Interlavoro fra Tecniche di IP Switching e la Segnalazione B-ISDN per la Realizzazione di Reti Private Virtuali a Larga Banda

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1 Interlavoro fra Tecniche di IP Switching e la Segnalazione B-ISDN per la Realizzazione di Reti Private Virtuali a Larga Banda Angelo Fienga +, Marco Pugliese * + Ericsson Telecomunicazioni S.p.A., Via Anagnina n.203, ROMA * CoRiTeL, Via di Tor Vergata n.135, ROMA Sessione: ASPETTI DI INTERCONNESSIONE TRA SISTEMI E TRA OPERATORI Estratto:, Il servizio di Rete Privata Virtuale si sta sempre più affermando come piattaforma particolarmente idonea al supporto di servizi telematici (applicazioni CAD/CAE/CAM, videoconferenza), con particolare riferimento alla classe d utenza affari. Benché caratterizzati da principi di funzionamento profondamente diversi, sia la tecnologia Internet che quella ATM avranno un ruolo determinante negli scenari delle future reti di comunicazioni: la prima per l enorme diffusione commerciale di applicazioni native IP, la seconda per le stimolanti proprietà di commutazione veloce (fast ing). Daltraparte i recenti concetti di IP Switching, coniugando le problematiche di IP ed ATM, offrono interessanti soluzioni per applicazioni IP, consentendo elevate prestazioni in termini di velocità di commutazione e supporto per la qualità di servizio. Nel presente articolo sono proposti scenari di Rete Privata Virtuale in cui l integrazione tra le tecniche di IP Switching e la segnalazione d accesso B-ISDN, prospetta nuove soluzioni ibride al fine di ottimizzare l uso delle risorse di rete e consentire un adeguato supporto della qualità di servizio. In particolare sono state proposte e discusse due soluzioni di integrazione, chiamate Ipsilon- e Ipsilon-Q Abstract: The Virtual Private Network has been becoming the suitable platform to support businessoriented services, like fast and reliable data transfer and cooperative work (e.g. CAD/CAE/CAM applications, video-conference). Internet and ATM networks seem to be the most important actors playing in the future communications scenario, the former due to the world wide commercial diffusion, the latter for the fast ing properties. A new integrated approach, the IP Switching, is able to assure good performance in terms of ing speed and quality of service support. In the paper Virtual Private Network scenarios focused on integration between IP Switching techniques and access B-ISDN signalling are presented and new hybrid solutions, in order to have a better resource management and quality of service support, are proposed. In particular, the so-called Ipsilon- and Ipsilon-Q.2931 interworking solutions are proposed. 1

2 1 Introduzione A seguito della nascita di nuovi mercati industriali, il forte decentramento geografico delle aziende ha reso ancor più necessari la presenza di servizi telematici orientati a uno scambio dati veloce ed affidabile. A tale proposito il servizio di Rete Privata Virtuale, si sta sempre più affermando come piattaforma particolarmente idonea al soddisfacimento di tali esigenze. Benché caratterizzati da principi di funzionamento profondamente diversi, sia la tecnologia Internet che quella ATM avranno un ruolo determinante negli scenari delle future reti di comunicazione. La prima per l enorme diffusione commerciale di applicazioni native IP, la seconda per le stimolanti proprietà di commutazione veloce (fast ing). Daltraparte mettere insieme IP e ATM, o meglio IP su ATM, non è tecnicamente immediato. A tal fine sono stati proposti diversi approcci, in particolare da IETF [1] e ATM Forum [2,3]. Tuttavia il costante aumento del traffico Internet, incidendo profondamente sulle prestazioni dei routers, conduce spesso a condizioni di congestione della rete stessa. Il paradigma di IP Switching, coniugando le caratteristiche delle tecniche IP con la veloce commutazione hardware ATM, consente di superare il problema. Il modello risultante offre una visione totalmente integrata tra IP e ATM in luogo di quella stratificata. Per l utente, le tecniche di IP Switching significano banda a minor costo e, in particolari condizioni, la possibilità di richiedere determinate qualità di servizio. Per l operatore, le tecniche di IP Switching significano offrire accesso Internet ad altissima velocità utilizzando appieno e senza modifica alcuna, l hardware ATM precedentemente installato. Al fine di consentire l ottimizzazione delle risorse di rete e il supporto della qualità di servizio, nell articolo verranno proposte nuove soluzioni ibride, basate sull interlavoro tra tecniche differenti di IP Switching e segnalazione d accesso B-ISDN. Tali soluzioni verranno infine comparate nell ambito di due scenari particolari di Reti Private Virtuali. 2 Il concetto di IP Switching Alla base del concetto di IP Switching vi è la possibilità di sposare felicemente i principi della tecnica IP con le caratteristiche connection-oriented e fast-ing dell ATM. Il risultato permette di assicurare determinate QoS su IP e di smaltire il traffico web. Tuttavia la rete 2

