Il mondo delle stampanti

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1 160 PAGINE! 6, 00 oltre l elettronica Il mondo delle stampanti R o b o t A r e a NOVITÀ Corso Corso iphone

2 Tecnologia di DAVIDE SCULLINO Datemi un computer e vi stamperò il mondo! Da oggi possiamo dirlo, grazie a stampanti 3D con cui possiamo disegnare con un CAD qualsiasi oggetto e vederlo prendere forma istante per istante. Sembra fantascienza, ma è invece realtà. UN MONDO STAMPATO P oter ideare un oggetto, disegnarlo al computer e poi, con un semplice comando di stampa, vederlo materializzarsi e prendere forma nella stampante... Sarebbe bello, no? Eppure ormai è una realtà, sicuramente non ancora alla portata di tutte le tasche, ma certamente ipotizzabile nelle aziende che progettano particolari meccanici e oggetti ottenuti per stampaggio, iniezione, fusione o pressofusione, le quali possono ottenere campioni e prototipi con una certa rapidità, a fronte di una minima spesa e senza ricorrere a strutture esterne, il che permette di tenere segrete le proprie creazioni fino all arrivo sul mercato. La disponibilità di macchine capaci di fare ciò ha permesso di ottenere campioni riducendo i costi anche di dieci volte, perché è come avere in casa una fabbrica in miniatura che svolge il compito di diversi macchinari. I campi di applicazione della stampa 3D sono tantissimi: dal design d arredamento alla creazione di plastici e modellini di automobili, fino alla preparazione di particolari e semilavorati per odontoiatria (ad esempio gli intarsi). La possibilità di creare particolari meccanici dal nulla, senza ricorrere alle tradizionali tecniche costruttive, si deve a quelle che in gergo si chiamano stampanti 3D : come una stampante tradizionale stampa deponendo inchiostro o pigmenti di vario genere, Elettronica In ~ Maggio

3 Come crescono gli oggetti Le foto qui accanto sono più eloquenti di ogni spiegazione. Comunque, per stampare un oggetto bisogna prima progettarlo o caricarne il relativo fi le sul computer, quindi apportare le modifi che, se richieste. Poi si impartisce il comando di stampa ed è allora che la stampante 3D, mediante una precisa meccanica, fa muovere l estrusore che comincia a costruire l oggetto: deposita un materiale che esce da un ugello o consolida un sottile strato di polvere di plastica o di metallo attraverso del collante o un potente raggio laser. I prodotti vengono creati per aggiunta progressiva di materiale, uno strato per volta (non a caso si parla di produzione additiva). Alla fi ne spunta fuori dalla macchina l oggetto descritto nel progetto, per esempio un pezzo di ricambio dell auto, un paralume o un violino. Il bello di questa tecnologia è che non ha bisogno di stabilimenti industriali: per produrre oggetti di piccole dimensioni basta una macchina simile a una stampante da scrivania, sistemata nell angolo di un uffi cio, di un negozio o persino di casa. Per oggetti più voluminosi, come telai di bicicletta, parti di carrozzeria e pezzi di aeroplano, servono macchine più grandi e un po più di spazio, oltre che potenze decisamente più elevate. Questa tecnologia già funziona con plastiche, resine e metalli, ed offre una precisione approssimata a un decimo di millimetro. La stampa additiva presenta notevoli vantaggi rispetto alla lavorazione tradizionale effettuata con macchine utensili: oltre ad abbattere i costi perché non richiede la catena di montaggio e riduce il materiale sprecato rispetto alle lavorazioni tradizionali (dove un pezzo si ottiene da uno più grande asportando il materiale in eccesso) permette di creare oggetti di forme irrealizzabili con le tecniche convenzionali e di fabbricare prodotti migliori. Ogni singolo esemplare sarà realizzato in tempi brevi e a costi più bassi e potrà essere perfezionato prima di passare alla produzione di serie. fino ad ottenere immagini, tracce o piste di un