INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE

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1 Ordine dei Medici Veterinari della PrOVincia di trento INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ Lavoro realizzato nel contesto del progetto: Studio preliminare per la qualificazione e lo sviluppo a livello territoriale delle collaborazioni interprofessionali che agiscono, o potrebbero agire, in tema di relazione uomo-animale in ambito sociale, assistenziale, psicopedagogico e didattico/educativo. (Legge provinciale n. 4 del 14 febbraio 2007; delibera n. 867 del 23 aprile 2010) ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLE VENEZIE Ente affidatario in toto per la realizzazione del progetto

2 Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Trento INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ Lavoro realizzato nel contesto del progetto: Studio preliminare per la qualificazione e lo sviluppo a livello territoriale delle collaborazioni interprofessionali che agiscono, o potrebbero agire, in tema di relazione uomo-animale in ambito sociale, assistenziale, psicopedagogico e didattico/educativo. (Legge provinciale n. 4 del 14 febbraio 2007; delibera n. 867 del 23 aprile 2010) ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLE VENEZIE Ente affidatario in toto per la realizzazione del progetto

3 In copertina foto di: Aroldo Linari

4 Indice 1. Animali e strutture socio-assistenziali nella Valsugana Orientale 1.1 Introduzione 1.2 Indagine nel territorio della Valsugana Orientale Possibilità applicative della collaborazione professionale 2. Le opportunità degli interventi assistiti dagli animali per facilitare percorsi nel campo sociale, medico-ospedaliero e riabilitativo. 2.1 Introduzione 2.2 Gli interventi assistiti dagli animali: definizioni e metodi 2.3 Le correnti di pensiero alla base degli Interventi Assistiti dagli Animali 2.4 L animale da coinvolgere 2.5 La formazione dell operatore 2.6 Realizzare un progetto 2.7 Figure professionali coinvolte 2.8 Considerazioni personali 2.9 Conclusioni 3. Programmazione e gestione del setting nelle Attività e Terapie Assistite con il cane 3.1 Premessa: la pet-therapy 3.2 Il quadro metodologico di riferimento: l approccio zooantropologico-cognitivo 3.3 L educazione 3.4 Il setting 3.5 Il progetto 3.6 La relazione, anche con il cane 3.7 Il compito nella Comunità di San Patrignano a San Vito di Pergine

5 4 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ 4. Selezione ed educazione del cane idoneo in Interventi Assistiti dall Animale 4.1 Introduzione 4.2 Le razze idonee agli IAA 4.3 Socializzazione del cane sociale 4.4 Selezione e formazione del cane sociale 4.5 Educazione ed Istruzione del cane sociale 4.6 In conclusione

6 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 5 1. Interventi Assistiti con gli Animali e strutture socio-assistenziali nella Valsugana Orientale Claudio Pasolli e Mariachiara Armani 1.1 Introduzione Il rapporto uomo-animale affonda le sue radici in tempi molto antichi, quando l animale veniva visto prevalentemente per fini specifici ed utilitaristici. Le motivazioni alla base di questo secolare rapporto si sono evolute di pari passo con la progressiva modernizzazione della società, e gli animali, in particolare quelli definiti da compagnia, svolgono oggigiorno un ruolo ben diverso da quello che fu. Questa rivoluzione zooantropologica ha portato alcuni animali domestici a divenire per l uomo affettuosi compagni di vita e, più recentemente, validi supporti terapeutici. Le pratiche che sfruttano la collaborazione di animali per favorire il miglioramento di differenti situazioni di disagio sono state a lungo identificate come pet-therapy, neologismo coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson nel All iniziale intuizione del valore terapeutico degli animali sono state dedicate numerose ricerche scientifiche, che ne hanno favorito l evoluzione non solo della struttura metodologica, ma anche del termine di definizione. Ad oggi si preferisce infatti parlare di Interventi assistiti dagli animali (IAA), termine generale che indica diversi tipi di prestazioni a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa, didattica e ricreativa che prevedono il coinvolgimento di animali domestici, e che sono rivolti a persone affette da disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, ma possono essere indirizzati anche al miglioramento della qualità della vita di individui sani. A seconda degli obiettivi e delle aree di intervento si parla di Attività assistite dagli animali (AAA), Terapie assistite dagli animali (TAA), per le cui definizioni si rimanda all art. 50 della Legge provinciale n. 6 del 23 Luglio Gli animali maggiormente coinvolti nelle pratiche di IAA sono senza dubbio i cani che, grazie ad una lunghissima storia di co-evoluzione, hanno sviluppato un sistema comune di comunicazione con l uomo. Negli ultimi anni inoltre, il ruolo terapeutico di cavalli ed asini è stato ampiamente finalizzato al miglioramento della qualità di vita di persone con problemi fisici, psichiatrici o sociali.

