Presidenza del Consiglio dei Ministri

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1 Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE CONDIZIONI TECNICHE E NORME DI COLLAUDO PER L APPROVVIGIONAMENTO DI N. 20 CUCINE CAMPALI PER N. 250 RAZIONI, IN CONTAINER ISO 1C, COMPLETE DI ACCESSORI E DOTAZIONI A CORREDO.

2 INDICE PARTE I: CONDIZIONI TECNICHE PREMESSA A. GENERALITÀ B. LOTTI, RATE E TERMINI DI CONSEGNA DEI MATERIALI C. LAVORAZIONI ESSENZIALI... 5 D. CONTROLLO QUALITÀ... 5 E. NORMATIVE DI RIFERIMENTO F. TOLLERANZE CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI A. GENERALITÀ... 6 B. CONFIGURAZIONE... 6 C. CONDIZIONI AMBIENTALI DI IMPIEGO... 7 D. MOBILITÀ... 7 E. AVIOTRASPORTABILITÀ... 9 F. ELITRASPORTABILITÀ AL GANCIO BARICENTRICO DELL ELICOTTERO CARATTERISTICHE TECNICHE PARTICOLARI...11 A. GENERALITÀ...11 B. STRUTTURA...12 C. DIMENSIONI E PESO...12 D. CONTAINER ISO 1C...13 E. MACCHINARI E ATTREZZATURE...19 F. PREPARAZIONE E COTTURA CIBI...20 G. DISTRIBUZIONE PASTI...22 H. IMPIANTO ELETTRICO...22 I. IMPIANTO IDRICO E DI SCARICO...23 J. SERBATOI FLESSIBILI VERNICIATURA ESTERNA DOTAZIONI ED ACCESSORI A CORREDO DOCUMENTAZIONI E CERTIFICAZIONI A CORREDO...27 A. MANUALE DI USO E MANUTENZIONE...27 B. CERTIFICAZIONI A CORREDO PRESCRIZIONI ANTINFORTUNISTICHE GARANZIA ETICHETTE, SCRITTE E CONTRASSEGNI MODALITÀ DI CONSEGNA...31 Pagina 2 di 41

3 11. CORSO DI ISTRUZIONE...32 PARTE II: NORME DI COLLAUDO GENERALITÀ CONTROLLI DURANTE IL PROCESSO PRODUTTIVO COLLAUDO FINALE DELLA FORNITURA...34 A. GENERALITÀ...34 B. ESAME DELLE DOCUMENTAZIONI E CERTIFICAZIONI A CORREDO...34 C. PROVE E VERIFICHE TECNICHE VALUTAZIONE FINALE DEL COLLAUDO...40 Pagina 3 di 41

4 PARTE I: CONDIZIONI TECNICHE 1. PREMESSA. a. Generalità. Il presente documento costituisce il capitolato tecnico per l approvvigionamento di n. 20 cucine campali, in container ISO 1C, complete di accessori, dotazioni a corredo e corso di istruzione. Il materiale in provvista è destinato ad essere impiegati nelle emergenze di protezione civile nazionali ed internazionali. Il documento è articolato nelle seguenti due parti: - Parte I Condizioni Tecniche, in cui sono descritte le caratteristiche tecniche e operative dei materiali in provvista; - Parte II Norme di collaudo, in cui vengono descritte le prove tecniche ed i controlli da eseguire per l accettazione della fornitura. Per eventuali prossime provviste complementari, destinate o al rinnovo parziale del materiale in uso o all ampliamento di forniture esistenti, l Amministrazione si riserva la facoltà di adottare la procedura negoziata con il Fornitore originario, ai sensi del comma 3.b) dell art. 57 del D. Lgs. 163/2006, per motivi connessi alla semplificazione logistica e alla uniformità di impiego. b. Lotti, rate e termini di consegna dei materiali. Tutta la fornitura dovrà essere consegnata in un unico lotto e singola rata, nei termini stabiliti di 300 giorni. Tutti i tempi impiegati dall Amministrazione per l accertamento delle caratteristiche tecnico-operative (comprese l avio/elitrasportabilità) dei materiali in provvista saranno defalcati dai termini contrattuali previsti. Pagina 4 di 41

5 c. Lavorazioni essenziali Le lavorazioni essenziali che il Fornitore dovrà effettuare direttamente sono: carpenteria container, lavorazioni meccaniche ed elettriche (predisposizione impianto) ed assemblaggio componenti ed impianti. d. Controllo qualità. Il Fornitore, certificato in ISO 9001 ed per la progettazione, produzione ed assistenza dei materiali in provvista, dovrà eseguire le lavorazioni della commessa in argomento, in regime di controllo qualità ISO 9001:2000 e dovrà inviare all Ente appaltante, prima dell inizio delle lavorazioni e comunque entro n. 20 (venti) giorni dalla data di ricezione della comunicazione dell avvenuta approvazione del contratto, il piano per la qualità completo delle operazioni di ispezione e le azioni di process control, come prescritto nella citata normativa. Il Fornitore, inoltre, dovrà mettere a disposizione della Commissione, in sede di controllo e sorveglianza delle lavorazioni, nonché in sede di collaudo, il manuale di controllo qualità interno e la documentazione di lavoro, che dovranno essere conformi alle citate norme ISO. e. Normative di riferimento. I materiali in acquisizione dovranno essere progettati e realizzati in conformità a tutte le normative vigenti in materia ed essere idonei a garantire, in assoluta sicurezza degli operatori e di funzionamento, le prestazioni specificate nel seguito. Nel presente documento, inoltre, si fa riferimento a normative militari MIL e STANAG (Standard Agreement), in quanto i materiali in provvista potranno essere trasportati nelle emergenze anche mediante vettori militari e, quindi, dovranno essere perfettamente compatibili con questi ultimi. I citati STANAG possono essere richiesti, per la consultazione, al Ministero dello Sviluppo Economico Gabinetto Segreteria Principale Pagina 5 di 41

6 NATO - via Molise, 19 Roma (tel , fax ) oppure accreditandosi al sito internet Tutte le normative citate nel documento dovranno essere prese a riferimento nella versione aggiornata in vigore alla data di presentazione del materiale al collaudo. f. Tolleranze. Ove non esplicitamente indicato, si accetteranno tolleranze del ± 5 % sul valore nominale di riferimento, purché questo ultimo non sia un dato essenziale o non sia riportato in specifiche normative. 2. CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI. a. Generalità La cucina campale definita nelle presenti condizioni tecniche, nel seguito del presente documento, per brevità, verrà semplicemente denominata complesso. Tale complesso dovrà essere caratterizzato da una struttura che abbini autonomia funzionale, mobilità totale per assicurare tempestività d intervento, rapidità di spiegamento, rusticità strutturale, sicurezza del personale utilizzatore e semplicità di impiego. b. Configurazione Il complesso dovrà essere: realizzato con l impiego di materiali e apparecchiature tecnologicamente avanzate; alimentabile da sorgente elettrica esterna; manutenzionabile, riparabile e conservabile senza particolari difficoltà; idoneo a soddisfare le specifiche esigenze delineate nel presente documento; rispondente alle normative di sicurezza vigenti in campo nazionale ed europeo; idoneo ad operare a terra, su fondo compatto, senza alcuna predisposizione e nelle condizioni imposte dalle varie situazioni logistico operative di seguito indicate. Pagina 6 di 41

