BIOSICUREZZA NELL ALLEVAMENTO DEI BOVINI ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE LORO MALATTIE
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1 BIOSICUREZZA NELL ALLEVAMENTO DEI BOVINI ATTRAVERSO LO STUDIO DELLE LORO MALATTIE Castelnuovo Rangone (MO) ABORTI INFETTIVI NELL ALLEVAMENTO BOVINO: MISURE DI BIOSICUREZZA E DI BIOCONTENIMENTO Stefano Nardelli IZS delle Venezie
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3 IL VENETO ED I SUOI VICINI AREA TBC BOVINA BRC BOVINA BRC OVICAPRINA LBE IBR BVD ALTO ADIGE Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 91/68 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Indenne Art.10 dir. 64/432 Piano obbligatorio TRENTINO Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 91/68 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Piano obbligatorio art. 9 dir. 64/432 Piano obbligatorio VENETO Ufficialmente indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 91/68 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Piano volontario Controllo sangue Compra vendita FRIULI VG Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Ufficialmente Indenne dir. 91/68 Ufficialmente Indenne dir. 64/432 Piano obbligatorio Art. 9 dir. 64/432 Piano obbligatorio
4 IL VENETO ED I SUOI VICINI AREA TBC BOVINA BRC BOVINA BRC OVICAPRINA LBE IBR BVD ALTO ADIGE Prova intradermica tubercolina Sangue latte massa Sangue Sangue latte massa Sangue latte massa Cute auricolare sangue (compravendita) TRENTINO Prova intradermica tubercolina Sangue Sangue Sangue Sangue Cute auricolare sangue (compravendita) VENETO Prova intradermica tubercolina Sangue latte massa Sangue Sangue latte massa Sangue latte massa Sangue (compravendita) FRIULI VG Prova intradermica tubercolina Sangue Sangue Sangue Sangue latte massa Sangue Cute auricolare
5 IBR
6 HERPESVIRUS BOVINI 5 SIEROTIPI SIEROLOGICAMENTE DISTINTI BHV1 IBR BHV2 mamillite erpetica BHV3 febbre catarrale maligna AlHV-1 (gnu) Africa OvHV-2 (ovino) Europa BHV4 forma genitale BHV5 encefalite (ex BHV1.3) crossreattivo BHV1 BHV1 OSPITE = bovino Antigenicamente simile ad Herpesvirus di altre specie di ruminanti Ceppi con tropismo genitale (BHV1.2) tropismo respiratorio + aborto (BHV1.1) DIFFUSIONE E PERSISTENZA TRAMITE movimento animali (stalle sosta) latenza
7 Il virus IBR ha una dignità particolare E contemplato dalla normativa europea sui centri tori (direttiva 88/407) i tori devono essere sieronegativi E contemplato dalla normativa europea sull embryo transfer (direttiva 89/556) le donatrici devono essere clinicamente ok E contemplato dalla normativa sui piani di risanamento (direttiva 64/432) è una malattia per la quale si possono avviare piani di eradicazione
8 La situazione in Europa ARTICOLO 10 (INDENNI) Danimarca Austria Finlandia Germania (Baviera: Oberpfalz / Oberfranken) Svezia Italia (provincia di BZ) ARTICOLO 9 (IN VIA DI RISANAMENTO) Germania (tranne Oberpfalz / Oberfranken) Italia (provincia di Trento, regione Friuli VG) Cechia
9 RICONOSCIMENTO GIURIDICO Decisione 2000/502/CE: la provincia di Bolzano è stata dichiarata indenne da IBR ai sensi dell art. 10 della dir. 64/432 CE Decisione 2007/584/CE: la provincia di Trento e la regione Friuli Venezia Giulia hanno ottenuto il riconoscimento del piano di controllo dell IBR ai sensi dell art. 9 dir. 64/432 CE
10 RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSEGUENZE SULLA MOVIMENTAZIONE AREE DICHIARATE INDENNI ART. 10 Possono introdurre da Altre aree dichiarate indenni art. 10 Altre aree: quarantena (30 gg + sierologia negativa per anticorpi totali dopo almeno 21 gg)
11 RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSEGUENZE SULLA MOVIMENTAZIONE AREE CON PIANO APPROVATO ART. 9 Possono introdurre da Aree dichiarate indenni art. 10 Altre aree: Aziende indenni in aree con piano approvato art. 9 Aziende indenni + sierologia negativa (entro 14 gg dal carico) in aree con obbligo denuncia + assenza malattia nel raggio 5 km (nei 30 gg precedenti il carico) Aziende che vaccinano (>15 mesi età) + sierologia annuale negativa (>9 mesi età) + sierologia negativa animali da caricare (entro 14 gg dal carico) Deroghe per bovini da carne
