NOTIZIARIO GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" CECINA (LI)

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4 NOTIZIARIO GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" CECINA (LI) Ekati: Miniera di diamanti Canadese sospesa tra terra e mare Anno 4 n 13 (Luglio/Settembre 2007) II Edizione

5 Gruppo Mineralogico "AUSER" Anno 4 N 13 SOMMARIO Capitolo Articolo: Foto: Guarguagli Massimo Marchi Carlo Guarguagli Massimo Marchi Carlo G.AUSERCecina Pag. Notiziario trimestrale a cura del Gruppo Mineralogico "AUSER" di Cecina (Li) Luglio/Settembre 2007 La cava del Monte Corbolone 1 Introduzione 1 Inquadramento geologico 1 Descrizione della località 2 I Minerali 3 Attività del Gruppo 11 Manifestazioni 12 Curiosità mineralogiche 13 Scala di Mohs 14 Per ricevere i numeri del Notiziario e per inviare eventuali articoli scrivere a : GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" Casella Postale, Cecina (Li) tel. 0586/ fax 0586/ Si ringraziano per la collaborazione: Tutti i Soci del G. M. "AUSER" e chiunque voglia darci una mano alla pubblicazione del Notiziario (Stampato in proprio) Foto copertina: Topazolite: varietà di Granato; cristalli c.a 3 mm Cava Poggio Corbolone (Li) Foto e collezione: Massimo Guarguagli Bibliografia: Wikipedia: sezione miniere

6 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina INTRODUZIONE Poggio Corbolone (Livorno) "Cava Sales" Il Poggio Corbolone (m 270) è un'altura, formata da Serpentiniti, situata a pochi km a NordEst di Livorno e fà parte di una serie di basse colline coperte da boschi e di fitta macchia mediterranea che si elevano gradualmente fino ai 462 m di "Poggio Lecceta": il più alto rilievo dei Monti Livornesi. Nella zona sono state attive, in passato, cave di calcare per la produzione di calce ed una miniera di Steatite (Talco) della Società "Talco e Grafite Val Chisone". In tempi recenti, nelle ofioliti di Poggio Corbolone sono state aperte due cave: una sul versante Nord dalla società "Sales", oggetto della nostra ricerca, ed una su quello Sud dalla cooperativa "La Variante" per l'estrazione di materiale lapideo per la realizzazione di massicciate stradali e per i riporti di colmata. INQUADRAMENTO GEOLOGICO La placca ofiolitica del Poggio Corbolone, di forma triangolare, è estesa in affioramento per circa 2 kmq.: nella parte bassa della cava, sono visibili filoni di gabbro con spessori da pochi decimetri fino ad alcuni metri, dislocati e frammentati dalle deformazioni tettoniche (Bracci & Orlandi, 1990). Le serpentiniti di Poggio Corbolone fanno parte del complesso alloctono superiore, di età giurassica, che è in contatto tettonico per faglia, verso Sud, con il flysch calcareomarnoso eocenico di Poggio S. Quirico e con le arenarie, argilliti e siltiti cretacee, e verso Ovest con le argilliti, arenarie, marne e siltiti della formazione di Antignano. A NordEst, la placca, è invece in contatto stratigrafico con varie formazioni, databili al miocene superiore, costituite da marne, conglomerati e sabbie (Lazzarotto et al.,1990). Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina DESCRIZIONE DELLA LOCALITA La cava "Sales", in fase di ripristino ambientale, è raggiungibile da Cecina, percorrendo la SR 206 (Emilia) per circa 40 km. in direzione di Pisa, poco prima di Collesalvetti troviamo un incrocio, girando a sinistra prendiamo la strada Provinciale di "Sorgenti" verso Livorno; dopo 67 km., all'altezza della Polveriera Militare, imbocchiamo una strada sterrata che si inoltra in direzione delle colline. La strada sterrata si percorre per pochi chilometri, fino a raggiungere un poligono di "Tiro al Piattello" sovrastato dalla cava della Sales: qui possiamo parcheggiare nel piazzale antistante la cava stessa che sarà oggetto delle nostre ricerche. Panoramica della cava (notare, nella parte bassa, l'inizio del ripristino ambientale) (Foto Guarguagli M.) 1 2

7 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina I MINERALI Le specie mineralogiche più interessanti sono quelle presenti nelle vene e cavità delle rocce metamorfiche (ofioliti), quasi sempre in cristalli che raramente superano le dimensioni millimetriche, come la Prehnite, la Phillipsite, l'analcime, il GranatoGrossularia, la Vesuviana, la Natrolite, l'albite, l'andradite, l'amianto, la Cabasite, la Calcite, la Clinozoisite, la Malachite, la Pirite, la Steatite (Talco), la Tremolite e la Zoisite. Orlandi (1972), a proposito di queste associazioni mineralogiche, ha evidenziato come l'associazione VesuvianiteGranatoPrehnite, corrispondente ad una tipica "Paragenesi Rodigitica Alpina", rappresenti una novità per l'appennino settentrionale. Ciò a dimostrazione dell'interesse scientifico di queste mineralizzazioni. Nelle fratture delle serpentiniti sono presenti numerose vene di Amianto, talora accompagnato da calcedonio verdastro, e di GranatoAndradite, con la varietà Topazolite (da Topazio per il colore), che si trova in piccoli cristalli millimetrici, molto brillanti, di colore variabile dal marrone chiaro, all'ambra, al giallo dorato. Topazolite (Solfuro di Piombo) PbS Minerale appartenente al gruppo dei granati, cristallizza nel sistema monometrico, classe esacisottaedrico. Si presenta in cristalli di abito rombododecaedrico. Colore giallo miele e giallo bruno. Il nome è stato dato in riferimento al colore che è simile al topazio. Granati andradite varietà Topazolite (Foto e coll. Marchi C.) In alto a destra la zona di ritrovamento della Topazolite (Foto Guarguagli M.) 3 4

8 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Topazolite Amianto o Asbesto (Inosilicato di Magnesio idrato) Mg 6 (OH) 6 Si 4 O 10 Varietà fibrosa di serpentino, non cristallizza in forme distinte. Colore bianco, tendente al verdognolo e/o grigiastro. Utilizzato in passato come isolante termico in filati (corde, tute, grembiuli, ecc.) per alte ed altissime temperaturee per la produzione di strutture edili in fibrocemento (Eternit). Ne è stato proibito l'impiego dal 1989 per la conclamata causa di tumori derivanti da microfibre disperse in ambiente. Particolare foto precedente crist. magg. 3 mm. (Foto e coll. Marchi C.) Amianto lunghezza fibre 13 cm. (Foto e coll. Guarguagli M.) 5 6

9 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Topazolite Topazolite Topazolite crist. magg. 2 mm. (Foto e coll. Tagliaferri G.) Topazzolite crist. 3 mm. con patine di pirite (Foto e coll. Guarguagli M.) 7 8

10 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Pirite (Solfuro di Ferro FeS 2 ) Cristallizza nel sistema monoclino, classe diacisdodecaedrica. Si presenta in cristalli con abito cubico, pentadodecaedrico, ottaedrico. I cubi sono spesso finemente striati secondo le tre direzioni ortogonali. Colore giallo ottone con lucentezza metallica. Trova impiego nella produzione di acido solforico. Analcime Cristalli di Pirite il magg. 1 mm. (Foto e coll. Guarguagli M.) 9 10

11 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Attività Gruppo Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Manifestazioni Nel mese di Luglio abbiamo partecipato, come è ormai consuetudine, all'annuale festa del Volontariato in località "La Cecinella" a Cecina Mare. Abbiamo allestito un' esposizione di minerali provenienti da tutto il mondo con un particolare riguardo per i minerali Toscani: buona l'affluenza dei visitatori, che hanno apprezzato la nostra iniziativa. Massa M.ma (GR) 22 luglio 2007 B/S Info Silvano Volpi tel Valledoria (SS) 1012 Agosto 2007 B/S Info Mario Carta tel Agordo (BL) 12 agosto 2007 B/S Info Dino Predolan tel Piacenza 8 9 Settembre 2007 M Info Exposition Service tel Pescara Settembre 2007 M Info Nicola Cosanni tel Roma 4 5 Dicembre Mostra info Vincenzo Nasti tel Visitatori al nostro stand (Foto Autori) 11 12

12 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Curiosità Mineralogiche Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Scala di Mohs MOSTRA SCAMBIO DI SOAVE (Vr) La più grande meteorite conosciuta, pesante circa 60 tonnellate, è stata rinvenuta a Hoba, in Namibia. Un' altra meteorite, pesante oltre 30 tonnellate, è detta Ahnighito (Tenda) e fu scoperta, insieme a due corpi più piccoli, nel 1894 nei pressi di Cape York in Groelandia, dall'esploratore statunitense Robert Edwin Peary. Composte principalmente di ferro, sono state usate per lungo tempo dagli Inuit come fonte di metallo per la fabbricazione di coltelli e di altre armi. La velocità media delle meteoriti che entrano nell'atmosfera è compresa tra i 10 ed i 70 km/sec. per cui, a causa del relativo attrito, si arroventano e bruciano ossidandosi dando luogo alla caratteristica coda. 1 Talco Scalfibile con l'unghia 2 Gesso Scalfibile con l'unghia 3 Calcite Scalfibile con una monete di rame 4 Fluorite Scalfibile con un coltello 5 Apatite Scalfibile con un coltello 6 Ortoclasio Scalfibile con una lima d'acciaio 7 Quarzo Scalfisce il vetro 8 Topazio Scalfisce facilmente il quarzo 9 Corindone Scalfisce facilmente il topazio 10 Diamante Non è scalfibile Meteorite ferrosa 19 cm. per 4,5 kg. (Wikipedia) All'inizio del secolo scorso, il mineralogista viennese Friedrich Mohs mise a punto una scala delle durezze (detta appunto Scala di Mohs) da uno a 10 usata ancora oggi tra i collezionisti. Ognuno dei minerali di riferimento citati scalfisce quello di durezza inferiore e viene a sua volta scalfito da quello di durezza superiore. I minerali aventi durezza 12 sono considerati teneri, quelli con durezza da 3 a 6 sono mediamente duri e quelli che superano 6 sono ritenuti duri. Nel caso di minerali con durezza tra 8 e 10 si parla di gemme preziose, in quanto molte gemme, hanno una durezza compresa in quest'ambito

13 Gruppo Mineralogico "AUSER" Anno 4 N 13 SOMMARIO Capitolo Articolo: Foto: Guarguagli Massimo Marchi Carlo Guarguagli Massimo Marchi Carlo G.AUSERCecina Pag. Notiziario trimestrale a cura del Gruppo Mineralogico "AUSER" di Cecina (Li) Luglio/Settembre 2007 La cava del Monte Corbolone 1 Introduzione 1 Inquadramento geologico 1 Descrizione della località 2 I Minerali 3 Attività del Gruppo 11 Manifestazioni 12 Curiosità mineralogiche 13 Scala di Mohs 14 Per ricevere i numeri del Notiziario e per inviare eventuali articoli scrivere a : GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" Casella Postale, Cecina (Li) tel. 0586/ fax 0586/ Si ringraziano per la collaborazione: Tutti i Soci del G. M. "AUSER" e chiunque voglia darci una mano alla pubblicazione del Notiziario (Stampato in proprio) Foto copertina: Topazolite: varietà di Granato; cristalli c.a 3 mm Cava Poggio Corbolone (Li) Foto e collezione: Massimo Guarguagli Bibliografia: Wikipedia: sezione miniere

14 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina INTRODUZIONE Poggio Corbolone (Livorno) "Cava Sales" Il Poggio Corbolone (m 270) è un'altura, formata da Serpentiniti, situata a pochi km a NordEst di Livorno e fà parte di una serie di basse colline coperte da boschi e di fitta macchia mediterranea che si elevano gradualmente fino ai 462 m di "Poggio Lecceta": il più alto rilievo dei Monti Livornesi. Nella zona sono state attive, in passato, cave di calcare per la produzione di calce ed una miniera di Steatite (Talco) della Società "Talco e Grafite Val Chisone". In tempi recenti, nelle ofioliti di Poggio Corbolone sono state aperte due cave: una sul versante Nord dalla società "Sales", oggetto della nostra ricerca, ed una su quello Sud dalla cooperativa "La Variante" per l'estrazione di materiale lapideo per la realizzazione di massicciate stradali e per i riporti di colmata. INQUADRAMENTO GEOLOGICO La placca ofiolitica del Poggio Corbolone, di forma triangolare, è estesa in affioramento per circa 2 kmq.: nella parte bassa della cava, sono visibili filoni di gabbro con spessori da pochi decimetri fino ad alcuni metri, dislocati e frammentati dalle deformazioni tettoniche (Bracci & Orlandi, 1990). Le serpentiniti di Poggio Corbolone fanno parte del complesso alloctono superiore, di età giurassica, che è in contatto tettonico per faglia, verso Sud, con il flysch calcareomarnoso eocenico di Poggio S. Quirico e con le arenarie, argilliti e siltiti cretacee, e verso Ovest con le argilliti, arenarie, marne e siltiti della formazione di Antignano. A NordEst, la placca, è invece in contatto stratigrafico con varie formazioni, databili al miocene superiore, costituite da marne, conglomerati e sabbie (Lazzarotto et al.,1990). Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina DESCRIZIONE DELLA LOCALITA La cava "Sales", in fase di ripristino ambientale, è raggiungibile da Cecina, percorrendo la SR 206 (Emilia) per circa 40 km. in direzione di Pisa, poco prima di Collesalvetti troviamo un incrocio, girando a sinistra prendiamo la strada Provinciale di "Sorgenti" verso Livorno; dopo 67 km., all'altezza della Polveriera Militare, imbocchiamo una strada sterrata che si inoltra in direzione delle colline. La strada sterrata si percorre per pochi chilometri, fino a raggiungere un poligono di "Tiro al Piattello" sovrastato dalla cava della Sales: qui possiamo parcheggiare nel piazzale antistante la cava stessa che sarà oggetto delle nostre ricerche. Panoramica della cava (notare, nella parte bassa, l'inizio del ripristino ambientale) (Foto Guarguagli M.) 1 2

15 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina I MINERALI Le specie mineralogiche più interessanti sono quelle presenti nelle vene e cavità delle rocce metamorfiche (ofioliti), quasi sempre in cristalli che raramente superano le dimensioni millimetriche, come la Prehnite, la Phillipsite, l'analcime, il GranatoGrossularia, la Vesuviana, la Natrolite, l'albite, l'andradite, l'amianto, la Cabasite, la Calcite, la Clinozoisite, la Malachite, la Pirite, la Steatite (Talco), la Tremolite e la Zoisite. Orlandi (1972), a proposito di queste associazioni mineralogiche, ha evidenziato come l'associazione VesuvianiteGranatoPrehnite, corrispondente ad una tipica "Paragenesi Rodigitica Alpina", rappresenti una novità per l'appennino settentrionale. Ciò a dimostrazione dell'interesse scientifico di queste mineralizzazioni. Nelle fratture delle serpentiniti sono presenti numerose vene di Amianto, talora accompagnato da calcedonio verdastro, e di GranatoAndradite, con la varietà Topazolite (da Topazio per il colore), che si trova in piccoli cristalli millimetrici, molto brillanti, di colore variabile dal marrone chiaro, all'ambra, al giallo dorato. Topazolite (Solfuro di Piombo) PbS Minerale appartenente al gruppo dei granati, cristallizza nel sistema monometrico, classe esacisottaedrico. Si presenta in cristalli di abito rombododecaedrico. Colore giallo miele e giallo bruno. Il nome è stato dato in riferimento al colore che è simile al topazio. Granati andradite varietà Topazolite (Foto e coll. Marchi C.) In alto a destra la zona di ritrovamento della Topazolite (Foto Guarguagli M.) 3 4

16 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Topazolite Amianto o Asbesto (Inosilicato di Magnesio idrato) Mg 6 (OH) 6 Si 4 O 10 Varietà fibrosa di serpentino, non cristallizza in forme distinte. Colore bianco, tendente al verdognolo e/o grigiastro. Utilizzato in passato come isolante termico in filati (corde, tute, grembiuli, ecc.) per alte ed altissime temperaturee per la produzione di strutture edili in fibrocemento (Eternit). Ne è stato proibito l'impiego dal 1989 per la conclamata causa di tumori derivanti da microfibre disperse in ambiente. Particolare foto precedente crist. magg. 3 mm. (Foto e coll. Marchi C.) Amianto lunghezza fibre 13 cm. (Foto e coll. Guarguagli M.) 5 6

17 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Topazolite Topazolite Topazolite crist. magg. 2 mm. (Foto e coll. Tagliaferri G.) Topazzolite crist. 3 mm. con patine di pirite (Foto e coll. Guarguagli M.) 7 8

18 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Pirite (Solfuro di Ferro FeS 2 ) Cristallizza nel sistema monoclino, classe diacisdodecaedrica. Si presenta in cristalli con abito cubico, pentadodecaedrico, ottaedrico. I cubi sono spesso finemente striati secondo le tre direzioni ortogonali. Colore giallo ottone con lucentezza metallica. Trova impiego nella produzione di acido solforico. Analcime Cristalli di Pirite il magg. 1 mm. (Foto e coll. Guarguagli M.) 9 10

19 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Attività Gruppo Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Manifestazioni Nel mese di Luglio abbiamo partecipato, come è ormai consuetudine, all'annuale festa del Volontariato in località "La Cecinella" a Cecina Mare. Abbiamo allestito un' esposizione di minerali provenienti da tutto il mondo con un particolare riguardo per i minerali Toscani: buona l'affluenza dei visitatori, che hanno apprezzato la nostra iniziativa. Massa M.ma (GR) 22 luglio 2007 B/S Info Silvano Volpi tel Valledoria (SS) 1012 Agosto 2007 B/S Info Mario Carta tel Agordo (BL) 12 agosto 2007 B/S Info Dino Predolan tel Piacenza 8 9 Settembre 2007 M Info Exposition Service tel Pescara Settembre 2007 M Info Nicola Cosanni tel Roma 4 5 Dicembre Mostra info Vincenzo Nasti tel Visitatori al nostro stand (Foto Autori) 11 12

20 Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Curiosità Mineralogiche Notiziario Gruppo Mineralogico "AUSER" Cecina Scala di Mohs MOSTRA SCAMBIO DI SOAVE (Vr) La più grande meteorite conosciuta, pesante circa 60 tonnellate, è stata rinvenuta a Hoba, in Namibia. Un' altra meteorite, pesante oltre 30 tonnellate, è detta Ahnighito (Tenda) e fu scoperta, insieme a due corpi più piccoli, nel 1894 nei pressi di Cape York in Groelandia, dall'esploratore statunitense Robert Edwin Peary. Composte principalmente di ferro, sono state usate per lungo tempo dagli Inuit come fonte di metallo per la fabbricazione di coltelli e di altre armi. La velocità media delle meteoriti che entrano nell'atmosfera è compresa tra i 10 ed i 70 km/sec. per cui, a causa del relativo attrito, si arroventano e bruciano ossidandosi dando luogo alla caratteristica coda. 1 Talco Scalfibile con l'unghia 2 Gesso Scalfibile con l'unghia 3 Calcite Scalfibile con una monete di rame 4 Fluorite Scalfibile con un coltello 5 Apatite Scalfibile con un coltello 6 Ortoclasio Scalfibile con una lima d'acciaio 7 Quarzo Scalfisce il vetro 8 Topazio Scalfisce facilmente il quarzo 9 Corindone Scalfisce facilmente il topazio 10 Diamante Non è scalfibile Meteorite ferrosa 19 cm. per 4,5 kg. (Wikipedia) All'inizio del secolo scorso, il mineralogista viennese Friedrich Mohs mise a punto una scala delle durezze (detta appunto Scala di Mohs) da uno a 10 usata ancora oggi tra i collezionisti. Ognuno dei minerali di riferimento citati scalfisce quello di durezza inferiore e viene a sua volta scalfito da quello di durezza superiore. I minerali aventi durezza 12 sono considerati teneri, quelli con durezza da 3 a 6 sono mediamente duri e quelli che superano 6 sono ritenuti duri. Nel caso di minerali con durezza tra 8 e 10 si parla di gemme preziose, in quanto molte gemme, hanno una durezza compresa in quest'ambito

21 Riferimenti bibliografici Sammartino F: anno 2009 Minerali, miniere e cave dei monti livornesi Circ.4 Lazzarotti A,, Mazzanti R., Nencini C. Geologia e morfologia dei Comuni di Livorno r Collesalvetti e Bacci, Orlandi P, Minerali della Parte settentrionale dei Monti Livornesi Suppl. al N. di Quaderni del Museo di Storia Naturale di Livorno

22 RELAZIONE FINALE UNITA OPERATIVA 2ISPESL ACCORDO DI COLLABORAZIONE. PIANO NAZIONALE DI PREVENZIONE DEI TUMORI DA LAVORO: SOSTEGNO TECNICOORGANIZZATIVO PER IL CONTROLLO E LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE ALL AMIANTO DURANTE LE ATTIVITA LAVORATIVE IN PRESENZA DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO ED IN PARTICOLARE DURANTE LE OPERE DI BONIFICA. Nell ambito dell accordo di collaborazione Piano nazionale di prevenzione dei tumori da lavoro relativo ai temi delle bonifiche da amianto dei siti inquinati e della standardizzazione delle metodiche di misura dei laboratori, si riferisce in questa sede dell attività relativa all unità operativa 2 alla quale sono assegnati compiti ed attività di sorveglianza epidemiologica con finalità di prevenzione. Gli obiettivi dell unità operativa, per il complesso della durata del progetto, sono la ricerca attiva dei casi incidenti di mesotelioma maligno e la analisi delle modalità di esposizione con particolare approfondimento per i comparti produttivi non tradizionalmente considerati a rischio di esposizione ad amianto e di alcune situazioni specifiche di rischio (cave e miniere di pietra verde ed affioramenti); per i casi con età alla diagnosi inferiore a 50 anni; per i casi non esposti e per i casi con esposizione ambientale. Le attività di approfondimento e riesame dei casi con esposizione nei settori identificati hanno avuto come precondizione l acquisizione dei casi incidenti e le relative anamnesi professionali, domestiche ed ambientali. Nel corso del progetto l archivio del ReNaM è stato progressivamente implementato ed oggi sono disponibili informazioni per 9544 casi di mesotelioma maligno. Sono state prodotte ulteriori analisi statistiche descrittive dei casi di mesotelioma maligno contenuti nell archivio del Registro Nazionale con età inferiore a 50 anni. Sono state inoltre prodotte mappe digitalizzate con la distribuzione dei casi con meno di 50 anni alla diagnosi e mappe della distribuzione dei casi con esposizione ignota e improbabile. Le prime mappe prodotte sono allegate a questa relazione (Figg 15). Sono state prodotte analisi descrittive della distribuzione per Regione dei casi con età inferiore a 50 anni al momento della diagnosi. Tali casi rappresentano il 5,1% dell intero archivio e la variabilità regionale di tale percentuale risulta notevole raggiungendo il 13 %. E stata poi analizzata la distribuzione per tipo di esposizione ad amianto e Regione identificando in

23 circa l 8% il totale dei soggetti con un esposizione non lavorativa. Tale percentuale cresce significativamente se calcolata sui soli soggetti intervistati ed è fortemente genere e territorio correlata (Tabb.12). Delle attività di approfondimento dell anamnesi dei casi identificati allo scopo di stimare la reale occorrenza di soggetti ammalati presumibilmente in conseguenza di esposizione ad ofioliti, si riferisce nelle successive sezioni di questa relazione. Dal punto di vista finanziario all Unità Operativa 2 ISPESL sono stati assegnati dalla convenzione CCMIspesl euro dei quali per l attivazione di una collaborazione di ricerca (figura: epidemiologo) per le attività di coordinamento ed analisi dei dati e per le attività dei COR. Le procedure di messa a bando del contratto di ricerca, di selezione e trasmissione agli uffici amministrativi della graduatoria sono state espletate, il candidato risultato vincitore ha rinunciato all incarico e gli uffici amministrativi non hanno provveduto a scorrere utilmente la graduatoria. Le convenzioni con le Regioni (per le attività dei Centri Operativi Regionali del Registro Nazionale dei Mesoteliomi) sono state stipulate per un importo distribuito secondo i criteri descritti nelle precedenti relazioni e riportati nella tabella di ripartizione fondi allegata. Le Regioni della Calabria e Sardegna (in rosso nella tabella) non hanno aderito alle convenzioni e non hanno partecipato ai lavori. Di conseguenza la cifra di euro (pari a per un incarico di ricerca per l Unità Operativa 2 non attivato e di euro per la Regione Calabria e euro per la Regione Sardegna che non hanno aderito al progetto) non è stata utilizzata e deve quindi essere restituita al Ministero. Le convenzioni con le Regioni Valle d Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, FriuliVenezia Giulia, Veneto, EmiliaRomagna, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia sono state stipulate e gli obiettivi raggiunti come si evince dalla relazione che segue questa premessa e si esprime quindi parere favorevole per l erogazione dei fondi secondo gli importi previsti dalle convenzioni. Il Responsabile dell Unità Operativa 2 ISPESL Dott. Alessandro Marinaccio

