COMUNE DI TARANTO PROVINCIA DI TARANTO

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1 COMUNE DI TARANTO PROVINCIA DI TARANTO Materiali Raccolta Differenziata di Taranto Progetto definitivo Responsabile del Procedimento Dott. Alessandro De Roma Ufficio di progettazione Ing. Fausta Musci Ing. Fabio Paccapelo TITOLO DATA SCALA ELABORATO Relazione tecnica antincendio 12/2014 R.2.6 AGGIORNAMENTO DATA DESCRIZIONE REV.1 Febbr Riscontro rapporto di verifica Ai termini di legge, ci riserviamo la proprietà di questo documento con divieto di riprodurlo o di renderlo comunque noto a terzi senza la nostra autorizzazione

2 INDICE 1 PREMESSA DESTINAZIONE D USO RESISTENZA AL FUOCO DEL CAPANNONE DI SELEZIONE AFFOLLAMENTO DEGLI AMBIENTI Uffici e spogliatoi Area selezione e raccolta differenziata VIE DI ESODO Uffici e spogliatoi Capannone impianto fisso di selezione ATTREZZATURE MOBILI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI ATTREZZATURE FISSE DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI IMPIANTI DI RIVELAZIONE E DI ALLARME Impianto di rivelazione Impianto di allarme DIVIETI DA OSSERVARE LUNGO LE VIE DI USCITA ILLUMINAZIONE DELLE VIE DI USCITA E DEI PERCORSI DI ESODO SEGNALETICA UTILIZZATA NEI LUOGHI DI LAVORO Pianificazione per la sicurezza antincendio Gestione della sicurezza Prescrizioni di esercizio Chiamata dei servizi di soccorso Informazione e formazione del personale Istruzioni di sicurezza Piano di sicurezza antincendio Registro della sicurezza antincendio R.2.6 Relazione tecnica antincendio 1/16

3 1 PREMESSA Le attività individuate ai fini antincendio, secondo il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1 agosto 2011, n. 151 Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122., per le quali si chiede l espressione del Parere di Conformità al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto sono le seguenti: C C A Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta usata, di stracci di cascami e di fibre tessili per l'industria della carta, con quantitativi in massa > kg. Stabilimenti e impianti ove si producono, lavorano e/o detengono materie plastiche, con quantitativi in massa superiori a kg. Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza complessiva da 25 a 350 kw Tutte le suddette elencate attività saranno svolte all esterno, ad eccezione delle attività di selezione del materiale che saranno effettuate all interno del capannone sulla linea impiantistica ma con quantitativi istantanei di materiale assolutamente ridotti pari al massimo a circa due/tre tonnellate. Si precisa, inoltre, che: 1. in data 17/10/1998, prot , Pratica n 37704, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto esprimeva Parere Favorevole al progetto di Prevenzione Incendi redatto dal gruppo di progettazione: Dott. Ing. Giuseppe MALDERA (A.M.I.U. Taranto S.p.A.) Dott. Arch. Marcello VUOZZO (Comune di Taranto) Dott. Geol. Saverio RESTA (Comune di Taranto) Amm.ivo Giovanni SCAIELLA (A.M.I.U. Taranto S.p.A.) 2. in data 13/05/2013, prot. 6262, Pratica n 37704/B, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto esprimeva Parere Favorevole al progetto di Prevenzione Incendi redatto dall Ing. Giovanni PUCCI. Il presente progetto è redatto in variante al progetto precedentemente menzionato. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 2/16