circuito, quella 3D realizza oggetti tridimensionali deponendo del materiale un po alla volta secondo la forma desiderata, oppure incidendo un blocco ed asportando materiale con lo stesso scopo. Tutto dipende da cosa bisogna creare. La realizzazione di queste metodiche produttive comporta non solo la disponibilità di macchinari la cui creazione ha richiesto anni di studi, ma anche la stesura di complessi software in grado di interfacciarli ai programmi di modellazione tridimensionale, ossia CAD 3D quali AutoCAD, Solid Works, ma anche programmi più complessi. Ci sono voluti anni di ricerca finalizzata a trovare materiali adatti alla crescita degli oggetti e sistemi idonei a deporli in tempi ragionevoli, ma anche a realizzare meccaniche di precisione in grado di lavorare con estrema accuratezza ogni particolare. Negli ultimi anni il costo delle stampanti 3D è crollato, rendendo queste ultime economicamente accessibili alle piccole e medie imprese e favorendone l ingresso nel mondo degli uffici. Sebbene la prototipazione rapida sia la loro principale ragione d esistere, le stampanti 3D offrono un grande potenziale per la produzione di serie. La tecnologia trova anche uso nel settore della gioielleria, calzoleria, progettazione industriale, architettura, automotive, aerospaziale. Proviamo dunque a fare il punto sulla tecnologia, vedendo che cosa è disponibile in commercio e a quale target viene rivolto. LA TECNOLOGIA Bisogna innanzitutto premettere che vi sono due tecniche per la stampa tridimensionale, ossia quella a crescita (o deposizione) e quella ad asportazione: nella 88 Maggio 2011 ~ Elettronica In

4 La stampante che abbiamo provato. prima, anche chiamata tecnica additiva, l oggetto viene realmente stampato, deponendo un poco alla volta del materiale mediante varie metodiche; invece nella seconda si ricava il pezzo partendo da un blocco di materiale massiccio e lavorandolo come si farebbe tradizionalmente. Va da sé che la prima tecnica è quella indubbiamente più versatile (ed è effettivamente una stampa) perché consente di realizzare pezzi contenenti dei particolari, cosa che con la tecnica ad asportazione sarebbe possibile solo limitatamente alla capacità degli utensili di penetrare nell involucro esterno. Per questa ragione focalizzeremo la nostra attenzione sulle stampanti a deposizione, le quali lavorano crescendo il pezzo da ottenere mediante la deposizione di strati successivi di materiale. In base alla consistenza desiderata e al materiale da impiegare, le stampanti 3D presentano teste di stampa differenti e che sfruttano diverse tecnologie. Le più semplici stampanti lavorano a deposizione di cere o materiali termoplastici sintetici (ad esempio l ABS -plastica oggi più utilizzata nei cellulari, apparecchi televisivi e nella maggior parte degli interni delle auto- il PVC, il polipropilene e il polietilene) che vengono fusi dalla testina e stesi a strisce sui precedenti strati solidificati; i prodotti siffatti sono composti da trame come i tessuti e le fibre in generale. I modelli in ABS prodotti con una stampante 3D rappresentano matrici eccellenti per il processo di formatura a vuoto e trovano ampio utilizzo nel settore automobilistico per pezzi speciali e per numerosi dettagli degli interni. Le società operanti nel settore dei prodotti di consumo impiegano i modelli per articoli che variano dai bicchieri di plastica ai contenitori per alimenti. La formatura a vuoto viene anche utilizzata nell industria aerospaziale e medica e nelle applicazioni di imballaggio. Alcune stampanti possono deporre il materiale sotto forme di gocce, che vengono colate sugli strati già depositati e si fondono con essi; in questo caso il pezzo ottenuto è più uniforme. La testa di stampa di queste macchine non è altro che un estrusore, composto da un potente riscaldatore dotato di un ugello ed un pistone, che scorre in una camera dove ciclicamente