Il ruolo del foniatra e del logopedista
|
|
- Marina Nanni
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LA PRESA IN CARICO GLOBALE DEL MALATO CON SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA Savona 7 febbraio 2009 Il ruolo del foniatra e del logopedista P. Castellini* S. Pirchi** *U.O.S. Dip. di Foniatria Azienda Ospedaliera Universitaria di S. Martino **Associazione Italiana Sclerosi Multipla (A.I.S.M.)
2 Approccio interdisciplinare equipe riabilitativa (in( ordine alfabetico) Fisiatra Foniatra Gastroenterologo Medico di famiglia Neurologo Nutrizionista Pneumologo Psicologo Radiologo Rianimatore Ass. sociale Dietista Fisioterapista Infermiere Logopedista Terapista occupazionale
3 Chi è il foniatra? È il laureato in medicina e chirurgia che si occupa dei problemi della fisiologia e della patologia della comunicazione umana o più comunemente della voce, della parola, del linguaggio, dell udito, della comunicazione non verbale, della deglutizione e degli apprendimenti. definizione dell Unione Foniatri Europei, 1992
4 Chi è il logopedista? Il logopedista è l operatore specializzato nella valutazione e nel trattamento delle patologie comunicativo-linguistiche e della deglutizione
5 Foniatra - Logopedista Valutazione Clinico - strumentale Trattamento Intervento riabilitativo
6 Dove intervengono il foniatra e il logopedista nella S.L.A.?.? DISFAGIA DISFONIA DISFUNZIONI RESPIRATORIE DISARTRIA
7 Sinonimi: disabilit Disfagia disabilità deglutitoria,, turba della deglutizione Qualsiasi disagio nel deglutire (aspetto soggettivo del cliente) o qualsiasi disfunzione deglutitoria obiettivamente rilevabile direttamente oppure indirettamente per le sue conseguenze.
8 Disfagia NON è una MALATTIA è un SINTOMO se avvertita dal paziente è un SEGNO CLINICO se ravvisata dal clinico
9 Disfagia: alcuni dati epidemiologici Nel 30% dei casi di S.L.A. è il sintomo d esordiod Nell 80% dei casi è il sintomo di esordio nella forma bulbare Nel corso della malattia si manifesta nell 80% dei casi Dati di A. Chiò N. De Vito in Deglutologia 2001
10 Caratteristiche della disfagia nella S.L.A. È una disfagia MISTA (per interessamento del motoneurone centrale e periferico) Coinvolge le prime 3 fasi della deglutizione: Preparatoria orale - ipostenia orbicolare della bocca, lingua, buccinatore e mm. masticatori Orale - movimenti della lingua deboli e poco coordinati Faringea mancata chiusura del palato molle, ridotto o assente movimento della laringe verso l alto l e in avanti, ridotto o assente tilt epiglottide, ridotta peristalsi della pompa faringea)
11 Percorso diagnostico Individuazione del sintomo disfagia o del segno clinico disfagia Invio allo specialista in deglutologia: Bedside examination Valutazione endoscopica Videofluorografia Diagnosi della malattia causa di disfagia
12 Valutazione foniatrica del paziente 1. Anamnesi disfagico (1) 2. Analisi delle funzioni respiratoria e fonatoria (coordinazione respirazione-deglutizione) 3. Analisi della motricità e sensibilità delle labbra, della lingua, delle guance, del velo e della parete posteriore del faringe 4. Prove di deglutizione con: Fibroscopia endoscopica transnasale Videofluorografia digitale
13
14
15 Valutazione foniatrica del paziente disfagico (2) 5. Valutazione dell occlusione dentaria 6. Valutazione dell evoluzione evoluzione delle abitudini alimentari 7. Valutazione della prestazionalità generale 8. Esofagogastroscopia (patologie esofagee) 9. Manometria esofagea (alterazioni della contrattilità degli UES e LES) 10. Ph-impedenziometria, bilimetria (MRGE)
16 Conseguenze della disfagia 1) MALNUTRIZIONE 2) DISIDRATAZIONE 3) AB INGESTIS: passaggio, entrata degli ingesti nelle vie respiratorie ASPIRAZIONE!!
