Aiuti ai contratti di filiera agroalimentari
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- Filippo Esposito
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1 Agevolazioni Finanziarie 13 di Bruno Pagamici - Dottore commercialista, Revisore contabile, Pubblicista - Studio Pagamici - Macerata Settore agricolo Aiuti ai contratti di filiera agroalimentari Aiuti alle aziende agricole e agroalimentari. Ma anche sostegno alla creazione di sistemi di controllo, alla ricerca e sviluppo e alla promozione della produzione delle imprese che operano nel settore primario. I soggetti interessati, appartenenti alla filiera agroalimentare, potranno stipulare un contratto con il Ministero delle politiche agricole e forestali, finalizzato alla realizzazione di un programma di investimenti integrato. Con un budget di 50,9 milioni di euro, di cui 4,2 per contributi in conto capitale e 46,7 per contributi in conto finanziamenti, il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAF) ha riavviato (1) i termini per poter presentare i progetti relativi ai contratti che riguardano la filiera agroalimentare. Si tratta di risorse residue rispetto agli originari stanziamenti, che, in seguito al loro completo utilizzo da parte dei beneficiari, condurranno ad una revisione del decreto 1 agosto 2003 con nuove regole e requisiti per gli aventi diritto. Le iniziative devono avere un carattere multiregionale, svilupparsi in un ambito territoriale riguardante almeno tre regioni ovvero due regioni per quei comparti la cui produzione nazionale ai prezzi di base è localizzata per almeno il 30% in tali regioni. I soggetti proponenti e beneficiari Potranno ottenere le agevolazioni messe a disposizione dal MIPAF i soggetti localizzati nei territori di cui alle aree sottoutilizzate, individuate dall art. 61 della legge 27 dicembre 2002, n Il Ministero fa riferimento a due categorie di soggetti per individuare i destinatari delle agevolazioni: 1) I soggetti beneficiari dei contratti di filiera: a) le piccole e medie imprese come definite dalla normativa vigente, anche in forma consortile e le cooperative che svolgono attività di produzione agricola e zootecnica e/o di conservazione e lavorazione di prodotti agricoli e zootecnici e/o di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici (sul punto si rinvia all Allegato I del Trattato Ce); b) le organizzazioni di produttori agricoli riconosciute ai sensi della normativa vigente; c) le società costituite tra soggetti che esercitano l attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia controllato stabilmente da imprenditori agricoli, cooperative agricole o da organizzazioni di produttori. Nella società possono essere presenti anche grandi imprese purché la loro presenza nel capitale sociale non superi il 10% del totale; d) i consorzi di tutela riconosciuti ai sensi della normativa vigente. 2) I soggetti promotori, che sono abilitati alla presentazione dei progetti, ovvero: a) cooperative, consorzi di piccole e medie imprese, organizzazioni di produttori riconosciute, operanti nel settore agricolo ed agroalimentare; (1) Comunicato del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 172 del 26 luglio 2007 Tavola 1 - I contratti di filiera Obiettivi Realizzare programmi per l introduzione di forme organizzative a carattere interprofessionale, innovative, o di innovazioni organizzative tese ad integrare anche societariamente le varie fasi della filiera Realizzare innovazione di prodotto e di processo e innovazione di mercato anche attraverso azioni internazionali