24 Tabella di. ripartizione dei fondi disponibili fra i COR partecipanti al progetto Convenzione per la realizzazione del progetto CCM " Piano nazionale di prevenzione dei tumori da lavoro: sostegno tecnico organizzativo per il controllo e la riduzione del rischio ei esposizione all'amianto durante le attivita' lavorative in presenza di materiali contenenti amianto. REGIONI QUOTA FISSA QUOTA DI COORDINA MENTO CATEGORIA REGIONI IN RELAZIONE ALLA NUMEROSITA' GENERALE DELLA CASISTICA * QUOTA VARIABILE IN RELAZIONE ALLA NUMEROSITA' GENERALE DELLA CASISTICA CATEGORIA REGIONI IN RELAZIONE ALLA PRESUMIBILE NUMEROSITA' DELLA CASISTICA DA APPROFONDIRE ** QUOTA VARIABILE IN RELAZIONE ALLA NUMEROSITA' DELLA CASISTICA DA APPROFONDIRE TOTALE VALLE D'AOSTA 4.000, , , ,00 PIEMONTE LOMBARDIA FRIULIVENEZIA GIULIA VENETO TOSCANA MARCHE LAZIO EMILIAROMAGNA LIGURIA PUGLIA BASILICATA SARDEGNA SICILIA CAMPANIA 4.000, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,00 CALABRIA 4.000, , , ,00 TOTALI , , , , ,00

25 Mappa 1. Distribuzione comunale dei casi segnalati al Registro con un esposizione ambientale. Periodo di diagnosi Diagnosi di mesotelioma maligno certo, probabile, possibile. Tutte le sedi anatomiche. Uomini Esposizione ambientale M (numero di comuni) (2) 3 14 (6) 1 3 (62) 4

26 Mappa 2. Distribuzione comunale dei casi segnalati al Registro con un esposizione ambientale. Periodo di diagnosi Diagnosi di mesotelioma maligno certo, probabile, possibile. Tutte le sedi anatomiche. Donne Esposizione ambientale F (numero di comuni) (2) 4 15 (7) 1 4 (75) 5

27 Mappa 3. Distribuzione comunale dei casi segnalati al Registro con un esposizione improbabile o ignota. Periodo di diagnosi Diagnosi di mesotelioma maligno certo, probabile, possibile. Tutte le sedi anatomiche. Uomini e donne. Esposizione ignota o improbabile M e F (numero di comuni) (11) 2 11 (164) 1 2 (470) 6

28 Mappa 4. Distribuzione comunale dei casi segnalati al Registro con un età alla diagnosi inferiore o uguale a 50 anni. Periodo di diagnosi Diagnosi di mesotelioma maligno certo, probabile, possibile. Tutte le sedi anatomiche. Uomini. 7

29 Casi con età <=50 anni M (numero di comuni) 4 24 (14) 1 4 (25) 1 1 (211) 8

30 Mappa 5. Distribuzione comunale dei casi segnalati al Registro con un età alla diagnosi inferiore o uguale a 50 anni. Periodo di diagnosi Diagnosi di mesotelioma maligno certo, probabile, possibile. Tutte le sedi anatomiche. Donne. 9

31 Casi con età <= 50 anni F (numero di comuni) 3 8 (11) 1 3 (11) 1 1 (107) Tabella 1. Casi di mesotelioma maligno trasmessi al Registro Nazionale. 10

32 Frequenza di casi di mesotelioma maligno con età alla diagnosi inferiore a 50 anni per Regione. Fonte ReNaM Totale ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIAROMAGNA FRIULIVENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA VALLE D'AOSTA VENETO min50an età < 50 anni età > 50 anni Totale ,8% 96,2% 100,0% ,0% 100,0% 100,0% 0 6 6,0% 100,0% 100,0% ,3% 90,7% 100,0% ,3% 94,7% 100,0% ,2% 97,8% 100,0% ,3% 94,7% 100,0% ,2% 97,8% 100,0% ,2% 95,8% 100,0% ,4% 96,6% 100,0% ,7% 93,3% 100,0% ,1% 93,9% 100,0% ,3% 86,7% 100,0% ,1% 92,9% 100,0% ,6% 94,4% 100,0% ,9% 94,1% 100,0% ,9% 96,1% 100,0% ,1% 94,9% 100,0% 11

33 Tabella 1. Casi di mesotelioma maligno trasmessi al Registro Nazionale. Frequenza di casi dimesotelioma maligno per tipo di esposizione e Regione. Fonte ReNaM Totale ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA EMILIAROMAGNA FRIULIVENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA VALLE D'AOSTA VENETO espopv professionale domestico, familiare ambientale no esposti da definire Totale ,5% 7,7%,0% 19,2% 34,6% 100,0% ,2% 4,2% 4,2% 29,2% 8,3% 100,0% ,0%,0%,0%,0% 100,0% 100,0% ,0% 1,2% 1,0% 4,6% 69,2% 100,0% ,3% 4,4% 1,8% 21,0% 29,5% 100,0% ,0% 2,7%,0% 13,9% 13,4% 100,0% ,7%,0%,0% 6,4% 81,9% 100,0% ,9% 4,1%,8% 17,7% 13,5% 100,0% ,8% 2,8% 3,9% 27,6% 8,0% 100,0% ,6%,4%,4% 24,6% 28,0% 100,0% ,9% 7,4% 7,3% 1,8% 44,6% 100,0% ,9% 4,0% 10,5% 20,5% 4,2% 100,0% ,3% 6,7% 6,7% 20,0% 3,3% 100,0% ,4% 1,5% 2,7% 18,2% 53,2% 100,0% ,0% 2,7%,6% 20,9% 6,8% 100,0% ,4%,0%,0% 11,8% 58,8% 100,0% ,5% 8,1% 3,0% 11,3% 10,0% 100,0% ,8% 4,3% 3,5% 15,2% 26,2% 100,0% 12

34 PROGETTO DI RICERCA CCM Ministero Salute_ISPESL Piano Nazionale di prevenzione dei tumori da lavoro: sostegno tecnico organizzativo per il controllo e la riduzione del rischio di esposizione all amianto durante le attività lavorative in presenza di materiali contenenti amianto ed in particolare durante le opere di bonifica RELAZIONE TECNICA CONCLUSIVA PIETRE VERDI Introduzione Il progetto di ricerca Pietre Verdi si è sviluppato nell ambito del progetto di ricerca complessivo denominato Piano Nazionale di prevenzione dei tumori da lavoro. Si tratta di un progetto che ha riesaminato le casistiche di mesotelioma già registrati nei singoli COR partecipanti allo studio cercando di individuare coloro che durante la loro attività lavorativa hanno lavorato in comparti che estraggono, lavorano e utilizzano rocce ofiolitiche (Pietre verdi). Lo studio ha avuto l obiettivo di chiarire se il rischio verificatosi in passato durante le lavorazioni che hanno aerodisperso fibre di amianto, presenti in tracce più o meno consistenti in queste rocce, possa considerarsi fattore eziologico per eventuali casi già insorti di mesotelioma. Lo studio ha interessato anche la casistica insorta a seguito di eventuali esposizioni derivanti da sorgenti ambientali non ancora ben precisate (affioramenti naturali) riconducibili alla presenza di ofioliti. Questo studio nel suo complesso riveste particolare interesse dato che in numerose regioni italiane si trovano giacimenti di ofioliti che spesso presentano una infiltrazione naturale di parti minerali fibrose, generalmente riconducibili ad amianto crisotilo, ma in alcune aree sono riportate anche fibre di natura anfibolica, generalmente tremolite. Le proprietà mineralogiche di queste rocce sono tali da renderle idonee per la costituzione di sottofondi stradali, ballast ferroviario, argini di fiumi e corsi d acqua e molti altri usi in edilizia e lavori di genio civile. Dalle cave dove queste rocce si presentano più compatte vengono estratti blocchi di grandi dimensioni da cui si ricavano pietre ornamentali. Il Decreto 14/05/1996 consente l estrazione di ofioliti, con disparate destinazioni d uso. Questa attività ha fatto si che nel tempo vi sia stato rischio di esposizione ad amianto per i dipendenti delle cave e di tutta la filiera in cui sono transitati questi materiali, in prevalenza edilizia stradale, strade ferrate e comparto lapideo. Nei comparti interessati da questi materiali permane il rischio di esposizione a fibre di amianto aerodisperse: nel comparto cave il rischio è conosciuto e 13

35 controllato, nei comparti che si susseguono nella filiera fino alla destinazione finale il rischio è meno percepito e di conseguenza meno controllato. In questo particolare caso la sorveglianza epidemiologica del mesotelioma può evidenziare eventuali rischi pregressi considerato che l uso delle ofioliti è molto datato nel tempo. Materiali e metodi Le Ofioliti cenni di geologia e petrografia (Da Il Progetto Regionale Pietre Verdi Emilia Romagna O. Sala et al) Gran parte di ciò che conosciamo sul passato geologico si basa essenzialmente sull osservazione dei fenomeni che accadono attualmente sulla Terra. Solo alla luce di questo principio, comunemente conosciuto come "attualismo", è possibile comprendere e spiegare la maggior parte dei fenomeni geologici che rappresentano la storia passata della Terra. Un esempio concreto dell applicazione di tale principio riguarda proprio le rocce oggetto di questo studio: infatti, prima delle grandi campagne oceanografiche e dell avvento della teoria della "tettonica a placche", i geologi non riuscivano a spiegarsi la presenza in aree continentali di associazioni rocciose costituite da sedimenti di mare profondo (diaspri, selci, argille), lave basaltiche di ambiente sottomarino e rocce ignee ricche di minerali ferrosi (ultramafiti). Tali associazioni sono note come ofioliti, nome che deriva dal greco (ophis) serpente e (lithos) roccia: "roccia dall aspetto di serpente" per la particolare struttura e colore che, con un po di fantasia, può ricordare la pelle di serpente. In seguito, sulla base delle ricerche oceanografiche effettuate negli ultimi decenni, dei dati ottenuti per mezzo di batiscafi, dei dragaggi dei fondali marini, delle perforazioni di mare profondo e della esplorazione geofisica, si sono potute interpretare queste successioni come frammenti di una antica crosta oceanica. A causa delle spinte tettoniche generate dalla collisione tra le placche, avvenute in passato e tuttora in atto, tale crosta oceanica è stata trasportata dall espansione dei fondi oceanici e sollevata sopra il livello del mare fino a formare, in alcuni casi, la sommità di alcuni importanti rilievi montuosi sia sugli Appennini che sulle Alpi. Per meglio comprendere la genesi delle ofioliti è necessario quindi partire da lontano e fare un breve accenno alla teoria della "tettonica a placche", che si riallaccia all ipotesi della "deriva dei continenti", formulata nel 1915 dal geofisico tedesco Alfred Wegener e perfezionata da altri autori nei decenni seguenti. Secondo questa teoria la crosta terrestre è suddivisa in placche, intese come immensi zatteroni con comportamento rigido che "galleggiano" e si spostano reciprocamente su una zona sottostante a comportamento plastico e parzialmente fusa definita astenosfera. Laddove due placche litosferiche, che si muovono l una verso l altra, entrano in collisione, una delle due si incurva verso il basso e affonda sotto l altra (subduzione). Mentre una placca si accresce su di un margine, in corrispondenza delle dorsali oceaniche, sul margine opposto, a livello delle fosse oceaniche e degli archi insulari, essa scompare per subduzione nel mantello. 14

36 I materiali che formano le placche hanno origine nelle zone stesse in cui queste si separano (dorsali oceaniche) e vengono "riciclati" nelle aree in cui le placche entrano in collisione (margini attivi), in un processo continuo di creazione e distruzione. La teoria della "tettonica a placche" descrive il movimento di queste grandi strutture litosferiche, cercando di spiegare quelli che sono i meccanismi e le forze responsabili di tali movimenti. In questo senso, tale teoria rappresenta un modello concettuale che fornisce la giustificazione della maggior parte dei fenomeni geologici osservabili sulla Terra, tra cui la genesi e l evoluzione delle rocce di associazione ofiolitica. Quando le placche si separano, la parte superiore dell astenosfera risale ed incomincia a fondere formando magmi silicatici. Attraverso il complesso sistema di fratture che caratterizzano le dorsali oceaniche, questi magmi possono fuoriuscire a diretto contatto con l acqua marina, solidificandosi in breve tempo sotto forma di basalti. Il raffreddamento estremamente rapido a contatto con l acqua del mare fa si che la roccia si solidifichi con una tipica struttura detta a "cuscino" (si vedano in proposito gli affioramenti di Rossena RE, particolarmente significativi). Quando invece la solidificazione non avviene in superficie, i tempi più lunghi di raffreddamento consentono al magma di cristallizzarsi, dando origine ai gabbri. Contemporaneamente, all interno della camera magmatica, iniziano a cristallizzare i minerali più densi, ricchi in magnesio come olivina e pirosseni, che andranno a formare le rocce ultramafiche, che rappresentano il litotipo fondamentale dell associazione ofiolitica. Infine, sopra a tutta la successione, si andrà a depositare un manto di sedimenti di mare profondo costituito da argille, diaspri e selci. La dorsale oceanica, oltre ad essere il luogo di formazione della crosta oceanica, è anche il luogo in cui, a causa della forte interazione di queste rocce con l acqua marina, avvengono fenomeni di trasformazioni mineralogiche, che rivestono grande importanza sia per la formazione di giacimenti metalliferi, sia per la formazione dei minerali genericamente definiti amianto. Le ofioliti dell Appennino settentrionale e delle Alpi rappresentano quindi porzioni residuali di un antica crosta oceanica, testimoni dell antica Tetide (cosi viene denominato l oceano che separava la placca euroasiatica da quella africana), risalente ad un epoca tra i 140 ed i 170 milioni di anni fa (Giurassico), successivamente inglobata nel castello orogenetico che ha dato origine alla catena appenninica. Come accennato in precedenza, dal punto di vista petrografico, le Ofioliti sono essenzialmente costituite da associazioni di rocce magmatiche basiche e ultrabasiche, più o meno alterate (serpentinizzate e/o metamorfosate) e fratturate, dalle tipiche colorazioni scuro verdastre, da cui deriva anche il nome di Pietre Verdi; la maggior parte degli affioramenti sono rappresentati da ultramafiti e basalti alterati (diabasi e gabbri), talora associati a diaspri (rocce sedimentarie di origine silicea). Prima di subire processi di trasformazione sul fondo oceanico (serpentinizzazione) e durante i processi orogenetici (fase di formazione delle catene montuose), le ultramafiti erano costituite fondamentalmente dai seguenti minerali: olivine in una percentuale che si aggira intorno al 60% in volume, ortopirosseno (circa 25%), clinopirosseno (circa 10%), spinello (3%) 15

37 ed altri minerali accessori (2%). I processi metamorfici che si sono verificati sia nei fondali oceanici che nelle fasi di costituzione della catena montuosa hanno modificato questo assetto mineralogico, generando minerali idrati del gruppo del serpentino (Sr) a spese dell olivina (Ol) e dell ortopirosseno (Opx) secondo la seguente reazione metamorfica: Mg3SiO4 (Ol) + MgSiO3 (Opx) +2H2O = Mg3Si2O5(OH)4 (Sr) Va sottolineato che le ultramafiti sono generalmente rappresentate da peridotiti variamente serpentinizzate fino a dar luogo a vere e proprie "serpentiniti" (rocce composte prevalentemente da minerali del gruppo del serpentino). I serpentini sono dei fillosilicati che possono presentarsi sotto forma lamellare o fibrosa. Tra i politipi più comuni, ad esempio, nei serpentini dell Appennino settentrionale, la lizardite è di gran lunga la predominante, mentre il crisotilo e l antigorite sono accessori e presenti soprattutto in sottili vene. La lizardite è di tipo lamellare, mentre il crisotilo si presenta in forma fibrosa. Per cristalli fibrosi si intendono quelli che cristallizzano formando molteplici fibre lunghe e sottili, che sono sostanzialmente aggregati di lunghi aghi. Il termine amianto o "asbesto" é un nome generico per designare un gruppo di silicati con abito fibroso. La presenza di amianto crisotilo in queste rocce è ampiamente conosciuta e descritta in letteratura. E tuttavia estremamente difficile la determinazione delle percentuali in volume di tale minerale, anche se è assodato che si tratta di quantitativi estremamente bassi. Le indagini svolte in questo studio hanno sostanzialmente confermato questo dato, evidenziando la presenza di minerali fibrosi principalmente come riempimento delle zone di frattura che si irradiano in tutta la massa delle rocce serpentinitiche. Le sottili venature di questo minerale presentano una microstruttura con le fibre disposte perpendicolarmente alle pareti della frattura. Si è evidenziato inoltre che la presenza di crisotilo assume una maggior rilevanza in quegli ammassi rocciosi che si presentano maggiormente tettonizzati e brecciati. A tale proposito, va segnalato che esiste anche una forma di amianto quale politipo fibroso dell anfibolo, noto col nome di tremolite. Anche questo minerale è presente nelle ultramatiti dell Appennino settentrionale, pur trattandosi di un elemento piuttosto raro, in considerazione della bassa temperatura necessaria per la sua formazione. Le ultramafiti (dette anche peridotiti) costituiscono un litotipo fondamentale nelle ofioliti: esse sono l oggetto della materia di questo studio, sia per la composizione mineralogica tipica di queste rocce, sia per la rilevanza degli affioramenti presenti in numerose regioni italiane Il processo di estrazione L attività estrattiva nelle cave di ofioliti è riassumibile in poche e semplici operazioni: scavo e raccolta del materiale con pale meccaniche direttamente sul fronte di scavo o dopo l uso di esplosivo; separazione e vagliatura grossolana dell estratto con vagli meccanici o griglie statiche; frantumazione più o meno spinta in frantoi fissi o mobili; accumulo delle varie pezzature sui piazzali; carico del materiale sugli automezzi per la destinazione finale con pale 16

38 meccaniche o con nastri trasportatori (a volte la separazione delle pezzature e eseguita direttamente in fase di carico); recupero e sistemazione finale della cava. Fase di scavo Lo operazioni e le tecniche di scavo nelle cave di ofioliti sono molto variabili e correlate allo stato di fratturazione degli ammassi rocciosi sede di attività estrattiva. In molte cave l elevata fratturazione naturale della roccia consente l utilizzo di escavatori meccanici (idraulici), che riducono notevolmente i tempi ed i costi di lavorazione e movimentazione del materiale estratto. Spesso, a fronte di affioramenti rocciosi più consistenti, l abbattimento meccanico viene eseguito per mezzo di demolitori idraulici montati sugli escavatori tradizionali, che provvedono poi a movimentare il materiale frantumato. Queste macchine, lavorando a secco, producono tuttavia ingenti quantità di polvere, specie sul fronte di scavo e nei piazzali di caricoscarico del materiale. In presenza di ammassi rocciosi estremamente compatti, la coltivazione della cava può essere effettuata attraverso l uso di esplosivi. La preparazione di una volata, operazione complessa e delicata dal punto di vista della sicurezza e come tale soggetta a specifiche disposizioni normative, prevede la preliminare realizzazione di una serie di fori lungo il fronte di scavo, entro i quali vengono successivamente poste le cariche di esplosivo necessarie all abbattimento del fronte stesso. Dopo il brillamento della volata, il materiale frantumato viene allontanato dal fronte con l ausilio delle macchine operatrici già descritte. Anche in tal caso, immediatamente dopo la volata e nelle operazioni di movimentazione e allontanamento degli inerti, si producono ingenti quantità di polveri. Separazione, vagliatura e frantumazione La fase successiva all abbattimento del fronte di scavo prevede la movimentazione del materiale a mezzo di pale meccaniche, che hanno il compito di conferire il materiale sui mezzi di trasporto (dumpers ed autocarri). Durante la fase di scavo, sia esso effettuato con mezzi meccanici o con esplosivo, la roccia viene frantumata in maniera disomogenea e quindi, prima dell utilizzo finale, deve subire un processo di macinazione (in frantoio) o vagliatura meccanica (con vibrovagli) o statica (con griglie), tale da suddividere il prodotto in classi dimensionali omogenee. Il materiale, scaricato all interno della tramoggia di alimentazione del frantoio, viene disgregato attraverso l azione di due piastre metalliche (ganasce/mascelle) che, con movimento reciproco, schiacciano il materiale roccioso frantumandolo. Da qui il materiale viene inviato per mezzo di nastri trasportatori sui vibrovagli dove è sottoposto ad una prima selezione. Il materiale destinato a pezzature più minute è convogliato ad un frantoio secondario per una successiva fase di macinazione o vagliatura per poi essere stoccato in cumuli o in silos. Occorre sottolineare come il procedimento di frantumazione degli inerti ofiolitici, effettuato di norma a secco, produce ingenti quantità di polvere e di particelle fini e per tale motivo la maggior parte dei frantoi fissi e alcuni degli impianti 17

39 temporanei (quelli di dimensioni maggiori) sono dotati di opportuni impianti di abbattimento delle polveri tramite circolazione d acqua o aspirazione. Carico sugli automezzi e trasporto ai siti di utilizzo La fase finale della lavorazione prevede il carico su automezzi idonei al trasporto di tali materiali. Questa fase é generalmente eseguita da pale meccaniche che provvedono a conferire l inerte frantumato e selezionato sugli autocarri adibiti al trasporto sulla viabilità ordinaria, verso le zone di utilizzo finale. In alcuni frantoi il caricamento degli automezzi viene effettuato direttamente dai silos di stoccaggio o per mezzo di nastri trasportatori. Va sottolineato che i mezzi di trasporto degli inerti estratti e/o trattati, dovendo circolare sulla viabilità ordinaria, devono essere caricati in maniera opportuna e, ove possibile, essere dotati di idonei dispositivi, quali teloni, in grado di evitare la perdita di materiali durante il trasporto e ridurre al minimo l emissione di polveri. COR partecipanti allo studio I COR che hanno attivamente partecipato allo studio sono stati i seguenti: 1) PIEMONTE 2) VALLE D AOSTA 3) LOMBARDIA 5) VENETO 6) FRIULI 7) LIGURIA 8) EMILIA ROMAGNA 9) TOSCANA 11) MARCHE 12) LAZIO 15) CAMPANIA 16) PUGLIA 17) BASILICATA 19) SICILIA 18

