BOLLETTINO UFFICIALE SOMMARIO REPUBBLICA ITALIANA. Serie Ordinaria - Martedì 16 settembre 2014 C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI

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1 Anno XLIV N. 232 Iscritto nel registro Stampa del Tribunale di Milano (n. 656 del 21 dicembre 2010) Proprietario: Giunta Regionale della Lombardia Sede Direzione e redazione: p.zza Città di Lombardia, Milano Direttore resp.: Marco Pilloni Redazione: tel. 02/6765 int ; burl@regione.lombardia.it 38 Serie Ordinaria - Martedì 16 settembre 2014 BOLLETTINO UFFICIALE REPUBBLICA ITALIANA SOMMARIO C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Seduta di Giunta regionale n. 79 del 12 settembre 2014 Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n al n. 2358) Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n al n. 2363) Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n al n. 2365) Delibera Giunta regionale 12 settembre n. X/2344 Determinazioni in ordine all applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) di tipo eterologo Delibera Giunta regionale 12 settembre n. X/2356 Contributi agli enti locali interessati dagli eventi calamitosi naturali di livello b), di cui all art. 2, comma 1 lett. b), della l. 225/1992, verificatisi nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2013 e il 14 marzo 2014 sul territorio regionale, per il ristoro dei danni relativi al dissesto idrogeologico che ha interessato le strade di competenza provinciale (d.g.r. 8755/2008 e d.g.r. 1732/2014) Delibera Giunta regionale 12 settembre n. X/2363 Determinazioni in ordine al settore Moda - Design e dell imprenditoria femminile. Istituzione della linea di intervento «Moda Design: sostegno alle imprese del settore con particolare riferimento all imprenditoria femminile» D) ATTI DIRIGENZIALI Giunta regionale Presidenza Decreto dirigente unità organizzativa 11 settembre n Direzione centrale Programmazione integrata e finanza - Prelievo dai fondi per la copertura dei residui perenti - 9 provvedimento D.G. Infrastrutture e mobilità Decreto dirigente struttura 12 settembre n Bando di assegnazione dei contributi per il rinnovo del parco taxi con vetture ecologiche a bassi livelli di emissioni di cui alla d.g.r. n. 934 del 14 novembre Impegno e parziale liquidazione a favore di Finlombarda s.p.a

2 2 Bollettino Ufficiale C) GIUNTA REGIONALE E ASSESSORI Seduta di Giunta regionale n. 79 del 12 settembre 2014 Ordine del giorno - Deliberazioni approvate (dal n al n. 2358) B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE PRESIDENZA A A132 - COMUNICAZIONE (Relatore il Presidente Maroni) ADEMPIMENTI IN MATERIA DI ADESIONI DI REGIONE LOM- BARDIA AD ASSOCIAZIONI, COMITATI E PERSONE GIURIDICHE A CARATTERE ASSOCIATIVO, AI SENSI DELLA L.R. 12 SETTEMBRE 1986, N. 50 DIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, CONTROLLI, ISTITUZIONALE, PREVENZIONE CORRUZIONE AA - DIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, CONTROLLI, ISTITUZIONALE, PREVENZIONE CORRUZIONE (Relatore il Presidente Maroni) COSTITUZIONE IN DUE GIUDIZI PROMOSSI AVANTI IL CONSIGLIO DI STATO AVVERSO LA SENTENZA TAR LOMBARDIA N. 386/2014 CONCERNENTE LA REALIZZAZIONE E L ESERCIZIO DI UN NUOVO IMPIANTO DI GESTIONE RIFIUTI SPECIALI IN COMUNE DI LOMELLO (PV). NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. VIVIANA FIDANI DELL AVVOCATURA REGIONALE ( /2014) IMPUGNATIVA AVANTI LA CORTE DI CASSAZIONE DELLE SENTENZE NN /2014 RESE DAL TRIBUNALE SUPERIORE DELLE ACQUE PUBBLICHE CONCERNENTI CONCESSIONI PER DERIVAZIO- NE ACQUA PUBBLICA DAI TORRENTI POSCHIAVINO IN COMUNE DI VILLA DI TIRANO (SO) E BOALZO IN COMUNE DI TEGLIO (SO). NO- MINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. MARCO CEDERLE DELL AV- VOCATURA REGIONALE INTERVENTO AD OPPONENDUM DI REGIONE LOMBARDIA NELLA DOMANDA GIUDIZIALE INTRODOTTA CON IL RICORSO PRO- MOSSO AVANTI IL TRIBUNALE DI LODI RIGUARDANTE L EROGAZIO- NE DI SPECIALITÀ MEDICINALI AGLI UTENTI DEL SERVIZIO SANITA- RIO NAZIONALE DA PARTE DELLE FARMACIE PUBBLICHE E PRIVATE. NOMINA DEI DIFENSORI REGIONALI AVV.TI MARIA EMILIA MORETTI, PIO DARIO VIVONE E MARINELLA ORLANDI COSTITUZIONE IN QUATTRO GIUDIZI PROMOSSI AVANTI IL TAR LOMBARDIA PER L OTTEMPERANZA DI ALTRETTANTE SENTENZE IN MATERIA DI RETTA DI DEGENZA RELATIVA AGLI ANNI NOMINA DEI DIFENSORI REGIONALI AVV.TI PIO DARIO VI- VONE E MARIA EMILIA MORETTI DELL AVVOCATURA REGIONALE E EZIO ANTONINI DEL FORO DI MILANO ( /2014) IMPUGNATIVA AVANTI LA CORTE DI APPELLO DI BRESCIA DELLA SENTENZA N. 1780/2014 RESA DAL TRIBUNALE DI BRESCIA, IN MATERIA DI DANNI DA EMOTRASFUSIONE. NOMINA DEI DIFEN- SORI REGIONALI AVV.TI MARIA EMILIA MORETTI E SABRINA GALLO- NETTO DELL AVVOCATURA REGIONALE COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE NEL PROC. PEN. N /14 PROMOSSO DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBU- NALE DI MILANO. NOMINA DEL DIFENSORE REGIONALE AVV. DO- MENICO AIELLO DIREZIONE GENERALE H SALUTE (Relatore il Vice Presidente Mantovani) H132 - PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DEI SERVIZI SANITARI DETERMINAZIONI IN ORDINE ALL APPLICAZIONE DELLE TEC- NICHE DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA (PMA) DI TI- PO ETEROLOGO DIREZIONE GENERALE M AGRICOLTURA (Relatore l assessore Fava) M131 - SVILUPPO DI INDUSTRIE E FILIERE AGROALIMENTARI PIANO ANNUALE DELLE MISURE PER MIGLIORA- RE LA PRODUZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI DELL APICOLTURA IN ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA APICOLO RE- GIONALE TRIENNALE APPROVATO CON D.G.R. N. 4848/2013 DIREZIONE GENERALE S INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ (Relatore l assessore Cavalli) S132 - INFRASTRUTTURE FERROVIARIE E PER LA NAVIGAZIONE E LO SVILUPPO TERRITORIALE ESPRESSIONE DEL PARERE REGIONALE AI SENSI E PER GLI EFFETTI DELL ARTICOLO 169, COMMI 3 E 5, DEL D.LGS. N. 163/2006 E S.M.I. - PROGETTO ESECUTIVO RELATIVO AL NUOVO COLLEGA- MENTO FERROVIARIO ARCISATE-STABIO «SISTEMAZIONE AMBIEN- TALE MEDIANTE CONFERIMENTO DELLE TERRE DI SCAVO NEI SITI, AREA CSFB02 E EX CAVA FEMAR, REVISIONE D DEL PIANO DI GE- STIONE DELLE TERRE E PIANO DI GESTIONE E DI RECUPERO DELLO SMARINO DI GALLERIA» DIREZIONE GENERALE T AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE (Relatore l assessore Terzi) T130 - RISORSE IDRICHE E PROGRAMMAZIONE AMBIENTALE PRESA D ATTO DEL PROGRAMMA DELLE AZIONI APPRO- VATO IL 25 MARZO 2014 DAL COMITATO DI COORDINAMENTO DELL A.Q.S.T. «CONTRATTO DI FIUME OLONA - BOZZENTE - LURA». AGGIORNAMENTO E INTEGRAZIONE DELLO STESSO PRESA D ATTO DEL PROGRAMMA DELLE AZIONI APPRO- VATO IL 25 MARZO 2014 DAL COMITATO DI COORDINAMENTO DELL A.Q.S.T. «CONTRATTO DI FIUME SEVESO». AGGIORNAMENTO E INTEGRAZIONE DELLO