7 c. Condizioni ambientali di impiego I materiali in provvista dovranno essere idonei all immagazzinamento ed all impiego negli ambienti caratteristici delle zone colpite da calamità naturali: - nelle condizioni climatiche A1 e C1 stabilite dallo STANAG 4370, prevedendo però, in deroga a quanto riportato nel citato STANAG, una temperatura massima di impiego pari a +55 C (anziché +49 C); in sintesi, tutto il materiale in acquisizione dovrà resistere senza alcuna degradazione alle seguenti temperature limite: per l impiego: - 32 C ± + 55 C, per l immagazzinamento: - 33 C ± + 71 C; - in zone caratterizzate da ambiente marino molto aggressivo e raffiche di vento con sabbia; - in aree con altitudine fino a m sul livello del mare. In dette condizioni limite d impiego, per permettere il corretto funzionamento del complesso, verranno adottate - per le tubazioni e allacci esterni - tutte le precauzioni e le necessarie predisposizioni (coibentazione, riscaldamento, interramento, ecc.). Queste ultime, poiché non possono essere definite a priori in quanto dipendono da diversi fattori (condizioni ambientali, tipologia terreno, layout adottato) dell ambiente operativo d impiego, non fanno parte della presente fornitura. d. Mobilità (1) Trasportabilità Il complesso, dovrà essere idoneo al trasporto su strada con veicoli in grado di trasportare container tipo ISO 1C, per via ordinaria e per brevi tratti su terreno a fondo naturale di media preparazione, ferrovia, nave ed aereo. E richiesta, inoltre, l idoneità all avioimbarco/aviotrasporto su C130J dell Aeronautica Militare (A.M.) ed al trasporto sospeso al gancio baricentrico Pagina 7 di 41

8 degli elicotteri CH 47, in dotazione all Esercito Italiano (E.I.), ed Erickson S64 del Dipartimento della Protezione Civile. Pagina 8 di 41

9 (2) Movimentazione Ciascun complesso dovrà essere facilmente movimentabile impiegando, oltre al sistema di sollevamento e caricamento proprio dei pianali scarrabili, un autogrù o un idoneo carrello elevatore dotato di forche ISO oppure di spreader. e. Aviotrasportabilità Le strutture portanti, gli ancoraggi e le apparecchiature del materiale in provvista dovranno essere progettate per resistere alle sollecitazioni termiche e meccaniche derivanti dall impiego operativo, i cui valori di riferimento sono riportati nella norma MIL-STD 810F Environmental Engineering Considerations and Laboratory Tests ed alle sollecitazioni relative all aviotrasporto di cui alle norme: MIL-STD-1791 Designing for Internal Aerial Delivery in Fixed Wing Aircraft, manuale del C 130J e ICAO IT per l avioimbarco e l aviotrasporto su C 130J. In particolare, il complesso dovrà essere realizzato con materiali di qualità e costituiti da strutture di adeguata robustezza atto a consentire all insieme di sopportare, senza distacchi, danneggiamenti, deformazioni permanenti o proiezioni di parti, i carichi dinamici derivanti dalle accelerazioni di volo, stabiliti nella citata norma MIL-STD-1791 e manuale del C 130J. Tutte le attrezzature, gli impianti e gli accessori in dotazione dovranno essere saldamente assicurate con idonei dispositivi alla struttura portante del carrello e predisposte in modo tale da sopportare le sollecitazioni dovute all aviotrasporto e alla movimentazione del materiale. Il Fornitore, prima della costruzione del complesso, dovrà presentare all Ente appaltante entro 30 giorni dal giorno successivo a quello di ricezione della comunicazione dell avvenuta approvazione del contratto - la relazione tecnica di progetto - in duplice originale, con timbro e firma dal progettista iscritto all albo professionale corredata di disegni tecnici dimensionali e di carico del materiale in fornitura. Pagina 9 di 41

10 L Amministrazione, a cui compete il rilascio del giudizio di idoneità all aviotrasporto, potrà richiedere il concorso di A.M.. In tal senso, l Ente appaltante si riserva la facoltà di inoltrare, dopo la valutazione tecnica, la citata relazione alla 46^ Aerobrigata di Pisa, e di comunicare al Fornitore, sulla base del parere preliminare pervenuto da A.M., il nulla osta alla costruzione per quanto attiene l idoneità all aviotrasporto. Il Fornitore si impegna ad apportare ai materiali in provvista, senza alcun onere aggiuntivo per l Ente appaltante, tutte le modifiche per l aviotrasportabilità prescritte dall Amministrazione. Una volta realizzato il prototipo, verrà effettuata una prova di avioimbarco su C130J, qualora richiesto dall Amministrazione, presso la citata 46^ Aerobrigata. Il superamento di detta prova costituirà condizione necessaria per il rilascio del giudizio finale di idoneità all aviotrasportabilità. Tutti i costi relativi all ottenimento del citato parere saranno a carico del Fornitore, inoltre, eventuali ulteriori modifiche per l aviotrasportabilità (che dovessero risultare necessarie a seguito della citata prova) prescritte dall Amministrazione, dovranno essere eseguite senza alcun onere aggiuntivo per l Ente appaltante. f. Elitrasportabilità al gancio baricentrico dell elicottero Le strutture portanti, gli ancoraggi e le apparecchiature dei materiali in acquisizione dovranno essere progettate per resistere alle sollecitazioni derivanti dall impiego operativo, i cui valori di riferimento sono riportati nello STANAG 3542 Technical Criteria for the Transport of Cargo by Helicopter, e rispettare, inoltre, i contenuti degli STANAG 2286 Technical Criteria for External Cargo Carrying Slings, Nets and Strops/Pendants e STANAG 2445 Criteria for he Clearance of Helicopter Underslung Load Equipment (HUSLE) and Underslung Loads (USLs). In particolare, il complesso dovrà essere dotato di sistemi di ancoraggio, costituiti da golfari, per l elitrasportabilità. Pagina 10 di 41

11 Il Fornitore, nei termini già indicati nel precedente paragrafo, dovrà presentare all Ente appaltante, la citata relazione tecnica di progetto - in duplice originale, con timbro e firma del progettista iscritto all albo professionale corredata di disegni tecnici dimensionali e di carico del materiale in fornitura. L Amministrazione, a cui compete il rilascio del giudizio di idoneità all aviotrasporto, potrà richiedere il concorso del Comando Aviazione dell Esercito (AVES). In tal senso, l Ente appaltante si riserva la facoltà di inoltrare, dopo la valutazione tecnica, la citata relazione al Comando AVES di Viterbo, e comunicare al Fornitore, sulla base del parere preliminare pervenuto dal citato Comando, il nulla osta alla costruzione per quanto attiene l idoneità all aviotrasporto. Il Fornitore si impegna ad apportare ai materiali in provvista, senza alcun onere aggiuntivo per l Ente appaltante, tutte le modifiche per l aviotrasportabilità prescritte dall Amministrazione. Una volta realizzato il prototipo, verrà effettuata una prova di elitrasporto al gancio baricentrico del CH47, qualora richiesto dall Amministrazione, presso il Reggimento ANTARES di Viterbo. Il superamento della citata prova costituirà condizione necessaria per il rilascio del giudizio finale di idoneità all elitrasportabilità al gancio baricentrico dell elicottero CH 47 (che sarà automaticamente esteso all elicottero Erickson S64). Tutti i costi relativi all ottenimento del citato parere saranno a carico del Fornitore, inoltre, eventuali ulteriori modifiche prescritte dall Amministrazione per l elitrasportabilità dovranno essere eseguite senza alcun onere aggiuntivo per l Ente appaltante. 3. CARATTERISTICHE T ECNICHE PARTICOLARI a. Generalità Il complesso dovrà essere idoneo ad assicurare, nel rispetto delle vigenti norme igienico-sanitarie: Pagina 11 di 41

