Carta Provinciale Spandimenti 2006
|
|
- Ernesto Cirillo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Carta Provinciale Spandimenti 2006 ELABORAZIONI CARTOGRAFICHE GIS RELAZIONE TECNICA Carta Spandimenti Liquami Zootecnici 2006 Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione 2006 Pagina 1
2 INDICE ANALITICO 1. Introduzione... Pagina 3 2. Carta Provinciale Spandimenti Liquami Zootecnici... Pagina Carta delle zone di divieto... Pagina Elaborazione dei layer di divieto... Pagina Layer aree urbanizzate... Pagina Layer aree di cava... Pagina Layer aree di smaltimento rifiuti... Pagina Layer aree di calanco... Pagina Layer aree con quota > 1200 metri... Pagina Layer aree con pendenza > 30%... Pagina Layer aree boscate... Pagina Layer aree di frana attiva... Pagina Layer riserve naturali... Pagina Layer zone esondabili... Pagina Layer aree estremamanete vulnerabili... Pagina Layer aree di rispetto dei pozzi... Pagina Sovrapposizione dei layer di divieto... Pagina Carta della Vulnerabilità dell inquinamento da nitrati di origine agricola... Pagina Sovrapposizione Carta della Vulnerabilità da nitrati di origine agricola con la Carta delle zone di divieto... Pagina Carta Provinciale Spandimenti Fanghi di Depurazione... Pagina Layer aree di ricarica diretta degli acquiferi... Pagina Layer aree con pendenza > 20%... Pagina 35 Pagina 2
3 1.INTRODUZIONE La Carta Provinciale Spandimenti 2006 si compone di due elaborati cartografici alla scala nominale 1:25.000: Carta Spandimenti Liquami Zootecnici 2006 Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione 2006 Le due carte sono il isultato della sovrapposizione di due tematismi compositi: - la Carta delle zone di Divieto, che delimita aree in cui è fatto divieto di spandimento di liquami zootecnici, conformemente a quanto richiede la normativa esistente; - la Carta della Vulnerabilità dell Inquinamento da nitrati di origine agricola, che individua aree con differenti massimali di azoto apportabili al suolo. La Carta delle zone di divieto è costituita dalla sovrapposizione dei diversi strati di informazione cartografica (layer) che individuano aree in cui non è possibile spandere ai sensi della normativa vigente. Alcuni strati provengono da vari Servizi dell Amm.ne Provinciale, mentre altri sono il risultato di elaborazioni svolte dallo stesso Servizio Agricoltura. Dopo la sovrapposizione degli strati, sono state svolte delle operazioni di generalizzazione della carta, ottenendo infine la Carta delle zone di Divieto. La Carta della Vulnerabilità dell inquinamento da nitrati di origine agricola individua le aree vulnerabili in cui è possibile spandere 170 Kg di azoto per ettaro all anno e le aree non vulnerabili in cui è possibile spandere fino a 340 Kg di azoto per ettaro all anno. Dopo la sovrapposizione dei due tematismi si sono effettuate operazioni di filtro al fine di ottenere una migliore leggibilità della carta stessa. Gli strumenti che sono stati utilizzati per svolgere le suddette elaborazioni sono i seguenti software GIS (Geographic Information System) forniti da ESRI: - Arcview ArcGIS 8.3 (con estensione Spatial Analyst) - ArcINFO Workstation ArcGIS 9.1. Di seguito si riporta la descrizione tecnica delle elaborazioni cartografiche condotte, utilizzando anche diagrammi di flusso con apposite simbologie. In particolare i dati di input e output sono indicati con il simbolo: e le operazioni con il simbolo: Le singole operazioni sono svolte con l impiego di comandi, il cui percorso a partire dal programma sorgente è specificato in corsivo nel testo, come ad esempio: ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Conversion Tools> Import to Coverage> Import from Interchange file Pagina 3
4 2. CARTA PROVINCIALE SPANDIMENTI LIQUAMI ZOOTECNICI 2.1 CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO La Carta delle zone di Divieto deriva dalla sovrapposizione di elaborati cartografici (layer) che rappresentano in forma spaziale e geografica le aree di divieto previste dalla normativa vigente in materia. In Tabella 1 si riportano le basi cartografiche, l oggetto del divieto di spandimento, le fonti, l anno di riferimento e la scala di ciascun layer di divieto. Tabella 1 Layer di divieto Oggetto del Divieto di Spandimento Base cartografica Fonte Anno Scala AREE URBANIZZATE LIQUAMI Ortofoto Quick Bird RER/Servizio Agricoltura :5.000 AREE DI CAVA LIQUAMI Catasto cave Servizio Pianificazione :5.000 AREE DI SMALTIMENTO RIFIUTI LIQUAMI Domande di autorizzazione Servizio Ambiente :5.000 AREE DI CALANCO LIQUAMI Carta del dissesto PTCP : AREE CON QUOTA > 1200 m LIQUAMI Modello altimetrico digitale RER/Servizio Agricoltura 2006 / AREE CON PENDENZA > 30% LIQUAMI Modello altimetrico digitale RER/Servizio Agricoltura 2006 / AREE BOSCATE LIQUAMI Carta forestale PTCP : AREE CON FRANE IN ATTO LIQUAMI Carta del dissesto PTCP : RISERVE NATURALI LIQUAMI Carta riserve naturali PTCP : ZONE ESONDABILI LIQUAMI Fasce fluviali PTCP : ZONE ESTR. VULNERABILI LIQUAMI Carta della vulnerabilità Servizio Ambiente : AREE DI RISPETTO DI POZZI E SORGENTI LIQUAMI Mosaici dei PRG/PSC Servizio Pianificazione : Di seguito si illustrano le elaborazioni condotte e gli strumenti utilizzati per la predisposizione di ciascun layer, in formato shapefile. Pagina 4
5 2.1.1 ELABORAZIONE DEI SINGOLI LAYER DI DIVIETO LAYER AREE URBANIZZATE Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura per tutti i comuni della provincia. I passaggi effettuati sono stati i seguenti: FOTORESTITUZIONE Lo strato è costituito dall area interna al perimetro del territorio urbanizzato esistente. Tale perimetro è stato rilevato tramite fotorestituzione digitale delle ortofoto da satellite Quick Bird scala 1:5.000 anno Oltre agli agglomerati urbani sono stati rilevati tutti i fabbricati sparsi con relative pertinenze. INSERIMENTO AREE PREVISIONE URBANISTICA INTERCLUSE O CONNESSE CON IL TESSUTO URBANO ESISTENTE A partire dal layer delle aree urbane è stato sviluppato un secondo layer in modo da inserire nella perimetrazione di divieto le aree di previsione urbanistica che si trovano intercluse o strettamente connesse con il tessuto urbano esistente. Tale operazione è stata condotta sulla base dei mosaici dei PRG e PSC contenuti nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP (Del C.P. n.38/2006). ELIMINAZIONE AREE <2.500 M 2 Si è infine operata una eliminazione delle aree cartografate con superficie inferiore a m 2, in quanto non rappresentabili alla scala della carta Provinciale Spandimenti (1:25.000). L operazione ha inoltre consentito di alleggerire il file. Pagina 5
6 Pagina 6
7 LAYER AREE DI CAVA Il layer comprende le aree delimitate nel catasto cave aggiornato all anno 2004, predisposto dal Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Parma. Dal catasto cave il divieto di spandimento è stato attribuito a: - cave attive - cave esaurite di ghiaia e di sabbia - cave esaurite di argilla se ricadenti in area vulnerabile - cave rinaturalizzate o ripristinate per fini non agronomici Pagina 7
8 LAYER AREE DI SMALTIMENTO RIFIUTI Il layer comprende le aree delimitate nelle domande di autorizzazione, presentate al Servizio Ambiente della Provincia ai sensi del D.Lgs. 22/97 e successive modifiche. A tali aree il Servizio Agricoltura ha aggiunto l area di pertinenza dell ex-deposito munizioni di Rubiano di Solignano. Pagina 8
9 LAYER AREE DI CALANCO Il layer comprende le aree delimitate nella Carta provinciale del dissesto scala 1: adottata in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006) e aggiornata all anno Pagina 9
