RISCHIO METEOROLOGICO

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1 RISCHIO METEOROLOGICO = rischio connesso con i principali fenomeni meteorologici ARPAV - Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio (DRST) Centro Meteorologico di Teolo (CMT) Centro Valanghe di Arabba (CVA) previsione e monitoraggio = produzione bollettini e report informativi

2 STAZIONI AUTOMATICHE (idro, nivo, meteo) e RILIEVI MANUALI (es. neve) MODELLI NUMERICI A SCALA GLOBALE E LOCALE SATELLITE METEOSAT RADIO SONDAGGI WEB CAM RADAR METEOROLOGICI

3 ARPAV-CMT ARPAV-CVA

4 Stazioni termopluviometriche tradizionali dell ex Ufficio Idrografico di Venezia (ora ARPAV): costituiscono la storia necessaria per la valutazione degli eventi (tempo di ritorno), avendo serie storiche di rilevazione anche centenarie

5 Stazioni meteorologiche automatiche ARPAV: consentono il monitoraggio dell evento in atto

6 Stazioni meteorologiche automatiche ARPAV: Passo Monte Croce Comelico Auronzo Passo Falzarego Arabba

7 Stazioni meteorologiche automatiche ARPAV sensori di velocità e direzione vento termometro pluviometro a bascule

8 Stazioni nivo-meteorologiche automatiche ARPAV Col Faverghera Monte Piana (estate) Cima Pradazzo Monte Piana (inverno)

9 Fenomeni meteorologici rilevanti: a) Raffiche di vento e trombe d aria Prodotti mirati: no, solo indicazioni sul bollettino meteo; discreta prevedibilità della situazione generale Procedure di allertamento esistenti: no - Vento forte (> km/h) è maggiormente frequente e persistente in quota; a fondovalle solo nelle situazioni invernali di Föhn o temporali estivi; - danni dipendono dalla velocità, dal territorio più o meno abituato, dalla direzione, dalla persistenza (raffiche di 70 km/h possono provocare danni a Belluno, difficilmente a Cortina) - tromba d aria è fenomeno raro nelle nostre zone. 1) gennaio 2008: in occasione di uno degli episodi di Föhn più intensi degli ultimi anni, si sono avuti i seguenti valori di velocità massima: km/h a Cima Pradazzo, - circa 100 km/h a Cortina e Sappada, - circa 90 Km/h a Sospirolo e a Borca di Cadore. 2) 29 giugno 2006, in occasione del passaggio di un fronte temporalesco sul Veneto, preceduto da forti raffiche (downburst): velocità massime rilevate a S.Giustina 86 km/h e Quero 75 km/h. 3) Un caso rarissimo di tornado (tromba d aria) si è verificato il 9 luglio 2007 fra le frazioni di Quantin (Ponte nelle Alpi) e Villanova (Farra d Alpago): le velocità stimate, sulla base dei danni, dei venti di rotazione del vortice sono state di km/h, con punte di km/h.

10 Fenomeni meteorologici rilevanti: b) Temperature elevate e ondate di calore (disagio fisico) Prodotti mirati: si, bollettino disagio fisico emesso dal CMT; buona prevedibilità della situazione generale e locale. Procedure di allertamento esistenti: si (Dgr 1449 del 6 giugno 2008) Per il disagio fisico più che la temperatura in sé è importante la durata e la presenza di elevata umidità Una fase di 3-5 giorni di caldo torrido (caldo secco) con temperature anche 5-10 C superiori alla norma, crea meno problemi di un periodo di giorni di caldo afoso con temperatura solo 3-5 C superiori alla norma ma con umidità relativa elevata. Nelle valli prealpine l umidità relativa del 50-60% nelle ore più calde e ancora maggiore nel tardo pomeriggio e verso sera (quando la ventilazione diminuisce e l umidità aumenta rispetto al primo pomeriggio) può portare la temperatura percepita su valori prossimi ai 40 C. Alcuni dati, relativi alla famosa estate 2003, la più calda da quando si eseguono misurazioni (circa 200 anni). Giugno caldissimo (in media 4-5 C superiori alla norma): massima di 36.5 C a Feltre, 35 C ad Agordo, 33.5 C a Domegge, minime di 20 C a Longarone. Luglio un po più caldo del normale (1-2 C superiori alla norma): senza particolari picchi di caldo si comincia ad avvertire il disagio Agosto molto caldo, specie nei primi 15 giorni (in media 2-3 C superiori alla norma): la forte e duratura ondata di caldo dai primi 13 giorni, spesso afosa nei fondovalle prealpini poco ventilati, porta il disagio da caldo a livelli elevati e difficilmente sopportabili. Massime rilevate di 39 C a Feltre, 38.5 C ad Agordo, Domegge 36 C, Borca di Cadore 35 C, Cortina 33.5 C. Minime di 23 C a Quero e Longarone (dove però la brezza notturna e del primo mattino fornisce un buon sollievo).