12 la preparazione e cottura del vitto per una potenzialità di circa n 250 pasti completi (cioè n.250 prime colazioni, n.250 pranzi e n.250 cene previsti dal menù giornaliero); la lavorazione e la preparazione delle carni e delle verdure; la distribuzione di prime colazioni e pasti completi (primi, secondi, contorni, ecc.), adeguata alle potenzialità della preparazione. Tali prestazioni dovranno essere assicurate con il complesso a terra, inoltre i tempi di spiegamento e di messa a regime dovranno essere contenuti entro i 60 minuti. b. Struttura Il complesso dovrà essere strutturato in modo tale da risultare idoneo a soddisfare gli scopi delineati ai paragrafi precedenti. Dovrà inoltre possedere caratteristiche tecnologicamente avanzate e tali da garantire, in ogni situazione di impiego, preminenti proprietà di funzionalità, celerità di spiegamento e messa a regime, facilità e praticità di impiego, robustezza, durata e facile manutenzione. Ciascun complesso dovrà essere costituito essenzialmente da: N 1 container metallico, avente le caratteristiche descritte nei seguenti paragrafi, munito di: o N 1 impianto idrico; o N 1 impianto di scarico; o N 1 impianto elettrico; macchinari e attrezzature, di tipo professionale, per la preparazione e la distribuzione di pasti completi (composti da primo, secondo, contorno, frutta e bevande per pranzo e cena o prime colazioni). c. Dimensioni e peso Le dimensioni del container costituente il complesso dovranno essere conformi alla standardizzazione ISO 1C - Norma UNI 7011/72 e ISO 668. Esse dovranno altresì Pagina 12 di 41

13 garantire le prestazioni richieste, nonché accettabili condizioni di lavoro per gli addetti alla confezione dei pasti. Il peso del complesso dovrà essere il più contenuto possibile e comunque tale da garantire, anche con un appropriata distribuzione delle masse, la migliore stabilità e attitudine alla movimentazione; in ogni caso la massa complessiva non dovrà superare, in configurazione logistica da trasporto, i kg. d. Container ISO 1C (a). Struttura Il container metallico del complesso dovrà essere strutturato e costruito in modo da garantire la tenuta stagna contro gli agenti atmosferici, la sabbia e l ingresso di insetti ed altri animaletti nelle pareti con intercapedine e nell interno del container stesso; esso dovrà essere realizzato in modo tale da permettere l apertura di portelli sulle pareti laterali al fine di aumentare lo spazio a disposizione per la preparazione e distribuzione dei pasti. Inoltre dovrà essere costruito con materiale di alta qualità ed avere una struttura intelaiata portante di adeguata robustezza munita di blocchi d angolo, conformi alle norme ISO 1161 e UNI 7012, agli otto vertici. Tutte le tamponature esterne realizzate in lamiera grecata, dovranno essere saldate in continuo al perimetro. Tale struttura, compreso il tetto, dovrà consentire all insieme, in configurazione logistica, di sopportare senza danneggiamenti e/o deformazioni permanenti le seguenti sollecitazioni: o impilamento di n 2 complessi in configurazione logistica più un sovraccarico di neve non inferiore a 250 dan/m 2 ; o sollevamento con la braca di funi in dotazione collegate ai blocchi d angolo superiori con una accelerazione di 2 g; o spostamento tramite spreader con accelerazione verticale di 2 g; o movimentazione con carrello elevatore a forche avente una accelerazione di 1,6 g; Pagina 13 di 41

14 o carramento e scarramento tramite dispositivo CHU su APS; o eli/aviotrasporto con le sollecitazioni descritte nei citati STANAG 2445, 3542, MIL-STD-1791e manuale C 130J. II materiale coibente del soffitto, delle pareti e del pavimento dovrà avere un coefficiente di isolamento termico non inferiore a 0,40 W/m 2 / K e possedere elevate caratteristiche autoestinguenti e di isolamento. Il fissaggio dei pannelli alle parete esterne deve avvenire in modo tale da eliminare ogni ponte termico. Il rivestimento interno delle pareti e del soffitto dovrà essere totalmente in acciaio inox X5CrNi1810 (AISI 304). Il piano di calpestio del complesso dovrà essere rivestito da lamiera di alluminio mandorlata (antisdrucciolo e antiscivolo) e dotato di canale di scarico coperto da grigliati zincati (opportunamente sezionati per facilitarne l asportazione per le operazioni di manutenzione e pulizia) per la raccolta e l espulsione delle acque di lavaggio. Sotto il pavimento è collocato il serbatoio di raccolta delle acque reflue dotato di pompa trituratrice per il rilancio delle stesse in un impianto fognario o in un serbatoio flessibile; la pompa e le relative sonde di livello, che ne consentono il funzionamento automatico, sono facilmente accessibili tramite un boccaporto posto sul pavimento del vano, così come la saracinesca per lo svuotamento manuale del serbatoio. Le pareti interne dovranno essere raccordate al pavimento, con raggio di curvatura adeguato a smussare gli spigoli e favorire l igiene interna del container. I blocchi d angolo inferiori dovranno essere allo stesso livello del fondo di ciascun container affinché sia possibile il caricamento su velivolo C 130J. Il fondo del complesso dovrà essere idoneo alla movimentazione sulle rulliere del velivolo e del k-loader. Le pareti perimetrali esterne saranno costituite da pannelli in lamiera grecata di spessore minimo 15/10 con passo greca adeguatamente dimensionato per rendere Pagina 14 di 41

15 la struttura resistente alle sollecitazioni sopra elencate. Detti pannelli saranno saldati in continuo lungo il perimetro del telaio del container. L intera superficie esterna del tetto del container dovrà essere di tipo piano, impermeabilizzato e con vernice antisdrucciolo, in quanto dovrà essere praticabile dal personale operatore; inoltre essa dovrà essere realizzata in modo tale da favorire il deflusso delle acque piovane. II tetto dovrà inoltre essere dotato, esternamente e in posizione centrale, di una piastra in acciaio, al fine di garantire protezione dalla caduta accidentale del gancio dell autogrù, e dovrà essere in grado di resistere ad un carico di 300 dan uniformemente distribuito su un area di 600x300 mm (vds. norma UNI ). La cucina campale dovrà essere dotata di approvazione CSC ai fini della sicurezza (vds. Legge 3 febbraio 1979 n.67 e D.P.R. 4 giugno 1997 n.448) e omologazione UIC per il trasporto ferroviario internazionale. Su ciascun complesso non dovranno esistere sporgenze pericolose ma gli angoli devono essere smussati. Le attrezzature di lavoro fisse dovranno essere saldamente ancorate alla struttura portante e quelle mobili dovranno poter essere fissabili senza che si possa verificare il loro distacco durante il trasporto. Nel complesso dovranno essere installati: internamente: o una serie di apparecchi di illuminazione, aventi grado di protezione IP65; tali apparecchi dovranno essere dotati di tubi fluorescenti, aventi una potenza tale da garantire un adeguato livello di illuminazione su tutta la superficie del complesso in configurazione aperta; dovranno, inoltre, essere installate in posizioni opportune, lampade di emergenza avente le stesse caratteristiche costruttive di quelle sopra descritte e con batterie ricaricabili ad alta capacità, complete di caricabatteria e in grado di assicurare almeno 1 ora di autonomia. o su ogni lato apribile n 2 apparecchi di illuminazione, aventi grado di protezione IP65, tali apparecchi dovranno essere dotati di tubi fluorescenti Pagina 15 di 41

