Manifestazioni di Astronomia Cervarezza Terme ( ottobre 2008) Atti del 1 Convegno dell European Astrosky Team

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1 Manifestazioni di Astronomia Cervarezza Terme ( ottobre 2008) Atti del 1 Convegno dell European Astrosky Team a cura di Rodolfo Calanca e Angelo Angeletti COMUNE DI BUSANA (RE) 2009

2 La locandina della manifestazione è opera di Enzo Rossi, al quale va il nostro più sentito ringraziamento 1

3 Atti del 1 Convegno dell European Astrosky Team Cervarezza Terme, Ottobre 2008 a cura di Rodolfo Calanca e Angelo Angeletti 2

4 Il Sindaco di Busana Alessandro Govi ed il Presidente del GADAR Pietro Campani durante la cerimonia del taglio del nastro all inaugurazione dell Osservatorio astronomico di Cervarezza Terme (10 ottobre 2008). Il telescopio riflettore di 60cm dell Osservatorio di Cervarezza Terme 3

5 INDICE Rodolfo Calanca ed Angelo Angeletti, Prefazione p. 6 Rodolfo Calanca, L Osservatorio di Cervarezza Terme p. 8 Atti del Convegno Convegno: i relatori p. 16 Angelo Angeletti, Breve storia dell Associazione Astrofili Crab Nebula di Tolentino e descrizione delle attività p. 20 Angelo Angeletti, L osservazione dei transiti dei pianeti extrasolari: un anno di attività dell European Astrosky Team p. 36 Paolo Bacci, A.p.A. asteroidi per astrofili p. 52 Rodolfo Calanca, Il progetto European Astrosky Network p. 58 Rodolfo Calanca, EANweb: alcuni progetti culturali e scientifici per l Anno Internazionale dell Astronomia 2009 p. 64 Fabrizio Ciabattari, Sauro Donati, Emiliano Mazzoni, Misura della parallasse di Cerere, una esperienza didattica p. 82 Fabrizio Ciabattari, Sauro Donati, Emiliano Mazzoni, L automazione dell Osservatorio astronomico di Monte Agliale p. 88 Vittorio Lovato, Spettroscopio a prisma per il telescopio da 500mm della AAAV p. 96 Angelo Piemontese, Perché caso riferito all evento Tunguska? p. 102 Chiara Riedo, Progetto RA : la spettroscopia astronomica amatoriale con strumenti realizzati in proprio p. 126 Enzo Rossi, Il progetto e la costruzione del telescopio Urano p. 140 Alberto Villa, Spettrografia amatoriale, esperienze con lo spettrografo autocostruito del Centro astronomico di Libbiano p. 148 Alberto Villa, La gestione di un Osservatorio pubblico, l esperienza del Centro astronomico di Libbiano p. 162 Alberto Villa, 1 agosto 2008: eclisse totale di Sole p. 172 Fabio Zucconi, Problematiche ottiche nella rilevazione di transiti di pianeti extrasolari p. 194 Ringraziamenti p

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7 Prefazione In questo volume abbiamo raccolto gli atti del 1 Convegno dell European Astrosky Network (EAN, una community culturale e scientifica, attiva prevalentemente sul Web attraverso un proprio portale, svoltosi a Cervarezza Terme nei giorni 11 e 12 ottobre Il Convegno ha avuto luogo nell ambito delle Manifestazioni di Astronomia, patrocinate dal Comune di Busana, che si sono tenute nella bella località dell Appennino Reggiano in occasione dell inaugurazione del locale Osservatorio astronomico. Questa pregevole realizzazione, tra le più interessanti dell astronomia non professionale a livello nazionale, ha richiesto ben dieci anni di lavoro ed il costante impegno del Comune di Busana, proprietario della struttura, del GADAR, il locale gruppo astrofili, ed il contributo di numerosi Enti pubblici e privati. Nel corso del Convegno sono state formulate diverse proposte, culturali e scientifiche, ma anche dei progetti di ricerca già in corso o che dovrebbero prendere l avvio in concomitanza con l Anno Internazionale dell Astronomia 2009 che è anche l occasione per celebrare il quarto centenario del primo utilizzo scientifico del cannocchiale da parte di Galileo Galilei. L'astronomia, la più antica delle scienze, ha avuto un ruolo importante in quasi tutte le culture e questo fatto stimola tutti coloro che ad essa dedicano energie e passione affinché i cittadini del mondo riscoprano il loro posto nell universo attraverso l'osservazione del cielo e facendo in modo che tutti possano provare l'indescrivibile emozione della scoperta personale degli oggetti celesti. In quest ottica di conoscenza e di riscoperta condivisa si muovono i progetti divulgativi proposti dall EAN e qui ampiamente illustrati: Caccia alla cometa e Alla scoperta dei libri che hanno caratterizzato la rivoluzione astronomica: l Astronomia Nova e la Dioptrice di Kepler ed il Sidereus Nuncius di Galileo. Durante il Convegno sono state anche descritte le importanti esperienze di gestione degli Osservatori astronomici di Libbiano Peccioli e di Monte d Aria di Serrapetrona (rispettivamente illustrate da Alberto Villa e Angelo Angeletti) che hanno tra i loro scopi primari la divulgazione dell astronomia. In un dominio più tecnico, sono risultati di particolare rilievo i contributi di Chiara Riedo, Alberto Villa e Vittorio Lovato, che hanno descritto in dettaglio i rispettivi progetti di spettroscopi autocostruiti, 6

8 strumenti di grande utilità didattica per lo studio della composizione chimica dei corpi celesti più luminosi. In conclusione di questo parziale elenco, che non esaurisce gli argomenti trattati nella due giorni del Convegno, accenniamo all importante progetto dell EAN, attivo dalla metà del 2007, e relativo all osservazione dei transiti di pianeti extrasolari che Angelo Angeletti ha riassunto in un suo intervento dal quale emerge l intrinseca qualità della proposta accolta con particolare favore da numerosi amatori non solo italiani. Non vogliamo chiudere questa nota senza citare il lavoro illustrato da Fabio Zucconi che ha parlato di importanti aspetti legati allo studio dei transiti di pianeti extrasolari. Fabio si è recentemente laureato in fisica con una tesi che, nel corso del suo concepimento, forse ha tratto ispirazione dal progetto EAN sui transiti condotto da Angeletti. E per noi una grande soddisfazione pensare di aver motivato, in una qualche misura, un giovane e brillante ricercatore ad intraprendere lo studio di un area dell astronomia tra le più importanti ed innovative. Con la speranza che si possa presto ripetere un altro incontro così ricco di contributi, presentiamo con particolare piacere gli Atti del Convegno ringraziando tutti coloro che vi parteciparono. Rodolfo Calanca e Angelo Angeletti 7

