Tessuti e centralità nella morfologia urbana di Roma
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- Faustina Salvadori
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3 Antonio Cappuccitti Tessuti e centralità nella morfologia urbana di Roma ARACNE
4 Copyright MMVI ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133 A/B Roma (06) ISBN I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: dicembre 2006
5 5 Indice Introduzione. Tessuti e centralità nella morfologia urbana di Roma 7 Capitolo primo Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 1.1 Gli obiettivi di base della ricerca Il metodo e le categorie di lettura Le scansioni storiche: motivazioni della scelta Roma. Generatori morfologici e impianti generatori Morfologia e principi insediativi. Strutture urbane 20 Capitolo secondo Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 2.1 Spazi funzione: obiettivi e modalità di analisi Roma. Gli spazi e le funzioni del tempo libero in tre epoche Piazza Navona Foro Italico Villaggio dei divertimenti The Village 70 Capitolo terzo Le misure 3.1 Misure di Tessuti e Forme aperte: elementi di una lettura diacronica Schede di misura di parti urbane morfologicamente omogenee 83 Riferimenti bibliografici 109
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7 7 Introduzione Tessuti e centralità nella morfologia urbana di Roma Questo libro illustra sinteticamente alcuni dei risultati di un percorso di ricerca concernente diversi aspetti della morfologia urbana di Roma, nel quale l autore si è impegnato presso il Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l Ingegneria dell Università degli Studi di Roma La Sapienza. Si tratta di contributi elaborati nell ambito della partecipazione a due ricerche universitarie di interesse nazionale, coordinate da Elio Piroddi, incentrate sullo studio dei caratteri della forma urbana e degli usi della città che nel tempo storico esplicano un peculiare potenziale morfogenetico nei confronti dell assetto fisico dei sistemi insediativi. La prima ricerca, svoltasi a partire dal 1999, aveva come titolo Morfogenesi dello spazio urbano. Storia, usi, progetto; la seconda, che si è svolta in continuità con la prima e con l obiettivo di approfondirne i temi trattati e gli obiettivi, si è intitolata invece Costruzione di un Atlante dello spazio urbano in Italia. Entrambe le suddette ricerche, delle quali si sintetizzano i principali obiettivi più avanti, si sono caratterizzate per un metodo di analisi e sperimentazione che ha visto impegnate le unità operative di nove diverse Università italiane 1 nella ricerca comune di itinerari metodologici, categorie di lettura e forme di rappresentazione dei risultati tesi a favorire l analisi comparata di fatti urbani e caratteri morfologici delle nove rispettive città di appartenenza, a partire da una serie di analisi sui rispettivi contesti urbani operate sulla base di criteri unificati. Il contributo che viene qui esposto illustra momenti di ricerca esperiti nell ambito del coordinamento nazionale delle due ricerche posto in atto dall unità di Roma, al quale l autore della presente pubblicazione ha collaborato. I testi e gli elaborati esposti, in questo senso, costituiscono l esito di una azione iterativa di sperimentazione e confronto che ha portato in una prima fase all individuazione di percorsi e griglie di lettura unificati per le diverse sedi, e quindi, in un secondo tempo, all effettuazione di studi mirati sulle specificità del singolo caso urbano, nella prospettiva di un analisi comparata conclusiva estesa ai nove casi urbani di studio. Una parte delle sintesi e degli elaborati qui illustrati è destinata ad essere compresa, opportunamente integrata, nella pubblicazione conclusiva dei risultati delle 1 Le ricerche Morfogenesi dello spazio urbano. Storia, Usi, Progetto e Costruzione di un Atlante dello spazio urbano in Italia hanno impegnato nove unità di ricerca di altrettante sedi universitarie. Il responsabile nazionale è stato Elio Piroddi, i responsabili locali sono stati: Fabio Bronzini (Ancona), Franco Selicato (Bari), Roberto Busi (Brescia), Giancarlo Deplano (Cagliari), Paola Di Biagi (Ferrara per la sede di Venezia), Paolo Giovannini (Firenze), Bruno Gabrielli (Genova), Pier Paolo Balbo di Vinadio (Reggio Calabria), Claudia Mattogno (Roma).
