Le nuove piattaforme per i servizi multimediali

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1 PIATTAFORME Le nuove piattaforme per i servizi multimediali GRAZIA DE NITTO UMBERTO FERRERO STEFANO MARINO Lo sviluppo delle tecnologie a larga banda rende possibile la creazione di servizi multimediali, offrendo l opportunità di una trasformazione sostanziale dell architettura delle reti di telecomunicazioni. Telecom Italia Wireline ha recentemente identificato l architettura di riferimento per l evoluzione della propria rete: la nuova architettura, caratterizzata da una netta separazione tra i livelli di servizio, controllo e trasporto e dalla centralizzazione dei dati relativi ai profili dei clienti, permette un rapido ed efficiente processo di creazione dei servizi integrando logiche e tecnologie proprie delle telecomunicazioni e dell informatica. La piattaforma per servizi multimediali, in corso di realizzazione, sarà utilizzata per offrire una varietà di nuovi servizi per la clientela residenziale, quali la videocomunicazione e la telefonia personale (Advanced Personal Telephony), e servizi per la clientela business quali l Centrex. 1. Introduzione Lo sviluppo di Internet ha fortemente influenzato l evoluzione economica e tecnologica della nostra società e la sua popolarità ha rapidamente esteso il numero di utilizzatori, in larga parte attraverso collegamenti di tipo dial-up. Dopo un periodo di entusiasmo, probabilmente eccessivo, che ha largamente contribuito alla formazione della cosiddetta bolla speculativa della new economy, ora lo sviluppo di Internet prosegue in modo assai rapido, forse solo appena più lento di quanto non si ipotizzasse qualche anno fa [1] richiedendo sempre maggiore velocità per navigare in rete, scaricare file, inviare e accedere a una moltitudine di informazioni ed applicazioni. Ciò ha provocato una evoluzione tecnologica della rete con l introduzione della larga banda che si sta diffondendo molto rapidamente. Già oggi, nei principali mercati mondiali, la quantità di informazioni scaricate attraverso collegamenti a larga banda, ha superato la corrispondente quantità scaricata in modalità dial-up. Anche in termini di numero di accessi ad Internet, i principali osservatori prevedono che il sorpasso della larga banda rispetto al dial-up avverrà entro il 25. L elevata diffusione degli accessi a larga banda stimola lo sviluppo, altrettanto rapido, di nuove applicazioni, genericamente definite multimediali, perché integrano componenti audio, video e dati, che hanno caratteristiche originariamente associate rispettivamente al mondo telefonico, televisivo ed informatico, permettendo così lo sviluppo di servizi innovativi. La rete a larga banda evolve ispirandosi alle caratteristiche migliori di Internet, quali l interoperabilità, la ricchezza dei contenuti e la rapidità di evoluzione, e le integra con logiche proprie delle reti di telecomunicazioni quali sicurezza, qualità del servizio e l affidabilità; quindi, nei fatti, la rete a larga banda, sta diventando la nuova rete di telecomunicazioni multiservizio. Per soddisfare i requisiti dei nuovi servizi utilizzando le nuove tecnologie, Telecom Italia sta introducendo una profonda e rapida trasformazione della rete da un infrastruttura nata per il trasporto della voce compatibile con i dati, ad una infrastruttura integrata in tecnologia per voce, video, dati, videotelefonia, broadcast TV, VoD (Video on Demand) e altri servizi multimediali che emergeranno in futuro. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 39

2 A tal fine, durante lo scorso anno, si è resa necessaria l identificazione dell architettura di rete di riferimento per i servizi multimediali sulle reti a larga banda; lo studio, realizzato nell ambito di un gruppo di lavoro congiunto TILAB e Wireline Rete, ha identificato l architettura di riferimento per la fornitura di servizi multimediali di tipo comunicativo (session based) su accessi broadband, estendendola anche ai servizi di accesso ai contenuti multimediali ed informativi (content e web based). Il presente articolo tratta le architetture per i servizi multimediali session based. 2. Obiettivi e drivers La diffusione dell accesso a larga banda e l impiego delle tecnologie costituiscono fattori abilitanti per sviluppare servizi e applicazioni completamente diversi da quelli telefonici e solo parzialmente ispirati al paradigma Internet così come siamo abituati ad immaginarla oggi. Questo processo costituisce la maggiore sfida tecnologica per gli operatori tradizionali ed in particolare per Telecom Italia: si tratta di un occasione importante per Wireline Rete per riorganizzare la propria rete ed avviare l offerta di servizi radicalmente nuovi. L innovazione tecnologica e di servizio sono indissolubilmente correlate tra loro in questa fase, così come i servizi di comunicazione e l offerta di contenuti tendono, naturalmente, a completarsi reciprocamente. Il rapido sviluppo di reti e servizi ha inevitabilmente portato allo sviluppo di una moltitudine di soluzioni dedicate a singoli servizi, definite "verticali", vantaggiose in termini di rapidità di sviluppo, di focalizzazione sulle caratteristiche che si vogliono offrire e di gestibilità della singola applicazione. Le soluzioni "verticali" si dimostrano però svantaggiose quando si desideri integrare due o più servizi, in termini di maggiori costi, tempi, complessità e qualità del prodotto finale e difficilmente sostenibili a lungo termine a causa della crescente complessità di gestione ed interlavoro e delle inefficienze provocate dalla duplicazione di funzionalità simili. Al contrario, le soluzioni definite "orizzontali" condividono la maggior parte di elementi comuni e seppure richiederanno un investimento iniziale maggiore, permetteranno, con lo sviluppo di numerose applicazioni, una elevata riusabilità di soluzioni, facilità di integrazione dei servizi, riduzione di tempi e dei costi di sviluppo. Il mercato dei servizi di telecomunicazione, recentemente liberalizzato, aveva ipotizzato in passato vari scenari di evoluzione della rete verso la larga banda in tecnica ATM: la B-ISDN (Broadband - Integrated Services digital Network), alla fine degli anni 8, ne costituisce l esempio più noto. Più di recente, con l affermarsi delle soluzioni, sono emerse le reti multiservizio, in grado di offrire servizi tradizionali ed innovativi, compresi i contenuti televisivi; tali reti sono state definite anche reti full service e, soprattutto in ambiente americano, triple play (fonia, internet, TV). L architettura delle reti triple play tende a coniugare le esigenze molto diverse del mondo di Internet e del mondo della multimedialità. Infatti, mentre il paradigma di Internet tende a portare l intelligenza alla periferia della rete (nei PC e nei terminali intelligenti), lasciando a quest ultima solo le funzionalità di trasporto (realizzate con oggetti non specializzati), l evoluzione dei servizi multimediali invece, evidenzia l esigenza di introdurre in rete nodi più specializzati, migliorando così le prestazioni, la sicurezza e l efficienza della rete. Nei fatti, si sono sviluppati numerosi standard maturati sia nell ambiente delle telecomunicazioni, sia in quello dell informatica. La moltitudine di forum, enti di normativa e gruppi di interesse, insieme alla presenza di standard de facto, hanno reso l industria della larga banda complessa e frammentata. Al contrario, l industria delle reti mobili, stimolata dall eccezionale tasso di crescita delle reti di seconda generazione, ha avviato in anticipo un ampia ed organica attività di standardizzazione per la cosiddetta terza generazione, guidata soprattutto dal consorzio 3GPP (3rd Generation Partnership Project) [2], fortemente orientata all offerta di servizi multimediali. Inoltre, le tecnologie delle reti mobili e degli accessi radio, sia in UMTS (Universal Mobile Telecommunication System) sia in (Wireless Fidelity) [3] stanno evolvendo verso il mondo dei servizi a larga banda. Tutti questi fattori hanno fortemente orientato le scelte di Telecom italia nella fase di studio e definizione dell architettura di riferimento della rete innovativa a larga banda. 3. Architettura di riferimento Nell ambito del gruppo di lavoro interno a Telecom Italia sopra citato sono state analizzate e contrapposte due principali alternative per la realizzazione dei servizi multimediali sulla rete a larga banda: la piattaforma orizzontale e quella verticale. Nel primo caso si tratta di una piattaforma multiservizio programmabile che consente di sviluppare e poi fornire nuovi servizi in tempi brevi, basandosi sulla separazione dei livelli di trasporto e controllo, l adozione di interfacce/protocolli standard e la gestione dei dati su un database unico e logicamente centralizzato. Nel secondo caso ci si riferisce a una piattaforma monoservizio, che consente di sviluppare e poi fornire rapidamente un servizio specifico, anche con soluzioni, non standard e non coerenti, omogenee fra di loro in termini allocazione di funzioni e dati. Il gruppo di lavoro ha individuato nella piattaforma orizzontale la soluzione vincente al fine di favorire l integrazione dei servizi, migliorare l efficienza degli investimenti e facilitare lo sviluppo di nuove applicazioni. È stata comunque riconosciuta la necessità di far coesistere, nel transitorio, la piattaforma orizzontale con alcune piattaforme verticali dedicate a specifici servizi. 4 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

