BOLLETTINO DEL LAVORO N.3/2013 Pubblicazione periodica a cura del Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini

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1 BOLLETTINO DEL LAVORO N.3/2013 Pubblicazione periodica a cura del Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini Il Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini presenta il terzo numero del Bollettino del Lavoro. Esso si propone come un documento di sintesi che, a cadenza trimestrale, intende fornire un quadro aggiornato sulle tendenze del mercato del lavoro provinciale, valorizzando i dati di fonte amministrativa contenuti nel SILER, il sistema informativo sul lavoro dipendente utilizzato dai Centri per l impiego (CPI) delle province emiliano-romagnole 1. Nelle pagine seguenti si prenderanno in esame i dati riguardanti sia il terzo trimestre ( ), sia i primi nove mesi del 2013, comparando entrambi con gli stessi periodi dell anno precedente. Durante il 2011 la Regione Emilia-Romagna ha avviato, insieme alle amministrazioni provinciali, un processo di revisione e riallineamento rispetto alle procedure di monitoraggio del mercato del lavoro. L obiettivo è quello di definire standard comuni di estrazione e analisi dei dati amministrativi su tutto il territorio regionale. Nello specifico, è stato deciso di limitare l analisi dei movimenti lavorativi alle sole comunicazioni obbligatorie relative al lavoro dipendente (subordinato e parasubordinato) registrate dai CPI provinciali. Ciò significa che nel computo degli avviamenti e delle cessazioni vengono esclusi i movimenti riguardanti: rientro da sospensione lavorativa; lavoro domestico; lavoro autonomo a partita IVA; lavoro marittimo; lavoro accessorio; tirocinio e lavoro di pubblica utilità (ex LSU). Il terzo trimestre 2013 Gli avviamenti registrati in provincia di Rimini nel terzo trimestre del 2013 sono Si tratta di tutti i rapporti di lavoro dipendente attivati nei mesi di luglio, agosto e settembre da aziende private ed enti pubblici, aventi sede legale o unità locali sul territorio provinciale 2. Tab. 1 Numero di avviamenti e di avviati registrati in provincia di Rimini nel III trimestre dell anno. Confronto 2013 e 2012; variazione assoluta e percentuale. III trimestre 2013 III trimestre 2012 Variazione III trimestre 2013 III trimestre 2012 Avviamenti (- 15,4%) Avviati (- 14,9%) Dalla tabella 1 si evince un notevole calo delle assunzioni, il cui numero scende di oltre unità rispetto alle del terzo trimestre 2012, con una variazione negativa del 15,4%. Dopo le riduzioni su base annua registrate nel primo (- 4,7%) e nel secondo trimestre (- 13,6%), anche il periodo luglio-settembre 2013 vede una contrazione degli avviamenti, di entità persino superiore a quelle rilevate in precedenza. Negativo è anche il saldo delle persone assunte che scendono dalle del 2012 alle dell anno in corso, corrispondente ad una contrazione del 14,9%. Così come per le assunzioni, anche per gli avviati al lavoro dipendente si tratta del terzo calo consecutivo registrato durante il 2013, che sembra profilarsi come un altro anno decisamente critico per l occupazione riminese. 1 Si ricorda che il SILER (Sistema Informativo Lavoro della Regione Emilia-Romagna) è una banca-dati dinamica, costruita e implementata per finalità amministrative e non statistiche. Queste caratteristiche fanno sì che le informazioni in essa contenute siano sempre suscettibili di modifiche nel tempo a seguito di rettifiche, annullamenti e code nelle comunicazioni dei movimenti lavorativi. 2 Il SILER registra tutti i rapporti di lavoro dipendente che vengono iniziati (avviamenti) e conclusi (cessazioni); quindi se un soggetto (avviato) instaura, nel periodo considerato, più rapporti alle dipendenze comparirà nel database tante volte - cioè registrerà tanti avviamenti - quanti sono i rapporti lavorativi che ha attivato.

