COMUNE DI OZZANO DELL'EMILIA

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1 COMUNE DI OZZANO DELL'EMILIA Provincia di Bologna P I A N O D I P R O T E Z I O N E C I V I L E Il Sindaco Loretta Masotti Il Direttore Generale Dott.ssa Valeria Boschi Il Responsabile della Protezione Civile Stefano Zigiotti E L A B O R A T O Piano.pdf UNICO AGGIORNAMENTO: maggio 2011

2 1. PREMESSE E FINALITA PAG INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO COMUNALE PAG DELIMITAZIONE TERRITORIALE E AMMINISTRATIVA INSEDIAMENTI ABITATIVI E POPOLAZIONE 3. ANALISI DELLE INFRASTRUTTURE. PAG VIABILITA. PAG Viabilità stradale Rete ferroviaria 3.2 RETI DI SERVIZIO. PAG Elettrodotti Metanodotti Acquedotto Fognature e raccolta rifiuti Telefonia 4. ANALISI DEI RISCHI... PAG INDIVIDUAZIONE DEI RISCHI E RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFIA.. PAG RICOSTRUZIONE DEGLI SCENARI CALAMITOSI. PAG EVENTI METEORICI INTENSI (RISCHIO METEOROLOGICO). PAG Nubifragi e trombe d aria Grandinate Nevicate ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO... PAG RISCHIO SISMICO. PAG ANALISI DEL RISCHIO INCENDI PAG Incendi boschivi ANALISI DEL RISCHIO CHIMICO E INDUSTRIALE.. PAG Il rischio chimico connesso agli stabilimenti critici Stabilimenti di stoccaggio e/o trattamento rifiuti Attività soggette a C.P.I. settori gomma/plastica, gas tecnici/speciali Deposito fitofarmaci - prodotti fitosanitari attività con impiego di gas tossici (quantitativi superiori a kg.) Rischio da trasporto merci pericolose Trasporto merci pericolose su strada Trasporto merci pericolose su rete ferroviaria Analisi del rischio gas RISCHIO TRASPORTI PAG Incidenti stradali rilevanti Incidenti ferroviari Incidenti aerei SCOMPARSA PERSONE PAG RISCHIO IGIENICO SANITARIO. PAG RISCHIO INTERRUZIONI PROLUNGATE DI ENERGIA ELETTRICA (BLACK OUT). PAG RINVENIMENTO ORDIGNI BELLICI.. PAG CENSIMENTO DELLE RISORSE PAG CONFRONTO ESIGENZE DISPONIBILITÀ.. PAG RUOLO E COMPITI DELLA STRUTTURA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE... PAG AMBITO DI RIFERIMENTO... PAG. 67

3 7.2 - SERVIZIO COMUNALE DELLA PROTEZIONE CIVILE PAG COMITATO COMUNALE DELLA PROTEZIONE CIVILE.. PAG MODELLO DI INTERVENTO.. PAG SISTEMA DI COMANDO E COORDINAMENTO. PAG COMPONENTI DEL SISTEMA PROVINCIALE DI PROTEZIONE CIVILE... PAG ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA COMUNALE PAG Ruolo e compiti del Sindaco Centro Operativo Comunale (C.O.C.) Sala operativa Funzioni di supporto FUNZIONE 1: TECNICO-SCIENTIFICA E PIANIFICAZIONE FUNZIONE 2: SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE FUNZIONE 3: VOLONTARIATO FUNZIONE 4: MATERIALI E MEZZI FUNZIONE 5: SERVIZI ESSENZIALI FUNZIONE 6: RILEVAMENTO DANNI FUNZIONE 7: ORDINE PUBBLICO E CONTROLLO DEL TERRITORIO FUNZIONE 8: COMUNICAZIONI FUNZIONE 9: ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE E ATTIVITÀ SCOLASTICA Coordinamento sovraordinato Posto di comando operativo GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA.. PAG Tipologia dell evento Evento localizzato Evento diffuso Procedura di allertamento Allertamento da Centrale Operativa Allertamento da strutture operative del Comune Autoallertamento ATTIVAZIONI. PAG FORMAZIONE E INFORMAZIONE... PAG OPERATORI ISTITUZIONALI E DEL VOLONTARIATO. PAG AMBITO SCOLASTICO.. PAG CITTADINANZA PAG GLOSSARIO PAG. 97

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5 1. PREMESSE E FINALITA Il Comune di Ozzano dell Emilia è dotato di Piano Comunale di Protezione Civile approvato con Delibera di Giunta Comunale nr. 106 del 28 giugno A seguito delle normative emanate sia a livello nazionale, che regionale e delle importanti trasformazioni che hanno interessato il territorio nel periodo intercorso, si è provveduto ad aggiornare il Piano, secondo quanto previsto dalle Linee Guida per la predisposizione dei piani di emergenza provinciali e comunali emanate dalla Regione Emilia-Romagna (D.G.R. n 1166 del ). In armonia con la moderna concezione della Protezione Civile, le norme vigenti sottolineano il ruolo fondamentale dei Comuni, la cui organizzazione deve consentire alla Comunità locale, interessata o potenzialmente coinvolgibile da un evento calamitoso, di non essere spettatrice passiva di azioni di pianificazione gestite dall alto, bensì di partecipare da protagonista, in virtù della propria organizzazione sociale, identità e conoscenza del territorio. Le cronache locali e nazionali dimostrano quanto sia importante poter disporre di una struttura organizzata ed efficiente, in grado di prevedere, prevenire, fronteggiare e superare le situazioni di emergenza, che possono derivare da eventi naturali, quali terremoti e alluvioni, oppure essere prodotte dalle attività dell uomo, quali incidenti sui sistemi di trasporto o sversamenti nell ambiente di sostanze pericolose. Per il Comune di Ozzano dell Emilia aggiornare il proprio Piano Comunale di Protezione Civile significa poter disporre di uno strumento finalizzato alla individuazione delle situazioni di rischio e per quanto possibile al loro preannuncio (PREVISIONE), alla predisposizione degli interventi per la loro rimozione o quantomeno riduzione (PREVENZIONE), all organizzazione degli interventi a tutela della salute dei cittadini, alla salvaguardia dell ambiente e dei beni collettivi e privati (SOCCORSO) e alla definizione delle modalità per garantire un rapido ritorno alle normali condizioni di vita (SUPERAMENTO DELL EMERGENZA). Il presente Piano individua i rischi a cui è soggetto il territorio comunale, prendendo in esame le possibili conseguenze derivanti dal manifestarsi di eventi calamitosi, secondo un approccio cautelativo di massimo danno atteso. Infatti, una volta ricostruito gli scenari di evento, il Piano indica sistemi e procedure di allertamento e di emergenza, definendo ruoli, compiti e responsabilità di tutti coloro, soggetti pubblici e privati, che concorrono al Sistema locale della Protezione Civile. Il Piano comunale è corredato da elaborati cartografici disponibili in formato cartaceo e digitale, con il valore aggiunto costituito da basi informative georeferenziate. I dati contenuti nel Piano andranno a confluire nei S.I.T. del Comune. L istituzione di un Sistema locale di protezione civile, adeguato alle esigenze ambientali e socioeconomiche del territorio comunale, consente di perseguire i seguenti obiettivi prioritari: a) aumentare le conoscenze relative al territorio e promuoverne la comprensione nella sua complessità; b) recepire i concetti di previsione e prevenzione delle calamità nell attività quotidiana di governo e di programmazione territoriale (P.S.C., Piano degli Investimenti, ecc.); c) programmare e porre in atto interventi di prevenzione dei rischi; d) valorizzare il patrimonio umano, morale e culturale rappresentato dalle Organizzazioni del Volontariato, che è elemento essenziale affinché la protezione civile sia intesa come fattore di crescita civile, in spirito di reale cittadinanza attiva, riconoscendone ruolo ed importanza e favorendone la partecipazione ai vari livelli; Pagina 2 di 101

