I MAGAZZINI INDUSTRIALI - Tipologie. I magazzini industriali si differenziano in:
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- Letizia Catalano
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1 I MAGAZZINI INDUSTRIALI - Tipologie I magazzini industriali si differenziano in: Magazzini materie prime: Assicurano una riserva di materiali grezzi necessari alla attivi tà produttiva Magazzini semilavorati: Costituiscono un polmone fra successive lavorazioni aventi cadenze di produzione diverse Magazzini prodotti finiti: Vi sono in giacenza i prodotti che hanno terminato il ciclo di produzione I MAGAZZINI INDUSTRIALI le unità di carico Caratteristiche dei materiali Liquidi Sfusi (bulk materials) Colli o carichi unitari (unit loads) Confezioni di materiali a carico unitario Imballo primario (confezione di vendita, destinata al consumatore) Imballo secondario (destinata al rivenditore finale) Unità di carico pallettizzata PALLET paletta 80x120 ü disporre i colli in maniera ragionata per garantire stabilità ed integrità ü interporre tra gli strati dei fogli rigidi (interfalde) ü decidere il numero di imballi secondari per ogni strato ü decidere il numero di strati ü scegliere dei criteri di alternanza di strati per favorire la stabilità ü scegliere il metodo di consolidamento (reggiatura, film estensibile, film termoretraibile, )
2 I MAGAZZINI INDUSTRIALI Costi di investimento e di esercizio Le principali voci relative ai costi di investimento sono date da: - Terreno - Oneri di urbanizzazione - Fabbricato (fondazioni, pilastri, tetto, tamponatura) - Pavimentazione speciale - Sistemazione aree esterne - Scaffalature - Sistema di movimentazione - Supporti di movimentazione (pallet) - Impianto antincendio - Impianto di illuminazione - Impianto di riscaldamento - Sistema di gestione: hardware e software Le principali voci relative ai costi di esercizio sono date da: - Personale operativo - Manutenzione - Energia - Spese generali I MAGAZZINI INDUSTRIALI - Generalità Gli aspetti principali da considerare nelle scelte costruttive, ubicazionali e gestionali di un magazzino industriale sono: Incidenza economica: ü Capitali immobilizzati ü Costi senza ricavi Esigenza di spazio: ü Ogni m 2 di superficie o m 3 di spazio corrispondono a costi(ammortamenti, energia, ecc.) senza alcun ricavo Funzionalità: ü Normalmente un magazzino è strettamente connesso con i reparti di produzione Riduzione delle scorte Riduzione dell area e dello spazio occupato Riduzione dei movimenti interni alla fabbrica
3 I MAGAZZINI INDUSTRIALI Fattori ubicazionali Nell ubicazione dei magazzini all interno dell impianto si deve tener conto di: ü Rispetto del flusso di materiale interno ü Facilitazione degli accessi da parte dei mezzi di trasporto ü Possibilità di posizionamento all aperto dei materiali ü Difficoltà di conservazione delle merci, pericoli di incendi ü Temperatura, umidità, ventilazione richieste dai materiali I MAGAZZINI INDUSTRIALI concetti di base SLOT o storage location SKU = Stock Keeping Unit scaffalature, bidoni, aree evidenziate nel pavimento Quando si parla di SKU multiple occorre decidere come assegnare a ciascuna SKU uno o più slot di stoccaggio Una progettazione ed una gestione efficiente del sistema di storage influenza in maniera determinante i costi di material handling e di immobilizzo a scorta
4 I MAGAZZINI INDUSTRIALI Indici di prestazione ü Potenzialità ricettiva: Espressa in termini di unità di carico stoccabili nel magazzino ü Indice di utilizzazione superficiale, I s : I = s A A u t A u è l area utilizzata A t è l area totale I s deve tendere a 1; Può anche essere espresso in termini di unità di carico immagazzinabili per metro quadrato di area di stoccaggio. ü Indice di utilizzazione volumetrica, I v : V I v = V u t V u è il volume utilizzato V t è il volume totale I v deve tendere a 1; Può anche essere espresso in termini di unità di carico immagazzinabili per metro cubo di volume di stoccaggio. I MAGAZZINI INDUSTRIALI Indici di prestazione ü Indice di selettività, I sl : N I sl = N dir tot N dir è il numero di u.d.c. che si possono prelevare direttamente senza spostare altre u.d.c. N tot è il numero totale di u.d.c. (u.d.c. unità di carico) I sl <1 I = m ü Indice di manodopera, I m : N Q imm ADDETTI Q imm è la quantità partita o arrivata in un arco temporale definito N ADDETTI è il numero degli addetti al magazzino ü Indice di potenza, I p : Insieme forniscono un elemento per la misura del grado di meccanizzazione del magazzino Q I p = W imm cons Q imm è la quantità partita o arrivata in un arco temporale definito W cons è la potenza elettrica consumata in un arco temporale definito
