LE ZOONOSI COME MALATTIE OCCUPAZIONALI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LE ZOONOSI COME MALATTIE OCCUPAZIONALI"

Transcript

1 LE ZOONOSI COME MALATTIE OCCUPAZIONALI Giorgio Battelli Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale, Alma Mater Studiorum Università di Bologna Via Tolara di sopra 50, Ozzano Emilia (BO) Il termine zoonosi, che nell accezione classica indica le infezioni che possono essere trasmesse dagli animali vertebrati all uomo e viceversa o quelle comuni ad entrambi, comparve per la prima volta nella letteratura medica alla fine del secolo scorso, quando Galli-Valerio, nel 1894, pubblico un manuale dal titolo Zoonosi : malattie trasmissibili dagli animali all uomo. Tuttavia, prima ancora che si avesse una chiara idea dei concetti di infezione e di zoonosi, la possibilità di trasmissione di malattie dagli animali all uomo appariva confermata dall osservazione delle malattie che colpivano le persone addette al governo degli animali o comunque in contatto con essi e i loro prodotti. Questo fatto è conosciuto da secoli. Le due malattie che hanno aperto la via al concetto di zoonosi occupazionale (e insieme alla rabbia al concetto di zoonosi) sono certamente il carbonchio ematico e la morva, che potremmo definire le Madri di tutte le zoonosi occupazionali. Le categorie di lavoratori che storicamente sono state segnalate maggiormente a rischio di contrarre tali infezioni risultano: (i) Carbonchio (soprattutto legato al contatto diretto con animali ammalati, carcasse, pelle, crini e lana) : lavoratori delle pelli, dei peli, dei crini e della lana (conciatori, fabbricanti di manufatti derivati, tosatori, cardatori, tappezzieri ), commercianti di prodotti di origine animale, macellai e sezionatori di carni, scuoiatori, straccivendoli, cocchieri, lavoratori della carta, pastori, veterinari; (ii) Morva (soprattutto legata al lavoro con equini infetti, vivi o morti): macellai, carrettieri, allevatori, maniscalchi, palafrenieri, stallieri, soldati di cavalleria o a contatto con equini, veterinari. L interesse per queste malattie, sempre crescente a partire dal 700, fu inizialmente rivolto alle vie ed alle modalità d infezione, e solo successivamente alle misure di controllo e ai lavoratori a maggior rischio (talvolta anche ai loro famigliari). In seguito, l interesse fu esteso dalle zoonosi, identificate nel tempo in numero sempre crescente, a tutte le malattie correlate al lavoro con animali (domestici, selvatici, sinantropici, di laboratorio), ai loro ambienti di vita e di allevamento, ed alla trasformazione dei loro prodotti. Segnaliamo tra queste patologie le allergie (ad es. da polveri ambientali e da acari e muffe dei mangimi), le intossicazioni (ad es. da contatto con o ingestione di sostanze chimiche ), i traumi e le ferite. Quanto ai tempi relativamente recenti, il primo documento esauriente a noi noto in materia di malattie professionali di pertinenza veterinaria è Considerazioni generali sopra l importanza della medicina veterinaria in campo assicurativo (uomo), presentata da Elio Barboni e Giulio Menesini al III Congresso internazionale di medicina dell assicurazione vita, svoltosi a Roma nel giugno La relazione (nella quale non compare il termine zoonosi) ha lo scopo di richiamare l attenzione delle compagnie di assicurazione sopra le malattie che gli animali domestici trasmettono direttamente o indirettamente all uomo. Vengono divise a seconda della specie dell animale trasmettitore: equini, bovini, ovini e caprini, suini, cani, gatti, polli, anatre, piccioni, tacchini, pappagalli domestici. Per diverse delle infezioni elencate è venuta in seguito a mancare la conferma della loro trasmissibilità dagli animali all uomo. Si tratta di un lavoro che ha anticipato di qualche decade il coinvolgimento della Sanità pubblica veterinaria nelle malattie professionali. La legislazione italiana riguardante le malattie occupazionali o professionali, si è evoluta attraverso gli anni, a partire dal Nel 1956, il D.P.R. 303 Norme generali per l igiene del lavoro stabilisce regole di base, ancora oggi attuali ed indispensabili nella prevenzione delle zoonosi occupazionali. Nel 1965 vede la luce il Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, pietra miliare della normativa sociale a tutela dei lavoratori. Qui si esplicita la distinzione tra malattie occupazionali ed infortuni; le zoonosi furono considerate infortuni creando di fatto gravi difficoltà al 1