6 e) curare la formazione permanente degli Operatori della protezione civile, mediante l organizzazione di momenti di aggiornamento, da attuarsi in collaborazione con le altre Istituzioni a ciò preposte e con il Volontariato; f) promuovere la formazione nella Cittadinanza di una moderna cultura della protezione civile, con una particolare attenzione verso le nuove generazioni. In considerazione delle particolari caratteristiche del territorio comunale di Ozzano dell Emilia, (attraversato da importanti direttrici di trasporto su gomma e rotaia e presenza del Parco Regionale dei Gessi e Calanche della Abbadessa) il presente Piano si inserisce nel più ampio contesto di pianificazione a livello intercomunale e provinciale. Di conseguenza l approccio alle problematiche e all individuazione delle risorse dovranno essere intesi in un ottica di raccordo istituzionale, mediante gli strumenti che la normativa vigente mette a disposizione, quali gli accordi di programma, i protocolli di intesa e le convenzioni. Inparticolare si sottolinea l opportunità di approfondire la collaborazione con i restanti Comuni della Valle dell Idice (Castenaso e San Lazzaro di Savena), in modo da analizzare un territorio omogeneo su scala vasta, valutandone meglio le criticità e valorizzando le risorse disponibili. L Amministrazione Comunale si prefigge la più ampia divulgazione dei contenuti sia del presente Piano, sia di eventuali futuri specifici piani di intervento, che potranno essere predisposti per fronteggiare ogni potenziale rischio e/o prevedibile calamità. A questo proposito si è cercato di redigere il Piano in forma semplice e di immediata comprensione, in modo da evitare il possibile ingenerarsi di atteggiamenti di angoscia nella Cittadinanza, ponendosi viceversa l obiettivo, oltre a quello della conoscenza, di stimolare livelli di risposta individuali e collettivi, finalizzati alla tutela dell incolumità propria e altrui. Pagina 3 di 101

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8 2. INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO COMUNALE 2.1 Delimitazione territoriale e amministrativa Il Comune di Ozzano dell Emilia si estende su una superficie di circa 64,94 Km 2. Sotto il profilo amministrativo confina con i Comune di San Lazzaro di Savena a ovest, Comune di Castel San Pietro Terme ad est, Comuni di Budrio, Comune di Castenaso e Comune di Medicina a nord, Comune Pianoro a sud-ovest e Comune di Monterenzio a sud-est. Il Comune di Ozzano inoltre fa parte della Associazione intercomunale della Valle dell Idice, unitamente ai Comune di San Lazzaro di Savena e Castenaso Insediamenti abitativi e popolazione Il Comune di Ozzano dell Emilia è suddiviso in quattro Ambiti Amministrativi delle frazioni geografiche così come approvate dalla deliberazione di Consiglio Comunale n. 95 del 25/11/2004 che sono: Frazione Popolazione residente al 31/12/2010 Capoluogo Maggio Ponte Rizzoli Mercatale TOTALE Le frazioni indicate nel loro complesso comprendono tutto il territorio comunale e sono state delimitate sulla base delle sezioni di censimento riferite all anno I dati relativi alla popolazione residente derivano dalle statistiche riferite all anno 2010 ed effettuate a cura del Settore Servizi Demografici Urp e Controllo Interno-Servizi Demografici, statistici ed elettorale e comprendono centri abitati, nuclei abitati e case sparse presenti all interno della perimetrazione delle frazioni sopra indicate. Tali dati verranno aggiornati annualmente e contenuti nell Allegato n 5 del presente Piano. In caso di necessità, i Servizi Demografici, statistici ed elettorale sono in grado di quantificare con rapidità e precisione il numero dei residenti nelle aree di interesse. La storia attuale così come l evoluzione del territorio comunale evidenzia un incremento costante della popolazione anche di diverse etnie. Per molte di queste persone vi sono difficoltà di comprensione della lingue italiana sia parlata che scritta. A tal proposito le comunicazione di emergenza alla popolazione saranno redatte con modalità multilingue. (All. n 25) Pagina 5 di 101

9 Per quanto concerne le tradizioni di Ozzano dell Emilia, vanno ricordati eventi che usualmente si svolgono ogni anno con possibilità di elevate concentrazioni di persone: il mercato settimanale - si svolge in Piazza Allende il martedì mattina; Agosto con noi - della durata di circa 10 giorni a partire dalla prima settimana di agosto e che si svolge nel piazzale antistante il palazzetto dello sport in Viale 2 Giugno ed il campo da calcio adiacente; Fiera della Centonara si svolge la seconda domenica di Luglio Sagra dell Abbadessa - si svolge l ultimo fine settimana di Maggio nei pressi della sede Municipale; Festa di San Cristoforo - si svolge indicativamente dal 15 al 25 luglio in Piazza Don Romolo Bacilieri; Fiera degli Schioppi di Mercatale - si svolge il secondo fine settimana di settembre nei pressi del centro civico di Mercatale; Festa della Parrocchia di S. Maria della Quaderna - si svolge il primo fine settimana di settembre alla Parrocchia in Via Bertella nr. 60. Gli eventi indicati richiamano generalmente molte persone anche provenienti dal territorio extracomunale ed implicano elevate concentrazioni di persone per cui una situazione di emergenza che dovesse instaurarsi in concomitanza di questi eventi determinerebbe uno scenario difficile, tra l altro talvolta reso maggiormente complesso dalle modifiche alla viabilità che gli stessi comportano. Va sottolineato che in orario lavorativo dei giorni feriali, il territorio comunale e più in particolare la zona produttiva di Ponte Rizzoli-Quaderna, è interessata dall afflusso di numerosi lavoratori che risiedono esternamente al territorio comunale. Vanno ricordate inoltre le strutture comunitarie quali scuole di ogni ordine e grado e strutture sanitarie, il cui affollamento varia sensibilmente durante l arco giornaliero, settimanale e stagionale. Quanto sopra evidenzia che gli scenari calamitosi possono risultare notevolmente diversificati a seconda del luogo e del momento temporale in cui si manifesta l evento perturbatore. Pagina 6 di 101

