IL SISTEMA ENERGETICO BRASILIANO

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1 IL SISTEMA ENERGETICO BRASILIANO STATO E PROSPETTIVE GRUPPO FARI Roberto Formiga, Alessandro Guerriero, Ivan Ignelzi, Francesco Marghella Master in Management dell Energia e dell Ambiente Mea Academy AIEE Associazione Italiana Economisti dell Energia Maggio 212

2 Prefazione Il presente lavoro si prefigge di guidare il lettore interessato ai temi dell energia e degli investimenti nei diversi comparti energetici verso una più profonda conoscenza del Brasile e delle sue peculiarità. Attraverso un analisi dell attuale situazione economica ed energetica e delle prospettive future, si cerca di fornire gli strumenti per una consapevole valutazione delle aree geografiche e dei settori di maggior interesse per avanzare proposte di nuovi progetti. Il lavoro si inquadra nel contesto di ricerca svolta nell ambito del Master di II livello in Management dell Energia e dell Ambiente, organizzato da MEA Academy in collaborazione con AIEE Associazione Italiana Economisti dell Energia, nell anno accademico , focalizzato sullo studio delle economie emergenti, ovvero del gruppo delle quattro nazioni cosiddetto dei BRIC, ovvero, oltre al Brasile, la Federazione Russa, l India e la Cina. Esse rappresentano le economie più dinamiche degli ultimi anni e in prospettiva si candidano ad essere poli alternativi agli Stati Uniti d America, all Unione Europea ed al Giappone all interno dell equilibrio geo-politico mondiale. Per poter affrontare in maniera proficua il lavoro, si è scelto di impostare il testo in capitoli, in ognuno dei quali viene affrontata una fonte energetica o una particolare tematica. I capitoli sono strutturati in modo da fornire: introduzione storica del particolare argomento o commodity trattata; analisi quantitativo-grafica dell andamento dal 1985 al 21 dei consumi, riserve e import netto del bene analizzato; utilizzo di particolari indici, alcuni fisici (rapporto produzione/consumi e simili, che esprimono ad esempio la capacità del Paese di assumere un assetto di autoconsumi ed export) ed altri ecometrici (le cosiddette intensità energetiche, che danno un idea di quanto il bene in questione contribuisca allo sviluppo della ricchezza nazionale e quanto tale bene abbia subito un processo di sostituzione), sempre con supporto grafico. Negli ultimi capitoli si analizza, in un ottica storica e prospettica, l assetto dei mercati energetici nazionali e le previsioni di sviluppo con le considerazioni degli autori. Buona lettura, Roberto Formiga Alessandro Guerriero Ivan Ignelzi Francesco Marghella 1

3 Introduzione... 3 Panoramica sull energia Analisi del bilancio energetico Energia e ambiente... 9 Fonti energetiche... 1 Olio... 1 Gas naturale Carbone Nucleare Energia elettrica Rinnovabili Idroelettrico Bioenergie Eolico Solare I mercati dell energia Il mercato elettrico Il mercato del gas naturale Sviluppi futuri Il Piano Energetico Nazionale ALLEGATI OLIO - Tabella di sintesi GAS NATURALE - Tabella di sintesi CARBONE - Tabella di sintesi Fonti e bibliografia... 36

4 Introduzione governi del suo predecessore, Luiz Inácio Lula da Silva, ha ricoperto il ruolo di Ministro delle Miniere e dell Energia dal 23 al 25 e di Ministro della Casa Civil 1 dal 25 al 21. Il Brasile, nome ufficiale in portoghese Republica Federativa do Brasil, (Repubblica Federale del Brasile) è una repubblica federale dell America meridionale, composta da 26 stati federati, più il Distretto Federale. Confina a nord con la Colombia, il Venezuela, la Guyana, il Suriname e la Guyana Francese, a sud con l Uruguay e ad ovest con l Argentina, il Paraguay, la Bolivia e il Perù. Ad est si affaccia sull oceano Atlantico per un totale di km di costa. Brasile. Carta geografica politico regionale (Fonte: Camera di Commercio Italo-Brasiliana) Brasile. Foto satellitare (Fonte: Google Maps) Il Brasile è stato scoperto dagli europei nel 15 da una spedizione guidata dal portoghese Pedro Álvares Cabral. Il territorio brasiliano, già abitato da popolazioni amerindie diventò in seguito una colonia dell'impero portoghese d'oltremare. Nel 1815 divenne un regno, unito con il Portogallo. La relazione coloniale si ruppe effettivamente nel 188, quando la capitale del regno fu trasferita da Lisbona a Rio de Janeiro, dopo che le truppe francesi comandate da Napoleone Bonaparte invasero il Portogallo. L'indipendenza del Brasile è datata Inizialmente monarchia costituzionale parlamentare, il paese divenne una repubblica nel 1889, con un colpo di stato militare, anche se la legislatura bicamerale, ora chiamata Congresso Nazionale, risale alla ratifica della prima Costituzione nel La costituzione in vigore, redatta nel 1988, definisce il Brasile come una repubblica federale presidenziale. Il governo attuale, eletto nel 21, è presieduto dalla politica ed economista Dilma Rousseff, leader del Partido dos Trabalhadores, di ispirazione social-democratica. Nei Il Paese ha come caratteristica principale la sua immensità: un immensità fisica, climatica, ambientale e sociale. Esso può essere considerato un Paese in via di sviluppo, un Paese industrializzato, postindustriale a seconda dell aspetto che ne viene esaminato. E in via di sviluppo, in quanto sta superando la transizione demografica, potenziando le vie di comunicazione, esportando prodotti tropicali e minerali e stringendo relazioni commerciali con nuove nazioni. È moderno e post-industrializzato per i suoi grattacieli, per lo sviluppo delle telecomunicazioni e della tecnologia. Nell ultimo secolo sta assistendo ad una lenta ma progressiva crescita dei redditi, ad un aumento qualitativo delle relazioni tra le varie regioni, ad un incremento della struttura comunicativa, tutti fattori che consentono al Paese di crescere unitariamente, evitando la sperequazione tra i vari Stati. Inoltre la popolazione aumenta ragionevolmente insieme alla crescita economica, favorita dal Mercosur (Mercato Comune del Sud) e dalla Comunità delle Nazioni del Sud America. Tutte queste premesse unite alla forte e sicura identità nazionale, alla cultura ricca e unitaria, pongono il Brasile in una posizione di primaria importanza per quanto riguarda gli sviluppi futuri dell economia e della politica sulla scena mondiale. 1 Il Ministero della Casa Civil è preposto al coordinamento dell'azione di governo e degli altri ministeri. 3