viene caricato il materiale plastico ( compound ) sotto forma di palline o trucioli di varia sagoma; la camera viene fortemente riscaldata fino a raggiungere la temperatura di fusione del composto plastico, cosicché il pistone possa iniettarlo all esterno tramite l ugello. Quest ultimo viene portato sulla zona dove deporre il materiale fuso e lì fa cadere la plastica sciolta, la quale va a sommarsi a quella esistente; se la temperatura è abbastanza alta, scioglie la superficie dello strato sottostante, permettendo di fondere insieme la goccia e la plastica già deposta, così da ottenere un pezzo dalla struttura uniforme e perciò più solida. Un altro tipo di testa di stampa usa del filo di materiale termoplastico: si basa su un motorino con un ingranaggio che si aggrappa ad un lato del filo e lo trascina in avanti in modo da farlo passare all interno di un ugello opportunamente riscaldato; l ugello di questo estrusore emette quindi un filo di materiale plastico fuso che la testa depone in una direzione tale da comporre un filo o lo strato richiesto, secondo la trama prevista dalla stampa. Naturalmente quella della deposizione di materiali plastici è la tecnica più semplice da attuare ed anche la più economica, perché fondere e deporre materie termoplastiche è cosa che si fa abbastanza facilmente, con consumi di energia contenuti e impiegando meccaniche relativamente poco impegnative. In realtà esistono stampanti 3D molto più potenti e complesse, capaci di costruire particolari utilizzando metalli ed altri materiali deposti sotto forma di polveri; sembrerà inverosimile, ma a Filton (Gran Bretagna), alla EADS (in sostanza la società aerospaziale che sta dietro il consorzio Airbus) hanno già realizzato per stampa la staffa in titanio del carrello di un aereo ed ora stanno cercando di stampare l intera ala di un aeroplano. Se l impresa riuscirà, si potrà realizzare il pezzo più rapidamente, con costi minori e minor spreco di materiale rispetto all uso di tecnologie meccaniche tradizionali. L ala Elettronica In ~ Maggio

5 Stampe per guarire le ferite Uno dei settori coinvolti dalla stampa 3D è quello della produzione di protesi: impianti per riparare o sostituire ossa danneggiate da artrosi o traumi, particolari odontotecnici possono essere realizzati con la tecnica a deposizione, impiegando materiali come titanio e fi - bra di carbonio, ma anche resine sintetiche e composti ceramici sinterizzati. Esistono anche macchine per studi dentistici con cui realizzare all istante capsule in materiale ceramico ed intarsi in ceramica o resina sintetica: basta prendere il calco della zona di dente da ricostruire, ricavare la sagoma in gesso, quindi introdurla nella macchina, che l analizzerà mediante un sistema a laser, creerà un fi le e lo invierà alla stampante 3D, dalla quale in pochi minuti lo specialista potrà estrarre il particolare protesico e metterlo nella bocca del paziente. Con la stampa 3D possono essere realizzate vertebre artifi ciali e placche d osso sintetico, ad esempio per le più gravi fratture craniche o per sostituire parti di ossa che è stato necessario asportare chirurgicamente in quanto affette da gravi patologie come gli osteosarcomi, tumori maligni delle ossa. può essere cresciuta depositando titanio ed altri materiali in polvere, quindi fissando ogni strato mediante fusione ottenuta riscaldando fortemente il materiale deposto con la luce concentrata di un potente laser, mediante deposizione di un aggregante oppure per sinterizzazione. Con tecniche analoghe si possono realizzare strutture a base di carbonio e materiali compositi, come alcuni pezzi che già si montano nei moderni aerei di linea (il Boeing 787 ed il futuro Airbus A-350 adottano molte parti in materiale composito). Alla EADS hanno cominciato ad usare le stampanti 3D per produrre i componenti dei prototipi degli aerei da provare nella galleria del