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11 3. ANALISI DELLE INFRASTRUTTURE 3.1 VIABILITA Viabilità stradale Sotto il profilo della rete viaria, il territorio del Comune di Ozzano dell Emilia così come evidenziato e rappresentato nella deliberazione di Consiglio Comunale n 17 del 16 aprile 2009 inerente la Definizione e classificazione strade ai sensi del D.L. 30 aprile 1992 n. 285 e s.m. e integrazioni Nuovo Codice della Strada (Allegato n. 5b) è attraversato e servito: > dalla Autostrada A14 Bologna Taranto per un tratto di circa 4,27 km. km. > dalla Complanare sud (proseguimento della Tangenziale di Bologna) per un tratto di circa 2,36 > dalla Strada Statale n 9 denominata Via Emilia per un tratto di circa 4,38 km. > dalle seguenti Strade Provinciali, per un totale pari a circa 15,88 km. di cui 2,86 km. urbane e 13,01 km. extraurbane: S.P. n 7 - Via Idice per una tratto pari a circa 5,77 km. S.P. n 31 Colunga Stradelli Guelfi per una tratto pari a circa 4,40 km. S.P. n 48 - Tolara di Sotto per una tratto pari a circa 3,35 km. > da circa 101,451 km. di strade comunali per la maggior parte asfaltate di cui 34,14 km. urbane e 67,30 km. di extraurbana > da numerose strade vicinali private pari a circa 22,03 km. per la maggior parte con fondo ghiaiato Tale rete riveste un importanza strategica, in quanto attualmente il sistema sociale ruota attorno alla viabilità e la semplice interruzione della circolazione, causata ad esempio da un incidente, è talvolta sufficiente a mettere in crisi l equilibrio socioeconomico di un intero territorio. Di conseguenza è stato verificato e riportato in cartografia (Tav. A) l assetto della rete viaria pubblica, senza trascurare alcuni tratti stradali privati (strade vicinali private e carraie), che in situazioni di emergenza potrebbero consentire percorsi alternativi o comunque rivelarsi utili ai fini dell effettuazione degli interventi di soccorso o di ricognizione del territorio. Nella cartografia sono stati inoltre riportati gli assi di distribuzione urbana di progetto previsti tra il resto nel piano Strutturale Comunale che potrebbero, una volta realizzati, agevolare ulteriormente situazioni di emergenza soprattutto per il collegamento del Capoluogo alla Zona Industriale Quaderna che attualmente risulta accessibile principalmente dalla Strada Provinciale n 48 Tolara di Sotto o in alternativa da un percorso viario non troppo agevole. Data l importanza, l elaborato relativo alla viabilità sarà annualmente aggiornato con lo stato di avanzamento circa la realizzazione dei nuovi tracciati soprattutto in considerazione del fatto che attualmente parte della nuova Circonvallazione Nord è prossima alla realizzazione. Nell insieme comunque è stata riscontrata una situazione buona, con discreta possibilità di attuare percorsi alternativi. In ogni caso la problematicità di carattere viario di gran lunga più significativo è dato dagli intensi flussi di traffico in attraversamento lungo la direttrice Est-Ovest. In particolare i flussi turistici da e per la Riviera Romagnola ed il traffico pesante necessitano della piena percorribilità della Autostrada A14 e Pagina 8 di 101

12 quando questa va in crisi per l intensità del traffico stesso o a causa di incidenti, i veicoli sono costretti a riversarsi sulla rete viaria ordinaria, determinando intasamenti e blocchi della circolazione. Recentemente è stato realizzato il prolungamento della Tangenziale di Bologna mediante la Complanare Sud che corre parallelamente alla A14 sino all altezza di Ozzano dell Emilia con ultima uscita possibile nella zona Industriale Quaderna. Tale nuova viabilità ha agevolato i percorsi alternativi alla A14, in particolare sulla direttrice sud, ed ha alleggerito in parte la mole di traffico sulla rete stradale di attraversamento del territorio comunale anche se terminando proprio nel territorio comunale il traffico si riversa successivamente sulla Strada Provinciale n 48 Tolara di Sotto dirigendosi successivamente in direzione Nord verso la S.P. n 31 Colunga Stradelli Guelfi o a Sud verso la Strada Statale n 9 Via Emilia Rete ferroviaria Il territorio comunale é attraversato in senso Sud-Est da un tratto di circa 4,6 Km della linea ferroviaria Bologna Ancona a doppio binario, che si sviluppa parallelamente tra la Via Emilia e l Autostrada ad una distanza dalla prima pari a circa 1 km. e dalla seconda pari a circa 1,5 km. Lungo la linea della rete ferroviaria, circa a metà del territorio comunale, è presente la stazione di Ozzano, continuativamente presenziata, che assume particolare importanza in caso di emergenza, poiché consente la sosta di convogli di soccorso nell eventualità che la transitabilità stradale sia impedita. La gestione della linea ferroviaria è in capo a Trenitalia SpA e RFI Rete Ferroviaria Italia. 3.2 RETI DI SERVIZIO Nell ambito della protezione civile la continuità nella erogazione dei servizi essenziali acquisisce importanza fondamentale, soprattutto durante le situazioni di emergenza. D altra parte l interruzione prolungata nella fornitura dei servizi, può essere causa essa stessa del determinarsi di situazioni di emergenza (ex. black out durante la stagione invernale) Il presente Piano attribuisce primaria importanza alle seguenti reti di servizio: a) acquedotto; b) metanodotti; c) elettrodotti; d) raccolta rifiuti, fognature e impianti di trattamento delle acque reflue; e) telefonia. La gestione dell acquedotto comunale, la rete di distribuzione del gas metano e la raccolta e il trattamento dei rifiuti e delle acque reflue è affidata ad Hera SpA, mentre il servizio di distribuzione dell elettricità è curato da ENEL Distribuzione SpA. La rete di trasporto nazionale dell energia elettrica è gestita da TERNA Rete Elettrica Nazionale SpA, mentre la rete principale di trasporto del gas metano è gestita da SNAM RETE GAS SpA. Per quanto riguarda la telefonia, essendo cessato il regime di monopolio pubblico, le reti e i servizi sono gestiti da diversi operatori del settore, pur restando a Telecom Italia SpA il compito di garantire il servizio in caso di emergenza. Pagina 9 di 101

