Camera dei Deputati. Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici. Audizione
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1 Camera dei Deputati Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici Audizione Schema di decreto legislativo concernente modifiche ed integrazioni del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, recante attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell aria ambiente e per un aria più pulita in Europa (A.G. 502) Roma, 10 ottobre 2012 pag.: 1/6
2 PREMESSA ACCREDIA è l Ente unico nazionale di accreditamento degli Organismi di Certificazione e di ispezione e dei Laboratori di prova e di taratura, designato dal Governo, nel Dicembre 2009, a svolgere tale attività sia nell ambito volontario che in quello cogente. Il nuovo quadro normativo, per ciò che riguarda le valutazioni di conformità, si è realizzato dopo l entrata in vigore del Regolamento (CE) n. 765 del 2008 con il quale l Unione Europea ha disciplinato l attività di accreditamento e la vigilanza del mercato. ACCREDIA valuta la competenza tecnica e l'idoneità professionale degli operatori (Laboratori e Organismi) a svolgere valutazioni della conformità di prodotti e/o servizi alle norme tecniche ed ordinarie. L accreditamento è uno strumento di garanzia che tali prodotti e/o servizi siano maggiormente sicuri sotto il profilo della tutela dell ambiente, della salute e della sicurezza sul lavoro in virtù del fatto che le certificazioni, rilasciate dagli organismi, o i rapporti di prova, rilasciati dai laboratori, sono stati deliberati da soggetti imparziali, indipendenti oltre che competenti. L accreditamento è quindi un servizio svolto nell'interesse pubblico ispirato dal principio di sussidiarietà pubblico-privato, nel quale l Autorità Pubblica mantiene l attività di indirizzo e la responsabilità del controllo sul mercato. ACCREDIA, infatti, è un associazione privata senza scopo di lucro ma opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico ed è, inoltre, soggetta al controllo della Commissione Interministeriale di Sorveglianza, composta dai nove Ministeri Soci di Diritto di ACCREDIA (oltre al Ministero dello Sviluppo Economico, anche il Ministero dell Ambiente, della Difesa, dell Interno, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della Salute). Ai nove sopra indicati si aggiungono altri cinquantotto Soci in rappresentanza di tutte le parti interessate. Tra gli altri sono Soci dell Ente: ISPRA, ENEA, INRIM, CNR e l Istituto Superiore di Sanità, tutti soggetti istituzionali che a vario titolo svolgono un ruolo nell attività di monitoraggio e gestione della qualità dell aria. L'Ente unico di accreditamento è garanzia di qualità e competitività anche a livello internazionale. ACCREDIA, infatti, è membro degli Organismi di cooperazione tra gli Enti di Accreditamento a livello europeo e mondiale: EA (European Cooperation for Accreditation), IAF (International Accreditation Forum) e ILAC (International Laboratory Accreditation Cooperation); inoltre, è firmatario dei relativi Accordi Internazionali di Mutuo Riconoscimento (MLA/MRA) per gli Schemi SGQ (Qualità), SGA (Ambiente), PRS (Personale), PRD (Prodotti e Servizi), ISP (Ispezione), LAB (Laboratori di Prova) e LAT (Laboratori di taratura) Tali Accordi consentono alle valutazioni di conformità rilasciate dagli Organismi e dai Laboratori, accreditati dagli Enti firmatari, di essere riconosciute nei principali mercati internazionali, nell ottica di favorire la libera circolazione delle merci. Per quello che riguarda l organizzazione interna, l Ente si articola in quattro Dipartimenti che curano l'accreditamento di altrettante categorie di soggetti, elencate di seguito: Organismi di Certificazione ed Ispezione (171); Laboratori di taratura (164); Laboratori di prova (719); Laboratori di prova per la sicurezza degli alimenti (293). pag.: 2/6
3 OSSERVAZIONI Alla luce del mutato quadro normativo, richiamato in premessa, ACCREDIA ha assunto un ruolo di supporto alla Pubblica Amministrazione nello svolgimento delle valutazioni di competenza dei soggetti chiamati ad attestare la qualità di prodotti e servizi. In quest ottica sono stati siglati, tra gli altri, un Protocollo d Intesa con ISPRA, e una Convenzione con il Ministero dell Ambiente, per implementare, da una parte, le politiche sulle attività di accreditamento con riflessi nel settore ambiente, dall altra, per delegare ad ACCREDIA l attività di verifica delle competenze sopra richiamate. Sempre seguendo un atteggiamento di collaborazione con la Pubblica Amministrazione, quindi, sono state svolte le seguenti osservazioni in merito allo Schema di decreto legislativo concernente modifiche ed integrazioni del decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, recante attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell aria ambiente e per un aria più pulita in Europa. Il decreto legislativo n. 155, infatti, è indirizzato alle Autorità competenti a livello nazionale in materia di valutazione e gestione della qualità dell aria ed ha come obiettivo di introdurre una serie di soluzioni normative