L'ARTICOLAZIONE MODELLO DI BOLOGNA
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- Bartolomeo Pasini
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1 PROGETTI BOLOGNA L'ARTICOLAZIONE MODELLO DI BOLOGNA L'interporto di Bologna, oltre ad essere uno dei maggiori in Italia per traffico merci, si presenta come caso emblematico di infrastruttura interportuale, con una articolazione e una distribuzione significativa, con tutte le componenti fissate dalla legge per gli interporti La localizzazione dell'impianto bolognese è uno dei suoi primi aspetti significativi: a nord della città, lungo la direttrice Bologna-Ferrara, in una zona caratterizzata da scarse preesistenze edilizie e da grandi spazi disponibili in tangenza a una linea ferroviaria, la Bologna- Padova, in grado di sostenere l immissione di nuovi traffici e rapidamente collegabile alla rete autostradale. Immediatamente a sud dell interporto, inoltre, si trova il Centergross, un infrastruttura già operante che raccoglie gli esercenti del commercio all ingrosso dell area bolognese. L impianto interportuale, che esprime fisicamente i criteri dell intermodalità, è stato approvato dalla Società Interporto Bologna nel 1983, ma è oggetto di continui approfondimenti progettuali e studi sviluppati a partire dagli anni 70. Sulla base di questi progetti, operando per stralci funzionali. Sono così stati realizzati il Centro doganale e la viabilità; un primo lotto di otto ribalte gomma/gomma e di una ribalta ferro/gomma (cioé magazzini dove è possibile il carico e scarico in piano su autotreni o carri ferroviari), seguito da un secondo lotto di due ribalte gomma/gomma con i relativi uffici; impianti tecnologici. Ad essi si uniscono i magazzini generali, edificati da una società appositamente costituita da istituti bancari e operatori del settore. Lo schema distributivo di questa città satellite disegna un tessuto urbano disposto regolarmente attorno a un centro (la dogana e l'area direzionale e dei servizi) e ancorato saldamente alla linea ferroviaria, che chiude tutto il lato occidentale. Significativamente, l aggregazione e la distribuzione planimetrica delle strutture nasce dal confronto fra i progettisti incaricati dalla società interportuale e i rappresentanti degli utenti dell impianto e si sviluppa a partire dalla posizione degli impianti ferroviari. La dislocazione planimetrica di questi ultimi, del resto, è diretta conseguenza delle normative tecniche e delle esigenze funzionali delle Ferrovie dello Stato. Accanto alle opere ferroviarie, realizzate in parte fra il 1986 e il 1990) si trova il Centro doganale, mentre il complesso delle strutture utilizzate dagli operatori privati del trasporto (magazzini, ribalte gomma/gomma, ribalte ferro/gomma, uffici interni alle ribalte) ha un'articolazione differenziata, in riferimento alle differenti funzioni che lo caratterizzano. Il tessuto connettivo dell intero insediamento è costituito dalla viabilità di servizio, da grandi piazzali e da capaci parcheggi che favoriscono un più rapido e razionale uso di tutte le sue componenti funzionali. Concretamente l'interporto bolognese si articola su quattro elementi distinti. Il primo, che rappresenta l'impianto interportuale in senso stretto, comprendente una serie di ribalte ferro/gomma e gomma/gomma, magazzini di stoccaggio delle merci e depositi all aperto. La progettazione delle ribalte e dei magazzini è stata finalizzata alla migliore movimentazione delle merci e manovrabilità dei mezzi cercando di diminuire il più possibile i tempi di spostamento dei carichi dal punto di arrivo a quello di partenza. L insieme di queste strutture fornisce agli operatori la possibilità di organizzare più velocemente i carichi in partenza, eliminando i tempi morti rappresentati attualmente dallo spostamento da una sede di spedizione di una azienda al magazzino centrale e viceversa. Il