40 Casistica I casi dell archivio nazionale sono stati selezionati sia per codice ISTAT di attività economica (ATECO 91) che per codice ISTAT 91 professione per individuare quelli con presunta esposizione professionale. Tabella 1 CODICE ATECO 91 DESCRIZIONE 13.* ESTRAZIONE DI MINERALI METALLIFERI 14.* ALTRE INDUSTRIE ESTRATTIVE FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI IN CALCESTRUZZO, GESSO E CEMENTO * TAGLIO, MODELLATURA E FINITURA DELLA PIETRA * FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI IN MINERALI NON METALLIFERI COSTRUZIONE DI AUTOSTRADE, STRADE, CAMPI DI AVIAZIONE E IMPIANTI SPORTIVI COSTRUZIONE DI OPERE IDRAULICHE ALTRI LAVORI SPECIALI DI COSTRUZIONE TRIVELLAZIONI E PERFORAZIONI DEMOLIZIONE DI EDIFICI E SISTEMAZIONE DEL TERRENO COMMERCIO ALL'INGROSSO DI MINERALI METALLIFERI * ATTIVITA' IN MATERIA DI ARCHITETTURA, DI INGEGNERIA ED ALTRE ATTIVITA' TECNICHE RICERCA E SVILUPPO SPERIMENTALE NEL CAMPO DELLE SCIENZE NATURALI E DELL'INGEGNERIA I codici con asterisco comprendono tutti i sottocodici Tabella 2 ISTAT Professioni 91 DESCRIZIONE CONDUTTORI DI MACCHINE PER MOVIMENTO TERRA, DI MACCHINE DI SOLLEVAMENTO E 744* DI MANEGGIO DEI MATERIALI 7424* CONDUTTORI DI MEZZI PESANTI E CAMION ALTRI CONDUTTORI DI LOCOMOTIVE, ALTRI MANOVRATORI DI VEICOLI SU ROTAIE ED 7419* ASSIMILATI 6125* ARMATORI DI GALLERIE, ADDETTI ALL'ARMAMENTO FERROVIARIO ED ASSIMILATI 6126* PAVIMENTATORI STRADALI ED ASSIMILATI 611* MINATORI, CAVATORI, TAGLIATORI DI PIETRE E AFFINI 8610* MANOVALI ED ALTRO PERSONALE NON QUALIFICATO DELLE MINIERE E DELLE CAVE MANOVALI E PERSONALE NON QUALIFICATO DELLA COSTRUZIONE E MANUTENZIONE DI 8622* STRADE, DIGHE E ALTRE OPERE PUBBLICHE 221* INGEGNERI SPELEOLOGO SISMOLOGO VULCANOLOGO VULCANOLOGO GEOTELLURICO GEODETA ESPERTO DI GARANZIA DELLA QUALITA' GEODESISTA MINERALOGISTA ANALISTA MINERALOLOGO GEOFISICO GEOLOGO ARCHITETTO ARCHITETTO EDILE 19

41 22208 ARCHITETTO PROGETTISTA DI STRUTTURE E SERVIZI AMBIENTECOMPATIBILI ARCHITETTO SPECIALIZZATO IN TUTELA E RESTAURO BENI CULTURALI GEOMETRA ASSISTENTE EDILE (GEOMETRA) ASSISTENTE STRADALE (GEOMETRA) CAPO CANTIERE (GEOMETRA) CAPO CANTIERE DIRETTORE TECNICO DI CANTIERE I codici con asterisco comprendono tutti i sottocodici Per quanto concerne eventuali esposizioni ambientali sono stati selezionati i codici Istat ATECO 91 delle attività che possono aver disperso polveri e fibre nell ambiente circostante Tabella 3 CODICE ATECO 91 DESCRIZIONE 11* CAVA O MINIERA 13* LINEA/STAZIONE FERROVIARIA I codici con asterisco comprendono tutti i sottocodici Una volta selezionati, i CIC dei singoli casi sono stati inviati ai COR di appartenenza. Ogni COR, successivamente, per proprio conto, ha selezionato i casi con le medesime caratteristiche di attività economica e professione, che ancora non erano ancora stati inviati al ReNam. La classificazione mineralogica delle cosiddette "Pietre verdi" in funzione del loro contenuto di amianto è indicata nella seguente tabella estratta dal DM 14 maggio Tabella 4 Elenco dei minerali classificati come Pietra Verde LITOTIPO "serpentiniti s.l. prasiniti eclogiti anfiboliti scisti actinolitici scisti cloritici, talcosi e serpentinosi oficalciti Minerali principali antigorite, crisotilo, olivina, pirosseni orto e clino, anfibolo tremolite, talco, dolomite, granato, spinelli cromite e magnetite feldspato albite, epidoti, anfiboli tremoliteactinolite, glaucofane, pirosseni clino e mica bianca pirosseno monoclino, granato, rutilo, anfibolo glaucofane orneblenda, plagioclasio, zoisite, clorite, antofillitegedrite actinolite, talco, clorite, epidoto, olivina talco, clorite, dolomite, tremolite, actinolite, serpentino, crisotilo, rutilo, titanite, granato talco, antigorite, crisotilo, tremolite, dolomite, calcite, olivina 20

42 Risultati Sulla base dei codici di attività economica e professione si è proceduto all estrazione dei casi che presentavano almeno uno dei codici nella loro intera attività professionale. La prima estrazione è stata fatta sul database nazionale e successivamente ogni singolo COR ha proceduto alla medesima estrazione sul proprio database. I risultati dell estrazione sono elencati nelle due tabelle successive: Tabella 5 Casi estratti dal ReNam COR Regione N casi estratti 1 Piemonte Valle d Aosta 1 3 Lombardia 82 4 Trentino 5 Veneto 91 6 Friuli 29 7 Liguria Emilia 46 9 Toscana Umbria 11 Marche Lazio 4 13 Abruzzo 2 14 Molise 15 Campania Puglia Basilicata 5 18 Calabria 19 Sicilia Sardegna 1 Totale

43 Tabella 6 Casi estratti dai singoli COR COR Regione N casi estratti Tot casi esaminati 1 Piemonte Valle d Aosta Lombardia Trentino Non partecipato 5 Veneto Friuli Liguria Emilia Toscana Umbria Non partecipato 11 Marche Lazio Abruzzo Non partecipato 14 Molise Non partecipato 15 Campania Puglia Basilicata Calabria Non partecipato 19 Sicilia Sardegna Non partecipato Totale Ai 699 casi estratti dal file del Registro Nazionale in base ai codici concordati di Attività Economica e Mansione si sono aggiunti altri 388 per il fatto che l estrazione Renam si è fermata all anno 2004 in quanto all epoca dell estrazione i casi incidenti successivamente al 2004 non erano ancora stati inviati dai singoli COR. Il totale dei casi che sono stati riesaminati a livello nazionale è risultato essere Tra i 6 COR che non hanno partecipato allo studio (Trentino, Umbria, Abruzzo, Molise, Calabria e Sardegna) vi sono il COR Abruzzo per il quale erano stati estratti 2 casi ed il COR Sardegna per il quale era stato estratto 1 caso. La presenza di Pietra Verde o meglio dei litotipi presenti nella tabella dell allegato 4 del DM 14 maggio 1996, nelle regioni Italiane è elencata nella seguente Tabella 7 22

44 Tabella 7 Presenza di pietra verde a livello regionale COR Regione Presente Assente 1 Piemonte X 2 Valle d Aosta X 3 Lombardia X 4 Trentino N.D 5 Veneto X 6 Friuli X 7 Liguria X 8 Emilia X 9 Toscana X 10 Umbria N.D 11 Marche X 12 Lazio X 13 Abruzzo N.D 14 Molise N.D 15 Campania X 16 Puglia X 17 Basilicata X 18 Calabria X 19 Sicilia X 20 Sardegna X Totale 11 5 N.D = Non definito Da notare che in due terzi delle regioni delle quali si conoscono le caratteristiche geologiche sono presenti ofioliti. 23

45 RISULTATI DELLE RICERCHE EFFETTUATE DA OGNI COR 24

46 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR PIEMONTE 18 Aprile 2011 Dario Mirabelli Collaboratori: Carol Brentisci, Alessandra Biava, Manuela Gangemi, Antonella Stura Introduzione Nell arco alpino piemontese si sono collocate attività estrattive di amianto che hanno assunto notevole importanza commerciale ed economica. La miniera di Balangero, in bassa valle di Lanzo, è stata attiva dal 1917 ad 1986 ed è stata la principale miniera di amianto in Europa occidentale. Attività assai inferiore, ma comunque di un certo rilievo commerciale, ha avuto la miniera di Sampeyre in Val Varaita. Altre richieste di concessione o di ricerca mineraria di amianto sono state registrate, ma non hanno avuto sviluppo (cfr. il volume Amianto naturale in Piemonte. Cronistoria delle concessioni e dei permessi di ricerca mineraria. edito da ARPA Piemonte, 2008). Le scorie della miniera di Balangero sono state ampiamente utilizzate come ballast ferroviario. Inoltre in diverse cave di pietra di serpentino per ballast nel corso della seconda metà del 1900 si è avuto riscontro di importanti contaminazioni da tremolite asbestiforme: ad esempio nelle cave di Caprie e di Trana, in bassa Valle di Susa, ed in quella di Venasca, in Val Varaita. Anche in varie miniere di talco industriale si è presentato lo stesso problema, ed in particolar modo in quelle dell Alta Valle di Lanzo, quale la miniera dell Alpe Brunetta. Prospezioni eseguite in fase di progetto di lavori di sbancamento nei primi anni 2000 hanno identificato altre aree con importanti affioramenti di serpentini con tremolite asbestiforme a Voltaggio, sull appennino ligurepiemontese, e tra Oulx e Sauze d Oulx, in Alta Valle di Susa, in aree dove in precedenza erano state peraltro presenti cave di serpentiniti e/o erano stati richiesti permessi di ricerca mineraria di amianto. Mentre la mortalità dei minatori di crisotilo di Balangero è sorvegliata da tempo attraverso uno studio di coorte condotto dall Istituto di Medicina del Lavoro dell Università di Torino poco o nulla è noto circa gli effetti delle circostanze di esposizione diverse dal lavoro nella miniera dell Amiantifera. Il presente progetto ha rappresentato un occasione importante per tentare un primo bilancio del loro impatto sulla salute della popolazione, anche non professionalmente esposta, attraverso lo sfruttamento degli archivi del Registro Mesoteliomi Maligni del Piemonte (RMM), centro operativo del Registro Nazionale Mesoteliomi (Renam). Il citato volume Amianto naturale in Piemonte. Cronistoria delle concessioni e dei permessi di ricerca mineraria. offre un ampio quadro riepilogativo di 25

47 quanto sopra delineato brevemente ed è stato realizzato da ARPA Piemonte in attuazione di una determinazione regionale (la 413/2004) che demandava ad ARPA Piemonte stessa il compito di condurre la mappatura dell amianto naturale, categoria 3 dell Allegato A del D.M. 18 marzo 2003 n Sviluppo della ricerca Dagli archivi del RMM sono stati selezionati i casi suscettibili di aver avuto esposizione professionale ad amianto contaminante in serpentiniti. La selezione è stata eseguita applicando al database delle valutazioni di esposizione del RMM per il periodo i criteri filtro definiti dal coordinatore del progetto. Parallelamente la stessa selezione è stata applicata da Renam al suo archivio, che all ottobre 2009 deteneva in copia i dati RMM per il periodo , ed i relativi risultati sono stati trasmessi a RMM. Gli archivi RMM sono stati inoltre sottoposti ad un ulteriore ricerca, che ha sfruttato le variabili descrittive delle esposizioni presenti unicamente nel database locale, compilate in linguaggio naturale in base ad un dizionario standardizzato. E stata condotta una ricerca per parole chiave, con la seguente stringa di ricerca: «Like "*massicciata*" Or Like "*Trana*" Or Like "*Possio*" Or Like "*miniera di talco*" Or Like "*miniere di amianto*" Or Like "*val varaita*" Or Like "*serpentinit*" Or Like "*balangero*" Or Like "*fluoroedenite*" Or Like "*miniera di amianto*"». Predisposizione dell archivio del progetto Per il periodo di osservazione comune a Renam, , dagli archivi RMM abbiamo estratto 111 casi con almeno un periodo di esposizione corrispondente ai criteri filtro, 91 dei quali sono stati estratti anche da Renam. Renam a sua volta aveva estratto 39 casi aggiuntivi rispetto a RMM; alcuni tra questi casi avevano esposizioni professionali ed erano presenti solo negli archivi cartacei RMM ma non nel database RMM, altri avevano invece esposizioni non professionali riconducibili potenzialmente ad esposizione ad amianto presente in serpentiniti. Un pool di 150 casi è stato perciò estratto per il periodo RMM ha inoltre selezionato ulteriori 44 casi con data di incidenza antecedente (2) o successiva (42) il periodo Complessivamente all inizio del progetto sono stati selezionati 194 casi da indagare. Nel corso del suo svolgimento sono stati ampliati i criteri di selezione delle attività economiche e delle professioni da includere nei criteri di selezione a priori dei casi. Pertanto Renam ha condotto una nuova estrazione di casi dall archivio comune, identificando per il COR Piemonte 24 casi nuovi casi, oltre ai 130 iniziali. È stata costruita una tabella comprendente tutte le circostanze di esposizione, professionali e non, presenti in database e relative ai 218 casi, per un totale di circa 2000 record. I record sono stati riesaminati sia per identificare le circostanze di esposizione attribuibili a pietre verdi alla luce delle conoscenze già disponibili, e gli esposti loro corrispondenti, sia per mettere a fuoco i problemi che richiedevano approfondimenti ad hoc. 26

48 Approfondimenti ad hoc 1. L epidemiologia del mesotelioma maligno tra gli addetti all estrazione di amianto in Piemonte e nelle fasce di popolazione interessata dall inquinamento ambientale dovuto all attività estrattiva o al riutilizzo delle scorie di miniera è stata oggetto di uno specifico studio, il cui svolgimento è avvenuto in parallelo ai primi sviluppi di questo progetto (Mirabelli D, Calisti R, Barone Adesi F, Fornero E, Merletti F, Magnani C. «Excess of Mesotheliomas after Exposure to Chrysotile in Balangero, Italy» Occup Environ Med. 2008; 65:8159). I risultati non sono direttamente pertinenti l oggetto della ricerca, ed in questa relazione non saranno presi in considerazione i casi riconducibili all attività mineraria o all esposizione ad amianto contenuto nelle serpentiniti asbestifere oggetto di sfruttamento minerario. Tuttavia la dimostrazione che i casi di origine professionale rappresentano solo una parte delle conseguenze dell attività estrattiva ha fornito uno stimolo ad approfondire anche il tema delle esposizioni non professionali nel caso delle pietre verdi. 2. L epidemiologia del mesotelioma maligno in Alta Valle di Susa, in relazione alla segnalazione di affioramenti di serpentiniti contenenti tremolite asbestiforme era stata già studiata prima dell avvio del progetto (Mirabelli D, Cadum E. «Mortalità per tumori pleurici e peritoneali in Alta Valle di Susa» Epidemiol Prev 2002; 26: ). Da allora è stata mantenuta traccia nel database RMM di eventuali casi con esposizioni di questo genere, mediante l uso di parole chiave incluse nella stringa di ricerca sopra riportata (quattro casi con esposizioni di questo genere sono presenti nel database della ricerca). In effetti proprio quest esperienza aveva portato a mettere a punto le parole chiave che sono state impiegate per caratterizzare anche le altre esposizioni riconducibili a serpentiniti. 3. Sono state consultate: a. La carta geologica 1: , accesso b. La carta geologica 1:50 000, fogli 153 e 154, accesso 4. Circa la contaminazione delle cave di serpentiniti per ballast sono state acquisite le seguenti pubblicazioni: a. Wojtowicz M. Analisi delle situazioni a maggior rischio. In: Amianto, un rischio da abbattere. Atti del Convegno 19 giugno 1996, Torino: 2131 b. Wojtowicz M, Lauria E, Mego PG. Il rischio amianto in cave di serpentino. Giornale degli Igienisti Industriali 1991;16:8196 c. Clerici C, Clerico M, Patrucco M, Lauria E, Wojtowicz M, Diociaiuti M, Paoletti L, Pisani M. Air dispersed fibre pollution in the surroundings of some Italian asbestos industries. Boll Ass Min Subalpina 1992;19:

49 5. Inoltre, sullo stesso tema un indagine ad hoc è stata eseguita dal Servizio di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro della ASL Cuneo 1 sulla cava di Venasca, con acquisizione delle analisi sulla contaminazione da tremolite e del libro matricola della ditta, in seguito all insorgenza di due casi di mesotelioma (presenti nell attuale database). 6. In seguito all insorgenza di un caso di mesotelioma (presente nell attuale database) è stata eseguita un indagine ad hoc in territorio di Giaglione, in bassa Valle di Susa, grazie alla collaborazione dei prof. Roberto Compagnoni e Marco Gattiglio, Università di Torino. 7. E stata acquisita copiosa documentazione di fonte ARPA Piemonte: a. Anonimo. «Salute e ambiente: atlante delle patologie ambientali del Piemonte, che include uno studio di correlazione geografica su base comunale tra mortalità per tumore pleurico e indici di occorrenza territoriale di serpentiniti asbestifere.» Accessibile a: c=display&btitle=ce&mid=1&ceid=711 b. Forlati F, Fusetti E (eds). «Amianto naturale in Piemonte. Cronistoria delle concessioni e dei permessi di ricerca mineraria». ARPA Piemonte, 2008, Torino. Accessibile a: c=display&ceid=735 c. Anonimo. «Mappatura del territorio regionale interessato dalla presenza di amianto nell ambiente naturale» D.M. n. 101, 18 marzo Documento ARPA Piemonte aprile 2006, revisione 2. Consultabile presso: Regione Piemonte, Direzione Tutela e risanamento ambientale Programmazione Gestione rifuti. 8. E stata acquisita la seguente documentazione di fonte Ferrovie dello Stato: Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati RICOGNIZIONE DEI LITOTIPI UTILIZZATI COME PIETRISCO NELLE MASSICCIATE FERROVIARIE DELLA REGIONE PIEMONTE, AI FINI DELLA MAPPATURA DEI COMPONENTI INQUINANTI ACCIDENTALI Risultati e conclusioni Riesaminato l intero database della ricerca alla luce dei documenti sopra elencati, 23 casi sono stati valutati come associabili in via quantomeno concausale con esposizioni ad amianto contenuto in serpentiniti asbestifere. La casistica non comprende i soggetti le cui esposizioni erano legate all attività mineraria dell amianto (prevalentemente presso la miniera di Balangero) o al riutilizzo di scorie di miniera o altri materiali di scarto di attività minerarie di amianto, in quanto si è inteso il presente progetto come finalizzato a valutare esclusivamente l eventuale ruolo nell occorrenza di mesotelioma maligno delle attività estrattive non dell amianto e quello degli affioramenti naturali di mineralizzazioni di amianto. Per ulteriori 2 casi non vi sono al momento 28

50 evidenze convincenti in tal senso, ma vi sono circostanze sospette in mancanza di plausibili spiegazioni alternative della loro eziologia. Questi casi sono stati pertanto mantenuti nel database del progetto, per stimolare lo sviluppo futuro di eventuali ulteriori linee di approfondimento e ricerca. Il dataset è formato pertanto da 25 casi, le cui caratteristiche essenziali sono raccolte nella tabella in formato elettronico (foglio di lavoro Excel) allegata alla presente relazione, redatta secondo il tracciato record previsto dal coordinatore del progetto. Rispetto al tracciato record standard sono state aggiunte due variabili: ID e archivio considerate congiuntamente identificano in modo univoco i casi nell archivio RMM e sono necessarie per i casi ad oggi sprovvisti di CIC (casi già noti ad RMM ma non ancora notificati a Renam). E stata inoltre redatta una scheda individuale riassuntiva delle caratteristiche cliniche e delle circostanze di esposizione di ogni caso incluso: le schede costituiscono l allegato dal titolo «COR Piemonte Casi selezionati e loro esposizioni, progetto "Pietre verdi"». Anche per i casi esclusi, per completezza, sono state redatte analoghe schede individuali, che costituiscono l allegato dal titolo «COR Piemonte Casi esclusi e loro esposizioni, progetto "Pietre verdi"». I casi per cui non vi sono al momento evidenze convincenti che permettano di attribuirne la causa alle pietre verdi, ma vi sono circostanze sospette e mancano spiegazioni alternative della loro eziologia, sono gli ID 2227 e Tra i 23 casi attribuiti ad esposizioni ad amianto in serpentiniti asbestifere si possono riconoscere due profili principali di esposizione, sulla base della loro frequenza. Il primo è l esposizione professionale legata alla realizzazione o manutenzione di massicciate ferroviarie. I casi con ID 490, 2219, 10845, 10862, e sono stati accomunati da questo profilo di esposizione, durante periodi di impiego presso le ferrovie (non sempre italiane) o presso ditte operanti per le ferrovie. C è peraltro da osservare che l origine del ballast non è stata, di regola, definibile con precisione: svariate cave di serpentiniti piemontesi (vedi oltre) hanno fornito ballast ferroviario, ma da informazioni rese disponibili per ora in via preliminare dalla RSA, la società che gestisce il sito mineriario di Balangero ( sappiamo che scorie di miniera sono state cedute alle Ferrovie dello Stato in quantità tali da permettere quantomeno la realizzazione di circa 500 chilometri di massicciate. Pertanto non solo non è nota la provenienza del ballast usato in una determinata tratta, ma è anche possibile che ne sia stato usato di diversa provenienza in diversi momenti nella stessa tratta e che un operatore sia venuto in contatto con materiali da ballast di diversa provenienza. Ne fornisce evidenza l anamnesi del caso ID Oltre ai casi sopra citati, quelli con ID 11049, e hanno svolto compiti che comportavano la loro presenza durante operazioni di scarico in tramogge del ballast. Mentre per il caso la natura del ballast non è meglio precisabile, per i casi e si trattava di materiale proveniente dalla cava di Venasca, nella quale risulta certa la presenza di mineralizzazioni a tremolite asbestiforme. Infine, il caso ID è stato impiegato dapprima come amministrativo e poi capostazione alle stazioni di Arquata Scrivia e di Castellazzo Bormida. Il secondo profilo di esposizione più frequente è di natura nonprofessionale ed è dovuto alla residenza in zone prossime ad attività estrattive non di amianto 29

51 dove è tuttavia dimostrata la presenza di mineralizzazioni di amianto, oppure ad affioramenti naturali di amianto. I casi ID 232, 2223, hanno risieduto in prossimità di cave di serpentiniti (Trana i primi due, PiascoVenasca il terzo). I casi ID 1002 e hanno invece vissuto in prossimità di siti estrattivi di talco o di impianti di lavorazione del talco stesso (impianto Possio in Pessinetto, miniera in San Michele in Prazzo, rispettivamente). I casi ID 276 e 1536 hanno vissuto in prossimità dell affioramento di tremolite nella zona di frazione San Marco in Oulx frazione Jouvenceaux di Sauze d Oulx; a proposito di questi due casi non professionalmente esposti, è opportuno evidenziare che ne abbiamo registrati altri due con esposizioni professionali complesse, tra cui l esecuzione di lavori di sbancamento nelle stesse zone: casi ID 437 e Vi sono infine da considerare i casi ID 2227 e 12537, per i quali non vi sono evidenti circostanze di esposizione e che hanno risieduto in località della Valle di Susa ma non in prossimità di fonti note di contaminazione. Il caso ID 2227 ha vissuto a lungo ad Almese e Sant Antonino di Susa, mentre a Caprie ed a Sant Ambrogio di Torino due cave di serpentiniti hanno avuto riscontro di mineralizzazioni di amianto. Il caso ID ha vissuto in Giaglione, in una frazione attraversata ripetutamente da camion di trasporto di materiali derivanti da o destinati a diversi cantieri succedutisi nel tempo (realizzazione della diga del Moncenisio, realizzazione della vicina galleria dell autostrada TorinoFrejus, perforazione della canalizzazione per la centrale idroelettrica di Mont Ventoux). L evidenza di esposizione per questi due casi appare molto più debole che per gli altri casi non professionali, pertanto entrambi sono stati classificati come casi non esposti. Un ulteriore considerazione deve essere rivolta alla sostanziale assenza di casi tra gli addetti all attività estrattiva di serpentiniti e di talchi, o alla lavorazione di materiali da costruzione, con la possibile eccezione del caso ID Si potrebbe pensare che questo tipo di lavoratori abbiano le esposizioni più forti e che dunque la mancanza di casi tra loro sia indice di sostanziale assenza di rischio. I casi sopra descritti, in questa ipotesi, sarebbero allora da ascrivere alle loro eventuali altre esposizione, ed in assenza di queste rientrerebbero nel novero dei mesoteliomi ad insorgenza spontanea. Tuttavia si consideri che i mesoteliomi sono tumori molto rari anche tra gli esposti professionali, a meno di situazioni eccezionali come la Eternit di Casale Monferrato. Occorre quindi chiedersi quanti casi sarebbero attesi in Piemonte in seguito a queste modalità di esposizione. Non è possibile attualmente pervenire ad una stima attendibile degli attesi, poiché mancano informazioni sul numero di addetti, sul loro periodo di impiego e sulla loro attuale residenza. Nella tabella 1 sono sintetizzati i dati disponibili sulle attività estrattive non commerciali di amianto che potrebbero aver presentato mineralizzazioni di amianto. La tabella include attività estrattive primariamente destinate ad altri minerali, insieme a concessioni e permessi di ricerca di amianto che non risultano aver mai avuto sfruttamento commerciale (in pratica tutti quelli noti, ad eccezione dei siti di Balangero e Sampeyre). La ricostruzione di una coorte di ex addetti a queste attività e lo studio della sua mortalità potrebbe essere un utile sviluppo dell attuale progetto. 30