3 Internet non potrebbe funzionare in modalità strettamente connection-oriented in quanto, la probabilità congiunta di trovare risorse disponibili e affidabili, sull estensione di un percorso tipico, sarebbe estremamente bassa, riducendo oltretutto il livello di accessibilità alla rete stessa. Il concetto di stato soft, ovvero la presenza di un generico stato della connessione stabile per un prefissato periodo di tempo prima di decadere, consente di risolvere il problema. A differenza degli stati hard, che permangono indefinitamente stabili (come nelle classiche reti connection-oriented), l introduzione degli stati soft in Internet permette, in linea di principio, il supporto di QoS su IP. Un uso efficace degli stati soft può essere fatto secondo due approcci: flow-based e route-based. L approccio flow-based prevede che sulle connessioni soft vadano associati flussi di datagrammi IP, dove per flusso IP si intende un insieme di datagrammi generati dalla stessa applicazione (p.es FTP) verso la stessa destinazione. L approccio route-based prevede, invece, l instaurazione di uno stato soft in ciascun commutatore in funzione esclusivamente della destinazione finale. Nel seguito verrano presi in considerazione i paradigmi di IP Switching proposti da Ipsilon Inc. e Cisco Systems Inc. [4,5,6]. 2.1 Ipsilon Switching Basata su un approccio di tipo flow-based, nella tecnica Ipsilon le funzionalità di routing IP e ing ATM sono integrate su una singola piattaforma. I flussi IP, una volta riconosciuti come tali attraverso opportuni algoritmi, vengono prima ridirezionati su canali ATM appositamente aperti tramite il protocollo [4] e poi, cross-connessi tramite il protocollo GSMP [5]. Infine tali flussi vengono processati (con eventuale supporto della gestione della qualità di servizio). In tal modo i datagrammi IP non vengono più ricostruiti a livello 3, ma vengono commutati direttamente a livello ATM (cut-through). A questo punto la qualità di servizio può essere concettualmente supportata, avendo stabilito una biunivocità tra flusso IP e connessione ATM. Lo schema funzionale di uno commutatore prevede la presenza di due entità: lo General Switch Management Protocol [5], ovvero il protocollo di controllo del commutatore, sostituente in tutto il software ATM, e l Ipsilon Flow Management Protocol [4], ovvero il protocollo per lo scambio, tra commutatori, delle informazioni sui flussi IP riconosciuti. 3

4 Default Connection VPI=0, VCI=15 Upstream IP Switch IP GSMP ATM Cut -Through ATM Downstream IP Switch Redirected Connection VPI=x, VCI=y Figura 1: Schema a blocchi di un Ipsilon Switch 2.2 Switching Di tipo route-based, la tecnica Switching [6] è basata sul concetto di label swapping. Le celle o i pacchetthi sono precedute da etichette di lunghezza fissa (tag) in base alla quali viene effettuato l'instradamento. La tabella di mappatura tra i tag e gli indirizzi di destinazione si basa su un protocollo di distribuzione, denominato Distribution Protocol, che agisce in maniera preventiva, ovvero le informazioni di raggiungibilità degli altri nodi di rete si propagano prima di effettuare il trasferimento effettivo dei dati. La creazione della tabella di instradamento dei tag viene effettuata tramite l interlavoro con i consueti protocolli di routing IP (OSPF, RIP, etc. ). L architettura di una rete tag ed è costituita dai seguenti tre elementi: il Edge Router: collocato nei punti di interconnesione fra reti, effettua funzionalità di routing di alto livello (QoS, sicurezza, etc.), il Switch: instrada i pacchetti in base alle etichette ed effettua il routing, il Distribution Protocol:è il protocollo che costruisce le tabelle di routing dei tag. IP packet IP Software IP Software IP packet Switch Fabric Switch Fabric Cell 1 Cell 2 Switch Fabric Edge Router Switch Edge Router Figura 2: The TAG Switching Mechanism 4