5 Il Paese è un membro del raggruppamento non ufficiale chiamato BRIC (Brasile, Federazione Russa, India e Cina), ovvero l insieme dei quattro grandi Paesi emergenti a maggior crescita economica. Nel 21, superando il Regno Unito, è diventato la sesta economia nel mondo per valore del Prodotto Interno Lordo. Panoramica sui BRIC (dati 21) Brasile Federazione Russa India Cina Superficie, totale km Popolazione, totale PIL ($ PPA 21) $ Fonte: Banca Mondiale Superficie, totale km Popolazione, totale PIL ($ PPA 21) $ Superficie, totale km Popolazione, totale PIL ($ PPA 21) $ Superficie, totale km Popolazione, totale PIL ($ PPA 21) $ Con circa 195 milioni di abitanti, il Brasile è il paese più popoloso dell America Latina ed il quinto Paese più popoloso del mondo. Grazie all eccezionale estensione territoriale (quinto paese nel mondo), la densità del Brasile si rivela decisamente bassa con solo 23 abitanti per chilometro quadrato. Considerando la morfologia del territorio brasiliano, caratterizzata da centri urbani molto affollati e zone totalmente disabitate, la distribuzione risulta essere molto irregolare: solo il 19% della popolazione vive nelle zone rurali, contro l 81% che vive nei centri urbani e nelle aree metropolitane. Oltre il 6% della popolazione si concentra nel Sud e Sud-est del Paese, mentre nel Nord-est non supera il 3%, concentrandosi per lo più nelle zone costiere dove la densità supera, in alcuni centri urbani, addirittura i 3 abitanti per chilometro quadrato. Gli stati più popolosi del Brasile sono San Paolo, Minas Gerais, Rio de Janeiro, Rio Grande do Sul e Paraná, in cui si concentra il 58,7% della popolazione totale. La capitale è Brasilia, una città situata nel centro del Brasile, che conta oltre 2.5. abitanti. La città è stata costruita negli anni Sessanta ed ha sostituito la vecchia capitale, Rio de Janeiro. Le maggiori città brasiliane sono organizzate in agglomerati, formati dalla città principale e da ulteriori centri urbani che si formano nella periferia, spesso favelas, che allargano i confini della città. Tale struttura rende difficile la gestione dei servizi (acqua, luce, gas, fognature), i trasporti, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. La moneta ufficiale è il Real brasiliano (R$), il cui codice ISO 4217 è BRL. Il Real è entrato in vigore il 1 luglio 1994 in seguito ad una grave crisi economica che ha portato l inflazione alle stelle. Una politica economica sbagliata e le turbolenze politiche dell epoca avevano causato ripetute svalutazioni della moneta nazionale, un forte debito pubblico e un deficit di bilancio attorno all 8%. Ma non solo, il Paese ha dovuto anche affrontare un iperinflazione che, nei primi mesi del 1994, aveva raggiunto il massimo livello con l 815%. In quel periodo, i prezzi dei beni, soprattutto di prima necessità, lievitarono di ora in ora e le famiglie subirono continui pesanti rialzi: per far fronte alla crisi l allora Ministro dell Economia Fernando Henrique Cardoso, in seguito capo del governo, varò un piano di stabilizzazione economica chiamato Plan Real che prevedeva, tra le altre manovre, il passaggio verso una nuova moneta (transizione che è avvenuta , Fonte: Banca Mondiale Popolazione POPOLAZIONE (milioni di unità) TASSO ANNUO DI CRESCITA (%) PIL (milioni $ PPA 25 ) PIL (milioni $) TASSO ANNUO DI CRESCITA (%) PIL pro capite ($ PPA 25 ) PIL PRO CAPITE ($) TASSO ANNUO DI CRESCITA (%) 2,5 2, 1,5 1,,

6 in una sola notte). Il Real sostituì quindi il Cruzeiro come moneta nazionale e favorì la ripresa dell economia. Venne inoltre stabilita, per un certo periodo di tempo, la parità di cambio fissa con il dollaro, al fine di dare respiro all economia e agli scambi commerciali. Attualmente il Brasile ha adottato un sistema di cambio flessibile, nonostante la moneta resti agganciata al dollaro. Il PIL pro capite si attesta sui 1.71 $ correnti 21. L industria si è sviluppata solo dalla seconda metà del XX secolo. Tuttavia la sua crescita è stata rapida e le produzioni si sono molto diversificate. Sostenuta anche da capitali stranieri e presente soprattutto a San Paolo e Belo Horizonte, vede la prevalenza dei settori metallurgico, chimico, tessile, alimentare e dei recenti comparti meccanico (automobili, aerospazio) ed elettronico (radiotecnica e microelettronica). A partire dal 26, l economia ha ripreso a crescere con un vigore superiore (tra il 7-8% in valore corrente). Nonostante questo, ancora nel 212 il Paese è caratterizzato da forti disuguaglianze economiche; i servizi educativi rimangono accessibili solo a determinate fasce di popolazione. Le favelas, le comunità di baracche e casette modeste, ospitano più della metà della popolazione e sono in crescita. Gli aiuti governativi assistenzialistici non hanno fatto altro che ottenere come risultato l allontanamento di cospicue fasce della popolazione dalla produzione artigianale, un tempo fiore all occhiello dell economia povera brasiliana. R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Panoramica sull energia Il Brasile, nel corso degli ultimi anni, si è guadagnato un posto di merito all interno dei quattro paesi che mostrano i migliori tassi di crescita economica (insieme a Cina, Federazione Russa ed India); questa affermazione trova già un primo riscontro nel seguente grafico, dove si può facilmente notare come il consumo di energia sia significativamente aumentato, soprattutto nell ultimo decennio. Mtep Consumo di energia primaria Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Il tutto trova conferma anche nella rapida crescita del comparto elettrico e il conseguente aumento di generazione di energia elettrica. Un aspetto molto interessante riguarda l analisi del mix energetico sul quale si basa l economia brasiliana; di seguito viene proposto un grafico raffigurante i consumi energetici disaggregati per tipologia di risorsa energetica. Si può notare come, all interno del mix energetico, l olio e l idroelettrico siano la componente predominante con quote percentuali (sul totale del consumo al 21 di circa 26 Mtep), rispettivamente pari a circa il 46% e il 35%. Elemento interessante, che verrà poi analizzato in dettaglio nei prossimi paragrafi, è la crescita sostanziosa del consumo di gas naturale nell ultimo decennio, con una quota percentuale al 21 di circa il 9,4% in relazione al 4,6% del 2 (+181% di crescita per la singola fonte gas a fronte di una crescita del +37% del consumo totale tra il 2 e il 21). All interno della componente rinnovabili, invece, trovano una posizione di rilievo l eolico e le bioenergie, ampiamente sviluppati negli ultimi anni tramite diverse iniziative. Volendo quindi fare un analisi di sintesi sul periodo storico in esame, possiamo affermare che nel corso degli anni, le due fonti principali, olio e idroelettrico, hanno continuato a ricoprire una posizione predominante all interno del mix energetico mentre il gas naturale ha assunto una notevole importanza e peso soprattutto nell ultimo decennio, andandosi ad affermare come una delle risorse energetiche sulla quale fare investimenti con uno sguardo al futuro. Da considerare anche l incremento dei consumi di energia prodotta da fonti rinnovabili quali eolico e fotovoltaico anch essi in continuo sviluppo. 5

7 R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Riserve provate di combustibili fossili (dati 21). Valori assoluti e % sul totale mondiale Mtep Produzione di energia elettrica Riserve di olio (Miliardi di barili) Riserve di gas naturale (Miliardi di m 3 ) Riserve di carbone (Mt) Brasile 14,2 (1,%) 417 (,2%) (,5%) Fonte: BP Statistical Review of World Energy 211 Federazione Russa 77,4 (5,6%) (23,9%) (18,2%) India 9, (,7%) 1.45 (,8%) 6.6 (7,%) Cina 14,8 (1,1%) 2.88 (1,5%) (13,3%) Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Brasile. Dati energetici e ambientali di sintesi Un aspetto molto interessante riguarda l analisi del mix energetico sul quale si basa l economia brasiliana; di seguito viene proposto un grafico raffigurante i consumi energetici disaggregati per tipologia di risorsa energetica. Domanda di energia primaria (Mtep) Variazione media annua ,3% Mtep 12 Consumi di energia primaria Produzione di olio (Mtep) ,2% Produzione di gas naturale (Mtep) ,% NUCLEARE RINNOVABILI CARBONE GAS NATURALE IDROELETTRICO OLIO Produzione di carbone (Mtep) 3 2-1,6% Quota di olio su domanda di energia primaria (%) Quota di gas naturale su domanda di energia primaria (%) Quota di carbone su domanda di energia primaria (%) Quota di idroelettrico su domanda di energia primaria (%) 51% 46% -,2% 2% 9%,3% 9% 5% -,2% 37% 35% -,1% Emissioni di CO 2 (Mt) ,8% Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Fonti: BP Statistical Review of World Energy 211, Banca Mondiale Per ciò che riguarda le riserve di combustibili fossili, il Brasile è, tra i paesi BRIC, complessivamente il più povero. Notevoli le riserve di olio, comparabili a quelle della Cina. Discorso diverso per le riserve di gas naturale e carbone, di gran lunga inferiori rispetto agli altri tre paesi e comunque non significative a livello mondiale. 6