4 3. All interno del centro è inoltre individuata la seguente attività, secondo il D.M. del 16/02/1982: 4b Depositi di gas combustibili in serbatoi fissi disciolti o liquefatti Infatti sono presenti n 02 (due) serbatoi di g.p.l., della capacità, rispettivamente di mc. 1 e mc. 1,75, a servizio del centro di raccolta, per i quali è già stato richiesto ed ottenuto in Parere di Conformità Antincendio, prat /A del 03/03/2004, prot. 3469, con Certificato di Prevenzione Incendi. La presente relazione descrive i criteri di sicurezza antincendi da applicare per l attività in esame allo scopo di tutelare l incolumità delle persone e salvaguardare i beni contro il rischio di incendio. Viene evidenziata l osservanza dei criteri generali di sicurezza antincendio, tramite l individuazione dei pericoli di incendio, la valutazione dei rischi connessi e la descrizione delle misure di prevenzione e protezione antincendio da attuare per ridurre i rischi. 2 DESTINAZIONE D USO Come già menzionato è stata già espresso dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto un Parere Favorevole al progetto di Prevenzione Incendi (17/10/1998, prot , Pratica n 37704) inerente l attività. Successivamente è stata presentata una variante a tale progetto per la quale il locale Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto ha espresso Parere Favorevole (13/05/2013, prot. 6262, Pratica n 37704/B). Il presente progetto è redatto come variante del suddetto progetto approvato. In dettaglio l attività sarà organizzata come segue: a) Palazzina uffici È ubicata nelle immediate vicinanze dell ingresso al centro di raccolta, occupa una superficie approssimativa di 100mq e si sviluppa su un piano terra rialzato. All interno di essa sono ubicati gli uffici per il personale Amministrativo. b) Palazzina personale e spogliatoi; Edificio ad un piano fuori terra, a pianta rettangolare ubicato in prossimità della palazzina uffici. Sono ricavati gli spogliatoi (uomini e donne) con i relativi servizi. c) Capannone Impianto fisso di selezione. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 3/16

5 Il capannone adibito alla selezione e manipolazione relativa alla raccolta differenziata ha dimensioni in pianta pari a 26,40m x 60,80m, con un altezza massima pari a circa 12m ed. Trattasi di struttura di tipo prefabbricato, costituita da pilastri in c.a.v. e travi a doppia pendenza in c.a.p. su cui sono poggiati tegoli prefabbricati in c.a.p., intervallati da lucernai, a formare la copertura. Le chiusure verticali sono realizzate da pannelli in calcestruzzo di tipo prefabbricato, aventi spessore pari a 0,16m. Il pavimento è del tipo industriale. Lungo tutto il perimetro del capannone è realizzata una finestratura del tipo a nastro. È dotato dei seguenti accessi carrabili di dimensioni pari a m 6,00 (l) x 5,00 (h): prospetto nord: n 2 accessi carrabili prospetto sud: n 1 accesso carrabile prospetto est: n 1 accesso carrabile prospetto ovest: n 1 accesso carrabile Gli accessi carrabili situati a nord ed a sud sono dotati di porte apribili facilmente nel verso dell esodo in caso di emergenza. All esterno del capannone saranno realizzate/ampliate delle aree di stoccaggio necessarie alle lavorazioni previste dall attività di raccolta differenziata. Il ciclo produttivo e le diverse tipologie di materiali impiegati saranno descritti di seguito. d) Locale gruppo di pompaggio e riserva idrica antincendio interrata; e) Cabina Elettrica e Gruppo elettrogeno all aperto f) Aree a parcheggio g) Aree di stoccaggio Esse sono a servizio dell attività di lavorazione preliminare degli scarti recuperabili e non derivanti dalla raccolta differenziata e selettiva. Sono ubicate in prossimità del capannone adibito a tale raccolta, per la quasi totalità su suolo scoperto. Alcune aree di stoccaggio, separate tra loro da setti in c.a e con copertura metallica, sono invece ubicate in adiacenza al capannone stesso. Per l esatta collocazione di tali aree e la tipologia di materiali in essa stoccate si faccia riferimento agli elaborati grafici allegati. h) Impianti di depurazione i) Impianto di lavaggio automezzi R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 4/16