STESSO APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA DA STIPULARSI TRA REGIONE LOMBARDIA - DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE E UFFICIO SCOLASTI- CO REGIONALE DELLA LOMBARDIA DISCIPLINANTE IL RAPPORTO DI COLLABORAZIONE TRA REGIONE LOMBARDIA E UFFICIO SCO- LASTICO REGIONALE SUI TEMI DELL EDUCAZIONE AMBIENTALE E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE IN VISTA DI EXPO 2015 T135 - ATTIVITÀ ESTRATTIVE, BONIFICHE E PIANIFICAZIONE RIFIUTI FAVOREVOLE VOLONTÀ D INTESA STATO - REGIONE IN ME- RITO ALL ISTANZA DI DISMISSIONE DELLO STABILIMENTO DI LAVO- RAZIONE DI OLI MINERALI CON TRASFORMAZIONE IN DEPOSITO DI OLI MINERALI DI TAMOIL RAFFINAZIONE S.P.A. IN COMUNE DI CREMONA OTTEMPERANZA AL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUB- BLICA 6 FEBBRAIO MODIFICA, AI SENSI DELL ART. 9 COM- MA 2 BIS, DEL PIANO CAVE PROVINCIALE DI MILANO APPROVATO CON D.C.R. N. VIII/166 DEL 16 MAGGIO MODIFICA DELL A- TEG17 E STRALCIO DEL GIACIMENTO G17 NEI COMUNI DI LIMBIA- TE (MB) E SENAGO (MI) DIREZIONE GENERALE U CASA, HOUSING SOCIALE E PARI OPPORTUNITÀ (Relatore l assessore Bulbarelli) U130 - PROGRAMMAZIONE POLITICHE ABITATIVE DETERMINAZIONI IN ORDINE AL PROGRAMMA DI VALORIZ- ZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ERP DI PROPRIE- TÀ DEL COMUNE DI SAN BASSANO (CR) ED AL RELATIVO PIANO DI REINVESTIMENTO DEI PROVENTI - (TITOLO IV - CAPO I L.R. 27/2009) DETERMINAZIONI IN ORDINE AL PROGRAMMA DI VALORIZ- ZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ERP DI PROPRIE- TÀ DEL COMUNE DI CASTELCOVATI (BS) ED AL RELATIVO PIANO DI REINVESTIMENTO DEI PROVENTI - (TITOLO IV - CAPO I L.R. 27/2009) DETERMINAZIONI IN ORDINE AL SECONDO PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ERP DI PROPRIETÀ DEL COMUNE DI TREVIGLIO (BG) ED AL RELATIVO PIANO DI REINVESTIMENTO DEI PROVENTI - (TITOLO IV - CAPO I L.R. 27/2009) AUTORIZZAZIONE ALL ESCLUSIONE DALL APPLICAZIONE DEL- LA DISCIPLINA DELL E.R.P. DI N. 2 ALLOGGI DEL COMUNE DI LAINA- TE (MI) (ART. 26,C. 1, R.R. N. 1/2004 E S.M.I.)

3 Bollettino Ufficiale 3 DIREZIONE GENERALE Y SICUREZZA, PROTEZIONE CIVILE E IMMIGRAZIONE (Relatore l assessore Bordonali) Y131 - SISTEMA INTEGRATO DI PREVENZIONE CONTRIBUTI AGLI ENTI LOCALI INTERESSATI DAGLI EVENTI CALAMITOSI NATURALI DI LIVELLO B), DI CUI ALL ART. 2, COMMA 1 LETT. B), DELLA L. 225/1992, VERIFICATISI NEL PERIODO COMPRE- SO TRA IL 25 DICEMBRE 2013 E IL 14 MARZO 2014 SUL TERRITORIO REGIONALE, PER IL RISTORO DEI DANNI RELATIVI AL DISSESTO IDRO- GEOLOGICO CHE HA INTERESSATO LE STRADE DI COMPETENZA PROVINCIALE (D.G.R. 8755/2008 E D.G.R. 1732/2014) DIREZIONE GENERALE Z TERRITORIO, URBANISTICA E DIFESA DEL SUOLO (Relatore l assessore Beccalossi) Z131 - PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA COMUNE DI MAZZO DI VALTELLINA (SO) - DETERMINAZIONI IN ORDINE AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (ART. 13, COM- MA 8, L.R. N. 12/2005) Comunicazioni - Deliberazioni approvate (dal n al n. 2365) PRESA D ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MARONI DI CONCERTO CON L ASSESSORE ROSSI E IL SOTTOSE- GRETARIO PAROLO AVENTE OGGETTO: «PROTOCOLLO CON LA PROVINCIA DI SONDRIO PER L AVVIO DEL TAVOLO DI RILANCIO DEGLI IMPIANTI DI RISALITA - SEGUITO DELLA GIUNTA A SONDRIO» PRESA D ATTO DELLA COMUNICAZIONE DELL ASSESSORE APREA AVENTE OGGETTO: «PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA, UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LOMBAR- DIA E ASSOLOMBARDA PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE CON- GIUNTE IN MATERIA DI «DIGITAL EDUCATION»» Z132 - DIFESA DEL SUOLO INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA DI UN AREA DEL COM- PENDIO DELLA ROCCA D ANFO IN COMUNE DI ANFO (BS) Ordine del giorno integrativo - Deliberazioni approvate (dal n al n. 2363) A) PROPOSTE DI ALTA AMMINISTRAZIONE PRESIDENZA A (Relatore il Presidente Maroni) PROPOSTA DI PROGETTO DI LEGGE «ADEMPIMENTI DERI- VANTI DAGLI OBBLIGHI NEI CONFRONTI DELL UNIONE EUROPEA RELATIVI ALLE ATTIVITÀ ESTRATTIVE DI CAVA» DIREZIONE CENTRALE AA LEGALE, CONTROLLI, ISTITUZIONALE, PREVENZIONE CORRUZIONE (Relatore il Presidente Maroni) NOMINA DI DUE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINI- STRAZIONE DELL AZIENDA DI SERVIZI ALLA PERSONA «IL GIRASOLE» CON SEDE LEGALE NEL COMUNE DI SOMMA LOMBARDO (VA) B) PROPOSTE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE DIREZIONE GENERALE H SALUTE (Relatore il Vice Presidente Mantovani) H132 - PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DEI SERVIZI SANITARI DETERMINAZIONI IN ORDINE A: «PROMOZIONE E COOR- DINAMENTO DELL UTILIZZO DEL PATRIMONIO MOBILIARE DISMES- SO DALLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIOSANITARIE - ART. 19 TER, L.R. 33/2009» - INDICAZIONI OPERATIVE DIREZIONE GENERALE M AGRICOLTURA (Relatore l assessore Fava) M133 - SVILUPPO DI INNOVAZIONE, COOPERAZIONE E VALORE DELLE PRODUZIONI DELIMITAZIONE DEI TERRITORI DANNEGGIATI E SPECIFI- CAZIONE DELLE PROVVIDENZE DA APPLICARSI A SEGUITO DELLE «PIOGGE ALLUVIONALI DEL 21 E 26 LUGLIO 2014» NELLA PRO- VINCIA DI MANTOVA. PROPOSTA AL MINISTERO PER LE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI DI DECLARATORIA DELL EC- CEZIONALITÀ DELL EVENTO AI SENSI DEL DECRETO LEGISLATIVO 29 MARZO 2004 N. 102 DIREZIONE GENERALE R ATTIVITÀ PRODUTTIVE, RICERCA E INNOVAZIONE (Relatore l assessore Melazzini) R131 - COMPETITIVITÀ, IMPRENDITORIALITÀ E ACCESSO AL CREDITO DETERMINAZIONI IN ORDINE AL SETTORE MODA-DESIGN E DELL IMPRENDITORIA FEMMINILE. ISTITUZIONE DELLA LINEA DI INTERVENTO «MODA - DESIGN: SOSTEGNO ALLE IMPRESE DEL SETTORE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALL IMPRENDITORIA FEMMINILE»

4 4 Bollettino Ufficiale D.g.r. 12 settembre n. X/2344 Determinazioni in ordine all applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) di tipo eterologo LA GIUNTA REGIONALE Viste le seguenti Direttive europee: la Direttiva 2004/23/ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 sulla definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani; la Direttiva 2006/17/ce della Commissione Europea dell 8 febbraio 2006 che attua la direttiva 2004/23/ce del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche per la donazione, l approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani; la Direttiva 2006/86/ce della Commissione del 24 ottobre 2006 che attua la direttiva 2004/23/ce del Parlamento Europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani; Vista la seguente normativa nazionale: la legge del 19 febbraio 2004, n. 40, recante «Norme in materia di procreazione medicalmente assistita», la quale prevede che gli interventi di procreazione medicalmente assistita siano realizzati nelle strutture