8 8 suddette ricerche di interesse nazionale. La presente pubblicazione è da intendersi, quindi, come una sintesi in progress dei risultati concernenti gli specifici campi di ricerca indagati dall autore, nell ambito delle suddette iniziative di ricerca di interesse nazionale. La morfologia urbana di Roma è stata analizzata da punti di vista diversi e complementari, in modo congruente con il sistema degli obiettivi comuni delle due ricerche che viene esposto sinteticamente nel primo capitolo. Una prima parte della ricerca, della quale si tratta nel primo capitolo, ha riguardato l analisi dei tessuti insediativi e della struttura urbana della città, nell ottica di porre in evidenza nelle sue peculiarità i caratteri e le mutue correlazioni tra queste due componenti fondamentali della forma urbana, e in particolare l evoluzione di detti caratteri nel corso del tempo storico. Questa parte della ricerca, di carattere propriamente morfologico, ha richiesto come momento iniziale l individuazione di un metodo e di categorie di lettura espressamente mirati alla comparazione delle peculiarità delle forme urbane di contesti diversi. Direttamente connessa a questa prima azione di ricerca, incentrata su aspetti morfologici e strutturali di scala urbana, è stata l elaborazione di misure urbane applicate ad un campione significativo di tessuti urbani e di altri tipi di forme insediative. Queste misure, sintetizzate in schede delle quali si riporta un campione nel terzo capitolo, hanno consentito di porre in rilievo diversi aspetti qualiquantitativi della forma urbana, che rivestono una particolare rilevanza nell evidenziare i mutamenti delle forme e dei principi insediativi nel tempo e i rapporti caratteristici tra spazio pubblico e spazio privato della città in epoche diverse. Una seconda parte della ricerca, trattata nel secondo capitolo, ha riguardato lo studio di particolari funzioni urbane, caratterizzate tipicamente nel tempo storico da un peculiare potenziale morfogenetico nei confronti della conformazione dell insediamento urbano, e contraddistinte da un elevato contenuto di socialità nell ambito della cultura della città (funzioni religiose, civiche, culturali, commerciali, ricreative). Vengono qui illustrati sinteticamente, in particolare, alcuni dei risultati di ricerca concernenti una delle suddette funzioni morfogenetiche, la funzione ricreativa, che è stata analizzata nell ambito dello studio di un campione significativo di spazi urbani rappresentativi di epoche diverse. L analisi diacronica dei caratteri della funzione urbana è stata operata parallelamente allo studio degli spazi urbani che nel corso della storia hanno ospitato detta funzione, coerentemente con gli obiettivi di base delle due ricerche di interesse nazionale, tesi ad una lettura del nesso che lega alcuni particolari contenuti funzionali della città con i caratteri morfologici degli spazi urbani e dell evoluzione nel tempo di questo nesso. Roma, ottobre 2006
9 Capitolo Primo Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 1.1 Gli obiettivi di base della ricerca 1.2 Il metodo e le categorie di lettura 1.3 Le scansioni storiche: motivazioni della scelta 1.4 Roma. Generatori morfologici e impianti generatori 1.5 Morfologia e principi insediativi. Strutture urbane
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11 Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 1.1 Gli obiettivi di base della ricerca I contributi di ricerca che vengono illustrati in questo libro si inquadrano nella ricerca di interesse nazionale Morfogenesi dello spazio urbano. Storia, usi, progetto, svoltasi a partire dal 1999 e coordinata da Elio Piroddi. Come si è evidenziato nell introduzione, la ricerca ha impegnato nove unità operative di diverse sedi universitarie italiane, che hanno svolto analisi e studi sulle rispettive città di appartenenza adottando la metodica dell analisi comparata sul campo, e si è imperniata su una lettura diacronica della morfologia delle nove città articolata su due differenti scale: quella della struttura urbana e delle parti riconoscibili alla dimensione urbana come morfologicamente omogenee, e quello di alcuni spazi e forme urbane strutturanti, generati da tipi particolari di funzioni urbane caratterizzate da elevato grado di permanenza nella storia e da peculiari potenzialità morfogenetiche sulla forma della città. Il presente capitolo riguarda il primo dei due campi di ricerca citati, ed illustra nello specifico una serie di azioni e risultati di ricerca concernenti la morfologia urbana della città di Roma. La prima parte della ricerca Morfogenesi dello spazio urbano ha riguardato una lettura della forma alla scala dell intera città, e si è basata in particolare sul