17 Aspirazione tracheo-bronchiale Ingresso di alimenti e altro (ad. esempio saliva, reflusso) nel vestibolo laringeo con progressione ulteriore nelle vie aeree e in assenza di totale ri-espulsione dall apparato apparato broncopolmonare Da tenere ben distinta dalla PENETRAZIONE LARINGO-TRACHEALE
18 Aspirazione tracheo-bronchiale PREDEGLUTITORIA precede la deglutizione per mancato controllo del bolo nella fase orale INTRADEGLUTITORIA è contemporanea alla deglutizione per deficit di chiusura glottica o ritardo di innesco del riflesso POSTDEGLUTITORIA dopo la deglutizione, qd vi è ristagno nei seni piriformi o nelle vallecole che durante la successiva respirazione viene aspirato nelle vie aeree
19 LE VIE DI REFLUSSO
20 Campanelli d allarme d (1) 1. Dolore o fastidio alla deglutizione 2. Percezione di senso di corpo estraneo in gola 3. Impiegare più tempo per mangiare 4. Presenza di febbricola o febbre 5. Cambiamenti abitudini alimentari 6. Riduzione del peso corporeo senza causa apparente
21 Campanelli d allarme d (2) 7. Presenza di tosse non episodica 8. Colpi di tosse subito o anche 2-3 dalla deglutizione 9. Comparsa di velatura nella voce o franca raucedine dopo la deglutizione 10.Fuoriuscita di liquido o cibo dal naso 11. Aumento di salivazione 12.Presenza di catarro e bronchiti ricorrenti
22 Le indicazioni che seguono la valutazione (1) Modalità di nutrizione possibile e relative caratteristiche nutrizionali Posizione in cui il paziente deve alimentarsi od essere alimentato Alcune precauzioni comportamentali da utilizzare salvo diverse indicazioni Principali elementi di sospetto nei confronti dell aspirazione
23 Le indicazioni che seguono la valutazione (2) Eventuale trattamento logopedico Modalità di igiene riguardanti la bocca, denti e protesi (racc. grado B nelle L.G. tedesche) Adozioni di eventuali ausilii Come assumere l eventuale terapia farmacologica Follow-up per la verifica del raggiungimento degli obbiettivi riabilitativi
24 Rimedio Farmacologico Chirurgico Educativo Riabilitativo
25 Il rimedio riabilitativo Strategie di intervento Pianificazione di obiettivi a breve, medio e lungo termine Formulazione di un piano di trattamento individualizzato secondo obiettivi e requisiti generali, aspecifici e specifici
26 Area Generale Stimolazioni senso-percettive (tattile/vibratoria/termica..) Stimolazioni cognitive (attenzione/concentrazione..) Controllo del capo e del tronco Consapevolezza corporea Riconoscimento dei vari settori corporei Altro
27 Area Aspecifica Esercizi per il potenziamento e il controllo della respirazione Esercizi di coordinazione respirazioneapnea Esercizi per il potenziamento delle strategie di pulizia delle alte vie respiratorie Altro
28 Area Specifica Metodiche di compenso Tecniche rieducative Provvedimenti adattivi
29 Quindi l obiettivo l e' il conseguimento di una DEGLUTIZIONE FUNZIONALE
30 Deglutizione fisiologica Transito: 2 sec. Aspirazione: nulla Residuo:nullo Deglutizione funzionale Transito: <= 10 sec. Aspirazione: nulla Residuo: minimo Alimentazione autonoma
31 Obiettivi riabilitativi nella SLA Contrastare la debolezza muscolare del distretto blf e del tratto faringo-laringeo Adottare strategie di compenso posturale Suggerire strategie comportamentali Consigliare artifizi dietetici Adottare vie alimentari integrative/alternative
32 Counselling (1) Modifiche alle caratteristiche fisiche dei cibi secondo le variabili di: Omogeneità Consistenza Viscosità Coesione Dimensione del bolo Temperatura Sapore Appettibilità
33 Counselling (2) Alimenti da evitare/consentiti Consistenze ideali Modificatori di consistenza (addensanti,diluenti, lubrificanti) Modalità di preparazione Precauzioni comportamentali ed ambientali Modalità di somministrazione
34 Alimenti da EVITARE SEMPRE in caso di disfagia Miscele Cibi filacciosi Cibi che sbriciolano Cibi troppo asciutti Cibi appiccicosi Cibi con buccia Riso
35 Modalità di somministrazione dei farmaci Quando si devono assumere farmaci è bene chiedere al medico di base di prescrivere, se è possibile, medicine da non assumere per bocca, oppure scegliere la composizione orosolubile. Se è indispensabile assumere compresse per bocca può essere utile, salvo controindicazioni, polverizzarle e mescolarle a un cucchiaino dell alimento più facile da deglutire per la persona disfagica. Esistono in commercio utensili per polverizzare i farmaci senza disperderne una parte. I farmaci liquidi possono essere addensati.
36 Polverizzazione dei farmaci ASPETTI NEGATIVI: Non corretto dosaggio del medicinale Inattivazione del medicinale Formazione di composti dannosi Creazione di un bolo misto acqua-polvere che tende ad andare di traverso
37 Somministrazione farmaci per PEG 1. In soluzione 2. In sciroppo 3. In bustina (da( sciogliere in acqua da sciogliere in acqua) 4. In gocce (da( sciogliere in acqua da sciogliere in acqua) 5. Polverizzazione delle compresse ( compresse (sciolte in acqua)
38 Farmaci che interferiscono con la deglutizione AUMENTANO LA SALIVAZIONE Anticolinesterasici (miastenia) DIMINUISCONO LA SALIVAZIONE Anticolinergici Antidepressivi Antiipertensivi Antistaminici Diuretici
39 Se la deglutizione diventa difficile e pericolosa. Nutrizione artificiale Funzione intestinale Adeguata Non adeguata Via enterale Via parenterale totale S.N.G. o naso digiunale <= 30 gg P.E.G. o P.E.Y > 30 gg. Via periferica <= 15 gg Via centrale > 15 gg
40 Disfonia nella S.L.A. Caratterizzata da voce flebile, debole, monotona, suono gorgogliante (in presenza di secrezioni) fino alla completa afonia per prevalente compromissione dei mm. costrittori laringei associata ad incoordinazione costodiaframmatica
41 Valutazione foniatrica ANAMNESI SPECIFICA ESAME OBIETTIVO Sintomi percettivi Es. dinamica respiratoria Es. strumentali dell apparato laringeo: Laringoscopia diretta/indiretta Fibroscopia Indagini radiologiche
42 Disfunzioni respiratorie Team interdisciplinare Obiettivi foniatrico-logopedici incremento della funzione ventilatoria adeguamento della coordinazione pneumofonica incremento della fase espiratoria rinforzo della tosse
43 Disartria nella S.L.A. Presente in circa la metà dei pazienti Presenza contemporanea di spasticità e atrofia muscolare Incoordinazione muscolare Andamento ingravescente Ipernasalità,, eloquio bradilalico e trascinato, maggior compromissione dei suoni consonantici a causa del deficit della motricità fine della lingua.