6 j) Capannone manutenzione autoveicoli (non utilizzato) Alcune aree a servizio dell attività (come le aree a parcheggio, le aree di stoccaggio, gli impianti di lavaggio automezzi e di depurazione) saranno oggetto di futuro adeguamento e/o realizzazione. 3 RESISTENZA AL FUOCO DEL CAPANNONE DI SELEZIONE Si fa riferimento alla precedente Pratica n del 17/10/1998, prot : All interno del capannone di selezione non saranno detenuti materiali combustibili e/o infiammabili eccedenti il fabbisogno delle lavorazioni giornaliere ed i materiali che subiscono la lavorazione vengono immediatamente stoccati all esterno del capannone stesso. Pertanto il carico di incendio risulta essere quasi nullo. 4 AFFOLLAMENTO DEGLI AMBIENTI L attività in esame non è normata in modo specifico. Il massimo affollamento ipotizzabile viene fissato in base ai dati forniti dal responsabile dell attività e in analogia a norme specifiche di prevenzione incendi. 4.1 UFFICI E SPOGLIATOI Il calcolo, essendo finalizzato al proporzionamento delle uscite di sicurezza, è riferito solo agli uffici. Negli uffici al piano terra rialzato normalmente si troveranno da 2 a 5 persone. Si ipotizza un massimo di 20 persone. Negli spogliatoi si ipotizza cautelativamente la presenza di dipendenti per un massimo di 30 persone. 4.2 AREA SELEZIONE E RACCOLTA DIFFERENZIATA Nell area selezione e raccolta si ipotizza cautelativamente la presenza di tutti i dipendenti per un massimo di 50 persone. 5 VIE DI ESODO Le uscite di sicurezza sono dimensionate in numero superiore alle richieste delle norme, rispetto alla densità di persone presenti, per motivi logistici e funzionali. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 5/16

7 Le uscite e i percorsi d esodo relativi all area produttiva sono stati progettati in modo che: sia presente un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile ed in funzione della capacità di deflusso; le uscite di sicurezza abbiano una larghezza minima di 0,90 metri ed un altezza libera di almeno 2,00 metri; le porte presentino apertura nel senso dell esodo e siano dotate di maniglione di apertura a spinta; la lunghezza delle vie di uscita sia in ogni situazione inferiore a 60 metri; il numero e la posizione delle uscite verso l esterno sia tale da consentire un rapido e sicuro esodo delle persone presenti; le uscite di sicurezza siano dimensionate in relazione alla presenza di moduli tipo; il modulo tipo ha larghezza di 0,60 metri; la capacità di deflusso massima è fissata pari a 50 persone/modulo. 5.1 UFFICI E SPOGLIATOI Sarà realizzata un uscita di sicurezza, di larghezza pari a circa 1,00 m nella zona ingresso della palazzina uffici, dotata di maniglione a spinta. Nella zona spogliatoi, saranno realizzate due uscita di sicurezza, di larghezza pari a circa 1,00 m, entrambe dotate di maniglione a spinta. La lunghezza massima del percorso di esodo sarà inferiore a 30 m. 5.2 CAPANNONE IMPIANTO FISSO DI SELEZIONE Saranno realizzate n. 3 uscite di sicurezza in posizione ragionevolmente contrapposta, compatibilmente con il layout del macchinario di selezione presente all interno del capannone. Esse saranno di larghezza 1,20 m ad anta unica, con apertura nel senso dell esodo e dotate di maniglione a spinta, ricavate sui portoni di accesso al capannone La lunghezza massima del percorso di esodo sarà inferiore a 60 m. Si precisa che, per esigenze legate al ciclo lavorativo, tutti i portoni, scorrevoli ed a libro, ubicati lungo le pareti perimetrali del capannone restano completamente aperti per tutta la durata dell attività lavorativa. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 6/16

8 E prevista inoltre, nella zona nord est del capannone, la rimozione della tompagnatura esistente, come indicato sugli elaborati grafici allegati al progetto, utile a garantire sia una più efficace manutenzione del macchinario di selezione, sia un più efficace smaltimento dei fumi in caso di incendio, sia un ulteriore possibile via di esodo per il personale eventualmente presente. I percorsi di esodo identificati sulle planimetrie di progetto saranno realizzati ed opportunamente segnalati. Essi saranno mantenuti sgombri e senza ostacoli per consentire un agevole deflusso e consentire ai presenti di raggiungere agevolmente un luogo sicuro tramite le apposite uscite di emergenza. Il sistema di vie di uscite è concepito, per quanto possibile, in maniera lineare, evitando percorsi tortuosi o pericolosi. Le uscite di emergenza saranno tutte attestate su spazio a cielo libero ed in prossimità di ciascuna di esse, e comunque lungo i percorsi di esodo, saranno posizionate lampade di sicurezza, pulsanti di allarme incendio e targhe di segnalazione ottico-acustiche, opportunamente evidenziate da apposita segnaletica, conforme alle normative vigenti, del tipo durevole ed ubicata come illustrato sulle planimetrie di progetto. Le lampade di sicurezza installate lungo i percorsi di esodo saranno del tipo autoalimentato e dovranno garantire un illuminazione di sicurezza avente intensità sufficiente a garantire l esodo. Esse entreranno in funzione automaticamente in caso di mancanza e/o di sgancio dell alimentazione elettrica. 6 ATTREZZATURE MOBILI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI Gli estintori saranno del tipo a polvere e a CO2, con capacità estinguente 21A - 113B di tipo approvato dal Ministero dell Interno e conformi alla norme vigenti. Gli estintori saranno appesi a muro mediante apposito gancio e corredati da cartello di segnalazione. Saranno installati nelle posizioni indicate in planimetria e comunque in posizione ben visibile e di facile accesso. 7 ATTREZZATURE FISSE DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI Si fa riferimento alla precedente Pratica n del 17/10/1998, prot , approvata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto. In essa era previsto un impianto di estinzione incendi ad idranti, a servizio dell attività, collegato ad una vasca di polmonazione da 50m3, alimentata da una riserva idrica da 150m3. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 7/16