pubbliche e private autorizzate dalle Regioni ed in particolare: l art. 7), che definisce le linee guida relative alle procedure e alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, vincolanti per tutte le strutture autorizzate; l art. 10), comma 2, il quale prevede che le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano stabiliscano i requisiti necessari per seguire interventi di procreazione medicalmente assistita a cui devono attenersi le strutture sanitarie pubbliche e private autorizzate; L Intesa Stato Regioni dell 11 dicembre 2004 «Requisiti strutturali, strumentali e di personale per l autorizzazione delle strutture che erogano prestazioni di procreazione medicalmente assistita», che fornisce i primi requisiti autorizzativi per le strutture di PMA; il decreto legislativo 6 novembre 2007, n. 191 «Attuazione della direttiva 2004/23/CE sulla definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani» che prevede: all art. 6, l autorizzazione e l accreditamento degli istituti dei tessuti (centri di PMA) e dei procedimenti di preparazione dei tessuti e delle cellule, da parte delle Regioni e Province Autonome; al comma 1 che con successivo accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, siano definiti i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici degli istituti dei tessuti e le linee-guida per l accreditamento, sulla base delle indicazioni all uopo fornite dal CNT e dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, per le rispettive competenze; all art. 7, che la Regione o la Provincia Autonoma organizzi ispezioni e adeguate misure di controllo presso gli istituti dei tessuti, avvalendosi del supporto del CNT per gli specifici ambiti di competenza, al fine di verificarne la rispondenza ai requisiti previsti dalla normativa vigente e dal presente decreto, rimandando a successiva intesa stato-regioni, anche in conformità alle indicazioni fornite dagli organismi europei, la definizione dei criteri relativi allo svolgimento delle ispezioni e delle misure di controllo, e quelli inerenti alla formazione ed alla qualificazione del personale interessato, al fine di raggiungere livelli omogenei di competenza e rendimento; il decreto ministeriale 11 aprile 2008 «Linee guida in materia di procreazione medicalmente assistita», emanato in applicazione dell articolo 7 della Legge 19 febbraio 2004, n. 40 che sostituisce le linee guida del 2004 in merito ai requisiti a cui i centri di PMA devono attenersi; il decreto legislativo 25 gennaio 2010 n. 16, «Attuazione delle direttive 2006/17/ce e 2006/86/ce», che attuano la direttiva 2004/23/ce per quanto riguarda le prescrizioni tecniche per la donazione, l approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani, nonché per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani; il decreto legislativo 25 gennaio 2010 n. 10 «Attuazione delle direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE, che attuano la direttiva 2004/23/CE per quanto riguarda le prescrizioni tecniche per la donazione, l approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani, nonché per quanto riguarda le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani», che definisce ulteriori requisiti applicabili anche alla PMA; l accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano 15 marzo 2012 sul documento concernente i «Requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle strutture sanitarie autorizzate di cui alla legge 19 febbraio 2004, n. 40 per la qualità e la sicurezza nella donazione, l approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di cellule umane» emanato in applicazione dell art. 6 del d.lgs. 191/2007, fornisce requisiti minimi ulteriori rispetto alla normativa precedente, che rimane comunque valida, relativamente all autorizzazione dei centri PMA a cui tutte le Regioni devono fare riferimento ma con la facoltà di ampliare detti requisiti; il d.lgs. 30 maggio 2012, n. 85 «Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 16, recante attuazione delle direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE» riguardante le prescrizioni tecniche per la donazione, l approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani, nonché le prescrizioni in tema di rintracciabilità, la notifica di reazioni ed eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti e cellule umani; il decreto ministeriale 10 ottobre 2012 «Modalità per l esportazione o l importazione di tessuti, cellule e cellule riproduttive umani destinati ad applicazioni sull uomo»; Richiamati i seguenti provvedimenti della Regione Lombardia relativi alla PMA: la d.g.r. n. VII/20790 del 16 febbraio 2005 «Determinazioni per l attuazione dell art. 10 della legge 19 febbraio n. 40, recante le norme per la procreazione medicalmente assistita» con la quale viene dato mandato alla Direzione Generale Sanità (ora Salute) di emanare i provvedimenti attuativi per la definizione delle procedure autorizzative di competenza regionale e di stabilire i tempi di adeguamento al possesso dei requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi, generali e specifici per le attività di procreazione medicalmente assistita; il decreto della Direzione Generale Sanità n del 6 giugno 2006 «Definizione delle procedure autorizzative per le attività di procreazione medicalmente assistita» attuativo della d.g.r. n. VII/20790/2005; la d.g.r. n. IX/1054 del 22 dicembre 2010 «Determinazioni in ordine alla realizzazione della rete sperimentale della rete lombarda per la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), in attuazione della d.g.r. VIII/10804/2009»; Preso atto che con nota prot. H del 19 maggio 2014 «Costituzione del Tavolo di Lavoro in tema Requisiti di autorizzazione e accreditamento dei centri di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)» la Direzione Generale Salute, si avvale di un supporto tecnico-scientifico composto dai professionisti che si occupano, a vario titolo, della tematica in questione, con il compito di elaborare proposte in merito all integrazione dei requisiti di autorizzazione e accreditamento dei centri PMA con le disposizioni normative in materia di tessuti e cellule e alle modalità di verifica dei Centri PMA, in linea con le normative vigenti; Preso atto delle Sentenze della Corte Costituzionale: n. 151 del 1 aprile 2009 (G.U. del 13 maggio 2009) che ha rimosso il limite imposto dalla legge 40/2004, sul numero massimo di embrioni da poter creare mediante le tecniche di procreazione assistita, che, secondo la suddetta legge doveva essere «non superiore a tre» rinviando al ginecologo la responsabilità di stabilire, caso per caso, qual è il numero idoneo di embrioni da creare per la specifica coppia.