11 ARPAV-CMT emette quotidianamente dal 1 luglio al 15 settembre un bollettino di previsione del disagio fisico e della qualità dell aria (ozono), classificando: - il disagio in tre classi: assente, debole/moderato, elevato/intenso (sulla base degli indici di Scharlau e Humidex) - la qualità dell aria in tre classi: buona/discreta, scadente, pessima. La previsione vale per il giorno in corso ed il giorno seguente; viene inoltre fornita una tendenza per i due giorni successivi. Il bollettino si riferisce ad una suddivisione della regione veneto in quattro aree, di cui una rappresenta la zona montana (Valbelluna). Viene inviato, tra l altro, alla sala operativa regionale del COREM che a sua volta lo trasmette al 118, pronto soccorso ecc. Esempio di bollettino

12 Fenomeni meteorologici rilevanti: c) Neve e valanghe Prodotti mirati: si, bollettino Dolomiti Neve e Valanghe Procedure di allertamento esistenti: no (Dgr 900/2000). Da distinguere - l aspetto neve (disagi e problemi alla circolazione, appesantimento strutture es. tetti, linee elettriche, formazione ghiaccio) - dall aspetto valanghe (su vie di comunicazione, centri abitati, impianti sciistici). Fenomeni meno frequenti ma di impatto non trascurabile anche a fondovalle ZONA DEL FELTRINO NEI GIORNI 27 e 28 GENNAIO 2006 venerdì 27 gennaio già dal mattino 80 cm di neve fresca al suolo, problemi alla viabilità; lo spessore della neve fresca raggiungeva in località Fonzaso i 100 cm; prime valanghe sui pendii più ripidi, alcune delle quali interessavano tratti di strade nelle zone più esposte e qualche abitazione. sabato 28 gennaio: tempo ancora perturbato, aumento della temperature, precipitazioni a carattere piovoso nei fondovalle ancora neve in quota: sul monte Avena lo spessore totale del manto nevoso al suolo era di 160 cm con 140 cm di neve fresca. Si verificarono alcune valanghe di grosse proporzioni che in qualche caso lambirono centri abitati (Località Villaga). In altri casi, causa scaricamenti di neve nelle sedi stradali, rimasero isolati alcuni nuclei di case, specie nella Valle di Seren.

13 Dolomiti neve & valanghe emesso da ARPAV CVA, di norma il lunedì e giovedì (o ad evento) ed inviato ad enti, istituzioni e organi di protezione civile. Carta CLPV La Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe è una carta tematica di base, in scala 1:25000, che riporta i siti valanghivi individuati: -in loco sulla base di testimonianze oculari e/o d'archivio, -mediante l'analisi delle fotografie aeree stereoscopiche. E' quindi una carta che riporta solamente le aree interessate o che in passato sono state interessate da fenomeni valanghivi. Utile a fini pianificatori sull uso del territorio.

14 SCALA DEL PERICOLO DEBOLE MODERATO MARCATO FORTE MOLTO FORTE STABILITÀ DEL MANTO NEVOSO Il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile Il manto nevoso è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi *, per il resto è ben consolidato Il manto nevoso presenta un consolidamento da moderato a debole su molti pendii ripidi * Il manto nevoso è debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi * Il manto nevoso è in generale debolmente consolidato e per lo più instabile PROBABILITÀ DI DISTACCO DI VALANGHE Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico ** su pochissimi pendii ripidi estremi. Sono possibili solo piccole valanghe spontanee (cosidetti scaricamenti) Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico ** sui pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee Il distacco è possibile con un debole sovraccarico ** soprattutto sui pendii ripidi indicati. In alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche grandi valanghe Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico ** su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza e, talvolta, anche grandi valanghe Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spontanee, anche sul terreno moderatamente ripido

