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1 PROGRAMMA DI INTERVENTO Presentato dagli Associati al Segretariato entro 4 settimane dal lancio dell appello Riferimenti Manuale Operativo: artt , 3.2.4, Istruzioni per la compilazione Il Programma di intervento è il formato standard per la presentazione delle proposte al Segretariato di AGIRE. Si tratta di una versione in parte semplificata del single form adottato da ECHO. Il documento va compilato in modo chiaro e sintetico, in lingua italiana o inglese, e deve essere inoltrato in forma elettronica al Segretariato entro 4 settimane dal lancio dell appello. Al Programma di Intervento devo essere allegati i seguenti documenti: Logframe Matrix, Budget di intervento e, qualora il soggetto implementatore sia un partner locale o l alleanza internazionale, il relativo Accordo di Partenariato. In aggiunta, si può allegare sintetica documentazione relativa al needs assessment condotto dall Associato. Il formato si basa sulla metodologia del ciclo di progetto (PCM). Prima di compilare la parte narrativa del Programma, si suggerisce di lavorare in modo organico sulla Logframe Matrix annessa. Qualora il programma sia multisettoriale, compilare un master logframe, che presenti il programma nel suo insieme e, a cascata, un logframe per ciascuno dei settori inclusi. Per maggiori informazioni sul PCM applicato a questo formato, consultare l ECHO Manual Project Cycle Management (June 2005) 1 e le Logical Framework Guidelines 2, Ulteriori indicazioni sull uso del formato sono disponibili sul documento di ECHO Single Form Guidelines 3. Per compilare il Budget di Intervento (anch esso costruito sul formato ECHO), si faccia invece riferimento alla Budget Nomenclature indicata nelle Budget Guidelines 4 di ECHO. In generale il budget iniziale può essere presentato con il livello di dettaglio indicato nel formato (titolo + capitolo: 4 digit), tuttavia il rapporto finale dovrà prevedere almeno 6 o 8 digit (titolo, capitolo, articolo, elementi) Vedi Vedi Vedi Vedi 1

2 Emergenza TERREMOTO A HAITI DEL 12 GENNAIO 2010 Associato Titolo del programma COMITATO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO DEI POPOLI (CISP) REDEF - RETE DI PROTEZIONE PER I MINORI DI HAITI: appoggio educativo e comunitario per la riabilitazione psicosociale dei bambini e le bambine vittime del terremoto. Indicare un titolo il più specifico possibile [max 120 caratteri]. Sommario Fornire riassunto giornalistico del programma: localizzazione, obiettivi, strategia, beneficiari, risultati attesi. [max 10 righe] Il programma del CISP, ha come filo conduttore l appoggio alle comunità religiose molto radicate nel territorio e riconosciute dalle comunità locali, con il fine di dare una risposta all emergenza costituita dalle migliaia di minori non accompagnati a rischio di abuso e traffico, attraverso la creazione di una rete di raccolta dati, monitoraggio, ricerca di famigliari per la riunificazione, accoglienza temporanea di bambini e riattivazione di attività educative e paraeducative (ludico-ricreative). L azione si svolge in tre municipi (Marie) di Port-au-Prince, tra i più poveri della città, e prevede la riabilitazione di una scuola elementare nazionale (Lilevoil 27 - Croix-des-Bouquets) e la ricostruzione di altre due scuole elementari distrutte dal terremoto: una privata gestita dalle Petites Soeurs de l'evangile de Charles de Foucault (Delmas 31, Cité aux Cayes) e una comunale (Delmas zona 5). Questo intervento risponde al bisogno urgente della registrazione e protezione dei minori haitiani, seguendo le raccomandazioni delle Nazioni Unite, dell OEA e del Comitato Etico di AGIRE, per contrastare il pericolo concreto di un incremento di traffico di minori e adozioni illegali. L assistenza psicosociale di emergenza è inoltre altrettanto importante dell assistenza ai terremotati orientata a soddisfare i bisogni materiali attraverso la distribuzione di beni. La riattivazione di servizi essenziali quali la protezione sociale e l educazione in piena collaborazione con le autorità locali e con il sistema delle nazioni Unite - costituisce un apporto fondamentale alla strategia di risposta all emergenza causata dal terremoto del 12 gennaio 2010 che si sta faticosamente tentando di definire. 1. ANALISI DEI BISOGNI / NEEDS ASSESSMENT 1.1 Periodo di assessment / Date(s) of assessment Indicare le date e il periodo di copertura del needs assessment. [max 5 righe] Il needs assessment condotto dal CISP ad Haiti si é realizzato nella fase immediatamente successiva alla fine delle operazioni di salvataggio e ha coinciso con la prima serie di assessments condotti dalle Nazioni Unite in collaborazione con il governo haitiano per determinare la funzionalità delle scuole e dei centri di accoglienza per bambini nelle zone colpite dal terremoto. 2

3 1.2 Metodologia di analisi / Methodology and sources of information used Specificare in quale modo è stata condotta l analisi e quali sono state le fonti di informazione utilizzate. [max 30 righe]. La prima fase dell'assessment che prevedeva la raccolta di informazioni sulla situazione dei bambini in Haiti, è stata realizzata attraverso una serie di contatti che il CISP ha instaurato in loco con alcune comunità religiose di Port-au-Prince attive nel lavoro con i minori, anche grazie alla collaborazione del CESI dell Università Cattolica di Milano, in modo da ottenere informazioni sui principali problemi dell'infanzia percepiti ed espressi dalla popolazione colpita. In seguito il team del CISP ha partecipato ad una serie di riunioni di coordinamento presso i clusters di Child Protection ed Education, con l'obiettivo di triangolare l'informazione raccolta dagli interlocutori comunitari e la strategia degli attori umanitari in collaborazione con le autorità statali. Questa parte dell'analisi ha incluso visite a centri di accoglienza per bambini e a scuole, interviste aperte con il personale e con la popolazione locale. In una terza fase, una volta identificato il possibile intervento del CISP, si è proceduto ad un targeted sampling, tramite il metodo dello snowball approach, per identificare interlocutori chiave nelle comunità religiose, con il fine di esaminare la fattibilità del programma in