ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA
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1 ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA PER I DIPENDENTI DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA DELIBERA DEL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA N. 61 del 13 luglio 1999 OGGETTO: Direttive in relazione all indagine conoscitiva sull andamento della gestione del patrimonio immobiliare. IL CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA VISTO il D.L.vo 30 giugno 1994 n. 479 di istituzione dell'istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica; VISTI i D.P.C.M. dell 11 aprile 1995, 9 gennaio 1996, 8 settembre 1997, 24 settembre 1997, 13 febbraio 1998 e 4 giugno 1998 di costituzione e modifica del Consiglio di indirizzo e vigilanza; VISTO che nella seduta del Consiglio di indirizzo e vigilanza del 25 novembre 1997 è stato nominato il Presidente del predetto organo; VISTO il D.P.R. del 4 maggio 1999 di nomina del Presidente dell'istituto; VISTO il D.P.C.M. del 19 febbraio 1999 di ricostituzione del Consiglio di Amministrazione; SOTTO la Presidenza del Dr. Aldo Smolizza ed alla presenza dei Consiglieri: Dr. Luciano Azzolini Sig. Rocco Carannante Dr. Achille Catalani Dr. Pierluigi Cenci Sg. Giovanni Cerino Dr.ssa Cettina Costanzo Bana Dr. Luigi Curcio Dr. Stefano Daneri Dr. Pasquale De Rosa Dr. Lucio D'Ubaldo Dr. Mario Mancini Dr.ssa Matilde Mancini Dr. N. Antonio Marrone Sig. Alberto Mauro
2 Dr. Giorgio Pagano Sig. Giacinto Patella Avv. Roberto Pianigiani Dr. Vincenzo Rampulla Dr. Maurizio Sarti Dr. Claudio Testuzza Dr. Sergio Testuzza Dr. Roberto Tittarelli Prof. Giuseppe Ughi VISTA la legge 20 marzo 1975 n. 70; VISTI il D.P.R. 18 dicembre 1979 n. 696 e la legge 9 marzo 1989 n. 88; VISTO il D.L.vo n. 29 del 3 febbraio 1993 e successive modifiche ed integrazioni; VISTO il D.P.R. 24 settembre 1997 n. 368 di emanazione del Regolamento concernente l organizzazione ed il funzionamento dell Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell amministrazione pubblica; TENUTO CONTO che, ai sensi del D.L.vo n. 479/94, art. 3, comma 4 e le successive modifiche apportate con la legge n. 127/97, art. 17, comma 23, il Consiglio di indirizzo e vigilanza definisce i programmi, individua le linee di indirizzo dell Ente e determina gli obiettivi strategici pluriennali; VISTA la delibera n. 57 del 27 maggio 1999 con la quale il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha approvato le linee di indirizzo e obiettivi strategici per il triennio ; ESAMINATO il documento relativo all Indagine conoscitiva sull andamento della gestione del patrimonio immobiliare predisposto dall Organo di controllo interno; ALL UNANIMITA dei Consiglieri presenti DELIBERA Di approvare l allegato documento, che fa parte integrante della presente delibera, contenente valutazioni e direttive in ordine all Indagine conoscitiva sull andamento della gestione del patrimonio immobiliare. IL SEGRETARIO (Dr. Giuseppe Beato) IL PRESIDENTE (Dr. Aldo Smolizza) 2
3 CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA OSSERVAZIONI E DIRETTIVE IN ORDINE ALL INDAGINE CONOSCITIVA DELL ORGANO DI CONTROLLO INTERNO SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE (richiesta con delibera n. 54 del ) 1. RISULTATO DELL INDAGINE Allegato alla delibera n. 61 del 13/7/99. Con delibera n. 54 del il Consiglio di indirizzo e vigilanza incaricava l Organo di controllo interno di effettuare un indagine conoscitiva sull andamento della gestione del patrimonio immobiliare ed in particolare sulle cause che determinano le difficoltà applicative e attuative al D.L.vo n. 104/96 per la parte che riguarda la dismissione dei beni. La relazione sull indagine conoscitiva predisposta dall Organo di controllo interno merita apprezzamento per la puntuale disanima e il rigore posto nell espletamento del mandato che, pur particolarmente complesso, è stato sollecitamente eseguito. Dall esame della stessa si rileva: Omogeneizzazione della gestione Dopo una prima fase di vita dell Istituto durante la quale la gestione fu condotta con le differenti metodiche già in essere presso gli ex Enti confluiti nell INPDAP, la stessa è stata affidata a società mandatarie operanti sull intero territorio nazionale dai primi mesi del
