IL NAVIGLIO CARDO DI PADOVA
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- Giulietta Marconi
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1 Sezione di Padova IL NAVIGLIO CARDO DI PADOVA Documentazione Fotografica Mostra realizzata nel 1980 a cura di: Fotografie: CD multimediale a cura di: Realizzazione tecnica: Chiara Ceschi, Maria Letizia Panajotti, Giancarlo Vivianetti Gabinetto fotografico dei Musei Civici di Padova; Italia Nostra Sezione di Padova Renzo Fontana, Giancarlo Vivianetti Matteo Vermiglio Anno: 2012
2 CRONACA DELLA COPERTURA DEL NAVIGLIO L idea della copertura del Naviglio incomincia a prendere forma nei primi anni del 900 per risolvere il pressante problema delle fognature e per realizzare un nuovo asse viario nord-sud. Nel 1922 per ovviare alle frequenti inondazioni della città, l ing. Gasparini è incaricato di elaborare un piano che prevedendo di far confluire le acque del Bacchiglione direttamente nel Piovego attraverso il canale Scaricatore e il nuovo canale San Gregorio, comporterà la perdita dell antica funzione di via navigabile dei canali interni. Nello stesso 1922 viene adottato il Piano regolatore dei quartieri centrali, che tra l altro prevede di coprire il tratto di Naviglio da Porte Contarine a Ponte Garibaldi. Il Piano regolatore del 1936, poi non approvato dal Ministero, prevedeva di interrare il tratto di Naviglio fino al ponte delle Torricelle e di continuare la copertura anche sul canale di Santa Chiara. Agli inizi degli anni 50 il Naviglio ormai versa in uno stato di grave degrado dovuto in massima parte al fatto che, in seguito alla realizzazione del progetto Gasparini, era lasciato a regime idraulico ridotto. Il 24 dicembre 1953, la Giunta municipale, sindaco Crescente, delibera di affidare al prof. Francesco Marzolo, ordinario di Costruzioni idrauliche dell università di Padova, un progetto di massima per l interramento dei canali interni al fine di attuare un nuovo asse viario nord-sud, e al prof. Luigi Piccinato, ordinario di Urbanistica all Istituto universitario di architettura di Venezia, la redazione del Piano Regolatore Generale. Il Piano, adottato nel 1954, prevede il raddoppio di via Roma con l utilizzazione a sede stradale a senso unico del Naviglio da Riviera Mugnai fino a Ponte San Lorenzo, e da questo fino al Prato della Valle e al Santo, con l utilizzazione della Riviera Tito Livio opportunamente sistemata. Da una parte un progetto avulso da qualsiasi visione generale della città, che comporta la completa cancellazione del suo carattere fondamentale, dall altra un disegno organico che sacrifica un solo tratto di Naviglio. L operazione Naviglio prende avvio con il consenso di quella parte della cittadinanza che vedeva nei canali solo l indecoroso e antigienico stato di degrado, in ciò confortata delle argomentazioni del prof. Marzolo e dei suoi interventi sulla stampa.
3 Unica voce di dissenso è quella del prof. Gaudenzio, che nel 1961 sarà il primo presidente della sezione padovana di Italia Nostra, il quale con singolare preveggenza prefigurava la scarsa incidenza della nuova strada nella risoluzione dei problemi del traffico e la definitiva cancellazione di una parte della città fortemente caratterizzata. Il Consiglio comunale il 10 novembre 1955 approva il progetto esecutivo del tombamento del primo tratto di Naviglio, quello compreso tra Porte Contarine e Ponte Garibaldi, e nel 1957 la prosecuzione della sua copertura fino al ponte San Lorenzo, come previsto dal PRG. L Amministrazione tuttavia in difformità al PRG deliberò di continuare l interramento anche del tratto di Naviglio fra ponte san Lorenzo e ponte delle Torricelle anziché usare la strada esistente lungo la Riviera Tito Livio. L Amministrazione firma anche una convenzione con il comm. Pollazzi che si impegna a eseguire a sue spese la copertura del Naviglio da Ponte san Lorenzo a Ponticello Rigoni, davanti all ingresso del Liceo Tito Livio, in cambio dell utilizzazione del sottosuolo di questo tratto di Naviglio come parcheggio del nuovo albergo Storione. Il 14 luglio 1958, viene presentato in Consiglio comunale il progetto di tombamento del Naviglio da Ponticello Rigoni fino al Ponte delle Torricelle, progetto approvato dalla Soprintendenza ai monumenti, nonostante la difformità con il PRG. A nulla valgono gli appassionati interventi di alcuni consiglieri contrari al progetto, in particolare Francesco Feltrin, che si infrangono contro i pareri della maggioranza che si fa scudo del consueto alibi del traffico e del decoro. Il completamento dell asse stradale fino a via Luca Belludi viene attuato mediante la sistemazione delle Riviere Ruzzante e Businello, con progetto esecutivo dell 11 luglio 1961, che comportò la demolizione quasi totale dei mulini Grendene, la distruzione dell ex convento di Santa Chiara e delle case lungo il canale tra il Ponte della Morte e Piazzetta del Moraro. Ancora il 31 luglio 1963 la commissione urbanistica veniva riunita per discutere sull opportunità di completare l asse stradale con lo sbocco in Prato della Valle, fortunatamente mai realizzato.