materia di disponibilità e logistica dei partners locali, nonché per identificare i rischi e i possibili ostacoli per la realizzazione dell'operazione. Infine sono stati realizzati ripetuti incontri bilaterali con le autorità statali responsabili della protezione dell'infanzia e dell educazione, con lo scopo di presentare la proposta di intervento del CISP e di raggiungere un accordo di principio per la sua realizzazione, nonché di ottenere le autorizzazioni necessarie (soprattutto per quanto riguarda la ricostruzione di scuole), e di stabilire congiuntamente un ordine di precedenza dell azioni pianificate. Finalmente la raccolta progressiva di informazioni è stata integrata dall analisi della situazione basandosi sulle esperienze comparabili dei partecipanti alla missione, accumulate in altri contesti d'urgenza, in particolare lo Sri Lanka del dopo Tsunami e della fase di fine della guerra civile e la situazione della Internally Displaced Population (IDP) in Colombia e le risposte date in questi diversi contesti. 1.3 Definizione dei problemi /Problem statement Riassumere i risultati dell analisi dei bisogni, indicando le conclusioni più rilevanti ai fini della programmazione dell intervento. Qualora sia disponibile, allegare eventuale rapporto. [max 1 pagina]. Già prima del terremoto del 12 gennaio 2010 ad Haiti era pratica corrente l abbandono di uno o più figli a causa della situazione di precarietà delle famiglie in condizione di estrema povertà, che costituiscono la maggior parte della popolazione haitiana, e che vivevano e vivono in una condizione di crisi umanitaria permanente. Per questo motivo, in un paese di poco più di di abitanti esistono varie centinaia di orfanotrofi (circa 700), i cui ospiti istituzionalizzati non sono, nel quasi 80% dei casi, propriamente orfani. La tragedia del sisma ha aggiunto a questa situazione già anomala un numero ancora sconosciuto di bambini erranti o dispersi, separati dai genitori, parenti o tutori nel caos della fuga dalle scosse o dalla morte dei propri congiunti. L UNICEF stima a varie migliaia il numero di questi minori che, abbandonati a loro stessi o alle cure di famiglie sconosciute, si ritrovano ad alto rischio di abusi, maltrattamenti e traffico. Quest'ultimo fenomeno è stato recentemente al centro dell'interesse mediatico internazionale e, malgrado il già triste record di traffico infantile che coinvolgeva Haiti anteriormente al sisma, è stimato dagli attori che operano nelle tematiche legate alla Child Protection, primo tra tutti l UNICEF, in costante aumento. In situazioni di emergenza, come questa è importante che i bambini dispersi vengano registrati in maniera sistematica, al fine di facilitare le ricerche degli eventuali famigliari sopravvissuti o di trovare soluzioni di affidamento alternativo secondo le esigenze di ogni diverso soggetto. Nel caso di Haiti il ritardo nella messa in funzionamento di un sistema di registrazione sistematica comporta una serie di problematiche qui sotto elencate che richiedono una risposta immediata: L alto rischio di traffico di minori e altre forme di sfruttamento infantile; l esistenza di un importante numero di bambini privi di autorità parentale precedente il terremoto che vengono a confondersi con i nuovi potenziali orfani; l ulteriore precarizzazione della situazione economica delle famiglie, che scelgono di separarsi da uno o più figli nella speranza che qualche organizzazione li raccolga e offra loro un futuro migliore; la distruzione della maggior parte degli archivi che permettono la certificazione dell identità dei bambini; questo problema tocca particolarmente la prima infanzia, dove l informazione che un bambino può fornire sulla propria identità o le proprie origini è limitata o nulla; lo choc subito dai famigliari delle vittime del terremoto, che non permette la notificazione rapida e sistematica della scomparsa di un bambino. Molti dei sopravvissuti, non avendo ritrovato i corpi dei propri cari, conservano la speranza, benché remota, di un ricongiungimento. Di conseguenza, non manifestano la scomparsa subita per varie settimane dopo la tragedia; il trasferimento d'urgenza dei feriti verso strutture mediche e l'esodo caotico verso zone rurali in assenza di un sistema di registrazione nelle prime fasi dei soccorsi; l afflusso continuo di nuovi attori nel paese complica/ritarda la gestione funzionale di tale sistema; 3

4 i ricongiungimenti famigliari spontanei (organizzati dalla stessa comunità) su cui e impossibile mantenere un controllo costante. Al rinvenimento e registrazione di bambini dispersi fa seguito il problema della loro sistemazione temporanea durante il processo di ricerca dei famigliari. Su una popolazione di circa 1.5 milioni di persone colpite dal terremoto, ci si può aspettare qualche decina di migliaia di bambini dispersi o erranti. Finora, alcune migliaia di bambini (6 000 solo nella zona di Port de Paix e Bombardopolis a nord-ovest del paese) sono stati rinvenuti nelle provincie rurali, temporaneamente e volontariamente separati dai genitori o tutori legali che sono rientrati a Port-au-Prince per cercare lavoro. Pur numerosi, gli orfanotrofi e le case di accoglienza esistenti nel paese non sono in grado di assorbire una tale quantità di bambini, senza tralasciare il fatto che la maggior parte delle strutture infantili non distrutte dal sisma ha comunque bisogno di interventi di ricostruzione e accompagnamento. È possibile che questo fenomeno di separazione temporanea dei bambini dalle loro famiglie si protragga per vari mesi, come minimo fino ad agosto 2010, deadline prevista per ora dal ministero dell'educazione per stipulare i piani di ricostruzione delle scuole nelle zone terremotate. Finché non ci sarà la sicurezza di una ripresa più o meno normale della vita a Port-au-Prince è legittimo aspettarsi che molti bambini siano lasciati a gravare sulle già precarie condizioni di parenti e amici scappati o residenti nelle zone rurali. D'altro canto l'attuale strategia del governo, in collaborazione con l'unicef, imperniata sull appoggio a più di 200 orfanotrofi a Port-au-Prince con tende, cibo, NFI e altro materiale per permettere l'assorbimento dei bambini non accompagnati, potrebbe risultare come un incentivo per le famiglie rurali a inviare i bambini in capitale, i quali però non si ricongiungerebbero immediatamente con le famiglie. Di fatto il rischio che molti bambini non vengano raccolti dai genitori per un tempo indefinito é molto grande e questa situazione verrebbe ad aggravare ulteriormente una situazione già precaria per la mancanza di ambienti protetti per i bambini e rispettosi dei loro diritti fondamentali. È importante sottolineare, che le autorità haitiane, nel rispetto della Convenzione sui Diritti dei Bambini, non hanno intenzione di incoraggiare l ulteriore istituzionalizzazione di bambini, ma piuttosto di beneficiare dell aiuto degli attori umanitari per rinforzare tutte quelle attività che portano al reinserimento del bambino/a nel proprio ambiente famigliare d origine e alla creazione di un ambiente educativo e di crescita a misura di minore. 