Primo riniiovo dell'accordo relativo al Comitato Aziendale Europeo Enel

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1 Primo riniiovo dell'accordo relativo al Comitato Aziendale Europeo Enel Roma, 161dicembre I'ENEL S.p.A., rappresentata dai sigg.: Massimo Cioffi, Mario Gorga, Roberto Crivelli, Cristina Cofacci, Simona Campanelli, Emanuela Preiti, Lorenzo De Santis, Filippo Accettella Tra Il Comitato Aziendale Europeo Enel, i cui componenti sono stati nominati o eletti in conformità con le leggi nazionali di recepimento della Direttiva 94145lCE della Comunità Europea e ai sensi del11i4ccordo costitutivo del CAE Enel 5 dicembre 2008, nella persona dei dei sigg.: Francesco Fontanelli, Pietro Prevedoni, Isabella Masciarelli, Carmelo Fichera, Antonio Losetti, Luigi Sedran, Massimo Galluzzo, Mario Marras, Santho lorio, Luigi Campana, Daniele Aquilea, [lonato Palomares, Isabel Benitez, Josep Borras, Xavier Aubia, Ludovit Hacaj, Robert Novotny, Jan Stenko, Tudor Marin, Florin Bucheru. EPSU, rappresentata dai sigg.: Jan Willem Goudriaan EMCEF, rappresentata dai sigg.: Sylvain Lefebvre da ora rict-iianiate nel testo come "Parti" \ / Pream bolo La dimensione operativa e strategica del Gruppo Enel si è estesa in questi ultimi anni a livello internazionale, in un costante processo di crescita che ha consolidato e reso effettiva?- la natura di "impresa di dimensioni comunitarie", ai sensi dell'art. 2, C. 1 lett. b) Direttiva / CE, intesa a migliorare I diritto ailinformazione e consultazione dei lavoratori11 I. /' h attraverso l'istituzione di un Comitato Aziendale Europeo (di seguito denominato CAE). 2 $1 In tale coritesto Enel intende confermare i caratteri distintivi del proprio sistema di relazioni industriali, estendendo i processi di Informazione e Consultazione con i lavoratori e i loro rappresentanti a tutte le Società dylqruppo operanti nell'ambito comunitario. l

2 Appartienc;? infatti alla cultura aziendale Enel un sistema di relazioni industriali di alto profilo, che conse!nte ai rappresentanti dei lavoratori di esprimere le proprie valutazioni e proposte in ordine alle! strategie aziendali, nell'ottica di ricercare ogni possibile convergenza tra le Parti, nella distiriizione dei rispettivi ruoli e delle relative responsabilità. Le Parti condividono che l'ulteriore crescita e operatività in un mercato sempre più competitivio può essere rafforzata, nel rispetto delle diversità di culture e tradizioni nazionali, dalla diffusione del metodo del confronto, del dialogo e della partecipazione dei lavoratori, quale strumento strategico per gestire il cambiamento e le sfide sempre più impegnative che il Gruppo isi troverà ad affrontare. Il Comitato Aziendale Europeo Enel è congiuntamente considerato dalle Parti uno strumento essenziale! per la graduale estensione e rafforzamento di un dialogo sociale aziendale "pienamerite fiduciario" e di "alta qualità", che coinvolga i lavoratori e i loro rappresentariti sugli obiettivi economici, sociali e strategici dell'impresa, sintetizzati nella nuova mission Enel di generare e distribuire valore nel mercato internazionale dell'energia, operando al servizio delle comr:~nità, nel rispetto dell'ambiente. Premesso che: la Direttiva 1994/45CE, riguardante l'istituzione di un Comitato Aziendale Europeo (CAE) o di un'a procedura per I'informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi (di imprese di dimensioni coniunitarie, ha per obiettivo il miglioramento del diritto all'inforimazione e alla consultazione dei lavoratori; la suddetta direttiva stabilisce che, in conforrriità del principio dell'autonomia delle Parti, spetta ai rappresentanti dei lavoratori e alla Direzione dell'impresa o dell'impresa che esercita il controllo di un gruppo determinare mediante accordo scritto (di seguito Verbale di accc~rdo) la natura, la composizione, le attribuzioni, le modalità di funzionamento, le procedi~re e le risorse finanziarie del CAE; il pi-intc~ 17 della Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori stabilisce tra l'altro che "occorre sviluppare I1informazione, la consultazione e la partecipazione dei 1avoratc:)ri secondo modalità adeguate, tenendo conto delle prassi vigenti nei diversi Stati r J*' membrill; che la Carta prevede che 'ciò vale in particolare nelle imprese o nei gruppi che hanno stabilimenti o imprese situati in più Stati membri"; l'art. 27' della Carta dei diritti fondamentali delllunione Europea ribadisce che "Ai lavoratori o ai loro rappresentanti devono essere garantite, ai livelli appropriati, l'informazione e la c~nsult~azione in tempo utile nei casi e alle condizioni previsti dal diritto comunitario e dalle legislarrioni e prassi nazionali"; i..

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