Pec: CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO D ISTITUTO a.s. 2012/13 TITOLO I

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Pec: pnic822001@pec.istruzione.it. CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO D ISTITUTO a.s. 2012/13 TITOLO I"

Transcript

1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI PORCIA Via Cartiera, PORCIA - Tel Fax C.F Codice ministeriale PNIC Sito: Mail: pnic822001@istruzione.it Pec: pnic822001@pec.istruzione.it 1 CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO D ISTITUTO a.s. 2012/13 TITOLO I CRITERI E MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEI DIRITTI SINDACALI, NONCHÉ DETERMINAZIONE DEI CONTINGENTI DI PERSONALE PREVISTI DALL'ACCORDO SULL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE N. 146/1990, COSÌ COME MODIFICATA E INTEGRATA DALLA LEGGE N. 83/2000 TITOLO II ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO TITOLO III NORME FINALI

2 Il presente Contratto Integrativo d Istituto è redatto ai sensi dell art. 6 del CCNLCS 2006/2009 e delle disposizioni introdotte dal D. Lgs. 150/2009 in revisione del D.Lgs. 165/2001, vista l interpretazione autentica D.Lgs. 141 del 1 agosto L anno 2012, il mese di ottobre, il giorno 10 presso l Istituto Comprensivo di Porcia, in sede di contrattazione integrativa a livello di singola istituzione scolastica, VISTA la Costituzione art. 39 ; VISTO il Codice civile- libro V, titolo II, Capo I; VISTA la legge n. 300/1970; VISTA la legge 29 marzo 1993, n. 93; VISTA la legge 23 ottobre 1992, n.421; VISTO il D.Lgs n. 165, VISTA la legge 4 marzo 2009, n.15; VISTO il D. Lgs. 27 ottobre 2009, n 150; VISTO il D.lgs. 1 agosto 2011, n.141; VISTO il Decreto Legge 6 luglio 2012, n.95; VISTO il CCNQ accordo collettivo nazionale quadro VISTO il CCNLCS 2006/2009; VISTO il CCNI contratto collettivo integrativo nazionale; VISTO il CCIR contratto collettivo integrativo regionale; VISTA la Circolare DFP 13 maggio 2010, n. 7 VISTA la Circolare DFP 5 aprile 2011, n.7 VISTA la Circo lare MEF n.25 del 19 luglio 2012 e relativo Allegato VISTO il D.Lgs 81/2009 e il D.Lgs 106/2009; VISTA altresì la normativa vigente nell ambito del Sistema d istruzione; RITENUTO che il sistema delle relazioni sindacali, nel rispetto delle distinzioni dei ruoli e delle rispettive responsabilità, persegua l obiettivo di contemperare l interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale con l esigenza di incrementare l efficacia e l efficienza dei servizi prestati; CONVENUTO che il sistema delle relazioni sindacali debba essere improntato alla correttezza e trasparenza dei comportamenti; tra la delegazione di parte pubblica, la RSU d Istituto e i rappresentanti provinciali delle OO.SS. firmatarie del C.C.N.L. vigente, si stipula il seguente contratto integrativo d istituto. Art. 1 - Campo di applicazione, decorrenza e durata 1. Il presente Contratto integrativo è sottoscritto fra il Dirigente Scolastico dott.ssa Cinzia Melloni, rappresentante legale dell Istituto Comprensivo di Porcia di seguito denominata scuola, la R.S.U e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali territoriali firmatarie del CCNL di comparto, sulla base di quanto previsto dall art.6 del CCNL, stipulato il Il presente contratto si applica a tutto il personale docente ed A.T.A. - sia con contratto di lavoro a tempo indeterminato sia con contratto di lavoro a tempo determinato - in servizio presso l istituzione scolastica. 2. Gli effetti decorrono dalla data odierna, fermo restando che quanto stabilito nel presente contratto integrativo s intenderà tacitamente abrogato da eventuali successivi atti normativi e/o contrattuali nazionali, qualora incompatibili.

3 3 3. Il presente Contratto integrativo detiene carattere di ultrattività fino alla sottoscrizione di un successivo accordo integrativo in materia. 4. Resta comunque salva la possibilità di modifiche e/o integrazioni a seguito di innovazioni legislative e/o contrattuali. 5. Il presente Contratto integrativo viene disposto sulla base ed entro i limiti previsti dalla normativa vigente. 6. Rispetto a quanto non espressamente indicato nel presente Contratto integrativo, si fa riferimento alle disposizioni normative, civilistiche e regolamentari in applicazione nel comparto istruzione. 7. In ossequio alle disposizioni vigenti il riferimento primario è alle disposizioni di legge che non possono essere modificate dal presente contratto integrativo. 8. All avvenuta sottoscrizione del presente CCII, oltre agli adempimenti di competenza, lo stesso è affisso all albo dell istituzione Scolastica e agli albi dei plessi /sezioni. È altresì pubblicato nel sito web istituzionale. Art. 2 - Procedure di raffreddamento, conciliazione ed interpretazione autentica 1. In caso di controversia sull interpretazione e/o sull applicazione del presente Contratto integrativo, le parti di cui al precedente articolo 1, comma 1, s incontrano entro 5 giorni dalla richiesta di cui al successivo comma 2 presso la sede della scuola. 2. Allo scopo di cui al precedente comma 1, la richiesta deve essere formulata in forma scritta e deve contenere una sintetica descrizione dei fatti. 3. Entro 15 giorni dal primo incontro la procedura di raffreddamento, conciliazione ed interpretazione autentica dovrà concludersi. 4. In tale periodo le parti non intraprendono iniziative unilaterali. TITOLO I CRITERI E MODALITÀ DI APPLICAZIONE DEI DIRITTI SINDACALI, NONCHÉ DETERMINAZIONE DEI CONTINGENTI DI PERSONALE PREVISTI DALL'ACCORDO SULL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE N. 146/1990, COSÌ COME MODIFICATA E INTEGRATA DALLA LEGGE N. 83/2000 Art. 3 - Relazioni Sindacali Le parti si rapportano sulla base dei seguenti modelli relazionali: a) informazione preventiva e successiva; b) partecipazione; c) contrattazione integrativa d istituto; d) interpretazione autentica Art. 4 - Obiettivi e Strumenti 1. Nella definizione di tutte le materie oggetto delle relazioni sindacali d Istituto si tiene conto delle delibere di competenza degli OO.CC. Il sistema delle relazioni sindacali d Istituto, nel rispetto dei reciproci ruoli, persegue l obiettivo di contemperare l interesse professionale dei lavoratori con l esigenza di migliorare l efficacia ed efficienza del servizio. Le relazioni sindacali sono improntate alla correttezza e trasparenza dei comportamenti fra le parti 2. I modelli relazionali si realizzano attraverso i seguenti strumenti:

