Traguardi e Obiettivi di Apprendimento dell IRC

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1 Traguardi e Obiettivi di Apprendimento dell IRC per la scuola dell infanzia e per il Primo Ciclo d Istruzione Intesa del 1 agosto 2009 a cura di Sergio Bocchini

2 Prima di iniziare Qual è il vostro grado di interesse per le riforme della scuola? Alto Medio Basso Conoscete le nuove indicazioni IRC per il vostro tipo di scuola? Sì e le uso Sì ma non le uso No Quanto le riforme e i nuovi programmi influiscono sul vostro modo concreto di fare scuola? Tanto Poco Per niente

3 Traguardi e Obiettivi di Apprendimento dell IRC DI CHE STIAMO PARLANDO?

4 Stiamo parlando della nuova impostazione dell IRC (Insegnamento della religione cattolica) nella riforma in atto della scuola italiana, nel 1 e 2 ciclo I Traguardi e gli Obiettivi sono ciò che gli alunni della scuola dell infanzia e del 1 ciclo (14 anni) devono apprendere per quanto riguarda l IRC.

5 Un riassetto generale dell IRC L ultima intesa tra il Ministero della Pubblica Istruzione e la CEI (Conferenza episcopale Italiana) siglata il 1 agosto 2009 segna la conclusione di un riassetto generale dell IRC nella scuola del 1 ciclo; un percorso che comunque è già iniziato da tempo.

6 Tra riforme e controriforme Anche l IRC come tutta la scuola - ha attraversato in questi anni varie riforme,sperimentando nuove forme didattiche e nuovi programmi (non sempre coerenti e idonei).

7 I PROGRAMMI IRC dal 1987 al : Revisione del Concordato 1987: Specifiche e autonome attività di insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche elementari 1996: «Rilettura» dei programmi insegnamento della religione cattolica : La Sperimentazione nazionale biennale sui programmi di religione cattolica nella prospettiva dell'autonomia 2003: gli OSA della riforma Moratti 2007: i curricoli del ministro Fioroni : gli OA (Obiettivi di apprendimento) della Gelmini

8 L IRC NELLA RIFORMA MORATTI (2005) Consulente: G.Bertagna PERSONALIZZAZIONE riforma di destra FIORONI(2007) Consulente: M. Cerutti- E. Morin CURRICOLO riforma di sinistra GELMINI (2009) Consulente: M. Bruschi- G. Israel CONTENUTI riforma della nostalgia Primo ciclo Indicazioni nazionali OSA in due colonne (Conoscenze e abilità) PECUP o Profilo in uscita (Allegato A del DLgs 59/2005) Indicazioni per il curricolo infanzia e 1 ciclo TRE aree disciplinari 1.Linguis-artist-espress 2.storico-geografica 3.matemat-scientif-tecnologica OA (Obiettivi di Apprendimento) TSC (Traguardi sviluppo compet) Dpr 89/2009- tentativo di armonizzazione tra Indicazioni nazionali (Moratti) + Indicazioni curricolo (Fioroni) Modifiche più gestionali/amministra tive che pedagogiche-didattiche Secondo ciclo Indicazioni nazionali OSA in due colonne (Conoscenze e abilità) PECUP o Profilo in uscita generale (Allegato A del DLgs) Regolamento dell obbligo (DM 139/2007) Documento tecnico Tre colonne (competenze - abilità/capacità- conoscenze) Quatto assi culturali Otto competenze cittadinanza Indicazioni nazionali TRE PECUP(Licei -IT- IP) CINQUE Aree RA (Risultati di Apprendimento)

9 La riforma Moratti (2005) Tra le riforme recenti della scuola, quella che aveva un impianto pedagogico più organico e che ha coinvolto maggiormente l IRC è stata la legge Moratti (L. 53/2003) centrata sugli OSA (Obiettivi specifici di apprendimento): OSA per la Scuola dell Infanzia e per la Scuola Primaria (intesa tra la CEI e il MIUR del 23 ottobre 2003) OSA per la Scuola Secondaria di primo grado (26 maggio 2004) OSA Per la Scuola Secondaria di secondo grado (13 ottobre 2005, che però non sono mai entrati in vigore)

10 La riforma Fioroni (2007) Senza rifiutare la Riforma Moratti ha cercato di dare maggiore continuità al cammino dell alunno (curricolo) dai 3 ai 14 anni, correggendone gli aspetti più personalistici (competenze/ socialità), senza insistere sulla via della sussidiarietà, ma non è riuscito a portare a termine il progetto (caduta del governo Prodi). Ha inciso sul primo ciclo Ma non sul secondo ciclo

11 LA RIFORMA GELMINI Quella che viene chiamata la Riforma Gelmini, pur non stravolgendo la filosofia-pedagogica (la ratio) della riforma Moratti - centralità della persona - attenzione alla dimensione spirituale - principio della sussidiarietà ha una visione più pragmatica, centrata soprattutto sulla riduzione della spesa pubblica.

