DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DELLE COLTURE ORTICOLE E FRUTTICOLE DELLE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI NORME TECNICHE GENERALI DI APPLICAZIONE
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- Leopoldo Bertini
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1 Reg. CE 2200/96 Organizzazione Comune dei Mercati nel Settore degli Ortofrutticoli DISCIPLINARE DI PRODUZIONE INTEGRATA DELLE COLTURE ORTICOLE E FRUTTICOLE DELLE ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI NORME TECNICHE GENERALI DI APPLICAZIONE ANNO 2005
2 INDICE INTRODUZIONE pag. 5 NORME GENERALI CONNESSE ALL APPLICAZIONE DEL DISCIPLINARE pag. 5 - Obiettivi generali pag. 5 - Norme tecniche e consigli di carattere generale pag. 6 1) Difesa e diserbo pag. 6 2) Fertilizzazione pag. 7 - Norme tecniche obbligatorie pag. 9 Note esplicative sulla lettura delle tabelle Difesa : pag. 11 Note esplicative sulla lettura delle tabelle Diserbo : pag. 12 Note esplicative sulla lettura delle tabelle Fertilizzazione : pag. 13 TABELLE CONTROLLO INFESTANTI ARBOREE pag. 14 * Agrumi e Fruttiferi pag. 15 TABELLE CONTROLLO INFESTANTI ERBACEE pag. 16 * Asparago pag. 17 * Bietola da costa pag. 18 * Carciofo pag. 19 * Carota pag. 20 * Cavoli pag. 21 * Cipolla pag. 22 * Cocomero e melone pag. 23 * Fagiolino pag. 24 * Fagiolo pag. 25 * Fava pag. 26 * Finocchio pag. 27 * Fragola pag. 28 * Insalate (lattuga, scarola, indivia, radicchio e cicoria) pag. 29 * Melanzana pag. 30 * Patata pag. 31 * Peperone pag. 32 * Prezzemolo pag. 33 * Pomodoro da industria pag. 34 1
3 * Ravanello pag. 35 * Sedano pag. 36 * Spinacio pag. 37 * Zucchino pag. 38 Difesa fitosanitaria Tabelle arboree pag. 39 * Agrumi pag. 40 * Albicocco pag. 45 * Ciliegio pag. 48 * Melo pag. 51 * Olivo pag. 55 * Pero pag. 57 * Pesco e nettarine pag. 61 * Susino pag. 66 Difesa fitosanitaria tabelle erbacee pag. 70 * Asparago pag. 71 * Basilico pag. 74 * Bietola da costa pag. 77 * Carciofo pag. 79 * Carota pag. 82 * Cavoli pag. 85 * Cetriolo pag. 89 * Cicoria pag. 94 * Cipolla pag. 97 * Cocomero pag.100 * Fagiolino pag.105 * Fagiolo pag.108 2
4 * Fava pag.111 * Finocchio pag.114 * Fragola pag.117 * Indivia e scarola pag.121 * Lattuga pag.125 * Melanzana pag.129 * Melone pag.134 * Patata pag.139 * Peperone pag.142 * Pomodoro da industria pag.147 * Pomodoro da mensa pag.150 * Prezzemolo pag.156 * Radicchio pag.159 * Ravanello pag.162 * Rucola pag.164 * Sedano pag.167 * Spinacio pag.170 * Zucchino pag.173 Tabelle Fertilizzazione arboree pag.177 Norme comuni per gli interventi fertilizzanti pag.178 * Agrumi pag.179 * Albicocco pag.180 * Ciliegio pag.181 * Melo pag.182 * Olivo pag.183 * Pero pag.184 * Pesco e nettarine pag.185 * Susino pag.186 3
5 Tabelle fertilizzazione erbacee pag.187 * Asparago pag.188 * Basilico pag.189 * Bietola da costa pag.190 * Carciofo pag.191 * Carota pag.192 * Cavoli pag.193 * Cetriolo pag.194 * Cipolla pag.195 * Cocomero (anguria) pag.196 * Fagiolino, fagiolo e fava pag.197 * Finocchio pag.198 * Fragola pag.199 * Ortaggi a foglia: Cicoria, Indivia, scarola, lattuga e radicchio pag.200 * Melanzana pag.201 * Melone pag.202 * Patata pag.203 * Peperone pag.204 * Pomodoro da industria pag.205 * Pomodoro da mensa in pieno campo pag.206 * Pomodoro da mensa in serra pag.207 * Prezzemolo pag.208 * Ravanello pag.209 * Rucola pag.210 * Sedano pag.211 * Spinacio pag.212 * Zucchino pag.213 4