16 aventi una potenza tale da garantire un adeguato livello di illuminazione e n 2 prese a connettore per il collegamento degli apparecchi appena descritti. o dovranno inoltre essere installate in prossimità dei lati apribili n 3 prese interbloccate per l alimentazione degli apparecchi della zona distribuzione pasti e della zona preparazione pasti. esternamente: o in corrispondenza dei blocchi d angolo superiori: n 4 apparecchi di illuminazione, con vetro e griglia di protezione, aventi grado di protezione IP65; tali apparecchi dovranno essere dotati di lampade a incandescenza. Dovranno, inoltre, essere installate esternamente n 2 livelle per il controllo dell orizzontalità, in corrispondenza di due pareti adiacenti a un montante d angolo; ciascuna livella non dovrà sporgere dalla sagoma del container in modo da essere protetta contro gli urti accidentali. Tutte le maniglie delle aperture, infine, dovranno essere resistenti, rustiche ed incassate in sagoma. (b). Dispositivi di ancoraggio II container ISO 1C dovrà poter essere facilmente ancorato in modo solidale al pianale dell autocarro mediante n 4 twist lock standard ISO facenti parte delle normali dotazioni degli autocarri con pianali scarrabili - APS. Per il caricamento sul velivolo C 130 J, sul perimetro inferiore di ciascun container dovrà essere applicato un idoneo dispositivo atto a consentire lo scorrimento e il bloccaggio entro il sistema "Dual Rails" presente sul velivolo. Sui montanti laterali, in corrispondenza dei lati corti dei container, dovranno essere fissati dei ganci di ancoraggio ad anello ad un altezza da terra di circa 1,50 m, capaci di sopportare uno sforzo a trazione pari a N (= libbre). Pagina 16 di 41

17 (c). Aperture Il container dovrà essere realizzato in modo tale da permettere l apertura di opportuni portelli al fine di aumentare lo spazio a disposizione per la preparazione e per la distribuzione dei pasti. Pertanto, sulle pareti laterali dovranno essere presenti aperture, di idonea larghezza, costituite da due pannelli sovrapposti ed incernierati rispettivamente uno alla base ed uno al tetto, al fine di ottenere un piano di calpestio e relativa copertura. La copertura che si ottiene dal sollevamento dei portelli, realizzata con pannelli isolanti rivestiti di acciaio inox nella facciata interna, dovrà essere di facile dispiegamento. La copertura deve potersi sollevarsi da sola, tramite attuatori/ammortizzatori con molle a gas, dopo lo stacco iniziale dalla posizione di riposo, poi dovrà essere assicurata in apertura con puntelli che insistono sul piano inferiore). La pedana, costituente il piano di calpestio, in alluminio mandorlato, dovrà garantire una adeguata rigidità, resistenza e stabilità. Un idoneo dispositivo non deve permettere l infiltrazione di acqua piovana tra il tetto del container ed il piano di copertura in posizione operativa. La zona così ottenuta, dovrà essere chiusa al fine di proteggere l ambiente dagli agenti atmosferici, da uno o più teli in tessuto spalmato in PVC, aventi classe di reazione al fuoco non superiore a 1 (determinata in accordo con il D.M UNI 9174 UNI 8456). Tale elemento di chiusura, da avvolgere per consentire il libero accesso alla distribuzione dei pasti, dovrà essere dotato di almeno una finestra costituita da teli trasparenti fissi e teli oscuranti sovrapponibili ai precedenti con sistema a velcro. Nel container, inoltre, dovrà essere realizzata: almeno n 1 finestra, ubicata dove tecnicamente possibile, completa di serramenti vetrati antiurto a scorrimento orizzontale e munita di zanzariera; n 1 porta d accesso apribile verso l esterno, munita di blocco in stato di apertura. Pagina 17 di 41

18 Gli spazi disponibili per le lavorazioni e la distribuzione dovranno essere ottimizzati e resi ergonomici per gli spostamenti del personale. (d). Scaletta mobile per l accesso al tetto del container ISO 1C Il container dovrà essere dotato di una scaletta di tipo mobile in lega leggera con montanti tubolari, gradini in lamiera antisdrucciolo, estremità superiori con tamponi in gomma antiscivolo e zoccoli inferiori di sicurezza. Tale scaletta dovrà consentire l accesso del personale al tetto del container e durante il trasporto, dovrà essere adeguatamente ancorata. Qualora essa sia alloggiata all esterno non deve sporgere dalla sagoma del container. (e). Sistema di sollevamento Il complesso, per lo scaricamento e il caricamento dal pianale dall autocarro, dovrà essere dotato di: - una braca e relativi accessori (ganci, grilli, ecc.) per il sollevamento a mezzo autogrù; - n 2 fori, a sezione rettangolare, ricavati trasversalmente sui longheroni di base e posizionati in modo baricentrico a misura ISO (Allegato C), per la movimentazione a mezzo di carrello elevatore dotato di forche. Inoltre il container dovrà essere dotato di n. 4 martinetti meccanici angolari ad azionamento manuale, aventi un escursione di 300 mm, che consentano il livellamento del complesso anche in presenza di terreno non perfettamente piano. (f). Ventilatori estrattori Il container dovrà essere dotato di un dispositivo costituito da elettroventilatoriestrattori di adeguata potenza in grado di espellere l aria interna e assicurare almeno n.10 ricambi/ora in tutte le zone della cucina, tali elettroventilatori dovranno avere almeno n 2 velocità. Pagina 18 di 41

19 (g). Dimensioni del modulo Le dimensioni esterne del container fuori tutto dovranno essere, conformemente allo standard ISO 1C - UNI 7011/72 (6.055 (+3/-2) x (+3/-2) x (+3/-3) mm). e. Macchinari e attrezzature Il complesso dovrà essere dotato di una serie di macchine e attrezzature professionali di primarie marche, con assistenza diffusa sul territorio nazionale, tutte rispondenti alla normativa vigente in materia, per consentire di svolgere le attività previste dall utilizzo. I macchinari e le attrezzature dovranno essere campalizzati, cioè dovranno assicurare il corretto funzionamento senza soluzione di continuità sia nel tempo, producendo e distribuendo i n. 3 pasti principali/giorno (ciascun pasto di n. 250 razioni) nelle condizioni ambientali già precedentemente definite, sia nelle condizioni microclimatiche limite con umidità relativa non inferiore a 85% all interno del complesso (di conseguenza, tutte le protezioni dei circuiti elettrici devono essere a tenuta). Non devono, inoltre, esserci nell abitacolo sporgenze pericolose per l operatore e le manopole di comando degli elettrodomestici fissi devono essere incassate affinché non subiscano danneggiamenti per urti accidentale. Il complesso dovrà essere suddiviso (se non fisicamente quanto meno dal punto di vista funzionale) in due zone rispettivamente adibite a: - preparazione e cottura cibi; - distribuzione pasti. La zona di lavorazione e preparazione carni dovrà essere separata da quella di lavorazione e preparazione verdure mediante una parete divisoria costituita da pannelli di tamponamento leggeri nella parte inferiore (sino ad una altezza superiore di 20 cm circa a quella dei piani di lavoro) e da una superficie vetrata antiurto intelaiata a tutto fronte nella parte superiore. In alternativa alla separazione fisica Pagina 19 di 41

20 degli ambienti potrà essere effettuata una separazione dei flussi di lavorazione perché suffragata da uno studio e analisi dei pericoli (HACCP) nelle produzioni alimentari di cui al D. Lgs. N. 155 del 26/05/1997. f. Preparazione e cottura cibi Nella zona preparazione e cottura dei cibi, dovranno essere installati: n 1 frigorifero con temperatura interna regolabile tra +2 C e +8 C, avente capacità minima 300 l; n 1 vasca per lo scongelamento delle carni e per il lavaggio delle verdure, con rubinetteria a comando manuale o a pedale; n 1 boiler per la produzione di acqua calda avente capacità non inferiore a 80 l; n 1 pensile per il contenimento di materiale vario; n 1 friggitrice elettrica con vasca avente capacità non inferiore a 7 l; n 1 forno elettrico in acciaio a dieci ripiani per la cottura dei cibi, completo di teglie; n 2 pentole elettriche, ciascuna di capacità non inferiore a 80 l con colapasta, suddiviso in due sezioni, per la cottura dei cibi, fornite di rubinetto per lo scarico dell acqua di cottura munito di idoneo convogliatore dell acqua fino alle tubazioni di scarico; n 1 brasiera elettrica per la preparazione di condimenti di potenzialità rapportata a quella delle pentole a cui è asservita; n 1 bistecchiera elettrica per la cottura della carne; n 1 cappa aspirante in acciaio inox, munita di filtri, per l espulsione dei vapori e degli odori prodotti durante la cottura dei cibi; la lunghezza della cappa dovrà essere almeno pari alla linea cottura; n 1 affettatrice elettrica in lega di alluminio anodizzato, provvista di tutti i sistemi antinfortunistici previsti dalla vigente normativa; in particolare dovrà essere dotata di comandi a 24 V, coprilama, braccio blocca insaccati, lama e piatto di raccolta Pagina 20 di 41

