipendiali e oneri riflessi) con il dettaglio relativo al centro di costo oggetto del contratto negoziale con l Azienda provinciale per i servizi sanitari. I centri si impegnano inoltre a fornire, su richiesta del Dipartimento Salute e solidarietà sociale, le seguenti informazioni: 9

15 - costi dei servizi, come desunti dalla contabilità analitica; - caratteristiche del personale impegnato nei processi assistenziali e delle persone assistite; - modalità di gestione dei servizi; - caratteristiche qualitative e quantitative dell assistenza socio-sanitaria erogata Vigilanza L Azienda sanitaria esercita le seguenti funzioni: - vigilanza igienico-sanitaria relativa alla struttura edilizia; - vigilanza igienico-sanitaria sugli ambienti di comunità; - vigilanza igienico-sanitaria sulle prestazioni da erogare agli ospiti, rivolta alle attività sanitarie presenti nei centri residenziali per disabili; - vigilanza e controllo sulla conservazione dei medicinali e sulla loro gestione. La vigilanza sull assistenza farmaceutica è effettuata secondo le direttive del Servizio farmaceutico della medesima Azienda sanitaria. In caso di necessità l Azienda sanitaria detta specifiche prescrizioni e i relativi provvedimenti da adottare. L attività di vigilanza è parte integrante del processo di verifica del mantenimento dei requisiti di autorizzazione e accreditamento istituzionale. In particolare, il monitoraggio è funzionale ad accertare il rispetto degli standard di sicurezza e qualità correlati ai servizi erogati dalle strutture e a supportare il miglioramento continuo, organizzativo e assistenziale. A tal fine l'azienda sanitaria nell espletamento della propria attività, si raccorderà con i competenti uffici provinciali in materia di autorizzazione e accreditamento, al fine di razionalizzare i tempi di verifica, uniformare metodi e strumenti di verifica nonché al fine di promuovere l'adozione di indicatori di monitoraggio dell'attività, dei processi e degli esiti raffrontabili. I risultati delle attività di vigilanza devono essere riportati in una relazione e trasmessi al Dipartimento Salute e solidarietà sociale evidenziando le criticità rilevate Sicurezza sul luogo di lavoro Al fine di prevenire il fenomeno infortunistico e a tutela di chi opera nei centri si richiede ai gestori una rigorosa osservanza delle norme che disciplinano la materia. Per monitorare il fenomeno i gestori dei centri devono presentare alla segreteria del Comitato di coordinamento in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro presso i competenti uffici del Dipartimento Salute e solidarietà sociale, una relazione entro il 31 gennaio di ogni anno (periodo di osservazione 1 gennaio - 31 dicembre), secondo lo schema loro inviato Fondo di riserva Nei centri residenziali per disabili possono essere accolti, tenuto conto di quanto previsto al punto 1.1 e considerando i bisogni degli assistiti e le risposte attivabili tramite la rete dei servizi, oltre agli ospiti residenziali: a) ospiti in accoglienza diurna: si tratta di accoglienze di natura semiresidenziale finalizzati a mantenere presso il proprio domicilio - almeno per parte della giornata e parte dell anno - la persona disabile; b) ospiti accolti in forma temporanea per periodi di sollievo: si tratta di accoglienze in regime residenziale attivate dalla UVM per dare sollievo alle famiglie che assistono disabili a domicilio; i ricoveri di sollievo possono avere una durata massima di 40 giorni all anno che possono essere fruiti anche in periodi frazionati. Nell attivazione dell accoglienza residenziale di sollievo è data priorità a: coloro che non fruiscono di altri servizi residenziali e semiresidenziali; permanenze programmate finalizzate a sostenere l assistenza a domicilio; situazioni di emergenza o ad alto e straordinario fabbisogno assistenziale della persona ospitata o del familiare su cui grava l assistenza domiciliare alla persona disabile. 10

