IMBARCAZIONI Istruzioni per l uso

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1 IMBARCAZIONI Istruzioni per l uso Come è fatta una barca da canottaggio Le imbarcazioni di canottaggio sono fatte in diversi materiali. Presso la nostra sede se ne trovano in legno, in fibra (compositi) e in carbonio. Indipendentemente dal materiale con cui sono state costruite, esse sono molto delicate e si possono danneggiare molto facilmente. Inutile ricordarvi che il valore delle nostre imbarcazioni è piuttosto alto (da 10'000. a 30'000. Sfr) e anche il lavoro per una riparazione può raggiungere cifre considerevoli, oltre al fatto che se una barca è danneggiata, non è a disposizione dei soci per poter remare. Barche in legno Le barche in legno sono costruite con del legno particolare proveniente dal Brasile e le assi hanno uno spessore di 2.3 mm. Esse vanno maneggiate con particolare cura e sia il loro trasporto e sollevamento fuori dall acqua sia quando vi si sale a bordo, occorre utilizzare esclusivamente il bordo della barca (mai gli scalmi) e gli appositi spazi per poter appoggiare i piedi.

2 Appoggiare il piede su un asse o sollevare la barca tenendole nel posto sbagliato potrebbe causare seri danni e lo sfondamento dello scafo. Particolare attenzione fa fatta anche al possibile rivestimento in materiale plastico (pellicola) che si trova sopra lo scafo e che serve a non fare entrare l acqua e che si può bucare o strappare con facilità. In caso di dubbi, non abbiate timore a chiedere istruzioni ad un rematore esperto. Barche composite Le barche composite, la maggior parte delle nostre barche, sono composte da diversi materiali. Il rivestimento è fatto con un fine folio a nido d ape:

3 Che viene a sua volta rivestito da altri materiali, come kevlar e carbonio Anche solo una piccola fessura nello scafo, causerebbe l entrata di acqua che con il tempo farebbe marcire la struttura a nido di ape con il rischio che quando meno se lo aspetta, la barca potrebbe anche spaccarsi in due:.

4 Per il trasporto, anche queste barche vanno tenute ai bordi, mai per gli scalmi, e nel salire, porre particolare attenzione agli appositi e segnati posti dove è possibile appoggiare i piedi. Barche in carbonio Queste sono le barche in assoluto più costose, ma più resistenti e stabili. Ciononostante, anche esse vanno maneggiate con particolare cura. E noto che il carbonio, a seguito di un colpo secco, può facilmente spezzarsi di colpo. Fenomeno molto ben conosciuto con i telai e forcelle delle biciclette. Il trasporto (uscita dall hangar) Tutti sanno che purtroppo lo spazio nella nostra sede è molto esiguo, sia per le persone che per le imbarcazioni.

5 Lo spazio per le barche è stato ritagliato su misura all interno e all esterno del nostro Hangar. Sono stati addirittura asportati dei pezzi di muro per poter fare entrare le scalmiere di alcune barche. Al momento quindi di prendere una barca per portarla in acqua, occorre agire con molta calma e prudenza, facendo attenzione a non danneggiare la barca stessa o le altre poste sopra o sotto di essa. Proprio per limitare possibili danno causati dal contatto degli scalmi con le imbarcazioni vicine, ogni scalmo di ogni barca ha un apposita copertura imbottita. Essa va tolta solo quando la barca è fuori dall hangar e rimessa prima di riportarcela.

6 Idealmente la procedura per portare una barca all esterno è la seguente: - Posizionare i cavalletti nel giardino (esterno) in posizione ideale per accogliere la barca una volta fuori dall hangar. - L equipaggio, estrae i binari su cui è appoggiata la barca e si prepara a sollevarla da sotto. - Una persona, non dell equipaggio, si preoccupa di tenere la luce accesa e di dare indicazioni all equipaggio durante la manovra di uscita. Prestare particolare attenzione alle scalmiere: contatto con scalmiere di altre imbarcazioni o contro le spalle della porta dell hangar. - Un altra persona ancora, si preoccupa eventualmente di sollevare o spostare con cautela (non usando le scalmiere) ev. imbarcazioni vicine che potrebbero venire in contatto con la barca che stiamo spostando. La stessa persona, se disponibile, può anche aiutare spostando o sistemando i cavalletti in modo da facilitare il passaggio di chi porta la barca e poi la posa. Una volta appoggiata la barca sui cavalletti (attenzione alle pinne e timoni!), togliere le protezioni dagli scalmi e preparare il proprio posto in base alla propria altezza (regolazione punta-piedi). Ricordarsi anche di chiudere tutti i boccaporti dei gavoni. Trasporto in acqua A dipendenza del tipo di barca, il capovoga darà indicazioni riguardo al modo migliore di mettere la barca in acqua. Tipicamente le barche da competizioni più leggere vanno portate (tenendole per i bordi) sopra la testa, verso il pontile.

