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1 Orario Assenza Collocazione oraria - Completamento orario - Diritto allo studio - Esonero - Flessibilità - Mensa - Modifica dell orario - Part-time - Pomeriggio - Orario - Orario di cattedra - Orario di insegnamento - Orario di lezione - Orario d obbligo - Orario di programmazione - Orario di servizio - Orario parziale orario prevalente - Orario ridotto - Orario scolastico - Ore - Posto orario - Proporzione - Riduzione dell orario - Ultima ora - Uscita da scuola - Variazioni di orario Gentile Prof. Cicatelli, sono insegnante della Scuola dell Infanzia e vostra abbonata, ho appena ricevuto l abbonamento del mese di Settembre, vi faccio i complimenti per le modifiche apportate. Faccio molto uso della rivista, trovo molti spunti per la didattica, insomma trovo che sia uno strumento di lavoro completo. Vorrei ora porre un quesito, quale orario di servizio potrei proporre per il nuovo anno scolastico? Mi spiego: vorrei articolare il mio orario di servizio in modo tale da non dover stare a scuola dalle ore 9,00 alle ore 16,00. Il mio attuale orario infatti è così articolato 9,00/ 12,00-13,00/ 16,00 per tre giorni a settimana. Posso proporre come nuovo orario anche a partire dalle ore 8.00, compreso l orario del pasto? E a proposito del pasto l insegnante di Religione può usufruire del servizio mensa o devo pagarmi il pranzo come sempre? Ringraziando della cortese attenzione, porgo sinceri saluti. L Idr deve svolgere il suo servizio esclusivamente nell Irc, quindi è da escludere che la mensa possa rientrare nell orario di servizio, anche se le attività educative nella Scuola dell Infanzia fanno fatica a distinguere tra l assistenza ai pasti e il resto della giornata; ma l Irc è l unica attività vincolata a contenuti specifici. Quanto alla possibilità di usufruire del servizio mensa, l art. 21 del vigente CCNL non la prevede nel caso in questione, ma va verificato se localmente sia stata contemplata dalla contrattazione integrativa. Buongiorno, sono un'insegnante specialista di Religione Cattolica della scuola Primaria. Avrei bisogno di informazioni dal Dott. Cicatelli riguardo alle ore di Religione. Alcune colleghe di classe mi hanno detto che le ore di Religione a cui esse hanno rinunciato per avere più compresenze, non verranno più comprese nel loro orario...e quindi dovranno coprire le ore in altre classi. Ovviamente essendo io specialista di Religione, rischio che le colleghe si riprendano le ore (avendone la possibilità fatti i corsi d'aggiornamento). Volevo sapere se è vero che le ore di Religione, a cui le insegnanti hanno rinunciato, non sono più comprese nel loro orario... Grazie Le ore che rimangono a disposizione per mancata disponibilità all Irc vanno utilizzate per altre attività previste dal Pof, quindi non sono più ore di semplice compresenza. Tuttavia, non è automatico il rientro nell Irc da parte di queste insegnanti, in quanto esso è subordinato all approvazione dell autorità ecclesiastica e alla verifica della loro idoneità, nonché al fatto che esso avvenga in coincidenza con l inizio di un ciclo didattico (classi prime e quarte) ai sensi della CM 374/98. Gentile Prof. Cicatelli, sono una insegnante di Religione Cattolica in ruolo con 12 ore alla Scuola Primaria e 12 ore alla Scuola dell'infanzia. È possibile svolgere frontalmente le 12 ore di Irc alla primaria senza programmazione (visto che non mi è pagata la venticinquesima ora)? Per una questione pratica di sistemazione di orario, visto che ruoto su quattro scuole, è possibile