44 Valutazione foniatrica ANAMNESI SPECIFICA OSSERVAZIONE Respirazione Fonazione Prosodia Intellegibilità ESAME MORFOFUNZIONALE DELLE STRUTTURE DELL APPARATO FONO- ARTICOLATORIO
45 Grazie per l attenzione!!! l
Il paziente disfagico: inquadramento clinico e aspetti riabilitativi
Attualità nelle cure del paziente anziano nelle strutture riabilitative e residenziali Genova,4 Dicembre 2014 CISEF Il paziente disfagico: inquadramento clinico e aspetti riabilitativi Dott.ssa Paola Castellini
DettagliLA DISFAGIA NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ACUTO: aspetti infermieristici e riabilitativi
LA DISFAGIA NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE ACUTO: aspetti infermieristici e riabilitativi Ospedale Niguarda CàGranda Milano Ester Pileio INFERMIERA Silvia Zigiotto INFERMIERA Una delle attivitàvitali
DettagliIL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA
IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA Dott.ssa Laura Traverso UO Anziani Savona Dip. Cure primarie IL PAZIENTE AD ALTA INTENSITA E
DettagliLA GESTIONE FONIATRICO-LOGOPEDICA DELLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA IN PIEMONTE
LA GESTIONE FONIATRICO-LOGOPEDICA DELLA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA IN PIEMONTE L intervento foniatrico-logopedico è attuato in modo tempestivo e coordinato dopo la diagnosi della malattia effettuata
DettagliL importanza importanza mportanza della Nutrizione nella Sclerosi Laterale Amiotrofica Una g uida guida per per ilil p aziente paziente
L importanza della Nutrizione nella Sclerosi Laterale Amiotrofica Una guida per il paziente 1 Che cos è la Sclerosi Laterale Amiotrofica? La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa
DettagliIL MORBO DI PARKINSON E LA DISFAGIA
IL MORBO DI PARKINSON E LA DISFAGIA Persona (anziane) affette da M.P. possono andare incontro a malnutrizione per fattori psicosociali, fisici, ma anche per possibili specifiche disfunzioni deglutitorie
DettagliCONSIGLI PRATICI PER I FAMILIARI DEL PAZIENTE DISFAGICO
CONSIGLI PRATICI PER I FAMILIARI DEL PAZIENTE DISFAGICO Gentile Utente, questa guida intende fornirle alcune informazioni e consigli per la gestione della persona con disfagia. Nel nostro Ospedale può
DettagliLuca Pantarotto. Hospice Casa San Giovanni di Dio Ospedale S. Raffaele Arcangelo Fatebenefratelli Venezia
Luca Pantarotto Hospice Casa San Giovanni di Dio Ospedale S. Raffaele Arcangelo Fatebenefratelli Venezia Fisiologia della deglutizione atto complesso che implica l utilizzo coordinato e sincrono della
DettagliCOME VALUTARE LA DISFAGIA?
COME VALUTARE LA DISFAGIA? Corso di Laurea in Logopedia A.A. 2010/2011 C.I. Fono-Logopedia 1 Scienze Tecniche Mediche Applicate in Logopedia IX Audisio Alessia La Rosa Carmen Antonia Maneo Federica Romano
DettagliLA DEGLUTIZIONE NELL ANZIANO
LA DEGLUTIZIONE NELL ANZIANO a cura delle logopediste dell ASL TO 4 Dott.ssa R. Andreo- Dott.ssa G.Bonoroch- Dott.ssa P.Rampone Dott.ssa S.Valcasser S.C. R.R.F. A-B Ciriè Chivasso S.C. R.R.F. C Ivrea DEGLUTIZIONE
DettagliDI COSA SI OCCUPA IL LOGOPEDISTA?
I DISTURBI DELL UDITO: IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA CHI E IL LOGOPEDISTA? Il Logopedista è il Professionista Sanitario che, a seguito di un percorso formativo universitario, acquisisce le competenze necessarie
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliCon il termine DISFAGIA si intende la difficolta di convogliare i cibi di consistenza diversa o mista nell apparato digerente,indipendentemente dal
Con il termine DISFAGIA si intende la difficolta di convogliare i cibi di consistenza diversa o mista nell apparato digerente,indipendentemente dal motivo che ha generato questo disturbo Penetrazione!
