O R I E N T A M E N T O. Proposta Organizzativa ed Operativa per il territorio regionale SCHEDA TECNICA

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1 O R I E N T A M E N T O Proposta Organizzativa ed Operativa per il territorio regionale SCHEDA TECNICA Premessa In data il coordinamento regionale sull Orientamento a seguito di un approfondito esame delle esperienze realizzate in Sicilia e del successivo confronto, anche alla luce dei riscontri avuti in sede nazionale durante il seminario Nazionale sull Orientamento, condivide e propone il piano operativo che segue, sulla scorta delle indicazioni normative e dell analisi del contesto territoriale. La scuola, rispetto ad altri soggetti istituzionali, precipuamente persegue obiettivi di istruzione ed educazione che, per la specificità dell intervento in tema di orientamento, deve innescare negli studenti processi associati alla crescita della persona in contesti diversi (sociali, formativi, lavorativi), che consentano di affermare come cittadino il diritto a: - riconoscere i propri interessi; - avere capacità di scegliere tra più proposte formative, di lavoro, rispetto ai ruoli sociali che intende svolgere; - riuscire a costruirsi un progetto per se stesso; - essere attivo e generativo rispetto ad essi. In relazione a ciò, pertanto, il processo d orientamento assume una caratterizzazione che lo porta a correlarsi con la necessità di interpretare, capire, gestire la realtà dando senso alle azioni rispetto alle problematicità che questa presenta. Piste di lavoro individuate per il G.R.O.- Gruppo Operativo per l Orientamento 1. Sviluppo del carattere Orientativo dell educazione e della formazione attraverso l accettazione di una prassi metodologica nell agire professionale quotidiano contrassegnato dai seguenti paradigmi: a) Accoglienza Ascolto Accompagnamento; b) Accettazione - Apertura; c) Esplorazione Sperimentazione Scelta. 2. Attivazione della didattica orientativa e dell orientamento formativo anche attraverso l uso della didattica metacognitiva; 3. Utilizzo degli statuti disciplinari e delle epistemologie proprie delle discipline per all acquisizione di competenze di base, trasversali, funzionali alla vita; 4. Rilancio della funzione tutoriale nell attività docente che deve esplicarsi, con i propri studenti in entrata, in itinere, in uscita e in transito,con la consapevolezza dell essere mediatore nel processo formativo, moltiplicatore delle risorse didattiche, facilitatore delle dinamiche individuali nei sistemi d apprendimento, agevolatore con i nuovi oggetti d apprendimento, di guida e assistente al percorso individuale; 5. Organizzazione dei piani dell offerta formativa conducenti, per selezione di contenuti, per strategie e metodi, al fare esperienza diretta nei settori specifici d indirizzo, finalizzati a sostenere la motivazione, ad incrementare l autostima, ad accrescere l empowerment, ad acquisire le conoscenze necessarie e le competenze specifiche per un apprendimento stabile e non volatile; 1