2 14 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 10/ Aiuti ai contratti di filiera agroalimentari b) soggetti a carattere interprofessionale riconosciuti dalla normativa vigente, operanti nell ambito agricolo ed agroalimentare; c) società costituite tra soggetti che esercitano l attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione, purché almeno il 51% del capitale sociale sia controllato stabilmente da imprenditori agricoli, cooperative agricole o da organizzazioni di produttori; d) forme associative temporanee costituite dai soggetti di cui alle lettere a), b), c), d) del precedente punto 1) e a), b) e c) del presente punto 2), che devono essere formalizzate all atto della presentazione del piano progettuale. Le iniziative progettuali Le iniziative devono avere un carattere multiregionale, svilupparsi in un ambito territoriale riguardante almeno tre regioni ovvero due regioni per quei comparti la cui produzione nazionale ai prezzi di base è localizzata per almeno il 30% in tali regioni (media dei dati ISTAT ultimo triennio disponibile). I progetti, inoltre, devono comportare investimenti complessivi superiori ai 7 milioni di euro ed evidenziare un rapporto tra il valore degli investimenti previsti e il valore della produzione agricola attuale coinvolta nel contratto di filiera, prodotta dai soggetti beneficiari (valutata ai prezzi di base o equiparati), di almeno 1 a 3. Tale rapporto, nel caso di produzioni tipiche regolamentate ai sensi della normativa nazionale e comunitaria - compreso il biologico - può ridursi ad 1 a 2. Ai fini dell ammissibilità dell iniziativa, inoltre, come previsto all art. 6 del DM 1 agosto 2003, l ammontare degli «investimenti di filiera» non dovrà essere inferiore al 30% del totale degli investimenti previsti dal contratto. I criteri dell innovazione Il contratto di filiera deve caratterizzarsi per l innovazione dei suoi contenuti. Essa potrà riguardare: le forme organizzative della filiera; l innovazione di mercato; l innovazione di processo e di prodotto. Per una breve descrizione delle tre variabili innovative si rinvia alla tavola 3. Le modalità di presentazione delle domande I progetti dovranno pervenire al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Direzione Generale della trasformazione agroalimentare e dei mercati, via XX Settembre n. 20, Roma - ed alle Regioni e Province autonome nelle quali sono ubicati gli impianti dei soggetti beneficiari del contratto di filiera e i beneficiari/destinatari delle azioni immateriali. Le richieste per ottenere le agevolazioni previste dal contratto di filiera, sottoscritte a norma di legge dal legale rappresentante del soggetto proponente, dovranno essere corredate dalla seguente documentazione: scheda del piano progettuale del contratto di filiera, completa di una parte descrittiva e del piano dei flussi e delle fonti di finanziamento - predisposta a cura del proponente - e contenente gli elementi e le informazioni relativi all intero piano progettuale del contratto di filiera ed alla totalità dei soggetti in esso coinvolti; scheda progetto da predisporre da parte di ciascun singolo soggetto beneficiario, pena l automatica estromissione dello stesso dal piano progettuale del contratto di filiera e dai relativi benefici e contestuale rideterminazione dell investimento associato al piano progettuale e delle caratteristiche specifiche della filiera oggetto di valutazione; atto costitutivo e statuto, ove esistenti, relativi a ciascun singolo beneficiario; bilanci di ciascun singolo beneficiario relativi Tavola 2 - Le definizioni del MIPAF Filiera agroalimentare Contratti di filiera L insieme delle fasi di produzione, di trasformazione, di commercializzazione e di distribuzione dei prodotti agricoli, forestali ed agroalimentari Sono da stipularsi tra i soggetti della filiera agroalimentare e il MIPAF e sono finalizzati alla realizzazione di programmi d investimento integrati a carattere interprofessionale, di rilevanza nazionale che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare in un ambito territoriale multiregionale
3 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 10/ Aiuti ai contratti di filiera agroalimentari 15 agli ultimi tre esercizi contabili antecedenti alla data di presentazione della domanda e corredati di allegati esplicativi; per i beneficiari che a tale data non fossero tenuti alla redazione del bilancio, occorrerà presentare la dichiarazione dei redditi relativa agli ultimi tre esercizi; qualora l ultimo bilancio non sia stato ancora approvato, sarà possibile trasmetterne una bozza debitamente sottoscritta dal legale rappresentante del beneficiario purché corredato delle note integrative; le imprese che non dovessero disporre dei tre bilanci sono comunque tenute alla presentazione