DettagliAlterazione della deglutizione: individuazione e gestione
GESTIONE RESPIRATORIA DEL PAZIENTE CON GRAVE CEREBROLESIONE ACQUISITA (GCA) Milano, 19-20 maggio 2014 Alterazione della deglutizione: individuazione e gestione Log. Battel I. Servizio di Neuropsicologia
DettagliPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
ISTITUZIONE SCOLASTICA (denominazione scuola) ALUNNO PLESSO PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Anno Scolastico Classe Sez Anno Scolastico Classe Sez cognome nome data di nascita luogo di nascita residenza
DettagliQuanto dura l effetto. Limite di età A partire dai 12 anni A partire dai 18 anni. Dove agisce. Modalità d assunzione
Bruciore di stomaco? La conoscete? È quella sensazione bruciante dietro lo sterno, ad es. dopo aver mangiato determinati cibi o in situazioni di stress. Oppure quel liquido dal sapore acido o salato, nella
DettagliLa Sclerosi Laterale Amiotrofica quale paradigma di malattia complessa: dalla multidisciplinarietà all interdisciplinarietà
Assistenza interdisciplinare alle persone che soffrono di Sclerosi Laterale Amiotrofica La Sclerosi Laterale Amiotrofica quale paradigma di malattia complessa: dalla multidisciplinarietà all interdisciplinarietà
DettagliSERVIZIO DI REUMATOLOGIA
SERVIZIO DI REUMATOLOGIA ASSOCIAZIONE ITALIANA PER L EDUCAZIONE DEMOGRAFICA SEZIONE DI ROMA I REUMATISMI COME PREVENIRLI E CURARLI Le malattie reumatiche, denominate con varie terminologie (reumatismi,
DettagliDISFAGIA COME RICONOSCERLA ED AFFRONTARLA. A cura di Ivana Corongiu e Anna Laura Ledda Logopediste ASL5 Oristano
DISFAGIA COME RICONOSCERLA ED AFFRONTARLA A cura di Ivana Corongiu e Anna Laura Ledda Logopediste ASL5 Oristano U.O SERVIZI DI ASSISTENZA RIABILITATIVA AI SOGGETTI DISABILI DISTRETTO GHILARZA - BOSA E
DettagliPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
ISTITUZIONE SCOLASTICA ALUNNO (denominazione scuola) PLESSO PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Anno Scolastico Classe Sez. Cognome Nome Data di nascita Luogo di nascita Residenza Telefono NUMERO DI ALUNNI
DettagliPercorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale nella Sclerosi Laterale Amiotrofica: Esperienze e Progetti del Centro SLA dell'a.c.o.
Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale nella Sclerosi Laterale Amiotrofica: Esperienze e Progetti del Centro SLA dell'a.c.o. San Filippo Neri Marialaura Santarelli PREMESSA La necessità di definire
DettagliSTRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA
AZIENDA ULSS N. 8 OPERE PIE D ONIGO STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA attività innovativa (delibera del Direttore Generale dell Azienda ULSS n. 8 del 29 novembre 2007 n.
DettagliLA DISFAGIA LA DISFAGIA 11/04/2011. Organi deputati alla deglutizione. 5.3 obiettivo Infermieristica Cronicità e Disabilità
Organi deputati alla deglutizione 5.3 obiettivo Infermieristica Cronicità e Disabilità Riconoscere i problemi della persona anziana con malattie croniche e/o disabilità ed i relativi interventi infermieristici,
DettagliVALUTAZIONE E IL TRATTAMENTO DELLA DISFAGIA
Azienda USL Pescara U.O.S. Assistenza Intermedia Dirigente Responsabile: Dott. ssa Mirella Scimia P.C.A. Nutrizione Artificiale a Domicilio Nutrizione Enterale VALUTAZIONE E IL TRATTAMENTO DELLA DISFAGIA
DettagliVADEMECUM PER IL PAZIENTE FAMIGLIARE-CAREGIVER
COMUNE DI GRADO CASA DI RIPOSO SERENA VADEMECUM PER IL PAZIENTE FAMIGLIARE-CAREGIVER Consigli nutrizionali e comportamentali per il Paziente disfagico 1 2 La difficoltà a deglutire (disfagia) rende necessario
DettagliNutrire e alimentare nella fragilità: difficoltà e strategie d aiuto
Nutrire e alimentare nella fragilità: difficoltà e strategie d aiuto Filippo Ghelma Responsabile UD DAMA Ospedale S. Paolo Milano Vicepresidente Fondazione Mantovani Castorina onlus Riflessioni nutrizionali
DettagliNELLE PATOLOGIE GASTROINTESTINALI PIROSI E MALATTIA DA REFLUSSO. Antonio Verginelli
NELLE PATOLOGIE GASTROINTESTINALI PIROSI E MALATTIA DA REFLUSSO Antonio Verginelli pirosi definizione sensazione di bruciore percepito nell area retrosternale indica una disfunzione dell apparato digerente
DettagliIL MODELLO PIEMONTE: LEGISLAZIONE E PUNTI DI FORZA F. D ANDREA
IL MODELLO PIEMONTE: LEGISLAZIONE E PUNTI DI FORZA F. D ANDREA SCDO Dietetica e Nutrizione Clinica Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità Novara S.D.N.C Regione Piemonte AOU San Giovanni
