Gorizia Europa. La trama dell acqua e del verde. Documento del PD per Gorizia. Emergenza richiedenti asilo. Foto di gruppo: le schede degli alunni

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1 Circolo di Gorizia e San Floriano 1/15 Gorizia Europa La trama dell acqua e del verde Documento del PD per Gorizia Emergenza richiedenti asilo Foto di gruppo: le schede degli alunni

2 in questo numero: Il PD e il futuro della città di Gorizia: presentate le proposte alla Presidente Serracchiani Nonostante il Sindaco Marco Rossi L ordine del giorno del PD isontino sull immigrazione Profughi: ma il Sindaco dice solo NO e non propone alternative Vincenzo Compagnone Una Provincia per la cultura Federico Portelli 18 Crollo delle presenze turistiche nelle strutture ricettive Giuseppe Cingolani 18 Giorgio Brandolin: sintesi del lavoro parlamentare Cooperativa Arcobaleno: Intervista al Presidente Alessandro Marini Giacomo Giolo Imbratto ergo sum : poco artisti di strada e molto imbrattatori seriali Enzo Dall Osto Foto di gruppo Lucia Pillon 10 Laura Fasiolo: sintesi del lavoro parlamentare 23 Transalpina: intervista breve alla sen. Laura Fasiolo Garantire servizi di qualità negli ospedali isontini Giuseppe Cingolani E Legge la riforma delle autonomie locali: le opportunità per Gorizia La trama dell acqua e del verde nella piana goriziana Antonello Cian Luisa Codellia Giovani e salute mentale: giocare d anticipo Franco Perazza Quale futuro per il Polo Universitario Goriziano Daniele Ungaro Un anno di lavoro in Biblioteca: qualche amara considerazione Marco Menato Il Circolo dei Sardi a Gorizia: qualcosa di più di una semplice associazione Costanzo Pazzona 23 novembre 1943: la deportazione della Comunità ebraica di Gorizia I giovani caduti con la divisa austriaca: ancora nemici nella nostra città? Italico Chiarion 28 Iniziative PD Presso la sede del PD si trovano a disposizione le copie di Gorizia Europa in formato cartaceo L iscrizione può essere fatta presso la sede di Gorizia in viale d Annunzio, 15 orario e dal lunedì al venerdì tel: fax pdgorizia@gmail.com GoriziaEuropa Giornale del Partito Democratico di Gorizia Anno 8 - gennaio numero 1 - bimestrale Reg. Tribunale di Gorizia del 27/11/09 n. 08/2009 Redazione: Gorizia - viale D'Annunzio, 15 - tel Direttore responsabile: Marzio Lamberti Stampato in proprio 2 GoriziaEuropa n. 1/15

3 Presentate le proposte alla Presidente Serracchiani Il PD e il futuro della città di Gorizia Il 27 ottobre il Pd di Gorizia ha incontrato la Presidente della Regione Serracchiani per discutere sul futuro della città e sul suo rapporto con la Regione. La discussione si è basata su un documento proposto dal Segretario Bruno Crocetti precedentemente approvato dal Direttivo e successivamente integrato con gli elementi emersi durante l incontro. Il documento così completato è stato consegnato alla Presidente Serracchiani. Ecco il testo del documento. Per la terza volta in poco più di un secolo Gorizia deve riconvertire la sua economia e ridisegnare il suo ruolo nel contesto regionale. Se essa nulla ha potuto di fronte alle grandi trasformazioni del proprio tessuto socio-economico e geopolitico conseguenti alle due guerre mondiali, è però vero che la sua classe dirigente - non solo i politici - non ha saputo prepararsi per tempo ai grandi cambiamenti legati all allargamento ad est dell Unione Europea, le cui avvisaglie erano ben note già una quindicina di anni or sono. Si è invece illusa che la sua struttura economica, basata in gran parte sul commercio, sul pubblico impiego, sui servizi di area vasta, sulla presenza militare e sui vecchi strumenti di sostegno (ZF, Fondo Gorizia ecc.),avrebbe potuto reggere per chissà quanto altro tempo. Salvo accorgersi, come risvegliandosi da un sogno, che il commercio moriva sotto i colpi dei centri commerciali al di qua e al di là del confine, i grandi servizi (e, quindi, buona parte dei posti pubblici) venivano razionalizzati trasferendone la direzione e la gestione, i militari abbandonavano la soglia di Gorizia e le provvidenze statali si scontravano con le direttive UE sulla concorrenza. Non nascondiamo, quindi, le responsabilità della città; ma crediamo di poterle condividere con le Amministrazioni regionali che si sono succedute nell ultimo decennio ed anche con una parte della Provincia Isontina, che ben poca solidarietà hanno dimostrato nei confronti di una città e di un territorio in così evidenti difficoltà. Oggi occorre però lasciarci alle spalle le recriminazioni del passato e ragionare, ci auguriamo con il concorso della Regione, sulle possibili soluzioni per il rilancio del ruolo di Gorizia e per farla uscire dalla difficile situazione economica, che rischia di non essere una semplice contingenza. Appellandoci anche ai segnali positivi che la nuova Giunta regionale ha mandato, svincolandoci dalla logica di area vasta triestinocentrica in campo sanitario, ed anzi allargando le strategie di settore alla Bassa friulana, e riconoscendo il ruolo strategico dei programmi di cooperazione con la Slovenia ed il ruolo del GECT GO nelle strategie di collaborazione. Gorizia, infatti, può ricollocarsi nel panorama regionale solo allargando la sua sfera di influenza ai territori della vecchia Provincia, ad ovest come ad est. In particolare accompagnandoli verso una prospettiva di integrazione, ci auguriamo condivisa, con la Goriska e con il Carso sloveni, e mettendo le sue esperienze e le sue conoscenze a disposizione dell intero territorio regionale. I settori a più alta potenzialità di sviluppo sono, a nostro parere, la formazione, la logistica, l enogastronomia ed il turismo; senza dimenticare il comparto industriale dal quale, pur orfano dei settori tradizionalmente trainanti, come il dolciario, il tessile e il metalmeccanico, non si può prescindere per creare lavoro. FORMAZIONE E RICERCA C è stato un periodo felice, e ricco di risorse, in cui le due Università regionali hanno istituito a Gorizia corsi di laurea innovativi per la nostra Regione (Scienze internazionali e diplomatiche, Relazioni Pubbliche, DAMS, Mediazione interlinguistica) alcuni dei quali reggono oggi a fatica e con un livello qualitativo decrescente, e per di più in concorrenza tra loro, ed altri sono in esaurimento o già chiusi. C è stata, poi, la recente inaugurazione del corso di laurea in architettura, favorito più che altro dalla mancanza di spazi a Trieste, che è comunque quello che, oggi, favorisce la maggior integrazione tra le attività didattiche e di ricerca e la realtà cittadina. E poi insediata a Gorizia una sede dell Univerza Nova Gorica, con un corso di laurea in discipline ambientali, che, oggi, rischia di essere trasferito a Nova Gorica- Vipava, e con una facoltà di arte e discipline digitali. La presenza, seppur non consolidata anche a causa delle limitazioni alla delocalizzazione delle facoltà imposta dalla legge Mussi, dei tre Atenei, ma anche di Istituti di ricerca come il Polo tecnologico di AREA Science Park, l ISIG, l ICM non può non essere vista, anche a livello regionale, come una grande occasione per integrare l alta formazione; chiediamo quindi il sostegno della Regione per favorire una definitiva integrazione tra le tre università, nell ottica di fondare a Gorizia un Centro internazionale di studi universitari che appunto nei rami delle Scienze umane e del territorio e dell ambiente abbia i suoi punti forti. Il primo potrebbe essere implementato con master sul management pubblico (una sorta di Scuola superiore di Pubblica Amministrazione) e sulla gestione dei fondi comunitari, tenuti in lingua inglese e rivolti all intero Triveneto da un lato ed all Est Europa dall altro. Il secondo potrebbe essere la sede più adatta per ricondurre ad unitarietà i programmi di ricerca, ad esempio, sull Isonzo convogliandovi le risorse che la pletora di enti e istituzioni, Regione compresa, investono su programmi non sempre coordinati fra loro. E, opportunamente integrato con materie di carattere economico, per affrontare in modo sistematico, a favore dell intero territorio regionale e della Slovenia, i molti aspetti dell agroalimentare. Non manca la disponibilità delle istituzioni goriziane a sostenere economicamente il progetto e non mancano gli spazi fisici (c è anche un Conference n. 1/15 GoriziaEuropa 3

4 Center nuovo di zecca e largamente inutilizzato), anche attraverso il riuso di alcuni contenitori ormai dismessi, come le vecchie sedi ospedaliere, che consentirebbe la realizzazione di un campus universitario per l offerta residenziale a studenti italiani e stranieri. Veduta aerea della zona del Valico di Sant Andrea LOGISTICA Si è fatto un gran parlare, negli ultimi anni, del miglior utilizzo dell Autoporto, senza ormai prospettive nel perimetro stretto delle attività legate al confine. Spiace che il tentativo di riconversione, almeno parziale, della struttura a centro logistico con la proposta di ampliamento del raccordo ferroviario proposta in ambito GECT non abbia trovato spazi di finanziamento: la realizzazione di due lunette, una in territorio italiano e una in territorio sloveno (quest ultima già prevista nei piani delle ferrovie slovene) e di un nuovo binario in connessione con l autoporto di Vrtojba permetterebbero il riuso completo della ferrovia e agevolerebbero le manovre e gli scambi dei treni sia da Udine che da Monfalcone verso Sezana o Jesenice. In prospettiva futura la Regione avrebbe due passanti strategici verso l est e verso i Balcani: Gorizia e Villa Opicina. In caso di incidenti o guasti sulle linee si permetterebbe uno switch tra i due passanti in tempi rapidi. Inoltre in una visione strategica di collaborazione dei porti del Nord adriatico tra Rovigo -Venezia - San Giorgio di Nogaro - Monfalcone -Trieste-Capodistria e Fiume il potenziamento delle due linee garantirebbe una migliore specializzazione dei singoli porti, retroporti e favorirebbe l insediamento di nuove attività produttive sul territorio. La migliore interconnessione permetterebbe inoltre di potenziare e ottimizzare i traffici verso la Russia e l est europeo a favore delle aziende già presenti. Giova in particolare richiamare l interesse espresso in più occasioni dagli investitori esteri, ed in particolare dalla Cina, che si sta interessando proprio a questa area. La SDAG ha inoltre un programma di potenziamento dell attività di servizio al trasporto, esteso tanto all area autoportuale che a quello della Stazione confinaria, attraverso la realizzazione di strutture, attrezzature e impianti (parcheggi custoditi, aree commerciali e di ristoro, officine, internet-point ecc.) che incentivino la sosta breve degli autotrasportatori (ma anche dei turisti), che dimostrano di preferire ancora il passaggio per Gorizia ad altri transiti confinari. Da questo punto di vista è utile ricordare che il breve tratto stradale che attraversa la Stazione confinaria è classificato come strada extra-urbana e non come autostrada, nonostante connetta due bracci autostradali al di qua e al di là del confine) ed è conseguentemente svincolato dai limiti di queste ultime. Chiediamo quindi che la Regione predisponga al più presto un Piano regionale della logistica e delle infrastrutture definendo il ruolo dell Autoporto e della Stazione confinaria di Gorizia (da mera area doganale ad area per il servizio al trasporto) e le interrelazioni tra di esse e gli altri terminali regionali, nel cui ambito esaminare l interesse strategico generale verso questa soluzione, al fine di attivarsi presso le autorità nazionali e slovene per verificarne la fattibilità. ENOGASTRONOMIA E TURISMO Sono settori fortemente correlati fra loro, essendo il primo uno dei motori dei movimenti turistici. Il settore vitivinicolo è, nelle nostre zone, già sufficientemente consolidato; manca una definitiva integrazione con il Brda sloveno, i cui prodotti hanno ormai raggiunto livelli qualitativi paragonabili ai nostri, per le gelosie dei produttori e la difficoltà, per l appartenenza a zone vinicole diverse, di estendere il marchio. Ma anche per altri prodotti tipici delle nostre terre andrebbe facilitata la coltivazione, favorendo il riutilizzo dei terreni lasciati incolti. Chiediamo che la Regione organizzi un tavolo di confronto su questi temi, e sia disponibile ad investire risorse economiche, ma soprattutto umane, in questa direzione. Come chiediamo che essa organizzi meglio di quanto oggi non sia la promozione turistica, verificando l efficienza e l efficacia dei vari Consorzi Turistici, ed i particolare di quello di Gorizia e l Isontino. La Provincia di Gorizia sta inoltre ragionando da qualche tempo sull implementazione dei percorsi ciclo-turistici che dovrebbero collegare l Isontino con il Friuli, il Veneto, la Carinzia e la Slovenia in un continuum che consenta di portare fino a noi le centinaia di migliaia di cicloturisti che, muovendosi dall Europa centrale e settentrionale, percorrono quest ultima arrestandosi al nostro confine. Si tratta di un flusso che alimenta un economia di qualche milione di Euro, di cui il territorio regionale, e l Isontino in particolare, non raccolgono che poche briciole. La Regione non è qui chiamata a 4 GoriziaEuropa n. 1/15