svolgere sei ore di Irc in un plesso più una ora di tempo mensa, e quattro ore e quaranta di Religione nell'altro plesso senza dover fare entrare una collega per soli quaranta minuti? I venti minuti che avanzano dalle 12 ore verrebbero poi accumulati per la programmazione una volta ogni mese e mezzo. Grazie Attendo cortesemente una celere risposta A norma della CM 366/96 con 12 ore di Irc si ha diritto a un ora di programmazione. Pertanto l incarico deve essere rifatto per 13 ore e non per 12. Quanto alla collocazione concreta delle ore di programmazione, questa dipende dall organizzazione interna della scuola. Buongiorno, stamattina sono andata a fare la presa di servizio. In uno dei due istituti in cui insegno Religione, nel fascicolo con i documenti per la presa di servizio c'era una lettera del dirigente scolastico all'ufficio scuola della Curia. Il DS chiedeva di non spezzare troppo le cattedre di Religione e diceva che, siccome gli alunni sono esuberanti nelle mie ore, "consiglia" che le ore di Religione nella Scuola Primaria in cui insegno siano assegnate alla collega del paese vicino. Questa collega crea molti problemi. Ha chiesto e ottenuto di ottenere le ore solo in un istituto, però vuole anche lasciare

2 le ore alla materna per prendere le mie ore alle elementari. Lei cosa ne pensa? Devo parlare con il DS, con la Curia, con la collega o no? Grazie dell'attenzione. L attribuzione delle ore di Irc a ciascun insegnante dipende dall intesa tra autorità scolastica ed ecclesiastica. Le eventuali richieste avanzate dal dirigente scolastico devono essere valutate dall ordinario diocesano, cui spetta in ogni caso l ultima decisione. Quindi, per ottenere chiarimenti, conviene rivolgersi alla curia. Gentilissimo professore, può l ultima ora, dedicata all uscita nella Scuola dell Infanzia, essere destinata all insegnamento della Religione cattolica? Grazie per il suo prezioso servizio La collocazione oraria dell Irc deve essere quella ordinariamente prevista per tutte le altre discipline o attività, quindi anche l ultima ora nella Scuola dell Infanzia può essere assegnata all Irc, purché in base a una rotazione nell arco dei diversi anni, altrimenti si incorrerebbe in una violazione dell Intesa (Dpr 751/85), che vieta di utilizzare la scelta dell Irc come criterio per la collocazione oraria. Salve, sono una vostra abbonata alla rivista e vorrei rivolgere un quesito al prof. Cicatelli. Sono un'insegnante di Religione a tempo indeterminato nella Scuola dell'infanzia con trattamento cattedra. Il mio orario di insegnamento è di 24 ore +1 di accoglienza distribuite su 16 sezioni. Nella mia scuola si lavora dal lunedì al venerdì (essendo chiusa il sabato) ed io sono presente su 3 sezioni al giorno, ma avendone 16, un giorno a settimana dovrei stare su 4 classi. L' orario, così, non può essere più di 1ora e mezza per classe, perché fin quando non comincia la mensa, l uscita è alle ore 13,15. Le chiedo, pertanto, se, per un giorno a settimana posso ridurre l'orario di un quarto d' ora per sezione in modo da farne rientrare 4 in un giorno e se è legale che dall' inizio della mensa io stia dalle 8,30 alle 15,30 (per un giorno a settimana). In attesa di una sua celere risposta, la prego di indicarmi la soluzione più adatta. La ringrazio e la saluto. L orario di insegnamento nella Scuola dell Infanzia può essere gestito con la flessibilità propria di questo tipo di scuola e quindi si può svolgere anche per un tempo inferiore all orario settimanale convenzionale, fermo restando che dovrà darsi luogo a un recupero