9 Rodolfo Calanca L OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI CERVAREZZA TERME Descrizione delle strutture L Osservatorio Astronomico di Cervarezza Terme (RE), di proprietà del Comune di Busana (RE), sorge ad una quota di 1000 metri in una località pianeggiante e dominante le vallate del Secchia e del Ramisetano. Esso è facilmente raggiungibile sia dalla sottostante Strada Statale 63 che dalla via delle fonti di Santa Lucia, con la possibilità di parcheggio. Lo strumento principale è un riflettore Reginato di 60cm, f/3.6 equipaggiato con un CCD di qualità professionale. L Osservatorio è collocato in una delle zone astronomicamente più favorevoli dell Appennino emiliano per l ottima trasparenza dell atmosfera ed il basso inquinamento luminoso. 8

10 Un adeguato numero di notti scure nel corso dell anno In Emilia-Romagna due terzi della popolazione ha perso la possibilità di vedere la Via Lattea dal luogo dove vive e ciò a causa dell inquinamento luminoso. Per inquinamento luminoso intendiamo quella alterazione della quantità naturale presente nell ambiente notturno provocata dall immissione di luce artificiale. La luce artificiale inquina quando altera la quantità di luce naturale. Un elevato inquinamento luminoso altera sia il rapporto con l ambiente in cui viviamo, sia la percezione del mondo attorno a noi e ciò comporta un danno culturale incalcolabile perché provoca la sparizione di quel cielo stellato che è da sempre fondamentale stimolo alla cultura, sia umanistica sia scientifica. Non dobbiamo poi dimenticare che l inquinamento luminoso ha documentati effetti negativi sull ambiente e sulla salute degli esseri viventi, che vanno dall alterazione delle abitudini di vita degli animali e, per l uomo, abbagliamento, miopia e possibili alterazioni ormonali. L Osservatorio di Cervarezza Terme (RE) Il riflettore Reginato di 60cm di diametro, f/3.6 La prima valutazione delle aree inquinate da un eccesso di illuminazione artificiale venne fatta nel 1971 all Università di Padova, mentre la prima mappa della brillanza artificiale del cielo in Italia uscì due anni dopo grazie ad uno studio eseguito da alcuni astronomi della Specola Vaticana. Gli studi attuali, basati sull analisi dei dati satellitari, confrontati con quelli ottenuti negli anni 70, mostrano che la crescita attuale dell inquinamento luminoso, in Italia, è dell ordine del 10% annuo. 9

11 nero < porpora viola blu blu chiaro verde giallo-oro giallo arancio rosso rosa intenso >2.0 rosa Cartina del degrado della visibilità delle stelle ad occhio nudo nella Penisola. A fianco, la corrispondenza tra i colori ed il degrado della magnitudine. La cartina indica il decadimento della capacità di percepire le stelle da parte della popolazione; gli effetti dell inquinamento luminoso sono chiaramente visibili anche nelle montagne. L Osservatorio di Cervarezza (pallino bianco) si trova in una zona di colore viola, che sta ad indicare un degrado contenuto, compreso tra 0.2 e 0.4 magnitudini. L Osservatorio astronomico di Cervarezza Terme sorge in un area all interno della quale l inquinamento è assai contenuto (si veda la cartina qui sotto), con un degrado minimo della visibilità stellare, inferiore a 0.4 magnitudini. Con queste caratteristiche, che dovranno essere preservate anche nei decenni futuri attraverso un oculata gestione dell illuminazione artificiale, l Osservatorio può costituire un punto di riferimento sia per una concreta serie di attività scientifiche di prim ordine sia per una didattica qualificata rivolta alle scuole di ogni ordine e grado. Sotto il profilo dell immagine, l intervento viene quindi ad assumere una valenza culturale di sicuro prestigio non solo per la comunità di Busana Cervarezza Terme ma per l intero Appennino Reggiano in quanto unica struttura esistente. Valutazioni sull utilizzo dell Osservatorio Le attività dell osservatorio si inseriscono nella realtà già consolidata e in espansione del Parco, ora Parco Nazionale che da tempo promuove la valorizzazione e la conoscenza dell ambiente nel territorio del Parco e 10

12 costituiscono una peculiarità di tipo prettamente culturale, rivolto ad un turismo alternativo e non convenzionale. L uso dell osservatorio è esteso a tutto il corso dell anno a potenziamento sia dell attività turistica estiva sia a supporto di quella sciistica invernale in quanto sia l osservazione dei fenomeni del sistema solare, sia del cielo profondo ha carattere di continuità. Per eseguire una valutazione attendibile sulle possibilità di utilizzo dell Osservatorio ci possiamo senz altro riferire alle condizioni meteorologiche rilevate presso l Osservatorio professionale di Loiano, nell Appennino bolognese, a 800 metri sul livello del mare, nel periodo L orografia e le caratteristiche climatiche di Loiano e Cervarezza sono molto simili e confrontabili. STATISTICA DELLE NOTTI ALL OSSERVATORIO DI LOIANO (tratto da: INAF, Relazione sulla Stazione osservativa di Loiano, p. 5, marzo 2006) Dai dati della tabella si può congetturare che anche a Cervarezza il 50% delle notti dovrebbero essere interamente o parzialmente utilizzabili. Anche il seeing medio a Cervarezza è simile a quello rilevato a Loiano. La tabella qui sotto, che si riferisce al periodo , mostra che il seeing medio è di 2, con punte di 1.5, nella tarda primavera o in autunno. In conclusione, possiamo certamente sostenere che il sito dell Osservatorio di Cervarezza è di buona qualità, con numerose notti serene e caratterizzato minime variazioni di temperatura, specialmente durante le ore notturne e da un basso tasso di umidità. 11