2 risarcimento di molte zoonosi occupazionali. Nel 1973 verranno pubblicate le tabelle delle malattie professionali passibili di risarcimento assicurativo ma si dovranno attendere altri 31 anni perché il D.M. 27 aprile 2004 (Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell art.139 del testo unico, approvato con D.P.R. 30 giugno 1965, 1124 e successive integrazioni) inserisse negli elenchi molte zoonosi occupazionali del settore zootecnico e parazootecnico. L istituzione del Servizio sanitario nazionale nel 1978 dà un forte impulso alla prevenzione e riconosce definitivamente il ruolo del veterinario ufficiale nella prevenzione delle malattie trasmissibili da animali e dai loro prodotti. Infine, il 19 settembre 1994, recependo alcune Direttive europee, viene promulgato il D.Lvo 626 (Attuazione delle Direttive 89/39/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori, sul luogo di lavoro), che rappresenta, assieme alle successive integrazioni, una vera svolta nella prevenzione del rischio biologico occupazionale, anche in campo veterinario. Questo decreto, ribadendo la necessità della tutela della salute dei lavoratori, riconosce anche, per la prima volta in Italia, la possibilità di rischio biologico nell ambiente di lavoro. In questo contesto si inseriscono le attività lavorative che comportano contatti con animali o loro organi e prodotti. I danni di natura biologica sono rappresentati principalmente da malattie su base allergica (da pelo, muffe, acari...) e da malattie trasmissibili (zoonosi occupazionali o professionali), causate da batteri, miceti, virus, protozoi e metazoi. Questi agenti sono contemplati nell allegato VIII del decreto n.626/94 (modificato dal D.M ) e nel D.M prima citato. In Italia, l interesse della Medicina veterinaria per le malattie professionali degli addetti alle industrie zootecniche e parazootecniche si è evoluto, a partire dagli anni 70 e in sintonia con Organismi internazionali quali l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la FAO, con una serie di ricerche, pubblicazioni, convegni e corsi che hanno avuto la finalità di sensibilizzare operatori, veterinari e studenti, di assecondare e stimolare la legislazione, e di ricercare la collaborazione inter-professionale in un settore in continua evoluzione. Le zoonosi occupazionali possono interessare varie categorie di addetti del settore agricolo-zootecnico e dei settori correlati, primi fra tutti quelli dell allevamento, della macellazione e della trasformazione dei prodotti di origine animale (Tabella 1). Possono altresi rappresentare un rischio per alcuni lavoratori non direttamente impiegati nei settori indicati, ma spesso a contatto con animali vivi o carcasse (ad es. i pompieri) o con feci o urine sparse nell ambiente (ad es. i gommisti). Tab. 1 : Attività zootecniche e correlate, con particolare riferimento a quelle esposte al rischio biologico Presenza di animali Presenza di prodotti di origine animale Allevamenti, impianti di commercio animali, Macellazione (anche presenza animali) fiere, mercati, esposizioni, ippodromi, cinodromi Lavorazione carni Trasporto animali Raccolta e trasporto latte Stazioni di monta e centri di produzione di Produzione formaggi, latticini e prodotti a base di materiale seminale uova Canili, gattili, stabulari Raccolta, trasporto e lavorazione di carcasse, rifiuti Ambulatori e cliniche di privati e dell Università di origine animale, sottoprodotti della In caso di esami diagnostici: macellazione (pelli, zoccoli, crini, piume), letame e Laboratori di ricevimento ed analisi di campioni guano biologici, organi, carcasse (IZS, Università, ISS, (Produzione, commercio ed utilizzazione di privati ) mangimi semplici e composti di origine animale ) Se ne conoscono alcune centinaia, ma quelle di importanza primaria, almeno nei paesi con Servizi e Piani Sanitari (di sorveglianza, profilassi e/o eradicazione...) mediamente sviluppati, sono in numero nettamente 2

3 inferiore. In Tabella 2 vengono riportati i principali agenti di zoonosi nelle attività zootecniche e correlate, secondo la classificazione del D.Lvo 626/94, modificata dal D.M Con riferimento al solo settore dell allevamento, possiamo citare come esempio, per il nostro Paese, la brucellosi (in particolare legata agli ovicaprini), la leptospirosi (in particolare legata ai suini), la tubercolosi bovina, le dermatofitozoonosi (in particolare legate ai conigli ed ai bovini), l echinococcosi cistica (legata all ambiente della pastorizia). Si tratta di zoonosi che possono interessare diverse categorie di persone e che non sono esclusivamente legate all attività lavorativa. Hanno gravi effetti sulla salute dell uomo e sulle produzioni animali, implicano costi elevati, pubblici e privati, per il loro controllo e/o la loro eradicazione e sono state incluse dall OMS, sin dal 1975, tra le malattie di rilevante importanza socio-economica. Tab. 2 : Principali agenti di zoonosi nelle attività zootecniche e correlate (classificazione del D.Lvo 626/94, modificata dal D.M ). Da virus e prioni * BSE e altre TSE animali* (3), Malattia di Newcastle (2), Febbre della Valle del Rift (3), Encefalite da zecche (TBE) (3) Da batteri Brucellosi (3), Borreliosi (2), Carbonchio ematico (3), Clamidiosi (ceppi aviari) (3), Tetano (2), Febbre Q (3), Mal rosso (2), Leptospirosi (2), Tubercolosi bovina (3), Infezioni da Streptococcus suis, Salmonelle, Helicobacter pylori (2) Da miceti (funghi) Da parassiti (protozoi e metazoi) Criptococcosi (2), Istoplasmosi (3), Dermatomicosi (2) Criptosporidiosi (2), Echinococcosi cistica (Echinococcus granulosus) (3), Ascaridosi larvale (Toxocara canis) (2) ( ) : Classificazione degli agenti biologici a seconda del rischio di infezione (gruppi 1 4) Occorre sottolineare che per molte zoonosi, nonostante l importanza loro attribuita, i dati epidemiologici necessari per una valutazione quantitativa del rischio, non solo a livello di attività lavorativa, sono il piu delle volte insufficienti. Ad esempio, i dati sui casi denunciati spesso si discostano notevolmente da quelli dei casi realmente insorti o diagnosticati. Ricordiamo che il rischio (R) viene considerato come il prodotto della probabilità (P) di verificarsi di una infezione (incidenza) in un determinato periodo di tempo per le conseguenze negative, cioè il danno (D), che esso comporta (R = P x D). Se la probabilità non è valutabile, il rischio non puo essere calcolato con precisione. Questo fatto non consente di informare correttamente i lavoratori sulla probabilità di venire a contatto con i vari agenti trasmissibili e potenzialmente pericolosi e di educarli ad una prevenzione mirata. Si è costretti percio, nella maggioranza dei casi, a fornire indicazioni, solo da un punto di vista qualitativo, su quali agenti biologici possono rappresentare un rischio significativo per gli operatori di determinati comparti. Si parla cioè piu di pericoli che di rischi. Quando poi si verificano casi di zoonosi nell uomo, perché vengano riconosciuti come legati alla professione e quindi risarcibili a livello assicurativo, è necessario che venga dimostrato che l agente causale è intervenuto in occasione del lavoro. Dimostrare questa associazione è spesso complesso ed è verificabile (non sempre) solo con indagini epidemiologiche molto accurate. Venendo percio a mancare il riconoscimento di molti casi di zoonosi come infezioni contratte sul lavoro, si ha sicuramente una loro sottostima e, di conseguenza, una valutazione errata del rischio. La probabilità di venire in contatto con agenti di zoonosi durante l attività lavorativa con animali dipende da diversi fattori, quali ad esempio: il tipo di animali allevati; lo stato sanitario degli stessi; il tipo di mansioni svolte dal lavoratore; la periodicità dei contatti; il tipo di ambiente di lavoro; le misure di protezione individuale ed ambientale adottate; il livello di formazione professionale/informazione ricevuta sui rischi; il peso dato ai vari pericoli; ed altri ancora. Le conseguenze di tali contatti possono essere di 3