5 Bollettino Ufficiale 5 Tale sentenza ha inoltre stabilito che si possano crioconservare gli eventuali embrioni prodotti in eccesso (soprannumerari), fornendo una deroga al divieto di crioconservazione, «al fine di tutelare lo stato di salute della donna»; Gli assunti sono stati riconfermati con Sentenza C. Cost. n. 97 dell 8 marzo 2010 (G.U. del 17 marzo 2010); n. 162 del 9 aprile 2014 (G.U. I^ Serie Speciale n. 26 del 18 giugno 2014) «Giudizio di legittimità costituzionale in via incidentale. Procreazione medicalmente assistita - Divieto di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita di tipo eterologo» che, in particolare, ha dichiarato l illegittimità costituzionale dell art. 4, comma 3, della legge 40/2004 nella parte in cui stabilisce per la coppia - art. 5, comma 1 - il divieto del ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, qualora sia stata diagnosticata una patologia che sia causa di sterilità o infertilità assolute ed irreversibili; Preso atto che con nota dell 8 agosto 2014 del Ministro della Salute indirizzata ai Capigruppo Parlamentari, il Ministro sottolinea i cardini principali, che sono condivisi dalle Regioni, sui quali dovrebbe basarsi l organizzazione delle procedure di PMA da donazione, che sono: il recepimento di parte della direttiva 2006/17/CE; l istituzione di un registro nazionale per la tracciabilità donatore-nato; la regola della gratuità e volontarietà della donazione di cellule riproduttive; il principio di anonimato del donatore e la sua deroga esclusivamente per esigenze di salute del nato; l introduzione di un limite massimo alle nascite da un medesimo donatore; l introduzione di un limite minimo e massimo di età per i donatori; l introduzione immediata della fecondazione eterologa nei LEA, con relativa copertura finanziaria; Preso atto che, a seguito della succitata nota, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome 14/109/CR02/C7SAN del 4 settembre 2014 ha prodotto il «Documento sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa a seguito della sentenza della corte costituzionale nr. 162/2014» contenente gli indirizzi operativi e le indicazioni cliniche al fine di consentire, in sede di prima applicazione e a valenza transitoria, in attesa che il Parlamento legiferi in materia, l avvio delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, garantendo, contestualmente, la sicurezza e la tutela della salute di tutti i soggetti coinvolti; Preso atto che sul territorio regionale le attività di procreazione medicalmente assistita di tipo omologo sono effettuate esclusivamente dalle strutture identificate come Centri PMA di I, II e III livello autorizzate e/o accreditate ai sensi del Decreto della Direzione Generale Sanità n. 6295/2006 regolarmente iscritti al Registro Nazionale PMA presso l Istituto Superiore di Sanità e che operano in conformità alle disposizioni normative in materia di tessuti e cellule di cui alle direttive europee, ai dd.lgss. 191/2007 e 16/2010 e all Accordo Stato-Regioni del 15 marzo 2012; Ritenuto in esecuzione della sentenza della Consulta, in sede di prima applicazione e a valenza transitoria, in attesa che il Parlamento legiferi in materia: di autorizzare, le attività di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, i Centri PMA di cui sopra; di sospendere, a decorrere dalla data di approvazione del presente provvedimento, le procedure per il rilascio di nuove autorizzazioni e accreditamenti per le attività di procreazione medicalmente assistita; Ritenuto, nelle more dell emanazione di specifici atti di competenza esclusiva dello Stato in materia di Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e relativa copertura finanziaria di stabilire: a) che le prestazioni di PMA di tipo eterologo sono a carico dell assistito; b) che la Giunta Regionale individui con successivo atto per i Centri PMA pubblici e privati accreditati e a contratto delle tariffe transitorie di riferimento; c) di rinviare a successivo provvedimento regionale le modalità relative all eventuale erogabilità nell ambito dei LEA; Ritenuto - nelle more della istituzione a livello nazionale di un archivio centralizzato delle donazioni di gameti di attivare, presso la Fondazione IRCCS Cà Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano con il supporto strumentale di Lombardia Informatica s.p.a., un archivio informatico, interoperabile tra tutti i Centri PMA regionali obbligati a conferirne i dati, per garantire la tracciabilità e sicurezza del percorso delle cellule riproduttive dalla donazione all eventuale nascita, a garanzia dell anonimato della donazione e della tutela della riservatezza dei dati dei donatori; Ritenuto di dare mandato alla Direzione Generale Salute di adottare i necessari provvedimenti, attraverso il supporto di un gruppo di esperti, per l attuazione, il monitoraggio, il controllo delle indicazioni contenute nel presente provvedimento; Ritenuto di precisare che la sterilità o l infertilità assoluta e irreversibile di uno dei componenti della coppia ricevente è condizione sine qua non per l accesso alla fecondazione assistita eterologa e debba essere accertata e certificata da atto medico così come previsto dalla l. 40/2004; Ricordato che eventuali violazioni di quanto disposto dalla normativa in materia di procreazione medicalmente assistita, sono sanzionate ai sensi di Legge; Vagliate e fatte proprie le predette considerazioni A voti unanimi espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di prendere atto del «Documento sulle problematiche relative alla fecondazione eterologa a seguito della sentenza della corte costituzionale nr. 162/2014» (Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome 14/109/CR02/C7SAN del 4 settembre 2014) contenente gli indirizzi operativi e le indicazioni cliniche al fine di consentire l avvio delle tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, garantendo, contestualmente, la sicurezza e la tutela della salute di tutti i soggetti coinvolti; 2. di autorizzare - in esecuzione della sentenza della Consulta, in sede di prima applicazione e a valenza transitoria, in attesa che il Parlamento legiferi in materia - le attività di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo presso tutti i Centri PMA di I, II e III livello autorizzate e/o accreditate conformemente alla normativa di settore; 3. di sospendere, a decorrere dalla data di approvazione del presente provvedimento, le procedure per il rilascio di nuove autorizzazioni e accreditamenti per le attività di procreazione medicalmente assistita; 4. di stabilire, nelle more delle determinazioni di competenza del Governo in merito alla remunerazione a carico del SSN di queste attività a. che le prestazioni di PMA di tipo eterologo sono a carico dell assistito; b. che