4 4 a) informazione preventiva e successiva: attraverso specifici incontri e/o esibizione della relativa documentazione; b) partecipazione: attraverso accordi e/o intese; c) contrattazione integrativa d istituto: attraverso la sottoscrizione dei contratti aventi per oggetto le materie di cui alle disposizioni vigenti. Art. 5 - Soggetti delle relazioni e composizione delle delegazioni 1. Le delegazioni trattanti sono costituite come segue: per la parte pubblica: il Dirigente Scolastico, che può avvalersi del DSGA e del collaboratore Vicario; per la parte sindacale: a) le Rappresentanze Sindacali Unitarie elette all interno dell istituzione scolastica; b) i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria territoriali, delle organizzazioni sindacali firmatarie del C.C.N.L Le diverse delegazioni - in occasione di incontri formali - possono farsi assistere da esperti - che non hanno titolo ad intervenire nella discussione. La loro presenza va preventivamente concordata. 3. I rappresentanti delle OO.SS. provinciali firmatarie del CCNLCS, all apertura della trattativa, provvederanno a formalizzare l accreditamento dei dirigenti sindacali abilitati ad intervenire al tavolo negoziale d Istituto. Art. 6 - Informazione preventiva Il Dirigente fornisce l informazione, consegnando l eventuale documentazione, sulle seguenti materie previste dall art. 6, comma 2 del CCNL: a) determinazioni dirigenziali in ordine all organizzazione dell Istituto; b) piano delle risorse complessive per il salario accessorio, ivi comprese quelle di fonte non contrattuale; c) proposte di formazione delle classi e di determinazione degli organici dell istituto; d) criteri di fruizione dei permessi per l aggiornamento; e) criteri di individuazione e modalità di utilizzazione del personale in progetti derivanti da specifiche disposizioni legislative, nonché da convenzioni, intese o accordi di programma stipulati dalla singola Istituzione scolastica o dall Amministrazione scolastica periferica con altri enti ed Istituzioni; g) tutte le materie prima oggetto di contrattazione e ora ricondotte alla esclusiva competenza dirigenziale comma 2 lettere h), i), m) Art. 7 - Informazione successiva 1. Il Dirigente fornisce l informazione successiva sulle seguenti materie previste dall art. 6, comma 2, lettere n), o) del CCNL: n) nominativi del personale utilizzato nelle attività e progetti retribuiti con il fondo d istituto; o) verifica dell attuazione della contrattazione collettiva integrativa d Istituto sull utilizzo delle risorse - ed inoltre sulle materie prima oggetto di contrattazione e oggi ricondotte alla esclusiva competenza dirigenziale comma 2, lettere h), i), m). 2. L informazione è fornita mediante trasmissione della relativa documentazione alla RSU e alle OO.SS, eventualmente anche in appositi incontri.

5 Art. 8 - Contrattazione integrativa 5 1. La contrattazione integrativa si svolge sulle seguenti materie dell art. 6, comma 2, lettere j), k), l) del CCNL: j) criteri e modalità di applicazione dei diritti sindacali, nonché determinazione dei contingenti di personale previsto dall accordo sull attuazione della legge n 146/1999, così come modificata ed integrata dalla legge n 83/2000; k) attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; l) i criteri generali per la ripartizione delle risorse del fondo d istituto e per l attribuzione dei compensi accessori, ai sensi dell art.45, comma 1, del D.Lgs. 165/01, al personale docente, educativo ed ATA, compresi i compensi relativi ai progetti nazionali e comunitari. Sulle materie che incidono sull ordinato e tempestivo avvio dell anno scolastico tutte le procedure debbono concludersi nei termini stabiliti dal Direttore Generale Regionale. Art. 9 - Informazione e trasparenza 1. Il Dirigente fornirà informazione circa l organigramma e il funzionigramma dell Istituzione scolastica in materia di responsabilità e funzioni assegnate. Per fornire ulteriori elementi circa il funzionamento dell istituzione scolastica, il Dirigente metterà inoltre a disposizione della R.S.U. e dei rappresentanti delle OO.SS. aventi titolo alla contrattazione, il piano dell offerta formativa eventualmente integrato dalle delibere del Consiglio d istituto relative all orario di funzionamento della scuola. 2. Nell ambito del diritto all informazione saranno forniti alla RSU, oltre all affissione all albo nei modi e nei casi previsti, i materiali inerenti la distribuzione del fondo dell istituzione scolastica, le attività, gli impegni orari del personale. 3. Nelle more della definizione del nuovo CCNL, in ossequio alle innovazioni normative intervenute, il D.S. può informare la RSU, anche attraverso la trasmissione dei relativi atti, allorché licenzia provvedimenti riguardanti il personale scolastico nella sua globalità, specie in riferimento alle materie di organizzazione degli uffici sottratte alla potestà negoziale (es. definizione delle modalità di svolgimento della mobilità interna all Istituto). Art Esame congiunto 1. Ciascuno dei soggetti di parte sindacale di cui all art. 5 del presente contratto, ricevuta l informativa dirigenziale, può chiedere un esame congiunto sulle materie attinenti alla sfera enucleata dalla normativa vigente richiamata in epigrafe. 2. Il Dirigente informa gli altri soggetti e procede, di norma, entro tre giorni dalla richiesta, a convocare un apposito incontro per discutere le materie in questione. 3. La discussione non può durare più di cinque giorni. 3. Alla scadenza, se si è raggiunto un accordo, si firma un verbale d intesa; in caso di disaccordo deve essere redatto apposito verbale in cui risultino le diverse posizioni. Art Procedure e svolgimento incontri di contrattazione 1. Gli incontri sono sempre formalmente convocati dal Dirigente. All inizio di ciascun anno scolastico, è convocato un incontro in cui è dato formale avvio alla sessione negoziale con l illustrazione dei criteri su cui il D.S. intende procedere alla definizione della piattaforma, che sarà quindi presentata, mediante invio digitale, alla delegazione di parte sindacale possibilmente in tempo utile per la trattativa. 2. Gli incontri si tengono presso i locali dell Istituto Comprensivo di Porcia, in orario concordato con la RSU d istituito, in modo da agevolare i relativi impegni professionali.