5 Il Pipistrel Panthera che sarà costruito nello stabilimento di Gorizia essere regista delle iniziative, che spettano principalmente alle Istituzioni ed agli operatori economici locali; potrebbe però sostenere il sorgere di attività di servizio al cicloturista, nel settore della ristorazione, della ricettività e dei servizi, con incentivi o sgravi mirati che favoriscano l iniziativa privata nel settore. Abbiamo poi accennato prima all Isonzo, dal punto di vista dei problemi legati alla difesa ambientale. Ma l Isonzo è anche un fiume di grande interesse paesaggistico, e Italiani e Sloveni hanno capito che può diventare un ulteriore occasione di sviluppo turistico, legato appunto all ambiente, alla storia, all enogastronomia, alle attività sportive. Oltre confine si stanno già muovendo da qualche anno, da noi tutto tace. Purtroppo quando c è di mezzo un fiume, tanto più se il suo corso è transfrontaliero, i soggetti che concorrono nelle decisioni sono decisamente troppi: la Regione, che fortunatamente ha centralizzato in un unica Direzione le diverse problematiche, l Autorità di Bacino, la Commissione mista per l Idroeconomia (a quando la sua chiusura?), l Institut za vode della Repubblica Slovena, i Comuni... Infine qualche parola sulla microeconomia turistica della città. Gorizia, a parte il glorioso passato austriaco, non è mai stata, in sé, area di particolare attrattiva per il turismo tradizionale. Oggi, però, si stanno sempre più sviluppando forme di turismo alternative, che vedono anche nei piccoli centri mete interessanti. A questo tipo di turismo Gorizia offre caratteristiche ideali: la qualità urbana e dell ambiente circostante, quella del vino e della cucina tradizionale, mix di culture gastronomiche mitteleuropee, la vicinanza al mare, alle montagne ed alle città d arte. Anche qui, però, la scarsa propensione ad intraprendere dei Goriziani non ha consentito un vero sviluppo, affidato a singole iniziative, anche meritevoli, ma scoordinate tra loro. E la Regione non può certo surrogare l inerzia locale. Un tema su cui la Regione potrebbe intervenire efficacemente è però quello della rivitalizzazione del Centro storico, quasi completamente riqualificato ma pressoché deserto perché privo di elementi di attrattività. Finisce così che esso riprende vita solo in occasione dei tradizionali eventi goriziani, in particolare di Gusti di frontiera, per poi spegnersi immediatamente alla loro chiusura. Una delle ragioni, sostenuta specialmente dai commercianti, è il costo eccessivo degli affitti. Se così è, la Regione potrebbe favorire gli insediamenti di attività commerciali, locali gestiti da gruppi di giovani che si occupano di arti visive, musica o poesia, artigianato artistico, botteghe antiquarie ecc., con finanziamenti che sostengano, per almeno due anni, gli oneri di locazione e arredamento dei locali sfitti dei Centri storici a fronte di un programma di iniziative rivolte a vitalizzare il contesto urbano. INDUSTRIA Il comparto industriale è in crisi in tutto il Paese, immaginiamoci in una realtà già non particolarmente sviluppata come quella goriziana. Eppure vi sono spazi per sviluppare un industria innovativa ed a basso impatto, ad esempio nel settore dell ambiente e delle energie rinnovabili. E chiaro che insediamenti di questo tipo non nascono dal nulla, ma devono essere preparati e sostenuti dalla ricerca applicata (e qui torna l ipotesi del Polo universitario) e dalla formazione tecnica e professionale. E da adeguati strumenti statali e comunitari che consentano un riallineamento delle aliquote fiscali con gli stati contermini almeno per i settori innovativi e tecnologici con molteplici effetti positivi: meno esborsi per CIG e altri ammortizzatori, meno disoccupazione giovanile e non, nuove imprese in settori trainanti e di nicchia, meno imprese che si trasferiscono all estero e quindi, a regime, maggior gettito fiscale.) Confidiamo poi che, nella riorganizzazione dei Consorzi industriali, la Regione dia più spazio ai progetti di sviluppo che alla gestione immobiliare delle ZI, individuando anche qui le possibili vocazioni del territorio, e valutando attentamente se l eventuale unificazione del Consorzio goriziano con quello monfalconese e dell Aussa Corso, più rivolti alla grande industria, sia utile in questa prospettiva. Chiediamo poi di conoscere le intenzioni della Regione nei confronti dell aeroporto Duca d Aosta, che secondo il piano del ministro Lupi potrebbe esserle trasferito. Il nostro aeroporto, al di là del suo valore storico, potrebbe infatti rivitalizzarsi dopo l insediamento della Pipistrel e di altre possibili iniziative industriali legate al volo, ma anche a servizio dei casinò sloveni, che hanno fortemente ridotto la loro attrattività per la contingenza economica generale, ma anche perché condizionati da un bacino di dimensioni limitate. L aeroporto Duca d Aosta, inoltre, considerato che la cosiddetta soglia di Gorizia è l unico valico di pianura delle Alpi e permette quindi il volo a lunghe distanze a velivoli senza motore, attrae gli amanti del volo libero dall est e dall Austria. La sua valorizzazione, integrata con le attività degli altri aeroporti turistico - sportivi della Regione, del Veneto e della Slovenia (Plezzo, Bled, Portorose, Ajdovscina) permetterebbe di creare un vero e proprio circuito per gli amanti di questa disciplina e favore degli operatori turistici locali. Il Comune di Gorizia aveva poi fatto a suo tempo una richiesta ad ENAC, totalmente disattesa, per ottenere una parziale concessione dell area per le attività di Protezione civile. Potremmo oggi ripensare a questa proposta, estendendola all intera Protezione civile regionale, per costituirvi la base di appoggio per i canadair in dotazione alla Regione ed alla Slovenia? Unificare il servizio antincendio boschivo dal mezzo aereo per entrambe le realtà sarebbe un altra occasione per integrare i servizi e conseguire obiettivi comuni di razionalizzazione e di risparmio. n. 1/15 GoriziaEuropa 5

6 Nonostante il Sindaco La disponibilità ad investire su Gorizia da parte della Regione fa i conti con l assenza di progettualità dell Amministrazione comunale. Il difficile rapporto tra la Giunta regionale e il sindaco Romoli. Marco Rossi, segretario provinciale del PD Nella mitologia costruita dal maggio dello scorso anno, dal centrodestra goriziano, la Regione in quanto governata dal centrosinistra con il PD in posizione di assoluta preminenza e il vicesegretario nazionale del partito a presiedere la Giunta è assurta a simbolo e causa di ogni mancanza che colpisca la città. Una mitologia costruita ad arte, in larghissima misura infondata ma che però si è giovata forse anche di una non efficacissima comunicazione del grado di attenzione riservata alla città dalla Giunta regionale. O forse dovremmo dire che l azione del PD locale è riuscita negli ultimi mesi a conquistare una rinnovata attenzione cui sono seguiti impegni (anche economici) importanti da parte della Regione. Di certo, sul piano della comunicazione, un po di chiarezza l ha portata l encomiabile iniziative dei tre assessori regionali Sara Vito (ambiente), Gianni Torrenti (cultura) e Loredana Panariti (lavoro e istruzione) che hanno tenuto sabato una conferenza stampa nel capoluogo isontino rivendicando l impegno dell Amministrazione regionale per la città e tutto il territorio provinciale. Con loro, i due Consiglieri regionali di maggioranza Alessio Gratton (Sel) e Diego Moretti (Pd). E le cifre snocciolate non mentono. Sul fronte ambientale l assessore Vito ha annunciato lo stanziamento di 700 mila euro a copertura degli oneri sostenuti dal ATO (l autorità d ambito per la gestione del servizio idrico integrato) per la depurazione del Corno, in attesa del completamento del depuratore in via di costruzione a Nova Gorica. Sul fronte sanitario, il riparto delle risorse aggiuntive stanziate dall assestamento di bilancio a luglio 2014 ha premiato l Azienda isontina, destinandole ben dieci milioni, ovvero un quarto dei complessivi 40 milioni assegnati in regione. Tra le voci più significative - sintetizzate nella tabella qui a fianco- è il progetto per il recupero di Villa Louise. Con i tre milioni stanziati per il recupero dell immobile situato in fondo a 6 GoriziaEuropa n. 1/15 Via Diaz di proprietà della Fondazione Coronini ma da tempo in stato di abbandono - e non a caso oggetto anche di una iniziativa del FAI per richiamare l attenzione su di esso - la Regione ha voluto rendere utilizzabile l immobile per farne un incubatore di imprese culturali. Una mitologia -quella promossa dal centrodestra goriziano- tutta costruita sul disfattismo e sull assenza di idee e che si alimenta facilmente dal contesto. Le finanziarie regionali dei contributi a pioggia, dei grandi investimenti per i quali bastava avere un consigliere regionale amico e i soldi arrivavano, sono un ricordo del passato. Oggi invece la logica è necessariamente quella della razionalizzazione delle spese. Che, evidentemente, talvolta finisce per colpire anche il nostro territorio. Sarebbe del resto poco serio affidarsi alla logica del tagliamo le spese, ma a casa degli altri. A fare la differenza, quindi, dovrebbero essere le idee. E qui vengono le note dolenti. Quelle che in sostanza l assessore Torrenti ha sintetizzato in quel nonostante Gorizia riportato dalla stampa a significare l assenza di un ruolo propositivo nell attuale Amministrazione comunale di centrodestra. Ma soprattutto ha sottolineato che la Regione ha un progetto per Gorizia e proseguirà in quella direzione. Progetto che vede la cultura e l apertura internazionale al primo posto. Nonostante Gorizia, appunto. La Regione per Gorizia Gli assessori Loredana Panariti, Sara Vito, Gianni Torrenti, in un momento della conferenza stampa ATO (autorità d ambito per il servizi idrico integrato): 700 mila euro a copertura dei costi di depurazione del Corno Università : il 30 per cento degli 800 mila euro stanziati dalla Regione per il Polo universitario di Gorizia Villa Louise :3 milioni di euro per il recupero strutturale della Villa e altri 4 milioni per il Piano industriale del nascente incubatore di imprese culturali èstoria : aumento del 40% delle risorse destinate al festival èstoria Azienda Sanitaria isontina : 10 milioni di risorse aggiuntive

7 Il segretario provinciale Marco Rossi: Necessario un riequilibrio geografico nella distribuzione della presenza dei richiedenti-asilo in Friuli Venezia Giulia L Assemblea provinciale del Partito Democratico ha approvato all unanimità l odg sull immigrazione come atto di indirizzo sulle politiche concernenti richiedenti asilo e immigrazione. Il PD fa proprio il Piano Torrenti, perché introduce una regia regionale e individua strutture medio-piccole diffuse sul territorio, ponendo a livello regionale il tema del riequilibrio geografico nella distribuzione dei richiedenti-asilo. Ciò significa che la pianificazione regionale consentirà di sgravare l Isontino dal sovraccarico di richiedenti-asilo. Nel corso dell assemblea la sen. Fasiolo e l on. Brandolin hanno confermato che dal 2015 saranno operative la nuova Commissione di Verona e la sezione di Padova, e che la Commissione richiedenti asilo di Gorizia avrà competenza solo sul Friuli Venezia L ordine del giorno del PD isontino sull immigrazione PREMESSO CHE Dai dati comunicati dall assessore regionale Torrenti, sono i richiedenti asilo ospitati nel territorio regionale: di questi, il 25% sono ospitati nel territorio della Provincia di Gorizia nonostante conti per poco più del 10 per cento della popolazione regionale: da ciò risulta evidente un forte squilibrio nella distribuzione attuale delle strutture di accoglienza e in ogni caso della collocazione dei soggetti La presenza a Gorizia dell unica Commissione richiedenti asilo competente per il Triveneto ha determinato un flusso costante ed eccessivo di profughi verso il capoluogo isontino, non adeguatamente gestito dalla Prefettura locale né tanto meno dalla locale amministrazione comunale di centrodestra, arroccata su posizioni pregiudizialmente ostili alla soluzione della situazione e che non perde occasione di fare di un problema di cui non possono essere trascurati i rilevantissimi profili sociali e umanitari, invece, uno strumento di propaganda politica La presenza del CARA di Gradisca, con oltre 200 ospiti in una cittadina di circa 6 mila abitanti, comporta un insostenibile impatto sociale sulla comunità, così come evidenziato nell audizione del Sindaco di Gradisca presso il Comitato parlamentare per l attuazione degli Accordi di Schengen a luglio, e come sostenuto dall ordine del giorno Sulla definitiva chiusura del C.I.E. e sul non ampliamento del C.A.R.A di Gradisca d Isonzo approvato dal Consiglio provinciale il 16 luglio u.s. e da numerose amministrazioni comunali di centrosinistra dell Isontino La c.d. emergenza profughi non riveste carattere di emergenzialità ma richiede, semmai, un approccio complessivo al problema, sul piano della gestione dei flussi e dell accoglienza nonché sul piano normativo PRESO ATTO CHE Il decreto 119/2014 ha previsto l aumento delle 10 attuali Commissioni richiedenti asilo fino ad un massimo di 30, e che risulta già nominato il presidente della Commissione richiedenti asilo di Verona e Padova; L Assessore regionale Torrenti ha predisposto un Piano Accoglienza Profughi, illustrato agli amministratori del PD sabato 29 novembre, che prevede una regia regionale e il coinvolgimento volontario delle amministrazioni comunali al fine di individuare un congruo numero di nuove strutture ospitanti di dimensione medio-piccola sul territorio regionale, con particolare attenzione a quei territori che oggi ospitano un numero più limitato di richiedenti asilo CHIEDE CHE Si confermi e si vigili sulla non riapertura del CIE di Gradisca, su cui ha positivamente risposto il Governo in sede parlamentare, e sul non ulteriore ampliamento del CARA visto il sovraffollamento della struttura e la già precaria situazione attuale Si acceleri il più possibile l avvio effettivo dell attività della Commissione richiedenti asilo di Verona Si uniformino le normative a livello comunitario che regolano l attribuzione dello status di rifugiato e, in generale, la normativa in materia di immigrazione. A tal proposito si sottolinea che la situazione attuale mostra il sostanziale fallimento dell impostazione ideologica della legge Bossi-Fini Si snelliscano le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato Si stanzino a livello nazionale risorse adeguate per l incremento del numero di progetti SPRAR per l accoglienza dei rifugiati, eventualmente anche con risorse regionali, anche al fine di superare l ostacolo rappresentato dal cofinanziamento da parte degli enti locali Si verifichi una strategia inclusiva dei profughi richiedenti asilo con il territorio, sia nei progetti SPRAR che nelle strutture simili al CARA. Non risulta sufficiente una politica abitativa ma serve una vera attività di inclusione sociale per non far cadere coloro che vengono accolti in un automatica situazione di ghettizzazione Sia considerata prioritaria la calendarizzazione di una proposta di legge regionale che consenta non solo di affrontare la gestione dei flussi di richiedenti asilo, ma di favorire anche una politica di integrazione dello straniero al fine di attenuare l impatto sociale del fenomeno migratorio sulle comunità locali contestualmente considerando il fenomeno migratorio anche come una opportunità e l integrazione come un valore della nostra Democrazia. A tal proposito si sottolineano gli effetti nefasti prodotti in questi anni dall abolizione da parte della giunta Tondo della normativa (l.r. 5/2005, c.d. legge Antonaz) approvata dal centrosinistra durante la giunta di Riccardo Illy Le amministrazioni comunali si impegnino a dare disponibilità all attuazione del Piano regionale di accoglienza proposto dall Amministrazione regionale CONSIDERA POSITIVAMENTE La presentazione di un Piano da parte dell Amministrazione regionale L intendimento espresso dall assessore Torrenti di dare atto anche a una progressiva riduzione nell utilizzo del Cara di Gradisca proprio a seguito dell avvio a regime del Piano che la Regione sta definendo n. 1/15 GoriziaEuropa 7