16 Entrambe le sopra riportate forme di accoglienza sono attivate dall UVM aziendale sulla base di un preventivo accordo con la struttura nonché a seguito della verifica del rispetto dei limiti contemplati dai provvedimenti autorizzativi. Per tali esigenze è istituito - all interno del finanziamento complessivo di 12 milioni di euro - un fondo di riserva pari a euro ,00 che l Azienda sanitaria negozierà con le singole strutture accreditate sulla base dei fabbisogni conosciuti e programmati e in ragione dell andamento degli anni precedenti. In relazione alla possibilità delle Province, prevista dall articolo 39 della legge regionale n. 7/2005, di istituire uno specifico fondo a favore delle aziende pubbliche per i servizi alla persona per il rimborso degli oneri conseguenti ad aspettative di legge, si ritiene di individuare in euro ,00 l ammontare delle risorse massime che l Azienda provinciale per i servizi sanitari potrà erogare a favore della A.P.S.P. Centro Don Ziglio relativamente agli oneri sostenuti nel 2014 per le ragioni e secondo i criteri di cui alla deliberazione della G.P. n. 3305/ CENTRI SOCIO-RIABILITATIVI Destinatari Questa tipologia di servizio è rivolta ad adulti e minori di età affetti da patologie che presentano esiti invalidanti e/o la cui attività riabilitativa può consentire il superamento di ostacoli nello sviluppo organico e un equilibrato e armonico sviluppo delle proprie competenze Prestazioni socio-sanitarie assicurate nei centri socio-riabilitativi Trattasi di servizi a carattere diurno per lo svolgimento di attività socio-educative e/o socio-riabilitative, in cui è possibile fruire di prestazioni a carattere specialistico ambulatoriale e/o finalizzate a interventi socio-riabilitativi individualizzati. Secondo quanto disposto dal Regolamento in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie D.P.G.P. 27 novembre 2000 n Leg., e relative disposizioni attuative, tali centri si configurano quali centri ambulatoriali di riabilitazione, caratterizzandosi per la globalità del trattamento sull handicap che richiede un apporto multidisciplinare medico, psicologico, riabilitativo ed educativo a Centro socio-riabilitativo per la riabilitazione visiva La riabilitazione visiva rientra in un progetto generale di riabilitazione in cui la riduzione visiva o cecità può presentarsi o come singola disabilità o coinvolgendo altre funzioni della persona. Gli interventi destinati al recupero e alla riabilitazione funzionale visiva sono sia di tipo sanitario che sociale e si avvalgono, di norma e in maniera interdisciplinare, di apporti clinici, psicologici, pedagogici e sociali che assicurino la presa in carico globale del soggetto utente. Le prestazioni erogate garantiscono la personalizzazione dell intervento e hanno lo scopo di raggiungere il più alto livello possibile di autonomia funzionale del soggetto per farlo ritornare persona attiva nel proprio ambiente familiare, scolastico, lavorativo e sociale. Attraverso l ottimizzazione delle capacità visive residue e/o il contenimento della progressione del danno visivo e/o l individuazione delle più opportune tecnologie assistive, la riabilitazione visiva ha tra i suoi fini essenziali quelli del raggiungimento del massimo grado di autonomia possibile, del miglioramento della qualità di vita, della promozione dello sviluppo psicomotorio garantendo la possibilità di svolgere quanto più possibile le attività proprie dell età. La più importante distinzione operativa concerne la differenza esistente tra soggetti in età evolutiva e soggetti in età adulta, sia in relazione alla specificità dei bisogni, e quindi agli obiettivi di intervento, sia in relazione alle modalità di attuazione dei trattamenti. In particolare, per i soggetti in età evolutiva, il riferimento clinico, diagnostico e riabilitativo, per l'ente privato accreditato, è l UO di Oculistica dell Azienda provinciale per i servizi sanitari. 11

17 1.2.2.b Centro socio-riabilitativo per la riabilitazione dei disturbi del linguaggio, dell apprendimento e della comunicazione L attività di riabilitazione in tale area rientra nei livelli essenziali di assistenza dell ambito neuropsichiatrico infantile per il recupero funzionale del linguaggio e delle funzioni correlate quando queste sono compromesse da cause di natura diversa. La stessa è in linea con quanto previsto dall Accordo Stato Regioni del 25 luglio 2012 riguardante la diagnosi e la certificazione dei disturbi specifici di apprendimento recepito dalla Giunta provinciale con deliberazione n del 15 ottobre 2012 la quale disciplina gli standard minimi per la valutazione clinica e diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento a cui devono attenersi anche gli enti accreditati quali, per tali specifiche funzioni, la A.P.S.P. Beato De Tschiderer. Come previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 3157/2010 (allegato 1), si demanda all Azienda provinciale per i servizi sanitari la verifica, nel corso del 2015, della tuttora attuale rispondenza, appropriatezza e sostenibilità dei livelli essenziali di assistenza e relativo nomenclatore tariffario, definiti dalla medesima deliberazione del 2010; ciò al fine di rendere viepiù coerenti, in termini di equità nell accesso e di remunerazione, le attività socio-sanitarie assicurate dal servizio sanitario provinciale Accertamento dello stato di bisogno e accesso al servizio L accesso ai centri socio-riabilitativi della Provincia, avviene previa valutazione dell unità valutativa multidimensionale per quanto attiene in particolare ai servizi socio e psico-educativi a carattere riabilitativo. Per l erogazione di prestazioni di specialistica ambulatoriale l accesso è subordinato, secondo le disposizioni vigenti, a prescrizione su ricettario standardizzato del servizio sanitario nazionale in riferimento a quanto specificamente definito dall Azienda provinciale per i servizi sanitari. L Azienda sanitaria provvede all inserimento nella banca dati aziendale dei dati anagrafici e valutativi relativi alle persone accolte Modalità di finanziamento In ragione della specificità di tali centri, la remunerazione dell attività espletata negli stessi avverrà: 1. secondo quanto previsto dal nomenclatore tariffario provinciale laddove trattasi di prestazioni di specialistica ambulatoriale a carattere riabilitativo in base alla rendicontazione effettiva delle prestazioni prescritte ed effettuate e nel limite dei budget annualmente definiti per ogni struttura accreditata; L erogazione delle prestazioni è correlata alla formulazione e attuazione di un Progetto Riabilitativo Abilitativo Individualizzato (PRAI) elaborato dal centro o per l attuazione del quale il centro stesso collabora con le unità operative aziendali; 2. per le attività educative e psico-educative diurne a carattere socio-riabilitativo, nella misura indicata dalla tabella sotto riportata, in ragione di una rendicontazione che tiene conto della frequenza media minima annua stimata e delle attività svolte e individuate dai Piani Socio Educativi Individualizzati (PSEI); tale finanziamento è definito come budget annuo omnicomprensivo, quantificato ex ante ed erogabile in dodicesimi. Di seguito si definiscono i finanziamenti massimi per il 2015 (in euro) con indicazione dei criteri per la ripartizione dei tetti di spesa per l attività di cui al sopra indicato punto (1) (specialistica ambulatoriale) e al punto (2) (prestazioni psico-educative e socio riabilitative). 12