12 RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSEGUENZE SULLA MOVIMENTAZIONE AREE CON PIANO APPROVATO ART. 9 DEROGHE PER BOVINI DA CARNE Provengono da aziende indenni OPPURE Discendono da femmine vaccinate+rivaccinate OPPURE Sono stati vaccinati+rivaccinati con deleto OPPURE Sierologia negativa non oltre 14 gg ante carico TRASPORTO DIRETTO IN AZIENDE DA INGRASSO ALLEVAMENTO AL CHIUSO USCITA SOLO PER MACELLO
13 RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSEGUENZE SULLA MOVIMENTAZIONE AREE RICONOSCIUTE ART. 10 Austria, Finlandia, Svezia, Danimarca, Italia (BZ), Germania (Oberpfalz, Oberfranken) AREE RICONOSCIUTE ART. 9 Germania (altre aree), Italia (TN, Friuli VG) CONFLITTO DI INTERESSI Tra settore bovini carne bovini latte
14 RICONOSCIMENTO GIURIDICO CONSEGUENZE SULLA MOVIMENTAZIONE IL BUFALO E EQUIPARATO AL BOVINO NELLA NORMATIVA EUROPEA (dir. 64/432) CONCERNENTE I PIANI BRC LBE SPESSO VIENE EQUIPARATO AL BOVINO ANCHE NEI PIANI IBR IL BUFALO HA IL PROPRIO HERPESVIRUS DIVERSO DA IBR CROSSREATTIVO CON IBR spesso risulta sieropositivo non si muove!
15 Come si introduce il virus IBR in stalla? ACQUISTO bovino con infezione latente (di norma sieropositivo eccezione: vitelli infettati in presenza di anticorpi materni!!!) bovino con infezione acuta (di norma sieronegativo) stalla di sosta!!! CONTATTO OCCASIONALE commerciante uomo NB: a differenza del virus BVD alpeggio NON è un fattore di rischio
16 X introduzione animali h NO introduzione animali infezione da allevamento adiacente possibile contatto con allevamenti infetti Nylin et al., Acta vet. scand., 1998, 39,
17 E l Embryo-Transfer? La letteratura concorda nel ritenere le procedure IETS di trattamento degli embrioni affidabili al fine di eliminare il virus IBR eventualmente presente l IETS classifica l IBR tra gli agenti di categoria 1: per essi l evidenza scientifica è sufficiente per dimostrare che il rischio di trasmissione tramite gli embrioni è trascurabile, purchè gli embrioni stessi siano stati trattati secondo le procedure IETS (NB: per IBR necessario il trattamento con tripsina)
18 Azione patogena sulla sfera genitale TROPISMO DI APPARATO BHV1.1 apparato respiratorio (IBR), feto BHV1.2 apparato genitale (IPV, IBP) NETTA PREVALENZA DEI CEPPI BHV1.1 (diffusione per via respiratoria) ELEVATA FREQUENZA INFEZIONI SUBCLINICHE INFEZIONE ASSOCIATA CON ABORTO (per lo più nella seconda metà della gravidanza espulsione del feto in autolisi) RIASSORBIMENTO
19 Piano IBR Trento PIANO IBR PROVINCIA TN - ANDAMENTO 60,00 50,00 introduzione dell'analisi sistematica gb+ge sui positivi PREVALENZA 40,00 30,00 20,00 divieto vendita animali da vita per aziende sieropositive 10,00 0,00 recrudescenza focolai (aziende sieropositive) ANNO AZIENDE ANIMALI
20 Piano IBR Trento - focolai Per focolaio si intende un allevamento nel quale, confrontando il riscontro sierologico dell anno in corso con quello precedente vi è stata positivizzazione sierologica in almeno due capi sentinella in più del 50% dei capi sentinella presenti
21 Piano IBR Trento focolai ALLEVAMENTI POSITIVI PIANO IBR PROVINCIA TN - INCIDENZA ANNUALE D'INFEZIONE 9, , INICIDENZA DI INFEZIONE 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2, N. AZIENDE POSITIVE 1, , ANNO 0 ALLEVAMENTI NEGATIVI ALLEVAMENTI POSITIVI N. ALLEVAMENTI POSITIVI
22 Piano IBR Trento focolai ALLEVAMENTI GRANDI 16,00 PIANO IBR PROVINCIA TN - INCIDENZA DI INFEZIONE ( ) IN FUNZIONE DELLA DIMENSIONE AZIENDALE INCIDENZA 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 =< >100 N. CAPI ALLEVAMENTI NEGATIVI ALLEVAMENTI POSITIVI
23 Piano IBR Trento focolai ALLEVAMENTI RECIDIVI Nel periodo si registrano n. 180 focolai: di questi n. 96 focolai si ripetono almeno due volte nella stessa azienda. Nel corso del 2010, su n. 9 focolai identificati, n. 3 focolai insorgono all interno di aziende colpite nel corso dell anno precedente.
