UNIV. STUDENTI OSPEDAL E TERRITORIO

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2 UNIV. OSPEDAL E Ospedale STUDENTI Università TERRITORIO 2

3 UNIV. Università OSPEDAL E STUDENTI TERRITORIO Territorio Ospedale 3

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6 21/04/15 G. Donato 6

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10 Libro Bianco sul futuro del modello sociale ; approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 maggio

11 Riduzione del rischio Identificazione precoce Ottimizzazione del trattamento iniziale Ottimizzazione del trattamento iniziale e cronico, Ottimizzazione trattamento inabilità Fattori genetici Abitudini di vita Presenza fattori di RISCHIO Presenza di DISABILITA concepimento nascita 1 evento morte clinico

12 LA NASCITA DELLA PRIMARY HEALTH CARE Dichiarazione di Alma Ata sull'assistenza sanitaria primaria (6-12 settembre 1978) organizzata da OMS (WHO) ed Unicef, insieme a oltre 3000 delegati in rappresentanza di 134 governi e 67 tra organismi internazionali e organizzazioni non governative Punto 6).. L'assistenza sanitaria primaria è una parte integrante sia del sistema sanitario di un paese, del quale rappresenta la funzione centrale e il punto principale, sia del completo sviluppo sociale ed economico della comunità. Essa rappresenta la prima occasione di contatto degli individui, della famiglia e della comunità con il sistema sanitario nazionale, portando l'assistenza sanitaria il più vicino possibile ai luoghi di vita e di lavoro, e costituisce il primo elemento di un processo continuo di assistenza sanitaria. 12

13 Gli elementi della PHC Education concerning prevailing health problems Locally endemic diseases control Expanded program of immunization (EPI) Maternal and child health (MCH) Essential drugs provision Nutrition Treatment of common diseases and injuries Safe water and basic sanitation Prof Gianfranco Tarsitani e Alessandro Rinaldi La Sapienza -

14 Prof Gianfranco Tarsitani e Alessandro Rinaldi La Sapienza -

15 Prof Gianfranco Tarsitani e Alessandro Rinaldi La Sapienza -

16 Sistema PASSI, programma continuo di sorveglianza nella popolazione italiana di età anni sui principali fattori di rischio comportamentali (sedentarietà, Scorretta alimentazione, fumo, alcol, rischio cardiovascolare, sicurezza domestica, screening oncologici ecc.), affidato dal CCM del Ministero della salute al CNESPS delliss 16

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18 Prof Gianfranco Tarsitani e Alessandro Rinaldi La Sapienza -

19 Prof Gianfranco Tarsitani e Alessandro Rinaldi La Sapienza -

20 Prof Gianfranco Tarsitani e Alessandro Rinaldi La Sapienza -

21 Dahlgren G and Whitehead M (1991)

22 WHO, Carta di Ottawa 1986

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26 Total deaths by broad cause group, by WHO Region, World Bank income group and by sex, /04/15 Giuseppe DONATO

27 POLITICA PREVENZIONE (primaria) PREVENZIONE (secondaria, terziaria, quaternaria)

28 Patrimonio genetico Ambiente, ecosistema esiti Cultura e condizioni socio economiche comportamenti, stili di vita, attitudini Assistenza sanitaria prevenzione, diagnosi, terapia, riabilitazione GIMBE Dr A. Cartabellotta Domenighetti G.Como 2002

29 Fonte: Guzzanti E. La Medicina Preventiva: collegamento tra servizi ospedalieri e di territorio. Atti delle VI Giornate su LOspedale in Italia. Istituto Italiano di Medicina Sociale. Roma, 1977

30 Fonte: Guzzanti E. La Medicina Preventiva: collegamento tra servizi ospedalieri e di territorio. Atti delle VI Giornate su LOspedale in Italia. Istituto Italiano di Medicina Sociale. Roma, 1977