18 ENTE ANFFAS Paese di Oz Via Aosta 1, Trento attività specialistica ambulatoriale e centro diurno Centravanti ; centro diurno Cresciamo insieme Via Fermi 70, Trento ATSM Centro Franca Martini Via Taramelli 8/c, Trento attività specialistica ambulatoriale e centro diurno (età adulti) Via Degasperi 126/2, Trento attività specialistica ambulatoriale (età evolutiva) AGSAT Via Maroni 15, Trento Via Venezia 2, Rovereto IRIFOR Via Malvasia 15, Trento A.P.S.P. Beato de Tschiderer Via Piave 108, Trento e sedi periferiche FINANZIAMENTO MASSIMO ANNUALE (A= B + C) fino ad un massimo di ,00 fino ad un massimo di ,00 fino ad un massimo di ,00 fino ad un massimo di ,00 fino ad un massimo di ,00 DI CUI PER ATTIVITÀ PSICO- EDUCATIVA DI CUI PER ASSISTENZA SPECIALISTICA (C) (B) ,00 Budget da negoziare con A.P.S.S. sulla base risorse disponibili in tabella E d.gp 2372 del ,00 Budget da negoziare con A.P.S.S. sulla base risorse disponibili in tabella E d.gp 2372 del ,00 Budget da negoziare con A.P.S.S. sulla base risorse disponibili in tabella E d.gp 2372 del Budget da negoziare con A.P.S.S. sulla - base risorse disponibili in tabella E d.gp 2372 del Budget da negoziare con A.P.S.S. sulla base risorse disponibili in tabella E d.gp 2372 del NOTE Attesa una frequenza di almeno 55 utenti (complessivamente intesi tra Centroavanti e Cresciamo insieme ). Attesa una frequenza complessiva alle attività del centro diurno (Via Degasperi adulti) di almeno 200 utenti adulti. Attesa una frequenza complessiva del centro diurno di almeno 28 utenti adulti. Il finanziamento comprende l attività di addestramento all uso di presidi e ausili protesici forniti dall Azienda sanitaria: compenso forfettario onnicomprensivo di 20,00 euro per 45 di addestramento. Il finanziamento comprende le attività di specialistica ambulatoriale e le attività non codificate in nomenclatore tariffario correlata all erogazione di protesica uditiva. 13