9 La rete idraulica prevista nella precedente progettazione, riportata sugli elaborati grafici allegati, risulta essere costituita da tubazioni in acciaio che formano un anello chiuso interrato lungo tutto il perimetro del capannone. Da essa sono derivati gli idranti interni a parete UNI45 e gli idranti esterni UNI70. Dall esame dello stato dei luoghi non è stato possibile appurare se l effettivo percorso della rete idrica interrata rispecchia quanto previsto nell iniziale progettazione. L ubicazione attuale degli idranti interni UNI45 è conforme al progetto iniziale mentre l ubicazione degli idranti UNI70 è riportata nelle attuali planimetrie di progetto. Al fine di garantire una copertura idrica anche sul piazzale di stoccaggio all aperto sono stati aggiunti alcuni idranti UNI45 ubicati sulle pareti esterne del capannone, nella posizione illustrata sulle planimetrie progettuali. Al termine dei lavori di adeguamento sarà effettuata una prova idraulica della rete idrica antincendio per verificare che questa risponda alle caratteristiche richieste in fase di progettazione. Per le caratteristiche tecniche progettuali della rete idrica antincendio si rimanda agli elaborati della precedente Pratica n del 17/10/1998, prot IMPIANTI DI RIVELAZIONE E DI ALLARME 8.1 IMPIANTO DI RIVELAZIONE Non sono previsti impianti di rivelazione incendi in quanto non esistono depositi comprendenti sostanze e materiali combustibili e infiammabili, all interno dei locali di lavoro. 8.2 IMPIANTO DI ALLARME L impianto di allarme sarà installato all interno della palazzina uffici ed all interno del capannone di lavorazione in accordo con le seguenti caratteristiche. L obiettivo delle misure per l allarme è di assicurare che le persone presenti nel luogo di lavoro siano avvisate di un principio di incendio prima che esso minacci la loro incolumità. L allarme deve dare avvio all attivazione delle procedure d intervento ed eventualmente alla procedura per l evacuazione dei luoghi di lavoro. Il sistema di allarme sonoro sarà ad alimentazione elettrica a comando manuale, realizzato secondo la normativa tecnica vigente (UNI 9795). R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 8/16

10 I pulsanti per attivare l allarme elettrico saranno chiaramente indicati affinché i lavoratori ed altre persone presenti possano rapidamente individuarli. Il percorso massimo per attivare un dispositivo di allarme manuale non dovrà superare i 30 m. I pulsanti di allarme saranno posizionati negli stessi punti su tutti i piani e vicini alle uscite di piano, così che possano essere utilizzati dalle persone durante l esodo. L impianto di allarme sarà autoalimentato con batteria elettrica con riserva di carica per almeno 30 minuti. In caso di pericolo gli addetti alla sicurezza, appositamente istruiti, saranno in grado di allertare in modo tempestivo il personale occupato nei diversi locali, e quindi procedere allo spegnimento dell'incendio e all'evacuazione del personale. 9 DIVIETI DA OSSERVARE LUNGO LE VIE DI USCITA Lungo le vie di uscita è vietata l'installazione di attrezzature che possono costituire pericoli potenziali di incendio o ostruzione delle stesse. Si riportano esempi di installazioni vietate lungo le vie di uscita, ed in particolare lungo i corridoi e le scale: - apparecchi di riscaldamento portatili di ogni tipo; - apparecchi di riscaldamento fissi alimentati direttamente da combustibili gassosi, liquidi o solidi; - apparecchi di cottura; - depositi temporanei di arredi; - sistema di illuminazione a fiamma libera; - deposito di rifiuti. Macchine di vendita, di gioco e fotocopiatrici potranno essere installate lungo le vie di uscita, purché non costituiscano rischio di incendio né ingombro non consentito. 10 ILLUMINAZIONE DELLE VIE DI USCITA E DEI PERCORSI DI ESODO Tutte le vie di uscita saranno adeguatamente illuminati per consentire la loro percorribilità in sicurezza sino all'uscita su luogo sicuro. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 9/16