4 Il controllo sull attività delle suddette società è esercitato dall Istituto attraverso la Direzione centrale del patrimonio e le Sedi provinciali. La non chiara definizione delle competenze crea sovrapposizione di interventi tra Direzione generale, Sedi provinciali e società mandatarie. Decentramento In una prima fase del decentramento, l attività gestionale venne conferita per delega ai dirigenti periferici, dal legittimo titolare della competenza, senza limiti di importo. Successivamente il Consiglio di amministrazione con deliberazione n. 994/99 ha fissato limiti negoziali di spesa che demandano all attività periferica soltanto i contratti di importo non superiore ai duecento milioni di lire. La gestione patrimoniale nel suo complesso è stata decentrata in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, fatta eccezione per quella di Roma che è di tipo centralizzato, perché incardinata fra gli uffici della Direzione centrale del patrimonio. Capacità nell attività di controllo da parte delle strutture periferiche L attività di controllo in periferia sull attività di gestione delle società è deficitaria, sia per la carenza numerica degli addetti, sia, a volte, per l assenza totale di operatori e di tecnici. Peraltro, è poco credibile che la struttura periferica abbia la capacità di incidere nell attività di controllo per quegli appalti indetti e gestiti direttamente dalla Direzione centrale in quanto l interlocutore della società assuntrice rimane pur sempre la Direzione generale. 4
5 Sistema informativo Inizialmente le ex gestioni disponevano di propri software di gestione; a far tempo dal 1995 sono stati unificati i processi e le modalità di gestione, al fine di avere un unica banca dati ed un unico sistema gestionale. L implementazione del nuovo sistema gestionale, in uso presso gli ex II.PP., presenta varie difficoltà perché ha comportato la necessità di acquisire tutte le informazioni riferite alle ex gestioni ENPAS, INADEL e ENPDEP adeguando il sistema alle disposizioni del D.L.vo 104/96. Purtroppo il sistema non è ancora in grado di garantire l affidabilità necessaria per la predisposizione degli atti conseguenti. Si aggiunge che il sistema non fornisce al momento tutti i dati di reporting necessari. Si consideri che al luglio 1999 non sono disponibili i dati relativi al primo trimestre 1999 e, circostanza ancora più grave, mancano anche i dati riferiti all attività svolta nel corso del Ciò pone in evidenza una grave deficienza operativa che non consente una piena attività previsionale e gestionale del patrimonio. Sistema contabile Allo stato il sistema non è affidabile perché non è collegato con il sistema P.I.M. né si conoscono i tempi di allineamento fra i due ambienti informatici. 5
6 Ciò è allarmante ove si consideri che la procedura di elaborazione di bilancio si deve fondare su fatti amministrativi e contabili che regolano i movimenti finanziari, necessitando di accertamenti senza alcun margine di indefinitezza. Gestione esterna La gestione è affidata a società i cui costi amministrativi ammontano complessivamente a circa L per il 1997 e a L per il Non si conoscono i dati relativi al rendimento globale del patrimonio immobiliare di proprietà per cui non è possibile valutare il rapporto costi/benefici. Censimento immobiliare La ricognizione generale della consistenza del patrimonio immobiliare verrà coordinata in tutti i suoi aspetti per le necessarie ricadute operative dalla società DELOITTE & TOUCHE vincitrice della gara per l Advisor, all interno del quadro generale del nuovo modello gestionale approvato dal Consiglio di amministrazione con delibera n. 761 dell Peraltro viene evidenziato il grave ritardo nell inizio delle attività dell Advisor, soprattutto in considerazione del fatto che con il scadranno i contratti attualmente vigenti con le società di gestione attuali. Andamento delle società di gestione Rinnovi contrattuali 6
7 Si prende atto positivamente che l attività svolta dalle affidatarie in ordine ai rinnovi dei contratti è stata utile in quanto ha consentito la regolarizzazione contabile con recupero di morosità. Morosità Sulla base dei primi risultati pervenuti, emerge una situazione estremamente preoccupante delle morosità. L andamento di quelle pregresse non appare confortante nonostante un maggior recupero registrato nel triennio 96-98, mentre per le morosità correnti si evidenzia dai primi dati, un quadro ampiamente incompleto che dimostra sul piano operativo, la difficoltà di acquisire informazioni attendibili su tutto il territorio nazionale. Emerge anche per le morosità la impossibilità di programmare con efficacia gli interventi di contrasto in mancanza di un efficiente sistema informativo. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza già con i primi indirizzi espressi nella delibera n. 2/95 e ribaditi in successive deliberazioni esprimeva l esigenza di porre un particolare impegno al recupero della morosità. Sfittanze Il fenomeno delle sfittanze assume notevole rilevanza economica per le unità immobiliari ad uso diverso. Nella relazione, pur rilevando una diminuzione delle sfittanze al , vengono poste in evidenza lentezze operative che ritardano la messa a reddito degli immobili ad uso commerciale. A tale riguardo vanno richiamate le linee di indirizzo del Consiglio di indirizzo e vigilanza di cui alle deliberazioni nn. 29/97, 37/97 e 40/98. Manutenzioni Per le manutenzioni degli immobili da reddito la carenza dei dati analitici impedisce di avere un quadro preciso dell attività svolta dalle società mandatarie. Per quanto attiene alla tempestività degli interventi, non sempre puntuale, si è rilevato a proposito dell adempimento 7