3 DE NITTO FERRERO MARINO Le nuove piattaforme per i servizi multimediali La caratteristica più importante del modello di rete orizzontale (si veda il riquadro in questa pagina) è la separazione dell architettura in livelli funzionali diversi. La figura 1 illustra i livelli identificati, e cioè: il livello di servizio si basa su di una piattaforma software che abilita la creazione e la composizione di servizi, a partire da logiche elementari già sviluppate e messe a fattor comune, e condividendo l ambiente di sviluppo e di gestione dei servizi; il livello di controllo, realizzato secondo logiche indipendenti dal servizio, permette l introduzione di nuovi servizi senza necessità di interventi su tale strato; il livello delle informazioni prevede la centralizzazione logica di tutte le informazioni di profilo degli utenti broadband (informazioni sull identità dell utente, l identità Data base profilo utente e servizi Informazioni Trasporto Clienti IMS MGCP OLO UMTS dell accesso, i servizi sottoscritti e il relativo profilo di servizio,...), che risultano così accessibili a tutte le applicazioni che le richiedono; il livello di trasporto dei flussi di segnalazione e media delle sessioni multimediali è basato sulla infrastruttura messa a fattor comune con tutti Controllo rete corporate Piattaforma SW per la creazione, composizione e gestione dei servizi Global System for Mobile Communications Multimedia Subsystem Internet Protocol Media Gateway Control Protocol Other Licenced Operators Public Switched Telephone Network Session Initiation Protocol Universal Mobile Telecommunication System Wireless Fidelity Clienti To H323/MGCP Servizio Piattaforma Service Independent per il controllo della sessione rete core rete accesso FIGURA 1 Architettura di riferimento: separazione tra i livelli. Utente UMTS R99 rete OLO UMTS rel.5 (IMS) i tipi di servizi (compresi quelli di tipo content e web based). Il livello di trasporto è completamente ed include sia le reti di accesso di varia natura, per esempio xdsl (x Digital Subscriber Line), Gigabit Ethernet e, sia le componenti di rete EDGE e CORE; il livello di utente comprende le logiche client L ARCHITETTURA DI RETE PER I SERVIZI MULTIMEDIALI La piattaforma di servizio individuata da Telecom Italia per i servizi multimediali è una piattaforma orizzontale, ossia una piattaforma multiservizio ottimizzata per lo sviluppo e la fornitura di nuovi servizi e che, rispetto alle soluzioni verticali monoservizio, ne favorisce l integrazione ed ottimizza investimenti e costi. Le principali caratteristiche che caratterizzano l architettura di rete target sono: la separazione dei livelli di servizio, di controllo, di trasporto e delle informazioni; la scelta del protocollo per il controllo di tutte le sessioni multimediali tramite un Server (Proxy, Registrar); la scelta di un AS ( Application Server) per lo sviluppo e l esecuzione servizi based mediante utilizzo di API e scripting languages basati su XML; la scelta di un Parlay Gateway, per l offerta di un accesso sicuro e controllato alle risorse di rete da parte di applicazioni di terze parti, e per lo sviluppo di quei servizi che richiedono l utilizzo di risorse di rete eterogenee o il controllo di risorse di altre reti (ad esempio della rete mobile); la centralizzazione logica dei profili di utente, di servizio e di rete in una base dati unica; il controllo della QoS end-to-end; l utilizzo del Softswitch per l interlavoro/interconnessione con le altre reti e per la fornitura su accessi broadband di servizi supplementari di tipo telefonico. L architettura di riferimento ha numerosi punti di convergenza con l architettura IMS (UMTS R5). Le analogie in termini di scelte tecnologiche e architetturali con IMS riguardano la segnalazione (scelta del protocollo ), la presenza del AS e del Parlay Gateway a livello di servizio, le funzionalità del Server e del QoS Server nel livello di controllo, oltre che la presenza di una base dati logicamente unica e centralizzata. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 41

4 DE NITTO FERRERO MARINO Le nuove piattaforme per i servizi multimediali dei servizi sviluppati sui server applicativi: i servizi multimediali possono richiedere una varietà di terminali specifici per tipi di applicazioni e di clientela. In particolare, la piattaforma deve poter offrire i servizi ai clienti residenziali e ai clienti business, che potranno così accedervi sia attraverso i terminali dedicati (telefoni, set top box), sia attraverso i terminali generici (personal computer). Dovranno poi essere abilitate anche le prestazioni di nomadicità. Sono infine previste funzionalità di interlavoro, che consentano l interoperabilità tra la piattaforma per i servizi multimediali e la rete telefonica fissa, le reti mobili e le reti a circuito o pacchetto di altri operatori. La separazione tra i livelli funzionali è particolarmente importante, in quanto costituisce un aspetto fortemente innovativo rispetto alla rete telefonica tradizionale, dove le funzionalità associate alle informazioni, alle logiche di servizio, al controllo e alla commutazione vera e propria sono essenzialmente realizzate dagli stessi nodi di rete (autocommutatori), ad eccezione di quelle allocate nella Rete Intelligente. 3.1 Elementi di rete Il livello di controllo offre funzionalità legate al trattamento della segnalazione, propria dei servizi session based. Questo livello comprende il server, il softswitch e il QoS (Quality of Service) server. Il server tramite la funzionalità di registrar gestisce la registrazione degli utenti : a seguito della ricezione di una richiesta di registrazione, proveniente da un utente, lo autentica sulla base delle informazioni di autenticazione contenute nel profilo d utente, contenuto nel database centralizzato al quale, inoltre, il server accede in scrittura per inserire i dati di localizzazione relativi a quell utente. Il server, tramite la funzionalità di proxy, effettua il controllo delle sessioni (call control) accedendo in lettura ai profili degli utenti chiamante e chiamato. Altre funzionalità del server sono: la gestione della chiamata (call handling), la documentazione delle sessioni per i servizi multimediali e la funzionalità di Service Broker in quanto, su base sessione, determina i server applicativi su cui sono sviluppate le logiche di servizio ed accede a tali server tramite interfaccia. Il server s interfaccia, su base sessione, al database () centralizzato per accedere alle informazioni utili all instradamento e ai dati relativi al profilo del cliente. L architettura di riferimento per la rete a larga banda prevede un certo numero di elementi di rete, illustrati nella figura 2, collocati, a secondo della funzione espletata, nei livelli descritti precedentemente. Gli elementi indicati non sono tutti disponibili e maturi a livello tecnologico: alcuni apparati già lo sono ma con prestazioni limitate, mentre altri sono completamente nuovi, o ancora oggetto di attività di ricerca e di standardizzazione. Il livello di servizio ospita le logiche di servizio, assicurandone un efficace esecuzione su opportuni server. Le applicazioni multimediali, eventualmente integrate con applicazioni Internet e servizi a fattor comune fra reti fisse e mobili (servizi convergenti) sono sviluppate sui server del livello applicativo tramite interfacce standard API (Application Programming Interface) di vario tipo: (Session Initiating Protocol) o XML (extensibile Markup Language), OSA/Parlay (Open Service Access), Parlay X, Parlay Web Services [4]. piattaforme innovative Service Profile User Profile Network Profile EDR AAA Informazioni Trasporto MM Message server AAA AS EDR FW HLR IMS MGCP Clienti Edge Node Controllo Media server AS WEB AS rete corporate server FW Network Interfaces QoS server rete core rete accesso Authentication, Authorization, Accounting Application Server Border GateWay Event Data Record Frame Work Global System for Mobile Communications Home Location Register Multimedia Subsystem Internet Protocol Media Gateway Control Protocol FIGURA 2 Architettura di riferimento: elementi di rete. OLO OSA QoS SCP UMTS Servizio Parlay X OSA/Parlay GW Softswitch Clienti To H323/MGCP Media GateWay rete OLO UMTS rel.5 (IMS) Utente Parlay GW Altre reti SCP HLR UMTS R99 Other Licenced Operators Open System Architecture Public Switched Telephone Network Quality of Service Service Control Point Session Initiation Protocol Universal Mobile Telecommunication System Wireless Fidelity 42 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