11 Nelle aree prive di illuminazione naturale od utilizzate in assenza di illuminazione naturale, sarà previsto un sistema di illuminazione di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione dell'alimentazione di rete, ad interruzione breve (<0,5 sec.) ed autonomia di 60 minuti. Esso dovrà garantire una illuminazione di sicurezza con un livello di illuminamento minimo sulle vie di esodo pari a 5 lux ad 1,00m dal piano di calpestio. Il sistema sarà regolarmente controllato e mantenuto. 11 SEGNALETICA UTILIZZATA NEI LUOGHI DI LAVORO I luoghi di lavoro saranno dotati di adeguata segnaletica finalizzata a segnalare i rischi di incendio, le modalità operative per l emergenza, la posizione dei presidi antincendio e le vie di fuga. a) I cartelli utilizzati, che per dimensioni e colori dovranno essere conformi alla legislazione vigente; b) Planimetria da esporre nei punti significativi dello stabilimento (almeno una planimetria ogni m²) con indicato: - le caratteristiche distributive dei luoghi, con particolare riferimento alla destinazione delle varie aree e le compartimentazioni antincendio; - i percorsi di esodo, le uscite ed il punto di raccolta in caso di evacuazione; - il tipo, il numero e l ubicazione delle attrezzature ed impianti di estinzione e del materiale di pronto soccorso; - l'ubicazione degli allarmi, della centrale di controllo e del posto telefonico per le chiamate di emergenza; - l'ubicazione dell'interruttore generale dell'alimentazione elettrica, delle valvole di intercettazione delle adduzioni idriche, del gas e di fluidi combustibili c) Istruzioni da esporre vicino alle planimetrie contenenti le modalità di evacuazione. d) Istruzioni da esporre vicino alla posizione di azionamento dell allarme generale contenenti le modalità di segnalazione dell allarme. e) Istruzioni da esporre vicino al punto telefonico verso l esterno contenenti le modalità per la chiamata dei soccorsi. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 10/16

12 Nel seguente punto sono indicati, in via generale, gli elementi strategici della pianificazione dell emergenza che dimostrino la perseguibilità dell obiettivo della mitigazione del rischio residuo attraverso una efficiente organizzazione e gestione aziendale PIANIFICAZIONE PER LA SICUREZZA ANTINCENDIO Sarà organizzato il servizio di sicurezza antincendio alla luce di quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Prima dell inizio dell attività verrà redatto il documento di valutazione dei rischi di incendio ed il piano di emergenza. L adozione delle misure indicate ai successivi punti a), b), c) e d) costituirà un efficace strumento per: - ridurre la probabilità che possa insorgere un incendio; - limitarne le conseguenze; - consentire l evacuazione dal luogo di lavoro in condizioni di sicurezza; - garantire l intervento dei soccorritori. L organizzazione e la gestione della sicurezza antincendio verrà perseguita attraverso: a) attuazione delle misure di prevenzione di sicurezza antincendio; b) controllo delle misure di sicurezza antincendio; c) definizione delle procedure di emergenza e di evacuazione; d) informazione e formazione del personale; e) compilazione del registro dei controlli. In relazione al punto a) le misure più urgenti consisteranno in: - limitazione delle quantità di materiali combustibili presenti nei locali a maggior rischio d incendio, e comunque mai oltre i limiti fissati che sono a base del calcolo del carico d incendio di cui al presente progetto; - posizionamento dei materiali, nei depositi, in modo da consentire una facile ispezionabilità; - assenza di sorgenti di ignizione; In relazione al punto b) verranno attuate le seguenti misure: R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 11/16