24 PIANO IBR PROVINCIA DI TRENTO RISCHIO ALPEGGIO Fino all estate 2005 era consentito l alpeggio promiscuo di bovini negativi e positivi I bovini positivi destinati all alpeggio dovevano essere vaccinati con vaccino deleto inattivato prima di lasciare la stalla
25 PIANO IBR PROVINCIA DI TRENTO RISCHIO ALPEGGIO 156 aziende sieronegative 4436 capi controllati 69 MALGHE ESTATE aziende sieropositive 7457 capi controllati 25% prevalenza 152 aziende sieronegative 4 aziende sieropositive
26 PIANO IBR PROVINCIA DI TRENTO RISCHIO ALPEGGIO Azienda 1: singola sieropositivizzazione in bovino sentinella di 10 anni d età prevalenza 1,27% Azienda 2: singola sieropositivizzazione in bovino acquistato di 5 anni d età prevalenza 5% Azienda 3: azienda focolaio 112 capi positivi, prevalenza 90% NO IN MALGA! Azienda 4: azienda focolaio 49 capi positivi, prevalenza 94%
27 ANALISI DELLA SIEROLOGIA IBR A LIVELLO DI STALLA
28 ALLEVAMENTO... NEGATIVO POSITIVO sieronegativi sieropositivi CHE STA RISANANDO giovani vecchi CONFUSO altre situazioni
29 Possibili situazioni di confusione sierologica Focolai in allevamenti di grandi dimensioni, con singole unità separate Focolai in alpeggio (rari!) Focolai minori Di qui la necessità di analizzare il quadro sierologico su base anagrafica (età degli animali) topografica (ripartizione degli animali nell azienda) anamnestica (non solo relativamente ai vaccini, ma anche alle consuetudini aziendali)
30 BVD
31 Virus BVD: ricordiamo in breve Fam. Flaviviridae genere Pestivirus correlazione antigenica con altri Pestivirus (PSC, BD, atipici ) disturbo diagnostico in altre specie animali Biotipi ( modo di comportarsi ): due citopatogeno (cp) agente della malattia delle mucose non citopatogeno (ncp) virus di fatto circolante Genotipi ( sierotipi ): due genotipo 1 (1a, 1b, 1c...) genotipo 2 (fra cui ceppi ad alta virulenza) NB all interno di ciascuno genotipo sono presenti i due biotipi Ospiti: bovino, ovino, caprino, suino ecc. Immunotolleranza: bovino, ovino da ceppo ncp ( serbatoio!!!) Azione patogena a livello di sfera genitale sistema immunitario
32 Azione patogena sulla sfera genitale SULLE OVAIE Ovarite interferenza su sviluppo di follicolo e corpo luteo alterazione del profilo ormonale 1) < tasso di concepimento 2) (E.T.) < riduzione del n. embrioni SU ENDOMETRIO / PLACENTA > ritenzioni SU EMBRIONE / FETO Aborto primi tre mesi (per azione diretta / per placentite) Malformazioni - mortalità neonatale (in soggetti malformati)
33 Azione patogena sul sistema immunitario: esempio di infezione concomitante In caso di infezione concomitante BVD + RSBV: Ac α RSBV compaiono più tardi ed i titoli sono più bassi L escrezione del virus RSBV è quantitativamente maggiore e dura più a lungo I segni clinici possono essere più gravi sia a livello di apparato respiratorio (RSBV) che di apparato digerente (BVDV) - nb segnalazioni bibliografiche non concordanti Quando si crea un infezione concomitante? Quando nel gruppo ci sono soggetti PI (immunotolleranti persistentemente infetti), che infettano la totalità dell effettivo. In assenza di soggetti PI, BVDV circola in modo torpido nel gruppo
34 Controllo della BVD: identificare ed eliminare i bovini PI Serbatoio del virus = animale immunotollerante (PI) diffusione continua di virus BVD nell ambiente In assenza di animali PI = diffusione torpida 10 vitelli vengono inoculati con virus BVD quindi messi a contatto con 8 vitelli sieronegativi i 10 vitelli sieroconvertono e (alcuni) eliminano BVD per via nasale nessuno dei vitelli a contatto si infetta analogo esperimento con Coronavirus bovino tutti i vitelli a contatto si infettano