5 IL PROTOCOLLO (Session Initiation Protocol) Il (Session Initiation Protocol), definito in ambito IETF nella RFC 3261, è un protocollo di segnalazione che permette di offrire servizi di comunicazione multimediali sulla rete a pacchetto. Esso consente di instaurare, modificare e terminare sessioni di tipo voce, video, chat e giochi interattivi. Le caratteristiche principali del riflettono pienamente la filosofia del mondo Internet: è un protocollo semplice di tipo testuale (come HTTP ed SMTP): l intera segnalazione è composta da messaggi testuali codificati in ASCII costituiti da un header e da un body contenente tutte le informazioni necessarie; è un protocollo terminal based: il terminale d utente è un dispositivo "intelligente", cioè capace di gestire un colloquio di segnalazione per instaurare una chiamata. Questo è in contrapposizione con la visione telefonica, network based, in cui il terminale è semplice ed il controllo della chiamata è totalmente demandato alla rete. è un protocollo di tipo client server, dove per client si intende un applicazione capace di inviare richieste, mentre server è un applicazione capace di accettare, gestire e fornire risposte alle richieste ricevute dal client. Ogni transazione è originata da un elemento di rete, in grado di agire da client, ed è diretta ad un altro elemento di rete con funzioni di server. Nel modello, terminali ed elementi di rete possono comportarsi sia da client che da server, in funzione del particolare ruolo svolto. In particolare, le principali entità funzionali previste dal protocollo sono: gli User Agent: processi che risiedono sui terminali degli utenti (PC con SoftPhone, Phone e IAD ) e che a loro volta possono operare in due differenti modi: - come UAC (User Agent Client), quando generano ed inviano richieste di connessione ; - come UAS (User Agent Server), quando trattano e rispondono alle richieste di connessione ricevute; i Network Server: dispositivi di rete che svolgono sostanzialmente funzioni di risoluzione dei nomi, localizzazione dell utente ed instradamento della richiesta di connessione. Un Network Server può operare in due differenti modi: - come Proxy Server, e quindi avere un ruolo attivo nella instaurazione della chiamata. Esso riceve la richiesta da parte dell end point chiamante, esegue la risoluzione degli indirizzi e l instradamento della chiamata inoltrando la richiesta all end point finale; - come Redirect Server e, pertanto, demandare il compito dell instaurazione della sessione all end point chiamante. Esso esegue soltanto la risoluzione dei nomi e la localizzazione dell utente restituendo al chiamante un messaggio con l indirizzo da contattare per raggiungere l utente finale. Un Proxy Server può essere ulteriormente specializzato come: proxy stateful: è un elemento di rete che tiene traccia dello stato delle chiamate (sia richieste entranti che richieste uscenti); può agire sia come User Agent Client che come User Agent Server e quindi generare risposte proprie; proxy stateless: è un elemento di rete che si limita a reinstradare i messaggi nella direzione opportuna, indipendentemente dal fatto che tali messaggi siano di richiesta o di risposta, questo elemento di rete non tiene traccia dello stato delle chiamate/transazioni. Il Network Server viene tipicamente affiancato da altri due elementi architetturali il cui ruolo è fondamentale per garantire la nomadicità dell utente, considerata una delle caratteristiche peculiari del protocollo. Tali elementi sono: il Registrar Server: capace di accettare richieste di registrazione da parte degli utenti; in genere è colocato con il Network Server (Proxy o Redirect); il Location Server: un database contenente l effettiva posizione degli utenti in rete, ottenuta mediante aggiornamenti da parte degli utenti stessi; può essere fisicamente colocato con un Proxy Server o un Redirect Server. Questo database viene consultato dai server per la localizzazione degli utenti. Si noti che i metodi utilizzati per interrogare il Location Server esulano dagli scopi del. Il Location Server viene interpellato dal Network Server per la localizzazione degli utenti, analogamente a quanto avviene con il DNS su Internet. Oltre all architettura in cui l intelligenza e il controllo della chiamata sono demandati ai terminali, prevede l utilizzo di un architettura di tipo centralizzato nella quale è necessario che tutti i messaggi passino attraverso il proxy (Instradamento Routed by Proxy) e che, per il controllo delle chiamate (billing, QoS ), il Proxy funzioni in modalità stateful. In IETF recenti lavori riguardanti la privacy degli utenti, la sicurezza delle informazioni e l abilitazione di particolari servizi (ad esempio applicazioni multiparty), hanno evidenziato la necessità di utilizzare un architettura centralizzata per il controllo dei servizi. In particolare, l architettura in cui il Proxy Server gestisce il controllo di base della segnalazione e abilita la fornitura di servizi innovativi (mentre la gestione del servizio è demandata ad una logica opportuna su un Application Server Based). Rispetto ai servizi telefonici e multimediali basati su, il sofswitch svolge esclusivamente le funzionalità di interlavoro e/o interconnessione con altre reti sia a circuito che a pacchetto. In particolare svolge le funzionalità di gateway di segnalazione tra il protocollo ed i protocolli H.323/ISUP (ISDN signalling User Part) /INAP (Intelligent Network Application Part). Nel caso di interconnessione o interlavoro con reti a pacchetto, colloquia con i Border Gateway, nel caso di interlavoro e/o interconnessione con reti a circuito controlla, invece, i Media Gateway per la transcodifica -TDM tramite protocolli MGCP (Media Gateway Control Protocol) / MeGaCo (Media Gateway Control). NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 43

6 Il softwitch svolge funzionalità di SSP (Signaling Switching Point) per fornire all utenza /H.323 l accesso ai servizi di Rete Intelligente (interattivi e non) tramite protocollo ASE-RI (Application Service Entity - Rete Intelligente). Il softswitch fornisce, inoltre, i servizi telefonici ed i servizi a valore aggiunto ad apparati di accesso che utilizzano protocolli non (H.323, MGCP,...). Dal punto di vista architetturale deve essere garantita la separazione e l indipendenza funzionale, nel livello di controllo, tra la funzionalità di server che effettua il controllo delle sessioni ed il softswitch che effettua le funzionalità di interlavoro verso le altre reti. La motivazione principale di questa scelta nasce dalla considerazione che la logica di call control del softswitch, tipicamente basata su call model di tipo telefonico, non deve essere coinvolta nel trattamento delle sessioni all- (lato origine e destinazione) perché l adattamento della segnalazione al call model telefonico ridurrebbe le potenzialità del protocollo nella fornitura di servizi a valore aggiunto. La modularità e la scalabilità del server, inoltre, devono essere indipendenti da quelle del softswitch (ad es il server è dimensionato sul bacino dell utenza, mentre il softswitch sulla base del traffico di interlavoro tra l utenza e le altre reti). Inoltre, deve essere garantita l autonomia tra il ciclo di vita del software di controllo su server e quello del software di controllo sul softswitch. Per quanto riguarda il trattamento della QoS, l architettura di riferimento trae ispirazione dalle logiche, dette Policy Based Network, secondo le quali devono esistere in rete due funzionalità, chiaramente separate di PDP (Policy Decision Points) e PEP (Policy Enforcement Points). I Policy Decision Point in rete devono determinare e controllare come i PEP, costituiti ad esempio dai o gli EDGE node, espletano le funzionalità di rete. Il QoS server svolge le funzionalità di Policy Decision Point ed, in particolare, decide su base sessione le I PROTOCOLLI MGCP e MeGaCO Il protocollo MGCP (Media Gateway Control Protocol), definito da IETF nella RFC 275, è un protocollo di segnalazione progettato per il controllo remoto di (Media Gateway). Il protocollo MeGaCo (Media Gateway Control) è stato sviluppato successivamente al protocollo MGCP ed è il risultato di una attività svolta congiuntamente da IETF e ITU-T. MeGaCo è definito in IETF nella RFC 315 e in ITU-T, raccomandazione H.248 (dalla quale prende il nome), per cui i termini MeGaCo e H.248 indicano il medesimo protocollo. MeGaCo è, quindi, un evoluzione del protocollo MGCP e ne segue gli stessi principi. Inoltre in IETF i lavori su MGCP sono stati chiusi, mentre prosegue lo sviluppo di MeGaCo che, quindi, rappresenta lo standard riconosciuto a livello mondiale, anche se, ad oggi, nella pratica si riscontrano prevalentemente apparati che implementano MGCP. Entrambi i protocolli MeGaCo e MGCP si basano sul principio di separazione tra la logica di controllo della connessione e l attività di adattamento del media, all interno e verso l esterno della rete. Essi definiscono la comunicazione tra l apparato di controllo (Media Gateway Controller) e l elemento controllato (Media Gateway). In particolare tali protocolli consentono di controllare: gli (Media Gateway), ossia gli apparati che svolgono l interlavoro tra la rete a circuito e la rete ; i RGW (Residential Gateway), ossia gli apparati che, dislocati presso l utente, svolgono l interlavoro tra i terminali d utente e la rete a pacchetto; i Terminali di Utente MGCP /MeGaCo. MGCP/MeGaCo è un protocollo di tipo master/slave in cui i gateway (, RGW,) eseguono i comandi inviati dai Media Gateway Controller e i terminali sono elementi privi di intelligenza, controllati dagli stessi Media Gateway Controller. I protocolli MGCP/MeGaCo, quindi, sono protocolli di tipo "verticale" e non definiscono un meccanismo per la comunicazione tra Media Gateway Controller (protocolli di tipo "orizzontale"). Nel caso in cui siano presenti più elementi di controllo, questi devono comunicare e sincronizzarsi tra loro per l invio di comandi coerenti ai gateway sotto il loro controllo, attraverso protocolli come, H.323, BICC,... MGCP e MeGaCo sono entrambi protocolli semplici, di tipo transazionale che permettono al MGC di controllare i gateway in maniera molto granulare attraverso operazioni "atomiche". In particolare, attraverso i messaggi del protocollo, un MGC è in grado di gestire completamente i criteri telefonici, individuare le condizioni degli end point controllati, comandare l inserimento di segnali verso gli end point (come, ad esempio, il tono di invito a selezionare) e creare connessioni tra gli end point attraverso la rete dati. Questo approccio ha il vantaggio di svincolare il gateway dal modello di chiamata e quindi da qualsiasi tipo di conoscenza del servizio che viene offerto. Il modello di chiamata in MGCP è basato sui concetti di end point, che rappresentano i punti terminali della chiamata, e Connection, che rappresenta lo stream tra gli end point. Il modello di chiamata in MeGaCo è basato sui concetti di Context e Termination. Un Termination rappresenta i componenti della chiamata, siano essi end point o connessioni. Un Context rappresenta, come dice il termine stesso, il contesto della chiamata, ossia l associazione logica delle varie Termination. Questa modifica è volta a facilitare il supporto delle conferenze multimediali: l aggiunta di Termination ad un Context permette infatti una facile aggiunta di media o di partecipanti ad una conferenza. I Termination possono essere provisioned (ad esempio i link TDM) oppure ephemeral (ossia creati quando necessario, ad esempio gli stream RTP). 44 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