8 degli obblighi contrattuali da parte delle società che la mancanza numerica del personale tecnico dell Istituto non ha consentito di effettuare una efficiente attività di controllo. Rapporti fra mandatarie e strutture dell Istituto In ordine ai rapporti tra mandatarie e strutture dell Istituto gli interventi risultano non sempre fra loro ben coordinati, in particolare in materia di manutenzioni, di recupero morosità ecc., sia per la professionalità non sempre elevata delle società sia per la carenza di operatori delle strutture periferiche a cui è demandato il controllo. Non sempre gli interventi sia centrali che periferici risultano ben definiti nei limiti e nei contenuti. Ne derivano difficoltà nella collaborazione e incertezza nella individuazione delle responsabilità. Consulenza tecnico edilizia Lo stesso problema si pone nei confronti della Consulenza Tecnica Edilizia la cui natura professionale, caratterizzata da una propria autonomia, trova difficoltà nell instaurare una proficua collaborazione con la dirigenza. Viene, inoltre, evidenziata la insufficiente presenza sul territorio di professionisti della Consulenza Tecnica Edilizia con conseguenze sull esercizio delle funzioni di vigilanza sulle società mandatarie. Solo di recente il Consiglio di amministrazione, in conseguenza di tali carenze, ha adottato la delibera n. 951/99 con la quale è stata approvata una convenzione con il Dipartimento del Territorio del Ministero delle Finanze per l utilizzo delle professionalità in forza. Dismissioni Tra le forme più innovative di cessione degli immobili, il D. L.vo n. 104/96 prevede il conferimento di immobili ai fondi di investimento immobiliare. Coerentemente con le linee di indirizzo formulate dal Consiglio di indirizzo e vigilanza, il Consiglio di amministrazione ha approvato la partecipazione al primo Fondo di investimento. Si sono completate le 8
9 procedure per la sua costituzione e si è in attesa dell approvazione definitiva da parte della Banca d Italia. In merito ai programmi di cessione ordinaria, in attuazione della richiamata normativa e delle linee di indirizzo del Consiglio di indirizzo e vigilanza l attività svolta è la seguente : - rilevazione della propensione all acquisto; - elaborazione di un piano stralcio di dismissione; - avvio delle valutazioni da parte del Dipartimento del territorio degli immobili da cedere; - stipula di una convenzione con gli Istituti di credito per la concessione di mutui agevolati ai conduttori; - avvio dell accertamento della regolarità contrattuale e contabile delle singole locazioni da parte delle società. 2. VALUTAZIONI E DIRETTIVE Alla luce di quanto emerso dall indagine effettuata dall Organo di controllo interno, il Consiglio di indirizzo e vigilanza ritiene di dover confermare la piena validità delle linee di indirizzo via via deliberate, nel corso della sua consiliatura. In particolare, si prende atto positivamente: 9
10 - delle iniziative poste in essere per l avvio del primo fondo immobiliare con la partecipazione determinante dell INPDAP alla sua gestione che comunque dovrà essere attentamente monitorata al fine di evitare operazioni di trasferimento di proprietà tra Amministrazioni pubbliche; - dell avvio delle procedure di attuazione del piano stralcio di dismissione degli immobili per i quali sia stata manifestata la propensione all acquisto al cento per cento. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza rileva, peraltro, che dal complesso delle risultanze emerse dall indagine conoscitiva risulta una situazione gestionale definita preoccupante che, per le caratteristiche specificamente descritte in relazione, manifesta l attuale non affidabilità e ingovernabilità del sistema. Ferme restando le linee di indirizzo già formulate dal Consiglio di indirizzo e vigilanza, l Amministrazione dovrà in particolare ed in via prioritaria: accelerare al massimo l esecuzione del contratto con l Advisor vincitore della relativa gara, dato il forte ritardo già accumulato nei tempi previsti per la realizzazione del nuovo modello gestionale che prevede la predisposizione degli atti di gara per un nuovo affidamento e la disdetta delle attuali mandatarie; in attesa dell attivazione del nuovo modello di gestione del patrimonio, definire con assoluta urgenza una puntuale articolazione delle competenze e delle responsabilità gestionali fra Direzione centrale, Sedi provinciali, Consulenze tecniche e società mandatarie, onde contrastare il pernicioso 10
11 dare iniziale attuazione, entro il , all alienazione del patrimonio immobiliare attraverso la vendita diretta, equilibrata sul territorio nazionale di quegli immobili per i quali sia stata manifestata la propensione all acquisto al cento per cento, evitando peraltro intermediazioni che arrecherebbero danno sia all Istituto che ai potenziali acquirenti. 11
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