2 6. Costituzioni di reti interistituzionali e territoriali, dinamiche e generative di sinergie con tutti i decisori e gli stakeholders, per dare vita a processi positivi ed efficaci finalizzati all orientamento personale, scolastico e professionale; 7. Costituzioni di reti di scuole che scelgano di adottare il piano per riorientare la loro azione educativa e formativa; 8. Costituzione di Presidi Territoriali per l Orientamento così composti: - Docente referente per l orientamento; - Docente O.P./D.S. - Operatore Orientamento del Sistema Camerale; - Orientatore della formazione professionale; - Operatore dei servizi sociali del Comune; - Orientatore dell Ufficio provinciale per l impiego; - Referente provinciale per la comunicazione; che abbiano la seguente funzione: - Informare sulle carriere scolastiche,professionali e universitarie; - Dare consulenza alle scuole su come effettuare il bilancio di competenze, come elaborare e analizzare i dati e gli elementi che afferiscono ai fenomeni di dispersione e di abbandono propri di quel territorio, come promuovere e sostenere buone pratiche; - Raccogliere e diffondere informazioni derivanti da banche dati relativi al mercato del lavoro, alla normativa sul lavoro, ai progetti europei in tema di scambio d esperienze formative; - Essere punto di raccolta e di raccordo con il territorio per le istanze e i bisogni riguardanti gli interventi di riorientamento. Obiettivi del G.R.O. - Migliorare le possibilità di scelta individuale all interno di un quadro definito di criteri; - Potenziare le competenze che tendono a garantire la possibilità di un efficace e produttivo inserimento nello studio o in ambienti di lavoro diversificati e in contesti spesso in evoluzione; - Offrire opportunità di crescita e maturazione della personalità degli studenti per aiutarli a riconoscere e a comunicare le proprie capacità ed aspirazioni, per indurli progressivamente a tratteggiare un loro personale progetto di inserimento professionale. Compiti del G.R.O. o Portare a sistema e rendere operativa la rete dei soggetti istituzionali e degli altri attori del sistema per realizzare un piano territoriale integrato di area per l orientamento e la formazione; o Utilizzare le strutture esistenti nel territorio: scuole, CTP, Centri EDA, locali messi a disposizione dagli Enti locali e Regionali, Agenzie del Lavoro, ecc.; o Predisporre un piano per l informazione e per l attività di sportello e di consulenza; o Predisporre piani specifici per l accoglienza; o Strutturare percorsi di formazione per sensibilizzare i docenti all uso della didattica orientativa indirizzati all espansione dell orientamento formativo, coinvolgendo proficuamente la realtà universitaria; o Attivare piani per il bilancio delle competenze mirati alla individuazione di competenze formali ed informali; o Programmare, ove necessario, percorsi per favorire il rientro nel ciclo dell istruzione e/o formazione; o Organizzare specifiche esperienze di apprendimento in stage o tirocinio aziendale; o Pianificare successive azioni di orientamento al lavoro utilizzando sia le risorse informative tradizionali, sia attraverso l uso di data base costruibili dalle risorse on-line di rete: Isfol, Sistema Excelsior sulle previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali, Sistema Polaris che comprende la ricerca d aziende ed opportunità di stage, raccolta candidature e curricoli studenti, banca dati tirocini ["borsino telematico"] per l incontro domanda-offerta, diffusione di manualistica, 2

3 o modellistica e strumenti di supporto per l organizzazione, la gestione e la valutazione dei tirocini. Coinvolgere nel processo di Orientamento: a) le famiglie dei giovani studenti attraverso: - I forum provinciali delle famiglie; - Le associazioni dei genitori; - Le diverse rappresentanze dei genitori nella scuola. b) gli studenti attraverso le loro rappresentanze; c) le università; d) operatori dell Orientamento non formale; e) imprenditori o titolari d aziende produttive; f) gli enti locali e/o le agenzie territoriali preposte. Strumenti e Strategie Operative del G.R.O. - Protocolli d intesa territoriali; - Accordi di rete territoriali (messa in comune delle risorse umane, professionali, strumentali e strutturali ); - Adozione di linee generali di progettazione condivise tra tutti i soggetti istituzionali; - Integrazione dei sistemi di istruzione formazione orientamento; - Stesura e messa a punto di specifici progetti di formazione e/o d istruzione con possibilità di rientro degli adulti o dei drop - out; - Gestione condivisa dei percorsi con azioni di accompagnamento orientativo; - Conduzione di colloqui informativi; - Realizzazione di un repertorio delle figure professionali a banda larga secondo il modello della Regione Toscana; - Predisposizione di modelli per il bilancio delle competenze (formali ed informali) comunque acquisite; - Preparazione di modelli per l assistenza psicologica e motivazionale; - Predisposizione di modelli di Patto Formativo; - Realizzazione di repertorio degli ADA (aree di attività); - Progettazione di Unità Formative Modulari tipo : schemi descrittivi e percorsi modulari; - Organizzazione di Unità Formative Capitalizzabili : schemi descrittivi e sistema di capitalizzazione. Aspetti metodologici - Condurre colloqui individuali di accoglienza, il cui scopo è quello di informare lo studente/lavoratore (cittadino studente lavoratore) del significato della raccolta dei dati di anamnesi, finalizzati successivamente alla sottoscrizione di un contratto per lo svolgimento del bilancio delle competenze; - Condurre colloqui informativi, incontri periodici autobiografici e narrativi per stimolare l attaccamento al sé, valorizzando la persona attraverso la storia personale e motivando alla rinascita; - Individuare aree contenutiste ed esperienziali che siano fortemente motivanti all interno di un contesto sociale difficile e pronto a scegliere l illegalità; - Stimolare e sostenere l uso presso le scuole del Problem Solving come metodo d approccio alla individuazione di soluzioni. - Studiare ed approfondire i ruoli sociali in relazione alle attività lavorative; - Individuare offerte formative flessibili (non possono essere rigide né definite per sempre) secondo linee generali concordate a livello regionale, risultato di un lavoro di rete; - Stimolare e sostenere approcci formativi che evidenzino gli aspetti della complessità del mondo lavorativo ed i nuovi nessi che la complessità ha indotto nelle relazioni sociali; 3