7 politiche da applicare in fase di Admission Control e per differenziare la QoS (accodamento e marcatura di pacchetti) relativa alle diverse sessioni. l QoS server, sulla base della conoscenza della stato di occupazione delle risorse di rete, applicano le politiche di Admission Control in funzione delle quali il server accetta, o meno, la richiesta di instaurazione di una sessione multimediale. Il QoS server interagisce col server ed il softswitch tramite interfacce API/SOAP (Simple Object Access Protocol) - XML e controlla gli attuatori (Policy Enforcement Point) del livello di trasporto tramite interfacce COPS (Common Open Policy Service)/MeGaCo. Il QoS server controlla anche la qualità relativa ai servizi non session based (content e web based); questa funzionalità è fondamentale affinché le politiche tengano conto dell effettiva occupazione delle risorse di rete. Il livello delle informazioni raccoglie tutti i dati per la gestione ed erogazione dei servizi verso i clienti finali e quindi il profilo dell utente a larga banda, i servizi sottoscritti e i relativi profili di servizio. Il centralizzato si interfaccia con i sistemi di gestione, in particolare per il provisioning di utenti e servizi, e supporta l offerta di servizi di Self Provisioning via Web ai clienti finali. Il profilo d utente è un informazione pregiata che può essere oggetto di "offerta" a terze parti quali service/application provider: qualora Telecom Italia volesse ricoprire un ruolo di trusted broker del profilo d utente (ad esempio via Parlay GW), il centralizzato sarebbe un abilitatore dell apertura delle informazioni di profilo a terzi. Il centralizzato è un logicamente unico che può essere realizzato a partire da fisicamente diversi e basati su tecnologie diverse attraverso una funzione di metadirectory. In generale per migliorare, laddove necessario, la scalabilità e le prestazioni della soluzione è possibile che le informazioni centralizzate possano essere replicate localmente alle applicazioni del livello di controllo e del livello di servizio che le utilizzano. In tal caso il centralizzato deve prevedere meccanismi di allineamento delle copie locali tramite notifica delle variazioni dei dati dinamici (ad esempio i dati relativi alla presence di rete, alle modifiche effettuate dagli utenti in self provisioning,...). Il livello di trasporto è condiviso da una moltitudine di flussi informativi, ed offre funzionalità di interlavoro e transcodifica del formato dei flussi. Questo livello comprende i Border Gateway, i Media Gateway, i Media Server, i Multimedia Message server e gli EDGE node. Il Border Gateway può essere definito come un elemento di sicurezza (Secure Peering Point) ai punti d interconnessione tra reti per la fornitura di servizi session based. Nell interconnessione tra domini distinti (reti private di clientela Enterprise o Enti pubblici, reti private, clientela residenziale, rete Telecom Italia, reti appartenenti ad altri operatori), i Border Gateway risolvono una serie di problematiche legate ai piani di indirizzamento differenti, che impediscono la trasparenza end to end per le applicazioni, alla mancanza di una relazione di fiducia tra i domini in peering (e, quindi, l esigenza di protezione da attacchi Denial Of Service e funzionalità di Network Topology Hiding), all esigenza di produrre record di documentazione ed, infine, all obbligo della garanzia del soddisfacimento di SLA (Service Level Agreement) pattuiti. Pertanto il Border Gateway svolge funzionalità di filtro per il controllo dei flussi multimediali, per esempio il controllo di flussi che utilizzino il protocollo RTP (Real Time Protocol) fungendo da media firewall dinamico e di traduzione dinamica di indirizzi e porte UDP (User Datagram Protocol) / TCP sui flussi autorizzati, NAT (Network Address Translation) /PAT (Path Address Translation) dinamico. Il Border Gateway ha funzionalità di ALG (Application Level Gateway) che interagisce con le funzionalità di NAT/PAT e media firewall dinamici per modificare il payload dei pacchetti (traducendo indirizzi e porte negli opportuni campi all interno dei messaggi di segnalazione, H.323, MGCP, ). La gestione della QoS avviene tramite le operazioni di trattamento differenziato (policing, marking, queueing, dropping, scheduling, re-marking) dei pacchetti. Il Border Gateway può generare CDR (Call Data Record), con informazioni di QoS, ai fini di tariffazione, QoS reporting e SLA reporting. Il Border Gateway può essere utilizzato in varie modalità: Enterprise to Carrier: nel caso di servizi real time offerti a clientela business, un Border Gateway potrebbe essere utilizzato per l interconnessione della rete della corporate alla rete pubblica per traffico off-net (chiamate verso la, altri operatori). Access to CORE: il Border Gateway potrebbe essere utilizzato tra la rete /ATM di raccolta del traffico real time (generato da accessi di vario tipo su rame, fibra e radio) e la rete CORE. Carrier to Carrier: interconnessione di servizi real time tra la rete di un operatore e la rete di altri operatori (punti di peering dedicati, secure peering e, in generale, diversi dai peering per servizi dati). I Media Gateway svolgono l importante funzione di conversione del flusso informativo (media) da stream voce sincroni a pacchetto (e viceversa) tramite un opportuna codifica/decodifica. Questi elementi di rete pertanto dovranno essere controllati su base chiamata (chiaramente in real time) da un controllore centralizzato. Il Media Gateway svolge l interlavoro a livello di media tra reti a pacchetto e reti a circuito per i flussi audio e video, ed è controllato dal softswitch (Media Gateway Controller) attraverso i protocolli MGCP/MeGaCo. Per supportare queste funzionalità è richiesto che il Media Gateway disponga di varie codifiche voce/video (ad esempio voce: G.711, G.729, G.723.1,...; video: H.261, H.263, H.264,...). L EDGE node è l entità posta tra le reti di accesso (xdsl, ATM, GBE) e la rete di trasporto che svolge le funzionalità di aggregazione degli NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 45

8 DE NITTO FERRERO MARINO Le nuove piattaforme per i servizi multimediali accessi e di autenticazione tramite interfaccia Radius verso il livello delle informazioni. L Edge node ha le funzionalità dei BRAS (Broadband Remote Access Server) attualmente in rete di Telecom Italia ed, inoltre, è un QoS PEP (Policy Enforcement Point) che attua session-by-session i comandi del QoS server per le funzioni di Admission Control e per la fornitura di servizi a qualità garantita. Il Multimedia Message Server è l apparato che nella fornitura dei servizi di messaggistica integrata effettua l archiviazione dei messaggi in una casella "universale", che consente di gestire in modalità integrata FAX, messaggi vocali, , SMS, MMS e videomessaggi (ed esempio nel formato standard MIME). Il Media Server è un apparato che consente la gestione degli annunci vocali su rete e, quindi, svolge le funzioni di IVR (Interactive Voice Responder) ed, inoltre, per i servizi di messaggistica integrata effettua la conversione dei media (text to speech, speech to text) e consente la multiaccessibilità alla casella a diversi tipi di terminale (PC, PDA, terminale mobile e terminale ) e attraverso diverse interfaccia (web, , call, /PLMN). I terminali sono parte integrante della rete multimediale. Lo sviluppo e la diversificazione dei servizi rende necessario ipotizzare terminali dedicati a specifiche tipologie di servizio con relativo client (STB, Access Gateway, -Phone). Questi terminali richiedono funzionalità di telegestione, telecaricamento software, gestione della QoS (priorità a livello di pacchetti e di processi software) e un repository delle configurazioni. La piattaforma deve anche poter lavorare con terminali di tipo general purpose (PC, PDA), dotati di client compatibili con le applicazioni di interesse, di tipo branded (favorendo la differenziazione rispetto ai client generici), o generico (di mercato). In tutti i casi i terminali sono dotati di un client con funzionalità di User Agent, effettuano misure e statistiche su parametri di QoS per monitoraggio da operatore, supportano i meccanismi di gestione da remoto (ad esempio MIB SNMP) e prevedono una molteplicità di codec audio (G.711, G.729A, G.723.1) e codec piattaforme innovative Service Profile User Profile Network Profile EDR AAA Informazioni Radius Trasporto MM Message server AAA API AS EDR FW GW ISUP HLR IMS LDAP Clienti Edge Node Controllo rete corporate video (H.261, H.263, H.264) in modo da massimizzare l interoperabilità con tutti i tipi di terminali. Inoltre si prevede che i terminali supportino la presence e l instant messaging (SIMPLE) e siano dotati di un client http. 3.2 Protocolli I numerosi elementi di rete identificati comunicano attraverso una moltitudine di protocolli. La figura 3 illustra i principali protocolli identificati. Pur essendo impiegati protocolli attualmente ritenuti lo stato dell arte, l architettura deve essere in grado di ospitare l introduzione di nuove funzionalità e, quindi, di nuovi protocolli. Da questo punto di vista è oggetto di studio la possibilità di impiegare protocolli indipendenti dalla semantica dei messaggi quali SOAP. Per quanto riguarda i protocolli di segnalazione la piattaforma multimediale si basa sul protocollo (si veda il riquadro a pagina 43) che è il protocollo adottato per tutte le nuove applicazioni, sia a livello di segnalazione d utente (sul terminale o sull Access Gateway è caricato un Client ), sia a livello di segnalazione di rete tra nodi adiacenti, per l instaurazione e l abbattimento delle chiamate tra AS WEB AS LDAP/SQL/... VoXML Media server server FW Network Interfaces SOAP-XML/API QoS server MeGaCo/COPS/SDP rete core rete accesso Authentication, Authorization, Accounting Application Programming Interface Application Server Border GateWay Event Data Record Frame Work Global System for Mobile Communications GateWay ISDN Signalling User Part Home Location Register Multimedia Subsystem Internet Protocol Light weight Directory Access Protocol FIGURA 3 Architettura di riferimento: protocolli. MGCP OLO OSA QoS SCP SDP SOAP SQL UMTS VoXML Servizio Parlay X OSA/Parlay GW (H.323)/ MGCP Clienti To H323/MGCP API (OSA) LDAP INAP (ASE-RI) MGCP/ MeGaCo rete OLO UMTS rel.5 (IMS) Utente Parlay GW Altre reti SCP HLR MAP Softswitch ISUP/H32/H324M /(H.323) MGCP/MeGaCo UMTS R99 Media Gateway Control Protocol Media GateWay Other Licenced Operators Open System Architecture Public Switched Telephone Network Quality of Service Service Control Point Session Description Protocol Session Initiation Protocol Simple Object Access Protocol Structured Query Language Universal Mobile Telecommunication System Voice over extensble Markup Language Wireless Fidelity 46 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