vento; ciò perché le tecniche costruttive convenzionali sono molto costose, dato che anche il più piccolo aereo di linea contiene ancora diverse tonnellate di prezioso titanio di grado aerospaziale e considerato che nelle lavorazioni tradizionali i pezzi si ottengono a partire da barre metalliche, il che significa che si può buttar via sotto forma di scarto fino al 90 per cento del materiale rispondenti a strati di materiale deposto sotto forma di polvere) un modello realizzato con un software di progettazione grafica. La descrizione dei singoli livelli viene trasmessa alla stampante 3D, che costruisce gli strati corrispondenti unendoli l uno all altro con diverse tecniche. Tipicamente la polvere viene disposta su un piano e quindi consolidata secondo la forma richiesta con uno spruzzo di collante liquido o attraverso un processo di sinterizzazione ottenuto con laser o fascio elettronico. Nella stampa 3D il problema dello spreco del materiale non si pone, perché il materiale si usa solo dove serve. In confronto ai pezzi lavorati attraverso le procedure meccaniche, quelli stampati pesano il 60 per cento in meno, ma sono altrettanto resistenti. La leggerezza è un fattore cruciale nella fabbricazione degli aerei, dato che un chilo in meno nel peso di un velivolo permette di risparmiare tremila dollari di carburante all anno e di ridurre anche le emissioni di anidride carbonica. La produzione additidi partenza. Se poi consideriamo che i residui della lavorazione non si possono riutilizzare (ad esempio rifondere come si fa con gli sfridi di alluminio, ferro, rame ecc.) capiamo quanto la stampa tridimensionale possa fare e già faccia per ridurre i costi di sviluppo degli aerei. Per fabbricare un componente per stampa additiva, la tecnologia EADS parte dalla polvere di titanio: le stampanti 3D spargono uno strato dello spessore approssimativo di micron (0,02 0,03 millimetri) su un vassoio, dove il materiale viene fuso da un laser o da un fascio elettronico. In questo caso la polvere in eccesso può essere riutilizzata. Spesso il pezzo dev essere rifinito ulteriormente con una lavorazione meccanica, ma il materiale perso al massimo è il 10 % di quello impiegato nella lavorazione convenzionale. Il processo, infine, comporta un minor dispendio di energia e in alcuni casi è anche molto più veloce. La stampa additiva viene controllata da un programma che suddivide in una serie di sottili livelli digitali (cor- 90 Maggio 2011 ~ Elettronica In

6 va, quindi, potrebbe contribuire anche alla nascita di aerei più ecosostenibili, soprattutto se potrà essere usata per realizzare il migliaio di pezzi in titanio che attualmente compongono un velivolo. Anche se per ora la misura dei componenti è limitata dalle dimensioni delle stampanti 3D, la EADS ritiene che sia possibile creare macchine più grandi, persino quella adatta all incastellatura, una struttura lunga 35 metri usata per costruire le ali degli aerei passeggeri. In questo modo i componenti in titanio potrebbero essere stampati direttamente sulla struttura dell ala, magari realizzata in composito. Molte aziende stanno ricorrendo alla tecnologia della stampa tridimensionale per realizzare oggetti di vario genere come impianti anatomici, gioielli, scarpe da calcio personalizzate in base al piede dell atleta, paralumi, componenti di auto da corsa, batterie a stato solido. Qualcuno sta cercando persino di produrre congegni meccanici: per esempio, al Massachusetts Institute of Technology, il ricercatore Peter Schmitt ha stampato un orologio a pendolo di plastica da una stampante 3D, lo ha appeso al muro, ha dato la carica ed ha sentito il suo innovativo segnatempo ticchettare! Nel settore medico e, per l esattezza, in quello protesico, da tempo si adottano stampanti 3D sia additive che ad asportazione, per creare impianti di vario genere, da quelli ortopedici a quelli odontoiatrici. È recente la