4 vario tipo, e dipendono essenzialmente dallo stato immunitario ed in generale dallo stato di salute dell uomo, dalla sorveglianza sanitaria che viene attuata sui lavoratori, dalla rapidità ed esattezza dell accertamento diagnostico in caso di malattia e dagli interventi che vengono adottati per cure e riabilitazione. Ne deriva che solo attraverso una stretta collaborazione ed integrazione tra medici e veterinari, in particolare tra Servizi di medicina del lavoro e Servizi di sanità pubblica veterinaria, e la sensibilizzazione di tutti gli operatori del comparto agricolo-zootecnico, è possibile affrontare il problema delle zoonosi occupazionali ed in generale quello dei rischi biologici. Una Legislazione piu attenta e puntuale dovrebbe poi fornire il supporto indispensabile perché possa essere riconosciuta la causa professionale di tali patologie. Va inoltre sottolineato un punto fondamentale : la lotta contro le zoonosi coincide con l applicazione di tecniche di allevamento razionali e sanità dell uomo, sanità degli animali e zooeconomia sono tre pilastri fondamentali di una zootecnia moderna. Infatti tecniche razionali di allevamento coincidono con una maggiore sicurezza del lavoro, un maggior reddito della zootecnia ed una produzione di alimenti di origine animale piu sani. Per raggiungere tali scopi è indispensabile : tenere alto il livello di attenzione nei confronti della sanità animale ; attuare o potenziare i piani di profilassi e/o di eradicazione contro le malattie animali di rilevanza socio-economica e valutarne i risultati ; migliorare la formazione dei medici e dei veterinari e fornire i servizi medici di strutture diagnostiche nei confronti delle zoonosi ; sottoporre a sorveglianza epidemiologica le patologie ed i rischi occupazionali di natura biologica legati agli animali. L applicazione degli strumenti della medicina veterinaria preventiva quali ad esempio l ispezione al macello, i tests diagnostici, la profilassi vaccinale e l igiene degli allevamenti, hanno nel tempo modificato profondamente la prevalenza e l incidenza delle zoonosi negli animali ed il loro impatto sull uomo. I piani di profilassi di Stato hanno enormemente ridotto la diffusione della brucellosi e della tubercolosi bovina. Il sequestro (e distruzione) di carcasse e visceri infetti al macello ha ridotto la diffusione dell echinococcosi cistica, della trichinellosi, delle teniosi/cisticercosi e di molte altre patologie dell uomo e degli animali. Contemporaneamente sono avvenute profonde modificazioni nel ruolo degli animali, nelle tecniche di allevamento e nella tipologia dei contatti con l uomo. Esempi evidenti sono la scomparsa del lavoro animale, l introduzione della mungitura meccanica o la marginalizzazione del cavallo a scopi sportivi, per l avvento della motorizzazione in campo agricolo, militare e nei trasporti. Ogni cambiamento ha influenzato l epidemiologia delle zoonosi portando alla graduale riduzione delle malattie legate a cicli produttivi o tecniche di allevamento in via di esaurimento e di conseguenza sono diminuiti o scomparsi alcuni rischi biologici per gli addetti alle attività zootecniche e correlate. Pur non disponendo di statistiche al riguardo, possiamo anche affermare che gli infortuni provocati da animali si sono ridotti nel tempo con la drastica diminuzione del numero degli addetti al settore zootecnico e con il cambiamento della tipologia dei contatti. Negli anni si sono sviluppate nuove tipologie di allevamento quali la piscicoltura, l allevamento dei selvatici per ripopolamento, dei ratiti o degli animali da compagnia ed hanno acquisito rilievo attività con specie esotiche nel settore della sperimentazione scientifica o delle attività ricreative. L allevamento di alcune specie tradizionali, quali i suini o i volatili da cortile, ha invece subito una evoluzione talmente profonda da divenire di fatto una realtà profondamente diversa dal passato. Nuove attività e nuove tecnologie hanno generato nuovi profili di rischio zoonosico ed occupazionale. Ne sono esempio le sensibilizzazioni da farmaci utilizzati in zootecnia, le alveoliti allergiche da polveri organiche negli allevamenti avicoli, le dermatomicosi negli allevamenti intensivi di bovini da carne e di conigli, il rischio BSE per i macellatori. La ricerca scientifica deve ancora definire compiutamente la rilevanza di alcune zoonosi cosiddette emergenti (encefalopatie trasmissibili, West Nile disease, infezione da Escherichia coli O157:H7, influenza aviare ) sulla salute degli addetti e sui rischi di infezione per gli stessi. Inoltre alcune vengono temute non tanto perché rappresentano possibili rischi infettivi per determinate categorie di lavoratori, ma in quanto infezioni che potrebbero interessare la popolazione in generale. L influenza aviare, ad esempio, sta assumendo una notevole importanza da quando sono stati posti all attenzione dell opinione pubblica mondiale problemi quali: la possibilità di trasmissione all uomo di ceppi virali altamente virulenti, il mantenimemento di tale virulenza nella specie umana, l acquisizione da parte del virus della capacità di 4