7 6 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ In Italia non esiste ancora una normativa organica in materia di IAA, sebbene molti disegni di legge siano in fase di istruzione e vi siano state alcune iniziative a livello di singole Regioni. L utilizzo di animali da compagnia ai fini di pet-therapy è stato riconosciuto come cura ufficiale dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 Febbraio 2003, quale recepimento dell accordo, stipulato il 6 Febbraio 2003, tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy. In particolare il testo dell accordo prevede, da parte del Governo e delle Regioni, ciascuno nell ambito delle proprie competenze, l adozione di disposizioni finalizzate ad assicurare il benessere degli animali, [..], utilizzare la pettherapy per la cura di anziani e bambini. Tale decreto ha sancito per la prima volta nella storia del nostro Paese il ruolo che un animale può avere nella vita affettiva di una persona, nonché la valenza terapeutica degli animali da compagnia. Ad oggi non esiste una netta definizione giuridica per quanto riguarda le procedure ed i requisiti minimi necessari per poter effettuare IAA. Ciò è dovuto al fatto che le singole regioni hanno provveduto a recepire nell ambito del proprio ordinamento il DCPM del 28 febbraio 2003 e, alcune di esse, nel contesto dell autonomia loro riconosciuta in ambito sanitario, si sono preoccupate di normare sulla materia. La Provincia Autonoma di Trento promuove progetti di ricerca finalizzati allo studio dei benefici che derivano sul piano sanitario e terapeutico dall utilizzo di animali di compagnia nel trattamento di patologie e disagi, anche sociali e relazionali dell uomo, come possibile metodo di cura in sinergia con altri rimedi specifici ( art. 50 della Legge Provinciale 23 Luglio 2010), e con la Legge Provinciale n. 4 del 28 Marzo 2012, art. 6, si pone a tutela della salute degli animali, anche quelli coinvolti in attività di tipo educativo, ricreativo e sanitario. La definizione di validi strumenti metodologici e di linee guida che regolino le pratiche di IAA è un esigenza sentita da tutte le categorie professionali che operano in questo campo, al fine di salvaguardare tanto la salute umana che il benessere degli animali impiegati nelle terapie. Gli interventi assistiti dagli animali devono rappresentare l applicazione di una precisa cornice teorica, la zooantropologia, che studia il significato beneficiale della relazione con l animale e le diverse leve che ne permettono l applicazione corretta rispetto alla varietà dei problemi su cui è chiamata ad intervenire. Differenti sono i bisogni dei vari pazienti e a questi dovranno adattarsi gli approcci terapeutici che permetteranno loro di trarne beneficio. Va infatti sottolineato come i soggetti coinvolti siano più frequentemente rappresentati da anziani o bambini, categorie particolarmente vulnerabili,

8 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 7 e che necessitano di interventi mirati, soprattutto nel caso di specifiche patologie. A tale proposito è da ricordare anche la Carta Modena 2002 Carta dei valori e dei principi sulla pet-relationship in cui si ribadisce l importanza dell adeguatezza delle competenze professionali rispetto alle caratteristiche delle utenze, e persegue l obiettivo di stabilire dei principi di corretta fruizione della relazione uomo-animale e identifica nella Zooantropologia teorica la base culturale di riferimento della pet-terapy. La crescente attenzione in materia di pet-therapy ha fatto sorgere la necessità di effettuare, a livello nazionale, varie ricognizioni delle terapie svolte ed ha aumentato l interesse per la realizzazione di linee guida. Lo scopo di questo progetto è stato appunto quello di studiare la presenza, ed eventualmente la possibilità di realizzazione, di Interventi assistiti dagli animali (IAA) nelle diverse tipologie di associazioni e strutture assistenziali attive nella Valsugana orientale. 1.2 Indagine nel territorio della Valsugana Orientale Censimento delle strutture presenti nel territorio Il progetto è cominciato con un indagine preliminare per identificare tutte le strutture, gli enti e le associazioni, operanti nel sociale, presenti nel territorio della Valsugana Orientale. Si è quindi giudicata la loro rilevanza e congruità rispetto al presente studio, tramite valutazione dei loro siti internet, in aggiunta alle informazioni ricavate dal sito ufficiale della Provincia Autonoma di Trento. I principali criteri di scelta per l inclusione nella ricerca sono stati lo svolgimento di attività socialmente utili la possibile coerenza con interventi assistiti dagli animali (IAA). In tutto sono stati individuati 32 enti, tra cui ovviamente tutte le strutture ufficiali APSS, così classificati: centri per le dipendenze; centri socio-educativi; case di riposo; centri di aggregazione; associazioni varie; enti pubblici direttivi (vedi Tabella 1).

9 8 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ Tabella 1: Caratteristiche degli enti TIPOLOGIA ENTE ETÀ FRUITORI PATOLOGIA/ CONDIZIONE QUANTITÀ Centri dipendenze (alcool, droghe,ecc.) \ Ex-alcolisti 1 Centri socioeducativi >16 anni 6à25 anni Handicap psichico o fisico Disagio sociale 2 1 Case di riposo Anziani \ 5 Centri di aggregazione Pensionati e anziani \ 15 Associazioni varie \ Handicap psichico o fisico Cittadinanza bisognosa 4 3 Ente pubblico direttivo \ \ 1 Tutti gli enti identificati, a parte un circolo pensionati e anziani hanno aderito al progetto, acconsentendo all intervista.

10 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 9 Predisposizione del questionario Per lo svolgimento delle interviste è stato predisposto un questionario per i responsabili delle differenti strutture, preceduto da un breve documento di presentazione. I quesiti proposti dal formulario sono stati espressi in forma di traccia che lasciava all intervistato la libertà di quante più informazioni ed impressioni possibili riguardo agli IAA. Il questionario si articolava in tre parti: 1 - Grado di conoscenza degli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) Questa prima parte del questionario aveva lo scopo di valutare il grado di conoscenza dell intervistato (Direttori, Responsabili di struttura, ecc.) riguardo all esistenza e alla valenza di attività/terapie che prevedono il coinvolgimento di un animale, l interesse o meno rispetto al lavoro svolto ed eventuali esperienze pregresse. Nel caso l ente avesse già esperienza negli interventi assistiti dagli animali sono stati approfonditi: lo scopo del progetto e la sua modalità di attivazione, la tipologia di animali coinvolti, la presenza o meno di un equipe specialistica, la tipologia di fruitori, la soddisfazione complessiva dei partecipanti ed i risultati raggiunti. 2 - Coerenza degli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) con le finalità dell ente Nella seconda parte del questionario si è indagata la percezione della coerenza delle pratiche di IAA con le finalità dell ente. La coerenza degli interventi non è stata considerata solo da un punto di vista pratico, attività con il contatto diretto con l animale, ma anche etico e funzionale; si è valutata anche la congruità di interventi informativi (seminari, incontri, ecc.) in materia di IAA rispetto agli scopi dell ente. 3 - Disponibilità ad attivare Interventi Assistiti dagli Animali (IAA) L ultima parte del questionario aveva lo scopo di indagare la possibilità pratica di realizzazione di IAA, valutando la coerenza delle strutture e la disponibilità del personale ad accogliere queste attività.