13 3.2.1 Elettrodotti Il territorio comunale è attraversato da una fitta rete per la trasmissione e la distribuzione dell energia elettrica, che nella quasi totalità della sua estensione si sviluppa mediante linee aeree, mentre nel Capoluogo e nei principali centri abitati è prevalentemente costituita da linee in cavo interrato. La rete di distribuzione dell energia elettrica a media (15 kv) e bassa tensione (380V) è gestita da ENEL Distribuzione SpA, mentre il trasporto ad alta tensione (132 KV) è garantito da TERNA Rete Elettrica Nazionale SpA. Il principale impianto elettrico della zona è ubicato esternamente al confine nord-ovest del territorio comunale ed è rappresentato dalla Stazione ENEL di Colunga (Comune di Castenaso), cioè una centrale di smistamento dell alta tensione di rilievo provinciale adiacente ai grandi centri e lungo i tracciati della rete di trasmissione nazionale. La centrale di trova in posizione baricentrica rispetto al territorio dell Associazione Valle dell Idice e da essa partono in direzione radiale gli elettrodotti che investono i tre Comuni (Tav. B). Dalla centrale inoltre si dirama verso il Comune di Ozzano una linea di alta tensione aerea che convoglia nella nuova stazione di trasformazione primaria posta in Via Marconi nei pressi dell Autostrada. Per quanto concerne il Comune di Ozzano, le linee ad alta tensione hanno un impatto territoriale pressoché limitato poiché due delle tre principali linee corrono parallelamente all autostrada a nord e alla ferrovia a sud, attraversando solo in un punto l area industriale di Ponte Rizzoli-Quaderna, la terza invece Pagina 10 di 101

14 entra verso la collina attraverso il fondovalle dell Idice e lambisce solo marginalmente il centro abitato della Località Noce. Dalla Stazione di Colunga viene alimentata la Stazione primaria di via Marconi e successivamente le stazioni secondarie di Ozzano da cui prendono avvio le linee a media tensione ( V), che forniscono energia alle numerose cabine di trasformazione da media a bassa tensione (380 e 220 V), a servizio del territorio. La tenuta e l aggiornamento delle cartografie tecniche è curata dall Ufficio Tecnico Comunale, sulla base delle planimetrie fornite dalla Provincia di Bologna e dall ARPA. Ai fini della protezione civile va ricordato che gli eventi calamitosi comportano spesso ripercussioni sul servizio elettrico, da cui possono scaturire situazioni di potenziale pericolo, così schematizzabili: a) interruzione nella distribuzione dell energia elettrica e conseguenze relative; b) rischi di elettrocuzione e incendio. Nel primo caso si rende indispensabile poter disporre di sistemi per la produzione autonoma di energia elettrica (gruppi elettrogeni) in grado di garantire la continuità di servizi essenziali (Comune, servizi di pronto intervento, strutture sanitarie, case di riposo, ecc.). Il Comune di Ozzano dell Emilia dispone di tre gruppi elettrogeni dei quali due fissi al Municipio e al Palazzetto dello Sport e uno mobile presso la sede degli Alpini. Nel secondo caso è necessario tenere presente che qualsiasi intervento di soccorso in luoghi in cui siano presenti impianti elettrici (linee e cabine) direttamente o indirettamente interessati da eventi calamitosi, deve essere preceduto dall intervento del personale ENEL, che per capacità di valutazione dei rischi e corretta metodologia di intervento, è l unico abilitato ad intervenire su impianti elettrici pubblici. L accesso agli altri soccorritori dovrà essere consentito unicamente dopo lì avvenuta disalimentazione degli impianti, la localizzazione dei guasti e la rimozione delle situazioni di pericolo Metanodotti Il territorio comunale è attraversato da una rete di gasdotti che consentono il trasporto e la distribuzione del gas metano ai vari centri abitati e agli insediamenti produttivi. Alla Snam Rete Gas SpA spetta la gestione dei metanodotti (Tav. B) che assicurano il trasporto del gas metano sul territorio nazionale, sino alle cabine di consegna degli utenti pubblici e privati. Per quanto riguarda il Comune di Ozzano dell Emilia, i punti di consegna sono 2 (Tav. B) e sono ubicati nei pressi del Capoluogo lato Ovest vicino al confine con il Comune di San Lazzaro. Più precisamente si trovano uno a nord e uno a sud rispetto alla Via Emilia. Dai punti di consegna si diparte la rete di distribuzione gestita da Hera SpA. La tenuta e l aggiornamento delle cartografie tecniche di insieme e di dettaglio è curata direttamente da HERA SpA, che provvede a fornire al Servizio comunale di Protezione Civile copia delle cartografie schematiche generali ed al Sistema Informativo Territoriale del Comune i file necessari all aggiornamento periodico necessario della cartografia a corredo del presente piano. Per quanto riguarda la Snam Rete Gas si è fatto riferimento alle strutture ed alle palinature presenti sul territorio. Pagina 11 di 101