21 facilmente smontabili per la pulizia e l igiene, regolatore di taglio micrometrico con comando a mano, affilatore lama incorporato; n 1 biriduttore elettrico in acciaio inox provvisto di tutti i sistemi antinfortunistici previsti dalla vigente normativa ed in particolare di comandi a 24 V; la macchina dovrà poggiare su di un basamento facilmente girevole per consentire all operatore il montaggio dell accessorio nella presa adatta alla lavorazione necessaria; dovrà inoltre essere dotato di: n 2 prese di movimento; grattugia per pane e formaggio con rullo in acciaio; passapatate-verdure; spremitutto; macinacaffè; affilacoltelli; tritacarne; n 2 recipienti in acciaio inox. n 1 lava/asciuga verdure centrifugo di idonea produzione oraria; n 1 pela patate elettrico di idonea potenzialità; n 1 bilancia con piatto; n 1 pattumiera in acciaio inox con coperchio e idonea per raccolta differenziata; n 1 polpettatrice-hamburgatrice di tipo manuale con elevata produttività; n 1 serie completa di coltelli per la lavorazione delle carni, formaggi e verdure; n 1 serie completa di attrezzi da cucina (mestoli, palette, schiumarole, forchettoni, etc.). Pagina 21 di 41

22 g. Distribuzione pasti Per quanto concerne la zona adibita a distribuzione pasti, devono essere installati: n 1 carrello per distribuzione pasti caldi, alimentato elettricamente, con vasca bagnomaria predisposta per contenere n 4 bacinelle gastronorm in acciaio inox con coperchio; n 2 tavoli in acciaio inox con ripiano inferiore, cassetto, guide per teglie e bacinelle gastronorm, tali tavoli dovranno: - avere dimensioni di circa x 700 mm e comunque compatibili con il layout interno del container nella configurazione logistica di trasporto; - essere accessoriati con tagliere in teflon o altro materiale atossico; - essere predisposti per formare un unico piano di lavoro. n 1 distributore inox per pane, vassoi e posate; n 1 modulo neutro (costituito da una o più semisezioni) per distribuzione di affettati, formaggi, frutta, bevande, ecc.; n 1 distributore di bevande calde per le prime colazioni. h. Impianto elettrico II complesso dovrà essere dotato di impianto elettrico: - a 400 V (3P+N+T) - 50 Hz per l alimentazione delle utenze forza motrice di potenza più elevata; - a 230 V (2P+T) - 50 Hz monofase per l alimentazione delle restanti utenze. L impianto elettrico dovrà essere progettato e realizzato in conformità alle normative CEI vigenti; di tale rispondenza la ditta costruttrice dovrà produrre idonea certificazione ai sensi delle leggi vigenti (D.M. 22 gennaio 2008, n. 37). L alimentazione dovrà poter essere assicurata mediante: - allacciamento alla rete elettrica esterna; - impiego di gruppo elettrogeno trifase di adeguata potenza avente il centro stella collegabile a terra, e distribuzione elettrica alle utenze con sistema TN-S. Pagina 22 di 41

23 Dovrà, inoltre, essere in dotazione un cavo elettrico H07RN-F pentapolare che consenta di alimentare dall esterno il container. Il cavo di alimentazione elettrica, della lunghezza di 20 metri, dovrà essere di tipo antischiacciamento e dovrà essere fornito con naspo dotato di maniglie per lo spostamento, di manovella per l arrotolamento e di ruote per il trasporto. Esso, inoltre, sarà intestato alle estremità con presa/spina volante Marechal 3P+N+T di idonea potenza, che dovrà essere fornito a corredo del complesso. Dovrà comunque essere fornito in dotazione anche un adattatore Marechal/CEE nel caso che la sorgente di alimentazione sia sprovvista di presa Marechal. Durante la fase di trasporto tutti i predetti materiali dovranno essere stivati ed ancorati nel container. Le condutture interne del container dovranno consentire la sfilabilità dei cavi in esse contenuti. Il quadro elettrico (a norma CEI) del container dovrà essere di dimensioni adeguate e con disposizione razionale dei comandi; dovrà inoltre contenere targhette indicative della funzione di ciascun dispositivo e idonea siglatura dei cavi. All interno del quadro elettrico dovranno essere installati: n 1 relais voltmetrico, n 1 relais sequenza fasi. Il quadro elettrico dovrà avere uno sportello trasparente, grado di protezione non inferiore a IP55 e dovrà essere dotato di interruttore magnetotermico differenziale installato sulla linea di ingresso. L alimentazione delle utenze elettriche di forza motrice installate a bordo del container dovrà essere effettuata mediante linee elettriche in cavo derivate dal rispettivo quadro elettrico e protette da interruttori magnetotermici. i. Impianto idrico e di scarico Ciascun complesso dovrà essere dotato di impianto idrico e di scarico realizzato in conformità alla normativa vigente in materia ed idoneo a garantire, in assoluta sicurezza di funzionamento, le prestazioni richieste. Pagina 23 di 41

24 L impianto idrico del complesso dovrà essere progettato e realizzato per poter funzionare in due modi: - con prelievo dell acqua da fonti ausiliarie non in pressione come cisterne, serbatoi, fiumi, ecc.; - con allacciamento alla rete idrica urbana o altra fonte in pressione; a tale scopo dovrà essere presente un riduttore di pressione tarabile da 2 bar a 8 bar. L impianto idrico del complesso dovrà comunque essere dotato di: - n 1 pompa di alimentazione monofase di tipo centrifugo, di portata e prevalenza adeguate al prelievo di acqua da fonti non in pressione (cisterne, serbatoi flessibili, fiumi, ecc.) con n 1 dispositivo per il mantenimento della corretta pressione di esercizio di tipo elettronico (con protezione del motore per assenza acqua); - n 1 prefiltro in ottone, installato a monte della pompa, in grado di trattenere le impurità di grosse dimensioni contenute nell acqua prelevata; - n 1 filtro a calza in PVC, installato a valle della pompa, in grado di trattenere le impurità di piccole dimensioni lasciate passare dal prefiltro in ottone; - n 1 riduttore di pressione completo di manometro con pressione regolabile; - una serie di valvole a sfera per la selezione della modalità di funzionamento (da sorgenti in pressione o da sorgenti senza pressione); - n 1 serbatoio flessibile esterno per acqua potabile di l con relativa tubazione Φ 25 mm x 15 m e valvole terminali. Per quanto riguarda l impianto di scarico ciascun complesso dovrà essere dotato di uno o più canali di raccolta in acciaio inox protetti da grigliato zincato (opportunamente sezionato per facilitarne l asportazione per le operazioni di manutenzione e pulizia) in grado di raccogliere l acqua presente sul pavimento e di convogliarla ad una vasca interna al complesso. A tale scopo dovranno essere previste idonee pendenza per facilitare la raccolta dell acqua. Il serbatoio di raccolta acque reflue dovrà essere costituito da una vasca di forma parallelepipeda in acciaio inox AISI 304 di spessore 15/10, avente capacità 50 l. Pagina 24 di 41