riconoscimento di parti urbane omogenee per conformazione e caratteri dei tessuti edificati, e sull individuazione del sistema dei luoghi centrali e delle relazioni urbane strutturanti. Questa parte della ricerca ha compreso inoltre una serie di misure su campioni significativi di tessuto urbano, concernenti indicatori e parametri dimensionali, di conformazione interna, di densità, di relazioni quantitative tra spazi privati e pubblici. Questa lettura della struttura urbana e del sistema delle parti morfologicamente omogenee, come anche la seconda parte della ricerca, ha inteso porre in evidenza la processualità diacronica dei fatti urbani analizzati, ed è stata riferita, per questo, a tre diverse epoche definite convenzionalmente come premoderna (la città costruita fino all Unità d Italia), moderna (dall Unità al 1945) e contemporanea. Nell operare letture di scala urbana, e tese ad individuare le relazioni tra insieme delle parti urbane omogenee e struttura della città, nonché l evoluzione diacronica di dette relazioni, la ricerca si è posta l obiettivo di base di evidenziare principi insediativi ed evolutivi peculiari della forma della città, ponendo in rilievo caratteri e modalità dei diversi processi descritti, nell ottica di una comparazione di casi urbani notevoli destinata a concludersi con la pubblicazione coordinata dei risultati relativi ad ognuna delle nove città.
12 12 Capitolo Primo 1.2 Il metodo e le categorie di lettura Le azioni di ricerca esperite sono state finalizzate, nella fase di elaborazione preliminare e di analisi della morfologia urbana, alla costruzione di quadri per una lettura sinottica di differenti elementi e aspetti costitutivi della città fisica: Parti urbane morfologicamente omogenee, classificate in base a distinzioni relative alla conformazione dei rispettivi tessuti (grana, modularità, complessità, forma d impianto correlazioni tra le parti costitutive ecc.); Assi infrastrutturali caratterizzati da valenza strutturante per la forma urbana, e distinti in Assi di livello territoriale, urbani primari, urbani secondari, ferrovie; Centralità urbane, distinte in base ai criteri dello specifico carattere e contenuto (Centralità funzionali, morfologiche, ambientali, miste), del rango (di livello territoriale, di settore urbano, locali), della conformazione (Centralità puntuali, luoghi centrali lineari - Assi commerciali o direzionali -, invasi spaziali, emergenze edilizie speciali). La classificazione delle Parti urbane morfologicamente omogenee ha posto in rilievo il sistema insediativo della città nelle peculiarità morfologiche di carattere estensivo delle sue forme costitutive. La lettura del sistema degli assi e delle centralità, invece, ha consentito di porre in evidenza i caratteri della Struttura urbana, della quale dette componenti della città costituiscono gli elementi costitutivi. Di queste due componenti fondamentali della forma urbana, le Parti urbane morfologicamente omogenee e la Struttura urbana, sono stati analizzati i caratteri morfologici e le mutue correlazioni, ma soprattutto l evoluzione diacronica nel tempo storico. La scelta della scala di lettura per l analisi generale della morfologia urbana (1 : per la città pre-moderna, 1 : per la città moderna e contemporanea), ha costituito un ipotesi operativa di base determinante per la selezione del quadro delle categorie d analisi, e si è basata sull obiettivo di un analisi morfologica tesa ad una lettura sia delle specificità morfologiche generali di tessuti, parti ed elementi urbani che dei nessi di struttura di questi alla scala urbana. Per quanto riguarda il metodo operativo adottato nell elaborazione dei quadri di analisi, quindi, si è proceduto nell ordine all individuazione delle parti morfologicamente omogenee, delle centralità e degli assi strutturanti. La parte relativa alle centralità, in particolare, è stata accompagnata dall analisi comparativa di diversi rilevanti studi e ricerche su Roma e sull Area romana riguardo a questo tema (in particolare: studi storici sulla forma urbis vedi riferimenti bibliografici a pag. 110, analisi morfologiche e proposte di assetto policentrico dell Area metropolitana di Roma elaborate da diversi Autori, esposte in particolare in