7 Sarebbe auspicabile avere una persona in più che controlli la manovra e avverta nel caso si stesse per toccare qualche ostacolo. In modo particolare va prestata particolare attenzione nel momento che ci si gira per mettere la barca parallela al pontile, - Al palo della bandiera - Al tetto della barca a motore - Alla pianta di fichi

8 Al momento di abbassare la barca, al comando del capovoga, sporgere leggermente la punta dei piedi dal bordo del pontile, per evitare che esso possa rovinare (graffiare) la barca. Appoggiare con molta cautela la barca in acqua per evitare possibili gibolli. Le barche più pesanti e lunghe, tipicamente la Jole (GiàGio), il GIC (Carlo) e l otto (Audax), vanno normalmente prese per i bordi e senza portarle sopra la testa, portarle al pontile ed infilarle in acqua perpendicolarmente al pontile stesso. Attenzione alle pinne e timoni durante la manovra e alle scalmiere che potrebbero spingere qualcuno dell equipaggio in acqua. A dipendenza delle condizioni del lago, mentre si prepara la barca, una persona (magari a turno) si preoccupa che: - La barca non si allontani dal pontile - Ev. onde non facciano sbattere la barca e le scalmiere sul pontile Ogni membro dell equipaggio si preoccupa di sistemare i propri remi.

9 Per primo va sistemato e stretto nello scalmo il remo verso terra (che appoggia sul pontile). Poi si metterà il remo lato lago, ma lasciando la pala fuori dall acqua, vicino allo scalmo, così da evitare che durante la preparazione possa girarsi sotto la barca (rovinando magari lo scalmo) e anche per mantenere la barca più diritta possibile. Una volta tutti pronti il capovoga darà le indicazioni per la partenza.

10 Il ritorno e l uscita dall acqua L angolo di entrata per l approdo al pontile è normalmente di ca 30. La velocità di avvicinamento deve essere estremamente lenta e occorre prestare particolare attenzione a: - Alzare in tempo utile il remo dalla parte del pontile, girando parallelamente anche la pala (verso il basso per i remi nuovi, verso l alto per quelli di legno) - Non far picchiare le scalmiere contro il pontile - Non far picchiare la punta della barca contro il pontile, rischiando di rovinare la barca o rompere la gomma posta alla sua estremità. - La barca andrà poi tolta dall acqua con la stessa procedura con cui la si era messa dentro. Il rimessaggio

11 Le barche, una volta appoggiate sui cavalletti (attenzione alle pinne e timoni), vanno pulite da ev aloni di sporcizia lasciati dall acqua del lago e asciugate da ev. spruzzi o allagamenti. Gli scalmi vanno poi ricoperti con le apposite custodie di protezione, i boccaporti vanno riaperti per lasciare respirare ed asciugare la barca e con la stessa attenzione e modalità con cui era stata portata all esterno, rimessa al suo posto. I remi Ognuna delle nostre imbarcazioni possiede dei remi. Essi possono essere in legno o in materiale composito (fibra, carbonio, plastica,...).

12 I remi in legno hanno normalmente la pala con la forma simmetrica (detti anche a cucchiaio) I remi più moderni, la maggior parte di quelli che possediamo, sono asimmetrici (detti anche ad accetta ) Ad ogni remo sono stati posti delle strisce di nastro adesivo: - Nastro rosso: indica il remo che viene posto nello scalmo di destra - Nastro verde: remo che viene posto nello scalmo sinistro o 1 nastro solo: posto nro uno nella barca o 2 nastri: posto nro due o 3 nastri: posto nro tre o E così via fino all otto. Da noi, il nro 1 è il capovoga. In altre regioni della svizzera o in altri club, si utilizza il contrario: il nro 1 è il primo nel senso di marcia della barca. Ci sono delle eccezioni: il nostro otto di punta ha la colorazione dei remi all incontrario: rosso a sinistra, verde a destra C è poi un altro nastro con un colore diverso dal rosso o verde che corrisponde al colore che si trova sulle rastrelliere nell Hangar, dove si appendono i remi quando non si usano. Su questi ferri che ospitano i nostri remi, si trova oltre al colore corrispondente del remo, anche il nome