11 10 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ Risultati dell indagine Di seguito si riportano i dati emersi dall analisi delle risposte ottenute. 1- Grado di conoscenza degli Interventi Assistiti dagli Animali (IAA) In Italia la diffusione degli IAA ha avuto, rispetto ad altri Paesi, un affermazione più recente. La possibilità di sperimentare percorsi sanitari inconsueti è ancora spesso legata alla disponibilità e alla collaborazione di singole persone interessate, in modo spontaneo ma concreto, a questa terapia d accompagnamento. Il progetto, nella sua prima parte, si è appunto concentrato sull analisi della diffusione della conoscenza degli IAA sul territorio, delle loro applicazioni e prospettive in ambito sanitario. L informazione e la comunicazione sulle potenzialità di queste pratiche e sulle risorse territoriali, faciliterebbero l acquisizione collettiva dell importanza della relazione uomo-animale la quale, affiancandosi alla terapia medica, contribuirebbe al miglioramento della qualità della vita e al benessere delle persone. Capire il grado ed i canali di diffusione delle informazioni può quindi essere utile per valutare se è stata fatta un adeguata divulgazione dei fondamenti degli IAA e, soprattutto, delle opportunità offerte dal territorio. Conoscendo ciò sarà quindi più facile progettare e programmare, in futuro, attività che favoriscano la diffusione della conoscenza di queste pratiche e dei vantaggi che il supporto animale offre alle persone coinvolte in differenti tipi di percorsi riabilitativi o in determinate vicissitudini della propria esistenza. Alla domanda sulla conoscenza degli interventi assistiti dagli animali, 9 intervistati hanno risposto di non conoscerla, mentre i restanti 22 hanno risposto in modo positivo; tra le risposte positive sono state considerate anche quelle di chi affermava di avere ricevuto informazioni grazie a letture e programmi divulgativi. Dall analisi delle risposte è emerso che una buona parte di chi dichiarava di conoscere gli IAA riportava tra gli esempi l ippoterapia (vedi grafico 1). Più nello specifico 7 intervistati hanno fatto riferimento solo all ippoterapia, mentre 6 hanno citato oltre all ippoterapia anche la pet-therapy. Questo dato si può correlare alla presenza sul territorio è presente di un associazione, affiliata A.N.I.R.E., che, accanto alle normali attività sportive e ricreative, offre la possibilità di usufruire di attività equestri riabilitative. È pertanto possibile che la presenza di questo ente abbia contribuito alla conoscenza delle pratiche assistite dagli animali.

12 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 11 Grafico 1: Conoscenza degli IAA. Conoscenza IAA No - 29% SI - 71% ( Si - Ippoterapia - 23% ) Riguardo all interesse che gli IAA suscitano come supporto benefico all assistenza sociosanitaria, gli intervistati si sono espressi positivamente in 21 casi, e negativamente in 10. Tra coloro che si sono dichiarati interessati agli interventi assistiti dagli animali, 4 hanno specificato l utilità dell attività/terapia in funzione degli scopi dell associazione. Tra quelli che hanno risposto no, invece, solo uno ha argomentato la risposta sostenendo l inefficacia degli IAA nell ambito della specifica attività dell ente. Tra coloro che non conoscevano queste attività, 8 hanno confermato disinteresse, mentre 1, una volta che è stato illustrato l argomento, ha espresso interesse al riguardo. In ultimo si è voluto appurare se l ente avesse praticato o praticasse ancora attività o terapie assistite dagli animali. Tra tutti gli intervistati 6 hanno dichiarato di aver praticato IAA con differenti animali, e di questi solamente 3 continuano ancora queste attività. Tra i progetti realizzati e conclusi nel 2009, due erano destinati alla formazione di operatori di pet-therapy, e, per questo motivo, erogati agli ospiti delle strutture a titolo gratuito. Conclusasi la formazione del personale è cessato anche il progetto. Invece un altro ente non ha continuato un progetto di ippoterapia, che ha previsto 8 incontri nel 2009, a causa della mancanza di fondi. Due progetti di ippoterapia, cominciati nel 2004, sono ancora attivi e tutti gli interventi sono stati effettuati in collaborazione con la stessa associazione, presente sul territorio, che svolge pratiche di attività equestre. Le attività avevano tutte l obiettivo di migliorare il benessere delle persone. Gli ospiti delle strutture socio sanitarie hanno potuto godere dei benefici legati all interazione con

13 12 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ l animale offrendosi come fruitori volontari in attività svolte all interno di corsi destinati principalmente alla formazione di operatori del settore, come accennato sopra. In generale gli utenti degli interventi erano anziani, giovani con sindrome di Down e soggetti affetti da deficit mentali e disabilità motorie. In due casi l attività è stata condotta da un equipe multidisciplinare di specialisti, nei restanti erano coinvolti solo operatori del settore. Differente, ma comunque da citare, è l esperienza, velocemente abbandonata, della gestione di un acquario effettuata da una casa di riposo. Purtroppo non sono stati forniti dati riguardo all anno di inizio e la durata del progetto che doveva promuovere l equilibrio psico-fisico degli ospiti tramite le opportunità di socializzazione e di recupero di abilità fisiche, per le quali l accudimento dei pesci poteva fornire occasione. Tra le razze di cani coinvolte nelle attività sono stati indicati in prevalenza Labrador Retriever e Golden Retriever, e in alcune occasioni Cavalier King Charles Spaniel e meticci; per quanto riguarda le razze di cavalli, prevalentemente Norici e Haflinger. Le sedute di IAA condotte con il cane si sono tutte svolte all interno delle strutture interessate dall intervista, mentre l ippoterapia è stata condotta in un centro equestre attrezzato. I responsabili degli enti, interessati dalle attività, hanno riportato una buona soddisfazione sia da parte dei fruitori, che del personale deputato all assistenza. Il personale coinvolto nelle attività ha infatti riferito molteplici risultati, riferiti al miglioramento dell umore e della predisposizione alla socialità. La valutazione dei risultati ottenuti è stata fatta basandosi su valutazioni e considerazioni di personale assistenziale, fruitori e familiari di questi, anche se di norma non erano previste schede di valutazione. Concludendo, nonostante la scarsità di progetti effettivamente attivati sul territorio, è stata rilevata una certa sensibilità e disponibilità da parte del personale ausiliario verso gli IAA. Purtroppo di rado gli interventi sono stati adeguatamente supportati da finanziamenti che permettessero agli enti di continuare le attività e di conseguenza i progressi riscontrati negli utenti. Tra i sei interventi attuati sul territorio, infatti, uno è cessato per la mancanza di disponibilità economica, mentre altri due si sono svolti unicamente perché erogati agli ospiti dell ente a titolo gratuito. L aspetto della compatibilità economica non è quindi da sottovalutare.