2 Grazie alla tabella 2 è possibile esaminare la distribuzione degli avviamenti attivati nei mesi di luglio, agosto e settembre 2013 in base al settore economico dell azienda considerando, inoltre, la variazione percentuale rispetto allo stesso periodo del Tab. 2 Ripartizione degli avviamenti registrati in provincia di Rimini nel III trimestre del 2013 per macro-settore economico. Valori assoluti, percentuali e variazione percentuale rispetto al III trimestre III trimestre 2013 (v.a.) III trimestre 2013 (%) III trim III trim Agricoltura, pesca, att. estrattive 443 2,4 23,4 Industria 745 4,0-12,7 Costruzioni 595 3,2-9,7 Commercio ,2-20,0 Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi ,4-22,3 Altri servizi ,8-8,0 Totale ,0-15,4 Note: nella categoria Altri servizi sono compresi i seguenti settori: Trasporto e magazzinaggio ; Credito e assicurazioni, Noleggio, agenzie viaggio, servizi di supporto alle imprese ; Pubblica amministrazione ; Istruzione ; Sanità e assistenza sociale ; Servizi di informazione e comunicazione ; Attività professionali, scientifiche e tecniche ; Attività immobiliari ; Attività di servizio presso le famiglie ; Attività artistiche, sportive e di intrattenimento ; Altre attività di servizi. All interno di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi si concentra il maggior numero di nuovi rapporti lavorativi, che nel terzo trimestre del 2013 sfiorano le unità, corrispondenti al 43,4% del totale, ma con un notevole calo del 22,3% rispetto all anno precedente. Seguono in ordine di grandezza gli Altri servizi che comprendono tutto il terziario ad esclusione delle attività commerciali e di quelle ricettivo-ristorative. Sono le assunzioni riconducibili a questa macro-categoria e rappresentano quasi il 40% del totale provinciale, facendo registrare un calo dell 8% rispetto al Negative sono anche le variazioni su base annua del commercio (- 20%), che incide per il 7,2% sugli avviamenti provinciali; della manifattura (12,7%) il cui peso si attesta al 4% e dell edilizia (- 9,7%) che supera di poco il 3%. L unico incremento rispetto al 2012 si rileva nelle assunzioni del settore primario, le quali crescono nel terzo trimestre 2013 del 23,4%, ma mantengono comunque un incidenza marginale con il 2,4%. I primi nove mesi del 2013 Dopo aver analizzato brevemente la situazione del terzo trimestre, è ora opportuno ampliare l esame ai primi nove mesi dell anno, proponendo sempre una comparazione fra il 2013 ed il Tab. 3 - Numero di avviamenti e di avviati registrati in provincia di Rimini nei primi nove mesi dell anno. Confronto 2013 e 2012; variazione assoluta e percentuale. Variazione Avviamenti (- 13,7%) Avviati (- 9,8%) Note: Sommando gli avviamenti dei tre trimestri del 2013 (riportati nei Bollettini precedenti e in tab. 1), si ottiene un numero (77.911) inferiore a quello presentato in tab. 3 e relativo a tutto il periodo gennaio-settembre 2013 (78.186). Ciò è dovuto al fatto che i tre valori trimestrali si riferiscono ad archivi SILER estratti in periodi diversi. Il dato dei primi nove mesi del 2013 (estratto al 30 settembre) comprende anche avviamenti relativi al primo e al secondo trimestre che sono stati registrati e/o validati rispettivamente dopo la data del 31 marzo e del 30 giugno, a cui si riferiscono i dati dei Bollettini precedenti. Rispetto agli avviati, il dato del periodo gennaio-settembre 2013 (52.885) risulta necessariamente inferiore alla somma dei tre dati trimestrali (63.159), poiché se un lavoratore viene assunto una o più volte nel primo, nel secondo e/o nel terzo trimestre, esso viene conteggiato come avviato in tutti i periodi. Nell analisi dei primi nove mesi, invece, la stessa persona viene contata una sola volta, dal momento che è il medesimo lavoratore ad avere almeno un assunzione nel periodo considerato. Dalla tabella 3 appare evidente come durante il periodo gennaio-settembre 2013 gli avviamenti al lavoro in provincia di Rimini siano calati sensibilmente scendendo a unità dalle oltre 90mila del 2012, con una riduzione su base annua vicina al 14%. Insieme alle assunzioni diminuiscono anche le persone assunte, che passano da a , facendo registrare un calo del 9,8%. I primi nove mesi del 2013 mostrano un