5 2.3 Realizzazione di una rete privata virtuale attraverso techniche di IP Switching Le nuove tecniche di IP Switching, introdotte nel contesto di un trasporto intelligente e veloce del traffico IP generato dagli utenti, evidenziano l utilizzo della tecnologia ATM, esclusivamente per le sue caratteristiche di fast ing e non per quelle potenziali di segnalazione B-ISDN. In effetti tali tecniche privilegiano principalmente i protocolli proprietari, molto più leggeri dal punto di vista computazionale, assicurando al contempo un pieno interlavoro con i protocolli di routing IP. Prendendo spunto dalla possibilità di sfruttare con successo l integrazione delle caratteristiche di ciascuna delle seguenti tre tecniche: il Switching, permettendo di allocare percorsi in rete geografica in base alla destinazione (route-based), la segnalazione d accesso B-ISDN ITU-T Q.2931 permettendo di allocare percorsi in rete geografica in base alla qualità di servizio richiesta, l Ipsilon Switching permettendo un efficiente utilizzo della banda (flow-based) nel resto del lavoro, viene analizzata la realizzazione di una Rete Privata Virtuale, utilizzando all accesso della backbone la tecnica Ipsilon e il Switching o la segnalazione B-ISDN nella backbone per gestire l interconnessione attraverso la rete stessa. In effetti la capacità del paradigma Ipsilon di riconoscere i flussi di pacchetti e di instaurare canali ad essi dedicati, sembra meglio adattarsi in ambito LAN, dove l'utilizzo di tecniche del tipo [1] o [2], rischia di introdurre un eccessivo overhead e limitare la scalabilità della LAN stessa. Daltraparte invece, la caratteristica route-based del paradigma Switching, consente in ambito WAN di svincolarsi dalla segnalazione ATM e utilizzare quella più leggera proposta da Cisco Systems. Di seguito saranno proposti scenari di Reti Private Virtuali, che prevedono rispettivamente interlavoro tra Ipsilon e Switching, denominato Ipsilon -, e tra Ipsilon Switching e segnalazione d accesso B-ISDN ITU-T Q.2931, denominato Ipsilon Q

6 3.1 Rete Privata Virtuale tipo Ipsilon- In questo paragrafo analizzeremo lo scenario di Rete Privata Virtuale, costituito da Ipsilon Switching all accesso e Switching nella backbone ATM. L'architettura proposta è quella raffigurata in Figura 3: ATM Switch Router Ipsilon - ATM Switch Router Ipsilon - Figura 3: Rete Privata Virtuale tipo Ipsilon I dispositivi ai bordi della rete geografica (router -TAG) implementano funzionalità in grado di integrare entrambi i paradigmi: l Ipsilon per gestire il traffico dati intra-lan, il per instradare i pacchetti frammentati in celle, all'interno della backbone. Internamente alla backbone gli supportano software di tipo, mentre gli elementi interni alla LAN utilizzano invece il software Ipsilon. Tale configurazione prevede chiaramente funzionalità di interlavoro tra i due paradigmi per il traffico indirizzato all'esterno della rete. Pacchetti indirizzati verso una LAN esterna vengono analizzati dal paradigma Ipsilon a livello IP, frammentati, e infine spediti all'esterno utilizzando il predefinito per quella destinazione. Nel caso in cui tali pacchetti siano riconosciuti come appartenenti ad un flusso, il motore Ipsilon associa direttamente il canale di ingresso con il canale di uscita, identificato appunto dal, ottenendo così il cut-through. Ovviamente a destinazione le celle devono essere riassemblate in pacchetti IP e a turno instradate verso l'utente di destinazione. Il risultato di queste operazioni è un alleggerimento sul carico del router di uscita della LAN in quanto, il traffico diretto verso altre reti, una volta separato in flussi dal motore Ipsilon, non viene ulteriormente elaborato a livello IP. Al fine di ottenere una diversificazione del trattamento dei flussi di traffico in classi di priorità si può pensare di stabilire più percorsi, all interno della backbone, fra due diverse LAN. Utilizzando il paradigma, questo è possibile configurando in modo opportuno i 6

7 router con cui tali LAN si interfacciano alla backbone stessa, cioè gestendo la mappatura fra indirizzo IP di destinazione e di uscita. Quindi una volta che il motore Ipsilon identifica i dati uscenti in un flusso, potrebbe chiedere al motore di reindirizzarli utilizzando un canale di uscita non solo scelto in base alla destinazione, secondo il normale comportamento del, ma anche in base alle caratteristiche del traffico (es. tipo di protocollo utilizzato, applicazione, etc.). 3.2 Rete Privata Virtuale tipo Ipsilon - Q.2931 In questo paragrafo viene considerato lo scenario in cui interlavorano Ipsilon Switching all accesso e la segnalazione d accesso B-ISDN ITU-T Q.2931 alla backbone ATM. Il concetto base della tecnica Ipsilon Switching è, come noto, la ridirezione di flussi di dati su canali ATM. Nel contesto di LAN private, dove tale tecnica è normalmente supportata, il set di canali di ridirezione, tra due, è direttamente gestito dai dispositivi. Nel caso di interlavoro con la rete pubblica è invece necessaria una preallocazione di canali ATM su cui eventualmente ridirezionare i flussi di traffico. Tale approccio orientato alla pre-allocazione dei canali porta a un rapporto costo / beneficio molto alto se il numero di canali è alto. Il loro numero ottimale andrebbe studiato in funzione del tipo di traffico generato dai servizi supportati dalla rete stessa. Un approccio alternativo è di richiedere canali di ridirezione solo quando necessario, che sostanzialmente è la filosofia originaria di Ipsilon Switching. In tal caso si affaccia il problema di far interlavorare il protocollo con i protocolli d accesso alla backbone ATM. Una proposta di soluzione in tal senso è contenuta in [7]. Lo scenario di rete in questione è riprodotto in Figura 4: private network context private network context Gateway LEX LEX LEX network 7