6 6 3. La parte pubblica, dopo la firma del contratto, ne cura la diffusione, portandolo a conoscenza di tutti gli operatori scolastici. I contratti sottoscritti saranno affissi all albo della R.S.U. ed a quello sindacale a cura della RSU medesima. Il Dirigente curerà la pubblicazione nel sito dell Istituto con valore ufficiale di affissione all albo. Art Tempi di trattativa 1. Le piattaforme per la contrattazione integrativa sono presentate, di norma, tenuto conto delle specificazioni di cui all art. 11, alcuni giorni prima della data prevista per l incontro di relazioni sindacali. 2. La richiesta di avvio della contrattazione può essere presentata al Dirigente anche da almeno un soggetto avente titolo a partecipare al tavolo negoziale e si apre entro 10 giorni dalla richiesta formale per concludersi, di norma, entro 15 giorni dalla prima convocazione. 3. Il D.S. avvia la contrattazione secondo i tempi fissati dal vigente CCNL, integrati dalla specifica statuizione del Direttore generale regionale. La trattativa si deve concludere entro i venti giorni successivi all avvio formale della stessa. Decorsi venti giorni, al fine di garantire la qualità del servizio, qualora non si raggiunga l'accordo per la stipulazione del contratto collettivo integrativo, l'amministrazione può provvedere, in via provvisoria, sulle materie oggetto del mancato accordo, fino alla successiva sottoscrizione. 4. Durante l intera fase della contrattazione le parti non assumono iniziative unilaterali né azioni dirette sui temi trattati, fatta salva la necessità per l amministrazione di procedere ad adempimenti di particolare urgenza, previa informazione alla R.S.U. per le questioni riguardanti il personale. Art Diritto di informazione 1. Dovrà essere consegnata alla R.S.U. e alle OO.SS. copia di tutti gli atti della scuola inerenti alle materie di contrattazione. 2. Il Dirigente assicurerà la tempestiva trasmissione del materiale sindacale pervenuto per gli scopi istituzionali mezzo posta, fax ed alla R.S.U. per l eventuale affissione agli albi. 3. I materiali finalizzati al proselitismo e legati alla vita dell organizzazione, nonché la corrispondenza tra l O.S. e il personale proprio iscritto, saranno trasmessi ai destinatari indicati per mezzo della RSU e/o dei terminali associativi segnalati dall O.S. stessa. Art Albo Sindacale R.S.U. 1. La R.S.U. ha diritto ad avere un apposito albo in ogni sede dell istituzione scolastica per affiggere materiale inerente la propria attività, le pubblicazioni, i testi ed i comunicati su materie di interesse sindacale e del lavoro. La bacheca è allestita in via permanente in luogo accessibile, visibile, non marginale e di normale transito da parte del personale in servizio nella scuola. 2. Alla cura dell albo provvederà la R.S.U., assumendosene la responsabilità, senza alcun visto preventivo da parte del Dirigente. Art Albo sindacale delle OO.SS. 1. Nella sede centrale dell istituto e nelle altre sedi scolastiche, alle organizzazioni sindacali è garantito l utilizzo di un apposita bacheca. La bacheca è allestita in via permanente in luogo accessibile, visibile, non marginale e di normale transito da parte del personale in servizio nella scuola.

7 7 Nella bacheca sindacale le OO.SS. hanno diritto di affiggere materiale di interesse sindacale e del lavoro. 2. I rappresentanti sindacali formalmente accreditati dalle rispettive OO.SS. esercitano il diritto di affissione, senza preventiva autorizzazione del Dirigente, assumendosene la relativa responsabilità, nel rispetto del Regolamento interno circa l accesso ai locali. Art Uso dei locali e delle attrezzature 1. Alla R.S.U. è consentito: comunicare con il personale della scuola libero da impegni di lezione e compatibilmente con gli impegni di servizio; l uso gratuito, per fini legati al proprio mandato, del telefono, del fax, della fotocopiatrice, nonché l uso del personal computer, compreso l utilizzo della posta elettronica e delle reti telematiche; l utilizzo di un locale, previa comunicazione all Ufficio, per le riunioni e di un armadio per la raccolta del materiale sindacale. Art Accesso ai luoghi di lavoro da parte delle OO.SS. 1. Le strutture sindacali possono inviare - alla R.S.U., al proprio rappresentante, all albo sindacale - comunicazioni e/o materiali tramite lettera scritta, fonogramma, telegramma, fax o posta elettronica; sarà cura dell Ufficio assicurare il loro recapito. 2. I dirigenti sindacali che dovessero prendere contatti con il personale della scuola, libero dagli impegni di servizio, per gli scopi previsti dalla legge, si attengono alle disposizioni regolamentari interne in materia di accesso ai locali scolastici. 3. Le OO.SS. hanno diritto di acquisire, all interno delle scuole, elementi di conoscenza per la loro attività, anche in relazione alla tutela dell igiene, della sicurezza e della medicina preventiva, come previsto dal D.Lvo 81/ Devono essere rispettate le disposizioni vigenti in materia di segreto d ufficio e privacy. Art Permessi sindacali retribuiti 1. I membri della R.S.U. per l espletamento del proprio mandato, hanno diritto a permessi retribuiti, giornalieri od orari. 2. I permessi sindacali di cui al comma precedente possono essere fruiti entro i limiti complessivi e individuati con le modalità e per le finalità previste dal C.C.N.Q. del 7 agosto 1998 e dal C.C.N.Q. del 20 novembre La fruizione dei permessi sindacali è comunicata formalmente al Dirigente, in tempo per l organizzazione del servizio: a) dalle segreterie territoriali delle OO.SS., se si tratta della quota di permessi di propria competenza; b) direttamente dalla R.S.U. per la quota di sua spettanza. La concessione dei permessi si configura come un atto dovuto, a prescindere dalla compatibilità con le esigenze di servizio. 4. Il dipendente non è tenuto a produrre alcuna giustificazione dopo aver utilizzato un permesso sindacale. Art Permessi sindacali non retribuiti 1. I membri della R.S.U. come pure i membri di organismi dirigenti di una O.S. possono fruire di permessi sindacali non retribuiti per partecipare a trattative sindacali, congressi o convegni secondo la normativa vigente.