3 quadro poco confortante, segnato da variazioni negative su base annua addirittura maggiori di quelle rilevate nel primo anno della crisi economica (- 5,5% di avviamenti e - 4,8% di avviati nel periodo gennaio-settembre 2009). Un ulteriore elemento di valutazione nell analisi dei movimenti lavorativi può essere ricavato dai dati sulle cessazioni relative agli avviamenti comunicati nel periodo in esame, così come descritto nella figura 1. Fig. 1 Avviamenti, avviamenti ancora in essere al e avviamenti cessati al 30.9 in provincia di Rimini. del 2013 e Avviamenti : (100%) Avviamenti : (100%) di cui ancora in essere al 01.10: (25,1%) di cui cessati entro 30.09: (74,9%) di cui cessati entro 30.09: (75,5%) (73,9%) di cui ancora in essere al 01.10: (24,5%) Note: Il dato relativo ai rapporti di lavoro cessati è calcolato al netto di proroghe e trasformazioni. Tra i nuovi rapporti di lavoro attivati dal 1 gennaio al 30 settembre 2013, quelli cessati prima di ottobre sono e rappresentano quasi i tre quarti del totale iniziale (74,9%), mentre il restante quarto è ancora attivo alla fine di settembre (25,1%). In termini percentuali, il confronto con lo stesso periodo del 2012 non mostra scostamenti significativi, dal momento che l incidenza delle cessazioni si riduce di 0,6 punti (erano il 75,5%) con un corrispondente incremento nel peso degli avviamenti in essere (erano il 24,5%). Preso atto di un sensibile calo delle assunzioni nei primi nove mesi del 2013, si tratta ora di entrare maggiormente nel dettaglio considerando le variazioni percentuali rispetto al 2012 nei diversi settori economici. Il quadro che emerge dalla figura 2 ripropone uno scenario simile a quello relativo al primo semestre dell anno (cfr. Bollettino n. 2/2013) con tutti i comparti in terreno negativo, ad eccezione di quello primario. Le perdite più consistenti, in termini relativi, riguardano l industria manifatturiera dove gli avviamenti diminuiscono dai del 2012 ai del 2013, che corrisponde ad un calo del 28,1%. Variazioni negative intorno al 19% accomunano le imprese commerciali (- 19,1%) e quelle edili (- 18,8%) che nell anno in corso subiscono una contrazione assai significativa. Le assunzioni nel commercio si riducono di circa unità, passando dalle del periodo gennaio-settembre 2012 alle del 2013, mentre quelle nell edilizia scendono da a (- 438 unità). Spicca, inoltre, il forte calo registrato nel settore ricettivo-ristorativo dove i nuovi rapporti lavorativi diminuiscono di oltre unità, da a , corrispondenti ad una variazione annua negativa del 15%. A differenza di quanto avvenuto nel 2012, durante l estate appena trascorsa non si è verificato un recupero degli avviamenti nel turismo, così che il bilancio alla fine di settembre 2013 conferma il dato negativo emerso nel periodo aprile-giugno (- 14,9% su base annua). Va, infine, sottolineato come per la prima volta dall inizio della crisi persino alberghi, ristoranti e pubblici esercizi facciano registrare nei primi nove mesi una sensibile diminuzione nella domanda di manodopera rispetto dell anno precedente. Più contenuto, ma ugualmente significativo, è il calo nella categoria degli Altri servizi, dove gli avviamenti scendono dai del 2012 ai del 2013, con una riduzione del 9%. L unico comparto con il segno positivo è quello primario dal momento che le assunzioni realizzate da attività agricole, ittiche ed estrattive crescono nell ultimo anno di circa un centinaio di unità, corrispondente ad un + 5,6% e raggiungono quota Quest ultimo dato non riesce ovviamente a compensare i cospicui saldi negativi emersi negli altri settori, i quali testimoniano come le criticità sul versante occupazionale, che nei primi anni della crisi economica avevano coinvolto prevalentemente la manifattura e l edilizia, interessino ormai tutto il sistema produttivo riminese.