5 trasmissione interumana, la possibile fuoriuscita dell infezione dalle tradizionali aree asiatiche di allevamento rurale. Zoonosi emergenti (e riemergenti) possono derivare da mutazioni negli equilibri ecologici, da mutazioni naturali o artificiali degli agenti infettivi, dalle migrazioni dei selvatici, dall introduzione di specie alloctone, dalla globalizzazione dei commerci, dagli spostamenti di persone da zone lontane del pianeta. Possono altresì derivare da cambiamenti nelle condizioni e negli ambienti di lavoro, negli stili di vita, nella capacità di difesa delle persone alle infezioni. Ma anche le zoonosi classiche, spesso a torto considerate un problema del passato, mietono vittime in paesi a noi vicini e possono tornare a diffondersi anche in Italia se verrà meno l equilibrio raggiunto negli ultimi decenni. La tubercolosi ne è un esempio lampante; essa non è un ricordo del secolo scorso ma un problema attualissimo, per tanta parte degli abitanti del pianeta. Il ruolo del micobatterio bovino, se dimostrato, avvalorerebbe l importanza zoonosica dell infezione. Per molti anni l uomo ha vissuto in stretta promiscuità con gli animali e l acquisizione di malattie, specie se a lungo periodo di incubazione, non veniva percepito come incidente professionale. Inoltre, gli addetti agli animali (mandriani, pastori, porcari, soldati ) non erano in genere ritenuti importanti al punto di meritare attenzioni mediche. Infine, le conoscenze disponibili non sempre permettevano di distinguere le differenti malattie. La professionalizzazione delle attività zootecniche e parazootecniche ha portato ad una definizione del lavoro e dei rischi. Il ruolo sociale e le disponibilità, anche mediche, sono aumentate gradualmente. Le conoscenze sulle malattie hanno permesso diagnosi e terapie pronte ed efficaci, soprattutto in paesi (o località) con servizi sociali avanzati. Le sfide attuali sono quelle di salvaguardare (difendere) i servizi sociali faticosamente conquistati e di estenderli alle zone che non ne dispongono, di istruire adeguatamente coloro che si dedicano ad attività zootecniche e correlate, e di monitorare tali attività in modo da identificare tutte le malattie, presenti o emergenti, che esse comportano. Questo anche con il contributo ed il coinvolgimento degli Organismi sanitari internazionali. La legislazione del lavoro e quella sanitaria dovranno seguire questo processo ed adeguarsi, nei modi e nei tempi, alle necessità. ---o--- Note dell autore La relazione è stata presentata al Convegno La sicurezza e la salute sul lavoro nelle attività dei Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie, Fossano (CN), Aprile Il testo, al quale hanno contribuito Adriano Mantovani, Raffaella Baldelli e Massimo Ghinzelli, che sentitamente ringrazio, si basa in massima parte sulle seguenti pubblicazioni: - Mantovani A, Baldelli R, Battelli G, Benvenuti F, Cancellotti FM, Catalano A, Ghinzelli M, Loli Piccolomini L, Marabelli R, Musti M, Seimenis A (1999). A historical overview of occupational diseases connected with animals. In: Contributions to the History of Occupational and Environmental Protection (A.Grieco, S.Iavicoli & G.Berlinguer Eds.). Elsevier Science B.V., Amsterdam, The Nederlands, International Congress Series No. 1189; pp Battelli G (2004). Il problema delle zoonosi occupazionali. In: I principali fattori di rischio infortunistico nell impresa agro-zootecnica nella realtà regionale dell Emilia-Romagna (Brugnoli A, ed.). Monografico di Fogli d Informazione ISPESL n. 1. Global Media System, Roma; pp Battelli G, Ghinzelli M, Mantovani A (2004). Historical notes on zoonoses as occupational diseases. XXXV International Congress of the World Association for the History of Veterinary Medicine - IV Congresso Italiano di Storia della Medicina Veterinaria (CISO-Veterinaria), Grugliasco (Torino) September Book of Abstracts, 69 (Full paper in press). 5

da protozoi criptosporidiosi, leishmaniosi, sarcosporidiosi, toxoplasmosi, tripanosomosi.