8 Art Accesso agli atti 8 1. La R.S.U. e le segreterie territoriali delle OO.SS. hanno diritto di accesso agli atti della scuola su tutte le materie oggetto di informazione preventiva e successiva. 2. La R.S.U. e le OO.SS. abilitate alla contrattazione integrativa possono richiedere, anche disgiuntamente, di svolgere un referendum tra i lavoratori su tutte le materie relative all attività sindacale d istituto. La richiesta va rivolta al Dirigente, che la porta a conoscenza delle altre OO.SS.. Il Dirigente assicura l informazione a tutto il personale sulle modalità di svolgimento del referendum e mette a disposizione locali idonei, compatibilmente con le disponibilità del servizio, nonché gli elenchi del personale interessato. Art Dichiarazione di adesione allo sciopero 1. In caso di sciopero la comunicazione prevista dall art.2, comma 3, dell accordo allegato al C.C.N.L. 1998/2001 sulle norme di attuazione della L.146/90 verrà presentato non prima del decimo giorno antecedente lo sciopero e non oltre il quinto, per consentire la comunicazione alle famiglie circa l erogazione del servizio. 2. Entro il quinto giorno antecedente lo sciopero è sempre possibile comunicare, volontariamente, la propria decisione di aderire allo sciopero o revocarla, se già data. Entro tale data il Dirigente Scolastico comunicherà al personale che volontariamente ha dichiarato di non aderire allo sciopero l eventuale variazione di orario con il rispetto del numero delle ore di servizio. Art Rilevazione della partecipazione agli scioperi 1. Entro le ore del giorno successivo a quello di conclusione di un azione di sciopero, il Dirigente fornisce alla R.S.U. e ai rappresentanti delle OO.SS., se richiesto, i dati relativi alla partecipazione. Art Organizzazione del servizio in caso di sciopero. Servizi minimi. 1. Ricevuta la comunicazione di sciopero, il D.S., tempestivamente, acquisisce le dichiarazioni di adesione del personale. La dichiarazione è resa volontariamente, ma, una volta dichiarata o meno l adesione, essa non può essere revocata. 2. Il Dirigente Scolastico in caso di sciopero riorganizza il servizio del personale che ha volontariamente dichiarato l astensione dallo sciopero al fine di garantire funzionalità al servizio. Gli interessati ne sono informati tempestivamente con comunicazione scritta. 3. Scrutini e valutazioni finali - Per garantire le prestazioni indispensabili allo svolgimento delle attività dirette e strumentali riguardanti l effettuazione degli scrutini e delle valutazioni finali, è indispensabile la presenza delle seguenti figure professionali (il numero delle unità di personale richiesto è specificato tra parentesi): assistente amministrativo (uno); collaboratore scolastico (uno) per ciascuna sede scolastica in cui si svolgono gli scrutini e le valutazioni. 4. Garanzia del pagamento degli stipendi - Per garantire il pagamento degli stipendi al personale con contratto di lavoro a tempo determinato è indispensabile la presenza delle seguenti figure professionali (il numero delle unità di personale richiesto è specificato tra parentesi): a) direttore dei servizi amministrativi o assistente amministrativo (uno); b) collaboratore scolastico (uno). 5. Refezione scolastica - Per garantire la vigilanza su eventuali minori disabili durante il servizio di refezione scolastica, ove funzionante, nei casi in cui non sia possibile un adeguata sostituzione del servizio, è necessaria la presenza delle seguenti figure professionali (il numero delle unità di personale richiesto è specificato tra parentesi): collaboratore scolastico (uno).

9 Art. 24 Patronato 9 1. Il personale scolastico, in attività o in quiescenza, può farsi rappresentare da un sindacato o da un patronato per l espletamento delle procedure riguardanti prestazioni assistenziali e previdenziali. 2. Le OO.SS., su delega degli interessati, hanno diritto d accesso agli atti relativi ad ogni fase del procedimento che li riguarda. TITOLO II ATTUAZIONE DELLA NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Art Obblighi in materia di sicurezza del Dirigente scolastico 1. Il Dirigente scolastico, considerata la tipologia dell istituzione scolastica, il numero e la tipologia dei soggetti di cui all art.29 del presente contratto, nonché le responsabilità specificatamente previste dalla normativa, in qualità di datore di lavoro individuato ai sensi del DM 292/96: adotta misure protettive per l uso dei locali, degli strumenti, dei materiali e delle apparecchiature presenti all interno dell Istituto; valuta i rischi esistenti; elabora apposito documento nel quale siano esplicitati i criteri di valutazione dei rischi; predispone le misure e i dispositivi di prevenzione da adottare per tutte le sedi della Scuola; programma eventuali interventi successivi allo scopo di garantire miglioramenti della sicurezza; designa il personale incaricato di attuare le misure di sicurezza; organizza ed attua, compatibilmente con ogni altra attività, interventi di formazione rivolti a favore del personale scolastico. 2. Gli obblighi del Dirigente Scolastico sono descritti specificamente negli artt. 17, 18 e 37 del D.Lgs 81/2008. Art.26 - Rapporti con gli enti locali 1. Il DS, per eventuali interventi di tipo strutturale da apportare all edificio scolastico, avanza richiesta formale di adempimento all ente locale responsabile dell immobile. In caso di pericolo grave ed imminente, il Dirigente scolastico adotta i provvedimenti di emergenza resisi necessari dalla contingenza, dei quali informa tempestivamente l Ente competente. Art Designazione del rappresentante per la sicurezza 1. L Istituto Comprensivo di Porcia conta un numero di dipendenti fino a 200, pertanto è individuato un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), nelle modalità che seguono. 2. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza è designato all interno della RSU d Istituto e, in caso mancanza di disponibilità all interno di quest ultima, è designato da parte della RSU stessa tra il personale in servizio nell Istituto. 3. Della nomina del RLS è data notizia, con estratto del relativo verbale, al Dirigente scolastico che quindi provvede a informare tutto il personale tramite lettera circolare. Art Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Con riferimento alle attribuzioni del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, disciplinate nell art.. 47 del D. Lgs 81/08, le parti concordano su quanto segue: a) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto di accesso ai luoghi di lavoro nel rispetto dei limiti previsti dalla legge; egli segnala preventivamente al Dirigente Scolastico le