2. STRATEGIA GENERALE DELL ASSOCIATO / GENERAL STRATEGY 2.1 Strategia paese / Strategy in the country Fornire indicazioni sulla presenza e il lavoro già svolto nell area o nella regione, dando particolare risalto ai collegamenti esistenti con il presente programma. [max 1 pagina]. Il CISP intende intervenire a tre livelli nell ambito della problematica descritta in precedenza: SUPPORTO DI EMERGENZA AL CAMPO SFOLLATO DI WAFFE JEREMIE (PORT-AU-PRINCE) Il CISP ha sollecitato al DPCI 70 tende da installate in un piccolo campo nel quartiere povero o baraccopoli di Waffe Jeremi. Il campo è organizzato e gestito dalle Suore Francescane con l appoggio del progetto. A Waffe Jeremi, una delle zone più povere della città, questa congregazione ha già montato un centro di salute provvisorio, in attesa che l ONG associata AGIRE Terre des Hommes provveda alla riparazione della vecchia struttura danneggiata dal sisma. Il CISP installerà uno dei tre Child Friendly Spaces (CFS) previsti nella propria strategia d intervento accanto all ambulatorio provvisorio di Waffe Jeremi. Il progetto inoltre interviene nel campo con la costruzione di latrine e la distribuzione di NFI e plastic sheeting, la cui acquisizione e attualmente in via di negoziazione con l OIM. IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE MINORI E COORDINAMENTO DELL'INFORMAZIONE Questo asse strategico dell operazione si riferisce all intervento previsto a favore dei bambini dispersi o erranti e al case management, ed è realizzato in stretta collaborazione con le autorità statali preposte alla protezione dell'infanzia (IBERS), con le agenzie delle Nazioni Unite incaricate di gestire il database globale dei casi, e con il movimento della Croce Rossa per la referenziazione dei casi richiedenti un'operazione di tracing. Allo stesso tempo sono coinvolte nell operazione le altre organizzazioni membri di AGIRE che operano nei campi di sfollati e negli orfanotrofi. Il CISP si prefigge di consolidare i suoi contatti con la vasta rete di congregazioni religiose situate a Port-au- Prince con il fine di mobilitarla in favore del rafforzamento di un sistema di identificazione, registrazione, monitoraggio e reinserimento pseudo-familiare o comunitario di minori non accompagnati o ad alto rischio di abuso e traffico. Questa rete verrebbe a completare gli sforzi che metterà in atto il governo haitiano per far fronte al rischio di un aumento esponenziale di bambini privi di tutela che verrebbero ad affollare ulteriormente i già numerosi centri di accoglienza del paese (minori istituzionalizzati). Nell'eventualità che il numero di bambini identificati e registrati come Separated and Unaccompanied Children (SUAC) 4

5 coincidesse con l'attuale aspettativa di varie decine di migliaia di casi, con la conseguente saturazione dei centri di accoglienza esistenti, il CISP faciliterebbe e supporterebbe la sistemazione temporanea di bambini presso la rete di comunità religiose mobilitate nell'ambito del programma. Qualora si presentasse questo scenario, il CISP offrirebbe un aiuto materiale sottoforma di alimenti e beni non alimentari ai nuovi centri di accoglienza, e faciliterebbe l'organizzazione di attività ludiche, paraeducative e psicosociali per i bambini in loco. Le attività di identificazione e registrazione di SUAC sono condotte dai promotori sociali locali dopo una rapida formazione a carico del coordinatore del progetto, specialista in Child Protection. SGOMBERO DI MACERIE, RICOSTRUZIONE, RIABILITAZIONE SERVIZIO EDUCATIVO E ACCOGLIENZA DI MINORI VITTIME DEL TERREMOTO. L intervento prevede, nella sua prima fase della durata di 6 mesi, lo sgombero delle macerie causate dal parziale collasso (refettorio, biblioteca, aula insegnanti e stanza della guardia) della scuola della congregazione delle Petites Soeurs de l'evangile de Charles de Foucauld a Cité aux Cayes, e allo stesso tempo, dei resti della scuola comunale di Delmas 31 adiacente, completamente distrutta dal terremoto che ha causato oltre 100 vittime tra gli alunni, e i cui corpi sono ancora sotto le macerie. Per tali operazioni il progetto opererà sia con macchine pesanti quando le condizioni lo impongono (come nel caso della prima scuola citata) e in parte utilizzando la modalità del cash for work, attraverso la mobilizzazione della comunità del quartiere. In questo modo si vuole da una parte contribuire a rivitalizzare l economia locale e dall altra tentare di dare degna sepoltura alle salme degli alunni e delle alunne della scuola. Si prevede inoltre l intervento su due aule seriamente danneggiate ed in altri punti specifici della scuola nazionale di Lilavois 27 (Croix de Bouquets), il rifacimento dei servizi igienici e la dotazione di un sistema per l approvvigionamento d acqua. In questa fase, mentre si procede con i lavori di ricostruzione della scuola di Lilavoil 27 vengono montate tende-scuola in modo da permettere agli studenti di riprendere il ciclo di studio normale. Una volta liberato dalle macerie il cortile della scuola di Cité aux Cayes (Delmas 31), anche qui vengono installate tendescuola per poter garantire il termine dell anno scolastico agli alunni in quanto in questo caso la ricostruzione della struttura avvererà immediatamente dopo terminato l anno scolastico. La terza fase dell'intervento prevede la installazione di altre due grandi tende all interno delle strutture