8 Gorizia non può diventare la città dei profughi......ma il Sindaco dice solo NO e non propone alternative Vincenzo Compagnone Il problema numero 1, quando ci si accinge a fare il punto sull emergenza-profughi a Gorizia, sapendo che il servizio non sarà pubblicato immediatamente, è sempre lo stesso: avvertire il lettore che quanto troverà scritto da qui in avanti potrebbe essere stato superato dagli eventi. Da tre mesi, infatti, lo scenario è in continua, quotidiana evoluzione, occupando costantemente le prime pagine dei quotidiani locali (con riflessi spesso aspramente polemici nel blog e sui social network) senza che s intraveda una soluzione definitiva, un piano concreto d accoglienza e non l affannoso rincorrersi di misure-tampone o di buoni propositi Nel momento in cui scriviamo Gorizia ospita poco più di 200 richiedenti asilo, provenienti quasi esclusivamente dall Afghanistan e, in misura minore, dal Pakistan. Il Nazareno, vale a dire il complesso di Straccis gestito dalla Caritas attraverso la cooperativa Mosaico, fornisce vitto e alloggio a 150 profughi. Il 20 dicembre è stata firmata la convenzione con la Prefettura (35 euro al giorno per ciascun ospite, dei quali 2,5 di pocket money che va in tasca all immigrato) per l ampliamento della capienza della struttura. L accordo scadrà il 31 marzo dopodiché sarà indetta una nuova gara. Va rimarcato che un piccolo numero di richiedenti asilo si trovano al dormitorio della Caritas di Piazzutta. Quaranta profughi alloggiano all hotel Internazionale di via Trieste, i cui proprietari come si ricorderà avevano messo a disposizione per un periodo di tempo limitato l ex concessionaria Lancia di via Trieste quando si era trattato di togliere dalle rive dell Isonzo, per il sopraggiungere del freddo e delle intemperie, un congruo numero di profughi. La convenzione relativa all albergo della famiglia Godina scadrà il 31 dicembre. Complessivamente, Gorizia e Gradisca d Isonzo (dove 205 immigrati sono ospitati dal Cara) accolgono 416 dei 431 profughi sul territorio provinciale. Da pochi giorni il comune di San Canzian d Isonzo, unico tra gli altri 23 dell Isontino, ha trovato il modo di dare ospitalità ad altri 15, in un ex centro per tossicodipendenti situato nella frazione di Terranova. Il punto è che, nonostante il direttore della Caritas, don Paolo Zuttion, martelli gli ospiti del Nazareno affinché dissuadano i 8 GoriziaEuropa n. 1/15 Per porre un argine all emergenza-profughi, tre condizioni 1) seconda commissione a Verona Il Governo deve affrettarsi, come è stato promesso, a istituire una seconda commissione a Verona, con sede distaccata a Padova. In tal modo quella di Gorizia verrebbe sgravata di una congrua mole di lavoro e i tempi biblici di disbrigo delle pratiche si ridurrebbero, così come l afflusso in città degli immigrati. 2) centro d accoglienza hub Il Nazareno assolva alla propria funzione di centro d accoglienza hub finchè tale commissione non sarà costituita dopodiché la presenza di profughi venga progressivamente alleggerita. 3) accordi siglati in Provincia e in Prefettura In parallelo devono trovare concretezza anche gli accordi siglati in Provincia e in Prefettura, di modo che tutti, o almeno buona parte, dei Comuni isontini accolgano delle quote d immigrati, anche sotto la regia della Regione dalla quale, a sua volta, ci si attendono interventi più tangibili. loro connazionali dal venire a Gorizia dove ormai non sembra esserci obiettivamente più posto per i profughi, questi continuano ad arrivare. Magari alla spicciolata, magari 4-5 al giorno, ma il flusso non si arresta. E così si verificano situazioni ai limiti dell assurdo, come il blitz di alcune associazioni di volontariato che nei giorni scorsi sono andate a prelevare nottetempo una cinquantina di richiedenti asilo che si erano ammassati al Parco della Rimembranza trasportandoli in auto in alcune sistemazioni di fortuna. Gente come ha riferito poi don Zuttion che non si lavava da un mese, portatori di scabbia e potenzialmente di malattie infettive. Come quando si trattò di sgomberare le rive dell Isonzo, c è voluta una missiva urgente da parte del Dipartimento di prevenzione dell Ass 2 che lanciava l allarme sanitario, per indurre il Comune a togliere la testa dalla sabbia, quasi che il problema non lo riguardasse, ed emanare la cosiddetta ordinanza anti-bivacco (che brutto termine, bivacco:sarebbe stato meglio definirlo abbandono di persone al freddo e sotto la pioggia ) in seguito alla quale il Prefetto Zappalorto ha rotto gli indugi e ha sottoscritto l ampliamento del Nazareno fino a quel momento congelato evidentemente per non suscitare le ire del sindaco Romoli. Sindaco Romoli che ha sicuramente ragione quando dice che Gorizia ha già dato in tema d immigrazione e non può diventare la città dei profughi. Ma sbaglia quando non propone alternative, dà l impressione di leggere un problema così complesso (come tutto il centro-destra, del resto) secondo la visione ideologica della propria forza politica d appartenenza, snobba il tavolo di coordinamento fra i Comuni istituito dalla Provincia mandando alle riunioni un vigile urbano con le sole funzioni di osservatore e non firmando né l intesa siglata appunto dai Comuni sotto l egida dell Amministrazione provinciale né l accordo promosso dalla Prefettura, documenti che entrambi vanno nella direzione paradossalmente caldeggiata proprio dal Sindaco, e cioè quella di promuovere una rete d accoglienza diffusa sul territorio provinciale. Ma se il Comune ha brillato per latitanza nell affrontare la questione dell emergenzaprofughi, le responsabilità maggiori, a nostro avviso, ricadono sull inerzia e sul pressapochismo della Prefettura, organo dello Stato deputato prima di ogni altro a farsi carico della questione. Un assenza legata non poco alla scarsa disponibilità del Prefetto, impegnato per quasi tutta la settimana a svolgere il gravoso incarico di commissario straordinario del Comune di Venezia dopo lo scandalo del Mose (pare che lo stesso Zappalorto abbia chiesto invano al Ministero di farsi sostituire nelle incombenze goriziane). Fatto sta che, a supplire a queste mancanze ha dovuto pensare, oltre al mai troppo lodato mondo dei volontariato (forte dell esperienza maturata oltre 10 anni fa con i profughi dall Est al San Giuseppe) la Provincia con l allestimento della tendopoli di via Brass, additata ingiustamente come calamita per l arrivo degli stranieri (casomai la sua pecca era la posizione troppo centrale in città) quando invece è notorio che i richiedenti asilo arrivano a Gorizia in virtù del fatto che vi opera l unica Commissione abilitata, in tutto il Triveneto, ad esaminare le domande e a concedere lo status di rifugiato.

9 Una Provincia per la cultura Federico Portelli, Assessore provinciale Fine anno, è momento di consuntivi. Non solo riferiti a quello che si è fatto nell anno amministrativo che si conclude ma anche in relazione al programma di mandato. Non racconterò dei Musei Provinciali, già messi in luce nell edizione precedente di Gorizia Europa e che chiudono un 2014 straordinario sia in termini di flussi intercettati (raddoppiati quelli turistici, pur con risorse finanziarie ed umane calanti...) che di servizio reso alla comunità. Descriverò, invece, come l azione amministrativa della Provincia ha sostenuto il composito mondo della cultura isontina. Quali risorse? Abbiamo messo in campo risorse di programmazione, definendo le priorità su cui lavorare con il mondo associativo (in primis Verso il Centenario con il sostegno finanziario della Fondazione CARIGO). Risorse logistiche, prevedendo l uso gratuito delle sale dei Musei e dell Art Open Space di via Diaz (che hanno ospitato un centinaio di iniziative nel corso dell anno). Risorse umane, impegnando il personale della Provincia e dei Musei nella costruzione di partnership con il territorio (sia mediante progetti integrati con i Comuni e le associazioni, sia mediante eventi espositivi co-prodotti). Poi, certo, abbiamo investito anche risorse finanziarie. In termini di Piano Esecutivo di Gestione dell assessorato ed in termini di contributi in spesa corrente per le Associazioni di volontariato attive nel settore della cultura e delle attività ricreative. Risorse finanziarie essendo esprimibili in termini quantitativi, sono utili a rendere oggettivo un impegno. In questo caso, quello della Provincia per il mondo culturale e che prosegue nonostante la crisi: per noi la cultura è un investimento, non una spesa da tagliare (in non molti, lo pensano; alcuni, timidamente lo dicono; noi, lo facciamo...). Alcune evidenze del sostegno finanziario della Provincia al sistema culturale isontino In diverse variazioni di bilancio, nel corso dell anno sono stati finanziati interventi a sostegno dell offerta culturale sul territorio. Schematicamente, sono quelli indicati nella tabella 1 (per i progetti finanziati in PEG) e nella tabella 2 (contributi in spesa corrente per le Associazioni). Tutti i contributi erogati, in ossequio alla trasparenza sempre dimostrata dall Ente, sono rinvenibili sul sito internet della Provincia. TABELLA 1 Risorse alla cultura nei capitoli di bilancio Contributo al funzionamento del Sistema Bibliotecario Provinciale Palio Teatrale (risorse aggiuntive rispetto contributo FVG e Fondazione CARIGO) Iniziative culturali delle associazioni del Forum Giovani della Provincia di Gorizia "Progetti innovativi ed iniziative a rete" (Nei Suoni dei Luoghi, Jazz&Wine of Peace, Cormonslibri, Strofe dipinte di jazz, PixxelPoint, All Frontiers) e "Cultura, territorio e memoria" (protocollo sinergie culturali e teatro in Destra Isonzo, siti archeologici longobardi, 70 fine II GM, Memobus) Esposizioni ospitate a Palazzo Attems (iniziativa c'eramica - esposizione dei 3 anni - borsa di studio in memoria di Alba Gurtner) Ristampa "Gorizia e la sua Contea" / tavolo cultura totale Per il riparto, la Commissione consiliare ha fatto proprie le proposte dell assessore. Vale a dire gli uffici si sono attenuti ai seguenti criteri di cui riportiamo una sintesi dei criteri generali: Sentite le commissioni consiliari competenti, la Provincia adotta il piano di riparto alla luce di criteri che non prescindano dai seguenti requisiti: a) l iniziativa sovvenzionata deve essere di interesse provinciale e preferibilmente svolgersi nell ambito territoriale della Provincia; b) normalmente l iniziativa deve avere interesse almeno sovracomunale (nel senso che deve interessare la popolazione di più Comuni); c) sarà data priorità alle iniziative che sono di interesse dell intera provincia o che possano, nel settore, richiamare positivamente l attenzione della Regione o anche di altre regioni o Stati sulla provincia di Gorizia. Discorso a parte l Università, che forse esula dal perimetro che qui si analizza ma che certamente è legato anche al mondo culturale (per le iniziative che organizza sul territorio e per le ricadute di lungo periodo che essa genera sul territorio). Anche quest anno, è stato garantito l importante finanziamento del socio Provincia al Consorzio Universitario ( euro). Sarà utile che il cosiddetto sistema Gorizia, dopo aver fatto davvero pochino in difesa dell ente di area vasta provinciale a breve in via di smantellamento, pensi per tempo a come far fronte anche a questo (...una volta che la Provincia non ci sarà più o che comunque non veda più le politiche universitarie tra le sue funzioni). TABELLA 2 ISONTINO (321 domande di contributo) contributi per iniziative sul centenario (37 progetti A con fondi UPI FVG gestiti dalla Presidenza della Provincia) B sportello contributi (cultura ed attività ricreative) % di cui attività ricreative % di cui tavolo folklore % di cui musica e teatro % di cui attività umanistico-scientifica % di cui friulano % A+B totale contributi erogati (cultura ed attività ricreative) n. 1/15 GoriziaEuropa 9