6 INTRODUZIONE Il presente disciplinare di produzione integrata, è stato realizzato con l obiettivo di raccogliere di raccoglier in un unico documento le norme tecniche relative alle attività di assistenza tecnica finalizzata all applicazione del Reg. CE 2200/96 (OCM ortofrutta). Il testo si compone di due parti: - norme generali che indicano vincoli e consigli tecnici, comuni a tutte le colture e richiama, per quanto non specificatamente indicato, alle norme della Buona Pratica Agricola. - norme tecniche di coltivazione che indicano vincoli specifici per ciascuna coltura, suddivisi per tecniche di concimazione, difesa e controllo delle infestanti. Le indicazioni riportate nelle norme generali devono essere considerate preliminarmente alle norme tecniche di coltivazione, perché evincono circa la strategia adottata e a cui consegue il corretto utilizzo di presidi sanitari e/o dei fertilizzanti nell ambito di quelli indicati nelle schede tecniche. NORME GENERALI CONNESSE ALL APPLICAZIONE DEL DISCIPLINARE Obiettivi generali Le seguenti norme tecniche sono redatte in conformità con i criteri generali approvati con Decisione Comunitaria n. C (96) 3864 del , con l obiettivo di realizzare una diminuzione dell uso di fitofarmaci e diserbanti e per diffondere l utilizzo di strategie e prodotti rispettosi dell ambiente. La difesa fitosanitaria ed il controllo delle infestanti devono essere attuati impiegando delle strategie che, integrando tra di loro i diversi mezzi disponibili (agronomici, fisici, meccanici, biologici e chimici), consentano di utilizzare razionalmente gli agrofarmaci nella minore quantità possibile, privilegiando le sostanze attive e le formulazioni a minor impatto verso l uomo e l ambiente, che presentino caratteristiche di efficacia sufficienti ad ottenere la difesa delle produzioni a livelli economicamente accettabili e sostenibili. 5
7 La pratica della fertilizzazione deve mirare a migliorare gli aspetti qualitativi e quantitative delle colture, riducendo tuttavia al massimo i rischi di inquinamento delle acque di falda e superficiali e a conseguire la massima efficienza economica dei fertilizzanti. Norme Tecniche di carattere generale 1) Difesa e diserbo La corretta gestione fitosanitaria delle colture agrarie e la sostenibilità che questa attività deve mantenere nei confronti del complessivo agroecosistema, inizia indubbiamente da un idonea impostazione di tutte le pratiche agronomiche e colturali, necessarie all attuazione dei diversi processi produttivi, che possono giocare un ruolo fondamentale nel prevenire o limitare l insorgere e/o il diffondersi delle diverse avversità che vanno ad incidere negativamente sulle diverse colture e sui diversi cicli colturali. Si raccomanda quindi di adottare tutte le forme di intervento proprie del codice di buona pratica agricola ed in particolare: - Pratiche agronomiche in grado di creare condizioni sfavorevoli alla proliferazione di organismi dannosi quali ampie rotazioni, cura della corretta precessione e successione colturale, adeguata sistemazione e lavorazione dei terreni, equilibrata gestione delle pratiche di irrigazione e fertilizzazione, apporti di sostanza organica attraverso sovesci e letamazioni, eliminazione dei residui colturali, ecc..; - Adeguata scelta di varietà e/o portinnesti resistenti o tolleranti alle avversità; - Utilizzo di materiale di propagazione sano e certificato dalla normativa vigente; - Privilegiare il ricorso ai mezzi agronomici, fisici, e biologici, meccanici per la prevenzione e la difesa attiva e passiva dalle diverse avversità. - Adottare accorgimenti atti a limitare la diffusione di semi e di altri organi di propagazione della flora infestante; - quando possibile utilizzare il mezzo meccanico per il controllo delle infestanti nate tra le file; 6