complesso delle attrezzature è stato dimensionato applicando parametri di rendimento generalmente accettati alle stime del solo traffico interessante l area bolognese. Il secondo elemento si identifica nel terminal container, comprendente i terminal per trasporti intermodali, lo scalo merci tradizionale, binari di raccordo con i magazzini e le ribalte di proprietà privata. La realizzazione, pressoché ultimata, degli impianti ferroviari risponde all'obiettivo di fornire un offerta adeguata alla domanda di servizi ferroviari che esprimerà l interporto, nonché di provvedere alla graduale concentrazione nell impianto delle funzioni merci che attualmente gravitano nel comprensorio bolognese. Terzo elemento: gli impianti doganali. Questo complesso, già realizzato ed operativo, comprende uffici, piazzali all aperto e magazzini, e ospita la circoscrizione doganale e la dogana di Bologna. Gli edifici sono stati dimensionati in accordo con il compartimento doganale di Bologna, considerando le stime dei flussi di traffico dell'interporto e le esigenze di concentrazione delle funzioni doganali. Il quarto ed ultimo elemento è il centro servizi, che comprende le strutture per l assistenza all uomo (mense, ristori, motel, servizi di soccorso, impianti sportivi); l assistenza ai mezzi (officine, attrezzeria); l esercizio delle attività complementari (ufficio postale, agenzie bancarie, attrezzature commerciali). Infine, una nota sulla rete informatica. L'interporto di Bologna è, insieme agli interporti di Verona e Padova, il promotore del servizio Tramite, un consorzio, creato nel 1988, per la creazione e la gestione di una banca dati sulla 10
2 BOLOGNA PROGETTI COMMITTENZA Società Interporto Bologna spa (Comune, Provincia e Camera di Commercio di Bologna, Ferrovie dello Stato spa e altri). PROGETTO Giuseppe N. Simonelli, Mario Zaffagnini. DATI QUANTITATIVI Estensione: 2 milioni di mq. Sviluppo possibile: fino a 4,27 milioni di mq. Impianti ferroviari: 300 mila mq circa di cui 130 mila per il terminal intermodale. Centro doganale: 80 mila mq circa. Ribalte piazzali e uffici: 300 mila domanda e offerta del trasporto merci. Ma quello che distingue oggi l'infrastruttura bolognese è il progetto, in corso di realizzazione, di una rete interna a fibre ottiche: una iniziativa costosa e ambiziosa, finalizzata a facilitare al massimo le comunicazioni all'interno dell'interporto. Planimetria generale dell'interporto di Bologna con indicate tutte le componenti già realizzate o in fase di progetto. 11
3 PROGETTI BOLOGNA mq circa di cui 235 mila già operativi. Magazzini generali: 170 mila mq circa. Stazione carburanti: mq. Capacità operativa del terminal: 3,5 milioni di merci l'anno, per un traffico giornaliero di 30 treni, 120 mila container, 80 mila casse mobili e semirimorchi. Traffico mezzi previsto: al giorno in entrata e uscita. Addetti previsti: circa persone a realizzazione ultimata, delle quali già operanti. Investimenti previsti: 650 miliardi dei quali 250 già utilizzati. TEMPI Progetto: Realizzazione: 1984, casello autostradale; 1986, impianti ferroviari (prima fase) e centro doganale; 199, magazzini generali e primo lotto di ribalte e uffici; 1992, stazione carburanti. Completamento: 1995 circa Veduta aerea del terminal intermodale e, in alto, dell'insieme dell'interporto. 12
4 BOLOGNA PROGETTI Dall'alto, sezione trasversale, semisezione longitudinale e pianta di una ribalta ferro/gomma. 13
5 PROGETTI BOLOGNA Particolare del complesso delle ribalte gomma/gomma realizzate nella parte nord dell'interporto. Sopra, pianta del magazzino e del piano uffici di un tipo di ribalta gomma/gomma. 14
6 BOLOGNA PROGETTI Sezione trasversale di una ribalta gomma/gomma. In alto, sezione trasversale e piante del piano ribalta e della parte uffici di un secondo tipo di ribalta gomma/gomma. 15
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