la Giunta Regionale individui con successivo atto per i Centri PMA pubblici e privati accreditati e a contratto delle tariffe transitorie di riferimento; c. di rinviare a successivo provvedimento regionale le modalità relative all eventuale erogabilità nell ambito dei LEA; 5. di stabilire - nelle more della istituzione a livello nazionale di un archivio centralizzato delle donazioni di gameti - l attivazione, presso la Fondazione IRCCS Cà Granda - Ospedale Maggiore Policlinico di Milano con il supporto strumentale di Lombardia Informatica s.p.a., di un archivio informatico, interoperabile tra tutti i Centri PMA regionali obbligati a conferirne i dati, per garantire la tracciabilità e sicurezza del percorso delle cellule riproduttive dalla donazione all eventuale nascita, a garanzia dell anonimato della donazione e della tutela della riservatezza dei dati dei donatori; 6. di dare mandato alla Direzione Generale Salute di adottare i necessari provvedimenti, attraverso il supporto di un gruppo di esperti, per l attuazione, il monitoraggio, il controllo delle indicazioni contenute nel presente provvedimento; 7. di precisare che la sterilità o l infertilità assoluta e irreversibiledi uno dei componenti della coppia ricevente è condizione sine qua non per l accesso alla fecondazione assistita eterologa e debba essere accertata e certificata da atto medico così come previsto dalla L. 40/2004; 8. di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul Sito WEB della Direzione Generale Salute. II segretario: Fabrizio De Vecchi

6 6 Bollettino Ufficiale D.g.r. 12 settembre n. X/2356 Contributi agli enti locali interessati dagli eventi calamitosi naturali di livello b), di cui all art. 2, comma 1 lett. b), della l. 225/1992, verificatisi nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2013 e il 14 marzo 2014 sul territorio regionale, per il ristoro dei danni relativi al dissesto idrogeologico che ha interessato le strade di competenza provinciale (d.g.r. 8755/2008 e d.g.r. 1732/2014) LA GIUNTA REGIONALE Visti: la legge 24 febbraio 1992 n. 225 «Istituzione del servizio nazionale della protezione civile» e s.m.i. e, in particolare: l art. 6, comma 1, ai sensi del quale lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, ciascuno secondo i rispettivi ordinamenti e competenze, provvedono «all attuazione delle attività di protezione civile»; l art. 2, comma 1, che definisce, ai fini delle attività di protezione civile, le tipologie di eventi e gli ambiti di competenza dei soggetti istituzionali interessati; il d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112 «Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge marzo 1997, n. 59» che, all art. 108, conferisce alle regioni e agli Enti locali le funzioni inerenti l attività di protezione civile, in particolare quelle riguardanti «l attuazione di interventi urgenti in caso di crisi determinata dal verificarsi o dall imminenza di eventi di cui all art. 2, comma 1, lettera b), della legge 24 febbraio 1992, n. 225» nonché quelle relative «all attuazione degli interventi necessari per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite da eventi calamitosi»; la legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1 «Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59)» e, in particolare, l art. 3: comma 110, che ha disposto il trasferimento alle province, ai comuni e alle comunità montane delle funzioni inerenti la progettazione, l esecuzione e la gestione di opere di difesa del suolo relative alle aree, manufatti e alle infrastrutture di proprietà dei singoli enti, ivi comprese le opere di pronto intervento, monitoraggio e di prevenzione; comma 131, lettera i), che ha assegnato alla regione il compito di definire gli indirizzi ed i principi direttivi in materia di protezione civile; la legge regionale 14 aprile 2003, n. 4 «Riordino e riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana» e s.m.i.; la l.r. 22 maggio 2004 n. 16 «Testo unico delle disposizioni regionali in materia di protezione civile» che disciplina le attività degli enti locali, delle organizzazioni di volontariato e di altri enti pubblici e privati nel sistema regionale di protezione civile sul territorio della Regione Lombardia; Richiamate le proprie deliberazioni: n del 22 dicembre 2008 «Determinazioni in merito alla gestione della post-emergenza e all assegnazione dei contributi (art. 2 comma 1 lett. b) l. 225/1992)», in particolare per quanto concerne la procedura per l individuazione degli eventi di livello regionale, come specificato al punto dell allegata Direttiva; n. 383 del 12 luglio 2013 «Ricognizione e attestazione delle funzioni in capo alle sedi territoriali della Giunta regionale, al termine della sperimentazione dell affidamento ad ER- SAF di compiti operativi nell ambito di servizi al territorio» che ha demandato alle Sedi Territoriali Regionali, a decorrere dal 1 luglio 2013, lo svolgimento di specifiche funzioni di competenza regionale, tra cui quelle afferenti ai procedimenti in materia di protezione civile, relativi a: a) esecuzione pronti interventi di competenza regionale; b) valutazione pronti interventi di competenza comunale; c) valutazione interventi a seguito di eventi calamitosi; Atteso che: durante il periodo compreso tra il 25 dicembre 2013 e il 14 marzo 2014 ampia parte del territorio lombardo è stato colpito da eventi calamitosi naturali, alcuni dei quali di eccezionale intensità e riconducibili agli eventi di tipo b) di cui all art. 2, comma 1, della legge 225/1992, a cui sono seguite numerose segnalazioni di danni alle infrastrutture e al territorio da parte degli enti locali mediante il sistema informatico Ra.S.Da.; l entità e l estensione territoriale di tali eventi sono stati confermati dai dati meteorologici acquisiti dalla rete di monitoraggio regionale del sistema allargato, dalle segnalazioni della Sala Operativa Regionale di Protezione Civile, di cui all art. 4 della l.r. 16/2004, nonché dalle segnalazioni, da parte enti locali, tramite il sistema on line RASDA, di cui alla d.g.r. 8755/2008; Richiamati: la comunicazione del Presidente Maroni di concerto con l Assessore Bordonali, di cui alla d.g.r. n del 11 aprile 2014, avente ad oggetto: «Emergenza maltempo in Lombardia nel periodo dicembre 2013 / marzo iniziative e provvedimenti», con la quale viene evidenziata l attribuzione di particolare considerazione agli eventi territorialmente identificati, con danni documentati e accertati, che hanno provocato rilevanti conseguenze o continua forte criticità anche sulla pubblica incolumità e sui servizi pubblici essenziali; il decreto assessorile regionale n del 16 aprile 2014, integrato dal decreto n del 27 giugno 2014, che, ai sensi della l.r. 16/2004, art. 8 e della d.g.r. 8755/2008, ha