8 Figura 4: Rete Privata Virtuale tipo Ipsilon Q.2931 Il Gateway Switch (ovvero lo che supporta sia il protocollo che la segnalazione d accesso B-ISDN ITU-T Q.2931) è connesso a diversi altri remoti. Ovviamente è necessario stabilire un insieme di canali ATM di default tra il Gateway Switch e gli remoti per il trasporto dei messaggi e dei datagrammi IP non ridirezionati [4]. Come visto in 2.1, uno può direttamente associare l identificativo di flusso IP al canale ATM dove ridirezionare il flusso stesso. Sfortunatamente non esiste un identificatore standard per una connessione ATM, ovvero per una concatenazione di canali ATM. A tal scopo, in [7] è stato introdotto un parametro chiamato INCI ( Network Connection Identifier). L INCI è un identificativo, determinato univocamente, che viene associato al flusso IP dal nodo downstream e spedito nel messaggio di richiesta di ridirezione. L associazione tra flusso IP e connessione ATM su cui il flusso stesso è stato ridiretto viene effettuata se l INCI ritorna al nodo che lo aveva spedito in precedenza, in una sorte di meccanismo di eco. Per ulteriori dettagli si rimanda a [7]. L uso congiunto della tecnica di Ipsilon Switching e della segnalazione d accesso B- ISDN permette, in ultima analisi, il supporto di servizi delay-sensitive su IP, una volta mappate le categorie di servizio IP nelle classi di servizio ATM, ad un costo certamente inferiore rispetto all affitto di connessioni ATM dedicate. Le procedure di segnalazione, d altro canto, introducono tempi di latenza che vanno a vincolare gli algoritmi di riconoscimento di flusso necessari in Ipsilon Switching. Nella pratica, risulta infatti efficiente ridirezionare un flusso IP, solamente quando si stima che la durata del flusso stesso sia sensibilmente maggiore del tempo di latenza per l instaurazione della connessione di ridirezione. Normalmente si riesce a stimare la durata di un flusso dalla natura del particolare servizio che lo genera (p.es i flussi IP generati dal servizio DNS sono molto più brevi rispetto a quelli generati dal servizio FTP). 4 Conclusioni Le tecniche di IP Switching analizzate si presentano come interessanti candidate per il supporto su Reti Private Virtuali di servizi business. Queste tecniche si avvantaggiano del fatto di non necessitare particolari modifiche né dal punto di vista hardware, in quanto i protocolli Ipsilon e Cisco si integrano pienamente 8

9 negli attuali elementi di rete, né dal punto di vista software, essendo del tutto compatibili con l intera pila protocollare TCP/IP. Gli scenari di rete proposti mirano ad integrare tecniche di IP Switching con la segnalazione d accesso B-ISDN in nuove soluzioni ibride. In tal senso sono state proposte e discusse soluzioni tipo Ipsilon - e Ipsilon - Q Nonostante entrambi le soluzioni possono offrire una gestione del traffico differenziata in base al servizio, ulteriori studi ed approfondimenti sono da orientare nella direzione di una completa gestione della qualità di servizio. 5 Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare l Ing. Luca Cipriani (Ericsson Telecomunicazioni S.p.A.) per il suo prezioso contributo nelle riflessioni e nelle discussioni sull argomento. 6 Riferimenti bibliografici [1] M.Laubach, Classical IP over ATM, IETF RFC 1577, Jan.94. [2] ATM Forum, LAN Emulation over ATM Specification Version 1, Nov.95 [3] C.Brown, Baseline text for MPOA, ATM Forum/ r5, Jan.96. [4] P.Newman, et al., Ipsilon Flow Management Protocol for IPv4, IETF RFC 1953, May96. [5] P.Newman, et al., Ipsilon s General Switch Management Protocol, IETF RFC 1987, Aug.96. [6] Y.Rekhter, Cisco Systems Switching Architecture Overview, IETF RFC 2105, Feb.97. [7] L.Cipriani, D.Di Giorgio, M.Pugliese, S.Salsano, InterWorking between Switching and B-ISDN Access Protocols, Proc. BSS97, Dec.97. 9

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