13 Osservatorio di Loiano (BO) Anno Seeing medio (FWHM) Attività didattiche e divulgative L'astronomia d osservazione si pone un po a metà strada fra le scienze naturali, con la loro preminente impostazione descrittiva, e le scienze quali la fisica, in cui il momento deduttivo ed interpretativo dei fenomeni, in termini di leggi generali, è nettamente prevalente. Per queste ragioni la scienza del cielo è uno strumento particolarmente adatto ad una corretta educazione alla scienza, sia per un pubblico in età scolare sia per una generale utenza, che si mostra sempre sensibile all innegabile presa emotiva che gli astri esercitano sullo spirito dell uomo. L Osservatorio di Cervarezza è potenzialmente in grado di costituire un importante punto di riferimento per le scuole dell intera provincia, senza trascurare il fatto che anche il pubblico generico, inserito in attività di educazione permanente, potrà avvicinarsi consapevolmente alle meraviglie del cielo attraverso attività di divulgazione ed esperienze osservative mirate. In Osservatorio sarà infatti possibile l osservazione guidata e programmata dei principali corpi celesti, Sole: Luna, pianeti, comete, galassie e nebulose. Esso costituirà un autentico centro di aggregazione e di riferimento culturale per la diffusione e la conoscenza scientifica. Le visite notturne in Osservatorio avranno poi un fascino unico e costituiranno un'esperienza importante sia emotivamente sia culturalmente. Non si deve dimenticare che la struttura non promuoverà soltanto le attività astronomiche ma avrà anche caratteristiche interdisciplinari e multidisciplinari, con incontri e lezioni di interesse scientifico-naturalistico, su temi riguardanti l ambiente, le energie alternative, ecc. Inoltre, non va dimenticato che la funzione di traino culturale che potrà assumere questo centro scientifico indubbiamente contribuirà ad accrescere il prestigio e l immagine dell intera comunità. Più in dettaglio, poniamo l accento sulle principali finalità divulgative e didattiche: 12

14 Promuovere fra la popolazione e gli studenti delle scuole, di ogni ordine e grado, la conoscenza dell astronomia in ogni suo aspetto; Sviluppare negli studenti capacità di comprensione dei fenomeni naturali attraverso esperienze di osservazione diretta e attitudini a effettuare misure e correlare grandezze fisiche diverse; Incentivare le capacità di organizzazione e di elaborazione delle informazioni ricavate dalle esperienze osservative da cui elaborare deduzioni e plausibili ipotesi scientifiche; Coinvolgere a diversi livelli gli studenti che fruiranno dell Osservatorio Astronomico nello svolgimento di progetti di ricerca (ad esempio, lo studio delle macchie solari attraverso la raccolta di dati tramite i telescopi dell Osservatorio). Si prevede la realizzazione delle seguenti attività: Lezioni mirate di astronomia per gli studenti della scuola dell obbligo e superiore. Corsi di aggiornamento per docenti Corsi di astronomia per il pubblico Organizzazione di congressi e convegni anche a livello nazionale Conferenze pubbliche, mostre, ecc. Attività di ricerca scientifica L osservatorio sarà a disposizione di singoli ricercatori o gruppi che volessero svolgere programmi concordati di studio e di ricerca con gli strumenti e le attrezzature in esso presenti. In particolare, i progetti di ricerca riguarderanno le supernovae, i pianeti extrasolari e la fotometria di stelle variabili peculiari. 13

15 CONVEGNO EUROPEAN ASTROSKY TEAM RELAZIONI E INTERVENTI 14

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17 I RELATORI DEL CONVEGNO Angelo ANGELETTI coordinatore EAT, vice-direttore editoriale EAN, presidente Associazione Crab Nebula, Tolentino MC, co-organizzatore del Convegno Paolo BACCI socio AAVV, Osservatorio Astronomico Peccioli, PI Libbiano- Luigi BIGNAMI giornalista scientifico, lavora per Repubblica, Panorama, Focus, Orione, Meridiani Montagne, Radio24, Telegiornali Reti Mediaset, ha tenuto la conferenza inaugurale Rodolfo CALANCA Coordinatore EAT, direttore editoriale EAN, organizzatore del Convegno Stefano CAMPANI Responsabile tecnico Osservatorio astronomico di Cervarezza Terme (RE) 16

18 Fabrizio CIABATTARI Docente, Gruppo Ricerche Astronomiche (GRA) Borgo a Mozzano - Lucca Mauro DOLCI Astronomo all Osservatorio di Collurania (Teramo), ha tenuto una conferenza in diretta web durante l inaugurazione dell Osservatorio Cristian FATTINNANZI Astroimager tra i migliori d Europa Vittorio LOVATO Ingegnere, Presidente Onorario della A.A.T. - Ass.ne Astrofili Tethys di Voghera (PV) e socio onorario della A.A.A.V Angelo PIEMONTESE Giornalista scientifico 17

19 Gimmi RATTO Direttore Laboratorio di Neuroscienze CNR/Scuola Normale Superiore di Pisa, esperto di fotografia astronomica digitale Chiara RIEDO Chimico e astroimager Enzo ROSSI Vice-presidente AAVV, Centro Astronomico Libbiano-Peccioli, PI Romano SERRA Dipartimento di Fisica Univ. Bologna; Museo del Cielo e della Terra, S. Giovanni Persiceto (BO) Alberto VILLA Presidente Ass. Astrofili Alta Valdera Peccioli (PI) Fabio ZUCCONI Fisico, socio Osservatorio Lodigiano 18

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21 Angelo Angeletti BREVE STORIA DELL ASSOCIAZIONE ASTROFILI CRAB NEBULA DI TOLENTINO E DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA L'Associazione Astrofili Crab Nebula nasce ufficialmente il 31 marzo 1993 con la sottoscrizione dell'atto costitutivo del gruppo all epoca formato da: Cleto Rimatori (presidente), Alfredo Trombetta (vicepresidente), Maurizio Pieroni (segretario), Antonio Francioni (tesoriere) e Franco Barabucci. Nei mesi successivi diventano soci: Giovanni Paolucci, Manlio Bellesi, Angelo Angeletti e Marco Santecchia. L'Associazione si prefigge tre obiettivi: - costruire un Osservatorio Astronomico, - divulgare le conoscenze scientifiche in campo astronomico; - fare osservazioni e ricerca. LA COSTRUZIONE DELL OSSERVATORIO La costruzione dell'osservatorio è iniziata nella seconda metà degli anni '80 quando Cleto, che già a metà anni '70 aveva edificato presso un casolare nelle campagne di Tolentino un piccolo Osservatorio (con tanto di cupola per proteggere un telescopio autocostruito di 25 cm), progetta un telescopio più grande ed inizia la costruzione di uno specchio di 41 cm di diametro e 180 cm di focale che realizza tra il 1985 e il Il progetto rischia però di rimanere tale perché la spesa per la realizzazione è eccessiva per le finanze di cui dispone Cleto e le amministrazioni pubbliche non l'aiutano. Solo per caso verso la fine degli anni ottanta incontra varie volte Alfredo Trombetta e Antonio Francioni, anch'essi appassionati di Astronomia, e comincia a prendere forma l'idea di un gruppo per la costruzione di un Osservatorio. Inizia quindi la costruzione del telescopio: tra il novembre del 1991 e il febbraio del 1992, nelle officine della Nuova OMEC di Piediripa di Macerata, la montatura dello strumento prende forma. Vengono realizzati il basamento, la forcella, il portatubo e gli assi (12 cm quello di A.R. e 8 cm quello di declinazione); sono circa 900 kg di acciaio, lavorato a regola d'arte dagli operai della ditta sotto la costante supervisione di Cleto. 20