14 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE Coerenza degli Interventi assistiti dagli animali con le finalità dell ente Un progetto di Attività o Terapie Assistite, che si realizzi in un contesto sociosanitario, deve inserirsi in modo armonico nei processi di cura e di riabilitazione propri della struttura ospitante e condividerne i principi e le regole. La pet-therapy infatti non ha valenza di rapporto terapeutico privato e diadico, ma si colloca in una dimensione sociale attiva sulle emozioni di ciascuno, che tendono a diffondersi nel contesto sociale in cui si sviluppano. Non è infatti possibile pensare ad un progetto che si limiti a coinvolgere uno o pochi fruitori, perché il processo messo in atto dalle attività con l animale si rivela, attraverso la via emotiva, agli altri ospiti ed agli operatori della struttura, estendendo loro parte degli effetti che si determinano nelle persone coinvolte. È quindi necessario valutare con attenzione questo aspetto prima di intraprendere per la prima volta progetti di Attività o Terapie Assistite in una struttura sociosanitaria, considerando le possibili ricadute positive o negative sull intera comunità di quella struttura, senza trascurare che ciò può avere rilevanza anche per i familiari che vengono in visita. È importante considerare anche la necessità che gli Interventi Assistiti si armonizzino con le attività di cura già in essere all interno delle strutture e non portino a realizzare progetti che se ne discostino in modo rilevante o che inducano nei fruitori mutamenti troppo rapidi o non conciliabili con il contesto. Per questo motivo, il progetto deve essere esplicito e comprensibile in tutte le sue parti, compresi gli obiettivi ed i risultati attesi, così da consentire ai responsabili della struttura, un adeguata valutazione prima dell avvio delle attività. Giovanni Bigatello in Il vecchio e il cane (ed ) spiega che anche i caregivers possono trarre beneficio dalla relazione che si instaura tra il cane e i fruitori, in quanto limita lo stress emotivo che deriva dall interazione continua con anziani malati o con portatori di handicap. A sua volta, la migliore disposizione d animo dei caregivers si ripercuote positivamente sulla loro capacità di esprimere un atteggiamento di cura efficace nei confronti del paziente anziano e/o portatore di handicap. Durante le nostre interviste, ci è stato riferito delle difficoltà alle quali sono esposti gli operatori nelle case per anziani, cosicché le Attività o Terapie Assistite potrebbero rappresentare un valido supporto anche per loro e verrebbero ad inserirsi in modo congruo nell organizzazione di quelle strutture. La compatibilità economica è un altro tema che ci è stato sollevato durante le interviste e conveniamo che si tratti di un argomento particolarmente pregnante nell attuale contingenza economica. La descrizione degli obiettivi e dei risultati attesi, di cui si è già indicato la necessità, risulta utile anche per supportare una congrua valutazione dei costi e dei benefici, che va fatta anche per dare verificabilità e trasparenza ai progetti. Un aspetto in grado di qualificare le caratteristiche e le competenze degli animali destinati ai

15 14 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ progetti, nonché la professionalità dei loro conduttori o istruttori, riguarda la possibilità di disporre di una descrizione completa, documentata ed esaustiva del soggetto animale che si intende coinvolgere nel progetto, della sua storia individuale che comprende la quotidianità, l educazione, l istruzione, la capacità cognitiva e la competenza nelle diverse dimensioni relazionali, oltre naturalmente all accessibilità della documentazione del percorso formativo proprio del conduttore. L approccio di tipo storico-narrativo, riguarda anche la storia delle persone che usufruiscono degli interventi, fatta di dati anamnestici, di dati clinici, di quotidianità e di bisogni espressi e inespressi, che sono parte rilevante di un adeguata progettazione di Intervento, in quanto rappresentano dati fondamentali per definire l auspicabile beneficio della relazione tra l animale e il fruitore. Quindi, la compatibilità dei progetti di Attività o Terapie Assistite con gli Enti, necessita di una verifica approfondita che può richiedere un confronto all interno degli organi di governo della struttura interessata e delle decisioni. Sul piano economico, un buon progetto, oltre ai benefici, potrebbe contribuire a realizzare anche risparmi nella spesa farmaceutica e nelle cure alle persone, nonché migliorare, come si è detto, la qualità della vita e delle prestazioni dei caregivers. Si deve anche considerare la possibilità che alcune iniziative di Attività o Terapie Assistite di particolare qualità, possano attrarre risorse esterne per la loro realizzazione. Questa seconda parte del questionario è stata dedicata alla valutazione della percezione della coerenza delle pratiche di IAA con le finalità dell ente. Il 64 % degli intervistati ha dichiarato la coerenza degli interventi assistiti dagli animali con i fini dell associazione, il 26 % la non coerenza e il 10% non ha saputo fornire alcuna risposta (vedi grafico 2).

