LA VIOLENZA DI GENERE NELLA PROVINCIA DI LUCCA: dalle statistiche alla proposta di procedure nella gestione delle emergenza dei casi di Codice Rosa
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- Severina Gori
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1 LA VIOLENZA DI GENERE NELLA PROVINCIA DI LUCCA: dalle statistiche alla proposta di procedure nella gestione delle emergenza dei casi di Codice Rosa nella Az USL 2 Piana di Lucca
2 Premessa La violenza contro le donne, i bambini, gli anziani costituisce ad oggi un ambito ancora largamente sommerso. È ormai noto infatti che la parte conosciuta, ossia quella che emerge dalle situazioni conclamate (accessi a centri antiviolenza, pronto soccorso, centri di ascolto e denunce), rappresenta soltanto una sottodimensione del fenomeno. Un fenomeno che è stato per molto tempo trascurato e che negli ultimi anni è stato oggetto di attenzione e di studi. In questo senso si sono orientati sia l Osservatorio Sociale Regionale che l Osservatorio Politiche Sociali Provinciale di Lucca che ha creato un apposita sezione sulla tematica facendo degli approfondimenti per poter studiare il fenomeno su dati concreti e monitorare il suo andamento nel tempo sul territorio lucchese. I dati utilizzati per offrire all attenzione alcuni numeri sul fenomeno sono di diverse tipologie: - le richieste di aiuto pervenute ai Centri Antiviolenza toscani contenute nel sistema informativo regionale sulla violenza di genere (VGRT), per un periodo che va dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2013 (per quanto riguarda il raffronto tra Lucca e il resto delle realtà provinciali toscane) e dal 1 luglio 2009 al 31 dicembre 2013 (in merito all analisi del fenomeno sul territorio provinciale lucchese); - gli accessi Codice Rosa ai Pronto soccorso negli anni 2012 e 2013; - gli accessi ai consultori delle Az Usl 2 e 12 nell area abuso e maltrattamento nel periodo ; - la rilevazione sui femicidi effettuata dalla Casa delle Donne di Bologna. Lucca nel contesto regionale Dalla metà dal 2009 alla metà del 2013 ci sono state oltre 700 richieste di aiuto ai centri antiviolenza lucchesi. In Toscana le richieste di aiuto sono state complessivamente oltre Donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza della Toscana. Periodo 01/07/ /06/2013 FI PI PO AR LU PT LI SI GR MS Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana VGRT
3 Le richieste di aiuto sono cresciute costantemente negli anni dalle 143 di quattro anni fa alle attuali 222, con una decisa impennata nell ultimo periodo di rilevazione. Donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza della provincia di Lucca. Periodo 01/07/ /06/ / / / /13 Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana - VGRT Negli ultimi quattro anni a Lucca si sono registrati circa 4 casi di richiesta di aiuto ogni donne residenti (in pra-tica 1 ogni 250 donne), contro una media tos-cana di quasi 5 (1 ogni 204 donne). Donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza della Toscana per provincia. Richieste di aiuto per 1000 donne residenti di 15+ anni. Periodo 01/07/ /06/2013 PO FI Toscana PI AR PT LU GR SI LI MS 4,9 4,9 4,7 4,5 4,0 3,8 3,4 2,9 2,2 7,6 6, Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana - VGRT 3
4 Il fenomeno a livello provinciale Allargando la visione dei dati dei centri antiviolenza fino al 31/12/2013, si rilevano oltre 800 richieste di aiuto quinquennali. Su base annua si passa da 0,5 a 1,3 casi ogni donne over 15: cioè da 1 caso ogni donne a 1 ogni 750. Nel corso del tempo è cresciuta la quota di richieste di aiuto di donne residenti fuori provincia, passate dal 1 a quasi il 16%. Nel corso del 2013 gli accessi ai pronto soccorso con codice rosa segnalati nella provincia di Lucca sono stati 506, di cui 153 riguardanti minori, con un incremento di quasi 100 accessi