scolastiche e che assolveranno la funzione di CFS (Child Friendly Spaces), aperti a tutti i bambini del quartiere. Tutti i CFS compreso quindi quello di Waffe Jeremi - saranno dotati del materiale (NFI) e delle attrezzature adeguate e gestiti da 20 promotori sociali locali e da esperti espatriati, che si occuperanno anche della formazione rapida dei promotori locali. Verrà inoltre messo a disposizione dei CFS un esperto espatriato in riabilitazione fisioterapica per intervenire sui minori che abbiano sofferto lievi traumi fisici. L esperto si dedicherà alla formazione di operatori locali coinvolti nella gestione dei CFS. Si prevede che i CFS possano avere una durata massima di nove mesi ma che l intervento di assistenza psicosociale, esteso inoltre ai famigliari dei bambini e delle bambine vittime del terremoto nelle zone d intervento, possa avere una durata maggiore e per questa ragione è stato previsto un apposito fondo nel budget del progetto. Gli interventi previsti sono realizzati in stretta collaborazione con il dipartimento dell'educazione provinciale, l UNICEF e il Cluster Educazione promosso dalle N.U., L operazione infatti rispetta tutti i protocolli e le raccomandazioni nazionali e internazionali. RIABILITAZIONE DEL TESSUTO SOCIALE E DELLE CAPACITA DELLE AUTORITA STATALI IN MATERIA DI PROTEZIONE DELL'INFANZIA Oltre all obiettivo immediato di fornire ai bambini di due quartieri estremamente poveri e colpiti dal terremoto un luogo per riprendere al più presto il ciclo educativo e, con esso, di tornare a un livello minimo di normalità ed equilibrio psicosociale, questo intervento mira anche alla riabilitazione del tessuto sociale di questi due quartieri attraverso la riattivazione di insegnanti, genitori ed alunni che formano la comunità educativa locale, nella ricerca di informazioni riguardanti bambini dispersi o privi di autorità parentale o tutelare in seguito al sisma. Tramite questa azione si mira inoltre a ricostituire la fiducia delle comunità in sé stesse e nelle strutture che forniscono loro servizi sociali ed educativi. L intervento include quindi una componente importante di accompagnamento dello staff esistente, anche sotto forma di formazione e assistenza tecnica su approcci partecipativi di reinserimento dei bambini nel loro ambiente famigliare o comunitario. Una parte importante di questo livello di intervento includerà una serie di scambi di competenze tra l'istituto del Benessere Sociale haitiano (IBERS) e omologhi di altri paesi (Francia, Colombia), i quali si prevede offriranno assistenza tecnica e accompagnamento, nonché un lavoro di accompagnamento alle famiglie e comunità affidatarie o adottive dei bambini non accompagnati o a rischio di abuso e traffico. Tra le varie forme di incoraggiamento alla creazione di spazi di protezione per questi bambini, il CISP prevede di allinearsi con gli approcci adottati dal governo e già utilizzati dal CISP in altri paesi (Etiopia), come per esempio l utilizzo di incentivi per le famiglie affidatarie o adottive locali. Gli incentivi saranno costituiti dalla distribuzione mirata e condizionata di NFI e/o cibo sotto stretto monitoraggio condotto prima dalla rete dei promotori sociali costruita nell ambito dell operazione e poi dalla rete delle congregazioni religiose cattoliche già attiva nei quartieri. Si cercherà inoltre di identificare con le comunità nuove strategie sostenibili e adattate al contesto locale. 5

6 2.2 Esperienze precedenti / Previous operations Indicare esperienze nell implementazione di programmi simili a quello presentato. Indicare quali lezioni sono state apprese da esse e come hanno influenzato la progettazione dell intervento proposto. [max ½ pagina]. Il CISP opera da più di venti anni a sostegno dei diritti dell infanzia e per la prima ricostruzione in contesti di emergenza, sia colpiti da catastrofi naturali e sia attraversati da conflitti politici e militari. Le più significative esperienze fino ad oggi realizzate dal CISP a sostegno dell infanzia in condizioni di emergenza hanno riguardano la Somalia, l Etiopia, il Kenya e il Malawi, in Africa Sub Sahriana; l Algeria nel Maghreb; il Libano in Medio Oriente; lo Sri Lanka in Asia; la Colombia, il Guatemala e il Nicaragua in America Latina; la Bosnia Erzegovina in Europa. Il CISP ha tratto da queste esperienze alcune lezioni che saranno attentamente considerate in fase di realizzazione di questo progetto, riassumibili nelle seguenti raccomandazioni. 1. rispondere in modo integrale ai diritti dell infanzia, considerando la salute, l alimentazione, l istruzione e l assistenza psico sociale come ambiti prioritari di attenzione; 2. coinvolgere tutte le istanze sociali esistenti (organizzazioni politiche, culturali, religiose, autorità locali) nella promozione di interventi a sostegno dei diritti dell infanzia che tengano conto delle condizioni di emergenza estrema prevalenti; 3. sostenere le reti di solidarietà familiare al fine di prevenire l istituzionalizzazione del disagio infantile. Le azioni del CISP si sono orientate anche ad attivare misure concrete di law enforcement nel campo della tutela dell infanzia. In concreto questo significa mettere in atto processi che danno spessore e concretezza alle Convenzioni Internazionali ratificate dai Governi. Per quanto riguarda gli interventi di primissima ricostruzione, le esperienze finora acquisite dal CISP ispirano le seguenti priorità metodologiche. a) Dare priorità all assistenza delle fasce più deboli e vulnerabili della popolazione; b) Coinvolgere attivamente i beneficiari nei processi di ricostruzione anche per rafforzare la loro ownership sugli interventi; c) Evitare di replicare - anche in riferimento ai materiali e alle tecniche di costruzione - modelli dimostratisi estremamente vulnerabili e a rischio. 3. QUADRO OPERATIVO / OPERATIONAL FRAMEWORK 3.1 Localizzazione / Exact location of the operation Specificare esattamente dove viene realizzato il programma. Port-au-Prince, baraccopoli di Waffe Jeremi e Comuni dell'ovest, Croix-de-Bouquets et Delmas. 3.2 Periodo di implementazione / Implementation period Indicare data di avvio delle operazioni e durata del programma in mesi. L eleggibilità della spesa può anche essere retroattiva: in tal caso occorrerà specificare le azioni già realizzate nel successivo riquadro delle attività. Data di avvio delle operazioni: 20 gennaio Durata del programma: 12 mesi. 3.3 Beneficiari / Beneficiaries Indicare: 1) stima attendibile dei beneficiari diretti (per settore di attività); 2) informazioni sulla popolazione potenzialmente interessata ( catchment population); 3) modalità di coinvolgimento dei beneficiari nella definizione, implementazione e valutazione del programma. [Max 1 pagina] Per quanto riguarda la componente di ristrutturazione e ricostruzione delle strutture scolastiche identificate nei quartieri di Delmas et Croix-de-Bouquets, il numero di beneficiari diretti dell'intervento (alunni di livello elementare) è stimato in almeno bambini e bambine. Con le attività di cash for work si beneficeranno almeno 100 famiglie e, considerando una media di 5 persone a famiglia, si raggiungeranno 500 beneficiari. 6

