Inquadramento del tema. Riferimenti normativi. Primo Rapporto sullo Stato dell Ambiente Provincia di Genova Anno 2003 Acqua

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2 Inquadramento del tema Primo Rapporto sullo Stato dell Ambiente Provincia di Genova Anno 2003 La situazione di emergenza idrica che l intero pianeta sta vivendo, oltre alle tragiche e, purtroppo, croniche situazioni di alcune parti del mondo, ha messo a nudo il difficile equilibrio in cui si trovano anche le società tecnologicamente e culturalmente più avanzate. La mancanza di acqua si ripercuote drammaticamente sull apparato civile e su quello industriale. La Provincia di Genova intende essere un punto di riferimento importante, anche nel suo ruolo di coordinamento dell Ambito Territoriale Ottimale (ATO), istituito ai sensi della Legge Galli (si veda più avanti) ed essere parte attiva di un processo teso a migliorare l uso delle risorse idriche nell ottica della sostenibilità. Non basta, infatti, occuparsi delle emergenze solo quando esse si presentano, ad esempio a seguito di annate eccezionalmente siccitose come quella del 2003, occorre, invece, porsi in un ottica di pianificazione che miri alla riduzione degli sprechi, alla prevenzione, alla giusta distribuzione della risorsa tra i vari usi (civili, agricoli, industriali), all interconnessione delle reti di distribuzione, alla cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti. Bisogna far sì che la politica dell acqua sia strettamente collegata allo sviluppo del nostro territorio. La Provincia di Genova investe in modo particolare nel recupero del nostro entroterra, dove le attività agricole rivestono un ruolo fondamentale. Un corretto utilizzo dell acqua per questo scopo fa parte delle strategie del nostro Ente. Il nostro territorio è caratterizzato da corsi d acqua a regime torrentizio, con acque fluenti in autunno ed inverno, ma con periodi di secca nelle stagioni calde. In conseguenza di ciò, esistono invasi artificiali per la raccolta che permettono a tutti noi l uso dell acqua durante tutto l anno. L acqua potabile disponibile può bastare se gestita con buon senso, riducendo gli sprechi, le perdite e i consumi non appropriati (ad esempio l industria e l agricoltura potrebbero fare ricorso ad acque di qualità inferiore o riutilizzate). Occorre, inoltre, gestire la risorsa acqua sapendo che essa non è utile soltanto per gli usi umani, ma è essenziale per la vita, la biodiversità, gli ecosistemi e gli equilibri ambientali. All interno del capitolo viene incluso anche l unico indicatore relativo al mare. In futuro si auspica di riuscire ad approfondire l argomento che meriterebbe sicuramente uno spazio più ampio in considerazione della sua centralità per la nostra provincia. Allo stato attuale ciò non è stato possibile a causa della mancanza di competenze istituzionali in questo campo e della conseguente carenza di informazioni e di conoscenze tecniche a disposizione dell Amministrazione Provinciale. Riferimenti normativi La risorsa acqua ha un importanza rilevante per la vita dell uomo e per le attività produttive, agricole ed industriali: è stata pertanto oggetto di numerosi interventi normativi, tesi alla sua tutela e ad una razionalizzazione dell uso; una prima organizzazione della materia si è avuta attraverso i Testi Unici emanati negli anni 30. Attualmente la risorsa acqua è tutelata principalmente da tre norme quadro che ne affrontano la gestione sotto punti di vista diversi, ma strettamente correlati tra loro e che presentano qualche sovrapposizione: - la Legge Galli (L.36/94) che si occupa di regolamentare la gestione della risorsa - il D.Lgs. 152/99 che si occupa della qualità ambientale delle acque e della loro tutela dalle fonti di inquinamento - la L.183/89 che definisce la tutela del suolo nel suo complesso e quindi anche delle risorse idriche. Esiste, infine, una normativa più specifica che tutela le acque a fini potabili: il D.P.R. 236/88, prossimamente sostituito con il D.Lgs. 31/01. Nell ambito della Comunità Europea è da segnalare la Direttiva 200/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l azione comunitaria in materia di acque, la quale ribadisce alcuni principi in buona parte già contenuti nelle normative nazionali attualmente in vigore. Di seguito si riportano i punti salienti delle normative più rilevanti. D. Lgs. 152/99 Il D. Lgs. 152/99 ha modificato le discipline degli scarichi fognari ed industriali e ha definito in modo chiaro i criteri di monitoraggio ambientale dei corpi idrici, creando un sistema regionale permanente di valutazione della qualità ambientale della risorsa acqua. Il Decreto, nato per essere un Testo Unico in materia, non ha saputo tuttavia correlarsi in modo organico con la Legge Galli e la Legge sulla Difesa del Suolo, se non inserendo nel quadro della pianificazione territoriale un nuovo strumento, i Piani di Tutela delle Acque, che sostituiscono i vecchi Piani di Risanamento Regionali e costituiscono Piani stralcio dei Piani di Bacino. Ai fini di definire lo stato ambientale di un territorio, il D. Lgs. 152/99 ha dato un apporto notevolissimo, dal momento che ha definito inequivocabilmente in cosa consista lo stato ambientale di un corpo idrico. 171