13 - predisposizione di un piano di prevenzione da incendio; - verifiche sull efficienza degli impianti tecnologici; - verifica della accessibilità delle uscite di sicurezza; - controllo e manutenzione degli impianti elettrici; - controllo e manutenzione dei presidi antincendio; - esercitazioni antincendio (prove di evacuazione, addestramento e allenamento all uso dei mezzi di soccorso di allarme e chiamata di soccorso almeno due volte all anno). In relazione al punto c) verranno attuate le seguenti misure: - predisposizione di un piano di prevenzione da incendio; - predisposizione di un piano di azione in caso d incendio; - designazione di addetti alla prevenzione incendi, alla lotta antincendio ed alla gestione delle emergenze. In relazione al punto d) si provvederà alla: - installazione di cartelli di segnalazione; - predisposizione di un piano di prevenzione da incendio; - predisposizione di un piano d azione in caso d incendio; - istruzione, formazione del personale e degli ospiti; - esercitazioni antincendio. In relazione al punto e) verrà predisposto un registro in cui verranno annotati: - controlli ai fini della sicurezza antincendio; - anomalie e difetti; - riparazioni e sostituzioni; - data, firma, e dati essenziali dell esecutore dell intervento GESTIONE DELLA SICUREZZA Il titolare dell attività, o persona da lui designata, provvederà affinché nel corso dell esercizio dei locali non vengano alterate le condizioni di sicurezza, ed in particolare: - i sistemi di vie di uscita saranno tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale che possa ostacolare l esodo delle persone e costituire pericolo di propagazione di un incendio; R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 12/16

14 - prima dell inizio dell orario di lavoro sarà controllata la funzionalità del sistema di vie di uscita, il corretto funzionamento dei serramenti delle porte, degli impianti e delle attrezzature di sicurezza; - saranno mantenuti efficienti i presidi antincendio, eseguendo prove periodiche; - saranno mantenuti costantemente efficienti gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti; - saranno mantenuti costantemente in efficienza i dispositivi di sicurezza degli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento; - saranno adottati opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di situazioni particolari, quali manutenzioni e risistemazioni; - sarà fatto osservare il divieto di fumare negli ambienti ove tale divieto è previsto per motivi di sicurezza; - i materiali presenti nei depositi e nei laboratori, saranno disposti in modo da consentirne una agevole ispezione; - tutti gli impianti presenti nell'edificio saranno mantenuti costantemente in buono stato. Gli schemi aggiornati di detti impianti e di tutte le condotte, fogne e opere idrauliche strettamente connesse al funzionamento dell'edificio saranno conservati in apposito fascicolo. Per gli impianti elettrici sarà previsto che un addetto qualificato provveda, con la periodicità stabilita dalle specifiche normative CEI, al loro controllo e manutenzione ed a segnalare al responsabile dell'attività eventuali carenze e/o malfunzionamenti, al fine di adottare gli opportuni provvedimenti. Ogni modifica o integrazione sarà annotata nel registro dei controlli ed inserita nei relativi schemi. Tutti gli impianti saranno sottoposti a verifiche periodiche; - sarà mantenuta l efficienza degli impianti (ventilazione, condizionamento e riscaldamento) prevedendo in particolare una loro verifica periodica con cadenza almeno annuale. Le centrali termiche e frigorifere saranno condotte da personale qualificato in conformità con quanto previsto dalle vigenti normative; - sarà previsto un servizio organizzato composto da un numero proporzionato di addetti qualificati, in base alle dimensioni ed alle caratteristiche dell'attività svolta nell edificio, esperti nell'uso dei mezzi antincendio installati; - per il personale addetto all'attività saranno eseguite periodiche riunioni di addestramento e di istruzione sull'uso dei mezzi di soccorso e di allarme, nonché esercitazioni di sfollamento dell'attività. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 13/16