22 Le fasi di assemblaggio del telescopio Particolare del sistema ruota dentata e vite senza fine Chi ha scrutato il cielo qualche volta sa che ormai dalle nostre città, per colpa dell'inquinamento luminoso, è difficile avere una buona visione della volta celeste e, per fare buone osservazioni (specialmente fotografie), bisogna spostarsi in montagna. La notte, specie d'inverno quando il cielo è più limpido e le condizioni ottimali, fa spesso molto freddo!!! E' opportuno quindi, per uno strumento tipo quello che si sta costruendo, trovare un sito adatto. La ricerca porta ad individuare il Monte d'aria (per la precisione Località Case Sparse di Villa d'aria), nel comune di Serrapetrona (MC), come posto ideale per la costruzione dell'osservatorio. La zona infatti racchiude in sé tre aspetti importanti: è abbastanza in alto (830 m), è sufficientemente buio ed è facilmente raggiungibile (20 minuti da Tolentino o da Camerino e 40 minuti da Macerata). Viene trovato un terreno e si avviano le pratiche necessarie per la costruzione; problemi burocratici con il Comune di Serrapetrona bloccano però il progetto di costruire la struttura dalle fondamenta. Nella stessa zona, poche centinaia di metri più a monte, si trovano due casolari in vendita che potrebbero essere adattati con relativa facilità, sono due chalet di 28 m 2 di superficie ognuno, frutto di un tentativo di 21

23 urbanizzazione turistica della montagna miseramente fallito. La loro acquisizione è però onerosa e probabilmente la cosa finirebbe lì se non entrasse nel gruppo Maurizio Pieroni ad anticipare il denaro necessario. Un paio di settimane prima dell'acquisto delle case viene costituito legalmente il gruppo e per restituire i soldi a Maurizio viene acquisito un mutuo da una Banca. Lo chalet più a monte ospiterà la cupola e il telescopio, l altro sarà adibito a foresteria e saletta per le conferenze in cui possono essere ospitate una ventina di persone. Il telescopio installato in cupola ( ). Il C11 che è stato il nostro telescopio tra il 1998 e il All'epoca della costituzione del gruppo, Manlio Bellesi ed Angelo Angeletti (insegnanti di Matematica e Fisica al Liceo Scientifico di Macerata) stavano pensando di acquistare insieme un telescopio. Mentre valutavano le occasioni Manlio incontra Cleto che conosceva da molti anni ma che aveva perso di vista (in effetti in Cleto la passione per l'astronomia era nata agli inizi degli anni '70, quando d'estate, a Belforte, osservava il cielo con il rifrattore da 60 mm di Manlio). Dopo pochi mesi ed alcuni incontri con Cleto anch'essi entrano nel gruppo. 22

24 Nell'estate del '93, presso il capannone di Talamonti di Tolentino, affittato per l'occasione, inizia la costruzione di una cupola di 4 m che verrà terminata agli inizi del '95. Nell'estate del '94 anche Marco Santecchia entra nel gruppo e iniziano anche i lavori per riadattare lo chalet che ospiterà il telescopio. Sabato 8 aprile 1995 viene issata la cupola. E' una festa!!! Erroneamente si pensava di essere prossimi alla fine dei lavori, invece nel portare a termine la costruzione del telescopio (nel garage di Marco) si sono incontrate molte difficoltà, specie per quanto riguarda l'elettronica per la guida dei motori di ascensione retta e di declinazione. La reinstallazione in cupola del telescopio dopo la ristrutturazione di Marcon. Settembre 2004 Sabato 8 febbraio 1997 anche il telescopio viene istallato all'interno della cupola. Il primo oggetto che viene osservato, la sera stessa (una serata eccezionale in quanto a trasparenza del cielo o forse eccezionale in quanto nessuno di noi aveva mai visto dentro un 41 cm), è la nebulosa di Orione (M42). E' uno spettacolo che ci lascia senza fiato. Il telescopio ha però il grosso handicap che non possiede un sistema di motori efficace e non insegue molto bene: è sufficiente per l osservazione visuale, ma è impossibile effettuare delle foto. 23

25 Alla fine del 1998 il telescopio presenta anche dei problemi con le ottiche e dal 1998 al 2004 viene sostituito egregiamente con uno C11 su LX200 acquistato a rate dal socio Di Iorio (che nel frattempo era subentrato a Marco Santecchia) e successivamente montato su una Losmandy G11 con il sistema goto. Durante questo periodo viene acquistato anche uno C8 e un rifrattore Pentax 75. Il 2000 è un anno importante per l associazione. All inizio dell anno ci sono stati degli avvicendamenti: Franco Barabucci, che già da tempo si era allontanato dal gruppo ha lasciato il suo posto a Giuseppe Vella, mentre Marco Santecchia ha lasciato il posto a Giorgio Di Iorio. Il telescopio oggi Viene stilato un nuovo statuto che permette di snellire la vita dell associazione e c è un avvicendamento alla presidenza del gruppo. I nuovi soci portano nuova spinta al gruppo e in lunghe e serrate discussioni viene alimentata la speranza di riuscire un giorno a rimettere in funzione il vecchio 41 cm [ 1 ]. [ 1 ] Durante questo periodo Peppe Vella comincia a chiamare il 41 cm lu madonnu ed è con tale nomignolo che ancora oggi chiamiamo il nostro telescopio principale. Tra l altro sulla scia abbiamo preso l abitudine di dare nomignoli a quasi tutti gli strumenti che abbiamo 24