8 Per quanto riguarda le colture protette, oltre alle forme d intervento sopra indicate, si raccomanda di adottare prioritariamente le seguenti strategie specifiche per la prevenzione ed il controllo delle avversità: - disinfezione periodica della struttura e degli impianti di irrigazione; - effettuazione di analisi del terreno a cadenza almeno biennale per meglio tarare gli interventi di fertilizzazione; - cura dell arieggiamento e del controllo dei parametri climatici; - posizionamento e manutenzione di reti antinsetto alle varie aperture della serra, in special modo per le colture e per gli areali in cui risulta elevato il rischio di infezioni virali trasmesse da fitofagi vettori; - utilizzo della pacciamatura su tutta la superficie o almeno sulla fila di coltivazione; - uso preferenziale di mezzi fisici come la solarizzazione, (da sola o abbinata ad altri sistemi quali ad esempio il sovescio di piante biocide, uso di varietà o portinnesti resistenti o tolleranti, ecc.) per la sanificazione del substrato di coltura e la prevenzione di attacchi da parte dei patogeni del terreno. - Utilizzo preferenziale (quando le condizioni climatiche lo consentano) di sistemi di allegagione naturali (pronubi impollinatori, vibratura, getti di aria compressa) - Eliminazione accurata della coltura precedente comprendendo possibilmente l apparato radicale. 2) Fertilizzazione L ottimizzazione della pratica di fertilizzazione e l adozione di idonei piani di concimazione, non può prescindere dalla valutazione delle caratteristiche del substrato in relazione ai dati disponibili sui fabbisogni delle diverse specie coltivate. È quindi consigliabile valutare opportunamente i seguenti aspetti: - ricorso periodico ad analisi del terreno; - caratteristiche dei substrati e dotazione in elementi nutritivi; - fabbisogno di ciascuna coltura in relazione agli stadi fenologici ed alle rese attese; - tipologia e caratteristiche del fertilizzante impiegato; - scelta della modalità di distribuzione che assicuri la massima efficienza d utilizzo degli elementi fertilizzanti da parte della coltura; 7
9 - andamento climatico (con particolare riguardo all aspetto pluviometrico); - fattori di rischio in merito al potenziale inquinamento delle acque profonde e superficiali; - reciprocità con le altre pratiche agronomiche (lavorazione, irrigazione, ecc ); Inoltre nella corretta gestione della pratica di fertilizzazione si dovranno tenere presenti le seguenti indicazioni d applicabilità generale: - privilegiare l apporto periodico di sostanza organica, in special modo in quei terreni che ne risultino analiticamente poco dotati o dove siano presenti delle condizioni pedoclimatiche che ne favoriscano la perdita; l azoto assume in tal caso il ruolo di elemento guida per definirne le possibilità d impiego e le quantità massime distribuibili; - prediligere sistemi di distribuzione localizzata dei fertilizzanti; - adeguare la concimazione azotata con fertilizzanti di sintesi in funzione dell apporto di S.O.: - frazionare la dose complessiva d azoto, opportunamente calcolata, ripartendola proporzionalmente tra intervento di pre impianto (di fondo) ed intervento/i di copertura, che dovranno essere quantificati singolarmente e distribuiti nell arco del ciclo colturale sulla base dei fabbisogni della coltura ed in relazione alla tessitura del substrato; - adottare opportuni accorgimenti sull epoca e sulla modalità di distribuzione della dose complessivamente calcolata, anche per gli elementi cationici potenzialmente dilavabili, specialmente in presenza di substrati tendenzialmente sciolti e con scarsa capacita di scambio; - la calcitazione del terreno è pratica ammessa, sia come correzione sia come fertilizzazione; le dosi da somministrare devono essere