di quello/i disponibile/i integrato/i dalla situazione patrimoniale dei soci riferita agli ultimi tre anni (ovvero i bilanci qualora i soci siano società di capitali); certificato di iscrizione presso il registro delle imprese della competente Cciaa, corredato del nulla osta ai fini dell art. 10 della legge 575/65 e s.m.; dichiarazione resa ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 46 e 47 del Dpr 445/00 da parte di ciascun singolo beneficiario; dichiarazione bancaria da parte dell istituto di credito di ciascun beneficiario, finalizzata a garantire la capacità economico-finanziaria del soggetto nel sostenere il progetto d investimento; tale dichiarazione dovrà riferirsi al contratto di filiera e contenere l indicazione dell importo delle spese previste dal beneficiario nell ambito del progetto ed il periodo di riferimento; copia della delibera del consiglio di amministrazione, ove presente, contenente una esplicita autorizzazione a presentare il progetto, da parte di tutti i soggetti beneficiari. Il regime agevolativo Il meccanismo degli aiuti è correlato alla tipologia di spesa, alla zona territoriale e ai soggetti investitori. La normativa, inoltre, prevede un articolazione basata sulla tipologia delle agevolazioni, che potranno essere concesse sotto forma di contributi in conto capitale e finanziamenti a tasso agevolato. Il primo viene accordato solo per le azioni di cui alle tavole 7 e 8 ed è pari al massimo al 10% degli investimenti ammissibili per ciascun contratto di filiera. Per le azioni di cui alle tavole 4, 5 e 6 il contributo potrà essere concesso solo in conto finanzia- Tavola 3 - I criteri di innovazione Le forme organizzative della filiera L innovazione di mercato L innovazione di processo e di prodotto Considerato che gli obiettivi dei contratti di filiera sono quelli di creare dei rapporti stabili all interno dei diversi segmenti di filiere di produzioni agricole di rilevanza nazionale, al fine di ottenere una redistribuzione del valore aggiunto creato remunerativo per tutti i segmenti della filiera, l innovazione organizzativa, e cioè nelle relazioni verticali ed orizzontali della filiera, costituisce una strategia chiave nel raggiungimento di tale obiettivo. Laddove esistono forme organizzative di filiera di ambito regionale, queste possono essere consolidate e integrate con altre realtà analoghe per la creazione di un sistema di dimensione nazionale. Va dunque migliorato il livello d integrazione verticale tra la produzione agricola e zootecnica e le fasi successive di trasformazione e/o commercializzazione, in un contesto di miglioramento sostanziale delle caratteristiche d integrazione orizzontale tra i produttori (concentrazione fisica del prodotto). Per raggiungere adeguati livelli d integrazione verticale e d organizzazione delle filiere deve essere garantita la diretta partecipazione fisica e finanziaria al contratto di filiera da parte dei produttori agricoli singoli ed associati. Per aumentare la capacità di coordinamento dei servizi di supporto all internazionalizzazione sia in Italia che all estero occorre implementare i servizi di commercializzazione e consolidare l immagine del made in Italy e dei territori di provenienza dei prodotti, anche attraverso strumenti di marketing territoriale. Oltre alla ricerca di nuovi sbocchi in senso geografico e di nuovi approcci ai mercati, l obiettivo è quello di trovare un nuovo posizionamento nei mercati di sbocco tradizionali I contratti di filiera intendono promuovere: a) l innovazione di prodotto: nella produzione agricola; nella trasformazione, nell industria alimentare e nei sotto prodotti; b) l innovazione di processo: nella produzione agricola e nella filiera nella conservazione e nel packaging; nella logistica; nella trasformazione. L obiettivo è quello di: migliorare il posizionamento del prodotto sul mercato nazionale ed estero in termini di valore aggiunto e di rispondenza agli standard di servizi della distribuzione; migliorare la compatibilità ambientale del ciclo di vita del prodotto e la qualità del lavoro; migliorare i livelli di garanzia dei prodotti e dei processi in relazione alla sicurezza alimentare.