10 10 visite che intende effettuare negli ambienti di lavoro; tali visite possono svolgersi congiuntamente con il responsabile del servizio di prevenzione; b) la consultazione da parte del Dirigente Scolastico, prevista dal D. Lgs 81/08, si deve svolgere in modo tempestivo. In occasione della consultazione, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di formulare proposte e opinioni che devono essere verbalizzate. Inoltre, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione, sul piano di valutazione dei rischi, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell'istituzione scolastica; è altresì consultato in merito all'organizzazione della formazione di cui all'art. 37 del D Lgs 81/08; c) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto di ricevere le informazioni e la documentazione relativa alla valutazione dei rischi e alle misure di prevenzione, nonché quelle inerenti alle sostanze e ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, all'organizzazione del lavoro e agli ambienti di lavoro, la certificazione relativa all'idoneità degli edifici, agli infortuni e alle malattie professionali; riceve, inoltre, informazioni provenienti dai servizi di vigilanza; d) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è tenuto a fare delle informazioni e della documentazione ricevuta un uso strettamente connesso alla sua funzione; e) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha diritto alla formazione prevista dall'art. 48, del D. Lgs 81/08 che deve prevedere un programma base minimo di 32 ore e 8 ore di aggiornamento annue. I contenuti della formazione sono quelli previsti dal D Lgs 81/08 e dal D.I. lavoro/sanità del 16/l/97 con possibilità di percorsi formativi aggiuntivi in considerazione di particolari esigenze; f) il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza non può subire pregiudizio alcuno a causa dello svolgimento della propria attività e nei suoi confronti si applicano le tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali; g) per l'espletamento dei compiti di cui all'art. 50 comma 1 del D. Lgs 81/08, i rappresentanti per la sicurezza, dispongono di 40 ore annue ai sensi dell art. 73 del CCNL del 29/11/07. Art Soggetti tutelati 1 I soggetti tutelati, ai sensi del D. Lgs. 81/08, sono tutti coloro che nell istituzione scolastica prestano servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato. 3 Sono, altresì, da comprendere, ai fini della gestione delle ipotetiche emergenze, anche gli studenti presenti a scuola in orario curricolare ed extracurricolare per iniziative complementari ivi realizzate. 4 Gli studenti non sono numericamente computati ai fini degli obblighi che la legge correla al numero del personale impegnato presso l istituzione scolastica. 5 Gli studenti sono numericamente computati ai fini degli obblighi di legge per la gestione e la revisione annuale del Piano d emergenza. 6 Sono parimenti tutelati tutti i soggetti che, avendo a qualsiasi titolo diritto di presenza presso i locali dell istituzione scolastica si trovino all interno di essa. Art Il servizio di prevenzione e protezione 1 - Nell'unità scolastica il Dirigente Scolastico, in quanto datore di lavoro, deve organizzare il servizio di prevenzione e protezione designando per tale compito, previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, una o più persone tra i dipendenti, secondo le dimensioni della scuola. 2 - I lavoratori designati, docenti o A T A, devono essere in numero sufficiente, possedere le capacità necessarie e disporre di mezzi e di tempo adeguati per lo svolgimento dei compiti

11 11 assegnati. Essi non possono subire pregiudizio a causa dell'attività svolta nell'espletamento del loro incarico. Art Documento valutazione dei rischi 1 - Il documento di valutazione dei rischi DVR, è redatto dal Dirigente Scolastico che può avvalersi della collaborazione di esperti degli enti locali proprietari dell'edificio o di esperti preposti alla tutela e sicurezza dei lavoratori. 2 - Il documento viene revisionato annualmente per tener conto delle eventuali variazioni intervenute. Art. 32- Sorveglianza sanitaria 1 - I lavoratori addetti ad attività per le quali il DVR ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. 2 - Essa è obbligatoria quando i lavoratori sono esposti a rischi specifici individuati dalla legge come particolarmente pericolosi per la salute: ad es., l'esposizione ad alcuni agenti chimici, fisici e biologici elencati nel D. Lgs 81/08; oppure l'uso sistematico di videoterminali, per almeno venti ore settimanali, dedotte le interruzioni. 3 - L'individuazione del medico che svolge la sorveglianza sanitaria può essere concordata con l'asl o altra struttura pubblica, in base a convenzione di tipo privatistico e il medico viene individuato tra i medici competenti in Medicina del Lavoro sulla base di elenco fornito dall'ordine dei Medici. Art Riunione periodica di prevenzione e protezione dei rischi 1 Visto l art. 35 del T.U. 81/2008 Il dirigente scolastico indice almeno una volta all'anno una riunione di prevenzione e protezione dei rischi, alla quale partecipano lo stesso Dirigente, o un suo rappresentante che la presiede, il responsabile lavoratori per la sicurezza, il RLS, l ASPP e il medico Competente, se nominato. 2 - Nel corso della riunione il Dirigente Scolastico sottopone all'esame dei partecipanti il documento sulla sicurezza, l andamento degli infortuni, delle malattie professionali e della sorveglianza sanitaria, i criteri, le caratteristiche tecniche e l efficacia dei dispositivi di protezione individuale, i programmi di informazione e formazione dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute. Art Attività di aggiornamento, formazione e informazione 1 Visto l art. 37 del T.U. 81/2008 e gli Accordi Stato-Regioni del , debbono essere realizzate attività di informazione, formazione e aggiornamento nei confronti dei dipendenti. 2 I contenuti minimi della formazione sono quelli individuati dal D.I. Lavoro/Sanità del 16/1/97. Art Prevenzione incendi e protezione contro i rischi particolari. 1 In questa Istituzione scolastica si applicano le norme vigenti in materia di prevenzione incendi e sulla protezione da agenti chimico-fisico-biologici particolari Art Controversie in materia di sicurezza 1. In merito a controversie che dovessero sorgere sull applicazione dei diritti di rappresentanza, di informazione e formazione, la funzione di prima istanza è assunta dall organismo paritetico territoriale previsto dall art. 20 del D.Lgs. 626/94 e dall art. 74 del CCNL.

12 TITOLO III 12 NORME FINALI Art. 37- Clausola di salvaguardia 1. Rispetto a quanto non espressamente indicato, la normativa di riferimento primaria nelle materie previste dal presente contratto integrativo è costituita dalle disposizioni legislative e contrattuali vigenti e tiene conto delle recenti disposizioni apportate alle stesse, riportate in epigrafe. Art Verifica dell accordo 1. I soggetti firmatari del presente contratto hanno titolo a richiedere - non prima che siano trascorsi 180 giorni dalla sottoscrizione - la verifica del suo stato di attuazione. 2. Al termine della verifica il contratto potrà essere modificato previa intesa tra le parti. Art.39 - Interpretazione autentica 1. In caso di controversie circa l interpretazione di una norma del presente contratto le parti che l hanno sottoscritto, entro 15 giorni dalla richiesta scritta e motivata di una di esse, s incontrano per definire consensualmente il significato della clausola controversa. L accordo raggiunto sostituisce la clausola controversa sin dall inizio della vigenza del contratto. La parte pubblica, dopo la sottoscrizione, lo porta a conoscenza di tutti i lavoratori. Porcia, 10 ottobre 2012 Letto, firmato, sottoscritto IL DIRIGENTE SCOLASTICO dott.ssa Cinzia Melloni LA R.S.U. Lucchetta Flavia Pes Daniela Pescarollo M.Teresa LE OO.SS. C.I.S.L. SCUOLA F.L.C.C.G.I.L. SCUOLA GILDA/U. U.I.L. SCUOLA SNALS