dirette a superare le criticità incontrate nel primo anno di applicazione. Sebbene ACCREDIA non rientri nel novero di queste Autorità, non facendo parte peraltro del Comitato di Coordinamento disciplinato dall art. 20 del D. Lgs. n. 155, in entrambi i provvedimenti viene richiamata la competenza dei laboratori pubblici accreditati ai sensi della norma ISO/IEC In particolare all art. 10 dello schema legislativo (art. 17 D.Lgs. n. 155/10) si citano tali laboratori, oltre a ISPRA E CNR, quali soggetti cui compete l approvazione degi strumenti di campionamento e misura oltre che dei metodi di analisi della qualità dell aria. La norma tecnica ISO/IEC 17025, più precisamente definita come UNI CEI EN ISO/IEC poichè riconosciuta e tradotta in Italia dall ente di normazione UNI, è la norma in base alla quale ACCREDIA accredita sia i Laboratori di prova che quelli di taratura, oltre ai Laboratori di prova per la sicurezza sugli alimenti la cui attività però non rileva ai fini dell esame del provvedimento sottoposto a parere. Per quanto riguarda i Laboratori di prova, che vanno dalle prove più diffuse quali le chimiche, chimico fisiche e microbiologiche a quelle meccaniche, tessili, civili, ceramiche, elettriche, sierologiche, il loro accreditamento attesta che chi svolge tali prove abbia la competenza e la dotazione tecnica adeguate ad eseguirle; per ciò che riguarda invece i Laboratori di Taratura, con l accreditamento si assicura la riferibilità metrologica dei campioni utilizzati e la competenza tecnica dei Laboratori stessi nell esecuzione delle tarature. Entrambe emettono un rapporto di prova i cui risultati, rilasciati nel rispetto dei più stringenti requisiti internazionali in materia di valutazione della conformità e dietro una costante e rigorosa azione di sorveglianza sul comportamento degli operatori responsabili, garantendo così il mercato, dalle Amministrazioni Pubbliche alle Imprese fino al Consumatore. Alfine di svolgere al meglio questo ruolo di garanzia ed evitare interpretazioni contrastanti da parte degli operatori, sarebbe opportuno che nello schema di decreto legislativo si facesse riferimento, in modo più puntuale, all attività di accreditamento svolta dagli Enti riconosciuti ai sensi del Regolamento (CE) n. 765 del 2008 e/o firmatari degli Accordi internazionali di mutuo riconoscimento. pag.: 3/6
4 In particolare: 1) sarebbe opportuno che venissero utilizzati, nelle norme ordinarie, gli stessi riferimenti terminologici utilizzati nelle norme tecniche internazionali ed ufficialmente adottati a livello nazionale. Nella norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, per esempio, non si usa il termine calibrazione, più volte citato nello schema, bensì taratura mentre il termine programmi di intercalibrazione andrebbe sostituito con prova valutativa o confronto interlaboratorio ; 2) poiché sotto la norma tecnica UNI CEI EN ISO/IEC ACCREDIA procede all accreditamento di ben tre diverse tipologie di laboratori (di prova, di prova per la sicureza alimentare e di taratura), sarebbe opportuno specificare, laddove si cita la norma (ad es. art. 10, comma 1, lett. d) dello schema di decreto legislativo), a quale tipologia di laboratorio si fa riferimento oltre all ambito di applicazione nel quale sono accreditati ad operare, ossia per quali metodi di prova o tarature sono accreditati; 3) all art. 10, comma 1, lett. d) dello schema di decreto legislativo sarebbe opportuno inserire una modifica con la quale aggiungere, dopo l indicazione della norma tecnica UNI CEI EN ISO/IEC 17025, il riferimento al Regolamento (CE) n. 765 del 2008 che ha innovato il quadro normativo delle verifiche di conformità alle norme standardizzate (UNI EN ISO). Tale Regolamento ha infatti imposto che in ciascun Stato Membro operi un unico Ente di accreditamento il quale a sua volta partecipa alla rete europea ed internazionale degli Enti di Accreditamento (EA, IAF e ILAC) e che può essere firmatario degli Accordi di Mutuo Riconoscimento. Su questo principio si fonda l attività di valutazioni delle conformità a livello internazionale consentendo alle valutazioni di conformità rilasciate dagli Organismi e dai Laboratori, accreditati dagli Enti firmatari, di essere riconosciute nei principali mercati internazionali, nell ottica di favorire la libera circolazione delle merci. 4) infine, sempre all art. 10, comma 1, lett. d) dello schema di decreto legislativo, sarebbe opportuno non confondere il piano dell accreditamento degli organismi o dei laboratori con quello della certificazione di prodotto. Nell articolo citato infatti si fa riferimento alla norma EN 15267, che è appunto una norma che certifica lo strumento con il quale si svolgono le prove di laboratorio, mentre erroneamente ci si rierisce a tale norma per l accreditamento. Non dovrà quindi essere il produttore ad essere accreditato, bensì sarà l organismo di certificazione, accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN 45011, da parte di un Ente di Accreditamento riconosciuto secondo il Regolamento (CE) n. 765 del 2008 e/o firmatario degli Accordi di Mutuo riconoscimento, che rilascerà l attestazione di conformità dello strumento alla norma EN In conclusione, ACCREDIA intende ribadire la propria disponibilità a condividere con i Soggetti istituzionalmente competenti le proprie conoscenze e le regole specifiche che disciplinano il mondo dell accreditamento alfine di tutelare nel modo migliore la matrice ambientale aria. A chiarimento di quanto fin qui esposto, si ritiene utile proporre in allegato alcuni specifici emendamenti al decreto legislativo n. 155 del 2010 che potrebbero essere inseriti nel parere del Parlamento. Roma, 10 ottobre 2012 pag.: 4/6