12 La pedagogia non è prioritaria Purtroppo questo pragmatismo, è fortemente condizionato da linee ideologiche e culturali troppo centrate sul presente e da una forte pressione economicista che sottovaluta di fatto un aspetto fondamentale: il futuro di qualsiasi società si gioca sulla qualità della educazione e della scuola.

13 Un rinnovamento più imposto che condiviso Un altro grave difetto - che ha toccato però tutte le varie riforme della scuola tentate in questi anni - è stato quello di imporre un rinnovamento dall alto, non tentando una vera condivisione dal basso. Questo ha generato e genera confusione e disorientamento.

14 Le nuove indicazioni didattiche per l IRC che emergono dall Intesa (1 agosto 2009)

15 Un cammino graduale Le nuove indicazioni per l IRC si inseriscono nel lungo cammino fatto dalla revisione del Concordato (1984) fino ad oggi, recependo molte delle innovazioni apportate nella scuola.

16 Un cammino graduale Quali sono queste innovazioni che riguardano l IRC dal 1984 ad oggi?

17 Le novità più significative 1. Un IRC distinto dalla catechesi 2. Un IRC che è cultura (quindi inserito nelle finalità scuola) 3. Un IRC attento alla persona (e al suo cammino di crescita nella società) 4. Un IRC aperto al mondo (educazione al dialogo interreligioso e interculturale)

18 IRC E CATECHESI

19 UN IRC, radicato nella scuola Un IRC a servizio della scuola, secondo le finalità della scuola Un IRC per tutti, anche se opzionale e caratterizzato dalla C, rimane comunque una proposta aperta a tutti, credenti e non, cattolici e non Un IRC che educa ad essere persone e cittadini responsabili.

20 Nuove indicazioni e curricolo Le nuove indicazioni didattiche per l IRC (1 agosto 2009) si inseriscono nel curricolo, infatti si presentano come integrazioni al curricolo per la scuola dell infanzia e per il primo ciclo di istruzione relative all IRC

21 L organizzazione del curricolo Il curricolo, nella sua organizzazione, rappresenta il quadro di riferimento per la progettazione affidata alle scuole, che gli insegnanti sono chiamati a "contestualizzare". Esso costituisce il processo attraverso il quale si sviluppano ed organizzano la ricerca e l innovazione educativa, e si delinea con particolare attenzione la continuità del percorso educativo dai 3 ai 14 anni.

22 L organizzazione del curricolo Ogni scuola predispone il curricolo, all interno del Piano dell offerta formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni. Il curricolo si articola in campi di esperienza nella scuola dell infanzia e in aree disciplinari nella scuola del primo ciclo.

23 Traguardi e Obiettivi Nella nuova intesa per l IRC si fa riferimento ai TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (TSC) (non più ai Profili o Obiettivi di riferimento) e agli OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (OA)

24 I TRAGUARDI (TSC) I Traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC) sono formulati in prospettiva (da raggiungere alla fine della scuola primaria) e le conoscenze e le abilità ( Obiettivi di apprendimento - OA) nell orizzonte esistenziale di ciascun alunno.

25 Ambiti tematici Gli Obiettivi di Apprendimento per ogni fascia di età sono articolati in quattro ambiti tematici:

26 Ambiti tematici

27 Indicazioni per il PRIMO CICLO Scuola primaria e scuola media (14 anni)

28 PRIMO CICLO/ LINEE DI FONDO L IRC favorisce negli alunni: La riflessione e la domanda sul senso della loro esperienza L elaborazione di un progetto di vita L integrazione nel mondo reale ( in modo dinamico, armonioso ed evolutivo ).

29 Collocazione e finalità dell IRC Vista la ripartizione delle discipline in tre distinte aree disciplinari, l IRC si colloca nell area linguistico-artistica-espressiva. A partire da questa area - in un confronto interculturale e interreligioso - l IRC chiede all alunno di:

30 Collocazione e finalità dell IRC L IRC chiede all alunno di: confrontarsi sulla propria identità Interrogandosi sugli orizzonti di senso verso cui aprirsi affrontare le essenziali domande religiose i principali simbolismi in cui la religiosità si esprime

31 ??? ma come tradurre questo linguaggio tecnico e un po astruso in classe?

