Relazione_PAES. Piano d Azione per l Energia Sostenibile. comune di GESSATE Provincia di Milano. novembre Delibera di C.C. per l approvazione

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1 comune di GESSATE Provincia di Milano PROVINCIA DI MILANO Settore Aria, Rumore, Energia FONDAZIONE CARIPLO promuovere la sostenibilità energetica nei comuni piccoli e medi 21 PAES Piano d Azione per l Energia Sostenibile Relazione_PAES novembre 212 Delibera di C.C. per l approvazione Estensori TERRARIA srl Via M. Gioia 132 _ Milano

2 Gruppo di lavoro Supporto del Comune di Gessate Mario Leoni _ Sindaco Silvia Pezzoli _ Assessore Urbanistica, Edilizia, Tutela Ambientale, Ecologia, Comunicazione e Sistemi Informatici Francesco Benfatto _ responsabile progetto e UTC Christian Gatti _ referente progetto per UTC Fabiola Cortesi _ referente progetto per amministrazione/procedure Gli estensori: TerrAria srl Giuseppe Maffeis _ responsabile di progetto Luisa Geronimi _ coordinatore PAES e diagnosi energetiche Roberta Gianfreda _ coordinatore Baseline Giorgio Fedeli _ implementazione Baseline, PAES, CO 2 Con la collaborazione di Ramon Busi _ raccolta materiali e analisi degli audit energetici L ente di supporto: Provincia di Milano 2

3 indice 1. INTRODUZIONE PERCORSO LOGICO DEL PAES DEL COMUNE DI GESSATE FORMALIZZAZIONE DELL ADESIONE AL PATTO DEI SINDACI DEL COMUNE DI GESSATE CONTESTO TERRITORIALE INQUADRAMENTO DELL AMBITO Il sistema terziario comunale Il sistema residenziale e la caratterizzazione dell edificato Il sistema industriale Il sistema rurale Il sistema terziario non comunale Il sistema infrastrutturale ASPETTI SOCIOECONOMICI La popolazione Gli addetti e le attività terziarie-industriali Il parco veicolare QUADRO PROGRAMMATICO DEGLI STRUMENTI VIGENTI Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Milano Parco Locale di Interesse Sovracomunale Rio Vallone Il Piano di Governo del Territorio Il Regolamento Edilizio Comunale Gli Audit Energetici degli edifici comunali IL BASELINE EMISSION INVENTORY METODOLOGIA

4 3.2 DATI RACCOLTI SIRENA I consumi degli edifici comunali L illuminazione pubblica I consumi del parco veicoli comunale I consumi elettrici rilevati dal distributore I consumi di gas naturale rilevati dal distributore CONFRONTO TRA I DATI SIRENA E I DATI REPERITI DAI DISTRIBUTORI ENERGETICI Il confronto dei consumi di energia elettrica Il confronto dei consumi di gas naturale ANALISI DELLA PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA La produzione locale di energia elettrica La produzione locale di energia termica BEI: L INVENTARIO AL I consumi energetici finali Le emissioni totali MEI: L AGGIORNAMENTO DELL INVENTARIO AL SWOT ANALYSIS E SPAZIO DI AZIONE DEL PAES DEFINIZIONE DELL OBIETTIVO DI CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI AL 22 E VISION OBIETTIVO DI CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI AL La valutazione degli incrementi emissivi Il calcolo dell obiettivo di riduzione delle emissioni SCENARIO DI INTERVENTO AL VISION E L OBIETTIVO DEL PATTO DEI SINDACI SCENARIO OBIETTIVO DEL PAES

5 5.3 INDIVIDUAZIONE DELLE STRATEGIE E DELLE AZIONI SCHEDE DELLE AZIONI ARTICOLAZIONE DELLE SCHEDE AZIONI DEL PAES Il settore terziario comunale Il settore terziario non comunale Il settore residenziale Il settore illuminazione pubblica Il settore produttivo Il settore del parco veicoli comunale Il settore dei trasporti privati Il settore della pianificazione MONITORAGGIO RUOLO DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE La raccolta dati Il monitoraggio delle azioni SOFTWARE CO INSERIMENTO DELLE INFORMAZIONI PRODOTTE NELLE APPOSITE BANCHE DATI PREDISPOSTA DALLA FONDAZIONE CARIPLO E DAL JRC SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE PARTECIPAZIONE TAVOLI DI LAVORO CON L AMMINISTRAZIONE COMUNALE FORUM CON GLI STAKEHOLDER ESITO DEI QUESTIONARI MATERIALI DIVULGATIVI

6 9. CONCLUSIONI INQUADRAMENTO TERRITORIALE ESITI DEL BEI E DEL MEI OBIETTIVO DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI AL VISION E LE AZIONI ALL_ Aggiornamento degli Audit Energetici ALL_ Allegato Energetico del Regolamento Edilizio comunale ALL_ Calendario delle attività _ allegati Ab AC AT BEI COMO DdP ETS FER JRC MEI MFR PAES PdR PGT PLIS PLIS RE SIRENA Slp St VAS abitanti L Amministrazione comunale Ambiti di Trasformazione Baseline Emission Inventory Covenant of Mayors Office Documento di Piano Emission Trading Schemes fonti energetiche rinnovabili Joint Research Centre Monitoring Emission Inventory maximum feasible reduction Piano di Azione per l Energia Sostenibile Piano delle Regole Piano di Governo del Territorio Parco Locale di Interesse Sovracomunale Parco Locale di Interesse Sovracomunale Regolamento Edilizio Comunale Sistema Informativo Regionale Energia ed Ambiente Superficie lorda di pavimento Superficie territoriale Valutazione Ambientale Strategica _ glossario 6

7 1. INTRODUZIONE Il deciso incremento nel consumo di fonti energetiche fossili è indubbiamente la causa da un lato del persistere di concentrazioni atmosferiche elevate di alcuni inquinanti (prime fra tutte le famigerate polveri sottili PM 1 ) e dall altro dell aumento globale delle concentrazioni in atmosfera dei gas serra (di cui la CO 2 è l indicatore più noto). Non è obiettivo di questo documento soffermarsi sui differenti effetti negativi che i due fenomeni provocano o provocheranno, tuttavia, sul primo basti ricordare gli effetti sulla salute dell uomo (acuti e cronici) mentre per il secondo la potenziale interazione con il clima e le variazioni che potrebbe indurre. La politica di risanamento più immediata da adottare per entrambi i problemi è il risparmio energetico. Tale politica è strategica non solo da un punto di vista ambientale ampio (locale e globale), ma anche e soprattutto in termini economici (basti ricordare il costo dell energia) e strategici (minor dipendenza da approvvigionamenti di fonti fossili da paesi terzi). L Unione Europea (UE) da tempo sta agendo nel settore dell efficienza energetica, dell uso razionale e dell incremento della produzione da fonti energetiche rinnovabili (FER). L ultimo atto in tale direzione è l impegno preso (condiviso e suddiviso) dai vari Stati membri nel cosiddetto pacchetto ovvero il raggiungimento di obiettivi di risparmio energetico, incremento delle FER e riduzione dei gas serra al 22. Se l impegno europeo e delle singole nazioni è fondamentale, è ormai acclarato dai tempi di Rio de Janeiro (pensare globale, agire locale) che, senza una azione dal basso delle Amministrazioni locali ed in ultima analisi della cittadinanza allargata (cittadini, imprese ), questi obiettivi possano essere difficilmente raggiunti. Il Patto dei Sindaci, l impegno sottoscritto ad oggi da più di tremila Amministrazioni locali a livello europeo, vuole andare in questa direzione, ossia con l impegno formale di porsi a livello locale obiettivi ancor più ambiziosi di quelli che l UE si è posta, in particolare in termini di riduzione delle emissioni di gas serra. Lo strumento di cui le Amministrazioni locali si dotano per raggiungere questi ambiziosi obiettivi è la predisposizione e l approvazione di un Piano di Azione per l Energia Sostenibile (PAES) e la rendicontazione biennale dell efficacia dello strumento attraverso la presentazione di un Rapporto biennale di monitoraggio. 7

8 Di seguito si riporta lo schema presente nelle Linee guida per la stesura del PAES che restituisce le fasi principali del percorso di definizione dello stesso. figura 1-1 _ iter di approvazione del PAES (fonte: linee guida per la stesura del PAES) 1.1 PERCORSO LOGICO DEL PAES DEL COMUNE DI GESSATE Il percorso di determinazione delle scelte di Piano è articolato in passaggi successivi e consequenziali, frutto delle interlocuzioni dei soggetti cointeressati alle opportunità che lo stesso definisce. Il percorso di costruzione del PAES di Gessate passa attraverso le seguenti fasi: CONTESTUALIZZAZIONE Analisi di inquadramento territoriale e socioeconomico dell ambito di riferimento 8

9 BASELINE Analisi del bilancio energetico comunale al 25 ed il conseguente inventario delle emissioni di gas serra CO 2 a livello comunale VISION Costruzione collettiva di una vision territoriale in campo energetico. La vision è un idea intenzionale di futuro, la cui costruzione sociale si misura con le risorse a disposizione e con le aspirazioni dei soggetti che vivono e agiscono in un territorio. La funzione della vision è quella di costruire un idea di sviluppo territoriale di lungo periodo attraverso la quale orientare le previsioni, le progettualità e gli interventi che verranno proposti. OBIETTIVI, STRATEGIE e AZIONI DI PIANO L obiettivo e le strategie di Piano sono finalizzate a indirizzare le azioni che permettano di orientare gli obiettivi della direttiva fissati dall UE all anno 22 ed in particolare la riduzione del 2% delle emissioni di CO 2 rispetto a quelli dell anno di riferimento (25). SCHEDE DELLE AZIONI Il passaggio finale di questo percorso è rappresentato dalla elaborazione delle schede qualitative e quantitative di ogni singola azione. SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE Tutto il percorso fin dalle prime fasi deve essere caratterizzato dalla condivisione delle scelte con i soggetti politici e sociali. Proprio per tale motivo si è deciso di dedicare una sezione specifica per raccogliere tutte le fasi di coinvolgimento Nelle sezioni successive del documento si restituiscono nel merito i contenuti di tale percorso. 1.2 FORMALIZZAZIONE DELL ADESIONE AL PATTO DEI SINDACI DEL COMUNE DI GESSATE Il Comune di Gessate con delibera di Consiglio Comunale n 55 del 21 dicembre 211 ha sottoscritto il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors) impegnandosi a predisporre il PAES per raggiungere gli obiettivi della direttiva attraverso l attivazione di azioni rivolte in particolare alla riduzione di almeno il 2% delle emissioni di CO 2 al 22 rispetto all inventario emissivo all anno di riferimento (Baseline). Nello specifico, il Comune si è impegnato a mettere in atto: 9

10 Misure di efficienza energetica sia come consumatore diretto che come pianificatore del territorio comunale Azioni di formazione ed informazione della società civile (Amministrazione, stakeholder, cittadini) Rapporto biennale sull attuazione delle azioni del PAES Dalla data di sottoscrizione del Patto dei Sindaci la Comunità Europea impone entro 1 anno la presentazione del PAES. Il Comune, infine, ha aderito alla Struttura di Supporto della Provincia di Milano, che è stata riconosciuta attraverso uno specifico accordo con la Direzione Generale dell'energia e dei Trasporti della Commissione Europea avvenuta a Bruxelles. Nell ambito della cooperazione fra queste parti, è stata predisposta a cura della Provincia di Milano la Guida pratica alla stesura del PAES volta a facilitare il lavoro dei soggetti coinvolti nella predisposizione dei PAES. 1

11 2. CONTESTO TERRITORIALE L analisi dei sistemi territoriali e sociodemografici è funzionale a costruire il quadro di riferimento analitico-conoscitivo dell assetto urbanistico che caratterizza il territorio di Gessate. Tali componenti sono analizzate rispetto ai campo di azione in cui il PAES può intervenire. L inquadramento territoriale si articola per sottosistemi, quali: Il sistema terziario comunale Il sistema residenziale Il sistema industria Il sistema rurale Il sistema terziario non comunale Il sistema infrastrutturale Per meglio comprendere il contesto territoriale del è stato necessario approfondire anche il quadro programmatico degli strumenti di pianificazione vigenti i quali indirizzano le scelte delle trasformazioni future. 2.1 INQUADRAMENTO DELL AMBITO Il, localizzato nel quadrante nord-est del sistema metropolitano milanese tra il fiume Lambro e il fiume Adda, si connota quale centro residenziale e in parte agricolo nella fascia della bassa pianura lombarda. Secondo la classificazione del Piano Territoriale Regionale, Gessate appartiene all area ove si colloca il triangolo industriale Varese-Milano-Lecco, caratterizzato da una elevata densità abitativa ma al contempo da ampi spazi verdi che si estendono tra i grandi poli produttivi. Il territorio, di conformazione pianeggiante, si estende per 7.51 km 2 ed è attraversato a Nord dal canale Villoresi, mentre il confine meridionale è segnato dal Naviglio Martesana; l estrema parte orientale è invece compresa nel Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) del Rio Vallone. Nel sistema delle aree protette il PLIS funge da importante corridoio ecologico essendo circondato, ad ovest dal Parco del Molgora, a sud dal Parco Agricolo Sud Milano, ad est dal Parco Adda Nord e a 11

12 nord dal Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Questa Dorsale Verde Nord - corridoio Nord-Est costituisce un elemento di continuità all interno di un comparto fortemente antropizzato e con una capillare rete viaria che determina una rilevante frammentazione del territorio. Integrato nell hinterland milanese e direttamente collegato al capoluogo tramite la metropolitana M2, confina ad est con Masate, a sud-est con Inzago, a nord con Cambiago, ad ovest con Gorgonzola, Pessano con Bornago e a sud con Bellinzago Lombardo. figura 2-1 _ foto aerea del (fonte: Google Maps) Gessate può essere schematicamente ricondotto a tre nuclei principali: il nucleo centrale del comune, rappresentato dal centro storico, Villa Fornaci, che insiste sul lato settentrionale della Padana Superiore è interessata dall area di interscambio della linea metropolitana e si caratterizza per la presenza di aree destinate principalmente al terziario - commerciale di livello sovralocale, le aree industriali a nord-ovest, lungo la provinciale per Pessano con Bornago, e ad est lungo via Lecco. Il tessuto urbano è innervato da infrastrutture viarie di rango sovracomunale, che in parte si sovrappongono alla rete viabilistica locale, nello specifico: il nucleo storico è attraversato in senso longitudinale dalla SP216 e verticalmente dalla SP176 che prosegue verso nord in direzione dello svincolo di Cavenago-Cambiago sulla A4; la frazione di Villa Fornaci è intercettata dalla SS11 e dalla SP137; la zona industriale, a nord-ovest dell abitato, è attraversata dalla SP216 Masate-Pessano con Bornago, che costituisce anche il collegamento di Gessate con la SP39 della Cerca. Il contesto comunale è caratterizzato dalla ancora forte presenza di aree agricole che, occupando il 64% del territorio di Gessate, costituiscono la tipologia di uso del suolo più rappresentativa (all interno di questa categoria sono compresi: colture intensive, seminativi semplici e orti privati). Gli 12

13 ambiti residenziali occupano il 15% del territorio comunale, le aree boscate, che comprendono anche la vegetazione riparia, il 2% mentre gli ambiti produttivi occupano 1% del territorio comunale. Le aree verdi urbane, cioè parchi/giardini attrezzati e strutture sportive, occupano il 2%, sia le aree adibite a cantiere e degradate che i prati permanenti occupano una porzione di territorio pari al 4%. Con una percentuale inferiore all 1% si registra la presenza di bacini idrici e di vegetazione caratteristica delle aree umide, nella zona ovest del comune, all interno del PLIS Rio Vallone. figura 2-2 _ distribuzione percentuale delle classi di uso del suolo nel (fonte: elaborazione da carta DUSAF ERSAF 28) Dallo studio condotto da EcoSistema Metropolitano emerge che il tasso di artificializzazione reale, cioè la superficie territoriale urbanizzata in rapporto al totale della superficie, è pari al 22% della superficie del territorio comunale, inferiore al dato dei comuni della stessa area (33%). Nel computo delle aree artificializzate sono compresi: urbanizzato residenziale, urbanizzato produttivo, aree di cantiere, aree verdi urbane e infrastrutture Il sistema terziario comunale Il Comune di Gessate ha un consistente patrimonio immobiliare pubblico caratterizzato dalla presenza di 1 edifici di cui quattro strutture scolastiche e il restante ad uso vario. Di seguito è riportata una tabella che raccoglie i seguenti dati per ogni singolo edificio: fotografia, destinazione d uso prevalente, indirizzo civico e foglio/mappale catastale. 13

14 tabella 2-1 _ edifici pubblici del Comune di Gessate (fonte: nostra elaborazione) Fotografia Descrizione Fotografia Descrizione Scuola Media Cesare Beccaria (con palestra) Viale Europa 1 FG. 8 Mappale 97 Scuola Elementare (con Mensa e Palestra) Viale Europa 2 e 8 Scuola Materna Olga Malvestiti Viale Salvo d Acquisto FG. 12 Mappale 518,612 Palazzo Municipale Piazza Municipio 1 FG. 8 Mappale 5, 6 Alloggi via Cittadella 14 FG. 7 Mappale 387 Villa Daccò Via Badia FG. 7 Mappale 224 Servizi Amministrativi della scuola Elementare Viale Europa 4 FG. 8 Mappale 45 Nuovo asilo nido Via di Vittorio FG. 8 Mappale 274, 555 Magazzino Via Bergamo 6/8 FG. 5 Mappale 222 Stalun Via Cittadella 14 FG. 7 Mappale 81,87 Ad ogni edificio pubblico è stato associato il codice utente che rispetto al 25 è modificato al 211, poiché sono cambiati gli enti fornitori di energia elettrica (da Enel a Edison) e energia termica ( da Cogas a Edison e, per alcuni edifici, E-On). Asilo Nido Via di Vittorio FG. 8 Mappale 274, 555 Scuola Materna Olga Malvestiti Viale Salvo d Acquisto FG. 12 Mappale 518,612 Cod_elettrico e gas 25 Cod_elettrico e gas 28 Cod_elettrico 211 Cod_gas 211 / / /1 TTTF6O /1- TTQ39W /1- TTQ3BT /1 14

15 Scuola Elementare (con Mensa e Palestra) Viale Europa 2 e 8 Servizi Amministrativi della scuola Elementare Viale Europa 4 FG. 8 Mappale 45 Scuola Media Cesare Beccaria (con Palestra) Viale Europa 1 FG. 8 Mappale 97 Palazzo Municipale Piazza Municipio 1 FG. 8 Mappale 5, 6 Magazzino Comunale Via Bergamo 6/8 FG. 5 Mappale 222 Stalun Via Cittadella 14 FG. 7 Mappale 81,87 Villa Daccò Via Badia FG. 7 Mappale 224 Alloggi via Cittadella 14 FG. 7 Mappale 387 Cod_elettrico e gas Cod_elettrico e gas Cod_elettrico 211 Cod_gas /1- TTQ38G /1- TTQ36J /1- TTQ /1- TTQ37G /1- TTQ /1- TTQ3J /1- TTQ35C /1- TTTF /1- TTQ32W /1- TTTF /1- TTQ33C /1- TTQ33S 36577/ / / / / / / Il sistema residenziale e la caratterizzazione dell edificato Il tessuto residenziale è prevalentemente localizzato nel centro storico, con le sue strutture originarie ancora parzialmente riconoscibili nella loro configurazione a corte di origine rurale. Attorno a questo nucleo si è strutturata l espansione, prevalentemente nella seconda metà del 9, formata da isolati a maglia regolare, con edifici mono/bifamiliari. La crescita edilizia più consistente ha interessato il comparto ovest dell abitato e le aree ad est delimitate dal torrente Trobbia. L attuazione delle espansioni previste ha riguardato soprattutto ampi comparti soggetti alla disciplina dei piani di lottizzazione e le tipologie realizzate si sono maggiormente diversificate rispetto alle precedenti. Si evidenzia, infatti, la presenza sia di mix tipologici quali edifici condominiali, in prevalenza a quattro piani, con unità immobiliari singole con giardino, sia interi comparti con tipologia a schiera. 15

16 Un altro fattore che ha caratterizzato gli interventi di questi ultimi anni riguarda il generale ricorso alla legge dei sottotetti che ha modificato l assetto delle coperture del patrimonio immobiliare esistente e delle nuove costruzioni. L impianto morfologico degli interventi più recenti manifesta carenze nella composizione/progettazione urbana rispetto alle peculiarità ambientali dei luoghi. Nella tabella che segue si analizza il patrimonio edilizio comunale in funzione dell epoca in cui è stato realizzato, in quanto elemento caratterizzante le modalità costruttive e quindi le performance energetiche medie. I 556 edifici ad uso abitativo registrati al 21 da ISTAT sono stati proiettati sulla base della crescita della popolazione all anno di riferimento dell inventario (25, vedi paragrafo 2.2.1) e si stima che essi siano pari a 695. Dalle elaborazioni svolte e mostrate in tabella 2-2 si evince che gli edifici a 1-2 piani sono quelli più diffusi nel territorio comunale, in quanto rappresentano circa il 62% degli edifici totali. Risulta inoltre che circa il 55% del patrimonio edilizio di Gessate sia stato costruito prima degli anni 8, principalmente tra il 1962 e il 1981 (25%), mentre si stima che ben un quinto sia stato costruito tra il 22 e il 25, a causa della consistente crescita demografica che ha interessato il comune. Tale dato risulta essere in linea con quanto riportato nel PGT, dal quale si può ricavare che tra il 2 e il 29 sono stati costruiti nuovi edifici residenziali per un volume complessivo pari a circa 213' m 3. Si stima che a tale volume corrispondano circa 8 unità abitative, assumendo un altezza dei locali pari a 3 metri e una superficie media pari a 89 m 2 (dato ISTAT riferito al 21): tale dato risulta quindi superiore al numero di unità abitative realizzate tra il 21 e il 25 considerato nelle analisi effettuate. tabella 2-2 _ numero di edifici e abitazioni per tipologia ed epoca costruttiva presenti nel al 21 e proiezione al 25 (fonte: ISTAT nostra elaborazione) NUMERO DI ABITAZIONI EDIFICI Tipologia di edificio Numero di piani 2 Numero di piani > 2 TOTALE Totale [%] Fino 1945 Dal 1946 al 1961 Epoca di costruzione Dal 1962 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dal 1992 al 21 Dal 22 al 25 TOTALE (stima al 25) '364 45% % '667 55% % '31 1% 695 1% 17% 8% 24% 19% 12% 2% 1% Totale [%] TOTALE (stima al 25) Totale [%] EDIFICI TOTALE Totale [%] 19% 11% 25% 14% 11% 2% 1% Il numero di unità abitative registrato nel 21 è infatti pari a 2'424 e proiettato sulla base della crescita della popolazione si stima che nel 25 sia pari a 3'31 unità abitative. Analizzando i dati riportati in tabella, elaborati a partire dalla distribuzione del numero di abitazioni per epoca e dalla 16

17 tabella che riporta il numero di edifici per numero di piani fornite da ISTAT, è possibile osservare che la maggior parte delle abitazioni (55%) è all interno di edifici caratterizzati da numero di piani maggiore di 2; inoltre si evince che circa il 49% delle abitazioni si trova in edifici costruiti prima degli anni 8, soprattutto tra il 1962 e il 1981 (24%). Dai dati ISTAT si può infine ricavare il numero medio di unità abitative per edificio, pari a circa 4 per il (dato riferito al 21). La tabella 2-3 illustra i consumi energetici stimati per tipologia ed epoca costruttiva. Tale suddivisione risulta di particolare rilevanza ai fini dell analisi energetica, in quanto solamente alla fine degli anni 7 sono entrate in vigore le prime leggi con prescrizioni di efficienza e risparmio energetico. I consumi residenziali riportati nel BEI (vedi paragrafo 3.5.1), con esclusione del vettore elettrico, sono stati distribuiti nelle differenti epoche costruttive sulla base dei consumi specifici (elaborazioni di ARPA e Punti Energia riportate in tabella 2-4). tabella 2-3 _ consumi energetici (in MWh) stimati per tipologia ed epoca costruttiva nel (fonte: ISTAT, BEI 25 nostra elaborazione) CONSUMI BEI 25 [MWh] Tipologia di edificio Numero di piani 2 Numero di piani > 2 TOTALE Totale [%] Fino 1945 Dal 1946 al 1961 Epoca di costruzione Dal 1962 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dal 1992 al 21 Dal 22 al 25 TOTALE 5'24 2'91 5'39 3'34 2'7 3'167 21'217 49% 5'342 2'16 5'513 3'463 2'15 3'294 21'922 51% 1'582 4'251 1'821 6'83 4'22 6'461 43'139 1% 25% 1% 25% 16% 1% 15% 1% Totale [%] Dei circa 43 GWh di consumo annuo per la climatizzazione invernale del settore residenziale del quasi il 6% è attribuibile ad edifici che hanno più di 3 anni di vita, soprattutto a quelli costruiti prima del 1946 e a quelli costruiti tra il 1962 e il 1981 (a entrambe le categorie si riconduce circa il 25% dei consumi complessivi). Si evidenzia inoltre che i consumi sono attribuibili quasi in parti uguali alle due tipologie di edificio, con una leggera prevalenza degli edifici caratterizzati da numero di piani maggiore di 2 (51%). tabella 2-4 _ consumi specifici lombardi (in kwh/mq per anno) per tipologia ed epoca costruttiva (fonte: ARPA, Punti Energia) CONSUMI SPECIFICI LOMBARDI [kwh / m 2 / anno] Tipologia di edificio villetta 1-2 u.a. palazzina 3-15 u.a. palazzina 16-3 u.a. edificio a torre +31 u.a. < Epoca di costruzione >

18 Il consumo medio specifico per superficie nel, al 25, è pari a 16 kwh/m 2, valore decisamente inferiore a quello regionale: il consumo medio specifico in Lombardia è infatti pari a 27 kwh/m 2. Ciò potrebbe trovare una giustificazione nel fatto che, sulla base delle stime riportate sopra, ben il 45% degli edifici presenti sul territorio comunale è stato costruito dopo il Tale aspetto è evidente anche confrontando la tabella 2-5, in cui sono riportati i consumi energetici stimati per tipologia ed epoca costruttiva in regione Lombardia, con la tabella 2-3 relativa a Gessate: risulta infatti che la distribuzione media dei consumi relativa ad edifici recenti (con età inferiore ai 3 anni) nel è pari a più del doppio della media del parco edilizio lombardo (41% a Gessate, circa il 17% in Lombardia). tabella 2-5 _ consumi energetici (in MWh) stimati per tipologia ed epoca costruttiva in regione Lombardia (fonte: ISTAT, SIRENA nostra elaborazione) REGIONE LOMBARDIA - CONSUMI SIRENA [MWh] Tipologia di edificio Numero di piani 2 Numero di piani > 2 TOTALE Totale [%] Fino 1945 Dal 1946 al 1961 Epoca di costruzione Dal 1962 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dal 1992 al 21 Dal 22 al 25 15'26'966 9'155'5 18'16'288 3'96'317 3'271'931 1'36'374 5'917'376 62% 9'89'763 5'526'937 1'93'821 2'366'457 1'985' '937 3'693'23 38% 24'35'729 14'682'437 28'947'11 6'272'774 5'257'245 2'1'311 81'61'66 1% 3% 18% 35% 8% 6% 3% 1% TOTALE Totale [%] Relativamente alla disponibilità di servizi (tabella 2-6) e in particolare alla tipologia impiantistica per la climatizzazione invernale, dal censimento ISTAT è possibile stimare che l 83% delle abitazioni riscaldate da impianti fissi dispone di impianto autonomo; si rileva che, inoltre, nel 79% circa delle abitazioni che dispongono di acqua calda è presente un impianto unico utilizzato sia per il riscaldamento dell abitazione che per soddisfare il fabbisogno di acqua calda sanitaria. tabella 2-6 _ numero di abitazioni per disponibilità di servizi al 21 (fonte: ISTAT nostra elaborazione) ABITAZIONI OCCUPATE RISCALDATE ABITAZIONI OCCUPATE CON ACQUA CALDA SANITARIA Anno Da impianto autonomo Da impianto centralizzato TOTALE * Anno Impianto unico (riscald. + acs) Impianto acs separato ** TOTALE 21 1' ' ' '198 Totale [%] 83% 17% 1% Totale [%] 79% 21% 1% *: totale delle abitazioni occupate riscaldate da impianti fissi. **: calcolato per differenza rispetto al totale fornito da ISTAT. I dati ISTAT sopra mostrati sono stati proiettati sul numero totale di abitazioni al 25 riportato in tabella 2-2, tenendo conto del numero medio di abitazioni per edificio: dalle elaborazioni effettuate si stima che al 25 siano presenti sul territorio comunale circa 2'638 impianti di riscaldamento di cui 117 centralizzati (4%). 18

19 tabella 2-7 _ stima del numero di impianti di riscaldamento fissi per tipologia al 25 (fonte: ISTAT nostra elaborazione) IMPIANTI DI RISCALDAMENTO Anno Autonomi Centralizzati 25 (stima) 2' Il sistema industriale Riguardo agli ambiti destinati alle attività economiche il processo di crescita si è concentrato sulle attività produttive. Nella zona nord-ovest, lungo la provinciale per Pessano con Bornago, sono venute via via a saturarsi le previsioni dei diversi strumenti urbanistici fino a costituire un ambito monofunzionale di notevole consistenza, caratterizzato da capannoni industriali e da attività produttive di recente insediamento. In questa zona non sono presenti attrezzature pubbliche o private di servizio né agli addetti né alle imprese, fatta eccezione per una mensa consorziale. Nella parte a nord-est del comune, l attuale estensione della zona industriale è invece rimasta contenuta sia nelle dimensioni sia nel numero delle unità produttive. Tre attività produttive esistenti hanno localizzato sulla loro copertura impianti fotovoltaici di potenza consistenti: 127, 154 e 171 kw. Di seguito si riporta uno stralcio della loro localizzazione nel territorio di Gessate. figura 2-3 _ localizzazione di tre impianti fotovoltaici (fonte: nostra elaborazione) 19