52 Tabella 1 Attività estrattive con possibili mineralizzazioni di amianto Piemonte Attività estrattiva Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Prasiniti, cava Serpentiniti, cava Oficalci, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Magnesio, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Oficalci, cava Oficalci, cava Oficalci, cava Oficalci, cava Serpentiniti, cava Magnesio, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Prasiniti, cava Serpentiniti, cava Serpentiniti, cava Località Comune Periodo attività Mineralizzazione di amianto (tipo) Misure aereodisperso Ragione sociale Cave di Pietra Voltaggio Presente 1, 17 Cascina Teglia Voltaggio 17 Cascina Voltaggio 17 Bardane Piangallina Malvicino Ramengo, Piancerreto Cerrina M.to Presente 2, 17 Sorgenti del Acceglio 17 Maira, Bargia Pusterle Casteldelfino Presente 3 Pilone Rocche Venasca, 1930 Presente (cris, SPEME 17, 18 Piasco 1997 trem) Parco Montano Piossasco 17 Rivafredda Trana 1955 Presente (trem) 17, Caselette Caselette 17 Sada Avigliana 17 Truc Le Mura Caprie 1955 Presente (cris, Eseguite trem) Cantamerla S.Ambrogio di Torino 1986 Bertassi S.Ambrogio Presente (cris) 17 di Torino S.Ambrogio S.Ambrogio 17 di Torino Punta Lunella Bruzolo 17 Jouvenceaux Sauze Presente 4 d Oulx San Marco Oulx Presente 4 Borgo Basso Oulx Presente 4 Livernea Cesana Torinese Cava Cesana 17 Montecatini Torinese Rocciaglia Cesana Presente (trem) 17 Torinese Roche Rouge Cesana 17 Torinese Monte Cesana Presente (trem) 17 Crouzore Torinese Givoletto Givoletto 17 Molinar Rocca Presente 5 Canavese Bric Frera Corio Presente Meroni & C as 5, 17 Rivo Prusà Corio 1947 Presente 5 Ciapé Bertlan Cantoira Pescemonte Rivara Costa Fiano Note

53 Attività estrattiva Serpentiniti, cava Feldspati, cava Località Comune Periodo attività Mineralizzazione di amianto (tipo) Misure aereodisperso Ragione sociale Favaro Biella 17 Mud di Mezzo Alagna Valsesia Rame, talco Acquestriate Voltaggio Talco, Falco Prazzo 1952 miniera 1960 Talco, Costa Aurello Prazzo 1962 miniera 1979 Talco, Marogna Ceva 1947 miniera 1952 Talco, Cugno Prali 1946 miniera Cavallo Bianco Talco, Mentoulles Mentoulles 1925 miniera 1936 Talco, Egrella Chiusa San 1947 miniera Michele 1949 Talco, miniera Talco, miniera Talco, miniera Talco, miniera Brunetta Cugni Muté Cugni Bellavarda Lities Cantoira e Malpassette Castello di Rulé Tortore Punta Serena Punta Serena Stabbio Uja di Calcante Bellacosta Bellacosta e Voragno Senale Bracchiello Cantoira Pessinetto Mezzenile Ceres Traves Grognardo Talco, miniera Pugnetto e Lusciana Amianto Monte Vallaccia Amianto Monte Laione Grognardo Amianto Colle Verdet Prazzo Amianto Morinesio Stroppo Amianto Rocce della Casteldelfino 1938 Balmassa 1949 Note Presente Miniera di Fragné Chialamberto spa 6 Presente Monteleco sa, poi 20 MITAS spa Presente 7 Presente Presente Zambarbieri Arnaldo Fré Sisto Mineraria Valle Spluga srl Presente Fea 10 Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente Presente 8 9 Barella Adolfo 11 Piton Giovanni Possio Pietro Piton Giuseppe Possio Pietro Miniera di Fragné Chialamberto spa Italminiere srl Italminiere srl Piton Necco Possio Eredi FIAT Possio Pietro Possio Pietro FIAT Italminiere srl Piton Giuseppe Piton Necco Mintal Piton Arturo Presente Possio Pietro 15 Presente 21 Presente Eternit 23 Presente Eternit 24 Presente (cris) MISA Concessione 21 32

54 Attività estrattiva Località Comune Periodo attività Amianto Pusterle Casteldelfino Amianto Costa della Caselette 1946 Croce 1949 Amianto Pascaletto Rubiana Amianto Alpe Cruino Bruzolo Amianto Punta Lunella Bruzolo Amianto Punta Cirel Bruzolo Amianto Borgo Basso Champarey Sauze d Oulx Amianto Monte Civrario Viù Amianto Bertesseno Viù Amianto Torretta Viù Amianto Monte Crusat Viù Amianto Uja di Balme 1938 Mondrone 1946 Amianto Col Paschiet Lemie Amianto Bric Frera Rocca 1899 Canavese 1946 Amianto Alpe Rossa Baceno Mineralizzazione di amianto (tipo) Misure aereodisperso Ragione sociale Presente MISA 3 Presente Presente Presente Presente Note Sacelit 27 Cristiano e Golasmici Unione Cementi Marchino Comune di Bruzolo Stabilimenti Amianto e Gomma Elastica Cristiano e Golasmici Unione Cementi Marchino Unione Cementi Marchino Cementifera Italiana sa Unione Cementi Marchino Cristiano e Golasmici Unione Cementi Marchino Presente (cris) 29 Presente Cristiano e Golasmici Unione Cementi Marchino 30 Presente Unione Cementi 30 Marchino Presente 30 Presente Possio Pietro 31 Presente 32 Presente Meroni & C sa 5 Presente Comune di Baceno 28 Concessione 28 Concessione Concessione Note: 1 Amianto naturale in Piemonte, pag Permesso di ricerca talco e amianto, preesisteva cava di serpentiniti. 2 Amianto naturale in Piemonte, pag Permesso di ricerca amianto, preesisteva cava di serpentiniti. 3 Amianto naturale in Piemonte, pag. 205 e 209. Permesso di ricerca amianto, preesisteva cava di serpentiniti. 4 Amianto naturale in Piemonte, pag Permesso di ricerca amianto, preesistevano cave di serpentiniti. 5 Amianto naturale in Piemonte, pag Permesso di ricerca amianto, preesistevano cave di serpentiniti. 6 Amianto naturale in Piemonte, pag Permesso di ricerca talco e amianto, a latere di cava di feldspati 7 Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Mappatura del territorio regionale, pag Mappatura del territorio regionale, pag Indagine SPreSAL ASL CN 19 Indagine ARPA Piemonte, Polo Amianto 20 Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag

55 25 Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag. 267 e sgg. 27 Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag. 146 e sgg. 29 Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag Amianto naturale in Piemonte, pag. 138 e sgg. 34

56 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR VALLE D AOSTA Aprile 2011 Marina Verardo, Enrico Detragiache Dal punto di vista geologico il territorio della Valle d Aosta fa parte del settore di catena alpina denominato Alpi occidentali. Si tratta di una catena collisionale strutturata per falde sovrapposte caratterizzata da un impronta metamorfica alpina. In Valle d Aosta le unità ofiolitiche si concentrano in particolare in due aree: zona piemontese costituita da due unità ofiolitiche del Combin (caratterizzata da una prevalenza di calcescisti sulle pietre verdi) e di Zermatt Saas Fee (costituita da predominanti ofioliti e subordinati calcescisti, marmi e quarziti).le pietre verdi nelle catene montuose sono presenti anche nelle pianure alluvionali originatesi per disgregazione delle montagne stesse nel corso delle ere geologiche. Le serpentiniti, nell Arco Alpino Occidentale, sono concentrate in aree corrispondenti alla media Valle d Aosta (massiccio del Monte Avic). Esistono, tuttavia, anche altri massicci ofiolitici.e cave di Marmi Verdi sono maggiormente concentrate nella parte centrale ed orientale della Valle d Aosta ove affiora la Zona Piemontese con Calcescisti e pietre verdi, in particolare nella fascia di territorio che va dal comune di Verrayes sino ad Issogne passando per SaintDenis, Châtillon e Montjovet. Il mercato del marmo verde estratto in Valle d Aosta ha suscitato un notevole interesse, soprattutto all estero (in particolare verso gli Stati Uniti e l Egitto), sin dal Attualmente il mercato del marmo verde estratto in Valle d Aosta ha subito un notevole calo che ha portato alla chiusura di alcune cave. Il maggiore sviluppo dell intero settore si ebbe nel periodo compreso tra il 1950 e 1970, quando si registrarono 81 cave di marmo verde attive, che producevano complessivamente m3/anno di materiale, di cui 7000 di marmo verde. Il COR Valle d Aosta ha registrato tutti i nuovi casi di mesotelioma insorti in residenti in Valle d Aosta dal 2000 ad oggi. Nell ambito del progetto Pietre Verdi si è provveduto ad identificare eventuali casi inseriti nel ReNam aventi le caratteristiche concordate nell ambito del progetto. Dei 34 casi ad oggi conosciuti ed inseriti nel registro è stato identificato un solo caso di interesse per esposizione professionale con codice Ateco (Costruzione di autostrade, strade, campi di aviazione, impianti sportivi). Il caso in esame si riferisce ad un uomo di 70 anni al momento della diagnosi di mesotelioma maligno epitelioide della pleura. Le informazioni relative all esposizione professionale sono state raccolte direttamente tramite intervista all interessato. Dagli accertamenti e dalle dichiarazioni acquisite è emerso che dal 1956 al 1961 il caso ha lavorato con la mansione di autista di camion e di manovale in una ditta che stava costruendo una strada regionale utilizzando delle pietre estratte in una cava situata in zona geologica contenente anche ofioliti. Il soggetto ha riferito di non solo trasportare con il camion il materiale 35

57 estratto ma anche di frantumarlo con l utilizzo di cariche esplosive. Dalla valutazione dei luoghi dove il caso lavorava o si recava a caricare il materiale non si può escludere l eventuale esposizione a ofioliti, ma non si hanno dati a sufficienza per esprimere un giudizio di certezza. Di seguito sono riportate le informazioni del caso in esame: CIC3 CI C LI V M AX DIAGN OSI 3 MM EPITELI OIDE INCID ENZA COD INTE RV 2006 DIRE TTA DECES SO ALT RE EXP EXT RA ATE CO NO PROFESS IONE INI ZIO FI NE LI V P V MANSION E 2 AUTISTA CAMION IN CAVA/MAN OVALE ALT RE EXP NO In conclusione, pur essendo la regione Valle d Aosta un territorio ove sono presenti numerosi affioramenti di pietre verdi, dall analisi di tutti i casi conosciuti di mesotelioma è stato evidenziato un solo caso con i criteri previsti dal progetto. L analisi di tutte le informazioni disponibili ha evidenziato una probabilità, ma non una certezza, di correlazione con esposizione a rocce ofiolitiche. 36

58 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR LOMBARDIA 21 aprile 2011 Carolina Mensi Selezione dei casi da approfondire: Dopo opportuno linkage fra il Dbase pervenuto da ReNaM e l estrazione dati effettuata dal COR applicando i criteri di selezione (ATECO E MANSIONI) forniti dal Coordinatore del Progetto si sono ricavati 99 casi che rispondevano ai criteri di selezione. Ciascuno di questi è stato sottoposto ad una dettagliata revisione dell anamnesi espositiva mediante la rilettura dei questionari. La distribuzione dei casi per anno di incidenza e livello di accertamento diagnostico è riportata nella tabella sottostante; è da notare che nel corso del 2010 per un caso è pervenuta ulteriore documentazione clinica (autopsia) che ha fatto escludere la diagnosi di Mesotelioma Maligno (MM). ANNO DIAGNOSI MM Certo MM Probabile DIAGNOSI MM Possibile NON MM Total Total

59 Complessivamente erano 94 uomini (95%) e 5 donne, con la seguente distribuzione per classi di età: Ansesso Cleta F M Total < Total Nella seguente tabella è riportata la distribuzione dei casi per livello di esposizione. Anlivma x Freq % CIC ; 71; 72; 75; 92; 105; 110; 162; 208; 226; 313; 341; 382; 391; 395; 449; 452; 516; 545; 608; 630; 640; 685; 695; 698; 731; 881; 952; 1007; 1008; 1041; 1070; 1096; 1207; 1209; 1230; 1244; 1262; 1264; 1280; 1291; 1338; 1340; 1357; 1557; 1560; 1611; 1619; 1931; 1953; 1966; 1973; 1983; 2002; 2013; 2019; 2034; 2054; 2122; 2127; 2168; 2260; 2299; 2318; 2326; 2340; 2395; ; 268; 364; 679; 683; 855; 1668; ; 304; 696; 1093; 1160; 1192; 1205; 1243; 1447; 1485; 1893; ; 339; 389; 1088; 1265; 1284; 1890; 2075; Total La maggior parte dei casi aveva una già riconosciuta esposizione professionale (Anlivmax = 1 o 2 o 3). La distribuzione per settore lavorativo e mansione dei periodi lavorati dai casi professionalmente esposti è riportata nelle successive tabelle. Ogni soggetto può aver lavorato in più settori lavorativi. 38

60 Settore Freq. Percent 01/Industria metalmeccanica /Industria metallurgica /Estrazione minerali /Industria tessile /Industria tessile sintetico /Industria materiali refrattari 08/Industria cementoamianto /Rotabili ferroviari /Produzione/manutenzione mezzi di trasporto 13/Industria alimenti e bevande 15/Industria chimica e materie plastiche /Industria gomma /Industria legno /Fabbricazione mobili /Industria vetro e ceramica /Industria carta /Altre industrie manifatturiere /Produzione gioielli /Edilizia /Produzione energia e gas /Agricoltura/allevamento /Alberghi e ristoranti /Commercio /Trasporti /Pubblica amministrazione /Istruzione /Difesa militare /Banche assicurazioni poste /Sanità e servizi sociali /Altro Total

61 Mansione 01/Dirigenti e imprenditori 2 02/Professioni intellettuali 5 03/Tecnici 12 04/Professioni impiegatizie 11 05/Professioni commerciali /Operai ed artigiani in edilizia Totale Parziale /Minatori /Addetti costruzioni /Addetti rifiniture /Operai metalmeccanici /Montatori macchine /Fonditori /Fabbri ferrai /Artigiani attrezzature elettriche 08/Lavoratori della meccanica di precisione 09/Agricoltori e allevatori 25 10/Artigiani operai alimentari 9 11/Operai legno cuoio pelle 9 12/Operai tessili /Addetti filatura /Tessitori /Addetti tintostamperie 2 14 /Conduttori impianti industriali /Imp.trasf. metalli /Forni /Impastatrici cemento /Conduttori impianti energia 15 /Operai lavoraz in serie montaggio 15.1/Operai lavoraz in serie montaggio /Autotrasportatori /Macchinisti navali 1 17/Personale non qualificato 35 Total Per quanto riguarda i soggetti con mansione di autotrasportatore: nella quasi totalità avevano trasportato manufatti o detriti di cantieri edili contenenti amianto, in un caso il trasporto di pietrisco della cava di Balangero. La restante quota di casi che non era stata esposta durante lo svolgimento di questa 40

62 mansione aveva comunque periodi lavorativi con riconosciuta esposizione ad amianto. A conclusione di questa operazione e dopo confronto con il Coordinatore del progetto, sono stati giudicati meritevoli di approfondimento 3 dei 9 casi di MM con esposizione IGNOTA che avevano i seguenti codici di identificazione: CIC 1088, 1265, Si sono avviate le procedure per rintracciare i familiari al fine di approfondire le storie espositive. CIC Uomo, 70 anni, affetto da MM epitelioide pleurico certo incidente, nel Deceduto al momento dell intervista che era stata somministrata alla coniuge. MANSIONI LAVORATIVE: Dal 1950 al 1960 (19 29 anni): ha lavorato presso una impresa edile di pavimentazione stradale nella provincia di Genova (GE) svolgendo attività di direzione lavori. Non ha mai svolto attività manuale. E stata risentita l intervistata: non sa assolutamente riferire le sedi dei cantieri in cui il marito aveva operato. Riferisce che non sa se il marito presso tale azienda fosse dipendente o libero professionista. Dal 1960 al 1994 (29 63 anni): ha svolto attività impiegatizia, presso il Dipartimento di Zoologia dell Università degli Studi di Pavia (PV). SERVIZIO MILITARE: Esonerato per frattura del femore sinistro. HOBBIES: nulla di rilevante STORIA RESIDENZIALE: Dal 1931 al 1966: Stradella (PV) in via Vescova, 5 in casa unifamiliare. Dal 1966 al 1978 Milano (MI) in via Tolstoi, 22 in condominio. Dal 1978 al 2001: Stradella (PV) in via Vescova, 7 in casa unifamiliare. Nelle abitazioni non erano presenti manufatti in cemento amianto. L intervistata riferisce presenza di impianto di produzione eternit (Fibronit di Broni) nel raggio di 3 Km dalle abitazioni di Stradella. STORIA PROFESSIONALE E RESIDENZIALE FAMILIARE: Padre ( ): caporeparto addetto al controllo delle materie prime sia in entrata che in uscita presso Azienda Cementifera di Stradella (produzione cemento). Madre ( ): casalinga. Coniuge ( ): impiegata presso la casa editrice Ufficio Moderno di Milano (MI). Conclusioni: ESPOSIZIONE AD AMIANTO IGNOTA 41

63 CIC Uomo, 78 anni, affetto da MM epitelioide peritoneale certo, incidente nel Al momento dell intervista il paziente era deceduto e la moglie non sapeva descrivere i vari lavori svolti dal coniuge. Aveva tuttavia fornito il libretto di lavoro e affermato che il paziente era in possesso di una rendita per silicosi. Acquisita copia del Questionario INAIL compilato a seguito di denuncia per silicosi disponevamo della seguente anamnesi lavorativa: Dal 1941 al 1943 (16 18 anni): Manovale all avanzamento presso il cantiere idroelettrico di Gravedona (CO), con scavi di gallerie per Impresa Erio Peduzzi di Olgiate Comasco (CO). Si è verificato sulle mappe geologiche e nella zona intorno al comune di Gravedona (CO) non sono presenti pietre verdi. Dal 1944 al 1953 (19 28 anni): Servizio militare e disoccupato. Dal 25/10/1954 al 11/07/1960 (29 35 anni): Autista, trasportava cemento, e materiali edili, in polvere in autotreni a botte, per la Società Renzo Caldiera di Milano (Via Assunta 30/35), autotrasporti per conto terzi. Dal 1961 al 1966 (36 41 anni): Autista per Impresa La Fondiaria di Milano (Via Cesare Battisti 11), edilizia civile all aperto. Dal 1967 al 1968 (42 43 anni): Disoccupato Dal 20/12/1968 al? (43? anni): Fattorino presso la Ditta Molteni di Milano (Viale Sarca 43), elettrodomestici. Informazioni tratte da estratto contributivo INPS Dal 01/01/1974 al 21/12/1974 (49 anni): Fattorino/Commesso presso S.A.S. Rotograf di Ponzoni G. e C. a Cinisello Balsamo (MI). Dal 01/07/1976 al 31/12/1977 (51 52 anni): Fattorino/Commesso presso S.P.A. Fabbrica Italiana Macchine Aziendali FIMA a Cormano (MI). Per queste ultime due aziende si è chiesto alla ASL territorialmente competente di verificare se il lavoro avesse potuto comportare una esposizione ad amianto. E stato possibile escludere eventuali fonti di esposizioni ad amianto. Conclusioni: ESPOSIZIONE AD AMIANTO IGNOTA CIC Uomo, 59 anni affetto da MM epitelioide pleurico certo incidente nel L intervista era stata somministrata alla coniuge, in quanto il paziente era già deceduto al momento del primo contatto. Le informazioni di cui disponevamo erano le seguenti: Dal 1959 al 1962 (16 19 anni): Minatore (non noti nome azienda e luogo di lavoro) Dal 1963 al 1965 (20 22 anni): Minatore in Italia (non noti nome azienda e luogo di lavoro) Dal 1965 al 2000 (22 57 anni): Presso l Ospedale Morelli di Sondalo inizialmente come cameriere in sanatorio, poi come commesso operatore tecnico in cucina fino al 1982, poi in amministrazione e per ultimo come guardia giurata 42

64 E stata risentita la coniuge che non è assolutamente riuscita a recuperare il libretto di lavoro del marito, tuttavia ha segnalato un ricovero effettuato dallo stesso nel 1982 presso la Clinica del Lavoro di Milano per sospetta silicosi. E stata ricercata ed acquisita la cartella clinica del 1982 dalla quale è stato possibile estrarre la seguente anamnesi lavorativa: MANSIONI LAVORATIVE: 1958 (15 anni): per pochi mesi addetto al trasporto di detriti a Grosio (SO) durante la costruzione di una galleria della Centrale idroelettrica AEM di Grosio (SO). Grosio è un piccolo comune situato in alta Valtellina ed è privo di affioramenti di pietre verdi. La moglie è certa che il pz. non abbia mai effettuato lavori in Valmalenco. Dal 1958 al 1960 (15 17 anni): ha svolto lavori agricoli. Dal 1960 al 1962 (17 19 anni): per 67 mesi nel 1960 minatore addetto alle perforatrici ad acqua per la realizzazione del traforo del Gran San Bernardo (Valle d Aosta). La Ditta si chiamava Del Favero. L ambiente di lavoro era molto rumoroso per la presenza di 17 perforatrici che funzionavano contemporaneamente. Non ha mai utilizzato DPI acustici. Nel stessa mansione per la costruzione di una galleria idroelettrica in provincia di Cuneo. Dal 1962 al 1963 (19 20 anni): Servizio Militare Dal 1965 al 2000 (22 57 anni): presso l Ospedale di Sondalo (SO) (sanatorio) : cameriere, successivamente aiuto in cucina : litografo nella piccola litografia dell Ospedale di Sondalo. Descrive l ambiente di lavoro come moderatamente rumoroso (pz. è affetto da ipoacusia). Conclusioni: ESPOSIZIONE AD AMIANTO IGNOTA 43

65 CIC SESSO DIAGNOSI TOPOGRAFIA INTERVISTATO 1088 M ISTOLOGIA PLEURA PROXI 1265 M ISTOLOGIA PERITONEO PROXI 2187 M ISTOLOGIA PLEURA PROXI CIC LIV MAX ante LIV MAX post EXP PV ante EXP PV post EXP Esclusiva 1088 IGNOTA IGNOTA IGNOTA IGNOTA No 1265 IGNOTA IGNOTA IGNOTA IGNOTA No 2187 IGNOTA IGNOTA IGNOTA IGNOTA No Revisione della casistica residente in Valmalenco: Come è noto in Lombardia in provincia di Sondrio è presente una valle (Valmalenco) con affioramenti naturali di pietre verdi. In tale zona nel passato sono state attive delle miniere di estrazione di amianto crisotilo a fibra lunga e di talco. Ancora oggi sono presenti cave di coltivazione di serpentino. Sono stati estratti i 32 casi di mesotelioma residenti in Prov. di Sondrio presenti nell archivio ReNaM, 7 dei quali giudicati ad esposizione ignota. Dei 7 ignoti nessuno ha avuto periodi di residenza e/o lavoro in Valmalenco. Fra gli esposti sono stati riconosciuti casi che, pur avendo svolto la mansione di cavatori di pietra in Valmalenco, tuttavia erano stati anche impiegati nelle miniere di estrazione di amianto nella stessa Valle. Si è anche proceduto ad effettuare una raccolta bibliografica di tutti gli studi geologici e dei monitoraggi ambientali effettuati in anni recenti (a partire dal 2003) su richiesta di Regione Lombardia, INAIL e associazioni datoriali locali e finalizzati ad una valutazione dei rischi per gli attuali cavatori. Technical Report Progetto finanziato da Regione Lombardia. Localizzazione dell amianto naturale in Valmalenco. Progetto Codice IReR: 2007B079. Rapporto finale, maggio Acquisizione Mappa geologica: E stata reperita una mappa geologica storica degli affioramenti di PV in una porzione del Nordovest Italia. E stata acquisita anche una mappa più aggiornata su supporto informatico. Conclusioni A seguito del lavoro svolto sopra descritto, al momento nessun caso di mesotelioma presente nell archivio del Registro Mesoteliomi Lombardia, può essere ricondotto alla lavorazione delle pietre verdi. 44