32 Prima di saper tradurre questi Obiettivi, c è un altra competenza indispensabile: occorre essere convinti dell importanza della educazione religiosa a scuola

33 Perché l educazione religiosa a scuola? Una preparazione religiosa è importante perché: - stabilisce l esistenza di problemi centrali - dà importanza anche alle cose che non si vedono, ma che sono essenziali - esige una sistematica introspezione,una continua resa dei conti delle proprie idee e delle proprie azioni - fa riflettere su ciò che è bene e male (etica) Una religione così intesa potrà fare di vostro figlio una persona religiosa oppure no, indubbiamente vi aiuterà a farne un uomo. (Bruno Ball, Il mestiere di padre, La Nuova Italia)

34 Una vera educazione religiosa (perché c è anche chi educa alla paura, all abitudine, alla superstizione, alla magia ) ha una funzione umanizzatrice e stimola alla conoscenza di sé e della realtà che ci circonda.

35 In fondo la religione è la più antica forma di espressività dell uomo; il primo tentativo dell uomo di alzarsi in piedi e di chiedersi il perché delle cose che lo circondano.

36 «La civiltà è nata quando l uomo ha scavato la terra per piantare semi, la religione è nata quando l uomo ha cominciato a capire il piegarsi compassionevole del sole verso i semi da lui piantati nella terra». (K. Gibran)

37 Come impartire questa educazione religiosa a scuola? Il segreto dell educatore secondo Pennac - è l amore, cioè un cocktail fatto di passione per la propria materia piacere di trasmetterla una benevola lucidità nei confronti della giovinezza. Questi tre ingredienti mi sembrano indispensabili per qualsiasi insegnante. Per quello di IdR aggiungerei:

38 Le qualità indispensabili per l IdR Saper ascoltare (shemah) e piantare Siamo mendicanti del cielo; con un orecchio incollato alla terra per cogliere le germinazioni nascoste e con l altro in ascolto del cielo (J. Maritain, filosofo)

39 le qualità indispensabili dell IdR Imparare a non separare mai la testa dal cuore (l importanza dell intelligenza emotiva)

40 le qualità indispensabili dell IdR Lavorare per formare teste ben fatte più che teste piene

41 le qualità indispensabili dell IdR Mettere l alunno al centro per aiutarlo a crescere (non tanti Peter Pan e Alici nel Paese delle meraviglie)

42 le qualità indispensabili dell IdR Formare dei cittadini responsabili (I care)

43 Adesso forse è più semplice capire Cosa intendono gli Obiettivi di apprendimento quando dicono che l IRC deve aiutare il ragazzo a: confrontarsi sulla propria identità e interrogarsi sugli orizzonti di senso

44 Significa aiutare i ragazzi a scoprire che dentro di noi ci sono dei cerchi da allargare

45 In un linguaggio più tecnico gli Obiettivi di IRC affermano che: La dimensione religiosa ha un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona È uno strumento culturale di comunicazione (il linguaggio religioso) per mettersi in contatto con realtà altrimenti indicibili e inconoscibili Ha un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile (ricchezza della differenza) Aiuta a capire l altro che ha una religione e un modo di vivere differente dal nostro (dialogo interreligioso).

46 All IRC si chiede: Un approccio critico alle questioni di fondo poste dalla vita Una grande capacità di dialogo e di confronto Un profondo rispetto delle differenze

47 riprendiamo i Traguardi e gli Obiettivi della Primaria (solo a grandi linee)

48 alla fine della PRIMARIA l alunno dovrà arrivare a questi TRAGUARDI per quanto riguarda le competenze dell IRC

49 FINE PRIMARIA 1. L'alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell'esperienza personale, familiare e sociale.

50 FINE PRIMARIA 2. Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell'analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza.

51 FINE PRIMARIA 3. Si confronta con l'esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

52 Questi gli OBIETTIVI alla fine della classe terza della primaria che l alunno dovrà raggiungere.

53 OBIETTIVI - CLASSE TERZA Dio e l uomo Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire un'alleanza con l'uomo. Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai cristiani. Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione. Riconoscere la preghiera come dialogo tra l'uomo e Dio, evidenziando nella preghiera cristiana la specificità del "Padre Nostro".

54 OBIETTIVI - CLASSE TERZA La Bibbia e le fonti Conoscere la struttura e la composizione della Bibbia. Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, le vicende e le figure principali del popolo d'israele, gli episodi chiave dei racconti evangelici e degli Atti degli apostoli.

55 OBIETTIVI - CLASSE TERZA Il linguaggio religioso Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua, nell'ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà tradizione popolare. Conoscere il significato di gesti e segni liturgici propri della religione cattolica (modi di pregare, di celebrare, ecc. ).