4 Fig. 2 Variazione percentuale del numero degli avviamenti per macro-settore fra i primi 9 mesi del 2013 e A fronte delle differenti variazioni registrate nel periodo gennaio-settembre 2013, è interessante valutare se queste ultime abbiano modificato la composizione per settore degli avviamenti, che viene illustrata nella tabella 4. Tab. 4 Distribuzione percentuale degli avviamenti registrati in provincia di Rimini nei primi nove mesi dell anno per macro-settore economico. Confronto e relativi indici di differenza percentuale. Avviamenti 2013 Avviamenti 2012 Indice differenza % Agricoltura, pesca, att. estrattive 3,0 2,4 + 0,6 Industria 3,2 3,9-0,7 Costruzioni 2,4 2,6-0,2 Commercio 7,0 7,5-0,5 Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi 53,0 53,8-0,8 Altri servizi 31,4 29,8 + 1,6 Totale 100,0 100,0 (N) (78.178) (90.516) Note: Sono esclusi dall analisi 8 casi nel 2013 e 56 casi nel 2012 per i quali non è indicato il settore economico di attività. Nella categoria Altri servizi sono compresi i seguenti settori: Trasporto e magazzinaggio ; Credito e assicurazioni, Noleggio, agenzie viaggio, servizi di supporto alle imprese ; Pubblica amministrazione ; Istruzione ; Sanità e assistenza sociale ; Servizi di informazione e comunicazione ; Attività professionali, scientifiche e tecniche ; Attività immobiliari ; Attività di servizio presso le famiglie ; Attività artistiche, sportive e di intrattenimento ; Altre attività di servizi. Oltre metà delle assunzioni (53%) a livello provinciale continua a realizzarsi all interno di alberghi, ristoranti e pubblici esercizi, con una quota che risulta di 0,8 punti percentuali inferiore a quella del Cresce, invece, nei primi nove mesi del 2013 l incidenza degli Altri servizi i quali passano dal 29,8% al 31,4%, mentre si riduce quella del commercio che nello stesso periodo cala al 7% dal 7,5% dell anno precedente. Altre variazioni di lieve entità interessano l industria in senso stretto, scesa dal 3,9% al 3,2%; le costruzioni, dal 2,6% al 2,4% ed infine le attività agricole, ittiche ed estrattive, salite dal 2,4% al 3%. Rispetto a queste ultime si deve sottolineare come, dopo aver superato il comparto edile, il loro peso in termini di avviamenti si stia avvicinando a quello delle imprese manifatturiere. Una volta terminata l analisi per settore è interessante esaminare quale siano le modalità regolative utilizzate per avviare un rapporto alle dipendenze in provincia di Rimini. A tale proposito, la tabella 5 presenta sia la

5 distribuzione degli avviamenti per tipo di contratto relativa ai primi nove mesi del 2013 e 2012, sia la variazione nella composizione percentuale registrata fra questi due periodi. Tab. 5 Distribuzione percentuale degli avviamenti registrati in provincia di Rimini nei primi 9 mesi dell anno per tipo di contratto. Confronto e relativi indici di differenza percentuale 2013 (%) 2012 (%) Indice differenza % Lavoro dip. a tempo indeterminato 5,9 5,9 - Lavoro dip. a tempo determinato 66,7 54,8 + 11,9 Apprendistato 6,2 5,6 0,6 Lavoro a progetto o occasionale 3,6 3,8-0,2 Lavoro intermittente (job on call) 14,0 25,9-11,9 Somministrazione lavoro (interinale) 3,0 3,4-0,4 Altre forme lavoro atipico 0,6 0,6 - Totale 100,0 100,0 (N) (78.186) (90.572) Note: le «Altre forme di lavoro atipico» comprendono: associazione in partecipazione, contratti di inserimento e lavoro ripartito. A distanza di un anno il peso delle assunzioni a tempo indeterminato si mantiene poco sotto il 6%, un valore che conferma l utilizzo sempre meno frequente