13 dell imbarcazione a cui appartengono i remi. Di regola si tende ad appendere i remi raggruppandoli per colore (verde e rossi). Perché è importante avere un ordine e abbinare i remi ad ogni imbarcazione? Perché le barche, prima di poter essere usate, vengono impalate. Il nostro capo cantiere regola ogni singolo remo su uno scalmo della barca in modo che esso entri in acqua con la giusta angolazione e si trovi all altezza ottimale per poter meglio remare. Scambiare i remi, potrebbe avere come conseguenza che il remo entra in acqua in modo scorretto. Chi fosse interessato a maggiori dettagli, può consultare il documento pubblicato nel nostro siti: regolazione dei remi. Posa dei remi a terra: Di regola, i remi, si possono appoggiare a terra con la pala rivolta verso l alto o verso il basso. I nostri remi moderni in materiale composito, li appoggeremo con la pala rivolta verso il basso. Questo per evitare che con lo strofinamento, vada via il colore sul retro della pala. I remi di legno invece, avremo l accortezza di appoggiarli a terra con la pala rivolta verso l alto. I remi di legno hanno un bordo molto più delicato e appoggiarli con il bordo verso il basso, potrebbe danneggiare lo stesso.

14 Quali barche usare quando La scelta della barca dipende principalmente dalle condizioni del lago e dalla propria capacità ed esperienza. Il lago è balosso! Nonostante le più idilliache apparenze esso nasconde gravi pericoli per chi non lo conosce a fondo, soprattutto durante la stagione fredda. Non sfidatelo, abbiate rispetto, chiedete ed ascoltate i consigli dei soci più anziani e con più esperienza. Se uscite con equipaggi diversi, tenetevi d occhio e remate vicini uno all altro così da poter prestare aiuto a chi dovesse trovarsi n difficoltà. Seguite i sensi di marcia e non allontanatevi mai troppo da riva, soprattutto in caso di vento, temporali e/o onde alte. Se non siete sicuri ed il lago non è proprio come un olio, preferite le barche più stabili, come il GIC, la Jole, il Jonny&Deb, il SOCO o la Laura.

15 Barche con il lucchetto sullo scalmo, sono barche private o riservate alla competizione. Esse non vanno usate, a meno di un accordo specifico da parte di un membro del comitato e previo aver tolto il lucchetto, chiaramente! Barche da competizione (Laghett, CIC, Franco, Ambassador, Audax, Aron, ecc.) vanno usate solo da rematori esperti o solo se accompagnati da un monitore G+S. Skiff sono esclusivamente ad uso di rematori molto esperti e con sufficiente esperienza. Avvicinarsi allo skiff è chiaramente possibile: chiedete ad un membro di comitato o ad un monitore G+S per tutte le informazioni e per ottenere l abilitazione. Se ci sorprende il maltempo (vento, onde, ) - Leggiamo il documento che troviamo in fondo alla prima pagina del nostro sito ( - Rimaniamo insieme e remiamo se possibile verso la sede facendo attenzione di rimanere vicino alla rima ma non troppo per evitare che le onde ci sbattino contro pontili o la riva stessa. - Se le onde sono alte e risulta difficoltoso approdare al pontile, piuttosto che rovinare il nostro materiale, cerco un luogo più sicuro e riparato per portare la barca a terra. Considerare la possibilità di approdare sui binari che si trovano sul fianco del nostro cantiere, vicino alla barca a motore e poi cerco aiuto o di avere abbastanza persone per portare la barca al sicuro. Cosa fare in caso di danno Niente panico. Può succedere. L importante è: - Segnare se possibile la zona del danno e se si tratta di una crepa, chiudere molto bene con del nastro adesivo, soprattutto se la barca deve ancora navigare per evitare che entri acqua nella struttura interna. - Avvisare con un bigliettino del danno, così che altri soci evitino di uscire con la stessa barca e peggiorino la situazione. - Avvisare subito il capo cantiere o un membro del comitato o inviare una mail a info@canottieri audax.ch Vi ricordiamo che il club non dispone di un assicurazione contro i danni causati dai propri soci nello svolgimento dell attività remiera e soprattutto durante le competizioni. Assicurarsi, per casi gravi, che la vostra assicurazione economia domestica risponda per danni da voi causati durante le uscite. Responsabile dell imbarcazione e dell incolumità dell equipaggio è comunque il capo voga o il monitore G+S nel caso di corsi.