DettagliLA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON
LA RIABILITAZIONE DELLA MALATTIA DI PARKINSON Emanuela Bartolomucci terapista occupazionale Angela Parlapiano logopedista Isabella Valenza fisioterapista Alberto Busetto fisioterapista RIABILITAZIONE Processo
DettagliATTIVITA FORMATIVE DI TIROCINIO
ATTIVITA FORMATIVE DI TIROCINIO Gli OBIETTIVI del toricinio sono: formare lo studente-logopedista nella conoscenza e nella pratica degli ATTI PROFESSIONALI SPECIFICI: osservazione, valutazione, programmazione,
DettagliTAVOLO TECNICO INTER ASSOCIATIVO PER L ORTODONZIA E LA LOGOPEDIA
SIDO - LOGOPEDIA 1 TAVOLO TECNICO INTER ASSOCIATIVO PER L ORTODONZIA E LA LOGOPEDIA Premesse La Società Italiana di Ortodonzia (SIDO) ha inteso, sotto la presidenza del dottor Claudio Lanteri (2014), di
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliLINEE GUIDA TERAPEUTICHE NELLE DISFAGIE NEUROGENE
LINEE GUIDA TERAPEUTICHE NELLE DISFAGIE NEUROGENE Antonio SCHINDLER Dipartimento di Scienze Cliniche Università degli Studi di Milano LE LINEE GUIDA Sulla base dei dati emersi dagli studi di OUTCOME, vengono
DettagliPROGRAMMA DELL EVENTO FORMATIVO
PROGRAMMA DELL EVENTO FORMATIVO FARMACOVIGILANZA NELLA DISPENSAZIONE DEI FARMACI PER LA TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE. Ente Organizzatore: Dipartimento di Farmacologia
DettagliI percorsi assistenziali nel post-acuto: la riabilitazione
Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia cerebrovascolare I percorsi assistenziali nel post-acuto: la riabilitazione Stefano Paolucci
DettagliQUALITA DELLA VITA e PATOLOGIE CRONICHE:ATTUALITA E PROSPETTIVE
QUALITA DELLA VITA e PATOLOGIE CRONICHE:ATTUALITA E PROSPETTIVE INSUFFICIENZA RESPIRATORIA E QUALITA DI VITA Dr Rolando Negrin U.O.C.Pneumologia O.C.Vicenza 26-10-2013 La Sclerosi Laterale Amiotrofica(SLA)
DettagliIl RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )
Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente
DettagliFONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI
FONETICA: LA PRODUZIONE DEI SUONI FONETICA E FONOLOGIA La fonetica e la fonologia sono due discipline linguistiche che in qualche modo toccano lo stesso campo ma con strumenti e principi molto diversi.
DettagliLa Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico
La Malattia di Alzheimer: approccio neuropsicologico Dott.ssa Sara Fascendini Centro Alzheimer, Fondazione Europea di Ricerca Biomedica (FERB), Ospedale Briolini, Gazzaniga (BG) CHE COSA È LA DEMENZA?
DettagliLA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO
BRESCIA 6 OTTOBRE 2006 LA FORMAZIONE DELL ASSISTENTE SANITARIO PROF. FRANCESCO DONATO Sezione di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Brescia
DettagliLegge 8 ottobre 2010, n. 170
Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento
DettagliApproccio assistenziale integrato nell abilitazione/riabilitazione visiva nell ipovisione dell età evolutiva
Approccio assistenziale integrato nell abilitazione/riabilitazione visiva nell ipovisione dell età evolutiva L.PINELLO CENTRO REGIONALE SPECIALIZZATO PER L IPOVISIONE INFANTILE E DELL ETA EVOLUTIVA Dip.
DettagliL OBESITÀ NELL ADULTO
Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana Centro Multidisciplinare per la Diagnosi e la Terapia dell Obesità e dei Disturbi del Comportamento Alimentare L OBESITÀ NELL ADULTO 2 SEMINARIO: L OSPEDALE PROMUOVE
DettagliI principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus
I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo
DettagliOdontoiatria e Protesi Dentaria
Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Odontoiatria e Protesi Dentaria Classe LM- - Odontoiatria e protesi dentaria Test di accesso: 8 settembre 0 - N studenti*: 0+ (stranieri residenti all estero)
DettagliUNITÀ OPERATIVA RIABILITAZIONE SCLEROSI MULTIPLA DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE
UNITÀ OPERATIVA RIABILITAZIONE SCLEROSI MULTIPLA DIPARTIMENTO DI NEUROSCIENZE 1/7 Premessa Il Dipartimento di Neuroscienze ha come obiettivo la prevenzione, la diagnosi, la cura, la riabilitazione e la
DettagliGiornata Europea della Logopedia,6 Marzo 2012 Libera le parole I DISTURBI DELLA FLUENZA: IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA.