20 2.1.4 Il sistema rurale Il ruolo dell agricoltura è ormai marginale ma la dotazione di aree rurali è ancora rilevante. A partire dal dopoguerra si è assistito ad una complessiva riduzione delle aree agricole a favore degli insediamenti industriali e civili pur mantenendo ancora aree dedicate all attività agricola, in particolar modo quelle dedicate agli appezzamenti. Le riduzioni più significative, invece, sono state a carico degli elementi lineari più esili e, di conseguenza, maggiormente vulnerabili. Se si considera l intero territorio compreso all interno del Parco del Rio Vallone, si osserva che la ripartizione delle aree agricole e il tipo di conduzione rilevano una classica agricoltura di pianura, nella quale prevalgono i seminativi a mais e a frumento. Le cascine già presenti alla fine del 18 e tuttora esistenti sono ancora numerose, alcune di queste sono state completamente inglobate dalle espansioni recenti e destinate ad altri usi, ma molte sono ancora utilizzate per l esercizio delle produzioni agrarie come la cascina Rogorino e la Malpensata. Gli insediamenti delle cascine sparse nella campagna, ancorché non coinvolte dal processo di urbanizzazione, hanno in generale subito trasformazioni conseguenti alla necessità di adeguamento delle produzioni, delle tecniche agrarie e di allevamento del bestiame, con alcune intrusioni ad uso residenziale, per lo più ad opera dei proprietari degli immobili passati ad altre forme di attività Il sistema terziario non comunale Al confine meridionale del territorio comunale e in affaccio sulla SS11, fra l abitato di Villa Fornaci e l area d interscambio con la linea metropolitana, si è strutturata un'area con funzioni terziarie e commerciali di livello sovralocale (Esselunga, Toys, Ovs), identificata principalmente dal supermercato alimentare esistente. Inoltre non può essere trascurata la recente apertura del Centro Commerciale di grande dimensione nel comune di Bellinzago, che implica evidenti ripercussioni sulla tenuta della rete del commercio locale diffuso. Le attività inerenti al settore del commercio si attestano, infatti, al 15.6% e quelle dei servizi (pubblica amministrazione, istruzione, sanità, servizi sociali...) al 19%. Dati rilevanti si registrano per i trasporti, la comunicazione, l intermediazione finanziaria e le attività professionali in genere, che ammontano a circa il 22%. Ad oggi però nonostante l elevata accessibilità offerta dalla metropolitana non si rilevano all interno del comune significative aree e/o insediamenti di tipo terziario o direzionale Il sistema infrastrutturale Il territorio comunale è interessato da una rete infrastrutturale di livello sovracomunale che in parte insiste su quella locale, tale condizione comporta la sovrapposizione dei flussi di traffico e il manifestarsi di ruoli plurimi e impropri, ossia l attraversamento del: centro storico in senso est/ovest da parte della SP216 e in senso nord/sud dalla SP176, con conseguente diffusione degli effetti di sovrapposizione dei flussi, 2

21 nucleo di Villa Fornaci da parte della SS11 e incrocio semaforizzato con la SP137, ambito industriale nord/ovest da parte della SP216 Masate-Pessano con Bornago, che costituisce anche il collegamento di Gessate con la SP39 della Cerca. Per quanto concerne il trasporto pubblico su ferro, il comune è interessato dalla linea metropolitana M2 dove si attesta anche la stazione di interscambio, la quale si colloca fra l abitato di Gessate e la frazione di Villa Fornaci. In questo nodo di interscambio si attestano le 8 autolinee che interessano il territorio comunale servendo le direttrici Padana Superiore, Brianza-Piave -Manzoni, Lecco-XXV Aprile. Riguardo al tema della mobilità sostenibile, il territorio di Gessate è caratterizzato da una debole continuità degli itinerari ciclabili che comporta l impossibilità per gli utenti di fruire di una rete di collegamenti in totale sicurezza. L accessibilità ciclistica al Parco è prevista dal piano strategico della mobilità ciclistica (MiBiCi). I grandi itinerari programmati fungono da collegamento tra i centri abitati, i PLIS ed i Parchi Regionali. Il territorio di Gessate è interessato da due itinerari ciclabili di livello intercomunale che svolgono il duplice ruolo di percorsi turistico-ricreativi e di collegamento fra i comuni limitrofi, costituiti dagli itinerari lungo le alzaie del Naviglio Martesana (completato) e del canale Villoresi (da completare). Il territorio di Gessate è interessato dal disegno di nuovi tracciati viari attorno al nucleo centrale, destinati a sostenere i flussi di traffico extracomunali che attualmente attraversano l abitato. Tale viabilità extra urbana, variante alla SP 216 e SP 176, si completa con la variante alla SS11 all altezza della frazione di Villa Fornaci. Oltre ai tracciati suddetti, sul territorio di Gessate è previsto il passaggio della Tangenziale Est Esterna, che si sviluppa lungo tutto il versante occidentale in prossimità dei confini con i comuni di Pessano e di Gorgonzola, nonché lo svincolo con la viabilità extracomunale. La realizzazione del sistema di viabilità extraurbana sopra citato si rende perciò indispensabile anche alla luce della domanda di accessibilità che lo svincolo della TEM in corrispondenza di Gessate andrà a generare. Rispetto a questo assetto viabilistico, è evidente il ruolo preponderante dell automobile privata, sia come conducente che come passeggero, gran parte delle destinazioni si trovano a ovest di Gessate e di riflesso gli spostamenti veicolari, con auto privata pari al 7% del totale, si effettuano tramite la SS11 a sud, la SP216 a ovest e la SP176 a nord, partendo dai quartieri residenziali del centro abitato. La metropolitana si conferma attrattore di spostamenti, pari a circa il 25%, ma data la localizzazione della stazione, si presuppone avvengano in quota consistente con utilizzo dell'auto per raggiungere l'interscambio. In termini assoluti è palese la capacità attrattiva della metropolitana dai comuni limitrofi, che è confermata dal rapporto tra spostamenti in metropolitana e residenti: questi spostamenti si traducono però in spostamenti veicolari dai comuni di origine fino al capolinea della metropolitana attraverso l utilizzo dell attuale viabilità di Gessate. 21

22 2.2 ASPETTI SOCIOECONOMICI La popolazione Nella figura che segue si riporta l andamento della popolazione residente nel dal 21 al 21 (fonte dati: ISTAT): è evidente una crescita demografica straordinaria, pari circa al 58% in nove anni e pari al 26% nel quinquennio figura 2-4 _ trend della popolazione nel, dati del 21 e (fonte: ISTAT) 1' TREND POPOLAZIONE 21, ' 8' 7' 6'887 7'268 7'872 8'321 8'479 8'69 6' 5'58 5' 4' 3' 2' 1' In particolare, la crescita della popolazione è pari a 6.4% annuo nel periodo e pari a 5.2% se si analizzano gli ultimi 5 anni. Il tasso di crescita annuo composto (CAGR Compound Annual Growth Rate) della popolazione del, calcolato rispetto ai nove anni dal 21 al 21, è pari a 5.2% Gli addetti e le attività terziarie-industriali In figura 2-5 si mostra l evoluzione delle imprese attive per categoria nel. Tra il 21 e il 29 si registra un incremento complessivo delle imprese pari al 41%, in particolare nel settore delle costruzioni (aumento del 114%, pari a 4 nuove imprese) e nella categoria attività immobiliari, noleggio informatica e ricerca (aumento dell 83%, pari a 35 imprese in più). 22

23 figura 2-5 _ imprese attive per categoria nel, dati del 21 e 29 (fonte: ISTAT e Regione Lombardia) Imprese non classificate Serv. Domestici presso famiglie e conv. Altri servizi pubblici sociali e personali Sanità e altri servizi sociali Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale obbligatoria Attiv. immob. Noleggio informatica e ricerca Intermed. Monetaria e finanziaria Trasporti magazzinaggio e comunicaz. Alberghi e Ristoranti Comm. ingr. e dett. Rip. Beni pers. Prod. e distrib. energ. elettr. Gas e acqua Attività manufatturiere Estrazione di minerali Pesca piscicoltura e servizi connessi Agricoltura caccia e silvicoltura IMPRESE ATTIVE PER CATEGORIA Istruzione Costruzioni Totale imprese attive al 21: 312 Totale imprese attive al 29: In tabella 2-8 viene riportata un elaborazione dei dati forniti dal comune in relazione alla caratterizzazione tipologica delle superfici sulla base della classificazione legata alla TA.R.S.U. (TAssa per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani): i dati mostrati si riferiscono alle utenze che ricadono nella categoria Attività produttive. Si evince che il 26% circa della superficie totale interessata da attività produttive e commerciali è destinato a magazzini e depositi. Escludendo dall analisi le sottocategorie non legate a edifici veri e propri (parcheggi e cortili, sottotetti e vani abitabili), la superficie occupata da magazzini e depositi è invece pari ad un terzo della superficie complessiva mentre ben il 24% è legato ad attività di produzione industriale o artigianale. tabella 2-8 _ superficie (in m 2 e termini percentuali) delle utenze non domestiche nel al 212 (fonte: TA.R.S.U. nostra elaborazione) Sottocategoria SUPERFICI PER SOTTOCATEGORIA DA TA.R.S.U. Superficie [m 2 ] Alberghi 37.2% Archivi, scuole, musei, biblioteche, associazioni % 12' % Attività artigianali di servizio 3' % Attività commerciali all ingrosso 3'38 1.6% Attività di produzione industriale o artigianale 37' % 23

24 Sottocategoria SUPERFICI PER SOTTOCATEGORIA DA TA.R.S.U. Attività di vendita beni alimentari o deperibili Superficie [m 2 ] % 4'44 2.% Attività di vendita beni non deperibili 5'71 2.5% Bar, gelaterie, pasticcerie, circoli con bar 1'43.7% Cantine 21.1% Cinema, teatro, palestre, sale da giocoimpianti sportivi 492.2% Esposizioni di mobili, autoveicoli 2' % Magazzini e depositi in genere 53' % Mense 1'436.7% Parcheggi e cortili 42' % Pubblici esercizi: ristoranti, trattorie, pizzerie 1'167.6% Sottotetti 34.2% Uffici pubblici e privati, studi professionali, ambulatori 32' % Vani abitabili, spogliatoi, bagni, servizi 781.4% TOTALE 23'841 Nella figura che segue si rappresentano gli addetti suddivisi per categoria nel. I dati sono relativi al censimento ISTAT del 21 e non sono disponibili aggiornamenti successivi. Si può notare come la maggior parte degli addetti sia impiegata nell industria manifatturiera (1'22 addetti, pari al 42%); in seconda posizione per numero di addetti sono presenti le attività riguardanti il commercio e le riparazioni, che impiegano circa il 23% degli addetti (pari a 569 unità ) seguite dalle attività professionali (393 addetti, pari al 16%). Sono queste le uniche categorie a superare i 1 addetti. Nel 21 il numero di addetti locali era pari al 44% della popolazione, di cui il 19% nell industria manifatturiera. L area produttiva di Gessate pertanto rappresentava un polo attrattivo importante rispetto al contesto locale. 24

25 figura 2-6 _ addetti per categoria nel, dati del 21 (fonte: ISTAT) ADDETTI PER CATEGORIA AL 21 Commercio e riparazioni 23% Alberghi e ristoranti 3% Trasporti magazz. Comunicaz. 3% Intermed. Monetaria e finanziaria 1% Costruzioni 4% Attività professionali 16% Industria manifatturiera 42% Totale addetti al 21: 2'445 Agricoltura 1% Pubblica amministrazione 1% Istruzione 3% Sanità servizi sociali 2% Altri servizi 1% Il parco veicolare In figura 2-7 si mostra il parco veicolare per categoria del e la sua evoluzione tra il 25 e il 21. Dal grafico si evince che negli ultimi 5 anni si sono verificati aumenti consistenti nel numero di autovetture (+27%, pari a 948 automobili), motocicli (+44%, pari a 231 mezzi) e autocarri adibiti al trasporto merci (+25%, pari a 67 veicoli); la categoria dei rimorchi e semirimorchi speciali e specifici presenta invece una notevole diminuzione del numero di veicoli (-95%). Complessivamente si è avuto un incremento del numero di veicoli pari al 28% dal 25 al 21, sostanzialmente in linea con la crescita demografica avvenuta nel medesimo periodo. Il numero di automobili per abitante nel 25 è pari a.5, nettamente inferiore sia alla media provinciale, pari a.58, che a quella regionale, pari.59. Nel 21 tale valore sale leggermente a.51 automobili per abitante nel, avvicinandosi al valore provinciale, sceso a.57 (valore ottenuto considerando la somma dei dati relativi alle province di Milano e di Monza e Brianza), e attestandosi al di sotto della media regionale, stabile a.59 automobili per abitante nel 21. Si precisa che, al 21, il numero di automobili per abitante medio relativo alla sola provincia di Milano risulta essere pari a.56 automobili per abitante, valore comunque superiore al dato comunale. Visto lo scostamento significativo osservato rispetto alle medie provinciali e regionali, è stata effettuata un analisi ulteriore, rapportando il numero di autoveicoli rispetto alla popolazione attiva, ossia al numero di persone di età compresa tra 2 e 65 anni: al 25 si riscontrano valori pari 25

26 a.78 automobili per abitante a Gessate contro una media lombarda pari a.94; inoltre, la quota di popolazione che rientra nella fascia di età considerata risulta essere pari al 64% nel caso di Gessate e pari al 63%, per quanto riguarda i dati regionali. Ciò significa che il minor numero di automobili procapite rilevato a livello comunale non dipende tanto da una distribuzione differente della popolazione per fasce d età ma piuttosto da un effettivo numero di auto più basso, dovuto probabilmente alla possibilità di utilizzare forme di trasporto alternative al mezzo privato (metropolitana e altri trasporti pubblici). figura 2-7 _ parco veicolare per categoria nel, dati del 25 e 21 (fonte: ACI) PARCO VEICOLARE Altri veicoli Trattori stradali o motrici Rimorchi e semirimorchi trasporto merci Rimorchi e semirimorchi speciali/specifici Motoveicoli e quadricicli speciali/specifici Motocicli Motocarri e quadricicli trasporto merci Autovetture Autoveicoli speciali/specifici Autocarri trasporto merci Autobus '42 3' ' 1'5 2' 2'5 3' 3'5 4' 4'5 5' Nella successiva figura 2-8 si riporta il numero di veicoli immatricolati al 21, suddivisi per categoria veicolare e per classe di omologazione (secondo la direttiva europea relativa ai limiti di emissioni di inquinanti atmosferici), relativamente alla sola provincia di Milano. Prevalgono nettamente le auto a benzina. Il numero dei veicoli Euro 5 è ancora assai esiguo mentre gli Euro 4, sia a benzina che a gasolio, risultano numericamente superiori rispetto a ciascuna delle classi Euro 3, 2, 1 e. 26

27 figura 2-8 _ parco veicolare per classe di omologazione e categoria nella provincia di Milano, dati del 21 (fonte: ACI) 1'2' PARCO VEICOLARE 21 Provincia di Milano EURO 5 EURO 4 1'' EURO 3 EURO 2 EURO 1 EURO 8' 6' 4' 2' Auto benzina Auto gasolio Auto GPL & metano Moto Veicoli commerciali benzina Veicoli commerciali gasolio + bus Infine, sono state condotte alcune elaborazioni per valutare i consumi specifici medi e il fattore di emissione specifico medio degli autoveicoli in Lombardia nel 25 e nel 28, sulla base dei dati forniti da ACI, considerando le percorrenze medie per categoria di veicolo utilizzate dal software COPERT (Computer Programme to calculate Emissions from Road Traffic) realizzato dalla European Environment Agency. I risultati di tali elaborazioni sono riportati in tabella 2-9. tabella 2-9 _ consumi specifici e fattori di emissione degli autoveicoli, valori medi lombardi (fonte: nostra elaborazione) CONSUMI SPECIFICI E FATTORI DI EMISSIONE MEDI AUTOVEICOLI LOMBARDI Carburante Consumo medio [kwh/km] FE medio [gco 2 /km] Benzina Gasolio GPL Metano MEDIA COMPLESSIVA

28 2.3 QUADRO PROGRAMMATICO DEGLI STRUMENTI VIGENTI In questa sezione si restituisce un quadro sinottico delle azioni, con effetti trasformativi/regolativi che coinvolgono lo scenario esistente del Comune e influenzano le azioni previste dal PAES per raggiungere l obiettivo prefissato di riduzione della CO Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Milano Il PTCP consente un incremento delle aree di espansione rispetto alla previsioni del PRG qualora il PGT acceda al meccanismo premiale finalizzato al miglioramento delle condizioni di sostenibilità territoriale attraverso il raggiungimento di valori obiettivo di alcuni indicatori di sostenibilità catalogati dallo stesso. A questi indicatori di sostenibilità si aggiunge un meccanismo premiale basato sul perseguimento di politiche ed azioni di riqualificazione urbanistica, paesistica ed ambientale tra quelle definite dal PTCP stesso. Tra questi indicatori è necessario indicare per la stesura del PAES la politica: P5 Sostegno all edilizia bioclimatica ed ecosostenibile attraverso l introduzione di un sistema di requisiti atti a contenere i consumi energetici, idrici e di altre risorse naturali, e a favorire l impiego di materiali compatibili con l ambiente e non nocivi all uomo: Climatizzazione estiva naturale (corretto orientamento dell edificio, posizione delle finestre, elementi architettonici ombreggianti); Sfruttamento del soleggiamento invernale (orientamento dell edificio e delle pareti finestrate) e sfruttamento della ventilazione naturale estiva; Riduzione della dispersione termica; Riscaldamento dell acqua nel periodo estivo preferibilmente attraverso pannelli solari; Lo stesso PGT per la definizione del dimensionamento; Riduzione del consumo di acqua potabile anche mediante l approvvigionamento idrico per uso non potabile da fonti diverse; Recupero delle acque meteoriche (attraverso sistemi di captazione, filtro e accumulo); Recupero, per usi compatibili, delle acque grigie; Controllo delle emissioni nocive di materiali, strutture ed impianti Parco Locale di Interesse Sovracomunale Rio Vallone Il Parco è stato istituito con delibera di Giunta Regionale del 23 aprile 1992 n 5/21784 Riconoscimento del parco locale di interesse sovracomunale denominato Rio Vallone nei comuni di Basiano, Bellusco, Cavenago Brianza, Masate e Ornago e dalla delibera della Giunta Regionale del 19 dicembre 1997, n 6/3345 Modifica ai confini del parco locale di interesse sovracomunale Rio Vallone limitatamente al territorio del comune di Ornago inteso quale parco locale di interesse sovracomunale. 28

29 Il Consorzio del Parco del Rio Vallone si propone di conseguire e perfezionare progressivamente i seguenti obiettivi: la gestione armonica del territorio in funzione della sua salvaguardia e conservazione ambientale; la razionalizzazione della pianificazione e della gestione delle aree destinate a parco; la realizzazione di economie e di servizi più avanzati di quanto, singolarmente, ogni comune potrebbe ottenere; l individuazione di modalità di intervento di attività, di sistemi gestionali e tecnici opportuni, di attrezzature e quant altro necessario alla sistemazione ed alla fruibilità delle aree per la cittadinanza dei comuni associati; la promozione dell informazione e dell educazione ambientale mediante iniziative culturali e divulgazioni atte a favorire la conoscenza dell ambiente naturale e paesistico. figura 2-9 _ confine PLIS Rio Vallone (fonte: delibera della Giunta Regionale del 19 dicembre 1997, n 6/3345) L Ente Parco promuove le seguenti iniziative: Educazione Ambientale: dal 1997 il Consorzio del Parco del Rio Vallone con i comuni aderenti ha avviato il progetto denominato IL MIO PARCO che ha come obiettivo quello di aiutare gli alunni delle classi della scuola dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado a ristabilire 29

30 un legame con la natura, insegnando loro a conoscere le risorse del Parco ed il rispetto dell'ambiente come fondamento per la conservazione delle differenti specie animali e vegetali ancora presenti. Energia dal legno: Prosegue l'impegno del Parco del Rio Vallone sul duplice fronte della valorizzazione dell'agricoltura del Parco e del contributo all'approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili Il Piano di Governo del Territorio Il Piano del Governo del Territorio (PGT) è stato approvato con delibera CC n 22 del 23 giungo 211. Di seguito si riporta la carta di scenario del principali obiettivi generali del Piano. figura 2-1 _ schema di Piano (fonte: Documento di Piano del PGT) Il Documento di Piano prevede un complessivo di nuova edificazione pari a circa 23'915 m 2 di cui: residenziali pari a circa 54'15 m 2 terziario commerciale pari a circa 139' m 2 3

31 industria pari a circa 37'9 m 2 Il tutto è rappresentato sinteticamente nell immagine a seguire: figura 2-11 _ le aree di trasformazione (fonte: Documento di Piano del PGT) Tra le norme del Documento di Piano è citato in sede di formazione degli strumenti attuativi, l Amministrazione si riserva la possibilità di autorizzare incentivi, anche sotto forma di incrementi delle possibilità edificatorie nei limiti di quanto consentito dalle vigenti disposizioni regionali in materia, per interventi dotati di adeguate forme i contenimento dei consumi energetici e di autosufficienze delle forme di approvvigionamento Il Regolamento Edilizio Comunale Il Regolamento Edilizio vigente (approvato con delibera CC n.23 del 26 giugno 27) contiene una sezione dedicata all energia: Titolo III Disposizioni sull attività edilizia Capo 1 inerente alle prestazioni energetiche degli edifici, all efficienza energetica degli impianti, alle fonti energetiche rinnovabili, alla sostenibilità ambientale e agli incentivi economici (da art. 88 ad art.115). Si rimanda all allegato per un approfondimento di maggior dettaglio. ALL_ Allegato Energetico del Regolamento Edilizio comunale 31

32 2.3.5 Gli Audit Energetici degli edifici comunali Nell anno 27 il Comune di Gessate ha ottenuto il finanziamento da Fondazione Cariplo del bando Audit energetico degli edifici di proprietà dei comuni piccoli e medi. A seguire infatti sono stati predisposti l Audit Energetico di cinque edifici pubblici: Scuola Elementare Palestra Elementare Scuola Media Palestra Media Villa Daccò figura 2-12 _ localizzazione degli edifici pubblici che sono stati oggetti di Audit Energetico nel 28 (fonte: Audit Energetico anno 28) Per gli edifici pubblici sopra indicati sono state effettuate delle Schede di Rilevazione di dettaglio che hanno raccolto i dati necessari per la simulazione relativi a involucro e impianti. Attraverso l utilizzo di fogli di calcolo si è potuto simulare il comportamento termico dell involucro e il consumo elettrico, effettuando una valutazione del fabbisogno specifico globale di energia che ha consentito di assegnare una classe di merito dello stato dell edificio secondo la classificazione energetica CENED. Di seguito si riporta una tabella riassuntiva degli esiti dell indagine effettuata agli edifici pubblici analizzati. 32

33 figura 2-13 _ interventi proposti per il risparmio energetico nel (fonte: Audit Energetico anno 28) Rispetto agli interventi che gli Audit prevedevano l Amministrazione Comunale ha intrapreso, con finanziamento FRISL di Regione Lombardia, interventi alla cappottatura e la sostituzione degli infissi della scuola Media (vedi delibera giugno 21). Nel 211 il Comune ha effettuato l analisi dell audit energetico leggero de seguenti edifici: Nuovo Asilo Nido Scuola materna Si rimanda all elaborato specifico di aggiornamento degli Audit Energetici effettuati nel 27. ALL_ Aggiornamento degli Audit Energetici 33

34 3. IL BASELINE EMISSION INVENTORY 3.1 METODOLOGIA Il Baseline Emission Inventory (BEI) è l inventario delle emissioni annue di CO 2 al 25 relative agli usi energetici finali attribuibili ad attività di competenza diretta e/o indiretta dell AC. Alle prime fanno capo i consumi energetici del patrimonio edilizio pubblico, dell illuminazione pubblica e del parco veicolare del Comune. Alle seconde si riferiscono le emissioni del parco edilizio privato, del terziario, delle piccole e medie imprese (non ETS) e del trasporto in ambito urbano che risulti regolato dalle attività pianificatorie e regolative dell AC. Si sottolinea che nelle analisi seguenti si farà riferimento ad un generico settore produttivo che comprende i consumi (e le rispettive emissioni) sia del settore industriale sia quelli dovuti al settore agricolo. Si è adottata questa scelta per riuscire a rispondere all interesse di possibili stakeholder soprattutto in Comuni con una certa vocazione agricola, mentre ad oggi la nomenclatura utilizzata dal template di Fondazione Cariplo, creato sulla base delle indicazioni della Comunità Europea, non prevede ancora di valutare il settore agricolo in maniera indipendente. In tutto il documento per brevità si farà sempre riferimento al settore produttivo riferendosi a tale settore complessivo. Il 25 è stato scelto come anno di riferimento per due principali motivi: il primo è la disponibilità dei dati SIRENA; il secondo è per l appunto la creazione del registro delle imprese ETS. Il primo passo per la costruzione del BEI al 25 è la determinazione dei consumi energetici finali suddivisi per vettore (combustibile) e per settore (residenziale, terziario, edifici pubblici, illuminazione pubblica, industria non ETS, trasporto privato, trasporto pubblico). Tale stima è basata per la parte privata principalmente sulla base delle stime regionali pubblicate in SIRENA a livello di dettaglio comunale (serie storica 25-28) e per la parte pubblica sulla base dei dati raccolti dagli Uffici Tecnici comunali. I dati dei consumi raccolti dai distributori di energia elettrica e gas naturale permettono di validare questo approccio semplificato che consentirà in futuro di concentrare lo sforzo di raccolta dati da parte dell AC sulla parte pubblica. Tale approccio garantisce, infatti, da un lato il continuo aggiornamento dell inventario emissivo con la banca dati di SIRENA e dall altro anche grazie al lavoro di confronto con i dati dei consumi rilevati dai distributori in corso nei PAES attualmente in fase di redazione il miglioramento delle stime comunali di SIRENA. 34

35 Energie rinnovabili Combustibili fossili PAES_ piano d azione per l energia sostenibile I consumi energetici riportati nel BEI si basano sui dati SIRENA 25 e sui dati comunali relativi al 25. Con lo scopo di verificare i trend in atto, si è poi costruito un primo aggiornamento della banca dati dei consumi energetici e quindi delle emissioni al 28 (Monitoring Emission Inventory MEI), sulla base dei dati SIRENA 28 e dei consumi comunali al 28 (ultimo anno di aggiornamento). Dato che in tale anno si sono registrate temperature maggiori rispetto al 25, si è scelto di apportare una correzione ai dati relativi al consumo termico dei settori residenziale e terziario da inserire nel MEI, in modo tale da non considerare le diminuzioni di consumo energetico causate dalla minore esigenza di riscaldare gli edifici di tali settori. Il passaggio da consumi energetici a emissioni avviene attraverso i fattori di emissione dell IPCC (Inter-governamental Panel for Climate Change) suggeriti dalle Linee Guida Europee che forniscono un valore di emissione (tonnellate di CO 2 ) per unità di energia consumata (MWh) per ogni tipologia di combustibile. Per quanto riguarda l energia elettrica si utilizza invece un fattore di emissione locale dato da quello medio regionale al 25 (.4 t/mwh fonte SIRENA) corretto per la quota di energia elettrica rinnovabile prodotta localmente che ha fattore di emissione nullo (vedi paragrafo 3.4.1). Tale scelta, permessa dalle Linee Guida Europee, consente di dare un peso adeguato in termini emissivi ai consumi di energia elettrica rispetto al parco di impianti di produzione di energia elettrica lombardo che è particolarmente virtuoso. tabella 3-1 _ fattori di emissione di alcuni dei principali combustibili (fonte: IPCC 26, SIRENA 25) FATTORE DI EMISSIONE STANDARD [t CO 2 /MWh] VETTORI FE Energia elettrica.4 Gas naturale.22 GPL.227 Olio combustibile.279 Gasolio.267 Benzina.249 Carbone.341 Rifiuti.33/2 Bio carburanti Olio vegetale Biomassa Solare termico Geotermia 35

36 3.2 DATI RACCOLTI Punto di partenza per la determinazione dei consumi energetici a livello comunale e conseguentemente per la definizione delle emissioni di CO 2 è l analisi dei dati estratti dalla banca dati SIRENA messa a disposizione da Regione Lombardia, che dettaglia fino al livello comunale i consumi energetici. Accanto all analisi della banca dati regionale, l Amministrazione Comunale è stata coinvolta direttamente nella raccolta dei seguenti dati: i consumi energetici degli edifici di gestione del Comune (scuole, palestre ) i consumi energetici dell illuminazione pubblica i consumi energetici del parco veicoli e trasporto pubblico del Comune i dati dei distributori di energia elettrica e del gas naturale Nei paragrafi successivi vengono analizzati in maniera sintetica i dati disponibili SIRENA La banca dati SIRENA (acronimo di Sistema Informativo Regionale ENergia ed Ambiente, nasce nel 27 con il preciso obiettivo di monitorare i consumi e le diverse modalità di produzione e di trasmissione/distribuzione di energia sul territorio lombardo, parametri cruciali per la competitività e la sostenibilità ambientale. Con questo obiettivo, garantendo un alto grado di aggiornamento delle informazioni e la loro restituzione in piena trasparenza con un innovativo servizio su internet, il sistema fornisce tutte le informazioni che, ai diversi livelli territoriali e rispetto ai diversi ambiti di interesse, consentono di ricostruire le dinamiche energetiche della Lombardia. L analisi dei dati contenuti in SIRENA consente di acquisire a livello di dettaglio comunale il quadro generale dei consumi per vettore (tipologia di combustibile: gas naturale, gasolio, benzina ) e per settore (residenziale, terziario, industria non ETS, trasporto urbano, agricoltura). Pur utilizzando banche dati con il massimo dettaglio spaziale disponibile per scendere a scala comunale sono però necessari processi di disaggregazione, che possono quindi necessitare di una taratura/correzione a livello comunale. Di seguito vengono riportati i dati estratti da SIRENA per il riferiti all anno

37 ENERGIA ELETTRICA GAS NATURALE GASOLIO BENZINA GPL OLIO COMB. CARBONE GAS DI PROCESSO RIFIUTI BIOMASSE BIOGAS BIOCOMB. SOLARE TH GEOTERM. PAES_ piano d azione per l energia sostenibile tabella 3-2 _ consumi energetici (in TEP) per vettori e settori estratti dalla banca dati regionale SIRENA al 25 del comune di Gessate (fonte: SIRENA) CONSUMI ENERGETICI ESTRATTI DA SIRENA IN TEP (25) Vettori Settori RESIDENZIALE 739 4' TERZIARIO INDUSTRIA NON ETS 1' TRASPORTI URBANI AGRICOLTURA I consumi degli edifici comunali Il patrimonio immobiliare del Comune di Gessate considerato per la stesura del BEI è costituito dai 1 edifici elencati nella tabella successiva e già mostrati nel paragrafo Per la ricostruzione dei consumi energetici degli edifici comunali sono stati utilizzati i dati riportati nelle bollette fornite dal Comune stesso: tali elaborazioni sono restituite in tabella 3-3. tabella 3-3 _ consumi di gas naturale e energia elettrica degli edifici pubblici del Comune di Gessate per gli anni 25, 28 e 211 (fonte: bollette nostra elaborazione) EDIFICI Scuola Media Cesare Beccaria CONSUMI ENERGETICI DEGLI EDIFICI PUBBLICI GAS NATURALE ENERGIA ELETTRICA [m 3 ] [kwh] '459 38'299 47'641 35'612 48'396 32'73 Villa Daccò 2'594 21'2 21'543 57'4 77'618 63'99 Scuola Elementare 89'825 93'979 47' '53 126'46 159'666 Servizi Amministrativi Scuola Elementare 2'28 2'851 2'372 2'722 2'157 n.d. Nuova Scuola Materna 8'795 9'341 18'951 17'813 18'219 27'782 Nuovo Asilo Nido ' '473 Palazzo Municipale 3'952 28'465 27'645 1' '253 98'952 Magazzino Comunale 16' '698 6'775 3'467 9'92 37

