ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO Il diritto è una necessità. Esso si identifica con un insieme di regole miranti a prevenire l'insorgere di liti e ad
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- Alina Renata Moretti
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1 ISTITUZIONI DI DIRITTO PRIVATO Il diritto è una necessità. Esso si identifica con un insieme di regole miranti a prevenire l'insorgere di liti e ad organizzare le varie forme di vita sociale. Tali regole sono generali ed astratte. La regola è diretta a tutti i membri della collettività e prescinde dai mutevoli interessi dei singoli per regolare ipotesi astratte. Storicamente nel principio di autorità si riteneva fosse racchiuso tutto il senso del diritto. Diritto era considerato quell'insieme di regole che si riesce a far osservare sia pure con la forza. Con i regime democratici le regole di condotta sono elaborate dalla maggioranza dei componenti delle assemblee liberamente elette dal popolo. Il diritto è divenuto consenso del popolo alla regolamentazione dei suoi interessi in funzione del superiore interesse alla pace sociale. La forza del diritto si realizza mediante la sanzione che colpisce chi non osserva la regola. Nel diritto privato la sanzione si identifica nella condotta al pagamento di una somma di denaro ma non nella privazione della libertà. La sanzione è caratterizzata dal fatto che la sanzione è prevista astrattamente ed è imposta concretamente mediante strumenti coercitivi in dono di colui che viola la regola stessa. NORMA RELIGIOSA = FRUTTO DI ADESIONE SPONTANEA. La norma giuridica di regola assume la forma del precetto. Talvolta la norma si risolve in una classificazione in una osservazione o addirittura in una descrizione. La norma può anche essere di carattere promozionale quando tende a favorire lo sviluppo di certi settori produttivi al fine di creare i presupposti per l'incremento del reddito nazionale e dell'occupazione. Le norme giuridiche sono connesse le une alle altre in un sistema normativo unitario detto ordinamento giuridico. Tale unità si realizza mediante un unico organo autorizzato ad elaborare regole aventi forza normativa. Vi è poi una pluralità di fonti del diritto ordinate secondo una scala giuridica. Il principio della appartenenza della funzione normativa ad assemblee i cui membri sono liberamente eletti a suffragio universale tra numerosi candidati raggruppati in due o più partiti rappresentanti le varie correnti di opinione, le varie ideologie, i vari interessi. 1
2 In base alla divisione dei poteri la funzione di dettare le regole di condotta è attribuita ad un autorità diversa da quella competente ad interpretarle ed applicarle in caso di controversia (i giudici).i giudici applicando la legge pronunciano sentenze. La sentenza una volta passata in giudicato determina un accertamento e una definizione della lite che fa stato a ogni effetto tra le parti. Nella Common Law la sentenza crea invece essa stessa diritto perché la regola dettata dal giudice nel caso singolo deve essere applicata in tutte le successive controversie aventi identico ambito oggettivo nonostante che i soggetti siano diversi. Appartengono alla sfera del diritto pubblico le regole disciplinanti l'attività dello stato e degli enti pubblici e regola interessi dell'intera collettività. Appartengono alla sfera del diritto privato le regole disciplinanti l'attività intersoggetive dei privati e regola esclusivamente interessi dei singoli individui. L'attività dello Stato e dei suoi enti pubblici soprattutto nel settore del diritto dell'economia è caratterizzato dall'utilizzazione di strumenti privatistici (IRI - ENI). Se lo stato o un'articolazione periferica intende costruire una strada o debba all'uopo attraversare terreni di proprietà privata essi sono acquistati o mediante libera contrattazione e stipula di un contratto regolato dalle norme del codice civile sulla compravendita oppure lo Stato con l'art. 42 Cost. e la legge 2359 procede all'esproprio dei terreni mediante un provvedimento unilaterale. IL DIRITTO COSTITUZIONALE regola la struttura e l'organizzazione dei poteri dello Stato. IL DIRITTO AMMINISTRATIVO si occupa dell'attività della pubblica amministrazione. IL DIRITTO PENALE disciplina la potestà punitiva dello Stato. IL DIRITTO PROCESSUALE CIVILE disciplina lo svolgimento e la risoluzione delle liti di carattere privatistico. IL DIRITTO PROCESSUALE AMMINISTRATIVO disciplina le controversie giuridiche originate dall'esercizio ad opera dello Stato o di un suo ente pubblico dei poteri di imperio. Gli strumenti del diritto privato sono frutto della libera volontà delle parti e non già di unilaterali decisioni che si impongono coattivamente dall'esterno. L'interesse del privato 2
3 non può mai prevalere su un interesse della collettività. Le norme di diritto pubblico sono inderogabili. Le norme del diritto privato si distinguono in derogabilità e inderogabilità. Pubblico ministero è il giudice competente ad accusare ogniqualvolta gli accertamenti abbiano dimostrato l'esistenza di prove sufficienti. La violazione di una norma inderogabile di diritto privato è sanzionata solo se è lo stesso privato interessato a chiedere al giudice che la sanzione sia applicata. Se i privati stipulano un contratto di compravendita immobiliare senza l'osservanza della forma scritta il contratto stesso sarà nullo per violazione dell'art che è norma inderogabile ma l'autorità in tal caso non interviene di propria iniziativa il giudice dichiara la nullità del contratto solo se il contratto sarà sottoposto dai privati al suo giudizio. Ma in tale eventualità le parti non potranno pretendere di tutelare