66 Bibliografia ARTICOLI IN EXTENSO CAVALLO, A. (2004) Il comprensorio estrattivo del Serpentino in Valmalenco. In AA.VV. (Eds): I tesori della Valmalenco. La geologia e le risorse minerarie della Valmalenco, 1, CAVALLO, A. & RIMOLDI, B. (2005) L estrazione della serpentinite della Val Malenco: la problematica dell esposizione dei lavoratori a fibre di amianto di origine naturale (NOA) risultati delle indagini preliminari. Professione Geologo, 25, 1520 CAVALLO, A. (2006) The Malenco serpentinite (Sondrio, northern Italy): petrography, geochemistry and mechanical properties. In: Cardu M., Ciccu R., Lovera E., Michelotti E.(Eds): Mine Planning and Equipment Selection 2006, 1, , ISBN CAVALLO, A., COLOMBO A. & TUNESI A. (2006) Pietre Verdi della Val d Ossola e Valmalenco a confronto (Alpi centrooccidentali). In Badino V. e Baldassarre G. (Eds): Le risorse lapidee dall antichità ad oggi in area Mediterranea. GEAM, vol. spec., , ISBN ABSTRACTS CAVALLO A. (2004) Quarrying and processing of serpentinite in Valmalenco (Sondrio, northern Italy): features and problems. Proceedings of the 32 nd IGC Florence 2004 Scientific Sessions: abstracts (part 1), 1, 287. CAVALLO A., RIMOLDI B. & FERRARIO A. (2004) Asbestos risk in quarrying and processing of the Serpentino della Val Malenco, Central Alps: preliminary geological and environmental studies for risk assessment. Proceedings of the Congress From asbestos to nanoparticles: past experience for future challenges and needs in particle toxicology, Università di Torino, Centro Interdipartimentale G. Scansetti, 1, 39. CAVALLO, A. (2005) Serpentinitic cutting sludges from Valmalenco (Sondrio, N Italy): chemistry, mineralogy and possible reuses. Proceedings Epitome Geoitalia 2005 FIST, 1, CAVALLO, A., RIMOLDI, B., GUERCIO, A., MASSERA, S. & PISANELLI, F. (2005) Esposizione a fibre di amianto nelle attività di estrazione e lavorazione del serpentino della Val Malenco. Atti del 23 Congresso Nazionale AIDII, Bologna CAVALLO, A., MASSERA, S., RIMOLDI, B., GUERCIO, A., MARENA, G., BARBASSA, E., SANTUCCIU, P., TRIPI, L. & VERDEL, U. (2006) Naturally occurring asbestos in quarrying and processing the Serpentino della Valmalenco (SO), Central Alps: geological and environmental studies for risk assessment. Proceedings 28 th International Congress on Occupational Health ICOH 2006, Milano, 1, 191. RIMOLDI, B., CAVALLO, A., BARBASSA, E., GUERCIO, A., MARENA, G., MASSERA, S., PISANELLI, F., SANTUCCIU, P. & TRIPI, L. (2009) Valutazione dell esposizione ad amianto naturale degli addetti all estrazione e lavorazione del Serpentino della Val Malenco : un esempio di consulenza resa alle aziende del territorio. Quaderni, della Rivista degli Infortuni e delle Malattie Professionali, INAIL, Atti del 6 seminario di aggiornamento dei professionisti CONTARP Sicurezza e prevenzione: esperienze a confronto, 29 settembre 1 ottobre 2009, Centro Congressi Ville Ponti, Varese, 1, RIMOLDI, B., CAVALLO, A., MASSERA, S., SALA, O., PELOSIO, A. & BOGGIO, P. (2009) Measuring naturally occurring airborne asbestos: the Lombardia and EmiliaRomagna experiences in the field and in the laboratory. Proceedings Epitome Geoitalia 2009 FIST, 3/2009, 115, ISSN

67 CAVALLO, A., RIMOLDI, B., MASSERA, S., GUERCIO, A., BARBASSA, E., PISANELLI, F., MARENA, G., SANTUCCIU, P. & TRIPI, L. (2009) Evaluation of worker s exposure to naturally occurring asbestos in quarrying and processing of the Serpentino della Val Malenco, Central Alps, Italy. Proceedings Epitome Geoitalia 2009 FIST, 3/2009, , ISSN GUERCIO, A., MASSERA, S., RIMOLDI, B., CAVALLO, A., BARBASSA, E., MARENA, G., PISANELLI, F., SANTUCCIU, P. & TRIPI, L. (2010) Worker s asbestos exposure in quarrying and processing of the Serpentino della Val Malenco, Central Alps, Italy: risk assessment and prevention. Book of abstracts of the 8 th International Scientific Conference IOHA 2010: Health, Work and Social Responsibility. The occupational hygienist and the integration of environment, health and safety. Roma, Italy, 28 September 2 October 2010, 1, 61, 46

68 Registro regionale veneto dei casi di mesotelioma Via Ospedale, PADOVA presso: Dipartimento presso: di Prevenzione Dipartimento di Prevenzione Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza negli Ambienti di Lavoro E mail: enzo.merler@sanita.padova.it tel. 049/ fax 049/ PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR DEL VENETO Aprile 2011 Enzo Merler, Vittoria Bressan, Francesco Gioffrè Premessa Non sono presenti in Veneto cave che in passato o attualmente abbiano trattato rocce ofiolitiche (come documenta il testo: I siti minerari italiani ( ). Censimento dei siti minerai abbandonati. Ministero dell Ambiente e Tutela del territorio, aprile 2006). Non risultano in Veneto affioramenti di rocce ofiolitiche. In assenza di una mappa geologica del Veneto consultabile in rete, questa affermazione deriva dai contatti avuti con il Dipartimento di Geoscienze dell Università di Padova. Presso questo Dipartimento hanno lavorato figure professionali che hanno sviluppato ricerche originali sulle rocce ofiolitiche in Italia (ad esempio il prof. Vittorio Dal Piaz). Documentazione materiale su questa affermazione sarà resa disponibile per il gruppo di lavoro. Attivita svolta Approfondimento sui casi di mesotelioma insorti in residenti del Veneto Il Registro regionale veneto dei casi di mesotelioma ha rilevato i nuovi casi di mesotelioma insorti in residenti del Veneto per il periodo dal 1987 ad oggi. Ciascun nuovo caso è stato indagato, quando possibile, per ricostruire le possibili esposizioni a fattori di rischio del mesotelioma. Tutte le procedure sono svolte con le modalità previste dal Registro Nazionale dei Mesotelioma (ReNaM). Nell ambito del progetto denominato Pietre Verdi si è proceduto ad una identificazione e analisi dei casi di mesotelioma insorti in residenti del Veneto, secondo quanto concordato nell ambito del progetto. Sono stati identificati nel database i soggetti che risultassero aver svolto attività in una serie di settori lavorativi predefiniti, sulla base dei codici ATECO e di mansione. In aggiunta, è rivalutato se un caso di mesotelioma risiedesse o meno nei pressi di una linea ferroviaria; per questo motivo ci sono 6 casi che sono precedenti al 2004 ma non estraibili dal database del ReNaM come residenti vicino a ferrovia (CIC: 437, 711, 773, 790, 864, 1171). 47

69 Fasi di lavoro Si sono svolte le seguenti fasi di lavoro. 1) Marzo 2010 Estrazione sulla casistica di potenziale interesse relativa al periodo di insorgenza Casi di possibile interesse: 109 ( 25 casi successivi al 2004 e quindi non compresi nella casistica già trasmessa al Renam, al momento dello studio). Per quanto riguarda il genere, si trattava di 19 donne e 90 maschi. Nella tabella seguente sono elencati i numeri di casi di mesotelioma esclusi dai successivi approfondimenti perché risultavano aver svolto attività di lavoro che avevano comportato esposizione ad amianto, con probabilità di certezza, in altri settori. Il caso con codice 8 risultava ha una esposizione in miniera estera come il caso con esposizione 10, ma quest ultimo non è in alcun caso approfondibile. CODICE ESPOSIZIONE N CASI ESCLUSI CIC (identificativo del singolo caso) 1 certa 36 48, 246, 259, 268, 319, 348, 363, 367, 369, 385, 461, 507, 511, 574, 615, 663, 665, 684, 700, 768, 769, 783, 810, 856, 875, 876, 880, 885, 887, 910, 953, 971, 1012, 1013, 1033, probabile 3 353, 565, possibile 7 344, 378, 387, 1133, 1161, 1209, familiare 4 296, 452, 863, ambientale 3 442, 1120, ignota non approfondibile Sono stati inoltre esclusi alcuni casi che avevano risieduto presso una linea ferroviaria ma che sono risultati aver avuto esposizione ad amianto lavorative, ambientali o familiari in altri ambiti. CODICE ESPOSIZIONE N CASI CIC (identificativo del singolo caso) ESCLUSI linea ferr. + esp , 864, 1016, 1051, 1059, 1219, 1258, 1259, 1440 linea ferr. + esp , 1388 linea ferr. + esp , 541, 711, 773, 1171, 1263, 1407 linea ferr. + esp , 1199, 1381 linea ferr. + esp In conclusione, sono risultati di potenziale interesse per lo studio 26 casi di mesotelioma (10 da indagare per la possibile esposizione lavorativa, 16 da indagare per aver abitato vicino a linee ferroviarie). 48

70 2) Marzo Trasmissione risultato approfondimento su 10 casi lavorativi. I casi meritevoli di interesse per esposizioni lavorative sono 10, presentati nella tabella sottostante suddivisi in base al codice di esposizione. Ce ne sono inoltre 16 che hanno risieduto nei pressi di una linea ferroviaria e non hanno altro tipo di esposizione (ad esclusione del CIC 690 che risulta essere stato convivente con due persone che svolgevano come lavoro la manutenzione di binari). CODICE ESPOSIZIONE N CASI CIC(identificativo del singolo caso) INCLUSI 3 possibile 6 211, 304, 426, 579, 762, familiare ignota 2 535, non approfondibile abitazione ferrov. linee , 342, 437, 690, 779, 877, 898, 960, 1001, 1064, 1190, 1240, 1262, 1283, 1293, 1298 Si segnala che il CIC 804 risultava difficilmente approfondibile, avendo rifiutato a suo tempo l intervista, pur essendo incluso per aver svolto l attività di autotrasportatore Sei casi di mesotelioma risultavano meritevoli di una rivalutazione. Ne sono indicate le ragioni: CIC 112: autista per le forze armate, per 2 anni addetto alla produzione di fornelli a gas (codice di esposizione) (esp. 3) CIC 271: ha abitato presso linee ferroviarie, ma ha effettuato l attività di trasportatore forse di cemento amianto (esp. 3) CIC 532: addetto alla manutenzione linee ferroviarie, ha svolto lavori stradali ma anche escavazioni in industria chimica (esp. 1) CIC 805: in relazione al settore di lavoro (codice 14.21) ma anche addetto alla produzione caldaie (esp. 3) CIC 928: incluso perché camionista per ditta edile, e per attività di lavoro di posa pavimenti svolta anche all estero (esp. 3) CIC 1084: incluso per attività di lavoro svolta nel settore con codifica ma anche per aver lavorato nella cernita di stracci (esp. 3), 49

71 3. Risultato degli approfondimenti sui casi di potenziale interesse Per ciascun singolo caso di mesotelioma è riferito per esteso quanto risultava dell attività di lavoro o della condizione di esposizione. Identificativo, anno di nascita, anno di diagnosi, certezza diagnostica, sede del mesotelioma CIC 426, n dec. 2000; Diagnosi istologica certa, MM pleurico CIC 579 n dec Diagnosi istologica certa. MM pleurico CIC 804 n dec diagnosi istologica certa, MM pleurico CIC 582 n dec diagnosi istologica certa, MM peritoneale CIC 874 Ma.A. donna n dec Persona contattata per l intervista Intervista alla moglie intervista diretta Nessun parente rintracciabile intervista moglie figlia intervista cognata e Attività di lavoro in sintesi autotrasportatore MARITAN BORGATO (PD), lavorava da solo autotrasportatore di mobili e legname per mobilificio GATTI camionista per IMP. EDILE BERTOLDO, trasporto materiale edile per cantiere edile : escavatorista, ditta non nota per costruzione militare (polveriera) a Gaiarine (TV) : trasportatore per MANETTI ROBERTS di Firenze: sacchi di juta di talco e contenitori di sacchetti di borotalco, non operazioni di carico non entrava nel magazzino, scarico ad opera di facchini. Autotrasportatore per GUTTALIN, lucidi per scarpe, trasporto di scatolame e per SMALTERIE di Bassano (VI): radiatori, vasche da bagno : DOMENICHELLI responsabile consegne materiali di cancelleria e per ditte di lavorazione argento in proprio trasportatore per ditte varie: CATTERPILLAR (pezzi di ricambio), NORD WAL di Bolzano prodotti chimici. da dati INPS autotrasportatore in proprio coltivatore diretto ditta FERRARI autotrasporti (no informazioni) ditta BETON MIXER (VR) trasporto ghiaia bitumi e calcestruzzo, no operazioni di carico e scarico, no proprietario camion Marito manutenzione rotaie FERROVIE DELLO STATO Conclusione per esposizione pietre verdi a NON RILEVATA ESPOSIZIONE NON RILEVATA ESPOSIZIONE NON INDAGABILE NON RILEVATA ESPOSIZIONE NON INDAGATO 50

72 diagnosi istologica certa, MM pleurico CIC 535 n.1912 dec diagnosi: solo citologia, MM pleurico CIC 211 n dec.1996 diagnosi istologica certa, MM pleurico intervista diretta L intervista è stata realizzata prima dell avvio del Registro mesoteliomi SAVE CELLINA, installazione linee elettriche attraverso lo scavo nel terreno, l inserimento di pali, la stesura di fili elettrici, il montaggio e riparazione di cabine elettriche, con utilizzo di escavatori e martello pneumatico, altri utensili manuali. Non informazioni su quali aree e terreni 1960: agricoltura : cavatore di marmo, : in laboratori di materiali lapidei, segagione con tagliablocchi e telai multilame, rifinitura con flessibile, in particolare ditta TRATTENERO V., Tregnago (VR), idem; la ditta produceva anche manufatti (tubi e condotte acqua) in cemento : ditta PAVIMAR, Badia Cadavena (VR), lavorazione marmi. Nella zona sono attive numerose aziende di lavorazione di marmi, che lavorano marmi locali e marmi di provenienza varia, non solo italiana INDAGINE NON ADEGUATA PER LA VALUTAZIONE CIC 304 n dec diagnosi istologica certa, MM pleurico CIC 762 n dec diagnosi istologica certa, MM pleurico intervista alla figlia. Nota: il padre non informato della patologia e per questo le informazioni raccolte sono state chieste informazioni superficiali ditta IMPIANTI VALSUGANA: alla costruzione di gallerie, località non note : teleferista, località Fonzaso : ditta SALCI EDISON, muratore : muratore di varie imprese edili, anche all estero (Svizzera) operaio del comune di Lamon (BL),. ricostruzione lavoro attraverso INPS pannello di amianto dietro la stufa in casa INDAGINE NON ADEGUATA PER LA VALUTAZIONE INDAGINE NON ADEGUATA PER LA VALUTAZIONE CIC 1231 n dec 2002 diagnosi istologica: sospetto MM intervista figlia Moglie deceduta agricoltore, azienda paterna gestione in proprio di una autofficina per autonoleggio camionista in proprio: trasporto marmi e materiali edili (non sa specificare ulteriormente) INDAGINE NON ADEGUATA PER LA VALUTAZIONE 51

73 Conclusione Non risulta presente in Veneto una possibilità di esposizione a fibre asbestiformi derivante da affioramenti di pietre verdi o da attività antropiche. Gli approfondimenti svolti sui casi di mesotelioma insorti in residenti del Veneto nel periodo dal 1993 non hanno portato ad identificare casi di mesotelioma che risultino in maniera certa, probabile o possibile avere avuto pregresse esposizioni a rocce oliofitiche o a fibre di amianto in queste contenute. 52

74 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR FRIULI VENEZIA GIULIA 26 aprile 2011 Renata De Zotti hanno partecipato al progetto: Flavia D Agostin e Carolin Chermaz Premessa Non sono presenti nella Regione Friuli Venezia Giulia affioramenti di rocce ofiolitiche come emerso dagli approfondimenti e dalle mappe geologiche. ( i/geofvg.pdf) Attivita svolta Modalità di reclutamento: sono stati valutati tutti i soggetti incidenti nel Registro Mesoteliomi della Regione Friuli Venezia Giulia dal 1995 al 2008 con la precisazione che per il periodo i casi hanno riguardato solo la provincia di Trieste. Da questo database, utilizzando i codici ATECO e di mansione concordati per il progetto, sono stati individuati i soggetti con almeno un periodo lavorativo nei settori o con le mansioni di interesse. Sono stati così identificati 49 soggetti tutti di genere maschile; 29 di questi sono derivati dalla estrazione effettuata dal ReNaM (casi incidenti fino al dicembre 2004) mentre 20 sono mesoteliomi incidenti successivamente al Risultati degli approfondimenti iniziali 1) Soggetti esclusi per esposizione certa in settori diversi da quelli di interesse. In base ai primi approfondimenti sono stati esclusi 28 casi in quanto per ciascuno di essi sono stati documentati periodi di esposizione certa in settori diversi da quelli di interesse. Si trattava di 24 mesoteliomi con livello diagnostico certo e 2 mesoteliomi possibili. Di seguito viene riportata la lista dei casi identificati con CIC. Lista CIC esclusi per esposizione certa in settori diversi da quelli di interesse: 17, 42, 51, 62, 64, 67, 75, 79, 91, 94, 104, 135, 176, 201, 210, 213, 361, 368, 386, 436, 486, 544, 550, 594, 668, 680,694,793 53

75 2) Soggetti esclusi in quanto la documentazione disponibile consente di escludere esposizione a pietre verdi La mansione rientrava tra quelle di interesse, ma non il settore lavorativo o viceversa. Vengono indicati di seguito il livello massimo di esposizione e una sintesi dell attività lavorativa svolta nel periodo valutato per il rischio specifico CIC Livello massimo Attività nel periodo valutato per ofioliti Di esposizione geometra e capo cantiere presso vari cantieri navali movimentazione mezzi presso una cartiera come impiegato presso cave in provincia di Trieste movimentazione merci c/o industria alimentare movimentazione mezzi presso varie ditte edili di TS taglio e lavorazione marmi e graniti in FVG marmista e autista cantiere Montedipe Marghera 3) Soggetti esclusi per impossibilità ad effettuare approfondimenti La prima ricostruzione lavorativa era generica e non siamo è riusciti ad ottenere interviste con parenti/colleghi (2 soggetti) Cic 602 esposizione max 8 minatore (da cartella clinica) Cic 403 esposizione max 10 (dati INPS:gruista presso vari cantieri edili e in una ditta per estrazione ghiaia e sabbia) 4) Soggetti ritenuti meritevoli di ulteriori approfondimenti Dopo la prima valutazione, sono stati identificati 12 soggetti ritenuti meritevoli di ulteriori approfondimenti e la tabella seguente ne riassume le caratteristiche e il risultato finale per quanto riguarda l esposizione ad ofioliti. N CIC Anno diagnosi MM certezza diagnostica Intervista 54 Livello max esposizione Esposizione ad ofioliti proxy 1 negativa proxy 3 negativa soggetto 8 Non valutabile proxy 3 negativa proxy 8 negativa proxy 2 negativa soggetto 3 negativa soggetto 8 negativa soggetto 2 negativa soggetto 1 negativa proxy 1(livello max 3 in base al questionario, ma IGNOTA placche pleuriche all autopsia) proxy 8 Non valutabile

76 Di seguito vengono riportate le schede riassuntive sull esposizione lavorativa di ciascun soggetto sottoposto ad approfondimenti per l esposizione ad ofioliti. CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO NOTE lavoro come apprendista lavoro nel settore industriale nulla su esposizione ad amianto piastrellista in ediliza mosaicista e marmista estero; da questionario, piastrellista e marmista nell'edilizia civile. ha lavorato per varie ditte in Svizzera lavora in proprio come piastrellista e marmista. Non riferita esposizione ad amianto piastrellista a bordo nave CIC SETTOR E MANSION E INIZI O FINE LIVELLO ESPOSIZI ONE PERIODO NOTE impiegato tecnico. nessuna informazione su esposizione ad asbesto impiegato tecnico in Svizzera, Francia, Algeria non informazioni su esposizione ad amianto Lavoro su piattaforme petrolifere in Nigeria opere stradali a Rovigo nessuna informazione dal questionario Muratore e manovale nell edilizia caposquadra specializzato, ma nessuna informazione su amianto operaio specializzato a Lodi; nessuna informazione su amianto Lavori nell edilizia in Germania e a Mosca; nessuna informazione su amianto lavoro al Porto di Trieste c/o molo VII lavori traforo S. Gottardo nessuna informazione dal questionario 55

77 CIC CODICE SETTOR E CODICE MANSIO NE ANNO INIZI O ANN O FINE LIVELLO ESPOSIZION E PERIODO NOTE studente presso scuola professionale bonificata da amianto scavi e altri lavori al porto di Polalavoro e per una fabbrica cemento per la todt (? )nulla su esposizione ad asbesto contabile nella ditta di famiglia lavorava legno, ferro;talora saldatura: non ricorda se amianto sui piani di saldatura contabile presso banche CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO NOTE apprendista muratore c/o ditta del padre; da intervista moglie:possibile utilizzo di manufatti in amianto per la coibentazione di canne fumarie costruzioni mura contenimento scavi stradali,asfaltature; forse operava (montaggio?) su tubazioni in eternit muratore c/o ditta del padre:possibile utilizzo di manufatti in amianto per la coibentazione di canne fumarie autista in fanteria, nessun dato sull'esposizione lavoro d'ufficio presso il comune di Trieste CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO NOTE autista x ditta trasporti bibite; non manutenzione mezzi autista per ditta di spedizioni, nessuna informazione su esposizione ad asbesto Autista in proprio trasporto con camion di materiali vari; provvedeva alla manutenzione 56

78 del camion ma non dei freni autista per ditta di estrazione argilla a Trieste CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO NOTE servizio militare DA INPS ma attività non nota nessuna informazione libretto lavoro:addetto impianti reti comunicazioni elettriche Lavoro presso varie ditte edili manovale alla posa dei tubi per acquedotto Basso Livenza (in eternit);non noto se anche taglio lavoro all'estero in fonderia; nessun dato nel questionario; operaio, nessuna informazione nulla su esposizione, ha lasciato il lavoro per asma operaio di linea nulla da questionario per esposizione ad asbesto CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO NOTE ristrutturazione e nuove costruzioni alpino mortaista e per un periodo addetto alla costruzione di bunker e rifugi sotto i tedeschi capocantiere edile CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO NOTE fabbrica per sedie. addetto alle macchine per la lavorazione del legno (faggio) servizio militare come alpino c/o magazzino vestiti Lavoro in Svizzera, non riferita esposizione ad amianto barista fabbrica produzione nastri adesivi. addetto alla taglierina 57

79 controllo della pesatura carico scarico delle betoniere. non riferita esposizione ad amianto CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO NOTE apprendista parrucchiere saldatore elettrico (Fabbrica Macchine S.Andrea) non noto il reparto Lavoro in Cantiere navale Autista camion per ditte private CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO servizio militare (autista?) e operaio in campo di concentramento in Germania autista in proprio, trasporti per l'edilizia (anche materiale che poteva contenere amianto) NOTE mansione non specificata; non info su esp ad amianto ma altri casi di mm in questa ditta mansione non specificata c/o "t.o.t" costruzioni bunker aerei manovale per ditta edile (INPS) CIC CODICE SETTORE CODICE MANSIONE ANNO INIZIO ANNO FINE LIVELLO ESPOSIZIONE PERIODO spostamento e pulizia di vagoni ferroviari; imbarco/sbarco(fino al 1958) impiegato al servizio ferroviario c/o porto franco vecchio e nuovo impiegato al porto (ufficio partenze) NOTE inizio attività e periodi lavorativi in varie ditte non indicate, anche ditte edili alla produzione di modelli in legno per fonderia. non segnalata esposizione ad amianto operaio di armamento. manutenzione ordinaria (cambio traversine, sfalcio etc); spesso lavoro sui binari 58