dichiarato di livello regionale gli eventi naturali di cui all art. 2, comma 1, lett. b), della legge 225/1992, verificatisi nel periodo dal 25 dicembre 2013 al 14 marzo 2014, che hanno interessato i comuni elencati negli allegati ai decreti suddetti; la d.g.r. n del 30 aprile 2014 «Determinazioni in merito alla gestione della post emergenza maltempo (periodo dal 25 dicembre 2013 al 14 marzo 2014) e all assegnazione di contributi regionali a favore degli enti locali» che, tra l altro, ha disposto: l attivazione, in via straordinaria ed esclusivamente in relazione all emergenza maltempo che ha interessato il periodo dal 25 dicembre 2013 al 14 marzo 2014, delle procedure per il riconoscimento di contributi per i danni relativi ai dissesti idrogeologici che hanno interessato le strade di competenza provinciale, ricadenti nel territorio dei Comuni identificati dal decreto 3323/2014, con esclusivo riferimento alle strade provinciali storicamente appartenenti alle Province, con esclusione delle strade ex statali declassate; i criteri per l ammissione a finanziamento degli interventi di ripristino riguardanti le strade provinciali; che il cofinanziamento regionale riguarda, prioritariamente, le opere strettamente necessarie al consolidamento dei versanti, a difesa delle infrastrutture viarie; che per gli aspetti procedurali, dovrà essere applicata la direttiva regionale per la gestione della post-emergenza, di cui alla d.g.r. 8755/2008, con particolare riferimento al punto 2.6, per la tipologia dei danni non riconoscibili, ove riferiti alle manutenzioni ed ai manufatti stradali; al punto 3.4, per l identificazione dei criteri di priorità per la predisposizione dei piani di utilizzo dei contributi, nell ambito del Gruppo Tecnico Interdirezionale; al punto 4.3, per la validazione del danno; lo stanziamento di ,00 per il ristoro dei danni che hanno interessato la rete stradale di competenza provinciale; Richiamato, inoltre, il Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura che, per quanto riguarda gli «Interventi a seguito di calamità naturali», prevede, tra gli altri, il Risultato Atteso 348. Ter.1102 «Sostegno per il ristoro dei danni agli enti pubblici colpiti da calamità naturali»; Preso atto che: sulle segnalazioni presentate dagli Enti Locali attraverso il sistema informatico Ra.S.Da., le Sedi Territoriali interessate hanno effettuato le opportune verifiche, secondo quanto previsto dalla procedura di validazione di cui al punto 4.3 della Direttiva approvata dalla richiamata d.g.r. 8755/2008, proponendo alla competente Direzione Generale Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione gli eventi che, per estensione e/o intensità del fenomeno e livello di danno, possono essere considerati di tipo b), ai sensi della legge 225/1992;

7 7 Bollettino Ufficiale il Gruppo Tecnico Interdirezionale, costituito con decreto dirigenziale n del 12 febbraio 2014, preso atto delle segnalazioni validate dalle Sedi Territoriali, ha determinato, come da verbale dell incontro del 23 luglio 2014, le priorità e i criteri per la redazione del piano di utilizzo dei contributi; lo stesso Gruppo Tecnico Interdirezionale, inoltre, tenuto conto delle risorse disponibili, della tipologia di spesa e del fatto che, rispetto alla ricognizione effettuata dalle province, i danni effettivamente riconoscibili, ai fini dell assegnazione del contributo regionale secondo i criteri previsti dalle deliberazioni n. 1732/2014 e n. 8755/2008, comportano un fabbisogno finanziario inferiore a quello disponibile, ha proposto le seguenti ipotesi di priorità e criteri per la predisposizione del piano di utilizzo dei contributi di post emergenza: Priorità: Criteri: 1. segnalazioni danni presentate dalle amministrazioni provinciali; 2. segnalazioni presentate dalle amministrazioni comunali; 1. finanziamento de l 100% delle spese di prima emergenza validate dalle Sedi Territoriali Regionali, relative alle segnalazioni presentate dalle amministrazioni comunali e provinciali; 2. finanziamento del 100%, al netto del cofinanziamento provinciale, degli interventi di post emergenza presentati dalle province; 3. finanziamento degli interventi di post emergenza segnalati dai comuni con l applicazione della medesima percentuale, compresa tra il 70% e il 100%, tale da garantire il completo e pieno utilizzo delle risorse disponibili; conseguentemente, le Sedi Territoriali, con riferimento agli ambiti territoriali di rispettiva competenza, hanno trasmesso una proposta di priorità degli interventi di post emergenza alla competente Direzione Generale, che ha provveduto alla redazione del piano di utilizzo dei contributi, fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, secondo le procedure di cui al punto della suddetta Direttiva regionale e le priorità e i criteri condivisi in sede di Gruppo Tecnico Interdirezionale; Vista la proposta finale di utilizzo dei fondi disponibili elaborata dalla competente Direzione Generale, che contiene: il prospetto riepilogativo delle risorse assegnate, aggregate per ambito provinciale, pari ad ,00; l importo del contributo regionale riconosciuto alle amministrazioni provinciali e comunali interessate, a ristoro delle spese di prima emergenza sostenute durante il periodo di maltempo per il ripristino dei versanti e per il ristoro dei danni relativi ai dissesti idrogeologici che hanno interessato le strade di competenza provinciale, con esclusione delle strade ex statali declassate; l importo del contributo regionale riconosciuto alle amministrazioni provinciali e comunali interessate, a ristoro delle spese di post emergenza per i danni subiti dal territorio e dalle infrastrutture, sostenute durante il periodo di maltempo per il ripristino dei versanti e per il ristoro dei danni relativi ai dissesti idrogeologici che hanno interessato le strade di competenza provinciale, con esclusione delle strade ex statali declassate; Vagliata e condivisa la suddetta proposta di ripartizione dei fondi; Ritenuto, quindi: di determinare pari al 100% l ammontare dei contributi per il rimborso delle spese di prima emergenza sostenute dagli Enti interessati nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2013 e il 14 marzo 2014 e validate dalle Sedi Territoriali, per i danni relativi al dissesto idrogeologico che ha interessato le strade di competenza provinciale, con esclusione delle strade ex statali declassate; di riconoscere fino ad un massimo del 100% l ammontare dei contributi per gli interventi validati di post emergenza relativi ai danni alle infrastrutture e al territorio, fino ad esaurimento delle risorse; che, qualora l importo complessivo dei singoli interventi a cui sono state destinate le risorse regionali dovesse risultare minore dell importo validato e ammesso a contributo, l