ISTITUTO COMPRENSIVO ROCCASTRADA

ISTITUTO COMPRENSIVO ROCCASTRADA 1 CONTRATTO INTEGRATIVO PER L ATTUAZIONE NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO ISTITUTO COMPRENSIVO ROCCASTRADA Roccastrada Via S. d Acquisto s.n. Protocollo d intesa tra il Dirigente

Dettagli

Istituto Comprensivo Parziale B. C. Ferrini Via L. Greppi, 19-21057 Olgiate Olona (VA)

Istituto Comprensivo Parziale B. C. Ferrini Via L. Greppi, 19-21057 Olgiate Olona (VA) Istituto Comprensivo Parziale B. C. Ferrini Via L. Greppi, 19-21057 Olgiate Olona (VA) CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA PER L ATTUAZIONE NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO ART. 1 Campo di

Dettagli

CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA PER L ATTUAZIONE NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA PER L ATTUAZIONE NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA PER L ATTUAZIONE NORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO L'anno 2013, il mese di Marzo, il giorno 08 nei locali del Liceo Scientifico Statale G.Galilei di Pescara,

Dettagli

LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO

LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO CCNI DEL 31.8.1999 TUTELA DELLA SALUTE NELL AMBIENTE DI LAVORO Art. 57 - Finalità 1. Al fine di assicurare

Dettagli

a.s 2014/15 Contrattazione integrativa di istituto art. 6 (lett. d) CCNL 06/09

a.s 2014/15 Contrattazione integrativa di istituto art. 6 (lett. d) CCNL 06/09 MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA LOMBARDIA LICEO CLASSICO STATALE "G. CARDUCCI - MILANO VIA BEROLDO 9 - MILANO Codice fiscale: 80126650151

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE

Dettagli

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,

Dettagli

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che: OGGETTO: Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Con la presente la sottoscritta impresa con sede in Via...::::: Informa

Dettagli

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI SCHEMA DEL VERBALE DI RIUNIONE PERIODICA Modello A) BOZZA DI LETTERA

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA CONVOCAZIONE ASSEMBLEA Con la presente si convoca l assemblea generale dei lavoratori per il giorno / / alle ore : presso la sede legale dell azienda sita in Via n a ( ) per discutere e re in merito ai

Dettagli

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO REVISIONE DATA 0 15.06.2004

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori

D. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)

Dettagli

RSPP - CARATTERISTICHE

RSPP - CARATTERISTICHE RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO COMPITI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D. Lgs. 81/08) 1. Fatto salvo quanto

Dettagli

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che

SETTORE ASSICURATIVO. Il giorno 18 aprile 1995. tra. l ANIA. le OO.SS. premesso che SETTORE ASSICURATIVO Il giorno 18 aprile 1995 tra l ANIA e le OO.SS. premesso che Le Parti intendono, con il presente accordo, dare attuazione agli adempimenti loro demandati dal decreto legislativo 19

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI REGOLAMENTO COMMISSIONE NAZIONALE FORMAZIONE SICUREZZA LAVORO VISTO lo Statuto

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai

Dettagli

Firenze 19 aprile 2012 FEDERLEGNOARREDO FENAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL

Firenze 19 aprile 2012 FEDERLEGNOARREDO FENAL UIL FILCA CISL FILLEA CGIL Visto il D.Lgs.14 settembre 2011, n. 167 Testo unico ell'apprendistato, a norma dell'articolo 1, comma 30, della legge 24 dicembre 2007, n. 247 le parti concordano che la normativa presente nel ccnl firmato

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA ANZIANI Approvato in data con deliberazione consiliare n. 1. E istituita la Consulta Anziani. Art. 1 ISTITUZIONE

Dettagli

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Chiarimenti 2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) nel D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Questo soggetto della prevenzione

Dettagli

Essere competenti per essere utili. Coordinamento dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, la Salute, l Ambiente UIL SGK dell Alto Adige

Essere competenti per essere utili. Coordinamento dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, la Salute, l Ambiente UIL SGK dell Alto Adige Essere competenti per essere utili Coordinamento dei Rappresentanti dei Lavoratori, la Salute, l Ambiente UIL SGK dell Alto Adige E ASSOLUTAMENTE VIETATO FARSI MALE O MORIRE DURANTE IL LAVORO. I TRASGRESSORI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

Art. 1 Campo di applicazione

Art. 1 Campo di applicazione REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nell ASL Frosinone e la definizione delle modalità di esercizio dell attività per l espletamento del mandato Art.

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

D. Lgs. 81 del 9.4.2008

D. Lgs. 81 del 9.4.2008 Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia Dipartimento di Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO D. Lgs. 81 del 9.4.2008 (S.O. n. 108 - G.U. n. 101 del 30-4-2008) Il Rappresentante

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALL. A) PROVINCIA DELL OGLIASTRA ASSESSORATO Lavoro Politiche Giovanili e Femminili e Formazione Professionale REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PER IL COLLOCAMENTO MIRATO DEI DIVERSAMENTE ABILI

Dettagli

BOZZA a cura della Cisl Scuola

BOZZA a cura della Cisl Scuola BOZZA a cura della Cisl Scuola IPOTESI DI CONTRATTO INTEGRATIVO D'ISTITUTO Attuazione normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (CCNL art. 6 comma 2 lettera k) Istituto/Circolo - a.s./.. L'anno

Dettagli

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO

SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del

Dettagli

SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO

SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 1/7 SCHEMA STATUTO PER LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ALLEGATO B Dgr n. 3117 del 21/10/2008 pag. 2/7 ART. 1* (Denominazione

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA COMUNE DI CARRARA Decorato di Medaglia d Oro al Merito Civile REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA Approvato in data con deliberazione consiliare n. Premesso che la Legge 5 Febbraio 1992 n.