su base plurisettimanale. Quanto alla partecipazione dell Idr al servizio di mensa, occorre ricordare che la sua presenza è legata esclusivamente all Irc e che una presenza prolungata durante la mensa ridurrebbe conseguentemente l orario di insegnamento effettivo, vanificandone la presenza. Quindi occorrerebbe evitare di partecipare alla mensa, ridistribuendo l orario in modo da assicurare un effettivo insegnamento. Buonasera signor Cicatelli, sono un Idr. So che lei è molto ferrato sulle nostre problematiche. Volevo chiederle se come Idr di scuola media siamo obbligati a fare il pomeriggio. La mia situazione è questa: insegno su tre scuole. In due (che fanno parte di un unico istituto comprensivo ma con due plessi separati) si fanno tre pomeriggi. Io già ne faccio uno il lunedì. Ora mi si chiede di farne un'altro il mercoledì perché mi si dice non si possono fare aggiustamenti (non ci credo). Lo sappiamo come sono i pomeriggi a scuola, per quanto mi ingegni in tutto e per tutto pur di rendere interessanti le mie lezioni, ma la situazione è comunque pesante. Tra l'altro in questa scuola si fanno i consigli tutti i mesi e nell'altra seppur a scadenza più larga, si fanno di mercoledì quando io dovrei stare a scuola a fare il pomeriggio. Insomma mi sembra che mi si stia chiedendo troppo per chi ha la bellezza di 347 alunni. Mi può dare gentilmente una risposta al più presto. Grazie. La collocazione oraria dell Irc deve essere quella di tutte le altre discipline. Quindi, se gli altri insegnanti svolgono il proprio servizio al pomeriggio, anche l Idr deve fare lezione al pomeriggio, ovviamente in maniera equilibrata rispetto al carico di lavoro previsto per tutti i docenti e compatibilmente con gli impegni nelle diverse sedi di servizio. Gentile prof. Cicatelli, sono una insegnante di Religione di ruolo nella Scuola Primaria e completo il mio orario cattedra su due Circoli Didattici. Per il prossimo anno scolastico ogni Circolo Didattico diventerà Istituto Comprensivo con le scuole medie. Io ho fatto il concorso di Religione solo per Primaria e Infanzia e ho anche l'idoneità e i titoli richiesti per le scuole secondarie. Domanda: potrei chiedere la possibilità di concentrare tutto il mio orario di cattedra solo in un Circolo Didattico, completando solo alcune ore di insegnamento nella scuola media? Devo precisare che ho già insegnato Religione nella Scuola dell'infanzia in passato e ho visto che non mi trovo bene a insegnare con i bambini piccoli, anzi lavoro molto meglio con bambini più grandi e con i ragazzi.

3 Non è possibile completare l orario tra scuola primaria e secondaria, soprattutto se si è insegnanti di ruolo. Quindi sarà necessario rimanere nel ruolo della scuola primaria e distribuire il proprio orario nel modo che sarà stabilito d intesa tra autorità ecclesiastica e scolastica. L insegnante può far presenti le proprie preferenze, ma sarà sempre l ordinario diocesano a decidere l effettiva destinazione del docente. Preg.mo Prof. Cicatelli, sono un'insegnante di Religione incaricata presso la Diocesi. Ho l'incarico dall'anno scolastico 2004/2005. Vorrei gentilmente chiederle un'informazione. Attualmente ho 16 ore di lavoro settimanali nella scuola media inferiore e, siccome ho due bambini piccoli di tre e un anno, il prossimo anno vorrei chiedere l'orario ridotto. Vorrei sapere da lei, qual è il numero minimo di ore settimanali nella scuola media inferiore che devo svolgere per essere sicura di non perdere, con la riduzione dell orario, i miei diritti e di poter partecipare a un concorso in