I limiti delle spiegazioni classiche dell'esistenza del settore non profit
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- Raffaela Perri
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1 I limiti delle spiegazioni classiche dell'esistenza del settore non profit
2 Stato, mercato e settore non profit nei sistemi economici complessi La visione residualistica del settore non profit come terzo settore
3 Settore non profit e economia di mercato Perché il settore non profit esiste in un'economia di mercato? Il settore non profit come anomalia istituzionale di origine precapitalistica? Verso un'inevitabile estinzione del settore non profit?
4 Stato e mercato nel sistema economico I due principali soggetti istituzionali della visione economica tradizionale: lo Stato e il mercato La coppia Stato-mercato come dicotomia esaustiva
5 Mercato e produzione di beni privati Imprese for-profit e fornitura di beni privati: rapporto individualistico tra soggetto consumatore e bene oggetto di consumo
6 Il ruolo dello Stato nella sfera economica 1. Fornitura di beni pubblici 2. Redistribuzione delle risorse secondo canoni di equità fissati a livello politico (Primo e Secondo Teorema dell Economia del Benessere) 3. Regolamentazione dell attività economica
7 Le funzioni di Stato e mercato IMPRESE (mercato) STATO BENI PRIVATI BENI PUBBLICI non rivalità non escludibilità Redistribuzione delle risorse Regolamentazione dell attività economica
8 La visione residualistica del settore non profit Come si inserisce il settore non profit all interno dello schema Stato - mercato? L'esistenza del settore non profit come effetto del fallimento dello Stato (Government failure) fallimento del mercato (Market failure)
9 La visione residualistica del settore non profit 1. Fallimento dello Stato: la teoria di Weisbrod 2. Fallimento del mercato: la teoria di Hansmann
10 La visione residualistica del settore non profit 1. Dimensioni e ruolo del settore non profit come effetto di un duplice fallimento istituzionale 2. Settore non profit come sfera istituzionale priva di autonomia funzionale e propria di una fase di transizione Le ONP come organizzazioni transitorie (Hansmann) Il settore non profit come terzo settore
11 La visione residualistica del settore non profit Il riduzionismo motivazionale dell'approccio residualistico: riferimento esclusivo (ancorché spesso implicito) a strutture motivazionali autointeressate nell'analisi del sistema economico mancato inserimento, nel quadro analitico, della complessità motivazionale (serve pertanto una solida teoria supply-based in grado di darne conto)
12 Strutture motivazionali e evoluzione sociale I limiti esplicativi della categoria del self-interest
13 Strutture motivazionali e evoluzione sociale Un argomento darwiniano ingenuo: Economia di mercato e meccanismi di selezione culturale Evoluzione sociale e estinzione degli orientamenti eterodiretti
14 Strutture motivazionali e evoluzione sociale Gli effetti culturali dell'argomento darwiniano ingenuo: La visione del mercato come "regno del self-interest" I timori di estinzione del settore non profit e la tendenza all'imitazione della logica for-profit (il rischio dell isomorfismo istituzionale)
15 I limiti esplicativi della categoria del selfinterest Sopravvivenza del settore non profit e peso relativo nella società di comportamenti cooperativi Il ruolo sociale dell'orientamento competitivo e della relazionalità strumentale
16 I limiti esplicativi della categoria del selfinterest Orientamento cooperativo e relazionalità espressiva Orientamento competitivo e relazionalità strumentale
17 Dilemma del Prigioniero e complessità motivazionale
18 Comportamenti non auto-interessati e emergere della cooperazione Come spiegare l emergere di comportamenti cooperativi? Ipotesi: complessita motivazionale
19 La funzione obiettivo degli agenti wπ + (1 w) π π = pagamento del soggetto π = pagamento dell avversario w = peso assegnato alle conseguenze delle proprie scelte sul livello di benessere altrui
20 I principali tipi motivazionali Orientamento Cooperativo Auto-interessato Competitivo Altruista IO ALTRO
21 I principali tipi motivazionali Il soggetto auto-interessato assegna peso 1 al proprio livello di pagamento (1 - w = 1) e peso nullo al pagamento ricevuto dal proprio avversario Il soggetto altruista attribuisce valore 0 al proprio livello di pagamento e valore 1 a quello dell'avversario
22 Il soggetto guidato da un orientamento motivazionale di tipo cooperativo assegnerà un valore positivo sia a w che a (1 - w): se w = 0,2 egli sarà tendenzialmente auto-interessato se invece w = 0,8 egli sarà tendenzialmente altruista
23 I principali tipi motivazionali Il soggetto competitivo assegna un peso negativo al pagamento dell'avversario e un peso positivo al proprio pagamento
24 Complessità motivazionale e soluzioni cooperative Nelle realta sociali complesse la compresenza di tipi motivazionali differenti rende possibile, in linea di principio, ogni esito dell'interazione Giochi asimmetrici ed equilibri con coesistenza di cooperazione e defezione Come e possibile, allora, fare emergere la cooperazione facendo leva sulle strutture motivazionali individuali?
25 Complessità motivazionale e soluzioni cooperative A coopera A defeziona B coopera 2, 2 3, 0 B defeziona 0, 3 1, 1 Figura 1 - DP con giocatori auto-interessati (w = 0) A coopera A defeziona B coopera 2, 2 0, 3 B defeziona 3, 0 1, 1 Figura 2 - DP con giocatori altruisti (w = 1)
26 Complessità motivazionale e soluzioni cooperative Il ruolo del settore non profit nella promozione delle strutture motivazionali che piu favoriscono l'emergere della cooperazione all interno di situazioni sociali aventi la struttura del Dilemma del Prigioniero
27 Complessità motivazionale e soluzioni cooperative Se i soggetti economici sono altruisti o guidati da un orientamento motivazionale di tipo cooperativo, la cooperazione può emergere come esito stabile dell interazione Conclusione: esplorando la complessità motivazionale individuiamo un importante via di superamento del Dilemma del Prigioniero nella sua versione one-shot
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