DELIBERAZIONE N. 50/20 DEL

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1 Oggetto: Piano regionale della Prevenzione Stato di attuazione e ripartizione tra le Aziende Sanitarie della Sardegna delle somme disponibili nel Bilancio regionale 2013 (UPB S capitoli SC , SC , SC SC , SC , SC , SC , SC , SC ). UPB S capitolo SC L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale riferisce che con la deliberazione della Giunta regionale n. 47/24 del è stata data attuazione all Intesa Stato-Regioni n. 63/CSR del 29 aprile 2010, concernente il Piano Nazionale per la Prevenzione per gli anni , parte integrante del Piano Sanitario Nazionale, attraverso l approvazione del Piano Regionale della Prevenzione L Assessore rammenta che con la successiva deliberazione della Giunta regionale n. 22/26 del si è provveduto a prorogare la vigenza del Piano Regionale della Prevenzione, in conformità all intesa Stato-Regioni n. 53/CSR del 7 febbraio 2013, fino al 31 dicembre 2013, nelle more dell adozione del nuovo Piano Nazionale della Prevenzione, che si prevede sia di durata quinquennale, in corso di definizione e quindi allo stato attuale non ancora approvato. L Assessore riferisce che il Piano Regionale della Prevenzione vigente contiene linee di intervento volte alla promozione della salute e prevenzione delle malattie cronico degenerative concernenti i seguenti ambiti di attività: prevenzione oncologica, con l attivazione e/o la messa a regime dei programmi di screening organizzato dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto; prevenzione del diabete e delle sue complicanze; prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione; prevenzione delle malattie cardiovascolari; prevenzione degli eventi infortunistici stradali e domestici; 1/9

2 prevenzione delle patologie tiroidee; prevenzione delle patologie determinate da stili di vita non salutari attraverso la promozione dell attività fisica (Movimento è vita). L Assessore informa che le linee di intervento correlate ai predetti ambiti di attività hanno trovato differenti livelli di attuazione nelle Aziende sanitarie della Regione e quindi un differente grado di realizzazione territoriale. Allo stato le ASL hanno certificato le attività svolte fino al 31 dicembre 2012 e, per le attività di screening oncologico, hanno attestato mediante le survey dell Osservatorio Nazionale (ONS) l operatività del Si ritiene che una valutazione compiuta delle attività realizzate e dei risultati raggiunti sia possibile solo al termine dell anno 2013, quando saranno certificati i dati di attività del 2013 e saranno disponibili le elaborazioni dell Osservatorio Nazionale (ONS) sull attività svolta nel Considerati i dati parziali allo stato disponibili, l Assessore ritiene necessario fornire linee di indirizzo per il completamento delle azioni incluse nel Piano Regionale della Prevenzione , in particolar modo per alcune macroaree di attività ritenute strategiche e di seguito specificate: 1) prevenzione oncologica; 2) prevenzione del diabete e delle sue complicanze; 3) prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione. 1) Prevenzione oncologica. L Assessore riferisce che i programmi di screening attivo per la diagnosi precoce dei tumori, di documentata efficacia, rientrano tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) di cui al D.P.C.M e, pertanto, devono essere garantiti, in condizioni di uniformità su tutto il territorio nazionale, senza oneri a carico dell assistito. I programmi di screening oncologico di documentata efficacia (evidence based) attualmente inclusi nella Pianificazione sanitaria nazionale e regionale sono tre: lo screening del tumore della mammella, attraverso la mammografia come test di primo livello, da proporre, in modo attivo, alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni (test da effettuare ogni 2 anni); lo screning del cervico carcinoma uterino, attraverso il pap test (esame citologico) quale esame di primo livello da proporre, in modo attivo, alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni (test da effettuare ogni 3 anni); 2/9