futuro. La ringrazio tanto per i suoi consigli. Distinti saluti. Formalmente non ci sono limiti minimi di orario, ma è bene non scendere sotto la metà dell orario d obbligo. Comunque, la riduzione dell orario non si può configurare come part-time (che compete solo al personale di ruolo), ma è solo una variazione nell intesa sulla nomina. Quindi vanno semplicemente fatte presenti le proprie esigenze all ufficio diocesano, che proporrà una diversa configurazione oraria. Gentile prof. Cicatelli, sono un Irc della Scuola Primaria. Quest'anno il preside del mio Istituto comprensivo ha redatto il mio orario non rispettando la normativa che prevede due ore di Religione per classe, ma facendomi fare in alcune classi 2h e 40' e in altre 1h e 40'. Oltre a ciò mi ha messo parecchi buchi orari. Ha praticamente usato il mio orario per coprire tutte le classi che rimanevano vacanti dopo aver fatto l'orario degli altri. Ufficialmente l'ha fatto per poter riuscire a dare il giorno libero a tutti i colleghi, e questo è il motivo per cui non ho protestato. Sono però piuttosto scettica, perché temo si possa creare un precedente. Mi chiedo inoltre: l'insegnante deve per forza accettare qualsiasi orario gli venga imposto dal Dirigente scolastico o può far eventualmente valere qualche diritto? La ringrazio anticipatamente. La competenza sulla formazione dell orario di lezione è del dirigente scolastico, il quale deve ovviamente rispettare l orario settimanale o annuale previsto dagli ordinamenti. Non è pertanto possibile attribuire all Irc 2h e 40 in una classe e 1h e 40 in un altra, poiché in tutte le classi devono essere rigorosamente assicurate due ore settimanali di Irc. Per il resto, le combinazioni orarie e l attribuzione del giorno libero dipendono da situazioni contingenti interne alla scuola e non hanno rilevanza formale. Egregio Dott. Cicatelli, Insegno da tre anni Religione nella Scuola Primaria. Quest'anno ho avuto un incarico annuale di dieci ore. Ecco i miei dubbi: mi conferma che l'orario di programmazione spetta con un incarico di almeno 12 ore? Essendo rientrata dal congedo obbligatorio di maternità ho dei dubbi sui permessi per l'allattamento. Alcuni mi dicono che avendo un orario settimanale inferiore alle 13 ore non ho diritto alla riduzione oraria. Altri invece mi dicono che mi spetterebbe 1 ora al giorno avendo un orario inferiore alle sei ore giornaliere. Quale delle due opzioni è corretta? La ringrazio Cordiali Saluti L orario di programmazione spetta solo a partire da un incarico di 12 ore (CM 366/96). Quanto alla riduzione di orario per allattamento, la sua stessa natura vorrebbe che fosse finalizzata alla cura del bambino e quindi finalizzata ad adattare il carico di lavoro alle esigenze del neonato; in caso di incarico a orario parziale si può sostenere che la riduzione di orario sia già un dato strutturale, a meno che l orario non sia concentrato in pochi giorni (per esempio 5-6 ore consecutive nella stessa giornata), così da impedire l assistenza al bambino. In altre parole, la circostanza va concordata con il dirigente, eventualmente adattando l orario di servizio effettivo. Salve, sono un'insegnante di Religione con un contratto a tempo determinato di 24 ore di cui 14 ore le svolgo in un circolo (12 ore Scuola dell'infanzia e 2 nella Scuola Primaria) e 10 ore in un altro circolo solo nella Scuola Primaria. Vorrei sapere: essendo ore tutte frontali dovrei effettuare l orario di programmazione nella primaria? Se sì, come dovrei comportarmi? Ringraziandovi anticipatamente porgo distinti saluti.