4 16 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 10/ Aiuti ai contratti di filiera agroalimentari mento. In ogni caso, l agevolazione complessiva non potrà superare l 80% dell investimento ammissibile. La durata massima del finanziamento, concesso ad un tasso agevolato dello 0,50% annuo, è di 10 anni, comprensivi del periodo di preammortamento non superiore a 5 anni, decorrenti dalla data di sottoscrizione del mutuo agevolato. Il finanziamento è previsto in rate annuali costanti posticipate, la prima delle quali decorre dalla data di conclusione del periodo di preammortamento. La decorrenza del rimborso del finanziamento agevolato inizia entro il primo quinquennio dalla concessione del contributo, secondo un piano pluriennale di rientro da ultimare comunque nel secondo quinquennio. Le agevolazioni saranno erogate al soggetto proponente, che provvederà poi a trasferire gli aiuti spettanti ai singoli beneficiari (in base al piano di eroga- Tavola 4 - Contributi in c/finanziamento per investimenti nelle aziende agricole (produzione) Spese ammissibili Zone svantaggiate Altre zone 1. Costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili 50% 40% 2. Nuove macchine e attrezzature 50% 40% 3. Programmi informatici 50% 40% 4. Spese generali (consulenze, brevetti, licenze, studi di fattibilità, ecc.) fino ad un massimo del 12% delle spese indicate ai precedenti punti 1), 2) e 3) 50% 40% 5. Primo acquisto di bestiame 50% 40% 6. Acquisto di riproduttori di qualità pregiata maschi e femmine iscritti nei libri genealogici o equivalenti finalizzati al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico 50% 40% 7. Trasferimento di fabbricati agricoli nell interesse pubblico Fino al 100% Fino al 100% 8. Costi aggiuntivi per la tutela e il miglioramento dell ambiente o per il miglioramento delle condizioni d igiene e benessere degli animali senza aumento della capacità produttiva, purché intesi a superare i requisiti comunitari minimi o a conformarsi a nuovi requisiti minimi 75% 60% 9. Spese legali, amministrative, realizzazione di indagini nell ambito di operazioni di ricomposizione fondiaria 100% 100% Note: Nelle zone svantaggiate (e nelle altre zone) gli aiuti sono elevabili al 55% (e al 45%) se gli investimenti sono realizzati da giovani agricoltori Tavola 5 - Contributi in c/finanziamento per la trasformazione/commercializzazione dei prodotti agricoli Spese ammissibili Zone Ob. 1 Altre zone 1. Costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili 50% 40% 2. Nuove macchine e attrezzature (anche in leasing) 50% 40% 3. Programmi informatici 50% 40% 4. Spese generali (consulenze, brevetti, licenze, studi di fattibilità, ecc.) fino ad un massimo del 12% delle spese indicate ai punti precedenti. 50% 40% Note: non sono ammessi aiuti che riguardino la fabbricazione e la commercializzazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte o dei prodotti lattiero-caseari. Per gli investimenti con una spesa ammissibile superiore a 25 milioni di euro e gli aiuti di importo effettivo superiori a 12 milioni di euro occorre la notifica specifica alla CE Tavola 6 - Contributi in c/finanziamento per la pubblicità dei prodotti agricoli Tipologia di aiuto 1. Pubblicità dei prodotti di alta qualità, nel rispetto dell art. 28 del trattato CE 2. Pubblicità dei prodotti tipici ai sensi dei regolamenti (CE) 509/2006 e 510/ Pubblicità dei prodotti dell agricoltura biologica ai sensi del regolamento (CEE) 2092/91 e successive modificazioni e ottenuti con metodi di produzione integrata Fino al 50% della spesa ammissibile, elevabile fino al 75% nel caso di pubblicità di prodotti delle PMI delle aree dell ob. 1 Note: per prodotti agricoli si intendono quelli di cui all Allegato 1 del Trattato CE. Nessun aiuto potrà essere concesso per azioni di pubblicità a favore di imprese individuali
5 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 10/ Aiuti ai contratti di filiera agroalimentari 17 zione definito nel contratto di filiera e su presentazione dello stato di avanzamento, fino al 90% del contributo concesso). Il saldo del contributo, pari almeno al 10%, verrà erogato su presentazione della documentazione finale di spesa e a seguito di collaudo delle opere. Le prime due quote potranno essere erogate come anticipo con le seguenti modalità: al massimo il 30% del contributo, a titolo di prima anticipazione, su presentazione di polizza fideiussoria da parte del proponente di importo pari al 110% del contributo da erogare; al massimo il 30% del contributo per le successive anticipazioni, su presentazione di polizza fideiussoria da parte del proponente di impor- Tavola 7 - Contributi in c/capitale per il controllo e la promozione di prodotti agricoli