16 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 15 Grafico 2: Coerenza degli IAA con le finalità dell ente. Valutazione della coerenza No - 29% Non so - 13% Si - Pratico - 29% Si -Teorico - 29% Tra le risposte positive sono emersi due orientamenti: alcuni sostenevano la coerenza di progetti pratici di IAA con le finalità dell ente, altri parlavano di coerenza solo nel caso di progetti di natura teorica (vedi grafico 2). Per interventi di natura teorica si devono intendere percorsi didattici, sostenuti da esperti del settore, finalizzati a fornire esclusivamente strumenti teorici sulle AAA/TAA, che presentano e spiegano la differenza tra terapia ed attività, chiarendo quali soggetti sono coinvolti nel progetto, perché sono stati scelti e che tipo di benefici ne ricavano, imparando a riconoscere i segnali riconducibili ad un miglioramento della qualità della vita. Venivano in poche parole richiesti degli interventi seminariali che potessero soddisfare la curiosità e l interesse della popolazione riguardo alla pet-therapy, che accanto all accreditamento in ambito sanitario sta guadagnando sempre più il favore dell opinione pubblica. Per percorsi di natura pratica,invece, sono stati intesi la progettazione e la realizzazione di attività di tipo relazionale, effettuate sotto la guida di personale qualificato, che prevedessero l interazione diretta dell utente con l animale e l instaurazione, con questo, di un rapporto. In totale 18 intervistati hanno dichiarato affinità tra IAA e intenti dell ente; esattamente in uguale percentuale sono stati sostenuti solo progetti di natura pratica o teorica. È bene specificare che tra i 9 favorevoli a progetti teorici 7 di questi sono responsabili di Circoli pensionati ed anziani, mentre tra coloro che hanno sostenuto la coerenza di progetti pratici 7 hanno già avuto esperienze con cani o cavalli.

17 16 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ 3- Disponibilità ad attivare percorsi di IAA Valutata la coerenza degli IAA con le finalità dell ente si è entrati più nel concreto investigando la possibilità di realizzare concretamente dei progetti di IAA. A tale scopo sono stati valutati differenti aspetti come la disponibilità di edifici e la loro adeguatezza, considerando anche la presenza effettiva di spazi utilizzabili per gli IAA, come palestre, giardini, ecc. Seguentemente è stata valutata la possibilità di spostare fruitori e personale in altre sedi, o per ovviare all assenza di spazi adeguati della struttura dell ente ovvero per poter usufruire di attività più specialistiche come l ippoterapia. È stata infine rilevata la disponibilità e l interesse di fruitori e personale ausiliario ad attivare percorsi di IAA. I dati sono riportati al grafico 3. Grafico 3: Possibilità pratica di realizzare IAA Disponibilità ad attivare IAA Disponibilità Non disponibilità Non so Edificio Spazi Spostamenti Personale Fruitori Solo 7 intervistati hanno risposto negativamente a tutte e cinque le richieste di disponibilità. Si mette in rilievo che quanti non hanno dato alcuna disponibilità hanno anche risposto, in 5 casi su 7, negativamente alla domanda inerente alla coerenza degli IAA con le finalità dell ente. In due casi, pur avendo dichiarato coerenza tra le finalità dell ente ed IAA, viene ritenuta momentaneamente impossibile la realizzazione di progetti a causa dell eccessivo carico di impegni già presi dall ente o dell inagibilità di parte della struttura per lavori di manutenzione.

18 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 17 In linea generale si è riscontrata una buona disponibilità del personale a spostarsi in caso di inadeguatezza delle strutture dell ente e carenza di spazi. Mentre più dei due terzi degli intervistati si è dimostrato interessato agli IAA e aperto alla loro programmazione. 4- Altre note Il questionario si è chiuso dando all intervistato la possibilità di fornire notizie aggiuntive rispetto a quanto già affrontato durante l intervista. In due casi è stata riferita la disponibilità ad accogliere nella struttura personale specializzato che partecipasse all attività e fosse in grado di valutare concretamente la possibilità di sviluppare altre iniziative; in entrambi i casi a parlare erano responsabili di case di riposo che avevano già praticato interventi assistiti dagli animali. Il responsabile di una delle due case di riposo sopra citate ha inoltre aggiunto che viene data la possibilità ai parenti dell ospite di portare in visita anche il cane di famiglia. Sempre riguardo al cane come animale da compagnia, alcuni degli intervistati che sostenevano l importanza dei percorsi di IAA, hanno dichiarato che sul loro interesse pesava molto l eventualità di possedere o aver posseduto un animale. Ancora il responsabile di un associazione che svolge pratiche equestri oltre che sportivo anche di tipo co-terapeutico, ha riportato in questa sezione un aumento delle richieste per le attività di ippoterapia, a testimonianza della crescente consapevolezza dell importanza che queste pratiche hanno come supporto terapeutico in differenti situazioni di disagio. Bibliografia R.Marchesini, Fondamenti di Zooantropolgia, Zooantropologia Applicata. Apèiron Editoria e Comunicazione S.r.l., Bologna, S.Muñoz Lasa, G.Ferriero, E.Brigatti, R.Valero, F.Franchignoni, Animal-assisted interventions in internal and rehabilitation medicine: a review of the recent literature., Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 Febbraio 2003 Legge provinciale n. 6 del 23 Luglio 2010 Legge Provinciale n. 4 del 28 Marzo 2012 Carta Modena 2002 Carta dei valori e dei principi sulla pet-relationship