notizia di una tecnologia, applicata dall Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, in collaborazione con un istituto inglese, che permette, dopo un attenta TAC con navigazione, di ricostruire l impronta dell innesto osseo, che viene inviata in Inghilterra sotto forma di file; qui l istituto britannico produce le dime con l esatta lavorazione che l osso deve subire per accettare la protesi e far sì che resti nella miglior posizione possibile e più a lungo. Per stampa additiva si realizzano placche ed innesti ossei, ma anche ossi artificiali come le vertebre, realizzate in materiale biocompatibile come polvere di titanio, fibra di carbonio ecc. Con la tecnica ad asportazione, invece, speciali macchine stampano gli innesti dentali come faccette e intarsi. Dato che il funzionamento di una stampante 3D è gestito da un software, ogni esemplare di un prodotto può essere realizzato in modo diverso senza apportare costose modifiche ai macchinari. Con queste stampanti si possono anche creare oggetti pronti per l uso che richiedono meno operazioni di montaggio, e articoli difficili da ottenere con i metodi tradizionali, come il guanto realizzato dall azienda londinese Within Technologies, che può essere stampato in nylon, in acciaio inossidabile e in titanio. La stessa Within (una delle più all avanguardia) ha realizzato altri prodotti come uno scambiatore di calore. RIPERCUSSIONI INDUSTRIALI La stampa 3D si sta diffondendo sempre più in fretta, man mano che la tecnologia migliora e i costi diminuiscono: ormai il modello più semplice di stampante, chiamato anche Fabricator o Fabber, ha un costo inferiore a quello che aveva una stampante laser nel 1985; in effetti siamo scesi già Tre esempi di oggetti realizzati con la stampante 3D: un raccordo idraulico (A) una chiave a rullino (B) ed un plastico (C). sotto i euro. Ciò potrebbe portare ad una svolta epocale nel settore industriale, giacché se per molti anni le stampanti 3D sono state usate per realizzare prototipi e una volta perfezionato il progetto si passava alla catena di montaggio e le singole parti venivano fabbricate e assemblate secondo i metodi convenzionali, oggi la stampa 3D è stata migliorata al punto che viene presa in considerazione anche nella produzione di serie. È già abbastanza affidabile nella produzione di oggetti di plastica per volumi pari a un migliaio di pezzi, ma in A. B. C. Elettronica In ~ Maggio

7 Piccole 3D crescono... Un gruppo della Vienna University of Technology ha sviluppato la stampante 3D più piccola del mondo, grande più o meno come un hard disk per computer da 3,5. Viene da chiedersi che cosa si può realizzare con una stampante 3D così piccola. La risposta è semplice: questo gioiello della tecnologia è nato per produrre manufatti utili in ambito medico, ossia per costruire mini protesi personalizzate per ogni paziente. I ricercatori sostengono di aver ottenuto un ottima risoluzione nella stampa dei layer, grazie all uso di particolari LED come fonte di luce per riscaldare il materiale deposto. Ultimo aspetto interessante di questa piccola stampante 3D è il prezzo: solo 1.200, che si ridurranno ulteriormente, se la stampante verrà prodotta su larga scala. Macchine come questa possono prendere posto ovunque e realizzare minuterie e particolari meccanici d ogni tipo. futuro sarà possibile raggiungere produzioni più consistenti. Inoltre -fatto da non trascurare- è possibile introdurre lievi modifiche su ogni esemplare quasi senza costi aggiuntivi, in quanto basta implementare software che permettano di inserire le variazioni su ogni singola stampa. Chiaramente, a patto che le varianti non comportino l aggiunta di materiale non caricato nella testa di estrusione. Così chiunque sia in grado di progettare un oggetto al computer potrà fabbricarselo da solo: sarà sufficiente realizzarne pochi esemplari per verificare che abbia un mercato e