da protozoi criptosporidiosi, leishmaniosi, sarcosporidiosi, toxoplasmosi, tripanosomosi. in base all agente eziologico Batteriche: borreliosi di Lyme, brucellosi, carbonchio, clamidiosi, febbre bottonosa, febbre Q, leptospirosi, listeriosi, salmonellosi, tbc, tularemia... Virali: coriomeningite

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Il quadrilatero di Teobald Smith

Il quadrilatero di Teobald Smith L EPIDEMIOLOGIA E LA SOCIOSOCIO-ECONOMIA VETERINARIA NEL PENSIERO E NELLE AZIONI DI ADRIANO MANTOVANI Giorgio Battelli GIORNATA DI STUDIO SULLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA Adriano Mantovani e la Sanità

Dettagli

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. CASTELLI PAOLO Data di nascita 30/04/1958. Dirigente ASL I fascia - UFFICIO CONTROLLO RANDAGISMO

CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI. CASTELLI PAOLO Data di nascita 30/04/1958. Dirigente ASL I fascia - UFFICIO CONTROLLO RANDAGISMO INFORMAZIONI PERSONALI Nome CASTELLI PAOLO Data di nascita 30/04/1958 Qualifica Amministrazione Incarico attuale Numero telefonico dell ufficio I Fascia ASL DELLA PROVINCIA DI BERGAMO Dirigente ASL I fascia

Dettagli

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi

2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale

Dettagli

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte

PNAA biennio 2006-2007- Esami condotti nella Regione Lazio sui mangimi per animali destinati alla produzione di derrate alimentari Bovini da latte CONTROLLI NELLA FILIERA ALIMENTARE PER LA RICERCA DI RESIDUI DI SOSTANZE INDESIDERATE DA PARTE DEI SERVIZI DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA DELLA REGIONE LAZIO Le diossine sono un gruppo di 210 sostanze

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale

CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale CHE FARE? - Ruolo dei medici e delle sue organizzazioni - Centralità della Formazione - Una rivoluzione culturale 1 I Medici come si inseriscono sui temi ambientali oggi? I medici rappresentano per la

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea

Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Linee guida sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro nella legislazione europea Giovanni Bartoli Nell Unione europea la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano argomenti tra i più

Dettagli

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE

CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE CONTROLLO UFFICIALE NEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Genova, 2 luglio 2014 Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Le vostre domande e le nostre risposte Per alcune di esse,

Dettagli

Curriculum Vitae Paolo Garofalo. +390957951380 +393356255085 paolo.garofalo@aspct.it. Data di nascita 17/09/1955 Nazionalità Italiana

Curriculum Vitae Paolo Garofalo. +390957951380 +393356255085 paolo.garofalo@aspct.it. Data di nascita 17/09/1955 Nazionalità Italiana INFORMAZIONI PERSONALI Paolo Garofalo +390957951380 +393356255085 paolo.garofalo@aspct.it Data di nascita 17/09/1955 Nazionalità Italiana POSIZIONE ATTUALE RICOPERTA Medico Veterinario Dirigente 1 livello

Dettagli

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,

Dettagli

www.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni

www.zampadicane.it Guida alle Vaccinazioni VACCINAZIONI Le vaccinazioni da fare al proprio cane sono parecchie, alcune sono obbligatorie ed alcune facoltative e possono essere consigliate dal veterinario in casi specifici. Vediamo nel dettaglio

Dettagli

La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto

La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto Alfonso Zecconi Università degli Studi di Milano Dipartimento Patologia Animale Le tossinfezioni alimentari Problema comune a tutti gli alimenti

Dettagli

Zoonosi occupazionali storia

Zoonosi occupazionali storia Zoonosi come malattie occupazionali DSPVPA storia Fin dall antichità malattie associate ad attività lavorative a contatto con animali: 425 a.c. Tito Livio scabbia in contadini e schiavi IV sec. Renato

Dettagli

LA REALTA PIEMONTESE

LA REALTA PIEMONTESE LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.

Dettagli

Medicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata

Medicina sociale. Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Medicina sociale Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale Università degli Studi di Macerata Definizione in cui prevale l aspetto sociologico, igienistico o politico La medicina sociale sarebbe

Dettagli

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE Sala delle Colonne BPM Milano 29 aprile 2010 Francesco G. Paparella Presidente AIBA PERCHE IL BROKER Nel 2009 i broker: hanno intermediato il 46,1% dei rami

Dettagli

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE in Medicina Veterinaria durata: 5 anni

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE in Medicina Veterinaria durata: 5 anni in Medicina Veterinaria durata: 5 anni durata 5 anni Accesso: programmato (50 posti) Prova di ammissione: 90 quiz a risposta multipla su materie come chimica, fisica, matematica, biologia, capacita logiche

Dettagli

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013

Dettagli

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI

Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI Allegato A LINEE DI INDIRIZZO RELATIVE ALL ATTIVITA DI MACELLAZIONE DI ANIMALI EFFETTUATA PER IL CONSUMO DOMESTICO PRIVATO DELLE CARNI INDICE Capo 1. Macellazione di ovini secondo rito religioso presso

Dettagli

SENATO DELLA REPUBBLICA. Commissione Lavoro, Previdenza Sociale

SENATO DELLA REPUBBLICA. Commissione Lavoro, Previdenza Sociale SENATO DELLA REPUBBLICA Commissione Lavoro, Previdenza Sociale Indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della disciplina in materia di diritto al lavoro delle persone disabili Audizione Associazione

Dettagli

ASL Caserta -Dipartimento di Sanità pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare PUBBLICAZIONE AI SENSI ART. 25 D.LGS. 33/2013 CONTROLLI IMPRESE

ASL Caserta -Dipartimento di Sanità pubblica Veterinaria e Sicurezza alimentare PUBBLICAZIONE AI SENSI ART. 25 D.LGS. 33/2013 CONTROLLI IMPRESE Coltivazioni (orticole in pieno campo, orticole in serra, cereali, leguminose, industriali,foraggere ) Decisione CE 2007/363 ;Reg. CE 183/05 degli Alimenti e Nutrizione Allevament apistici riferimento.