15 Fenomeni meteorologici rilevanti: d) Basse temperature ed effetto wind chill Prodotti mirati: no, indicazioni sul bollettino (Dolomiti Meteo e Dolomiti Neve e Valanghe); buona prevedibilità della situazione generale Procedure di allertamento esistenti: no Con le basse temperature la sensazione di freddo aumento in concomitanza di valori di umidità relativa elevati e soprattutto di vento moderato/forte fenomeno più frequente in montagna ma possibile anche a fondovalle. temperatura di -15 C, vento a 60 km/h temperatura percepita dall organismo (effetto wind-chill) di -30 C; temperatura di -25 C, vento a 70 km/h temperatura percepita dall organismo (effetto wind-chill) di -45 C; Possibile congelamento delle parti del corpo esposte al vento (con una temperatura percepita di -40 C il congelamento subentra in meno di 10 minuti). Ondata di freddo di fine-febbraio e inizio-marzo 2005: 28 febbraio, freddo soprattutto in quota: - Passo Pordoi min. -21 C max. -17 C, - Marmolada min. -29 C max. -24 C. La temperatura percepita alle ore 8 del mattino è di -39 C sulla Marmolada, -30 C sul Faloria, -19 C a Cortina. 1 marzo, cielo sereno, attenuazione del vento e forte raffreddamento notturno a fondovalle, con t minime: - Pian Cansiglio -30 C (Valmenera -35,4 C), Cimabanche -28 C, Padola -26 C, Sappada -23 C, - S.Stefano -22 C, Feltre -19 C, Paludi d Alpago -18 C.

16 Fenomeni meteorologici rilevanti: e) Temporali e fenomeni piovosi intensi ma localizzati Prodotti mirati: no, indicazione sul bollettino (Meteo Veneto e Dolomiti Meteo) con stima probabilistica; discreta prevedibilità della situazione generale, difficile la previsione puntuale (dove e quando si verificherà il temporale). Procedure di allertamento esistenti: no Probabilità puntuale: in ogni punto dell area di previsione c è quella probabilità che accada l evento Effetti locali anche rilevanti: allagamenti, sovralluvionamenti, dissesti, crisi sistema drenante urbano. Difficoltà di seguire l evoluzione spazio-temporale delle celle temporalesche (radar). Difficoltà di rilevare la precipitazione a terra (densità della rete pluviometrica, localizzazione). Difficoltà di stimare la gravità dell evento pluviometrico (serie storiche)

17 Difficoltà di monitoraggio e valutazione il dato rilevato dal pluviometro di una stazione è un dato puntuale, non facilmente estendibile al territorio circostante. PASSO PORDOI, 6 agosto 2008: danni al Rifugio Fodom provocati dalle piogge intense; pluviometro stazione Passo Pordoi: 31,6 mm in 30 minuti registrato evento presumibilmente rilevante (lo dimostrano i danni) però non esiste una serie storica sul passo Pordoi che consenta una valutazione dell evento; pluviometro stazione Arabba (solo) 4,6 mm in 30 minuti NON registrato evento rilevante, rispetto alla serie storica esistente ad Arabba l evento misurato ad Arabba risulta essere ordinario. se non ci fosse stata la stazione sul passo Pordoi l evento sarebbe probabilmente passato inosservato (non rilevato)

18 AURONZO, 6 agosto 2008: segnalati danni ingenti provocati dalle forti piogge; pluviometro Auronzo: 26,4 mm in 30 min., 38,4 mm in 1 ora registrato evento rilevante (in base alla serie storica di Auronzo TR circa 30 anni) CORTINA, 6 agosto 2008: segnalati danni ingenti provocati dalle forti piogge; pluviometro Cortina: 13 mm in 30 min., 19 mm in 1 ora NON registrato evento rilevante (TR circa 2 anni) Se vi sono stati danni sul territorio ma non sono state registrate piogge rilevanti, potrebbe dipendere da: - a) dato pluviometrico errato? possibile, ma improbabile! - b) dato pluviometrico non significativo? (l evento ha interessato solo marginalmente il sito della stazione) possibile, abbastanza frequente, servirebbero più occhi sul territorio (stazioni, radar, satelliti, OSSERVATORI); - c) dato corretto ma scarsa manutenzione del territorio può succedere QUERO, 7 settembre 2008: segnalati danni ingenti in comune di Alano provocati dalle forti piogge; pluviometro Quero: 37,8 mm totale giornaliero (di cui circa 27 mm in 30 minuti) valutazione evento non possibile causa assenza serie storica Osservatore a Schievenin 74 mm totale giornaliero praticamente il doppio! SAPPADA, 12 settembre 2008: segnalati danni, non particolarmente ingenti, provocati da forti piogge; pluviometro Sappada 33,6 mm in 15 min., 47,8 mm in 30 min., 57,4 in 1 ora registrato evento particolarmente rilevante (TR > 100 anni) forse è piovuto così forte solo intorno al pluviometro? serie storica non abbastanza lunga? dato del pluviometro errato? Il 13 settembre 2008 abbiamo comunque avuto in 1 ora 113,8 mm a Chioggia e 98,4 mm a Rosolina, in 3 ore 124 mm a Chioggia e 148 mm a Rosolina. Valori anche molto superiori nel veneziano il 26 settembre 2007.