80 in prossimità della stazione di Cormons(UD) da intervista: mansioni varie tra cui cantoniere (stesse mansioni che in precedenza?) CIC CODICE SETTOR E CODICE MANSI ONE ANNO INIZI O ANN O FINE LIVELLO ESPOSIZIO NE PERIODO NOTE Da INPS lavoro in Francia per ditte per costruzioni dighe e gallerie con mansioni di factotum e manovale. verniciatore a spruzzo di lavatrici, saltuariamente altre mansioni Conclusioni Nella Regione Friuli Venezia Giulia non risultano presenti affioramenti ofiolitici e questo esclude esposizioni derivanti da attività lavorative di scavo e prima lavorazione che siano avvenute nel territorio regionale o da residenze su aree geografiche con rischio di esposizione a questo materiale. Esposizioni ad ofioliti non possono essere escluse con assoluta certezza solo in due casi. Nel primo caso(cic 125) si tratta di attività svolta nelle ferrovie. L esposizione ad amianto è di livello possibile in base al questionario ai familiari e colleghi, ma confermata dalla presenza di placche pleuriche all autopsia. Non è stato possibile il conteggio e l identificazione delle fibre su materiale autoptico per cui non ci sono dati certi sul tipo di esposizione. E ragionevole tuttavia ipotizzare che l esposizione ad amianto possa essere derivata dai carri ferroviari in transito piuttosto che dalla presenza di pietre verdi sulla massicciata. Nel secondo caso(cic 707) l attività che non si è risusciti ad approfondire riguarda lavori stradali non in territorio italiano(lavori stradali in Francia) 59

81 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR LIGURIA Valerio Gennaro, Anna Lazzarotto, Lucia Benfatto, Gloria Selva, Giovanna Mazzucco Premessa operativa Il Registro regionale Mesoteliomi della Liguria (COR Liguria) ha individuato circa 2200 casi di Mesoteliomi maligni (MM) dal 1994 al Ciascun caso di MM è stato indagato, quando possibile, per ricostruire le possibili esposizioni a rischio secondo le procedure proposte dal Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) e per quanto definito nell ambito del progetto denominato Pietre Verdi. Sono stati identificati nel database i soggetti che risultassero aver svolto attività in una serie di settori lavorativi predefiniti, sulla base dei codici ATECO e di mansione. Risultati Il COR Ligura ha individuato 3 casi di particolare interesse: CIC 464: caso di MM (probabile) diagnosticato nel 1998 (luglio). E stato scalpellino in diverse cave ed aziende in Italia e Francia (pietra, marmo, diurite, arenaria). A questo caso è stato assegnato 8 come massima esposizione, ma il paziente ha lavorato ininterrottamente nello stesso campo e con la stessa mansione dal 1937 fino alla pensione (la data non ci è indicata ma si può ragionevolmente ipotizzare siano i primi anni 80); CIC 1073: caso di MM (probabile) diagnosticato nel 2002 (gennaio). E stato scalpellino in diverse cave di marmo in Italia ma anche addetto alla costruzione di gallerie per individuare i filoni di minerale. Il paziente ha lavorato ininterrottamente in questo settore dal 1949 al Anche in questo caso è stato assegnato 8 come massima esposizione per mancanza di ulteriori informazioni. CIC 1929: caso di MM (possibile) diagnosticato nel 2007 (agosto). E stato addetto alla frantumazione di anfiboli in cava nel Tigullio (dal 1946 al 1950) con 1 come massima esposizione ed esposizione 2 come autotrasportatore di materiale di risulta dai cantieri edili (compreso cementoamianto, dal 1951 al 1977). Gli altri casi presentano dati meno evidenti in quanto pur avendo svolto mansioni anche all interno di cave, le esposizioni più probabili e certe sono dovute ad ambiti lavorativi differenti da quelli estrattivi (prevalentemente ambiti navali, siderurgici ed edilizi). 60

82 Conclusione In Liguria sono presenti rocce ofiolitiche nelle aree della Provincia di Genova al confine con le province di Spezia e Savona (vedi mappa allegata). Le aree sono ampie, ma appaiono sfruttate intensamente solo in minima parte. A seguito del lavoro di controllo dell ampia casistica di mesoteliomi maligni individuati dal COR Liguria, solo da 1 a 3 casi di mesotelioma potrebbero essere riconducibili alle lavorazioni delle pietre verdi. La rarità della casistica in Liguria potrebbe essere spiegata da una serie di ragioni: la Liguria è una piccola regione con pochi residenti (circa 1.6 milioni di abitanti); i lavoratori addetti all attività estrattiva sono poco numerosi rispetto a quelli che si sono dedicati ad altre attività asbestocorrelate (industria siderurgica, metalmeccanica, chimica, edilizia, navigazione, costruzioni e riparazioni navali, ecc); la presente indagine origina dall individuazione del MM appare limitata dal fatto che è in competizione con altre patologie asbestocorrelate sempre a breve sopravvivenza ma anche a minor latenza (tumori polmonari); l epidemia causata dalle pregresse esposizioni potrebbe essere già cessata; la finestra esplorativa aperta dal nostro COR risulta operativa solo recentemente ( ) e limitata al solo mesotelioma, patologia assolutamente rara; E possibile che molti lavoratori operativi in cave e miniere della Liguria fossero residenti fuori regione. Per una compiuta indagine sugli effetti delle esposizioni lavorative a pietre verdi si suggerisce l acquisizione dei libri matricola che potrebbero permettere la ricostruzione delle possibili patologie lavorocorrelate di questo gruppo di soggetti. Bibliografia Mappa pietre verdi in Liguria odice_applicazione=1&codice_catalogo=

83 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR EMILIAROMAGNA Aprile 2011 Antonio Romanelli Collaboratori: Orietta Sala, Cinzia Storchi Premessa Il primo censimento dei siti ofiolitici occorrenti in Regione EmiliaRomgna è stato effettuato nel 1997 ed ha consentito di individuare le cave di ofioliti presenti sul territorio nelle Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena per un totale di 31 siti attivi. Dette cave risultano essere attive sul territorio regionale sino dai primi decenni del 900: già dal 1920, dopo il terremoto in Garfagnana, interi paesi emiliani sono stati costruiti con materiali ofiolitici (cfr. foto 13). Certamente, in passato, la movimentazione e lavorazione di questi materiali è stata discreta. Attualmente è possibile stimarne l estrazione di un quantitativo pari a circa m 3 /anno. Il successivo studio regionale del 2004 ha perfezionato le conoscenze di ogni singolo sito (schede di dettaglio cave) e ne ha consentito la classificazione con georeferenziazione come previsto dal DM 101/2003 Mappatura Amianto (cfr. Fig. 1). Lo studio ha evidenziato come le diverse operazioni di cava siano eseguite da differenti addetti, ma, nella maggior parte dei casi, trattandosi di imprese di piccole dimensioni o addirittura a conduzione familiare, ogni lavoratore svolge più mansioni nell arco della giornata (cfr. foto 47). Di seguito è riportata la distribuzione delle cave attive al 2004, distinte per provincia, con indicazione del numero di addetti. Sono esclusi gli addetti occupati nel settore industriale del trattamento degli inerti (frantoi fissi), nonché di quelli impiegati nel trasporto inerti (aziende di autotrasporto). PROVINCIA N. IMPRESE N. ADDETTI PC 1 2 PR 9 28 MO 2 12 TOTALE

84 I Comuni interessati dagli affioramenti ofiolitici sono: Piacenza: Parma Reggio Emilia Modena Bobbio, Cerignale, Coli, Travo Bardi, Bedonia, Berceto, Borgo val di Taro, Fornovo di Taro, Pellegrino Parmense, Salsomaggiore Terme, Terenzo, Tornolo, Valmozzola, Varano dè Melegari, Varsi Busana, Canossa, Ramiseto, Villa Minozzo Frassinoro, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo, Polinago, Sestola Attivita svolta Approfondimento dei casi di mesotelioma maligno insorti in residenti in Regione EmiliaRomagna I soggetti coinvolti sono stati individuati sulla base dei criteri stabiliti dal gruppo di coordinamento nazionale il 26 gennaio Il totale complessivo dei soggetti, aventi le caratteristiche predefinite per codici Ateco e codici Professioni, estratti dal database è risultato pari a 70. Per ciascun soggetto, è stato valutato il livello massimo di esposizione, il settore lavorativo che lo ha determinato e la congruenza della/le fonte/i di informazioni sull esposizione (intervista diretta al soggetto o a congiunti/altri). Detta disamina ha consentito di escludere dagli approfondimenti ulteriori 40 casi. Per 27 le informazioni raccolte erano esaustive ed indicative di un esposizione ad amianto certa e ben definita in specifici settori produttivi noti, mentre l esame dei rimanenti 13 soggetti selezionati ha evidenziato una definizione espositiva riportata nella tabella seguente: N Esposizione CIC 6 Probabile Possibile Familiare Ambientale Extra prof Totale 13 Anche per questi casi, si è ritenuto di non procedere ad approfondimenti successivi dato che la mansione rientrava tra quelle di interesse, ma il settore lavorativo non rientrava tra quelli a rischio, oppure i luoghi di lavoro e le attività produttive, benché corrispondenti ai settori economici di interesse, non presentavano uso di ofioliti, né erano colocati in aree con presenza di affioramenti ofiolitici. I casi rimanenti, meritevoli di approfondimento, sono dunque risultati 30. Fra questi, il CIC 1172, precedentemente inserito nel gruppo come MM probabile, è risultato ad approfondimenti e revisioni successive non mesotelioma ed è stato quindi escluso. 63

85 Nella tabella seguente, sono riportati i 29 casi approfonditi per definizione di esposizione. N Esposizione CIC 1 Certa Probabile Possibile Improbabile Ignota Extra prof 399 Totale 29 Analisi analitica puntuale dei soggetti CIC 120: camionista, trasporto prodotti agricoli; non approfondito CIC 121: conduttore di draghe, trasportava sabbia del Po; non approfondito CIC 131: camionista, escluso trasporto di ofioliti; non approfondito CIC 132: addetto costruzione opere idrauliche, sempre lavorato solo nei pressi del Po; non approfondito CIC 213: minatore, miniera di carbone; non approfondito CIC 285: ingegnere, titolare studio ingegneristico di progettazione; approfondito mediante raccolta ulteriori informazioni da un fratello, da cui è emerso che aveva lavorato agli inizi della sua carriera per uno studio di progettazione di Genova con saltuaria frequentazione di cantieri navali. La definizione dell esposizione è stata, quindi, modficata da 7 a 2. CIC 328: escluso dallo studio perché sostituito Ateco (costr. autostrade) con (costr. di edifici); esp. max 6, per costruzione capanno eternit CIC 330: camionista, addetto trasporto prodotti agricoli, non approfondito CIC 399: camionista con esposizione ad amianto multiple (professionale possibile in edilizia, da convivenza con fratello professionalmente esposto, da hobby per costruzione capanno eternit); non approfondito CIC 507: gruista in aree non interessate da ofioliti; non approfondito CIC 514: costruzione autostrade, carpentiere in aree non interessate da ofioliti; non approfondito 64

86 CIC 529: camionista, esposto ad amianto durante riparazione freni; non approfondito CIC 544: no intervista, solo informazione di fonte INPS: Costruzione di autostrade, strade, campi di aviazione e impianti sportivi c/o Concessioni e costruzione Autostrade (Campi Bisenzio) per ca. 10; approfondimento impossibile CIC 552: minatore, addetto miniera di carbone; camionista non trasportava ofioliti; non approfondito CIC 595: gruista, ma non in cave ofiolitiche; non approfondito CIC 598: camionista, trasporto materiale edile; possibile esposizione ad amianto; non approfondito CIC 633: addetto trivellazioni e perforazioni in Venezuela; non approfondito CIC 691: gruista per costruzioni edili in svizzera, esposizione probabile; non approfondito CIC 730: camionista trasportava altri materiali, in aree non interessate da ofioliti; non approfondito CIC 777: camionista, trasporto prodotti salumeria; non approfondito CIC 936: ingegnere edile, sempre lavorato in aree non interessate da ofioliti; non approfondito CIC 982: no intervista per rifiuto congiunti, informazioni generiche (impiegata banca dal 1961 al 1978); abitazione in vicinanza di linea ferroviaria; approfondimento impossibile CIC 1096: abitazione nei pressi di stazione ferroviaria, approfondito richiedendo ai referenti ReM locali notizie certe circa la presenza di amianto/ofioliti nel ballast; rilevata impossibilità di reperire ulteriori informazioni CIC 1171: impiegato in settore economico di estrazione di ghiaia e sabbia, approfondimento ha confermato esposizione professionale ad amianto del coniuge CIC 125:7 trasporto prodotti per l edilizia tra cui calcestruzzo; approfondimento ha evidenziato probabile presenza di ofioliti nel calcestruzzo ma anche massiccia presenza di lastre eternit nell azienda agricola di famiglia CIC 1418: addetto costruzione opere idrauliche: posatore tubi coibentati con esposizione certa amianto; non approfondito 65

87 CIC 1555: modificato codice di attività del parente esposto, non più (demolizione edifici e sistemazione terreno) ma (Costr. Edili); non approfondito CIC 1750: elettricista su autostrada della Cisa durante la sua costruzione, approfondito contattando i referenti ReM e la moglie, viene confermata la possibile esposizione ad amianto come elettricista, mentre non è stato possibile accertare la presenza del soggetto durante gli scavi CIC 1751: conducente di escavatrice meccanica in costruzioni edili con esposizione ad amianto, non approfondito. Conclusioni Su 70 soggetti, estrapolati dal database ReM in base ai codici di attività economica e professionale definiti, 41 sono stati esclusi da ulteriori approfondimenti sulla scorta delle informazioni presenti in archivio, 24 sono stati oggetto di un riesame delle informazioni reperite e 5 sono stati oggetti di nuovi approfondimenti mediante contatto di referenti ReM locali e/o di familiari disponibili. In nessuno di 5 casi approfonditi si è potuta evidenziare una chiara esposizione ad ofioliti in concomitanza con una non rilevata esposizione ad amianto. Il dato pare in accordo con un analisi condotta dal COR EmiliaRomagna nel 2007, sui casi incidenti , che non aveva evidenziato rilevanti differenze nell incidenza di MM nelle province con presenza di comuni sedi di affioramenti ofiolitici, rispetto a quella delle province con comuni in fascia pedemontana appenninica senza emergenze ofiolitiche. 66

88 Bibliografia Attilio Sclicli. L attivita estrattiva e le risorse minerarie della Regione EmiliaRomagna; dic. 1972, Poligrafico Artioli, Modena. REGIONE EMILIAROMAGNA e RISERVA NATURALE DEL MONTE PRINZERA (2001) Le Ofioliti isole sulla terraferma Atti del Convegno a cura di Andrea Saccani. Graphital, Parma. PEDRONI C., PEDRELLI P., MAGNANI N., MAGNANI F., SALA O. (2003) Progetto di ricerca ISPESL B86/DIL/02: Valutazione sistematica di un gruppo di cave dell Appennino parmense per la valutazione della esposizione dei lavoratori a fibre di amianto eventualmente presenti nella roccia ofi olitica. rapporto preliminare. REGIONE LOMBARDIA AMIANTO rischi, controllo e prevenzione Manuale di indirizzo per le unita operative, servizi e presidi di 141 prevenzione delle USSL della Regione Lombardia (1992) SALA O. et al. Valutazione del rischio ambientale da fi bre di amianto in siti dell Appennino emiliano con affioramenti naturali di pietre verdi : primi risultati e considerazioni Convegno CNR L Industria e l amianto Roma novembre e Atti del 9 Convegno AIDII di Corvara, marzo Regione EmiliaRomagna Il progetto regionale pietre verdi, RIMOLDI, B., CAVALLO, A., MASSERA, S., SALA, O., PELOSIO, A. & BOGGIO, P. (2009) Measuring naturally occurring airborne asbestos: the Lombardia and EmiliaRomagna experiences in the field and in the laboratory. Proceedings Epitome Geoitalia 2009 FIST, 3/2009, 115, ISSN Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE), attuazione in materia estrattiva del Piano Territoriale Regionale Convegno Nazionale Università La Sapienza Roma i%20convegno%20roma/pdf%20iv%20sessione/sala.pdf MAPPATURA_AMIANTO.pdf 67

89 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR TOSCANA 30 aprile 2011 Stefano Silvestri, Patrizia Legittimo Collaboratori:ASV Cacciarini Valentina,ASV Badiali Annamaria In Toscana sono presenti numerosi siti di escavazione di Ofioliti. Molti sono stati oggetto di attività soltanto in passato, altri risultano ancora attivi. I materiali escavati vanno da rocce utilizzabili per ricavarne oggetti decorativi e per rivestimenti edilizi a quelle in breccia utilizzabili per edilizia stradale. L escavazione di ofioliti nelle cave dell Isola d Elba ha rifornito per circa vent anni l acciaieria di Piombino dove il serpentino viene utilizzato come fondente di altoforno. In Toscana sono inoltre attive numerose aziende del comparto lapideo situate principalmente nell area della Versilia, prossime alle cave di marmo delle Alpi Apuane. In queste aziende, dotate di macchinari per il taglio, la sagomatura e la rifinizione di materiali lapidei, vengono lavorate, oltre al marmo, numerose altre rocce provenienti da varie parti del mondo, incluso marmi di colore verde. La mappatura ex DM 101/2003 realizzata da ARPAT con la collaborazione della Regione Toscana e di ISPO ha individuato sia i siti di estrazione che gli affioramenti naturali effettuando analisi qualitative sulle rocce in essi presenti. E già stata acquisita anche una mappa geologica ad alta definizione della Toscana. Complessivamente, sono state individuate 49 località distribuite su 8 delle dieci Province toscane, delle quali 26 ispezionate tramite sopralluogo. Dei 49 siti, 15 risultano cave coltivate o in procinto di esserlo, 30 cave chiuse o rinaturalizzate, 4 affioramenti naturali non beneficiabili. Figura 1 Provincia Comune Località Descrizione Attiva MS Zeri Colle Greta Cava inerti No MS Pontremoli MontelungoCargalla Affioramenti sporadici No MS Mulazzo Castevoli Affioramenti sporadici No MS Aulla Bibola Affioramenti sporadici No MS Aulla Vecchietto Affioramenti sporadici No MS Aulla Monte Porro Cava inerti Si LU Careggine Isola Santa Piscinacchio Cava inerti rinaturalizzata No LU Careggine Isola Santa Fratelli Cecconi Cava inerti rinaturalizzata Si LU Careggine Isola Santa Landi GiocondoRorri Celso Cava inerti rinaturalizzata Si PO Prato Pian di Gello Cava inerti chiusa No PI Pomarance Valle Secolo 1 Cava inerti Si PI Pomarance Valle Secolo 2 Cava inerti Si PI Pomarance Podere Casettone/Poggio Porcareccia Cava inerti Si PI Montecatini V. Cecina Podere M.se Cava inerti rinaturalizzata No PI Volterra La Madonnina Cava inerti/ornamentale Si PI Castelnuovo V. Poggio di Granchio 1 Cava inerti chiusa Si 68

90 Cecina PI Castelnuovo V. Cecina Poggio di Granchio 2 Cava inerti chiusa No PI S. Luce BotroRiseccoli Cava inerti rinaturalizzata No PI S. Luce BotroRiseccoli Cava inerti No PI S. Luce BotroRiseccoli Cava inerti chiusa No PI Castellina Marittima Cava inerti rinaturalizzata No PI Castellina Marittima Cava Bucciantini Cava inerti No PI Riparbella Rialdo Siceb Cava inerti Si PI Riparbella Rialdo Rialdo Cave Cotar Cava inerti Si PI Riparbella Rialdo Semit Cava inerti Si PI Riparbella Le Botra Cava inerti Si PI Riparbella Pian di Solaio Cava inerti chiusa No LI Rosignano Poggetti Cava inerti chiusa No LI Livorno Corbolone Cava inerti chiusa No LI Livorno Cava di Steatite Cava inerti chiusa No LI Livorno Isola d Elba Cava di Monte Fico Cava di serpentino No SI Casole D Elsa Loc. Pusciano Cava inerti No SI Castellina in Chianti Loc. Trasqua Affioramenti sporadici No AR Pieve Santo Stefano Pieve Santo Stefano Cava inerti Si AR Pieve Santo Stefano Fòrmole Affioramenti sporadici No AR Pieve Santo Stefano Monte Doglio Affioramenti sporadici No AR Sansepolcro Diga di Monte doglio Cava inerti rinaturalizzata No GR Gavorrano Bartolina Cava inerti Si GR Civitella Paganico Cava inerti rinaturalizzata No FI Barberino del Mugello Pallereto Cava inerti Si FI Barberino del Mugello Montecarelli Cava inerti No Provincia Comune PIETRE ORNAMENTALI E ALTRO Descrizione Attiva LU Piazza al Serchio Piazza al Serchio Affioramenti LU Minucciano Verrucolette Affioramenti PO Prato Monteferrato (Verde Prato) Cava ornamentale chiusa No SI Murlo Crevole Cava ornamentale chiusa No SI Murlo Vallerano Cava ornamentale chiusa No AR Sansepolcro Sovara (il conventino) (Rosso di Anghiari) Cava ornamentale chiusa No FI Impruneta Impruneta Affioramenti FI Gambassi Terme Le docce Affioramenti Il materiale campionato in 9 siti di estrazione è stato sottoposto ad analisi di laboratorio con la metodica della microscopia elettronica in scansione con sonda microanalitica RX. I risultati dell analisi qualitativa sono riportati nella seguente figura: Figura 2 Elenco campioni con analisi qualitative analizzati N Cave Prov crisotilo amosite antofillite crocidolite tremolite 1 Valle Secolo 1 PI Y y y Y* 2 Pieve S. Stefano AR y y Y 3 Monte Porro MS y y Y 69

91 4 Riseccoli PI 5 Rialdo3 PI y y y 6 Bartolina LI y y 7 Corbolone LI y y Y 8 Calamita LI y y Y y 9 Poggio alla Rena LI y y y y * La Y maiuscola indica una presenza quantitativamente più elevata delle altre varietà Analisi della casistica Tutti i soggetti sono stati individuati sulla base dei criteri stabiliti nel corso della riunione del settembre 2009 e precisati durante la riunione di marzo Il totale complessivo dei casi estratti in automatico dal database nazionale e dall archivio Toscano, che avevano una corrispondenza dei codici Ateco e Professioni specificati in elenco è risultato essere di 162. Come stabilito, la diagnosi del caso non ha influito sul criterio di scelta. Sono stati valutati, per ciascun soggetto, il livello massimo di esposizione, il settore lavorativo che lo ha determinato e la/le fonte/i di informazioni sull esposizione (intervista al soggetto/ad altri). In prima istanza sono stati esclusi n 87 casi per esposizione certa e ben definita in altri settori e per i quali si poteva ragionevolmente escludere una esposizione, anche di relativa importanza, derivante dalla lavorazione/manipolazione di ofioliti. Ad una seconda analisi della casistica si è proceduto ad escludere altri 48 casi (di cui 11 con esposizione probabile, 24 con esposizione possibile, 12 con esposizione ignota ed 1 con esposizione familiare), con i seguenti criteri: 1) la mansione rientrava tra quelle di interesse, ma il settore lavorativo non corrispondeva tra quelli a rischio di esposizione da ofioliti; 2) i luoghi di lavoro e le attività produttive, benché corrispondenti ai settori economici di interesse, non presentavano uso di ofioliti né si trovavano in aree con presenza di tali rocce. Descrizione dei singoli casi I casi selezionati e meritevoli di approfondimento sono risultati infine 27 e vengono descritti a seguire: Caso 1 CIC 120 Nato il 01/01/1928. Deceduto il 17/11/1980. Caso incidente il 30/05/1980. Livello massimo raggiunto 3Possibile per aver lavorato in qualità di addetto ai forni in un cementificio. Estratto per aver svolto l attività di minatore in gallerie stradali. 70