35 Come si crea l animale PI INFEZIONE DA VIRUS NON CITOPATOGENO NEI PRIMI QUATTRO MESI DI GRAVIDANZA Positività virologica per tutta la vita Negatività sierologica (verso il ceppo omologo) NEGLI ALTRI CASI INFEZIONE ACUTA AUTOLIMITANTE Positività virologica transitoria (pochi giorni / settimane) Positività sierologica per tutta la vita (verso il ceppo omologo)
36 Come si introduce un bovino PI in stalla? ACQUISTO bovino PI (evento raro per bovini da riproduzione, relativamente frequente per bovini da carne) manza/vacca gravida (con feto PI) animale con infezione acuta (che infetta bovina gravida) ALPEGGIO di animali gravidi CONTATTO OCCASIONALE vendita animali (vitelli maschi, vacche da riforma) uomo VACCINO ATTENUATO
37 E l Embryo-Transfer? INFORMAZIONI CONTRASTANTI la zona pellucida, se integra, non consente la penetrazione del virus BVD nell embrione embrioni raccolti da bovina PI, trapiantati in vacche sieropositive, hanno portato alla nascita di vitelli normali parte degli embrioni esposti a ad alte concentrazioni virus BVD e successivamente lavati / trattati con tripsina secondo le procedure IETS risulta ancora infetta (anche se la carica virale residua è molto bassa) è ipotizzata la possibilità di contaminazione dell oocita se la viremia si verifica nel momento della sua maturazione finale
38 E l Embryo-Transfer? IN CONCLUSIONE l IETS classifica il BVD tra gli agenti di categoria 3 Per tali agenti i dati scientifici preliminari fin qui raccolti indicano che il rischio di trasmissione tramite gli embrioni è trascurabile, purchè gli embrioni stessi siano stati trattati secondo le procedure IETS. Sono tuttavia necessarie ulteriori prove sperimentali sia in vitro che in vivo per confermare questi risultati preliminari
39 Provincia di Bolzano: n. aziende con bovini PI ANNO TOT 1 CAPO PI 2 CAPI PI 3 CAPI PI 4 CAPI PI 5 CAPI PI 1999/ / / / 2001/ / / / / 2004/ (+ 1 / 8 PI) 2005/ (+1 / 6 PI) 2006/ / 2008 ( ) / 1
40 Provincia di Bolzano: recidiva dell infezione N. Aziende con capi PI Di cui con capi PI l anno precedente Di cui con viremici transitori l anno l precedente 1999/ / / / / / / / /2008 ( ) * *
41 Provincia di Trento: recidiva dell infezione N. Aziende con capi PI Di cui con capi PI l anno l precedente *
42 Provincia di Trento: fasce d età dei bovini PI ANNO 2000 < 6 mesi 11 FASCE D ETÀ DEGLI ANIMALI PI < 12 mesi 26 < 18 mesi 25 < 24 mesi 24 < 36 mesi 29 > 36 mesi
43 Provincia di Bolzano: quadro campagna 2007/08 Totale bovini analizzati BVD-V Positivi 1 prelievo BVD-V Negativi Cartilagine auricolare Sangue (di cui cartilagini auricolari) (99,61%) Tot. 266 (0,38%) Animali da sottoporre a seconda analis BVD-V Positivi BVD-V Negativi 2 prelievo 266 Cartilagine auricolare 96 Sangue 5 Cartilagine auricolare 26 Sangue 2 Morto 13 (0,01%) Venduto fuori provincia 106 (0,15%) Esito non disponibile 18 (0,02%) Tot. 101 (0,15%) Tot. 28 (0,04%)
44 Principali difficoltà dei piani Follow-up dei bovini positivi Precocità di identificazione dei nuovi capi PI Allontanamento dei capi PI + attivazione di un piano di risanamento aziendale Alpeggio effetto coda
45 Quando si sospetta la presenza di un bovino PI? Episodio di malattia delle mucose (verificare madre e coetanei!) Quadro genitale (ipofertilità, ritorno in calore) Quadro infettivo aspecifico ricorrente (IMMUNODEPRESSIONE: diarrea, forme respiratorie), in particolar modo fra i giovani animali