4 Il servizio nella Scuola Primaria raggiunge le 12 ore e quindi, ai sensi della CM 366/96, deve essere attribuita un ora di programmazione. Ma ciò fa superare il tetto delle 24 ore e quindi imporrebbe di lasciare un ora e mezza di Scuola dell Infanzia. Gentilissimo Dott. Cicatelli, le scrivo per presentarle la mia situazione e avere così maggiore chiarezza circa la normativa prevista per il diritto allo studio. Le chiedo la cortesia di rispondermi in privato. Sono un'insegnante di Religione cattolica a tempo determinato con 11ore d'insegnamento spalmate in quattro Istituti, tra la Scuola Superiore di I e II grado presso una diocesi in cui lo scorso gennaio lei è venuto come relatore. Dallo scorso anno, dopo aver fatto la richiesta per il diritto allo studio, frequento i corsi di Licenza in Teologia Morale, con frequenza obbligatoria come lei ben sa. Il problema è che le ore seppur concessemi dal Provveditorato, posso utilizzarle difficilmente, perché ai Dirigenti pesa questa situazione, sia il fatto che poi debbano sostituirmi, che l eventuale assenza negli impegni pomeridiani come Consigli di classe o collegi docenti. Addirittura ogniqualvolta coincidono impegni scolastici con i corsi o gli esami in facoltà, mi viene richiesta una giustifica dalla segreteria della facoltà, che a sua volta complica le cose con un'eccessiva burocrazia. Che cosa mi consiglia di fare? Grazie già da ora per la disponibilità e il servizio informativo che lei presta. Un caro saluto, Una volta riconosciuto il diritto allo studio, le 150 ore corrispondenti devono essere fruite d intesa con il dirigente scolastico in maniera da ridurre al minimo il disagio o il disservizio per la scuola. Si può, per esempio, concordare una riduzione oraria fissa (due-tre ore a settimana o un giorno fisso a settimana, corrispondenti ad alcune classi su cui può essere nominato un supplente), oppure può essere chiesto un periodo intero (circa un mese e mezzo) di assenza. È ovvio che il costo del supplente va a pesare sul bilancio della scuola, ma si tratta di un diritto che non può essere negato, né la scuola può evitare di nominare il supplente con la scusa che un ora a settimana non crea grandi problemi. L ufficio diocesano dovrebbe vigilare che le eventuali supplenze siano assicurate. Non c è, infine, alcun obbligo di attestare esami o lezioni frequentate. Egregio dott. Cicatelli, ho un contratto nella Scuola dell Infanzia al 75 per cento ed è il mio primo anno di insegnamento. Le mie colleghe di Religione mi informano che la presenza al collegio docenti, sezione è in proporzione al proprio orario. Ma è proprio così? Grazie La partecipazione al Collegio dei docenti è obbligo di servizio per tutti i docenti, a prescindere dal proprio orario di servizio nella scuola. Solo nel caso di superamento del tetto orario previsto contrattualmente (per esempio, per coloro che insegnano in più scuole) si può far valere il limite proporzionalmente all orario effettivo. Egregio Dirigente Dott. Cicatelli, sono una docente di RC di ruolo dal 01/09/2005; collaboratore vicario con semiesonero fino all anno scorso. Da quest anno, purtroppo, con i nuovi parametri non ho potuto averlo. Svolgo n 9 ore in un istituto scolastico (7 ore nelle classi e 2 a disposizione), dove svolgo l incarico di collaboratore vicario e n 9 ore in un altro Istituto. Il DS, oltre a tutti gli altri compiti, mi ha incaricato di seguire i progetti sulle Infrastrutture con gli Enti locali e ha chiesto all altro DS di esonerarmi dal servizio nel giorno in cui era stata convocata una conferenza di servizio da parte dell USR in merito alle modalità di attuazione del progetto in narrativa. Non solo mi è stato negato l esonero, ma mi viene quotidianamente ricordato che io sono solo docente nella seconda scuola, per cui devo attenermi agli impegni previsti. Le chiedo può un DS impedire la partecipazione a tali iniziative e limitare il ruolo di cui il primo DS mi ha investito? Inoltre, in data odierna mi viene proposta la modifica dell orario (nella giornata di sabato ho 5 ore nel 2 Istituto) con una riduzione di orario a 3, per poi svolgere le altre 2 in una delle giornate in cui sono nella scuola principale e nelle ore in cui ho inserito le 2 ore a disposizione. Le chiedo: le ore a disposizione per normativa devono figurare nell orario? È possibile spostarle in casi di necessità? Può un DS modificare l orario dopo averlo fatto approvare al Collegio docenti? La ringrazio e la saluto cordialmente. Il caso va risolto unicamente attraverso accordi tra i due dirigenti. Non si possono avanzare pretese nella seconda scuola a causa degli incarichi ricoperti nella prima, tuttavia un elementare senso di cortesia e collaborazione dovrebbe suggerire di venire incontro a esigenze di servizio serie e documentate. Quanto alla modifica dell orario, può sempre essere disposta per sopraggiunti motivi e le ore a disposizione devono essere comunicate alla seconda scuola proprio perché se ne possa tenere conto nel caso di attività estemporanee o variazioni di orario. Gentile prof. Cicatelli, Sono una insegnante di RC.