25 Il serbatoio è dotato di una pompa sommergibile con girante trituratrice per acque luride comandata da un livellostato di massima ed uno di minima ed è collegata ad un bocchettone di scarico UNI 45 che permette di inviare le acque chiare e nere, attraverso una tubazione flessibile di scarico in gomma: direttamente in fogna, al serbatoio flessibile in PVC da l con tubazione Φ 45 mm x 15 m, fornito in dotazione. Della rispondenza dell impianto idrico e di scarico alla normativa vigente la ditta costruttrice dovrà produrre idonea certificazione ai sensi del D.M. 22 gennaio 2008, n. 37. j. Serbatoi flessibili Il modulo dovrà essere dotato di n. 2 serbatoi flessibili in PVC, di colorazione esterna avorio, aventi ciascuno capacità di l, di cui uno verrà impiegato come cisterna di riserva acqua, da collegare alla pompa di alimentazione mediante la tubazione in gomma flessibile fornita in dotazione; l altro serbatoio invece - verrà impiegato come cisterna per la raccolta delle acque reflue provenienti dalla pompa di rilancio. Ogni serbatoio, dotato di idonee scritte identificative, dovrà essere dotato di: una valvola automatica per lo sfiato dell aria, un attacco rapido per il collegamento della relativa tubazione in gomma (di carico acqua o scarico acque reflue, a seconda dell utilizzo), una valvola di scarico per lo svuotamento del contenuto. Gli attacchi delle tubazioni di raccordo con il container dovranno essere diversi nei due serbatoi in modo da impedirne lo scambio e quindi un utilizzo improprio. Il serbatoio per l acqua potabile dovrà essere certificato per l impiego alimentare. 4. VERNICIATURA ESTERNA Il complesso dovranno essere verniciati esternamente e nelle parti che lo consentono con pittura di colorazione avorio n secondo catalogo RAL. Pagina 25 di 41

26 La struttura metallica, una volta saldata, dovrà essere sottoposta ad un ciclo di protezione dalla corrosione comprendente: sabbiatura con graniglia metallica SA 2,5; verniciatura interna ed esterna con primer di fosfati di zinco con spessore non inferiore a 40 m. Al termine delle operazioni di montaggio, dovrà essere eseguita la verniciatura esterna con smalto poliuretanico. Per la sicurezza degli operatori, la superficie del tetto dovrà essere verniciata con smalto contenente in soluzione delle particelle di quarzo in modo da renderla antisdrucciolevole. Lo spessore totale della verniciatura (primer e finitura) dovrà essere non inferiore a 100 ± 5 µm. 5. DOTAZIONI ED ACCESSORI A CORREDO Il complesso dovrà essere dotato di: - n 2 livelle per il controllo della orizzontalità e n 4 martinetti meccanici (già descritti); - n 1 scaletta mobile per accesso al tetto (già descritta); - n 1 estintore portatile a polvere da 6 kg di tipo approvato e avente capacità relativa di estinzione almeno 34A-233B-C; - n 1 set di brache complete di funi e accessori (ganci, grilli, ecc.), adeguato alla portata (con coefficiente di sicurezza 6), per il sollevamento del complesso a mezzo autogrù (già descritto); - n. 1 tubazione flessibile in gomma rinforzata con raccordi in ottone da UNI 45 per lo scarico delle acque reflue, lunghezza non inferiore a 15 m; - n. 1 tubazione flessibile in gomma rinforzata per il prelievo dell acqua di alimentazione, di lunghezza 15 m, diametro 25 mm, completa di valvola di fondo, per l allacciamento del container alle sorgenti idriche; - n 1 cavo di alimentazione elettrica con relativo naspo, già precedentemente descritto; - n 2 dispersori di terra a picchetto, a croce in acciaio zincato di 1,5 m, con conduttore di terra (giallo/verde) da collegare al nodo di terra sito sulle parti esterne del container; Pagina 26 di 41

27 - n. 2 serbatoi flessibili in PVC rispettivamente per acqua potabile e per acque reflue (già descritti); - n 1 cassetta porta attrezzi contenente: n 1 chiave a pappagallo, n 1 chiave combinata mm, n 1 chiave combinata mm, n 1 cacciavite a taglio, n 1 cacciavite a croce, n 1 martello da 300 g, n 1 set lampade di scorta, n 1 cartuccia PVC per il filtro dell impianto idrico. 6. DOCUMENTAZIONI E CERTIFICAZIONI A CORREDO a. Manuale di uso e manutenzione Ogni complesso dovrà essere dotato di manuale di uso e manutenzione, in lingua italiana, inglese, francese, spagnola e araba - sia su supporto cartaceo, sia informatico (formato acrobat.pdf), senza alcuna limitazione nella riproduzione, che dovrà comprendere: tutte le indicazioni relative all impiego, al trasporto, alla manutenzione e alla conservazione in magazzino del complesso e delle attrezzature in esso installate; il catalogo nomenclatore delle sue parti costituenti e quelle di ricambio previste, ciascuna corredata del rispettivo numero d identificazione; la guida alle operazioni di manutenzione specializzata, ai controlli di affidabilità e ai controlli tecnici di ordine superiore ; elaborati grafici comprendenti: pianta, prospetto, sezioni, elementi geometrici nelle configurazioni di trasporto e operativa, impiantistica, particolari accessori. Pagina 27 di 41

28 N 2 copie aggiuntive del manuale dovranno essere consegnate all Ente appaltante, anche su supporto informatico (formato acrobat.pdf, sempre nelle cinque lingue sopra elencate), senza alcuna limitazione per la riproduzione. b. Certificazioni a corredo Il Fornitore, unitamente al citato manuale per l uso e la manutenzione, dovrà presentare al collaudo: certificato di origine dei materiali impiegati; certificato di conformità del complesso alle prescrizioni tecniche e dichiarazioni di conformità degli impianti alla rispettiva normativa vigente; certificato di fabbrica, in cui si attesti che il materiale è stato sottoposto al controllo di qualità aziendale; certificato di approvazione e autorizzazione all applicazione della targa di approvazione ai fini della sicurezza sui contenitori a norma della Convenzione Internazionale CSC di cui alla Legge 3 febbraio 1979 n 67 e D.P.R. 4 giugno 1997 n 448; certificazione di omologazione UIC per il trasporto ferroviario internazionale; certificazione del tipo di lamiera impiegata, del tipo di coibente impiegato, di sicurezza dei dispositivi di apertura e chiusura del container, del serbatoio per lo stoccaggio di acqua potabile; certificazione ed analisi HACCP; certificazione delle funi e degli accessori per il sollevamento dello stesso; certificazione relativa alla classe di reazione al fuoco; certificazione nella quale si attesti che i macchinari e le attrezzature rispondono alla Direttiva Macchine D.P.R. 24/07/96 n. 459 (Direttiva CEE 89/392 e successive modifiche) e alle Direttive Comunitarie vigenti e che sono dotati di marchiature CE/IMQ; Pagina 28 di 41

29 certificato di garanzia della durata di n. 2 (due) anni per il complesso (con relativi impianti) e per i macchinari e le attrezzature costituenti l allestimento; dichiarazione del costruttore dalla quale risulti che qualora nell utilizzo del complesso vengano rispettate le norme riportate sul manuale di uso e manutenzione, lo stesso è sicuro nei confronti del personale operatore ed utilizzatore in ogni situazione di impiego e logistica. In sostituzione delle certificazioni di cui sopra, tranne che per la conformità alla convenzione CSC e all omologazione per il trasporto ferroviario internazionale UIC, la Ditta potrà fornire dichiarazioni sostitutive rilasciate dal costruttore. Tutte le citate documentazioni, certificazioni e dichiarazioni fanno parte integrante ed essenziale della fornitura. 7. PRESCRIZIONI ANTINFORTUNISTICHE Il complesso, per quanto non espressamente indicato, dovrà essere dotato di tutti i dispositivi e sistemi di sicurezza idonei a renderli conformi alle prescrizioni di sicurezza stabilite dalla normativa vigente in materia. Nei moduli dovrà essere affissa idonea segnaletica di sicurezza conforme al D. Lgs. del 9 aprile 2008, n. 81. Pagina 29 di 41