15 11.3 PRESCRIZIONI DI ESERCIZIO All interno dell attività: - non circoleranno automezzi, se non quelli di volta in volta autorizzati ad accedere alle postazioni di carico e scarico; - saranno permanentemente autorizzati a circolare solo i carrelli elevatori ed i mezzi appositamente attrezzati; - nelle zone a rischi di incendio non accederanno persone non autorizzate e sarà vietato fumare, usare fiamme libere, introdurre materiali e apparecchi che possono causare scintille. In caso di interventi per controlli e manutenzioni, saranno osservate tutte le precauzioni del caso. In caso di necessità di manutenzione con fiamma, per saldatura su parti di impianto, prima di qualsiasi intervento saranno adottate le seguenti precauzioni: - saranno sospese le attività che possano comportare perdita di prodotto; - l area sarà sgomberata da materiali ed attrezzature non pertinenti l operazione; - l apparecchiatura su cui sarà effettuato l intervento sarà isolata dal resto dell impianto e bonificata; - sarà controllato che non sussistano condizioni di infiammabilità; - saranno predisposti adeguati mezzi antincendio per un rapido impiego. Tutte le operazioni con uso di fiamma saranno coordinate dal responsabile del deposito o da persona delegata dal responsabile che fisserà le modalità ed i tempi di esecuzione CHIAMATA DEI SERVIZI DI SOCCORSO I servizi di soccorso saranno avvertiti in caso di necessità tramite rete telefonica. La procedura di chiamata sarà chiaramente indicata a fianco di ciascun apparecchio telefonico, dal quale questa sia possibile INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE Tutto il personale dipendente sarà adeguatamente informato sui rischi prevedibili, sulle misure per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di incendio. Il responsabile curerà inoltre che alcuni dipendenti, addetti in modo permanente al servizio del locale siano in grado di portare il più pronto ed efficace ausilio in caso di incendio o altro pericolo. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 14/16

16 11.6 ISTRUZIONI DI SICUREZZA In vari punti dello stabilimento, all ingresso di ciascun piano, saranno collocate in vista le planimetrie dei locali, le indicazioni dei percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite. All ingresso del locale sarà disponibile una planimetria generale, per le squadre di soccorso, riportante l'ubicazione di: - vie di uscita (corridoi, scale, uscite); - mezzi ed impianti di estinzione; - dispositivi di arresto degli impianti elettrici e dell eventuale distribuzione di gas combustibile; - ambienti di pertinenza con indicazione delle relative destinazioni d uso PIANO DI SICUREZZA ANTINCENDIO Tutti gli adempimenti necessari per una corretta gestione della sicurezza antincendio saranno pianificati in un apposito documento, adeguato alle dimensioni e caratteristiche del locale, che specifichi in particolare: - i controlli; - gli accorgimenti per prevenire gli incendi; - gli interventi di manutenzione; - l informazione e l addestramento al personale; - le procedure da attuare in caso di incendio. - siano avvisati i presenti in pericolo evitando, per quanto possibile, situazioni di panico; - sia eseguito tempestivamente lo sfollamento dei locali, con l'ausilio del personale addetto, secondo un piano prestabilito; - sia attivata la protezione del materiale bibliografico; - sia richiesto l'intervento dei soccorsi (Vigili del Fuoco, Forze dell'ordine ecc.); - sia previsto un incaricato pronto ad accogliere i soccorritori con le informazioni del caso, riguardanti le caratteristiche dell'edificio; - sia attivato, secondo predeterminate sequenze, il personale addetto ai provvedimenti del caso, quali interruzione dell'energia elettrica e verifica dell'intervento degli impianti di emergenza, arresto delle installazioni di R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 15/16

17 ventilazione e condizionamento, azionamento dei sistemi di evacuazione dei fumi e dei mezzi di spegnimento e quanto altro previsto nel piano di intervento REGISTRO DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO Il responsabile dell attività, o personale da lui indicato, registrerà i controlli e gli interventi di manutenzione sui seguenti impianti ed attrezzature, finalizzati alla sicurezza antincendio: - sistema di allarme ed impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi; - attrezzature ed impianti di spegnimento; - sistema di evacuazione fumi e calore; - impianti elettrici di sicurezza; - porte ed elementi di chiusura per i quali è richiesto il requisito di resistenza al fuoco. Sarà inoltre oggetto di registrazione l addestramento antincendio fornito al personale. Il registro sarà mantenuto aggiornato e reso disponibile in occasione dei controlli dell autorità competente. R.2.4 Relazione tecnica impianto di ventilazione 16/16

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