26 A tal fine si comincia a fare richieste di contributi a vari organismi e finalmente grazie al contributo della FONDAZIONE CARIMA DI MACERATA, alla vendita del C11 e della Losmandy e al contributo dei soci, nel 2004 è stato possibile concretizzare la nostra speranza. Revisionato da Marcon e dotato del sistema di puntamento automatico FS2, nel settembre del 2004 il 41 cm è stato reinstallato in cupola e nel dicembre dello stesso anno è stato acquistato un rifrattore MEADE APO 178 che è stato posto sopra il riflettore. La Canon 20Da Il ccd Apogee Alta U9000 Sempre nel 2000 il secondo chalet viene in parte ristrutturato per ricavare la saletta conferenze. Dal 20 giugno 2001 siamo inscritti nel Registro Regionale delle Associazioni di Volontariato. Nel 2002 è entrato il socio Francesco Barabucci, nel 2006 Gianclaudio Ciampechini; sempre nel 2006 Alessandro Cecchi ha sostituito Giorgio Di Iorio. Un altro importante tassello nella realizzazione dell Osservatorio è stato posto nell estate del Grazie all'apporto tecnico dell'amico Giampaolo Mattioli (cugino di Gianclaudio) e a quello operativo di Fabiano Barabucci (fratello di Francesco) che ha realizzato il software di gestione ed ha assemblato il tutto, è stato possibile mettere a punto il controllo remoto della cupola che ora segue il moto del telescopio. Oggi possiamo controllare tutto da una saletta posta sotto il telescopio e si evita di stare al freddo. Ora disponiamo di un'attrezzatura di tutto rispetto, anche tenendo conto che nel 2006 abbiamo acquistato una digicam 20Da e nel 2007 una camera 25

27 CCD APOGEE U9000, grazie ad un contributo del Ministero della Ricerca Scientifica. L osservatorio sotto la neve L Osservatorio oggi LE ATTIVITA Una volta installata la cupola, anche se dentro non c era ancora il telescopio, il gruppo iniziò a cresce rapidamente nelle competenze e nelle capacità utilizzando i telescopi personali. Alfredo Trombetta è un buon fotografo di oggetti celesti (fotografia chimica ancora!!!) e in questa sua attività si tira dietro Daniele Crudeli, un giovane con un'innata passione per l'astronomia, allora ai primi anni di liceo, poi studente di astronomia a Padova. Già dall estate del 94 vengono intraprese iniziative per far conoscere il gruppo; tra queste hanno riscosso maggiore successo le serate osservative per il pubblico con i nostri strumenti personali portati nelle piazze dei paesi e delle città della nostra provincia. Nella primavera del '96 a Macerata viene tenuto il primo corso di Astronomia (un successo strepitoso, circa 130 partecipanti). Ciò, ci ha spinto a proporre altri corsi: nell'autunno del '96 a Tolentino, nella primavera del '97 a Camerino, nell'inverno '97/'98 a Macerata, alla fine del '98 a Tolentino, nella primavera del '99 a Macerata, tra gennaio e febbraio 2000 a Civitanova e nell'autunno 2000 a Macerata in collaborazione con l'associazione IDEA88 che è diventato il nostro principale collaboratore per i corsi che abbiamo tenuto a Macerata negli anni successivi (autunno 2002, autunno 2003, inizio 2006). Un altra sede per noi importante è Tolentino dove abbiamo tenuto corsi nell autunno 2001 e l ultimo nell autunno

28 Del primo corso abbiamo realizzato una dispensa di circa 70 pagine che veniva data ai partecipanti, sostituita nel 2003 da un cd-rom contenente le presentazioni delle lezioni e degli appunti da noi prodotti. Dopo i primi anni in sordina, piano piano siamo diventati un riferimento in provincia di Macerata. In diverse occasioni siamo stati intervistati da radio e televisioni locali e spesso siamo chiamati a tenere lezioni nelle scuole o in circoli culturali. Si sono accorti di noi anche all Università di Camerino dove, nel 1998 e nel 1999, siamo stati chiamati a tenere una parte del corso di geografia (la parte della geografia astronomica) agli studenti del corso di laurea in scienze svolgendo sia lezioni teoriche sia lezioni pratiche presso l Osservatorio. Nel 1999 il gruppo è anche diventato delegazione territoriale UAI e, sempre in collaborazione con l'uai e il Ministero della Pubblica Istruzione abbiamo tenuto un corso di formazione per insegnanti e studenti. Nell'agosto del 1999 abbiamo organizzato una riuscitissima missione in Austria in occasione dell'eclisse Totale di Sole. Siamo stati ospiti di una scuola di Pinkfeld, proprio al centro della fascia di totalità, che ci ha messo a disposizione un prato e delle prese di corrente elettrica per i nostri strumenti. E' stata un'esperienza importante per l'associazione. Nel 2001 l Associazione viene iscritta tra le associazioni di volontariato, nel settore cultura e formazione, della Regione Marche. Tra la fine degli anni 90 e i primi anni del 2000 sono stati organizzati diversi Star Party specie per la Maratona Messier con alterni successi legati alle condizioni meteo. Dopo circa dieci anni di duro lavoro, finalmente le amministrazioni pubbliche cominciano ad accorgersi del nostro lavoro: un paio di volte la Comunità Montana dei Monti Azzurri ci elargisce dei contributi a fronte di attività didattiche nelle scuole, ma i contributi più importante sono da parte della FONDAZIONE CARIMA di MACERATA nel 2004 e da parte del Ministero della Istruzione, dell Università e della Ricerca nel Nel settembre del 2005 l'uai ci ha conferito un riconoscimento come una della più attive associazioni astrofili d'italia per il 2004, regalandoci un telescopio Newton da 200 mm che utilizziamo nelle serate di osservazione pubblica. Un altro momento importante per la nostra associazione è stato quando, nell'assemblea dei soci dell'11 ottobre 2005, all'unanimità è stato deliberato di intitolare l'osservatorio a Padre Francesco De Vico (Macerata Londra 1848) nel bicentenario della nascita, celebrato con un convegno di rilevanza internazionale di cui siamo stati tra i principali promotori e organizzatori. 27

29 Oggi il gruppo gode di un discreto seguito tra la gente della nostra provincia; specie d'estate quando ci ritroviamo nelle piazze dei paesi per delle serate di osservazione del cielo. Queste iniziative avvicinano all'astronomia attiva molte persone e, fatto molto importante, anche molti giovani. Ciò ha contribuito notevolmente allo sviluppo delle nostre attività che dall'estate del 2007 ci vede in prima linea nelle osservazioni dei transiti di pianeti extrasolari. Il nostro Osservatorio era uno dei due recapiti del Planetary Research Team ed ora lo è dell European Astrosky Team, libere associazioni di astrofili. La sala controllo del telescopio e della cupola La nostra visibilità in campo nazionale è notevolmente aumentata grazie alla pubblicazione di alcuni articoli in cui veniamo citati per il contributo che stiamo dando alla ricerca in campo amatoriale e ad alcune nostre pubblicazioni. In particolare vorrei ricordare che molto del materiale prodotto per la serata di osservazione pubblica del transito del pianeta extrasolare XO-2b del 27 febbraio e dell 11 marzo 2008 sono stati prodotti da noi. Notevole è il software per la realizzazione in diretta del transito realizzato da Fabiano Barabucci. Fondamentale è stato anche il nostro contributo tecnico per le dirette da Collurania del 27 dicembre 2007 e del 26 gennaio 2008 e per questo Convegno. 28