3 lo screening del carcinoma colorettale, attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci, quale test di primo livello, da proporre in modo attivo alla popolazione maschile e femminile di età compresa tra i 50 e i 69 anni (test da effettuare ogni 2 anni). L Assessore informa che la Regione Sardegna ha previsto nella propria pianificazione sanitaria i programmi organizzati di screenig oncologico, con i seguenti atti formali: il Piano Regionale della Prevenzione (Delib.G.R. n. 29/2 del 5 luglio 2005), vigente, in proroga, anche per gli anni 2008 e 2009, adottato in attuazione dell Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, con il quale sono stati approvati i progetti attuativi dei programmi regionali di screening attivo dei tumori della mammella, cervice uterina e colon retto, individuando specifiche risorse per l attuazione degli stessi, destinate in particolare, al potenziamento delle dotazioni infrastrutturali, ai sistemi informativi di supporto e agli interventi di formazione; il Piano Regionale dei Servizi Sanitari che ha previsto, quale azione di prevenzione per contrastare efficacemente la patologia neoplastica, l organizzazione e il finanziamento di programmi di screening attivo dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto, rivolti alla popolazione a maggiore rischio (popolazione bersaglio), richiedendo agli stessi le seguenti caratteristiche: 1) capacità di raggiungere la maggior parte della popolazione bersaglio (indice di copertura); 2) controllo di qualità del test in tutte le sue fasi; 3) controllo della qualità degli approfondimenti diagnostici, terapeutici e di follow-up dei casi positivi; il Piano Regionale della Prevenzione , tutt oggi vigente in regime di proroga, che ha dato continuità ai progetti del Piano Regionale della Prevenzione , in termini di completamento degli obiettivi non ancora raggiunti e di consolidamento ed estensione di quelli raggiunti, garantendo, tra l altro, la continuità dei finanziamenti aggiuntivi. L Assessore informa che i tre programmi di screening oncologico organizzato ricompresi nella programmazione regionale presentano un livello di attivazione territoriale, al 31 dicembe 2012, risultante dalla tabella seguente: ASL mammella cervice uterina colon retto Asl 1 Sassari attivo Non attivo Non attivo ASL 2 Olbia Non attivo attivo Non attivo ASL 3 Nuoro attivo attivo attivo 3/9

4 ASL 4 Lanusei attivo attivo attivo ASL 5 Oristano attivo attivo attivo ASL 6 Sanluri attivo attivo attivo ASL 7 Carbonia attivo attivo attivo ASL 8 Cagliari attivo attivo attivo Popolazione targhet a livello regionale Estensione nominale a livello regionale (percentuale di popolazione target coperta dai programma di scrrening) 91,36% 80,10% 71,24% L Assessore riferisce che la ASL n. 1 di Sassari ha attivato nel corso del 2013 il programma di screening del cervico carcinoma uterino e che la ASL di Olbia ha attivato nel 2013 lo screening del colon retto e ha riattivato lo screening della mammella temporaneamente sospeso nel Alla luce del quadro di riferimento normativo più sopra richiamato e dello stato di attivazione più sopra descritto, l Assessore ritiene necessario che il Direttore generale della ASL n. 1 di Sassari adotti senza indugio tutte la azioni organizzative e finanziarie necessarie per attivare il programma di screening del tumore del colon retto non ancora garantito alla popolazione di riferimento e ne dia riscontro attraverso la presentazione di un Piano operativo alla Direzione generale della Sanità dell Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale entro un mese dall approvazione dellla presente deliberazione. L Assessore evidenzia che il livello di copertura effettiva, a dicembre 2012, della popolazione target annua (percentuale di popolazione target annua che riceve la lettera di invito) è eterogeneo nelle diverse realtà territoriali e risulta influenzato dalla data di attivazione del programma di screening: ASL mammella cervice uterina Asl 1 Sassari 16,89 % - - ASL 2 Olbia - 32,78% - colon retto ASL 3 Nuoro 83,11 % 55,94% 49,30 % ASL 4 Lanusei 63,05 % 3,78% 12,19 % ASL 5 Oristano 63,29 % 76,42% 3,74 % ASL 6 Sanluri 92,88% 89,00% 108,38 % ASL 7 Carbonia 111,74 % 78,56% 87,62 % ASL 8 Cagliari 52,35 % 80,74% 99,92 % In considerazione dei dati di copertura effettiva della popolazione target annua più sopra descritti, l Assessore ritiene prioritario incrementare la precentuale di copertura nelle Aziende dove questa risulta inferiore all obiettivo perfissato dalla programmazione regionale per i programmi di screening attivati: 4/9