a) Creazione di sistemi di controllo per la certificazione della qualità e della tipicità Intensità dell aiuto 1. Spese per i controlli della qualità e tipicità L aiuto è concesso per non più di 6 anni, successivi all istituzione del sistema di controllo; non può superare nel primo anno il 100% dei costi ed è ridotto progressivamente (di circa il 16,7% per anno) fino ad annullarsi entro 6 anni. 2. Spese per i controlli dei metodi di produzione biologica Fino al 100% delle spese 3. Spese per i controlli dei sistemi obbligatori di etichettatura Fino al 100% delle spese b) Promozione della produzione e commercializzazione di prodotti agricoli di qualità Intensità dell aiuto 4. Spese per ricerche di mercato, ideazione e progettazione del prodotto e del processo 5. Spese per l introduzione di norme di assicurazione della qualità (norme ISO 9000 e 14000), di sistemi HACCP (Hazard Analisys and Critical Control Points) e di sistemi di tracciabilità ovvero di sistemi di audit ambientale 6. Spese per la formazione del personale finalizzata all applicazione delle norme di assicurazione di qualità 7. Spese a copertura dei contributi richiesti dagli organismi riconosciuti di certificazione per la certificazione iniziale dell assicurazione di qualità e di sistemi analoghi c) Prestazioni di assistenza tecnica 9. Organizzazione e partecipazione a concorsi, mostre e fiere: spese di iscrizione, di viaggio, per le pubblicazioni, per l affitto degli stand 10. Attività finalizzate alla diffusione di nuove tecniche, quali progetti pilota su scala limitata e progetti dimostrativi 11. Spese di formazione connesse alla diffusione di nuove tecniche: spese inerenti all organizzazione del programma di formazione, spese di viaggio e di soggiorno Fino a euro per destinatario del servizio per 3 anni; nel caso di PM fino al 50% dei costi ammissibili (tra le due possibilità è concesso l aiuto di importo superiore) Note: per produzione di qualità si intende la produzione effettuata sulla base di un disciplinare più restrittivo di quello abitualmente applicato per il prodotto in questione Tavola 8 - Contributi in c/capitale per la ricerca e sviluppo delle produzioni Spese ammissibili 1. Spese di personale (ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario) adibito esclusivamente all attività di ricerca 2. Costo di strumenti e attrezzature utilizzati esclusivamente e in forma permanente (salvo in caso di cessione a condizioni commerciali) per l attività di ricerca 3. Costo dei servizi di consulenza e simili, utilizzati esclusivamente per l attività di ricerca, compresa l acquisizione dei risultati di ricerche, di brevetti e di know how, di diritti di licenza, ecc. 4. Spese generali supplementari direttamente imputabili all attività di ricerca 5. Altri costi di esercizio (es. costo dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi) direttamente imputabili all attività di ricerca Fino al 100% delle spese. Per gli aiuti alla ricerca industriale fino al 50% delle spese ammissibili. Note: per prodotti agricoli si intendono quelli di cui all Allegato 1 del Trattato CE. Nessun aiuto potrà essere concesso per azioni di pubblicità a favore di imprese individuali
6 18 Ipsoa - Finanziamenti su misura News, 10/ Aiuti ai contratti di filiera agroalimentari to pari al 110% del contributo da erogare, a seguito di rendicontazione di una spesa, in percentuale rispetto all investimento complessivo, pari o superiore alla percentuale del contributo liquidato con le precedenti anticipazioni. L erogazione delle agevolazioni deve essere richiesta con una domanda, da redigere secondo lo schema riportato nel contratto stesso, corredata della documentazione prevista ed indirizzata ad ISA S.p.A. (Istituto Sviluppo Agroalimentare, Via Palestro, Roma). Gli investimenti materiali dovranno essere realizzati entro quattro anni dalla data di stipula del contratto di filiera. Le spese sostenute prima della data di presentazione della domanda non saranno ammesse alle agevolazioni. Per quanto riguarda gli aiuti di cui alle tavole 4 e 5, le aziende dovranno essere di provata redditività mediante valutazione delle prospettive (cfr. PSR - Piani di Sviluppo Rurale), che soddisfino requisiti comunitari minimi in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali e il cui conduttore possieda conoscenze e competenze professionali adeguate. Non potranno essere ammessi investimenti per un aumento della produzione di prodotti che non trovano sbocchi normali sui mercati o che contravvengano ad eventuali restrizioni alla produzione o a limitazioni del sostegno comunitario. I criteri di scelta degli investimenti dovranno inoltre essere coerenti con i PSR.
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