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 289/2008 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 289/2008 DELLA COMMISSIONE 1.4.2008 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 89/3 REGOLAMENTO (CE) N. 289/2008 DELLA COMMISSIONE del 31 marzo 2008 che modifica il regolamento (CE) n. 1266/2007 relativo alle misure di applicazione

Dettagli

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 LE PROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLE PICCOLE IMPRESE Decreto Interministeriale del 30.11.2012 Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08 (Ma anche dall

Dettagli

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE?

REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? 13 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO: CASTELLO DI CARTE O CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER UNA GESTIONE EFFICACE? Dott. Ing. Massimo

Dettagli

Infortuni, incidenti e infortuni mancati

Infortuni, incidenti e infortuni mancati Infortuni, incidenti e infortuni mancati Obiettivi Incidenti ed infortuni sul lavoro tendono a ripetersi perchè, spesso, purtroppo, sia le aziende, sia gli esseri umani non hanno memoria e dimenticano

Dettagli

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari

ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA. Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari ISPEZIONE E CONTROLLO SELVAGGINA CACCIATA E ALLEVATA Cenni di legislazione venatoria relativa agli aspetti sanitari Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma

Dettagli

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN SICUREZZA AGROALIMENTARE ORGANIZZATO DALL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA Corso di perfezionamento in: IGIENE DELLE PRODUZIONI ANIMALI E ALIMENTARI: RUOLO DEL MEDICO VETERINARIO

Dettagli

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA

POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA COMPLETIAMO IL TUO PROCESSO POLITICA INTEGRATA QUALITÀ, AMBIENTE E SICUREZZA Rifra Masterbatches S.p.A. Via T. Tasso, 8 25080 Molinetto di Mazzano (BS) Tel. +39 030 212171 Fax +39 030 2629757 R.I. 01006560179

Dettagli

AREA SANITÁ PUBBLICA VETERINARIA DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA

AREA SANITÁ PUBBLICA VETERINARIA DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA AREA SANITÁ PUBBLICA VETERINARIA DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA 1/7 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie, promuovere, proteggere

Dettagli

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute

La multidisciplinarietà delle cure a casa: quali competenze. F. Saverio Proia Ministero della Salute III GIORNATA NAZIONALE DELLE CURE A CASA Qualità, tecnologie e sostenibilità nelle cure domiciliari Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli, Sala Assunta Isola Tiberina, Roma 12 settembre 2011 -

Dettagli

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati. Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI

REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI REGOLAMENTO PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI SENSIBILI E GIUDIZIARI (Art.20-21 D.Lgs 196/2003 Codice in materia di protezione di dati personali) Scheda n. 1 DENOMINAZIONE DEL TRATTAMENTO: TUTELA DAI

Dettagli

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili

I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili I registri per le protesi mammarie e i registri dei dispositivi impiantabili Dott.ssa Rossana Ugenti Direttore Generale del Sistema Informativo e Statistico Sanitario Ministero della salute 6 dicembre

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA' PUBBLICA VETERINARIA E DEGLI ALIMENTI UFFICI VIII Ordinanza del Ministro della Salute Misure

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: E possibile rendere sicure le sostanze pericolose Identificativo della Linea o delle Linee di intervento generale/i : Prevenzione degli eventi

Dettagli

Servizio Sanitario - REGIONE SARDEGNA. Dipartimento della Prevenzione. Sicurezza Alimentare. Articolo 7 regolamento (CE) 882/04

Servizio Sanitario - REGIONE SARDEGNA. Dipartimento della Prevenzione. Sicurezza Alimentare. Articolo 7 regolamento (CE) 882/04 Servizio Sanitario - REGIONE SARDEGNA Dipartimento della Prevenzione Sicurezza Alimentare Sintesi delle attività in materia di controlli ufficiali di cui al reg. (CE) 882/04, svolte dal Dipartimento di

Dettagli

Marisa Arpesella. Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia

Marisa Arpesella. Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia CORSO di IGIENE Marisa Arpesella Dipartimento di Sanità pubblica Cattedra di Igiene Università degli Studi di Pavia MEDICINA PREVENTIVA Branca della Medicina che, mediante il potenziamento dei fattori

Dettagli

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari

Buone pratiche di sperimentazione clinica negli animali dei medicinali veterinari negli animali dei medicinali veterinari Modelli innovativi di lotta alla varroa: l acido formico in gel. Dr. Salvatore Macrì Dirigente Veterinario Ministero della Salute Roma Istituto Zooprofilattico Sperimentale