8 Analisi del bilancio energetico 21 Di seguito si riporta una breve analisi di quelli che sono la produzione, le importazioni nette, i consumi e gli utilizzi dell energia all interno dal Paese, relativamente all anno 21, in modo tale da avere una panoramica di sintesi sulla ripartizione dell energia nei diversi settori. Le tabelle in esame considerano separatamente la voce FONTI PRIMARIE e la voce FONTI SECONDARIE. BILANCIO ENERGETICO NAZIONALE 21 - FONTI PRIMARIE (Mtep) Tipologia Olio Gas naturale Produzione 253,553 Carbone da vapore Import 42,78 Carbone metallurgico Export -32,614 Idroelettrico Stock var. -4,342 Eolico Consumo tot. 258,676 Nucleare Trasformazioni 183,681 Altro Consumi finali 74,994 Non energetici,736 Biomasse Energetici 74,258 Settore energetico 18,183 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Residenziale 7,531 Commerciale,291 Agric e Pesca 2,526 Trasporti 1,767 Industria 43,91 Pubblico,6 R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella BILANCIO ENERGETICO NAZIONALE 21 - FONTI SECONDARIE (Mtep) Tipologia Derivati di olio e gas Cherosene Olio diesel Gas di città Produzione 175,252 Diesel di olio Gas di cokeria Import 29,817 Biodiesel Carbone vegetale Export -13,618 Olio combustibile Alcool etilico Stock var. -14,613 Gasolio Alcool anidro Consumo tot. 176,837 GPL Alcool idratato Nafta Trasformazioni 1,882 Carbone di cokeria Consumi finali 165,955 Non energetici 15,961 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Energetici 149,994 Settore energetico 7,149 Residenziale 16,138 Commerciale 6,39 Agric. e Pesca 7,378 Trasporti 67,664 Industria 41,777 Pubblico 3,579 Come si può vedere dal seguente grafico a barre, sul consumo totale la voce Produzione rappresenta la componente con maggior peso; questo indica che il Brasile complessivamente (fonti primarie e secondarie) è un paese che ha una buona matrice energetica interna, che gli consente di soddisfare in gran parte il fabbisogno di energia primaria e secondaria. Questo aspetto trova anche conferma nel fatto che il Brasile è uno dei paesi con indici di crescita più alti. Di seguito viene riportato un diagramma di flusso relativo alle Fonti Primarie e Secondarie, per avere una più immediata percezione di quelli che sono i diversi settori di consumo all interno del sistema paese. 7

9 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 8

10 Energia e ambiente R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Emissioni di CO Il Brasile è Parte della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Come India e Cina, in quanto paese in via di sviluppo, non è stato incluso tra gli stati di cui all Allegato B del Protocollo di Kyoto. Non è pertanto tenuto ad adottare misure per la riduzione delle proprie emissioni di gas serra. Per la stessa ragione, può essere paese ospitante di progetti di riduzione delle emissioni realizzati da paesi sviluppati, attraverso il meccanismo flessibile denominato Meccanismo di Sviluppo Pulito. Il 31 dicembre 212 rappresenta la data di scadenza del periodo di adempimento di cinque anni, definito dal Protocollo di Kyoto per traguardare gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Durante l ultima Conferenza delle Parti, svoltasi a Durban (Sudafrica) a fine 211, non è stato stipulato alcun accordo vincolante su quanto dovrà accadere a partire dal 213. L unica decisione adottata è stata di rimandare l accordo ad un prossimo incontro internazionale, comunque entro il 215. Per i paesi non-allegato B, come recita l Accordo di Copenaghen, stipulato nel dicembre 29, non saranno immediatamente previsti obblighi di riduzione delle emissioni, ma solo delle azioni di mitigazione dell effetto serra. 1% Produzione di energia primaria Divisione per tipologia di fonte EMISSIONI di CO2 (Mt) TASSO ANNUO DI CRESCITA (%) Fonte: BP Statistical Review of World Energy 211 Il Brasile, ad ogni modo, gode di una posizione di assoluto privilegio, nei confronti degli altri paesi compresi nel gruppo BRIC, per ciò che riguarda gli impatti ambientali della produzione e consumo interni di energia. Infatti, pur se dal 1985 la quota di energia primaria prodotta da fonti rinnovabili si è ridotta, nel 21 si è attestata comunque al 47%. Principali indicatori energetici e ambientali Brasile Federazione Russa India Cina 5% Indice di intensità energetica (kgep/$ppa 21 di PIL) Indice di intensità di carbonio (kg CO2/$PPA 21 di PIL),116,245,125,239,212,63,47,919 % Fonti: BP Statistical Review of World Energy 211, Banca Mondiale RINNOVABILE NON RINNOVABILE Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Innanzitutto, il Paese sudamericano presenta un rapporto più basso tra consumi di energia primaria e prodotto interno lordo, ovvero l intensità energetica della propria economia. Ciò non significa necessariamente una gestione migliore degli usi finali dell energia, visto che l indice in questione non tiene conto della composizione del PIL, per cui i settori a più alta intensità energetica possono avere un peso diverso all interno dei paesi, e della configurazione climatica (consumi per riscaldamento/raffrescamento). Tuttavia, è utile notare dai seguenti grafici, come tra i quattro membri del gruppo BRIC, solo il Brasile abbia visto crescere l indice tra il 1985 e il 21, seppur quasi impercettibilmente. Questa sostanziale stabilità è alla base del comportamento antitetico dei due indici riguardanti le emissioni di anidride carbonica. Tra l anno iniziale e quello finale della serie, mentre la quantità di CO 2 emessa per ogni unità di energia primaria consumata diminuisce, la stessa quantità, divisa per il valore reale del PIL, aumenta. 9