19 Fenomeni meteorologici rilevanti: f) Eventi piovosi consistenti e diffusi sul territorio Prodotti mirati: si, Avviso di condizioni meteorologiche avverse emesso dal CMT; prevedibilità buona, anche quantitativamente, per le classiche situazioni autunnali che causano rischio di tipo idraulico e idrogeologico. Procedure di allertamento esistenti: si, Procedura sperimentale di allertamento in caso di rischio idraulico vale solo per i comuni rivieraschi a valle dighe 24-29/11/2002 mm/24h 13-16/11/2002 mm/24h 5-7/06/2002 mm/24h 20/09/1999 mm/24h Feltre Belluno Col Indes Agordo Villa S.Andrea Cencenighe Campo di Zoldo /10/1998 mm/24h 12-18/11/1996 mm/24h 02-04/10/1993 mm/24h Feltre Belluno Col Indes Agordo Villa S.Andrea Cencenighe Campo di Zoldo mc/s Piave a Belluno 1100 mc/s Cordevole 4250 mc/s Piave a Segusino 5000 mc/s Piave a Ponte della Priula

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21 Siamo ancora in una fase di previsione

22 Il pericolo di piene a valle delle dighe può essere considerato minimo o non rilevante qualora sussistano alcune delle seguenti condizioni: - i serbatoi idroelettrici siano considerevolmente vuoti, - i bacini idrografici che li alimentano siano comunque asciutti dopo un periodo siccitoso, - la quota delle nevicate sia piuttosto bassa, - l evento presenti pause consistenti tali da consentire il drenaggio dei bacini.

23 Siamo ormai nelle fasi prossime e iniziali dell evento

24 Inizia il monitoraggio dell evento: i dati pluviometrici per bacino consentono ai gestori degli invasi di stimare la possibile portata in arrivo alle dighe nelle prossime ore. La soglia pluviometrica di attenzione è un campanello d allarme perché rappresenta valori di precipitazione di situazioni passate nelle quali sono state scaricate dalle dighe portate anche maggiori di quelle di attenzione. La portata scaricata di attenzione rappresenta un valore cautelativo oltre il quale si possono cominciare a temere danni a valle. 4 novembre 1966: 2700 mc/s Piave a Belluno, 4250 mc/s Piave a Segusino

25 Inizia la fase critica dell evento La fase tre viene diramata comunque al raggiungimento delle portate di attenzione L importante è essere stati bravi a far partire in tempo la macchina: se a questo punto tutti sono allertati ed operativi non resta che seguire lo sviluppo dell evento, per il quale ci siamo già attrezzati e siamo pronti!

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28 Fuori procedura ARPAV invia anche una tabella delle precipitazioni non mediate per bacino ma col dettaglio di ogni singola stazione Tabella ufficiale in procedura: valori di pioggia media per bacino sulla base di tutte le stazioni pluviometriche presenti.

29 ARPAV Nuovo indirizzo sito per Utenti Vigili del Fuoco VERSIONE SPERIMENTALE

30 Cosa cambierà col C.F.D.? Centro Funzionale Decentrato (Direttiva PCM 27 febbraio 2004): - struttura regionale di riferimento per la gestione delle emergenze idrometeorologiche, - fa parte di una rete nazionale connessa con il Dip. Prot. Civile; - responsabile è la Regione Veneto che affida/affiderà ad ARPAV lo svolgimento delle seguenti funzioni: Centro Funzionale Decentrato - raccolta dei dati e delle informazioni territoriali necessarie (monitoraggio), - definizione degli scenari (previsione effetti al suolo): - emissione avviso di condizioni meteo avverse, - valutazione rischio conseguente ed emissione eventuale avviso di criticità idraulica, idrogeologica, valanghe (per il momento NO altri rischi es. trombe aria, neve, siccità, sismico) quindi valutazione rischio di stretta competenza CFD e no consulto locale; - diffusione dei prodotti e della messaggistica anche direttamente ai comuni, da rivedere quindi procedura in atto con Prefettura ecc. Veneto diviso in 7 aree di allertamento (A è il Piave, B è il Brenta-Cismon) non c è più il dettaglio dei bacini chiusi alle dighe, non riguarda più solo il rischio di piene a valle delle dighe ma tutto il reticolo idrografico; Attualmente utilizza un sistema di soglie pluviometriche e idrometriche, in futuro anche modellistica idrologica su tutti i bacini idrografici del Veneto; Il CFD sarà attivato ufficialmente il.

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