5 ALLEGATO EMENDAMENTI ALLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO DI MODIFICA DEL D.LGS. N. 155/10 1) Art. 10, comma 1, lett. d), all art. 17, comma 4, del Dlgs. n. 155/10 sostituire le parole "programmi di intercalibrazione" con "prova valutativa" o "confronto interlaboratorio". La modifica è richiesta in quanto sono i termini utilizzati nella norma di riferimento UNI CEI EN ISO/IEC 17025, citata dallo stesso schema di decreto legislativo. 2) Art 10, comma 1, lett. d), modificare il periodo dell art. 17, comma 5 del D.Lgs. n. 155/10 nel seguente modo "... previa verifica che gli strumenti di campionamento e misura il produttore siano accreditato certificati secondo la norma EN nella versione più aggiornata al momento dell'accreditamento da un Organismo di Certificazione, accreditato ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 45011, da un Ente di Accreditamento, designato da uno Stato Membro dell'unione Europea ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008 e/o firmatario degli Accordi Internazionali di Mutuo Riconoscimento (EA MLA e IAF MLA), in relazione alla produzione dello strumento." La norma EN è una norma per la certificazione di un prodotto (in questo caso strumenti di campionamento e misura); saranno quindi gli strumenti di campionamento e misura a dover essere certificati (e non il produttore ad essere accreditato) da un Organismo di Certificazione, a sua volta accreditato da ACCREDIA o dagli altri Enti di Accreditamento firmatari degli Accordi di Mutuo Riconoscimento che fanno parte sia della rete europea degli Enti di Accreditamento (EA - European Cooperation for Accreditation) che di quella internazionale (IAF - International Accreditation Forum, per gli Organismi di Certificazione, e ILAC - International Laboratory Accreditation Cooperation, per i Laboratori di Prova e Taratura). In base a tali Accordi gli Enti firmatari reciprocamente riconoscono valide le valutazioni di conformità rilasciate, sul proprio territorio, da Soggetti accreditati (Organismi di Certificazione e d'ispezione, Laboratori di Prova e di Taratura) dagli altri Enti firmatari. Infine si fa riferimento alla norma UNI CEI EN perché è la norma tecnica in base alla quale gli Enti di accreditamento valutano la competenza, l'indipendenza, l'imparzialità e la trasparenza degli Organismi a certificare la conformità di un prodotto ad una norma. pag.: 5/6
6 3) Art. 10, comma 1, lett. d), aggiungere all art. 17, comma 6, del D.Lgs. n. 155/10, in riferimento ai Soggetti che svolgono l'attività di certificazione dei campioni primari e di riferimento aggiungere, oltre all'i.n.r.i.m., anche gli altri Istituti nazionali di Metrologia che sono firmatari degli Accordi di Mutuo Riconoscimento del Comitato Internazionale di Pesi e delle Misure (CIPM MRA), ed i Laboratori di Taratura accreditati ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025, da un Ente di Accreditamento, designato da uno Stato Membro dell'unione Europea ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008 e/o firmatario degli Accordi Internazionali di Mutuo Riconoscimento (EA MLA e ILAC MRA). Il riferimento aggiuntivo sia agli altri Istituti di Metrologia internazionali che ai Laboratori di Taratura, italiani e stranieri, deriva dal fatto che in base agli Accordi Internazionali sopra richiamati viene disciplinata la validità delle valutazioni di conformità sul mercato; non possono quindi essere esclusi alcuni Soggetti a favore di altri altrimenti verrebbe leso il principio di libera concorrenza oltre che, ovviamente, di mutuo riconoscimento. 4) Art. 17 modificare all Appendice X il paragrafo Procedure di controllo di qualità Tests di zero e span. "Un gas di span per il controllo della stabilità dello strumento deve contenere una concentrazione di COV da 70% a 90% del range massimo della certificazione.": il termine "certificazione" va sostituito con il "campo di misura". L errata indicazione, comprensibilmente redazionale, era già presente nel testo del D.Lgs. n. 155/2010. Appare opportuno, in questa occasione, segnalare come termine appropriato il campo di misura, come previsto dalle prassi per verificare gli analizzatori delle emissioni in atmosfera. 5) In generale (soprattutto nell'appendice X del D.Lgs. n. 155/10) sostituire il temine "calibrazione" con "taratura" E questo il termine utilizzato nella versione ufficiale della norma di riferimento per l'accreditamento dei Laboratori di Taratura ossia la UNI CEI EN ISO/IEC pag.: 6/6
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