38 CONSUMI ENERGETICI DEGLI EDIFICI PUBBLICI EDIFICI GAS NATURALE ENERGIA ELETTRICA [m 3 ] [kwh] Alloggi 2' '872 3'289 1'26 Stalun 1' '424 5'537 4'118 3'756 TOTALE 227'13 195' ' ' ' '52 TOTALE [MWh] 2'165 1'867 1' In particolare, si sottolinea che, a causa di bollette mancanti e dati incompleti, non è stato possibile ricostruire i consumi elettrici al 211 dei Servizi Amministrativi della Scuola Elementare. Per quanto riguarda invece il Nuovo Asilo Nido, la struttura è entrata in funzione nella seconda metà del 28 e non si dispone dei relativi consumi termici: pertanto si è scelto di non considerare nemmeno i consumi elettrici di tale struttura nella costruzione del MEI 28, in modo tale da escludere dall analisi le variazioni di consumo derivanti dalla presenza di un nuovo edificio non ancora entrato in funzione a pieno regime. Infine, relativamente ai consumi termici degli Alloggi, si segnala che dal 26 non risultano più a carico del Comune, pertanto non sono stati inclusi negli inventari successivi. Come già accennato nel paragrafo 3.1, per quanto riguarda i consumi termici sono stati applicati dei fattori correttivi per poter effettuare un confronto con il BEI che non tenesse conto dei minori consumi energetici dovuti alle maggiori temperature verificatesi nell anno di riferimento considerato nel MEI. Maggiori informazioni riguardo ai criteri adottati per determinare tali correzioni vengono fornite nel paragrafo 3.6. Per quanto riguarda gli edifici comunali, i dati di consumo effettivamente inseriti nel BEI (25) e nel MEI (28) sono riportati in tabella 3-4. tabella 3-4 _ consumi energetici degli edifici pubblici del Comune di Gessate (in MWh) utilizzati per la costruzione del BEI e del MEI, corretti rispetto ai Gradi-Giorno della stazione di riferimento (fonte: dati comunali nostra elaborazione) CONSUMI EDIFICI PUBBLICI GESSATE [MWh] Vettore BEI 25 MEI 28 Energia elettrica Gas naturale 2'165 2' L illuminazione pubblica I dati dei consumi relativi all illuminazione pubblica riguardano esclusivamente il consumo di energia elettrica. Il distributore di energia elettrica del (Enel Distribuzione) ha fornito tabelle riepilogative dei consumi di energia elettrica comunali relative al quinquennio ripartiti per tipologia di utenza, da cui è direttamente desumibile il consumo per l illuminazione pubblica riportato in tabella

39 A partire dai dati di Enel, è stato calcolato il consumo procapite relativo all illuminazione pubblica per gli anni 26-21, mentre i consumi procapite per la Regione Lombardia sono stati calcolati attraverso i dati forniti da Terna. Dall analisi dei dati riportata in tabella 3-5, è possibile notare come i consumi procapite per l illuminazione pubblica di Gessate risultino al di sotto della media lombarda solo nel 26, mentre in tutti gli anni successivi si rilevano valori superiori anche del 2% rispetto a quelli regionali. L andamento osservato risulta essere altalenante ma sostanzialmente in crescita, con consumi procapite al 211 maggiori del 2% rispetto al 26. I consumi assoluti per l illuminazione pubblica nel mostrano invece un trend in crescita, se si esclude il dato relativo al 28, anno in cui i consumi risultano crescere del 17% rispetto all anno precedente, per poi tornare al 29 su valori superiori del 12% rispetto al 27; la crescita complessiva dei consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica rilevata nei 5 anni risulta essere pari al 31%. Si ricorda invece che si ha una continua e decisa crescita della popolazione durante questi anni. tabella 3-5 _ consumi assoluti e procapite per illuminazione pubblica relativi al (fonte: Enel Distribuzione) confrontati con i consumi procapite medi lombardi (fonte: Terna S.p.a. nostra elaborazione) CONSUMI ILLUMINAZIONE PUBBLICA COMUNE DI GESSATE Anno Consumo [kwh] Consumo procapite [kwh/ab.] Consumo procapite LOMBARDIA [kwh/ab.] ' ' ' ' ' Si dispone, inoltre, di alcuni dati relativi ai consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica forniti dal Comune di Gessate, in particolare relativi agli anni 25, 27, 28 e 211. Tuttavia, dal confronto tra tali dati e i rilevamenti di Enel Distribuzione, effettuato per gli anni 27 e 28 (unico periodo di sovrapposizione delle due serie di dati), si riscontra che i consumi forniti dal Comune sono inferiori rispettivamente del 16% e del 37%. Si ritiene dunque che i dati comunali costituiscano una rappresentazione parziale dei consumi reali per illuminazione pubblica e che i dati forniti da Enel Distribuzione siano maggiormente affidabili: pertanto nella stesura degli inventari sono stati utilizzati i dati forniti dal distributore di energia elettrica e per il BEI relativo al 25 si è assunto il dato di illuminazione pubblica al 26, non disponendo del consumo al 25, in modo tale da evitare sottostime dei consumi comunali. Il Comune di Gessate ha fornito anche la composizione del parco lampade relativamente all anno 26 e al 211, suddividendole per tipologia e potenza. Non è stato però possibile restituire ed analizzare il quadro completo del parco lampade al 211 a causa della mancanza di informazioni in merito alla potenza di alcuni corpi illuminanti di nuova installazione; pertanto in tabella 3-6 si riportano solamente i dati relativi al

40 tabella 3-6 _ numero di corpi illuminanti per potenza e tipologia installati nel al 26 (fonte: dati comunali) PARCO LAMPADE COMUNE DI GESSATE Tipologia e potenza 26 Vapori mercurio W 1x8 15 Vapori mercurio W 1x Vapori con alogenuri W 1x7 1 Vapori sodio AP W 1x7 86 Vapori sodio AP W 1x1 19 Vapori sodio AP W 1x Vapori sodio AP W 1x25 91 Vapori sodio AP W 1x4 4 Vapori sodio BP W 1x55 4 Vapori sodio BP W 1x9 3 TOTALE 84 Sulla base dei dati appena mostrati è stata poi condotta un ulteriore analisi riportata in tabella 3-7, determinando i valori di potenza e consumo per corpo illuminante. Dal rapporto tra consumi e potenza installata si è in grado di stimare in prima approssimazione le ore di funzionamento medie dei corpi illuminanti: per l anno analizzato tale valore risulta leggermente superiore rispetto all utilizzo standard di un corpo illuminante, pari a 4'2 ore (+8%). tabella 3-7 _ potenze e consumi per corpo illuminante nel relativi all anno 26 (fonte: dati comunali nostra elaborazione) POTENZE E CONSUMI PER CORPO ILLUMINANTE Anno di riferimento 26 Totale corpi illuminanti 84 Potenza installata totale [kw] 147 Consumo da bolletta Enel Distribuzione [kwh] 666'797 Potenza installata per corpo illuminante [kw/c.i.].18 Consumo per corpo illuminante [kwh/c.i.] 794 Ore di funzionamento [h] 4'528 4

41 3.2.4 I consumi del parco veicoli comunale Nella tabella che segue si riportano i dati di consumo relativi al parco mezzi del Comune. In particolare il Comune ha fornito le percorrenze medie annue di ciascun veicolo, stimate ed utilizzate nel 27 nell ambito di un bando di finanziamento promosso da Regione Lombardia per valutare il risparmio emissivo derivante dalla sostituzione di 6 dei 1 mezzi presenti con mezzi elettrici. Dai km percorsi all anno è possibile stimare sulla base di un fattore di consumo (dipendente dal tipo dalla cilindrata, dal carburante e dall anno di immatricolazione) il consumo medio annuo di carburante per veicolo. Per i mezzi alimentati a benzina e gasolio si fa riferimento ai fattori di consumo forniti da Inemar Arpa Lombardia per il 28; per quanto riguarda i 6 mezzi elettrici presenti a partire dal 28 è stato considerato un fattore di consumo pari a circa.22 kwh/km per i veicoli del modello Panda e di.2 kwh/km per i veicoli Porter. tabella 3-8 _ consumi energetici dei veicoli del Comune di Gessate al 25 e al 28 (fonte: dati comunali nostra elaborazione) UTILIZZO CONSUMI ENERGETICI DEI VEICOLI PUBBLICI MODELLO (CILINDRATA) CARB. ANNO DI IMMATR. PERCORRENZA ANNUA [km] CONSUMO DI CARBURANTE [MWh] Protezione Civile VOLKSWAGEN 2DM gasolio 23 12'7 12' Protezione Civile LAND ROVER Defender gasolio 24 1'98 1' CONSUMO TOTALE GASOLIO [MWh] Non noto PIAGGIO Porter S85 benzina '2-6 - Non noto FIAT Punto benzina ' Non noto PIAGGIO Poker benzina ' Non noto FIAT Brava benzina ' Non noto FIAT Panda benzina 22 3'34 3' Non noto PIAGGIO Porter S85 benzina 22 5' Non noto PIAGGIO Porter S85 benzina 22 6'8-9 - Non noto FIAT Punto benzina 25 9'613 9' CONSUMO TOTALE BENZINA [MWh] 58 9 Non noto FIAT Panda elettrica 28-18'4-4 Non noto FIAT Panda elettrica 28-7'37-2 Non noto PIAGGIO Porter Tipper elettrica 28-3'

42 UTILIZZO Non noto Non noto Non noto CONSUMI ENERGETICI DEI VEICOLI PUBBLICI MODELLO (CILINDRATA) PIAGGIO Porter Tipper PIAGGIO Porter Tipper PIAGGIO Porter Glass Van CARB. ANNO DI IMMATR. PERCORRENZA ANNUA [km] CONSUMO DI CARBURANTE [MWh] elettrica 28-5'689-1 elettrica 28-6'8-1 elettrica 28-5'2-1 CONSUMO TOTALE ELETTRICHE [MWh] I consumi elettrici rilevati dal distributore Tramite i dati forniti da Enel Distribuzione, riportati in tabella 3-9, è stato possibile ricostruire l andamento dei consumi globali, pubblici e privati, di energia elettrica nel periodo In particolare, sono disponibili i consumi suddivisi in alta, media e bassa tensione oltre che per categoria merceologica, ossia per settore produttivo: per quanto riguarda le voci Agricoltura e Industria si ricorda che entrambe rientrano nel settore produttivo considerato nel BEI; per quanto riguarda la voce Terziario, invece, Enel Distribuzione fornisce un ulteriore livello di dettaglio indicando i consumi per Illuminazione Pubblica, dati già riportati al paragrafo Inoltre Enel Distribuzione mette a disposizione informazioni in merito al numero di clienti o utenze per ciascuna categoria merceologica, permettendo così di formulare ulteriori analisi dei dati. I dati di Enel Distribuzione sono stati rappresentati in figura 3-1. Dal grafico appare evidente come il settore industriale sia quello a cui si riconduce la quota maggiore di consumi di energia elettrica, essendo responsabile in media di circa la metà dei consumi comunali. Il secondo settore per consumi di energia elettrica è il terziario, a cui si assegna una quota di consumo crescente, compresa tra il 25% e il 27% nei 5 anni osservati, mentre il peso dei consumi elettrici del residenziale passa dal 21% al 26 al 25% al 21. I consumi relativi al settore agricolo appaiono invece trascurabili. Il trend complessivo dei consumi comunali risulta in crescita tra il 26 e il 28, con un calo improvviso al 29, generato soprattutto da una flessione significativa dei consumi legati all industria, parzialmente recuperato nel 21. I consumi al 21 risultano essere di poco superiori rispetto al 26 (+1% circa), ma con una distribuzione percentuale tra i 4 settori leggermente differente. 42

43 tabella 3-9 _ consumi di energia elettrica globali e numero di clienti suddivisi per categoria merceologica nel comune di Gessate, anni (fonte: Enel Distribuzione) CONSUMI ENERGIA ELETTRICA COMUNE DI GESSATE (Enel Distribuzione) Anno Tipo utenza Energia [kwh] Clienti [n.] AT MT BT AT MT BT Agricoltura (produttivo) 344' Industria (produttivo) 15'9'16 4'315' Usi Domestici (inclusi servizi condominiali) 7'892'658 3'471 di cui Usi Domestici 6'995'882 3'157 Terziario 4'628'38 4'762' di cui Illuminazione Pubblica 666' TOTALE 26 2'528'414 17'315' '891 Agricoltura (produttivo) 445' Industria (produttivo) 16'497'427 4'516' Usi Domestici (inclusi servizi condominiali) 8'293'37 3'82 di cui Usi Domestici 7'257'744 3'444 Terziario 4'649'89 5'334' di cui Illuminazione Pubblica 712' TOTALE 27 21'146'516 18'589' '249 Agricoltura (produttivo) 296' Industria (produttivo) 15'414'248 4'989' Usi Domestici (inclusi servizi condominiali) 9'24'427 4'56 di cui Usi Domestici 8'2'892 3'659 Terziario 4'594'339 6'271' di cui Illuminazione Pubblica 836'5 28 TOTALE 28 2'8'587 2'761' '523 Agricoltura (produttivo) 314'56 17 Industria (produttivo) 12'665'854 3'963' Usi Domestici (inclusi servizi condominiali) 9'684'116 4'13 di cui Usi Domestici 8'448'964 3'727 Terziario 4'343'483 5'621' di cui Illuminazione Pubblica 796' TOTALE 29 17'9'337 19'583' '583 Agricoltura (produttivo) 314' Industria (produttivo) 13'532'26 4'276' Usi Domestici (inclusi servizi condominiali) 9'611'221 4'224 di cui Usi Domestici 8'376'3 3'89 Terziario 4'469'558 5'987' di cui Illuminazione Pubblica 875' TOTALE 21 18'1'764 2'19' '69 43

44 figura 3-1 _ trend dei consumi di energia elettrica nel nel periodo (fonte: Enel Distribuzione) 45' Consumi di Energia Elettrica [MWh] - dati di Enel Distribuzione agricoltura industria usi domestici tot. terziario 4' 35' 3' 9'391 9'984 1'866 9'965 1'457 25' 2' 7'893 8'293 9'24 9'684 9'611 15' 1' 5' 2'216 21'14 2'43 16'629 17' Per successive considerazioni è utile riportare i grafici successivi relativi ai consumi del settore industriale (figura 3-2) e del settore terziario (figura 3-3), suddivisi tra bassa, media e alta tensione. Per quanto riguarda il settore industriale, i soggetti che operano in media tensione sono responsabili di poco meno dell 8% del consumo totale del settore. Nel 26, questa percentuale risulta essere pari al 79% circa dei consumi del settore, corrispondente al 42% circa dei consumi complessivi comunali; al 21, tale quota scende al 76%, pari al 35% circa dei consumi elettrici comunali. Gli utenti in media tensione del settore industriale sono 17. Dal grafico, si può inoltre notare che nel 29 i consumi in media tensione calano circa del 18% rispetto all anno precedente, per poi crescere leggermente al 21, attestandosi a valori inferiori del 15% rispetto al 26. Dal grafico relativo al settore terziario, si evince invece come i consumi in bassa tensione siano in crescita, con una piccola flessione nel 29, parzialmente recuperata al 21, anno in cui tali consumi risultano essere superiori del 26% rispetto al 26. I consumi in media tensione, che al 26 risultavano pari a circa la metà dei consumi complessivi del terziario e che presentano variazioni poco significative nei 5 anni, al 21 risultano essere pari circa al 12% dei consumi complessivi comunali e al 43% dei consumi del settore. I soggetti responsabili di tali consumi sono 9. 44

45 figura 3-2 _ andamento dei consumi del settore industriale nel periodo 26-21, suddivisi per bassa, media e alta tensione (fonte: Enel Distribuzione) Consumi energia elettrica [MWh] - dati di Enel Distribuzione INDUSTRIA 25' Bassa tensione Media tensione 2' 15' 1' 15'9 16'497 15'414 12'666 13'532 5' - 4'316 4'516 4'989 3'963 4' figura 3-3 _ andamento dei consumi del settore terziario nel periodo 26-21, suddivisi per bassa, media e alta tensione (fonte: Enel Distribuzione) Consumi energia elettrica [MWh] - dati di Enel Distribuzione TERZIARIO Bassa tensione Media tensione 12' 1' 8' 4'628 4'649 4'594 4'343 4'47 6' 4' 2' 4'762 5'335 6'271 5'622 5'

46 È interessante, infine, analizzare l evoluzione dei consumi elettrici del settore residenziale rapportati con l andamento del numero di abitanti e del numero di utenze nel periodo di tempo considerato (figura 3-4). Dalle analisi svolte risulta che i consumi dovuti alle utenze abitative aumentano circa del 2% nei 5 anni osservati mentre quelli riconducibili a servizi condominiali sono in aumento del 38% circa. Il primo dato risulta in linea sia con l aumento osservato nel numero di utenze (totali ma anche relativamente alle sole utenze abitative), di poco superiore al 2%, che con l aumento di popolazione, pari a poco meno del 2%. figura 3-4 _ andamento dei consumi dovuti ad usi domestici nel periodo 26-21, suddivisi per consumi delle utenze abitative e consumi per servizi condominiali, confrontato con l andamento dei consumi proutenza e procapite, valutati escludendo i consumi dovuti ai servizi condominiali (fonte: Enel Distribuzione) Consumi energia elettrica [MWh] - dati di Enel Distribuzione USI DOMESTICI 12' 1' 8' 6' 4' Consumi utenze Servizi condominiali Consumo procapite [kwh/ab.] Consumo proutenza [kwh/n.] 2'4 2'267 2'216 2'187 2'199 2'2 2'17 1'22 1' '235 1' ' '6 8'3 8'449 8'376 6'996 7'258 2' 1'4 2' 1' ' Valutando il consumo di energia elettrica proutenza per quanto riguarda gli usi domestici, dato dal rapporto tra consumi e numero di utenze (esclusi i servizi condominiali), si può osservare come tale valore presenti un andamento altalenante nei 5 anni, con un consumo proutenza medio pari a circa 2'2 kwh. Il consumo procapite per usi domestici (esclusi i servizi condominiali) presenta il medesimo andamento, con un valore medio pari a circa 96 kwh/ab I consumi di gas naturale rilevati dal distributore Sono disponibili i dati di consumo di gas naturale rilevati dal distributore presente presso il comune di Gessate (2i Gas S.r.l.) tra il 27 e il 21, espressi in metri cubi e suddivisi per uso merceologico, secondo la classificazione riportata in tabella 3-1. Le categorie sono state poi classificate suddividendole nei tre settori produttivo, residenziale e terziario, sebbene l assegnazione di ciascuna 46

47 categoria ai diversi settori non risulti essere univoca. Tali consumi, espressi in MWh sono riportati in figura 3-5. tabella 3-1 _ consumi di gas relativi al per categoria/uso merceologico in metri cubi, anni (fonte: 2i Gas S.r.l.) CONSUMI GAS COMUNE DI GESSATE (2i Gas S.r.l.) [metri cubi] Categoria Settore Uso cottura cibi Residenziale Produzione di acqua calda sanitaria (ACS) Residenziale Uso cottura cibi + produzione di ACS 81'643 86'41 84'594 87'235 Residenziale Uso tecnologico (artigianale-industriale) 241' ' '62 312'434 Produttivo Uso condizionamento 2'245 8'416 7'22 Residenziale Riscaldamento individuale/centralizzato 964'583 1'18'672 1'41'441 1'132'29 Terziario Riscaldamento individuale + uso cottura cibi + produzione di ACS 3'564'74 3'732'84 4'178'184 4'256'9 Residenziale Riscaldamento individuale + uso cottura cibi Residenziale Riscaldamento individuale + produzione di ACS 22'39 3'814 44'561 45'863 Residenziale Riscaldamento centralizzato + uso cottura cibi + produzione di ACS 834' ' '84 941'351 Terziario Riscaldamento centralizzato + produzione di ACS '556 25'81 Terziario Uso tecnologico + riscaldamento 1'984'79 1'78'58 1'681'632 1'64'223 Produttivo Uso condizionamento + riscaldamento 13'121 28'96 22'65 15'7 Residenziale TOTALE 7'77'9 7'83'769 8'214'697 8'428'3 Da figura 3-5 appare evidente come il settore a cui si riconduce la maggior parte dei consumi di gas naturale sia il settore residenziale, responsabile in media circa della metà dei consumi complessivi comunali; per quanto riguarda gli altri due settori, nell arco di tempo osservato si assiste ad una graduale crescita dei consumi del settore terziario, pari al 23% dei consumi complessivi comunali nel 27 e al 25% nel 21, e ad un progressivo calo dei consumi del settore produttivo, che passano dall essere pari al 29% dei consumi totali nel 27 e al 23% nel

48 figura 3-5 _ trend dei consumi di gas naturale nel nel periodo (fonte: 2i Gas S.r.l.) 9' Consumi di gas naturale [MWh] 2i Gas S.r.l. produttivo residenziale terziario 8' 7' 6' 17'159 17'891 18'48 2'15 5' 4' 35'16 37'1 41'376 42'82 3' 2' 1' 21'234 19'52 18'484 18' CONFRONTO TRA I DATI SIRENA E I DATI REPERITI DAI DISTRIBUTORI ENERGETICI Per la stima del BEI al 25 e per gli aggiornamenti negli anni successivi (MEI - Monitoring Emission Inventory) come fonte principale si fa riferimento a SIRENA, la banca dati regionale. Il vantaggio di tale scelta è la replicabilità di queste stime negli anni futuri che consentirà di avere serie storiche coerenti sia in termini temporali, sia in termini di settori per i differenti vettori (anche quelli non coperti dai distributori). Inoltre, consente di concentrare lo sforzo di raccolta dati da parte del Comune sui dati dei propri consumi e sull implementazione e sul monitoraggio dell efficienza delle varie azioni previste dal PAES. Lo svantaggio di questa scelta è l incertezza dei processi di disaggregazione spaziale cui in parte SIRENA è legato e che si quantifica (per la parte di energia elettrica e gas naturale) nei prossimi grafici di confronto tra i dati di consumo registrati dai distributori e le stime del sistema regionale. Al termine del confronto si suggerisce, a seconda dei casi, l adozione o meno di un correttivo sulla banca dati regionale per minimizzare lo scostamento con i dati reali di consumo. L azione di interlocuzione con l Ente regionale Cestec, detentore della banca dati SIRENA, consentirà il superamento di alcune problematicità del processo di disaggregazione, diminuendo l incertezza delle future stime comunali. 48

49 3.3.1 Il confronto dei consumi di energia elettrica Si è effettuato un confronto tra i consumi di energia elettrica stimati da SIRENA e quelli registrati da Enel Distribuzione nel periodo 26-28, intervallo di tempo in cui sono disponibili i dati di entrambe le fonti, raggruppati nei tre settori produttivo, residenziale e terziario. In figura 3-6 è riportato un esempio grafico dei confronti effettuati, relativo all anno 26. figura 3-6 _ confronto dei dati di consumo di energia elettrica disponibili per il relativi al 26 (fonte: Enel Distribuzione, SIRENA 26) Confronto dati Enel Distribuzione - SIRENA 26 [MWh] Enel Distribuzione SIRENA Settore produttivo -3% 14'439 2'561 Edifici residenziali 15% 7'893 9'15 Edifici, attrezzature/impianti del terziario -52% 4'474 9'391 Consumo totale ENEL Consumo totale SIRENA 37'844 28'18-26% In termini di consumi totali si rileva uno scostamento pari al 26% tra i dati forniti da Enel Distribuzione e quelli ricavati da SIRENA, con una sottostima da parte di quest ultima. Analizzando la situazione settore per settore, si osservano scarti significativi, ma contenuti, relativamente al settore residenziale, per il quale SIRENA fornisce consumi maggiori del 15% rispetto al distributore. Per quanto riguarda i settori terziario e produttivo, invece, i consumi forniti da SIRENA risultano essere sottostimati rispetto ai dati rilevati da Enel Distribuzione, rispettivamente con scarti dell ordine del 3% e del 52%. Visti gli elevati scostamenti ottenuti, si è scelto di utilizzare direttamente i dati di Enel Distribuzione per la creazione degli inventari dei consumi comunali, in sostituzione dei dati forniti da SIRENA, assumendo i consumi al 26 per la creazione dell inventario di base al

50 3.3.2 Il confronto dei consumi di gas naturale Si è effettuato un confronto tra i consumi di gas naturale stimati da SIRENA e quelli registrati da 2i Gas S.r.l. per gli anni 27 e 28, intervallo di tempo in cui sono disponibili i dati di entrambe le fonti, raggruppati nei tre settori produttivo, residenziale e terziario. In figura 3-7 è riportato un esempio grafico dei confronti effettuati, relativo all anno 28. figura 3-7 _ confronto dei dati di consumo di gas naturale disponibili per il relativi al 28 (fonte: 2i Gas S.r.l., SIRENA 28 nostra elaborazione) Confronto dati DISTRIBUTORE GAS - SIRENA 28 [MWh] 2i Gas S.r.l. SIRENA Settore produttivo -86% 2'762 19'52 Edifici residenziali 23% 37'1 45'57 Edifici, attrezzature/impianti del terziario -68% 5'78 17'891 Consumo totale 2i Gas S.r.l. Consumo totale SIRENA 74'422 53'977-27% Dal grafico si può notare come per tutti i settori si ottengano scostamenti rilevanti, superiori al 2%. In particolare si registrano scostamenti rilevanti in termini di sottostima da parte di SIRENA per i settori produttivo e terziario mentre i consumi di gas naturale del settore residenziale risultano sovrastimati da SIRENA. In termini di consumi totali si stima uno scostamento complessivo al 28 pari al 27% in termini di sottostima da parte di SIRENA. Visti i risultati dell analisi appena descritta si è scelto di utilizzare direttamente i dati del distributore di gas naturale di Gessate in sostituzione ai valori forniti da SIRENA nella costruzione degli inventari energetico-emissivi. Per quanto riguarda il BEI, essendo necessario risalire al consumo di gas naturale al 25, relativamente al settore residenziale, si è scelto di proiettare i consumi rilevati dal distributore al 27 (primo anno disponibile) in base alle variazioni registrate da SIRENA nel periodo 25-27; per il terziario si è invece ritenuto opportuno considerare un consumo al 25 pari a quello registrato al 27, in modo tale da tener conto sia dei minori consumi dovuti alla presenza di un numero di operatori del settore minore, sia dei maggiori consumi dovuti alle temperature più rigide verificatesi nel 25; infine, per il settore produttivo, il consumo di gas naturale al 25 è stato 5

51 stimato proiettando i consumi al 27 rispetto alle variazioni osservate nei dati del distributore nel periodo I risultati ottenuti sono riportati in figura 3-8. Come si può notare, i consumi stimati al 25 risultano essere superiori ai dati forniti dal distributore per gli altri anni: ciò è dovuto in parte al fatto che il 25 è stato uno degli anni più freddi nel quinquennio 25-21; inoltre, si osserva una progressiva riduzione dei consumi di gas naturale del settore produttivo, che nel periodo risultano diminuire del 17%. figura 3-8 _ proiezione al 25 dei consumi di gas naturale rilevati dal distributore al 27 sulla base della variazione osservata nei dati SIRENA 25 e 27 e Gradi-Giorno stimati per la località di riferimento Agrate (fonte: 2i Gas S.r.l., SIRENA nostra elaborazione) 9' Consumi di gas naturale [MWh] 2i Gas S.r.l. produttivo residenziale terziario Gradi-Giorno Gradi-Giorno 35 8' 7' 6' 17'159 17'159 17'891 18'48 2' ' 2 4' 4'891 35'16 37'1 41'376 42' ' 1 2' 1' 23'25 21'234 19'52 18'484 18' ANALISI DELLA PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA Nella costruzione del BEI e del MEI è possibile tenere conto anche delle riduzioni delle emissioni di CO 2 sul versante dell approvvigionamento qualora siano presenti sul territorio comunale impianti di produzione locale di energia rinnovabile elettrica e di energia termica. Difatti, il fattore di emissione locale per l elettricità rispecchia il mix energetico utilizzato per la produzione della stessa elettricità. Se il comune acquista elettricità verde certificata, è altresì possibile ricalcolare il fattore di emissione dell energia elettrica scomputando tali consumi in modo da evidenziare i guadagni associati in termini di emissioni di CO 2. Analogamente, nel caso in cui nel comune siano presenti impianti di cogenerazione o di teleriscaldamento/teleraffrescamento, è necessario determinare il fattore di emissione locale da associare all energia termica prodotta e distribuita che dovrebbe rispecchiare il mix energetico utilizzato per la produzione stessa. 51

52 3.4.1 La produzione locale di energia elettrica Come sopra esposto, è necessario acquisire informazioni riguardanti la produzione locale di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico, idroelettrico, impianti a biogas/biomasse ) in impianti realizzati dalla Pubblica Amministrazione e da privati (inferiori ai 2 MW e non soggetti ad Emission Trading Scheme- ETS). Nella sezione produzione elettrica, SIRENA è in grado di segnalare la presenza di impianti termoelettrici, idroelettrici, termovalorizzatori ed impianti a biomasse: nel si è rilevata la presenza di un impianto a biomassa denominato Discarica di Cavenago, gestito da CEM Ambiente S.p.a., che utilizza biogas da discarica e caratterizzato da potenza pari a 1.8 MW. Il Comune di Gessate risulta essere uno dei 21 Comuni facenti parte del consorzio che gestisce l impianto, tuttavia ha segnalato che l ubicazione esatta dell impianto è nel territorio del comune di Cavenago: per tali motivi, che limitano le possibilità di azione dell Amministrazione Comunale sull impianto, si è scelto di escluderlo dalle analisi effettuate. Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici si è assunto invece come riferimento la banca dati nazionale ATLASOLE, il sistema informativo geografico che rappresenta l atlante degli impianti fotovoltaici entrati in esercizio ammessi all incentivazione. Esso fornisce il numero, la potenza e la data di entrata in esercizio degli impianti fotovoltaici installati nel comune ed afferenti al sistema del conto energia. La situazione di Gessate è illustrata nella figura e nella tabella successive. A tutto il 211 compreso, risultano installati circa 98 kw di fotovoltaico di cui 64 kw installati prima del 29. Circa metà della potenza installata fa capo a 3 grossi impianti installati tra maggio e giugno 211, caratterizzati da potenze pari a 127, 154 e 171 kw e riconducibili al settore produttivo. È poi presente un altro impianto caratterizzato da potenza pari a 68 kw installato nel febbraio

53 figura 3-9 _ potenza cumulata degli impianti fotovoltaici installati nel, dati dal 28 al 211 (fonte: ATLASOLE nostra elaborazione) Potenza impianti [kw] Potenza impianti Potenza cumulata IMPIANTI FOTOVOLTAICI INSTALLATI Potenza cumulata [kw] 1' gen-8 mag-8 set-8 gen-9 mag-9 set-9 gen-1 mag-1 set-1 gen-11 mag-11 set-11 Entrata in esercizio impianto fotovoltaico In figura 3-9 si riportano i 39 impianti installati presso il e le relative date di entrata in esercizio: il fenomeno è decisamente in continua crescita, tuttavia, come riportato nella tabella successiva (tabella 3-11), la quota di energia elettrica prodotta tramite il fotovoltaico risulta ancora poco significativa rispetto al consumo totale di energia elettrica nel. Al 28 la produzione potenziale è pari a circa lo.3% dei consumi elettrici comunali stimati da SIRENA. Le stime di tale tabella sono basate sui valori di producibilità media, in termini di ore, suggeriti dall Autorità per l Energia Elettrica ed il Gas. 53