i propri interessi avvalendosi dell'apparato giudiziale statale. Vi sono le norme inderogabili in senso stretto danno vita ad attività protette dall'ordinamento giuridico e garantite nella loro osservanza dalle sanzioni essenzialmente a carattere patrimoniale. Sono norme inderogabili che non sindacano le scelte delle parti le condizioni poste ad una data contrattazione o ad uno statuto di società o in sede di disposizioni testamentarie. Sono norme imperative quelle che pongono limiti al contenuto dell'atto privato per motivi di interesse generale. Una limitazione consiste nel porre una sorta di perimento entro il quale l'attività deve essere mantenuta pena la nullità dell'atto realizzato. Un altro tipo di limitazione si verifica quando la norma imperativa detta essa stessa il contenuto vincolante di determinate pattuizioni. L'art prevede che i prezzi imposti dalla legge sono di diritto inseriti nel contratto anche in sostituzione delle clausole difformi apposte dalle parti. INDEROGABILITÀ - Le norme la cui applicazione è imposta dall'ordinamento prescindendo dalla volontà dei singoli. DEROGABILITÀ - le norme la cui applicazione può essere evitata mediante un accordo degli interessati. Le norme derogabili si dividono poi in dispositive le quali dettano una regola che vige nei limiti in cui non sia stata dettata dai privati una regola difforme, suppletive presuppongono che i privati non abbiano regolato un dato aspetto dell'operazione 3
4 economica cosicché sussiste una lacuna. È sufficiente che i privati fissino essi stessi il luogo o il tempo dell'adempimento per rendere inoperanti le suddette norme. La volontà dei privati non ha mai preminenza sulla volontà della legge. Il legislatore talvolta configura la norma bensì come imperativa ma derogabile. Le parti possono derogare a questa norma imperativa e fissare consensualmente un canone superiore a quello della legge ove siano assistiti dalle associazioni di categoria rappresentative dei proprietari di case e di locatori. Le norme derogabili in senso stretto attengono alla fissazione delle modalità rispettando le quali i privati diventano giuridicamente rilevanti. Sono norme inderogabili le condizioni poste ad una data contrattazione. Le norme imperative pongono limiti al contenuto dell'atto privato per motivi di interesse generale. Può dettare essa stessa il contenuto vincolante e può avere limiti esterni. LE FONTI DEL DIRITTO PRIVATO. La fonte di produzione della legge è sempre uguale a se stessa, la legge come fonte di cognizione è sempre mutevole. La fonte di produzione si occupa del modo con cui vengano in vita tutte le leggi. La fonte di cognizione si identifica con la singola specifica legge dettata di volta in volta nelle varie materie. È possibile che una data materia sia regolata dagli usi cioè da regole non scritte che vengono in vita in seguito a comportamenti dei consociati qualificati dal punto di vista soggettivo ed oggettivo. Le fonti sono posti le una rispetto alle altre in un ordine rigorosamente gerarchico. L'art. 1 delle disposizioni preliminari al codice civile elenca quattro fonti del diritto: le leggi, i regolamenti, le norme corporative, gli usi (1942). Dopo la caduta del fascismo nel 1944 è stato abrogato l'ordinamento corporativo ma non la vigenza delle norme corporative già emenate. Sono state introdotte poi altre fonti del diritto nel sistema, la Carta Costituzionale promulgata nel 1948 e le leggi regionali. Il sistema attuale delle fonti è il seguente: Carta Costituzionale, leggi statali ordinarie, leggi regionali, regolamenti, usi. La legge ordinaria non può mai dettare una regola in violazione di quanto disposto nella Carta Costituzionale o da una legge costituzionale. 4
5 Il controllo circa la correttezza di questo statuto dal legislatore è affidato alla Corte Costituzionale che ha iniziato ad operare nel Di esso fanno parte 15 giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalla suprema magistratura ordinaria ed amministrativa. La corte giudica sulla controversia relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza di legge dello stato e delle regioni. Non è possibile ad un privato chiedere alla Corte di giudicare in merito ad una legge a suo parere appare incostituzionale ma solo il giudice può chiedere l'intervento della Corte. Le norme di legge e gli atti aventi forza di legge dichiarati incostituzionali dalla Corte cessano di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. Talvolta la Corte pronuncia sentenza interpretativa in tal modo la legge continua a restare in vigore ma con un significato nuovo che in sostanza ne modifica la portata. Le sentenze additive dichiarano l'incostituzionalità di una legge nella parte in cui non prevede una data disciplina. CARTA COSTITUZIONALE. È un corpus organico, costituito da 139 norme racchiuse in altrettanti articoli e da 18 disposizioni transitorie e finali. Esso si chiude statuendo che la Carta Costituzionale dovrà essere fedelmente osservata come legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato. Le norme contenute nella carta sono tutte direttamente vincolanti. Un tempo esse si suddividevano in programmatiche e in precettive. Le prime venivano considerate come semplici affermazioni di principio al fine di indicare la strada da percorrere e le mete da raggiungere per lo sviluppo della società. Solo le norme che rinviano all opera del legislatore ordinario contenendo una riserva di legge trovano applicazione mediata. La Carta Costituzionale contiene: - UNA PARTE INTRODUTTIVA (PRINCIPI FONDAMENTALI) in cui sono tracciate le linee ispiratrici dell ordinamento giuridico repubblicano; 5
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