9 utenti controllati da server diversi, ed infine a livello di segnalazione di rete tra il server e gli Application Server per l accesso alle logiche di servizio. I protocolli MGCP/MeGaCo sono previsti per il controllo dei Media Gateway da parte del softswitch (si veda il riquadro a pagina 44). Nell architettura di rete prevista tramite il softswitch è possibile l interlavoro con sistemi che si basano sul protocollo H.323 (presenti presso alcune reti corporate e nella pubblica amministrazione) o eventualmente sul protocollo MGCP. Relativamente ai protocolli di accesso a non è stata espressa una scelta precisa nell ambito degli standard previsti come LDAP, http/xml, Diameter, SQL,..., in quanto tale scelta deve essere effettuata in funzione dell architettura tecnico/funzionale del centralizzato e dell esigenza, o meno, di gestire l allineamento delle copie locali dei dati al livello della piattaforma realizzativa. 4. La piattaforma multimediali e le tendenze internazionali L architettura, indicata dal gruppo di lavoro per l evoluzione delle piattaforme per i servizi multimediali di Telecom Italia, è stata anche confrontata con le tendenze in atto presso i maggiori costruttori internazionali. Si è riscontrata una sostanziale coerenza degli sviluppi in corso con l architettura qui descritta a conferma delle scelte effettuate. L architettura di riferimento è stata anche discussa e approfondita in occasione di incontri con i maggiori operatori di telecomunicazioni, che condividono sostanzialmente le linee guida evolutive espresse dall architettura di riferimento. A differenza degli operatori di rete fissa, l industria delle reti mobili da anni sta sviluppando degli standard che rendono possibili i servizi di nuova generazione, attraverso il consorzio 3GPP. L architettura, definita dal 3GPP per la rete UMTS release 5, si basa sul principio (comune a tutte le reti Next Generation) di convergenza dei servizi telefonici, tradizionalmente offerti dalle reti a commutazione di circuito, e dei servizi dati, CN GGSN ISDN PLMN PS SGSN UTRAN Nodo B Nodo B Core Network Gateway GPRS Support Node Intenet Protocol Integrated Services Digital Network Public Land Mobile Network Packet Switched Public Switched Telephone Network Serving GPRS Supporting Node UMTS Terrestrial Radio Access Network offerti dalle reti a commutazione di pacchetto, su un unica infrastruttura di rete basata su protocollo e capace di offrire oltre ai servizi voce e dati anche i servizi multimediali (ad esempio la videocomunicazione, il videostreaming,...). A partire dalla release 5, infatti, scompare la separazione, presente nella release 99, tra il dominio a commutazione di circuito ed il dominio a commutazione di pacchetto. L architettura UMTS release 5 prevede, a livello di CORE Network, la presenza di un unico dominio, che rappresenta l infrastruttura (accesso e trasporto) su cui poggia la rete per il supporto dei servizi telefonici e multimediali, denominata IMS ( Multimedia Subsystem) e basata su protocollo (riquadro a pagina 49 e 5). L architettura di alto livello della rete UMTS release 5 è descritta nella figura 4. L architettura definita per la piattaforma multimediale è fortemente ispirata allo standard IMS del 3GPP, a meno della gestione della mobilità e del roaming, come evidenzia la figura 5. La principale evidenza è che entrambe le architetture si basano sul protocollo, e prevedono gli stessi protocolli per il controllo per le risorse (MeGaCo) e per il controllo della QoS (COPS). La figura 5 mostra le similitudini che esistono tra l architettura 3GPP IMS e l architettura di riferimento per la rete fissa. Nello strato di controllo della rete, a parte la differenza fra Proxy, Interrogating e Serving CSCF a supporto della mobilità, si può affermare che c è un equivalenza funzionale tra S-CSCF e server (ad esempio il controllo delle sessioni, la funzione di Service Broker verso il livello di servizio tramite interfaccia,...). Sempre nello strato di controllo, il QoS server svolge funzionalità analoghe al PDF (Policy Decision Function) anche se Voice Over / Multimedia Services UTRAN Iu SGSN PS FIGURA 4 Architettura di alto livello della rete UMTS rel. 5. Multimedia Subsystem PS - CN Telephony Services Voice Oer / Multimedia Services GGSN Internet Services ISDN PLMN Networks l interfaccia verso il P-CSCF è in fase di standardizzazione nella release 6 3GPP, ed, infine, la coppia MGCF e T-SGW è funzionalmente equivalente al softswitch. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 47

10 Informazioni Trasporto UTRAN AS BGCF CAP COPS CSCF CSE GGSN GW HSS IM-SSF MeGaCo MGCF Diameter HSS SLF Diameter AS Controllo Node B RNC Node B ISC logic AS CAP MSC server QoS server PS domain Per quanto riguardale le funzioni d interlavoro, in entrambe le architetture è prevista la funzione di. Nello strato delle informazioni, il piattaforme innovative è logicamente unico e centralizzato come l HSS (Home Subcriber Server) ed esiste una buona relazione fra il contenuto informativo di HSS e quello memorizzato nei piattaforme innovative. Lo strato servizi mostra la più alta compatibilità a livello architetturale. In particolare le soluzioni di AS (Application Server) sono utilizzabili su entrambe le architetture con buona equivalenza funzionale (a meno di piccole differenze nella gestione della mobilità, ad sempio le informazioni sulla micro cella) ed anche le soluzioni architetturali OSA/Parlay sono equivalenti. La stretta relazione tra le piattaforme multimediali per le reti a larga banda e i concetti di IMS 3GPP hanno recentemente portato alla definizione del concetto di "Fixed IMS" in ambito ETSI TISPAN 5. Realizzazione dei servizi multimediali CSE (gsmscf) CAP IM-SSF PS SGSN CSCF PDF Application Server Breakout Gateway Control Function CAMEL Application Protocol Common Open Policy Service Call Session Control Function CAMEL Service Environment Gateway GPRS Supporting Node Global System for Mobile Communications GateWay Home Subscriber Service Multimedia - Service Switching Centre Media Gateway Control Media Gateway Control Function Media Gateway COPS MRF MSC OSA PDF PS RNC SGSN SLF T-SGW UMTS UTRAN GGSN FIGURA 5 Relazione tra l architettura di riferimento e UMTS rel. 5. BGCF Softswitch MGCF MRF Servizio OSA Application OSA SCS OSA Parlay GW T-SGW MeGaCo Network Utente UMTS R99 Multimedia Resource Function Open System Architecture Policy Decision Function Policy Decision Function Packet Switched Public Switched Telephone Network Radio Network Controller Serving GPRS Supporting Node Session Initiation Protocol Subscriptor Locator Function Transport-Signalling GateWay Universal Mobile Telecommunication System UMTS Terrestrial Radio Access Network Wireless Fidelity Nel prossimo futuro si prevede una crescita considerevole della domanda di nuovi servizi con elevate caratteristiche di multimedialità, di nomadicità e personalizzazione. Pertanto, sarà necessario ampliare sempre di più la diffusione della larga banda e l offerta di servizi a valore aggiunto che integrino le caratteristiche tipiche dei servizi di telefonia del mondo mobile con le potenzialità della larga banda [6]. A tal fine, la piattaforma orizzontale di rete descritta nei precedenti paragrafi, facilita l introduzione di servizi multimediali personalizzabili su base cliente ed accessibili da reti eterogenee a banda stretta e banda larga, sia fisse che mobili. Su questa piattaforma di rete verranno realizzati servizi multimediali session based per la clientela residenziale, SOHO, Business ed Executive. In questo paragrafo vengono in particolare descritti i seguenti servizi che utilizzano accessi a larga banda: APT (Advanced Personal Telephony) per la clientela residenziale e SOHO che comprende un set di servizi di telefonia e videotelefonia su ; servizi di videocomunicazione per la clientela residenziale, che comprendono la videochiamata tramite PC (Telefono di Alice) o tramite TV con l ausilio di un apparato esterno (Next Box); Centrex per clientela SOHO, Business ed Executive che consiste nel fornire i servizi tipici di un centralino telefonico utilizzando la rete e virtualizzando in rete gli apparati del centralino tradizionale non più necessari. 5.1 I servizi APT Con il termine di APT (Advanced Personal Telephony) si intende un insieme di servizi session based di tipo voce e videotelefonici su rete broadband ADSL. Questi servizi consentono di attivare dei numeri telefonici aggiuntivi alla linea telefonica di casa e per ognuno di questi avere un terminale cordless personale. È possibile, cioè, l assegnazione di un numero personale ad un terminale cordless per l accesso ai servizi telefonici, l invio di SMS, EMS, MMS e la videocomunicazione. La tecnologia utilizzata per il cordless in ambiente domestico sarà, in una prima fase, la tecnologia DECT, per i servizi telefonici ed SMS/EMS/MMS, ed, in una seconda fase, la tecnologia per estendere l offerta anche ai servizi di videocomunicazione, sia in ambiente privato che pubblico. 48 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