15 Qualsiasi intervento di soccorso in luoghi in cui siano presenti impianti per la distribuzione del gas (condutture, cabine, gruppi riduttori) direttamente o indirettamente interessati da eventi calamitosi, deve essere preceduto dall intervento del personale addetto (a seconda della competenza sul tratto di tubazione), il quale, per capacità di valutazione dei rischi e corretta metodologia di intervento, è l unico abilitato ad intervenire su detti impianti. L accesso agli altri soccorritori dovrà essere consentito unicamente dopo l avvenuta disalimentazione degli impianti, la localizzazione dei guasti e la rimozione delle situazioni di pericolo; nel frattempo si potranno attivare eventuali misure di precauzione, quali la delimitazione o l isolamento delle aree a rischio Acquedotto La rete acquedottistica a servizio del Comune di Ozzano dell Emilia è affidata ad HERA SpA, che fornisce acque potabili emunte dal campo pozzi di Mirandola Colunga e di un importante serbatoio di accumulo sito nei pressi di Via delle Armi (Tav. B). Per quanto riguarda la protezione civile, l importanza del buon funzionamento della rete acquedottistica è strettamente connessa agli usi idropotabile, igienico-sanitario e antincendio, che la disponibilità della risorsa acqua consente. La tenuta e l aggiornamento delle cartografie tecniche di insieme e di dettaglio è curata direttamente da Hera SpA, la quale provvede a fornire al Servizio comunale di Protezione Civile copia delle cartografie schematiche generali ed al Sistema Informativo Territoriale del Comune i file necessari all aggiornamento periodico necessario della cartografia a corredo del presente piano Le cronache degli ultimi anni su scala provinciale mostrano frequenti problematiche connesse alla qualità delle acque captate e distribuite: elevata concentrazione di nitrati, deterioramento delle caratteristiche chimico-fisiche e/o organolettiche, ecc.. A questo va aggiunta l elevata vulnerabilità degli acquiferi della fascia di conoide, determinata dalla loro vicinanza al piano campagna e dalla presenza di litologie superficiali spesso estremamente permeabili. Ciò comporta il rischio che, a seguito di episodi di inquinamento, possano manifestarsi fenomeni di deterioramento della qualità delle acque, al punto da compromettere la capacità di soddisfare il fabbisogno idropotabile del territorio. Pertanto si sottolinea la necessità di realizzare specifici studi idrogeologici per la delimitazione delle aree di protezione ai punti di captazione, al fine di creare un'efficace protezione della risorsa idrica, sia in termini statici, che dinamici. In considerazione dell importanza che gli idranti rivestono nell eventualità di dover assicurare il rifornimento idrico a mezzi dei Vigili del Fuoco impegnati in interventi di spegnimento di incendi, si dovrà provvedere affinché gli idranti sottosuolo siano adeguatamente segnalati mediante cartelli indicatori inamovibili e qualora siano stati realizzati sulla sede stradale, si faccia la massima attenzione affinché i tombini di chiusura non vengano ricoperti e nascosti durante le periodiche operazioni di bitumatura. Relativamente ai nuovi insediamenti dovrà essere garantita l installazione di idranti soprassuolo, collocati in posizioni strategiche, facilmente raggiungibili. Pagina 12 di 101

16 Fognature e raccolta rifiuti Il territorio comunale è servito da una rete di raccolta e collettamento degli scarichi civili e produttivi, realizzata allo scopo di restituire le acque reflue al sistema scolante, solo dopo aver eseguito un idoneo trattamento di depurazione. Gli scarichi idrici del Capoluogo e dei centri abitati di Tolara vengono convogliati negli impianto di depurazione sito in Via dell Ambiente. La frazione di Maggio e le zone residenziali e industriali di Osteria Nuova, Quaderrna e Ponte Rizzoli vangono convogliate al depuratore di Ponte Rizzoli (Via Canaletta). La Valle dell Idice (Monte Armato, Noce e Mercatale) vengono convogliati al depuratore di Mercatale. Si segnala inoltre la presenza di due piccoli impianti di fitodepurazione alla Cavaliera e a San Pietro. Il servizio di depurazione, spazzamento strade e raccolta rifiuti è affidato a Hera SpA. Per l esame in dettaglio delle specifiche cartografie, si rimanda a quanto in possesso dell Ufficio Tecnico Comunale Telefonia Le comunicazioni sono basilari per un efficace gestione delle emergenze e pur disponendo di sistemi alternativi (radiocomunicazioni), di norma ci si avvale delle reti telefoniche di proprietà dei gestori dei servizi di telefonia fissa e mobile. In caso di situazioni di emergenza sia la rete fissa, che quella mobile, sono soggette a rischi di interruzione a causa di perturbazioni esterne (rottura cavi, allagamento impianti, ecc.) oppure a causa del sovraffollamento da parte degli utenti che cercano di comunicare. Il Servizio comunale di Protezione Civile non è in possesso delle cartografie delle reti telefoniche, poiché le stesse sono particolarmente specialistiche e presentano modalità operative che si discostano dalle altre reti di servizio; viceversa, in collaborazione con il S.I.T. (Servizio Informativo Territoriale), verrà tenuta aggiornata la mappa dei siti di installazione degli impianti per la telefonia mobile. Pagina 13 di 101

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18 4. ANALISI DEI RISCHI Individuazione dei rischi e rappresentazione cartografia Sulla base delle risultanze della ricerca bibliografica e documentale, del confronto con gli Enti competenti e delle verifiche sul campo, sono state esaminate le ipotesi calamitose che potrebbero interessare il territorio comunale. Tali ipotesi non debbono essere intese come eventi che certamente si verificheranno entro breve tempo, ma come eventi che, su base storica e statistica, hanno probabilità più o meno elevata di verificarsi in futuro. L analisi svolta ha consentito la stesura della Carta della Pericolosità (Tavv. C1 e C2), in cui sono stati rappresentate le aree soggette ad alcune tipologie di rischio: idrogeologico, idraulico, incendi boschivi, trasporti e chimico-industriale. Tali cartografie, così come quelle citate nell analisi territoriale, costituiscono uno strumento utile ma tuttavia limitato, in quanto le basi informative prodotte a corredo del Piano sono georeferenziate e trattabili mediante G.I.S., che ne consente l interrogazione e la visualizzazione a varie scale utilizzando quale base indifferentemente la C.T.R., le ortofoto aeree o altre basi disponibili. Relativamente a queste tipologie di rischio e a quelle difficilmente rappresentabili con modalità cartografiche (es. rischio sismico, persone disperse, ecc.), si è provveduto a ricostruire scenari calamitosi basati sul MASSIMO EVENTO ATTESO, ovvero l evento caratterizzato dall intensità massima ragionevolmente prevedibile. Ad esempio, nel caso del rischio sismico si è ipotizzato che, dal momento che allo stato attuale delle conoscenze al territorio in cui ricade il Comune di Ozzano dell Emilia, è attribuita una pericolosità sismica espressa in termini di accelerazione massima del suolo (amax) pari a g per un Tempo di ritorno di circa 475 anni, sono stati presi in considerazione gli effetti di un evento riferibile all VIII grado della scala M.C.S., escludendo eventi sismici di intensità superiore. Di conseguenza il sistema locale di protezione civile viene organizzato per far fronte a tali scenari calamitosi di riferimento, mentre tutte le ipotesi caratterizzate da intensità inferiori, che statisticamente hanno maggiori probabilità di accadimento, potranno ovviamente essere affrontate con minor dispiego di risorse. 4.2 Ricostruzione degli scenari calamitosi Come detto in precedenza sono stati ricostruiti i prevedibili scenari calamitosi, che per esigenze di semplificazione ed immediata comprensione, sono stati sintetizzati in forma di schema, in cui vengono distinti: 1. gli effetti sul territorio dell'evento ipotizzato; 2. le procedure organizzative necessarie per un corretto approccio alla situazione di emergenza; 3. le operazioni di soccorso da attuare per il ritorno alla situazione di normalità; 4. le eventuali risorse necessarie da attivare. Pagina 15 di 101

