Relazione venerdì 13/11/2015 Torino Assemblea Nazionale ASPPI (seduta riservata) Alfredo Zagatti Presidente Nazionale

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1 S E D E N A Z I O N A L E Relazione venerdì 13/11/2015 Torino Assemblea Nazionale ASPPI (seduta riservata) Alfredo Zagatti Presidente Nazionale Nel novembre 1985, 30 anni fa, si celebrava il congresso costitutivo di Asppi Nazionale. La storia della nostra associazione affonda le sue radici in tempi ancor più remoti con la costituzione di associazioni locali, prima a Bologna addirittura nel 1947 ed in emilia, poi altrove nel Paese, ma ci sembrava giusto non dimenticare questa prima e importante affermazione della sua dimensione nazionale. Ho letto quanto si scrisse allora di Asppi e della realtà in cui era immersa. Un vero e proprio tuffo nel passato che porta istintivamente a riflettere su quanto fosse diversa l Italia di allora: c erano cose che oggi non ci sono più: un sistema dei partiti con saldi riferimenti sociali e territoriali(anche se già scricchiolante.), grandi e autorevoli organizzazioni sindacali il cui consenso o dissenso poteva essere causa della caduta o della sopravvivenza dei Governi; ma soprattutto una società, cittadini che esprimevano una forte adesione alle istanze collettive, ed erano definiti o si definivano principalmente in base alla loro collocazione professionale o all appartenenza ad un ceto sociale. Oggi: siamo in presenza di un sistema dei partiti che ha per gran parte perso riferimenti nei territori, un sistema sindacale ed associativo che ha perso progressivamente peso nei propri mondi di riferimento e nell interlocuzione con le Istituzioni (a loro volta in grave crisi di legittimità) e soprattutto l affermarsi di un individualismo di massa (non solo nelle sue accezioni negative) e un riconoscere sé stessi da parte dei cittadini in modi più articolati (il lavoratore o l artigiano continua a considerarsi tale, ma al tempo stesso individua sé stesso come risparmiatore o proprietario di immobili, ecc) Pensando ad allora impressiona ancor di più l esistenza oggi di cose che allora eravamo bel lontani dall immaginare: in primo luogo la possibilità attraverso un tablet o un telefonino di comunicare con il mondo, di accedere a tutte le informazioni possibili, di acquistare o vendere sempre più frequentemente beni o servizi.

2 Di fronte a questa vera e propria rivoluzione viene spontaneo chiedersi: e noi quanto siamo cambiati? Nel nostro modo di essere, nella nostra struttura fondamentale? Certamente da allora siamo cresciuti: sono aumentate le adesioni a circa e si è sperimentata l adesione collettiva dei condomini, è cresciuta la nostra presenza territoriale nelle realtà del Paese per numero di sedi e di centri servizio: da 8 regioni a 14, da 25 sedi a 63; si è certamente sviluppata la nostra capacità di offrire servizi; le novità legislative intervenute ci hanno spinto a moltiplicare le occasioni di interlocuzione con Istituzioni e altre associazioni del settore. Un fatto soprattutto testimonia di questa vitalità, e lo si misura innanzitutto, ma non solo nelle zone di più antico e forte insediamento: con il passare degli anni abbiamo dovuto via via far fronte al calo di quelle adesioni più motivate da ragioni di appartenenza che all adesione ai programmi e alle iniziative o al godimento dei servizi. Se penso per esempio a cosa rappresentava in Emilia l associazionismo politico e sociale e a cosa ne è rimasto oggi, penso che avere mantenuto le posizioni qui e altrove, conquistando nuove adesioni con motivazioni in parte diverse dal passato costituisca di per sé un fatto di grande forza e vitalità. Detto ciò, torno alla domanda da cui ero partito: quanto è cambiato il modello organizzativo di Asppi e, soprattutto, cosa bisognerebbe cambiare per adeguarlo ad una realtà già cambiata e che va ulteriormente cambiando a ritmi velocissimi? Tiene un modello che affida al momento nazionale un ruolo di rappresentanza politica e sindacale e alle sedi territoriali la gestione dei servizi in una dimensione esclusivamente locale? ( dove si esprime certo il massimo di autonomia, ma anche il massimo di isolamento?). Questo, con l unica eccezione del Caf (e della tormentata vicenda di Sesamo) è il modello esistente. Questo modello consente di cogliere appieno tutte le opportunità che ci stanno di fronte, in termini di innovazione dei servizi? Insisto e insisterò molto sui servizi, non perché sottovaluti il momento della presenza politica e sindacale ma perché tutti noi ci rendiamo conto credo del fatto, che sviluppare la nostra capacità di fornire servizi in modo efficiente, competitivo e su tutta la gamma di interesse dei proprietari di immobili rappresenti la condizione indispensabile per