54 tabella 3-11 _ potenza installata cumulata, produzione potenziale e rapporto rispetto ai consumi totali di energia elettrica rilevati da Enel per il periodo relativamente agli impianti fotovoltaici installati presso il (fonte: ATLASOLE, SIRENA nostra elaborazione) 1 IMPIANTI FOTOVOLTAICI INSTALLATI Anno Potenza installata [kw] Produzione potenziale [MWh] Consumi di EE [MWh] % Produzione su Consumi 25 ND % 26 37'844 % 27 39'736 % '77.2% '593.3% '192.4% '164 ND 2.9% Le informazioni sopra riportate sono state utilizzate per il calcolo del fattore di emissione locale di CO 2 per l energia elettrica secondo le Linee Guida del JRC. Poiché sino al 25 non erano presenti impianti fotovoltaici, il fattore di emissione locale è uguale a quello regionale (.4 t/mwh). I dati al 28 sono serviti per la stima del fattore di emissione locale per il MEI, che tuttavia risulta essere sostanzialmente invariato rispetto a quello regionale La produzione locale di energia termica Non si segnala la presenza di alcun impianto di produzione di energia termica nel. 3.5 BEI: L INVENTARIO AL I consumi energetici finali Il primo passo del BEI è l analisi dei consumi nel 25 costruiti sulla base dei dati forniti da Enel Distribuzione e dalla banca dati regionale SIRENA, confrontati ed integrati con i dati del distributore di gas naturale nonché delle banche dati comunali. La tabella seguente è estratta direttamente dal template di Fondazione Cariplo e riporta i dati di consumo per settore e per vettore del BEI del. 1 La produzione potenziale relativa all anno 211 viene rapportata ai consumi di energia elettrica relativi al 21 in quanto non si dispone di dati successivi. 54

55 Energia elettrica Riscald. / raffresc. Gas naturale GPL Olio combustibile Gasolio Benzina Lignite Carbone Altri Olio vegetale Bio carburanti Altre biomasse Solare termico Geotermia PAES_ piano d azione per l energia sostenibile tabella 3-12 _ consumi energetici annui per settore e per vettore (25-BEI) nel (fonte: SIRENA, Enel Distribuzione, 2i Gas S.r.l., dati comunali nostra elaborazione) 2 CONSUMI FINALI DI ENERGIA [MWh] Categoria Combustibili fossili Energie rinnovabili TOTALE EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE: Edifici, attrezzature/impianti comunali '165 2'513 Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) 8'375 14' '586 Edifici residenziali 7'893 4' '44 1' '32 Illuminazione pubblica comunale Settore produttivo 2'561 23' ' '668 Subtotale edifici, attrezzature/impianti e industrie 37'844 81' ' ' '466 TRASPORTI: Parco veicoli comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali '214 8' '527 Subtotale trasporti '228 8' '6 TOTALE 37'844 81'35 1' '483 8' ' '66 Dall analisi della distribuzione dei consumi energetici per settore (figura 3-1), il settore residenziale risulta essere quello a cui è associata la quota maggiore, pari al 36%, mentre il produttivo (industria non ETS + settore agricolo) è responsabile di una quota di poco inferiore, pari al 32% circa; seguono in percentuali minori, i consumi degli altri settori: edifici attrezzature e impianti del terziario non comunale con circa il 17% e trasporti privati e commerciali con circa il 13%. Il consumo legato a servizi pubblici copre il 2.3% dei consumi totali del. Nel caso di esclusione del settore produttivo, il settore predominante in termini di consumi risulta essere il residenziale, a cui si associa una quota pari a poco più della metà dei consumi complessivi. Il consumo energetico diretto attribuibile al Comune è in questo caso pari a circa il 3.4%. Si ricorda, infatti, che è data facoltà all Amministrazione Comunale di scegliere l inclusione o meno del settore produttivo, soprattutto in relazione alla capacità della stessa di promuovere azioni di riduzione dei consumi energetici in tale ambito. 2 Per brevità nelle didascalie successive si riporta come fonte degli inventari solamente la banca dati SIRENA, considerando tutte le altre fonti incluse nella dicitura nostra elaborazione. 55

56 figura 3-1 _ distribuzione percentuale dei consumi energetici annui per settore nel considerati nel BEI: a sinistra si considerano tutti i settori, a destra si riportano i consumi privi del settore produttivo (fonte: SIRENA nostra elaborazione) CONSUMI ENERGETICI PER SETTORE - anno 25 1% 9% 8% 13.%.5% 19.2%.8%.7% Trasporti privati e commerciali Parco veicoli comunale Settore produttivo 7% 32.1% Illuminazione pubblica comunale 6% 5%.5% 52.9% Edifici residenziali Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) Edifici, attrezzature/impianti comunali. 4% 35.9% 3% 2% 1% % 24.5% 16.6% 1.8% 2.6% totali settore produttivo escluso CONSUMI TOTALI [MWh] 142'66 Peso Pubblico 2.3% CONSUMI TOTALI - sett. prod. escluso [MWh] 96'398 Peso Pubblico 3.4% Nella figura successiva si mostra la distribuzione percentuale dei consumi energetici annui nel per vettore. Dall analisi effettuata si può notare come la quota maggiore di consumi totali sia attribuibile al gas naturale (57%), seguito dall energia elettrica con poco più di un quarto dei consumi energetici comunali (27%) e dal gasolio con circa l 8%. Escludendo il settore produttivo, la distribuzione dei consumi per vettore rimane pressoché invariata, con una diminuzione della quota relativa ai consumi di energia elettrica, pari circa al 18% del totale, ed un leggero aumento percentuale di tutti gli altri vettori: i consumi di gas naturale sono pari al 6% circa del totale, quelli di gasolio sono pari all 11%, quelli di benzina pari al 9%; seguono gli altri vettori con percentuali pari a circa l 1% o inferiori. 56

57 figura 3-11 _ distribuzione percentuale dei consumi energetici annui per vettore nel considerati nel BEI: a sinistra i vettori dei consumi considerando tutti i settori; a destra i vettori dei consumi privi del settore produttivo (fonte: SIRENA nostra elaborazione) 1% 9% 8% 7% CONSUMI ENERGETICI PER VETTORE - anno 25 1.% 1.3% 5.8% 8.6% 8.1%.8%.46% 1.8% 1.%.3% Energie rinnovabili Altri combustibili fossili Benzina Gasolio Olio combustibile 6% 5% 4% 57.2% 6.3% GPL Gas naturale Energia elettrica 3% 2% CONSUMI TOTALI [MWh] 142'66 1% 26.6% 17.9% CONSUMI TOTALI - sett. prod. escluso [MWh] 96'398 % totali settore produttivo escluso Nella tabella seguente vengono riportati i consumi energetici suddivisi per settori al 25, sia in valore assoluto che procapite, relativi al : i valori procapite comunali sono confrontati con quelli regionali lombardi. tabella 3-13 _ consumi energetici annui per settore (25-BEI) nel assoluti e procapite confrontati con quelli lombardi (fonte: SIRENA nostra elaborazione) CONSUMI ENERGETICI COMUNALI PROCAPITE e CONFRONTO CON VALORI LOMBARDI (25) SETTORE CONSUMI COMUNALI ANNUI [MWh] CONSUMI COMUNALI PROCAPITE [MWh/ab.] CONSUMI LOMBARDI PROCAPITE [MWh/ab.] Edifici, attrezzature/impianti comunali. 2' Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) 23' Illuminazione pubblica comunale TERZIARIO 26' RESIDENZIALE 51' SETTORE PRODUTTIVO 45' Parco veicoli comunale 73.1 Trasporti non pubblico 18' TRASPORTO 18' TOTALE 142'

58 Energia elettrica Riscald. / raffresc. Gas naturale GPL Olio combustibile Gasolio Benzina Lignite Carbone Altri Olio vegetale Bio carburanti Altre biomasse Solare termico Geotermia PAES_ piano d azione per l energia sostenibile Si può osservare che il consumo procapite totale di Gessate è inferiore a quello lombardo (-11%). Tuttavia, analizzando la situazione settore per settore, si può notare che per il settore terziario si ottengono consumi procapite superiori alla media regionale, con scostamenti pari al 5%; per quanto riguarda invece il settore residenziale e il produttivo si stimano consumi procapite inferiori rispettivamente del 24% e del 6% rispetto ai valori medi lombardi mentre il consumo procapite comunale relativo al settore dei trasporti risulta sostanzialmente in linea con la media regionale Le emissioni totali La situazione precedentemente descritta si ritrova in linea di massima replicata anche nella distribuzione delle emissioni annue (25) di CO 2. Come spiegato nel paragrafo sulla metodologia, le emissioni di CO 2 del sono calcolate come prodotto dei consumi dei diversi vettori energetici per i corrispondenti fattori di emissione (tonnellate di emissione per MWh di energia consumata, si veda tabella 3-1 e paragrafo 3.4.1). La tabella seguente è estratta direttamente dal template di Fondazione Cariplo e riporta le emissioni di CO 2 stimate per il, suddivise per settore e per vettore (BEI 25). tabella 3-14 _ emissioni annue di CO 2 per settore e per vettore (25-BEI) nel (fonte: SIRENA nostra elaborazione) EMISSIONI DI CO 2 [t] / EMISSIONI DI CO 2 EQUIVALENTI [t] Categoria Combustibili fossili Energie rinnovabili Totale EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE: Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) 3'35 3' '436 Edifici residenziali 3'157 8' '721 Illuminazione pubblica comunale Settore produttivo 8'224 4' '391 Subtotale edifici, attrezzature/impianti e industrie 15'138 16' '391 TRASPORTI: Parco veicoli comunale Trasporti pubblici Trasporti privati e commerciali '46 2'5 4'714 Subtotale trasporti '464 2'65 4'732 TOTALE 15'138 16' '66 2'65 37'123 Dall analisi della stima delle emissioni di CO 2 (figura 3-12 a sinistra) appare evidente come la maggior parte delle emissioni sia dovuta sia al settore produttivo, responsabile per circa il 36%, sia al residenziale, a cui si associa una quota emissiva pari al 32% del totale; al terzo posto si attesta il settore terziario non comunale con circa il 17% delle emissioni, seguito dai trasporti con il 13% circa. La quota di emissioni relativa alla Pubblica Amministrazione è pari al 2.3% delle emissioni totali nel. 58

59 In figura 3-12 a destra sono rappresentate le emissioni comunali ottenute escludendo dall analisi i consumi dovuti al settore produttivo. Si osserva che quasi metà delle emissioni è dovuta al residenziale (49%) seguito da edifici attrezzature/impianti del terziario non comunale con il 27%. In questo caso, le emissioni direttamente riconducibili a servizi pubblici sono pari circa al 3.6% del totale. figura 3-12 _ distribuzione percentuale delle emissioni annue per settore nel (25-BEI): a sinistra si considerano tutti i settori, a destra si riportano le emissioni prive del settore produttivo (fonte: SIRENA nostra elaborazione) EMISSIONI di CO 2 PER SETTORE - anno 25 EMISSIONI TOTALI di CO 2 PER SETTORE - anno DISTRIBUZIONE 25 EMISSIONI di CO 2 (sett. prod. escluso) - anno %.1% 36.1%.5% 12.7% 19.9% 2.4% 1.6%.7% 17.3% 27.1% 49.4% 31.6% DISTRIBUZIONE EMISSIONI di CO 2 - anno 25 EMISSIONI TOTALI [t] 37'123 Peso Pubblico 2.3% EMISSIONI TOTALI - sett. prod. escluso [t] 23'732 Peso Pubblico 3.6% Edifici, attrezzature/impianti comunali. Edifici residenziali Settore produttivo Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) Illuminazione pubblica Parco veicoli comunale Trasporti privati e commerciali È ancora più evidente dall analisi delle emissioni totali per vettore (figura 3-13) che la politica di riduzione delle emissioni, sia nel caso in cui si consideri il settore produttivo che escludendolo, dovrà passare attraverso una riduzione significativa dei consumi di gas naturale, a cui si riconduce circa il 44% delle emissioni nel primo caso e quasi il 5% nella seconda ipotesi. Si segnala tuttavia che, anche la quota emissiva associata al vettore elettrico risulta essere rilevante e pari circa al 41% delle emissioni complessive del e al 29% nel caso di esclusione del settore produttivo. 59

60 figura 3-13 _ distribuzione percentuale delle emissioni annue per vettore nel (25-BEI): a sinistra si considerano tutti i settori, a destra si riportano le emissioni prive del settore produttivo (fonte: SIRENA nostra elaborazione) EMISSIONI di CO 2 PER VETTORE - anno 25 DISTRIBUZIONE EMISSIONI di CO 2 - anno 25 DISTRIBUZIONE EMISSIONI di CO 2 - anno 25.7%.5%.9%.4% 8.3% 5.6% 11.8% 8.7% 44.2% DISTRIBUZIONE EMISSIONI di CO 2 - anno % 4.8% 29.1% EMISSIONI TOTALI [t] 37'123 EMISSIONI TOTALI - sett. prod. escluso [t] 23'732 Energia elettrica Gas naturale GPL Olio combustibile Gasolio Benzina Altri combustibili fossili Nella tabella successiva si riportano le emissioni procapite per ciascun settore del comune di.5% Gessate confrontate 1.8% EMISSIONI con le TOTALI emissioni [t] procapite 153'69 lombarde. Dall analisi effettuata emerge come i valori 3.3% 1.1% 5.5% procapite ottenuti per il risultino sempre al di sotto dei valori 51.8% regionali, ad eccezione del dato ottenuto per il settore terziario, superiore del 3% rispetto alla media lombarda. Si segnala poi che, per quanto riguarda il settore residenziale, le emissioni procapite comunali sono inferiori del 18% rispetto al valore medio regionale. Complessivamente si stima che le emissioni procapite del siano inferiori del 9% rispetto alla media regionale. 6

61 tabella 3-15 _ emissioni di CO 2 annue per settore (25-BEI) nel assolute e procapite confrontate con i valori procapite lombardi (fonte: SIRENA nostra elaborazione) EMISSIONI CO 2 COMUNALI PROCAPITE e CONFRONTO CON VALORI LOMBARDI (25) SETTORE EMISSIONI COMUNALI ANNUE [t] EMISSIONI COMUNALI PROCAPITE [t/ab.] EMISSIONI LOMBARDE PROCAPITE [t/ab.] Edifici, attrezzature/impianti comunali Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) 6' Illuminazione pubblica comunale TERZIARIO 7' RESIDENZIALE 11' SETTORE PRODUTTIVO 13' Parco veicoli comunale 18.3 Trasporti non pubblico 4' TRASPORTO 4' TOTALE 37' MEI: L AGGIORNAMENTO DELL INVENTARIO AL 28 In maniera del tutto analoga a quanto esposto nei paragrafi precedenti, è stata svolta la raccolta dati anche per l anno 28 ed è stato ricostruito l inventario emissivo comunale al 28 (MEI Monitoring Emission Inventory). Come già accennato nel paragrafo 3.1, per quanto riguarda i consumi termici sono stati applicati dei fattori correttivi per poter effettuare un confronto con il BEI che tenga conto dei minori consumi energetici dovuti alle maggiori temperature verificatesi nell anno di riferimento considerato nel MEI. In particolare, a partire dalle serie temporali di temperatura media giornaliera fornite da SCIA (Sistema nazionale per la raccolta, l elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale) relative a 22 stazioni di rilevamento opportunamente scelte per coprire l intero territorio lombardo, sono stati calcolati i Gradi-Giorno, grandezza definita nel DPR 412/93 per il calcolo del fabbisogno termico di un area geografica, per gli anni dal 25 al 21. La stazione di riferimento individuata per il è Agrate, località a cui il D.P.R. 412/93 associa un valore di Gradi-Giorno pari a 2'557. Dalle analisi effettuate è risultato che nel 28 il fabbisogno termico calcolato in base alla temperatura esterna registrata è inferiore a quello del 25: per tale motivo si è scelto di correggere i dati di consumo relativi al soddisfacimento del fabbisogno termico (ossia i consumi corrispondenti a tutti i vettori escluso il vettore elettrico per il settore residenziale e per il terziario) così da riferirli ad una situazione climatica equivalente a quella verificatasi nel 25 (anno di riferimento del BEI). Questa operazione è fondamentale per valutare il trend emissivo nel, senza tener conto delle variazioni indotte da situazioni particolari, non sottoponibili ad alcun tipo di controllo. 61

62 tabella 3-16 _ Gradi-Giorno relativi agli anni 25-21, considerati per la correzione del MEI del (fonte: nostra elaborazione) GRADI-GIORNO nel COMUNE di GESSATE Stazione di riferimento: AGRATE Anno Gradi-Giorno 25 2' ' ' ' ' '986 Nella tabella e nella figura successiva si riassumono le emissioni stimate per l anno 28 (MEI), rapportate a quelle del 25 (BEI). Dai dati si evince che tra il 25 e il 28 si verificano aumenti nelle emissioni del settore terziario non comunale, per cui si registra un aumento consistente pari circa al 14%, dei trasporti (+13%), degli edifici residenziali (+2%) e dell illuminazione pubblica (+25%), il cui incremento emissivo risulta però essere piuttosto basso se espresso in termini assoluti. Per tutti gli altri settori si stimano invece flessioni nelle emissioni; in particolare, il maggiore decremento in termini assoluti è stimato per il settore produttivo (quasi 8 tonnellate di CO 2 in meno, corrispondente ad una flessione del 6%) mentre in termini percentuali è particolarmente significativo il dato relativo alle emissioni del parco veicoli comunale (-45%), dovuto all adozione di mezzi elettrici in sostituzione di alcuni mezzi a benzina. Non si osservano invece variazioni significative relativamente alle emissioni dovute ai consumi degli edifici pubblici. Complessivamente si osserva dunque un aumento delle emissioni pari al 3%; escludendo il settore produttivo, le emissioni risultano invece in aumento del 7% circa. 62

63 tabella 3-17 _ emissioni comunali annue di CO 2 per settore (25-BEI e 28-MEI) nel (fonte: SIRENA nostra elaborazione) CONFRONTO BEI-MEI SETTORE EMISSIONI BEI 25 [t] EMISSIONI MEI 28 [t] VARIAZIONE % MEI - BEI Edifici, attrezzature/impianti comunali % Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) 6'436 7' % Edifici residenziali 11'721 11' % Illuminazione pubblica comunale % Settore produttivo 13'391 12' % Parco veicoli comunale % Trasporti privati e commerciali 4'714 5' % TOTALE 37'123 38' % Totale escluso il settore produttivo 23'732 25' % figura 3-14 _ andamento delle emissioni comunali annue di CO 2 per settore (25-BEI e 28-MEI) nel (fonte: SIRENA nostra elaborazione) 45' CONFRONTO BEI - MEI [t CO 2 ] 4' 37'123 38'131 Trasporti privati e commerciali 35' Parco veicoli comunale 3' Settore produttivo 25' Illuminazione pubblica 2' Edifici residenziali 15' 1' Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) 5' Edifici, attrezzature/impianti comunali. BEI 25 MEI 28 63

64 3.7 SWOT ANALYSIS E SPAZIO DI AZIONE DEL PAES Al fine di definire le opportunità di intervento del territorio comunale, che derivano da una valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza alla luce del quadro di opportunità e rischi che scaturiscono dagli elementi di stock e dalle dinamiche in corso nei paragrafi precedenti analizzati, di seguito si riporta in via sintetica l analisi SWOT (Strengths, Weaknesses, Opportunities and Threats) sviluppata. Nel seguente schema, viene ricostruito il quadro degli elementi di forza/debolezza e di criticità/opportunità (analisi SWOT) che caratterizzano le dinamiche pregresse, in corso e previste del territorio comunale. punti di forza Il Comune di Gessate con i suoi consumi emette circa il 2-4% della CO 2 complessiva, corrispondente al 1-2% dell obiettivo di riduzione minimo richiesto dal JRC. punti di debolezza Le emissioni associate ai consumi per illuminazione pubblica risultano in crescita del 25% tra il 25 e il 28. Inoltre il consumo procapite legato a questo settore è al di sopra della media regionale (+19% al 21). Grazie all adozione di mezzi a emissioni zero, le emissioni del parco veicoli comunale risultano in calo del 45% tra il 25 e il 28. Le emissioni totali risultano in aumento del 3% circa tra il 25 e il 28 (del 7% se si esclude il settore produttivo). Le emissioni procapite del sono inferiori alla media regionale (5.4 contro 5.9 t/ab.), soprattutto per quanto riguarda il settore residenziale (-18% rispetto al valore lombardo). Considerando il settore produttivo, si osserva che ben il 41% delle emissioni è dovuto a consumi elettrici. opportunità d azione I consumi elettrici dei 18 utenti in media tensione del settore industriale risultano essere pari all 8% dei consumi totali del settore, corrispondente al 4% circa dei consumi elettrici comunali. I 9 soggetti del terziario operanti in media tensione sono responsabili del 12% circa dei consumi elettrici comunali. minacce I settori maggiormente emissivi presso il sono il produttivo e il residenziale, rispettivamente responsabili del 36% e del 31% delle emissioni comunali. Si sottolinea che tra il 25 e il 28, mentre per il settore produttivo si stima un decremento delle emissioni pari al 6%, le emissioni del settore residenziale risultano in aumento del 2%. I consumi procapite del settore terziario risultano essere superiori alla media regionale (3.9 contro 3.7 MWh/ab.). 64

65 4. DEFINIZIONE DELL OBIETTIVO DI CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI AL 22 E VISION 4.1 OBIETTIVO DI CONTENIMENTO DELLE EMISSIONI AL 22 Il Patto dei Sindaci richiede che le azioni di riduzione delle emissioni di CO 2 siano stimate rispetto all anno di riferimento della BEI, pertanto il 25. È tuttavia opportuno stimare quelli che fino al 22 possano essere gli impatti energetico-emissivi legati alle previsioni di aumento di popolazione, di edificato residenziale e di attività produttive e terziarie sul territorio comunale, in modo tale che si possano prevedere azioni specifiche nel PAES volte a contenere i consumi addizionali previsti, garantendo così il raggiungimento dell obiettivo di riduzione preposto. Qualora si preveda una forte modificazione del territorio comunale (in particolare in termini di aggiunta di nuovi edifici e nuove attività), si dovrà valutare una riduzione del 2% riferita alle emissioni per abitante e non in termini assoluti. Tale approccio è consentito dalla Linee Guida del JRC per la redazione dei PAES. Nei paragrafi seguenti si illustrano le elaborazioni specifiche per il La valutazione degli incrementi emissivi In termini di emissioni gli incrementi derivanti dalle previsioni di espansione del PGT sono stati stimati in modi differenti a seconda del settore e del vettore, assumendo le modalità emissive specifiche in essere al 25 (per abitante o per unità di superficie), eccetto che per gli usi termici, ove si è considerata una modalità di consumo degli edifici come prevista dalla normativa regionale vigente. Di seguito si dettagliano le modalità di stima adottate: per quanto riguarda il settore terziario non comunale, la stima è stata effettuata considerando degli indici medi di consumo specifico, in particolare pari a 45 kwh/mq per i consumi relativi al vettore elettrico e pari a 75.6 kwh/mq per la parte dei consumi termici, moltiplicando poi per i fattori di emissione medi comunali del vettore elettrico e termico; 65

66 per il settore residenziale, invece, gli incrementi emissivi sono stati stimati a partire dalle emissioni procapite comunali per il vettore elettrico al 25, moltiplicando per l incremento del numero di abitanti, e a partire da un consumo specifico pari a 97.3 kwh/mq per tutti gli altri vettori termici, procedendo come già visto per il settore terziario; per l illuminazione pubblica è stato considerato un incremento calcolato sulla base delle emissioni procapite comunali al 25 moltiplicate per l incremento di popolazione considerato; gli incrementi del settore produttivo sono invece stati stimati valutando l incremento percentuale di superficie rispetto alla situazione al 25, applicandolo alle emissioni complessive del settore riportate nel BEI; per il settore dei trasporti privati e commerciali è stato infine considerato un incremento emissivo pari al valore procapite registrato per il 25 moltiplicato per l incremento nel numero di abitanti. Si precisa che, per quanto riguarda l incremento previsto per il numero di abitanti, si è ritenuto opportuno considerare un valore calcolato come differenza tra la popolazione totale prevista dal PGT (1'5 abitanti) e la popolazione effettivamente presente al 25 (6'887 abitanti) mentre il dato di superficie lorda di pavimento utilizzato per stimare gli incrementi emissivi derivanti dai consumi termici del nuovo edificato residenziale è stato ricavato a partire dalla volumetria complessiva prevista dal PGT (183' m 3 circa) e da quella ricavabile dai Piani di Lottizzazione previsti dal precedente PRG (74'591 m 3 ), già attuati o in corso di attuazione, considerando un altezza di piano pari a 3 m; per i dati relativi ai settori terziario e produttivo si fa invece riferimento a quanto riportato al paragrafo I dati considerati e i risultati ottenuti in termini di incrementi emissivi sono riassunti in tabella 4-1. tabella 4-1 _ dati utilizzati per il calcolo degli incrementi emissivi dovuti allo sviluppo del e relativi incrementi emissivi (fonte: PGT nostra elaborazione) STIMA DEGLI INCREMENTI EMISSIVI DATO VALORE SETTORE EMISSIONI CO 2 [t] Incremento ambito RESIDENZIALE [Slp] 85'864 Edifici residenziali - Usi termici 1'659 Esistente ambito PRODUTTIVO [mq SF] 562'245 Incremento ambito PRODUTTIVO [mq SF] 37'9 Incremento ambito TERZIARIO [mq SF] 139' Incremento POPOLAZIONE [ab.] 3'613 Settore produttivo Edifici, attrezzature/impianti del terziario (non comunali) 93 4'634 Edifici residenziali - Usi elettrici 1'656 Illuminazione pubblica 14 Trasporti privati e commerciali 2'473 TOTALE INCREMENTO EMISSIONI 11'464 66

67 Si segnala che in corrispondenza dell incremento di superficie associato al settore residenziale è stato riportato solamente l incremento emissivo derivante dall aumento dei consumi termici e non quello relativo ai consumi elettrici, in quanto legato all aumento di popolazione. Difatti, nell ultima riga, l incremento emissivo associato all aumento di popolazione comprende tali incrementi uniti a quelli stimati per i settori illuminazione pubblica e trasporti. Si sottolinea infine che tali dati sono stati considerati come incrementi rispetto alla situazione al 25: complessivamente si stima un incremento delle emissioni tra il 25 e il 22 pari a 11'464 tonnellate di CO Il calcolo dell obiettivo di riduzione delle emissioni In figura 4-1 sono riportate le emissioni comunali al 25 (BEI) e al 28 (MEI), confrontate con le emissioni previste al 22, stimate a partire dalle emissioni del BEI sommate agli incrementi emissivi valutati nel precedente paragrafo, e con l obiettivo emissivo minimo del PAES (riduzione del 2% delle emissioni rispetto al 25). I dati mostrati comprendono le emissioni legate al settore produttivo. Come già evidenziato, dal 25 al 28 si è avuto un decremento delle emissioni totali del 3% circa, avvicinandosi all obiettivo per il 22. Rispetto alle del BEI (37'123 tonnellate), l obiettivo di riduzione delle emissioni di CO 2 per il 22 è pari a circa 7'425 tonnellate. A questo obiettivo assoluto va tuttavia aggiunta la quota di emissioni prevista in relazione alle espansioni edilizie e di aree commerciali-produttive previste dal PGT. figura 4-1 _ confronto dell obiettivo di riduzione delle emissioni al 22, in termini assoluti, con le emissioni del BEI (25), del MEI (28) e le emissioni BEI corrette del valore addizionale derivante dalle espansioni previste dal PGT (fonte: SIRENA, dati comunali nostra elaborazione) 6' TREND EMISSIVO [t di CO 2 ] Emissioni Incrementi emissivi stimati Obiettivo di riduzione Obiettivo emissivo 5' 4' 11'464 18'888 3' 29'698 2' 1' 37'123 38'131 37'123 29' (senza PAES) 22 (PAES) 67

68 L incremento emissivo stimato in base alle previsioni del PGT e alla crescita della popolazione è pari a 11'464 tonnellate (in azzurro sfumato in figura 4-1). L obiettivo di riduzione al 22, calcolato su questo nuovo assetto emissivo, è pari a 18'888 tonnellate, mostrato in bianco nella colonna a destra. Questo valore è pari a poco meno della metà delle emissioni al 28 (38'131 t). Si tratta quindi di dover perseguire un obiettivo straordinario che implica certamente un lavoro intenso negli ambiti di trasformazione insediativa. In sede di PAES andranno evidenziate tutte le azioni di pianificazione e regolative che consentiranno ai consumi sul nuovo edificato di attestarsi sui valori più bassi. Effettuando la medesima analisi escludendo il settore produttivo, l obiettivo di riduzione al 22, è pari a 15'38 tonnellate, corrispondente a quasi due terzi delle emissioni al 28 (25'497 t). Anche escludendo il settore produttivo, dunque, l obiettivo di riduzione minimo in termini assoluti risulta essere decisamente consistente. La situazione descritta è quella di forte evoluzione del territorio, che, come consentito anche dalle Linee Guida del JRC per la redazione dei PAES, suggerisce di adottare un obiettivo procapite che consente di normalizzare l aumento di emissioni assolute alla crescita prevista di popolazione. In particolare, per tali elaborazioni le emissioni sono state normalizzate rispetto alla popolazione al 25 per il BEI, al 28 per il MEI e rispetto a quella prevista al 22 per le emissioni BEI+PGT. figura 4-2 _ confronto dell obiettivo di riduzione delle emissioni al 22, in termini procapite, con le emissioni del BEI (25), del MEI (28) e le emissioni BEI corrette del valore addizionale derivante dalle espansioni previste dal PGT (fonte: SIRENA, dati comunali nostra elaborazione) 6 TREND EMISSIVO PROCAPITE [t/ab. di CO 2 ] Emissioni Incrementi emissivi stimati Obiettivo di riduzione Obiettivo emissivo (senza PAES) 22 (PAES) Considerando il settore produttivo, le emissioni procapite al 25 sono pari a 5.4 t/ab. con un obiettivo di 4.3 t/ab. da raggiungere al 22 (2% in meno). L obiettivo procapite risulta molto vicino 68