19 In Fig. 2 è stata rappresentata la sequenza logico-operativa, che dovrà essere seguita di fronte ad un evento calamitoso generico (terremoto, alluvione, ecc.), che abbia ad interessare una porzione o l intero territorio comunale di Ozzano dell Emilia, soffermandosi in particolare sui soggetti che concorrono alle operazioni di soccorso. Successivamente si è entrati nel merito delle singole problematiche di rischio e per ciascuna delle seguenti ipotesi è stato realizzato il relativo scenario: nubifragio; nevicata di particolare intensità; piena fluviale; incidente con coinvolgimento di veicoli trasportanti sostanze pericolose; terremoto incendio Relativamente ad alcuni rischi la ricostruzione si é spinta oltre, producendo scenari particolareggiati. In tali schemi è stato dato particolare risalto al ruolo delle STRUTTURE DI SOCCORSO LOCALI (Comune, Carabinieri, Volontariato di Protezione Civile, ecc.), che in fase di allarme e in caso di emergenza devono essere in grado di dare risposte immediate ai bisogni della popolazione e del territorio, mentre in una fase successiva è ragionevole attendersi il concorso di strutture esterne. Pagina 16 di 101

20 FIGURA 2 Pagina 17 di 101

21 4.3 Eventi meteorici intensi (Rischio meteorologico) Con questa denominazione si intendono gli eventi atmosferici in grado di arrecare gravi danni alla collettività; in genere si caratterizzano per la brevità e la particolare intensità del fenomeno. Sebbene tali eventi avvengano con una frequenza elevata, le possibilità di previsione sono estremamente limitate a causa dell indeterminatezza locale con cui i fenomeni si manifestano, pertanto la prevenzione deve essere basata soprattutto sulla manutenzione costante del territorio (rete scolante, fognature, ecc.), unitamente alla disponibilità immediata di attrezzature di pronto intervento (pompe, segnaletica stradale, ecc.). L intero il territorio comunale può essere coinvolto dagli eventi descritti. Di norma la raccomandazione corretta da dare ai cittadini è quella di restare in casa ed evitare di mettersi in viaggio, inoltre è indispensabile non stazionare nei locali sotto il livello del terreno. La disponibilità sul Web di siti metereologici, che consentono di prevedere in tempo reale la possibilità dell intaurarsi di situazioni favorevoli al verificarsi di fenomeni metereologici violenti potrà essere sfruttata dagli operatori del Servizio comunale di Protezione civile, a seguito di preavvisi di condizioni meteo avverse, per verificare e valutare la situazione attesa e definire livelli di allertamento adeguati NUBIFRAGI E TROMBE D ARIA Si tratta di violenti rovesci temporaleschi, che in genere si manifestano nel periodo estivo o all inizio dell autunno, in concomitanza di situazioni meteorologiche caratterizzate da elevata instabilità. Durante questi eventi, i problemi maggiori derivano dall incapacità di smaltimento delle acque meteoriche da parte della rete scolante, talvolta impedita dalla presenza di opere (attraversamenti tombinati, discarica materiali, ecc.) che possono ridurre la sezione di deflusso. Talora anche le fognature manifestano limiti nel dimensionamento, spesso aggravato dall intasamento delle bocchette di scolo o dall ostruzione dei collettori sotterranei ad opera di detriti, frammenti vegetali e rifiuti trascinati dalle acque all interno delle tubazioni. I nubifragi assumono rilievo a causa dell esposizione al rischio di danneggiamento per i beni, le merci (magazzini, negozi, laboratori) e gli impianti tecnologici, che solitamente vengono collocati nei locali interrati e/o seminterrati dei fabbricati. La pericolosità per le persone è rappresentata dalla rapidità di formazione e deflusso delle piene torrentizie e dalla caduta al suolo di FULMINI. Viceversa le trombe d aria, o più correttamente tornado, sono fenomeni il cui meccanismo di formazione non è ancora del tutto noto, ma sono anch essi associati a situazioni meteorologiche instabili, in cui avviene lo scontro di massa d aria calda e fredda, in presenza di elevati tassi di umidità, da cui si generano moti vorticosi d aria, con particolare componente ascensionale. La pericolosità dei tornado è certamente elevata, in quanto sono fenomeni che liberano notevole energia, in grado di danneggiare o distruggere in breve lasso di tempo le strutture che incontrano, con grave rischio per l incolumità delle persone eventualmente presenti. Le problematiche e gli interventi conseguenti ai nubifragi sono stati schematizzati in Fig. 3. Pagina 18 di 101

22 FIGURA 3 Pagina 19 di 101

23 4.3.2 GRANDINATE Durante la stagione estiva i rovesci temporaleschi possono essere accompagnati da grandinate, talora di notevole intensità. Tali fenomeni possono essere fonte di grave danneggiamento delle colture, di fabbricati e di veicoli. In genere non sono pericolose per le persone e per animali, tuttavia dal momento che occasionalmente il peso dei singoli elementi di grandine può raggiungere e superare un kg, è opportuno raccomandare sempre la ricerca di ripari per coloro che si venissero a trovare all aperto durante temporali di forte intensità. Similmente a quanto pianificato per le trombe d aria, anche a seguito di grandinate intense è necessario verificare lo stato delle coperture dei fabbricati civili e produttivi, allo scopo di rimuovere eventuali strutture danneggiate ed evitare infiltrazioni d acqua. Qualora vengano danneggiate strutture contenenti fibre di amianto (eternit) dovranno essere particolarmente curate le procedure di raccolta e smaltimento, da concordare con ARPA e che in genere consistono nella raccolta da parte di personale protetto in modo adeguato, accumulo dei residui su bancali di legno e successivo avvolgimento degli stessi con teli di plastica, allo scopo di evitare la dispersione di fibre nell aria NEVICATE Di norma le nevicate recano problematiche di carattere ordinario, tuttavia qualora il fenomeno si manifesti con notevole intensità, possono crearsi condizioni che rientrano nell ambito della protezione civile. In estrema sintesi si può affermare che nel Comune di Ozzano dell Emilia tali condizioni si raggiungono nel caso di: precipitazioni copiose (superiori a cm nelle 24 ore); precipitazioni nevose anche di minore intensità, ma in concomitanza di temperature notevolmente al di sotto dello zero. A ciò può eventualmente concorrere la presenza di vento gelido (es. nevicata del 12 dicembre 2001). Il Comune di Ozzano dell Emilia annualmente redige il Piano Neve ed appalta il servizio di sgombero neve dalla rete viaria comunale, dai parcheggi, dalle piste ciclo-pedonali e in generale dalle aree pubbliche ad alcuni operatori locali, ciascuno competente per una porzione di territorio comunale, compreso il servizio di salatura. Per il dettaglio si rimanda all allegato n 20 Piano neve. Lo sgombero neve sulle strade di competenza provinciale è garantito da mezzi della Provincia di Bologna, mentre sull A14, sulla Tangenziale e sulla Complanare sud provvedono i mezzi di Autostrade per l Italia SpA. Lo sgombero neve sulla Strada Statale Via Emilia è garantito da ANAS. Le basse temperature favoriscono la formazione di ghiaccio, particolarmente pericoloso sia per il traffico veicolare, che per quello pedonale. Di conseguenza in presenza di precipitazioni meteoriche e di temperature prossime allo 0 C, si dovrà intervenire preventivamente mediante lo spargimento di sale o di Pagina 20 di 101