46 Come si imposta la ricerca di un bovino PI? Anamnesi vaccinale (vaccino inattivato o attenuato e, se attenuato, quale?) Verifica su campione qualificato per la presenza di anticorpi verso le proteine NON strutturali del virus BVD (NS3) minore interferenza della vaccinazione no variabilità antigenica se la verifica a campione per anticorpi NS2-3 evidenzia un quadro sospetto, procedere alla verifica dell intero effettivo su base virologica per identificare i soggetti PI (pratica disdicevole: non facciamo niente e vacciniamo!) tale verifica dovrebbe essere estesa agli ovini eventualmente presenti
47 Come si seleziona il campione qualificato? Animali giovani (testimoni della recente storia infettiva) Animali presumibilmente negativi per anticorpi NS3 (nati in stalla, non vaccinati oppure vaccinati poche volte con vaccino spento o particolari stipiti di attenuato) Animali distribuiti nelle diverse strutture dell allevamento NB iniziare la vaccinazione tardi ( mesi)!
48 COME INTERPRETARE IL RISCONTRO SIEROLOGICO DEL CAMPIONE QUALIFICATO? TUTTO NEGATIVO no PI >=70% POSITIVO probabile PI (soglia arbitraria!) RISULTATI INTERMEDI valutare il singolo caso verificare distribuzione positivi nei capannoni età positivi false positività al test NS3 CONTROLLO VIROLOGICO A TAPPETO (età > 2 mesi)
49 Come si può spiegare l assenza di soggetti PI in aziende con campione qualificato fortemente positivo? I soggetti PI vivono in media di meno (dati TN BZ: 75% < 24 mesi età) Il 50% dei soggetti PI è di sesso maschile destinato ad un rapido allontanamento dalla stalla Eventuali vaccinazioni con particolari ceppi di virus attenuato
50 Si può ridurre il numero di animali da controllare virologicamente? Non esaminare i bovini > 3 anni età (poco probabile che animali PI vivano di più) NB approccio probabilistico! Esaminare le vacche in lattazione tramite reazione PCR su cellule ottenute dal latte di massa SE NEGATIVO: NO VACCHE VIREMICHE SE POSITIVO: CONTROLLO INDIVIDUALE DELLE SINGOLE VACCHE (nel sangue)
51 Nei primi 2 mesi di vita... Per effetto degli anticorpi materni (a titolo sempre elevatissimo) il virus nel sangue può scendere a concentrazioni inferiori alla soglia di rilevazione dei test diagnostici (specialmente ELISA) Possibili soluzioni: PRELIEVO PRECOLOSTRALE PCR SU LEUCOCITI (raccolti con EDTA) ELISA NS3 SU LEUCOCITI VITALI (primi gg vita) ELISA Erns SU CAMPIONI DI CUTE
52 Prelievo di cute A LIVELLO CUTANEO, IL VIRUS SI LOCALIZZA Nei capi PI in modo sistematico e intenso Nelle cellule epiteliali di epidermide / follicolo pilifero (positività confluente ) Nelle cellule mesenchimali Nei capi con viremia transitoria in modo non sistematico e debole Nelle cellule epiteliali dell epidermide (piccole ed isolate aree di positività) ANALISI DEL PRELIEVO Istologia, ELISA
53 SISTEMA PER LA RACCOLTA DI CAMPIONI DI CUTE QUANDO VIENE APPLICATA LA MARCA AURICOLARE (profilassi provincia BZ, dal 2005)
54 ANALISI DELLA SIEROLOGIA BVD A LIVELLO DI STALLA (anticorpi NS3)
55 Azienda (senza PI) che non vaccina >= <1 prevalenza anticorpi NS3 in base all'età (anni)
56 Azienda (senza PI) che vaccina con spento >= <1 prevalenza anticorpi NS3 in base all'età (anni)
57 Azienda con bovini PI >= <1 prevalenza anticorpi NS3 in base all'età (anni)
58 Azienda che ha rimosso bovini PI 100 Allontanamento bovini PI >= <1 Positività anomale prevalenza anticorpi NS3 in base all'anno di nascita
59 Neospora caninum
60 Neospora caninum protozoo tachizoite cisti tissutali oocisti