5 Per completare l orario insegno in due istituti comprensivi diversi dela Scuola Primaria. Vorrei sapere come posso suddividere le 80 ore se in una scuola insegno per 10 ore e le 12 rimanenti nell altro istituto. In attesa di una sua risposta la ringrazio. Le ore di partecipazione agli organi collegiali possono essere ragionevolmente suddivise in proporzione all orario per il quale si è incaricati in ciascuna scuola, ma si può anche raggiungere un accordo tra i dirigenti scolastici per una diversa ripartizione. Gent. mo prof. Cicatelli, sono IRC a tempo determinato da dieci anni a scavalco tra Scuola Primaria e Scuola dell'infanzia. Dal febbraio 2011 sul cedolino mi compare la scritta: Tempo determinato con part-time. Al momento effettuo ore 14 ( più 2 inserite come orario di programmazione ) alla Scuola Primaria e ore 4.5 alla Scuola dell'infanzia per un totale di ore Mi chiedo il perché della scritta part-time. Risulta corretta tale formulazione? La ringrazio. Probabilmente si tratta di un codice automatico per tutti coloro che non raggiungono l orario d obbligo. Egregio dott. Cicatelli, sono un'insegnante di Religione nella scuola secondaria di primo grado, in ruolo, vorrei sapere se la normativa che riguarda l'insegnamento, in solo due comuni con non più di tre sedi e tre istituti, è valida anche per noi o possono esserci delle proroghe? Le scuole in cui insegno sono dislocate in vari paesi, fanno però riferimento a un unico Istituto e per completare l'orario di cattedra può succedere di avere una scuola fuori dal comune (per esempio il mio Istituto ha 12 ore di Religione nella secondaria di primo grado, tre di queste si trovano in un altro comune, inoltre le altre ore di completamento si trovano in un altro comune). Fino ad ora tutto bene, ma da quest'anno mi hanno tolto le tre ore del vecchio Istituto e per completare mi hanno dato tre ore alla secondaria di secondo grado, perché si trova nel solito comune dove ho più ore. Così ora non ho più due Istituti comprensivi, ma tre e per giunta scuole diverse, secondaria di primo grado e di secondo grado. Facendo questo, ci si trova ad avere tre insegnanti di Religione in un Istituto con solo 12 ore... Secondo me questo limita l'irc, non c'è più continuità e presenza data da tanti anni di servizio nella scuola. Vi ringrazio se può darmi una risposta un po più esauriente di quelle che ho ricevuto altrove fino adesso. Premesso che è del tutto corretto costituire un posto cattedra di Irc tra scuola secondaria di primo e di secondo grado, va osservato che la norma relativa alla costituzione territoriale dei posti si applica anche all Irc, ma talvolta viene derogata per l impossibilità di risolvere diversamente l assegnazione dei posti. Nel merito la competenza è dell Ufficio scolastico regionale, che deve raggiungere un intesa con l ordinario diocesano facendo presenti i criteri vigenti per l amministrazione scolastica, ma la proposta della diocesi può risultare ragionevole o comunque poco contestabile, dato che i criteri adottati dalla parte ecclesiastica non sono sindacabili dalla parte statale, se non per motivi di legittimità. Nella fattispecie, l attribuzione di ore di completamento nello stesso comune in cui già si presta servizio appare una soluzione ragionevole e conveniente. Preg. mo Dott. Cicatelli, nella nostra scuola, durante l orario scolastico, abbiamo sempre celebrato il "precetto pasquale" e vorremmo continuare; un collega, in una discussione, ha impugnato la cosa in riferimento alla Sentenza definitiva del TAR Emilia Romagna n. 250/93; che cosa possiamo fare per non prestare il fianco a polemiche di varia natura