dei contratti standard per iniziare un rapporto subordinato. Sotto questo profilo va evidenziato il notevole aumento del lavoro dipendente a tempo determinato, la cui incidenza nel periodo gennaio-settembre 2013 è cresciuta di quasi 12 punti percentuali rispetto al 2012, raggiungendo il 66,7%. A questo aumento corrisponde una contrazione della stessa entità nella quota di contratti a chiamata o lavoro intermittente. Tale modalità regolativa è stata applicata al 14% degli avviamenti a fronte del 25,9% rilevato nell anno precedente. Dopo circa tre anni di crescita continua quell inversione di tendenza, rilevata inizialmente nel settore ricettivoristorativo già dal terzo trimestre 2012, si è dunque consolidata nei mesi successivi estendendosi a tutto il sistema produttivo riminese. Appare evidente come questo ridimensionamento sia correlato all applicazione della cosiddetta Riforma Fornero, che ha introdotto l obbligo della comunicazione preventiva nell utilizzo del lavoratore assunto con un contratto a chiamata 3. Sempre nell ambito dei rapporti subordinati, sale di 0,6 punti percentuali l incidenza dell apprendistato che nei primi nove mesi del 2013 raggiunge il 6,2%. Diminuisce invece, seppur lievemente, il peso delle collaborazioni, a progetto e occasionali, che passano dal 3,8% del 2012 al 3,6% dell anno in corso, così come quello del lavoro somministrato, dal 3,4% al 3%; mentre le altre forme di lavoro atipico rappresentano ancora lo 0,6%. In estrema sintesi il quadro appena descritto conferma una notevole flessibilità in fase di ingresso presente nel mercato del lavoro locale, dove l incidenza dei contratti a chiamata è tornata ai livelli del Conclusa l analisi sugli avviamenti, si tratta ora di fornire un quadro sintetico sulle caratteristiche delle persone assunte, così come illustrato nella tabella 6 che contiene la ripartizione degli avviati in base al genere, alla cittadinanza, alla residenza e alla classe di età, mettendo a confronto i primi nove mesi del 2013 e Le donne costituiscono la maggioranza dei lavoratori avviati e la loro percentuale si conferma intorno al 54% ( casi), laddove gli uomini rappresentano il restante 46,1% ( casi). Il vistoso calo delle persone assunte rispetto al 2012 ha coinvolto nella stessa misura la componente maschile e femminile della forza lavoro con una riduzione su base annua del 9,8%. Diverso è, invece, l impatto considerando la nazionalità, dal momento che i lavoratori stranieri, assunti nel periodo gennaio-settembre 2013, sono diminuiti del 7,1% a fronte dell 11% registrato tra gli italiani. Questi ultimi continuano ad essere il gruppo nettamente maggioritario, ma la loro incidenza è scesa di quasi 1 punto percentuale, passando al 69,3% ( casi) dal 70,2% del 2012, mentre quella della manodopera straniera è cresciuta dal 29,8% al 30,7% ( casi). Per quanto concerne la provincia di appartenenza, gli avviati al lavoro che risiedono sul territorio provinciale sono il 67,3% ( casi) a fronte del 32,7% proveniente da un altra realtà italiana o da un Paese estero ( casi). La variazione su base annua risulta simile per entrambi i gruppi, sebbene il dato sia leggermente più negativo per i residenti (- 10%) rispetto ai non residenti (- 9,3%). 3 Secondo l art. 1, comma 21 della legge n.92/2012, entrata in vigore nell estate 2012, il datore di lavoro è tenuto a comunicare preventivamente, alla Direzione territoriale del lavoro competente, la durata della prestazione lavorativa o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a 30 giorni.