10 LAYER AREE CON QUOTA > 1200 METRI Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura sulla base del Modello Altimetrico Digitale (DTM) di risoluzione 10 metri predisposto dalla Regione Emilia Romagna. La creazione del layer ha richiesto diversi passaggi che si riportano nel seguente diagramma di flusso: Di seguito sono riportate le singole fasi di elaborazione CONVERSIONE DTM IN COVERAGE. Il DTM fornito dalla Regione Emilia Romagna è suddiviso in tavole secondo il taglio della CTR 1: I file sono nel formato di interscambio di ARCINFO, per cui, per svolgere le successive elaborazioni, si è dovuto provvedere ad importare le singole tavole per tutto il territorio provinciale in formato coverage, che è un formato adeguato alle elaborazioni in ARCGIS. ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Conversion Tools> Import to Coverage> Import from Interchange file Pagina 10
11 MERGE COVERAGE E RIMOZIONE DEI NODATA E CONVERSIONE IN GRID Le tavole trasformate in coverage sono state unite fra loro tramite un l applicativo Launch an utility for importing dem file type 1. Agendo sulle opzioni di tale applicativo è stato possibile rimuovere i NoData 2 che si formavano negli spazi di giuntura delle tavole, sostituendo ai valori NoData il valore medio elaborato fra i valori presenti nelle 8 celle vicine. L applicativo è stato utilizzato con i seguenti parametri: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Launch an utility for importing DEM file type Operation form: MERGE Output type: GRID Flag su opzione FillOutput Data. Flag su NoData e Focalmean: 8 neighbours. Il risultato dell elaborazione è in formato grid, di tipo floating. I valori in realtà sono quasi tutti interi, ad eccezione dei valori attribuiti ai NoData, in quanto derivano da una media di valori. TRASFORMAZIONE IN INTERI Il risultato della precedente operazione consiste in una copertura in formato grid che copre il territorio della provincia di Parma, che contiene alcuni valori di tipo floating, cioè numeri reali, creati nella trasformazione dei NoData presenti nelle zone di unione fra le tavole. Al fine di ridurre le dimensioni del file e di alleggerire i successivi passaggi, i valori della copertura sono stati trasformati in interi. Per la trasformazione in interi si è utilizzata la funzione Int dell estensione Spatial Analyst di ArcMAP di ArcGIS 8.3: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Spatial Analyst> Raster Calculator> Int. CONVERSIONE IN SHAPEFILE Per consentire le successive elaborazioni della Carta Spandimenti, si è resa necessaria la conversione del layer in formato shapefile. Le operazioni effettuate hanno trasformato il grid in coverage e successivamente in shapefile. Le operazioni svolte in successione sono state le seguenti: ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Import to coverage> Grid to Polygon Coverage 1 L applicativo è stato modificato ad hoc dal dott. Michele Vittorio per svolgere l operazione richiesta 2 Le celle a cui è assegnato un valore di NoData non riportano alcuna informazione. Tale valore è trattato in differente modo da funzioni e operatori. Pagina 11
12 ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Export from coverage > Coverage to shapefile SELEZIONE QUOTE > 1200 METRI Dallo shapefile della copertura relativa alle quote sono state selezionate le quote > 1200 metri, in quanto oggetto di divieto di spandimento. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Select by Attribute con criterio quota>1200. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Data> Export Data Pagina 12
13 LAYER AREE CON PENDENZA > 30% Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura sulla base del Modello Altimetrico Digitale (DTM) di risoluzione 10 metri predisposto dalla Regione Emilia Romagna, ripercorrendo le elaborazioni effettuate per il layer relativo alle quote e procedendo con ulteriori passaggi al fine di ottenere una Carta delle Pendenze della provincia di Parma da cui estrapolare le aree con pendenza > al 30%. Di seguito si descrivono i passaggi effettuati per la creazione del layer di divieto per le pendenze per i liquami. Pagina 13
14 CONVERSIONE DTM IN COVERAGE. MERGE COVERAGE E RIMOZIONE DEI NODATA E CONVERSIONE IN GRID TRASFORMAZIONE IN INTERI Partendo dal risultato di quest ultima elaborazione si procede con i seguenti passaggi: CALCOLO DELLA PENDENZA IN PERCENTUALE Sulla copertura che copre il territorio della provincia di Parma in formato grid con valori interi, nella quale i NoData presenti nelle zone di unione fra le tavole sono stati sostituiti dal valore fra gli 8 vicini, si è effettuata l operazione di calcolo delle pendenze in percentuale. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Spatial Analyst> Surface Analyst> Slope. Output measurement: Percent. RICLASSIFICAZIONE IN CLASSI DI PENDENZA Il divieto allo spandimento è riferito alle pendenze superiori al 30%, di conseguenza i valori della carta delle pendenze sono stati raggruppati nelle seguenti classi: 0-30 % > 30 % ARCGIS 8.3> ARCMAP> Spatial Analyst> Reclassify. Reclassify Field: Value 0-30 >30 OPERAZIONE DI GENERALIZZAZIONE: MAJORITY FILTER La copertura che riporta le pendenze raggruppate in due classi (0-30% e >30%) presenta alcune celle isolate con valore differente dalle celle vicine. Queste celle, che sono di dimensione 10 metri per 10 metri, non sono rappresentabili alla scala della Carta degli Spandimenti (scala 1:25.000) e appesantiscono notevolmente la copertura rallentando notevolmente i tempi di visualizzazione e impedendo in alcuni casi determinaste elaborazioni. Si è così provveduto ad eliminarli attraverso opportune operazioni di filtro. Per una prima sgrossatura delle zone arealmente minoritarie si è utilizzato il Majority Filter, attraverso la linea di comando presente all interno dell applicativo Map Algebra dell estensione Spatial Analyst. Il Majority Filter riassegna ad ogni singola cella il valore che ricorre più spesso nelle celle vicine, cosicché molti piccoli gruppi di celle vengono assorbiti all interno di aree di maggiori dimensioni con lo stesso valore. A scopo esemplificativo di seguito si presenta graficamente l operazione: Pagina 14
15 L applicativo utilizzato è stato: ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Majority Filter All interno della linea di comando sono state inserite le seguenti opzioni di filtro: majorityfilter(ingrid, eight, majority) INGRID: file su cui svolgere l elaborazione EIGHT: opzione per considerare tutti gli otto vicini intorno. MAJORITY: opzione per sostituire il valore con il più frequente se il più frequente ricorre almeno 5 volte sugli otto valori vicini. OPERAZIONE DI GENERALIZZAZIONE: NIBBLE Anche a valle dell utilizzo di Majority Filter, permanevano nella copertura piccoli agglomerati di celle con lo stesso valore che non sono significative ad una scala , rendendo di difficile comprensione la carta e causando pesantezza nelle elaborazioni. Si è deciso di eliminare i gruppi inferiori a 4 celle (corrispondenti ad un area di 400 m 2 ), utilizzando il Nibble, attraverso la linea di comando presente all interno dell applicativo Map Algebra dell estensione Spatial Analyst di ArcGIS 8.3. Per utilizzare il filtro Nibble, oltre ad avere predisposto il file di input su cui fare agire il filtro, è stato necessario creare un file che fungesse da maschera, ovvero che indicasse quali gruppi di celle sono da aggregare ai gruppi di celle adiacenti di dimensione maggiore. Per creare il file maschera si sono utilizzati altri due applicativi: Region Group e Extract by Attribute (Select). Il filtro Nibble agisce sulle celle per le quali il file maschera indica NoData e lascia intatte le celle che riportano un valore differente da NoData. Per eliminare i gruppi di celle con lo stesso valore con numerosità inferiore a 4, si è creato il file maschera che è costituito da celle che riportano un valore per gruppi di celle >= 4, che non subiranno il filtro, e da celle che riportano il valore NoData in corrispondenza dei gruppi con numero di celle < 4, che saranno invece filtrate. Pagina 15