5 I MAGAZZINI INDUSTRIALI Indici legati alla gestione operativa ü Indice di ROTAZIONE: (IR) i,quantita = (flusso in uscita) i [ 1/T ] (giacenza media) i (IR) i,valore = (valore del flusso in uscita) i [ 1/T ] (giacenza media) i ü Indice di MOVIMENTAZIONE: (IM) i,tr = (u.d.c. movimentate) i,t=tr [ movimenti/tm ] ü Indice di ACCESSO: (IA) i = (IM) i [ accessi/(t * vano) ] (numero di celle dedicate) i I MAGAZZINI INDUSTRIALI Modalità e tempi di accesso CICLO SEMPLICE: Comprende tutte le fasi necessarie per prelevare dal magazzino o immettere nel magazzino una unità di carico. La sua durata è data da due componenti: Tempi fissi di ciclo uguali per tutti i cicli ed indipendenti dalla localizzazione del vano. Tempi variabili funzione della traslazione orizzontale del carrello e della traslazione verticale delle forche in relazione alla posizione del vano considerato CICLO COMBINATO: Associa ad una operazione di immissione una operazione di prelievo allo scopo di ridurre la percorrenza a vuoto all interno del magazzino ed aumentare quindi la produttività del sistema.
6 I MAGAZZINI INDUSTRIALI Criteri di allocazione unità di carico DEDICATED STORAGE: Allocazione dedicata ad ogni singolo articolo. Ad ogni codice viene assegnato un sufficiente numero di vani che risultano dunque disponibili solamente per questo codice. CLASS BASED STORAGE: Allocazione per classi di prodotti. Vengono individuate classi di prodotti che siano omogenee dal punto di vista dell indice di accesso ed ad ogni classe viene dedicata una zona con un numero sufficiente di vani. RANDOM STORAGE o SHARED STORAGE: Allocazione casuale. Consente di ottenere i massimi vantaggi in termini di riduzione della potenzialità ricettiva necessaria, ma è caratterizzato da un tempo medio di accesso pari alla media dei tempi di accesso a tutti i vani. E necessario utilizzare supporti di tipo informatico al fine di individuare i vani in cui sono collocate le unità di carico relative ad ogni codice. SISTEMI DI STOCCAGGIO PER UNITÀ DI CARICO PALLETTIZZATE Sistema di stoccaggio a catasta Buona saturazione superficiale ma basso livello di selettività. Scaffalature drive-in o drive-through Consentono politiche di gestione FIFO o LIFO ma riducono la saturazione superficiale ü Scaffalature tradizionali Consentono alto livello di selettività ü Magazzino a scaffali mobili Hanno notevoli costi di impianto ma risolvono le carenze di spazio ü Magazzini dinamici o live storage Consentono una gestione di tipo FIFO ü Magazzini dinamici con canali in contropendenza Consentono una gestione di tipo FIFO ü Magazzini automatizzati Sono costituiti da una serie di scaffalature tra le quali si muove un trasloelevatore
7 MEZZI DI TRASPORTO, CONTENIMENTO ED IMMAGAZZINAMENTO Definito l indice di selettività e quindi definite le caratteristiche dei materiali, le quantità e le frequenze, si ricercano le soluzioni di disposizioni e di movimentazione dei materiali, che realizzino gli indici I s e I v più elevati. Contemporaneamente occorre valutare: ü Mezzi di contenimento e di trasporto ü Sistemi di immagazzinamento I MAGAZZINI INDUSTRIALI Mezzi di contenimento Definite le caratteristiche dei materiali, le quantità e le frequenze da movimentare, possono essere scelti i mezzi di contenimento, tra cui: ü Cestelli ü Container ü Pedane È da considerare anche la possibilità di fare a meno dei mezzi di contenimento. Tale soluzione oltre ad offrire vantaggi dal punto di vista dei costi fissi offre anche vantaggi economici e gestionali nell esercizio, in quanto si evita il problema della gestione dei resi vuoti.