5 52% per lo screning della mammella; 70% per lo screening della cervice uterina; 40% per lo screening del colon retto. 2) Prevenzione del diabete e delle sue complicanze. L Assessore rammenta che il Piano Regionale dei Servizi Sanitari , al fine di migliorare la qualità dell assistenza al paziente diabetico e quindi ridurre l impatto sul sistema sociale e sanitario della malattia diabetica, ha previsto, tra l altro, il potenziamento delle attività di prevenzione ed educazione sanitaria, la predisposizione e attuazione di programmi di screening diretti alla diagnosi precoce e l implementazione di una rete integrata di Servizi e operatori. Il Piano Regionale della Prevenzione , in coerenza con il Piano Regionale dei Servizi Sanitari , ha focalizzato gli interventi su due principali direttrici: 1) Prevenzione del diabete di tipo 2 e delle complicanze cardiovascolari, mediante l identificazione precoce della popolazione a rischio e la correzione dei fattori di rischio, anche attraverso interventi educativi sugli stili di vita (alimentazione, attività fisica). L Assessore riferisce che è stato approntato un programma di screening rivolto alla popolazione di età superiore a 35 anni, realizzato attraverso la somministrazione del questionario di Toumiletho, con la collaborazione dei medici di medicina generale, delle farmacie territorali e delle strutture sanitarie aziendali. Lo screening ha raggiunto solo una parte limitata della popolazione target con i seguenti risultati complessivi a livello regionale: Numero di questionari distribuiti: ; Numero di questionari raccolti (adesione): ; Numero di soggetti a rischio individuati (score >7): L Assessore riferisce che lo screening non ha raggiunto gli obiettivi programmati, ma ha comunque rilevato una percentuale di individui con score >7, e quindi a rischio medio-alto di sviluppare il diabete nei successivi 10 anni, notevolmente rilevante, pari al 67%. Alla luce delle informazioni e dei dati disponibili, l Assessore ritiene prioritario garantire: una maggiore copertura della popolazione target e una maggiore adesione alla rilevazione mediante il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale nella fase di somministrazione del questionario; 5/9

6 la tempestiva organizzazione del percorso di approfondimento diagnostico dei soggetti individuati a rischio con la collaborazione attiva del medico di medicina generale; l attivazione, laddove opportuno, dei percorsi di educazione terapeutica strutturata per la prevenzione del diabete; 2) Prevenzione delle complicanze del diabete attraverso la gestione integrata del diabete di tipo 2 e attivazione del sistema informativo quale strumento di condivisione delle informazioni cliniche rilevanti tra gli attori coinvolti e di valutazione dei programmi. L Assessore rappresenta che la gestione integrata della malattia diabetica di tipo 2 è il modello organizzativo che consente, mediante la condivisione di un protocollo diagnostico terapeutico tra gli specialisti di settore e I medici di medicina generale, il miglioramento della qualità dell assistenza al paziente diabetico con bassa intensità di cura, la prevenzione delle complicanze della malattia e un uso migliore delle risorse specialistiche. L Assessore riferisce che le azioni intraprese hanno creato parte dei presupposti necessari per la realizzazione compiuta della gestione integrata, in particolare è stata realizzata la formazione degli operatori, è stato adottato formalmente il protocollo diagnostico terapeutico ed è stata avviata la creazione del sistema informativo idoneo alla condivisione delle informazioni cliniche e alle conseguenti valutazioni di processo e di esito del programma. L Assessore quindi ritiene prioritario, in quanto presupposto necessario per lo sviluppo effettivo di tale modello assistenziale in ambito regionale, pervenire al completamento del sistema informativo di gestione integrata già avviato. 3) Prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione. L Assessore informa che il Piano Regionale della Prevenzione ha previsto, per quanto concerne le malattie suscettibili di vaccinazione, sia obiettivi di salute, sia obiettivi di miglioramento della qualità dell offerta e dei servizi vaccinali. In particolare l Assessore riferisce che il progetto mirato a rendere efficaci le coperture vaccinali per pneumococco, con vaccino coniugato 13 valente, nelle coorti di nascita ha avuto un buon esito, con percentuali di copertura, che a decorrere dai nati nel 2011 superano gli obiettivi programmati (90%). Per quanto attiene agli interventi mirati al miglioramento della qualità dei servizi e dell erogazione delle prestazioni (razionalizzazione della della rete dei centri vaccinali e informatizzazione dell anagrafe vaccinale), gli obiettivi definiti non sono stati pienamente raggiunti: 6/9