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20 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 19 Possibilità applicative della collaborazione professionale 2. Le opportunità degli interventi assistiti dagli animali per facilitare percorsi nel campo sociale, medico-ospedaliero e riabilitativo. Maddalena Wegher 2.1 Introduzione In Italia si è assistito negli ultimi anni ad una grande diffusione degli interventi assistiti dagli animali, attività che in altri paesi d oltralpe e d oltreoceano è consolidata ormai da più di trent anni. Anche in mancanza di protocolli specifici, sia operativi che di legge, molte strutture ed operatori formatisi all estero hanno comunque favorito la diffusione, anche nella cultura di base, del valore dell animale nella vita dell uomo (grazie soprattutto a pubblicazioni, convegni, seminari e corsi). Questo breve trattato non elencherà le tappe della lunga nascita della pet-therapy, né i lunghi elenchi dei benefici ottenuti dalle attività svolte con gli animali, spesso solo appartenenti all aneddotica; piuttosto vorrà indicare le possibili modalità di svolgimento di questi interventi ed indicherà quali passi sono necessari per poter svolgere con competenza questo delicatissimo lavoro ed ottenere così con soddisfazione i risultati che ci si era prefissati. 2.2 Gli interventi assistiti dagli animali: definizioni e metodi Riportiamo, in breve, le principali differenze fra AAA-TAA-EAA: AAA - Attività Assistite dagli Animali o progetti di triangolazione riferiti ad un polo di fruizione che può essere collettivo e che ha una maggior insistenza sugli obiettivi di tipo integrativo e di welfare generale o tarati soprattutto sul piano della promozione del benessere complessivo della persona e dell integrazione sociale e relazionale

21 20 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ o o o o o o o o il benessere si promuove da una parte mitigando i fattori di problematicità, dall altra offrendo occasioni di espressione e di cambiamento alla persona TAA - Terapia Assistita dagli Animali progetti di triangolazione riferiti ad un polo di fruizione individuale calibrato sulle caratteristiche del singolo poiché si pone soprattutto obiettivi di coadiuvazione e assistenza attività che è chiamata a dare un riscontro clinico evidenziabile e documentabile necessita di una individuazione progettuale molto specifica, con un monitoraggio ed una valutazione continua necessita di una vigilanza maggiore sui segnali di stress e sul benessere animale EAA - Educazione Assistita dagli Animali progetti con caratteristiche intermedie rispetto alle due precedenti, si rivolge ai gruppi classe delle scuole di ogni ordine e grado con obiettivi educativi, formativi e per promuovere una maggiore e corretta interazione dei bambini in età scolare con l ambiente, gli altri ed il mondo vivente in generale possono talora presentare caratteri più specificatamente terapeutici, distaccandosi dal gruppo classe e concentrandosi soprattutto su quei bambini e adolescenti con disabilità o problemi comportamentali più o meno gravi per approfondimenti vedi trattato sulla Zooantropologia Didattica LE OPPORTUNITÀ DELLA ZOOANTROPOLOGIA DIDATTICA PER CONTRIBUIRE ALLO SVILUPPO COGNITIVO E CULTURALE DEL BAMBINO NELLA SCUOLA PER L INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA, NONCHÈ NEI RAGAZZI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO IAA - Interventi Assistiti con l ausilio degli Animali. Termine utilizzato per indicare collettivamente le tre precedenti tipologie di interventi. In questo trattato ci riferiremo in particolare alle attività terapeutiche, lasciando le attività educative alla specifica monografia.

22 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE Le correnti di pensiero alla base degli Interventi Assistiti dagli Animali Come per qualsiasi altro campo di studi ed applicazione, anche in questo caso, per la relativa giovane emergenza ed ancora di più per la mancanza di protocolli condivisi, molteplici sono sia le modalità di intendere l animale che i soggetti coinvolti (e di conseguenza il rapporto che si instaura fra loro all interno della relazione), e le conseguenti applicazioni che trovano modalità spesso molto lontane l una dall altra. In quasi tutte le correnti di pensiero appare però evidente che sia l animale che il conduttore debbano rispondere a determinati requisiti e competenze. Per taluni orientamenti attraverso percorsi di addestramento per l animale (evidenti i riferimenti sui processi di apprendimento/condizionamento operante studiati da Pavlov, Skinner e Thorndike) e di formazione per l operatore (a cui viene lasciato troppo spazio); per altri orientamenti attraverso una stimolazione globale delle capacità di animale e paziente attraverso un rapporto spontaneo (anche se non casuale) degli stessi, dal momento che è solo il paziente a decidere insieme agli animali quando e come entreranno in relazione mentre l operatore rimane un cauto osservatore di tutta la situazione e interviene con tatto solo quando viene espressa una richiesta d aiuto da parte del paziente o dell animale. Con Carta Modena (2002) (scaricabile al sito: paginearee_356_listafile_itemname_0_file.pdf) il ruolo svolto dall animale e dal conduttore prendono finalmente un aspetto chiaro, ma soprattutto si tracciano delle linee guida che aiutano a mettere in pratica progetti specifici di incontro fra utente e coppia animale-referente in grado di promuovere referenze utili rispetto ai bisogni ed agli obiettivi del fruitore. Nei riferimenti dell animale, inoltre, si esplicita l importanza dell animale quale elemento cooperatore di posizione primaria nei confronti del fruitore e si impone il rispetto dello stesso, anche a fine carriera. In quanto co-attore diventa quindi fondamentale l aspetto pedagogico, e non addestrativo, della preparazione dell animale così da avere una partecipazione basata sul coinvolgimento e sulla collaboratività (maggior flessibilità e adeguatezza dell intervento). 2.4 L animale da coinvolgere Non tutti gli animali sono ovviamente adatti ad essere coinvolti in progetti di IAA, in quanto si deve implementare una situazione relazionale (un incontro) dove l animale si