11 Fonti energetiche t CO 2 /tep Intensità energetica Consumo di energia primaria/pil kgep/$ PPA 25 kg CO 2 /$ PPA 25,7,6,5,4,3,2,1, , 3,5 3, 2,5 2, 1,5 1,,5, ,5 2, 1,5 1,,5 Intensità di carbonio - Fonti di energia Emissioni di CO 2 /Consumo di energia primaria Intensità di carbonio - Economia Emissioni di CO 2 /PIL, Fonti: BP Statistical Review of World Energy 211, Banca Mondiale BRASILE FED. RUSSA INDIA CINA BRASILE FED. RUSSA INDIA CINA BRASILE FED. RUSSA INDIA CINA Olio In Brasile, la prima ricerca di olio è stata condotta nel comune di Bofete nello stato di San Paolo da Eugenio de Camargo Ferreira tra il 1892 e il La prima perforazione, ad una profondità di 488 metri, ha portato solo acqua sulfurea. Nel 1932 è stata costruita la prima raffineria del paese. Solo nel 1939, però, l olio è stato scoperto a Lobato (Salvador), nello stato di Bahia. Dal 193 la questione dell olio è stata ampiamente discussa in Brasile, polarizzata tra chi ha difeso il monopolio pubblico e coloro che hanno sostenuto la partecipazione del settore privato nella ricerca petrolifera. Tuttavia, in quel periodo, il paese ancora dipendeva dalle multinazionale private per tutte le fasi di esplorazione petrolifera, dalle operazioni di estrazione, fino alla raffinazione alla distribuzione di carburante. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è iniziato nel paese un grande movimento per la nazionalizzazione della produzione petrolifera. A quel tempo il Brasile era importatore netto di olio e le riserve brasiliane erano molto limitate. Tuttavia, molti movimenti sociali e settori organizzati della società civile hanno mobilitato una campagna chiamata "Il petrolio è nostro!" che ha portato alla creazione di Petrobrás nel 1953, durante il secondo governo di Getúlio Vargas. Dopo la crisi petrolifera del 1973, Petrobrás ha cambiato la sua strategia per l'esplorazione petrolifera, che fino a quel momento dava la priorità ai partner internazionali e alla esplorazione dei campi più redditizi all'estero. A quell epoca il Brasile importava il 9% dell olio consumato e il nuovo livello dei prezzi è diventato lo stimolo per l esplorazione in aree meno attrattive dal punto di vista dei costi. Sicché la Petrobrás ha iniziato a cercare olio in mare aperto. Nel 1974, i primi segni della presenza di olio sono stati trovati nel bacino di Campos, confermati poi dalla perforazione del primo pozzo nel Da allora questa regione del bacino del Campos è diventata la principale regione petrolifera del paese, contando per più di due terzi del consumo interno fino ai primi anni 9, e superando il 9% della produzione nazionale di olio negli anni 2. Nel 27, Petrobrás ha annunciato la scoperta dell olio nel cosiddetto pre-sale, che poi si è rivelato essere un giacimento petrolifero di grandi dimensioni, esteso per oltre 8 km al largo della costa brasiliana, di fronte allo stato di Espírito Santo fino a Santa Catarina, al di sotto dello spesso strato di sale che comprende i bacini sedimentari di Espírito Santo, Campos e Santos. La prima estrazione dell olio presale risale al 28. Le riserve di olio brasiliano sono cresciute rapidamente negli ultimi anni, come risultato di investimenti in esplorazione e produzione sotto la direzione strategica da parte del governo. Nel 1974, le riserve provate si aggiravano intorno a,75 miliardi di barili. Nel 24, questo numero era di circa 11,2 miliardi di barili, pari all'1% delle riserve mondiali di greggio. La quasi totalità di questo volume si trova nei campi off-shore dei bacini di Campos (Rio de Janeiro) e di Espírito Santo, ma ci sono aspettative di inserimento di nuove aree, già di prospezione, come ad esempio il bacino di Santos. 1

12 R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Olio Mtep Produzione Net import Consumi Riserve di olio Mtep Riserve Riserve/produzione Fonti: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211; BP Statistical Review of World Energy Aree di concessione di esplorazione della Petrobrás in Brasile. (Fonte: Petrobrás, 26) La risorsa olio assume quindi importanza strategica in Brasile, anche nell ottica delle crescenti tensioni a livello internazionale, che hanno come effetto principale quello di innalzare i livelli di prezzo della commodity, che al momento si aggira intorno ai 11 $/barile, rappresentando quindi fonte di guadagno in ottica esportazione. Un dato interessante che emerge dal grafico su esposto è che negli ultimi anni il tasso di sfruttamento delle risorse petrolifere in Brasile sta via via riducendosi, nonostante la produzione continui ad aumentare; ciò implica che l esplorazione di nuovi giacimenti da una parte e l aumento del costo dell olio dall altra tendono di fatto a ricostituire riserva in maniera più rapida del suo depauperamento. Anche dopo il crollo del monopolio statale dell olio, la Petrobrás si mantiene come l'agente principale del settore nel paese, sia lato esplorazione sia lato produzione. Fino alla settima tornata di offerte per nuove aree promosse dall ANP (Agenzia Nazionale del Petrolio) nell'ottobre 25, la Petrobrás ha avuto 374 concessioni per blocchi esplorativi, 65 delle quali in partnership. L'area dei blocchi esplorativi e di produzione della Petrobrás, considerando la sua percentuale partecipazione di quelli in cui è partner, supera i 18. km 2. 11

13 comparata dei consumi di olio con un dato macro come il PIL: analizzando l andamento dell indice di intensità di olio dell economia, che risulta decrescente in questi anni di boom economico, si evince che alla crescita del PIL registrata in questi anni nel Paese non è corrisposta un altrettanto vigorosa crescita dei consumi di olio, sintomo che si è assistito ad una differenziazione o comunque ad una sostituzione del bene in questione. Ciò lascia intendere che seppur i consumi interni siano naturalmente destinati a crescere, il loro tasso di crescita risulterà comunque di ridotta entità. Derivati dell'olio Consumo/PIL Prezzo del greggio su NYMEX (gennaio 1985 maggio 212). (Fonte: tradingeconomics.com) Questa circostanza si sposa felicemente con l assetto produttivo assunto oggigiorno dal Brasile. Come si può vedere dal grafico seguente è infatti evidente che l aumento della produzione cui si faceva riferimento in precedenza è in realtà parzialmente dedicato all autoconsumo, dato che ormai il Brasile ha assunto il ruolo di esportatore netto di olio. kgep/$ PPA 25,7,6,5,4,3,2,1, ,4 1,2 1,,8,6,4,2 Olio Produzione/Consumo, Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Fonti: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211; Banca Mondiale Per avere una visione più chiara dei motivi che permettono al Brasile di disaccoppiare la propria dipendenza dall olio e l aumento della ricchezza interna, occorre dare uno sguardo d insieme al profilo di consumo di questa risorsa, che risultano suddivisi nelle voci di cui al grafico successivo, dal quale risulta evidente come la maggior utilizzazione dell olio sia nel campo dei trasporti. Nel grafico si palesa come, soprattutto negli ultimi anni di boom economico il consumo di olio sia aumentato, ma la raffinazione ha mantenuto una distribuzione percentuale nei sottoprodotti praticamente inalterata. Il dato più importante è che, in realtà, a sopperire all aumento di energia nel campo dei trasporti è stata una nuova risorsa, che in Brasile rappresenta una realtà più che affermata, cioè il bio-fuel (e più recentemente anche il gas naturale), il quale, nel campo del trasporto leggero, ha rappresentato un ottimo bene sostitutivo rispetto alla benzina. E evidente difatti l andamento decrescente dei consumi della benzina e del gasolio negli ultimi anni, a tutto vantaggio delle fonti appena citate. Più in generale è interessante vedere quanto, nei trasporti, il peso dei carburanti non tradizionali sia rilevante in questo Paese. Si vede infatti come ormai il livello di produzione ecceda di circa il 2% il livello dei consumi, valore che potrebbe essere incrementato visti i regimi di crescita delle riserve. Il comparto Oil, nel mix energetico del Paese, assume un ruolo di interprete principale, coincidendo con circa il 46% del consumo nazionale; questo è dato non deve trarre in inganno, poiché le quantità in gioco, se confrontate a livello internazionale, sono comunque basse. La questione è capire se l aumento del PIL, o più in generale del benessere della popolazione, debba essere trainato da un maggior consumo interno di olio. Una risposta parziale può essere data da un analisi 12

14 Mtep Utilizzi dell'olio Prodotti non energetici petrolio Altri prodotti secondari petrolio Cherosene NAFTA Mtep Trasporto stradale Alcool etilico Idrato Alcool etilico Anidro Benzina Diesel GPL Benzina Gas Naturale Utilizzi dell'olio (%) 1% 9% 8% Olio combustibile Diesel Prodotti non energetici petrolio Altri prodotti secondari petrolio Trasporto stradale (%) Gas Naturale Diesel Benzina Alcool etilico Anidro Alcool etilico Idrato 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % Cherosene NAFTA GPL Benzina Olio combustibile Diesel Settore trasporti (%) Diesel Olio combustibile Benzine Cherosene Alcool Etilico Altri * Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional

15 R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Gas naturale L'uso del gas naturale in Brasile è iniziato su piccola scala nel 194, con le scoperte di olio e gas in Bahia, servendo le industrie situate in quella regione. Dopo pochi anni, i bacini del Sergipe ed Alagoas destinavano quasi interamente il loro gas alla produzione industriale locale. Con la scoperta del bacino di Campos, le riserve sono quasi quadruplicate nel periodo Lo sviluppo del bacino ha comportato un aumento nell'uso del gas, aumentandone del 2,7% la partecipazione nella matrice energetica nazionale. Negli ultimi anni, con le scoperte di giacimenti in Santos ed in Espírito Santo, le riserve di gas naturale sono aumentate significativamente. C'è la prospettiva che le nuove riserve siano maggiori e la regione presale abbia riserve ancora più ingenti. Tuttavia, il basso prezzo del prodotto e la dipendenza dal gas importato, sono indicati come un inibitore dei nuovi investimenti. L'insicurezza causata dalla rapida crescita della domanda e le interruzioni nella fornitura dalla Bolivia ha portato la Petrobrás a investire di più nella produzione nazionale e la costruzione di infrastrutture dei porti per l'importazione di GNL (Gas Naturale Liquefatto). Specialmente dopo i tagli, nel novembre 26, durante la crisi derivante dalla lunga disputa tra il governo boliviano di Evo Morales ed i leader della provincia di Santa Cruz, Petrobrás è stata costretta a ridurre l'offerta del prodotto per i distributori di gas a Rio de Janeiro e San Paolo. Così, nonostante il prezzo relativamente basso del metro cubo di gas importato dalla Bolivia, la necessità di aumentare la sicurezza energetica ha portato la Petrobrás a decidere per il più costoso ma più sicuro: la costruzione di terminali di importazione di GNL a Rio de Janeiro e Ceará. Entrambi i terminali hanno cominciato a funzionare e permettono al Brasile l'importazione da qualsiasi paese circa lo stesso volume di gas che oggi il paese importa dalla Bolivia. Per migliorare ulteriormente la sicurezza energetica in Brasile, Petrobrás intende ampliare contemporaneamente la capacità di importare gas, attraverso la costruzione di nuovi terminali GNL nel sud e sud-est del paese fino al 212, ed espandere la produzione nazionale di gas naturale del bacino di Santos. In definitiva, il Brasile attualmente dispone di un elevata quantità di gas naturale che, paradossalmente, sta creando notevoli problematiche in termini di bilanciamento offerta/domanda. Osservando il grafico seguente, si nota come in realtà la voce Produzione più Importazione sia coerente con la voce Consumi all interno del paese. Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Il consumo è quasi il doppio della produzione. Questo andamento può essere evidenziato in maniera esplicita nel seguente grafico. 1,2 1,,8,6,4 Mtep Gas naturale Produzione Net Import Consumi Gas naturale Produzione/Consumi,2, Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Per molti anni il Paese non ha avuto un mercato sviluppato per il gas naturale; la situazione è cambiata solo con la costruzione del gasdotto che arriva in Bolivia. Il Brasile importa quasi tutto il gas prodotto in Bolivia per la produzione di energia elettrica e per il programma Gás Natural Veicular di incentivazione dell uso del gas come carburante. Il grafico seguente fornisce una disaggregazione degli utilizzi finali di gas naturale all interno del paese 14

16 R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Gas naturale Utilizzo disaggregato Gas naturale Var % dei consumi 4 Mtep Altro Residenziale Trasporti Generazione Elettrica Industria Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Si può notare come la voce dei Trasporti sia aumentata negli ultimi anni e rappresenti una percentuale significativa, conseguenza, come precedentemente detto, del meccanismo di incentivazione previsto per l utilizzo del gas come carburante. Con l'entrata in funzione del gasdotto Brasile - Bolivia nel 1999, della capacità di 3 milioni di metri cubi di gas al giorno (pari alla metà il consumo di corrente in Brasile), c'è stato un aumento significativo nella fornitura di gas naturale. Questo aumento è stato ulteriormente accelerato dopo il blackout elettrico sperimentato dal Brasile nel 21 e 22, quando il Governo brasiliano ha scelto di ridurre la quota di energia idroelettrica e aumentare la quota di produzione dalle centrali a gas naturale. Nei primi anni di funzionamento del gasdotto, il livello dell offerta del prodotto a prezzi bassi, ha favorito l'esplosione del consumo di gas, che così ha superato il 1% nella matrice energetica nazionale. Ora il Brasile, cioè Petrobrás insieme all Agência Nacional do Petróleo (ANP), ha deciso di ridurre questa percentuale. Per fare questo si devono ampliare le strutture di liquefazione del gas naturale, perché la soluzione migliore sarebbe quella di esportare il gas come GNL via nave e rigassificarlo vicino ai punti di maggior consumo. Per ora il Brasile possiede solo due terminali di liquefazione del gas, a Recife e a Rio de Janeiro, senza la capacità necessaria per le quantità di prodotto in eccesso. Un altra parte della soluzione è quella di velocizzare ulteriormente la costruzione di pipeline per il gas all interno del paese. Tra il 23 e il 21 la rete è raddoppiata e copre ora 1. km. Il progetto più importante si chiama Gasduc III, per un percorso di soli 179 km, ma di importanza strategica perché può trasportare il gas dai bacini di Campos (RJ) e Espírito Santo, ma anche il gas boliviano, agli impianti di liquefazione. Altri progetti sono allo studio, sempre più grandiosi. Si può prevedere che la rete si estenderà presto fino alla regione amazzonica. Interessante riportare l andamento della variazione percentuale dei consumi di gas naturale negli ultimi anni, chiara dimostrazione dell aumento significativo nell ultimo periodo. Come si può notare, dal 29 al 21, l incremento percentuale dei consumi è risultato pari a circa il 4%. Da quanto analizzato emerge chiara la necessità di potenziare le infrastrutture interne del paese per poter smaltire l eccesso di gas naturale. Una possibile area di investimento può essere rappresentata dagli impianti di liquefazione sui quali è bene porre l attenzione con uno sguardo al prossimo futuro poiché il Brasile diventerà uno dei maggiori paesi esportatori di questa risorsa energetica. Anche il settore auto motive può essere oggetto di particolare attenzione per quanto riguarda l alimentazione a gas naturale, per consentire lo smaltimento delle quantità in eccesso ed anche con un certo riguardo per l ambiente. kgep/$ PPA 25,1,8,6,4,2 Gas naturale Consumo/PIL, Fonti: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211; Banca Mondiale 15

17 Carbone In Brasile, il carbone partecipa con poco più del 5% nella matrice energetica e solo 1,3% nella matrice elettrica. Il principale uso del carbone, al di fuori della generazione, avviene nel settore siderurgico. Il carbone brasiliano è considerato di bassa qualità, con un elevato contenuto di ceneri e basso contenuto di carbonio, il che rende anti-economico il suo utilizzo al di fuori delle regioni dei depositi. Pertanto, oltre il 98% del prodotto viene importato. Nella distribuzione per paese di origine in termini di quantità di carbone importato (beni primari), i principali fornitori del Brasile nel 29 sono stati: SUA con il 36%, Australia 33%, 8% Canada, Colombia con il 7%, Cina con il 5% e 11% altri. Nel 21, il Brasile ha consumato quasi 2 milioni di t di carbone, e importato 14,2 milioni di t. Dei 2 milioni consumati, 4,4 milioni di t (22%) sono stati impiegati nella produzione di energia elettrica e il resto in usi industriali. Le riserve brasiliane occupano il 17 posto nel ranking mondiale, per un totale di 4,5 miliardi di t, pari a meno dello,5% delle riserve mondiali totali. Lo stato di Rio Grande do Sul è attualmente il più grande produttore all interno della Federazione, con il 51,% della produzione totale nazionale, seguito da Santa Catarina, 47,4%, e Paraná con l 1,6%. Gli studi attuali indicano un ampliamento dell offerta di energia elettrica da carbone, mostrando che la capacità installata passerà da 1,7 GW nel 21 a 3,2 GW nel 22, quando verranno così generati quasi 2 TWh di energia elettrica. Gli investimenti in sviluppo tecnologico, incentrati sulla riduzione di impurità e nella riduzione delle emissioni di ossidi di azoto e zolfo (SOx e NOx), sono una realtà di quest ultimo decennio. Secondo il Bilancio Energetico Nazionale, la quota del carbone nella fornitura di energia per usi domestici era inferiore al 4% negli anni '7. Nel decennio successivo, il consumo del carbone è aumentato, con un picco al 7,7% nel 1985, riflettendo le politiche governative per incoraggiare l'uso domestico del carbone, anche come parte di una strategia per affrontare la crisi energetica dell olio, nel 1973 e nel Questo quadro non consente, tuttavia, di escludere il carbone come fonte di energia primaria nei prossimi anni, sia all'interno di una prospettiva globale, sia come parte di una strategia per soddisfare la crescente domanda di energia interna. In primo luogo, il carbone è la più abbondante fonte di energia primaria disponibile sul pianeta. Anche se concentrata in tre regioni principali, le riserve di carbone sono sufficienti per sostenere l'intero consumo mondiale per oltre 16 anni. Anche le riserve nazionali, nonostante la stagnazione virtuale di studi di ricerche e di esplorazione negli ultimi anni, può essere considerato relativamente elevate in termini mondiali. kgep/$ PPA 25,25,2,15,1,5 Carbone Consumo/PIL, Fonti: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211; Banca Mondiale 16

18 Nucleare L utilizzo della risorsa nucleare in Brasile è riservata a pochi punti percentuali della produzione di energia elettrica e si mantiene praticamente costante da un lustro. L avventura nucleare ebbe inizio nel 197, quando fu commissionata la prima centrale da costruire nel sito di Angra, regione situata fra San Paolo e Rio de Jainero. Questo primo impianto fu commissionato alla Westinghouse, ma in seguito il governo scelse di intraprendere una politica per lo sviluppo sul suolo nazionale delle conoscenze e delle tecnologie riguardanti l intero ciclo dell uranio (dall estrazione fino al riprocessamento). A tale scopo si avviò da una parte una partnership con la Germania Ovest, con la quale venne accordata la realizzazione di altre 8 unità produttive da circa 1.3 MW l una, dall altra si creò la società elettrica nazionale Nuclebrás, oltre ad una serie di società nazionali per il trattamento dell uranio, di cui il Brasile detiene ingenti riserve. Di questi impianti commissionati videro l inizio dei lavori solo due centrali, Angra 2 e Angra 3. completata entro il 215. Il Piano per l'espansione del settore elettrico, predisposto dalla Empresa de Pesquisa Energética (EPE), prevedeva la costruzione di 4-8 centrali nucleari entro il 23. Il governo federale aveva già deciso che le prime due sarebbero state costruite nel Nord-Est e altre due nel Sud-est. Dopo la decisione del Governo, il programma nucleare brasiliano vedrà gli investimenti posticipati a dopo il 221. Una rinuncia su cui pesa l effetto Fukushima, per stessa ammissione dell EPE, e che tuttavia non cancella definitivamente le prospettive di espansione del nucleare nel Paese. Del resto, questa fonte rappresenta una risorsa strategica per il Brasile di non secondaria importanza, dato che è uno dei paesi con le maggiori risorse di uranio, sia per quantità, sia per costo di estrazione. Risorse mondiali di uranio. (Fonte: wise-uranium.org) Centrale nucleare di Angra dos Reis (Rio de Janeiro). (Fonte: Eletronuclear,212) I cantieri di Angra 2 sono stati allestiti a metà degli anni 8, ma ben presto sono stati abbandonati a causa di problemi di natura economica; dopo un processo di riorganizzazione, però, i lavori sono stati ripresi nel 1995 e la centrale terminata nel 25; anche Angra 3 ha conosciuto le sorti di Angra 2, con la differenza che il suo processo costruttivo è re-iniziato solo nel 21, nell ottica della strategia di Governo che prevedrebbe la costruzione di altri 4 impianti da 1. MW ognuno. Recentemente, il Ministero delle Miniere e dell Energia ha annunciato che fino al 221 il Brasile non costruirà nuove centrali nucleari. Angra 3, in cui i lavori sono attualmente in corso, sarà comunque 17

19 Mtep R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Riserve mondiali di uranio (t) RA - $4/kg U RA - $8/kg U RA - $13/kg U Riserve accertate (RA), recuperabili ad un costo di estrazione < US$4/kg U Riserve accertate (RA), recuperabili ad un costo di estrazione < US$8/kg U Riserve accertate (RA), ad un costo di estrazione < US$13/kg U 1.Canada Australia Australia Brasile (24,5%) 2. Canada Canada Sud Africa Kazakhstan Kazakhstan Cina Brasile (6,3%) 4. Niger Niger Sud Africa USA Kazakhstan China Sud Africa Ucraina Russia Russia Algeria 8. Uzbekistan Brasile (4,5%) 9. Argentina 9. Giordania Namibia Centr. Afr. R. 1. Niger Cina Tot Tot Tot Energia elettrica In Brasile circa il 95% della popolazione ha accesso alla rete elettrica. Il paese ha più di 61,5 milioni di unità di consumo, nel 99% dei comuni brasiliani. Di questi, la stragrande maggioranza, circa l 85%, è residenziale. L'incidenza e le dimensioni delle aree del Paese non servite sono direttamente correlate alla loro posizione e alle difficoltà fisiche o economiche per estendere la rete elettrica. Ciascuna delle cinque aree geografiche in cui si divide il Brasile (Sud, Sud-Est, Centro-Ovest, Nord-Est e Nord) ha caratteristiche del tutto particolari e diverse dagli altri. Queste peculiarità determinano i contorni che la generazione, trasmissione e distribuzione hanno acquisito nel tempo e determinano la maggiore o minore facilità di accesso della popolazione locale alla rete. Per la generazione e trasmissione di energia elettrica, per esempio, il Paese ha un sistema (serie composta da impianti, linee di trasmissione e reti di distribuzione) principale: il Sistema Interconnesso Nazionale (SIN). Questa grande "autostrada elettrica" copre la maggior parte della superficie del Brasile ed è costituito dalle connessioni effettuate nel corso del tempo, impianti inizialmente limitati al servizio esclusivo delle regioni di origine. In aggiunta, ci sono diversi sistemi più piccoli, non collegati al SIN e quindi chiamati sistemi isolati, che si concentrano soprattutto nella regione Amazzonica, nel Nord. Questo perché la regione geografica, composta di densa foresta e ampi fiumi, ha complicato la costruzione di linee di trasmissione di grande lunghezza per consentire la connessione al SIN. Fonte: OCSE, 21 Come già ricordato il contributo del nucleare alla produzione di energia elettrica è modesto, come testimoniano i valori indicati dal grafico dell intensità energetica, che ha conosciuto però una forte impennata in corrispondenza dell entrata in funzione di Angra 2. Energia elettrica da fonte nucleare e intensità energetica 3,5,25 3,,2 2,5 2,,15 1,5,1 1,,5,5,, En. Elett. Prodotta [Mtep] Consumi/Pil Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211; Banca Mondiale tep/$ PPA 25 Sistema Interconnesso Nazionale - SIN. (Fonte: Operador Nacional do Sistema Elétrico, 212) 18

20 Oggi il Brasile ha 2.68 impianti in esercizio, corrispondenti ad una capacità installata di 117 GW. Di tutti gli impianti, 991 sono idroelettrici, termici da diverse fonti (gas naturale, biomassa, gasolio e olio combustibile), 1 a carbone, 2 nucleari,, 7 eolici e 6 solari. Brasile. Capacità installata al 31/12/211 Capacità installata 1,7% 1,2%,% Oggi il Brasile ha 17 progetti in costruzione e oltre 554 concessioni, consentendo l'inserimento di oltre 48.2 MW di capacità installata nel Paese nei prossimi anni. La maggior parte della potenza, sia installata che in progetto, proviene da centrali idroelettriche e, in secondo luogo, termiche. L espansione del settore elettrico brasiliano prevede la diversificazione della matrice di energia elettrica, storicamente concentrata nella generazione idroelettrica. Uno degli obiettivi principali di questa decisione è di ridurre il rapporto di dipendenza tra volume di produzione e le condizioni idrologiche. Qualche anno fa, le centrali idroelettriche rappresentavano circa il 9% della capacità installata nel paese. Nel 28, questa percentuale è scesa a circa il 74%. Il fenomeno è stato il risultato della costruzione di impianti di energia basati su altre fonti (come le centrali elettriche a gas naturale e biomasse) ad una velocità superiore a quella osservata nelle idroelettriche. Oggi la quota di energia idroelettrica, in termini di capacità istallata, assomma al 7% nella matrice energetica. 26,7% 7,4% Capacità installata (MW) Idroelettrico Termoelettrico Nucleare Eolico Solare FONTE N. IMPIANTI MW Idroelettrica , Termoelettrica ,8 Nucleare 2 2.7, Eolica ,8 Anno Variazione annua ,3% 4,3% 8,2% 2,4% 3,7% 4,2% 2,2% 3,6% 5,7% 4,2% Fonte: Agéncia Nacional de Energia Elétrica, Resumo geral dos novos empreendimentos de geraçao, 212 Solare 6 1,1 Totale ,7 Fonte: Agéncia Nacional de Energia Elétrica, Resumo geral dos novos empreendimentos de geraçao, 212 Il settore ha più di 1.1 agenti tra concessionari di generazione regolamentate, trader, auto-produttori e produttori indipendenti. 19

21 Nuova capacità installata La richiesta di energia elettrica ha conosciuto negli ultimi trent anni un andamento sempre crescente, eccezion fatta per gli anni in cui si sono registrate le grandi crisi post 11 settembre 21 e quella più recente del 28. L indice di penetrazione elettrica (consumo di energia elettrica/consumi energetici finali), ha conosciuto un progressivo innalzamento, partendo dal 13,8% del 1985 e attestandosi sul 17,6% del 21. GW Biomasse Termico tradizionale Idroelettrico Mini-idro TWh 6 5 Produzione di energia elettrica Rinnovabili Eolico 4 3 Hydro Petrolio Carbone 2 Nucleare Nuova capacità installata ,7% Gas naturale 7,9% 14,8% Mix produzione energia elettrica (%) 41,7% 32,% Biomasse Termico tradizionale Idroelettrico Mini-idro Eolico 1% 9% 8% 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % Rinnovabili Hydro Petrolio Carbone Nucleare Gas naturale Nota Mini-idro: impianti idroelettrici di potenza compresa tra 1 e 3 MW e serbatoio con una superficie totale pari o inferiore a 3 km². Fonte: Agéncia Nacional de Energia Elétrica, Resumo geral dos novos empreendimentos de geraçao, 212 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Riguardo agli scambi con l estero, il Brasile è il secondo importatore di energia elettrica al mondo dopo l Italia. Questo valore elevato delle importazioni sembra strano in un paese dove le risorse sono enormi. Ciò è dovuto in buona parte all'elettricità generata dalla centrale di Itaipu, una installazione idroelettrica binazionale tra Brasile e Paraguay, con potenza installata di 14. MW (2 turbine che generano 7 MW 2

22 ciascuno). È situata sul fiume Paraná, al confine tra questi due paesi ed è responsabile per il 73% dell'energia elettrica consumata in Paraguay e del 17% del Brasile. I valori della produzione sono divisi al 5%, di modo che, la parte della produzione di proprietà del Paraguay (e che non viene utilizzata da quel paese) è considerata nei conti brasiliani come importazione di energia elettrica. Un dato molto interessante è l intensità dell energia elettrica. La stabilità del suo valore negli ultimi anni implica che il trend di crescita della generazione elettrica ha gli stessi tassi di crescita del PIL, cosa che per le altre fonti energetiche tradizionali non si registra. Di seguito viene data illustrazione delle previsioni della Agéncia Nacional de Energia Elétrica (ANEE) sulla capacità installata al 22. Grande spazio viene riservato ancora all idroelettrico, mentre tra le altre rinnovabili, solo eolico e bioenergie sembrano avere continuità negli investimenti. Manca evidentemente il fotovoltaico, che tuttavia dovrebbe costituire la grande novità dei prossimi anni. Nuova capacità installata Previsione mag dic 22 Energia elettrica Consumo/Consumi energetici finali 5% 45% 4% 35% 3% 25% 2% 15% 1% 5% % GW s.p. Nuova capacità installata Previsione mag dic 22 Biomasse Termico tradizionale Nucleare Idroelettrico Mini-idro Eolico Energia elettrica Consumo/PIL 5,1% 12,6% 6,8% kgep/$ PPA 25,25,2,15 46,7% 26,2% 2,6%,1 Biomasse Termico tradizionale Nucleare,5 Idroelettrico Mini-idro Eolico, Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211, Banca Mondiale Nota S.p.: senza previsione Fonte: Agéncia Nacional de Energia Elétrica, Resumo geral dos novos empreendimentos de geraçao, 212 Prospettive future Nel novembre 23, l allora Ministro delle Miniere e dell Energia Dilma, ora presidente del Brasile, ha lanciato un piano di espansione della rete elettrica denominato Luz Para Todos, con il quale contava di raggiungere, entro il 28, due milioni di famiglie ancora senza servizi elettrici. Nell aprile 28 il programma è stato aggiornato, prevedendone un ulteriore estensione entro il 21, ma già nell ottobre successivo il Governo ha ammesso di non avere la possibilità di completare in tempo i lavori. 21