7 si è pervenuti attraverso un processo di razionalizzazione della rete ad una revisione numerica delle sedi in linea con l obiettivo prefissato, anche se occorre completare il processo di miglioramento strutturale e organizzativo dei centri in coerenza con il processo di accreditamento istituzionale; è stato avviato il processo per l acquisizione del software di gestione dell anagrafe vaccinale, in modalità riuso, attraverso la valutazione comparativa di più soluzioni. L Assessore sottolinea che l informatizzazione dell anagrafe vaccinale è lo strumento che consente la programmazione e il controllo delle attività e il miglioramento complessivo dell offerta, permettendo un continuo monitoraggio delle coperture vaccinali. Pertanto l Assessore ritiene prioritario definire l acquisizione del software di informatizzazione dell anagrafe vaccinale e completare il percorso di miglioramento dei centri vaccinali in funzione dell accreditamento istituzionale. L Assessore, tenuto conto delle priorità più sopra rappresentate e al fine di garantire la prosecuzione delle attività previste per tutte le aree di intervento incluse nel Piano Regionale della Prevenzione , propone di ripartire le risorse disponibili nel Bilancio regionale 2013 (UPB S capitoli SC SC SC SC SC SC SC SC SC UPB S capitolo SC ), tra le Aziende sanitarie della Sardegna, secondo i criteri e nella misura definita nelle tabelle allegate, distinte per macroaree di intervento. La Giunta regionale, condividendo quanto rappresentato e proposto dall Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale, constatato che il Direttore generale della Sanità ha espresso parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame DELIBERA di ripartire le risorse disponibili nel Bilancio regionale 2013 tra le Aziende sanitarie della Sardegna, secondo i criteri e nella misura definita nelle tabelle allegate alla presente deliberazione per farne parte integrante, ai fini della prosecuzione degli interventi inclusi nel Piano Regionale della Prevenzione , relativamente alle seguenti macroaree di attività: 1) prevenzione oncologica: programmi di screening organizzato dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto (UPB S cap. SC , ; cap. SC , ; cap. SC , ); 2) prevenzione del diabete e delle sue complicanze (UPB S cap. SC , ); 3) prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione (UPB S cap. SC , ); 7/9

8 4) prevenzione delle malattie cardiovascolari (UPB S cap. SC , ); 5) prevenzione degli eventi infortunistici stradali e domestici (UPB S cap. SC , ; cap. SC , ); 6) prevenzione delle patologie tiroidee (UPB S cap. SC , ); 7) prevenzione delle patologie determinate da stili di vita non salutari attraverso la promozione dell attività fisica (UPB S cap. SC , ). di definire le seguenti priorità operative per alcune delle suddette macroaree di attività, in particolare: 1) Prevenzione oncologica: attivazione del programma di screening del colon retto non ancora garantito alla popolazione di riferimento della ASL n. 1 di Sassari, e la messa a regime degli screening attivati nel 2013 nelle AA.SS.LL n. 1 di Sassari e n. 2 di Olbia. Il Direttore generale della ASL n. 1 di Sassari dovrà presentare un Piano operativo per l attivazione del di screening del colon retto alla Direzione generale della Sanità dell Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale, entro un mese dall approvazione dellla presente deliberazione; incremento delle percentuali di copertura effettiva della popolazione target, specialmente laddove queste risultino inferiori all obiettivo prefissato dalla programmazione regionale; 2) Prevenzione del diabete e delle sue complicanze: potenziare le attività di screening mediante: a) una maggiore copertura della popolazione target e una maggiore adesione alla rilevazione mediante il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale nella fase di somministrazione del questionario; b) la tempestiva organizzazione del percorso di approfondimento diagnostico dei soggetti individuati a rischio con la collaborazione attiva del medico di medicina generale; c) l attivazione, laddove opportuno, dei percorsi di educazione terapeutica strutturata per la prevenzione del diabete; pervenire al completamento del sistema informativo per la gestione integrata, atto a garantire la condivisione, tra gli operatori sanitari coinvolti nel processo assistenziale, delle informazioni cliniche rilevanti e quale strumento di gestione e valutazione dei programmi; 3) Prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione: 8/9

9 pervenire al completamento del sistema di informatizzazione dell anagrafe vaccinale quale strumento per la programmazione e il controllo delle attività e per il miglioramento complessivo dell offerta vaccinale e completare il percorso di miglioramento dei centri vaccinali in funzione dell accreditamento istituzionale. Il Direttore Generale Gabriella Massidda Il Presidente Ugo Cappellacci 9/9

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