rispetto al Donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza della provincia di Lucca. Periodo 01/01/ /12/2013 (v.a. e per donne residenti di 15+ anni) 92 Valori assoluti Per donne in età ,0 1,0 0,0 0,5 0,6 Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana - VGRT 0,9 1,1 1, Donne non residenti nella provincia di Lucca che si sono rivolte ai centri antiviolenza lucchesi. Periodo (%) ,0 1,3 11,9 11,3 15, Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana - VGRT Codici rosa nei Pronto soccorso della Provincia di Lucca per età, tipo di violenza riferita, genere e nazionalità del paziente. Anni (valori assoluti e %) Maltrattamenti Abusi Stalking Anno adulti minori adulti minori adulti Totale adulti e
5 L 86% degli accessi è stato da parte di adulti e il 14% di minori Minori 14% Anno 2013 abusi 5% Stalking 1% Oltre 9 accessi su 10 riguardano maltrattamenti e il 5% gli abusi età Adulti 86% tipologia maltrattamenti 94% La grande maggioranza degli accessi ha riguardato donne: 91% del totale. ¼ degli accessi sono di persone straniere. M 9% genere F 91% Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana Italiani 75% nazionalità Stranieri 25% Dal 2009 al 2012 c è stato nei consultori della provincia di Lucca un incremento di visite nell area abuso e maltratta-mento. Nei quattro anni le visite complessive sono state 384, ma non sono disponibili dati disaggregati per genere. L andamento annuale rivela una considerevole impennata nel corso del 2013 con un numero di casi (233) più che quadruplo rispetto al Visite ai consultori della Provincia di Lucca nell area abuso e maltrattamento. Andamento nel tempo e % per tipo di maltrattamento. Anni Fonte: elaborazione OPS su dati Regione Toscana 233 5
6 La tipologia prevalente di maltrattamento a livello provinciale è rappresentata dai maltrattamenti fisici (7 casi su 10), seguiti dai maltrattamenti sessuali (15%) e dalla negligenza genitoriale (11%). maltratt. sessuali 15% maltratt. piscologici 6% negligenza genitoriale 11% maltratt. fisici 68% Fonte: elaborazione OPS su dati Regione Toscana Venendo all aspetto più efferato del fenomeno, un recente studio rileva che dal 2009 al 2012 ci sono stati in Toscana 28 femicidi*, di cui 10 nella provincia di Lucca, di gran lunga il territorio toscano maggiormente interessato dal fenomeno. * uccisioni di donna in quanto donna, indipendentemente dalla relazione che questa ha con l assassino. N. femicidi in Toscana per provincia. Periodo luglio 2009-giugno 2013 Provincia N. femicidi Lucca 10 Firenze 5 Livorno 4 Prato 4 Pistoia 2 Massa 1 Carrara Pisa 1 Siena 1 Totale 28 Fonte: La casa delle donne per non subire violenza di Bologna 6
7 La situazione nel territorio della Az Usl 2 Negli ultimi 5 anni al centro antiviolenza e al centro di ascolto presenti nel territorio della Az Usl 2 (Piana di Lucca e Valle del Serchio), si sono registrate 344 richieste di aiuto. Anche in questo caso è possibile notare l incremento che vede nel 2013 casi più che raddoppiati rispetto al Donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza presenti nel territorio della Az Usl 2. Periodo 01/01/ /12/ Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana - VGRT Codici rosa nei Pronto soccorso della Az Usl 2 per età, tipo di violenza riferita, genere e nazionalità del paziente. Anni (valori assoluti e %) Nel biennio gli accessi ai pronto soccorso con codice rosa segnalati dalla Az Usl 2 sono stati 603 (2/3 del totale casi provinciali), di cui 74 riguardanti minori. Notevole la crescita nel 2013: oltre 100 casi. Maltrattamenti Abusi Stalking Totale Anno adulti adulti minori adulti minori adulti e minori