30 Un altro contributo alla visibilità viene dal fatto che sempre più frequentemente mandiamo sul web le nostre conferenze e dalla nostra presenza, ormai fissa, alla Fiera dell'astronomia di Forlì e a quella dell'elettronica di Macerata. Infine Angeletti e Bellesi da alcuni anni sono i responsabili scientifici della Scuola Estiva di Astronomia che si tiene a Montalto Uffugo (CS). LA STRUTTURA DELL ASSOCIAZIONE L associazione è strutturata con dei soci (Angeletti Angelo (presidente), Barabucci Francesco (segretario), Bellesi Manlio, Cecchi Alessandro, Ciampechini Gianclaudio, Francioni Antonio (tesoriere), Paolucci Giovanni, Pieroni Maurizio, Rimatori Cleto, Trombetta Alfredo, Vella Giuseppe) e un numero variabile di tesserati (alcune decine) che a fronte del pagamento di una quota annua partecipano a tutte le attività dell associazione tranne che alla sua gestione. STRUTTURA DEL CORSO La struttura tipica dei nostri corsi prevede 8 lezioni teoriche della durata di 1 ora e 30 minuti e 3 lezioni pratiche presso l Osservatorio (la prima di un paio d ore, la seconda e la terza tutta la notte!!!). Lezioni Teoriche: 1) Introduzione all Astronomia. Un carrellata sui temi dell astronomia e sui principi fisici su cui si fonda l osservazione del cielo. 2) Breve storia dell Astronomia (dagli antichi greci a Galileo e Newton). Alcuni aspetti dell evoluzione delle conoscenze in ambito astronomico a partire dalla preistoria, attraverso le prime civiltà mesopotamiche e mediterranee fino ai filosofi greci e al modello tolemaico, per arrivare alla teoria copernicana, alle leggi di Keplero, alle osservazioni di Galileo e alla legge di Newton. In alcuni corsi è stato fatta una lezione sull archeoastronomia. 3) Elementi di Ottica. I principi fisici dell ottica geometrica e dell ottica fisica vengono dedotti da semplici attività sperimentali con lenti e specchi. 4) Le costellazioni. Una carrellata delle principali costellazioni facendo uso di un planetario virtuale, dell astrolabio e di foto. Questa lezione è in genere contemporanea alla prima lezione pratica. 29

31 5) Gli strumenti per l osservazione (dall occhio alle camere ccd): A partire dall occhio e dal suo funzionamento si passano in rassegna gli strumenti per l osservazione (binocolo e vari tipi di telescopi) e le loro caratteristiche principali. Si passa quindi ad una breve esposizione delle tecniche di ripresa con fotocamera (ora digitale), webcam, ccd. La seconda e la terza lezione pratica vengono svolte dopo questa lezione. 6) Le stelle: struttura ed evoluzione. Si illustra la struttura delle stelle e il loro funzionamento, quindi si analizza la loro evoluzione in funzione della massa. 7) Il Sistema Solare: l origine e l evoluzione del sole e dei suoi pianeti. Dopo aver illustrato la struttura del sole si passano in rassegna i pianeti del Sistema Solare analizzandone le principali caratteristiche. Si illustrano anche le lune dei vari pianeti e i corpi minori del Sistema Solare. 8) L Universo: dalle galassie al big bang. Dopo avere descritto e classificato le galassie, se ne illustrano le ipotesi di formazione e di evoluzione fino alla descrizione delle attuali ipotesi sulla struttura dell Universo. Alla fine si fa un po di storia delle teorie sull origine dell Universo con una descrizione dei primi attimi di vita dell Universo. A quelle illustrate, che costituiscono la base del corso, ogni tanto vengono aggiunte una o due lezioni tra: l archeoastronomia; la vita nell Universo; un altra lezione di storia dell astronomia che copre il periodo tra Newton ed Einstein; una doppia lezione sulle costellazioni (Inizialmente la lezione sulle costellazioni era divisa addirittura in 5 parti in cui venivano illustrate con delle cartine e delle foto le costellazioni circumpolari nord, le costellazioni primaverili, quelle estive, quelle autunnali e quelle invernali); i pianeti extrasolari; la Luna; le eclissi; le comete. Lezioni pratiche 1) Osservazione del cielo ad occhio nudo e con il binocolo 2) Osservazione del cielo con il telescopio 3) Fotografia di alcuni oggetti celesti. Se le condizioni meteo lo consentono la lezione 1) viene divisa in due parti: la prima osservazione ad occhio nudo e la seconda osservazione al binocolo. In genere il numero degli iscritti al corso si aggira intorno alle 20 persone, ma non tutte partecipano alle attività pratiche. Per le osservazioni al binocolo disponiamo di una decina di binocoli 10x50 che ci consentono l osservazioni simultanea per tutto il gruppo. 30

32 Per la lezione 2) utilizziamo altri telescopi più piccoli dell associazione (un C8 su Losmandy G11, uno Sky Watcher da 200 e un Konus pure da 200) e in caso di necessità alcuni telescopi portatili dei soci (C8 e C11). Ai corsisti viene illustrato il montaggio del telescopio e successivamente vengono invitati a puntare alcuni oggetti, prima facili (luna e/o pianeti) e poi più difficili (oggetti di profondo cielo non visibili a occhio nudo). Per la lezione 3) sulla fotografia i corsisti seguono una serata di riprese sia fotografiche (digitali) sia ccd e provando direttamente in prima persona tutte le fasi principali della procedura: inizialmente con correzione dell inseguimento manuale, successivamente con l autoguida. STRUTTURA DEGLI INTERVENTI NELLE SCUOLE Gli interventi nelle scuole sono in media una ventina ogni anno e hanno strutture diverse a seconda del tipo di scuola. Nelle scuole elementari in genere ci si rivolge a ragazzini di quinta, si propone un gioco in cui vengono distribuiti dei pettorali con le costellazioni dello zodiaco e i bambini vengono fatti mettere in circolo con al centro un bambino con un disegno del sole. Attorno al sole viene fatto girare un bambino con la Terra e così facendo si spiega il perché durante l anno sono visibili costellazioni diverse, il giorno e la notte, l alternarsi delle stagioni e così via. In una eventuale seconda lezione si costruisce il sistema solare (in scala per quanto possibile) cercando di far comprendere le enormi distanze che separano i vari pianeti. Nelle scuole medie l intervento in genere prevede la descrizione del sistema solare o comunque di quei temi che l insegnante richiede. In alcuni casi è stato concordato un intervento su tre lezioni: una sui moti del cielo (utilizzando un planetario virtuale), una sul sistema solare e una sulle stelle e sull universo. Gli interventi nelle scuole superiori in genere ricalcano quelli delle scuole medie, ma viene utilizzato un linguaggio un po più tecnico. Nei casi in cui successivamente è prevista la visita all osservatorio si approfondisce la descrizione di quegli oggetti che poi saranno osservati. ATTIVITA ALL OSSERVATORIO Fin dall installazione del telescopio l Osservatorio è aperto al pubblico l ultimo sabato di ogni mese e in occasione di particolari eventi astronomici. Su prenotazione e dietro pagamento di un contributo vengono organizzate serate personalizzate per gruppi (in genere scolaresche). 31