10 Focus Gorizia Gorizia, sia perché città di consolidata tradizione culturale che nella veste di capoluogo e quindi riferimento per tante associazioni (ancora...), ha concentrato consistenti risorse. Per un dettaglio, si veda la tabella 3. A queste si aggiungono, come già detto, gli oneri sostenuti per rendere fruibile l eccellente offerta dei Musei Provinciali concentrata quasi in toto nel capoluogo (e recentemente richiesta dal sindaco Romoli, che però dubito disponga delle risorse finanziarie per sostenerla adeguatamente nel medio periodo senza la Regione), l uso gratuito delle sale (a differenza delle strutture dell Auditorium regionale in gestione al Comune, peraltro chiuso da quasi un anno...), l ospitalità gratuita e senza filtri presso l Art Open Space della Provincia in via Diaz per tutti i cittadini-artisti. A TABELLA 3 GORIZIA (113 domande di contributo) contributi per iniziative sul centenario (3 progetti con fondi UPI FVG gestiti dalla Presidenza della Provincia) Cosa resta da fare Vanno formalizzati gli strumenti concertativi indicati nel programma di mandato (cosiddetto tavolo cultura ). Non che l assessorato non abbia in questi anni concertato con le associazioni programmi culturali e strategie, anzi. Ciò è stato più semplice in alcuni settori (mondo della fotografia, mondo del folklore) o intorno a specifici temi (audizioni sul Centenario della Grande Guerra). Operativamente, la riforma regionale del settore culturale ha recepito anche l impostazione dei distretti culturali (un indirizzo sul quale lavoravamo fin da inizio mandato in ambito isontino, in particolare partendo dalla sua parte più dinamica ed innovativa, vale a dire quella dei più giovani). Il variegato mondo della cultura isontina, sono certo, saprà finalmente superare resistenze ed invidie e costituire ambiti sovracomunali in cui fare sinergia e pensare in termini di sistema. Per i Musei Provinciali, si vedrà... Romoli, per ora, li chiede. Io temo non sia in grado, senza la Regione, di gestirli. Certamente, anche in questo campo la regione interverrà con una riforma che superi una legge datata. Noi, daremo una mano... finché ci siamo B sportello contributi (cultura ed attività ricreative) % di cui attività ricreative % di cui tavolo folklore % di cui musica e teatro % di cui attività umanistico-scientifica % di cui friulano % A+B totale contributi erogati (cultura ed attività ricreative) Laura Fasiolo, sintesi del lavoro parlamentare Appello alla Presidente della Regione Serracchiani: il Tavolare resti in città Anche i parlamentari si muovono a difesa degli uffici del Tavolare di Gorizia. La senatrice del Partito democratico, Laura Fasiolo, ha scritto nei giorni scorsi una lettera alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, per chiedere una revisione della decisione che porterà alla chiusura della sede di via Roma e al trasferimento degli uffici a Gradisca. «Non è mia volontà creare alcuna polemica, ma semplicemente sottolineare come, da elementi che ho acquisito nelle scorse settimane, l operazione risulti priva di vantaggi economici spiega Fasiolo -. Credo peraltro che anche le problematiche di capienza, citati nella delibera della giunta regionale, siano facilmente sormontabili: in compenso, si andrebbero a creare una serie di problematiche di natura logistica e amministrativa da tenere in debita considerazione, che andrebbero a penalizzare - si affretta a precisare - Gorizia e il bacino d utenza più ampio del Tavolare, costituito da semplici cittadini e da moltissimi professionisti». Secondo la parlamentare del Pd, «non bisogna poi dimenticare che il Tavolare di Gorizia, costituito sotto Maria Teresa d Austria, è tra i più efficienti dell area mitteleuropea, ancor oggi caso di studio e riferimento per analoghe strutture». (Il Piccolo 16/11/14 chr.s.) IMU Agricola: batosta per i cittadini, il Decreto è stato sospeso Il decreto attuativo comparso sul sito del Ministero dell Economia e Finanze non tiene assolutamente conto di tutto il lavoro che abbiamo fatto in commissione Agricoltura al Senato e per questo chiedo che esso venga ritirato o quantomeno sospeso, in attesa di una sua migliore formulazione. Lo ha dichiarato la senatrice del Pd Laura Fasiolo appena reso pubblico il decreto. (Ansa 03/012/14). Successivamente il decreto è stato sospeso Il provvedimento annunciato dal Governo per il rinvio del pagamento dell Imu agricola va nella giusta direzione. Già nei giorni scorsi avevamo sottolineato la necessità di un intervento tempestivo e urgente per porre rimedio a un problema che giustamente aveva sollevato la preoccupazione di agricoltori, sindaci e presidenti delle province. Il rinvio del pagamento almeno a giugno del 2015 consentirà soprattutto di rivedere i criteri secondo i quali un terreno agricolo è tenuto al pagamento oppure no. Lo dichiara la senatrice del Pd Laura Fasiolo in una nota. Non è possibile, infatti, basarsi solo su fattori altimetrici senza considerare il contesto di disagio, la capacità contributiva del conduttore e il valore dell attività agricola. Restiamo in attesa del provvedimento del Governo e vigileremo sugli ulteriori sviluppi. Per il Friuli - conclude Fasiolo- sarà un importante alleggerimento del carico fiscale sugli agricoltori. (ANSA 04/12/14). Processo Fincantieri: a rischio prescrizione come per il processo Eternit La prescrizione del processo Eternit, in tutta la sua assurdità, getta una luce anche sulla vicenda Fincantieri di Monfalcone. Il 15 ottobre 2013 alcuni dirigenti sono stati condannati per omicidio colposo a seguito della morte di 85 operai del cantiere navale a causa di malattie dovute all amianto. Trovo già che sia paradossale che a più di un anno di distanza la sentenza Fincantieri non sia stata ancora depositata. Penso alla memoria delle vittime e alle famiglie che continuano a sperare che giustizia sia fatta. Ma il vero pericolo dietro l angolo è che anche questo processo cada in prescrizione come quello Eternit. Oltre al danno, si aggiungerebbe anche la beffa. Inoltre - conclude la senatrice del PD - l associazione Esposti amianto e la comunità scientifica prevedono che le persone in passato già esposte ai rischi dell amianto, potrebbero correre rischi ancora per i prossimi cinque o dieci anni. E un dato allarmante che va tenuto in considerazione (19/11/2014) 10 GoriziaEuropa n. 1/15

11 Mozione del Pd accolta all unanimità in Consiglio comunale: Garantire servizi di qualità negli ospedali isontini Giuseppe Cingolani, capogruppo PD in Consiglio Comunale Garantire ai cittadini dei servizi di qualità negli ospedali di Gorizia e Monfalcone, valorizzando le eccellenze presenti, in coerenza con la riforma regionale appena approvata: è questo lo scopo della mozione che il Partito Democratico ha portato nella Commissione consiliare e poi nel Consiglio comunale di dicembre, dove le proposte del PD sono state approvate all unanimità, con alcune integrazioni suggerite dal Movimento 5 Stelle e da Sinistra e Libertà.. Dopo l approvazione della riforma, la Giunta regionale aveva approvato in via provvisoria le schede sull organizzazione e sui posti letto che riguardavano anche gli ospedali isontini. Le schede dovevano passare al vaglio della Commissione regionale Sanità, prima della loro approvazione definitiva, prevista entro il mese di gennaio In vista di tali scadenze il Gruppo sanità del PD di Gorizia ha svolto una serie di incontri con i primari dell ospedale di Gorizia, riscontrando un ottima partecipazione e un grande interesse da parte dei primari. Il lavoro fatto ha consentito di contribuire, con informazioni preziose, anche al lavoro del Forum sanità del PD provinciale, nel quale si sono elaborati in modo condiviso alcuni emendamenti alle schede regionali sugli ospedali isontini. Il PD di Gorizia ha ritenuto opportuno portare le proposte anche nel Consiglio comunale di Gorizia, in modo da coinvolgere anche il livello istituzionale nella promozione e tutela della sanità isontina. La riforma regionale della sanità stabilisce che ci devono essere 3 posti letto ospedalieri ogni mille abitanti, a cui bisogna aggiungere 0,3 posti letto ogni mille abitanti dedicati in modo specifico alla riabilitazione ospedaliera. In base a questi parametri tutti gli ospedali del Friuli Venezia Giulia devono ridurre i posti letto, tranne i presidi isontini, a cui vanno invece aggiunti oltre 20 posti letto. Ciò conferma che i tagli ai servizi ospedalieri isontini sono stati fatti abbondantemente in passato, ed è giunto il momento di tagliare altrove. Le schede approvate in via provvisoria dalla Regione assegnavano al servizio di Riabilitazione quasi tutti i posti letto in più previsti per gli ospedali isontini, riducendo invece alcuni servizi tipici dei presidi ospedalieri per acuti. La mozione del PD intende riequilibrare la situazione, salvaguardando quei servizi ospedalieri che hanno un ottimo tasso di occupazione, spesso con prestazioni di alto livello. Da rilevare che quasi tutte le proposte del PD sono realizzabili attraverso una diversa distribuzione dei posti letto già previsti, per cui non comportano un aumento di spesa. Le proposte del PD sono state accolte molto favorevolmente in Commissione Welfare, in particolare dai direttori di Dipartimento dell ospedale di Gorizia: erano presenti Leonardo Zappalà per il Dipartimento Chirurgico, Luciano Silvestri per quello dell Emergenza, Carlo Donada per quello Medico, oltre al direttore sanitario dell ospedale, Daniele Pittioni, e al direttore generale Gianni Cortiula. Le richieste avanzate nella mozione sono state le seguenti: garantire il trattamento delle urgenze di Chirurgia e Ortopedia su entrambe le sedi ospedaliere di Gorizia e Monfalcone, effettuando un equa ed efficiente differenziazione della tipologia di interventi programmati sulle due sedi, e garantendo a entrambe elevati standard di qualità. Sarebbe infatti molto difficile, innanzitutto per motivi logistici, sovraccaricare una sola sede di tutte le urgenze, tenuto conto che gli interventi di chirurga e ortopedia nelle sedi isontine sono in continua crescita. Inoltre si sarebbe determinato un declassamento inaccettabile per la sede privata dell urgenza, e il risparmio sarebbe stato minimo, perché su entrambe le sedi si sarebbe mantenuto il reparto per la chirurgia programmata, con la necessità della reperibilità notturna, del personale; mantenere sui due ospedali gli attuali 12 posti letto di Anestesia e Rianimazione (oggi sono 8 a Gorizia e 4 a Monfalcone), invece che ridurli complessivamente a 10, poiché l Anestesia e Rianimazione di Gorizia ha il ruolo riconosciuto, all interno della rete regionale, di procurement per il trapianto d organi. Inoltre è punto di riferimento aziendale per i pazienti particolarmente critici che richiedano il supporto della funzione renale (dialisi, filtrazione del sangue...) o che necessitino di plasmaferesi per malattie autoimmuni: si tratta di attività più complesse di quelle di una normale terapia intensiva: mantenere 8 posti letto nell unica sede ospedaliera, tra Gorizia e Monfalcone, in cui resterà attiva la funzione di Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (evitando la riduzione a 6 posti letto), garantendo le degenze anche nella sede in cui sarà chiusa l unità coronarica. Ad oggi infatti il presidio ospedaliero di Gorizia e Monfalcone svolge un intensa attività cardiologica ambulatoriale e di degenza, con 4 posti letto in ciascuna sede e un numero di ricoveri annuali che ammonta a La nuova Azienda per l assistenza sanitaria N. 2 Bassa Friulana-Isontina servirà un ampio numero di utenti, e negli ospedali di Palmanova e Latisana non sono previsti posti di degenza cardiologica; istituire alcuni posti letto in day-hospital per la funzione di Nefrologia, dato che l equipe della Nefrologia di Gorizia effettua la parte chirurgica per l allestimento delle fistole artero-venose, per eventuali biopsie e per il posizionamento dei cateteri peritoneali. Di rilievo è l impegno per incentivare la dialisi peritoneale domiciliare, che a Gorizia raggiunge il 18% delle dialisi totali: si tratta di un dato molto vicino all ambizioso obiettivo del 20% fissato dalla Regione e molto migliore della media italiana, inferiore al 10%; sviluppare adeguatamente la funzione di Neurologia di Gorizia, dotandola della Trombolisi, con la stabilizzazione dei pazienti per tutto il corso della terapia, anche in considerazione della crescente rilevanza epidemiologica delle malattie cerebrali e della distanza dai presidi ospedalieri di Udine e Trieste; mantenere nei presidi di Gorizia e Monfalcone le attuali funzioni di Laboratorio di analisi, Microbiologia e Anatomia patologica, garantendo la possibilità di eseguire esami istologici estemporanei, spesso fondamentali nel corso degli interventi chirurgici, riservando all unità di primo livello di Cattinara le prestazioni di più alta specialità; mantenere a Gorizia il Centro Unico di Validazione Biologica (CUVB, centro di riferimento regionale per la validazione delle sacche del sangue), seppur in collegamento organico con il centro unico regionale di produzione, previsto a Palmanova. Il mantenimento a Gorizia del centro di validazione consentirebbe di evitare nuovi investimenti strutturali/strumentali. citare nelle schede l esistenza dell importante punto di primo intervento della sede distrettuale di Grado; aumentare in modo significativo le risorse destinate ai progetti riabilitativi per le persone con disturbo mentale, considerato che tali servizi nel 2014 hanno subito un pesante taglio, corrispondente a circa il 20% del budget. n. 1/15 GoriziaEuropa 11