13 Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 13 AA.VV., IRSPEL: Libro bianco sull Area romana, Roma 1990; Ricerca sulle microcittà del Comune di Roma CRESME: Centralità, nuove municipalità, i- dentità - anno 1995, USPR - Comune di Roma, 1996; Studi sul sistema delle centralità esistenti e di progetto elaborati nell ambito della formazione del Nuovo Piano Regolatore adottato nel 2003, altri studi e ricerche). Per quanto attiene alle classificazioni delle Parti urbane morfologicamente omogenee, per ottenere distinzioni chiare ed univoche si è effettuata la lettura in base a due macro-categorie principali di analisi: Tessuti e Forme aperte, con i seguenti significati delle due espressioni. Tessuto urbano: forma insediativa nella quale è riconoscibile una stretta congruenza tra impianto viario e trama edilizia, che non si limita alla giustapposizione ordinata tra trama viaria, isolati e lotti, ma che si evidenzia anche nel fatto che gli assi stradali e gli assi di giacitura dei corpi edilizi sono prevalentemente paralleli. Forme aperte: forme insediative prive della complementarità morfologica trama viaria - edificato caratteristica del tessuto, perché l idea di città sottesa al progetto unitario delle parti è stata programmaticamente in antitesi con l impianto a tessuto della tradizione urbana, oppure perché nello sviluppo progressivo e per singoli isolati è andato perduto il rapporto di tradizionale complementarità di forma tra strada ed edificio. In base a questa accezione, si sono classificate senza ulteriori distinzioni entro la categoria di lettura forme aperte morfologie insediative anche sostanzialmente diverse, dalle parti basate su progetti unitari di derivazione funzionalista fino alle estese parti urbane caratteristiche delle periferie consolidate che si caratterizzano talvolta per una conformazione anche regolare della trama viaria, ma per un a- spetto composito ed irregolare delle aggregazioni edilizie. Articolate distinzioni, al contrario, sono state operate per le parti urbane classificabili entro i tessuti. In questo caso, la distinzione tra le diverse tipologie di forme insediative ha compreso la classificazione sulla base di due aspetti fondamentali: la morfologia generale d impianto e la grana dei tessuti. La morfologia d impianto descrive sinteticamente i differenti modi con i quali il reticolo viario disegna isolati e lotti nei quali si dispone la trama edilizia, che potremmo sintetizzare con l impiego di un limitato numero di aggettivi ed e- spressioni: Intricato compatto. Esiste diretta complementarità tra trama edilizia e spazio della circolazione e collettivo (tessuto compatto). La conformazione planimetrica è irregolare e non riconducibile al modello geometrico del reticolo. Reticolare. La conformazione della trama viaria ed edilizia mostra la presenza di un reticolo. Potranno essere classificati con questo aggettivo sia tessuti caratterizzati da spiccata regolarità geometrica del reticolo (intendendo quindi
14 14 Capitolo Primo l aggettivo reticolare come sinonimo di modulare) sia tessuti meno regolari nei quali il reticolo non deriva dalla giustapposizione di un modulo. Radiocentrico. La presenza di una polarità/centralità morfologica determina la conformazione polarizzata del tessuto. Organico. La conformazione a flessi e priva di modularità geometrica della trama viaria mostra comunque complementarità tra spazio della strada e lotti edificatori. Composito. Il tessuto si presenta unitario e compiuto nella dimensione e nell immagine complessiva, ma è composto al suo interno da parti caratterizzate da morfologie d impianto e da grane dimensionali diverse, la dimensione delle quali non consente di effettuare più minute distinzioni alla scala nella quale effettuiamo l analisi. E il caso, ad esempio, di insediamenti esito di un progetto unitario ispirato al recupero della forma - tessuto, nei quali è stata deliberatamente ricercata una peculiare e riconoscibile tematizzazione morfologica delle diverse parti costitutive del tessuto. Frammenti di tessuto. Parti urbane compiute che si configurano come elementi dotati dei caratteri morfologici tipici del tessuto quanto a rapporto tra edificato e trama viaria, ma la cui ridotta estensione non consente di parlare propriamente di tessuto. E il caso, ad esempio, di parti compiute che si presentano con l immagine caratteristica di elementi modulari di tessuto, i quali non si ripetono iterativamente nel territorio in una trama un numero di volte sufficiente a costruire un tessuto. Per quanto riguarda le aree della città occupate da edifici e complessi specializzati per grandi attrezzature e da edifici e complessi produttivi e commerciali, si è proceduto ad una classificazione basata semplicemente sui detti contenuti funzionali, per quanto queste aree costituiscano una aliquota rilevante del sistema insediativo di Roma. Una classificazione univoca propriamente morfologica di queste zone è infatti impossibile e priva di significato, dato il composito e variegato repertorio di modalità insediative che le caratterizza. La grana del tessuto, distinta in grossa, media, fine, indica in modo generale e qualitativo la dimensione planimetrica media del reticolo