8 Nel 2013 ci sono stati 307 accessi da parte di adulti e 51 da parte di minori. Complessivamente il rapporto tra donne e uomini è di 9 a 1 (316 contro 37), ma la presenza femminile tra i giovani si attesta al 57%. Gli accessi di stranieri sono stati 93, di cui 81 adulti e 12 minori. Minori 13% ASL 2 per età M 10% Adulti 87% ASL 2 per genere F 90% Anno 2013 Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana abusi 5% Italiani 74% Stalking 1% ASL 2 per tipologia maltrattamenti 94% ASL 2 per nazionalità Stranieri 26% Nel 2012 nei consultori del territorio della Az Usl 2 c è stata una crescita esponenziale di visite nell area abuso e maltrattamento (212), in special modo in relazione ai maltrattamenti fisici, con valori più che quintuplicati rispetto al trend del periodo. Proprio a tale impennata è da imputare l incremento complessivo provinciale. Visite ai consultori della Az Usl 2 nell area abuso e maltrattamento. Andamento nel tempo e % per tipo di maltrattamento. Anni Fonte: elaborazione OPS su dati Regione Toscana 212 8
9 La tipologia di maltrattamen-to prevalente è nettamente quella di tipo fisico (oltre 8 casi su 10), seguita dai maltrattamenti sessuali (18%). Assenti i casi di negligenza genitoriale e maltrattamento psicologico. maltratt. sessuali 18% maltratt. fisici 82% Fonte: elaborazione OPS su dati Regione Toscana La quota di non residenti è cresciuta sensibilmente arrivando nel 2013 a circa il 20% dei casi. Donne non residenti nella provincia di Lucca che si sono rivolte ai centri antiviolenza della Az Usl 2. Periodo (%) ,1 17,3 20,0 0 0,0 0, Fonte: elaborazione su dati Regione Toscana - VGRT I dati degli ultimi anni evidenziano dunque valori in crescita che impongono una riflessione più approfondita per poter prevenire questi fenomeni, attuare una presa in carico che garantisca la tutela delle persone vittime di violenza e dia loro la possibilità di poter attuare un percorso psicologico e sociale finalizzato al benessere e all autonomia. Per Codice Rosa si intende un percorso di accesso al Pronto Soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati, portatori di handicap e omosessuali. In particolare per chi nell ambito delle relazioni affettive e/o di fiducia, più facilmente può essere vittima di violenza altrui, trovandosi in situazione psicologicamente subordinata. Si tratta di una procedura di intervento per assicurare la massima tutela alle vittime di violenza, attraverso percorsi assistenziali protetti, che ne garantiscano la privacy, l incolumità fisica e psichica, oltre ad assicurare la massima rapidità di intervento nei confronti degli autori del reato. Il codice rosa, in aggiunta ai codici di triage del pronto soccorso (rosso, giallo, verde, azzurro e bianco), viene riservato ai casi di sospetta violenza domestica o 9
10 sessuale. Si tratta di un codice criptato, vale a dire non leggibile se non alle persone autorizzate a tutela della privacy del paziente. Consente, quando necessario e ritenuto opportuno dagli operatori, l immediata attivazione della task force, appositamente costituita, e la pronta segnalazione alla rete di assistenza e di sostegno alla vittima. La Task force*, attualmente, è composta da personale medico e paramedico appositamente formato della Azienda USL, che in collaborazione con gli operatori di Questura, Procura, Prefettura, Forze dell Ordine, Provincia e con gli operatori del privato sociale, dei Centri Antiviolenza hanno costituito un gruppo stabile di lavoro, finalizzato ad ottimizzare risorse ed energie, a migliorare la qualità delle risposte offerte alle vittime, nonché a mantenere un rapporto di costante interlocuzione tra le diverse componenti che operano nel settore. Tutto ciò permette l adozione di strategie condivise, volte alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno violenza, avvalendosi delle competenze, del contributo di conoscenza, di esperienza e della collaborazione di operatori diversi ma in grado di agire in maniera profondamente sinergica per avere un sempre più efficace controllo ed intervento