12 Consiglio regionale E Legge la riforma delle autonomie locali Dopo un lungo iter, la riforma degli enti locali è stata approvata dal Consiglio regionale il 26 novembre scorso. Una legge complessa, composta da ben 74 articoli e diversi allegati, che rivoluziona in maniera radicale il sistema delle autonomie locali, dispone i principi-cardine della riforma della finanza locale, su cui stanno alacremente lavorando gli uffici guidati dall assessore regionale Paolo Panontin, e prevede diverse misure di raccordo con le normative vigenti in materia di servizi sociali e personale del pubblico impiego. La Legge supera le Province e unisce i Comuni, con risparmi che si aggirerebbero nel prossimo quinquennio attorno ai 166,5 milioni di euro. La Giunta dovrà riscrivere il sistema dei trasferimenti regionali agli Enti. Il prossimo anno verrà riformato il Comparto unico. Unioni comunali L Unione territoriale intercomunale diventa un ente a tutti gli effetti, dotato di una propria governance: l assemblea dei sindaci che elegge un Presidente, e un Direttore scelto tra i dirigenti del comparto. Il nuovo ente locale, costituito da più comuni associati e dotato di propria personalità giuridica, destinato a esercitare parte rilevante delle funzioni oggi esercitate dai Comuni. Allo stesso tempo, eserciterà molte funzioni oggi competenza della Provincia e della Regione. Il processo decisionale avverrà all interno dell assemblea dei Sindaci attraverso un sistema di voto ponderale. Le Unioni sono un obbligo che scatta per gli agglomerati con popolazione fino a abitanti o per le realtà che finora appartenevano alle Comunità montane. Per tutti gli altri è facoltativo ; ma per modo di dire visto che, in caso di rifiuto, la Regione prevede una decurtazione del 30% dei trasferimenti. Fusioni Su un totale di 217 Comuni in Friuli Venezia, 47 risultano sotto i abitanti. È su questi che la Regione punta ad agire, promuovendo un programma di fusione che conterrà un analisi geografica, Opportunità per Gorizia Delle opportunità che un riformato sistema delle autonomie locali pone per la città di Gorizia e la sua attuale provincia si è parlato nel precedente numero di Gorizia Europa. Gli altri punti che più interessano il nostro territorio sono contenuti nel art. 24. Eccoli: L articolo 24 ( Accordi per la programmazione di area vasta transnazionale e transfrontaliera e altre forme di collaborazione ), frutto peraltro dei suggerimenti politici giunti proprio dalla Segreteria provinciale isontina del Partito democratico, è uno dei più significativi. Trasforma infatti in testo di legge la possibilità per Unioni diverse di stipulare accordi per coordinare i propri interventi su una scala di area vasta. Ma è il terzo e il quarto comma a rendere quest articolo particolarmente interessante. Terzo comma: Per la prima volta, la Legge cita espressamente che gli enti locali valorizzano e promuovono i rapporti con le comunità locali di altri Stati, al fine di favorire la civile convivenza e di incentivare lo sviluppo economico, culturale e sociale. Quarto comma: Il comma si spinge oltre e prevede che Le Unioni poste nella fascia confinaria con altri Stati possono mettere in atto progetti transfrontalieri specifici, con l eventuale supporto delle strutture regionali, anche partecipando ai Gruppi europei di cooperazione territoriale (GECT). Insomma, c è un po di Gorizia anche in questa legge. (m.r.) dei costi e dei servizi. Saranno le singole realtà, però, a scegliere per via referendaria e previo parere dei Consigli comunali. La Giunta regionale ha stabilito di istituire un fondo ad hoc per incentivare i processi di fusione, con contributi pari a 300mila euro per i centri fino a abitanti, 400mila fino ai e 500mila per chi va oltre i Superamento Province Un centinaio le funzioni che saranno trasferite per effetto dello smantellamento delle Province. Che, in attesa della parola definitiva del Parlamento, mantengono ancora competenze come caccia e pesca. La data del passaggio delle attività a Regione e Comuni è il 1 gennaio Prima di partire con i piani di dismissione la Legge indica una fase di ricognizione con cui raccogliere dati sulla situazione patrimoniale, servizi e risorse umane. Lo schema è complesso, perché le Unioni si troveranno sia ad esercitare direttamente determinate funzioni ad esempio i servizi sociali, lo sportello unico per le attività produttive e la polizia locale, sia a fornire uffici unici ai Comuni associati per l esercizio di altre funzioni per le quali gli organi dei singoli Comuni mantengono il potere di prendere le decisioni in merito: tra queste ultime funzioni, vi sono, ad esempio, opere pubbliche e procedure espropriative. Regione, previa istituzione dell Agenzia del lavoro, si occuperà anche dei Centri per l impiego. Sotto l ombrello regionale finisce la gestione delle strade di rilevanza strategica. Va peraltro osservato che il jobs act prevede a sua volta di ri-nazionalizzare il settore e dunque sarà da vedere come l Agenzia regionale si rapporterà con la nuova normativa nazionale. Comunità linguistiche La Legge rafforza la valorizzazione delle minoranze. Viene istituita l assemblea di comunità linguistica friulana, slovena e tedesca formate dai Sindaci dei Comuni interessati. 12 GoriziaEuropa n. 1/15

13 L Isonzo e i suoi affluenti indirizzi di recupero ambientale La trama dell acqua e del verde nella piana goriziana L Isonzo a Piedimonte Lo spazio è un prodotto della storia, è stato foggiato, modellato a partire da elementi storici o naturali sempre in maniera politica Perché questo spazio che sembra omogeneo, che appare bloccato nella sua oggettività, nella sua forma pura, cosi come lo vediamo, è un prodotto sociale. Henri Lefebvre ( sociologo, urbanista e filosofo francese) Antonello Cian, Luisa Codellia Il rapporto tra il fiume e la città Dalla sella di Gargaro, in Slovenia, a circa 330 m. s.l.m., si apre una visuale panoramica sulla pianura Goriziana, delimitata ad ovest dai rilievi collinari del Collio, a sud dalla dolce onda del Carso litoraneo, e ad est dalle formazioni collinari della Castagnavizza e del S. Marco, dalle quali si stacca il Colle del Castello, che si protende verso la piana alluvionale, solcata dall Isonzo. Il fiume corre in un avallamento (forra) nella parte occidentale della pianura, quasi ai piedi dei rilievi collinari del Collio goriziano, e segna, con il suo inconfondibile colore, il paesaggio. La pianura porta i segni dei suoi paleoalvei, riconoscibili dai terrazzamenti degradanti verso la sponda sinistra del fiume ed ormai poco percepibili nel tratto cittadino, poiché quasi completamente inseriti nell agglomerato urbano. Le formazioni edilizie di Gorizia e Nova Gorica occupano gran parte della piana e presentano addensamenti insediativi lungo una linea spezzata continua con prevalente andamento nord-sud; in corrispondenza di questa linea sono collocati i nuclei insediativi più antichi (Salcano, centro storico di Gorizia) e le strutture urbane più recenti con maggiore densità edilizia. Il fiume, elemento generatore della pianura, costituisce, insieme alle sue sponde, l episodio più significativo sotto l aspetto geomorfologico e naturalistico, e, passando lateralmente alle formazioni urbane, le lambisce senza venirne mai inglobato; le La piana dell Isonzo (foto Enrico Cian) sponde ripide si mantengono inedificate e verdi, quasi con continuità, con la sola interruzione in corrispondenza delle zone industriali di Piedimonte e di Straccis, attualmente in fase di recessione. Questa situazione, che caratterizza il rapporto tra il fiume e la città, è opportuno non venga alterata; è quanto mai necessario che l ambito fluviale (alveo, golene e sponde) conservi almeno l attuale grado di naturalità. Nella realizzazione delle opere si deve tener conto di questa peculiarità dell ambito fluviale, e, fra le soluzioni progettuali proponibili, scegliere quella che meno pesantemente incide sulla naturalità dei luoghi. Questa considerazione vale per entrambe le città. La trama dell acqua e del verde Il sistema geomorfologico della pianura goriziana, formato oltre che da dall Isonzo, anche dai suoi affluenti (Vipacco, Vertoibizza, Piumizza, Groina e Rio Patok ) ed in particolare dal Corno, rappresenta una dominante anche nel paesaggio urbano, in quanto ha condizionato nel passato e condizione tuttora, l assetto urbanistico degli insediamenti urbani, costituisce una sorta di trama dell acqua alla quale si affianca un sistema di aree inedificate di verde urbano, ma soprattutto di verde naturale (Valletta del Corno, colli del Castello, della Castagnavizza e dell ex Seminario, bosco del Panovec, colle del Calvario, ecc.). Nelle trasformazioni alle quali è inevitabilmente soggetto il sistema insediativo (da entrambe le parti del confine) questa trama dell acqua e del verde dovrebbe rappresentare un invariante da valorizzare, sia sotto il profilo paesaggistico che sotto quello funzionale, salvaguardando la compenetrazione del verde naturale nel sistema insediativo, riorganizzando una serie di percorsi pedonali e ciclabili di collegamento tra le varie parti del sistema e con le principali sedi di interesse culturale, turistico e del tempo libero (Castello, Castagnavizza, Università, Teatro di Nova Gorica, impianti sportivi, ecc. La pressione dell uomo, l industrializzazione e le situazioni di degrado Nel territorio goriziano, l Isonzo scorre su un percorso di una decina di km. di lunghezza. Le sponde fluviali si presentano piuttosto articolate da un punto di vista geologico e geomorfologico, con conseguenti differenze microclimatiche e pedologiche nella compagine territoriale in questione che si riflettono in una ricca varietà floristica e di tipi di vegetazione. I reciproci rapporti e condizionamenti tra città e fiume risalgono ad un periodo relativamente recente. Infatti, la città è sorta e si è sviluppata fino alla prima metà del 700 attorno al colle del Castello, in posizione distante dal corso del fiume; nel periodo di maggiore sviluppo della città, diversi erano i guadi, ma un unico ponte consentiva l attraversamento del fiume ed era ubicato in corrispondenza dell attuale Ponte del Torrione. Nell Alto Medioevo lo spostamento a nord del punto di attraversamento del fiume, che in epoca romana era collocato in località Mainizza, e della strada di collegamento verso l antica Emona, ha determinato la necessità di disporre di un punto di controllo sul Colle, dove poi si è sviluppato il Castello ed il borgo omonimo, in una posizione, in ogni caso, distante dal fiume. Solo alla fine del secolo XVIII i primi impianti produttivi di tipo industriale ed artigianale, si sono insediati ai margini della città lungo le sponde dell Isonzo (per utilizzare l acqua come forza motrice) ed hanno dato vita alla costruzione dei primi villaggi di case operaie ed al conseguente sviluppo dell area urbana in tale direzione. Sono di questa epoca i primi interventi concernenti opere idrauliche (sbarramenti e derivazioni) per usi industriali, come pure l attraversamento pedonale che ancora oggi collega Piedimonte al quartiere di Straccis. Biagio Marin, nel suo libro Gorizia, così evoca l immagine dell Isonzo ed il rapporto tra fiume e città all inizio del secolo XX: Non attraversa la città, l Isonzo; scorre n. 1/15 GoriziaEuropa 13

14 poco in disparte, verso il Sabotino e Oslavia. Gli uomini di tutti i dì lo ignorano, anche se dovesse bastare la sua tinta celeste a rasserenarli. Solo i colli d intorno e le montagne stanno in silenzio nel sole per ascoltare la sua voce. Negli ultimi decenni la pressione antropica ha determinato situazioni di degrado lungo le rive ed in area golenale. Questi fenomeni interessano sia la sponda sinistra del fiume nel tratto a monte del nuovo ponte della SS. 56 che la sponda destra, a valle del ponte IX Agosto. L inquinamento da rifiuti è connesso con la facile accessibilità automobilistica delle sponde del fiume e della zona golenale. L inquinamento da scarichi fognari dipende oltre che dall immissione del Corno, che convoglia nell Isonzo parte degli scarichi fognari di Nova Gorica, anche dall incompletezza della rete fognaria di Gorizia che, in determinate condizioni di piena, scarica a valle del ponte IX Agosto, data la mancanza della conduttura principale di convogliamento dell acque di tutto il settore sud della città verso l impianto di depurazione. Situazioni di degrado ambientale si registrano anche in corrispondenza delle aree occupate dai manufatti delle attività produttive di Straccis e di Piedimonte. Oggi questi insediamenti produttivi sono privi di un rapporto funzionale con il fiume, in quanto anche se occupano il sedime delle antiche fabbriche che usavano come forza motrice l acqua, oggi potrebbero essere ubicati anche in altre località del territorio, con indubbi vantaggi per quanto riguarda l accessibilità dalla rete viaria extraurbana. In futuro un utilizzazione più consona delle aree di Straccis e di Piedimonte, L ingresso a Gorizia dal Ponte IX agosto sia dal punto di vista funzionale che con riferimento all assetto morfologico dei luoghi, potrebbe essere legata alla realizzazione di strutture urbane di tipo misto, direzionali, per attività sportive e per il tempo libero, che rappresenterebbero il nuovo principale affaccio della città sul fiume. Un area di progettazione integrata Il corso del fiume, nel tratto in cui lambisce gli agglomerati urbani di Gorizia e Nova Gorica, costituisce un area di progettazione integrata, nella quale gli interventi di recupero ambientale debbono essere affrontati in modo Gli edifici di proprietà della Regione al Ponte del torrione coordinato dalle due Amministrazioni Comunali e debbono essere valutati in un quadro unitario di valorizzazione delle peculiarità paesaggistiche, naturali, culturali e di riorganizzazione del sistema insediativo e delle infrastrutture a rete. Salcano, il ponte sull Isonzo L ambito territoriale al quale fare riferimento nella descrizione degli interventi di recupero comprende le sponde del fiume, l alveo e la golena ed alcune aree circostanti che si presentano complementari all area fluviale. Ci riferiamo in particolare al Sabotino ed alla valle della Piumica. Si tratta di un territorio a cavallo del confine che per la parte italiana è tutelato dal Piano Regolatore comunale nel quale sono confluite le indicazioni di uno specifico Piano Particolareggiato (P.C.S.), formato in base alla L.R. n 11/1984 ed approvato nel Queste ultime, per il territorio del Comune di Gorizia, possono costituire un riferimento valido anche per i programmi che investono la globalità dell ambito e che interessano sia il territorio italiano che quello sloveno. Si basano, infatti, su alcune considerazioni di fondo e su alcuni criteri di impostazione che debbono essere considerati irrinunciabili quando si tratta di parti del territorio dove gli aspetti paesaggistici, naturalistici e culturali prevalgono decisamente rispetto ad altre valenze, legate agli usi antropici. Infatti, la grande varietà morfologica e geologica, unita alla posizione di grande importanza biogeografica, perché zona di contatto tra diversi distretti (alpino, mediterraneo, illirico, ecc.), fa sì che il territorio in questione sia molto importante sotto il profilo naturalistico, paesaggistico ed ambientale. Gli interventi proponibili Sulla base di tali considerazioni, i tipi di intervento proponibili per questo ambito territoriale, debbono riguardare principalmente l ambiente naturale (idrogeologia, fauna e flora), prevedendo il potenziamento delle sue peculiarità e limitando gli interventi antropici a quelle realizzazioni che risultino necessarie per la sicurezza e per il disinquinamento delle acque, ma anche che consentano la fruizione del contesto naturalistico da parte dei cittadini e da parte di chi pratica attività sportive e per il tempo libero legate alla presenza del fiume (canoa, pesca regolamentata, ecc.).in alcuni settori delle sponde si possono creare o sistemare aree attrezzate per queste attività, utilizzando strutture che già esistono: - a Salcano il Centro sportivo e ricreativo che richiede interventi per un migliore inserimento ambientale dei manufatti ; - al Ponte del Torrione gli edifici e le strutture edilizie di proprietà della Regione FVG, che possono essere utilizzate, oltre che per la 14 GoriziaEuropa n. 1/15

15 gestione del Parco di Piuma, anche come sede di attività ricettive e per la ristorazione- enoteca per i vini del Collio,Centro-visite (foresteria, centro di documentazione e di studio, centro per attività sportive sul fiume, a completamento di quello esistente in territorio sloveno); - all Espomego l area ricreativa con affaccio sul fiume, legata alle strutture del Quartiere Fieristico. Da questi luoghi attrezzati, utilizzando parti della sentieristica già esistente, si possono creare percorsi pedonali panoramici per passeggiate lungo il fiume e per collegamenti con altre strutture ricreative complementari situate in settori del territorio adiacenti all ambito fluviale. I percorsi pedonali interessano entrambe le sponde del fiume e vengono collegati fra loro dagli attraversamenti esistenti (Ponte del Torrione, passerella di Straccis) e da un nuovo attraversamento localizzato in corrispondenza dell antica passerella sotto S. Mauro. In particolare, lungo il tratto della via Cordaioli, dove la sponda è ripida e quasi inaccessibile e dove sono state create lungo la strada delle piazzole di affaccio sul fiume, come quella già esistente in via Lungo Isonzo Argentina, potrebbe passare un tratto di pista ciclabile. Dal sistema dei percorsi, nella parte più settentrionale dell ambito, si può risalire al Sabotino, sia da Salcano, utilizzando il sentiero che sale verso S. Valentino, sia da S. Mauro lungo la strada carrabile e lungo i sentieri che si dipartono da essa; in questo modo si forma un circuito pedonale a cavallo del confine, che nella parte intermedia ripercorre il sentiero esistente lungo tutta la cresta del monte. Scendendo verso sud, dal Ponte del Torrione ci si collega alla sentieristica che porta al Parco di Piuma ed al centro ippico della Remuda, ed ai percorsi attraverso le aree collinari del Grafemberg e del Calvario. Esiste quindi una complementarietà tra l ambito fluviale e gli ambiti di interesse naturalistico adiacenti, che si estendono prevalentemente lungo la sponda destra del fiume. Sulla sponda sinistra, invece, sulla quale oggi si affacciano le formazioni edilizie della città, esiste ugualmente la possibilità di legare l area fluviale ad alcuni luoghi urbani ed a particolari percorrenze di valore paesaggistico: - al Quartiere Fieristico e lungo la sponda a sud di S. Andrea; - ad alcuni viali cittadini, che collegano a loro volta fra loro aree di verde urbano di grande pregio (Villa Coronini attraverso viale XX Settembre, Villa Ritter attraverso via Cordaioli e viale Colombo); - al verde naturalistico che si insinua fra gli insediamenti cittadini (Valletta del Corno). L interdipendenza tra il fiume e la città, mancata nel passato, può essere creata oggi. Ciò richiede il riconoscendo l unitarietà e la complementarietà tra territorio edificato ed urbanizzato e territorio in edificato. Quest ultimo non è più un area marginale di riserva per lo sviluppo delle strutture urbane, ma fa parte esso stesso, con una precisa funzione e connotazione paesaggistica dell ambiente di vita quotidiano. Le disposizioni legislative regionali, che Un immagine del torrente Corno istituiscono i parchi naturali regionali, non annovera fra i parchi naturali regionali il Parco fluviale dell Isonzo, ma per l Isonzo individua un area di riserva naturale comprendente le foci del fiume (Riserva naturale della Cona). I Comuni che hanno già predisposto piani, programmi e progetti di recupero ambientale sulla base della L.R. n 11/1983 e successive Il Centro visitatori dell Isola della Cona toriali locali ( senza cadere nel miraggio delle grandi opere pubbliche o degli investimenti di grande scala) che, se da un lato semplificano le procedure attuative e di scelta degli interventi, dall altro garantiscono un capillare raggiungimento degli obiettivi di sviluppo della cooperazione transfrontaliera. Ecco le operazioni da finanziare che pos- (come appunto il Comune di Gorizia),hanno classificato nei loro piani urbanistici l ambito fluviale come Parco naturale comunale o intercomunale. La Comunità Europea, attraverso la Direzione Regionale degli Affari Comunitari, offre possibilità di finanziamento sia per gli studi e progetti delle opere che per gli interventi da realizzare a cavallo della frontiera italo-slovena nel quadro del Programmi Operativi che riguardano la valorizzazione delle risorse naturali ed antropiche esistenti nell aree di confine fra paesi della Comunità. L Isonzo, il cui corso dalle sorgenti nella Val Trenta fino alle foci nei pressi della laguna di Grado, costituisce un concentrato di emergenze naturalistiche ed ambientali difficilmente riscontrabili in ambito europeo, rappresenta la prima delle risorse naturali dell area confinaria goriziana. In base ai documenti regionali di presentazione del Programma Operativo, questa risorsa naturale deve essere valorizzata attraverso interventi coordinati delle singole comunità, interventi commisurati alle capacità locali, cioè ad una rete di iniziative locali di sviluppo, di scala medio-piccola, dove gli investimenti fissi siano pensati in funzione della valorizzazione delle risorse umane e delle capacità imprendisono rientrare tra quelle previste nei Programmi operativi comunitari : fruizione e valorizzazione delle riserve ambientali Riguarda la realizzazione di strutture per la visita e l interpretazione dei valori naturalistici delle aree, per l attività di informazione e di promozione, nonché per i centri di documentazione su tematiche ambientali e per programmi di educazione ambientale su basi transfrontaliere; valorizzazione turistica del territorio. Riguarda la creazione e lo sviluppo di percorsi turistici transfrontalieri integrati, a specifica caratterizzazione tematica, comprendenti interventi di adeguamento e di attrezzatura dei percorsi (stradali, pedonali,ciclabili), la predisposizione di strutture per la sosta e per la fruizione-interpretazione delle risorse tematiche, la predisposizione di materiali informativi ed esplicativi, l animazione e la formazione dei soggetti imprenditoriali da coinvolgere nella fase di gestione delle strutture; programma di difesa dell ambiente e delle risorse naturali Riguarda la predisposizione di un sistema di monitoraggio comune dell inquinamento e di misure di prevenzione. n. 1/15 GoriziaEuropa 15

16 Giornata di studio organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale e rivolta alle Assistenti Sociali Giovani e salute mentale: giocare d anticipo Franco Perazza Nei giorni scorsi si è tenuta, nella splendida cornice del Palazzo Lantieri a Gorizia, una importante giornata di studio organizzata dal Dipartimento di Salute Mentale (DSM) della ASS 2 Isontina, rivolta alle Assistenti Sociali degli Ambiti Alto Isontino e Basso Isontino. Erano presenti anche i rappresentati di tutti i servizi sanitari aziendali territoriali. Tema dell incontro è stato la salute mentale dei giovani alla luce del progetto Esordi di cui il DSM è promotore, che ha come finalità la prevenzione e la presa in carico precoce e integrata degli stati mentali a rischio e del disturbo mentale severo in adolescenti e giovani adulti. In precedenza una analoga giornata di formazione sul tema era stata organizzata assieme ai Medici di Medicina Generale (MMG). Le motivazioni che sottendono a questa progettualità sono molteplici e vale la pena considerarle attentamente.(vedi tabella) il carico epidemiologico, sociale ed economico dei disturbi mentali è pari a 1/4 del carico globale di malattia nel mondo; i problemi di salute mentale rappresentano il 55% di tutti i problemi di salute nella fascia di età 15-24; il 14 % dei giovani tra i 12 e i 17 anni, e il 27 % dei giovani tra i 18 e i 24 anni hanno un problema di salute mentale nell arco di un periodo di 12 mesi; il 75 % dei disturbi di salute mentale ha un esordio prima dei 25 e il 50% prima dei 14 anni; gli stati mentali ad altissimo rischio transitano in psicosi in un terzo dei casi in due anni; solo il 14% degli adolescenti con bisogni di cura chiede aiuto ai servizi; la presenza di sintomi negativi ritarda la ricerca di cure. Vi è ormai una ampia evidenza scientifica a sostegno della necessità di intervenire in modo precoce assumendo un atteggiamento pro-attivo da parte dei servizi e superando quella posizione attendista che per molto tempo ha caratterizzato l operatività e le pratiche sanitarie. E parimenti le diverse normative in materia (Piano Salute Mentale Nazionale, Piano Sanitario Nazionale, Linee per la Gestione della Regione, Linee di indirizzo regionali per la salute mentale) confermano e sostengono la necessità di integrare fortemente i diversi servizi socio sanitari in azioni coordinate in materia di salute men- 16 GoriziaEuropa n. 1/15 tale giovani. Infatti un intervento precoce dà migliori esiti a due anni con particolare evidenza sulla riduzione progressiva e continua dei sintomi; ha maggiore costo-efficacia (40% in meno di spese per cure) con meno ricoveri e ricadute; riduce il tasso di suicidio; riduce il ricorso a cure in ambiente istituzionale (es. comunità terapeutiche); come in oncologia, è più efficace e personalizzato degli interventi più tardivi; le persone per le quali la DUP (durata della psicosi non trattata) è minore hanno migliori esiti a lungo termine; esistono evidenze per l intervento precoce nel disturbo bipolare, nella depressione unipolare in adolescenza e in altre condizioni; la comorbidità con le dipendenze legali e illegali (in particolare cannabis) aumenta il rischio di ricovero, la mortalità, il rischio di suicidio, la resistenza al trattamento. Alla luce di queste premesse il Dipartimento SM coordina da tre anni una progettualità di ampio respiro con l obiettivo di modulare il percorso di arrivo ai servizi territoriali e di costruire una risposta integrata non stigmatizzante da parte del Dipartimento di Salute Mentale, unitamente ai Consultori, al Sert, al Servizio minori, alla Neuropsichiatria infantile, e alle altre Agenzie del territorio. Il progetto ha permesso: la produzione e la diffusione delle linee guida di intervento; la definizione di percorsi personalizzati attraverso la messa a disposizione di tutte le conoscenze relative alle risorse disponibili sul territorio;un miglior raccordo con i vari servizi sanitari territoriali favorendo la collaborazione tra gli stessi ; l attivazione di i percorsi di formazione mirata ; l ottimizzazione del sistema di riconoscimento e di intervento precoce ; la riduzione del tempo intercorrente tra esordio e presa in carico integrata ; l incremento delle competenze per il riconoscimento precoce e il miglioramento della qualità delle cure. L efficacia di questa strategia si fonda sulla possibilità di sviluppare una operatività a largo spettro e quindi risulta fondamentale l alleanza con i Medici MG in primis, ma anche con i Servizi Sociali: tema della giornata di studio. E ormai del tutto evidente l interazione dei fattori sociali con i fattori biologici e psicologici nella costruzione della salute o della malattia Una casa decente, un lavoro utile, gli opportuni sostegni economici, la possibilità di frequentare attività di tempo libero sono tutti fattori che insieme o isolatamente contribuiscono alla recovery e alla guarigione dal disturbo mentale. Insieme possono fare la differenza tra l avere un futuro o non averlo e offrono agli operatori la possibilità di contrastare l interruzione di un percorso di sviluppo giovanile e favorire l acquisizione di ulteriori fattori protettivi. La giornata di confronto ha voluto rinforzare una alleanza certamente preziosa e ha permesso di sensibilizzare e in-formare gli operatori degli Ambiti sul valore della risorsa persone (insegnanti, istruttori sportivi, educatori, membri di associazioni, amici, familiari, pari, sindaci, amministratori, datori di lavoro, etc) e della risorsa posti (abitazioni, centri sportivi, posti di lavoro, luoghi di aggregazione, luoghi ricreativi, etc). Infatti è attraverso la mobilizzazione di queste risorse che si favoriscono i processi di guarigione, e si consente l espletamento di ruoli sociali validi: strumento fondamentale per il processo di riabilitazione psico-sociale negli ambienti reali della comunità e per il contrasto alla esclusione sociale. Dunque un importante lavoro di rete il quale oltre che con i Medici MG e i Servizi Sociali Comunali vede il Dipartimento di Salute Mentale impegnato anche su un terzo fronte: quello delle scuole. Infatti attraverso la partecipazione al progetto Crescere insieme con< What s up?> promosso dalla ASS 2 Isontina e in corso di realizzazione anche grazie al contributo fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, si sta puntando attraverso una metodologia ed una strategia fortemente innovative alla promozione del benessere giovanile intervenendo su tre aree sinergiche tra loro: la diffusione e il radicamento della cultura dei fattori protettivi durante lo sviluppo adolescenziale (Life Skills); la consapevolezza dei principali fattori di rischio ; la rete dei Servizi che fornisce consulenza e assistenza alla comunità su questi aspetti. I giovani sono il nostro più importante capitale, sono il futuro: lavorare per la loro salute è un nostro dovere primario. Ma non è un compito da delegare ai soli servizi sanitari: è un compito che ci deve vedere tutti coinvolti e di cui ci dobbiamo sentire tutti responsabili.

17 Quale futuro per il Polo Universitario Goriziano Daniele Ungaro Il cortile interno della sede di Via Santa Chiara Il futuro dell Università a Gorizia non può prescindere dal presente del contesto universitario goriziano. Parto quindi da alcune breve considerazioni su questo punto. Una serie di riforme del sistema universitario nazionale partite dall allora Ministro Berlinguer e continuate con i vari governi succedutisi, hanno portato alla situazione presente caratterizzata in sintesi da: (a) la precarizazzione del primo accesso alla carriera docente. Nel senso che i nuovi assunti nel ruolo docente all Università vi entrano con un contratto a tempo indeterminato, rinnovabile una sola volta e che ha come unica possibilità o la stabilizzazione dopo questo percorso (abilitazione nazionale, superamento dopo l abilitazione di un concorso locale, percorso estremamente dipendente dalle risorse finanziarie dei singoli atenei e dalle logiche di gioco a somma zero che sorgono in presenza di risorse scarse) o l esclusione definitiva. (b) Il calcolo dei costi del personale (docente e amministrativo) sul totale delle entrate dei singoli atenei. Quando la percentuale di tali costi raggiunge o supera l 80% delle entrate complessive l Ateneo in questione viene penalizzato a livello di finanziamenti e di possibilità di reclutamento del personale. (c) Un sistema di valutazione ( estremamente burocratizzato e inutilmente complicato) della ricerca e della didattica. Per chiudere queste osservazioni preliminari, va osservato come persino in paesi molto liberisti come il Regno Unito o gli Usa, anche il primo accesso all Università avviene con contratti a tempo indeterminato, anche se in quegli stati vige la possibilità di licenziare i dipendenti (anche pubblici) senza il rischio elevato di un reintegro deciso a livello giudiziario. In generale, le ricadute di queste riforme su sistemi universitari locali e periferici come quello goriziano, determinano una tendenziale contrazione dell offerta universitaria in tutti i casi in cui tale offerta comporti dei costi aggiuntivi non compensati da numerosità degli iscritti, dalla presenza di finanziamenti extra-statali, o dalla presenza di offerte didattiche e scientifiche speciali, capaci di radicarsi in maniera particolare nel contesto territoriale in questione. Ciò ci permette di analizzare in maniera specifica la qualità dell offerta universitaria nel contesto goriziano. Si può affermare che Scienze Internazionali e Diplomatiche, Architettura, il Dams e la Scuola Universitaria privata Ciels di mediazione culturale, rappresentino un offerta formativa tematicamente specializzata, mentre Relazioni Pubbliche si pone nell alveo di un offerta formativa generalista. Queste due tipologie Università di Udine matricole totale Relazioni pubbliche Dams Comunicazione integrata Discipline della musica, dello spettacolo e del cinema Altri corsi 49 In fase di laurea 266 totale 934 Università di Udine: I dati provvisori e basati su proiezioni ( da il Piccolo dd 20/11/14 S.B. Universitari a quota 2.000, ma sono in calo ) indicano una riduzione del numero degli iscritti rispetto l anno precedente. Pesa però negativamente il confronto con l anno 2009/10. Solo quattro anni fa c erano iscritti: I dati definitivi si sapranno solo il prossimo 31 gennaio quando si chiuderanno le iscrizioni ma le proiezioni indicano in duemila il numero complessivo delle due Università quasi il 20% in meno rispetto quattro anni fa. -tematica e generalista- si riflettono anche nell andamento delle iscrizioni. Relazioni Pubbliche sembrerebbe essere in calo, ma costituisce comunque il serbatoio di studenti universitari goriziani più numeroso, gli altri corsi di laurea invece, con varie modalità -che vanno dal numero chiuso all estrema specificità dell offerta come per il Dams- cercano di puntare su meno studenti come numeri assoluti, tuttavia potenzialmente più motivati e altamente formati. Se quindi, sul versante dell offerta universitaria le strategie appaiono incoraggianti e comunque coerenti con il contesto generale, nazionale e internazionale, sembra invece mancare una strategia cittadina rispetto al Polo Universitario. Come sostenuto in precedenza, un territorio circoscritto può collegarsi a un offerta didattica e scientifica tematica seguendo all ingrosso due vie. a) connettere -alla formazione avanzata proposta- risorse locali già a disposizione; b) utilizzare il metodo della deditio. Per deditio, in senso traslato dal diritto romano, non si intende esattamente come nell originale, il consegnarsi al potere normativo di una potenza per ottenere in cambio la sopravvivenza e l autonomia -come fece Trieste nel 1389 rispetto a Leopoldo d Austriabensì il dedicarsi esclusivo di un territorio alle funzioni scientifiche delle istituzioni che si sono colà collocate. Il sospetto è che la comunità goriziana non abbia deciso su che cosa scegliere. Tra l altro risorse locali collegabili alle offerte universitarie ci sarebbero pure, ma per qualche motivo non sembra ancora attivata la capacità di fare rete e sistema. Nel periodo della scomparsa dell illusione di poter coltivare il proprio orticello innaffiato da finanziamenti pubblici erogati su base semi-personale, questa incapacità di scegliere può costituire un limite decisivo. n. 1/15 GoriziaEuropa 17

18 Calo delle presenze turistiche nelle strutture ricettive Crollano le presenze turistiche nelle strutture alberghiere e ricettive di Gorizia, secondo i dati di Turismo FVG. La pesante crisi emerge non solo dai dati sulla stagione estiva, ma anche per la forte e costante flessione degli ultimi anni. Tra i 4 capoluoghi di provincia, solo a Gorizia tutti gli indicatori sono negativi negli ultimi 3 anni: nel 2012 gli arrivi (le persone che hanno passato almeno una notte nelle strutture ricettive) sono calati del 18,1% e le presenze (il numero totale di pernottamenti effettuati) sono scese del 14,3% rispetto al 2011; nel 2013 si è registrato un ulteriore -12,4% negli arrivi e -10,2% nelle presenze rispetto il 2012; nel 2014 da gennaio ad agosto si registra un -42,3% negli arrivi e un -25,3% nelle presenze rispetto al È vero che nel 2014 influisce negativamente sulle statistiche il rifiuto di fornire i dati da parte di un albergo goriziano. Ma, secondo le indicazioni che vengono dall Agenzia Turismo Friuli VG, questo albergo incide per circa il 25% sui dati complessivi, per cui in ogni caso il calo degli arrivi a Gorizia è notevole. I dati forniti sono negativi anche per il periodo estivo da maggio ad agosto: -48,5% di arrivi e -46,8% di presenze. La media dell intera provincia di Gorizia per il periodo estivo è negativa, la peggiore tra le province della Regione, ma comunque migliore di quella del capoluogo: -9,9% di arrivi e il -14,2% di presenze. Va rilevato che durante il periodo estivo nel capoluogo sono calate del 44,2% anche le presenze negli esercizi ricettivi complementari (bed and breakfast, strutture religiose ecc.), che fanno parte del conteggio totale. Alla luce di queste cifre, è apparso ridicolo il tentativo del sindaco Romoli di scaricare sul monfalconese la causa del segno negativo dell Isontino. Negli altri capoluoghi regionali, per i mesi da maggio ad agosto, i dati degli arrivi e delle presenze rispetto al 2013 sono i seguenti: +11% e +18% per Udine, +1,6% e +2,5% per Trieste, +7% e - 0,7% per Pordenone. Il Sindaco, per dimostrare il buon andamento del flusso di turisti a Gorizia, ha ricordato che da gennaio a settembre il Castello è stato visitato da persone, mentre nello stesso periodo del 2013 i visitatori erano stati Lascia il tempo che trova il paragone con il 2013, che presenta il più basso numero di accessi al Castello degli ultimi 10 anni, dato che si sono svolti i lavori di ristrutturazione del Borgo. In ogni caso le presenze negli alberghi e nelle altre strutture ricettive sono un altra cosa rispetto agli ingressi al Castello e nei musei, che indicano presenze mordi e fuggi. I dati dimostrano che la sfida per Gorizia, soprattutto in occasione del centenario della Grande Guerra, sta proprio nel creare pacchetti turistici integrati con le località limitrofe italiane e slovene, in grado di trattenere per più di un giorno i turisti che arrivano in città. Giuseppe Cingolani, capogruppo PD in Consiglio Comunale Flussi turistici a Gorizia Differenza periodo precedente Periodo Arrivi Presenze Arrivi Presenze ,1% -14,3% ,4% -10,2% Gennaioagosto 2014* ,3% -25,3% * Per il 2014 un albergo non ha fornito i dati Giorgio Brandolin: sintesi del lavoro parlamentare Come vicepresidente del Comitato parlamentare di controllo sull attuazione dell accordo di Schengen, di vigilanza sull attività di europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione ho seguito da vicino molti problemi legati alla questione immigrazione, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi a Gorizia e nell Isontino. Se devo citare due risultati raggiunti, direi la questione della conferma della chiusura del Cie di Gradisca e l attivazione di due ulteriori commissioni territoriali per l esame delle procedure di richieste di asilo, che sgraverà di molto il nostro territorio. Ho inoltre portato all attenzione nazionale la questione della tassazione dei lavoratori italiani transfrontalieri che lavorano in Slovenia o Austria, così come in Svizzera e Francia fenomeno diffuso nelle nostre zone. Come componente della commissione Trasporti e telecomunicazioni ho avuto modo di seguire la situazione delle infrastrutture a livello nazionale, ma mi sono ovviamente concentrato sulle nostre, in particolare l aeroporto di Gorizia (di cui è arrivo il bando di gara per la concessione 40ennale), il porto di Monfalcone, e i vincoli legati alla presenza dell aeroporto Fvg nei Comuni di Ronchi e Turriaco. Sono stato relatore in commissione di tre proposte di legge e dell indagine sul Trasporto pubblico locale, necessaria alla nuova legge prevista nei prossimi mesi. Ho interessato della questione Selex Es il ministro dei Trasporti, ottenendo rassicurazioni sul futuro dell azienda. Ho seguito le questioni delle problematiche del controllo dei cieli europei e di tutte le nuove norme che recepiscano i regolamenti europei. In aula, oltre ad aver assicurato la mia presenza nel il 99% delle sedute (cosa dovuta), ho relazionato sulla legge quadro dei poli intermodali (che riguarda anche la nostra realtà con la struttura di Cervignano e non solo). Ho ricordato i nostri soldati caduti con la divisa austroungarica nel corso della prima Guerra mondiale e dimenticati dalla storia e dagli Stati. Ho inoltre portato il ricordo dell onorevole senatore Michele Martina. Grazie anche al mio interessamento è stato possibile modificare il provvedimento sulla Terra dei fuochi che vietava i falò agricoli causando numerosi problemi agli agricoltori locali. Ho interrogato il governo in merito alla chiusura della Polfer Di Cervignano, sulla paventata fusione della Cari Fvg con Cari Veneto, sull impasse della governance della Lega Navale, sui collegamenti Alitalia da Ronchi dei Legionari, sulla situazione di Italia marittima (Gruppo evergreen) colpita da un provvedimento della Guardia di Finanza, e sulla rateazione dei debiti tributari di Equitalia. Ho infine lavorato per lo sblocco di finanziamenti destinati al nostro territorio, raggiungendo un importante risultato su fondi destinati ad alcune cooperative operanti nel sociale. 18 GoriziaEuropa n. 1/15

