La guerra (taciuta) dell aria

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1 La guerra (taciuta) dell aria Ogni anno morti invisibili per lo Stato Ogni anno 43 miliardi di euro l anno di costi L inquinamento ci costa 2.5 punti di PIL

2 Lo studio sulla qualità dell aria e la mortalità provocata dall inquinamento dell aria Il 24 novembre del 2014 l Agenzia Europea per l Ambiente (AEA) ha reso pubblico uno studio sulla qualità dell aria e la mortalità provocata dall inquinamento dell aria (Air Quality in Europe) che comprendeva l analisi dei costi economici dell inquinamento. I dati forniti dall Enviromental European Agency sono quelli di un bollettino da guerra mondiale: In Italia ogni anno muoiono persone a causa delle esposizioni da Pm 2.5 e O3 (ozono), mentre in Europa si calcolano decessi per le stesse ragioni. Si tratta di dati drammatici, e faremmo fatica a crederci se non fossero stati elaborati da un organismo scientifico internazionale autorevole come l AEA. I costi economici e sociali dell'inquinamento Nello studio dell Agenzia sono calcolati anche i costi economici e sociali dell inquinamento. A causa di malattie dovute all'inquinamento dell'aria, le giornate lavorative medie perse in un anno in Italia sono pari 3,5 milioni. E proprio l'inquinamento dell'aria e i gas serra prodotti dall'industria fra il 2008 e 2012, con un valore medio di 43 hanno prodotto un costo per il nostro Paese fra 26 e 61 miliardi di euro miliardi pari a circa 2,5 punti di PIL. E' l'agenzia Europea per l Ambiente che ha elaborato questi calcoli dell impatto su salute e ambiente includendo: Le morti premature; I costi per la sanità; I giorni lavorativi persi e problemi di salute; La riduzione dei raccolti agricoli. Se facciamo riferimento ai dati dell'organizzazione Mondiale della Sanità, solo nel 2010, il danno economico dovuto ai problemi di salute provocati dall inquinamento atmosferico in Italia oscilla tra i 50 e i 150 miliardi di euro. (Cost Benefit Analysis (CBA) provided for the revision of the Thematic Strategy on Air Pollution , EMRC); L AEA da parte sua - stima il totale dei costi sanitari derivanti dall'inquinamento atmosferico per la società: nell ordine di miliardi di euro all anno. La

3 situazione è particolarmente grave nelle aree urbane, dove oggi risiede la maggioranza dei cittadini europei. Sempre secondo questo studio l'ilva di Taranto è risultata nella top 30 degli impianti Ue più inquinanti con un danno economico provocato pari 2,5 miliardi come dato medio. Il Pacchetto Aria Il 12 novembre scorso il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker ha presentato a Matteo Renzi, in qualità di Presidente del Consiglio dell Unione Europea, e a Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, la proposta di Programma di lavoro per il 2015 che prevede anche il taglio dalle priorità del Pacchetto Aria, approvato dalla precedente commissione. Il Pacchetto Aria contiene le seguenti proposte strategiche per migliorare la qualità dell aria in Europa: un nuovo programma aria pulita per l Europa, con misure intese a garantire il conseguimento a breve termine degli obiettivi esistenti e, per il periodo fino al 2030, il raggiungimento di nuovi obiettivi per la qualità dell aria. Il pacchetto include anche misure di sostegno per ridurre l inquinamento atmosferico, con particolare riguardo al miglioramento della qualità dell aria in città, per sostenere la ricerca e l innovazione e per promuovere la cooperazione internazionale; la revisione della direttiva sui limiti nazionali di emissione che comprende limiti nazionali più rigorosi per i sei inquinanti principali; una proposta per una nuova direttiva intesa a ridurre l inquinamento da impianti di combustione di medie dimensioni, quali impianti che forniscono energia a edifici appartenenti a uno stesso isolato o a edifici di grandi dimensioni, nonché piccoli impianti industriali. Rispetto a uno scenario invariato da oggi al 2030, si stima che il Pacchetto Aria possa: evitare decessi prematuri; salvare dall'inquinamento da azoto una superficie di ecosistemi pari a km² (equivalente a più della metà della superficie della Romania); salvare dall'inquinamento da azoto una superficie di zone protette Natura 2000 pari a km² (superiore a quella della Croazia); salvare dall'acidificazione una superficie di ecosistemi forestali equivalente a km². I vantaggi per la salute, da soli, grazie al Pacchetto Aria consentirebbero alla società di risparmiare dai 40 ai 140 miliardi di euro in esternalità e si otterrebbero benefici diretti nell'ordine di circa 3 miliardi di euro grazie all incremento di produttività della manodopera, a minori costi sanitari, all aumento delle rese agricole e a minori danni agli edifici. L'applicazione del pacchetto contribuirebbe anche a creare l equivalente di circa