61 Stadi infettanti Tachizoiti e cisti sono gli stadi che si trovano nell ospite intermedio e sono intracellulari Le oocisti sono emesse con le feci dall ospite definitivo: il cane (anche il coyote) Cane = ospite intermedio + definitivo
62 Ciclo biologico
63 Fonti di infezione Nel cane: via transplacentare oocisti ingestione di tessuti infetti (feti abortiti)
64 Fonti di infezione Nel bovino: via transplacentare (fino al 95%) oocisti (via orizzontale) col latte in via sperimentale non esiste trasmissione diretta improbabile che sia trasmessa per via venerea
65 Neosporosi nel bovino unico segno nell adulto è l aborto possono abortire a qualunque età dai 3 mesi a termine la maggior parte degli aborti avviene attorno al mese
66 Destino del feto: morire in utero riassorbito mummificato autolisi nascere morto nascere vivo con segni clinici nascere normale ma infetto cronico
67 Segni clinici nel vitello (< 2 mesi): neurologici (flessione o iperestensione degli arti, atassia, < riflesso patellare) debolezza sottopeso esoftalmo raramente idrocefalo
68 Patogenesi dell aborto Sembra che nella maggior parte dei casi la parassitemia sia dovuta ad una riacutizzazione durante la gravidanza di una infezione cronica importante il momento di infezione/ riacutizzazione durante la gravidanza: nel primo trimestre l esito più probabile è la morte del feto nel secondo trimestre dipende dall efficienza del sistema immunitario del feto, in genere aborto nel terzo trimestre l esito più probabile è la nascita di un vitello vivo ed infetto cronico
69 Bovini sieropositivi e aborto le bovine sieropositive hanno una maggior probabilità di abortire rispetto alle sieronegative (da 2 a 12 volte) la maggior parte dei vitelli infetti cronici nasce da bovine sieropositive molto più raramente da bovine sieropositive possono nascere vitelli perfettamente sani e vitelli infetti possono nascere da madri sieronegative
70 Bovini sieropositivi e aborto bovine infettate per via orizzontale infezione acuta, non persistente possibile aborto (1 trimestre) possibile infezione congenita bovine infettate per via verticale infezione persistente (SNC) possibile recrudescenza in gravidanza aborto, infezione congenita
71 Diagnosi nel bovino adulto sierologia ELISA IFAT ricerca Ab nel siero e nel latte diagnosi sul feto indice di infezione materna
72 Diagnosi sul latte valutata anche sui nostri bovini risultati indicano una elevata corrispondenza fra siero e latte nel latte massale la soglia sembra essere attorno al 15-20% già in commercio kit diagnostici
73 Diagnosi nel feto abortito/vitello nato morto a termine sierologia da fluidi corporei (IFA 1:25) ricerca lesioni nel cervello, cuore, fegato dimostrazione parassita: PCR, immuno-istochimica da abbinare alla sierologia della madre
74 Diagnosi nel vitello disvitale/sano ma sospetto infetto cronico sierologia pre-colostrale sierologia dopo 150 giorni (sperimentalmente gli Ab materni declinano dal 128 giorno) da abbinare alla sierologia della madre e altri parenti
75 Neosporosi nel Veneto Fig.1 - Prevalenza per neosporosi in relazione all'età % >76 mesi
76 Neosporosi nel Veneto diagnosi sui feti abortiti (PCR) In totale dal 2002 al 2004 esaminati 140 feti abortiti, 40 pos (29%) pos/19 (15.7%) pos/11 (27.5%) pos/95 (36%) da circa 90 aziende
77 MARKER AMPLIFICATO AMPLIFICATO NON DIGERITO DIGERITO
78 Controllo eliminazione bovine sieropositive Non è strettamente necessario l allontanamento della bovina dalla stalla Eliminare il contributo che la bovina apporta al mantenimento dell infezione: 1. fecondazione bovine positive con toro da carne 2. embryo-transfer