16 Di seguito si descrive in dettaglio le operazioni necessarie per il Filtro Nibble. Region Group Al fine della creazione del file maschera, si è creato un grid con associato un valore differente per ogni gruppo di celle caratterizzato da un valore diverso dal gruppo adiacente, utilizzando l applicativo Region Group. Tale applicativo, inoltre, mantiene un campo negli attributi in cui è riconoscibile il valore originale della zona. Il grid ottenuto dall elaborazione contiene due campi che assegnano rispettivamente un numero progressivo alla zona, e un campo che conta il numero di celle da cui è formata quel gruppo, come se fosse un indicatore della misura dell area. E presente anche il field LINK che riporta il valore originale dell input. A scopo esemplificativo si illustra l operazione dell applicativo Region Group in modo grafico: L applicativo utilizzato è: ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Region Group e le opzioni utilizzate in linea di comando sono: regiongroup (ingrid, out_tab, FOUR, WITHIN) INGRID: file su cui svolgere l elaborazione Pagina 16
17 FOUR: le celle sono da ritenersi connesse se sono in orizzontale, in verticale e anche in diagonale. WITHIN: la connettività fra celle è testate in base al valore delle celle di input. [opzione LINK (default): crea un field che contiene il valore originale delle zone.] Select Per creare il file maschera con assegnato il valore NoData ai gruppi da filtrare, ovvero quelli inferiori a 4 celle, si è proceduto in modo opposto, ovvero selezionando con l applicativo Extract by Attribute (Select) tutti i gruppi > 4, cosicché ai gruppi inferiori a o uguali a 4 celle fosse assegnato automaticamente un NoDdata. ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Select Inserendo nella linea il seguente comando e opzioni: Nibble select(ingrid1, 'value > 4') ingrid1: file su cui svolgere l elaborazione Value >4 seleziona i gruppi costituiti da più di 4 celle L elaborazione di filtro Nibble accorpa i piccoli gruppi di celle (<= 4 celle) nei gruppi di dimensione maggiore, su indicazione del file maschera lasciando inalterati valori per i gruppi formati da più di 4 celle. A scopo esemplificativo si illustra graficamente l operazione svolta dal filtro Nibble: Pagina 17
18 ARCGIS 8.3> ARCMAP>Spatial Analyst> Map Algebra> Nibble Nella linea di comando è stata inserita la seguente espressione: nibble(inputgrid, maskgrid) inputgrid: il file su cui si era già operato con il Majority Filter maskgrid: file maschera ottenuto dall operazione Region Group e successivamente Select CONVERSIONE IN SHAPEFILE Analogamente al layer di divieto per le aree con quota >1200 metri, si è dovuto provvedere alla conversione del grid in shapefile al fine di consentire le successive elaborazioni della Carta Spandimenti. Al fine di ottenere il layer in formato shapefile, si è resa necessaria la conversione da formato grid a coverage, per poi passare da quest ultimo al formato shapefile. Le operazioni sono state le seguenti. ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Import to coverage> Grid to Polygon Coverage ARCGIS 8.3> ARCTOOLBOX> Export to coverage > Coverage to shapefile SELEZIONE PENDENZE >30% Per selezionare le aree con pendenza >30% si è svolta la seguente operazione: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Open Attribute table> Select by Attribute. Pagina 18
19 LAYER AREE BOSCATE Il layer è costituito dalle aree delimitate dalla Carta Forestale scala 1: adottata in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006) e realizzata dal Servizio Pianificazione Territoriale della provincia di Parma tramite fotorestituzione a video di ortofoto aeree dell anno 1999 e ortofoto da satellite Quick Bird dell anno Pagina 19
20 LAYER AREE DI FRANA ATTIVA Il layer è costituito da aree classificate come Frana attiva nella Carta provinciale del dissesto scala 1: realizzata dal Servizio Pianificazione Territoriale della provincia di Parma e adottata in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006) e aggiornata all anno Pagina 20
21 LAYER RISERVE NATURALI Il layer comprende le aree di riserva naturalistica così come delimitate nel quadro conoscitivo del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006): - Zona di importanza naturalistica di Torrile - Riserva Naturale Regionale Orientata Parma Morta - Riserva Naturale Regionale Orientata di Monte Prinzera - Riserva Naturale Orientata Guadine-Pradaccio Pagina 21
22 LAYER ZONE ESONDABILI Il layer è costituito da aree considerate zone esondabili, cioè aree comprese entro le fasce fluviali A e B, così come definite ed adottate in sede di variante del PTCP (Del. C.P. n. 38/2006). Per alcuni corsi d acqua minori, per i quali non sono disponibili le fasce fluviali si è considerata la delimitazione indicata in dall art.17, comma 10 del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR). Ad entrambi gli strati è stato aggiunto un buffer di 10 metri previsto dalla normativa prevista all art.5, c.1, let. b) del Decreto MIPAF 7 aprile. Pagina 22
23 LAYER AREE ESTREMAMENTE VULNERABILI Le aree della classe Vulnerabilie a sensibilità elevata della Nuova Carta della Vulnerabilità degli Acquiferi (Del. G.P. n 243/2000) caratterizzate da suoli con bassa capacità attenuativa all inquinamento (Unità pedologiche Candia e Borghesa della Carta Regionale dei suoli di pianura, scala 1:50.000). Pagina 23
24 LAYER AREE DI RISPETTO DEI POZZI Il layer, realizzato dal Servizio Agricoltura, è costituito dalle aree di rispetto delle opere di captazione delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano ed erogate a terzi mediante impianto acquedottistico che riveste carattere di pubblico interesse. Due differenti fonti di informazione sono state utilizzate dal Servizio Agricoltura ai fini della redazione dello strato. - informazioni fornite da Servizio Tecnico di Bacino per le singole captazioni e per i campi pozzi, per la zona di pianura - informazioni, ove digitalizzate, provenienti dai Mosaici PSC-PRG forniti dal Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Parma, per la zona di montagna TUTELA CAPTAZIONI IN ZONA DI PIANURA I criteri di tutela adottati per le captazioni nella zona di pianura sono stati: - Area di rispetto di 200 metri di raggio per singole captazioni - Area di rispetto relativa all isocrona a 180 giorni per i campi pozzi Singole captazioni. Per la tutela di ogni singola captazione il Servizio Agricoltura ha costruito un buffer dal raggio di 200 metri in cui è vietata l attività di spandimento. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Tools> Buffer wizard Raggio: 200 metri Campi pozzi. Nella zona di pianura sono presenti i seguenti campi pozzi gestiti da ASCAA e ENIA, per la tutela dei quali è stato adottato il criterio temporale delle isocrone 3, con tempo di sicurezza pari a 180 giorni per il divieto di spandimento: - Campo pozzi San Lazzaro-San Donato (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf - Campo pozzi Parola (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf - Campo pozzi Sanguinaro (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf - Campo pozzi Roncopascolo (isocrona a 180 gg): Digitalizzato da pdf. 3 Linee che congiungono i punti d uguale tempo d arrivo delle particelle d acqua ad un opera di captazione con un percorso attraverso il mezzo saturo. In base al tempo di sicurezza prescelto l'isocrona si trova a una distanza r dal pozzo Pagina 24