Dettagli

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune Allegato n.1 alla delibera di Consiglio Comunale n.78 del 27/07/2000 Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014

CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014 CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione

Dettagli

Comitato di Coordinamento

Comitato di Coordinamento Coomitaatoo t ddi i Coooorddi r i nnaamenntoo e t ddeel llee Orrggaannizzzaazioonni i z zi i ddi i Vooloonntaarri l t i aatoo t ddellaa PPrrootezioonnee Civvili ill ee Reggoolaameenntoo e l t Art. 1 Premessa

Dettagli

Riferimenti normativi

Riferimenti normativi CRITERI E MODALITÀ PER IL RIMBORSO DELLE SPESE DIRETTAMENTE SOSTENUTE DALLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI REGOLAMENTATI DA CONVENZIONE I Progetti possono essere integrativi

Dettagli

C.C.V. BS REGOLAMENTO

C.C.V. BS REGOLAMENTO ALLEGATO PROVINCIA DI BRESCIA COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DELLA PROTEZIONE CIVILE C.C.V. BS REGOLAMENTO Art. 1 Costituzione Le Organizzazioni presenti sul territorio

Dettagli

L'Istituto nazionale di statistica (di seguito denominato ISTAT) con sede in Roma, Via Cesare Balbo, n. 16, C.F. 80111810588, rappresentato da

L'Istituto nazionale di statistica (di seguito denominato ISTAT) con sede in Roma, Via Cesare Balbo, n. 16, C.F. 80111810588, rappresentato da PROTOCOLLO D'INTESA TRA L ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA E L ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO PER LA COLLABORAZIONE IN AMBITO STATISTICO L'Istituto nazionale di

Dettagli

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE

N O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO

Dettagli

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 24/05/2005 con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA Allegato B) D.G. n. 45 del 17/04/2014 CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MANTOVA RELAZIONE ILLUSTRATIVA (Delibera A.N.A.C. n. 75/2013) QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di

Dettagli

Art.2 REQUISITI RICHIESTI PER LA PARTECIPAZIONE

Art.2 REQUISITI RICHIESTI PER LA PARTECIPAZIONE relative apparecchiature; 8. assolvere ad ogni altro adempimento obbligatorio previsto dalla normativa vigente. Art.2 REQUISITI RICHIESTI PER LA PARTECIPAZIONE I requisiti richiesti, ai sensi dell'art.32

Dettagli

Nota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007

Nota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007 DIPARTIMENTO SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 00187 ROMA VIA LOMBARDIA 30 TEL. 06.420.35.91 FAX 06.484.704 e-mail: dssl@uilca.it pagina web: www.uilca.it UILCA UIL CREDITO, ESATTORIE E ASSICURAZIONI

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE

AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 8 Cagliari CONVENZIONE Convenzione tra l Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari e il Comune di Monastir per la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro D. Lgs. n. 81/08.

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Circolare n. 25 Prot. AOODPIT/Reg.Uff./509 Roma, 2 marzo 2009 Al Direttore Generale per il personale della scuola SEDE Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali LORO SEDI e, p.c. Al Gabinetto

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RACCONIGI Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente regolamento disciplina l attività del Comitato Unico

Dettagli

Prevenzione sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro

Prevenzione sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro Prevenzione sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro SCHEMA LEGGE 626/1994 Per ogni migliore e più completa informazione è utile fare riferimento al testo della legge Obblighi del Datore di

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dettagli

REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI E DEL VOLONTARIATO Approvato con delibera di C.C. nr. 3 del 07.02.2015 Art.1 PRINCIPI DI CARATTERE GENERALE Il Comune di San Lorenzo Nuovo riconosce e promuove

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

Contratto Collettivo Integrativo Regionale concernente la definizione dei criteri e delle modalità per lo svolgimento delle assemblee territoriali

Contratto Collettivo Integrativo Regionale concernente la definizione dei criteri e delle modalità per lo svolgimento delle assemblee territoriali Ministero dell Università, dell Istruzione e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Direzione Generale Contratto Collettivo Integrativo Regionale concernente la definizione dei criteri

Dettagli

Il Dirigente Scolastico

Il Dirigente Scolastico DIREZIONE DIDATTICA DEL 4 CIRCOLO DI FORLI' Via Giorgina Saffi, n.12 Tel 0543/33345 C.F. 80004560407 CM FOEE00400B e-mail foee00400b@istruzione.it - posta cert.: foee00400b@pec.istruzione.it sito web:

Dettagli

STATUTO. Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE

STATUTO. Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE Associazione Amici di BAMBI ONLUS via Pieve, 1 33080 Porcia (PN) C.F. 91036160934 STATUTO Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE 1. E costituita l Associazione di volontariato (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI CAPO I NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI. Art. 1 Istituzione.. Art. 2 Attribuzioni.. CAPO II ORGANI DELLA

Dettagli

1. Premessa e definizioni

1. Premessa e definizioni Regolamento provinciale per l iscrizione, la cancellazione e la revisione delle associazioni di promozione sociale nel Registro provinciale istituito ai sensi dell art.4 della L.R. 34/2002. (Approvato

Dettagli

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I

FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI B A R I FONDAZIONE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI di B A R I REGOLAMENTO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per l Attività Formativa Professionale Continua degli Iscritti all Ordine Consigliatura

Dettagli

INTESA. tra IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI

INTESA. tra IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI INTESA tra IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI Ai fini della ripartizione delle risorse di cui agli artt. 33, 62, 85, 87 del CCNL 2006/2009 per l

Dettagli

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona

COMUNE DI SPOTORNO Provincia di Savona REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI SPOTORNO APPROVATO CON DELIBERAZIONE CONSIGLIO COMUNALE N. 10 DEL

Dettagli

RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO

RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO RUOLI E FUNZIONI DEI SOGGETTI DEL SISTEMA PREVENZIONISTICO QUALIFICA RUOLO FUNZIONI E MANSIONI DIRIGENTE SCOLASTICO DATORE DI LAVORO Definisce gli interventi, le priorità, le necessità finanziarie, riguardo

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA 1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio

Dettagli

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M.

REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. REGOLAMENTO DELL UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA PER LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO D.Lgs n. 626/94 D.Lgs n. 242/96 D.M. 363/98 Art. 1 DATORE DI LAVORO 1. Il Rettore, quale rappresentante

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Protezione Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI

Dettagli

Roma, 29/05/2015. e, per conoscenza, Circolare n. 112

Roma, 29/05/2015. e, per conoscenza, Circolare n. 112 Direzione Centrale Organizzazione Direzione Centrale Pensioni Direzione Centrale Bilanci e Servizi Fiscali Direzione Centrale Assistenza e Invalidita' Civile Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici

Dettagli

VERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS

VERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS VERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS Il giorno 18 dicembre 1996 presso la sede della Confederazione Generale dell'agricoltura Italiana (Confagricoltura) in Roma, Corso Vittorio Emanuele 101, tra la Confederazione

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

È adottato e posto n vigore Il seguente

È adottato e posto n vigore Il seguente STATUTO E REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI CORSI DA PARTE DI VILLA SERENA S.P.A. PROVIDER E.C.M. ACCREDITATA PROVVISORIAMENTE

Dettagli

ACCORDO IN MATERIA DI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA IN AZIENDA (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

ACCORDO IN MATERIA DI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA IN AZIENDA (D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI MARCHE NORD Area Comparto, Dirigenza Medica e Dirigenza Sanitaria, Professionale, Tecnica e Amministrativa: sottoscrizione accordo sindacale in materia di Rappresentanti

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE.