Dettagli

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI

FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI PROGRAMMA CORSI: FORMAZIONE A COSTO ZERO PER FAR CRESCERE LA SICUREZZA PER LE IMPRESE DI TUTTI I SETTORI CORSO DI FORMAZIONE OBBLIGATORIA E AGGIORNAMENTO PER PREPOSTI E PER DIRIGENTI Art. 37 D. Lgs. 81/08

Dettagli

la valutazione dei rischi nelle costruzioni edili

la valutazione dei rischi nelle costruzioni edili COMITATO PARITETICO TERRITORIALE DI TORINO E PROVINCIA ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO la valutazione dei rischi nelle costruzioni edili Tabelle di valutazione rischi

Dettagli

CURRICULUM PROFESSIONALE

CURRICULUM PROFESSIONALE CURRICULUM PROFESSIONALE Il sottoscritto Dott. Angelo La Vignera, nato a Canicattini Bagni il 10/09/1952 e residente in Siracusa, via Necropoli Grotticelle n. 26, dipendente, in qualità di Veterinario,

Dettagli

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina

Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DI PIANI DI CONTROLLO E PER L ASSEGNAZIONE DELLA QUALIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA 1. Definizioni Ai sensi delle presenti linee

Dettagli

Roma 22 settembre 2004

Roma 22 settembre 2004 RISOLUZIONE N. 123/E Roma 22 settembre 2004 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Oggetto: Istanza di interpello. Fondazione XY - Onlus - Attività di ricerca scientifica di particolare interesse sociale.

Dettagli

apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE

apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE Allegato di Piano 9 - Decontaminazione e smaltimento degli apparecchi e dei PCB in esso contenuti in attuazione del decreto legislativo 209/1999 e della direttiva 69/59/CE. SOMMARIO PREMESSA : I PCB 3

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020

LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 LA SICUREZZA STRADALE IN ITALIA NEL CONTESTO DELL OBIETTIVO EUROPEO 2020 Roma, 18 settembre 2013 Dott. Dario Focarelli DG ANIA L ASSICURAZIONE IN CIFRE (ANNO 2011) Oltre 230 le imprese che operano in Italia

Dettagli

proposta di legge n. 376

proposta di legge n. 376 REGIONE MARCHE 1 ASSEMBLEA LEGISLATIVA proposta di legge n. 376 a iniziativa del Consigliere Solazzi presentata in data 25 novembre 2013 TUTELA DEL PATRIMONIO ZOOTECNICO SOGGETTO A PREDAZIONE pdl 376 REGIONE

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

(Atti non legislativi) DECISIONI

(Atti non legislativi) DECISIONI 24.2.2015 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 52/1 II (Atti non legislativi) DECISIONI DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/261 DELLA COMMISSIONE del 6 febbraio 2015 che modifica le decisioni 2010/470/UE

Dettagli

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006)

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Ordinanza sulla qualifica degli specialisti della sicurezza sul lavoro 822.116 del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 83 capoverso 2 della legge federale

Dettagli

1) l introduzione del concetto stesso di

1) l introduzione del concetto stesso di Con l introduzione del D.Lgv. 626/94 (oggi D.Lgs.81/08 e s.m.i.) gli elementi innovativi sono molteplici. Quelli che interessano il rischio biologico sono: 1) l introduzione del concetto stesso di rischio,

Dettagli

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Principi generali Carlo Federico Gauss Matematico tedesco 1777-1855 G. Bartolozzi - Firenze Vercelli 9-10 dicembre 2005 Oggi il nostro lavoro

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza In collaborazione con: Con il coordinamento scientifico di: Tabella 1. Prospetto delle Classi di Laurea Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Normativa Con l'introduzione

Dettagli

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro

Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Professionisti ed Installatori alla luce del Nuovo Regolamento di Prevenzione Incendi DPR 151-2011 e del DM 20-12-2012 Luciano Nigro Firenze, 18 febbraio 2014 NUOVI RUOLI NEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE

Dettagli

Zoonosi e sanità pubblica

Zoonosi e sanità pubblica Zoonosi e sanità pubblica Elvira Matassa Zoonosi e sanità pubblica Un approccio interdisciplinare per un problema emergente con la collaborazione di Federico Canavesi ABC ELVIRA MATASSA Medico veterinario.

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Economia e gestione delle imprese - 05

Economia e gestione delle imprese - 05 Economia e gestione delle imprese - 05 Prima parte: la gestione delle operation Seconda parte: la gestione dei rischi e la protezione delle risorse aziendali Sommario: La gestione delle operation 1. Le

Dettagli

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale proposta approvata nella seduta del 9 agosto 2002 Oggetto: Individuazione rete dei presidi regionali per le malattie rare e adempimenti regionali

Dettagli

Allegato INFORMAZIONI PERSONALI

Allegato INFORMAZIONI PERSONALI Allegato INFORMAZIONI PERSONALI Nome SMILARI VALERIO Data di nascita 21/12/1959 Qualifica DIRIGENTE VETERINARIO Amministrazione ASUR ZONA TERRITORIALE 3 FANO Incarico attuale DIRETTORE SANITA ANIMALE Numero

Dettagli

Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL

Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL Numero 28 /2015 Le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro nell anno 2014 nelle statistiche INAIL L'INAIL ha presentato i dati degli infortuni e delle malattie professionali relativi all'anno

Dettagli

Prevenzione Formazione ed Informazione

Prevenzione Formazione ed Informazione Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

Le regole e i modelli organizzativi

Le regole e i modelli organizzativi Dipartimento Tecnologie di Sicurezza Ex ISPESL Le regole e i modelli organizzativi Luigi Monica 29 Marzo 2011 Modelli di organizzazione e di gestione Riferimenti tecnici sui modelli di organizzazione e