25 TUTELA CAPTAZIONI IN ZONA DI MONTAGNA Il criterio di tutela adottato per le captazioni nella zona di montagna è stato di 200 metri di raggio. Tali aree di tutela sono state estrapolate, laddove presenti in formato digitale, dai mosaici dei PSC/PRG messi a disposizione dal Servizio Pianificazione Territoriale. Pagina 25
26 2.1.2 SOVRAPPOSIZIONE DEI LAYER DI DIVIETO I layer specifici per ogni divieto sono stati sovrapposti dal Servizio Agricoltura al fine di ottenere un unica Carta delle zone di Divieto con relative differenze per liquami zootecnici e per fanghi di depurazione. Dal momento che tale carta è creata a partire dai singoli layer di divieto, si può risalire, a partire dal divieto indicato univocamente sulla Carta degli Spandimenti, allo specifico o agli specifici tipi di divieto che hanno richiesto la messa a tutela della zona. In particolare si segnala che le operazioni indicate in colore nero sono comuni alla Carta Spandimenti Liquami Zootecnici e alla Carta Spandimento Fanghi di Depurazione, mentre in colore verde sono indicate le operazioni svolte unicamente per la Carta Spandimento Liquami Zootecnici e in colore blu unicamente per la Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione. Pagina 26
27 Per svolgere l operazione di sovrapposizione sono state svolte le seguenti azioni: SOVRAPPOSIZIONE DEI LAYER DI DIVIETO AD ESCLUSIONE DEL LAYER PENDENZA (UNION) Gli strati di divieto, ad esclusione di quello della pendenza, sono stati sovrapposti, mantenendo l informazione relativa alla tipologia di divieto. Sullo strato di divieto relativo alla pendenza si sono operati alcuni accorgimenti illustrati al punto seguente poiché questo non ha consentito una sovrapposizione a scala provinciale, in quanto il programma non è riuscito a gestire l informazione per limiti di memoria. La sovrapposizione dei vari layer è stata effettuata a coppie poiché il programma non consente di utilizzare l operazione di Union fra più file contemporaneamente. Si è proceduto quindi con una serie cumulativa di operazioni Union per tutti i layer di divieto. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Union. SUDDIVISIONE IN TAVOLE DEL LAYER DI PENDENZA (CLIP) Considerando le limitazioni poste dal programma per l unione del layer di divieto delle pendenze agli altri strati, si è dovuto ricercare una soluzione alternativa che alleggerisse le operazioni Gis. Per svolgere l elaborazione il layer delle pendenze è stato suddiviso in 10 tavole secondo il taglio previsto per la riproduzione di stampa alla scala 1: Si è utilizzato il comando Clip come illustrato di seguito: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Clip. SUDDIVISIONE IN TAVOLE DELL UNIONE DEI LAYER DEI DIVIETI AD ECCEZIONE DEL LAYER PENDENZA (CLIP) Per procedere alla sovrapposizione del layer relativo pendenza al file dato dall unione di tutti gli altri strati di divieto, è stato necessario suddividere in tavole quest ultimo, procedendo in modo analogo a quanto illustrato al punto precedente utilizzando il comando Clip: ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Clip. Pagina 27
28 SOVRAPPOSIZIONE DELLE TAVOLE DI SOVRAPPOSIZIONE DEI DIVIETI CON LAYER PENDENZA (UNION) Su ogni tavola dell unione dei layer di divieto è stata sovrapposta anche l informazione riportata dalla tavola corrispondente del layer di divieto per le pendenze. Si sono così ottenute 10 tavole con l informazione completa delle aree a divieto di spandimento. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Union OPERAZIONE DISSOLVE SU OGNI TAVOLA Al fine di aggregare in un unico poligono tutte le aree di divieto, si è utilizzata l operazione di Dissolve con l opzione single, grazie alla quale i poligoni non contigui sono rimasti poligoni separati. ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Dissolve Opzione SINGLE. ELIMINAZIONE POLIGONI CON AREA < M 2 Per ogni tavola è stata operata l eliminazione dei poligoni con area < m 2 al fine di migliorarne la leggibilità in scala 1:25.000, in quanto tale dimensione di area non è rappresentabile a tale scala e costituisce solo un appesantimento grafico ed informatico. GENERALIZZAZIONE A 2,5 METRI Pagina 28
29 Anche con l eliminazione dei micropoligoni gliattivando la barra degli strumenti Advanced Editing si è utilizzata la funzione Generalize per eliminare i vertici dei poligoni che si trovano ad una dimensione inferiore di 2,5 metri l uno dall altro. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Advanced editing> Generalize Distance: 2,5 metri SEPARAZIONE POLIGONI DISTANTI SPAZIALMENTE (MULTI PART TO SINGLE PART) Abbinando l operazione di Generalize con Multi Part to Single Part, si ottiene una notevole riduzione della dimensione del file, migliorandone la prestazione nell elaborazione. ARCVIEW 3.2> X-Tool> Multi part to Single part UNIONE DELLE TAVOLE (MERGE) Con l operazione di Merge si sono unite in un unico file le 10 tavole delle aree di divieto, creando la Carta delle zone di Divieto. ARCGIS 8.3> ARCMAP> Geoprocessing> Merge Divieto Pagina 29
30 2.2 CARTA DELLA VULNERABILITÀ DELL INQUINAMENTO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA La Carta della Vulnerabilità dell Inquinamento da nitrati di origine agricola deriva dalla Nuova Carta della Vulnerabilità degli acquiferi scala 1: (Del. G.P. n.243/2000) aggregando le tre classi di vulnerabilità previste in un unica classe (Fig. 1). Ai fini dello spandimento, ed ai sensi del Decreto MIPAF 7 aprile 2006 e della Del. C.R. n. 570 del 11/02/1997, sul territorio provinciale vengono pertanto distinte due tipi di aree: Aree vulnerabili, in cui è possibile spandere un quantitativo massimo di azoto di origine organica pari a 170 Kg/ettaro/anno; Aree non vulnerabili, in cui il quantitativo massimo di azoto organico spandibile è invece pari a 340 Kg/ettaro/anno. NUOVA CARTA DELLA VULNERABILITA' DEGLI ACQUIFERI (Approvato dalla G.P. con DEL. n 243 del 06/04/2000 ) CARTA DELLA VULNERABILITA' ALL'INQUINAMENTO DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA Nuova Carta della Vulnerabilità degli acquiferi Bacini drenanti direttamente su aree vulnerabili Poco vulnerabile Vulnerabile a sensibilità attenuata Vulnerabile a sensibilità elevata Carta della Vulnerabilità all'inquinamento da nitrati Aree non vulnerabili Kg N/ha spandibili Aree vulnerabili Kg N/ha spandibili Pagina 30
31 2.3 SOVRAPPOSIZIONE CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO E CARTA DELLA VULNERABILITÀ DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA. La Carta provinciale degli Spandimenti deriva dalla sovrapposizione finale della Carta delle Zone di Divieto (2.1) con la Carta della Vulnerabilità da nitrati di origine agricola (2.2). L operazione dal punto di vista informatico è stata condotta con ArcGIS 9.1 per ovviare alla limitazione di elaborazione e di memoria della versione 8.3 finora utilizzata. Vulnerabile Non vulnerabile Divieto SOVRAPPOSIZIONE DELLA CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO CON CARTA DELLA VULNERABILITA DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA (UNION) La sovrapposizione della Carta delle Zone di Divieto con la Carta della Vulnerabilità da nitrati di origine agricola è realizzata tramite la linea di comando con l operatore Union: ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Union DISSOLVE DELLA SOVRAPPOSIZIONE DELLA CARTA DELLE ZONE DI DIVIETO CON CARTA DELLA VULNERABILITA DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA (DISSOLVE) Successivamente sul file è stata effettuata un operazione di Dissolve, al fine di unire i poligoni di divieto tagliati dalla linea di contorno delle aree vulnerabili. ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Dissolve Opzione: Single_Part Pagina 31