7 Come risultato della creazione di una rete di identificazione, registrazione e monitoraggio di bambini non accompagnati o a rischio di abuso e traffico, il CISP si aspetta di poter integrare il sistema messo in piedi dal governo con un minimo di 300 casi identificati e seguiti in maniera sistematica. Le famiglie beneficiarie delle attività che mirano alla riabilitazione del tessuto sociale e a costruire le possibilità di accoglienza per gli SUAC, saranno almeno 300. Si prevede infine che almeno 700 persone troveranno ospitalità nella tendopoli installata a Waffe Jeremi, e almeno famiglie beneficeranno di distribuzioni di generi non alimentari e cibo. Complessivamente, quindi, beneficeranno del progetto: bambine/i; sfollati; famiglie (7.000 persone) 3.4 Settori di attività / Sectors of activity Specificare, sottolineandoli, i settori di attività del programma. Food security Non Food Items Water & Sanitation Rehabilitation/continuum Health Disaster preparedness & mitigation Nutrition Special mandates Shelter Specific actions Demining and awareness Child protection 3.5 Obiettivi generali / Principal objectives Specificare gli obiettivi generali a cui il programma intende contribuire. [Max 40 righe] Contribuire a una risposta efficace ed efficiente alla grave emergenza umanitaria determinata dal terremoto a Haiti e alla tutela delle condizioni dell infanzia in condizioni di particolare vulnerabilità. Questo intervento risponde al bisogno urgente della registrazione e protezione dei minori haitiani, seguendo le raccomandazioni delle Nazioni Unite, dell OEA e del Comitato Etico di AGIRE, per contrastare il pericolo concreto di un incremento di traffico di minori e adozioni illegali. L assistenza psicosociale di emergenza è inoltre altrettanto importante dell assistenza ai terremotati orientata a soddisfare i bisogni materiali attraverso la distribuzione di beni. La riattivazione di servizi essenziali quali la protezione sociale e l educazione in piena collaborazione con le autorità locali e con il sistema delle nazioni Unite - costituisce un apporto fondamentale alla strategia di risposta all emergenza causata dal terremoto del 12 gennaio 2010 che si sta faticosamente cercando di definire. 3.6 Obiettivo specifico / Specific objective Indicare, per ciascun settore di attività, l obiettivo specifico che si intende realizzare. L obiettivo specifico deve essere uno solo per ciascun logframe. [Max 1,5 pagine] Sottrarre al rischio di abuso e traffico le bambine e i bambini non accompagnati tramite interventi di relief e la ripresa delle attività educative in tre quartieri della capitale haitiana Port-au-Prince. L operazione è mirata a garantire la sopravvivenza della popolazione della baraccopoli di Waffe Jérémie durante la fase di emergenza, contribuire alla riabilitazione della rete di protezione per le bambine ed i bambini dispersi o non accompagnati a causa del terremoto ad Haiti e facilitare la ricostituzione del tessuto sociale per il reinserimento di bambini erranti o dispersi, o a rischio di abusi e traffico di minori, attraverso l assistenza ed il rafforzamento delle comunità e delle famiglie vulnerate e la ricostruzione di tre scuole in due quartieri periferici di Port-au-Prince (Croix des Bouquet e Delmas) per la ripresa delle attività educative. 7

8 3.7 Risultati e indicatori / Results and indicators Definire gli output del programma, indicando per ciascuno di essi l obiettivo specifico a cui si riferiscono. I risultati sono sostanzialmente i prodotti finali delle attività intraprese. Aggiungere anche i relativi indicatori ( smart ) e le fonti di verifica per il successivo monitoraggio del programma. [Max 2 pagine] La definizione analitica degli indicatori avverrà durante i primi due mesi di attività contestualmente ad un aggiornamento della quantificazione dei beneficiari. Risultato 1. Le famiglie vittime del sisma identificate a Waffe Jérémie nell'ambito del progetto sono sostenute con un rifugio, installazione di latrine e hanno ricevuto distribuzioni di Food e NFI facilitati dal CISP nei primi 3 mesi dell'operazione. Indicatore: Almeno persone assistite a Waffe Jérémie con un rifugio e la distribuzione di generi alimentari e non Fonti di verifica: Rapporti delle autorità municipali. Rapporti sullo stato di avanzamento del progetto. Risultato 2. Il 100% dei bambini erranti o dispersi identificati e registrati dal progetto sono stati referenziati alle autorità nazionali responsabili della ricerca e del ricongiungimento con i famigliari o tutori Indicatore: Percentuale di bambine/i referenziati rispetto al numero di casi identificati (almeno 200). I casi identificati tramite l'intervento del CISP sono sistematicamente aggiunti all'interagency Database gestita dall'istituto di Benessere Sociale (IBERS) in collaborazione con UNICEF, Save the Children e CICR. Fonti di verifica: Rapporti delle autorità municipali. Rapporti dell UNICEF. Il database, interviste con i case managers (operatori sociali) mobilizzati dal CISP tramite le congregazioni religiose. Risultato 3. Tre CFS (Child Friendly Spaces) sono allestiti dal CISP a Waffe Jérémie, Delmas 31 e Croix-des-Bouquets e almeno il 60% dei bambini identificati e registrati dall'operazione e' integrato in almeno un'attività psicosociale, ludica o paraeducativa durante i primi 9 