determinate in funzione del ph del terreno e/o della sua dotazione in calcio come elemento disponibile; - eventuali concimazioni fogliari, sono ammesse per rimediare, in breve tempo, a carenze e squilibri nutrizionali di meso e microelementi, effettivamente accertate attraverso l interpretazione della sintomatologia da carenza o attraverso l analisi fogliare; Con riferimento specifico alle colture arboree si ritengono consigliabili i seguenti interventi: - si consiglia la coltivazione delle leguminose da sovescio, nell interfila, almeno per i primi tre anni dall impianto, tenuto conto della disponibilità idrica; - La buona pratica agricola suggerisce, in presenza di reazione acida o sub acida del terreno, la somministrazione a cadenza triennale di calce agricola o calce idrata, con dosi di q.li/ha; 8
10 - per somministrazioni a tutto campo, quando effettuate, le dosi di concimazione possono essere aumentate fino ad un massimo del 20%; - per un adeguato calcolo della concimazione di fondo, in caso di reimpianto di un frutteto o agrumeto: si consiglia il riposo del terreno, di asportare i residui radicali della coltura precedente e di sistemare le nuove piante in posizione diversa da quella occupata dalle precedenti. Norme Tecniche obbligatorie Le norme tecniche obbligatorie di seguito riportate riguardano la difesa fitosanitaria, il controllo delle infestanti e la fertilizzazione; 1. Possono essere impiegati solo i principi attivi e ausiliari indicati nelle specifiche tabelle di difesa o di diserbo; 2. Sono da escludere formulati classificati Molto tossico, Tossico o Nocivo (ex prima e seconda classe) qualora dello stesso principio attivo siano disponibili anche formulati classificati Irritanti o Non classificati (ex terza e quarta classe); 3. I principi attivi possono essere impiegati solo contro le avversità o le infestanti indicate nelle relative tabelle di difesa o di diserbo e non contro altre avversità o infestanti; 4. Possono essere impiegati su una determinata coltura tutti i prodotti di cui all allegato II del Reg. (CEE) n.2092/91 a condizione che siano registrati in Italia e sulla coltura stessa; 5. E vietato l impiego di fitoregolatori di sintesi ad eccezione di quanto specificatamente indicato nelle tabelle delle singole colture. 9
11 6. L uso di prodotti fumiganti per pratiche di disinfezione chimica del terreno, contro patogeni tellurici e nematodi è ammesso solamente quando si dimostrino inefficaci o non sostenibili economicamente tutte le misure agronomiche, fisiche e biologiche alternative e deve essere preventivamente autorizzato dal tecnico competente. 7. Nelle strategie di intervento il mezzo chimico va impiegato solo nei casi in cui il patogeno raggiunga la soglia di intervento. Le soglie di intervento esplicitamente riportate nelle tabelle di difesa, sono da ritenersi obbligatorie. Altresì, nelle strategie di difesa, il mezzo chimico, è impiegato quando: è accertata sistematicamente nell agrosistema la presenza di un patogeno o di un fitofago, la pianta ospite è suscettibile all infestazione e si realizzano le condizioni di esordio dell avversità. 