viario e degli isolati, per alcune delle tipologie di tessuto indicate (reticolare e organico). Si sono distinti, cosi, tessuti reticolari a grana grossa, media, fine, tessuti organici a grana media e fine. Il criterio per le distinzione dei diversi tipi di grana di un dato tipo di tessuto è stato individuato sulla base del metodo iterativo di verifica adottato per la ricerca, a valle di una prima azione di classificazione e di comparazione di tutte le parti morfologicamente omogenee per le tre scansioni temporali. E stata adottata una definizione della grana indipendente dalla densità edilizia e quindi dall altezza dei volumi, ma dipendente invece unicamente da misure e conformazioni di carattere planimetrico. E risultato necessario distinguere, al fi-
15 Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 15 ne di ottenere distinzioni dotate di sufficiente precisione ed univocità, due criteri classificatori diversi per la grana di tessuti reticolari e organici: 1. Grana di tessuti reticolari. Elemento di base per definire il tipo di grana è la dimensione dei corpi edilizi continui che costituiscono gli isolati. Un tessuto urbano reticolare con isolati anche di ampia dimensione, ognuno dei quali costituito però da molteplici lotti di piccola dimensione occupati da edilizia u- ni/bifamiliare o da edifici a blocco con scala singola con dimensioni d ingombro planimetrico massimo di 25 m. circa (es. palazzine ), è a grana fine, quale che sia la dimensione dell isolato. Un tessuto urbano reticolare con isolati occupati da corpi edilizi continui a più scale (es. organizzati a corte), è invece definito a grana media o grossa, a seconda delle dimensioni dell edificato proposte appresso. Può essere a grana media il tessuto reticolare con dimensione planimetrica lineare dei corpi edilizi continui con più scale fino a un massimo di 60 metri circa, a grana grossa dalla suddetta dimensione in su. 2. Grana di tessuti organici. Per i tessuti organici costituiti in ampia prevalenza da edilizia a blocco a scala singola di dimensioni medio/piccole o u- ni/bifamiliare, in lotti con verde pertinenziale, l elemento di distinzione tra grana fine e media sarà la dimensione del lotto. Può essere a grana fine il tessuto organico con dimensione planimetrica lineare dei lotti edificati fino a metri mediamente, a grana media dalla suddetta dimensione in su. Oltre alle suddette individuazioni di definizioni e di categorie di lettura fondamentali, di rilevanza centrale per la ricerca, gli obiettivi di analisi diacronica della forma urbana alla base dello studio hanno indicato come necessaria una puntuale definizione di una serie di ulteriori termini notevoli (Generatori morfologici, Impianti generatori, Principi insediativi), peraltro già presenti con accezioni differenziate nel campo disciplinare dell analisi morfologica della città, il cui significato adottato dallo studio è chiarito più avanti. 1.3 Le scansioni storiche: motivazioni della scelta Conformemente all obiettivo di una lettura diacronica delle analisi in differenti momenti storici significativi, come abbiamo già evidenziato, sono stati individuati tre diversi periodi di riferimento: quello relativo alla città storica, o meglio alla città premoderna, costruita prima del 1870, quello della città moderna, costruita fino al 1945, quello della città contemporanea, che ha preso forma dal 1945 ai giorni nostri. Le motivazioni della scelta di questi periodi, ed in particolare dei loro momenti storici iniziali e conclusivi, coerentemente con la natura e gli obiettivi della ri-
16 16 Capitolo Primo cerca si basano su un duplice criterio, legato rispettivamente ai caratteri propriamente morfologici dell evoluzione della forma urbana ed agli aspetti legati al mutare nel tempo di quelle funzioni urbane - che è come dire di quegli usi della città da parte della comunità urbana che la vive - che da sempre hanno avuto rilevanza centrale nel dare forma alla città fisica nel suo complesso ed ai suoi spazi collettivi e centrali in particolare. Come per ogni specifica realtà urbana, del resto, i particolari momenti topici della Storia che possono delimitare lassi di tempo aggettivabili come premoderno, moderno, contemporaneo sono in parte legati a caratteri specifici del singolo caso urbano di Roma, e possono essere assunti in modo univoco solo accettando la necessaria semplificazione operativa di leggere in una serie di momenti discreti fatti evolutivi che hanno gradualmente maturato i propri contenuti in una complessa e articolata serie di episodi notevoli. Per quanto riguarda l itinerario evolutivo della forma fisica della città, letto alla scala degli assetti strutturali urbani e delle conformazioni dei tessuti, la tripartizione