92 Approfondimento Impossibilità di risalire alle gallerie in cui ha lavorato. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 2 CIC 221 Nato il 31/5/1919. Deceduto il 29/8/1990. Caso incidente il 1/1/1990. Livello massimo raggiunto 3possibile per avere lavorato negli anni 50 in un cantiere di ampliamento delle Ferrovie Tedesche. Estratto per avere lavorato come minatore nelle miniere di carbone del Sulcis in Sardegna. Approfondimento Dalla raccolta di informazioni sulla presenza di rocce incluse nella tabella del DM 14/5/96 è risultato che in Sardegna sono presenti miniere di talco nella zona di Orani che dista circa 200 km dalle miniere del Sulcis dove il caso ha lavorato. Esposizione a pietra verde Improbabile. Caso 3 CIC 379 Nato il 6/12/1924. Deceduto il 17/1/1995. Caso incidente il 1/6/1993. Livello massimo raggiunto 3possibile per aver lavorato come marmista per la ditta Campolonghi di Montignoso che effettua lucidatura del granito. Estratto per aver lavorato come marmista. Approfondimento Analisi di n 5 campioni di marmi verdi provenienti da varie parti del mondo. Esposizione a pietra verde Possibile. Caso 4 CIC 630 Nato il 01/02/1930. Deceduto il 25/09/1998. Caso incidente il 30/03/1998. Livello massimo raggiunto 2Probabile per aver lavorato all Arsenale Militare di La Spezia nel reparto munizioni dal 1942 al Estratto per aver svolto attività lavorativa presso la segheria di marmo Teodori e per aver lavorato in qualità di cantoniere ANAS. Approfondimento 71

93 Impossibilità di risalire alla natura dei marmi utilizzati nella segheria. Impossibilità di acquisire nuove informazioni sulla natura dei pietrischi utilizzati durante lo svolgimento dell attività di cantoniere. Esposizione a pietra verde Possibile. Caso 5 CIC 637 Nato il 05/09/1935. Deceduto il 05/03/1998. Caso incidente nel Livello massimo raggiunto 8Ignota. Estratto per aver lavorato pochi mesi come minatore nella galleria di Vernazza in Liguria e per avere lavorato circa 38 anni in qualità di fuochino nella cava di Boshatec in Svizzera. Approfondimento Dalla consultazione della carta geologica della Liguria nella zona di Vernazza non sono evidenziati affioramenti di pietra verde. Non è possibile sapere, a meno di un sopralluogo, se durante la perforazione per la realizzazione della galleria sia stato incontrato un filone di pietra verde. Si è escluso che la cava di Boschatec sia situata nella Val Tremola dove è nota la presenza di affioramenti di tremolite ma non è stato possibile accertare se vi fossero ofioliti nella zona dove si trova la cava. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 6 CIC 664 Nato il 10/08/1942. Deceduto il 05/10/1999. Caso incidente il 21/05/1999. Livello massimo raggiunto 3 possibile per avere lavorato presso la ditta Lebole, industria tessile. Estratto per aver svolto per pochi mesi l attività di trasportatore di pietrisco. Approfondimento Ricerca dei parenti tramite anagrafi comunali non andata a buon fine. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 7 CIC 728 Nato il 2/7/1920. Deceduto il 20/8/1991. Caso incidente il 11/8/1991 con diagnosi dubbia. Livello massimo raggiunto 10 non classificabile in quanto la segnalazione del caso è avvenuta dopo il decesso con parenti non rintracciabili. 72

94 Segnalato dalla Asl di Volterra dopo una specifica richiesta di informazioni sulle cave di pietre verdi presenti sulla zona. La storia di lavoro ricostruita dalla asl indica una probabile esposizione per avere lavorato alla costruzione dell acquedotto di Volterra con condotte in cemento amianto. Risulta inoltre che il caso sia stato titolare di concessione di cava di ofioliti in Valle Secolo (PI). Approfondimento I familiari riferiscono che non ha mai lavorato nella cava la cui escavazione veniva ceduta in appalto ad altre ditte. Esposizione a pietra verde Probabile. Caso 8 CIC 744 Nato il 17/5/1922. Deceduto il 9/6/2001. Caso incidente il 8/10/1999. Livello massimo raggiunto 2probabile per avere lavorato alle acciaierie di Piombino come scaricatore e gruista. Estratto per la mansione di gruista presso le acciaierie di Piombino. Approfondimento Escluso per la presenza nelle acciaierie di Piombino di ingenti quantità di materiali contenenti amianto utilizzati come ausilio al ciclo produttivo rispetto all incertezza di avere partecipato allo scarico e alla movimentazione dei fondenti per l altoforno compresi quelli costituiti da Ofoiliti. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 9 CIC 791 Nato il 29/1/1928. Deceduto il 30/10/1994. Caso incidente il 4/3/1993. Livello massimo raggiunto 1certa per avere lavorato in una centrale termoelettrica in Francia. È presente un altro periodo svolto in qualità di manovale edile al quale è stato assegnato un livello di esposizione professionale 3possibile. Estratto per aver lavorato in edilizia stradale come stradino in Francia. Approfondimento Evidenza più che certa dell esposizione nel periodo di lavoro nella centrale elettrica in Francia. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 10 CIC

95 Nato il 23/1/1923. Deceduto il 17/3/2001. Caso incidente il 31/8/2000. Livello massimo raggiunto 1certa per avere fatto il servizio di leva in Marina Militare come motorista navale. Estratto per aver lavorato come cavatore e marmista. Approfondimento Evidenza più che certa dell esposizione nel periodo di servizio di leva svolto in Marina Militare. Esposizione a pietra verde Possibile. Caso 11 CIC 826 Nato il 27/9/1938. Deceduto il 29/9/2004. Caso incidente il 30/8/2000. Livello massimo raggiunto 8ignota. Estratto per aver lavorato come cavatore e listatore. Risulta anche esposizione extraprofessionale per avere montato controsoffittature nel condominio. Approfondimento Escluso poiché risulta cavatore di marmo bianco. Esposizione a pietra verde Improbabile. Caso 12 CIC 856 Nato il 19/6/1929. Deceduto il 27/8/1999. Caso incidente il 10/5/1999. Livello massimo raggiunto 8ignota. Estratto per aver lavorato in una ditta di manutenzione di strade comunali del comune di Lucca. Approfondimento Impossibile recuperare dati sulle strade e materiali utilizzati. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 13 CIC 884 Nato il 1/11/1943. Deceduto il 25/11/2005. Caso incidente il 9/2/2001. Livello massimo raggiunto 3possibile per avere lavorato in un calzettificio come calzettaio. 74

96 Estratto per aver lavorato come addetto ai mosaici in vetro e marmo e alla rifinitura della pietra onice. Approfondimento Analisi di n 5 campioni di marmi verdi provenienti da varie parti del mondo. Esposizione a pietra verde Possibile. Caso 14 CIC 922 Nato il 24/11/1953. Deceduto il 31/10/2001. Caso incidente il 27/05/2001. Livello massimo raggiunto 1Certa per aver svolto attività di saldatore cesellatore dal 1969 al 1975 presso la fonderia Luigi Tommasi di Pietrasanta (LU). Il caso è stato estratto per aver svolto l asfaltista per varie ditte di edilizia stradale. Ha lavorato dal 1975 alla data di cessazione del lavoro per malattia eccetto per un periodo in cui risulta aver effettuato l attività di saldatore a bordo di natanti. Approfondimento Impossibilità di risalire alla natura del pietrisco utilizzato per la formazione del sottofondo stradale e utilizzazione del pietrisco già impastato con bitume. Evidenza più che certa dell esposizione nel periodo di lavoro in fonderia in cui è presente un secondo caso di mesotelioma. Esposizione a pietra verde Improbabile. Caso 15 CIC 963 Nato il 25/09/1931. Deceduto il 23/04/1996. Caso incidente il 21/11/1995. Livello massimo raggiunto 6extra professionale per avere tagliato e montato coperture in cemento amianto in proprio. Estratto per aver lavorato come frantumatore in una cava di pietra in Svizzera. Approfondimento Impossibilità di risalire alla natura geologica del sito di escavazione che si trova in località ignota. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 16 CIC 967 Nato il 23/6/1930. Deceduto il 25/2/2003. Caso incidente il 4/3/

97 Livello massimo raggiunto 1certa per avere lavorato nel cantiere navale di Porto Venere. Ulteriore periodo con esposizione 3possibile per aver lavorato nella fabbricazione di pompe idrauliche e motori marini. Estratto per aver lavorato come manovale in edilizia stradale per un breve periodo. Approfondimento Evidenza più che certa dell esposizione nel periodo di lavoro nei cantieri navali come addetto alla demolizione di navi. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 17 CIC 975 Nato il 24/01/1913 e deceduto il 06/06/2002. Caso incidente il 10/04/2002. Livello massimo raggiunto 8ignota. Il caso è stato estratto in quanto ha lavorato nella miniera di carbone (lignite) di Caniparola, in Lunigiana, dal 1938 al 1939 in qualità di addetto all estrazione. Approfondimento Dalla consultazione di carte e siti WEB è emerso che la miniera giace sul fondo di una valle con formazioni esclusivamente sedimentarie. Esposizione a pietra verde Improbabile. Caso 18 CIC 985 Nato il 09/07/1926. Deceduto il 15/04/03. Caso incidente il 20/05/2002. Livello massimo raggiunto 2probabile per aver svolto la mansione di calderaio per la ditta Sadelmi Cogepi che lavora nell ambito di costruzione di grandi impianti industriali dal 1960 al Il caso è stato estratto in quanto ha svolto un periodo di lavoro di circa 20 aa al Parco dell Orecchiella in Garfagnana in qualità di scalpellino in pietra. Approfondimento Contatto telefonico con le guardie forestali del Parco che hanno riferito il mancato utilizzo di pietre verdi per le strutture murarie del parco. Esposizione a pietra verde Improbabile Caso 19 CIC 1026 Nato il 6/12/1934. Deceduto il 23/8/2003. Caso incidente il 26/10/

98 Livello massimo raggiunto 3possibile per avere lavorato in qualità di fabbro in bottega artigiana. Estratto per aver lavorato come cantoniere. Approfondimento Dalla rilettura del questionario emerge che ha solo svolto mansioni di taglio erba e controllo segnaletica stradale. Esposizione a pietra verde Improbabile. Caso 20 CIC 1090 Nato il 9/3/1928. Deceduto il 9/2/2003. Caso incidente il 23/8/2002. Livello massimo raggiunto 1certa per avere lavorato come refrattarista. Estratto per aver lavorato nel comparto Approfondimento È risultato che il comparto è relativo all edilizia ma in questo caso specializzata nell applicazione di mattoni refrattari per la costruzione di forni. Esposizione a pietra verde Improbabile. Caso 21 CIC 1181 Nato il 16/06/1934. Deceduto il 13/10/2006. Caso incidente il 28/06/2004. Livello massimo raggiunto 3possibile per aver lavorato come agricoltore con l uso di sacchi riciclati e come manovale/muratore per aver possibilmente utilizzato cemento amianto. Estratto per aver svolto per 5 anni dal 1960 al 1965 l attività di marmista. Approfondimento L attività di marmista può aver comportato l utilizzazione di pietre verdi contaminate da amianto ma non è documentata durante la sua attività la tipologia di questo materiale lapideo. Esposizione a pietra verde Possibile. Caso 22 CIC 1203 Nato il 31/1/1926. Deceduto il 20/3/2005. Caso incidente il 9/3/2005. Livello massimo raggiunto 8ignota. 77

99 Estratto per aver lavorato un periodo come manovale per conto di una ditta che produce cemento ed esegue gettate autostradali. Approfondimento Evidenza più che certa dell esposizione nel periodo di lavoro alla Piaggio in cui sono presenti altri casi di mesotelioma. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 23 CIC 1222 Nato il 27/9/1924. Deceduto il 21/11/2005. Caso incidente il 12/10/2005. Livello massimo raggiunto 1 certa per aver lavorato come manovale cavatore in miniera di talco ed amatite e come insaccatore agli impianti della ditta Talco Val Chisone, sede di Livorno. Estratto per aver svolto attività nella miniera di talco di Poggio alla Rena nei pressi di Livorno. Approfondimento Il caso, per il tipo di lavoro che ha svolto, è stato certamente esposto alle polveri di talco. Durante il primo periodo, dal 1942 al 1962 con una interruzione di 5 aa a causa della guerra, lavorando all aperto nella miniera di talco è stato certamente esposto alle polveri dato che effettuava anche lavori di frantumazione. Durante il secondo periodo la sua esposizione è verosimilmente cresciuta di intensità lavorando con continuità in qualità di insaccatore di talco dal 1962 al Il talco estratto nella miniera di Poggio alla Rena è certamente contaminato da fibre asbestiformi come da Figura 2. Esposizione a pietra verde certa. Caso 24 CIC 1337 Nato il 3/12/1933. Deceduto il 6/3/2007. Caso incidente il 13/11/2006. Livello massimo raggiunto 1certa per avere lavorato alla costruzione della centrale termoelettrica di Marghera e in qualità di escavatorista per avere movimentato rifiuti contenti amianto nei pressi del cantiere navale di Livorno Estratto per aver lavorato come escavatorista. Approfondimento I lavori effettuati nel comparto per il quale è stato estratto non sono mai stati effettuati su rocce ofiolitiche. Evidenza più che certa dell esposizione nel periodo di lavoro presso la centrale elettrica di Venezia. Esposizione a pietra verde Improbabile. 78

100 Caso 25 CIC 1429 Nato il 25/12/1939. Vivente al 10/05/2010 Caso incidente il 7/12/2007. Livello massimo raggiunto 3possibile per avere lavorato come marmista. Estratto per aver lavorato come tagliatore di marmo e successivamente addetto all imballaggio. Approfondimento Analisi di n 5 campioni di marmi verdi provenienti da varie parti del mondo. Esposizione a pietra verde Possibile. Caso 26 CIC 1446 Nato il 17/3/1937. Deceduto il 2/5/2009. Caso incidente il 21/11/2007. Livello massimo raggiunto 3possibile per avere lavorato in una fabbrica di cioccolato. Estratto per aver lavorato come camionista. Approfondimento Il caso è deceduto quindi è impossibile sapere se trasportasse anche pietrisco di ofioliti. Esposizione a pietra verde Ignota. Caso 27 CIC 1532 Nato il 21/4/1938. Deceduto il 28/1/2009. Caso incidente il 13/9/2007. Livello massimo raggiunto 1certa per avere lavorato come falegname nella ditta di arredi navali Azimonti. Estratto per aver lavorato come marmista. Approfondimento Evidenza più che certa dell esposizione nel periodo di lavoro come falegname per arredi navali. Esposizione a pietra verde Possibile. 79

101 Conclusioni Cor Toscana I casi selezionati per attività economica e professione, secondo quanto stabilito dal gruppo nazionale di lavoro sulle Pietre Verdi, sono stati riesaminati al fine di valutare possibili esposizioni derivanti dalla manipolazioni di rocce ofiolitiche. Ad un primo riesame della casistica toscana costituita da 162 casi con qualsiasi livello diagnostico di mesotelioma sono stati esclusi n 87 casi per esposizione certa e ben definita in altri settori e per i quali si poteva ragionevolmente escludere una esposizione, anche di relativa importanza, derivante dalla lavorazione/manipolazione di ofioliti. Ad una seconda analisi della casistica si è proceduto ad escludere altri 48 casi (di cui 11 con esposizione probabile, 24 con esposizione possibile, 12 con esposizione ignota ed 1 con esposizione familiare), in quanto la mansione rientrava tra quelle di interesse, ma il settore lavorativo non corrispondeva tra quelli a rischio di esposizione da ofioliti; inoltre i luoghi di lavoro e le attività produttive, benché corrispondenti ai settori economici di interesse, non presentavano uso di ofioliti né si trovavano in aree con presenza di tali rocce. L approfondimento è stato pertanto effettuato su un totale di 27 casi. Si tratta di una casistica esclusivamente di sesso maschile; per 24 casi (89%) la diagnosi è certa (istologica), per un caso citologica ed un altro soltanto clinica. Un caso, incidente nel 1991, presenta una diagnosi dubbia senza possibilità di ulteriore revisione. La sede anatomica per tutti i casi è pleurica (100%). L intervista è stata effettuata direttamente a 10 casi (37%) ed al proxy per 15 casi (55,6%). Per 2 casi le informazioni sulla storia lavorativa sono state recuperate mediante i Servizi di Prevenzione competenti per territorio. I dati sulla presenza di ofioliti in Toscana sono stati acquisiti sia su mappa geologica, sia dal censimento ex DM 101/2003 al quale ha partecipato anche ISPO, l Istituto presso il quale ha sede il COR Toscana. Il censimento e la mappatura evidenziano una presenza piuttosto diffusa di questo tipi di rocce che sono state, ed ancora in parte lo sono, sfruttate da un punto di vista commerciale. Un sito ha prodotto nei secoli il cosiddetto marmo verde che riveste importanti monumenti ecclesiastici toscani, gli altri sono sfruttati per la produzione di inerti per edilizia stradale e per ballast ferroviario. Un sito ha prodotto serpentino per essere utilizzato come fondente nel sito siderurgico di Piombino. I dati sulla forza lavoro delle cave toscane non sono stati ancora raccolti in maniera sistematica. E in corso un accertamento attraverso INPS per le cave situate nel Volterrano, in provincia di Pisa. Tuttavia da notizie raccolte durante i sopralluoghi effettuati in occasione della mappatura nella maggior parte dei siti di escavazione l attività è svolta da poche unità ed in maniera non continuativa. Altro dato incerto ed ancora in via di acquisizione è quello sulla data di concessione della prima escavazione dei siti. Ad esclusione della cava in cui è stato prelevato serpentino per scopi ornamentali e della cava Bartolina, le notizie al momento disponibili indicano che le altre siano state aperte nella seconda metà del secolo scorso. La cava di Monte Fico dell Isola d Elba è stata aperta nel 1974, quelle nella zona di Riparbella sono più recenti, risalgono al periodo di costruzione dell autostrada Genova Rosignano avvenuta negli anni 90. L anno di apertura effettiva del sito di escavazione può anche non corrispondere con l anno della concessione mineraria pertanto, al fine di 80

102 valutare gli effetti che l esposizione a fibre di amianto possano aver avuto sulla salute dei cavatori dovrà essere accertato esattamente l anno di inizio del lavoro per considerare esaurito il tempo di latenza. Si è proceduto all acquisizione di campioni delle più diffuse pietre verdi lavorate nella zona del lapideo della Versilia. Un primo esame effettuato mediante microscopia ottica ha rilevato fibre asbestiformi soltanto in un campione di marmo verde proveniente dall Isola di Tinos in Grecia. Non si può comunque escludere a priori che in queste industrie siano state lavorate ofioliti per scopi ornamentali. In conclusione il riesame di 27 casi riguardo all esposizione derivante della manipolazione di ofioliti ha consentito di riclassificarne 16 (59,3%). Per 8 casi una iniziale esposizione ignota è stata riclassificata come improbabile ; in 6 casi la precedente classe ignota è stata variata in possibile ; ad un caso, inquadrato precedentemente come non classificabile, è stata assegnata la classe probabile ; infine un solo caso è stato riclassificato da possibile a certo, ma è doveroso precisare che la sua esposizione deriva dalle fibre presenti nel talco della miniera di Poggio alla Rena. Il talco, pur rientrando nella tabella del DM 14 maggio 1996, è un minerale, il sito di escavazione viene classificato come miniera e non cava, ed il materiale estratto ha impieghi completamente diversi da quelli delle cosiddette pietre verdi. Il riesame della casistica toscana non ha evidenziato alcun caso di mesotelioma che abbia subito una esposizione esclusiva nei siti di escavazione delle rocce ofiolitiche cosiddette pietre verdi. 81

103 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR MARCHE La regione Marche è notoriamente priva di affioramenti di ofioliti. Quest informazione è stata confermata solo verbalmente sia da un geologo della facoltà di Scienze della Terra della nostra Università, che dal personale dell ARPA Marche. Alla richiesta di una mappa geologica al Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra relativa alla regione Marche non è stato mai risposto. Sulla base dei criteri di selezione decisi, diagnosi certa, probabile o possibile di mesotelioma maligno e di Codici Ateco (13.*, 14.*, , *, *, , , , , , , ) e Codici Professione (744*, 7424*, 7419*, 7413*, 6125*, 6126*, 611*, 8610*, 8622*), per la Regione Marche sono stati identificati 25 casi di interesse da rivalutare (CIC 3, 10, 63, 70, 79, 106, 159, 173, 176, 217, 219, 235, 146, 261, 263, 269, 286, 290, 291, 292, 307, 67, 93, 215, 340). Di questi 25 casi, 1 caso aveva esposizione familiare (CIC 217) e 9 casi avevano esposizioni certe in altri settori, alcuni anche in comparti classici (Navalmeccanica, Rotabili ferroviari, Cemento amianto, Miniere di Balangero, Val Malenco, Wittenoom) (CIC 3, 79, 106, 219, 235, 246, 261, 286, 291). Dei 16 casi restanti, 4 avevano un esposizione ambientale per la vicinanza a Linee ferroviarie o miniere/cave (CIC 67, 93, 215, 340) e 1 solo caso non aveva altre esposizioni (CIC 67). Negli 11 casi restanti vi erano 4 casi da escludere per lavorazioni eseguite in ambienti notoriamente privi di PV (CIC 10 cava di pietra a Charleroi in Belgio, CIC 159 cava di pietra in Lussemburgo, non altrimenti specificato, CIC 176 miniera carbone Lussemburgo, non altrimenti specificato, CIC 269 miniera d oro in Australia, non altrimenti specificato). In conclusione sono stati 9 i casi approfonditi (CIC 63, 67, 70, 173, 209, 217, 290, 292 e 307). Le interviste fatte al momento della registrazione del caso erano in 5 casi indirette. Al momento del riesame 8 casi erano deceduti. L approfondimento è consistito nel ricontattare i famigliari dei 9 casi e farsi dare i chiarimenti possibili circa la storia lavorativa, la storia lavorativa dei conviventi (nel caso di esposizione familiare) e quella residenziale e/o extraprofessionale nell unico caso senza un attività lavorativa. 82

104 CIC 63: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra Ateco PV Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV 63 3 m.m.per.epit indiretta 1996 NO Mansione Altre svolta EXP Tagliava lastre di marmo per una ditta marchigiana nas nella provincia di Macerata NO Ateco altre Profe altre d Livello altre Inizio altre Fine altre La ditta al momento della prima intervista non esisteva già più. La famiglia, ricontatta per l approfondimento, ha dichiarato di non sapere niente in merito alla lavorazione svolta dal loro coniunto. CIC 70: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra Ateco PV Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV Mansione svolta Altre EXP Movimento di terra per una ditta di Porto S.Giorgio. Non è stato specificato dove ha svolto i lavori NO Per ditte estrattive marchigiane ha eseguito estrazione e frantumazione della ghiaia, ma non è stato specificato in quale luogo ha lavorato, no tra 1985 e 1992 NO 70 8 m.m.pl indiretta 1996 no Ateco altre Profe altre d Livello altre Inizio altre Fine altre Tra il 1980 e il 1985 il caso ha sempre lavorato in cave lungo il fiume Tenna e mai fuori dalla regione Marche. Tra 1985 e 1992 il caso ha lavorato per ditte che hanno chiuso. La ditta per cui ha lavorato dal 1992 al 1996 è stata ricontattata e ha riferito che negli anni 90 non aveva cave fuori dalla regione Marche e non ha mai importato ghiaia da altre regioni. 83

105 CIC 173: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra Ateco PV Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV m.m.pl.epit indiretta 2005 EX Mansione Altre Ateco Profe altre Livello Inizio Fine svolta EXP altre d altre altre altre Si occupava della modificazioni dei letti di fiumi ove riversava rena e materiale polevroso simile al cemento SI no SI no SI E stato ricontattato il figlio che non ricorda che il padre abbia mai parlato di pietre verdi e non conosce nessun collega dell epoca con cui si possano prendere contatti. CIC 209: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra Ateco PV Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV m.m.pl.epit diretta 2008 no no Mansione Altre Ateco Profe Livello Inizio Fine svolta EXP altre altre d altre altre altre Manipolava indumenti protettivi contro il calore per una ditta di costruzione di piattaforme SI Era tecnico operatore subacqueo per una ditta specializzata in lavori subacquei SI Dal 1974 al 1976 il caso é stato responsabile logistico delle unità marittime da lavoro per la costruzione di piattaforme petrolifere marine (Indonesia, Australia, Mare del Nord) per la ditta Micoperi di Milano. Era addetto allo stoccaggio e alla distribuzione di vari materiali a bordo delle piattaforme in costruzione. Ricordava che tutte le tubazioni presenti erano coibentate con amianto e che 84