ammontare del contributo dovrà essere ridotto fino a tale minore importo; di individuare il termine ultimo entro il quale gli enti locali beneficiari del contributo regionale sono tenuti a rendicontare alla Regione gli interventi relativi alla prima emergenza e alla post emergenza, al fine di assicurare il pieno utilizzo delle risorse; Preso atto che il contributo regionale di ,00 trova copertura al capitolo del corrente esercizio finanziario; Visti gli articoli 26 e 27 del decreto legislativo 33/2013, concernenti gli obblighi di pubblicazione degli atti di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e attribuzione di vantaggi economici a persone fisiche ed enti pubblici e privati; Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di approvare la proposta finale di utilizzo delle risorse per gli interventi diretti a fronteggiare gli eventi calamitosi di livello b), di cui all art. 2, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, verificatisi nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2013 e il 14 marzo 2014, per il ripristino dei versanti e per il ristoro dei danni relativi ai dissesti idrogeologici che hanno interessato le strade di competenza provinciale, con esclusione delle strade ex statali declassate, declinata negli allegati A (Prospetto Riepilogativo), B (Spese di prima emergenza sostenute dagli Enti), C (Post emergenza (danni a infrastrutture/territorio) Risorse assegnate alle amministrazioni provinciali) e D (Post emergenza (danni a infrastrutture/territorio) Risorse assegnate alle amministrazioni comunali), che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di stabilire che: a) l ammontare dei contributi per il rimborso delle spese di prima emergenza è pari al 100% delle spese sostenute dagli Enti interessati e validate dalle Sedi Territoriali; b) l ammontare dei contributi di post emergenza per i danni alle infrastrutture e al territorio segnalati dalle amministrazioni provinciali è pari al 100% degli interventi validati, al netto della quota di cofinanziamento degli Enti richiedenti; c) l ammontare dei contributi di post emergenza per i danni alle infrastrutture e al territorio segnalati dalle amministrazioni comunali è pari, al fine di garantire il completo e pieno utilizzo delle risorse disponibili, ad una percentuale compresa tra il 70% e il 100% degli interventi validati, da calcolare nella medesima soglia per tutte le segnalazioni; d) qualora l importo complessivo dei singoli interventi a cui sono state destinate le risorse regionali dovesse risultare minore dell importo validato e ammesso a contributo, l ammontare del contributo dovrà essere ridotto fino a tale minore importo; 3. di stabilire che, entro il 15 dicembre 2014, gli Enti locali beneficiari del contributo regionale sono tenuti a rendicontare alla Regione le spese relative agli interventi di prima emergenza, indicate nell allegato B, nonché le spese sostenute per agli interventi relativi ai danni alle infrastrutture e al territorio, indicate negli allegati C e D; 4. di dare atto che il contributo regionale di ,00 trova copertura al capitolo del corrente esercizio finanziario; 5. di disporre la pubblicazione del presente atto, comprensivo di allegati, sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia; 6. di disporre, altresì, la pubblicazione del presente provvedimento, in applicazione degli articoli 26 e 27 del decreto legislativo 33/2013. Il segretario: Fabrizio De Vecchi

8 Bollettino Ufficiale 8 EVENTI CALAMITOSI NATURALI - STRADE DI COMPETENZA PROVINCIALE 25 DICEMBRE MARZO 2014 ALLEGATO A AMBITO PROVINCIALE PRIMA EMERGENZA (Allegato B) (Spese sostenute dagli Enti) Importo validato Contributo regionale PROSPETTO RIPIELOGATIVO POST EMERGENZA (Allegato C) (Danni a infrastrutture/territorio) Risorse assegnate alle amministrazioni provinciali Importo validato Contributo regionale POST EMERGENZA (Allegato D) (Danni a infrastrutture/territorio) Risorse assegnate alle amministrazioni comunali Importo validato Contributo regionale TOTALE CONTRIBUTO REGIONALE BRESCIA , , , , ,93 PAVIA , , , , ,07 TOTALI , , , , , , ,00 CONTRIBUTO REGIONALE COM- PLESSIVO ,00 EVENTI CALAMITOSI NATURALI - STRADE DI COMPETENZA PROVINCIALE 25 DICEMBRE MARZO 2014 ALLEGATO B SPESE DI PRIMA EMERGENZA SOSTENUTE DAGLI ENTI N. SCHEDA DATA EVENTO PROV. ENTE LOCALE STRADA PROVINCIALE INTERESSATA IMPORTO VALIDATO CONTRIBUTO REGIONALE /02/2014 BS AGNOSINE S.P , ,00 BS TOTALE , ,00 TOTALE COMPLESSIVO , ,00

9 9 Bollettino Ufficiale EVENTI CALAMITOSI NATURALI - STRADE DI COMPETENZA PROVINCIALE 25 DICEMBRE MARZO 2014 ALLEGATO C N. SCHEDA DATA EVENTO PROV. ENTE LOCALE POST URGENZA (DANNI A INFRASTUTTURE/TERRITORIO) RISORSE ASSEGNATE ALLE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI STRADA PROVINCIALE INTERESSATA INTERVENTO DA REALIZZARE IMPORTO VALIDATO COFINANZIAMENTO PROVINCIALE (15%) CONTRIBUTO REGIONALE /03/2014 PV PROVINCIA DI PAVIA S.P. 18 in comune di Varzi Messa in sicurezza del versante , , ,00 PV TOTALE , , ,00 TOTALE COMPLESSIVO , , ,00 EVENTI CALAMITOSI NATURALI - STRADE DI COMPETENZA PROVINCIALE 25 DICEMBRE MARZO 2014 ALLEGATO D POST URGENZA (DANNI A INFRASTUTTURE/TERRITORIO) RISORSE ASSEGNATE ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI N. SCHEDA DATA EVENTO PROV. ENTE LOCALE STRADA PROVINCIALE INTERESSATA INTERVENTO DA REALIZZARE IMPORTO VALIDATO CONTRIBUTO REGIONALE (85,51 %) /02/2014 BS AGNOSINE S.P. 31 Messa in sicurezza versante , , /02/2014 BS SERLE S.P. 41 Messa in sicurezza versante , , /12/2014 BS PERTICA ALTA S.P. 50 Messa in sicurezza versante , ,80 BS TOTALE , , /02/2014 PV ROCCA DE' GIORGI S.P. 198 Messa in sicurezza versante , ,07 PV TOTALE , ,07 TOTALE COMPLESSIVO , ,00

10 Bollettino Ufficiale 10 D.g.r. 12 settembre n. X/2363 Determinazioni in ordine al settore Moda - Design e dell imprenditoria femminile. Istituzione della linea di intervento «Moda Design: sostegno alle imprese del settore con particolare riferimento all imprenditoria femminile» Richiamati: LA GIUNTA REGIONALE la l.r. 19 febbraio 2014, n.11 «Impresa Lombardia: per la libertà di impresa, il lavoro e la competitività»; il Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura, approvato dal Consiglio Regionale il 9 luglio 2013 (con la d.c.r. n. X/78), pubblicato sul BURL n. 30 del 23 luglio 2014, nella quale si ribadisce l impegno di Regione Lombardia al sostegno alle imprese; Visto il regolamento CE n. 1407/2013, relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sugli aiuti «de minimis»; Richiamato l art. 27- ter «norme per un efficiente utilizzo delle risorse assegnate» della legge regionale n. 34/78, che prevede la riprogrammazione delle risorse assegnate dalla Regione agli enti del sistema regionale, qualora entro la scadenza prevista dai provvedimenti di