di periodi assunta rende conto delle specificità di tre differenti momenti notevoli della Storia urbana romana, e quindi dei caratteri globali delle relative conformazioni della struttura morfologica della Città: la città della storia preunitaria, che nell articolata struttura compatta del proprio tessuto mostra l esito fisico di una complessa stratificazione di eventi su un ambito territoriale ben limitato, la città post-unitaria e della cospicua espansione fino al secondo conflitto mondiale, nella quale la crescita insediativa per nuove addizioni urbane collima con il potere morfogenetico di antiche e nuove infrastrutture e con il succedersi di differenti politiche urbane, la città contemporanea, con il moltiplicarsi delle logiche insediative e delle idee di città caratterizzanti le tante differenti parti del suo intenso sviluppo. Per quanto attiene invece all evoluzione di contenuti degli usi e delle funzioni urbane, la collocazione storica dei tre periodi di analisi risponde all obiettivo di leggere negli aspetti essenziali le permanenze e modificazioni nelle funzione urbane oggetto di analisi, in relazione agli effetti salienti di queste sulla conformazione dello spazio urbano: la stratificazione complessa di usi e funzioni urbane della città storica, la progressiva specializzazione di talune specie di usi urbani e la rilevanza delle mutate condizioni di accessibilità nella città moderna, i molteplici mutamenti nella natura dei modi d uso nella città contemporanea, nella quale la permanenza nel lungo periodo di talune tradizionali forme di uso dello spazio - e della relativa importanza in termini di determinazione della forma urbana - sembra accompagnarsi per altri usi ad un sostanziale scollamento tra rilevanza delle funzioni e potere morfogenetico sulla struttura insediativa e sui tessuti urbani.
17 Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 17 Per la lettura diacronica delle analisi nelle tre sezioni storiche significative, sono stati predisposti differenti riferimenti cartografici come base delle elaborazioni. Città pre-moderna: Nuova Pianta di Roma di Giovan Battista Nolli, 1748; Città moderna: Carta d Italia I.G.M., 1949; Città contemporanea: Carta Tecnica Regionale della Regione Lazio, Date le particolari specificità del caso urbano di Roma, sotto il profilo dell assetto strutturale e della morfologia dei tessuti, si è operata la scelta di limitare le elaborazioni e le analisi all ambito urbano delimitato dall anello autostradale del Grande Raccordo Anulare, per ciò che riguarda lo studio relativo alla città moderna e contemporanea. Questo assumendo la validità dell ipotesi che all interno di questo limite territoriale sia presente l intera gamma di situazioni urbane rilevanti per l analisi della morfologia urbana, attenendo invece più propriamente all analisi morfologica alla scala territoriale - data l estensione e le particolari interrelazioni di carattere metropolitano del Comune di Roma - lo studio di altre forme insediative presenti nel rimanente territorio dell Area romana. 1.4 Roma. Generatori morfologici e impianti generatori Nel corso della sua storia plurisecolare, Roma ha espanso e contratto la propria popolazione e la propria estensione fisica per più volte, e in misura singolare sotto il profilo quantitativo. Se solo si confrontano la città all epoca del compimento dell Unità d Italia e la città contemporanea, in centoquarantacinque anni la popolazione ha avuto un incremento di circa quattordici volte, mentre a fronte di questo il territorio urbanizzato si è moltiplicato in estensione di ben cinquanta volte. Parimenti, l evoluzione della struttura della città, dall epoca premoderna a quella contemporanea, ha costituito il riflesso di una stratificazione di eventi per certi versi assolutamente unica nella storia e di singolare complessità, nel corso della quale il rapporto tra fattori morfogenetici dell assetto urbano e conformazione delle invarianti territoriali ha assunto connotazioni complesse e multiformi. Nel corso di un evoluzione urbana così peculiare, alcuni elementi fondamentali della morfologia territoriale ed alcuni segni dell antropizzazione di scala territoriale hanno svolto un ruolo morfogenetico o di riferimento invariante sulla struttura della città con sostanziale continuità. Diversi altri hanno assunto e perduto successivamente questo ruolo in modo specifico e limitatamente ad alcuni momenti o periodi storici, in relazione all espansione complessiva della città ed alle sue modalità di sviluppo in quella particolare epoca. Distingueremo nel seguito, per questo, la sintetica descrizione dei generatori morfologici e degli impianti generatori per le tre epoche premoderna, moderna, contemporanea.