23 22 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ trova con persone che non conosce, spesso in situazione di disagio e/o malattia. Per questo ogni animale va adeguatamente preparato/abituato, cioè condotto lungo percorsi educativi (educazione=estrazione e potenziamento di qualità e competenze) ed istruttivi (istruzione=acquisizione di conoscenze), al fine di renderlo maggiormente idoneo a partecipare a progetti di IAA (competenza e sicurezza). Inoltre ogni animale va valutato nell insieme delle sue caratteristiche, sia morfologiche-attitudinali (dimensione, peso, struttura, età, sesso, predisposizione, ) che soprattutto caratteriali, a prescindere dalla specie e dalla razza. La formazione dell animale mira a fargli acquisire confidenza con le persone, con le attrezzature usate, alle cure cui quotidianamente è sottoposto e ad ubbidire agli ordini impartiti. Naturalmente va utilizzato un metodo privo di coercizione, senza innalzare toni di voce, facendo maggiormente leva sulla comunicazione non verbale e sul travaso emozionale positivo e lasciando all animale sempre la libertà di sottrarsi se vengono colti segni di stress (costante valutazione del benessere dell animale, prima-durantedopo le attività). Può così imparare che l affiliazione con l uomo è sicurezza e piacere, è esplorazione e svago, è collaborazione e fonte di apprendimento: anche l animale deve avere riscontro beneficiale dall attività che si fa. Al termine della specifica formazione, che ha preparato l animale alle future attività relazionali ed ha valorizzando le sue doti naturali, ciascun animale potrà essere abilitato a svolgere nell ambito dei propri programmi, tutte o parte delle attività richieste e potrà essere coinvolto con il fruitore umano secondo 6 livelli interattivi. In questa fase può anche emergere la non idoneità dell animale, in tutto od in parte, ma è un eventualità piuttosto rara. 2.5 La formazione dell operatore Altrettanto importante è la formazione dell operatore, perché le attività non vengono realizzate solo dall animale (che come detto nel paragrafo precedente deve essere in grado di stare in seduta sia per caratteristiche attitudinali che per caratteristiche di formazione) ma dalla coppia animale-operatore, quindi è fondamentale che il conduttore sia opportunamente formato sia per quanto concerne gli aspetti della relazione uomoanimale e dei portati di referenza, sia per quanto concerne le caratteristiche dei fruitori e della struttura che ospiterà le attività, ma anche che sviluppi capacità empatiche. Sarà infatti il conduttore dell animale, nella sua triangolazione, ad assicurare sicurezza,

24 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 23 benessere e beneficialità per entrambi, animale e fruitore. Sarà lui ad adeguare di volta in volta il proprio intervento ai particolari bisogni che ogni paziente presenta, nella sua specificità nosologica e biografica ma anche del qui ed ora, mettendo in pratica attività di relazione coerenti e sinergiche con gli obiettivi terapeutici concordati. Sarà lui a raccordarsi con il team pluridisciplinare per offrire le capacità dell animale e suggerire le migliori attività, sarà ancora lui ad occuparsi del benessere del suo principale collaboratore, per comprendere e prevenire situazioni di problematicità. 2.6 Realizzare un progetto Premessa I servizi di TAA si basano sulla prescrizione di specifiche attività di relazione che variano a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere, e realizzate in modo conforme da un operatore che in seduta guida le attività di relazione necessarie per favorire il percorso migliorativo del paziente. Le attività quindi vengono concordate con la figura di riferimento e con l equipe multiprofessionale e svolte da operatori certificati in collaborazione con animali preparati e coinvolgibili per precisi parametri. Inoltre tutte le potenzialità del progetto potranno essere espresse se l animale coinvolto nell attività vive una vita vicino alle sue esigenze e svolge le attività in strutture e luoghi che possano rispettare sempre queste sue esigenze. In sintesi non tutti possono proporre progetti di IAA e non dappertutto e per chiunque sarà possibile attivare questi progetti. Oggetto del progetto Si tratta di implementare attività e/o situazioni di relazione con l animale, arbitrate quindi dall operatore che promuove una serie di incontri-confronti fra l animale ed il fruitore: si svolge in modo libero ma strutturato dall intervento dell operatore sulla base delle indicazioni della prescrizione e si promuove/mantiene l attività/situazione all interno di uno specifico evento di ospitalità reciproca. In questo modo si medieranno nell utente nuovi campi di espressione (si faranno cioè emergere nuovi aspetti di sé) e un cambiamento (si migliorerà la capacità di affrontare

25 24 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ il proprio stato problematico) con riscontri beneficiali (si favorirà cioè un percorso migliorativo dello stato del paziente), evitando al contempo derive problematiche. Quale beneficialità Attraverso progetti di IAA si possono ottenere diversi ordini di benefici: 1. benessere: per stimolare le motivazioni, indurre emozioni positive, rilassare, attivare cognitivamente, promuovere la ginnastica 2. integrazione socio-relazionale: per mettere nelle migliori condizioni per affrontare il proprio problema di varia natura (di relazione, di condivisione, di partecipazione, di inserimento, di motivazione) 3. agire sul problema in modo specifico (processi riabilitativi): rafforzare una parte debole, colmare un deficit funzionale, stimolare un processo, creare un alternativa, cioè diminuire il peso del problema e valorizzare la specificità 4. mirati a coadiuvare l intervento terapeutico: per aumentarne efficacia (capacità di raggiungere meglio un determinato obiettivo) ed efficienza (capacità di raggiungerlo con il minor dispendio di risorse possibile) della terapia in atto Questi quattro capitoli (i primi due ascrivibili alle AAA, i secondi due alle TAA) indicano nelle attività di IAA un inquadramento co-terapeutico, vale a dire un ruolo di facilitatore del processo terapeutico e non alternativa terapeutica. Avviene un incontro-confronto con l animale: il suo ruolo dialogico ha effetti rilevanti nel promuovere benessere, nel dare assisenza e sostegno nelle situazioni di problematicità, fino a favorire processi di coaudiuvanza nell intervento terapeutico, perché incentiva i processi di dialogo e condivisione, nonché trasporta il soggetto fuori le proprie gabbie motivazionali, emozionali e cognitive (effetto soglia). Costruire un progetto Riteniamo importante per avviare un progetto di A/TAA seguire alcune fasi: 1. fase pre-progettuale: effettuare una formazione degli operatori che affiancheranno (dalla parte dell utente) le varie fasi del progetto, al fine di far conoscere loro le opportunità promosse dalle