69 al 28 ma, al 22, tenendo conto dei maggiori consumi previsti dal PGT, le emissioni procapite stimate risultano pari a 3.5 t/ab, con un obiettivo di riduzione pari a circa.3 t/ab., corrispondente circa al 9% delle emissioni totali al 28. Escludendo dall analisi gli apporti emissivi del settore produttivo, le emissioni procapite al 25 risultano invece pari a 3.4 t/ab. (obiettivo al 22 pari a 2.8 t/ab.) e la riduzione procapite da ottenere al 22, tenendo conto dei maggiori consumi previsti dal PGT, è pari a.5 t/ab: l obiettivo risulta in questo caso essere leggermente più ambizioso (pari circa al 14% delle emissioni totali al 28), sebbene più contenuto rispetto all obiettivo valutato in termini assoluti. In tabella 4-2 è riportato un quadro riassuntivo delle differenti situazioni analizzate nelle pagine precedenti. tabella 4-2 _ riepilogo delle diverse combinazioni che è possibile considerare per la valutazione dell obiettivo di riduzione delle emissioni del PAES del (nostra elaborazione) CALCOLO DELL'OBIETTIVO DI RIDUZIONE Anno (senza PAES) 22 (con PAES) Popolazione [ab.] 6'887 1'5 1'5 OBIETTIVO IN TERMINI ASSOLUTI Emissioni totali [t] 37'123 48'587 29'698 Obiettivo di riduzione [t] 7'425 18'888 - OBIETTIVO IN TERMINI ASSOLUTI - Settore produttivo escluso Emissioni totali [t] 23'732 34'293 18'986 Obiettivo di riduzione [t] 4'746 15'38 - OBIETTIVO PROCAPITE Emissioni totali [t/ab.] Obiettivo di riduzione procapite [t/ab.] Obiettivo di riduzione [t] 7'425 3'38 - OBIETTIVO PROCAPITE - Settore produttivo escluso Emissioni totali [t/ab.] Obiettivo di riduzione procapite [t/ab.] Obiettivo di riduzione [t] 4'746 5'348 - L AC ha scelto di includere il settore produttivo nel PAES di Gessate. Dall analisi degli obiettivi di riduzione, riportati nella tabella precedente, appare però evidente come un obiettivo che tenga conto delle emissioni del settore produttivo, valutato considerando le emissioni assolute, sia eccessivamente ambizioso per un comune delle dimensioni di Gessate. D altra parte, la scelta di raggiungere una riduzione del 2% delle emissioni procapite risulta essere poco virtuosa e 69

70 probabilmente al di sotto della riduzione emissiva potenziale ottenibile attraverso il coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholder. Pertanto si è deciso di strutturare un Piano d Azione che permetta di ridurre almeno del 3% le emissioni procapite del entro il 22, verificando poi in fase attuativa se sussistono le condizioni per superare tale obiettivo, cercando di avvicinarsi il più possibile a quello valutato in termini assoluti. L obiettivo di riduzione è dunque fissato in 8'968 tonnellate di CO 2 in modo tale che al 22 le emissioni del siano pari al massimo a 39'619 tonnellate. 7

71 5. SCENARIO DI INTERVENTO AL VISION E L OBIETTIVO DEL PATTO DEI SINDACI La vision del PAES è un idea intenzionale di futuro, un aspirazione rispetto al tema energetico, costruita attraverso un confronto aperto con alcuni dei soggetti che a vario titolo agiscono sul territorio di Gessate: abitanti, operatori economici, associazioni, amministratori, fruitori. A partire da quanto tracciato nel BEI, che costituisce la base argomentativa delle scelte di Piano, la vision si misura con le risorse a disposizione e con il patrimonio umano e materiale che connotano questo territorio. La definizione della vision di Gessate assume come elemento generatore il principio di: Promuovere l efficienza energetica e lo sviluppo sostenibile nel territorio di Gessate come luogo in cui lo stile di vita e le trasformazioni future contribuiscano allo sviluppo sostenibile, facendo in modo che il consumo e la produzione di energia utilizzino le risorse in modo efficiente riducendo l inquinamento locale e le emissioni di CO 2. Migliorare la qualità energetica ambientale dell esistente che si riferisce alla qualità dell abitare e della fruizione dei luoghi, alla qualità dei servizi pubblici e collettivi qualificati. La qualità dei nuclei abitati e dei servizi in esso presenti è il fattore sul quale si gioca il consolidamento del senso di appartenenza della comunità locale e delle reti di relazioni sociale, per chi qui abita e per chi fruisce dei valori paesistico-ambientali esistenti. In questa direzione, e a partire da tali principi, la vision che Gessate può esprimere è quella di tendere a consolidare e migliorare lo stato energetico descritto dal BEI. Nello specifico, tale vision si fonda sulla capacità di innescare un percorso virtuoso di qualificazione territoriale e di uno sviluppo sostenibile che pone attenzione ai consumi eccessivi efficientando i processi ed introducendo nuove forme di energia rinnovabile. Le determinazioni di Piano e il relativo scenario, che vengono presentati successivamente, scaturiscono, in modo diretto o indiretto, dalla vision e dai principi sopra esposti. 71

72 L adesione al Patto dei Sindaci e quindi la definizione del PAES ha come obiettivo quello della riduzione delle emissioni comunali per almeno il 2%. Visto il forte sviluppo demografico che ha interessato Gessate negli ultimi anni e che risulta essere ancora in corso, è però stato definito un obiettivo più ambizioso rispetto a quello minimo richiesto dal JRC, raggiungibile proprio in ragione del peso crescente della parte recente/nuova del costruito rispetto all esistente, che si traduce in una Riduzione di almeno il 3% delle emissioni totali procapite di CO 2 al 22 Questo obiettivo si traduce quantitativamente in una riduzione delle emissioni pari a circa 8'968 tonnellate di CO 2 (vedi paragrafo precedente). Si ricorda che tale obiettivo è valutato non solo rispetto alle caratteristiche dei consumi del patrimonio e delle dinamiche all anno di riferimento del BEI (25), ma include anche gli effetti in termini emissivi delle trasformazioni che sono previste dagli strumenti urbanistici vigenti. Tale obiettivo è raggiungibile attraverso in primo luogo la riduzione dei consumi energetici e successivamente attraverso l aumento della produzione ed uso dell energia rinnovabile (coerentemente la Direttiva europea 2-2-2), agendo sia sul patrimonio esistente che sulle nuove aree di trasformazione. 5.2 SCENARIO OBIETTIVO DEL PAES Sulla base dei contenuti della vision, di quanto emerso dall analisi del BEI al 25 e del MEI al 28 e delle indicazioni fornite dall AC, sono stati determinati per ciascun settore i margini di intervento relativamente al contesto di Gessate, valutando numericamente i risparmi energetici conseguibili e le effettive possibilità di incremento della diffusione di fonti energetiche rinnovabili. A partire da tali elaborazioni è stato definito lo scenario obiettivo del PAES che permette di raggiungere e superare l obiettivo dichiarato (ossia una riduzione del 3% delle emissioni procapite), costruito sulla base delle seguenti ipotesi: impegno massimo da parte dell AC per la piena attuazione delle azioni previste per il comparto pubblico, come suggerito dal JRC: in particolare, si è programmata la realizzazione degli interventi suggeriti negli Audit Energetici (il cui aggiornamento, effettuato attraverso la partecipazione al Bando indetto dalla Provincia di Milano, rende questo obiettivo concretamente raggiungibile) affiancata al contempo ad azioni che permettano il miglioramento dell efficienza energetica anche degli edifici non sottoposti ad Audit, riducendo così sia i consumi elettrici che quelli termici, e, ove possibile, l integrazione delle fonti rinnovabili; per quanto riguarda l illuminazione pubblica, invece, è stata verificata la possibilità di contenerne i relativi consumi elettrici sostituendo le componenti meno efficienti; infine, come misura compensativa, è stato contemplato l acquisto di energia certificata verde per la parte di consumi elettrici residui ; intenso coinvolgimento della popolazione locale per il raggiungimento di una quota significativa dell obiettivo di riduzione del PAES attraverso le azioni suggerite per il settore residenziale, concentrando gli sforzi verso: contenimento dei consumi elettrici attraverso campagne di informazione e formazione relativamente alle possibilità di sostituzioni di elettrodomestici e altre apparecchiature elettriche; promozione della riqualificazione 72

73 energetica del patrimonio edilizio esistente, mediante informazione sulle forme di incentivi statali a disposizione per gli interventi sull esistente e introducendo vincoli costruttivi tramite gli strumenti urbanistici a disposizione dell AC per indirizzare le trasformazioni future; aumento della diffusione delle tecnologie per l approvvigionamento di energia da FER nei settori residenziali, industriali e terziario mediante attività di promozione per gli edifici esistenti e l adeguamento rispetto D.lgs. 28/211 che introduce quote obbligatorie di FER incrementali nel tempo per gli interventi di ristrutturazione e di nuova costruzione; coinvolgimento dei soggetti operanti nel settore terziario non comunale e nel produttivo al fine di individuare interventi ad hoc fornendo inoltre assistenza informativa per la ricerca di finanziamenti e agevolazioni di cui sarà possibile usufruire (servizio di energy management); promozione della mobilità sostenibile, attraverso, ad esempio, l istituzione del servizio pedibus, del servizio bike sharing e la realizzazione delle piste ciclabili programmate nell ambito del PGT e del PGTU; inoltre si prevede l organizzazione di campagne di informazione per favorire il rinnovo del parco auto veicolare e la diffusione dell utilizzo di combustibili più efficienti. Le tabelle e i grafici seguenti riportano in sintesi i risultati principali ottenibili attraverso le azioni previste nel Piano d Azione di Gessate per settore di intervento. Si rimanda, invece, al capitolo successivo per maggiori dettagli in merito alle azioni pianificate per ciascun settore affrontate in specifiche schede. In tabella 5-1 si riporta la situazione del in termini di consumi energetici pianificata dal PAES e confrontata rispetto ai consumi considerati nel BEI al 25 e a quelli stimati al 22 sulla base delle previsioni di espansione desunte dagli strumenti urbanistici vigenti. tabella 5-1 _ consumi energetici del al 25 (BEI), previsti al 22 e pianificati dal PAES al 22 con indicata la quota coperta attraverso FER, suddivisi per settore (fonte: nostra elaborazione) PROIEZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI COMUNALI [MWh] Settori d intervento BEI 25 Previsti al 22 Risparmi al 22 Pianificati al 22 Riduzione rispetto a previsioni Quota FER al 22 Terziario comunale 2'513 2' ' % 17% Terziario non comunale 23'586 4'317 3'921 36' % 7% Edifici residenziali 51'32 63'323 12'772 5' % 12% Illuminazione pubblica 667 1' % 1% Settore produttivo 45'668 48'765 1'28 47' % 4% Parco veicoli comunale % 7% Trasporti privati 18'527 28'154 7'142 21' % 9% TOTALE 142'66 184'162 25' ' % 8% 73

74 Rispetto ai consumi del BEI, si prevede che al 22 i consumi totali siano maggiori del 3% circa a causa dell aumento di popolazione, del conseguente incremento del numero di abitazioni e delle espansioni delle aree commerciali e produttive. Attraverso le azioni previste dal PAES si stima che si possa ridurre del 14% circa i consumi attesi al 22, attraverso azioni specifiche definite in base alle caratteristiche di ciascun settore. figura 5-1 _ consumi energetici attesi al 22 rispetto alle previsioni di espansione e pianificati attraverso il PAES per settore di intervento per il (fonte: nostra elaborazione) RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI [MWh] 2' 18' 16' 14' 12' 1' 8' 6' 184' '576 Trasporti privati Parco veicoli comunale Settore produttivo Illuminazione pubblica Edifici residenziali Terziario non comunale Terziario comunale 4' 2' 22 (senza PAES) 22 (PAES) In particolare, per quanto riguarda il comparto pubblico, si prevedono interventi sull involucro e sugli impianti termici obsoleti degli edifici pubblici, nonché l installazione di dispositivi per il contenimento degli sprechi e la sostituzione delle apparecchiature elettriche meno efficienti: tali interventi, se abbinati all utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (fotovoltaico, solare termico) possono portare ad una riduzione complessiva dei consumi degli edifici comunali pari al 15% circa. Relativamente all illuminazione pubblica si stima invece che sia possibile effettuare la sostituzione di buona parte dei componenti del parco lampade e di installare regolatori di flusso luminoso in modo tale da ridurre i consumi del 3% circa. Infine, si ricorda che attraverso la sostituzione di alcuni mezzi comunali con mezzi elettrici, avvenuta nel 28, è stato possibile ridurre i consumi del settore del 54% circa. Per il settore residenziale si stima, invece, una riduzione pari circa al 2%, raggiungibile attraverso la sostituzione di tecnologie obsolete (sia apparecchiature elettriche, come lampadine e frigocongelatori, sia caldaie), interventi di efficientamento dell involucro edilizio (su pareti, copertura e infissi) e l installazione di apparecchi per la riduzione degli sprechi di energia (dispositivi di 74

75 spegnimento automatico e valvole termostatiche). Inoltre il Comune ha mostrato interesse per quanto riguarda il tema dell efficientamento degli impianti centralizzati, tema più che mai attuale viste le recenti disposizioni in merito alla contabilizzazione del calore e alla termoregolazione per gli impianti termici. In ultima analisi, i risparmi previsti tengono conto della maggiore efficienza energetica delle nuove edificazioni. Per quanto riguarda il settore trasporti, si prevede un abbattimento dei consumi pari al 25% circa, grazie soprattutto alla sostituzione di parte del parco veicolare attuale con mezzi meno emissivi. Infine, le possibilità di riduzione dei consumi dei settori terziario non comunale e produttivo sono al momento state valutate considerando un coinvolgimento minimo degli stakeholder, che può comunque portare a riduzioni dell ordine rispettivamente del 1% e del 2%. Il coinvolgimento diretto degli stakeholder di tali settori potrebbe però portare a riduzioni dei consumi maggiori grazie ad azioni studiate in base ad un analisi attenta della situazione energetica dei diversi soggetti. Nella figura 5-2 si riporta la situazione complessiva della quota di consumi pianificati al 22 coperta da FER per ciascun settore di intervento. figura 5-2 _ consumi totali pianificati per settore e quota di consumi soddisfatta mediante fonti energetiche rinnovabili (FER) nel PAES del (fonte: nostra elaborazione) CONSUMI TOTALI PIANIFICATI [MWh] Trasporti privati Parco veicoli comunale FER Vettori tradizionali Settore produttivo Illuminazione pubblica Edifici residenziali Terziario non comunale Terziario comunale 1' 2' 3' 4' 5' 6' In termini di fonti energetiche rinnovabili, lo scenario obiettivo prevede che, al 22, i consumi pianificati di illuminazione pubblica, edifici comunali e parco veicoli comunale siano coperti rispettivamente per il 1%, per il 17% e per il 7% circa tramite l installazione di impianti fotovoltaici, 75

76 l installazione di pannelli solari termici, l acquisto di energia certificata verde (proveniente da fonti energetiche rinnovabili) ed infine in seguito alla presenza di biocombustibili nei carburanti futuri 3. Per quanto riguarda il settore privato, si è stimata una quota da FER abbastanza significativa per quanto riguarda il settore residenziale, pari al 12% (si sottolinea che dal BEI risulta che al 25 il 2% dei consumi è coperto da FER) e più contenuta per il terziario e per il settore produttivo (rispettivamente pari al 7% e al 4%). Anche in questo caso, attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder del terziario (soprattutto i soggetti della grande distribuzione) e del produttivo, si potrebbero individuare soluzioni specifiche per il raggiungimento di quote maggiori. Nella tabella e nelle figure successive si riporta l analisi dei risultati attesi dal PAES in termini di emissioni procapite e assolute grazie ai risparmi energetici e all approvvigionamento da FER stimati in tabella 5-1. Si ricorda che, in base a quanto definito nel paragrafo 4.1.2, l obiettivo minimo del PAES di Gessate è la riduzione del 3% delle emissioni procapite: tale obiettivo viene superato attraverso le azioni previste dal PAES, essendo infatti possibile ridurre le emissioni procapite del 32% circa rispetto al 25. Questa riduzione percentuale si traduce in termini assoluti in circa 1'4 tonnellate di CO 2, ripartite tra i diversi settori secondo le quote riportate in figura 5-3. tabella 5-2 _ emissioni di CO 2 procapite del al 25 (BEI), previste al 22 e pianificate al 22 e relative emissioni evitate attraverso le azioni del PAES per settore (fonte: nostra elaborazione) PROIEZIONE DELLE EMISSIONI COMUNALI [t o t/ab. di CO 2 ] Settori d intervento Procapite BEI 25 Procapite previste al 22 Procapite pianificate al 22 Emissioni evitate Riduzione rispetto a previsioni Trend procapite Terziario comunale % -6% Terziario non comunale '382 12% -1% Edifici residenziali '524 3% -41% Illuminazione pubblica % -1% Settore produttivo '131 8% -36% Parco veicoli comunale % -65% Trasporti privati '245 31% -31% TOTALE '92 2% -32% Dall analisi di figura 5-3, si può notare come attraverso la riduzione del 47% delle emissioni del parco veicoli comunale, del 39% circa delle emissioni degli edifici comunali e del 1% delle emissioni dell illuminazione pubblica è possibile realizzare circa il 6% dell obiettivo di riduzione complessivo 3 La Direttiva 29/28/CE ha infatti fissato un obiettivo obbligatorio del 1% che tutti gli Stati membri dovranno raggiungere per quanto riguarda la quota di biocarburanti sul consumo di benzine e diesel per autotrazione entro il

77 individuato dallo scenario obiettivo. Il settore chiave per il raggiungimento dell obiettivo è invece il residenziale, per il quale una riduzione del 3% delle emissioni totali previste al 22 porta a coprire circa il 46% dell obiettivo del PAES. Segue il settore dei trasporti privati, per il quale si stima sia possibile arrivare ad una riduzione delle emissioni pari al 31% circa che equivale a poco meno di un quarto delle emissioni totali evitate. Infine, le riduzioni emissive stimate per il terziario non comunale e per il settore produttivo, pari rispettivamente al 12% e all 8% delle emissioni totali al 22, rappresentano circa il 25% dell obiettivo di riduzione dello scenario ipotizzato. figura 5-3 _ ripartizione per settore delle emissioni totali evitate attraverso le azioni previste dal PAES di Gessate (fonte: nostra elaborazione) EMISSIONI TOTALI di CO 2 EVITATE PER SETTORE 22.6% 2.2% 13.9% Terziario comunale Terziario non comunale Edifici residenziali Illuminazione pubblica.1% 11.4% Settore produttivo Parco veicoli comunale Trasporti privati 4.1% 45.6% EMISSIONI TOTALI EVITATE [t] 9'92 Peso pubblico 6.3% Nella figura successiva si mostra invece come circa il 66% dell obiettivo è coperto attraverso le emissioni evitate mediante i risparmi energetici riportati in tabella 5-1, in particolare il 21% grazie a riduzioni dei consumi elettrici. Ben il 34% circa dell obiettivo è invece raggiunto mediante l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili in sostituzione dei vettori tradizionali per coprire il fabbisogno energetico comunale. 77

78 figura 5-4 _ ripartizione per tipologia di intervento delle emissioni totali evitate attraverso le azioni previste dal PAES di Gessate (fonte: nostra elaborazione) EMISSIONI TOTALI di CO 2 EVITATE PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO 2.6% Riduzione dei consumi elettrici 33.7% Riduzione dei consumi di altri vettori Utilizzo di FER 45.6% EMISSIONI TOTALI EVITATE [t] 9'92 Infine, si riportano in figura 5-5 le emissioni pianificate per ciascun settore di intervento e le corrispettive riduzioni ottenibili mediante le azioni previste dal PAES di Gessate: come si può notare dai dati riportati in figura, si evince che gli sforzi maggiori sono richiesti ai settori pubblici (edifici comunali, illuminazione pubblica e parco veicoli comunale) per i quali si stimano riduzioni elevate, tenendo conto del rapporto tra emissioni evitate e emissioni pianificate, e al settore residenziale. 78

79 figura 5-5 _ emissioni pianificate e evitate attraverso le azioni previste dal PAES di Gessate per settore (fonte: nostra elaborazione) RIDUZIONE DELLE EMISSIONI PER SETTORE 16' Emissioni pianificate 14' 12' Emissioni evitate 4'524 1'131 1' 1'382 8' 6' 4' 9'687 1'512 13'163 2'245 2' 4' Terziario comunale Terziario non comunale Edifici residenziali 47 Illuminazione pubblica Settore produttivo 9 1 Parco veicoli comunale Trasporti privati 5.3 INDIVIDUAZIONE DELLE STRATEGIE E DELLE AZIONI Lo scenario obiettivo presentato nel paragrafo precedente è il risultato di un operazione che, a partire dalle dotazioni territoriali presenti, ha portato ad individuare le azioni da prevedere per il raggiungimento dell obiettivo di riduzione della CO 2. La matrice a seguire intende restituire il percorso logico effettuato per i diversi settori considerati: Terziario comunale Terziario non comunale Residenziale Illuminazione pubblica Produttivo Trasporti Pianificazione territoriale In particolare, per ciascuno di essi viene restituita una scheda riassuntiva, articolata in due parti: quadro conoscitivo al 25 costituito dalle risultanze emerse durante la fase analiticoquantitativa del BEI relativamente ai caratteri e ai consumi dei diversi settori e campi di azione che caratterizzano il territorio restituendoli attraverso: 79

80 le criticità che manifesta, ovvero le situazioni spaziali e/o funzionali e/o energetiche che non permettono un buon efficientamento energetico attuale le opportunità cui rimanda, ovvero la possibilità di ri-connotare l elemento descritto in modo da migliorare le prestazioni energetiche esistenti le emissioni del settore e dei suoi principali vettori al 25 meta progetto elaborato sulla base delle indicazioni che emergono dal percorso di costruzione condivisa del Piano, ovvero attraverso il processo di interlocuzione e che ha visto il coinvolgimento di alcuni soggetti portatori di interessi, e si articola secondo le seguenti individuazioni: le strategie necessarie per una sua qualificazione affinché sia possibile il raggiungimento dell obiettivo e l individuazione di azioni specifiche per il contesto territoriale le azioni che devono essere attuate e monitorate ogni due anni. il ruolo dell AC: restituisce le azioni specifiche che l'ac dovrebbe attuare in prima persona 8

81 RUOLO dell AC AZIONI STRATEGIE OPPORTUNITÀ CRITICITÀ PAES_ piano d azione per l energia sostenibile Terziario comunale Difficoltà nella raccolta dei dati di consumo di ogni singolo edificio pubblico Patrimonio pubblico con necessità di interventi migliorativi per incrementare l efficienza energetica Pochi interventi al patrimonio pubblico per migliorare l efficienza energetica degli edifici Impianto fotovoltaico solo su un edificio pubblico Nel 212 è stato effettuato l aggiornamento degli Audit di dettaglio di 5 edifici pubblici BEI_25 Emissioni per vettore 24% 76% Energia Elettrica Altri vettori Quota delle emissioni comunali 1.6% pari a 577 t 64% 3% PAES Emissioni evitate: 222 t 33% Riduzione dei consumi elettrici Riduzione dei consumi di altri vettori Utilizzo di FER Monitorare i consumi reali degli edifici Miglioramento dell efficienza energetica del patrimonio pubblico Efficientamento tecnologico Incrementare l utilizzo di FER Telecontrollo diffuso che restituisca i consumi reali sia termici che elettrici Interventi di miglioramento dell efficienza energetica degli edifici pubblici con priorità su quelli già oggetto di diagnosi energetica Efficientamento impianti di riscaldamento e illuminazione Installazione di impianti fotovoltaici e solare termico Acquisto di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili Progettare la realizzazione di una rete di telecontrollo Realizzazione degli interventi indicati negli Audit Valutazione delle possibilità di intervento sugli edifici non sottoposti ad Audit (presenza di caldaie obsolete, apparecchiature elettriche inefficienti) Impianto fotovoltaico già realizzato nel 29 Acquisto di energia verde per consumi elettrici 81

82 RUOLO dell AC AZIONI STRATEGIE OPPORTUNITÀ CRITICITÀ PAES_ piano d azione per l energia sostenibile Terziario non comunale Presenza di tessuto insediativo terziario commerciale e ricettivo poco performante Il terziario è responsabile del 27% circa dei consumi elettrici comunali Previsione di ambiti omogenei di trasformazione nel PGT (139' m 2 ) Presenza di 9 soggetti operanti in MT responsabili del 12% dei consumi elettrici comunali Presenza di pochi centri commerciali caratterizzati da ampie superfici BEI_25 Emissioni per vettore 48% 52% Energia Elettrica Altri vettori Quota delle emissioni comunali 17.3% 36% PAES Emissioni evitate: 1'382 t 12% Riduzione dei consumi elettrici Riduzione dei consumi di altri vettori pari a 6'436 t 52% Utilizzo di FER Promuovere la riqualificazione energetica del patrimonio esistente Programmazione urbanistica specifica attenta all efficientamento energetico dell ambito Efficientamento tecnologico Promuovere l energia rinnovabile Interventi di riqualificazione dell involucro Definizione delle linee guida per la diffusione di forme tipo ACEA (aree commerciali tecnologicamente attrezzate) Efficientamento degli impianti di illuminazione e di condizionamento estivo Installazione di impianti fotovoltaici su coperture Obblighi FER su nuove edificazioni (D.lgs. 28/211) Aggiornamento dell allegato energetico al Regolamento Edilizio Campagne di informazione sulle possibilità di intervento (Sportello energia di supporto) Coinvolgimento diretto degli stakeholder (energy management) 82

83 RUOLO dell AC AZIONI STRATEGIE OPPORTUNITÀ CRITICITÀ PAES_ piano d azione per l energia sostenibile La metà degli edifici è stata costruita prima che entrassero in vigore le prime leggi con prescrizioni di efficienza e risparmio energetico Tra il 25 e il 21 la popolazione comunale è aumentata del 26% Edifici residenziali Il 25% dei consumi termici è riconducibile a edifici costruiti negli anni 6 e 7, che quindi potrebbero essere soggetti a ristrutturazioni. Dal 25 sono stati costruite nuovi edifici residenziali in classi superiori alla B Si prevede la realizzazione di nuovi ambiti residenziali per un totale di circa 54' m 2 di Slp Si stima che almeno il 4% delle abitazioni abbia un orientamento sud-nord ottimale per l esposizione solare BEI_25 Emissioni per vettore 27% 73% Energia Elettrica Altri vettori Quota delle emissioni comunali 31.6% pari a 11'721 t 28% PAES Emissioni evitate: 4'524 t 42% 3% Riduzione dei consumi elettrici Riduzione dei consumi di altri vettori Utilizzo di FER Efficientamento tecnologico e razionalizzazione/contenimento dei consumi energetici Sostenere la riqualificazione energetica del patrimonio esistente Sostituzione di elettrodomestici, caldaie ed efficientamento dell impianto termico e elettrico Programmazione urbanistica specifica attenta all efficientamento energetico dell ambito Requisiti minimi di efficienza energetica nelle nuove edificazioni Promuovere l energia rinnovabile Installazione di impianti fotovoltaici e solare termico su edifici esistenti Interventi di riqualificazione dell involucro (pareti, copertura, serramenti) Obblighi FER su nuove edificazioni (D.lgs. 28/211) Intermediazione per agevolare la contabilizzazione dei consumi energetici degli impianti centralizzati (LR 3/211) Aggiornamento dell allegato energetico al Regolamento Edilizio Campagne di informazione sulle possibilità di intervento 83

84 RUOLO dell AC AZIONI STRATEGIE OPPORTUNITÀ CRITICITÀ PAES_ piano d azione per l energia sostenibile I consumi procapite risultano essere superiori alla media lombarda (11 kwh/ab. contro una media lombarda pari a 85 kwh/ab. al 21) Illuminazione pubblica Al 26, più del 4% dei corpi illuminanti è di tipo a vapori di mercurio Poco utilizzo dell energia da FER BEI_25 Emissioni per vettore 1% Energia Elettrica Altri vettori Quota delle emissioni comunali.7% pari a 267 t 71% PAES Emissioni evitate: 47 t 29% Riduzione dei consumi elettrici Riduzione dei consumi di altri vettori Utilizzo di FER Efficientamento tecnologico Razionalizzazione e contenimento dei consumi energetici Requisiti/standard di energia rinnovabile Sostituzione dei corpi illuminanti meno efficienti (vapori di mercurio) Sistemi di regolazione e riduzione di flusso luminoso Acquisto di energia certificata verde 1% Sostituzione lampade semaforiche a incandescenza Sostituzione di circa 33 lampade a vapori di mercurio con lampade a vapori di sodio di potenza minore (risparmio pari al 1%) Installazione di sistemi automatici di regolazione su corpi illuminanti a vapori di sodio (risparmi sui consumi totali pari al 16%) Acquisto di energia verde per la restante parte dei consumi elettrici (71% dei consumi previsti al 22) Sostituzione lampade semaforiche a incandescenza negli incroci in via Badia, via IV Novembre, via Manzoni 84

85 RUOLO dell AC AZIONI STRATEGIE OPPORTUNITÀ CRITICITÀ PAES_ piano d azione per l energia sostenibile Settore produttivo Il settore produttivo è responsabile del 36% delle emissioni comunali al 25; tuttavia si è osservato un calo del 6% tra il 25 e il 28 La maggior parte dei consumi del settore è riconducibile al vettore elettrico Previsione di ambiti omogenei di trasformazione nel PGT BEI_25 Emissioni per vettore 39% Energia Elettrica 61% Altri vettori Quota delle emissioni comunali 36.1% pari a 13'391 t 64% PAES Emissioni evitate: 1'131 t 36% Riduzione dei consumi elettrici Riduzione dei consumi di altri vettori Utilizzo di FER Efficientamento tecnologico Promuovere l energia rinnovabile Programmazione urbanistica specifica attenta all efficientamento energetico dell ambito Corretto dimensionamento (tramite inverter) ed eventuale sostituzione di macchinari poco efficienti: compressori, motori, pompe Installazione di impianti fotovoltaici su coperture Definizione delle linee guida per diffondere forme tipo APEA Obblighi FER su nuove edificazioni (D.lgs. 28/211) Aggiornamento dell allegato energetico al Regolamento Edilizio Campagne di informazione sulle possibilità di intervento e sulle forme di incentivazione e finanziamento Coinvolgimento diretto degli stakeholder mediante tavoli di sensibilizzazione sul tema dell energy management Linee guida per la sostenibilità energetica degli ambiti di trasformazione previsti 85

86 RUOLO dell AC AZIONI STRATEGIE OPPORTUNITÀ CRITICITÀ PAES_ piano d azione per l energia sostenibile Trasporti In generale, i consumi di gas metano e GPL (vettori più efficienti) rappresentano una piccola parte rispetto ai consumi totali 6 mezzi del parco veicoli comunale sono stati sostituiti con mezzi elettrici Il Comune ha già avviato iniziative per favorire la mobilità pedonale (pedibus) BEI_25 Emissioni per vettore 4% 96% Benzina/Gasolio Altri vettori Quota delle emissioni comunali 12.7% pari a 4'732 t 19% PAES Emissioni evitate: 2'254 t 81% Riduzione dei consumi Utilizzo di FER Rinnovo del parco veicolare pubblico e privato Politiche di mobilità alternative al mezzo privato (mobilità sostenibile) Sostituzione e/o acquisto di nuovi mezzi meno emissivi Incrementare forme di mobilità alternative (pedibus, bikesharing) Completamento della rete ciclabile urbana a collegamento di tutto il comune con la metropolitana Campagne di informazione sulle possibilità di sostituzione e sull utilizzo di biocombustibili Potenziamento del servizio di scuolabus e pedibus Sostituzione di 6 mezzi comunali con mezzi elettrici (riduzione delle emissioni dei mezzi comunali pari al 43%) Istituzione del servizio di bikesharing e costruzione di piste ciclabili per favorire l utilizzo di mezzi alternativi all auto privata negli spostamenti tra l abitazione e la fermata della metropolitana 86