3 accrescere la massa critica della associazione, per diffondere la sua base territoriale, per incrementare le risorse finanziarie in calo non solo a livello nazionale, ma anche nelle sedi e quindi per potere anche svolgere efficacemente la nostra azione di rappresentanza politica e sindacale. Ed i servizi, per essere implementati hanno bisogno di capacità organizzative, manageriali, di competenze non facili da reperire nella nostra associazione e non reperibili in ogni sede territoriale. Ma non vedo un altra strada se consideriamo che ormai su questo terreno, anche nel nostro settore, si muovono soggetti nuovi che cercano di sfondare su un mercato dei servizi ai proprietari di immobili potenzialmente vastissimo. In questo quadro la nostra diffusione sul territorio nazionale (seppure a diverso grado di consistenza) la notorietà del nostro marchio, un esperienza locale consolidata in molti territori costituiscono un punto di forza eccellente che noi stiamo utilizzando poco e con scarsa efficacia. Da queste considerazioni derivano una serie proposte di cui discuteremo più puntualmente parlando del nuovo regolamento e, soprattutto nella seduta di domani pm 1 ) alcuni progetti che hanno senso in un ottica nazionale Domani pomeriggio avrà luogo una seduta dedicata ad una sorta di workshop per entrare nel merito di alcuni progetti che qui richiamo nei loro tratti essenziali: - Consolidare i servizi esistenti: domani daremo conto del punto a cui siamo giunti con la attività della nuova Sesamo; sul Caf, dirò domattina dei rischi che corrono i piccoli Caf specializzati come il nostro inseguito alle misure assunte recentemente dal Governo; ora, il nostro Caf che ha superato anni difficilissimi, è tornato in attivo ed è in condizione di implementare altre iniziative; - Parleremo della necessaria ristrutturazione del nostro portale; al di là della rinnovata veste grafica sono 3 le novità essenziali: 1) la presenza di una redazione permanente che assicuri l aggiornamento dei contenuti; 2) la connessione con i siti locali che assicuri lo scambio di contenuti fra portale nazionale e siti locali; 3) il concepimento di un portale che non si limiti ad assicurare una efficace comunicazione, ma che sia predisposto per essere una piattaforma di servizi

4 - Tra questi servizi, vi è quello relativo ad una piattaforma informatica che costituisca una vera e propria vetrina immobiliare, dedicata non solo alle compra vendite, ma agli affitti e agli affitti brevi. Come abbiamo più volte discusso la scommessa è quella di accompagnare la presentazione del prodotto con la presentazione dei servizi che la nostra associazione può fornire a chi si accinge ad acquistare casa o a ad affittare. - Avvertiamo poi l esigenza di avviare, utilizzando la possibilità dei collegamenti in remoto un programma di formazione rivolto innanzitutto ai nostri dipendenti, ai nostri collaboratori, ai consulenti e ai dirigenti locali; parallelamente è possibile utilizzare la medesima piattaforma per organizzare eventi formativi rivolti all esterno anche con un certo ritorno economico e un attività di consulenze on line. - Occorre implementare in un ottica nazionale la diffusione delle migliori pratiche sperimentate nelle sedi più strutturate: ne parleremo domani ragionando in particolare di gestioni condominiali, di strutture per le manutenzioni, la contabilizzazione del calore,ecc. Occorre moltiplicare la capacità a livello locale ma soprattutto a livello nazionale di realizzare convenzioni con strutture commerciali di diverso genere, per accrescere le opportunità per i nostri associati. La gestione di un attività complessa che va molto oltre il tradizionale ruolo di rappresentanza politico-istituzionale finora esercitato da Asppi nazionale. Per la gestione dei progetti nazionali Asppi ha bisogno di rinnovare la sua strumentazione, ma soprattutto ha la necessità di costituire a livello nazionale una struttura che raccolga le migliori competenze presenti a livello territoriale nella gestione dei servizi o che si avvalga anche di altre competenze: una struttura improntata ad un forte spirito manageriale, che misuri il successo delle sue iniziative in termini di costi e benefici, che punti ad incrementare le risorse disponibili e ad incrementare le opportunità per le nostre sedi. Ora, a parte il Caf gestito da da un soggetto interamente partecipato da Asppi nazionale, ci siamo finora avvalsi di casa service srl per editare la rivista e per poche altre attività. Casa service veda una partecipazione minoritaria di Asppi nazionale ed è partecipata da un gruppo di sedi che ne garantirono il capitale sociale. Soprattutto, casa service è stata utilizzata per ragioni fiscali ed amministrative ma non è mai stata (almeno a mia memoria) una struttura che, pur rispondendo ad Asppi, fosse caratterizzata da vita propria, da una effettiva capacità di gestire servizi, di immaginare soluzioni innovative, in un ottica commerciale che ne massimizzi i benefici economici.