11 L ARCHITETTURA IMS ( Multimedia Subsystem) 3GPP Il 3GPP è un accordo di collaborazione (partnership) nato nel 1998 ed è costituito dai principali organi di standardizzazione nell ambito delle telecomunicazioni ARIB, CCSA, ETSI, ATIS, TTA e TTC. Il 3GPP ha l obiettivo di definire e produrre specifiche tecniche e report, applicabili globalmente per ciò che concerne la terza generazione di sistemi mobili, con particolare riferimento all EDGE e all UMTS. Nell ambito del 3GPP, è stata definita un architettura di rete evoluta basata su tecnologia chiamata IMS ( Multimedia Subsystem) da utilizzare come modello delle future reti EDGE e UMTS. Gli elementi funzionali (figura A) che compongono la rete IMS sono i seguenti: HSS (Home Subscriber Server): nelle reti mobili di terza generazione, così come nelle reti, è necessaria la centralizzazione dei dati d utente. L HSS rappresenta l evoluzione dell HLR (Home Location Register) e contiene i profili di tutti gli utenti della rete Home. In particolare le informazioni di profilo contengono i dati di registrazione, l informazione di roaming, i servizi sottoscritti e le informazioni di servizio relative quali, ad esempio, le liste dei contatti per i servizi di Instant Messaging, oppure le personalizzazioni della casella vocale. CSCF (Call Session Control Function): effettua il controllo e l instradamento delle sessioni multimediali mediante l elaborazione dei messaggi. In IMS il CSCF può svolgere tre differenti ruoli: - S-CSCF (Serving-CSCF): è l elemento che effettua il call control delle sessioni multimediali; supporta le funzionalità di Proxy e Registrar e può appartenere soltanto alla rete Home. Nell architettura IMS l S-CSCF svolge anche il ruolo di Service Broker tra le varie piattaforme di servizio: seleziona l Application Server opportuno sulla base di particolari criteri (Filter Criteria) definiti nella Trigger List associata al profilo di ogni utente contenuto in HSS; - P-CSCF (Proxy-CSCF): svolge principalmente il ruolo di outbound proxy per i messaggi di segnalazione generati dal terminale. Il P-CSCF può appartenere alla rete UMTS Visited o alla rete Home a seconda che il terminale mobile sia o meno in roaming. Il P-CSCF svolge inoltre il ruolo di QoS Policy Enforcement Point nella rete di appartenenza e fornisce direttamente l accesso ai servizi di emergenza senza coinvolgere l S-CSCF di pertinenza dell utente chiamante. - I-CSCF (Interrogating-CSCF): svolge principalmente il ruolo di load balancer tra i vari S-CSCF poiché mediante query al centralizzato (HSS) determina l S-CSCF di riferimento per il trattamento di una determinata GGSN HSS I-CSCF IMS MGCF P-CSCF S-CSCF SGSN T-SGW P-CSCF IMS SGSN I-CSCF MGCF segnalazione dati GGSN Internet Gateway GPRS Supporting Node Home Subscriber Service I- Call Session Control Function Multimedia Subsystem Media Gateway Control Function Media GateWay P- Call Session Control Function Public Switched telephone Network S- Call Session Control Function Serving GPRS Supporting Node Transport-Signalling GateWay FIGURA A Elementi funzionali di IMS. sessione. L I-CSCF può appartenere soltanto alla rete Home e, in caso di utente in roaming, rappresenta il punto di gateway per la segnalazione tra la rete Home e la rete Visited. L I-CSCF come tale permette di rendere trasparente agli operatori interconnessi la topologia della rete Home. La distinzione tra P/I/S- CSCF nasce dall esigenza di gestire la mobilità degli utenti, in un contesto multidominio e multioperatore. In particolare, quest architettura fornisce intrinsecamente la possibilità per l utente di accedere ai propri servizi (quelli forniti dalla rete Home) anche in caso di roaming. In tal modo le reti 3GPP supportano nativamente il Service Roaming superando il limite delle reti che possono fornire questa prestazione soltanto ricorrendo a piattaforme di servizio tipo CAMEL (Customized Applications for Mobile Network Enhanched Logic). Interworking Functions: le funzionalità di interconnessione con le S-CSCF HSS T-SGW NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 49

12 Sh HSS API CAP HSS IM-SSF ISC MAP OSA SCS S-CSCF Application Server ISC Sh MAP Cx S-CSCF IM-SSF ISC CAP ISC CAMEL Service Environment Application Programming Interface CAMEL Application Protocol Home Subscriber Service Multimedia - Service Switching Function IMS Service Control Mobile Application Protocol Open System Architecture Service Capability Server S - Call Session Control Function Session Initiation Protocol FIGURA B Architettura di servizio IMS. reti legacy /PLMN sono svolte dai seguenti elementi: - MGCF (Media Gateway Control Function): effettua l interlavoro -ISUP e, sulla base dei messaggi di segnalazione scambiati, comanda in MeGaCo/H.248 i Media Gateway; - (Media Gateway): effettua l interlavoro a livello di media - TDM e le relative transcodifiche; - T-SGW (Transport Signalling Gateway): l MGCF è dotato di sole interfacce pertanto i messaggi ISUP, ricevuti e generati a seguito dell interlavoro con, sono trasportati su. L interconnessione in segnalazione con le reti legacy richiede la funzionalità aggiuntiva di Signalling Gateway per la conversione tra il protocollo e i livelli MTP (Message Transfer Protocol) della pila SS7. Naturalmente questa funzionalità negli apparati commerciali può essere integrata con quella di MGCF. IMS definisce inoltre un architettura di servizio orizzontale e distribuita, in cui varie tipologie di piattaforme multiservizio concorrono alla fornitura di un ampia gamma di servizi (figura B). In particolare IMS prevede tre differenti tipologie di piattaforme di servizio: Application Server per la fornitura di servizi multimediali principalmente di tipo session-based implementati mediante Servlet, API, Script CPL; Legacy IN Server: come nella release 99 è prevista la presenza del CSE (CAMEL Service Environment) per la fornitura dei servizi di rete intelligente già offerti sulle reti legacy; Application Server OSA per la fornitura di servizi che richiedono la cooperazione di risorse eterogenee e per consentire l accesso sicuro alla rete UMTS di servizi sviluppati da terze parti. Come precedentemente accennato, l S-CSCF svolge il ruolo fondamentale di Service Broker poiché seleziona l Application Server opportuno per l esecuzione di un determinato servizio e media tutte le interazioni tra i vari AS. L S-CSCF interagisce con le piattaforme di servizio mediante interfaccia ISC (IMS Service Control) basata su protocollo. L HSS viene interrogato dai CSCF tramite interfaccia Cx e dagli Application Server tramite interfaccia Sh. Le interfacce Cx ed Sh si basano su protocollo Diameter e sono le uniche interfacce (fatta eccezione per quelle verso le reti legacy) non basate su protocollo all interno del dominio IMS. In IMS release 6, il 3GPP ha esteso l impiego del protocollo per il supporto dei servizi di Presence e di messaggistica in accordo con quanto previsto nell ambito del WG IETF SIMPLE ( Instant Messaging and Presence Leveraging Extension). In particolare, l architettura per il supporto della Presence prevede l introduzione di un Presence Server tra i Application Server. Tale Presence Server che risiede nella rete Home gestisce le informazioni relative alla presenza ed allo stato delle entità che pubblicano tali informazioni (Presence entity), le aggrega e le rende disponibili alle applicazioni interessate (Watcher). Presence entity e Watcher possono appartenere sia alla rete Home che alla rete Visited. Inoltre, nell architettura 3GPP release 6, è previsto che i servizi di messagistica all interno del dominio IMS siano completamente gestiti ed eseguiti dai Messaging Service Center based del livello di servizio. In questa architettura i centri servizi dedicati alla messaggistica nelle reti legacy (SMS, EMS, MMS) vengono coinvolti soltanto per la consegna dei messaggi destinati alle reti /PLMN. OSA Service Capability Server (SCS) OSA API OSA Service Application Server Il servizio richiede come pre-requisito l attivazione dell accesso a larga banda Alice ADSL e consente di attivare fino a 5 nuovi numeri telefonici per ciascun accesso. Il servizio è rivolto essenzialmente alla clientela residenziale alto consumante, come le famiglie numerose (genitori e figli) o la clientela SOHO, come piccoli uffici. Il terminale cordless è di tipo innovativo e molto simile ai terminali mobili (servizi selezionabili da un menù a tendina o tasti funzionali, personalizzazione del background, suonerie, ). 5 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