ma, soprattutto, essere rispettosi delle norme? Quale indicazione/suggerimento può darci? Quale iter seguire? Quali accortezze usare? Grazie per la collaborazione e buon lavoro. Le sentenze dei Tar hanno valore solo nel caso specifico e non si possono generalizzare. Tuttavia, a prescindere da questo rilievo formale, è vero che la celebrazione di atti di culto in orario scolastico può creare problemi di compatibilità con le finalità istituzionali della scuola. Non ci sono difficoltà nel caso di celebrazioni effettuate nei locali scolastici, ma fuori dell'orario di lezione. Per celebrare una messa in orario di lezione, invece, si dovrebbe almeno acquisire il consenso di tutti gli interessati (studenti, famiglie, insegnanti) ed è chiaro che in caso di unanimità (piuttosto inverosimile), la celebrazione potrebbe avere luogo in quanto non vi sarebbero potenziali oppositori. Se ci si trova in una scuola superiore, si può ricorrere a una assemblea degli studenti, che potrebbe prevedere la celebrazione della messa senza troppe obiezioni, dato che la partecipazione all'assemblea è libera e la richiesta deve venire da un congruo numero di studenti. Realisticamente va comunque valutata l'opportunità di creare occasioni di scontro sulla celebrazione di una messa e puntare più sulla sostanza che sulla forma: una messa fuori orario scolastico, ma con

6 partecipazione plebiscitaria, sarebbe molto più significativa di una messa in orario scolastico, ma con una partecipazione che non può considerarsi frutto di una libera scelta. Gentilissimo Prof. Cicatelli, sono insegnante. di ruolo entrata con il primo contingente e, a parte il primo anno dal lontano a.s mi danno sempre 25 ore su cattedra mista. Il mio orario prevalente è sulla Scuola Primaria, per cui la venticinquesima ora è eccedente e dovrebbe essere pagata. Poiché la mia cattedra perde ogni anno ed ero fno all'anno scorso su due Scuole dell'infanzia per tre ore (a completamento), il resto nella Scuola Primaria per un totale di 25 ore, ho prodotto istanza all'usr della mia Regione, affinché mi venisse tolta l'ora eccedente, oppure mi venisse pagata. L'USR ha risposto alla dirigente che non mi spettava nessun compenso perché quella cattedra era obbligata e che, se proprio lo riteneva necessario, avrebbe potuto togliermi un'ora di programmazione. La Dirigente mi ha tolto un'ora ma a voce, non ha voluto farmi nessuna autorizzazione scritta. Quest'anno la mia situazione è anche peggiore, perché mi trovo con 4 comuni, due Istituti e sei scuole come di seguito indicate: 8 ore Scuola Primaria; 1,30 Scuola dell'infanzia; in un altra primaria 6 ore; poi 4 ore in un altra primaria e 1,30 in una Scuola dell Infanzia; altrove ho 2 ore nella primaria, più 2 ore di programmazione. In definitiva: ho più scuole che giorni di scuola. Ho inviato una lettera di diffida all'usr prima che fossero decretate le cattedre, ma imperterrito mi ha confermato la cattedra che ho descritto. A questo punto ho deciso di ricorrere al Giudice del Lavoro. Poiché ho letto tutto quello che lei ha scritto in merito, le chiedo molto cortesemente ( ho una certa età e non posso proprio farmi Km per andare in due scuole nella stessa giornata) se sto agendo bene e che cosa lei mi consiglia. Il caso presenta tutti i motivi per rivolgersi alla magistratura, dato che da tempo viene richiesta una prestazione di lavoro eccedente la retribuzione. In proposito va però anzitutto premesso che, essendo la nomina d'intesa, avrebbe dovuto essere per primo l ufficio diocesano ad opporsi a una costituzione di posto orario del genere. Quindi un eventuale ricorso sarebbe implicitamente rivolto anche contro