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. Approvato con deliberazione di C.C. n. 30 del 27.3.1998 Modificato con deliberazioni di C.C.: n. 49 del 29.5.1998 n.

Dettagli

Spett.le. Oggetto: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.). Procedure di nomina e ruolo. Scheda di aggiornamento

Spett.le. Oggetto: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.). Procedure di nomina e ruolo. Scheda di aggiornamento Spett.le. Oggetto: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.). Procedure di nomina e ruolo. Scheda di aggiornamento Al fine di agevolare l Impresa ed i lavoratori nell assolvimento delle vigenti

Dettagli

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo)

REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA. (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) REGOLAMENTO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE, CHIRURGICHE E TECNOLOGIE AVANZATE G.F. INGRASSIA (art. 15, comma 12, dello Statuto di Ateneo) Art. 1 Oggetto, denominazione e sede Il presente regolamento

Dettagli

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile

Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Regolamento Approvato nell Assemblea Generale del 20 Aprile 2002 1 Consulta regionale volontariato di protezione civile REGOLAMENTO Art. 1 (Oggetto

Dettagli

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005; Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge

Dettagli

- l art. 21 del C.C.N.L. Area del Comparto dell 1/9/95; - l art. 22 del C.C.N.L. Area del Comparto del 21/09/01;

- l art. 21 del C.C.N.L. Area del Comparto dell 1/9/95; - l art. 22 del C.C.N.L. Area del Comparto del 21/09/01; $&&25'2 GHO/8*/,2 75$/ $00,1,675$=,21((/(25*$1,==$=,21,6,1'$&$/, $5($'(/&203$572 5(*2/$0(1723(5/ $&&(662$/ ',5,772$//2678',2! /(3$57, 9,67, - l art. 21 del C.C.N.L. Area del Comparto dell 1/9/95; - l art.

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. N 74

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca D.M. N 74 Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della D.M. N 74 VISTO il Testo Unico delle leggi in materia di istruzione approvato con il Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modifiche

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA. Art.

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA. Art. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA Art. 1 (Composizione) Il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Dettagli

Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA. CONFSAL-SALFi

Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA. CONFSAL-SALFi Per essere protagonisti del nostro FUTURO!!! VOTA E FAI VOTARE LA LISTA CONFSAL-SALFi RSU: Un po di teoria.. RSU è l acronimo di Rappresentanza Sindacale Unitaria. È un organismo sindacale che esiste in

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

CONVENZIONE D'INSERIMENTO LAVORATIVO TEMPORANEO CON FINALITÀ FORMATIVE ex art. 12 LEGGE n. 68/99

CONVENZIONE D'INSERIMENTO LAVORATIVO TEMPORANEO CON FINALITÀ FORMATIVE ex art. 12 LEGGE n. 68/99 CONVENZIONE D'INSERIMENTO LAVORATIVO TEMPORANEO CON FINALITÀ FORMATIVE ex art. 12 LEGGE n. 68/99 Il giorno Tra la PROVINCIA DI ROVIGO con sede legale in Rovigo, via Celio, 10, C.F. 93006330299 rappresentata

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare.

Ufficio I Funzioni vicarie. Affari generali. Personale docente, educativo ed ATA. Legale, contenzioso e disciplinare. Prot.n. 13320 Bologna, 07/10/2015 AVVISO PUBBLICO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA REALIZZAZIONE DI CORSI DI FORMAZIONE PER PERSONALE ATA DESTINATARIO DELL ATTRIBUZIONE DELLE POSIZIONI ECONOMICHE DI

Dettagli

Modificato con deliberazione C.C. n. 92 del 10.09.2015 I N D I C E

Modificato con deliberazione C.C. n. 92 del 10.09.2015 I N D I C E Regolamento per la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di incarichi politici e per la disciplina del procedimento sanzionatorio per la applicazione delle sanzioni specifiche

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE ALLEGATO SUB A) alla deliberazione di C.C. N. 41 del 20.04.2009

Dettagli

DIRIGENZA PROFESSIONALE, TECNICA ED AMMINISTRATIVA ACCORDO SULL UTILIZZO DEI FONDI CONTRATTUALI PER GLI ANNI 2008, 2009 E 2010

DIRIGENZA PROFESSIONALE, TECNICA ED AMMINISTRATIVA ACCORDO SULL UTILIZZO DEI FONDI CONTRATTUALI PER GLI ANNI 2008, 2009 E 2010 DIRIGENZA PROFESSIONALE, TECNICA ED AMMINISTRATIVA ACCORDO SULL UTILIZZO DEI FONDI CONTRATTUALI PER GLI ANNI 2008, 2009 E 2010 In data 21 Dicembre 2009, alle ore 10.30, presso la Sala Riunioni dell A.S.L.

Dettagli

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI

Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre

Dettagli

Associazioni dei Consumatori - Telecom Italia

Associazioni dei Consumatori - Telecom Italia REGOLAMENTO DI CONCILIAZIONE Associazioni dei Consumatori - Telecom Italia Art. 1 Natura e ambito di applicazione della procedura 1. Le Associazioni dei Consumatori firmatarie del Regolamento di Conciliazione

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE

REGOLAMENTO REGIONALE REGOLAMENTO REGIONALE L.R. n.18 del 19 luglio 2013 Semplificazioni in materia di rilascio di certificazioni di idoneità all attività sportiva agonistica Integrazioni alla Legge Regionale n. 26 del 9 agosto

Dettagli

Riepilogo delle regole da rispettare in caso di sciopero che ricada durante gli scrutini di fine anno

Riepilogo delle regole da rispettare in caso di sciopero che ricada durante gli scrutini di fine anno Indicazioni operative per quanto riguarda l adesione allo sciopero proclamato da FLC Cgil, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA per due giornate consecutive in concomitanza con l effettuazione degli

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli