Si comincia a costruire un test partendo dallo studio della caratteristica da misurare.
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- Rosalia Pini
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1 VALIDITA A PRIORI
2 Si comincia a costruire un test partendo dallo studio della caratteristica da misurare. Indicatori della caratteristica da misurare vanno valutati in rapporto all attinenza della caratteristica da misurare. Per ciascun indicatore va costruito un cero numero di stimoli (stimoli indefiniti per test proiettivi o definiti se costruiamo un questionario) Decidere la modalità di risposta
3 CAMPIONATURA DEI CONTENUTI NEI TEST DI COMPETENZA E DI PROFITTO La campionatura (scelta degli stimoli da presentare, riguarda: Test di profitto: servono sia per la valutazione di rendimento scolastico che per la diagnosi di ritardo mentale (es. valutazione di abilità matematiche) Test cognitivi: servono per la valutazione di competenze cognitive. Ad es. l intelligenza. Gli stimoli si dividono tra verbali (con attenzione a differenze interpersonali) e non verbali
4 CAMPIONATURA DEI CONTENUTI NEI TEST DI PERSONALITA Test di personalità:riguardano misura della personalità (es. estroversione, ansia ecc.) Per i test proiettivi e in genere per i test a risposta aperta l esame di validità del contenuto include la definizione operativa della variabile. Nei test tematici (es TAT di Murray) lo stimolo è un disegno e la valutazione viene fatta in base ad un elenco di indicatori di ciascuna caratteristica che il test vuol misurare.
5 Esempio di definizioni operative non coerenti meccanismo di negazione Omissione dei principali personaggi e/o oggetti Errata percezione Trasformazione degli eventi nel loro contrario Rifiuto della tavola Negazione di realtà Sovrastimare eventi e(o sottovalutare i negativi Ingiustificato ottimismo e/o positività e/o gentilezza Omettere personaggi o oggetti dalla storia Omettere contenuti usuali della storia Rifiuto della tavola Mancanza di fantasia o di una trama <<Era solo un sogno>> Il personaggio bambino aspetta, si controlla, è conforme, è buono, ha imparato la lezione Accettazione del fato, dice che comunque non voleva Punizioni prolungate o dilazionate Dimenticare o perdere qualcosa
6 QUALITA FORMALE DEGLI STIMOLI Il test non deve presentare nessuna difficoltà se non quelle pertinenti alla variabile misurata
7 QUALITA FORMALE DEGLI STIMOLI Criteri per la validità di contenuto 1. Chiarezza e univocità degli stimoli (stimoli visivi e verbali) 2. Chiarezza e univocità del titolo e/o delle istruzioni del test (titolo e ritmo) Chiarezza e univocità nella disposizione degli stimoli
8 Chiarezza e univocità nella disposizione degli stimoli Ogni item deve riferirsi a un solo problema Gli elementi della proposizione devono essere in ordine diretto Non devono esserci parentesi o incisi che rendano la frase non lineare nella sua struttura La complessità sintattica deve essere minima Non devono esserci elementi formali che orientino il soggetto verso una risposta anziché un altra Non devono esserci connessioni, né sintattiche né di contenuto, che leghino i quesiti tra loro Esprimere la negazione non solo con l avverbio <<non>>, ma anche con parole come (<<niente>>, <<nessuno>>, <<pochissimo>>) Evidenziare con il neretto la parola che esprime la negazione Evitare le doppie negazioni
9 STRUTTURA DEGLI STIMOLI 3 tipologie di stimoli Stimoli costituiti da un immagine o da un testo preceduti e seguiti da istruzioni Stimoli costituiti da una serie di domande o problemi seguiti da risposte aperte Stimoli costituti da una serie di domande o problemi seguiti da risposte chiuse
10 Stimoli costituiti da un immagine o da un testo preceduti e seguiti da istruzioni Test Rorschach - Chiarezza e univocità dell immagine - Chiarezza e univocità delle istruzioni - Definizione operativa delle caratteristiche da valutare - Codifica Descrizione particolareggiata delle regole per la quantificazione o assegnazione del punteggio Verifica dell accordo tra operatori diversi
11 Stimoli costituiti da una serie di domande o problemi seguiti da risposte aperte Test di intelligenza, o test di personalità Chiarezza e univocità delle domande Definizione operativa della caratteristiche da valutare Codifica Descrizione particolareggiata delle regole per la quantificazione o assegnazione del punteggio Verifica dell accordo tra operatori diversi
12 Stimoli costituti da una serie di domande o problemi seguiti da risposte chiuse Test di profitto Giusto/sbagliato; vero/falso Test di personalità (più alternative) Fare attenzione alla validità di contenuti (item congruenti con la caratteristica che si vuole studiare) equiattrazione (importante nelle valutazioni di profitto o di competenze acquisite)
13 VERIFICA DELLA VALIDITA A PRIORI Le statistiche usate: Per la scala nominale: test del chi quadro Per la scala ordinale : mediana, correlazione tra ranghi Per la scala ad intervallo: test per la verifica delle ipotesi (test Z, F, t di student)
14 STIMA DELL ATTENDIBILITA Accordo fra rater Per valutare il grado di accordo fra i rater si calcola il coefficiente K di Cohen Questo indice tiene conto della percentuale di accordo corretta per la probabilità casuale di accordo.
15 COEFFICIENTE K DI COHEN E l indice più usato per misurare l accordo tra codificatori o osservatori: varia da 0 (nessun accordo) a 1(accordo perfetto) Si costruisce una matrice k x k (matrice di confusione o di accordo)dove k èil numero delle categorie di codifica e le righe rappresentano il primo codificatore e le colonne il secondo
16 COEFFICIENTE K DI COHEN Esempio 1 a b c d 2 a b c d
17 COEFFICIENTE K DI COHEN P oss k i= 1 = X X ++ ii dove X ii sono le frequenze lungo la diagonale e X ++ è il totale delle osservazioni P att = k i= 1 X X i X + i dove X +i e X i+ sono i totali di riga e colonna e X ++ è il totale delle osservazioni
18 Esempio COEFFICIENTE K DI COHEN P oss = = x x x x15 P = = att K = =
19 COEFFICIENTE K DI COHEN K è un indice riassuntivo che deriva dalla matrice di accordo: K = P 1 oss P P att att dove P oss sono le proporzioni di accordo osservate (diagonale della matrice) e P att sono le proporzioni di accordo dovute al caso
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