8 I MAGAZZINI INDUSTRIALI Mezzi di trasporto Tra i principali sistemi di trasporto interni ai magazzini abbiamo: ü Carrelli industriali ü Carroponti ü Trasportatori a rulli, rotelle e catene ü Trasportatori a nastro ü Paranchi e argani ü Trasloelevatori o transelevatori ü AGV Automatic Guided Vehicles I MAGAZZINI INDUSTRIALI Sistemi di immagazzinamento Nella scelta del sistema di immagazzinamento si deve tener conto dei seguenti fattori: üfattori tecnici: Caratteristiche del materiale Peso e volume Frequenza dei prelievi Sicurezza ed igiene del lavoro üfattori economici: Min dei costi (ammortamento, manodopera, esercizio, manutenzione)
9 I MAGAZZINI INDUSTRIALI Sistemi di immagazzinamento L immagazzinamento può avvenire: ü Mediante sovrapposizione diretta delle unità stesse ü Mediante scaffali, di vari tipi e caratteristiche Tra gli scaffali distinguiamo: ü Scaffali tradizionali ü Scaffali sovrapposti ü Scaffali ad elementi mobili longitudinalmente ü Scaffali a rastrelliere (per barre in acciaio o per rotoli di filo metallico) Tipologie di impianti di stoccaggio per unità pallettizzate Scaffalature: le scaffalature bifronti di tipo tradizionale consentono un livello di selettività unitario. Le prestazioni tipiche di questi sistemi di stoccaggio sono legate al tipo di mezzo di movimentazione utilizzato. La scelta del mezzo di movimentazione influenza infatti sia l ampiezza dei corridoi (funzione delle dimensioni e delle modalità operative del mezzo stesso) sia l altezza delle scaffalature (corrispondente all altezza raggiungibile dalle forche). Ne risultano di conseguenza influenzati i coefficienti di utilizzazione superficiale e volumetrica.
10 Tipologie di impianti di stoccaggio per unità pallettizzate Catasta (Block Stacking Policy). I pallet vengono accatastati in blocchi monoprodotto separati dai corridoi necessari per la movimentazione. Al crescere delle dimensioni dei blocchi migliora la saturazione superficiale ma peggiora il livello di selettività. Lo sviluppo in altezza della catasta richiede la sovrapponibilità dei pallet (si possono ottenere in tal caso buoni coefficienti di utilizzazione superficiale). Questo sistema risulta il più flessibile ed il meno costoso in quanto non presuppone l acquisto di nessuna attrezzatura e la superficie dedicata alla catasta può velocemente essere resa disponibile - vedi ad esempio i prodotti fortemente stagionali. Tipologie di impianti di stoccaggio per unità pallettizzate Scaffalature Drive-In (o Drive-Through): si ripropone lo schema della catasta utilizzando tuttavia apposite strutture per il sostegno dei pallet (si evitano così i problemi posti dalla sovrapponibilità di questi ultimi). I mezzi di movimentazione possono entrare da un lato del modulo (drive-in) oppure entrare da due lati (drive-through). In quest ultimo caso si riduce la saturazione superficiale per la maggiore incidenza dei corridoi di movimentazione ma è favorita la gestione FIFO dei prodotti in quanto è possibile estrarre le colonne di unità di carico nell ordine in cui sono state stoccate. Si ottengono migliori risultati per quanto riguarda i coefficienti di utilizzazione superficiale e volumetrica rispetto alla catasta grazie al maggiore sviluppo in altezza.
11 Tipologie di impianti di stoccaggio per unità pallettizzate Magazzini automatizzati serviti da trasloelevatori: i trasloelevatori rappresentano l unico mezzo in grado di consentire la realizzazione di magazzini intensivi, aventi cioè altezze superiori a 12 m. ATTENZIONE C è da notare che un magazzino automatizzato, una volta progettato e realizzato, ha definite sia la potenzialità ricettiva sia la potenzialità di movimentazione. Esempio di scelta di un sistema di stoccaggio automatizzato Un magazzino automatizzato con potenzialità ricettiva di pallet è servito da 10 trasloelevatori con throughput di 120 pallet/ora. Il magazzino lavora su 2 turni al giorno per 240 giorni l anno. Calcolare l indice di rotazione ideale dei prodotti da stoccare in magazzino IR = flusso in uscita = 120 x 2 x = giacenza media [giorno] = 34,1 1 [anno] Se i prodotti hanno una rotazione media superiore a circa 34 rotazioni l anno, essi satureranno prima la capacità di movimentazione rispetto alla capacità ricettiva degli scaffali.
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