33 La serata tipo dell ultimo sabato del mese ha inizio a partire dalle ore e prosegue fino alle 2.00 o fino a che c è gente (d estate non di rado si arriva all alba). Poiché lo spazio intorno al telescopio principale è ridotto, si permette l accesso in cupola a non più di mentre altrettante possono sostate nell ingresso dell osservatorio (dal quale si può vedere il piano del telescopio) e comunque seguire le spiegazioni che vengono date. Nel caso di accesso molto numeroso (ciò capita in occasione di particolari eventi, molto pubblicizzati dai mass media), negli spazi antistanti l osservatorio vengono piazzati altri telescopi. Durante la serata alcuni di noi illustrano le principali stelle e costellazioni, mentre altri guidano l osservazione al telescopio facendo osservare i principali oggetti celesti visibili nella serata e dando spiegazioni sulla loro struttura fisica e sulla loro evoluzione. Ogni anno, c è un ultimo sabato dedicato all osservazione della Luna, di Giove e di Saturno (e di Marte quando è in opposizione), durante la serata l osservazione è supportata da una lezione. Grande successo hanno riscosso alcune serate organizzate in occasione di particolari eventi astronomici. I più importanti (che ci hanno messo anche in difficoltà per il grande afflusso di gente) sono stati il passaggio della cometa Hale Bopp nella primavera del 1997 e la Grande Opposizione di Marte a fine agosto Gran parte dei gruppi che visitano l Osservatorio sono scolaresche dalle elementari all università. I più piccoli sono in genere accompagnati dai propri docenti e dai genitori (non di rado è capitato di avere persone). L organizzazione della serata è molto simile a quella generale dell ultimo sabato del mese, anche se, a seconda del livello di scolarizzazione, si usa un linguaggio sempre scientificamente corretto, ma più o meno divulgativo, con maggiori o minori riferimenti alle conoscenze scolastiche degli studenti. In genere con gli studenti non si va mai oltre le ore In alcuni casi, su richiesta degli insegnanti, il gruppo è stato diviso in due parti e mentre una seguiva, nella saletta conferenze, una presentazione dell Osservatorio e degli oggetti celesti che si sarebbero osservati, l altra, in cupola, effettuava l osservazione diretta di una serie di oggetti celesti scelti ad hoc. Dandosi poi il cambio. Sono state anche organizzate delle serate speciali presso l Osservatorio destinate ai soci e ai tesserati con l obiettivo di conoscere meglio il cielo nei vari periodi dell anno. Ogni mese, per un anno solare, sono state scelte le zone del cielo meglio visibili e sono state analizzate studiandone gli oggetti più appariscenti. 32

34 LE SERATE IN PIAZZA Più volte sono state organizzate delle serate in piazza: sia su richiesta di organizzazioni locali sia organizzate da noi. In questo caso vengono portati alcuni telescopi (non meno di tre) e un binocolone (20x80 o 22x100); quando è possibile si effettua anche una proiezione di diapositive che illustrano gli oggetti celesti che si osserveranno e che aiutano anche a comprenderne la natura. L ATTIVITA SCIENTIFICA Per lungo tempo non è stato possibile portare avanti una attività scientifica legata all osservazione e alle riprese a causa dei problemi con il telescopio, comunque sono stati portati avanti lo stesso alcuni temi quali: - lo studio della struttura dei telescopi (quando si costruiva l Osservatorio) - lo studio teorico e pratico delle tecniche di ripresa fotografica prima chimica, poi digitale con webcam, digicam e ccd - storia dell astronomia: specie in occasione del convegno per il bicentenario della nascita di padre Francesco De Vico L attività di ricerca è decollata quando abbiamo aderito ai progetti proposti dal Planetary Team e dall EAN; ci siamo trovati in prima linea nei progetti: o Caratterizzazione delle camere digitali o Progetto Vesta o Progetto extrasolari o Progetto cometa PROGETTI FUTURI Sono sempre più numerose le richieste di visita all'osservatorio e di interventi nelle scuole della provincia e non (specie per il 2009, anno internazionale dell Astronomia). Ciò rende le nostre strutture inadeguate a soddisfare tutte le richieste, ampliarle è il nostro obiettivo per i prossimi anni; è infatti nostra intenzione per prima cosa di avere una connessione veloce ad internet in modo da poter trasmettere in diretta in rete le nostre attività, quindi vorremmo realizzare: 33

35 1) robotizzazione completa dell osservatorio 2) una struttura con tetto apribile per alloggiare un paio di telescopi automatizzati da utilizzare sia per le ricerche, sia per la didattica e da mettere a disposizione degli appassionati; 3) una struttura con tetto apribile per installare un telescopio più moderno e più grande (almeno 50 cm di diametro) da dedicare esclusivamente alle ricerca; 4) ampliare la struttura che attualmente utilizziamo come sala conferenze (ed altro), per realizzarne una migliore e più confortevole, una piccola foresteria, una saletta per il controllo di tutti i sistemi, servizi e un magazzino. Il progetto è ambizioso e anche costoso, ma abbiamo dimostrato che con il tempo le cose, se lo si vuole veramente, possono essere realizzate e ormai la nostra notorietà e le nostre attività sono così diffuse che speriamo di poter avere maggior credito presso quelle amministrazioni che possono aiutarci a realizzare il nostro progetto. 34