16 Restrizioni Alcune uscite (notturne, senza timoniere, skiff, ) potrebbero a prima vista sembrare più a rischio che non quelle fatte in estate e durante il giorno. In realtà, con i dovuti accorgimenti, preparazione e attenzione, è proprio vero il contrario. Ciononostante, l attuale comitato, per motivi suoi (non meglio identificati) e di responsabilità, non permette: - Uscite con l 8+ senza timoniere - Uscite serali nel periodo invernale (01.11 > / 17:00 >08:00) - Uscite in skiff nel periodo invernale senza apposita autorizzazione (formulario per la richiesta in sede.) - Uscite con un numero di rematori inferiore a quello previsto per tipo di imbarcazione Chi contravviene a queste restrizioni lo fa a proprio rischio e pericolo ed il comitato dell Audax non si ritiene in alcun modo responsabile per eventuali incidenti o danni che dovessero accadere. Vedi comunicazione del febbraio Per le uscite notturne si vedano le apposite linee guida pubblicate sempre nel nostro sito.

17 Regolazione degli scalmi La costruzione delle imbarcazioni moderne offre la possibilità di apportare regolazioni individuali ai banchi di voga. Per ottenere il miglior rendimento dell'attrezzo (imbarcazione) è necessario eseguire le regolazioni tenendo presenti gli aspetti tecnici e fisiologici di ciascun vogatore. D'altro canto, lavorando su imbarcazioni mal regolate, si creano dei problemi per i vogatori; naturalmente in questo modo non si può ottenere un buon rendimento. Andiamo a vedere i punti principali che possiamo regolare e che bisogna controllare affinchè il vogatore abbia un corretto "posto di lavoro". Si deve procedere all'adattamento della barca nell'ordine seguente: 1. Guida 2. Pedaliera 3. Altezza della pedaliera 4. Distanza degli scalmi dal centro barca 5. Altezza degli scalmi 6. Remi 7. Inclinazione laterale 8. Inclinazione Punto A Le guide (fig. 2b)

18 La lunghezza della guida può variare tra i 65 cm, nelle barche vecchie, fino a 85 cm in casi estremi. La lunghezza normale è di cm. Punto B Le pedaliere Le pedaliere si regolano secondo la lunghezza delle gambe del vogatore, ma si deve tenere in considerazione anche la posizione del vogatore rispetto alla scalmiera. Non si deve lavorare con angoli troppo stretti rispetto alla palata. Attenzione! Si possono eseguire altre regolazioni dopo aver terminato la regolazione A + B, se le guide danno fastidio ai polpacci. Punto C L'angolo e l'altezza delle pedaliere (fig. 3b) In quasi tutte le parti delle pedaliere è fissato dal costruttore dell'imbarcazione e non si può modificare. Dove è possibile regolare un angolo di darà una posizione confortevole. In tutte le barche nuove l'altezza si può regolare abbassando la parte del tallone o alzando il traversino di fissaggio del puntapiedi. Regolando l'altezza delle pedaliere sorge una contraddizione e cioè, nello stesso momento in cui, per un problema di equilibrio, conviene tenere il peso del vogatore il più basso possibile, non conviene che sia elevata la distanza tra la parte più bassa delle pedaliere ed il carrello. E' importante ottenere per il vogatore una posizione comoda che gli permetta di realizzare un lavoro in libertà e agilità. Punto D Distanza della scalmiera dal centro (figura 4b)

19 Per distanza della scalmiera dal centro si intende la distanza della scalmiera dalla linea centrale longitudinale della barca. Questa distanza varia da un tipo di barca all'altro, sopratutto in considerazione del peso e della forza dell'equipaggio. Per prima cosa si misura la larghezza della barca (1); poi si misura dal bordo fino al centro del perno della scalmiera (2). Se si somma il risultato della misura (2) e la metà della misura (1), si ottiene il risultato (3) che è la distanza della scalmiera dal centro della barca. Questo lavoro deve essere eseguito in tutti i posti della barca, poichè la larghezza non è uguale dappertutto. Punto D Distanza della scalmiera dal centro nelle barche di punta (fig. 5b) Come regola generale le imbarcazioni più veloci usano una distanza minore di quelle più lente. Di solito si usano le seguenti misure: otto cm 4 senza cm