87 RUOLO dell AC AZIONI STRATEGIE OPPORTUNITÀ CRITICITÀ PAES_ piano d azione per l energia sostenibile Pianificazione territoriale Il Comune non è dotato di un PRIC È stato approvato il Piano di Governo del Territorio Il Regolamento Edilizio Comunale vigente è stato approvato nel 27 Incrementi emissivi al 22 Emissioni per vettore 58% 42% Energia Elettrica Altri vettori Incremento rispetto alle emissioni comunali +31% 49% PAES Emissioni evitate: 3'989 t 9% 42% Riduzione dei consumi elettrici Riduzione dei consumi di altri vettori Utilizzo di FER pari a 11'464 t Promuovere temi energetici negli strumenti urbanistici comunali Strumenti a supporto dei convenzionamenti per le aree di trasformazione Aggiornamento dell Allegato Energetico al Regolamento Edilizio Predisposizione del PRIC Condivisione di Linee guida per la sostenibilità energetica degli ambiti di trasformazione previsti Introdurre forme di incentivazione che promuovano interventi rivolti al risparmio energetico Assunzione dell apparato normativo vigente nazionale/regionale nel campo energetico all interno dell RE e del PGT. Approvazione e attuazione del PRIC 87

88 6. SCHEDE DELLE AZIONI 6.1 ARTICOLAZIONE DELLE SCHEDE In questa sezione sono riportate le schede specifiche in cui si approfondiscono le azioni previste per il territorio di Gessate, contestualizzate rispetto alle scelte dell AC e riportate nello scenario obiettivo trattato nel precedente capitolo. Le schede si suddividono per settore al quale è associato un colore grafico specifico per aiutare la lettura: TERZIARIO COMUNALE TERZIARIO NON COMUNALE E COMMERCIALE RESIDENZIALE ILLUMINAZIONE PUBBLICA PRODUTTIVO PARCO VEICOLI COMUNALE TRASPORTI PIANIFICAZIONE URBANA STRATEGICA Ogni scheda risulta articolata rispetto ai seguenti contenuti: tipologia dell azione: puntuale: riferita alle azioni di cui si conosce l entità dell intervento oggetto dell azione stessa statistica: riferita alle azioni la cui entità è stimata in base a dati statistici stimata: valutazione di massima basata sui dati di consumo rilevati nel BEI 88

89 Mobilità sostenibile Strumenti urbanistici Incremento FER Efficientamento tecnologico Efficienza energetica Monitoraggio consumi Riqualificazione edilizia PAES_ piano d azione per l energia sostenibile strategia: riporta la strategia in cui ricade l azione RED MC EFE EFT IFER SUR MOS responsabile: nome della persona o dell ufficio del Comune che si occuperà dell attuazione grafici riassuntivi: permettono di quantificare in modo istantaneo l azione in termini di risparmio emissivo conseguito (quota percentuale rispetto all obiettivo e rispetto alle emissioni del relativo settore) e di periodo di tempo in cui l azione sarà attuata. In particolare sono state definite tre fasce temporali così ripartite: : include le azioni che sono già in fase di attuazione nel territorio e in alcuni casi dal 25 sono già state attuate completamente, andando comunque ad incidere sulla riduzione della CO : comprende le azioni attualmente in corso o a breve termine, che rappresentano quelle previsioni che l AC prevede di realizzare in un arco temporale legato al Programma Pluriennale di Attuazione, per le quali è stata quindi prevista una priorità alta : rientrano in questa fascia le azioni a medio e lungo termine, per le quali l AC ha indicato una priorità bassa sintesi quantitativa: riporta per l azione analizzata il costo stimato complessivo, dato dalla somma dei costi sostenuti dall AC e dei costi sostenuti dai soggetti privati, il risparmio energetico, la quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili e l efficacia dell azione in termini di riduzione delle emissioni breve descrizione: fornisce maggiori dettagli sull azione, anche in termini di metodologia adottata per effettuare la stima del risparmio energetico o della quantità di energia prodotta da FER, facendo riferimento ad esempio in alcuni casi alle Schede Tecniche dell AEEG ambito di applicazione e grado di incidenza: si riportano in questa sezione le eventuali assunzioni fatte per la stima dell indicatore utilizzato come riferimento per la quantificazione degli effetti dell azione (ad esempio: il numero di caldaie, il numero di abitazioni, etc.) 89

90 costi: vengono diversificati in costi pubblici, sostenuti dal Comune stesso, e costi dei privati. Per le azioni su edifici pubblici e illuminazione pubblica (e anche parco veicolare pubblico, se si deciderà di introdurne), il costo del privato risulta essere sempre nullo, in quanto l intera spesa verrà o è già stata sostenuta dal Comune. Per le azioni sui settori privati, implementabili dall AC attraverso campagne di promozione/sensibilizzazione (volantinaggio, convegni, lettere ai cittadini ) le spese pubbliche risultano essere sempre pari alle spese di promozione mentre quelle dei privati risultano essere pari al costo dell intervento indicatori per il monitoraggio: sono individuati alcuni target utili per effettuare un monitoraggio dell azione durante e al termine della sua attuazione; tale attività è utile e necessaria per confrontare ed integrare i risultati osservabili mediante il software CO 2 (vedi capitolo Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.) Questa strutturazione delle schede tiene conto di quanto richiesto dal Report da compilare per il monitoraggio voluto dal Template di Fondazione Cariplo mutuato da quello del COMO europeo. Per l attuazione delle azioni, oltre ad attingere a risorse economiche private, si suggerisce di partecipare ai bandi di finanziamenti in corsi o previsti dai diversi Enti. Di seguito si riporta un primo elenco di quelli previsti dall Unione Europea attualmente in corso: ELENA facility European Local Energy Assistance è una struttura che fornisce sovvenzioni per l'assistenza tecnica. L'ampia gamma di misure che possono beneficiare di tale sostegno finanziario comprendono: studi di fattibilità e di mercato; strutturazione di programmi di investimento, business plan, gli audit energetici, la preparazione delle procedure d'appalto e gli accordi contrattuali e l'assegnazione della gestione del programma di investimenti per il personale di nuova assunzione. Lo scopo è di unire progetti locali in investimenti sistemici. ELENA è finanziato attraverso il Fondo europeo Energia Intelligente-Europa con un budget annuale di 15 milioni Intelligent Energy Europe Programme (IEE) Ci sono molte opportunità non sfruttate per risparmiare energia e incoraggiare l'uso di fonti di energia rinnovabile in Europa, ma le condizioni di mercato non sempre aiutano. L'EIE è uno strumento per il finanziamento degli interventi per migliorare queste condizioni e spingerci verso una maggiore energia intelligente in Europa. Con 73.. fondi disponibili tra il 27 e il 213, l'iee rafforza l'impegno dell'ue a raggiungere i suoi obiettivi 22 di energia. Il programma viene eseguito inviti annuali a presentare proposte e il suo finanziamento copre fino al 75% dei costi ammissibili del progetto. 9

91 6.2 AZIONI DEL PAES Il settore terziario comunale INTERVENTI SU IMPIANTI ELETTRICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.1% 3% Interventi su impianti elettrici TERZIARIO COMUNALE 4% 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 1.1% 3% Interventi su impianti elettrici caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 27'6 risparmio energetico 5% 16 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 7 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione La riduzione dei consumi elettrici di un edificio si può ottenere sia attraverso la sostituzione delle lampade o degli apparecchi elettrici poco efficienti (tecnologie obsolete) sia tramite l installazione di dispositivi studiati appositamente per ridurre gli sprechi (regolatori di flusso luminoso, sensori di presenza). I risparmi energetici conseguibili variano a seconda dell intensità di utilizzo dei diversi impianti e sono stati desunti dagli Audit Energetici a cui sono stati sottoposti gli edifici pubblici. ambito di applicazione e grado di incidenza Gli Audit Energetici evidenziano come sia conveniente intervenire installando regolatori di flusso luminoso sui corpi illuminanti delle due Palestre (Scuola Elementare e Scuola Media), con la sostituzione dei corpi illuminanti della Scuola Media e con l installazione di sensori di presenza nell Edificio scolastico e nella Palestra della Scuola Media. Inoltre si prevede sia possibile ridurre del 5% anche i consumi degli altri edifici attraverso l adozione di buone norme di comportamento per la riduzione degli sprechi. Per maggiori dettagli si rimanda all allegato Aggiornamento degli Audit Energetici. costi Si riporta il costo degli interventi riportato negli Audit, interamente a carico del Comune. indicatori di monitoraggio È possibile controllare l efficacia di questa azione monitorando costantemente l andamento dei consumi elettrici degli edifici sottoposti ad intervento. 91

92 SOSTITUZIONE SERRAMENTI E RIQUALIFICAZIONE INVOLUCRO SCUOLA MEDIA RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% 5%.1% Sostituzione serramenti e riqualificazione quota emissioni del settore abbattute TERZIARIO COMUNALE breve descrizione Nel la Scuola Media è stata sottoposta ad un intervento di cappottatura e sostituzione dei serramenti che ha permesso di limitare le perdite per trasmissione dell involucro, riducendo così i consumi termici dell edificio. Essendo l intervento piuttosto recente, non è stato possibile valutarne l effetto in termini di riduzione reale dei consumi; è stata quindi effettuata una stima sulla base dei consumi considerati nel BEI (a meno della quota di consumo associata alla Palestra), a partire dalla riduzione delle perdite per trasmissione stimata nell Audit Energetico. 1% 2% 1.6% 3% 4% 5% Sostituzione serramenti e riqualificazione involucro Scuola caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 565' risparmio energetico 45 MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza Si stima che l intervento effettuato sulla Scuola Media abbia permesso di ridurre i consumi di gas naturale dell edificio del 15% circa. costi il costo dell intervento è stato indicato dall AC stessa e risulta interamente a carico del Comune. indicatori di monitoraggio È possibile controllare l efficacia di questa azione monitorando costantemente l andamento dei consumi termici degli edifici sottoposti ad intervento. FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 9 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 92

93 RIQUALIFICAZIONE INVOLUCRO _ pareti RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.4% 3% 4% 5% Interventi su involucro - Intervento su pareti quota emissioni del settore abbattute 1% TERZIARIO COMUNALE 2% 6.8% 3% 4% 5% Interventi su involucro - Intervento su pareti caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 97'3 risparmio energetico 193 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 39 t/a breve descrizione La realizzazione di un cappotto esterno in un edificio permette di ottenere un risparmio nei consumi legati al soddisfacimento del fabbisogno termico dell edificio stesso. Questo intervento risulta avere impatti differenti in termini di risparmio energetico a seconda della trasmittanza termica delle pareti, prima che venga realizzato il cappotto. I risparmi energetici conseguibili sono stati desunti dagli Audit Energetici a cui sono stati sottoposti gli edifici pubblici. ambito di applicazione e grado di incidenza Gli Audit Energetici evidenziano come sia opportuno intervenire sull involucro esterno della Palestra della Scuola Elementare, della Palestra della Scuola Media e di Villa Daccò in quanto caratterizzati da performance energetiche piuttosto scarse. Per maggiori dettagli si rimanda all allegato Aggiornamento degli Audit Energetici. costi I costi risultano essere totalmente a carico del Comune e sono riportati per ciascun edificio nell allegato. Si precisa che tale intervento risulta avere un tempo di ritorno piuttosto elevato, pari a circa 3 anni. indicatori di monitoraggio Tale azione porta ad una diminuzione dei consumi termici degli edifici sottoposti ad intervento, pertanto è necessario effettuare un costante monitoraggio di tali dati. persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 93

94 SOSTITUZIONE CALDAIA RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.2% 3% Sostituzione caldaia TERZIARIO COMUNALE 4% 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 2.6% 3% Sostituzione caldaia caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 5' risparmio energetico 5% 75 MWh/a breve descrizione Le sostituzione di caldaie standard obsolete (caratterizzate da rendimenti pari all 8%) con modelli a condensazione (rendimento del 15-11%) permette di conseguire risparmi nei consumi termici significativi. Questo altissimo rendimento si ottiene mediante il recupero del calore contenuto nei gas uscenti, normalmente disperso nell ambiente. Il risparmio energetico considerato è quello riportato nell allegato Aggiornamento degli Audit Energetici. ambito di applicazione e grado di incidenza Si è ipotizzata la sostituzione della caldaia di Villa Daccò, installata nel 1996: tale intervento potrebbe portare ad un a riduzione dei consumi termici dell edificio pari al 3% circa. Inoltre, è stata considerata una riduzione aggiuntiva dei consumi termici degli edifici pubblici non sottoposti ad Audit pari al 5% per interventi simili. costi I costi risultano essere totalmente a carico del Comune: si riportano le stime contenute negli Audit Energetici. indicatori di monitoraggio Tale azione porta ad una diminuzione dei consumi termici degli edifici sottoposti ad intervento, pertanto è necessario effettuare un costante monitoraggio di tali dati. FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 15 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 94

95 INSTALLAZIONE VAVOLE TERMOSTATICHE RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.1% 3% Installazione valvole termostatiche TERZIARIO COMUNALE 4% 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 1.9% 3% Installazione valvole termostatiche caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 5' risparmio energetico 5% 55 MWh/a breve descrizione L installazione di valvole termostatiche sui radiatori consente di regolare in ogni stanza la temperatura ideale, risparmiando circa almeno il 5% delle spese di riscaldamento. Il risparmio energetico è stato desunto direttamente dai risultati degli Audit Energetici in allegato. ambito di applicazione e grado di incidenza L intervento risulta essere interessante solo per la Scuola Elementare. Si sottolinea che tale stima si basa sui dati di consumo termico forniti dal Comune, che presentano un andamento anomalo, a causa dell ampliamento dell edificio verificatosi nel 29. costi I costi risultano essere totalmente a carico del Comune: si riportano le stime contenute negli Audit Energetici. indicatori di monitoraggio Tale azione porta ad una diminuzione dei consumi termici degli edifici sottoposti ad intervento, pertanto è necessario effettuare un costante monitoraggio di tali dati. La stima del risparmio a partire dai consumi reali dovrà tenere in considerazione l aumento della volumetria riscaldata. FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 11 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 95

96 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.4% 3% Installazione fotovoltaico TERZIARIO COMUNALE 4% 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 6.% 3% Installazione fotovoltaico caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 198' risparmio energetico 5% MWh/a breve descrizione Tale azione non ha effetti in termini di risparmio energetico mentre agisce sul lato della produzione di energia da FER. La produzione di energia elettrica degli impianti previsti è stata assunta direttamente dalle elaborazioni riportate negli Audit Energetici degli edifici. ambito di applicazione e grado di incidenza È stata prevista l installazione di 4 impianti fotovoltaici, ciascuno caratterizzato da un potenza pari a circa 19.8 kwp, sui seguenti edifici: Scuola Elementare, Scuola Media, Palestra della Scuola Media e Villa Daccò. È stata inoltre assunta una producibilità equivalente a 1'1 ore di funzionamento. Si segnala che l AC ha segnalato una priorità alta per questo tipo di azione. Per maggiori dettagli si rimanda all allegato Aggiornamento degli Audit Energetici. costi I costi risultano essere totalmente a carico del Comune e sono stati stimati sulla base di un prezzo medio pari a 2'5 /kwp installato. indicatori di monitoraggio È possibile controllare l efficacia di questa azione monitorando la quantità effettiva di energia prodotta da ciascun impianto. FER prodotta 87 MWh/a riduzione CO 2 35 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 96

97 INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1%.1% 4% 5% breve descrizione L installazione di pannelli solari termici permette di soddisfare il fabbisogno di acqua calda sanitaria attraverso l utilizzo di FER, in sostituzione delle caldaie o dei boiler elettrici esistenti. Il risparmio energetico è quindi dato dai mancati consumi di tali impianti ed è stato determinato nel documento relativo agli Audit Energetici a cui sono stati sottoposti gli edifici comunali. Solare termico quota emissioni del settore abbattute 1% TERZIARIO COMUNALE 2%.1% 3% Solare termico caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 5' risparmio energetico 5% MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza Si ipotizza l installazione di due collettori solari termici per la produzione di ACS, in modo da integrare al 5% il fabbisogno della Palestra della Scuola Media. costi Il costo dell intervento (interamente a carico del Comune) è stato quantificato in 5' complessivamente. indicatori di monitoraggio Gli effetti di tale azione sono traducibili in una diminuzione dei consumi termici dell edificio, pertanto attraverso un costante monitoraggio di tali dati nonché dell impianto solare è possibile verificare se le stime effettuate sono rappresentative. FER prodotta 4 MWh/a riduzione CO 2 1 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 97

98 IMPIANTI FOTOVOLTAICI GIÀ INSTALLATI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% 5%.1% Fotovoltaico già realizzato quota emissioni del settore abbattute TERZIARIO COMUNALE 2% 3% 1% 4% 5% 1.3% Fotovoltaico già realizzato caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE breve descrizione Tale azione non ha effetti in termini di risparmio energetico mentre agisce sul lato della produzione di energia da FER. La produzione di energia elettrica degli impianti già installati dall AC è stata valutata sulla base della metodologia riportata nella Scheda Tecnica n 7T dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza Il Comune di Gessate risulta aver installato tra il 29 e il 21 un impianto fotovoltaico caratterizzato da potenza pari a circa 15 kwp sulla copertura dell Asilo Nido. costi I costi risultano essere totalmente a carico del Comune e sono stati desunti dai dati forniti dall AC stessa, considerando un prezzo pari a 2'3 /kwp installato. indicatori di monitoraggio È possibile controllare l efficacia di questa azione monitorando la quantità effettiva di energia prodotta da ciascun impianto. ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 34'5 risparmio energetico MWh/a FER prodotta 19 MWh/a riduzione CO 2 8 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 98

99 ACQUISTO DI ENERGIA VERDE PRODOTTA DA FER PER CONSUMI ELETTRICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 1.1% 3% 4% 5% Acquisto di energia verde per consumi elettrici quota emissioni del settore abbattute 1% TERZIARIO COMUNALE 2% 17.% 3% 4% 5% Acquisto di energia verde per consumi elettrici caratterizzazione temporale TERZIARIO COMUNALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 88' risparmio energetico MWh/a breve descrizione L AC può ridurre le emissioni derivanti dai consumi elettrici degli edifici pubblici mediante l acquisto di energia certificata verde al 1%: tale provvedimento è di tipo puramente compensativo e non comporta alcun tipo di risparmio energetico. ambito di applicazione e grado di incidenza L azione è stata valutata in termini compensativi, ossia considerando acquisti verdi per una quantità di energia pari ai consumi attuali tolte le riduzioni di consumi elettrici ottenibili attraverso gli interventi previsti e derivanti dall installazione di pannelli fotovoltaici. costi I costi dipendono dal soggetto a cui ci si rivolge per la fornitura di energia verde. È stata considerata una tariffa pari a.25 /kwh con costi fissi annuali pari a 8 (fonte: sito gestito dal CESI). indicatori di monitoraggio Nel caso di acquisto di energia verde è possibile richiedere al fornitore certificati che attestino l effettiva quantità di energia verde acquistata, oltre che le emissioni evitate: tale dato è inseribile anche in CO2, studiato per tenere conto di tale misura. FER prodotta 245 MWh/a riduzione CO 2 98 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 99

100 6.2.2 Il settore terziario non comunale INTERVENTI SU INVOLUCRO _ intervento su pareti RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1%.3% 4% 5% breve descrizione La realizzazione di un cappotto esterno in un edificio permette di ottenere un risparmio nei consumi legati al soddisfacimento del fabbisogno termico dell edificio stesso. Questo intervento risulta avere impatti differenti in termini di risparmio energetico a seconda della trasmittanza termica delle pareti prima che venga realizzato il cappotto. Per maggiori dettagli consultare la Scheda Tecnica n 6 dell AEEG. Riqualificazione involucro - Intervento su pareti quota emissioni del settore abbattute 1% TERZIARIO NON COMUNALE 2%.4% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su pareti caratterizzazione temporale TERZIARIO NON COMUNALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 32'3 risparmio energetico 14 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 3 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE ambito di applicazione e grado di incidenza L intervento è stato valutato considerando le superfici di pareti relative ad attività del terziario riconducibili ad edifici isolati (centri commerciali, ristoranti, etc.); sono state invece escluse le attività che vengono solitamente esercitate all interno di edifici destinati prevalentemente ad uso residenziale (come bar, cartolerie, etc.). Si considera che si possa intervenire sul 5% della superficie di pareti stimata dai dati TARSU disponibili relativi al 211, tenendo conto che su alcuni edifici sono già stati effettuati interventi di cappottatura e che almeno il 5% di essi venga riqualificata entro il 22. costi È stato ipotizzato un costo al metro quadro pari a 75 (costo dell intervento). L AC deve effettuare attività di promozione in modo tale da garantire il raggiungimento del 5% del potenziale massimo: si prevede un costo pari a 5. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio di tale azione può avvenire direttamente tenendo conto degli interventi realizzati dai privati o indirettamente valutando l effettiva diminuzione dei consumi termici del settore terziario. 1

101 INTERVENTI SU INVOLUCRO _ copertura RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.1% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su copertura quota emissioni del settore abbattute 1% TERZIARIO NON COMUNALE 2%.1% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su copertura caratterizzazione temporale TERZIARIO NON COMUNALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 35'2 risparmio energetico 37 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 8 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione In questa azione si tiene conto della riduzione di consumi termici che è possibile ottenere aumentando la resistenza termica delle coperture, anche attraverso interventi consistenti come il rifacimento completo della copertura stessa o comunque interventi che prevedano l aggiunta di uno strato isolante. Il risparmio energetico risulta essere variabile a seconda del tipo di copertura che viene sostituita/riqualificata; in questo caso è stato considerato un coefficiente di risparmio medio. Per maggiori dettagli consultare la Scheda Tecnica n 6 dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza L intervento è stato valutato considerando le superfici di copertura relative ad attività del terziario riconducibili ad edifici isolati (centri commerciali, ristoranti, etc.); sono state invece escluse le attività che vengono solitamente esercitate all interno di edifici destinati prevalentemente ad uso residenziale (come bar, cartolerie, etc.). Si considera che si possa intervenire sul 5% della superficie di copertura stimata dai dati TARSU disponibili relativi al 211, tenendo conto che su alcuni edifici sono già stati effettuati interventi di cappottatura e che almeno il 5% sia riqualificata per il 22. costi È stato ipotizzato un costo al metro quadro pari a 4 (costo dell intervento). L AC deve effettuare attività di promozione in modo tale da garantire il raggiungimento del 3% del potenziale massimo: si prevede un costo pari a 5. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio di tale azione può avvenire direttamente tenendo conto degli interventi realizzati dai privati o indirettamente valutando l effettiva diminuzione dei consumi termici del settore terziario. 11

102 INTERVENTI PER RIDURRE I CONSUMI ELETTRICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 1.9% 3% Interventi su consumi elettrici TERZIARIO NON COMUNALE 4% 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 2.6% 3% Interventi su consumi elettrici caratterizzazione temporale TERZIARIO NON COMUNALE 4% 5% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico 419 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione Questa azione comprende in generale gli effetti delle attività di promozione e di coinvolgimento degli stakeholder realizzate nell ambito del settore terziario non comunale volte ad una razionalizzazione e ad una riduzione dei consumi elettrici, mediante l efficientamento tecnologico degli apparecchi elettrici (impianto di illuminazione, condizionamento, etc.) e l adozione di buone norme di comportamento per la riduzione degli sprechi. La stima del risparmio energetico viene condotta in termini percentuali sulla base dei consumi elettrici riportati nel BEI. ambito di applicazione e grado di incidenza Complessivamente si ipotizzano risparmi di energia elettrica minimi pari al 5% dei consumi elettrici del terziario non comunale. In fase di monitoraggio, attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder, sarà possibile quantificare puntualmente i diversi interventi già effettuati o previsti, ottenendo risultati anche migliori di quanto stimato. costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. Ad ogni modo si prevede una spesa pari a 2' per le attività di coinvolgimento degli stakeholder. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire in generale osservando l andamento dei consumi elettrici del settore; nel caso di coinvolgimento diretto di stakeholder, è possibile effettuare un controllo puntuale sugli interventi effettuati dalle aziende e sul trend dei relativi consumi elettrici. 12

103 FER SU NUOVI EDIFICI (D.Lgs. 28/211) RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 5.6% 3% 4% FER su nuovi edifici (D.lgs. 28/211) TERZIARIO NON COMUNALE 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 1.8% 3% 4% FER su nuovi edifici (D.lgs. 28/211) caratterizzazione temporale TERZIARIO NON COMUNALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico 5% MWh/a descrizione Il D.lgs. 28/211 prevede un calendario secondo il quale dal 212 le nuove edificazioni dovranno avere una dotazione minima obbligatoria di impianti di produzione di energia rinnovabile. Ad esempio, dal 217 le nuove edificazioni devono essere attrezzate in modo tale da soddisfare autonomamente il 5% del loro fabbisogno energetico termico attraverso l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Il Comune può invece incentivare la realizzazione di tale azione mediante attività di promozione o agendo in termini di Allegato energetico al Regolamento Edilizio (vedi paragrafo 6.2.8). ambito di applicazione e grado di incidenza La stima è stata condotta ipotizzando che il 35% dei consumi termici dei nuovi edifici sia coperto da FER (valore di riferimento per gli edifici costruiti dal 213). costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire mediante consultazione del Catasto Regionale delle Certificazioni Energetiche degli edifici, essendo la Certificazione obbligatoria per tutti i nuovi edifici. FER prodotta 2'47 MWh/a riduzione CO 2 52 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 13

104 MIGLIORAMENTO DELLA CLASSE ENERGETICA DEGLI EDIFICI FUTURI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% 5% 7.8% Miglioramento classe energetica edifici quota emissioni del settore abbattute TERZIARIO NON COMUNALE 2% 3% 1% 4% breve descrizione Le nuove edificazioni sono caratterizzate da una maggiore efficienza energetica rispetto al parco attuale. Questa azione tiene conto di tale miglioramento, in parte naturale, dato che il calcolo degli incrementi emissivi effettuato al paragrafo è invece basato su coefficienti di consumo riferiti al 25, in parte dipendente dai vincoli costruttivi imposti dall AC mediante l Allegato Energetico al Regolamento Edilizio (vedi paragrafo 6.2.8). ambito di applicazione e grado di incidenza Tale azione si applica su tutte le nuove edificazioni, ipotizzando che esse siano almeno di classe energetica non inferiore alla B. 15.2% 5% costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. Miglioramento classe energetica edifici caratterizzazione temporale TERZIARIO NON COMUNALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire mediante consultazione del Catasto Regionale delle Certificazioni Energetiche degli edifici, essendo la Certificazione obbligatoria per tutti i nuovi edifici. costo stimato n.d. risparmio energetico 3'451 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 72 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 14

105 6.2.3 Il settore residenziale SOSTITUZIONE LAMPADE A INCANDESCENZA RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 5.% 3% 4% Sostituzione lampade a incandescenza RESIDENZIALE 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 3.8% 3% 4% Sostituzione lampade a incandescenza caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 192'3 risparmio energetico 5% 1'123 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione La sostituzione di lampade a incandescenza con lampade fluorescenti (che consumano mediamente il 75% in meno e durano 1 volte di più) permette di ottenere un risparmio energetico non indifferente, data l enorme diffusione di tale tecnologia. Con questa azione si vuole tenere conto oltre che della sostituzione naturale che avverrà entro il 22, anche delle eventuali campagne di promozione svolte dal Comune che portano ad accelerare la sostituzione delle lampade a incandescenza. La Scheda Tecnica dell AEEG di riferimento per la stima dei risparmi energetici è la n 1-tris. ambito di applicazione e grado di incidenza Si stima che il 7% delle lampadine installate nelle abitazioni al 25 siano a incandescenza. Inoltre, dal 213 non sarà più possibile la loro vendita, dunque la loro progressiva e completa sostituzione è da considerarsi come naturale entro il 22. Pertanto si considera un attività di promozione da parte dell AC poco intensa, che possa aumentare del 5% la sostituzione naturale a partire dal 213. costi Si considera un prezzo medio per lampada pari a 4.4 a carico dei privati. Il costo dell azione che dovrà essere sostenuto dal Comune sarà pari alle spese per l attività di promozione stessa (volantinaggio, organizzazioni incontri). Si suppone un costo per attività di promozione, aggiuntivo rispetto al costo delle lampadine, pari a 5. indicatori di monitoraggio L azione può essere monitorata attraverso questionari e controllando l andamento dei consumi elettrici del settore. 15

106 SOSTITUZIONE SCALDA ACQUA ELETTRICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.9% 3% 4% Sostituzione scaldacqua elettrici RESIDENZIALE 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2%.7% 3% 4% Sostituzione scaldacqua elettrici caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 159'6 risparmio energetico 5% 194 MWh/a breve descrizione La sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a metano a camera stagna permette di conseguire un risparmio energetico dato dalla maggiore efficienza della tecnologia adottata e un risparmio emissivo legato sia al risparmio energetico che al cambiamento del vettore utilizzato per la produzione di acqua calda sanitaria. Il risparmio energetico è stato calcolato sulla base della metodologia proposta nella Scheda Tecnica n 2T dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza Sulla base delle indicazioni dell AC, si suppone che l attività di promozione condotta (ad esempio tramite l apertura di uno Sportello Energia) possa favorire la sostituzione del 56% circa degli scaldacqua elettrici presenti al 25. costi È stato ipotizzato un prezzo medio per scaldacqua pari a 7 a cui si aggiunge una spesa pari a 1' per le attività di promozione del Comune. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio diretto può avvenire tramite la distribuzione di questionari. Indirettamente potrebbe essere possibile rilevare una diminuzione dei consumi elettrici comunali compensata da un aumento dei consumi di gas naturale. FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 77 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 16

107 SOSTITUZIONE FRIGOCONGELATORI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 4.7% 3% Sostituzione frigocongelatori RESIDENZIALE 4% 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 3.6% 3% Sostituzione frigocongelatori caratterizzazione temporale RESIDENZIALE 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 2'154'1 risparmio energetico 5% 1'51 MWh/a FER prodotta MWh/a breve descrizione All anno di riferimento del BEI la quasi totalità dei frigocongelatori presenti nelle abitazioni risulta essere di classe B o inferiore: è dunque possibile ottenere un risparmio energetico sostituendoli con frigocongelatori di classe di efficienza superiore (A+ o A++). Con questa azione si vuole tenere conto anche della sostituzione naturale che è avvenuta fino al 212 senza alcuna attività di promozione diretta da parte del Comune. Per il calcolo del risparmio energetico si fa riferimento alla Scheda Tecnica n 12 dell AEEG e al software Kilowattene di ENEA. ambito di applicazione e grado di incidenza Dal 21 è possibile comprare solo frigocongelatori di classe non inferiore alla A; inoltre la vita media di un frigocongelatore è pari a 15 anni: dunque si suppone che entro il 22 tutti i frigocongelatori esistenti al 25 possano essere sostituiti. costi Si considera un prezzo medio per frigocongelatore pari a 65. Per l attività di promozione del Comune prevista si suppone una spesa pari a 1'. indicatori di monitoraggio Nel caso di organizzazione di gruppi di acquisto è bene tenere nota del numero di cittadini coinvolti. Inoltre il controllo può avvenire monitorando l andamento dei consumi elettrici. riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 17