18 18 Capitolo Primo L accezione dell espressione generatore morfologico utilizzata è quella di elemento naturale o della morfologia orografica territoriale che ha inciso in misura determinante sulla conformazione fisica del sistema insediativo e della struttura urbana nel suo complesso. L espressione di impianto generatore è invece riferita a quei sistemi di elementi che hanno esplicato nel tempo la stessa funzione morfogenetica e strutturante descritta sopra per i generatori morfologici, ma che costituiscono segni importanti dell attività antropica, come è il caso delle strade di antico impianto. La città premoderna La più estesa e dettagliata descrizione dei generatori morfologici e degli impianti generatori della città di Roma, dall epoca dell insediamento preistorico alla città contemporanea, è quella operata nel celebre studio muratoriano Studi per una operante storia urbana di Roma. 1 Anche da questo sono tratti alcuni dei sintetici elementi di lettura morfologica che si riportano di seguito. Generatori morfologici di base della Roma antica sono il corso del fiume Tevere ed il sistema di rilievi collinari avente come baricentro il Colle Palatino. La Roma quadrata della tradizione varroniana, fortificata da una cinta di mura con quattro porte, era sita sul Palatino, colle dai pendii acclivi posto in posizione dominante rispetto al fiume. Il primo abitato si articola su quattro regioni collinari in base a principi insediativi dominati dalla presenza dei rilievi, Suburana, Esquilina, Collina, Palatina. La cinta delle mura serviane, attorno alle quattro regioni, costituisce il primo attestamento del sistema delle antiche strade, in corrispondenza delle nove porte principali. L espansione urbana antica, con la sua massima dimensione di età imperiale, interessa in fasi successive le aree di pianura del Campo Marzio e site oltre il Tevere e i colli Viminale ed Esquilino. Anche all epoca della massima espansione del sistema dei grandi contenitori pubblici e della rete viaria, la forma urbana mostra un articolazione che, ad eccezione del sistema impostato sulla via Lata, non è morfologicamente riconducibile a forti elementi ordinatori alla scala urbana, ed è per antonomasia variegata e dotata di nessi strutturali autonomi e molteplici nelle sue singole parti costitutive. La Roma compresa entro le Mura Aureliane assume in una stratificazione di momenti successivi, in relazione a differenti operazioni di ristrutturazione urbana, importanti elementi di riferimento dell impianto. Della prima metà del Cinquecento sono l apertura del rettifilo di Via Giulia e l ampliamento della via Lata, mentre è nel che Sisto V imprime un decisivo impulso alla riorganiz- 1 Saverio Muratori, Renato Bollati, Sergio Bollati, Guido Marinucci: Studi per una operante storia urbana di Roma, Centro Studi di Storia Urbanistica, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma 1963.