20 4 con cm 2 senza cm 2 con cm Punto D Distanza della scalmiera nelle barche di coppia (fog. 6b) Nelle barche di coppia le caratteristiche individuali hanno maggior influenza, e queste sono le misure più correnti: Skiff cm Doppio cm Quadruplo cm Punto E Altezza della scalmiera (fig. 7b) Generalmente è più redditizia una posizione della scalmiera bassa, però dobbiamo tenere in considerazione il vogatore e rendergli possibile una posizione naturale in barca, con spazio sufficiente affinchè le mani si muovano comodamente sopra le coscie e i bordi della barca. Il disegno mostra alcune misure di altezza (della scalmiera) per acqua tranquilla (in mm.). La scalmiera deve essere come minimo a 50 mm sopra il bordo. Ogni posto della barca è soggetto a misure individuali, che devono tenere in considerazione sia il tempo atmosferico che lo stato dell'acqua, per permettere alla pala di compiere nella ripresa tutti i movimenti senza difficoltà. Punto F Remi (Leva interna ed esterna) (fig. 8b)

21 Il collare divide il remo in due parti: leva interna A e leva esterna B. La leva interna si misura dall'estremo dell'impugnatura fino alla superficie di contatto del collare con la scalmiera. La leva esterna si misura da quest'ultimo punto fino all'estremità della pala. La lunghezza normale, nei remi di punta, è di cm. Il tipo di remo più utilizzato è il Macon, con la pala di circa 1000 cm2 di superficie. La pala ha una curvatura (punto C) di circa 8.5 cm. Nei remi di coppia la lunghezza normale media è di cm. La forma della pala in questo tipo di remi è molto variabile a seconda delle necessità individuale. Punto F Remi (fig. 9b) La leva utile è la distanza che va dalla scalmiera al centro barca (a), ma a causa della posizione del vogatore, e del movimento circolare del remo aggiungiamo 30 cm. Di conseguenza per calcolare il braccio interno del remo, sommeremo la distanza dello scalmo dal centro della barca più 30 cm. Punto F Remi di coppia (fig. 10b)

22 Nei remi delle barche di coppia, la leva interna si fissa secondo la struttura e la condizione fisica di ciascun atleta, assicurandosi che, per poter lavorare in una posizione naturale, l'incrocio dei remi deve essere da 18 a 22 cm. Impalatura del remo Punto G (Preparazione per il controllo dell'impalatura) (fig. 11b) Prima di cominciare a misurare le impalature, bisogna controllare che la barca sia orizzontale. Punto G (Preparazione per il controllo dell'impalatura) (fig. 12b)

23 Per impalatura laterale della barca si intende l'inclinazione della scalmiera in fuori rispetto all'asse centrale della barca. Questa inclinazione è necessaria per poter controllare l'impalatura del remo durante tutta la palata. Con la regolazione normale, il perno della scalmiera è verticale e se, per esempio, di fissano 8 gradi si mantiene questa inclinazione durante tutta la palata (4 gradi nella scalmiera e 4 gradi nel remo); di solito si fa così con equipaggi giovani. Se si vuole che il remo cambi dagli 8 gradi in attacco ai 6 gradi in finale, si deve inclinare il perno della scalmiera di 2 gradi in fuori rispetto all'asse centrale della barca; si fa così normalmente con equipaggi di notevole esperienza ed ha il vantaggio di facilitare l'uscita del remo. Punto H (Impalatura) (fig. 13b)

24 L'impalatura è l'angolo che forma la pala con la verticale della barca; impedisce che il remo affondi durante la palata e provochi sull'imbarcazione un effetto squilibrante e di spinta verso l'alto. A causa di questa forza, l'impalatura deve essere la stessa per tutti i posti della barca, poichè in caso contrario si produrrebbe uno squilibrio delle forze. L'inclinazione si misura mettendo il remo nella stessa posizione che ha durante la palata e si deve misurare in attacco (a), in posizione di angolo retto (b) e in finale. Se ci sono variazioni bisogna controllare l'inclinazione laterale. L'impugnatura del remo deve collocarsi a cm sopra il bordo. Punto H (Impalatura) (fig. 14b)

25 Se non si dispone di strumenti speciali si può misurare ottimamente l'impalatura con l'ausilio di un filo a piombo e un metro. Di seguito si mostra una tabella che può essere di aiuto per le misure. La tabella qui riportata dà la misura della inclinazione in millimetri per differenti larghezze di pala. (Per inclinazione da 4 gradi a 10 gradi) Fonte: Versione: maggio 2013 /Società Canottieri Audax Paradiso

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