108 CONDIZIONAMENTO ESTIVO IN CLASSE A RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.2% 3% 4% Condizionamento estivo in classe A RESIDENZIALE 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2%.1% 3% 4% Condizionamento estivo in classe A caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 382'5 risparmio energetico 5% 4 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 2 t/a breve descrizione Questa azione prevede l installazione di condizionatori di classe di efficienza A di tipo split e multisplit, monoblocco o a condotto semplice. Per il calcolo del risparmio energetico si è scelto di differenziare tra apparecchi fissi (utilizzati per la climatizzazione di circa 1/3 del volume di una abitazione) e apparecchi mobili (utilizzati per la climatizzazione di un solo locale). È stato utilizzato il metodo di calcolo proposto nella Scheda Tecnica n 19T dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza Si suppone che il 2% delle abitazioni al 25 sia dotato di impianto di condizionamento. Considerando una durata della tecnologia pari a 2 anni, nel periodo può avvenire al massimo la sostituzione del 75% degli impianti esistenti al 25. Malgrado l elevato costo dell intervento si è considerato che poco più della metà degli impianti possa essere sostituita entro il 22, visto l elevato interesse dimostrato dall AC. costi È stato assunto un costo medio per installazione pari a 1'5, a cui è stata aggiunta una spesa minima di 1' per attività di promozione da parte del Comune. indicatori di monitoraggio È utile effettuare questionari periodici presso i cittadini per valutare il numero effettivo di installazioni, in quanto, analizzando i consumi elettrici totali del settore, risulta difficile verificare il risparmio energetico ottenuto. persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 18

109 INSTALLAZIONE DISPOSITIVI DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.7% 3% 4% 5% Installazione dispositivi di spegnimento automatico quota emissioni del settore abbattute 1% RESIDENZIALE 2%.5% 3% 4% 5% Installazione dispositivi di spegnimento automatico caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 22'65 risparmio energetico 158 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 63 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione È possibile conseguire un risparmio energetico mediante l installazione di dispositivi di spegnimento automatico di apparecchiature in modalità stand-by. In particolare è consigliata l installazione di tali dispositivi su televisori, decoder, impianti hi-fi e computer. Per il calcolo del risparmio energetico si fa riferimento alla Scheda Tecnica n 25a. ambito di applicazione e grado di incidenza Si considera l applicazione di tali dispositivi in almeno il 6% delle abitazioni presenti a Gessate al 25, supponendo un numero medio di apparecchi per abitazione pari a 3. L AC ritiene questo intervento prioritario e ha manifestato un interesse alto: l attività di promozione potrebbe quindi includere l organizzazione di gruppi d acquisto. costi Si stima un prezzo medio per dispositivo pari a 5. Nel caso di semplice azione di promozione da parte del Comune, al costo dell intervento va aggiunto il costo dell attività di promozione stessa (volantinaggio, organizzazioni incontri ); altrimenti il costo pubblico sarà dato dalla spesa per l acquisto di dispositivi. L AC deve garantire il raggiungimento del 6% circa del potenziale massimo: si suppone un costo aggiuntivo rispetto al costo dei dispositivi per attività di promozione pari a 2'. indicatori di monitoraggio Nel caso di vendita diretta l AC può tenere direttamente conto del numero di dispositivi venduti; si consiglia poi la distribuzione di questionari e il monitoraggio dell andamento dei consumi elettrici del settore residenziale. 19

110 INSTALLAZIONE DI VALVOLE TERMOSTATICHE RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 2.6% 4% 5% breve descrizione L installazione di valvole termostatiche sui radiatori consente di regolare in ogni stanza la temperatura ideale, risparmiando circa almeno il 5% delle spese di riscaldamento. Il risparmio energetico è stato quindi valutato in tali termini, sulla base del consumo medio annuo degli impianti termici considerati, valutato a partire dalla potenza degli stessi, sulla base di un numero di ore di funzionamento standard (DPR 412/93). Installazione valvole termostatiche quota emissioni del settore abbattute 1% RESIDENZIALE 2% 2.% 3% 4% Installazione valvole termostatiche caratterizzazione temporale RESIDENZIALE 5% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 335' risparmio energetico 1'159 MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza L azione è stata valutata considerando gli impianti autonomi e centralizzati presenti a Gessate, assumendo che circa la metà di essi adotti questa misura. L attività di promozione prevista per l AC sarà svolta attraverso l apertura di uno Sportello Energia. costi È stato ipotizzato un prezzo medio per impianto pari a 25 nel caso di impianti autonomi e pari a 1' nel caso di impianti centralizzati, a cui si aggiunge una spesa pari a 2' per le attività di promozione del Comune. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio diretto del grado di realizzazione dell azione può avvenire tramite la distribuzione di questionari, anche attraverso lo stesso Sportello Energia. Indirettamente potrebbe essere possibile rilevare una diminuzione dei consumi termici del settore. FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 11

111 SOSTITUZIONE CALDAIE AUTONOME RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 8.3% 3% Sostituzione caldaie autonome RESIDENZIALE 4% 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 6.4% 3% 4% Sostituzione caldaie autonome caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 6'212'5 risparmio energetico 5% 3'668 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione È un intervento diffuso su tutto il territorio comunale e agisce sulla sostituzione di caldaie a basso rendimento con caldaie ad elevata efficienza o modelli a condensazione. Con questa azione si vuole tenere conto anche della sostituzione naturale che è avvenuta fino al 213 senza alcuna attività di promozione diretta da parte del Comune, oltre che delle sostituzioni che non rientrano nell azione precedente. Il risparmio energetico è stato valutato in termini percentuali sulla base del consumo medio annuo degli impianti termici considerati, valutato a partire dalla potenza degli stessi e dal numero di ore di funzionamento standard (DPR 412/93). ambito di applicazione e grado di incidenza L AC ha mostrato un interesse medio per tale tipologia di intervento e, dato che la vita media di una caldaia è pari a circa 15 anni, si stima che, attraverso la sostituzione naturale e grazie all attività di promozione del Comune che avverrà nel lungo periodo, entro il 22 avvenga la sostituzione del 7% circa delle piccole caldaie autonome (<35kW) esistenti al 25. Si sottolinea che tale stima è cautelativa, in quanto è possibile arrivare alla sostituzione di tutte le caldaie. costi È stato assunto un prezzo medio per caldaia pari a circa 2'5, a cui è stata aggiunta una spesa minima di 1' per attività di promozione da parte del Comune. indicatori di monitoraggio In questo caso il monitoraggio può avvenire sia verificando una flessione dei consumi termici del settore residenziale, sia attraverso il database CURIT, che permette di quantificare i nuovi impianti installati. 111

112 SOSTITUZIONE CALDAIE CENTRALIZZATE RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 2.2% 3% 4% Sostituzione caldaie centralizzate RESIDENZIALE 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 1.6% 3% 4% Sostituzione caldaie centralizzate caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 1'664' risparmio energetico 5% 951 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione Tale azione prevede la sostituzione degli impianti centralizzati presenti al 25, caratterizzati da rendimenti piuttosto bassi rispetto alla media del mercato attuale, con caldaie ad alto rendimento (pari al 9%) o a condensazione (che possiedono un rendimento del 15-11%, ottenuto mediante il recupero del calore contenuto nei gas uscenti). Il risparmio energetico è stato valutato in termini percentuali sulla base del consumo medio annuo degli impianti termici considerati, valutato a partire dalla potenza degli stessi e dal numero di ore di funzionamento standard (DPR 412/93). ambito di applicazione e grado di incidenza Si ritiene sia possibile giungere alla sostituzione del 55% circa delle caldaie centralizzate presenti al 25 a Gessate, attraverso attività di promozione che potrebbero prevedere anche il coinvolgimento diretto dei proprietari. costi È stato assunto un prezzo medio per impianto centralizzato pari a 26' : tali costi (a carico dei privati) comprendono le opere di allacciamento alla rete di distribuzione del gas naturale, nel caso di cambio di vettore (ad esempio da gasolio a metano). Per quanto riguarda l AC, si prevede una spesa per le attività di promozione pari a 1'5. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire attraverso il coinvolgimento diretto dei proprietari, verificando una flessione dei consumi termici del settore residenziale o attraverso il database CURIT, che permette di quantificare i nuovi impianti installati. 112

113 RIQUALIFICAZIONE INVOLUCRO _ serramenti RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 2.8% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su finestre quota emissioni del settore abbattute 1% RESIDENZIALE 2% 2.1% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su finestre caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 2'124'5 risparmio energetico 1'235 MWh/a FER prodotta MWh/a breve descrizione Questa azione tiene conto dei risparmi energetici derivanti dalla sostituzione di serramenti a vetro singolo con serramenti dotati di vetri doppi con telaio isolato. Come tutti gli interventi di riqualificazione dell involucro, agisce sui consumi termici degli edifici. È stata utilizzata la procedura di calcolo definita nella Scheda Tecnica n 5T dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza Si considera che il 75% degli edifici costruiti prima del 1992 sia ancora dotato di serramenti a vetro singolo. Dato che dai questionari raccolti risulta che nel 7% dei casi tale intervento è già stato effettuato nell intervallo di tempo , si ipotizza che anche grazie all azione di sensibilizzazione del Comune si riesca a sostituire almeno il 55% dei serramenti a vetro singolo presenti al 25. La superficie totale sostituibile è stimata attraverso i dati di superficie media per abitazione, considerando un rapporto aero-illuminante pari a 1/8. costi Si ipotizza un costo al mq di infisso sostituito pari a 45, interamente a carico dei privati. L attività di promozione dell AC partirà nel lungo periodo e rientrerà nelle attività previste dallo Sportello Energia, con una spesa pari a 1'. indicatori di monitoraggio Il metodo più semplice per il monitoraggio di tale azione è effettuare un controllo sull effettiva diminuzione dei consumi termici del settore residenziale. riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 113

114 RIQUALIFICAZIONE INVOLUCRO _ pareti RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 2.7% 4% 5% breve descrizione La realizzazione di un cappotto esterno in un edificio permette di ottenere un risparmio nei consumi legati al soddisfacimento del fabbisogno termico dell edificio stesso. Questo intervento risulta avere impatti differenti in termini di risparmio energetico a seconda della trasmittanza termica delle pareti, prima che venga realizzato il cappotto. Per maggiori dettagli consultare la Scheda Tecnica n 6T dell AEEG. Riqualificazione involucro - Intervento su pareti quota emissioni del settore abbattute 1% RESIDENZIALE 2% 2.1% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su pareti caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 1'79' risparmio energetico 1'198 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE ambito di applicazione e grado di incidenza Si considera che si possa intervenire sul 75% degli edifici residenziali esistenti al 25, tenendo conto che su alcuni edifici sono già stati effettuati interventi di cappottatura prima del 25 e che la maggior parte degli edifici recenti risulta avere pareti efficienti in termini di resistenza termica: tramite i dati ISTAT è stata stimata la superficie di facciata degli edifici. Si è poi tenuto conto di un intervento sulle pareti in media ogni 2 anni. Considerando di tutto ciò, dato che, inoltre, si tratta di interventi piuttosto costosi e che l AC non ritiene prioritario agire in questo campo, si assume che entro il 22 solo il 15% del potenziale massimo venga riqualificato. costi Si considera un costo al mq di cappotto realizzato pari a 75 a carico dei privati e si prevede una spesa aggiuntiva di 2' per l attività di promozione dell AC, che risulta incluse nelle attività dello Sportello Energia. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio di tale azione può avvenire direttamente tenendo conto degli interventi realizzati dai privati o indirettamente valutando l effettiva diminuzione dei consumi termici del settore residenziale. 114

115 RIQUALIFICAZIONE INVOLUCRO _ copertura RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 1.2% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su copertura quota emissioni del settore abbattute 1% RESIDENZIALE 2%.9% 3% 4% 5% Riqualificazione involucro - Intervento su copertura caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 51'4 risparmio energetico 51 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 14 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione In questa azione si tiene conto della riduzione di consumi termici che è possibile ottenere aumentando la resistenza termica delle coperture, anche attraverso interventi radicali come il rifacimento completo della copertura stessa o comunque interventi che prevedano l aggiunta di uno strato isolante. Il risparmio energetico risulta essere variabile a seconda del tipo di copertura che viene sostituita/riqualificata. Per maggiori dettagli consultare la Scheda Tecnica n 6T dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza Si considera che si possa intervenire sul 75% degli edifici residenziali esistenti al 25, tenendo conto che su alcuni edifici sono già stati effettuati interventi di questo tipo prima del 25 e che la maggior parte degli edifici recenti risulta avere una copertura efficiente in termini di resistenza termica: tramite i dati ISTAT è stata stimata la superficie di copertura degli edifici. Si è poi tenuto conto di un intervento nella copertura in media ogni 3 anni. Si è complessivamente ritenuto che attraverso questa azione sia possibile realizzare almeno il 15% del risparmio massimo ottenibile. costi Si considera un costo al mq di copertura riqualificata/sostituita a carico dei privati pari a 4 e una spesa aggiuntiva di 2' è prevista per l attività di promozione dell AC. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio di tale azione può avvenire direttamente tenendo conto degli interventi realizzati dai privati o indirettamente valutando l effettiva diminuzione dei consumi termici del settore residenziale. 115

116 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 3.1% 4% 5% breve descrizione L installazione di impianti fotovoltaici porta ad avere un risparmio emissivo dato dalla produzione locale di energia elettrica. Si considera l installazione di impianti da 3 kw sugli edifici mono- bifamigliari (1-2 piani) e da 4.5 kw sui condomini (numero di piani maggiore di 2), avendo questi ultimi consumi elettrici maggiori. Si fa riferimento alla Scheda Tecnica n 7 dell AEEG. Installazione di impianti fotovoltaici quota emissioni del settore abbattute 1% RESIDENZIALE 2% 2.4% 3% 4% Installazione di impianti fotovoltaici caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 2'164' risparmio energetico 5% MWh/a FER prodotta 692 MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE ambito di applicazione e grado di incidenza Si stima che presso il il 4% degli edifici possieda un buon orientamento; della restante parte si è comunque scelto di considerarne il 25%. Una riduzione ulteriore pari al 9% si applica per i condomini, per i quali l installazione risulta vincolata dalla necessità di un accordo condominiale sull intervento. Infine, dato l elevato costo dell intervento, si è supposto che solo la metà della potenza totale installabile venga effettivamente installata entro il 22. Per quanto riguarda le installazioni già avvenute entro il 212 sono stati considerati in modo puntuale i dati di ATLASOLE relativi agli impianti con potenza inferiore a 2 kwp, a meno degli impianti installati su edifici comunali. costi Si considera un prezzo medio cautelativo pari a 4' /kw installato, anche se attualmente il costo di tale intervento è molto minore. Una spesa aggiuntiva di 1' è prevista per l attività di promozione dell AC. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio è effettuabile tenendo sotto controllo il numero e la potenza degli impianti installati presso il comune di Gessate attraverso il database ATLASOLE, verificando l effettiva diminuzione dei consumi elettrici del settore. 116

117 INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 1.1% 4% 5% breve descrizione Si prevede l installazione di pannelli solari termici, utilizzati per soddisfare il fabbisogno di acqua calda sanitaria, in sostituzione delle caldaie o dei boiler elettrici esistenti: il risparmio energetico è quindi dato dai mancati consumi di tali impianti. Si considera una dimensione media dell impianto pari a 4.6 mq. Per la procedura di calcolo si fa riferimento alla Scheda Tecnica n 8T dell AEEG. Solare termico su residenziale quota emissioni del settore abbattute 1% RESIDENZIALE 2%.9% 3% Solare termico su residenziale caratterizzazione temporale RESIDENZIALE 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 666' risparmio energetico 5% MWh/a FER prodotta 56 MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza Si stima che presso il il 4% degli edifici possieda un buon orientamento; della restante parte si è comunque scelto di considerarne il 5%. Non sono stati considerati i condomini (edifici con numero di piani maggiore di 2). Infine, dato l elevato costo dell intervento, si è supposto che solo il 6% circa della potenza totale installabile venga effettivamente installata entro il 22. costi È stato ipotizzato un costo al mq a carico dei privati pari a 1' a cui sono stati aggiunti 1' per la copertura delle spese di promozione dell AC. indicatori di monitoraggio Gli effetti di tale azione sono traducibili in una diminuzione dei consumi termici del settore residenziale. È inoltre possibile effettuare un controllo diretto attraverso le comunicazioni di inizio lavori dei cittadini coinvolti. riduzione CO 2 13 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 117

118 RIDUZIONE CONSUMI ELETTRICI EDIFICI FUTURI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 3.7% 4% 5% breve descrizione Si suppone che nelle nuove edificazioni vengano installate apparecchiature elettriche ad alta efficienza (lampadine, frigocongelatori, impianti di condizionamento, etc.). Si tratta dunque di una misura correttiva, data dal fatto che il calcolo degli incrementi emissivi rispetto alle espansioni previste da PGT (paragrafo 4.1.1) è stato condotto in base ai consumi al 25 (BEI). (vettore elettrico)* quota emissioni del settore abbattute RESIDENZIALE 2% 3% 1% 4% ambito di applicazione e grado di incidenza Tale azione si applica a tutte le nuove edificazioni, ipotizzando una riduzione dei consumi elettrici derivata dalla somma dei risultati attesi dalle azioni previste per tale vettore (pari circa al 1%). 1.% 5% costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. (vettore elettrico)* caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO indicatori di monitoraggio Il monitoraggio avviene mediante il monitoraggio dei consumi elettrici del settore residenziale, rapportato in base alla crescita del numero di abitanti e del numero di utenze. costo stimato n.d. risparmio energetico 829 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 118

119 MIGLIORAMENTO DELLA CLASSE ENERGETICA DEGLI EDIFICI FUTURI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% 5% 1.6% Miglioramento classe energetica edifici quota emissioni del settore abbattute RESIDENZIALE 2% 3% 1% 4% breve descrizione Le nuove edificazioni sono caratterizzate da una maggiore efficienza energetica rispetto al parco attuale. Questa azione tiene conto di tale miglioramento naturale, dato che il calcolo degli incrementi emissivi effettuato al paragrafo è invece basato su coefficienti di consumo riferiti al 25, ma anche dell effetto di un eventuale azione da parte dell AC in termini di vincoli imposti mediante l Allegato Energetico al Regolamento Edilizio (vedi paragrafo 6.2.8). ambito di applicazione e grado di incidenza Tale azione si applica su tutte le nuove edificazioni, ipotizzando che esse siano di classe energetica non inferiore alla B. 4.3% 5% costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. Miglioramento classe energetica edifici caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire mediante consultazione del Catasto Regionale delle Certificazioni Energetiche degli edifici, essendo la Certificazione obbligatoria per tutti i nuovi edifici. costo stimato n.d. risparmio energetico 693 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 119

120 IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU EDIFICI FUTURI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 3.8% 3% 4% Installazione di impianti fotovoltaici RESIDENZIALE 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 1.3% 3% 4% Installazione di impianti fotovoltaici caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico 5% MWh/a FER prodotta 851 MWh/a breve descrizione Vincolando l orientamento delle nuove case e imponendo l installazione di pannelli fotovoltaici da 3 kwp su tutti gli edifici nuovi è possibile ottenere una discreta produzione di energia rinnovabile. Il metodo di calcolo contenuto nella Scheda Tecnica n 7 dell AEEG è stato integrato con alcune assunzioni statistiche. Tale misura risulta in linea con quanto previsto dal D.lgs. 28/211 e il Comune può invece incentivare la realizzazione di tale azione mediante attività di promozione o agendo in termini di Allegato energetico al Regolamento Edilizio (vedi paragrafo 6.2.8). ambito di applicazione e grado di incidenza Sulla base della superficie dei nuovi insediamenti residenziali prevista dal PGT e della superficie media per abitazione desunta dai dati Istat, si ipotizza che entro il 22 siano realizzati circa 22 edifici. Per ciascuno di essi si prevede un impianto da 3 kw. costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire su due binari: effettuando un controllo degli impianti installati mediante il database ATLASOLE e verificando una flessione nei consumi elettrici del settore (o meglio, un aumento dei consumi minore di quanto previsto per le nuove aree di espansione). riduzione CO 2 34 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 12

121 FER PER CONSUMI TERMICI EDIFICI FUTURI (D.Lgs. 28/211) RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 6.1% 3% 4% FER per consumi termici (D.lgs. 28/211) RESIDENZIALE 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 16.5% 3% 4% FER per consumi termici (D.lgs. 28/211) caratterizzazione temporale RESIDENZIALE ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico 5% MWh/a breve descrizione Il D.lgs. 28/211 prevede un calendario secondo il quale dal 212 le nuove edificazioni dovranno avere una dotazione minima obbligatoria di impianti di produzione di energia rinnovabile. Ad esempio, dal 217 le nuove edificazioni devono essere attrezzate in modo tale da soddisfare autonomamente il 5% del loro fabbisogno energetico termico attraverso l utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Il Comune può invece incentivare la realizzazione di tale azione mediante attività di promozione o agendo in termini di Allegato energetico al Regolamento Edilizio (vedi paragrafo 6.2.8). ambito di applicazione e grado di incidenza La stima è stata condotta ipotizzando che il 35% dei consumi termici dei nuovi edifici sia coperto da FER (valore di riferimento per gli edifici costruiti dal 213). costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire mediante consultazione del Catasto Regionale delle Certificazioni Energetiche degli edifici, essendo la Certificazione obbligatoria per tutti i nuovi edifici. FER prodotta 2'682 MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 121

122 6.2.4 Il settore illuminazione pubblica SOSTITUZIONE LAMPADE A VAPORI DI MERCURIO CON VAPORI DI SODIO RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.3% 3% 4% 5% Sostituzione lampade da vapori di Hg a vapori quota emissioni del settore abbattute 1% ILLUMINAZIONE PUBBLICA 2% 1.2% 3% 4% Sostituzione lampade da vapori di Hg a vap caratterizzazione temporale ILLUMINAZIONE PUBBLICA 5% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 116'2 risparmio energetico 68 MWh/a breve descrizione Le lampade a vapori di mercurio sono caratterizzate da alti consumi a fronte di una scarsa efficienza in termini di intensità luminosa. La loro sostituzione con lampade a vapori di sodio non solo permette di risparmiare dal 4% al 5% circa dell energia utilizzata ma garantisce anche un servizio migliore in termini di visibilità, aumentando ad esempio la sicurezza stradale. La metodologia utilizzata è quella riportata nella Scheda Tecnica n 18 dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza Si agisce considerando direttamente i dati sul parco lampade fornito dal Comune relativo al 211: complessivamente risultano presenti 144 lampade a vapori di mercurio da 8 W e 188 lampade da 125 W, tutte sostituibili con lampade a vapori di sodio caratterizzate da potenza pari a 7 W. costi Il costo di questa azione è interamente a carico del Comune ed è calcolato considerando un costo medio di 35 per corpo illuminante sostituito. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire valutando la diminuzione dei consumi per illuminazione pubblica a seguito dell intervento. FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 27 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 122

123 ADOZIONE DI SISTEMI DI REGOLAZIONE E RIDUZIONE FLUSSO LUMINOSO RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.5% 3% 4% 5% Adozione di sistemi regolazione e riduzione flusso luminoso quota emissioni del settore abbattute 1% ILLUMINAZIONE PUBBLICA 2% 3% 4% breve descrizione Con questa azione si tiene conto dei risparmi energetici conseguibili attraverso l installazione di regolatori di flusso luminoso, dispositivi che consentono la regolazione della potenza erogata dalle lampade e del relativo flusso luminoso, attraverso il controllo di alcuni parametri elettrici, come la tensione di alimentazione nel caso dei regolatori di tensione centralizzati o la corrente assorbita nel caso degli alimentatori regolabili o dei bi-potenza. Il loro impiego è in parte ostacolato dalle prescrizioni della norma UNI (sui requisiti prestazionali dell illuminazione pubblica), soprattutto in assenza di un piano urbano di illuminazione o di un azione concordata con il settore viabilità e traffico dell Ente Locale. Si fa riferimento alla Scheda Tecnica n 17T dell AEEG. 16.6% 5% Adozione di sistemi regolazione e riduzione flusso luminoso caratterizzazione temporale ILLUMINAZIONE PUBBLICA ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 32' risparmio energetico 111 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 44 t/a ambito di applicazione e grado di incidenza È stata valutata la riduzione di emissioni derivante dall installazione dei dispositivi su circa 122 kw di lampade (potenza totale lampade a vapori di sodio a seguito dell intervento di sostituzione valutato nella scheda precedente). costi Si considera un costo pari a.26 per Watt di potenza regolata, interamente a carico del Comune. indicatori di monitoraggio Il Comune può effettuare un monitoraggio registrando le potenze che vengono sottoposte a regolazione e osservando il conseguente calo dei consumi elettrici da bolletta. persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 123

124 SOSTITUZIONE LAMPADE SEMAFORICHE A INCANDESCENZA CON LAMPADE LED RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% breve descrizione L azione quantifica il risparmio energetico derivante dall utilizzo di lampade LED al posto di lampade a incandescenza negli impianti semaforici. La metodologia utilizzata per la stima è quella riportata nella Scheda Tecnica n 23T dell AEEG..1% 5% Sostituzione lampade semaforiche incandescenza con lampade LED quota emissioni del settore abbattute 1% ILLUMINAZIONE PUBBLICA 2% 2.4% 3% 4% 5% Sostituzione lampade semaforiche incandescenza con lampade LED caratterizzazione temporale ILLUMINAZIONE PUBBLICA ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 7' risparmio energetico 16 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 7 t/a ambito di applicazione e grado di incidenza La stima è stata condotta in base ai dati sugli impianti semaforici esistenti forniti dall AC, tenendo conto delle sostituzioni che è possibile effettuare in base alla situazione all attualità relativamente agli impianti degli incroci via Badiavia Cittadella e via 4 Novembre-via Europa. Si prevede la sostituzione di 1 lampade, di cui 4 da 1 W e le restanti da 6 W. costi Il costo di questa azione è interamente a carico del Comune e non è stato al momento indicato perché in attesa del preventivo definitivo di tale intervento. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire attraverso l analisi dei dati di consumo relativi all illuminazione pubblica, in modo tale da verificare se i risparmi energetici attesi si verifichino a tutti gli effetti. Nel caso in cui venga effettuato al contempo un ampliamento del parco lampade sarà necessario tenere conto anche di questo aspetto. persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 124

125 ACQUISTO DI ENERGIA PRODOTTA DA FER RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% breve descrizione L AC può ridurre le emissioni derivanti dai consumi elettrici per l illuminazione pubblica mediante l acquisto di energia certificata verde al 1%: tale provvedimento è di tipo puramente compensativo. 2.1% Acquisto di energia verde ILLUMINAZIONE PUBBLICA 5% quota emissioni del settore abbattute 2% 4% 7.8% 6% Acquisto di energia verde caratterizzazione temporale ILLUMINAZIONE PUBBLICA 8% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 119' risparmio energetico 1% MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza L azione è stata valutata in termini compensativi, ossia considerando acquisti verdi per una quantità di energia pari ai consumi attuali tolte le riduzioni di consumi elettrici ottenibili attraverso gli interventi previsti nelle azioni precedenti. costi I costi dipendono dal soggetto a cui ci si rivolge per la fornitura di energia verde. È stata considerata una tariffa pari a.25 /kwh con costi fissi annuali pari a 8 (fonte: sito gestito dal CESI). indicatori di monitoraggio Nel caso di acquisto di energia verde è possibile richiedere al fornitore certificati che attestino l effettiva quantità di energia verde acquistata, oltre che le emissioni evitate: tale dato è inseribile anche in CO 2, studiato per tenere conto di tale misura. FER prodotta 472 MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 125

126 SOSTITUZIONE DI COMPONENTI / SISTEMI AUTOMATICI DI REGOLAZIONE SU IMPIANTI FUTURI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2%.5% 3% 4% 5% Sostituzione lampade/sistemi di regolazione e riduzione flusso quota emissioni del settore abbattute 1% 2% IP 3.% 3% 4% 5% Sostituzione lampade/sistemi di regolazione e riduzione flusso caratterizzazione temporale IP ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. breve descrizione Si suppone che i nuovi impianti di illuminazione nelle aree di espansione vengano realizzati con corpi illuminanti efficienti e dotati di sistemi automatici di regolazione. Con questa azione si riassume il risparmio energetico da detrarre ai consumi aggiuntivi stimati a causa dell incremento demografico tra il 25 e il 22 sulla base dei consumi riportati nel BEI. ambito di applicazione e grado di incidenza È stata valutata una riduzione complessiva dei consumi pari a circa il 3% sulla base dei risultati ottenuti con le precedenti azioni che sono incluse nelle medesime strategie. costi Il costo di tale azione (interamente a carico del Comune) risulta di difficile stima. indicatori di monitoraggio I progetti esecutivi dei nuovi impianti di illuminazione pubblica contengono tutti i dettagli necessari per verificare la realizzazione di questa azione (tipologia lampade/regolatori installati) mentre l efficacia può essere valutata monitorando l andamento dei consumi del settore. risparmio energetico 15 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 42 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 126

127 ACQUISTO DI ENERGIA PRODOTTA DA FER PER SODDISFARE I CONSUMI DEGLI IMPIANTI FUTURI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% breve descrizione L AC può ridurre le emissioni derivanti dai consumi elettrici per l illuminazione pubblica mediante l acquisto di energia certificata verde al 1%: tale provvedimento è di tipo puramente compensativo. 1.1% Energia verde IP 5% quota emissioni del settore abbattute 2% 4% 7.% 6% Energia verde caratterizzazione temporale IP 8% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico 1% MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza L azione è stata valutata in termini compensativi, ossia considerando acquisti verdi per una quantità di energia pari ai consumi aggiuntivi stimati tolte le riduzioni di consumi elettrici ottenibili attraverso l azione precedente sui nuovi impianti. costi I costi dipendono dal soggetto a cui ci si rivolge per la fornitura di energia verde. Trattandosi di consumi stimati non si ritiene però significativo dettagliare dal punto di vista economico tale azione. indicatori di monitoraggio Nel caso di acquisto di energia verde è possibile richiedere al fornitore certificati che attestino l effettiva quantità di energia verde acquistata, oltre che le emissioni evitate: tale dato è inseribile anche in CO 2, studiato per tenere conto di tale misura. FER prodotta 245 MWh/a riduzione CO 2 98 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 127