6 Tab. 6 Composizione degli avviati al lavoro in base a genere, cittadinanza, residenza e classe di età. Confronto primi 9 mesi 2013 e 2012; valori assoluti e percentuali. Variazione percentuale (v.a.) 2012 (v.a.) 2013 (%) 2012 (%) 2013 Primi 9 mesi 2012 Genere Uomini ,1 46,1-9,8 Donne ,9 53,9-9,8 Cittadinanza Italiani ,3 70,2-11,0 Stranieri ,7 29,8-7,1 Residenza Prov. Rimini ,3 67,4-10,0 Altra prov. o estero ,7 32,6-9,3 Classe di età anni ,7 20,7-14, anni ,2 28,6-11, anni ,8 25,2-7,5 45 anni e oltre ,3 25,5-6,9 Totale ,0 100,0 Infine, in merito alla ripartizione per classe di età, le persone assunte tra 15 i e 24 anni sono il 19,7% ( casi), in calo di 1 punto rispetto alla percentuale del A distanza di un anno si riduce anche l incidenza dei 25-34enni che scende dal 28,6% al 28,2% ( casi), mentre cresce la presenza dei 35-44enni, passati dal 25,2% al 25,8% ( casi), sia quella degli over 45, saliti dal 25,5% al 26,3% ( casi). Anche se rispetto a questa variabile la composizione percentuale non si modifica in maniera rilevante, tuttavia, la contrazione della domanda occupazionale rilevata nei primi nove mesi del 2013 non ha colpito in egual misura le diverse coorti anagrafiche. A farne le spese maggiori sono, infatti, le generazioni più giovani dal momento che gli avviati under 25 e con età compresa fra 25 e 34 anni si riducono rispettivamente del 14,3% e dell 11,3%. D altra parte, il numero dei lavoratori 35-44enni assunti nel periodo gennaio-settembre 2013 diminuisce rispetto al 2012 del 7,5% mentre il calo degli over 45 si attesta al 6,9%. Le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro (DID) nei primi nove mesi dell anno Per completare l analisi sulle dinamiche in atto nel mercato del lavoro locale si considerano qui di seguito le persone che nei primi nove mesi dell anno hanno fatto ricorso ai Centri per l impiego (CPI) provinciali presentando la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID) 4. La tabella 7 mostra un confronto fra i soggetti che hanno reso la DID dal 1 gennaio al 30 settembre, comparando i dati dell ultimo biennio ed evidenziando quanti di essi risultano disoccupati alla fine del periodo considerato. Tab. 7 Persone che hanno presentato la DID presso i CPI della Provincia di Rimini e persone con DID senza lavoro al Confronto primi 9 mesi 2013 e 2012; valori assoluti, percentuali e variazione percentuale Primi 9 mesi 2012 Persone che hanno reso la DID dall 1.01 al ,7...di cui senza lavoro al ,7 % di persone senza lavoro al tra coloro che hanno reso la DID nei primi nove mesi dell anno 80,9 73,4 4 La dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID), introdotta dal D.lgs. 181/2000, deve essere resa personalmente presso il CPI di competenza (ovvero il CPI competente sul territorio in cui si ha il domicilio) e costituisce un requisito indispensabile per ottenere lo status di disoccupato. Successivamente alla DID viene stipulato un patto di servizio attraverso il quale le persone in cerca di occupazione ed il collocamento pubblico concordano una serie di azioni/interventi finalizzati ad accrescere l occupabilità individuale.