32 Il risultato è una carta che suddivide il territorio in tre classi ai fini dello spandimento dei liquami: D corrispondente a Divieto Divieto di Spandimento V corrispondente a Vulnerabile Quantità massima spandibile: 170 Kg N / Ha anno N corrispondente a Non vulnerabile Quantità massima spandibile: 340 Kg N / Ha anno La sovrapposizione della Carta delle Zone di Divieto con la Carta della vulnerabilità dà luogo ad una serie di micropoligoni di dimensioni territorialmente non significative e non rappresentative alla scala della carta che conviene eliminare per alleggerire il file da un punto di vista grafico e informatico. Si è pertanto provveduto con l operatore Eliminate ad eliminare graficamente i poligoni di area < m 2, aggregandoli ai poligoni adiacenti di area superiore. OPERAZIONE DI GENERALIZZAZIONE ELIMINATE L eliminazione di queste aree è stata eseguita selezionando le aree < m 2 e aggregandole ai poligoni vicini di area di dimensione maggiore. A scopo esemplificativo si illustra graficamente di seguito l operato del comando Eliminate. L espressione utilizzata in linea di comando è state la seguente: ARCGIS 9.1> ARCMAP> linea di comando> Eliminate_management Opzioni: AREA. L opzione AREA indica che l aggrezione avviene verso i poligoni di area maggiore. L operazione è stata ripetuta due volte per affinare il risultato ottenendo così la Carta Provinciale Spandimenti Liquami Zootecnici Pagina 32
33 Provincia di Parma Servizio Agricoltura La Carta Spandimenti Liquami Zootecnici 2006 è disponibile in scala 1: suddivise in 10 tavole che coprono il territorio provinciale e in un unico quadro d insieme in scala Pagina 33
34 3. CARTA SPANDIMENTI FANGHI DI DEPURAZIONE 2006 La Carta Spandimenti Fanghi di Depurazione è stata elaborata in modo analogo alla Carta spandimenti Liquami Zootecnici, con l aggiunta di aree di divieto a vincolo più restrittivo: le aree con pendenza superiore al 20% e le aree di ricarica diretta degli acquiferi. I layer di divieto sono i medesimi utilizzati per la redazione della carta relativa ai liquami zootecnici, ai quali sono stati aggiunti i layer descritti di seguito. 3.1 LAYER AREE DI RICARICA DIRETTA DEGLI ACQUIFERI Il layer è stato inserito in quanto nel Piano Provinciale Gestione Rifiuti (PPGR) (Del. C.P. n.32/2005), che è compreso nel PTCP (Del n. 38/2006), in art. 25 si richiede che l area di ricarica diretta degli acquiferi sia tutelata ponendo il divieto di spandimento fanghi di depurazione. Lo strato è stato fornito dal Servizio Ambiente della Provincia di Parma. Pagina 34
35 3.2 LAYER AREE DI PENDENZA > 20% Il layer è stato sviluppato dal Servizio Agricoltura sulla base del Modello Altimetrico Digitale (DTM), ripercorrendo le elaborazioni effettuate per la creazione del layer di divieto per la pendenza relativa allo spandimento liquami, ma selezionando le aree con pendenza > 20% invece che al 30%. Pagina 35
36 SCHEMA DI ELABORAZIONE DELLA CARTA SPANDIMENTI FANGHI DI DEPURAZIONE (in colore blu i layer aggiuntivi o modificati rispetto alla Carta Spandimenti Liquami Zootecnici.) Pagina 36
37 CARTA PROVINCIALE DEGLI SPANDIMENTI FANGHI 2006 Pagina 37
10 - CURVE DI LIVELLO
10 - CURVE DI LIVELLO La rappresentazione del territorio mediante CURVE DI LIVELLO è stata da sempre la soluzione ideale adottata dai topografi al fine di visualizzare in maniera efficace l andamento orografico
DettagliArcGIS - ArcView strumenti di editing
ArcGIS - ArcView strumenti di editing Marco Negretti Politecnico di Milano Polo Regionale di Como e-mail: marco.negretti@polimi.it http://geomatica.como.polimi.it 14/12/06 - v 2.1 digitalizzazione di una
DettagliCATASTO DEI BOSCHI E DEI PASCOLI, SITUATI ENTRO 50MT DAI BOSCHI, PERCORSI DAL FUOCO Art. 70 ter Legge Regionale n.39/2000
S E RV I Z I O P R O T E Z I O N E C I V I L E F U N Z I O N E C AT A S T O D E I B O S C H I E D E I P A S C O L I P E R C O R S I D A L FUOC O Comuni di: Bientina, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme,
DettagliEUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENCE. Use of the GIS Software. Syllabus
EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENCE Use of the GIS Software Syllabus Scopo Questo documento presenta il syllabus di ECDL GIS Modulo 3 Uso di un software GIS. Il syllabus descrive, attraverso i risultati
DettagliSistemi Informativi Territoriali. Map Algebra
Paolo Mogorovich Sistemi Informativi Territoriali Appunti dalle lezioni Map Algebra Cod.735 - Vers.E57 1 Definizione di Map Algebra 2 Operatori locali 3 Operatori zonali 4 Operatori focali 5 Operatori
DettagliCreare diagrammi di Gantt con Visio 2003
Creare diagrammi di Gantt con Visio 2003 La fase di pianificazione di un progetto è sicuramente molto delicata e alquanto complessa, in quanto bisogna riuscire a definire una scomposizione del progetto
DettagliCAPITOLO 6 IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DELL AUTORITÀ DI BACINO DELLA BASILICATA
CAPITOLO 6 IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DELL AUTORITÀ DI BACINO DELLA BASILICATA 189 IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE DELL AUTORITÀ DI BACINO DELLA BASILICATA 6.1 Premessa Il Sistema Informativo
DettagliTutela dei versanti e sicurezza idrogeologica
Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica 20 ottobre 2004 Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica Norme di Attuazione: Titolo 6 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 2 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO
DettagliGecom Paghe. Comunicazione per ricezione telematica dati 730-4. ( Rif. News Tecnica del 14/03/2014 )
Gecom Paghe Comunicazione per ricezione telematica dati 730-4 ( Rif. News Tecnica del 14/03/2014 ) TE7304 2 / 16 INDICE Comunicazione per la ricezione in via telematica dei dati relativi ai modelli 730-4...
DettagliSTATUTO CONSORTILE. Art. 50, comma 4
STATUTO CONSORTILE Art. 50, comma 4 Entro due anni dall approvazione dello statuto da parte della Giunta regionale, il Consorzio provvede ad esplicitare nell avviso di pagamento lo specifico beneficio
DettagliArcView 8.3 2- strumenti di editing
ArcView 8.3 2- strumenti di editing Marco Negretti Politecnico di Milano Polo Regionale di Como e-mail: marco@geomatica.como.polimi.it http://geomatica.como.polimi.it - tel +39.031.332.7524 22/10/04 -
DettagliSISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI
Filippo Licenziati SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI qualità dei dati QUALITA' DEI DATI NEI SIT 2 INDICE concetti generali controllo di qualità acquisizione, elaborazione, restituzione test di qualità esigenze
DettagliPIANO REGOLATORE DEI SENTIERI
PIANO REGOLATORE DEI SENTIERI Nel citato Manuale CAI n. 10 CATASTO SENTIERI (pag. 21 e seguenti) sono riportate le istruzioni per la realizzazione di un piano regolatore dei sentieri in funzione della
DettagliPROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS
PROVINCIA DI BERGAMO PIANO PROVINCIALE PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI AI SENSI DELLA L.R.26/03 PERCORSO PARTECIPATO VAS La localizzazione degli impianti di trattamento, recupero e smaltimento: proposta metodologica
DettagliInformazioni demografiche e socio-economiche sugli Enti Locali
Informazioni demografiche e socio-economiche sugli Enti Locali Utilizzo e funzionalità: L applicativo cerca di essere il più flessibile ed intuitivo possibile. Spetta all utente, in base alle necessità,
DettagliMArine Coastal Information SysTEm
GUIDA ALL UTILIZZO DELL INTERFACCIA CARTOGRAFICA Il MArine Coastal Information SysTEm è un sistema informativo integrato che permette di gestire dati ambientali interdisciplinari (fisici, chimici e biologici)
DettagliCatasti digitali delle derivazioni e degli attingimenti dai corpi idrici superficiali della provincia di Piacenza.