19 Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 19 zazione urbana con il rafforzamento del Tridente viario imperniato su Piazza del Popolo, l individuazione per opera del Fontana di un impianto di sviluppo stellare incentrato sulle principali basiliche, il posizionamento strategico di vari obelischi. Questa rete di percorsi urbani rettilinei, con il sistema di elementi urbani singolari siti nei loro punti di convergenza, viene a costituire il maggiore e più determinante impianto generatore della Roma premoderna, fino all epoca post unitaria. La città moderna A fronte dell ampia molteplicità di principi insediativi alla base della forma urbana nelle sue diverse parti morfologicamente omogenee, anche l espansione urbana moderna e contemporanea vede nei segni dell orografia territoriale i suoi generatori morfologici maggiormente rilevanti. Gli andamenti delle acclività e dei crinali, in particolare, determinano una forma urbana congruente con la loro giacitura nella parte Nord e Ovest della città, nella quale prevale una conformazione planoaltimetricamente articolata del territorio, mentre nei quadranti Est e Sud il prevalere di aree pianeggianti determina conformazioni insediative dovute ad altri tipi di fattori. In epoca moderna, diversi rilevanti momenti di pianificazione hanno determinato conformazioni degli impianti urbani che in alcuni casi denotano una programmata aderenza ai caratteri orografici del sito: dalle conformazioni radiocentriche di insediamenti come i quartieri di Piazza Mazzini, Re di Roma, Bologna, pianificati nell ambito del Piano del Sanjust del 1909, agli impianti organici dei quartieri Città-giardino Aniene e Garbatella. Impianto generatore di base, alla scala urbana e territoriale, è il reticolo radiale delle strade consolari e delle altre infrastrutture radiali principali, unitamente, in misura subordinata all impianto viario radiocentrico, alla rete delle connessioni anulari. La città contemporanea Nell epoca contemporanea la forma urbis riflette il moltiplicarsi delle modalità e principi insediativi, e la complessità e discontinuità nel tempo dei momenti di pianificazione e riorganizzazione urbana, ma anche la molteplicità delle forme dell insediamento di origine abusiva, presente nella periferia in misura imponente. La struttura dei generatori morfologici, in questo quadro, esplica un ruolo differenziato nei differenti quadranti dell espansione periferica. Il quadrante urbano Ovest presenta una giacitura longitudinale dei crinali e delle acclività in direzione Nord-Sud, parallela ai corsi d acqua principali che
20 20 Capitolo Primo confluiscono nel Tevere a Sud della città. Questo ha determinato, alla scala urbana, una strutturazione morfologica dell insediamento prevalentemente per settori disposti in senso anulare rispetto al centro città, accanto alle originarie e cospicue espansioni radiali lungo le strade consolari. Anche il quadrante nord presenta una complessa articolazione planoaltimetrica che si riflette in termini morfologici sulla struttura dell insediamento, sia per le parti programmate che per quelle di origine spontanea. Nei quadranti urbani Sud ed Est, nei quali il supporto orografico è prevalentemente pianeggiante, i fattori morfogenetici di tipo antropico prevalgono su quelli di carattere orografico e naturale. Nel settore Est, in particolare, l impianto radiale determinato dagli assi territoriali di antico impianto ha costituito nel Novecento il più rilevante elemento catalizzatore del sistema insediativo; questo ha determinato una conformazione radiale alla scala territoriale dell insediamento. In epoca più recente, lo sviluppo incrementale dei tessuti ha avuto luogo in misura cospicua lungo direttrici anulari, rispetto all impianto radiale delle antiche strade. L estremo limite di questa evoluzione degli impianti generatori è ben rappresentato dall effetto volano per l insediamento assunto dall anello viario di carattere autostradale del Grande Raccordo Anulare e da alcune importanti connessioni autostradali; effetto che si esplica su insediamenti di natura funzionale diversa, ma in particolare su attrezzature di servizio pubbliche e private di rango metropolitano e su insediamenti di funzioni speciali, particolarmente sensibili a condizioni di ottimale accessibilità determinate dalle infrastrutture viarie ad elevato scorrimento. 1.5 Morfologia e principi insediativi. Strutture urbane La città premoderna La città rappresentata nella Nuova Carta di Roma di Giovan Battista Nolli del 1748 è quella completamente compresa entro la cinta della antiche Mura Aureliane (del II sec. d.c.), più volte ristrutturata, che racchiude aree per oltre 1370 ettari. Entro questo perimetro murario è compreso il nucleo urbano che presenta i segni di stratificazione maggiormente leggibili e di lungo periodo: il cuore di Roma antica entro l ansa fluviale di Campo Marzio, della città morta, di Trastevere e del Vaticano, più volte costruita e ricostruita nell arco di oltre venticinque secoli; l espansione barocca e tardo-barocca sino all inizio del XIX secolo, imperniata sul Tridente viario principale convergente in Piazza del Popolo. L articolazione morfologica della città al 1748 presenta due tipologie fondamentali di conformazione del tessuto, che fanno riscontro ad epoche di formazione diverse e a differenti livelli di stratificazione storico insediativa: Tessuti intri-
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