assegnazione, gli enti destinatari non abbiano completato l erogazione ai beneficiari finali, ferma restando la disponibilità delle risorse stesse presso i soggetti medesimi; Richiamate: la d.g.r. n del 21 novembre 2007 «Programma delle iniziative regionali a favore del settore produttivo della moda (art. 3 l.r. 1/2007)» con la quale sono state approvate specifiche aree di intervento nel settore moda (investimenti, innovazione e sviluppo del sistema produttivo della moda) e specifiche linee d azione ad esse connesse; la d.g.r. n del 13 febbraio 2008 «Sviluppo del programma di iniziative a favore del settore della moda» con cui sono stati definiti i criteri delle linee di azione individuate con d.g.r. n. 5901/2007; il decreto n del 1 agosto 2008 di approvazione del bando area investimenti anno 2008 in attuazione della d.g.r. 6582/08 sopracitata; il decreto n del 6 agosto 2009 di approvazione del bando area investimenti anno 2009 in attuazione della d.g.r. 6582/08 sopracitata; il decreto n del 8 giugno 2009 di trasferimento delle risorse per la erogazione delle imprese beneficiarie bando area investimenti anno 2008; il decreto n del 13 maggio 2010 di trasferimento delle risorse per l erogazione delle imprese beneficiare bando area investimenti anno 2009; la d.g.r. n del 4 aprile 2012 con cui è stata istituita la linea di intervento «Start up Moda Individuazione e valorizzazione di talenti giovanili e/o femminili» per promuovere e sostenere lo sviluppo ed il consolidamento di nuove imprese operanti nel settore della moda; il decreto n del 3 luglio 2012 di approvazione del bando in attuazione della d.g.r. 3225/12 sopracitata; il decreto n del 15 dicembre 2004 di costituzione del fondo risorse aggiuntive V bando legge 215/92 presso Finlombarda s.p.a. al fine di agevolare un maggior numero di imprese beneficiarie di cui al decreto n del 29 luglio 2004 (approvazione graduatorie a valere sul V bando l. 215/92); Dato atto che : nel corso del 2008 e del 2009, attraverso i programmi regionali di iniziative a favore della moda di cui ai dd. 8553/08 e 8245/09 sopracitati sono state concesse agevolazioni a 180 imprese per un importo complessivo di euro ,32, di cui ,15 di euro per l area investimenti a favore di 90 imprese e per l area innovazione ,17 di euro a favore di altre 90 imprese; nel corso del 2013, attraverso il bando di cui d. 3642/12 sullo Start up Moda, sono state concesse agevolazioni 17 imprese per euro ,00; per l imprenditoria femminile con il bando risorse aggiuntive del V bando legge 215/92 sono state erogati contributi - a 458 per circa 19,7 milioni di Euro; Considerato che: In Lombardia sono 35 mila le imprese attive nel settore della moda, suddivise tra manifatturiero (circa 15 mila imprese), commercio al dettaglio e all ingrosso (16 mila) e design (4 mila). Milano è la capitale con quasi 13 mila imprese e 80 mila addetti, seguita da Brescia (4 mila imprese), Varese (3.6 mila imprese) e Bergamo (3.2 mila imprese); i dati 2014 di settore forniti da Sistema moda Italia (Smi), la costola di Confindustria che raccoglie marchi glamour ma anche le migliaia di piccole e medie imprese che si occupano della moda e dintorni, comprese tutte le attività del tessile a monte del prodotto finale, evidenziano un leggero rialzo nelle esportazioni e un calo nella domanda interna; per quanto riguarda il dato sulla disoccupazione femminile si evidenzia che nel 2014 è tornato a salire. La disoccupazione femminile sale infatti al 13,8% (con un più 0,5% sul mese e un più 0,8% sull anno), il livello più alto dal gennaio 2004; Valutato,pertanto, di rilanciare il settore produttivo della moda e del design con l istituzione di un nuovo intervento a favore delle imprese del settore moda e design ed in particolare di quelle con titolarità femminile; Precisato che la nuova linea di azione, denominata «Moda Design: sostegno alle imprese del settore con particolare riferimento all imprenditoria femminile», prevede l utilizzo di parte delle economie di spesa relative ai bandi moda anno 2008, anno 2009 e V bando risorse aggiuntive imprenditoria femminile sopracitate; Preso atto del report di monitoraggio sui fondi allocati presso Finlombarda s.p.a. aggiornato al 30 giugno 2014, trasmesso alla struttura Agevolazione per le imprese,dal quale risulta: Fondo area di intervento investimenti moda anno 2008, risorse residue euro ,13 (comprensivo dei residui bando start up moda dd 3642/12); Fondo area di intervento investimenti moda anno 2009, risorse residue euro ,06; Fondo V bando risorse aggiuntive imprenditoria femminile risorse residue euro ,37; Valutato di destinare euro ,00 delle risorse residue sopra dettagliate per l attuazione della misura «Moda Design: sostegno alle imprese del settore con particolare riferimento all imprenditoria femminile» di cui all allegato A; Ritenuto altresì di approvare i criteri di cui all allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, che rispondono alle seguenti finalità: 1. promuovere e sostenere lo sviluppo ed il consolidamento di nuove imprese ed imprese esistenti del settore moda e design con titolarità femminile; 2. individuare e valorizzare sul territorio lombardo talenti nel settore della moda e design; Dato atto che la presente misura e il relativo finanziamento sono attuati nel rispetto rispetto del regolamento (UE). 1407/2013 del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti de minimis, con particolare riferimento agli artt. 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni), 3 (aiuti de minimis), 4 (calcolo dell equivalente di sovvenzione lordo), 5 (cumulo) e 6 (controllo); Ad unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di istituire la linea di azione «Moda Design: sostegno alle imprese del settore con particolare riferimento all imprenditoria femminile», secondo i criteri indicati nell Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di stabilire che la dotazione finanziaria complessiva della linea di azione di cui al punto 1 è pari ad euro ,00- derivante dalle disponibilità residue giacenti presso Finlombarda s.p.a. del bando moda anno 2008 (comprensivo dei residui bando start up moda dd 3642/12), anno 2009 e V bando risorse aggiuntive imprenditoria femminile, così come risultanti dall ultimo report di monitoraggio sui fondi trasmesso da Finlombarda s.p.a. alla Struttura Agevolazioni per le Imprese; 3. dato atto che la presente misura e il relativo finanziamento sono attuati nel rispetto rispetto del regolamento (UE). 1407/2013 del 18 dicembre 2013 relativo all applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell Unione Europea agli aiuti de minimis, con particolare riferimento agli artt. 1 (campo di applicazione), 2 (definizioni), 3 (aiuti de minimis), 4

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