Dettagli

La Prevenzione dei Tumori Occupazionali. il Registro di Esposizione ad Agenti Cancerogeni e Mutageni

La Prevenzione dei Tumori Occupazionali. il Registro di Esposizione ad Agenti Cancerogeni e Mutageni La Prevenzione dei Tumori Occupazionali il Registro di Esposizione ad Agenti Cancerogeni e Mutageni La prevenzione dei tumori occupazionali Premessa L Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC)

Dettagli

ACCORDO ATTUATIVO PREVENZIONE INAIL-CGIL-CISL-UIL. Intervento: Dr. Francesco PICCI Responsabile Sede INAIL di Brindisi Lunedì 22 Giugno 2015

ACCORDO ATTUATIVO PREVENZIONE INAIL-CGIL-CISL-UIL. Intervento: Dr. Francesco PICCI Responsabile Sede INAIL di Brindisi Lunedì 22 Giugno 2015 ACCORDO ATTUATIVO PREVENZIONE INAIL-CGIL-CISL-UIL Intervento: Dr. Francesco PICCI Responsabile Sede INAIL di Brindisi Lunedì 22 Giugno 2015 Infortuni sul lavoro 2 INFORTUNI SUL LAVORO DENUNCIATI NEGLI

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni

Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni 2000D0096 IT 05.09.2012 006.001 1 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni B DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 22 dicembre 1999 relativa

Dettagli

ONCOLOGIA OGGI Animali e Uomo Alleati Contro i Tumori

ONCOLOGIA OGGI Animali e Uomo Alleati Contro i Tumori ONCOLOGIA OGGI Animali e Uomo Alleati Contro i Tumori Venerdì 12 giugno 2009 ore 08.30 14.00 COMUNE DI ROMA Palazzo Senatorio- Aula Giulio Cesare P.zza del Campidoglio - Roma IL REGISTRO TUMORI ANIMALI:

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 8 DEL 29 GENNAIO 2007

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 8 DEL 29 GENNAIO 2007 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 29 dicembre 2006 - Deliberazione N. 2196 - Area Generale di Coordinamento N. 20 - Assistenza Sanitaria - APPROVAZIONE DEL PRO- GETTO DEL DIPARTIMENTO DI

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE L 16/46 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 20.1.2005 REGOLAMENTO (CE) N. 79/2005 DELLA COMMISSIONE del 19 gennaio 2005 che attua il regolamento (CE) n. 1774/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio

Dettagli

Ipotesi di procedura per la rilevazione degli incidenti e degli infortuni mancati

Ipotesi di procedura per la rilevazione degli incidenti e degli infortuni mancati Ipotesi di procedura per la rilevazione degli incidenti e degli infortuni mancati Premessa Questa ipotesi vuole essere un contributo al lavoro della Sottocommissione del Comitato ex art. 7 D.Lgs. 81/2008

Dettagli

L evoluzione normativa

L evoluzione normativa L evoluzione normativa La prima produzione normativa in tema di sicurezza sul lavoro risale alla fine del secolo XIX. Il legislatore dell epoca considerava gli infortuni sul lavoro un fattore inevitabile

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008

Dettagli

MANUALE INFORMATIVO IN MATERIA DI SICUREZZA

MANUALE INFORMATIVO IN MATERIA DI SICUREZZA Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO CROCE Via Porrettana, 97 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel.051 598372 fax 051 6192124 e-mail: iccroce@iccroce.org sito web:

Dettagli

5. La sicurezza alimentare e la sanità veterinaria

5. La sicurezza alimentare e la sanità veterinaria 5. La sicurezza alimentare e la sanità veterinaria L impatto della globalizzazione dei mercati sia sulla sicurezza degli alimenti sia sulla salute delle popolazioni animali è stato considerevole. Il sistema

Dettagli

L esperienza dei controlli nelle aziende agricole

L esperienza dei controlli nelle aziende agricole L esperienza dei controlli nelle aziende agricole dott. ROTA Omar, Coordinatore della Commissione Permanente per la Prevenzione degli infortuni in Agricoltura ASL BG SICUREZZA E QUALITÀ L ASL di Bergamo

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 207 D I S E G N O D I L E G G E d iniziativa dei senatori SALVATO e CARCARINO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 9 MAGGIO 1996 Norme

Dettagli

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO?

Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione DI COSA CI OCCUPIAMO? Azienda USL 6 di Livorno Dipartimento di Prevenzione UNITA FUNZIONALE VETERINARIA E SICUREZZA ALIMENTARE DI COSA CI OCCUPIAMO? Ambito igiene degli alimenti e sicurezza alimentare Controllo igienico sanitario

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi

Dettagli

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Regione: Lazio Titolo del progetto: Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro Referente: Elisa Romeo Negli ultimi

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas

Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas Con questo termine si identifica lo spazio pubblico, diverso dallo Stato, creato all interno dei café francesi dell

Dettagli

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1

CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014. Asse 1 - Ricerca ed innovazione OBIETTIVI E FINALITÀ

Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014. Asse 1 - Ricerca ed innovazione OBIETTIVI E FINALITÀ Le azioni previste nel Patto di Sviluppo 2011 2014 Asse 1 - Ricerca ed innovazione Le azioni previste in questo asse riguardano lo sviluppo di temi di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo,

Dettagli