30 8. GARANZIA I materiali dovranno avere la garanzia legale e di buon funzionamento con validità di n. 5 (cinque) anni a decorrere dalla data di consegna. L intervento in garanzia, per la sostituzione e riparazione gratuita delle parti componenti il materiale in provvista riconosciute difettose all origine per vizi di fabbricazioni, dovrà essere effettuato a domicilio. L intervento in garanzia obbliga il Fornitore ad eliminare, a proprie spese e cura, con intervento a domicilio in qualsiasi paese o nazione senza alcun onere aggiuntivo per l Amministrazione tutte le deficienze ed inconvenienti che si dovessero riscontrare o verificare in detto periodo imputabili a difetti occulti, cioè di fabbricazione, di montaggio e di qualsiasi altra natura, non rilevati all atto del collaudo, ad esclusione di quanto causato da uso improprio dei moduli. L intervento a domicilio deve avvenire con partenza del personale specializzato entro il quinto giorno lavorativo (o entro 15 giorni per i Paesi che richiedono il visto d ingresso) successivo a quello di chiamata. Nel caso in cui il personale specializzato dovesse necessitare di attrezzature specialistiche (utensili, carrello elevatore, autogrù, ecc.), in dotazione agli utilizzatori, queste saranno rese disponibili dall Amministrazione nel luogo d intervento. Resta inteso che nel periodo di garanzia le manutenzioni ordinarie saranno effettuate da personale dell Amministrazione, addestrato con apposito corso d istruzione, seguendo le procedure descritte nel manuale di uso e manutenzione redatto dal costruttore. Dovrà essere garantita, in ogni caso, l assistenza telefonica da parte dei tecnici specializzati del Fornitore durante il normale orario delle attività produttive. Le condizioni ed i termini della garanzia legale dovranno risultare nel manuale di uso e manutenzione o su altro apposito documento ad esso allegato. Al termine dell intervento, il Fornitore dovrà far pervenire all Ente appaltante un rapporto dettagliato del lavoro eseguito. Pagina 30 di 41

31 9. ETICHETTE, SCRITTE E CONTRASSEGNI Ogni complesso dovrà essere munito di contrassegno di identificazione costituito da una targhetta metallica applicata a mezzo saldatura o rivettatura riportante a mezzo punzonatura o incisione, i seguenti dati: Società costruttrice; Denominazione del container; Anno di costruzione; N di serie (progressivo di costruzione); N di riferimento (Part Number del complesso); Peso e dimensioni; Caratteristiche di targa (potenza massima assorbita in kw, tensione di alimentazione). La Società dovrà applicare etichette sull oggetto in fornitura riportanti il codice a barre (CAB) del prodotto, secondo l EAN 128, contenente le seguenti informazioni: Numero di contratto, data di repertorio e nome del Costruttore; Part Number (P/N) o numero di riferimento Società (NDR); Ciascun container dovrà riportare sulle pareti e sul tetto, il logo della Protezione Civile Nazionale con le relative diciture (vds. allegato A) sormontato dalle bandiere italiana ed europea, allineate l una al fianco dell altra, in posizione centrata rispetto al logo sottostante. Ciascuna delle due bandiere dovrà misurare approssimativamente 20 x 40 cm. Sui longheroni superiori dovrà essere riportato con scritte grandi il Serial Number del container su tutti i lati. 10. MODALITÀ DI CONSEGNA I materiali in provvista dovranno essere consegnati, dopo l esito del collaudo favorevole, presso i luoghi di consegna prestabiliti, in assetto logistico pronti per l immediato impiego. La consegna di tutto il materiale in provvista avverrà, in unica rata, a cura e spese della società aggiudicataria, presso n. 20 sedi di stoccaggio in Italia (isole comprese), che verranno comunicate durante l esecuzione contrattuale. Pagina 31 di 41

32 11. CORSO DI ISTRUZIONE Il Fornitore dovrà istruire, mediante apposito corso della durata di n. 1 (un) giorno lavorativo (8 h), il personale destinato alle operazioni di utilizzo, gestione, manutenzione e piccola riparazione dei materiali in provvista. Lo svolgimento del corso di istruzione, che è parte integrante della fornitura, dovrà essere effettuato appena dopo il collaudo favorevole, e dovrà essere programmato e comunicato all Amministrazione almeno n. 60 giorni prima del periodo di esecuzione del corso stesso. Tutti gli oneri relativi all espletamento del singolo corso, che dovrà avvenire con il supporto di tecnici ed operatori del Fornitore, utilizzando materiale didattico ed effettuando dimostrazioni pratiche, saranno a carico del Fornitore stesso. Il personale del Fornitore, che dovrà essere messo a disposizione per il corso in argomento, è n. 2 tecnici diplomati. Al termine del corso, il Fornitore stilerà una relazione con i nominativi dei partecipanti e gli argomenti trattati e richiederà al capocorso di firmare la citata relazione con l esito del corso stesso. Tale relazione dovrà essere inviata dal Fornitore all Ente appaltante. Pagina 32 di 41

33 PARTE II: NORME DI COLLAUDO 12. GENERALITÀ Le presenti "Norme di Collaudo" descrivono l'articolazione delle verifiche e delle prove che saranno condotte per il collaudo del materiale in fornitura. Esse avranno lo scopo di accertare la conformità del materiale alle prescrizioni riportate nelle Condizioni Tecniche (C.T.), di cui alla precedente Parte I, a quanto riportato nel manuale di uso e manutenzione. Il collaudo sarà effettuato da una Commissione di Collaudo (C.d.C.) appositamente nominata dall Ente appaltante, presso gli stabilimenti della Società assuntrice. In caso di indisponibilità di locali idonei, le prove potranno essere effettuate anche presso altro stabilimento/ente indicato dalla Società, previo benestare del Committente. Il collaudo del materiale in approvvigionamento sarà a cura e spese della Società aggiudicataria (ad eccezione delle spese per il personale della C.d.C.). Per l esecuzione dei controlli, delle prove e dei collaudi di cui al presente documento la Società sarà tenuta a mettere a disposizione, senza alcun onere per l Ente appaltante, il personale ed i mezzi tecnici ritenuti necessari per la rapida ed agevole esecuzione del collaudo, nonché apparecchiature, strumenti, materiali e locali necessari per l espletamento di tutte le operazioni derivanti dal collaudo stesso. Tutti i controlli dovranno essere attuati nel più rigoroso rispetto delle norme di sicurezza derivanti dalle leggi e dai regolamenti in vigore relativi alla conservazione, al trasporto, all impiego e alla manipolazione del materiale in collaudo. Onde procedere agli accertamenti la Società, dopo aver ricevuto l ordine di inizio delle lavorazioni, è tenuta - nei termini indicati dalle Condizioni Amministrative - a comunicare all Ente committente la data di inizio delle stesse, la loro durata e l ubicazione degli stabilimenti di produzione. Qualora ritenuto indispensabile, ad insindacabile giudizio della C.d.C., le prove appresso riportate potranno inoltre essere integrate per accertare la conformità del materiale alle prescrizioni già citate. In ogni caso, dovranno essere accertate con specifiche prove le eventuali caratteristiche migliorative dichiarate dal Produttore. Pagina 33 di 41