4 ulteriori posti di lavoro, perché grazie al minor numero di giorni lavorativi persi si registrerebbe un incremento in termini di produttività e competitività; si stima che la proposta avrebbe un impatto netto positivo sulla crescita economica. La Commissione aveva, infatti, già approntato proposte dettagliate per molti degli elementi che compongono il Pacchetto Aria e fra questi la nuova direttiva sui Limiti Nazionali alle Emissioni. Inoltre, sono già in fase avanzata le proposte necessarie ad affrontare il tema cruciale delle emissioni reali delle automobili per mezzo di nuovi test dei livelli di emissioni dei veicoli su strada. Il ritiro del Pacchetto Aria sarebbe in profondo contrasto con l urgenza di contrastare questa strage di vite provocata dall inquinamento dell aria. L obiettivo di Juncker è quello di non ridurre i limiti di emissione che per sono già molto alti rispetto quelli indicati dall organizzazione mondiale della sanità (OMS). Per le Pm 10 il limite di legge è 40 µg/m 3 mentre il valore guida indicato dall OMS è di 20 µg/m 3 Per le Pm 2.5 il limite di legge sulla media annuale è di 25 µg/m 3 mentre il valore guida indicato dall OMS è di 10 µg/m 3 Va considerato che tutti i più autorevoli studi scientifici affermano che ogni riduzione di 5 µg/m 3 di PM 10 riduce la mortalità dell 7%. In sintesi se fossero applicati i limiti dell OMS si eviterebbero 128 mila morti mentre con la proposta Pacchetto Aria che il presidente della commissione Juncker vorrebbe bloccare si eviterebbe la morte a 58 mila persone. L'Italia che fa? Di fronte a questi dati così devastanti per la salute della popolazione e con conseguenze pesantissime sull economia, lo Stato italiano non ritiene urgente adottare politiche di contrasto all inquinamento e al contrario incentiva modelli produttivi altamente inquinanti penalizzando settori importanti come il trasporto pubblico e le energie rinnovabili, e favorendo l energia fossile. Le nostre proposte 1. Chiediamo con urgenza che il governo italiano respinga la proposta del presidente della commissione europea Jean Claude Juncker di tagliare gli obiettivi del pacchetto Aria dell Europa. L Italia e l Europa hanno bisogno di limiti più rigorosi per salvare vite umane ed economia. 2. Chiediamo un piano strutturale di interventi sulle politiche energetiche a favore delle rinnovabili e dell efficienza energetica per arrivare a lungo termine all obiettivo 100% rinnovabile, 3. Chiediamo sostegno al trasporto pubblico, ed interventi preso UE per produzione di auto ibride ed elettriche da immettere nel mercato,

5 4. Chiediamo interventi sull edilizia per ottenere il massimo risparmio energetico ed ecologico, nella difesa del suolo, per la riforestazione. 5. Chiediamo l'applicazione del principio chi inquina paga per i titolari di industrie che si sono resi responsabili di azioni di inquinamento. I costi dell inquinamento non possono essere scaricati sulla collettività La capitale, ROMA Nelle zone più inquinate di Roma, come l Aurelia, c è un aumento della mortalità del 7%, secondo uno studio presentato dal dott. Francesco Forastiere del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario del Lazio. Le principali malattie rilevate sono quelle cardiovascolari e il tumore al polmone, la cui incidenza è superiore del 9% nelle aree dove gli inquinanti hanno livelli più alti. Lo studio, pubblicato a marzo 2013, ha preso in esame circa cittadini romani censiti nel 2001, residenti da più di cinque anni nella Capitale e al di sopra dei 30 anni. I ricercatori hanno rilevato i livelli di Pm2,5 e biossido di azoto (NO2) nelle diverse zone di Roma scoprendo che per 10 microgrammi in più per metro cubo di polveri e biossido si registra un aumento medio del rischio di mortalità rispettivamente del 4 e del 6%. I risultati mostrano che le morti dal 2001 al 2010 per cause cardiovascolari sono state oltre 60mila, più di 22mila quelle per malattie ischemiche del cuore, circa 9mila per malattie respiratorie e 12mila per tumore al polmone. Secondo uno studio del 2012, se a Roma venissero rispettati i limiti di Pm2,5 segnalati dall Oms l aspettativa di vita aumenterebbe di oltre 12 mesi e si conterebbero quasi morti in meno all anno, con un risparmio per le famiglie e per lo Stato di oltre 2 miliardi di euro. Lo stesso accadrebbe per gli standard da Pm10: ci sarebbero quasi 600 ricoveri in meno per malattie respiratorie e oltre 400 in meno per problemi cardiovascolari, con risparmi complessivi stimati in 4 milioni di euro.

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