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5 Giovanni Valle, Pianta di Padova 1784
6 Giovanni Valle, Pianta di Padova 1784 Ancora alla fine del 700 il Naviglio ed il Canale di Santa Chiara, si qualificano come segno generatore della forma urbana e al contempo come elemento di sutura fra le due realtà del tessuto urbano
7 Planimetria Catastale 1953 Nonostante la traumatica apertura di Corso Garibaldi, di Via Luca Belludi e di Piazza Antenore, l antico disegno della città è ancora sostanzialmente immutato
8 Aerofotogrammetrico 1980 La costruzione del nuovo asse viario ha soppresso quell insieme di acque, ponti, tessuto edilizio che si era mantenuto integro nei valori essenziali fino agli anni 50. Gli interventi edilizi attuati a seguito dell interramento, non hanno coinvolto solo le rive ma anche le vie laterali, con esiti frammentari e casuali, incapaci di creare una nuova immagine altrettanto pregnante e caratterizzante di quella preesistente
9 Porte Contarine, 1956 Porte Contarine, 1980 Conca detta Porte Contarine costruita nel 1526 da Jacopo Dondi dell Orologio alla confluenza del Naviglio con il Tronco Maestro per consentire ai natanti di superare il dislivello fra i due corsi d acqua. Riveste un particolare interesse storico in quanto si tratta di una delle prime conche realizzate in Italia
10 Il Naviglio nei pressi delle Porte Contarine, in primo piano a sinistra il Palazzo Arnholt, 1956 Via Matteotti e il grattacielo costruito al posto di palazzo Arnholt, 1980
11 Palazzo Arnholt, 1957 Palazzo Arnholt, cortile interno, 1957 Palazzo Arnholt, raro esempio a Padova di palazzo cinquecentesco con cortile interno e porticato, attribuito all arch. Andrea Moroni; conservava alcune grandiose stanze con ricchi soffitti alla sansoviniana, stucchi, affreschi e bei camini. Nel maggio 1954 il ministro della Pubblica Istruzione pone il vincolo di tutela sul palazzo, il giardino e gli edifici lungo via Brancaleone, ove era ubicata la cappella di famiglia edificata nell 800. Su ricorso del proprietario barone Arnholt di Donnenburg nel 1955, il vincolo viene limitato alla sola facciata e al portale, vincolo abrogato nel 1959 dal ministro Medici su richiesta del nuovo proprietario, Ivone Grassetto e su sollecitazione del sindaco Cesare Crescente. Sull area è sorto il grattacielo di Porte Contarine progettato dagli architetti Checchi, Iscra e Luciani.
12 Riviera Beldomandi e Riviera Mugnai, 1956 Riviera Beldomandi, sullo sfondo Palazzo Arnholt, 1956 Largo Europa, 1980
13 Ponte Altinate durante i lavori di copertura del Naviglio, 1957 Ponte romano lungo 44 metri sulla via Annia - Altinate, costruito in trachite e pietra di Costozza in età augustea, attraversava con tre arcate il Medoacus (Brenta). Dal medioevo è utilizzata la sola arcata mediana per superare il Naviglio. Sopravvive sotto l attuale asse viario di Riviera dei Ponti Romani. Il Naviglio con Ponte Altinate sullo sfondo, 1957
14 Il Naviglio all altezza della Pescheria, prima dell interramento Il Naviglio prima dell interramento: sulla destra la Pescheria, costruita nel 1868
15 Il Naviglio all altezza della Pescheria durante i lavori di interramento
16 Il Naviglio tra palazzo Romanin Jacur e il palazzo del Bo; sullo sfondo ponte San Lorenzo, 1957 Riviera dei Ponti Romani tra palazzo Romanin Jacur e il palazzo del Bo, 1980
17 Il Naviglio tra il palazzo del Bo e palazzo Romanin Jacur; sullo sfondo il ponte delle Beccherie, 1957 Riviera dei Ponti Romani tra il palazzo del Bo e palazzo Romanin Jacur, 1980
18 Ponte San Lorenzo Ponte romano di età augustea costruito in trachite e pietra di Costozza, lungo metri 53. Superava con 3 arcate il Medoacus (Brenta). L immagine documenta la situazione durante la costruzione della nuova ala del Bo su via San Francesco, 1938