mesi dell'operazione. Le comunità e le famiglie nelle quali sono stati inseriti minori abbandonati sono state sostenute materialmente dal progetto. Indicatore: Esistenza dei 3 CFS nei tempi previsti. I CFS funzionano quotidianamente, e sono frequentati dai bambini identificati dagli operatori sociali mobilizzati grazie al CISP come non accompagnati oppure a rischio di abuso e traffico. Numero di minori inseriti in strutture familiari. Fonti di verifica: Documentazione fotografica. Rapporti sullo stato di avanzamento del progetto. Assessments di monitoraggio previsti dall'ibers in collaborazione con l'unicef. Registri delle presenze nei CFS, rapporti di attività dei CFS, testimonianze dei bambini e degli operatori sociali. Risultato 4. L Istituto del Benessere Sociale haitiano ha migliorato le proprie capacità di risposta e assistenza. Indicatore: Capacità di targeting e qualità degli interventi dell Istituto per il Benessere Sociale. Fonti di verifica: Analisi valutative e interviste mirate ai funzionari dell Istituto per il Benessere Sociale haitiano. Risultato 5. La maggior parte dei bambini riassorbiti dalle comunità e dalle famiglie locali é reintegrato nella scuola e continua a ricevere un'educazione regolare allo scadere dei 18 mesi. Indicatore: Almeno bambine/i beneficiano delle scuole ricostruite/riabilitate Fonti di verifica: Registri delle scuole 8

9 3.8 Attività / Activities Descrivere le azioni che si devono intraprendere per ottenere i risultati sopra indicati e indicare una tempistica generale di realizzazione. Mantenere anche in questa sezione la suddivisione per settori di attività. [Max 3 pagine] E importante premettere che le attività previste dal CISP nell'ambito della protezione dell'infanzia haitiana si svolgeranno in costante coordinamento con le organizzazioni di AGIRE che gestiscono campi di sfollati e/o ricostruiscono orfanotrofi. Sia i campi che le strutture per l'accoglienza di bambini sono infatti importanti fonti di informazione per l'identificazione dei minori non accompagnati o bambini e bambine dispersi o erranti. Inoltre le attività di protezione (registrazione, ecc.) svolte in questi luoghi offrono una maggiore garanzia di controllo e prevenzione degli abusi minorili. SHELTER Attività 1 (R1): Facilitazione dell installazione di un campo per sfollati e la distribuzione di beni non alimentari e alimentari in un quartiere considerato zona rossa dalle Nazioni Unite. Per quest attività, attualmente in corso, il CISP agisce come facilitatore dei contati e del coordinamento tra le Suore Francescane, il Dipartimento della Protezione Civile italiana, che fornirà le 70 tende richieste e l assistenza tecnica per la loro installazione. Vengono poi realizzate in auto-costruzione le latrine da campo con l apporto di ore lavoro degli abitanti in locali (WATER AND SANITATION), distribuiti NFI (NON FOOD ITEMS) e alimenti forniti dal World Food Program. CHILD PROTECTION L intervento si colloca principalmente in questo settore, in quanto la protezione dei minori costituisce l obiettivo principale dell azione proposta. Allo stesso tempo per maggiore trasparenza e per facilitare la comprensione dei costi previsti molte delle spese sono state definite all interno di settori specifici. Attività 2 (R2): Appoggio alla rete delle comunità religiose presenti ad Haiti e in particolare a Port-au- Prince per l'identificazione e la registrazione sistematiche di bambini dispersi o erranti. La riabilitazione del funzionamento della rete di comunità religiose pre-esistente alla data del sisma del 12 gennaio e che offrivano accoglienza e assistenza ai minori abbandonati o in condizione estremamente disagiata è fondamentale per contribuire all'identificazione e registrazione sistematiche di bambini dispersi o erranti, ed inoltre la migliore strategia possibile per garantire la sostenibilità delle attività pianificate. A questo scopo vengono identificati attraverso le congregazioni religiose una serie di almeno venti promotori sociali (case manager) i quali successivamente vengono attivati con le risorse del progetto per l identificazione e la registrazione dei minori non accompagnati e per svolgere il monitoraggio dei bambini con bisogni di protezione. Si organizza poi un punto focale di raccolta dati su questi minori da poter referenziare al call center ufficiale stabilito dal Child Protection cluster, il cui leader su mandato del governo haitiano è l UNICEF. In questo modo il CISP facilita la comunicazione e lo scambio di dati tra l Interagency Database del Child Protection cluster e l'informazione su minori a rischio raccolta tramite le comunità religiose, alimentando cosi lo strumento unico di controllo dei casi gestito dal Governo haitiano con l appoggio degli attori umanitari le cui operazioni sono incluse nel cluster. Attività 3 (R3): Appoggio all accompagnamento comunitario e famigliare per il reinserimento sociale e educativo dei minori. Tramite un approcci partecipativo e la facilitazione di incentivi si rafforza nelle comunità locali (gruppi sociali o singole famiglie) nelle quali vengono rinvenuti e registrati bambini non accompagnati o a rischio di abusi e traffico, la volontà e la capacità di accoglienza con il fine di facilitare il reinserimento dei minori in un contesto più protettivo e rispettoso dei loro diritti fondamentali. Questo sistema sarà attentamente monitorato dallo staff di progetto e dalla rete delle congregazioni religiose locali al fine di evitare qualsiasi abuso. 9