l'autorità ecclesiastica e il giudice potrebbe eccepire che in presenza di un'intesa la responsabilità non è solo dell'amministrazione. Tuttavia, tocca senz'altro all'amministrazione statale retribuire i suoi dipendenti secondo quanto fissato dal CCNL. E in proposito ci sono diverse inadempienze. In primo luogo, si può tenere presente la nota ministeriale del , prot. AOODGPER 22760, in cui si dice espressamente in relazione agli Idr di ruolo che «laddove il servizio sia prestato tanto nella scuola dell infanzia che nella scuola primaria il problema [del completamento orario] non si pone giacché gli apporti di orario costituenti il posto sono costituiti secondo l orario prevalente». Ora, a prescindere dall'errata convinzione che non si pongano problemi quando il posto sia costituito su infanzia e primaria (il caso in questione dimostra il contrario), l'indicazione che il posto debba essere costituito secondo l'orario prevalente imporrebbe di rimanere entro le 24 ore, dato che è prevalente l'orario di scuola primaria. Pertanto, si sarebbe dovuta eliminare una sezione di scuola dell'infanzia rimanendo a 23 ore e mezza o eliminare due classi di primaria (- 4) e aggiungere due sezioni di infanzia (+ 3), per un totale di 24 ore. La risposta del dirigente dell'usr regionale è censurabile per più aspetti: 1) in primo luogo ritiene impossibile scendere sotto le 24 ore, ma possibile superare quel limite (contro le disposizioni contrattuali); 2) ritiene che non vadano retribuite ore di servizio prestato oltre il limite obbligatorio; 3) suggerisce di eliminare un'ora di programmazione, che è parte integrante dell orario di servizio nella primaria e non un beneficio accessorio. L'unica affermazione corretta dell'usr è nell'affermazione che il posto orario risulta dall'intesa con l'ordinario diocesano: è evidente l'intento di scaricare tutta la responsabilità sull'autorità ecclesiastica, giungendo a considerare "obbligata" la composizione del posto, che invece sarebbe senz'altro possibile in termini diversi (ovviamente distribuendo disagi e costi tra più soggetti). Gent.mo prof. Cicatelli lavoro nella Scuola Media Inferiore come incaricata Idr dal Ho quasi sempre ricoperto incarichi con un orario di ore settimanali, anziché 18. Il prossimo anno, per motivi familiari, (ho due bambini molto piccoli) desidererei chiedere un orario ridotto (12 ore). Se la mia richiesta venisse accettata, la riduzione dell orario che apporterei alla mia nomina potrebbe crearmi qualche difficoltà nel partecipare a un futuro concorso? C'è una soglia minima di ore che bisogna avere per non perdere i diritti pensionistici? Dall'anno scolastico fino all'anno scolastico ho lavorato in una Diocesi, poi, per motivi familiari, ho ottenuto il trasferimento presso un altra vicina. Gli anni di servizio svolti nella prima sono riconosciuti anche nella Diocesi dove mi sono trasferita? La ringrazio molto per l'attenzione e le porgo distinti saluti. Il servizio prestato a orario parziale non riduce se non in termini economici i diritti relativi al trattamento pensionistico, né è possibile immaginare al momento restrizioni in vista di un futuro concorso, che comunque, essendo ordinario e non riservato, difficilmente potrà prendere in considerazione il servizio già prestato. Quanto al servizio prestato in altra diocesi, ovviamente, ai fini amministrativi vale pienamente; se poi la diocesi di attuale servizio prevede un trattamento particolare per coloro che provengono da altra diocesi (graduatorie interne, precedenze, ecc.), si può sapere solo chiedendolo all ufficio diocesano.

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