I DISTURBI DELLA FLUENZA: IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA CHI E IL LOGOPEDISTA? Il Logopedista è il Professionista Sanitario che, a seguito di un percorso formativo universitario, acquisisce le competenze necessarie
DettagliCONTROLLO NEUROLOGICO DEI MUSCOLI DELLA DEGLUTIZIONE
DEGLUTIZIONE: Passaggio del cibo dalla bocca allo stomaco. Prassia complessa che dipende dalla contrazione coordinata dei muscoli orofaringei, laringei e esofagei. (25 muscoli, 5 nervi) CONTROLLO NEUROLOGICO
DettagliSTRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI
STRUMENTO EDUCATIVO PER PAZIENTI CHE ASSUMONO FARMACI CHEMIOTERAPICI ORALI Questo strumento è stato creato per facilitare gli operatori sanitari nella valutazione e nell educazione dei pazienti trattati
DettagliCORSO DI STUDIO IN FISIOTERAPIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E SPERIMENTALI CORSO DI STUDIO IN FISIOTERAPIA CONTRATTO DI TIROCINIO RIABILITAZIONE SPECIALISTICA I anno - Anno Accademico STUDENTE SEZIONE
DettagliPROGETTO NELL AMBITO DELLE CURE DOMICILIARI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO CLINICO PROBLEMA PRIORITARIO DI SALUTE
A.S.O. S. Giovanni Battista di Torino Organizzazione e Sviluppo Risorse Corsi di Laurea delle Professioni sanitarie Corso di Laurea in Infermieristica Università degli Studi di Torino Facoltà di Medicina
DettagliPresentazione. Strategie europee contro il cancro 3
00_carpanelli_ok 9-09-2002 16:52 Pagina V Autori Presentazione XI XVII MODULO 1 Epidemiologia, prevenzione e ricerca 1 Strategie europee contro il cancro 3 Il quinto programma quadro 3 Il programma qualità
DettagliREFLUSSO GASTROESOFAGEO. Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005
REFLUSSO GASTROESOFAGEO Paolo Franceschi franceschipao@libero.it Tel.0198404231 Savona 19 Dicembre 2005 MRGE: sintomi extraesofagei MRGE: molto diffusa e frequente nella pratica clinica. Manifestazioni
DettagliProgetto Comes, sostegno all handicap
TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia,
DettagliCorso formazione alla Cura di malati di SLA
Corso formazione alla Cura di malati di SLA Respirazione - Segni e Sintomi NIV Tracheostomia Aspirazione Dott. P. Bruno UOC Pneumologia Az. Osp. Sant Andrea Roma Facoltà di Medicina e Psicologia Università
DettagliCure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012
Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale
DettagliTerapia del dolore e cure palliative
Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.
DettagliAttività motoria Attività sportiva Alimentazione
Club Rapallo Attività motoria Attività sportiva Alimentazione Dott.Lorenzo Marugo Piattaforma dell Unione Europea su dieta, attività fisica e salute Presupposto: I Cittadini dell Unione Europea si esercitano
DettagliPERICOLO o FATTORE DI RISCHIO
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Definizione parole-chiave MODULO B Unità didattica A3-1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 PERICOLO o FATTORE DI
DettagliProf. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE
Prof. Tarcisio Niglio Anno Accademico 2012-2013 Corso Triennale in Scienze Infermieristiche III anno 2 semestre CURE PALLIATIVE Troverete copia di queste diapositive nel sito internet: www.tarcisio.net
DettagliIl ruolo della fisioterapia nel morbo di Ollier e nell esostosi multipla ereditaria
Il ruolo della fisioterapia nel morbo di Ollier e nell esostosi multipla ereditaria Leonardo Pellicciari Fisioterapista Scuola di Dottorato in Advanced Sciences and Technologies in Rehabilitation Medicine
DettagliProgetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica
Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica
DettagliBrescia, 11 febbraio 2012
Brescia, 11 febbraio 2012 Universita` Cattolica del Sacro Cuore Facolta` di Medicina e Chirurgia A. Gemelli Sede di Brescia CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA Requisiti per l ammissione al Corso di Laurea
DettagliSC GERIATRIA Direttore Dott. Paolo Bonino LA GESTIONE DELLA MALNUTRIZIONE NELL ANZIANO
SC GERIATRIA Direttore Dott. Paolo Bonino LA GESTIONE DELLA MALNUTRIZIONE NELL ANZIANO LA MALNUTRIZIONE LE CAUSE LE CONSEGUENZE COS È COME CONTRASTARLA COS È LA MALNUTRIZIONE? La malnutrizione è un alterazione
DettagliLa malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione
La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione Dr. Paolo Bodoni Medico di Medicina Generale ASL TO4 PREVENZIONE LdD 1) Individuare i soggetti a rischio (IPOMOBILITA ) valutare
DettagliDisturbi Specifici dell Apprendimento
Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo
DettagliDeglutizione. Deglutizione. La Rieducazione della Deglutizione
La Rieducazione della Deglutizione T.d.R. Ruggero Verga Deglutizione Abilità di convogliare sostanze solide, liquide, gassose o miste, dall esterno allo stomaco Disfagia Qualsiasi disagio nel deglutire
DettagliREPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Servizi alla persona Processo Realizzazione di servizi indifferenziati per uso personale e famigliare
DettagliELENCO CENTRI ACCREDITATI PER VALUTAZIONE ALUNNI CON DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO, DISTURBI SPECIFICI, DISABILITA E PROBLEMATICHE DI VARIO GENERE
ELENCO CENTRI ACCREDITATI PER VALUTAZIONE ALUNNI CON DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO, DISTURBI SPECIFICI, DISABILITA E PROBLEMATICHE DI VARIO GENERE CENTRO Lab.D.A. Laboratorio per i Disturbi dell'apprendimento
DettagliSclerosi Laterale Amiotrofica e NUTRIZIONE
Sclerosi Laterale Amiotrofica e NUTRIZIONE Dott.ssa ITALIA ODIERNA UOC ANESTESIA E RIANIMAZIONE CENTRO NAD II LIVELLO OSPEDALE UMBERTO I NOCERA INFERIORE SALERNO 4 1 i bisogni nutrizionali dei malati di
DettagliAPPLICAZIONE DELLA FARMACOLOGIA ALLA PRATICA INFERMIERISTICA
APPLICAZIONE DELLA FARMACOLOGIA ALLA PRATICA INFERMIERISTICA Evoluzione delle responsabilità dell infermiere a proposito dei farmaci Applicazione della farmacologia alla Cura del paziente Applicazione
DettagliWWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ
WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ Imparare a convivere con la BPCO significa cambiare i propri comportamenti in modo da massimizzare lo sfruttamento delle proprie capacità e minimizzare gli effetti negativi della
DettagliCHI È IL LOGOPEDISTA?
CHI È IL LOGOPEDISTA? A cura di: Corso di Laurea in Logopedia A.A. 2009-2010 Università degli Studi di Torino Anno di Corso : I Il Logopedista è: colui che applica metodi correttivi o riabilitativi per
DettagliOPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE - FAMIGLIARE - CAREGIVER. Consigli nutrizionali e comportamentali per il Paziente disfagico
OPUSCOLO INFORMATIVO PER IL PAZIENTE - FAMIGLIARE - CAREGIVER Consigli nutrizionali e comportamentali per il Paziente disfagico 2 La difficoltà a deglutire (disfagia) rende necessario adottare alcune modifiche
DettagliFebbraio Agosto 2011. Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma)
Febbraio Agosto 2011 Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma) Universita` Cattolica del Sacro Cuore Facolta` di Medicina e Chirurgia A. Gemelli Sede di Brescia CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INFERMIERISTICA
DettagliUNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
UNITÁ OPERATIVA DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO 1/7 Attività L unità operativa di Psicologia Ospedaliera assicura interventi psicologici per: 1. Garantire, quando richiesto, il supporto
DettagliCuorum Multispecialistico del Dr. Giorgio Pagnoni Via Calatafimi, 45 73013 Galatina (LE) Tel. 0836 567866 www.multicuorum.it info@multicuorum.
A tutti coloro che nel loro piccolo, spinti da insaziabile desiderio di conoscenza, si mettono in discussione riconoscendo i propri limiti, e che, lottando per superarli, diventano Grandi SINDROME DELLE
DettagliI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE. Corso ECM Formazione a Distanza su piattaforma multimediale interattiva web
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Corso ECM Formazione a Distanza su piattaforma multimediale interattiva web Obiettivo formativo: contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici
DettagliPROGETTO DI TERAPIA CON IL MEZZO DEL CAVALLO
COMUNITA' MONTANA DEL SEBINO in collaborazione con ASL Brescia Distretto s.s. n. 5 Sebino Azienda Ospedaliera Mellino Mellini - Neuropsichiatria Infantile di Iseo PROGETTO DI TERAPIA CON IL MEZZO DEL CAVALLO
Dettagli2. Requisiti della formazione rivolta agli OSA e agli alimentaristi
FORMAZIONE DEGLI ALIMENTARISTI E DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) AI SENSI DELLA D.G.R. LIGURIA 29/06/2012 N. 793 1. Introduzione Un efficace formazione e un adeguato addestramento del personale
DettagliDocente di Terapia manuale e rieducazione funzionale
Prof. Antonino Mele Corso di Laurea in Fisioterapia Coordinatore delle attività teorico-pratiche Docente di Terapia manuale e rieducazione funzionale NASCITA DEI GRANDI CENTRI DI RIABILITAZIONE PER GLI
DettagliCAPO III PROFESSIONI SANITARIE NON CONVENZIONALI ESERCITATE DAI LAUREATI IN CHIROPRATICA E DAI LAUREATI IN OSTEOPATIA ART. 14.