19 I budget per l assistenza specialistica sono definiti sulla base delle risorse messe a disposizione dell Azienda sanitaria nella tabella E deliberazione della G.P. n del 22 dicembre 2014 Assistenza Specialistica per esterni. L Azienda sanitaria potrà rinegoziare i budget per l assistenza specialistica, come sopra definiti, sulla base dell effettivo andamento dell attività e nei limiti delle assegnazioni finanziarie di cui alla già citata tabella E Compartecipazione alla spesa Le modalità di compartecipazione alla spesa per l attività specialistica ambulatoriale erogata dai centri in argomento sono esclusivamente quelle previste dalla normativa vigente. Sino all entrata in vigore del sistema delle compartecipazioni ai costi dei servizi socio-sanitari, diversi dall attività specialistica ambulatoriale, i limiti e le modalità di calcolo della compartecipazione alla spesa da parte dell utente, sono i medesimi già individuati dalla Giunta provinciale sino alla data del 31 dicembre Preso atto del fatto che a riguardo dei centri socio-riabilitativi nulla fu disposto, si ritiene rimanga invariato l eventuale sistema di autofinanziamento disposto dai gestori di tale servizio (come già disposto dalla deliberazione della G.P. n. 2617/2012) fatta salva l adozione da parte del gestore di tutte le modalità e informazione necessarie a garantire trasparenza e chiarezza nella comunicazione fornita (es. carta dei servizi) Obblighi informativi I sistemi informativi che dovranno essere utilizzati per la trasmissione dei dati saranno quelli definiti dall Azienda sanitaria. In particolare si prevede l introduzione, a partire dalla seconda metà del 2015, del sistema informativo Atlante che i gestori si impegnano ad aggiornare, garantendo l eventuale interfacciamento dei dati. Per la rendicontazione dell attività specialistica ambulatoriale i centri s impegnano a fornire tramite le funzioni applicative già fornite dall Azienda i dati di attività entro i termini definiti dal contratto. L Azienda sanitaria è responsabile dell invio dei dati alla Provincia, per finalità programmatorie e per l eventuale debito informativo NSIS, nonché della validazione e certificazione della qualità degli eventuali meccanismi di interoperabilità. L Azienda sanitaria invia al Dipartimento salute e solidarietà sociale, entro la prima metà di novembre 2015, una relazione dettagliata in esito al monitoraggio dell attività svolta in tale area, evidenziando i profili di criticità riscontrati e i possibili spazi di miglioramento. Documentazione contabile Con la sottoscrizione dell accordo negoziale con l Azienda sanitaria i gestori dei centri socio-riabilitativi si impegnano a trasmettere, anche via posta elettronica, al Dipartimento Salute e solidarietà sociale, entro 15 giorni dalla data di approvazione da parte degli organi competenti, i documenti contabili qui indicati: - il bilancio di esercizio con relative relazioni e allegati (compreso l elenco dei dati relativi alla consistenza analitica del personale e alla relativa spesa distinta per voci stipendiali e oneri riflessi) con il dettaglio relativo al centro di costo oggetto del contratto negoziale con l Azienda provinciale per i servizi sanitari. I gestori s impegnano inoltre a fornire, su richiesta del Dipartimento Salute e solidarietà sociale, le seguenti informazioni: - costi dei servizi, come desunti dalla contabilità analitica; - caratteristiche del personale impegnato nei processi assistenziali e delle persone assistite; - modalità di gestione dei servizi; - caratteristiche qualitative e quantitative dell assistenza socio-sanitaria erogata Vigilanza L Azienda sanitaria esercita le seguenti funzioni: o vigilanza igienico-sanitaria sulla struttura edilizia; o vigilanza igienico-sanitaria sugli ambienti di comunità; o vigilanza igienico-sanitaria sulle prestazioni da erogare agli ospiti; 14

20 o coerenza tra il piano di assistenza individualizzata e l attività effettivamente erogata alla persona. L attività di vigilanza è parte integrante del processo di verifica del mantenimento dei requisiti di autorizzazione e accreditamento istituzionale. In particolare, il monitoraggio è funzionale ad accertare il rispetto degli standard di sicurezza e qualità correlati ai servizi erogati e a supportare il miglioramento continuo, organizzativo e assistenziale. A tal fine l'azienda sanitaria nell espletamento della propria attività, si raccorderà con i competenti uffici provinciali in materia di autorizzazione e accreditamento, al fine di razionalizzare i tempi di verifica, uniformare metodi e strumenti di verifica nonché al fine di promuovere l'adozione di indicatori raffrontabili di monitoraggio dell'attività, dei processi e degli esiti. I risultati delle attività di vigilanza integrano la relazione di cui al punto 2.6 trasmessa al Dipartimento salute e solidarietà sociale Adeguamenti del nomenclatore tariffario della specialistica ambulatoriale A seguito delle criticità emerse dalla messa in opera del nuovo sistema di codifica delle prestazioni ambulatoriali introdotto nel 2014 e della valutazione delle potenzialità di talune modalità assistenziali, si dispone la modifica delle voci del Nomenclatore Tariffario della specialistica ambulatoriale provinciale come riportato nella Tabella seguente I RIABILITAZIONE PER LO SVILUPPO DELL AUTONOMIA NEI CONTESTI DI VITA IN SOGGETTO CON CECITA /IPOVISIONE per seduta individuale. Comprende: incontri con ortottista o psicologo o educatore professionale da erogarsi in contesto di vita. Durata di 45 minuti/die. Ciclo di massimo 4 incontri. Erogabile 1 volta per utente, salvo periodi di interruzione superiore a un anno e insorgenza di nuovo evento patologico. 33 Il codice del nomenclatore I come sopra definito trova applicazione a partire dal 1 marzo 2015 modificando la descrizione del medesimo codice I introdotto dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 270/

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