5 Io credo che a breve sia indispensabile ridisegnare questo strumento (o sostituirlo con un altro) in cui Asppi nazionale abbia un ruolo di riferimento, ma che continui ad essere partecipato dalle sedi, da tutte le sedi (anche con quote minime) e che diventi il terminale intelligente per la gestione dei servizi a rilevanza nazionale, per la gestione dei rapporti commerciali con i centri servizi, per il rapporto con le strutture che gestiscono i servizi nelle sedi, per la stipula di convenzioni con le strutture commerciali, per ogni altro aspetto della vita di Asppi che sia diverso dall attività di rappresentanza politica, sindacale o istituzionale. Una separazione che io vedo sempre più necessaria per garantire trasparenza ed efficacia alla nostra azione. Un esame attento di questa materia ci dirà se questa o un altra struttura dovrà gestire l attività del portale immobiliare. 2) una diversa strutturazione territoriale Naturalmente il primo punto di riferimento per la gestione dei servizi continuano ad essere le strutture territoriali; io vedo indispensabili forme di gestione comune dei servizi che ne incrementi L efficenza e l economicità, obiettivo raggiungibile solo attraverso forme di aggregazione anche parziale. D altra parte sta sparendo una delle forme di territorializzazione storiche su cui si sono modellate per decenni tutte le organizzazioni. Vengono meno i confini provinciali nelle istituzioni e non c è ragione per cui non vengano meno anche per le associazioni Se penso alle aree dove siamo più organizzati come l emilia, io penso che la gestione associata di molti servizi non sia solo possibile, ma fortemente necessaria. Ma questo riguarda anche le aree metropolitane dove esistono più sedi che devono integrarsi fra loro e moltissimi altri territori. Un altro tema va affrontato: le caratteristiche, la consistenza e la gestione della rete dei centri di servizio. Sono ancora molte le aree dove Asppi non è presente, o dove è presente nel comune capoluogo ma con una scarsa diffusione nei territori contermini. Negli ultimi anni abbiamo previsto e concretamente praticato la nascita di centri servizio su impulso della direzione nazionale. Ne sono scaturite molte esperienze, alcune di successo, altre meno. Molte e quotidiane sono le richieste di costituire presenze Asppi nei territori oggi scoperti: il più delle volte si tratta di professionisti, singoli o associati, o strutture già impegnate nel settore immobiliare che chiedono di costituirsi in presenza Asppi. Spesso si tratta di

6 esperienze che prevedono l uso del marchio e la gestione di servizi senza avere oggi e forse nemmeno domani le caratteristiche per trasformarsi in associazioni. Noi oggi prevediamo la nascita dei centri servizio solo come fase transitoria in attesa che si trasformino in vere e proprie associazioni locali. Io credo dobbiamo modificare l ottica: immaginare che accanto alle sedi dotate di iscritti, sedi, organi dirigenti, prerogative congressuali, possa coesistere una rete, la più diffusa possibile di centri servizio che utilizzano il nostro marchio, offrono servizi senza per questo ambire o avere la possibilità di costituirsi in sedi territoriali. Naturalmente, se questa è l ottica, occorrerà definire con più precisione gli obblighi reciproci, la dimensione commerciale di questo rapporto, gli standard di qualità che è giusto richiedere. In altri termini, e concludo l Asppi da disegnare per il prossimo futuro dovrà avere il volto di una realtà molto più integrata nazionalmente, utile per tutti i proprietari di immobili che ricerchino in una unica associazione il meglio dal punto di vista della rappresentanza dei loro interessi e il meglio per la soddisfazione delle loro esigenze in termini di assistenza e di servizio. Un associazione presente su tutto il territorio nazionale, con un brand unico e riconoscibile, associabile ad una dimensione di grande qualità ed efficienza. Il Presidente Nazionale ASPPI (on. Alfredo Zagatti)