CAPO III PROFESSIONI SANITARIE NON CONVENZIONALI ESERCITATE DAI LAUREATI IN CHIROPRATICA E DAI LAUREATI IN OSTEOPATIA ART. 14. (Istituzione delle professioni sanitarie non convenzionali di chiropratico
DettagliOTORINOLARINGOIATRIA DISCIPLINA IN CONTINUA EVOLUZIONE TECNOLOGICA
OTORINOLARINGOIATRIA DISCIPLINA IN CONTINUA EVOLUZIONE TECNOLOGICA IL PIEMONTE SI CONFRONTA CON L EUROPA Roberto Albera Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università degli Studi di Torino In Piemonte
DettagliLa Cartella Infermieristica. Laura Peresi Infermiera Pediatrica, Pronto Soccorso DEA Ist. G.Gaslini, Genova
La Cartella Infermieristica Laura Peresi Infermiera Pediatrica, Pronto Soccorso DEA Ist. G.Gaslini, Genova Ruolo infermieristico Profilo professionale, DM 17 gennaio 1997 n 70 Codice deontologico/ patto
DettagliPatologie più comunemente coinvolte nel mobbing.
Patologie più comunemente coinvolte nel mobbing. Episodio Depressivo Maggiore. Cinque o più dei seguenti sintomi sono presenti da almeno due settimane comportando un cambiamento rispetto al precedente
DettagliII CICLO CORSI FORMATIVI DI VIVA LA VITA ONLUS
II CICLO CORSI FORMATIVI DI VIVA LA VITA ONLUS Il corso prevede 9 incontri gratuiti in cui verranno affrontati i principali aspetti riguardanti l ordinaria gestione della persona affetta da SLA in ambito
DettagliELENCO PRESTAZIONI PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
ALLEGATO B ELENCO PRESTAZIONI PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Medico Specialista ( es. geriatria- medicina interna o discipline equipollenti) 1. Prima visita domiciliare e stesura della
DettagliPARTE II. CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN FARMACIA Ai sensi del D.M. 509/1999
PARTE II Ai sensi del D.M. 509/1999 Classe N. 14/S Classe delle lauree specialistiche in Farmacia e Farmacia Industriale IV-V anno 78 Sede: Via dell Ateneo Lucano,10 Potenza Segreteria Studenti: Via dell
DettagliDSA CARATTERISTICHE E
DSA CARATTERISTICHE E NORME Prof. Antonio Congedo 08-09-11 maggio 2012 1 ICD 10 F 81 - F 82 Classif. Internaz. delle malattie e problemi correlati O.M.S. (documento clinico) 2 Il dsa si manifesta in presenza
DettagliCorso Argo Secondo Livello. Coadiutore dell animale. ULSS 4 Alto Vicentino
R3/IT Te.D learning programme in Italian Corso Argo Secondo Livello Coadiutore dell animale ULSS 4 Alto Vicentino PREMESSE: Si definiscono Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) le prestazioni a valenza
DettagliLa gastrostomia può essere realizzata per via chirurgica, endoscopica, radiologica o laparoscopica.
Gestione della PEG Lo IEO pubblica una collana di Booklets al fine di aiutare il paziente a gestire eventuali problematiche (quali ad esempio le terapie svolte, l alimentazione da seguire, gli esercizi
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N 082 DEL 23 FEBBRAIO 2015 CONVENZIONE TRA L AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA FEDERICO II,
ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE N 082 DEL 23 FEBBRAIO 2015 CONVENZIONE TRA L AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA FEDERICO II, PARTITA IVA n. 06909360635, nella persona del Direttore Generale, Prof. Giovanni
DettagliUNITA OPERATIVA DI RIABILITAZIONE GENERALE IN REGIME DIURNO CONTINUO PER ETA EVOLUTIVA
UNITA OPERATIVA DI RIABILITAZIONE GENERALE IN REGIME DIURNO CONTINUO PER ETA EVOLUTIVA DEFINIZIONE E UTENZA: L Unità Operativa di Riabilitazione Generale in Regime Diurno Continuo, accreditata presso il
Dettagli1. VALUTAZIONE NUTRIZIONALE
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA AZIENDA PER L ASSISTENZA SANITARIA N. 4 FRIULI CENTRALE Via Pozzuolo, 330 33100 UDINE Partita IVA e Codice Fiscale 02801610300 ALLEGATO
DettagliIl nursing riabilitativo nell ictus. Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive
Il nursing riabilitativo nell ictus Angela Venturino Firenze 2007 Riabilitazione geriatrica:realtà e prospettive Nursing Nel contesto delle cure atte al mantenimento della salute, il nursing ha lo scopo
DettagliD.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO
Dipartimento Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro STOP DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC
DettagliFederazione Associazioni Italiane Paratetraplegici Associazione di Promozione Sociale
Il percorso clinico assistenziale riabilitativo L'Unità Spinale Unipolare (U.S.U.) rappresenta una struttura complessa unipolare espressamente destinata all'assistenza delle Persone con lesioni al midollo
DettagliCORSO DI STUDIO IN FISIOTERAPIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CLINICHE E SPERIMENTALI CORSO DI STUDIO IN FISIOTERAPIA CONTRATTO DI TIROCINIO SERVIZIO RIABILITAZIONE I anno - Anno Accademico STUDENTE SEZIONE
Dettagli