24 soluzioni saline, che abbassando il punto di congelamento dell acqua, impediscano il formarsi di lastre di ghiaccio. Nell impossibilità concreta di eseguire tali interventi su tutto il territorio comunale, dovrà essere privilegiato l intervento nelle aree prospicienti servizi pubblici (scuole, uffici pubblici, servizi), negli incroci principali e lungo i tratti stradali con particolari esigenze: traffico intenso, pendenze accentuate, accesso a servizi importanti, ecc.. Inoltre dovranno essere compiute le seguenti azioni: 1. A seguito di precipitazioni nevose abbondanti dovrà essere garantito nel più breve tempo possibile il raggiungimento dei servizi di pubblico interesse (municipio e scuole) e dei vari centri abitati da almeno una direttrice stradale. 2. Qualora il manto nevoso raggiunga spessore elevati (>25 30 cm) dovrà essere verificata la stabilità delle coperture dei fabbricati pubblici, provvedendo, se necessario, alla rimozione degli accumuli pericolosi. 3. Laddove possono verificarsi cadute di ammassi nevosi o di lastre di ghiaccio dai tetti (in particolare nei centri abitati), si dovrà provvedere alla segnalazione del pericolo o al transennamento degli spazi prospicienti. 4. Andrà valutata l opportunità di chiudere temporaneamente le scuole; 5. Monitoraggio delle zone dove lo schianto di chiome arboree può avere gravi ripercussioni su carreggiate e marciapiedi. 6. Qualora gli automobilisti si trovino bloccati sui propri veicoli, andrà predisposto un servizio di assistenza, con eventuale distribuzione di bevande calde e coperte. Similmente a quanto operato per i nubifragi, in Fig. 4 sono state schematizzate le problematiche e gli interventi da attuare in caso di nevicate di particolare intensi Pagina 21 di 101

25 FIGURA 4 Pagina 22 di 101

26 4.4 Analisi del rischio idrogeologico: rischio idraulico e rischio da frana A livello di sistema idrografico, il rischio idraulico è rappresentato dalla prestazione capacità di smaltimento, definita come il tempo di ritorno minimo dell insieme degli eventi di pioggia che inducono un onda di piena tale da causare gravi danni a persone o beni, supponendo indeformabile la rete idrografica del sistema in esame. (fonte PSAI) I principali corsi d acqua nel territorio comunale sono: reticolo idrografico principale: Torrente Idice area bacino idrografico: 212 km 2 lunghezza asta 39.0 km reticolo idrografico secondario: Torrente Quaderna area bacino idrografico: km 2 lunghezza asta 13.8 km Tra i corsi consortili e minori vanno citati: il Rio Centonara - (affluente di dx/sx del Torrente Quaderna) il Rio Marzano - (affluente di sx del Torrente Quaderna) il Rio Gorgara (affluente di sx del Torrente Quaderna) Fosso Tolara (affluente di sx del Torrente Quaderna) Fossa dei Galli (affluente di sx del Torrente Quaderna) I canali di competenza del consorzio della Bonifica Renana Marzano, Tolara e Galli sono affluenti dello scolo Centonara, quest ultimo si immette nel Torrente Quaderna; il Rio Gorgara è di competenza della Regione Emilia Romagna. La classificazione suesposta deriva dall analisi dell estensione dei bacini idrografici dei vari corsi d acqua o delle porzioni degli stessi sottese alle sezioni di chiusura identificate indipendentemente dall altezza della S.S. n 9 Via Emilia. Di fatto vengono classificati come principali i corsi d acqua aventi un bacino idrografico montano uguale o superiore a 40 km 2 e come secondari quelli aventi un bacino di ampiezza compresa tra 13 e 40 km 2. Il complesso assetto della rete idrografica naturale e artificiale e la consistenza e distribuzione degli insediamenti, delle infrastrutture e delle attività produttive sono i fattori che concorrono a determinare le condizioni di rischio idraulico cui è esposto il territorio In particolare, la presenza di numerosi corsi d acqua, espone il territorio ad elevati livelli di RISCHIO IDRAULICO, che rappresenta una delle problematiche più significative in termini di protezione civile. Il rischio idraulico si può manifestare per tracimazione o rottura di argini, a causa dell insufficiente capacità di smaltimento delle acque, oppure per impreviste e locali criticità. Nel contesto in esame possiamo poi considerare quali situazioni di rischio idraulico specifiche, quelle dovute all insufficienza di tratti delle reti fognarie che comportano l allagamento locale di alcune aree urbanizzate, il cui aspetto viene esaminato nel successivo paragrafo. Lo scolo del territorio di pianura e pedecollinare è quasi interamente garantito da una complessa rete di fossi e canali artificiali in parte integrata e da recenti sistemi di controllo dei deflussi attuati con Vasche di Laminazione. La sicurezza idraulica dei centri abitati di pianura e, in parte, di pedecollina dipende dalla capacità di smaltimento delle acque meteoriche e dal buon funzionamento della rete di scolo. Pagina 23 di 101