Amministrazione Provinciale di Piacenza Dipartimento Politiche di Gestione del territorio e Tutela dell ambiente. UOA Monitoraggio delle risorse territoriali e ambientali. Loc. Gariga, 29027 Podenzano
DettagliIntroduzione a Quantum GIS (QGIS) - passaggio dal software ArcView 3.x a software GIS OpenSource
Introduzione a Quantum GIS (QGIS) - passaggio dal software ArcView 3.x a software GIS OpenSource Forestello Luca - Niccoli Tommaso - Sistema Informativo Ambientale AT01 http://webgis.arpa.piemonte.it e-mail:
DettagliLA RICLASSIFICAZIONE DEI SALDI CONTABILI CON MICROSOFT ACCESS 2007
LA RICLASSIFICAZIONE DEI SALDI CONTABILI CON MICROSOFT ACCESS 2007 La fase di riclassificazione del bilancio riveste un ruolo molto importante al fine di comprendere l andamento aziendale; essa consiste,
DettagliScheda operativa Versione rif. 13.01.3c00. Libro Inventari
1 Inventario... 2 Prepara tabelle Inventario... 2 Gestione Inventario... 3 Tabella esistente... 3 Nuova tabella... 4 Stampa Inventario... 8 Procedure collegate... 11 Anagrafiche Archivi ditta Progressivi
DettagliLA GESTIONE DELLE VISITE CLIENTI VIA WEB
LA GESTIONE DELLE VISITE CLIENTI VIA WEB L applicazione realizzata ha lo scopo di consentire agli agenti l inserimento via web dei dati relativi alle visite effettuate alla clientela. I requisiti informatici
DettagliPIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152)
Commissario Delegato per l Emergenza Bonifiche e la Tutela delle Acque in Sicilia PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE DELLA SICILIA (di cui all'art. 121 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n 152) Sistema WEB-GIS
DettagliSistema Web-Gis per la segnalazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico
Sistema Web-Gis per la segnalazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico Il progetto si pone l obiettivo di rilanciare la manutenzione diffusa del territorio montano attraverso l analisi delle basi informatiche
DettagliTHEO-GIS-v.01. U.O. Rischi Industriali
U.O. Rischi Industriali THEO-GIS-v.01 Descrizione del programma Titolo: THEO-GIS-V.01: strumento GIS di supporto per la pianificazione urbanistica e valutazione di compatibilità territoriale per aziende
DettagliZone di Protezione delle acque sotterranee: aree di ricarica nel territorio di pedecollina- pianura della Provincia di Bologna.
Bologna, 29 Maggio 2 0 0 8 Zone di Protezione delle acque sotterranee: aree di ricarica nel territorio di pedecollina- pianura della Provincia di Bologna. Paolo Severi, Luciana Bonzi Servizio Geologico,
DettagliProgetto: ARPA Fonte Dati. ARPA Fonte Dati. Regione Toscana. Manuale Amministratore
ARPA Fonte Dati Regione Toscana 1 Redatto da L. Folchi (TAI) Rivisto da Approvato da Versione 1.1 Data emissione 09/10/13 Stato FINAL 2 Versione Data Descrizione 1,0 06/08/13 Versione Iniziale 1.1 09/10/2013
DettagliIl contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori
Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori A cura di: Gianluca Bortolini - referente per il Mosaico Informatizzato Provinciale - Sintesi PRG Settore Operativo Pianificazione
Dettagli5.6.1 REPORT, ESPORTAZIONE DI DATI
5.6 STAMPA In alcune circostanze può essere necessario riprodurre su carta i dati di tabelle o il risultato di ricerche; altre volte, invece, occorre esportare il risultato di una ricerca, o i dati memorizzati
DettagliRegione Toscana. ARPA Fonte Dati. Manuale Amministratore. L. Folchi (TAI) Redatto da
ARPA Fonte Dati Regione Toscana Redatto da L. Folchi (TAI) Rivisto da Approvato da Versione 1.0 Data emissione 06/08/13 Stato DRAFT 1 Versione Data Descrizione 1,0 06/08/13 Versione Iniziale 2 Sommario
DettagliGestione Risorse Umane Web
La gestione delle risorse umane Gestione Risorse Umane Web Generazione attestati di partecipazione ai corsi di formazione (Versione V03) Premessa... 2 Configurazione del sistema... 3 Estrattore dati...
DettagliGestione Turni. Introduzione
Gestione Turni Introduzione La gestione dei turni di lavoro si rende necessaria quando, per garantire la continuità del servizio di una determinata struttura, è necessario che tutto il personale afferente
DettagliPRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL PORTALE CARTOGRAFICO
PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL PORTALE CARTOGRAFICO WebGis Rir Il prodotto, costituito da un modulo GISWEB accessibile da rete internet e realizzato con il software ESRI/ArcGIS server, consente di localizzare
DettagliEasyPrint v4.15. Gadget e calendari. Manuale Utente
EasyPrint v4.15 Gadget e calendari Manuale Utente Lo strumento di impaginazione gadget e calendari consiste in una nuova funzione del software da banco EasyPrint 4 che permette di ordinare in maniera semplice
DettagliUniversità degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.
Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Laboratorio di Analisi e Pianificazione della città e del territorio Modulo: Pianificazione del territorio prof. Maria Adele Teti Collaboratori:
DettagliV ar i a nt e spec if ic a ai s ens i de l l a rt. 17 c o mm a 8 de l l a L.R. 56 /7 7 e s.m.i.
Inquadramento generale e obiettivi delle modifiche La Variante specifica art. 17 comma 7 definita nei suoi obiettivi generali come anticipatoria di alcuni contenuti della variante Strutturale Qualità è
DettagliSISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE SUOLI E TERRENI: BANCA DATI INTEGRATA NEL S.I. REGIONALE E WEBGIS DI CONSULTAZIONE
SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE SUOLI E TERRENI: BANCA DATI INTEGRATA NEL S.I. REGIONALE E WEBGIS DI CONSULTAZIONE Cecilia SAVIO (*), Mario PEROSINO (*), Mariagrazia GABBIA (**), Sergio GALLO (**) (*)
DettagliI regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006
I regolamenti regionali sulle acque del 24 marzo 2006 Paolo Casciano Direzione Generale Reti e servizi di pubblica utilità e sviluppo sostenibile Regione Lombardia Ordine Ingg BG 26/11/2007 - ing. Casciano
DettagliL aggiornamento della Carta dell Uso del Suolo della Regione Sardegna
L aggiornamento della Carta dell Uso del Suolo della Regione Sardegna Assessorato degli Enti Locali Finanze ed Urbanistica Direzione Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale e della Vigilanza
DettagliCOMUNE DI SANREMO SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE
COMUNE DI SANREMO SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE Per accedere al nuovo Portale è possibile - accedere al sito istituzionale del comune di Sanremo ( www.comunedisanremo.it) e qui dal menù a tendina Servizi
Dettagli5.3 TABELLE 5.3.1 RECORD 5.3.1.1 Inserire, eliminare record in una tabella Aggiungere record Eliminare record
5.3 TABELLE In un sistema di database relazionali le tabelle rappresentano la struttura di partenza, che resta poi fondamentale per tutte le fasi del lavoro di creazione e di gestione del database. 5.3.1
DettagliMAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.