4 - Creare repertori,in forma mirata, per l acquisizione di competenze spendibili in più ambiti lavorativi; il ché implica scelte di ambiti formativi con valenza trasversale; - Attivare accordi con imprese e soggetti pubblici per realizzare stage o tirocini per valutare aspetti specifici delle carriere lavorative, mirando a creare opportunità per i giovani che potranno così misurare l aderenza dell eventuale loro scelta al loro sentire, rispetto ad un progetto personale di vita; Organizzazione sistemica: Vedi Allegato 1 Riferimenti normativi o Documento della Commissione Europea del Memorandum sull istruzione e la formazione professionale o Risoluzione del C. d Europa del sul rafforzamento delle politiche, dei sistemi e delle prassi in materia di Life long learning ; o Quadro unico europeo (EUROPASS) per la trasparenza delle qualifiche e dei titoli per l apprendimento permanente Decisione C.E. 2241/ ; o Raccomandazione U.E. del Quadro Europeo delle Qualifiche e dei titoli per l apprendimento permanente QEF (Qualify European framework); o Raccomandazione U.E. del relativa alle competenze chiave per l apprendimento permanente; Normativa nazionale o Legge 496/94 istitutiva presso il Ministero della Pubblica Istruzione dell Osservatorio sulla dispersione scolastica; o C.M. 257/94 inerente le linee metodologiche e operative per la progettazione delle attività di prevenzione e recupero della d.s.; o Direttiva MPI 487/97 relativa all orientamento delle studentesse e degli studenti, promuovente la concertazione degli interventi a livello territoriale; o Legge 440/97 relativa all istituzione del fondo dell Istituzione scolastica per l arricchimento e l ampliamento dell Offerta formativa; o D.lgs. 112/98 che conferisce funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle Regioni (v. legge 59)/97)concernente l istruzione scolastica e la formazione professionale; o DPR 275/99 in materia di Regolamento dell autonomia delle istituzioni scolastiche ; o Legge 144/99 riguardante l obbligo di frequenza di attività formative fino al compimento del 18 anno di età, con possibilità di essere assolto in percorsi integrati di istruzione e formazione: a) nel sistema d istruzione scolastica b) nel sistema della formazione professionale di competenza regionale c) nell esercizio dell apprendistato o D.M. 323/99 Regolamento riguardante norme per l attuazione urgente dell elevamento dell obbligo scolastico ; o Provvedimento del 2/3/2000 della Conferenza unificata Stato Regioni e DPR 257/200 in materia di obbligo di frequenza di attività formative fino al compimento del 18 anno di età; o Legge 53/2003 sulle norme generali sull istruzione e dei livelli essenziali di prestazioni in materia istruzione e formazione professionale; o D.M. 9 Settembre 2004 relativo alla costituzione del Comitato Nazionale sull Orientamento ; o D.lgs. 59/2004 sul riordino del sistema d istruzione della scuola dell infanzia e del primo ciclo; o O.M. 87 del riguardante norme concernenti il passaggio dal sistema della formazione professionale e dall apprendistato al sistema d istruzione (v. legge 144/99 art. 68; o D.lgs. 76/2005 inerente la definizione delle norme generali sul diritto dovere all istruzione e formazione (art. 2 c. 1 legge 53/2003); 4

5 o D.lgs. 77/2005 inerente la definizione delle norme generali relative all alternanza scuola lavoro (art. 4 legge 53/2003); o Legge 1 dell riguardante Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d istruzione secondaria di II grado, a modifica della legge 425/97 all art. 1 c. 1 o D.lgs attuativi della legge 1/2007: - 262/2007 Valorizzazione delle eccellenze; - C.M. 28/2007 Esame di stato del primo ciclo; - n 21/2008 Orientamento all Università; - n 22/2008 Orientamento al lavoro; - Nuovo Obbligo dell Istruzione: a) legge 296/2006 art. 1 c. 622 l. finanziaria; b) D.M. 139/2007 Norme su adempimento obbligo d Istruzione; c) D.I. 29/2007 indicazione per l elaborazione dei curricoli per la scuola dell infanzia e del primo ciclo. o Normativa sul recupero dei debiti formativi. Per il coordinamento Regionale Il referente Giuseppe Riccioli 5

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