sul territorio. Preso atto di alcune difficoltà riscontrate nella gestione dei casi di codice rosa, relativo all Az. USL n. 2, nel momento della gestione dell emergenza: situazioni di grave rischio in cui è necessario proteggere le vittime, e della valutazione della stessa da parte degli operatori appartenenti a servizi diversi e su mandato della task force, si è reso necessario fare degli approfondimenti inerenti le procedure da attuare e avviarne altri per la raccolta dati relativi alla presa in carico. Di seguito si descrivono, in base alle casistiche ipotizzate, le procedure individuate nei casi di emergenza: - Donne sole: Il Medico del Pronto Soccorso, responsabile del caso codice rosa, avvisa urgentemente gli operatori della task force della situazione. In 48 ore da parte della psicologia, del Servizio Sociale e delle Forze dell Ordine della task force, deve essere fatta una valutazione della situazione in ambito sociale ma anche relativa alla pericolosità e alla motivazione della donna a intraprendere un percorso per uscire dalla situazione di violenza. L Assistente Sociale della task force tramite segnalazione scritta avvisa il responsabile del servizio sociale del Comune di residenza della donna, ai sensi della LR 41/2005 e 59 del 2007, per il progetto di presa in carico nel lungo periodo. L assistente sociale della Task-force in quanto operatrice del consultorio, farà da trait d union per tutte le prestazioni consultoriali necessarie al buon andamento del progetto, in collaborazione con i Servizi sociali comunali. I primi dieci giorni di inserimento in Struttura protetta sono a carico dell Azienda USL : l assistente sociale ASL della Task-Force, avvalendosi di una valutazione multidisciplinare con gli operatori ASL e del parere delle forze dell ordine cura l inserimento in casa rifugio.(per questa casistica c è già apposita convenzione fra Azienda ASL e l Associazione Luna onlus). -Donne con figli minori: Il Medico del Pronto Soccorso, responsabile del caso codice rosa, avvisa urgentemente gli operatori della task force della situazione e l Assistente Sociale dell ASL avvisa immediatamente il Servizio Sociale del Comune di riferimento. In 48 10
11 ore da parte della psicologia, del Servizio Sociale (ASL e Comune) e delle Forze dell Ordine della task force deve essere fatta una valutazione della situazione in ambito sociale, della motivazione della donna a intraprendere un percorso per uscire dalla situazione di violenza e della pericolosità per sé e per i figli. Qualora la situazione sia pregiudizievole per i minori le Forze dell Ordine segnalano immediatamente la situazione alla Procura della Repubblica e quest ultima avvisa la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i MInorenni. Per i giorni di sabato e domenica è attiva una convenzione con l Associazione La Luna onlus i cui operatori possono fare una prima valutazione sulla situazione con gli operatori del Pronto Soccorso. I primi dieci giorni di inserimento in Struttura protetta sono a carico dell Azienda USL: l assistente sociale ASL della Task- Force, avvalendosi di una valutazione multidisciplinare con gli operatori ASL della Task Force e del parere delle forze dell ordine cura l inserimento in casa rifugio.(per questa casistica c è già apposita convenzione fra azienda USL e Associazione Luna onlus). -Minori : Il Medico del Pronto Soccorso, responsabile del caso codice rosa, avvisa urgentemente gli operatori della task force della situazione e segnala l abuso maltrattamento alla Procura della Repubblica, l Assistente Sociale dell ASL avvisa immediatamente il Servizio Sociale del Comune di residenza per attivare l allontanamento dei minori in base all art. 403 del Codice Civile. Qualora il Servizio Sociale non sia reperibile viene avvisato il Comando dei Vigili Urbani del Comune di residenza per