7 L incremento su base annua rilevato nel primo semestre 2013 (+ 29,1%) prosegue e si rafforza anche nel terzo trimestre quando il numero di nuovi disponibili al lavoro registrati dall inizio dell anno raggiunge quota , con una crescita rispetto al 2012 del 65,7%. Se il notevole aumento rilevato nei primi sei mesi, è sostanzialmente riconducibile alle perduranti difficoltà in cui versa il sistema produttivo locale, il flusso aggiuntivo nei tre mesi successivi va in larga parte attribuito ai cambiamenti introdotti dalla Riforma Fornero in tema di ammortizzatori sociali. Infatti, con l introduzione della mini-aspi, al posto dell indennità di disoccupazione a requisiti ridotti, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro diviene uno dei requisiti necessari per poter richiedere questo sussidio 5. Ciò significa obbligare tutte le persone interessate, vale a dire migliaia di lavoratori stagionali, a presentarsi presso gli uffici del CPI una volta terminato il contratto estivo, mentre in passato tale opzione era solo facoltativa. L impatto di questo provvedimento appare evidente se si considera che i nuovi disponibili al lavoro nel solo mese di settembre sono passati dai del 2012 ai del 2013, con un incremento di unità (+ 252,9% su base annua). Ancor più consistente è l aumento di coloro che risultano disoccupati alla fine del periodo considerato, i quali salgono dai dei primi nove mesi del 2012 ai del 2013, corrispondente ad una crescita del 82,7%. Cresce anche la loro incidenza tra quanti hanno reso la DID nel periodo gennaio-settembre, passando dal 73,4% all 80,9% dell ultimo anno. Due sono i fattori che possono spiegare questo significativo incremento. Da un lato, il forte calo delle assunzioni visto in precedenza incide negativamente sulle probabilità di reinserimento professionale; dall altro, i numerosi disoccupati provenienti dal settore ricettivo-ristorativo, che concludono la stagione a settembre, raramente utilizzano i restanti giorni del mese per cercare un nuovo impiego. Un ultimo aspetto da considerare riguarda la ripartizione per genere di quanti hanno fatto ricorso al CPI, i cui valori in termini assoluti e percentuali sono riportati nella tabella 8, sia per i primi nove mesi del 2013, sia per lo stesso periodo del Tab. 8 Ripartizione per genere delle persone che hanno presentato la DID presso i CPI della Provincia di Rimini nei primi nove mesi dell anno. Confronto 2013 e 2012; valori assoluti e percentuali. Variazione percentuale (v.a.) 2012 (v.a.) 2013 (%) 2012 (%) 2013 Primi 9 mesi 2012 Uomini ,5 42,8 53,1 Donne ,5 57,2 75,2 Totale ,0 100,0 65,7 Sono soprattutto le donne ad incrementare il flusso dei disponibili al lavoro, poiché esse salgono dalle unità del 2012 alle del 2013 che corrisponde ad una variazione annua del 75,2%; laddove gli uomini che hanno reso la DID crescono del 53,1%, passando nei primi nove mesi da a unità. Questo diverso tasso di crescita fa sì che a distanza di un anno il peso della componente femminile salga dal 57,2% al 60,5%, con la conseguente riduzione di 3,3 punti percentuali nella quota di uomini, la quale scende dal 42,8% del 2012 al 39,5% del L obbligo per i lavoratori stagionali di presentare la DID ha certamente contribuito ad accrescere la presenza di donne tra gli utenti del CPI, dal momento che alberghi, ristoranti e pubblici esercizi rappresentano uno sbocco professionale privilegiato per la manodopera femminile. 5 L obbligo di presentare la DID non è l unico cambiamento introdotto dalla mini-aspi rispetto alla indennità di disoccupazione a requisiti ridotti. Tra le novità più importanti va ricordato l innalzamento del requisito contributivo da 78 giorni a 13 settimane di contribuzione (versata o dovuta) da attività lavorativa nei 12 mesi precedenti l inizio della disoccupazione.

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