79 Embryo-transfer permette di mantenere in stalla bovine sieropositive di alto pregio a condizione che le bovine riceventi siano rigorosamente sieronegative
80 Embryo-transfer e Neospora Baillargeon P, Fecteau G, Pare J, Lamothe P, Sauve R. J Am Vet Med Assoc Jun 1;218(11): Evaluation of the embryo transfer procedure proposed by the International Embryo Transfer Society as a method of controlling vertical transmission of Neospora caninum in cattle. CONCLUSION AND CLINICAL RELEVANCE: Embryo transfer into seronegative recipients, using the procedure proposed by IETS, is an effective way to prevent vertical transmission of N. caninum. Results provide support for pretransfer testing of all embryo transfer recipients. IETS COLLOCA NEOSPORA IN CATEGORIA 3
81 INDAGINE ARAV autunno 2004 LATTE DI MASSA
82 RIEPILOGO RISULTATI ANTICORPI BVD PERCENTUALE DI INIBIZIONE Prov >80 tot BL PD RO TV VE VI VR tot Allevamenti in zona di sicurezza = ( ) / 2 = %
83 RIEPILOGO RISULTATI ANTICORPI Neospora caninum VALORE P/P Prov >80 tot BL PD RO TV VE VI VR tot
84 VALUTAZIONE PARAMETRI PRODUTTIVI/RIPRODUTTIVI Parametri Esito Neospora Esito BVD riproduttivi/produttivi R%<20 20>=R%<60 R%>=60 R%<40 40=<R%<60 R%>=60 numero stalle media vacche/stalla kg latte anno/vacca interparto gg parto/1 fecondazione gg parto /concepimento gg numero fecondazioni 2,16 2,13 2,2 2,21 2,13 2,13 Cellule (x 10 3 /ml) 326,10 354,68 376,49 349,41 372,30 344,54
85 LEPTOSPIROSI
86 Tassonomia delle Leptospire Ordine : Spirochaetales Famiglia: Leptospiraceae Genere : Leptospira patogene (interrogans) saprofite intermedie Leptonema Turneria
87 Classificazione La classificazione antigenica comprende una specie patogena (L. interrogans) con più di 230 sierovarianti una specie saprofita (L. biflexa) con circa 60 sierovarianti La classificazione genetica comprende 11 specie patogene o intermedie e 2 specie saprofite (oltre a 4 genospecie saprofite o a patogenicità non chiara e non ancora denominate e a L. parva, per cui è stato proposto un nuovo genere, Turneriella)
88 Classificazione su base antigenica: serovar La serovar è caratterizzato da un antigene principale (o insieme di epitopi) non reperibile in altri ceppi di leptospire. Viene evidenziato su base quantitativa (limite del 10%) mediante test di adsorbimento crociato delle agglutinine AAT con ceppi antigenicamente correlati. Sono stati individuati 230 serovars nelle leptospire patogene e un numero molto inferiore nelle saprofite. Più serovars aventi antigeni immunodominanti in comune sono raggruppati in 25 SIEROGRUPPI
89 Classificazione su base genetica: la genospecie Nell ambito del genere le genospecie di leptospire vengono definite su base genetica come segue: Ceppi che presentano una omologia DNA/DNA del 70% <= 5%, appartengono a specie diverse
90 genospecie serogruppi L. interrogans s.s. Icterohaemorrhagiae, Canicola, Pomona, Australis, Autumnalis, Pyrogenes, Grippotyphosa, Djasiman, Hebdomadis, Sejroe, Bataviae, Ranarum, Louisiana, Mini, Sarmin L.noguchii Panama, Autumnalis, Pyrogenes, Louisiana, Bataviae, Tarassovi, Australis, Shermani, Diasiman L. santarosai Shermani, Hebdomadis, Tarassovi, Pyrogenes, Australis, Bataviae, Mini, Grippotiphosa, Sejroe, Pomona, Javanica, Sarmin, Cynopteri L. meyeri Ranarum, Semaranga, Sejroe, Mini, Javanica L. alexanderi Manhao, Hebdomadis, Javanica, Mini L. fainei Hurstbridge L. borgpetersenii Javanica, Ballum, Hebdomadis, Sejroe, Tarassovi,Mini,Celledoni, Pyrogenes, Bataviae, Australis, Autumnalis L. kirschneri Grippotyphosa, Autumnalis, Cynopteri, Australis, Pomona, Djasiman, Canicola, Icterohaemorrhagiae, Bataviae L. weilii Celledoni, Icterohaemorrhagiae, Sarmin,Javanica, Mini,Tarassovi, Hebdomadis, Pyrogenes, Sejroe L. inadai Shermani, Icterohaemorrhagiae, Tarassovi, Canicola, Panama, Javanica, Manhao, etc L. broomi