8. Il controllo chimico delle infestanti potrà essere effettuato solo sulle superfici effettivamente destinate alla coltura, nelle rimanenti aree improduttive (capezzagne, arginelli, bordi stradali o di canali, ecc.) si potrà ricorrere solo ad interventi di tipo meccanico a meno che, il controllo chimico di tali aree improduttive, nonché delle superfici immediatamente adiacenti agli apprestamenti protettivi, faccia parte di una strategia di difesa in grado di limitare le infestazioni da parte di vettori di virosi; 9. qualora durante l annata agraria, per qualsiasi coltura fossero registrati nuovi principi attivi, L ERSAT, nelle more del percorso di aggiornamento delle tabelle di difesa e diserbo, potrà autorizzarne l impiego, per l anno in corso, a condizione che i nuovi formulati commerciali rientrino nell ambito di quanto disposto nei precedenti punti delle presenti norme tecniche obbligatorie; 10. Per il controllo di avversità che non fossero previste nel presente disciplinare o per eventuali modifiche ai criteri di intervento rese necessarie per l instaurarsi di problematiche fitosanitarie anomale, l ERSAT, nelle more del processo di aggiornamento delle tabelle di difesa e diserbo, provvederà ad impartire le opportune ed eventuali disposizioni in deroga, a seguito di apposita richiesta inoltrata all Assessorato dell Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale dai soggetti attuatori; 10
12 11. Non devono essere superati i quantitativi massimi di unità fertilizzanti indicati nelle tabelle di fertilizzazione; 12. Il frazionamento della concimazione azotata nonché il quantitativo massimo di unità fertilizzante da somministrare per ciascun intervento è da considerarsi vincolante qualora riportato nelle specifiche tabelle di fertilizzazione. NOTE ESPLICATIVE SULLA LETTURA DELLE TABELLE "DIFESA" Le tabelle di seguito riportate e che sono parte integrante delle presenti norme tecniche, si compongono di quattro colonne: (Colonna 1) - Avversità: identifica l'avversità (crittogamica, da fitofagi o fisiopatia) controllata da principi attivi e dai metodi riportati nella medesima riga; (Colonna 2) - Criteri d'intervento: individua i criteri agronomici, biologici e chimici da seguire; le soglie di intervento individuate in neretto e corsivo assumono carattere vincolante e/o di obbligazione; (Colonna 3) - Principi attivi: identifica i principi attivi utilizzabili per il controllo delle avversità; è ammesso l'utilizzo dei soli principi attivi riportati nell'apposita tabella; (Colonna 4) - Limitazioni d'uso e note: identifica le limitazioni d'uso e i consigli tecnici sul corretto impiego dei metodi di difesa consigliati. 11
13 NOTE ESPLICATIVE SULLA LETTURA DELLE TABELLE "DISERBO" (Colonna 1) Epoca d impiego: identifica la fase colturale in cui è utilizzato i principi attivi indicati nella medesima riga; (presemina o pretrapianto, pre-emergenza e post-emergenza). (Colonna 2) Infestanti: identifica il tipo di infestante (mono o dicotiledoni) che viene controllata attraverso i principi attivi e secondo le modalità indicate nella medesima riga. (Colonna 3) - Principi attivi: identifica i principi attivi utilizzabili per il controllo delle infestanti; è ammesso l'utilizzo dei soli principi attivi riportati nell'apposita tabella; (Colonna 4) - Limitazioni d'uso e note: identifica le limitazioni d'uso e i consigli tecnici per il corretto impiego dei metodi di controllo previsti. 12
14 NOTE ESPLICATIVE SULLA LETTURA DELLE TABELLE "FERTILIZZAZIONE" (Colonna 1) Elementi nutritivi, quantitativi massimi: identifica la dose massima di elemento fertilizzante utilizzabile sulla specifica coltura, per unità di superficie. (Colonna 2) Consigli tecnici: fornisce indicazioni tecniche non vincolanti per la gestione della fertilizzazione praticata sulla specifica coltura. (Colonna 3) - Obblighi: stabilisce i vincoli nell utilizzo dei fertilizzanti e nell attuazione delle pratiche di fertilizzazione; Ai principi attivi contrassegnati con l'asterisco (*) o altri metodi di identificazione ( o 1) è correlata una nota o una limitazione d'uso che assume carattere vincolante e di obbligazione. 13
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