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32 Numero nozioni Medico di Famiglia Medico internista Medico Specialista Numero argomenti (modificata da V. Harth, J.G. Dagnelie e coll., 1968)

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44 Mc Whinney IR. A textbook of family medicine. II edition. 44 Oxford: Oxford University Press, 1997

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46 ADERENZA terapeutica Secondo OMS massimizzare l efficacia degli interventi finalizzati ad aumentare la compliance può avere un impatto di gran lunga maggiore sulla salute delle popolazioni di qualunque altro progresso terapeutico. World Health Organization. Adherence to long-term therapies. Evidence for action. Geneva: World Health Organization;

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49 Cultura amministrativo-organizzativa Formazione manageriale in sanità Cultura economico-gestionale Cultura medico-epidemiologica Dr Giorgio Carlo Monti SIMG - EFFICACIA EFFICIENZA P R O B L E M I

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58 Il medico che nell'esercizio della sua professione venga a conoscenza di un caso di qualunque malattia infettiva e diffusiva o sospetta di esserlo, pericolosa per la salute pubblica, deve comunque notificarla all'autorità sanitaria competente. Per le seguenti malattie infettive e diffusive la predetta autorità è tenuta a comunicare le informazioni secondo le seguenti modalità. Scheda di notifica malattia infettiva - Classe I Scheda di denuncia obbligatoria di malattia infettiva - Classe II Scheda di notifica malattia - Classe III Scheda di denuncia obbligatoria di focolaio epidemico - Classe IV Modulo per l'indagine epidemiologica e la segnalazione dei casi di morbillo Scheda di notifica e sorveglianza caso di Chikungunya/Dengue e Scheda di segnalazione cluster autoctono di Dengue/Chikungunya Scheda segnalazione caso di West Nile Virus Scheda per la raccolta dati del sistema di sorveglianza nazionale delle MTS Schede di sorveglianza Paralisi flaccida acuta Scheda di segnalazione caso di botulismo 58

59 CLASSE PRIMA: Malattie per le quali si richiede segnalazione immediata o perché soggette al Regolamento sanitario internazionale o perché rivestono particolare interesse:segnalazione all'unità sanitaria locale, da parte del medico, per telefono o telegramma entro dodici ore dal sospetto di un caso di malattia; (colera, febbre gialla, peste, rabbia, etc.) CLASSE SECONDA: Malattie rilevanti perché ad elevata frequenza e/o passibili di interventi di controllo: segnalazione all'unità sanitaria locale, da parte del medico, per le vie ordinarie entro due giorni dall'osservazione del caso; (morbillo, rosolia, epatite A, etc.) CLASSE TERZA: Malattie per le quali sono richieste particolari documentazioni: sono già previsti flussi informativi particolari e differenziati. I flussi informativi, ove non sia disposto diversamente da provvedimenti particolari (AIDS, lebbra, tubercolosi, etc. ) CLASSE QUARTA: Malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso da parte del medico deve seguire la segnalazione dell'unità sanitaria locale solo quando si verificano focolai epidemici: dal medico all'unità sanitaria locale entro ventiquattro ore;dall'unità sanitaria locale alla regione e da questa al Ministero, all'iss, all'istat tramite modello 15. (pediculosi, scabbia, etc. ) CLASSE QUINTA: Malattie infettive e diffusive notificate all'unità sanitaria locale e non comprese nelle classi precedenti, zoonosi indicate dal regolamento di polizia veterinaria : le unità sanitarie locali comunicheranno annualmente il riepilogo di tali malattie alla regione e questa al Ministero (carbonchio, brucellosi, tularemia, 59 etc.)

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61 RAPPORTI CON LA PERSONA ASSISTITA Certificazione Il medico è tenuto a rilasciare alla persona assistita certificazioni relative allo stato di salute che attestino in modo puntuale e diligente i dati clinici direttamente constatati o oggettivamente documentati. 61

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64 DECRETO 24 aprile 2013, GU Serie Generale n.169 del

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