poi, se tutto va bene, stampare una cinquantina di articoli modificati in base alle reazioni dei primi utenti. Non è da escludere che in futuro i consumatori scaricheranno i progetti dei prodotti come oggi si fa con la musica digitale e li stamperanno a casa o nel più vicino centro di stampa 3D, dopo aver modificato il progetto in base ai loro gusti. Probabilmente questo è un sogno destinato ad avverarsi in un futuro lontano, ma in ogni caso potrebbe dare luogo a una nuova rivoluzione industriale. Insomma, la stampa 3D potrebbe davvero cambiare il modo di produrre, agevolando le nuove iniziative, anche perché inventori e start-up (aziende in fase di avvio) potranno realizzare le proprie idee senza i rischi (spese non ricambiate dai guadagni attesi) e riducendo l esposizione finanziaria. Un altra svolta potrebbe arrivare dall applicazione della filosofia open-source al settore: sviluppatori software sono già al lavoro per creare programmi di cui verrà reso disponibile il codice sorgente, cosicché chiunque saprà farlo potrà personalizzarlo per i propri scopi. Avere una macchina che stampa quasi tutto ed un software personalizzabile, potrebbe spalancare le porte della produzione a chi non aveva le risorse per accedervi. Secondo alcuni specialisti, la diffusione della stampa tridimensionale potrebbe invertire il processo di urbanizzazione associato all industrializzazione: se in ogni agglomerato urbano sarà presente una macchina capace di fabbricare tutti gli oggetti necessari, non serviranno grandi fabbriche attorno alle quali inevitabilmente si formerebbero addensamenti abitativi. Secondo altri, riducendo il fabbisogno di manodopera industriale, la stampa 3D permetterà di tornare a produrre nel mondo industrializzato perché renderà i costi di produzione vicini a quelli dei Paesi in cui la manodopera è a basso costo, come la Cina. Un aspetto meno positivo della stampa 3D riguarda la tutela del copyright: siccome ad ogni oggetto da costruire corrisponde un file, è chiaro che una volta violati i server delle aziende e messo in circolo, ad esempio, il file di un oggetto di design, questo potrà essere prodotto da tutti coloro che hanno una macchina, quindi falsificato perfettamente. Altro che stampi clonati dai cinesi... si tratterà di copie tali e quali l originale. Siccome oggi in Internet viaggia di tutto, i giuristi sono già al lavoro per valutare nuove leggi adatte a tale genere di pirateria. EVOLUZIONI DELLA TECNICA La stampa 3D potrà davvero competere con le tecniche maturate in più di un secolo? È molto difficile che le vecchie procedure siano spazzate via da un momento all altro, ma ormai è chiaro che nelle fabbriche del futuro le stampanti 3D affiancheranno le presse, i forni e gli apparecchi per lo stampaggio a iniezione di materie plastiche. Una volta perfezionata, la tecnica sarà applicata a tutti gli ambiti possibili; ad esempio un gruppo di ricerca che lavora su nuove tecniche di produzione presso il Media Lab dell MIT, si sta anche occupando della co- 92 Maggio 2011 ~ Elettronica In

8 La base lunare? Verrà stampata! struzione di edifici con la tecnica additiva, attraverso macchine che depositano uno strato di cemento dopo l altro. Uno sviluppo della tecnologia permette di variare le proprietà e la struttura interna del materiale deposto: per esempio, la britannica Within Technologies prevede di lanciare sul mercato un impianto anatomico in titanio per femore, con caratteristiche simili a quelle dell osso umano, denso nei punti dove serve un maggior livello di forza e rigidità, ma ricco di strutture reticolari che favoriscono la crescita del tessuto osseo sulla protesi, permettendo all impianto di integrarsi più facilmente nell organismo. La Eos, produttrice tedesca di stampanti 3D, sostiene che le sue macchine sono già in grado di produrre pezzi meccanici in plastica e metallo usati nell industria aerospaziale e