13 Di seguito si riporta lo schema di rete nella casa del cliente e le caratteristiche dei terminali e dei Residential Gateway sia nel caso DECT che nel caso ; successivamente si descrive l architettura di rete, con gli apparati e le piattaforme utilizzate, e lo scenario di chiamata tra clienti sottoscrittori del servizio APT. Nella figura 6 è riportato lo schema dell impianto domestico nel caso in cui si utilizzi il terminale DECT. L impianto domestico prevede l attestazione alla RTG della linea telefonica principale e l utilizzo di un apparato definito Access Gateway DECT che consiste di un modem/router ADSL che integra la basetta per la gestione dei terminali DECT e realizza le funzionalità di IAD (Integrated Access Device) per l interlavoro tra la segnalazione DECT lato terminale e la segnalazione lato rete. Nella figura 7 si riporta lo schema dell impianto domestico con tecnologia. L impianto domestico prevede l attestazione alla RTG della linea telefonica principale e l utilizzo di un apparato definito Access Gateway che consiste di un modem/router ADSL che integra la basetta per la ricezione dei segnali radio provenienti dai terminali. A differenza del terminale DECT, che necessita di uno IAD per la conversione della sessione di comunicazione in SGU ADSL ATM CPE DECT DSLAM SDH SGU SL USB ATM/SDH/ Soft Switch DSLAM SL Rete Telecom Italia ADSL+ Splitter CPE Soft Switch ATM/SDH/ SGU ADSL ATM DECT DSLAM IAD SDH SGU SL USB DSLAM SL, il terminale contiene al suo interno il client e quindi non necessita di conversioni sul CPE. Nella figura 8 viene descritta l architettura di rete di riferimento, gli apparati utilizzati e due scenari di chiamata base: uno tra un cliente con terminale DECT ed un cliente con terminale Wi Fi per Rete Telecom Italia ADSL+ Splitter IAD DECT ADSL Impianto domestico ADSL+ DECT Asymmetric Digital Subscriber Line Asynchronous Transfer Mode Digital Enanched Cordless Telecommunications Digital Subscriber Line Access Multiplexer Integrated Access Device Internet Protocol Plain Old Telephone Service Synchronous Digital Hierarchy Stadio di Gruppo Urbano Stadio di Linea Universal Serial Bus Filter ADSL+ Eth/USB FIGURA 6 Sezione APT: schema dell impianto domestico nel caso di utilizzo di terminali DECT. ADSL Impianto domestico ADSL+ Asymmetric Digital Subscriber Line Asynchronous Transfer Mode Customer Premise Equipment Digital Enanched Cordless Telecommunications Digital Subscriber Line Access Multiplexer Internet Protocol Plain Old Telephone Service Synchronous Digital Hierarchy Stadio di Gruppo Urbano Stadio di Linea Universal Serial Bus Wireless Fidelity Filter ADSL+ Eth/USB FIGURA 7 Sezione APT: schema dell impianto domestico nel caso di utilizzo di terminali. Filter descrivere gli apparati di rete interessati, l altro tra un cliente con terminale DECT e uno con terminale RTG. Analogamente a quanto accade nelle reti, nella rete è necessaria una fase di registrazione e autenticazione dei terminali Filter o degli IAD DECT. Tale fase avviene all accensione del terminale prevedendo un meccanismo di aggiornamento periodico (refresh) che è indispensabile per rendere il terminale raggiungibile dalla rete. Il cliente APT, da uno dei suoi telefoni aggiuntivi, digita un numero telefonico di un altro cliente APT. La chiamata, generata con il protocollo DECT, viene convertita in nell Access Gateway DECT (IAD) che apre una sessione con il Proxy server integrato nell apparato fornito da Italtel denominato (Italtel Multi Service Solution) che, NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 51

14 DE NITTO FERRERO MARINO Le nuove piattaforme per i servizi multimediali utenti BB CPE Application Server APT, VDC Rete di Accesso Rete di Trasporto Application Server Centrex BBN V Service Platform RTG IAD DECT BBN (Back Bone Nazionale) [7]. Il nodo BBN a sua volta comanda in MGCP il per la conversione a circuito del flusso di chiamata. La conversione da pacchetto a circuito avviene nel punto della rete più vicino alla centrale di destinazione, SGU (Stadio di Gruppo Urbano), in modo da rendere massimo il trasporto del flusso di chiamata su rete. 5.2 Servizi di videocomunicazione APT BB BBN CPE DECT IAD RTG VDC Advanced Personal Telephony BroadBand BackBone Nazionale Customer Premise Equipment Data Base Digital Enanched Cordless Telecommunications Integrated Access Device Italtel Multi Service Solution Internet Protocol Media GateWay Point of Presence Rete Telefonica Generale Session Initiation Protocol Videocomunicazione Wireless Fidelity FIGURA 8 Scenario di chiamata base tra un cliente DECT e un cliente. da un punto di vista funzionale, racchiude le funzionalità di Softswitch e di Proxy server. Alla ricezione della richiesta il server interroga il Database per clienti a larga banda per analizzare i profili degli utenti, autenticarli e individuare l indirizzo del destinatario. La fase di instaurazione della sessione si completa con l instradamento della segnalazione verso il terminale e con l attivazione del flusso audio. Nel caso in cui gli utenti chiamanti e/o chiamati abbiano attivato dei servizi aggiuntivi alla chiamata base, lo scenario si modifica con il Proxy server che, dopo l interrogazione al Database, non instraderà la segnalazione al destinatario, ma all Application Server, dove risiede la logica dei servizi attivi per quegli utenti. L Application Server esegue la logica di servizio e invia la segnalazione al server che la instrada verso il destinatario. Infine, in caso di chiamata da un cliente Alice Voice ad un cliente delle rete telefonica, lo scenario si modifica con il server che, alla ricezione della richiesta di instaurazione della sessione, interroga il database e stabilisce che si tratta di una chiamata verso la rete telefonica. Il server instrada la chiamata verso il Softswitch che effettua l interlavoro tra il protocollo e la segnalazione a circuito verso il nodo di transito della rete telefonica nazionale I servizi di videocomunicazione possono essere realizzati sia tramite il PC (Telefono di Alice) che tramite il televisore con l ausilio di un apparato esterno (Next Box) Il telefono di Alice Il servizio Telefono di Alice (TdA) è già disponibile alla clientela Alice da circa un anno e, tramite l utilizzo di una piattaforma di servizio client-server con protocolli di comunicazione proprietari, consente ai clienti di Alice di videocomunicare in modalità punto-punto, tramite un PC dotato di una webcam e di un microfono; la comunicazione è gratuita nell ambito della comunità di Alice. Il servizio di videotelefonia non ha garanzia di qualità ed è stato realizzato in modalità overlay rispetto al servizo telefonico tradizionale mediante una numerazione associata al numero telefonico di casa. Sono consentite chiamate Vo solo verso il 187 utilizzando il protocollo e un Application Server contenente le logiche del servizio. Al momento, il servizio utilizza un architettura proprietaria ma, a breve, verrà migrato sulla piattaforma orizzontale di rete per i servizi multimediali, descritta in precedenza, che lo renderà interoperabile con APT La videotelefonia dal televisore (Next Box) Il servizio di videotelefonia da TV, in sperimentazione già da alcuni mesi, consente di videocomunicare tramite il televisore, in modalità punto-punto, su accessi ADSL mediante l impiego di un STB, realizzato dalla Pirelli, chiamato Next Box ed equipaggito con codec video H.263, H.264. A differenza del servizio TdA, l implemetazione della videotelefonia sul televisore prevede il controllo di qualità tramite le funzionalità implementate negli apparati della rete di accesso a larga banda. Per descrivere 52 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

15 DE NITTO FERRERO MARINO Le nuove piattaforme per i servizi multimediali gli apparati di rete interessati, in figura 9 si riportano l architettura di rete di riferimento, gli apparati utilizzati ed uno scenario di chiamata base tra un cliente TdA, un cliente Next Box. Le modalità di comunicazione sono analoghe a quelle illustrate per APT. utenti BB Application Server APT, VDC Rete di Trasporto Application Server Centrex Service Platform 5.3 Centrex Il servizio Centrex è una soluzione orientata tipicamente alle aziende con lo scopo di sostituire i servizi tipici di un centralino telefonico attraverso l utilizzo della rete ed, in particolare, delle tecnologie Vo. Gli elementi essenziali del servizio sono l accesso a banda larga e i telefoni. In ciascuna sede vengono installati un numero di telefoni, ciascuno corrispondente ad un derivato telefonico dell Centrex. Su tali derivati possono essere applicati, nell ambito di una singola sede, una serie di prestazioni analoghe a quelle tipiche di un centralino telefonico. La logica dei servizi di centralino viene realizzata tramite l interazione tra i telefoni ed i sistemi centralizzati in rete (Softswitch, server, Application Server). Pertanto, tutto l equipaggiamento in sede cliente, il call controll e le logiche di servizio sono gestite dal Service Provider. Il servizio Centrex ha l obiettivo di liberare il cliente dalla necessità di acquistare i centralini e di doverli gestire e, al tempo stesso, di fornire un servizio equivalente gestito in outsourcing da Telecom Italia. Inoltre con Centrex la locazione geografica delle sedi del cliente non è un fattore vincolante per la realizzazione di un unico centralino. Più uffici, più sedi di cliente possono essere combinate in un unico Centrex. Il servizio di Centrex, sviluppato sulla piattaforma orizzontale di Telecom Italia, utilizza il protocollo e TdA APT BB TdA VDC Rete di Accesso Advanced Personal Telephony BroadBand Data Base Italtel Multi Service Solution Intenet Protocol Point of Presence Session Initiation Protocol Telefono di Alice Videocomunicazione FIGURA 9 Scenario di chiamata base per clienti DECT e clienti. APT BB BBN CPE IAD utenti BB Phone CPE Rete di Accesso TV+Next Box richiede gli elementi di rete descritti nella figura 1, dove sono riportate l architettura di rete, lo scenario di introduzione del servizio e gli apparati di rete, Application Server APT, VDC Rete di Accesso centrex Line#2 Advanced Personal Telephony BroadBand BackBone Nazionale Customer Premise Equipment Data Base Integrated Access Device Italtel Multi Service Solution Intenet Protocol Media GateWay OPB Rete di Trasporto NB OPB RI RPV RTG PBX VDC Rete di Accesso IAD NarrowBand Application Server Centrex V Centrex Line#1 Optical Packet Backbone Rete Intelligente Rete Privata Virtuale Rete Telefonica Generale Point of Presence Private Box Exchange Videocomunicazione FIGURA 1 Architettura di rete e lo scenario di chiamata del servizio Centrex. Service Platform RI BBN PBX RPV (NB access) RTG NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 53