27 I canali di pianura sono stati in larga parte dimensionati per apporti inferiori agli attuali, incrementatisi a causa del consistente aumento del territorio urbanizzato e delle superfici impermeabili che recapitano direttamente o indirettamente nella rete superficiale di scolo. Tale impermeabilizzazione, diminuendo i tempi di corrivazione, concentra i deflussi in un minor lasso di tempo, aumentando i colmi di piena. L efficacia della rete di scolo viene messa in crisi in concomitanza con gli eventi di pioggia estremi, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici indotti dalle emissioni atmosferiche. Si sono così prodotte, col passare degli anni, condizioni di rischio idraulico sempre maggiori, che hanno condotto, a parità di portata, ad un accorciamento del tempo di ritorno e che hanno causato esondazioni per rottura o sormonto arginale e, in generale, una preoccupante riduzione dei franchi arginali. Il grado di rischio idraulico è stato definito alla scala di bacino idrografico dall Autorità di Bacino del Reno. Limite di competenza della Autorità di Bacino del Reno A questa scala è stato possibile collegare i fenomeni meteorici, le condizioni di assetto del territorio, le dinamiche fluviali e torrentizie e la formazione e propagazione delle piene in una successione di rapporti causa-effetto da cui dipende la vulnerabilità del sistema idraulico. Sulla base del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PSAI) dell Autorità di Bacino del Reno, in riferimento al rischio idraulico ed assetto della rete idrografica, si è provveduto in Tavole C.1 a riportare: gli alvei attivi, destinati al libero deflusso delle acque e alle opere di regimazione idraulica e di difesa del suolo da parte delle Autorità (art. 15 PSAI); le aree ad alta probabilità di inondazione, definite come aree passibili di inondazioni e/o esposte alle azioni erosive dei corsi d acqua per eventi di pioggia con tempi di ritorno inferiori od uguali a 50 anni; gli "elementi antropici" presenti in tali aree e, rispetto ai quali il danno atteso è medio o grave, danno luogo a rischio idraulico elevato e molto elevato (art. 16 PSAI); Fasce di pertinenza fluviale insieme delle aree all interno delle quali si possono far defluire con sicurezza le portate caratteristiche di un corso d acqua, comprese quelle relative ad eventi estremi con tempo di ritorno (TR) fino a 200 anni, mediante opere di regimazione a basso impatto ambientale e interventi necessari a ridurre l artificialità del corso d acqua e a recuperare la Pagina 24 di 101

28 funzione di corridoio ecologico; fanno inoltre parte della fascia di pertinenza fluviale i terrazzi idrologicamente connessi, le aree da salvaguardare e regolamentare per ridurre i rischi di inquinamento dei corsi d acqua e/o di innesco di fenomeni di instabilità dei versanti (art. 18 PSAI). Per il Torrente Idice, le fasce di pertinenza fluviale si stabilizzano su di una larghezza, sia in destra che in sinistra idraulica, di 150 metri circa; larghezze più ridotte presentano gli affluenti vallivi principali (T. Quaderna = 100 metri). Al fine di non aggravare ulteriormente le condizioni di rischio connesse all insufficienza idraulica della rete di scolo, il PSAI disciplina gli apporti d acqua, stabilendo che i Comuni prevedano la realizzazione di sistemi di raccolta delle acque piovane nelle aree di nuova trasformazione edilizia (per un volume complessivo di almeno 500 metri cubi per ettaro di superficie territoriale) e che l adozione in agricoltura di sistemi di drenaggio che riducono sensibilmente la capacità di invaso dei terreni sia subordinata alla realizzazione di interventi compensativi (consistenti nella realizzazione di un volume d invaso pari almeno a 100 m3 per ogni ettaro di terreno drenato) ed al parere favorevole dell Autorità Idraulica competente (art. 20 Norme del PSAI). Un ulteriore indicazione volta al controllo del rischio idraulico è contenuta nel comma 4 dell articolo 21: essa prevede che ogni modificazione delle portate immesse nel reticolo idrografico sia sottoposta al parere favorevole dell Autorità idraulica competente. Inoltre, ai fini della gestione del sistema di fossi e canali e del controllo delle sue prestazioni complessive, le norme di Piano (art. 21) prevedono che i Consorzi di Bonifica competenti per territorio eseguano una valutazione dei rischi idraulici connessi alla propria rete in riferimento ad eventi di pioggia con tempi di ritorno di 30 e 100 anni e definiscano le linee di intervento per la loro riduzione. Nella valutazione del rischio idraulico, come svolta nel PSAI, i fattori da prendere in considerazione, oltre alla pericolosità della rete idrografica, ossia la probabilità di accadimento del fenomeno d inondazione, sono il valore degli elementi esposti a rischio e della loro vulnerabilità il cui prodotto costituisce il danno atteso. Vengono di seguito riportati i risultati di tale valutazione del rischio idraulico per i tratti dei corsi d acqua in oggetto principali e secondari. Dal Progetto di P.S.A.I. si evince che relativamente al Torrente Idice per quanto riguarda le aree ad alta probabilità di inondazione con tempi di ritorno inferiori o uguali a 50 anni, i deflussi sono prevalentemente contenuti nell area di pertinenza del Torrente e vanno ad interessare aree golenali prive di manufatti civili, ad eccezione di un area in sinistra idraulica in Loc. Grigio di Sotto alla Noce di Mercatale in cui ricadono alcuni manufatti. Anche per quanto concerne il Torrente Quaderna i deflussi delle aree ad alta probabilità di inondazione con tempi di ritorno inferiori o uguali a 50 anni sono prevalentemente contenuti nell area di pertinenza del Torrente e vanno ad interessare aree golenali con esigua presenza di manufatti civili. In particolare risultano interessate dai deflussi due aree con presenza di manufatti, una in sinistra idraulica in Loc. Ca Spagna nei pressi di Via del Palazzo ed un altra in destra idraulica in Loc. Valle di Sopra nei pressi di Via Pedagna al confine con il Comune di Budrio. Le indagini per eventi catastrofici, quindi le analisi circa le aree coinvolte dalla perimetrazione delle aree a rischio di inondazione in caso di eventi di pioggia con tempi di ritorno di 200 anni (Tr = 200 anni) non mostrano particolari situazioni di crisi lungo le sponde del Torrente Idice e la presenza antropica risulta nulla o occasionale, nonostante sia importante ricordare che l alveo scorre adiacente al territorio urbanizzato di Mercatale e della Noce. Qualche criticità invece emerge nel tratto del Torrente Quaderna che scorre parallelamente alla Via Pedagna (tratto a nord S.P. n 31 Stradelli Guelfi) in quanto all interno della perimetrazione e lungo tutto il tratto indicato sono presenti manufatti civili. Per la restante porzione, quindi a sud della S.P. n 31 Stradelli Guelfi non sono riscontrabili particolari criticità. Per quanto riguarda il Rio Marzano, si segnala che lo stesso è stato, in vari periodi, tombinato a seguito di urbanizzazioni (scorre in fregio all Istituto Ramazzini), e che la sua pericolosità è stata Pagina 25 di 101

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