in quella automobilistica, ma anche nel settore odontotecnico, dove in un solo giorno si possono stampare fino a 450 corone dentali fatte su misura, contro le 10 ottenibili con le tecniche artigianali. Ciò abbatterà i costi delle cure odontoiatriche. Usando un polimero industriale ad alto rendimento, la Eos ha anche stampato le parti di un violino, che poi sono state assemblate da un liutaio. Alla Loughborough University hanno inventato un sistema di sinterizzazione ad alta velocità: le testine di stampa depositano un inchiostro capace di assorbire le radiazioni infrarosse su diversi strati di polvere di polimeri, che vengono quindi fusi insieme e consolidati tramite riscaldamento a infrarossi. La Z Corporation produce da tempo eccellenti stampanti 3D e software, impiegati per stampare di tutto: dai plastici ai modelli, fino a vere e proprie apparecchiature elettroniche, seppure per ora si parli solo degli involucri. Sono decenni che si ipotizza la costruzione di una base sulla luna, capace di ospitare uomini e attrezzature; il problema è innanzitutto portare sul posto i materiali da costruzione, quindi assemblare le parti e fissarle a basamenti realizzati sul suolo lunare. Un lavoro decisamente complesso e che richiederebbe molti viaggi dalla Terra al suo satellite. Ecco quindi farsi avanti una soluzione rivoluzionaria: stampare gli alloggi con una gigantesca stampante 3D trasportata sulla luna e capace di utilizzare la polvere lunare; la trovata è di un italiano, Enrico Dini, amministratore delegato della Dinitech, una società che tre anni fa ha brevettato la stampante D-Shape. La caratteristica di questa macchina è tramutare, strato dopo strato, granelli di sabbia in roccia, dandogli qualsiasi forma; il tutto in tempi quattro volte più brevi di quelli richiesti dall edilizia convenzionale e a costi dimezzati. L idea ha attratto l architetto Norman Foster, che ha coinvolto Dini nel progetto Aurora, finanziato dall ESA con lo scopo di realizzare una base lunare utilizzando una versione della D-Shape da portare in orbita con la prima missione spaziale europea, nel La deposizione sulla superficie della luna deve essere fatta con materiale compatibile con la regolite (la roccia lunare); per ora il materiale da costruzione più idoneo potrebbe essere una sabbia simile alla regolite, ma costa ancora troppo ( $/ tonnellata fra materiale e trasporto) e si trova solo in Arizona e Cina, Ma sembra che in Toscana si trovi qualcosa di più economico che costerà solo 15 $ a tonnellata. La stessa tecnica di accrescimento della roccia ha destato l attenzione del governo australiano, che pensa di impiegarla per creare barriere coralline artificiali. La D-Shape è una tecnologia per stampare in 3D la pietra in un pezzo unico e si basa sulla stereofotografia, che consente di realizzare strutture di qualsiasi forma e dimensione usando unicamente sabbia unita a uno speciale reagente inorganico ecocompatibile. Il cuore della tecnologia è la testa di stampa, che permette di convertire, strato dopo strato, un file 3D in strutture di solida roccia. In soli 14 giorni, la macchina ha realizzato una casa monolitica di 2,4x4x3,5 m in un unica stampata, utilizzando 35 metri cubi di sabbia miscelata, di cui il 90% è stato recuperato per stampe successive. Tra i progettisti che hanno avvicinato la Dinitech c è l australiano Mark Burry, che segue il completamento della Sagrada Família di Barcellona e che con D-Shape vorrebbe finire almeno la chiesa di Colònia Güell, la cui costruzione fu interrotta da Gaudí per mancanza di fondi. Creare oggi le forme organiche create dall architetto catalano con la stampante di Dini, costerebbe dai mille ai duemila euro al metro cubo di bounding box (il volume di sabbia necessario). Il prezzo obiettivo per l edilizia dovrebbe attestarsi nel 2020 da 300 a 700 euro al metro quadro, solo per il rustico. Elettronica In ~ Maggio