10 Per facilitare il reinserimento dei minori e facilitare la loro accoglienza da parte della comunità e delle singole famiglie (riunificazione) vengono installati tre (3) Child Friendly Space (CFS) dove svolgere attività di assistenza psicosociale, attività ludiche e paraeducative, riabilitazione psico-motoria nei casi in cui sia necessaria (HEALTH), per i bambini dispersi o erranti, o in situazioni di vulnerabilità estrema a causa degli effetti del terremoto, la cui frequentazione sarà aperta anche ai bambini del quartiere. Ciò comporta la necessità di installare grandi tende-scuola (SHELTER), offrire un complemento alimentare ad alto valore nutrizionale (FOOD SECURITY), distribuire materiali educativi e ludico-ricreativi, materiali per l igiene personale e le attività domestiche per i minori ospitati nei CFS (NON FOOD ITEMS). Le attività di assistenza psicosociale si prevede si svolgano con la collaborazione del CESI dell Università Cattolica di Milano che invierà anche propri volontari formati nel master sull emergenza gestito dall Università e che hano partecipato alle attività di post-emergenza per lo tsunami in Sri Lanka e per il terremoto del 2009 in Abruzzo. Attività 4 (R4): Rafforzamento delle capacità di risposta e assistenza delle strutture statali per la protezione dei bambini privi di autorità parentale o tutelare in seguito al terremoto (Istituto per il Benessere Sociale. Questa attività si colloca sia nel settore Child Protection che in Rehabilitation/continuum ed è diretta a rafforzare le capacità di ripresa e funzionamento maggiormente efficiente dell Istituto per il Benessere Sociale di Haiti. A questo scopo saranno realizzate attività di assistenza tecnica e accompagnamento da parte di istituzioni omologhe ma molto più avanzate rispetto all organismo haitiano, la cui efficienza - come per tutte le istituzioni haitiane è stata drasticamente diminuita a causa degli effetti del terremoto. A questo scopo il CISP ricorrerà all expertise di istituzioni francesi (per una evidente facilità linguistica) ma anche di altri paesi latinoamericani (come ad esempio la Colombia). Una descrizione più accurata dell attività ancora in via di identificazione sarà offerta nell ambito del primo report intermedio. REHABILITATION/CONTINUUM Attività 5 (R5): Ricostruzione/riabilitazione in base ai progetti realizzati e approvati dalla Segreteria dell Educazione di Haiti di due (2) scuole comunali e una (1) scuola privata completamente o parzialmente distrutte dal terremoto. A questo scopo si sgomberano le macerie facendo particolare attenzione ai corpi dei bambini che purtroppo sono stati sepolti dal crollo totale o parziale delle scuole. Lo sgombero si svolge per quanto possibile a mano con il metodo del cash for work e, poi, possibilmente con l ausilio dei macchinari del genio militare del Ministero della Difesa italiano e la cooperazione del Dipartimento della Protezione Civile Italiana (DPCI). Bisogna sottolineare che esiste una lista di attesa e che gli attori citati hanno visitato queste strutture. Esistono poi altre difficoltà di ordine logistico che andranno verificate e affrontate di volta in volta. Il metodo del cash for work viene utilizzato seguendo le raccomandazioni e anche allo scopo di riattivare l economia locale dei quartieri nei quali si interviene. Si prevede anche un corso rapido sulle tecniche di sgombero in sicurezza per il personale locale coinvolto. Le attività di assistenza psicosociale verranno estese ai famigliari dei bambini e dei docenti vittime dei crolli che presumibilmente assisteranno all opera di sgombero delle aree identificate (HEALTH). In seguito vengono realizzate le ricostruzioni e le riabilitazioni delle scuole identificate seguendo criteri costruttivi antisismici il più possibile efficaci, d accordo con la disponibilità finanziaria e un calcolo costibenefici. D accordo con le necessità identificate viene anche riabilitata la struttura igienico sanitaria e di rifornimento di acqua nella scuola di Lilevoil 26 (WATER AND SANITATION). Le scuole vengono poi ri-equipaggiate con il minimo necessario alla ripresa del loro funzionamento (NON FOOD ITEMS). 10

11 Attività 5 (R5): Formazione di formatori (docenti, educatori, dirigenti scolastici) sulle tecniche di preparazione e mitigazione degli effetti del terremoto. Vengono effettuati brevi corsi specialistici di formazione di formatori in ambito scolastico perché questi acquisiscano la capacità di replicarli e insegnare tali tecniche ai loro alunni. 3.9 Monitoraggio e valutazione / Monitoring and Evaluation Indicare i meccanismi di monitoraggio e valutazione previsti dall Associato come complementari a quelli disposti dal Segretariato di AGIRE. [Max 1 pagina] Il monitoraggio e la valutazione interna del progetto sarà un processo in itinere che il CISP condurrà sotto la responsabilità del Coordinatore del Progetto. Il Coordinatore del Progetto, coadiuvato dallo staff CISP HQ secondo necessità, assicurerà una presenza regolare e costante nei siti di intervento e seguirà direttamente il progresso delle attività attraverso riunioni periodiche con lo staff di progetto, con i partner locali e con le autorità locali coinvolte. I diversi soggetti coinvolti nella esecuzione del progetto (operatori, partners e autorità locali) parteciperanno direttamente secondo i propri ambiti di competenza alla raccolta dati per la misura degli indicatori previsti per ciascun risultato atteso. Oltre ai rapporti periodici previsti dal Manuale Operativo di Agire, verranno redatti su base mensile rapporti interni di attività a cura del Capo Progetto che conterranno la descrizione delle attività svolte, dei risultati raggiunti, dei problemi incontrati e delle misure adottate per farvi fronte, relative al mese di riferimento. Da parte della sede centrale del CISP in Italia verrà assicurato il necessario backstopping sia per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e logistici, sia per quanto riguarda il monitoraggio in itinere del progetto per verificarne la corrispondenza con la programmazione adottata, con gli obiettivi indicati e i risultati attesi. Analogo monitoraggio per la parte amministrativa contabile verrà garantito dal Capo Progetto in loco coadiuvato dal logista/amministratore previsto con il confronto e costante supporto da parte della sede centrale del CISP in Italia. Tale monitoraggio amministrativo e finalizzato ad assicurare il rispetto delle procedure contabili e amministrative previste, oltreché ad evidenziare eventuali necessari cambiamenti da apportare in corso d opera alla pianificazione finanziaria di spesa, onde assicurare la massima efficienza nell uso delle risorse disponibili. A complemento di quanto sopra indicato, si prevede infine la realizzazione di almeno due o tre missioni in loco di monitoraggio da parte della sede centrale del CISP. I beneficiari diretti saranno coinvolti in tutte le fasi del progetto, direttamente, o attraverso i comitati di quartiere, partecipando in un processo finale di valutazione comunitaria dell operazione. Tale valutazione sarà realizzata assieme ai partners locali tramite assemblee pubbliche a metà e a fine progetto. 