19 Palazzo Collalto - Trieste su via San Francesco Palazzo Collalto - Trieste: cortile Complesso costituito dal Palazzo Collalto - Trieste e da casa Crescini. Palazzo Collalto Trieste: edificio della metà del 500 con cortile interno porticato su tre lati, attribuito all architetto Andrea da Valle. La facciata fu ricostruita nel 1817 su progetto di Antonio Noale. Casa Crescini: fatta erigere dal tipografo Valentino Crescini nel 1825 su disegno di Antonio Noale. Entrambe le costruzioni, pur soggette a vincolo di tutela, furono completamente demolite nel 1957, tranne la facciata di palazzo Collalto - Trieste su via San Francesco
20 Il Naviglio verso Ponte San Lorenzo, 1957 Demolizione del complesso di Palazzo Collalto - Trieste e Casa Crescini, 1958 Nel 1957 la Banca Antoniana, proprietaria del complesso Collalto - Trieste - Crescini, presenta il progetto definitivo per la sua nuova sede a firma dell architetto Giò Ponti: vi si prevede la demolizione del complesso nonostante il vincolo di tutela imposto nel La Giunta comunale condiziona il proprio parere favorevole, alla copertura del tratto di naviglio prospiciente il nuovo edificio, come richiesto dalla banca stessa. La quale nel frattempo decide di costruire la sede centrale al Canton del Gallo al posto dell esistente Albergo Storione, degli inizi del 900, con begli affreschi di Cesare Laurenti, albergo al quale viene destinata l area dell ex complesso Collalto - Trieste - Crescini con licenza edilizia rilasciata nel 1958
21 Il Naviglio con il Ponticello Rigoni visto da sud. Sulla sinistra il tratto di mura del XII sec., 1957 Particolare del tratto di mura del XII sec.
22 Il Naviglio lungo Riviera Tito Livio: veduta verso sud. Sulla sinistra l ex chiesa del monastero di San Giorgio, ora teatro Ruzzante, 1957 Riviera Tito Livio: veduta verso nord, 1957
23 Riviera Tito Livio: veduta verso nord, 1980 Sulla sinistra la facciata orientale della Banca d Italia, progettata dall architetto Giuseppe Samonà negli anni Riviera Tito Livio: veduta verso sud, 1980
24 Nel punto di derivazione del canale di Santa Chiara dal Naviglio, nel 1297 il Comune aveva costruito un gruppo di molini, come ricorda una lapide trecentesca ancora in loco. Importante complesso industriale della Padova comunale e carrarese, rimane pressoché inalterato fino agli anni 60, quando in seguito alla copertura del Naviglio, fu sottoposto ad una radicale trasformazione edilizia, nonostante il vincolo di tutela imposto dal Ministero nel 1955 Canale di Santa Chiara, 1960: a sinistra i Molini Grendene, a destra l ex convento di Santa Chiara sede della Questura di Padova Monastero di Santa Chiara: di origine trecentesca, appartenuto alle Clarisse, trova la configurazione definitiva alla fine del 700 per opera dell architetto Domenico Cerato. Nel 1819 il complesso viene destinato ad uso civile, vi si insedia la Guardia di Finanza e poi la Questura. Alla fine degli anni 50 la Provincia redige un progetto per la nuova sede della Questura che prevede la totale demolizione del complesso monastico
25 Il Monastero di Santa Chiara durante le demolizioni: a sinistra la facciata sulla riviera, a destra il chiostro
26 Ex Monastero di Santa Chiara: nuova Questura con affiancata la ricostruzione in stile dell originaria facciata, arretrata rispetto all originale, un intervento che si compiace di presentare un anacronistico esempio di falso stilistico
27 A sinistra il nuovo edificio della Questura, a destra la Tesoreria dello Stato, 1980 Questura, palazzina ricostruita in stile,1980
28 Il canale di Santa Chiara con, sullo sfondo, la Questura e ciò che rimane dei Molini Grendene, 1980
29 Piazzetta del Moraro lungo il canale di Santa Chiara, anni 50 Riviera Businello lungo il canale di Santa Chiara, dopo la distruzione della Piazzetta del Moraro sostituita da un anonima confluenza di strade Questo intervento è stato presentato dall amministrazione comunale come esempio di studio settoriale servito a sperimentare una metodologia campione di intervento, che verrà, con opportune modifiche, applicata all intero campo di lavoro del Centro Antico
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