19 Intervista a Alessandro Marini, Presidente della Cooperativa sociale Arcobaleno Alla conquista del futuro tra lavoro ed europrogettazione Giacomo Giolo Tra idee ed aspettative sfumate nel tempo, nella costruzione di opportunità per il domani, c è chi non si scoraggia e rimane fedele ai propri ideali, in un ottica aggiornata ai tempi che corrono. Proprio nella nostra città, c è chi persiste nella realizzazione di qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso, qualcosa insomma che ci distingue come goriziani. Una realtà come la Cooperativa sociale Arcobaleno ne è l esempio. Parrebbe confinata nella via dove trova sede, se non fosse che alcuni giovani intraprendenti promuovono ed organizzano progetti che per quanto a noi forse poco interessa, hanno mutato, e continueranno a farlo, la realtà quotidiana attorno a ciascuno di noi. Se vi capita quindi di passeggiare in via del San Michele, provate a lasciarvi condurre dalla curiosità al numero 42: è la sede della Cooperativa; avrete il piacere, come me, di incontrarne il Presidente Alessandro Marini. La Cooperativa si presenta come un insieme di cittadini volenterosi in un mondo in continuo cambiamento, nel quale ciò che è estero appare come un nemico imbattibile. Un mondo in competizione che richiede sempre maggiore coordinamento ed organizzazione. Non solo base operativa d incontro per tutti coloro che abbiano un idea e vogliano farla conoscere alla comunità, ma anche comunità di persone che recuperano quell interesse per il mondo della solidarietà territoriale che sembra svanito in una realtà senza confini e punti di riferimento. L interesse in questo momento si concentra nel settore ambientale (spazzamento e manutenzione) e nel settore agrario (iniziativa Orti Goriziani). Probabilmente il colore che meglio rappresenta la cooperativa è proprio il green della cultura anglosassone: umano rispetto e considerazione per una parte del mondo che sempre più calpestiamo, ma raramente aiutiamo a ricrescere, appunto l ambiente. Non si ferma qui l attività di questo gruppo che, anzi, progetta di conquistare al più presto nuovi settori, organizzando numerose iniziative per il bene comune, nell interesse della città di Gorizia, del suo territorio e dei suoi cittadini. Il Presidente di Arcobaleno, Alessandro Marini, goriziano classe 77, così presenta questa sua realtà. Una Cooperativa Arcobaleno non verticistica, come molte esperienze nel passato, ma aperta alla discussione, cominciando dal basso per arrivare lì dove occorre: una capacità di ascolto che denota grande apertura all estero; una realtà, insomma, da tenere d occhio. Presidente, a chi si rivolge la Cooperativa e quali sono concretamente i programmi con i quali opera? La Cooperativa si rivolge a giovani e meno giovani in cerca di un opportunità lavorativa o d incontro; inoltre, propone iniziative specifiche per l integrazione di persone che hanno conosciuto il carcere o gli stupefacenti. Attraverso euro-progetti transfrontalieri come Orti Goriziani, si vogliono collegare esigenze grandi e piccole con le abilità ed il tempo di un numeroso gruppo di persone. Proprio l esempio di questa iniziativa, che investe un area piuttosto ampia come quella provinciale e non, concretizza l idea di collegamento col territorio, altrimenti sintetizzabile in buono, pulito, giusto, come ama recitare Carlo Petrini. L Unione Europea, proprio a breve, nel gennaio 2015, renderà noto il suo nuovo piano di finanziamenti e Arcobaleno sarà pronta a rispondere alla sfida europea in maniera ancora più concreta rispetto agli anni precedenti. Orti Goriziani si presenta quindi come un mercato sostenibile, attraverso una rete organizzata di offerta, vendita e trasporto di prodotti alimentari locali. La finalità è creare un mercato a kilometro zero, a bassissima incidenza inquinante, delle eccellenze di cibi, ortaggi, frutta e non solo del goriziano - aprendosi verso orizzonti nuovi, dando risposte a settori di nicchia che il mercato globalizzato snobba. La cooperazione è condivisione di idee e lavoro per un obiettivo che va oltre l utile. E come si coniuga la solidarietà con il lavoro sul territorio? Una fitta rete di relazioni ci permette di offrire risposte efficaci alle richieste, anche se estemporanee o di piccola entità, come lavori a basso profitto. Proprio qui è il punto. Offriamo strumenti e occasioni, esaltando la solidarietà, ma chi viene da noi diventa il protagonista. Siamo simbionti con il territorio, in un rapporto reciproco. Abbiamo infatti investito in tecnologia, hardware e software, formazione, cooperazione europea e green economy, per trasformare Arcobaleno in un incubatore di impresa. Organizziamo corsi per formare giovani capaci di dare vita a start up, fornendo un capitale iniziale. Infine, puntiamo all energia pulita. Da 25 anni la Cooperativa è viva. E un bell esempio di continuità? Alessandro Marini La continuità potrebbe essere la parola che meglio delle altre riassume il nostro impegno sul territorio, con persone del territorio, ritornando alla città alcuni servizi dopo che questa ci ha concesso (la cooperativa è nata nell aprile del 1980, quasi 35 anni fa), un posto all interno della comunità cittadina. La nostra idea futura di Gorizia, infatti, è quella di una città a dimensione umana, che mette al centro la persona, in una economia reale con i nostri vicini sloveni, basata sulle risorse che il territorio goriziano ci offre: queste le basi per un moto sociale promotore di tante nuove idee. L incertezza economica di oggi, porta a parlare più di speranze e meno di progetti cittadini, ma noi siamo fiduciosi. Molti investimenti nel 2013 sono stati stanziati in infrastrutture e strumenti, quindi saremo capaci di cavalcare l onda della ripresa economica, per quanto non sembri facile. Come risponde la città di Gorizia alle vostre iniziative? Le risposte confortano nell attesa di una crescita sensibile della partecipazione per il futuro. Non solo l aumento dei soci, ma anche l ideazione di così tanti progetti sono una prova evidente di tutto ciò. Inizialmente, forse una sicurezza economica conquistata quasi per caso, favoriva una sorta di pigrizia culturale e quindi progettuale, ma ora la situazione è cambiata. Quello dei giovani poco dinamici e poco disposti ad impegnarsi, di cui molto si parla, è un mito da sfatare. Forse siamo delle eccezioni, ma siamo convinti del contrario: l entusiasmo e l aiuto fornitoci sono veramente importanti e ogni giorno rincuora l idea che molti altri si impegneranno con noi per il futuro del territorio, per il futuro di Gorizia n. 1/15 GoriziaEuropa 19

20 Imbratto ergo sum : poco artisti di strada e molto imbrattatori seriali bombolette spray in via Nizza, Maniacco e Galilei, all ex Stella Matutina, alla Conad e dintorni Enzo Dall Osto Dalla Sicilia al Trentino da Messina a Bolzano, tutte le aree urbane subiscono il fenomeno del graffito. I muri delle periferie ma anche i sottopassi stradali, i vagoni della metro, i recinti delle autostrade e delle ferrovie ed ogni area abbandonata è considerata idonea per esprimersi con questo nuovo linguaggio giovanile. Tale fenomeno ha una valenza transfrontaliera che si può osservare sui treni sloveni che passano sui binari ferroviari dell ex valico di via S.Gabriele. Le linee portanti della cultura del graffitismo, che ormai vanta oltre trent anni di evoluzione e che ha raggiunto ogni angolo del pianeta, sono state esaustivamente trattate dai sociologi e dagli attenti osservatori delle mutazioni e dell evoluzione delle nuove generazioni, che in parte ne condividono la diffusione come elemento di novità comunicativa. Su questo argomento le scuole di pensiero si dividono, e se dalla parte di chi li criminalizza è facile annoverare amministrazioni comunali, proprietari di case e negozi che spesso si trovano muri e saracinesche imbrattate, a favore dei graffiti ci sono le generazioni più giovani. Molti ragazzi infatti riconoscono ai graffiti una funzione di abbellimento di zone urbane che altrimenti risulterebbero grigie e anonime. La pratica è maggiormente condannata invece quando si toccano monumenti e beni pubblici. Ed è proprio per la tutela di questi beni che molti comuni italiani si sono mossi per cercare di arginare il fenomeno dell imbrattamento. Nel panorama italiano però si levano anche voci contro corrente: non mancano le amministrazioni che hanno aperto le porte ai graffitari, organizzando manifestazioni e cedendo loro spazi per realizzare i loro disegni, che in alcuni casi non possono non essere considerati opere d arte vere e proprie. Non è così per Gorizia. Anche la nostra città infatti non è immune a questa forma di espressione che si può ritrovare ed osservare in overdose soprattutto nelle aree del centro frequentate dagli adolescenti ed è così che le vie Nizza, Maniacco e Galilei, l area dell ex Stella Matutina il parcheggio della Conad e tutte le aree adiacenti sono state utilizzate per questa discutibile forma d arte che considerata la qualità di quanto disegnato risulta più un deturpamento che altro. Ma purtroppo è su tutto il territorio urbano che si possono riscontrare su muri, tabelle stradali, cabine elettriche e prevalentemente sulle portelle delle centraline della telefonia o dei contatori elettrici i discutibili tags che altro non sono che la firma di un imbrattatore seriale alle prime armi che, a spese della collettività, del buon gusto e del decoro della città, si allena con quello che agli occhi di un profano potrebbe sembrare un semplice scarabocchio è per la maggior parte dei writers il frutto di un esercizio costante nel tentativo di coniugare estetica e rapidità. Riconoscendo che l uso delle bombolette spray, associato a vero talento, ha permesso a molti ragazzi alle prime esperienze dell arte di strada di avviare delle attività che gli ha resi artisti di successo e di fama internazionale va precisato tuttavia che questi risultati risultano sempre più rari mentre dilagano i disegnatori trasgressivi che liberano la loro creatività scrivendo con il pennarello poesie blasfeme, parolacce, slogan con l esaltazione dell uso dell alcool e dei stupefacenti. Basta recarsi a cento metri dal salotto buono della città e sulle porte dell ex cinema Corso in via Nizza, è possibile constatarne la quantità. Il Paese e la nostra città hanno sicuramente altri prioritari problemi da risolvere ma si tratta di capire se questi scarabocchi e macchie multicolori vanno ormai ritenuti parte integrante dell arredo urbano della nostra città, come le insegne e le tabelle commemorative. Considerato il continuo nostalgico richiamo all ordine e bellezza della Nizza austriaca e al possibile sviluppo turistico di Gorizia ritengo che questa amministrazione comunale potrebbe nel 2015 avviare i provvedimenti ed alcune minime azioni indispensabili per sanare queste situazioni di degrado urbano e visivo. Ovviamente va avviato prioritariamente il risanamento delle superfici delle proprietà pubbliche per arrivare ad ordinanze che invitino i proprietari privati al mantenimento del decoro almeno delle aree più turistiche della nostra città. Metodo sindaco Giuliani docet. 20 GoriziaEuropa n. 1/15

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