4. RISCHI E CONDIZIONI / RISKS AND ASSUMPTIONS 4.1 Pre-condizioni / Pre-conditions Identificare le ipotesi favorevoli che devono essere soddisfatte prima che abbia inizio la realizzazione del programma. [Max ½ pagina] La pre-condizione principale al lavoro di creazione di una rete di protezione comunitaria per i bambini che completi il lavoro di coordinamento iniziato dal governo in collaborazione con l'unicef è la conferma volontà di collaborazione delle congregazioni religiose che dovranno mettere a disposizione contatti locali e mezzi di comunicazione interni indispensabili per estendere la rete al più gran numero di parrocchie sul territorio, così come la messa a disposizione del personale in loco per la registrazione sistematica dei bambini a rischio e per la parte di monitoraggio individuale. Durante la fase di preparazione del programma, una serie di riunioni bilaterali sono state realizzate dal CISP presso tre congregazioni con lo scopo di ottenere il loro consenso rispetto all operazione proposta. Per quanto riguarda la riabilitazione delle strutture scolastiche, le pre-condizioni al lavoro sono rappresentate dall'autorizzazione da parte delle autorità locali a sgomberare i siti danneggiati, posizionare scuole 11

12 temporanee sottoforma di tende e a procedere alla ricostruzione degli edifici su terreni di proprietà dello stato o in mano a privati e/o registrati come tali. Una parte di queste autorizzazioni (per lo sgombero e l'allestimento di scuole temporanee) è stata già ottenuta dal CISP nella fase di preparazione del programma (cfr. le lettere allegate). 4.2 Analisi dei rischi / Risk assessment Identificare i fattori esterni che possono impedire il raggiungimento di obiettivi generali e specifici e la realizzazione delle attività previste. Definire per ciascuno di essi le strategie di risposta previste. [Max 1 pagina] Nel momento di stesura del presente progetto e' ancora sconosciuta a tutti gli attori coinvolti nel cluster Child Protection la precisa dimensione del fenomeno dei bambini non accompagnati o a rischio di abuso e traffico. L'esperienza collettiva in situazioni di urgenza in simili contesti, alla quale si è riferito il CISP nella fase di formulazione dell operazione suggerisce la ricerca di soluzioni alternative all'eccessiva istituzionalizzazione di bambini in favore di un lavoro comunitario che miri all'incoraggiamento di famiglie adottive e/ affidatarie e gruppi di accoglienza. Inoltre, questo approccio è previsto soprattutto nelle zone più colpite dal terremoto, e quindi soprattutto la capitale Port-au-Prince. Per questa ragione, non è stato previsto nel programma che il CISP sia implicato né in interventi di assistenza a bambini vulnerabili fuori da Port-au-Price, né nel sostegno materiale di orfanotrofi esistenti e funzionanti per aumentare le capacità di assorbimento e istituzionalizzazione di bambini. Ciononostante, non è escluso, che l'esodo verso le zone rurali possa creare una situazione in cui molti bambini vengano sistemati da amici e parenti il più lontano possibile dagli effetti del terremoto, in zone già economicamente precarie, mentre i genitori e tutori legali ritornano nella capitale a cercare lavoro. In questo caso la conseguenza sarebbe l abbandono temporaneo o prolungato di minori non nella capitale, dove gli attori umanitari internazionali hanno avviato il processo di identificazione e registrazione. Se questo scenario effettivamente si verificasse, il CISP potrebbe dover rivedere parte della strategia riguardante l'organizzazione dell accoglienza temporanea di bambini prevista per due quartieri di Port-au-Prince reorientando la propria strategia in modo di poter coprire altre zone del paese. Questa eventuale modifica dell ubicazione di parte delle attività previste potrebbe comunque essere perseguita contando sulla rete costituita dalle comunità religiose con le quali ci si sta coordinando e attraverso le loro succursali provinciali. 5. SICUREZZA /SECURITY 5.1 Situazione sul terreno / Situation in the field Fornire una valutazione sulla sicurezza sul terreno relativa all attuazione del programma. [Max 30 righe] Il centro di coordinamento del programma proposto dal CISP si troverà presso il seminario scalabriniano di St. Charles, il quale è attualmente una delle strutture più sicure della capitale (visto anche il numero crescente di organizzazioni umanitarie che vi chiedono ospitalità). Essendo questo centro un luogo strategico di agglutinamento delle congregazioni religiose attorno alla mobilitazione delle quali si svilupperà il programma CISP-AGIRE, la realizzazione degli interventi è prevista nei pressi del centro stesso o di altre congregazioni affiliate al programma, ma presenti ad Haiti e nella fattispecie a Port-au-Prince da decenni. Di conseguenza, la conoscenza profonda da parte dei partners locali del CISP, della cultura e del contesto haitiani, il riconoscimento ottenuto negli anni da parte delle comunità locali, nonché il loro posizionamento geografico in zone in parte risparmiate dal sisma, permettono di garantire un buon livello di sicurezza, particolarmente in caso di espressione di malcontento da parte della popolazione dovuto alla frustrazione crescente rispetto ai limiti degli aiuti umanitari e di conseguenti episodi di violenza. 5.2 Protocolli di sicurezza / Security protocol Riassumere i protocolli di sicurezza adottati dall organizzazione e quelli specifici messi in atto per questo programma. [Max ½ pagina] Il mantenimento di un livello considerevolmente alto di sicurezza per i propri operatori espatriati e locali è una priorità per il CISP in tutti i paesi in cui opera. A questo riguardo il CISP ha definito linee generali / raccomandazioni circa la sicurezza, cui si ispirano specifici codici di sicurezza definiti di volta in volta nei paesi in cui si opera a seconda delle specifiche situazioni di terreno. Anche in Haiti pertanto il CISP sta definendo uno specifico codice di sicurezza che conterrà, tra le altre, le seguenti indicazioni: 12

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