16 scelti per la realizzazione, che consistono in: server, per il call Control della chiamata; Application Server, per l espletamento del servizio Centrex; Softswitch, per garantire l interworking con le altri reti (,, ); Apparati d utente CPE o IAD (Integrated Access Device) compatibili con il protocollo, con le modalità di espletamento del servizio e con gli apparati esistenti presso la sede del cliente (legacy). Il servizio di Centrex è un esempio di servizio convergente, accessibile cioè da reti eterogenee a banda larga e a banda stretta; infatti permette al cliente di mettere a fattor comune, in un medesimo servizio, soluzioni esistenti per la connettività dati e per il servizio di telefonia sia all interno dell impresa che sul collegamento di accesso alla rete pubblica. Un cliente, o un azienda con una o più sedi, si dota del servizio Centrex per gestire il suo traffico telefonico interno a ciascuna sede, oppure tra due sedi distinte o verso il mondo telefonico tradizionale. Se il cliente ha più di una sede, è previsto il servizio di una VPN (Rete Privata Virtuale) telefonica, in cui tra le sedi di uno stesso cliente viene definito un PNP (Piano di Numerazione Privato); sono anche possibili situazioni miste in cui alcune sedi sono dotate di accesso mentre altre continuano ad utilizzare il servizio telefonico tradizionale. Se una sede ha già un accesso dati, esso può essere già sufficiente in termini di banda e di QoS per supportare anche la voce, oppure, in caso contrario, si renderà necessario un upgrade del collegamento a banda larga. Il servizio Centrex, oltre alle funzioni classiche di centralino, permette di realizzare una modalità unica di accesso, di controllo e di fruizione dei servizi definita CTI (Computer Telephony Integration) in cui le funzioni del telefono, messe a disposizione dall Centrex, possono essere controllate dal PC dell utente e dove le informazioni del telefono (per esempio, l identificativo del chiamante) possono essere integrate con altre applicazioni del software. Altro esempio di convergenza di servizi realizzato tramite le funzioni abilitanti di Centrex è l End User Control tramite il quale il cliente, via interfacce Web ed in modo simile alle altre applicazioni Internet, può configurare e gestire i propri servizi Centrex (Self care e Self provisioning). 6. Conclusioni In questo articolo è stata illustrata la nuova piattaforma di rete di Telecom Italia che risponde alla domanda dei nuovi servizi su accessi a larga banda che includono la multimedialità, la nomadicità e la personalizzazione su base cliente. Tale piattaforma di rete è in linea con il concetto di NGN (Next Generation Network), cioè di una rete unica capace di trattare le comunicazioni dati, voce e video (soluzioni triple play) con una infrastruttura di trasporto orientata ai dati ed uno strato di controllo flessibile che gestisca sia comunicazioni vocali che dati, rispettando così una equivalenza con la in termini di prestazioni di servizio e di qualità. Con questa piattaforma Telecom Italia si pone all avanguardia nella realizzazione di soluzioni tecnologiche innovative di tipo NGN convergenti con le soluzioni IMS del mondo mobile. Su questa piattaforma si potranno sviluppare e fornire nuovi servizi in tempi brevi, in accordo agli obiettivi assegnati alla Rete di ampliamento della penetrazione e dell offerta nel mercato dei servizi multimediali a larga banda, a cominciare dai servizi APT e di videocomunicazione per la clientela residenziale e dai servizi Centrex per la clientela SOHO e business. ABBREVIAZIONI 3GPP ADSL API APT AS ASE ATM BGCF BRAS CAMEL CAP CCBS CLI CDR COPS CPE CPL CSE CS-CN CSCF CSU DARI DCCC DECT DNS DSLAM EDR EMS F-MMS-C GGSN HLR HSS 3rd Generation Partnership Project Asymmetric Digital Subscriber Line Application Programming Interface Advanced Personal Telephony Application Server Application Service Element Asynchronous Transfer Mode Breakout Gateway Control Function Border GateWay Broadband Remote Access Server Customized Applications for Mobile Network Enhanced Logic CAMEL Application Protocol Call Completion on Busy Subscriber Calling Line Identity Call Detail Record Common Open Policy Service Customer Premise Equipment Call Processing Language CAMEL Service Environment Circuit Switched-Core Network Call Session Contro Function Centro Servizi Unico Documentazione Addebiti Rete Intelligente Data Base Documentazione Chiamate a Commutazione di Circuito Digital Enanched Cordless Telecommunications Domain Name Server/Service Digital Subscriber Line Access Multiplexer Event Data Record Enhanced Messaging Service Fixed Multimedia Messaging Service Center Gateway GPRS Supporting Node Global System for Mobile Communications Home Location Register Home Subscriber Service 54 NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1 - Giugno 24

17 IAD IETF IMS IN ISC ISDN ISUP JMS LDAP MAP MeGaCo MGCF MGCP NGN MMS MRF MSC OPB OSA PBX PDF PIN PLMN PS-CN RNC RGW RI RPV RTG SCP SCS SDH SGSN SGU SIMPLE SLF SMC SMPP SMS SOAP SSP TDM T-SGW UD U UMTS UTRAN USB Integrated Access Device Internet Engineering Task Force Multimedia Subsystem Italtel Multi Service Solution Intelligent Network IMS Service Control Integrated Service Digital Network ISDN Signalling User Part JAVA Messaging Service Light weight Directory Access Protocol Mobile Application Protocol Media Gateway Control Media Gateway Control Function Media Gateway Control Protocol Media GateWay Next Generation Network Multimedia Messaging Service Multimedia Resource Function Mobile service Switching Centre Optical Packet Backbone Open System Architecture Private Box Exchange Policy Decision Function Packet IN Public Land Mobile Network Plain Old Telephone Service Packet Switched - Core Network Public Switched Telephone Network Radio Network Controller Residential GateWay Rete Intelligente Rete Privata Virtuale Rete Telefonica Generale Service Control Point Service Capability Server Synchronous Digital Hierarchy Serving GPRS Supporting Node Stadio di Gruppo Urbano Instant Messaging and Presence Leverage Extension Session Initiation Protocol Subscriptor Locator Function Service Management Center Short Message Peer-to-Peer (protocol) Short Message Service Single Object Access Protocol Service Switching Point Time Division Multiplexing Transport-Signalling GateWay Unified Directory Universal Data Base Universal Mobile Telecommunication System UMTS Terrestrial Radio Access Network Universal Serial Bus VAS VLR WAP WG XML BIBLIOGRAFIA Value Added Service Visited Location Register Wireless Application Protocol Working Group Wireless Fidelity extensible Markup Language [1] Stein T.: The Net s Good Fortunes Wired. Anno 12, n. 3, marzo 24, pp.57. [2] Informazioni su 3GPP Articolo [4] Di Caprio G., Marino S., Minerva R., Moiso C.; Network Intelligence: una, nessuna, centomila. Notiziario tecnico Telecom Italia. Anno 12, n. 1, dicembre 23, pp [5] Ferro D., Montesi S., Provenzale F., Scalambro P.: La Rete Intelligente di Telecom Italia. Notiziario tecnico Telecom Italia. Anno 12, n. 1, dicembre 23, pp [6] Aricoli di Ruggiero R. e Pileri S. in questo numero del Notiziario Tecnico. [7] La piattaforma di BackBone per i servizi telefonici di Telecom Italia, in questo numero del Notiziario Tecnico. Grazia De Nitto si è laureata con lode in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino nel 1995 e, dallo stesso anno, opera in TILAB (già CSELT). Si è occupata di qualificazione funzionale dei sistemi di commutazione e, dal 1999, di tecnologie, protocolli e architetture per l evoluzione dei sistemi di commutazione verso le reti Next Generation, nell ambito di progetti di Wireline. Nel 21 ha seguito, come responsabile di progetto, le attività sul BBN Voce Dati. Dal 23 si occupa dell architettura della piattaforma per la fornitura di servizi multimediali a valore aggiunto su accessi BB. Attualmente è responsabile del progetto Evoluzione dell architetture di rete Wireline: Controllo e Servizi". Umberto Ferrero si è laureato in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino. In TILAB (già CSELT) dal 1991, dove si è occupato inizialmente di reti di accesso a larga banda, partecipando a numerosi progetti di ricerca internazionali. Da alcuni anni si occupa di pianificazione di rete, di valutazioni economiche e di architetture come responsabile di progetti per società del Gruppo. Attualmente è responsabile dei Progetti TILab di innovazione della rete fissa per le tematiche di architettura, pianificazione, controllo e servizi. Stefano Marino si è laureato con lode in Ingegneria Elettronica nel Dopo un Master in TLC presso ISSPT e una esperienza lavorativa in Ericsson è stato assunto in (oggi Telecom Italia) nel 1994 nella linea dei sistemi di gestione della Rete come responsabile del sistema CEM (sistema di supervisione delle centrali) con il compito di curarne la definizione delle specifiche funzionali e il coordinamento del gruppo di collaudo presso il test plant e in esercizio. Dal gennaio 2 svolge l attività di technical manager del progetto RESEAU, sperimentazione in campo di rete e servizi Internet di nuova generazione e opera nella funzione Pianificazione di Architetture della Rete, per definire l innovazione delle architetture di rete. NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA Anno 13 n. 1- Giugno 24 55

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