LE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO AGLI OBBLIGHI SULLA SICUREZZA NEGLI STUDI PROFESSIONALI.

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1 LE MODALITÀ DI ADEMPIMENTO AGLI OBBLIGHI SULLA SICUREZZA NEGLI STUDI PROFESSIONALI. Convegno CUP del 16 Maggio 2009 relazione prof. ing. Guido Cassella Esse Ti Esse - Padova e Treviso Slide 1 SOGGETTI PRINCIPALI DATORE DI LAVORO MEDICO COMPETENTE RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (R.S.P.P.) ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE LAVORATORI RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (R.L.S.) Slide 2

2 DEFINIZIONE DI LAVORATORE Articolo 2 - Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito della organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto della società o dell Ente stesso; l associato in partecipazione di cui all articolo 2549 c.c.; il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro Slide 3 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Nomina dei soggetti incaricati della gestione della sicurezza Il datore di lavoro deve designare: il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (SPP); gli addetti alla gestione dell emergenza (prevenzione incendi, evacuazione, primo soccorso); il medico competente (ove previsto). Slide 4

3 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Nomina e formazione del RSPP Il datore di lavoro può scegliere tra le 3 seguenti opportunità: 1. svolgere direttamente i compiti del RSPP 2. nominare un Responsabile del SPP interno all azienda; 3. nominare come Responsabile del SPP un professionista esterno. Nel caso di svolgimento diretto dei compiti dell RSPP, il titolare dello studio deve frequentare un corso di 16 ore. Negli altri casi il soggetto incaricato deve frequentare un corso in 3 moduli di durate di ore per un totale di ben 64 ore. Slide 5 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Nomina e Formazione degli Addetti alle Emergenze Il datore di lavoro può scegliere se: 1. Svolgere DIRETTAMENTE i compiti della gestione dell emergenza; 2. Nominare UNO O PIÙ ADDETTI tra i dipendenti. E comunque necessaria la frequenza di appositi corsi: - Prevenzione incendi rischio basso 4 ore (D.M. 10/03/98) - Primo soccorso rischio basso 12 ore (D.M. 388/03). Slide 6

4 Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nelle aziende con < 15 dipendenti viene designato direttamente dai lavoratori o individuato territorialmente per gruppi di aziende nelle aziende con > 15 dipendenti viene eletto direttamente o designato dai lavoratori nell ambito delle RSU il RLS deve frequentare un corso di formazione di 32 ore, salvo diversa specifica della contrattazione collettiva nazionale Qualora non si proceda alla designazione, le funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sono esercitate dai rappresentanti territoriali (RLST). Slide 7 RIEPILOGO FORMAZIONE Per l adempimento degli obblighi formativi previsti, ne consegue un totale di almeno 64 ore di formazione: - 16 ore per la qualifica di R.S.P.P. per datori di lavoro - 12 ore per Addetti al Primo Soccorso - 4 ore per Addetti alla Prevenzione Incendi - 32 per i R.L.S. A queste ore vanno ovviamente aggiunte le ore per l informazione e la formazione del personale. Slide 8

5 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI DATORE DI LAVORO LAVORATORI INFORMAZIONE SU: RISCHI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PROCEDURE DI EMERGENZA NOMINATIVI RSPP, MEDICO, ADDETTI GESTIONE EMERGENZA FORMAZIONE PER OGNI LAVORATORE SICUREZZA E SALUTE IN RELAZIONE AL POSTO DI LAVORO E ALLA MANSIONE QUANDO? ASSUNZIONE CAMBIO DI MANSIONE O TRASFERIMENTO INTRODUZIONE DI NUOVE ATTREZZATURE FORMAZIONE PARTICOLARE RLS ADDETTI GESTIONE EMERGENZE Slide 9 IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI TERRITORIALE Articolo Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza territoriale esercita le competenze del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di cui all articolo 50 con le modalità ivi previste, con riferimento a tutte le aziende nelle quali non sia stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. 3. Tutte le aziende nel cui ambito non è stato eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza partecipano al Fondo di cui all articolo 52. Slide 10

6 IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI Articolo 50 - Attribuzioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione; d) è consultato in merito all organizzazione della formazione; e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative; o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. Slide 11 IL SOSTEGNO AI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI TERRITORIALI Articolo 52 - Sostegno ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali 2. Il fondo è finanziato: a) da un contributo delle aziende in misura pari a due ore lavorative annue per ogni lavoratore occupato b) dalle entrate derivanti dall irrogazione delle sanzioni previste dal decreto 81/08 per la parte eccedente quanto riscosso a seguito dell irrogazione delle sanzioni previste dalla previgente normativa, incrementato del 10 per cento Slide 12

7 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il datore di lavoro effettua, con la collaborazione del RSPP e del medico competente, la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute. Deve essere inoltre consultato il RLS. Gli studi con più di 10 lavoratori (addetti), all esito della valutazione, devono elaborare un documento contenente: una relazione sulla valutazione dei rischi, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale; il programma delle misure per garantire il miglioramento. Negli studi con meno di 10 lavoratori (addetti), il datore di lavoro è tenuto, comunque, ad autocertificare per iscritto l'avvenuta effettuazione della valutazione dei rischi e l'adempimento degli obblighi ad essa collegati. L'autocertificazione deve essere inviata al RLS. Slide 13 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI In tema di valutazione dei rischi, le novità più rilevanti del testo unico sono state: - la previsione espressa che il documento di valutazione dei rischi deve avere DATA CERTA; - la precisazione che la (unica ed unitaria) valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato; - la conferma che la (sola) valutazione dei rischi da interferenze resta separata, restando oggetto di autonoma previsione (art. 26, comma 3). Slide 14