91 EPIDEMIOLOGIA DELLA LEPTOSPIROSI La leptospirosi è una zoonosi con un ampio spettro di animali ospiti; PORTATORI ABITUALI permettono la conservazione della leptospira in natura fungendo da serbatoio dopo aver superato un infezione acuta o apparente. Le leptospire si localizzano nel tessuto renale e vengono escrete con le urine; PORTATORI OCCASIONALI sono infettati in seguito al contatto indiretto con portatori abituali. Questo stato è limitato nel tempo e riguarda anche l uomo;
92 EPIDEMIOLOGIA DELLA LEPTOSPIROSI (bovino) La leptospirosi è una zoonosi con un ampio spettro di animali ospiti; PORTATORI ABITUALI Serovar hardjobovis, hardjoprajitno ipofertilità, milk drop syndrome PORTATORI OCCASIONALI Altre leptospire forma setticemica (vitello)
93
94 EPIDEMIOLOGIA DELLA LEPTOSPIROSI Ingresso:(pelle lacerata o mucose) Malattie: meningite epatite rash cutanei nefrite propagazione
95 Bovino Poche positività nel piano aborti. Possibili motivi: - diagnosi individuale - Prelievo precoce rispetto a sieroconversione RISPOSTA SIEROLOGICA DI ANIMALI CHE HANNO ABORTITO E SIGNIFICATIVAMENTE MINORE rispetto ad altri animali infettati che non hanno abortito ANNO N. CAMPIONI N. ACCETTAZIONI N. CAMPIONI POS N. ACCETTAZIONI con almeno 1 animale con titolo >100 > (3,6%) (4,7%) (9,3%) 54 11
96 BOVINO - VENETO Campioni positivi per serovar e anno - Bovino Leptospira sejroe var hardjo anticorpi Leptospira pomona var pomona anticorpi Lepto spira ictero haemo rrhagiae var ictero hamerro hagiae antico rpi Lepto spira ictero haemo rrhagiae var co penagheni antico rpi Leptospira grippothyphosa var grippotyphosa anticorpi Leptospira canicola var canicola anticorpi Lepto spira australis var bratislava antico rpi 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00 100,
97 E l Embryo-Transfer? LEPTOSPIRA HARDJOBOVIS CATEGORIA 4 Gli studi effettuati indicano che Non sono possibili conclusioni in merito al livello dirischio di trasmissione OPPURE Gli studi indicano un rischio non trascurabile, anche quando gli embrioni sono lavorati/trattati in mod conforme alle indicazioni IETS Nel caso specifico di Leptospira le Leptospire sono in gradi di aderire alla zona pellucida di embrioni integri, e non vengono eliminate dalle procedure di lavaggio
98 FEBBRE Q
99 Dati IZSVe Piano Aborti Bovini Veneto Anni ELISA: positivi 21,3% (157/738) FDC: 3,1% (23/744) Totale Triveneto ELISA: positivi 15,6% (994/6384) FDC: 0,7% (44/6384) Anno 2010 ELISA: positivi 20,85% (59/283) FDC: 7,14% (20/280)
100 Dati IZSVe - Piano Aborti Veneto PCR su placente/feti: 2,6% nel ,1% nel ,4% nel 2010 (20/372) Probabilmente sottostimata (poche placente) I dati raccolti confermano l importanza zootecnica della Febbre Q anche nel bovino, considerando che metriti ed ipofertilità spesso sono l unica manifestazione clinica
101 Situazione Italiana Studio sulla diffusione nel latte di massa in PCR in Lombardia: 40% di positivi, fino a 56,6% in provincia di Cremona (Bertasi, 2008; Magnino, 2009) Piemonte stessi risultati (Decastelli 2010) L infezione è ampiamente diffusa anche nel Nord Italia
Parte I (punti 3-9): Misure sanitarie obbligatorie per il controllo della Paratubercolosi bovina
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