34 13. CONTROLLI DURAN TE IL PROCESSO PRODUTTIVO L Ente appaltante si riserva la facoltà di effettuare in qualsiasi momento, presso gli stabilimenti di produzione della Società, sopralluoghi intesi a: - constatare l andamento e la qualità delle lavorazioni secondo il piano di qualità prestabilito, secondo quanto previsto dalla ISO 9001 ed. 2000; - esaminare i processi di fabbricazione adottati; - controllare la qualità delle materie prime e dei componenti impiegati. La C.d.C. potrà prelevare, durante le fasi di lavorazione del materiale in fornitura - ove ritenuto opportuno e nei quantitativi strettamente indispensabili - campioni dei materiali da sottoporre a prove onde accertare le loro caratteristiche e qualità avvalendosi a tale scopo di Istituti qualificati. Eventuali osservazioni che dovessero emergere a seguito delle prove saranno comunicate alla Società a mezzo di raccomandata A.R. La Società dovrà eliminare tutti i difetti che le saranno notificati provvedendo alla sostituzione dei materiali non rispondenti, siano essi lavorati o ancora da lavorare. 14. COLLAUDO FINALE DELLA FORNITURA a. Generalità A seguito della presentazione al collaudo, secondo le modalità previste nelle clausole amministrative, verranno eseguite le prove e i controlli di seguito descritti. In considerazione del carattere non distruttivo di tali prove, il materiale che è stato sottoposto al collaudo dovrà essere ricondizionato, a cura e spese della Società, prima della consegna. b. Esame delle documentazioni e certificazioni a corredo La C.d.C. effettuerà l esame della completezza e della validità delle certificazioni e delle documentazioni richieste nella parte I delle C.T. Pagina 34 di 41

35 La mancanza o l incompletezza o la non rispondenza anche solo parziale dei documenti ivi elencati comporterà il rifiuto al collaudo della fornitura. c. Prove e verifiche tecniche La C.d.C. disporrà che il materiale in collaudo venga sottoposto a controlli e prove come di seguito specificato. Su tutta la fornitura verrà eseguito un controllo a vista ed una prova di funzionamento nelle condizioni tal quale. Dalla fornitura, inoltre, verrà estratto un campione - scelto con criterio di casualità, la cui numerosità è ricavata dalla norma ISO 2859, livello di collaudo II, piano di campionamento semplice per il collaudo ordinario, livello di qualità accettabile 2,5 sul quale verranno effettuate le seguenti prove e verifiche: prova di efficienza funzionale; prova di efficacia; verifica della sicurezza. (1) Controllo a vista e prova di funzionamento (a). Campione Su tutta la fornitura. (b). Prescrizioni Vedasi parte I delle C.T., manuale di uso e manutenzione e relazione tecnica di progetto. (c). Modalità di prova Verrà effettuato un esame visivo di tutti i materiali in provvista per accertare la completezza sia sotto l aspetto qualitativo sia quantitativo. Inoltre, verrà accertata la conformità di tutte le parti componenti la fornitura alle condizioni tecniche e a quanto riportato nel manuale per l uso e la manutenzione. Verrà effettuata, infine, una prova sui materiali in provvista, al fine di accertare il funzionamento degli stessi. (d). Osservazioni e risultati Pagina 35 di 41

36 Quanto riscontrato dovrà essere conforme con quanto prescritto nel capitolato e nel manuale. Pagina 36 di 41

37 (e). Criteri di conformità Positivi se i risultati sono conformi alle prescrizioni. (2) Prova di efficienza funzionale (a). Campione Scelto con i criteri precedentemente enunciati. (b). Prescrizioni Vedasi parte I delle C.T., manuale di uso e manutenzione e relazione tecnica di progetto. (c). Modalità di prova Il campione verrà sottoposto alle seguenti cicli di affaticamento: n. 10 caricamenti e scaricamenti dal pianale dell autocarro con APS; n. 10 caricamenti e scaricamenti dal pianale tramite carrello sollevatore a forche; n. 10 caricamenti e scaricamenti dal pianale dell autocarro mediante gru. percorrenza su autocarro di 50 km su strada asfaltata e 5 km fuori strada. Al termine del condizionamento meccanico, dovrà essere verificata la funzionalità completa del sottosistema con passaggio dalla configurazione logistica a quella operativa. A seguito del passaggio dalla configurazione logistica a quella operativa, sarà verificata la funzionalità completa dei complessi. Verrà eseguito, inoltre, un controllo di funzionamento nelle condizioni tal quale per verificarne l efficienza funzionale e la rispondenza alle prescrizioni. Pagina 37 di 41

38 (d). Osservazioni e risultati Non dovranno verificarsi danneggiamenti e i macchinari/attrezzature dovranno risultare perfettamente funzionanti dopo il dispiegamento. (e). Criteri di conformità Positivi se i risultati sono conformi alle prescrizioni. (3) Prova di efficacia (a) Campione Scelto con i criteri precedentemente enunciati. (b) Prescrizione Vedasi parte I delle C.T., manuale di uso e manutenzione e relazione tecnica di progetto. (c) Modalità di prova Sui complessi dispiegati in configurazione operativa, verrà effettuata una verifica relativamente a: - ubicazione punti luce e grado di illuminamento; - condizioni microclimatiche interne al fine di testare l efficienza degli aspiratori; - agibilità dei comandi, degli organi di controllo, di tutti gli impianti e allestimenti; - capacità dei materiali a fornire le prestazioni richieste anche in condizioni limite (ad es. con U.R. non inferiore a 85% all interno) (d) Osservazioni e risultati Dovranno essere rilevati e verificati i valori prescritti. (e) Criteri di conformità Positivi se conformi a quanto prescritto. Pagina 38 di 41

39 (4) Verifica della sicurezza (a) Campione Scelto con i criteri precedentemente enunciati. (b) Prescrizioni Vedasi parte I delle C.T., manuale di uso e manutenzione e relazione tecnica di progetto. (c) Modalità di prova Sul complesso dispiegato nella configurazione operativa, verrà effettuata una verifica ergonomica relativamente a: o ubicazione punti luce e grado di illuminamento; o condizioni microclimatiche interne con le attrezzature funzionanti, al fine principale di testare l efficienza dei ventilatori estrattori e della cappa di aspirazione; o agibilità dei comandi, degli organi di controllo, degli impianti e degli allestimenti; o assenza di fonti di pericolo comprese quelle di natura elettrica. o rilevamenti delle caratteristiche costruttive e di funzionamento del quadro elettrico generale, della linea prese e dell impianto di illuminazione, nonché delle possibilità di alimentazione; o controlli di efficienza e sicurezza delle connessioni, delle prese, delle lampade e degli interruttori; o verifica della caratteristica di sfilabilità dei cavi; o misura della resistenza di isolamento; o verifica della corretta esecuzione dei circuiti di protezione contro le tensioni di contatto; o prove di funzionalità ed efficienza dei dispositivi di controllo, comando e sicurezza montati sul quadro elettrico generale. Pagina 39 di 41

40 Verrà inoltre accertato che i singoli punti luce siano provvisti di idoneo sistema di schermatura protettiva contro danneggiamenti accidentali. In sintesi, dovrà essere verificata la funzionalità dei sistemi di protezione e di sicurezza elettrici, termici e meccanici. (d) Osservazioni e risultati Tutte le protezioni dovranno essere idonei allo scopo precipuo. (e) Criteri di conformità Positivi se i risultati sono conformi alle prescrizioni. 15. VALUTAZIONE FINALE DEL COLLAUDO Qualora tutte le prove tecniche, le verifiche e i controlli delle certificazioni e documentazioni prodotte abbiano dato esito positivo, la Commissione dichiarerà la fornitura accettata al collaudo. Se una o più prove, verifiche o controlli avranno dato esito negativo si procederà secondo quanto stabilito nelle Condizioni Amministrative. Pagina 40 di 41

41 ALLEGATO A LOGO DELLA PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Protezione Civile Regione. Pagina 41 di 41

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