128 6.2.5 Il settore produttivo INTERVENTI PER RIDURRE I CONSUMI ELETTRICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 4.6% 3% 4% Interventi per ridurre i consumi elettrici PRODUTTIVO 5% quota emissioni del settore abbattute 1% 2% 3.1% 3% 4% Interventi per ridurre i consumi elettrici caratterizzazione temporale PRODUTTIVO 5% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico 1'28 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione Questa azione comprende in generale gli effetti delle attività di promozione e di coinvolgimento degli stakeholder realizzate nell ambito del settore produttivo volte ad una razionalizzazione e ad una riduzione dei consumi elettrici, mediante l efficientamento tecnologico degli apparecchi elettrici (impianto di illuminazione, condizionamento, motori, pompe, etc.) e l adozione di buone norme di comportamento per la riduzione degli sprechi. La stima del risparmio energetico viene condotta in termini percentuali sulla base dei consumi elettrici riportati nel BEI. ambito di applicazione e grado di incidenza Complessivamente si ipotizzano risparmi di energia elettrica pari al 5% dei consumi elettrici del settore produttivo. Si sottolinea che è probabile che attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder sia possibile conseguire risparmi più consistenti. costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. Ad ogni modo si prevede una spesa pari a 1' per le attività di promozione/coinvolgimento degli stakeholder svolte dall AC. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire in generale osservando l andamento dei consumi elettrici del settore; nel caso di coinvolgimento diretto di stakeholder, è possibile effettuare un controllo puntuale sugli interventi effettuati dalle aziende e sul trend dei relativi consumi elettrici. 128

129 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI DI GRANDI DIMENSIONI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 1% 2% 3.7% 3% 4% 5% Installazione di impianti fotovoltaici di grosse dimensioni quota emissioni del settore abbattute 1% PRODUTTIVO 2% 2.5% 3% 4% 5% Installazione di impianti fotovoltaici di grosse dimensioni caratterizzazione temporale PRODUTTIVO ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 2'58' risparmio energetico MWh/a FER prodotta 827 MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE breve descrizione L installazione di impianti fotovoltaici porta ad avere un risparmio emissivo dato dalla produzione locale di energia elettrica. Si considera che gli impianti fotovoltaici installati entro la fine del 211 segnalati da Atlasole e caratterizzati da potenze superiori a 2 kwp non siano localizzati su edifici residenziali bensì prevalentemente in ambiti produttivi, avendo questi ultimi consumi elettrici maggiori. Si fa riferimento alla Scheda Tecnica n 7 dell AEEG. ambito di applicazione e grado di incidenza La stima è stata condotta assumendo che tutti gli impianti fotovoltaici con potenza maggiore di 2 kwp (potenza totale pari a circa 645 kw) siano installati in ambiti produttivi. costi Si considera un prezzo medio cautelativo pari a 4' /kw installato, anche se attualmente il costo di tale intervento è molto minore e probabilmente su impianti di grandi dimensioni il mercato offre prezzi più vantaggiosi. Dato che quest azione risulta già conclusa senza alcun intervento dell AC, non sono stati considerati costi aggiuntivi a carico del Comune. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio deve avvenire su due binari: è innanzitutto necessario effettuare un controllo degli impianti effettivamente installati presso il Comune rispetto a quanto riportato nel database ATLASOLE, individuando i soggetti proprietari di tali impianti; inoltre, è possibile coinvolgere direttamente i proprietari richiedendo informazioni circa la reale produzione di energia elettrica dei diversi impianti. 129

130 IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU NUOVE INDUSTRIE (D.lgs. 28/211) RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4.3% 4% 5% breve descrizione Secondo il D.lgs. 28/211, anche gli impianti industriali costruiti nelle nuove aree di espansione devono essere attrezzati con impianti fotovoltaici in proporzione alla superficie in pianta dell edificio. Il Comune può invece incentivare la realizzazione di tale azione mediante attività di promozione o agendo in termini di Allegato energetico al Regolamento Edilizio (vedi paragrafo 6.2.8). Fotovoltaico su nuove industrie (D.lgs. 28/211) quota emissioni del settore abbattute 1% 2% INDUSTRIA 43.1% 3% 4% 5% Fotovoltaico su nuove industrie (D.lgs. 28/211) caratterizzazione temporale INDUSTRIA ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico MWh/a FER prodotta 972 MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza La stima è stata condotta assumendo che vengano realizzati impianti fotovoltaici per una superficie pari al 2% delle superfici di espansione previste per tale ambito. costi Sia i costi dei privati che quelli a carico del Comune per questo tipo di azione risultano di difficile stima. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio può avvenire su due binari: effettuando un controllo degli impianti installati mediante il database ATLASOLE e verificando una flessione nei consumi elettrici del settore (o meglio, un aumento dei consumi minore di quanto previsto per le nuove aree di espansione). Inoltre, è possibile coinvolgere direttamente i nuovi soggetti industriali che si insedieranno nel territorio di Gessate come potenziali stakeholder per il raggiungimento dell obiettivo del PAES, avendo così accesso a dati reali su consumi e produzione da fotovoltaico. riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 13

131 6.2.6 Il settore del parco veicoli comunale SOSTITUZIONE DI MEZZI COMUNALI CON MEZZI ELETTRICI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% 5%.1% Sostituzione mezzi comunali con mezzi elettrici quota emissioni del settore abbattute PARCO VEICOLI COMUNALE 2% 3% 1% 4% 5% 43.7% Sostituzione mezzi comunali con mezzi elettrici PARCO VEICOLI COMUNALE caratterizzazione temporale ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 9' breve descrizione Nel 27 il Comune di Gessate ha usufruito di un finanziamento regionale per sostituire 6 mezzi a benzina di sua proprietà con mezzi elettrici. Secondo l ENEA, a parità di veicolo e ciclo di guida, la sostituzione dei mezzi tradizionali con mezzi elettrici equivalenti per uso urbano assicurerebbe una riduzione dei consumi di idrocarburi di importazione del 25%, al minimo, mentre ancor maggiore è la riduzione delle emissioni di gas effetto serra, e totale l'abbattimento delle emissioni tossiche e nocive e acustiche. ambito di applicazione e grado di incidenza La stima è stata effettuata prendendo come riferimento i consumi al km dei veicoli sostituiti e dei nuovi mezzi e la percorrenza media fornita dal Comune stesso: si passa dunque dal consumo di circa 39 MWh di benzina al consumo di circa 1 MWh di energia elettrica. costi Il costo riportato è pari al finanziamento ricevuto da Anci Lombardia. indicatori di monitoraggio Tale azione può essere costantemente monitorata rilevando gli effettivi consumi dei nuovi mezzi elettrici. risparmio energetico 39 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 8 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 131

132 UTILIZZO DI BIOCOMBUSTIBILI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% breve descrizione La Direttiva 29/28/CE ha fissato un obiettivo obbligatorio del 1% che tutti gli Stati membri dovranno raggiungere per quanto riguarda la quota di biocarburanti sul consumo di benzine e diesel per autotrazione entro il 22. 5%.1% Utilizzo di biocombustibili quota emissioni del settore abbattute PARCO VEICOLI COMUNALE 2% 3% 1% 4% 5% 3.3% Utilizzo di biocombustibili caratterizzazione temporale PARCO VEICOLI COMUNALE ambito di applicazione e grado di incidenza Si considera che al 22 il 1% dei consumi di benzina e gasolio dei veicoli comunali alimentati da tali carburanti sia coperto mediante l utilizzo di biocombustibili. Tali consumi sono stati determinati sulla base dei consumi riportati nel MEI, che tengono già conto dell intervento di sostituzione riportato nella scheda precedente. costi L efficacia di tale azione non dipende direttamente dall attività del Comune e il costo risulta di difficile stima. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio viene condotto valutando l andamento dei consumi del settore. ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato n.d. risparmio energetico MWh/a FER prodotta 2 MWh/a riduzione CO 2 1 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 132

133 6.2.7 Il settore dei trasporti privati RINNOVO PARCO AUTOVEICOLARE RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% 5% 19.9% Sostituzione autoveicoli quota emissioni del settore abbattute TRASPORTI 2% 3% 1% 4% 5% 24.9% Sostituzione autoveicoli caratterizzazione temporale TRASPORTI ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 46'7' breve descrizione Nel periodo avviene una sostituzione graduale degli autoveicoli con autoveicoli caratterizzati da minori emissioni. In questa azione si comprendono sia le riduzioni emissive rispetto al parco veicolare al 25 sia lo sconto emissivo calcolato rispetto agli incrementi emissivi dovuti all aumento demografico previsto per il. ambito di applicazione e grado di incidenza La stima è stata effettuata prendendo come riferimento le emissioni medie al kilometro del parco autoveicoli lombardo al 25, pari a 193 g CO 2 /km, ipotizzando che la sostituzione avvenga con autovetture caratterizzate da emissioni pari a circa 13 g CO 2 /km. costi La stima dei costi di tale azione è puramente indicativa, la varietà del mercato. Si ipotizza poi un costo per l attività di promozione svolta dal Comune pari a 1'. indicatori di monitoraggio Tale azione può essere costantemente monitorata grazie alle relazioni annuali diffuse dall ACI, relative ai mezzi in circolazione a livello comunale. risparmio energetico 7'31 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 1'789 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 133

134 UTILIZZO DI BIOCOMBUSTIBILI RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% breve descrizione La Direttiva 29/28/CE ha fissato un obiettivo obbligatorio del 1% che tutti gli Stati membri dovranno raggiungere per quanto riguarda la quota di biocarburanti sul consumo di benzine e diesel per autotrazione entro il 22. 5% 4.1% Biocombustibili quota emissioni del settore abbattute TRASPORTI 2% 3% 1% 4% 5% 6.% Biocombustibili caratterizzazione temporale TRASPORTI ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO ambito di applicazione e grado di incidenza Si considera che al 22 il 1% dei consumi di benzina e gasolio del settore dei trasporti sia coperto mediante l utilizzo di biocombustibili. Tali consumi sono stati determinati sulla base dei consumi riportati nel BEI a meno dei risparmi energetici ottenuti dalle altre azioni previste per il settore dei trasporti. costi L efficacia di tale azione non dipende direttamente dall attività del Comune e il costo per i privati risulta di difficile stima. indicatori di monitoraggio Il monitoraggio viene condotto valutando l andamento dei consumi del settore. costo stimato n.d. risparmio energetico MWh/a FER prodotta 1'683 MWh/a riduzione CO t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 134

135 ISTITUZIONE SERVIZIO PEDIBUS RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1% 4% 5%.1% Pedibus quota emissioni del settore abbattute TRASPORTI 2% 3% 1% 4% 5%.3% Pedibus caratterizzazione temporale TRASPORTI breve descrizione Con questa azione si vuole tenere conto delle mancate emissioni dei trasporti privati dovute all istituzione del servizio pedibus per gli alunni delle Scuole Primarie. ambito di applicazione e grado di incidenza Si è considerata una distanza media casa-scuola pari a 1' m, supponendo che circa 2 alunni aderiscano all iniziativa. Per il calcolo delle mancate emissioni si è fatto riferimento al numero di auto procapite e al consumo medio delle autovetture (.75 kwh/km). costi Si è ipotizzata una spesa da parte del Comune pari a circa 2' per l istituzione del servizio, non avendo avuto ulteriori indicazioni dall AC. indicatori di monitoraggio A iniziativa in atto, è necessario monitorare il numero di alunni che aderiscono, anche tramite questionari sul loro modo abituale di raggiungere la scuola. ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 2' risparmio energetico 52 MWh/a FER prodotta MWh/a riduzione CO 2 13 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 135

136 POTENZIAMENTO DELLA MOBILITÀ PEDONALE/CICLABILE RED MC EFE EFT IFER SUR MOS quota obiettivo raggiunta 2% 3% 1%.6% 4% 5% breve descrizione Con questa azione si vuole tenere conto delle mancate emissioni dei trasporti privati dovute all utilizzo di piste ciclopedonali per gli spostamenti inter-comunali in sostituzione delle autovetture. Il Comune di Gessate risulta infatti molto attivo in questo campo da tempo, avendo all attivo diversi progetti già realizzati o in corso di realizzazione. Piste ciclabili quota emissioni del settore abbattute 1% 2% TRASPORTI.1% 3% Piste ciclabili caratterizzazione temporale TRASPORTI 4% ATTUATA IN CORSO - BREVE MEDIO - LUNGO costo stimato 1'' risparmio energetico 5% 58 MWh/a FER prodotta MWh/a ambito di applicazione e grado di incidenza Su indicazione del è stata considerata la realizzazione di circa 5.5 km di piste ciclabili. Si ipotizza che il 1% della popolazione usufruisca almeno di un decimo della lunghezza totale di piste ciclabili realizzate, compiendo 2 viaggi al giorno per 2 giorni all anno in sostituzione dell utilizzo della propria autovettura. costi Il costo di quest azione (interamente a carico del Comune) è stato stimato ipotizzando un costo al metro pari a circa 15, interamente a carico dell AC stessa. indicatori di monitoraggio Tramite indagini presso i cittadini o rilevamenti diretti presso le piste ciclabili realizzate, è possibile ricostruire il numero di persone che fanno uso delle piste realizzate. Inoltre si può osservare una diminuzione delle emissioni nel settore trasporti. riduzione CO 2 15 t/a persona responsabile UFFICIO TECNICO COMUNALE 136

137 6.2.8 Il settore della pianificazione AGGIORNAMENTO DELL ALLEGATO ENERGETICO AL REGOLAMENTO EDILIZIO RED MC EFE EFT IFER SUR MOS breve descrizione Poiché il Regolamento Edilizio Comunale rappresenta lo strumento che maggiormente definisce le modalità e le prassi con le quali realizzare le nuove costruzioni e ristrutturazioni degli edifici, è necessario aggiornare l attuale strumento rispetto alle nuove normative nazionali e regionali. Pertanto, si propone di procedere ad un aggiornamento (in particolare per le parti in materia di efficienza energetica) del Regolamento Edilizio, funzionale ad attualizzare e specificare i criteri energetico-ambientali già in essere in relazione alle sopravvenute disposizioni legislative, definendo lo specifico livello di cogenza/premialità progressiva delle diverse disposizioni sul tema in oggetto, mantenendo le necessarie flessibilità di utilizzo. I temi che maggiormente potrebbe essere approfonditi sono: prescrizioni specifiche in modo da consentire una riduzione del consumo di combustibile per il riscaldamento invernale incentivazioni rispetto alle classe energetica raggiunta semplificazione procedurale per interventi sulle FER La necessità di revisione dell Allegato energetico del Regolamento Edilizio è sottolineata anche dal D.lgs. 28/211 che introduce con gradualità temporale norme più restrittive di efficientamento energetico del comparto edilizio, soprattutto in termini di produzione di energia da fonti rinnovabili. ambito di applicazione e grado di incidenza In termini quantitativi, l effetto dell Allegato Energetico è stato riportato nelle ultime schede dei settori terziario non comunale, residenziale e produttivo, trattati nei precedenti paragrafi. costi Risorse interne per effettuare i tavoli di lavoro. Per l attuazione degli strumenti è necessario prevedere eventuali consulenze esterne specifiche. indicatori di monitoraggio Delibere di approvazioni da parte dell AC. 137

138 7. MONITORAGGIO Il monitoraggio costituisce l attività di controllo degli effetti del PAES ottenuti in sede di attuazione delle scelte dallo stesso definite, attività finalizzata a verificare tempestivamente l esito della messa in atto delle misure, con la segnalazione di eventuali problemi, e ad adottare le opportune misure di ri-orientamento. Tale processo non si riduce quindi al semplice aggiornamento di dati ed informazioni, ma comprende anche un attività di carattere interpretativo volta a supportare le decisioni durante l attuazione del piano. Il PAES prevede, rispetto agli impegni assunti con la Comunità Europea, di effettuare con cadenza biennale dall approvazione del Piano un report di monitoraggio per verificare l attuazione delle azioni previste e l avanzamento dei risparmi rispetto agli obiettivi stabiliti per la riduzione delle emissioni di CO2. Questa fase di monitoraggio permette di verificare l efficacia delle azioni previste ed eventualmente di introdurre le correzioni/integrazioni/aggiustamenti ritenuti necessari per meglio orientare il raggiungimento dell obiettivo. Questa attività biennale permette di ottenere quindi un continuo miglioramento del ciclo Plan, Do, Check, Act (pianificazione, esecuzione, controllo, azione). 7.1 RUOLO DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE Il monitoraggio avviene su più fronti: da un lato è necessario monitorare gli andamenti dei consumi comunali, e quindi delle emissioni, nel tempo tramite una costante raccolta di dati; dall altro risulta utile verificare l efficacia delle azioni messe in atto dal Comune, tramite indagini e riscontri sul campo. In entrambi i casi l AC ricopre quindi un ruolo di fondamentale importanza, vista la vicinanza con la realtà locale La raccolta dati Così come già svolto per la redazione del BEI e del MEI 28, per poter monitorare l evolversi del piano emissivo comunale è necessario disporre di anno in anno dei dati relativi ai consumi: elettrici e termici degli edifici pubblici 138

139 del parco veicolare pubblico di gas naturale dell intero territorio comunale di energia elettrica dell intero territorio comunale L AC dovrà quindi continuare a registrare i consumi diretti di cui è responsabile e richiedere annualmente i dati dei distributori di energia elettrica e gas naturale, in modo tale da avere sempre a disposizione dati aggiornati. Il monitoraggio dei consumi non direttamente ascrivibili al Comune è garantita dall accesso alle banche dati regionali come SIRENA da parte dell applicativo CO2 (si veda il prossimo paragrafo) di cui il Comune sarà dotato Il monitoraggio delle azioni Al contempo, nel momento in cui l AC deciderà di implementare una delle azioni previste dal PAES dovrà documentare il più possibile nel dettaglio le misure e le iniziative effettuate. Per quanto riguarda le azioni sul patrimonio pubblico, il monitoraggio risulta essere di semplice attuazione, in quanto l AC essendo diretta interessata, sarà al corrente dell entità dei progetti approvati. Inoltre sarà possibile effettuare un controllo sulla loro efficacia, valutando i risparmi energetici effettivamente conseguiti, deducibili dal monitoraggio effettuato sui consumi di edifici pubblici, illuminazione pubblica e parco veicolare pubblico. Le azioni puntuali o di promozione volte a ridurre le emissioni dovute al settore residenziale dovranno invece essere valutate a diversi livelli. Ad esempio, non solo sarà necessario valutare la partecipazione dei cittadini agli incontri di sensibilizzazione e informazione organizzati dal Comune, ma sarà anche indispensabile accertare se gli incontri abbiano portato a risultati tangibili, attraverso campagne di indagine o simili. Allo stesso tempo è fondamentale che l AC mantenga il dialogo con gli stakeholder locali, avendo così modo di verificare l attuazione delle particolari azioni individuate nel PAES per tali soggetti. Resta comunque sempre necessario in ultima analisi interpretare gli andamenti dei consumi riscontrati mediante la raccolta dati oggetto del precedente paragrafo, per verificare se le azioni attivate stiano producendo gli effetti previsti dal PAES in termini quantitativi. 7.2 SOFTWARE CO 2 Un supporto di particolare importanza per il processo di costruzione (valutazione exante) e di attuazione (valutazione ex-post) delle azioni di Piano per il comune di Gessate è costituito dal software CO 2, un applicazione web sviluppata dalla società TerrAria srl sulla base di esperienze maturata sia nello sviluppo di sistemi informativi 139

140 ambientali (SIRENA, INEMAR, CENED ), sia in termini progettuali ed attuativi, con la collaborazione metodologica della Esco del Sole. L applicativo CO 2 è uno strumento ideale a supporto della pianificazione energetica locale, della programmazione e del monitoraggio delle politiche comunali in tale ambito. CO 2 è stato realizzato specificatamente per il supporto alla definizione e redazione del Piano di Azione per l'energia Sostenibile (PAES) all'interno del percorso previsto dal Patto dei Sindaci. E costituito da un applicazione web (raggiungibile dall area riservata all indirizzo Al è stato fornito uno specifico accesso username e password mediante il quale poter accedere al sistema e caricare i propri dati specifici relative a baseline ed azioni e valutarne gli effetti in termini di bilancio energetico, emissivo (BEI) e loro trend (MEI) ed in generale a supporto del processo del PAES in tutti i suoi principali passi: 1 Costruire l'inventario base delle emissioni di CO 2 (baseline o BEI Baseline Emission Inventory) ed i successivi inventari di aggiornamento (MEI Monitoring Emission Inventory) sia in termini di consumi energetici finali che di emissioni di CO 2 dettagliati per anno, settore (residenziale, terziario pubblico e privato, illuminazione pubblica, industria non ETS, trasporto pubblico e privato) e vettore (combustibili fossili e fonti rinnovabili) 2 Visualizzare, attraverso grafici e tabelle, i consumi e le emissioni (assolute o procapite e conteggiando o meno il settore industriale non ETS) di CO2 della baseline e degli anni successivi 3 Visualizzare, attraverso grafici e tabelle, la produzione di energia elettrica e termica locale della baseline e degli anni successivi 4 Individuare l'obiettivo in termini di riduzione assoluta o procapite e con o senza industria delle emissioni di CO2 da raggiungere attraverso il PAES 5 Inserire in apposite interfacce gli indicatori delle azioni al fine di stimare l'efficacia del PAES in termini di riduzione delle emissioni di CO2, risparmio energetico e consumi da fonti energetiche rinnovabili 6 Valutare ex-ante l'efficacia delle misure che si pensa di adottare all'interno del PAES 7 Rendicontare annualmente la fattibilità delle azioni proposte ed il raggiungimento degli obiettivi 8 Produrre in automatico le tabelle (in formato xls) e i grafici (in formato immagine) dei consumi, delle emissioni, della produzione elettrica/termica 9 Produrre in automatico sia il report (in formato pdf) degli interventi da inviare biennalmente alla Commissione Europea (secondo i form previsti dal Report Biennale del PAES e dalla Fondazione Cariplo), sia il report richiesto dal JRC 1 Verificare la quota di raggiungimento dell'obiettivo del PAES man mano che si introducono le azioni attraverso appositi "cruscotti web" 14

141 11 Pubblicare sul proprio sito l accesso pubblico all applicativo in modo da permetterne la visualizzazione ai propri cittadini (senza possibilità di modificarne i contenuti). Segue una presentazione generale del software CO 2 attraverso le sue principali schermate. Figura 7-1 _ applicativo CO2: schermata iniziale per il Comune di Gessate 141

142 Figura 7-2 _ applicativo CO 2 : sezione consumi energetici 142

143 Figura 7-3 _ applicativo CO 2 : sezione emissioni 143

144 Figura 7-4 _ applicativo CO 2 : verifica la quota di raggiungimento dell'obiettivo 144

145 Figura Applicativo CO 2 : sezione azioni PAES 145

146 La metodologia implementata all'interno del software CO 2 stima i risparmi energetici sulla base degli algoritmi sviluppati dall'autorità per l'energia Elettrica e per il Gas (AAEG) per la quantificazione dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e per gli interventi non inclusi nei TEE si fa ricorso ad algoritmi specifici utilizzati dalle Energy Saving COmpany (ESCO) nella stima dei benefici economici ed in particolare sviluppati con il partner scientifico La ESCO del Sole. Nello schema successivo è illustrato il flow-chart concettuale dello strumento informatico che vede un interfaccia web attraverso la quale è possibile: (in alto nello schema di flusso sotto riportato) inserire dati regionali e comunali dei consumi/produzione energetici da un lato e dall altro inerenti le misure del PAES; (a metà nello schema di flusso sotto riportato) integrare i dati locali di cui al punto precedente principalmente inerenti i consumi e la produzione di FER del Comune inteso come Istituzione con i dati comunali stimati dall applicativo regionale SIRENA secondo una logica di integrazione dei due approcci (top-down quello regionale e bottom-up quello comunale); (in basso nello schema di flusso sotto riportato) visualizzare i grafici e tabelle la baseline e gli anni successivi (consumi/emissioni/produzione FER del raggruppamento) e cruscotti dello stato di attuazione del PAES ed produrre i report pdf richiesti dall UE. 146

147 Figura Architettura concettuale dell applicativo CO 2 All interno di CO 2 oltre ad una serie di possibili schede/azioni previste dal sistema sulla base delle Linee Guida europee (JRC), nazionali (Cartesio) e provinciali sulla base delle quali si potranno definire le azioni del PAES, l utente potrà creare nuove azioni che nel corso degli anni assumeranno una valenza strategica per il Comune. Le informazioni da inserire per nuove azioni definite dall utente sono: costi unitari, risparmi energetici, quota di FER prodotte. 7.3 INSERIMENTO DELLE INFORMAZIONI PRODOTTE NELLE APPOSITE BANCHE DATI PREDISPOSTA DALLA FONDAZIONE CARIPLO E DAL JRC Il software CO 2 è stato progettato, come già detto, a supporto dei PAES, pertanto una delle sue funzioni più utili è l allineamento con i template di raccolta dati determinati dal JRC e dagli Enti finanziatori (Fondazione Cariplo). Il software è in grado di creare automaticamente in base ai dati inseriti nelle diverse pagine sia un report secondo il template definito da Fondazione Cariplo sotto forma di file Excel, sia è in grado di produrre il report con i campi obbligatori richiesti nel template del Covenant of Mayors, necessario del modulo SEAP online prevista nell iter del Patto dei Sindaci. Tali operazioni si realizzano facilmente dalla schermata sottostante. 147

148 Figura 7-7 Pagina di CO 2 dedicata alla creazione del report del PAES. Il primo aggiornamento biennale del sistema CO 2 sarà svolto, sempre all interno di questo progetto, congiuntamente da un consulente esterno in collaborazione con un tecnico dell Amministrazione in modo da garantire nel prosieguo delle attività un adeguato livello di formazione dei tecnici comunali. CO 2, grazie alla possibilità di caricare i dati comunali provenienti da banche dati energetiche regionali (SIRENA), consentirà un agevole aggiornamento il cui sforzo di raccolta dati sarà limitato al caricamento delle sole informazioni locali (consumi del patrimonio comunale e livello di attuazione delle misure). Questo supporto informativo garantirà una maggiore sostenibilità dell intero processo del PAES negli anni futuri, senza necessariamente prevedere il ricorso a consulenti esterni, successivamente all attività di start-up garantita dal presente progetto. 148

149 8. SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE 8.1 PARTECIPAZIONE La Commissione Europea pone particolare attenzione al coinvolgimento degli stakeholder lungo tutto il processo di definizione del PAES. Il percorso di partecipazione permette di stabilire un adeguata partecipazione di tutti i soggetti che hanno un ruolo chiave, con l obiettivo di aumentare le possibilità di successo e di fattibilità del Piano. E innegabile, infatti, che un ampio consenso legittima il PAES e offre maggiori garanzie di efficacia delle indicazioni contenute nel Piano stesso. Sulla base di queste considerazioni si è definito un calendario di incontri per iniziative mirate a garantire un percorso partecipativo che coinvolga i principali stakeholder, con l obiettivo di costruire una visione condivisa di sviluppo energeticamente sostenibile del territorio. La sensibilizzazione si attua tramite gli strumenti della partecipazione al fine di promuovere, valorizzare e incentivare il perseguimento di obiettivi comuni. In questo caso specifico sono state individuate tre tipologie di percorsi per la sensibilizzazione e la promozione di una cultura dell uso razionale dell energia e di stili di vita e di produzione sostenibili: Tavoli di lavoro con l AC: decisionali per individuare le indicazioni dei soggetti politici e tecnici per la raccolta dei materiali e la formazione del personale Forum con gli stakeholder Questionari trasmessi agli stakeholder e ai cittadini Materiale divulgativo L estensore del Piano ha avuto il ruolo di predisporre tutti i materiali ritenuti necessari per ogni incontro e lavorando insieme alla Pubblica Amministrazione ha esplicitato le esigenze di tutti facilitando il dialogo tra le parti a favore di una maggiore efficacia dei progetti e delle politiche energetiche-ambientali proposte. 149

150 Si parte dalla produzione di ricerche e indagini conoscitive, consultazioni pubbliche, organizzazione di spazi e momenti di interazione che facilitino il dialogo e la cooperazione fra i soggetti interessati per l individuazione di soluzioni condivise ed attuabili fino al controllo delle fasi di attuazione. Il tutto, in accordo con i bisogni e le richieste degli stakeholder e della comunità locale. Non a caso, è la stessa Commissione Europea, che sottolineando la trasversalità delle competenze sul tema energetico, auspica l adozione di metodologie innovative e di soluzioni/azioni condivise, efficaci e misurabili. Per avere una restituzione completa di tutti i materiali presentati e degli incontri effettuati si rimanda all Allegato: ALL_ Calendario delle attività 8.2 TAVOLI DI LAVORO CON L AMMINISTRAZIONE COMUNALE Gli incontri tecnici con l AC hanno avuto inizio fin dalle prime fasi affinché ci fosse un coinvolgimento attivo della stessa e dei suoi tecnici. In un primo periodo infatti ci si è concentrati nella raccolta dei dati necessari alla definizione del BEI. Successivamente sono state condivise le strategie e azioni da prevedere nel PAES andando a verificare la loro efficacia con i tecnici comunali i quali negli anni hanno acquisito conoscenza unica e preziosa delle dinamiche territoriali locali. 8.3 FORUM CON GLI STAKEHOLDER L Amministrazione Comunale ha valutato la necessità di prevedere i seguenti tavoli con i portatori di interesse: Attività commerciali e produttive Incontro funzionale a capire le necessità locali degli attori che operano nel territorio affinché gli estensori del PAES venissero a conoscenza delle vere esigenze locali e delle dinamiche latenti sul territorio 8.4 ESITO DEI QUESTIONARI L Amministrazione Comunale ha effettuato una ricca azione di divulgazione dei questionari sia alle attività produttive sia ai cittadini. Infatti hanno risposto 43 ditte. I questionari delle attività produttive hanno dato i seguenti risultati: 15

151 la maggior parte degli immobili non sono stati oggetto né di certificazione energetica né di audit energetici la maggior parte di quelli che hanno risposto hanno già avvito interventi migliorativi di risparmio energetico, in particolare sono state effettuate le seguenti installazione: lampade a basso consumo, sostituzione dei serramenti ad alta efficienza (doppi vetri), caldaia ad alta efficienza e di valvole termostatiche. INSTALLAZIONE CALDAIA AD ALTA EFFICIENZA 1% 2% 13% INSTALLAZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE 13% INSTALLAZIONE SERRAMENTI AD ALTA EFFICIENZA, DOPPI VETRI 28% ISOLAMENTO MURI E/O TETTO INSTALLAZIONE LAMPADE A BASSO CONSUMO 8% 26% USO DI APPARECCHI ELETTRONICI A BASSO CONSUMO POMPE DI CALORE gli interventi che prevedono di realizzare nei prossimi anni per migliorare il risparmio energetico sono: lampade a basso consumo, sostituzione della caldaia ad alta efficienza, all involucro edilizio 32% 6% 3% 13% 26% 13% 7% INSTALLAZIONE CALDAIA AD ALTA EFFICIENZA INSTALLAZIONE VALVOLE TERMOSTATICHE INSTALLAZIONE SERRAMENTI AD ALTA EFFICIENZA, DOPPI VETRI ISOLAMNETO MURI E/O TETTO INSTALLAZIONE LAMPADE A BASSO CONSUMO USO DI APPARECCHI ELETTRONICI A BASSO CONSUMO PANNELLI FOTOVOLTAICI tra le FER da introdurre sono suggeriti principalmente: pompe di calore, fotovoltaico per la produzione di energia elettrica e infine i pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria 151

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