106 spesso venivano riparate, asportate, sostituite. Dal 1976 al 1992, é stato dipendente della Subsea S.p.A., affiliata al gruppo Micoperi, in qualità di saldatore (tecnico operatore subacqueo camere iperbariche per immersione in alti fondali, quindi a rischio di manipolare l'amianto: uso di pannelli in amianto per la schermatura durante la saldatura). La sua attività lavorativa non si é mai svolta nella Zona Territoriale 7 ASUR di Ancona. Il Gruppo Micoperi non é più in attività dal Il caso ha lavorato se non esclusivamente, almeno prevalentemenet all'estero. CIC 290: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra Ateco PV Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV m.m.pl.epit diretta 2008 no Mansione Altre Ateco Profe Livello Inizio Fine svolta EXP altre altre d altre altre altre Escavazione pozzi e palificazione SI Il caso ha lavorato pochi mesi nelle Marche e per la maggior parte del periodo è stato a Sud. Quando era fuori tornava a casa 1 volta alla settimana o ogni 15 gg o 1 volta al mese, in base alla distanza dove prestava servizio la ditta. I familiari ricontattai non ricordano con esattezza le diverse sedi di lavoro poiché cambiava spesso, anche ogni 23 gg, ma riferiscono con precisone che ha lavorato a Reggio Calabria per 1 aa e mezzo 2 aa. Il caso aveva riferito che nel suo lavoro aveva trovato molta roccia rossa, ma non aveva mai citato pietre verdi o simili. CIC 292: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra Ateco PV Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV m.m.pl.epit diretta no * Mansione Altre Ateco Profe Livello Inizio Fine svolta EXP altre altre d altre altre altre Cavava pietra e sabbia nei fiumi SI Quest attività è stata svolta dal caso, prima dell età di 13 anni, sempre lungo il fiume Tronto. La responsabile del Servizio di Prevenzione della Zona territoriale di competenza, che conosce la zona lungo il fiume, sostiene che non vi sono mai stati depositi di pietre di natura diversa da qualla tipica della zona, cioè depositi di pietra calcarea. 85

107 CIC 307: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso m.m.pl indiretta** 2007 altre esp extra Ateco PV Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV Non noto Mansione svolta Marmista in proprio in zona industriale con amianto (?) Altre EXP Non noto Ateco altre Profe altre d Livello altre Inizio altre Fine altre Nel 2007 la moglie del caso rifiutò l intervista, ma in quell occasione si riuscì a sapere solo che il marito, negli ultimi 30 anni, aveva fatto il marmista in proprio, senza nessuna specificazione di dove. Per l approfondimento il caso è stato ricercato presso la camera di commercio, ma non ci sono notizie sulla sua attività. CIC 67: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra 67 8 m.m.pl.epit indiretta 1998 A 100 m dalla linea ferroviaria dal 1957 al 1999 La paziente è sempre stata casalinga. L unica possibile fonte di esposizione poteva essere la residenza lungo la linea ferroviaria. Nelle Marche lungo le linee ferroviarie però si è fatto uso esclusivo di roccia calcarea. In seguito all approfondimento è emerso che il caso ha abitato per un periodo a metri da una fornace di mattoni. CIC 217: CIC LIV_MAX DIAGNOSI d INCIDENZA COD_INTERV decesso altre esp extra Ateco PV familiare Profe PVd Inizio PV Fine PV Livello PV m.m.pl.epit diretta 2009 F Mansione del Altre convivente EXP Il MARITO era direttore di cantieri stradali per la Cassa del Mezzogiorno e lavorava tra Catanzaro e Roma NO Ateco altre Profe altre d Livello altre Inizio altre Fine altre Per questo caso non è stato possibile effettuare alcun approfondimento sull esposizione a pietre verdi in quanto la famiglia, ricontattata, ha rifiutato qualsiasi contatto e non è stata disponibile a fornire qualsiasi informazione neanche telefonicamente. Dalla precedente intervista risultava che: la signora aveva abitato a circa 800 metri in linea d aria dallo stabilimento Sacelit che produceva 86

108 manufatti in cemento amianto. Dal questionario risulta che la permanenza in tale abitazione è durata solo fino al 1950 (l attività della Sacelit è iniziata nel 1948), tuttavia si può presumere che, trattandosi della casa paterna, la signora abbia continuato anche dopo il 1950 a soggiornare, magari per alcuni mesi all anno, presso tale abitazione, quando tornava da Roma, dove studiava. Il marito della signora (per il quale era stato dichiarato Abiti sporchi di amianto portati a casa da cui esposizione 4) ha svolto l attività di direttore di cantiere per la Cassa del Mezzogiorno, in particolare dirigeva i lavori di costruzione strade e fognature con una presenza frequente in cantiere. Durante la sua attività ha lavorato per un lungo periodo nel territorio di Catanzaro, tanto che anche la stessa signora ha abitato a Catanzaro dal 1959 al Conclusioni Sulla base degli approfondimenti fatti ricontattando i familiari dei casi e a seguito della rivalutazione dei questionari somministrati al momento della diagnosi, i 9 casi non sono stati giudicati di interesse per il progetto, in quanto non sono emersi elementi che facciano supporre un esposizione a PV che, quindi, è stata considerata complessivamente improbabile. 87

109 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR LAZIO Nel Registro Mesoteliomi del Lazio è stata effettuata l estrazione dei casi di mesotelioma maligno (con la classificazione diagnostica certa, probabile e possibile), che potevano aver avuto un periodo lavorativo con pietre verdi. In particolare sono stati estratti i casi che riportavano i codici ATECO e mansioni indicati: in tal modo sono stati selezionati 22 casi, tutti di sesso maschile, di cui 2 risultano classificati con esposizione ignota (Cic 548 e Cic 1000) e 1 con esposizione improbabile ( Cic 990). Per i 2 casi sono state rianalizzate le informazioni anamnestiche raccolte tramite questionario, mentre per gli altri casi, per i quali era già stata riconosciuta un esposizione professionale ad amianto, risultavano i seguenti settori: trasporti ferroviari/manutenzione linee ferroviarie; edilizia compresa, quella stradale; industria chimica; produzione manufatti in cemento amianto; industria carta. Per gli 8 casi selezionati per il settore economico (classificati con esposizione professionale certa, probabile e possibile), non sempre risulta congruente la professione: 1. Cic 519 (MM: certo): il settore è la miniera, addetto alle macchine di laveria/carpentiere in miniera di carbone; 2. Cic 821 (MM: probabile): il settore è la costruzione strade, come ingegnere progettista strade; 3. Cic 865 (MM: certo): il settore è quello della costruzione strade, ma la professione è quella di meccanico; 4. Cic 064 (MM: possibile): il settore è la costruzione strade; 5. Cic 548 (MM: certo): il settore è la progettazione, la professione ingegnere; 6. Cic 990 (MM: certo), il settore è la progettazione, la professione è quella di tecnico progettista; 7. Cic 1111 (MM: certo), il settore è estrazione pietre, la professione è quella di filista; 8. Cic 918 (MM: certo), il settore è estrazione pietre, la professione è quella di cavatore. Gli altri 14 casi sono stati selezionati per mansione lavorativa, ma non per tutti il settore economico è congruente: 1. Cic 889 (MM: certo): autista mezzi pesanti; 2. Cic 1101 (MM: certo): conduttore di locomotiva; 3. Cic 622 (MM: certo): geometra; 4. Cic 884 (MM: certo): entra come direttore tecnico; 5. Cic 1114 (MM: probabile): direttore di cantiere; 6. Cic 853 (MM: certo): geometra; 7. Cic 824 (MM: certo): ingegnere progettista; 8. Cic 832 (MM: certo): ingegnere, ammiraglio in marina militare; 88

110 9. Cic 034 (MM: certo): ingegnere, ammiraglio in marina militare; 10. Cic 955 (MM: certo): operaio ferrovie; 11. Cic 845 (MM: certo): manutentore linee; 12. Cic 399 (MM: certo): operaio addetto alla costruzione delle strade; 13. Cic 1000 (MM: possibile): cantoniere strade; 14. Cic 994 (MM: certo): autista mezzi pesanti. Sono stati inoltre identificati 62 casi che hanno vissuto in vicinanza a linee/stazioni ferroviarie (distanza minima 10 metri fino ad un massimo di 2 Km) o miniere /cave (distanza minima 100 metri fino ad un massimo di 78 km), ma tra questi solo 7 casi risultano tra i selezionati in precedenza, e precisamente: Cic 519; Cic 821; Cic 865; Cic 918; Cic 1101; Cic 1114; Cic 853. Siti con presenza naturale di amianto Nella Regione Lazio non sono presenti cave e/o miniere con minerali d amianto. È presente un affioramento, sfruttatato nel passato come cava di pietre verdi, con materiali che contengono amianto in tracce. (vedi Fig.1). E questo il caso della Cava del Bianchi attiva tra gli anni 50 e 60 del secolo scorso, attualmente inglobata nel perimetro di un parco regionale, la Riserva Naturale di Monte Rufeno. Quest area è situata nella provincia di Viterbo, nel comune di Acquapendente, all estremo nord della Regione Lazio, al confine con le regioni Toscana ed Umbria, con coordinate geografiche Lat: ,35 N e Long: ,44 E. L attività di cava insisteva su rocce di tipo ofiolitico (ofiocalcitico), che si presentavano con colorazioni verdi molto intense che avevano favorito la loro estrazione e l utilizzo, ad esempio come lastre per altari nelle chiese della zona. L affioramento è caratterizzato dalla presenza di formazioni ofiolitiche in cui si riscontrano venature di materiale biancastro con presenza di aggregati sia in massa, che fibrosi. È proprio in questi ultimi in cui è presente la tremolite. E un sito che è stato bonificato e messo in sicurezza e che sta divenendo sede di una struttura museale sull ambiente. Considerazioni conclusive A partire dai 3 casi estratti dal Registro Nazionale ( Cic 034, 399, 519; in neretto negli elenchi succitati), di cui si allegano in Tab. 1 e 2 le informazioni principali desunte dal questionario, in nessuno dei casi selezionati risulta quindi possibile attribuire una possibile esposizione efficace a fibre derivanti da lavorazioni o dalla presenza di materiali fibrosi naturali, qualificati come pietre verdi. Tabella 1. Storia lavorativa dei 3 casi selezionati dal ReNam esposizione professionale ID PERIODO SETTORE ECONOMICO AZIENDA ATECO ISTAT MANSIONE ATECO 91 CODICE ESPOSIZIONE COMUNE ESPOSIZIONE LATENZA INIZIO/FINE ESPOSIZIONE 89

111 034 49/94 Difesa Nazionale /63 Industria cartiera Marina Militare Cartiera Subiaco Ingegnere imbarcato su navi Operaio (#) Livorno La Spezia Subiago /84 Miniera/ edile Miniera/ edile / Addetto alle macchine di laveria/carpentiere Carbonia (CA) Roma (#) Il soggetto ha lavorato anche nella costruzione strade Ateco 91: Tabella 2. Anamnesi dei 3 casi selezionati dal ReNam ID Sesso Data NASCITA Data DECESSO Data INCIDENZA anamnesi SEDE SOGGETTO INTERVISTATO 034 M 11/03/ /03/ /12/2003 PLEURA moglie FAMILIARI ESPOSTI AD AMIANTO padre ufficiale di Marina PERIODO CONVIVENZA STRUTTURE IN VICINANZA DI ABITAZIONE porto cantiere navale 399 M 04/08/ /02/ /01/2004 PLEURA moglie no no 519 M 23/12/ /04/ /02/2001 PLEURA moglie? cava/miniera linea/stazione ferroviaria PERIODO FAMILIARITA' PER TUMORI no sorella sorella fratello fratello 90

112 Figura 1. Dati geomorfologici del sito con affioramenti di pietra verde del comune di Acquapendente (VT), all interno della attuale riserva naturale di Monte Rufeno. 91

113 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR CAMPANIA Aprile 2011 In relazione al Progetto CCM Pietre Verdi, il Registro Mesoteliomi della Campania ha effettuato l estrazione dei casi di mesotelioma maligno con classificazione diagnostica certa, probabile o possibile che potevano avere avuto una esposizione a pietre verdi. In particolare sono stati estratti i casi che riportavano o i seguenti codici di attività economica ATECO, o professionali, o di esposizione ambientale: Codici ATECO : 13.*; 14.*; ; *; *; ; ; ; ; ; ; ; *; Codici Professionali: 744*; 7424*; 7419*; 7413*; 6125*; 6126*; 611*; 8610*; 8622*; 221*; ; ; ; ; 21193; 21196; 21197; 21198; 21191; ; ; 22206; 22203; 22208; ; 31259; ; 31252; 31253; 31254; 31255; Codici di esposizione ambientale: 11 ; 13 Dalla estrazione effettuata risultano 6 casi che presentano almeno un codice ATECO su menzionato, 8 casi con almeno un codice professionale su riportato e 17 casi con almeno un codice ambientale su riportato. Su questi 31 casi è stato fatto un approfondimento per verificare una possibile esposizione a pietre verdi attraverso l analisi del questionario somministrato sulla storia di lavoro e abitudini di vita. Tale approfondimento ha portato ai seguenti risultati: sono stati esclusi dallo studio 5 casi in quanto avevano un codice ATECO compreso in quelli da estrarre, ma avevano avuto anche una importante esposizione professionale ad amianto in un altro comparto; sono stati esclusi dallo studio ulteriori 8 casi con codice professionale compreso in quelli da estrarre, ma che avevano lavorato in un comparto che non poteva aver determinato esposizione a pietre verdi, bensì una esposizione professionale ad amianto; sono stati esclusi dallo studio ulteriori 12 casi in quanto avevano un codice ambientale compreso in quelli da estrarre, ma che avevano avuto anche una importante esposizione professionale ad amianto in un altro settore; 92

114 è stato escluso dallo studio 1 ulteriore caso estratto con il codice di esposizione ambientale 11 (aveva abitato nei pressi di una cava), poiché tale cava è risultata di tufo; 1 ulteriore caso, nonostante risultasse esposto professionalmente, è stato considerato suscettibile di approfondimento in quanto ha lavorato come marmista (cod. ATECO ). Non è stato però possibile aggiornare il caso con nessuna notizia aggiuntiva. 4 ulteriori casi con livello massimo di esposizione classificato come ignoto o improbabile, che sono stati estratti per la presenza del codice di esposizione ambientale 13, in quanto avevano vissuto nei pressi di linee di stazioni ferroviarie, sono stati considerati suscettibili di approfondimenti; si è però appurato che le distanze delle abitazioni dalle linee ferroviarie non sono in nessun caso inferiori ai 500 metri. Di seguito, nella tabella riassuntiva, sono evidenziati i cinque casi presi in considerazione nella casistica della possibile esposizione ad ofioliti. 93

115 CIC M/F Cod. Diag. Liv max Esposizion e Attività lavorativa Possibile esposizione a pietre verdi 27 F 1.3 Cod 8 Casalinga (8) , 2 Km Stazione Ferroviaria. Via Casavola (NA); Corso Garibaldi 326 (NA). Distava un paio di Km anche dal porto (presenza di cantieri navali). 552 F 3.1 Cod 8 Sarta presso un laboratorio e a casa propria (8) Collaboratrice domestica ad ore ed assistente notturna ad ammalati (8) 105 M 1.1 Cod 2 Riparava la parte idraulica dei veicoli in un officina meccanica. Presenza nell officina di un tetto in eternit, riparato alcune volte mentre lui era a lavoro su un veicolo. (2)Netturbino per l ASIA e per il Comune di Napoli. (8) 197 M 1.3 Cod 8 Cancelliere Tribunale di Napoli; nei pressi c era una struttura con tettoie in amianto. Nella struttura c erano anche uffici del tribunale, finché la struttura stessa non è stata smantellata. Indagini in corso.(8) Cappella Cangiani Policlinico Nuovo : abitava ad 1 km circa dal sito di costruzione della linea Metropolitana Marmista per 6 mesi nessun altra informazione. 2 volte al giorno per 14 anni ha preso la cumana 188 F 1.3 Cod 8 Casalinga (8) Viveva a 500 mt Stazione Ferroviaria; ha vissuto per 6 anni dall in roulotte coibentata in amianto. Nessuna informazione di rilievo sui parenti. Intervista Anno inc. proxy/ telefonica 2003 proxy 2002 soggetto 2003 proxy 2001 proxy

116 Si possono notare: quattro casi (CIC 27, 188, 197, 552) con esposizione ignota (cod. 8) hanno suggerito una possibile esposizione a pietre verdi, ridimensionata dalle distanze dalle linee ferroviarie non inferiori ai cinquecento metri. un caso (CIC 105) è stato classificato con un esposizione professionale possibile (cod. 2) per la sua attività presso un officina meccanica con tetto in eternit. È stato preso in considerazione per la sua attività di marmista (durata sei mesi). Non è stato possibile però ottenere alcuna altra informazione riguardo i minerali utilizzati nel corso di tale attività. Conclusioni a) Nella mappatura regionale del rischio amianto per la Campania, condotta dall ARPAC, non risulta evidenziata alcuna fattispecie di potenziale esposizione a pietre verdi affioranti nel territorio della Regione Campania; b) Per quanto riguarda la valutazione di casi potenzialmente esposti a pietre verdi estratti dall archivio del Registro Mesoteliomi della Campania secondo i codici proposti dal Dott. Silvestri, considerate tutte le valutazioni sugli approfondimenti dei casi stessi, non si ravvisano evidenze da ascrivere a tale esposizione. 95

117 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR PUGLIA Bari 09 marzo 2011 Marina Musti Selezione dei casi da approfondire Il COR Puglia ha proceduto al recupero di 33 casi iscritti nel Registro su indicazione del ReNaM ed all estrazione di 52 casi dal COR Puglia applicando i criteri di selezione (ATECO E MANSIONI) forniti dal Coordinatore del Progetto. Si è proceduto ad una dettagliata revisione di ciascun caso relativamente all anamnesi espositiva attraverso una rilettura dei questionari. La distribuzione dei casi per anno di incidenza e livello di accertamento diagnostico è riportata nella tabella sottostante. ANNO DIAGNOSI MM CERTO MESOTELIOMA PROBABILE MESOTELIOMA POSSIBILE NO MESOTELIOMA TOTALE % 0,0 100,0 0,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 80,0 0,0 20,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 85,7 14,3 0,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 66,7 33,3 0,0 0,0 100, % 66,7 33,3 0,0 0,0 100,0 96

118 % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 33, ,7 0,0 100, % 66,7 33,3 0,0 0,0 100, % 60,0 15,0 35,0 0,0 100, % 75,0 0,0 25,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100, % 100,0 0,0 0,0 0,0 100,0 TOTALE % 77,65 13,0 9,35 0,00 100,00 Complessivamente erano 71 uomini (83.5%) e 14 donne (16,5%), con la seguente distribuzione per classi di età: ETA' MASCHI FEMMINE TOTALE < > TOTALE Nella seguente tabella è riportata la distribuzione dei casi per livello di esposizione: ADM ESPOSIZIONE NUMERO CASI % CIC ,9 89;117;162;167;195;217; 245;263;269; 301;306;308;343;357; 362;545;549;582; 659;760;862;894; ;209;270;327;424;508;576;609;636;698;740; 782;863;866;884;893; ,2 22;79;84;88;105;109;173;462;534;629;646;664;666;716;720;755;851;8 57;858;880 ;887;891;896; ,3 356; ,9 107;135;170;224;325;459;543;630;631;632; ,4 200; ,8 202;273;739; ,4 92; ,1 133 TOTALE Per la maggior parte dei casi era già stata riconosciuta una esposizione professionale (Anlivmax = 1 o 2 o 3). 97

119 La distribuzione per settore produttivo dei casi professionalmente esposti è riportata nella successiva tabella. Ogni soggetto può aver lavorato in più settori lavorativi. SETTORE PRODUTTIVO CODICE ATECO FREQUENZA PERCENTUALE edilizia stradale ,4 estrazione di pietre per l'edilizia ,1 servizi ausiliari delle ferrovie ,59 movimentazione merci e magazzinaggio 10 10,99 altro 17 18,68 cantieri navali ,49 costruzione di locomotive ,1 fabbricazione tubi ,1 trasporti terrestri ,4 lavorazione delle pietre e del marmo 2 2,2 fabbricazione di mattoni, tegole ed altri prodotti per l'edilizia 2 2,2 riparazione di materiale rotabile ferroviario 1 1,1 attività non specializzate di lavoro edili 11 12,09 estrazione di minerali C 3 3,3 ristoranti ,1 produzione di ferro, acciaio e ferroleghe ,3 servizi di pulizia ,1 fabbricazione di altri prodotti metallici ,1 commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento ,1 amministrazione pubblica ,1 fabbricazione di elettrodomestici ,1 difesa nazionale ,49 fabbricazione della carta e del cartone 1 1,1 fabbricazione di autoveicoli ,1 fabbricazione di olio di oliva ,1 taglio, modellatura e finitura della pietra ,2 fabbricazione di pasticceria fresca ,1 riparazione di fornaci e bruciatori ,1 manutenzione e riparazione di autoveicoli 1 1,1 Trivellazione e perforazioni ,1 TOTALE 100,00 98

120 Dall analisi della letteratura relativa alla caratterizzazione geologica del territorio pugliese e dal confronto diretto occorso con esperti geologi operanti nella Regione è stato possibile escludere con certezza la presenza in Puglia di aree con affioramenti di ofioliti. Ne consegue che le attività lavorative che comportano disturbo del suolo e movimento terra non sono a rischio di esposizione ad amianto Per quanto riguarda invece l attività di conduttori di mezzi pesanti e camion, il C.O.R. Puglia in corso di reclutamento dei casi ha individuato 1 caso di probabile esposizione rappresentato da un lavoratore che si occupava del rifacimento strade in Emilia Romagna, territorio in cui è documentata la presenza di Pietre Verdi. Ha inoltre individuato 1 caso di esposizione certa ad amianto rappresentato da un lavoratore appartenente alla squadra di rialzo delle Ferrovie dello Stato (FF.SS) alla luce della documentata presenza di amianto nel rivestimento del fondo del vagone. Per altri 5 casi è in corso una procedura di approfondimento mediante intervista mirata. 99

121 PROGETTO DI RICERCA CCM PIETRE VERDI RELAZIONE FINALE DEL COR BASILICATA 22 aprile 2011 Gabriella Cauzillo, Marina Musti,Tommaso Massaro, Grimaldi Maria Carmela,Martina Gabriella Lucia Maria Il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata ha avviato il censimento dei possibili affioramenti naturali contenenti amianto nel territorio regionale. Il laboratorio di Geologia Medica ed Ambientale del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha elaborato una carta geologica dei terreni Liguridi affioranti nel settore lucano dell area del Pollino. Nel periodo Febbraio 2004 Novembre 2005 è stata condotta una campagna di indagine mirata a individuare e caratterizzare gli eventuali minerali di amianto presenti nei sedimenti dell area sudoccidentale della Basilicata. Per tale scopo sono stati prelevati 100 campioni di sedimenti rappresentativi delle diverse tipologie presenti nell area oggetto di studio. Sui 100 campioni sono state condotte analisi mineralogiche per diffrazione di raggi X su polveri ed osservazioni in microscopia elettronica a scansione. Le indagini hanno messo in evidenza che: all interno dei sedimenti dell area studiata si rinvengono, con molta frequenza, minerali dell amianto (tremolite e crisotilo); la componente fibrosa è presente in tutte le tipologie di sedimenti considerati; solo nei depositi alluvionali questa risulta essere meno frequente e meno abbondante. Le concentrazioni di amianto presenti nei suoli, in molti dei campioni esaminati, superano i valori limite previsti nell allegato 1 del D.M. 471 del 25/10/1999. La caratterizzazione geologica del territorio ha documentato affioramenti di rocce di serpentiniti e metabasiti contaminate da fibre di tremolite (fig1). Fig 1: mappa geologica dell area Lucana al confine con la Calabria 100

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