26 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 25 attività svolte con la collaborazione dell animale e di fargli prendere confidenza con l animale che entrerà in seduta con il paziente; ciò permetterà anche un maggior coinvolgimento e favorirà/sosterrà la riuscita del progetto 2. fase progettuale: con l aiuto di chi conosce il paziente si individueranno gli obiettivi che si vorranno raggiungere per quel paziente, tenuto conto delle sue caratteristiche e delle sue priorità, ma anche delle sue capacità attuali, tenendosi sempre pronti a rivedere in itinere la programmazione sulla base dei vari step raggiunti. Definiti gli obiettivi reali (non più di due, il primo propedeutico il secondo prioritario) si individueranno quali, quante, con che cadenza temporale, dove, con quale animale, le attività si concretizzeranno per raggiungere quegli obiettivi 3. fase operativa: viene attuato il progetto conducendo le sedute di A/TAA secondo le linee programmatiche. In questa fase sarà auspicabile aiutarsi con foto, riprese e schede che registrino ciò che viene fatto seduta per seduta al fine di valutare sempre i cambiamenti che si mettono in atto e poter decidere se continuare secondo l idea iniziale o modificare qualcosa. Questo monitoraggio è fondamentale per molte cose: giudicare il raggiungimento degli obiettivi, dare scientificità al progetto, valutare il benessere dell animale. Ogni seduta è costituita da diverse fasi che, sempre seguendo il nucleo argomentativo individuato nella progettazione, dura dai per gli incontri individuali, ai per gli incontri di gruppo: o Presentazione o Spiegazione: viene illustrato quanto si andrà a fare (rapporto frontale non mediato dall animale) o Attività: momenti in cui il fruitore è chiamato a svolgere delle azioni referenziali o relazionali (attività condivisa da operatore e fruitore che è chiamato a compiere un attività con la mediazione dell animale che è il punto di confluenza dell attività) o Ricreazione/distrazione: si impongono domande e si impostano momenti informali o di gioco libero o Definizione delle consegne: si impostano le attività di rafforzo da fare fra una seduta e l altra o Saluto di chiusura

27 26 ANALISI DELLA SITUAZIONE ED OPPORTUNITÀ o Valutazione con il gruppo di lavoro e strategie per l incontro seguente: è importare concordare i compiti e la prassi di ogni seduta, quindi sono necessari Verbale della seduta - Osservazioni sui fruitori - Osservazioni sugli animali - Definire i punti di forza/debolezza della seduta - I bisogni per la realizzazione delle consegne - I riscontri avuti sui fruitori 2.7 Figure professionali coinvolte Per ogni progetto è importante costituire un gruppo di lavoro che sia formato da diverse figure professionali: o Figure di riferimento: specialisti che conoscono caratteristiche tipologiche e biografiche di quel particolare fruitore (psicologo, pedagogista, fisioterapista, operatore socio-sanitario, ) o Équipe progettuale: specialisti preparati per formulare l obiettivo e l indirizzo referenziale utile, per individuare l animale giusto, per controllare l andamento delle attività ed il benessere degli animali coinvolti (psicologo, pedagogista, fisioterapista, operatore socio-sanitario, veterinario, comportamentalista, conduttore, ) o Équipe operativa: specialisti preparati per condurre ed arbitrare la seduta nel rispetto dell animale e del fruitore (psicologo, fisioterapista, operatore sociosanitario, veterinario, comportamentalista, conduttore, ) Ogni professionista sarà diversamente coinvolto nelle varie fasi progettuali ed operative ed alcune delle competenze professionali succitate potranno anche essere assunte da un unica persona se rispondente agli specifici requisiti richiesti. Si raccomanda comunque di allargare il team a quante più possibili figure professionali per poter cogliere e sviluppare tutte le potenzialità dell intervento. Nello specifico le figure di riferimento e l équipe progettuale saranno chiamate a collaborare strettamente nella fase pre-progettuale, progettuale e di verifica in quanto conoscitori delle capacità/vulnerabilità interattive/relazionali dell utente (predisposizione e capacità ad interagire in modo congruente con un animale, problemi senso-motori, emozionali o cognitivi nella relazione, evitazione di feedback negativi, sforzi sproporzionati, eccesso di coinvolgimento, ) e dei vincoli/opportunità ambientali ed operative (risorse finanziarie ed umane,

28 INTERVENTI ASSISTITI CON L ANIMALE: UNO STUDIO PER LA VALSUGANA ORIENTALE 27 strumenti, professionalità che quella situazione impone per tradurre il progetto da fattibile a operativo, obiettivi, caratteristiche della prescrizione, tipologie di interazione, tempi, ). L équipe operativa, sempre in contatto con gli altri professionisti coinvolti, condurranno l incontro-confronto con l animale sulla base dell indicazione della prescrizione così da promuovere, dimensionare e vigilare l evento di ospitalità reciproca della seduta, trascrivendo a fine incontro punti di forza/debolezze degli attori principali per le valutazioni conclusive. 2.8 Considerazioni personali In ogni attività che svolgiamo è per noi importante non dimenticarci di alcuni principi e alcune chiavi: Principi non essere prevenuti: non tutto è scontato la comunicazione è reciproca ed avviene solo se entrambi le parti partecipano e solo se è completa ed autentica animali ed esseri umani hanno la stessa capacità di darsi risposta, per cui il vero rapporto si deve basare sulla cooperazione volontaria facciamo qualcosa per correggere la situazione esattamente e solo quando è necessario farlo c è sempre un dare ed un ricevere Chiavi mettiamoci in un atteggiamento aperto, positivo e progressivo così da portarci verso una comunicazione equilibrata e che rispetta il punto di vista dell altro...cerchiamo di conoscere l altro e non di limitarci alla nostra unica prospettiva usiamo degli strumenti di lavoro che ci permettano di lavorare in modo naturale, senza costrizioni esercitiamo la nostra empatia, al fine di sviluppare una partnership maggiore mettiamoci tutto il tempo necessario

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