8 LA REDAZIONE DEL D.U.V.R.I. Articolo 26 Obblighi connessi ai contratti d appalto o d opera o di somministrazione Viene confermata, per i casi in cui non si applica il Titolo IV, la disciplina dell appalto, ivi compresa l introduzione del DUVRI (documento unico valutazione dei rischi), con le seguenti variazioni: - un decreto stabilirà le modalità per la verifica, da parte del committente, dell idoneità tecnico professionale di imprese e lavoratori autonomi; nelle more la verifica è eseguita mediante il certificato della C.C.I.A.A. e di una autocertificazione, dell impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi, del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale; -la mancata indicazione nel contratto dei costi relativi alla sicurezza comporta la nullità del contratto stesso ai sensi dell art del Codice Civile. Slide 15 LE SANZIONI PER IL DATORE DI LAVORO Mancata valutazione rischi: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a euro Mancata nomina RSPP: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a euro Mancata nomina addetti emergenza: arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 800 a euro Mancata formazione: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a euro Mancata redazione DUVRI: arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a euro Totale: arresto da 20 a 40 mesi o ammenda da a euro. Per effetto del D.lgs. 758/94 estinguibili in via amministrativa con euro. Slide 16

9 I PROVVEDIMENTI DI SOSPENSIONE Articolo 14 Disposizioni per la sicurezza dei lavoratori Gli organi di vigilanza del Ministero del Lavoro possono adottare provvedimenti di sospensione di un attività imprenditoriale in caso di gravi e reiterate violazioni, che verranno individuate con decreto. In attesa dell approvazione del decreto, sono considerate gravi violazioni quelle individuate nell allegato I della legge, ad esempio: Mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi; Mancata formazione ed addestramento; Mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del relativo responsabile; Violazioni che espongono al rischio di caduta dall alto e di seppellimento, mancato utilizzo della cintura di sicurezza, mancanza di protezioni verso il vuoto; Mancanza protezione contro i contatti diretti ed indiretti (impianto di terra, interruttore magnetotermico, interruttore differenziale). Slide 17 LA PROPOSTA DI MODIFICA DEL CUP VENETO All art. 3 del decreto, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma: 3-bis) Nei riguardi delle aziende o unità produttive riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente inferiore a uno, quali desumibili dalle statistiche nazionali INAIL relativi al triennio precedente ed aggiornate al 31 dicembre di ciascun anno e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale, le disposizioni del presente decreto legislativo sono applicate tenendo conto delle effettive esigenze di tutela connesse al basso livello di rischio, individuate entro e non oltre ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo con decreto emanato, ai sensi dell articolo 17, comma 2 della legge 23 agosto 1988, n.400, dal Ministro del lavoro, della Salute e delle politiche sociali, acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Slide 18

10 LA PROPOSTA DI MODIFICA DEL CUP VENETO La proposta di modifica parte da una considerazione incontestabile, legata alla natura dei servizi di prestazione d opera intellettuale, cui è connaturato un livello di rischio estremamente basso. Secondo la tabella degli indici di frequenza d infortunio in Italia per gruppo di tariffa INAIL riferita alla inabilità permanente, elaborata dall INAIL, al gruppo di tariffa Uffici e altre attività (Gruppo 0700) corrisponde un indice di frequenza di infortunio pari a 0.72, che corrisponde al livello più basso per gruppo di tariffa. Il riferimento agli indici di frequenza d infortunio INAIL è già stato recepito dal legislatore come parametro di valutazione del livello di rischio nel D.M. 388/03 (disposizioni sul primo soccorso in azienda). Slide 19 Indici di frequenza d'infortunio in Italia per gruppo di tariffa INAIL tipo di conseguenza: inabilità permanente. Per 1000 addetti. Facchinaggio 15,99 Lavorazioni meccanico-agricole 10,84 Costruzioni edili 8,60 Falegnameria e restauro 7,18 Metallurgia 5,74 Pulizie e nettezza urbana 5,57 Trasporti 4,93 Metalmeccanica 4,48 Magazzini 3,32 Produzione di alimenti 3,57 Chimica, plastica e gomma 2,76 Turismo e ristorazione 2,54 Lavorazioni tessili 2,40 Attività commerciali 2,36 Confezioni 1,40 Sanità e servizi sociali 1,28 Uffici e altre attività 0,72 Slide 20

11 LA PROPOSTA DI MODIFICA DEL CUP VENETO La peculiarità dei servizi di natura intellettuale, tale da giustificare un alleggerimento degli adempimenti di carattere formale ed una semplificazione della disciplina, è riconosciuta anche nello schema di decreto correttivo di modifica del Decreto 81, che modifica l art. 26 esonerando il datore di lavoro dall applicazione del comma 3 (vale a dire dall obbligo di promuovere la cooperazione ed il coordinamento con l appaltatore e di redigere il DUVRI) in caso di servizi di natura intellettuale. Slide 21 LA PROPOSTA DI MODIFICA DEL CUP VENETO La proposta è pienamente conforme ai principi sanciti nella legge delega (art. 1 legge n.123/2007) ed in particolare al criterio della applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro tenendo conto delle peculiarità dei settori di attività e delle tipologie di rischio (lettera b) e della semplificazione degli adempimenti meramente formali con particolare riguardo alle piccole, medie e micro imprese (lettera d). Slide 22

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