23 Rinnovabili Idroelettrico Gli impianti idroelettrici rappresentano la principale risorsa per la generazione in Brasile. Gli impianti che superano i 1. MW sono attualmente 24. Quasi il 6% della potenza idroelettrica è installata nelle regioni del sud-est e del sud. La diga di Itaipu, sul fiume Paraná, al confine con il Paraguay, con 14. MW, è la seconda centrale idroelettrica per capacità dopo quella delle Tre Gole in Cina. Nel 211 ha prodotto 92 TWh di energia elettrica 2. Oltre ad essere un fattore storico di sviluppo economico, l'energia idroelettrica svolge un ruolo importante nell'integrazione e nello sviluppo delle regioni più isolate dai grandi centri urbani e industriali. Il potenziale tecnico di sfruttamento idroelettrico in Brasile è tra i cinque più grandi del mondo, il paese ha il 12% delle acque dolci superficiali del pianeta e le condizioni adeguate per lo sfruttamento. Il potenziale idroelettrico è stimato a 26 GW, di cui 4,5% sono situate nel bacino amazzonico. La Regione del Nord in particolare, ha un grande potenziale ancora non sfruttato. I nuovi impianti del Nord presentano una sfida logistica: la trasmissione ai principali centri, che sono a migliaia di chilometri di distanza. Questo problema sarà risolto dal sistema integrato (SIN), una rete di linee di trasmissione e delle centrali elettriche che operano in modo integrato e che copre la maggior parte del territorio del paese. La preponderanza della fonte idroelettrica nel mix della generazione in Brasile è alla radice della vulnerabilità del sistema elettrico del paese, afflitto da rovinosi periodi di siccità e conseguente periodica insufficienza dei bacini idrici di alimentazione delle centrali. L ultimo episodio di estrema gravità risale al biennio 21-2, quando sono mancati, rispetto al biennio precedente, ben 49 TWh di energia idroelettrica, solo in parte sopperiti da centrali termoelettriche a gas naturale e dalla centrale nucleare di Angra dos Reis (+32 TWh). Il risultato è stato un prolungato periodo di mancanza di energia elettrica in tutto il paese, visto anche l apporto nullo fornito dai paesi limitrofi. Una nuova diga è stata progettata e dovrà entrare in funzione per il 215. Si tratta della contestata opera idroelettrica di Belo Monte, nello stato di Parà, regione nord del Brasile. La capacità di 11.2 MW dovrebbe consentire di scalare la classifica mondiale delle più grandi centrali idroelettriche, per piazzarsi al 4 posto, dopo le due dighe appena citate e la centrale di Xiluodu in Cina. TWh Idroelettrico % 96% 92% 88% 84% 8% Produzione % su produzione totale Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Il Brasile ha adottato un sistema di incentivazione basato sulle aste al ribasso per promuovere la costruzione di impianti di piccola taglia. Tale sistema va a sostituire la vecchia tariffa incentivante, introdotta nel 22-3 all interno del Programma di Incentivi per le Fonti di Energia Elettrica Alternativa. Secondo il nuovo meccanismo, gli impianti godono di contratti di vendita di energia elettrica (Power Purchase Agreement) di durata ventennale. Attività di Enel in Brasile Diga di Itaipu (Fonte: Google Maps) Enel è entrato nel mercato brasiliano della generazione hydro, avendo recentemente acquistato 22 impianti per una potenza complessiva di 98 MW. Il colosso italiano, in un ottica di investimenti internazionali, ha siglato un accordo con Rede Empresas de Energia Eléctrica e le sue controllate Rede Power do Brasil e Tocantins Energia. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili in un paese non-allegato B del Protocollo di Kyoto, consente di maturare crediti di emissione, utilizzati per adempiere agli impegni di riduzione di emissione di gas serra assegnati. 2 Fonte: itaipu.gov.br. 22

24 R. Formiga, A. Guerriero, I. Ignelzi, F. Marghella Bioenergie Il Brasile ha consolidato negli ultimi anni la sua vocazione per le energie da biomassa. Oltre alle biomasse tradizionali, quali la legna, il Paese fa largo uso di biocombustibili, essendone il secondo produttore e consumatore al mondo dopo gli Stati Uniti. Fonti primarie e secondarie Le principali fonti di bioenergia primaria in Brasile sono la canna da zucchero e la legna. Dalla canna da zucchero si ricava il succo di canna, la melassa, la bagassa di canna. Solo quest ultima fonte, assieme alla legna, ha un mercato per il consumo finale. Il succo di canna e la melassa vengono utilizzati interamente per la produzione di bioetanolo, mentre legna, bagassa di canna e liquore nero, ricavato da boschi e foreste, vengono impiegati nell industria termoelettrica. La legna è anche materia prima per la produzione di carbone vegetale. Generazione elettrica Il numero degli impianti per la produzione di energia elettrica generata da biomasse in Brasile è 49 al 21, con una capacità installata totale di circa 8.21 MW, di cui 6. MW per i soli impianti alimentati con prodotti della canna da zucchero. Anche per l energia elettrica da biomasse, il Brasile ha utilizzato, a partire dal Programma di Incentivi per le Fonti di Energia Elettrica Alternativa, una tariffa incentivante che è poi stata sostituita dal meccanismo di aste a ribasso per la promozione dei piccoli impianti di generazione. TWh Biomasse Produzione di energia elettrica Liquore nero Mtep 5 Biomasse Consumi finali fonti primarie 15 1 Bagassa di canna Legna Bagassa di canna Legna 5 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Biomasse Consumi finali fonti secondarie CENTRALI TERMOELETTRICHE A BIOMASSE. Previsione della nuova capacità installata al 22 (MW) ,3 Mtep , 4 Bioetanolo , Carbone vegetale , [ ] Senza previsione 1.533,8 Fonte: Empresa de Pesquisa Energética, Balanço Energético Nacional 211 Totale 3.519,1 Fonte: Agéncia Nacional de Energia Elétrica, Resumo geral dos novos empreendimentos de geraçao,

25 Biocombustibili Il bioetanolo da canna da zucchero, è stato introdotto nel mercato negli anni 7, quando il Brasile ha adottato il primo Programma per la promozione di questa fonte secondaria, che già da molti anni è competitiva con i combustibili fossili. L uso del bioetanolo è facilitato dalla disponibilità diffusa di veicoli flexy-fuel, in cui è possibile dosare qualsiasi combinazione di etanolo e benzina, consentendo ai consumatori di scegliere il carburante in base al prezzo e alle prestazioni raggiunte. Esiste un regime di miscelazione obbligatoria, fissata al 25%, ed una detrazione fiscale per l etanolo puro. Il biodiesel è in fase di grande crescita. Nel 21 la quantità prodotta è aumentata del 49% su base annua. Per questa fonte l'obbligo di miscela, entrato in vigore nel gennaio 21, è al 5%. Eolico Nel paese dell idroelettrico, una nuova fonte rinnovabile sta emergendo all interno del parco di generazione. E la fonte eolica, che, a partire dal 26, ha conosciuto una vera esplosione nella potenza installata. Al momento conta solo per circa 1% della capacità complessiva e per il,5% della produzione, ma le premesse per incrementare fortemente questi numeri sono già state poste da tempo. Brasile. Capacità eolica installata ed ubicazione dei principali parchi eolici Prospettive future Le rinnovabili e il biofuel sono al centro del nuovo Piano Energetico Nazionale, che punta ad aumentare la sicurezza energetica del paese entro il 22. Nonostante sia previsto un aumento sostanziale della produzione di olio e gas naturale, largo spazio verrà dato alla produzione e al consumo di biocarburanti, con una crescita media annua del 9,6% per l etanolo e del 4,7% per i biodiesel. Fonte: The Wind Power 24

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

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