MAPPE DI KARNAUGH 1. Generalità Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. E ovvio che più semplice è la funzione e più semplice
DettagliLA RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO CON MICROSOFT ACCESS
LA RICLASSIFICAZIONE DI BILANCIO CON MICROSOFT ACCESS PREMESSA La fase di riclassificazione del bilancio riveste un ruolo molto importante al fine di comprendere l andamento aziendale; essa consiste, infatti,
DettagliProtocollo Informatico (D.p.r. 445/2000)
Protocollo Informatico (D.p.r. 445/2000) Ricerca veloce degli atti, archiviazione, fascicolazione ed inventario semplice e funzionale Collegamento tra protocolli tramite la gestione dei fascicoli e visualizzazione
DettagliCITTA DI PISTICCI COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA
CITTA DI PISTICCI (Provincia di Matera) COMMERCIO AL DETTAGLIO SU AREE PRIVATE CRITERI PER IL RILASCIO AUTORIZZAZIONI COMMERCIALI INERENTI MEDIE STRUTTURE DI VENDITA (Art. 8 D.Lgs. n. 114/98 ed art. 19
DettagliPaolo Dilda Dipartimento di Architettura e Pianificazione Laboratorio Analisi Dati e Cartografia
Informazioni geografiche per il governo del territorio. L uso di software open source per la gestione della cartografia comunale: l esperienza dei comuni della Provincia di Lecco Dipartimento di Architettura
DettagliREALIZZARE UN BUSINESS PLAN CON MICROSOFT EXCEL 2007
REALIZZARE UN BUSINESS PLAN CON MICROSOFT EXCEL 2007 INTRODUZIONE Uno degli elementi più importanti che compongono un Business Plan è sicuramente la previsione dei risultati economico-finanziari. Tale
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliAccordo di Programma EXPO 2015
Accordo di Programma EXPO 2015 Tavolo di coordinamento L integrazione dei dati territoriali per il coordinamento degli interventi Nuovo spazio Guicciardini, 13 gennaio 2011 a cura del Settore Pianificazione
DettagliArcGIS - ArcView ArcScene
ArcGIS - ArcView ArcScene Marco Negretti Politecnico di Milano Polo Regionale di Como e-mail: marco.negretti@polimi.it http://geomatica.como.polimi.it 22/05/06 - v 1.0 2 introduzione ArcScene permette
Dettagli7. Layer e proprietà degli oggetti
7. Layer e proprietà degli oggetti LAYER 09/01/13 ing. P. Rordorf arch. D. Bruni arch. A. Chiesa ing. A. Ballarini 38(52) Le proprietà dei layer: - Nome: ogni layer ha un nome proprio che ne permette una
DettagliSistema per il monitoraggio della Spesa Sanitaria
Sistema per il monitoraggio della Spesa Sanitaria GUIDA OPERATIVA PER UTENTI SSA NELLA GESTIONE DELLE DELEGHE PER LA RACCOLTA DELLE SPESE SANITARIE Pag. 1 di 14 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Autenticazione...
DettagliSoftware Gestionale Politiche Giovanili
Software Gestionale Politiche Giovanili Guida all Uso Progettisti e Referenti tecnico-organizzativi Edizione 2012 1 INDICE DEI CONTENUTI: 1. NOZIONI GENERALI E ACCESSO AL SISTEMA 1.1 Requisiti di sistema...
DettagliAirone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione
Airone Gestione Rifiuti Funzioni di Esportazione e Importazione Airone Funzioni di Esportazione Importazione 1 Indice AIRONE GESTIONE RIFIUTI... 1 FUNZIONI DI ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE... 1 INDICE...
DettagliTECNICO SUPERIORE PER I RILEVAMENTI TERRITORIALI INFORMATIZZATI
ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE EDILIZIA TECNICO SUPERIORE PER I RILEVAMENTI TERRITORIALI INFORMATIZZATI STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE PER I
DettagliSistema per il monitoraggio della Spesa Sanitaria
Sistema per il monitoraggio della Spesa Sanitaria GUIDA OPERATIVA PER UTENTI SSA NELLA GESTIONE DELLE DELEGHE Pag. 1 di 13 INDICE 1. Introduzione... 3 2. Autenticazione... 5 3. Utente non rappresentato
DettagliIl problema è di modellizzare tali dati geografici in modo da gestirli poi automaticamente con pacchetti software.
ESEMPI DI MODELLIZZAZIONE DI DATI GEOGRAFICI Il tema di cui vogliamo occuparci è la modellizzazione dei dati geografici, intendendo con questo termine un qualsiasi dato-fenomeno che possa essere georeferenziato,
DettagliCittà di Desenzano del Garda CARTOGRAFIA ON LINE MANUALE D USO
Città di Desenzano del Garda CARTOGRAFIA ON LINE MANUALE D USO Introduzione Dall indirizzo internet http://cartoglobo.imteam.it/desenzano/ si accede liberamente ad un servizio di consultazione on line
DettagliSistemi Informativi Territoriali. Vari tipi di immagini
Paolo Mogorovich Sistemi Informativi Territoriali Appunti dalle lezioni Vari tipi di immagini Cod.303 - Vers.E41 1 Introduzione 2 Immagine fisica 3 Immagine classificata 4 Immagine cartografica 5 Immagine
DettagliPIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA
Allegato A alla Delibera Consiglio comunale n. 157 del 16/12/02 COMUNE DI PERUGIA PIANO GENERALE DELLA PUBBLICITA Relazione INDICE 1. Fonti normative e finalità 2. Situazione attuale 3. Obiettivi operativi
DettagliWG-TRANSLATE Manuale Utente WG TRANSLATE. Pagina 1 di 15
WG TRANSLATE Pagina 1 di 15 Sommario WG TRANSLATE... 1 1.1 INTRODUZIONE... 3 1 TRADUZIONE DISPLAY FILE... 3 1.1 Traduzione singolo display file... 4 1.2 Traduzione stringhe da display file... 5 1.3 Traduzione
DettagliRaggruppamenti Conti Movimenti
ESERCITAZIONE PIANO DEI CONTI Vogliamo creare un programma che ci permetta di gestire, in un DB, il Piano dei conti di un azienda. Nel corso della gestione d esercizio, si potranno registrare gli articoli
DettagliStrumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi
Versione 2.0 Strumenti e metodi per la redazione della carta del pericolo da fenomeni torrentizi Corso anno 2011 E. MANUALE UTILIZZO HAZARD MAPPER Il programma Hazard Mapper è stato realizzato per redarre,
DettagliSistemi Informativi Territoriali. Il caso del rischio di incendio
Paolo Mogorovich Sistemi Informativi Territoriali Appunti dalle lezioni Il caso del rischio di incendio Cod.731 - Vers.CC9 1 Introduzione 2 Definizione del problema 3 Omogeneizzazione dei dati 4 Calcolo
DettagliCOMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO
6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it
DettagliCarta dei tipi forestali della Regione Lombardia LA BANCA DATI FORESTALE. Relatore: Michele Carta
Carta dei tipi forestali della Regione Lombardia LA BANCA DATI FORESTALE Relatore: Michele Carta LA BANCA DATI Insieme di cartografie e dati descrittivi, gestite tramite GIS, di supporto alla modellizzazione
DettagliIntroduzione... 1. Accesso alla procedura online... 2. Creazione e comunicazione delle Edizioni dei percorsi formativi... 4
PROCEDURA ON-LINE PER LA GESTIONE, RENDICONTAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI REALIZZATI NELL AMBITO DEL CATALOGO DELL OFFERTA FORMATIVA REGIONALE PER L APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE GUIDA
Dettagli23 ore 10,00 11, 00 Webcast online Creazione e modifica di entità geografiche
OGGETTO: Proposta di iniziative per APC (Art. 4 del Regolamento APC) Sida Informatica & Blumatica Autodesk Authorized Value Added Reseller, Società Leader nel campo dei Sistemi Informativi Territoriali,
DettagliControllo di Gestione - Guida Operativa
Controllo di Gestione - Guida Operativa Il modulo software di Controllo di Gestione, meglio denominato Monitoraggio e Controllo del piano degli obiettivi permette di monitorare, durante l esercizio, gli
DettagliCHIUSURE di MAGAZZINO di FINE ANNO
CHIUSURE di MAGAZZINO di FINE ANNO Operazioni da svolgere per il riporto delle giacenze di fine esercizio Il documento che segue ha lo scopo di illustrare le operazioni che devono essere eseguite per:
DettagliSISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
PRESENTA: SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Con il patrocinio di PROGRAMMA DEL CORSO (50 ORE) LEZIONE 1 Sabato 19 novembre 2011 Ore 8:30-10:30 - presentazione del corso - Introduzione
DettagliSOMMARIO... 3 INTRODUZIONE...