56 OBIETTIVI -CLASSE 3 I valori etici e religiosi Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell'amore di Dio e del prossi-mo come insegnato da Gesù. Riconoscere l'impegno della comunità cristiana nel porre alla base della convivenza umana la giustizia e la carità.

57 VECCHI PROGRAMMI Classi 2-3 Conoscenze L'origine del mondo e dell'uomo nel cristianesimo e nelle grandi religioni. Gesù, il Messia, compimento delle promesse di Dio. La preghiera, espressione di religiosità. La festa della Pasqua. La Chiesa, il suo credo e la sua missione. Abilità Comprendere, attraverso i racconti biblici delle origini, che il mondo è opera di Dio, affidato alla responsabilità dell'uomo. Ricostruire le principali tappe della storia della salvezza, anche attraverso figure significative. Cogliere, attraverso opportune pagine evangeliche, come Gesù viene incontro alle attese, di perdono, di giustizia e di vita eterna. Identificare tra le espressioni delle religioni la "preghiera" e, nel "Padre Nostro", la specificità della preghiera cristiana. Rilevare la continuità e la novità della Pasqua cristiana rispetto alla Pasqua ebraica. Cogliere, attraverso alcune pagine degli "Atti degli Apostoli", la vita della Chiesa delle origini. Riconoscere nella fede e nei sacramenti di iniziazione (battesimo confermazione - eucaristia) gli elementi che costituiscono la comunità cristiana.

58 Nuclei tematici vecchi Nuclei tematici NUOVI 1. Dio e l'uomo 2. Gesù di Nazaret 3. La chiesa e i cristiani 4. I valori morali 1. Dio e l'uomo 2. La Bibbia e le altre fonti 3. Il linguaggio religioso 4. I valori etici e religiosi

59 OBIETTIVI- CLASSE QUINTA Dio e l uomo/1 Descrivere i contenuti principali del credo cattolico. Sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all'uomo il volto del Padre e annuncia il Regno di Dio con parole e azioni. Cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa, come segni della salvezza di Gesù e azione dello Spirito Santo.

60 OBIETTIVI- CLASSE QUINTA Dio e l uomo/2 Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane evidenziando le prospettive del cammino ecumenico. Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni individuando gli aspetti più importanti del dialogo interreligioso.

61 OBIETTIVI- CLASSE QUINTA La Bibbia e le altre fonti/1 Leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche, riconoscendone il genere letterali e individuandone il messaggio principale. Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli.

62 OBIETTIVI- CLASSE QUINTA La Bibbia e le altre fonti/2 Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni. Decodificare i principali significati dell'iconografia cristiana. Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre di Gesù.

63 OBIETTIVI- CLASSE QUINTA Il linguaggio religioso/1 Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa. Riconoscere il valore del silenzio come "luogo" di incontro con se stessi, con l'altro, con Dio.

64 OBIETTIVI- CLASSE QUINTA Il linguaggio religioso/2 Individuare significative espressioni d'arte cristiana (a partire da quelle presenti nel territorio). per rilevare come la fede sia'stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli. Rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la propria fede e il proprio servizio all'uomo.

65 OBIETTIVI- CLASSE QUINTA I valori etici e religiosi/1 Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell'uomo e confrontarla con quella delle principali religioni non cristiane. Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita.

66 I VECCHI PROGRAMMI Classi 4-5 Conoscenze II cristianesimo e le grandi religioni: origine e sviluppo. La Bibbia e i testi sacri delle grandi religioni. Gesù, il Signore, che rivela il Regno di Dio con parole e azioni. I segni e i simboli del cristianesimo, anche nell'arte. La Chiesa popolo di Dio nel mondo: avvenimenti, persone e strutture. Abilità Comprendere, attraverso i racconti biblici delle origini, che il mondo è opera di Dio, affidato alla responsabilità dell'uomo. Ricostruire le principali tappe della storia della salvezza, anche attraverso figure significative. Cogliere, attraverso opportune pagine evangeliche, come Gesù viene incontro alle attese, di perdono, di giustizia e di vita eterna. Identificare tra le espressioni delle religioni la "preghiera" e, nel "Padre Nostro", la specificità della preghiera cristiana. Rilevare la continuità e la novità della Pasqua cristiana rispetto alla Pasqua ebraica. Cogliere, attraverso alcune pagine degli "Atti degli Apostoli", la vita della Chiesa delle origini. Riconoscere nella fede e nei sacramenti di iniziazione (battesimo-confermazioneeucaristia) gli elementi che costituiscono la comunità cristiana.

67 Appendice La scoperta religiosa Il cammino di apprendimento Il processo del sapere (da Come programmare con le nuove indicazioni IRC - Insegnare religione ottobre 2010)

68 La scoperta religiosa

69 Il processo di apprendimento

70 Il processo del sapere

71 FINE

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