attivare l allontanamento dei minori in base all art. 403 del Codice Civile. E necessaria la presa in carico immediata del servizio di neuropsichiatria per una valutazione della situazione. Per i giorni di sabato e domenica è attiva una convenzione con l Associazione La Luna onlus, i cui operatori possono fare una prima valutazione sulla situazione con gli operatori del pronto soccorso. Il minore a rischio che tramite valutazione della Task Force e delle Forze dell ordine non può rientrare presso la propria abitazione viene trattenuto in Ospedale, in questo caso è necessario prevedere la presenza di un educatore, e se opportuno inserito in apposita struttura o in famiglie disponibili alla pronta accoglienza. -Anziani: L anziano a rischio che non può fare rientro nella propria abitazione, viene trattenuto in Ospedale il tempo minimo indispensabile per attivare un progetto d inserimento in struttura idonea. Per questo percorso è in via di elaborazione un progetto con il PUA - COAD e con i Servizi Sociali Comunali. Si sottolinea che per attuare le procedure suddette si rende necessario: - prevedere momenti formativi specifici; - inserire nel gruppo stabile degli operatori della task force i Servizi Sociali del territorio, che svolgono un ruolo fondamentale nelle situazioni di violenza; - regolamentare e prevedere un corrispettivo economico per la reperibilità degli operatori sociali coinvolti; - verificare la possibilità, nella prima fase di emergenza, di accogliere presso l Ospedale di Barga donne vittime di violenza che hanno accesso al Pronto Soccorso. 11
12 - stipulare apposite convenzioni con strutture per la pronta accoglienza di minori soli; - stipulare apposite convenzioni per la disponibilità di personale educativo che possa, su chiamata, restare insieme al minore in ospedale; - reperire, tramite il Centro Affidi, famiglie disponibili alla pronta accoglienza di minori in difficoltà; - stipulare apposite convenzioni con strutture per la pronta accoglienza di donne con minori; - definire specifiche integrazioni tra Codice Rosa e Protocollo Mi. Ri. A. M. ( Minori a Rischio dei Abuso e Maltrattamento); - definire eventuali integrazioni tra il Progetto Codice Rosa e il Progetto CON. TRAT. TO. ( Contro la Tratta in Toscana). Il presente documento è stato redatto da un gruppo di lavoro coordinato, in base alla L. n. 59 art3 comma 4, dalla Provincia nelle figure della dott.ssa Rossana Sebastiani, Dirigente del Servizio Politiche Giovanili, Sociali, Sportive e Politiche di Genere e dell Assistente Sociale Biancamaria Cigolotti PO dell U. O. C. Politiche Sociali e di Genere, e formato dall Assistente Sociale Carla Papini Consultorio Adolescenti e componente della task force Codice Rosa ASL 2, dall Assistente Sociale Maria Giulia Mannocci Responsabile Ufficio Assistenza alla Persona del Comune di Capannori, dall Assistente Sociale Daniela Venturi Responsabile U.O. 2.1 Area Minori, Famiglia, Disabili, Emarginazione Settore Dipartimentale 2 Servizi Sociali Comune di Lucca. 12
13 *Di seguito la composizione task force: - ASL 2: Coordinatore Codice Rosa, Referente Codice Rosa per Pronto Soccorso, Ginecologia, 118, Psicologia, Psicologia della neuropsichiatria infantile, Servizio Sociale, Responsabile Zona Piana di Lucca e Valle del Serchio, Responsabile presidio Ospedaliero Valle del Serechio-Castelnuovo; - Altri soggetti coinvolti: Procura della Repubblica di Lucca, Questura di Lucca, Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale Comune di Lucca, Provincia di Lucca Servizio Politiche Sociali e Politiche di Genere, Centro Antiviolenza.
14 Provincia di Lucca Servizio Politiche Giovanili, Sociali, Sportive, Politiche di Genere Osservatorio per le Politiche Sociali Cortile degli Svizzeri Lucca Tel 0583/ fax ops@provincia.lucca.it
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