Sommario SOMMARIO... 3 INTRODUZIONE... 4 INTRODUZIONE ALLE FUNZIONALITÀ DEL PROGRAMMA INTRAWEB... 4 STRUTTURA DEL MANUALE... 4 INSTALLAZIONE INRAWEB VER. 11.0.0.0... 5 1 GESTIONE INTRAWEB VER 11.0.0.0...
DettagliCapitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti
Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta
DettagliHub-PA Versione 1.0.6 Manuale utente
Hub-PA Versione 1.0.6 Manuale utente (Giugno 2014) Hub-PA è la porta d ingresso al servizio di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione (PA) a disposizione di ogni fornitore. Questo manuale
DettagliSCALA ED ECOLOGIA: Scala: dal latino scala,, collegato con scandere (scandire, misurare i versi)
SCALA ED ECOLOGIA: Scala: dal latino scala,, collegato con scandere (scandire, misurare i versi) Lo studio della struttura spaziale (pattern) e del dominio spaziale (scala) dei fenomeni costituisce un
DettagliLand Cover Piemonte progettazione di un database geografico sulla copertura delle terre della Regione Piemonte
Land Cover Piemonte progettazione di un database geografico sulla copertura e l uso l delle terre della Regione Piemonte Relatore: : Stefania Crotta - Regione Piemonte Sommario obiettivi progetto prototipo
DettagliART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura
Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 45 del 05 aprile 2016 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica
DettagliIntroduzione ai GIS. Potenzialità e limiti & software in commercio
Potenzialità e limiti & software in commercio Introduzione a QGIS, software free & Open Source per la gestione di dati territoriali Genova, 26 marzo 2013 Cos è un GIS (Geographic Information System)? [SIT
DettagliGUIDA AL MODELLO GIS DEL CISA
GUIDA AL MODELLO GIS DEL CISA Il presente rapporto è contenuto in formato elettronico nel Cd-rom allegato, insieme ai tematismi elaborati per la ricerca, che rappresentano la distribuzione spaziale dei
DettagliART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura
Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 39 del 16 aprile 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica
DettagliManuale d uso per la raccolta: Sicurezza degli impianti di utenza a gas - Postcontatore
Manuale d uso per la raccolta: Sicurezza degli impianti di utenza a gas - Postcontatore 1. Obbligo di comunicazione dei dati... 2 2. Accesso alla raccolta... 2 3. Compilazione... 6 2.1 Dati generali Sicurezza
DettagliImplementazione su web del sistema WIND-GIS
Implementazione su web del sistema WIND-GIS Contenuti dell applicazione Il layout dell applicazione si articola in diverse sezioni, ognuna delle quali offre specifiche funzionalità. La sezione più importante
DettagliAnnarita Rizzati - Massimo Romagnoli Rovereto 8 maggio 2014
Annarita Rizzati - Massimo Romagnoli Rovereto 8 maggio 2014 } La Regione Emilia-Romagna dal 1986 è detentrice di un censimento delle attività estrattive a scala regionale } a tale fine era stato predisposto
DettagliCATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA
CATASTO SITI CONTAMINATI ARPA EMILIA-ROMAGNA Indice 1. Introduzione 1 2. Descrizione del catasto 2 2.1 Sezione A: Anagrafica 4 2.2 Sezione B: Tecnica 7 2.3 Sezione C: Procedurale 10 2.4 Sezione D: Interventi
DettagliScuola Digitale. Manuale utente. Copyright 2014, Axios Italia
Scuola Digitale Manuale utente Copyright 2014, Axios Italia 1 SOMMARIO SOMMARIO... 2 Accesso al pannello di controllo di Scuola Digitale... 3 Amministrazione trasparente... 4 Premessa... 4 Codice HTML
DettagliMon Ami 3000 Varianti articolo Gestione di varianti articoli
Prerequisiti Mon Ami 3000 Varianti articolo Gestione di varianti articoli L opzione Varianti articolo è disponibile per le versioni Azienda Light e Azienda Pro e include tre funzionalità distinte: 1. Gestione
DettagliCATEGORIE DI ATTIVITA CONSULENZE IN PROCEDIMENTI GIUDIZIARI 4.0 BONIFICA ACUSTICA/ PROGETTAZIONE ACUSTICA
1. Tabella delle categorie di attività CATEGORIE DI ATTIVITA MISURE RELAZIONI TECNICHE REQUISITI ACUSTICI DELLE SORGENTI SONORE NEI LUOGHI DI INTRATTENIMENTO DANZANTE E DI PUBBLICO SPETTACOLO ex DPCM 215/99
DettagliMANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico
MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...
DettagliAUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05
AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2
DettagliLEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO
Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.
DettagliTelerilevamento e SIT Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio A.A. 2012-2013 Telerilevamento e SIT Prof. Ing. Giuseppe Mussumeci Introduzione ai GIS Le attività dell uomo...... hanno sempre un
DettagliSistema Informativo Geografico:
Sistemi Informativi Geografici Sistema Informativo Geografico: È un sistema informativo che tratta informazioni spaziali georeferenziate, ne consente la gestione e l'analisi. Informazioni spaziali: dati
DettagliSCHEDA PROGETTO: Il Sistema Informativo Forestale della Regione Siciliana SIF-RS
SCHEDA PROGETTO: Il Sistema Informativo Forestale della Regione Siciliana SIF-RS Finalità del SIF-RS Il Sistema Informativo Forestale della Regione Siciliana è un progetto finanziato dal POR-Sicilia 2000-2006,
DettagliTerritoriali. prof. ing. Nicola Crocetto
Seconda Università degli Studi di Napoli Facoltà di Ingegneria Corso di Telerilevamento e Sistemi Informativi Territoriali prof. ing. Nicola Crocetto dott. ing. Giuseppe Domenico Santagata GIS Un GIS (Geographic
DettagliIntranet-Internet: una soluzione innovativa per la gestione dellõassistenza tecnica nelle societˆ di servizi
Intranet-Internet: una soluzione innovativa per la gestione dellõassistenza tecnica nelle societˆ di servizi Anna Bortoluzzi Quota Sette srl - Studio di ingegneria della Qualitˆ Ermanno De Chino Amministratore
DettagliINDICE. Introduzione 2 Esempio accorpamento preventivo 3. Corso Accorpamento Preventivo Pag. 1
Prodotto da INDICE Introduzione 2 Esempio accorpamento preventivo 3 Corso Accorpamento Preventivo Pag. 1 Capitolo VII Accorpamento Preventivo Introduzione La procedura Genera proposta di aggiornamento
DettagliGUIDA OPERATIVA AI SERVIZI WEBGIS MEDIANTE ARCGIS
GUIDA OPERATIVA AI SERVIZI WEBGIS MEDIANTE ARCGIS Data 28/02/2012 A- I Servizi WebGIS 1 Introduzione I Servizi WebGIS I servizi di webmapping o WebGIS sono sistemi informativi geografici (GIS) pubblicati
DettagliOGGETTO: "Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni".
Il Direttore Generale Al Segretario Generale Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche protocollo@pec.anticorruzione.it OGGETTO: "Delibera
DettagliManuale Richiesta di Accesso
Manuale Richiesta di Accesso ESCoMaS Edison Stoccaggio Commercial Management System Edison Stoccaggio SPA Manuale Richiesta di Accesso - Escomas 1/12 Sommario 1. PREMESSE 3 1.1. FINALITÀ DEL MANUALE 3
DettagliSistema Informativo Territoriale (SIT)
Agenda 21 locale comunica solo con carta ecologica L Amministrazione Comunale di Cesano Maderno presenta il Sistema Informativo Territoriale (SIT) il SIT è un progetto Agenda 21 locale Le novità illustrate
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
Dettagli