36 35

37 Angelo Angeletti L OSSERVAZIONE DEI PIANETI EXTRASOLARI: UN ANNO DI ATTIVITÁ DELL EUROPEAN ASTROSKY TEAM Nel luglio del 2007, Rodolfo Calanca, all epoca coordinatore del Planetary Reseach Team e vicedirettore di COELUM Astronomia, con la circolare n. 11 del Team lancia il progetto Exoplanets Transit - Search the Sky! Tale progetto, che riprendeva alcune idee del progetto RATS, aveva come obiettivo la messa a punto delle tecniche di ripresa e di rielaborazione in grado di rilevare i transiti di pianeti extrasolari con strumentazioni amatoriali. Fig. 1 La geometria di un transito: T è la Terra e S è la stella, 1 è un pianeta che transita davanti alla stella, 2 no. La scala non è realistica. Fig. 2 Pianeta in transito davanti alla propria stella. Si parla di transito di un pianeta extrasolare quando l allineamento tra la Terra, la stella attorno alla quale orbita il pianeta e il pianeta stesso è tale da realizzare una piccola eclisse, un piccolo calo di luminosità della stella che può essere rilevato. Se L* è la luminosità della stella, R* il suo Fig. 3 La curva di luce di HD : il primo transito raggio e R P il raggio del planetario osservato. pianeta, la variazione di luminosità ΔL è data dalla relazione: 36

38 2 L RP L * R * Gli istanti principali di un transito sono dati nella figura 4 e nella figura 5 una schematizzazione della curva di luce della stella. Fig. 4 (a) Primo contatto, inizio del transito, istante 1 (b) Secondo contatto, istante 2 (c) Terzo contatto, istante 3 (d) Quarto contatto, fine del transito, istante 4 La durata del transito (l intervallo di tempo tra gli istanti 1 e 4), la profondità del transito (la diminuzione del flusso luminoso tra gli istanti 1 e 2) e l ampiezza (l intervallo di tempo tra gli istanti 2 e 3) dipendono dalle dimensioni della stella e del pianeta dalla loro distanza; la loro misura permette di determinare diversi parametri fisici del pianeta altrimenti non valutabili. Fig. 5 Schematizzazione della curva di luce di una stella durante un transito. Con semplici calcoli si può dimostrare che la variazione di luminosità che avrebbe il Sole a causa del transito della Terra sarebbe ΔL/L* = 8,4 10-5, mentre nel caso che fosse Giove a transitargli davanti si avrebbe ΔL/L* = 1, ; calcoli più precisi dimostrano che il limite per l osservazione di pianeti di tipo terrestre è ΔL/L* Tenendo conto che il Sole, nei tempi scala tipici di un transito (che va da poche ore a un giorno), ha 37

39 variazioni di luminosità ΔL/L* 10-5, si capisce come non è possibile, con strumentazione amatoriale, rilevare transiti di pianeti di tipo terrestre, mentre si possono rilevare transiti di pianeti di tipo gioviano. Le tecniche di ripresa e le procedure per la riduzione dei dati furono proposte a partire dalle prime indicazioni di Rodolfo Calanca con la già citata circolare n. 11 del 10 luglio 2007 dell allora Planetary Reseach Team; nelle successive circolari nn. 13, 14, 15, 16 tali procedure furono messe a punto anche grazie a numerose prove sul campo compiute da diversi astrofili. Le circolari possono essere scaricate da sito dell EAN e da quello del Crab Nebula. Diamo ora brevemente le operazioni da eseguire per la ripresa del transito di un pianeta extrasolare. Per la determinazione della corretta esposizione si consiglia di effettuare tutte le procedura in una notte precedente il transito. A. Stabilizziamo termicamente la strumentazione. B. Puntiamo il telescopio sul campo della stella (le informazioni sul pianeta e la sua stella e la carta stellare di riferimento per i transiti vengono comunicate con le circolari dell EAN). C. Inseriamo l autoguida: è fondamentale perché riduce l errore fotometrico introdotto dal mosso stellare. Si ricordi che è necessario misurare variazioni di luce di qualche centesimo di magnitudine e che quindi è necessario avere immagini con errori fotometrici molto ridotti, intorno a 1 2 millesimi di magnitudine. D. Individuata la stella, impostiamo il tempo di integrazione: è fortemente sconsigliato scendere al di sotto di 60 qualunque sia il telescopio od il CCD impiegato. Tale valore è il tempo minimo consigliato per ogni singola esposizione e ad esso corrisponde, per un telescopio amatoriale, un valore ragionevolmente contenuto della scintillazione atmosferica che risulta essere la maggior fonte di errore fotometrico[ 2 ]. Determinare la massa d aria istante per istante non è banale, noi abbiamo realizzato ed utilizzato le seguenti tabelle: [ 2 ] Una stima dell errore di scintillazione S può essere ottenuta utilizzando la relazione: A S 0. 09, dove A è la massa d aria che è funzione della distanza zenitale z (o D 2t dell altezza h) dell oggetto che si osserva; D è il dimetro del telescopio in centimetri e t il tempo di esposizione in secondi. 38

40 Tabella 1 S dovuto dalla scintillazione atmosferica in funzione del diametro del telescopio e del tempo d esposizione per A = 1 (valido con buona approssimazione per un stella la cui altezza è compresa tra 45 e lo zenit) t (secondi) 20 cm 25 cm 30 cm 40 cm 50 cm 10 0,0028 0,0024 0,0021 0,0018 0, ,0020 0,0017 0,0015 0,0012 0, ,0016 0,0014 0,0012 0,0010 0, ,0014 0,0012 0,0011 0,0009 0, ,0012 0,0011 0,0010 0,0008 0, ,0011 0,0010 0,0009 0,0007 0,0006 Tabella 2 S dovuto dalla scintillazione atmosferica in funzione del diametro del telescopio e del tempo d esposizione per A = 2 (valido con buona approssimazione per un stella la cui altezza è compresa tra 25 e 45 ) t (secondi) 20 cm 25 cm 30 cm 40 cm 50 cm 10 0,0083 0,0071 0,0063 0,0052 0, ,0058 0,0050 0,0045 0,0037 0, ,0048 0,0041 0,0037 0,0030 0, ,0041 0,0036 0,0032 0,0026 0, ,0037 0,0032 0,0028 0,0023 0, ,0034 0,0029 0,0026 0,0021 0,0018 E. FONDAMENTALE: LA STELLA CON IL PIANETA IN TRANSITO NON DEVE AVERE PIXEL SATURI. Questa è una delle condizioni chiave affinché la precisione fotometrica sia sufficiente per rilevare con chiarezza il transito: il livello ADU del pixel più luminoso della stella deve essere intorno a (per una camera CCD a 16 bit). Nel caso in cui la luminosità della stella fosse troppo elevata, si potrà interporre un filtro (R oppure V) o, in alternativa, si potrà anche sfocare l immagine stellare anche di molto, e comunque almeno 2 o 3 volte la FWHM. Nella notte in cui avviene il transito: 1. Stabilizziamo termicamente la strumentazione prima di iniziare le riprese. Apriamo la cupola o il tetto scorrevole alcune ore prima dell inizio del transito (anche se ancora non fa buio). 39

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