3 La Legge Galli La legge 5 gennaio 1994, n. 36 Disposizioni in materia di risorse idriche (nota anche come Legge Galli dal nome del primo firmatario dell originario disegno di legge) delinea un processo di riforma del settore idrico di grande importanza e complessità ed introduce, per la prima volta unificati all interno di uno stesso testo normativo, principi di salvaguardia ambientale e di efficienza economica. Essa, in particolare, mira a risolvere tre problemi fondamentali: la frammentazione delle gestioni, la frammentazione del ciclo tecnologico, lo scompenso tra le tariffe attuali ed il costo del servizio. A questo scopo si richiede l individuazione di Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) all interno dei quali pervenire ad una gestione unitaria, integrata ed ispirata a criteri privatistici, di economicità, efficacia ed efficienza del ciclo idrico, inteso come l insieme dei servizi pubblici di captazione, di adduzione e distribuzione per usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue. L intero ciclo dovrà perciò essere controllato da un unica struttura di gestione, capace di garantire un utilizzo razionale delle risorse idriche attraverso una riduzione degli sprechi e favorendo, invece, il risparmio, il riuso ed il reimpiego. I compiti di indirizzo generale e di controllo di questo processo di trasformazione sono affidati agli organi centrali dello Stato, mentre alle Regioni ed agli Enti Locali compete la responsabilità di definire ed adottare le soluzioni più adeguate alle differenti realtà territoriali. La normativa prevede l istituzione di una Autorità dell Ambito Territoriale Ottimale costituita dai rappresentanti dei Comuni ricadenti all interno del territorio di competenza dell ATO e dalle Province. Affinché l Autorità d Ambito possa svolgere correttamente l attività che le compete circa la pianificazione di un uso razionale delle acque, è di fondamentale importanza la conoscenza delle disponibilità idriche naturali. L interesse dell Autorità d Ambito è rivolto non solo agli aspetti quali-quantitativi dell acqua erogata all utente, ma anche all acqua, intesa come risorsa naturale. La stessa Legge Galli pone l accento sulla tutela e sull uso delle acque superficiali e sotterranee e sull importanza della salvaguardia della risorsa, rispettando criteri di solidarietà. Normativa sulle acque destinate al consumo umano Per acque destinate al consumo umano, si intendono le acque destinate ad uso potabile ed alla preparazione di alimenti. In questa sede focalizzeremo la nostra attenzione sulle acque distribuite tramite le reti di distribuzione degli acquedotti. La normativa attualmente vigente in materia di acque destinate al consumo umano è costituita dal DPR 236/88 che impone il rispetto di limiti tabellari (concentrazioni massime ammissibili o CMA) e propone dei valori guida (obiettivi a cui deve tendere l attività amministrativa) per numerosi parametri che il decreto classifica in: organolettici, chimicofisici (in relazione delle caratteristiche naturali delle acque), sostanze indesiderabili e sostanze tossiche (classe che include i parametri microbiologici). Il decreto chiama in causa soggetti gestori che devono effettuare controlli interni, al fine di verificare il rispetto dei parametri, e le AASSLL, le quali effettuano i controlli esterni, in quanto enti preposti alla vigilanza sui soggetti gestori. La normativa, inoltre, determina la frequenza con cui devono essere effettuati i campionamenti, variabile a seconda del parametro indagato, nonché le metodiche di analisi. Viene precisato, inoltre, che i controlli qualitativi sono da effettuarsi nei punti significativi della rete : con tutta probabilità il legislatore intende i punti più vicini all erogazione, in modo da disporre di analisi che rispecchino il più possibile la qualità delle acque recapitate agli utenti. Tuttavia, occorre tenere presente che il DPR 236/88 è in via di superamento e che la nuova normativa in materia, rappresentata dal D.Lgs 31/01, introduce molte novità. In primo luogo il decreto, che dovrà entrare in vigore entro il 25 dicembre 2003, tiene conto dell attuazione della Legge Galli e pertanto di un nuovo attore, l Autorità d Ambito, che entrerà a far parte delle azioni di vigilanza e di controllo sul soggetto gestore. In secondo luogo, la nuova normativa apporta cambiamenti ai parametri (introducendo ad es. nuovi parametri microbiologici, parametri relativi alla radioattività, ecc ), ai limiti dei parametri stessi, nonché alle metodologie di analisi. Normativa sulle acque di balneazione Per quanto riguarda la acque marine ed in particolare la qualità delle acque di balneazione esiste il DPR 470/82 che recepisce la direttiva CEE n. 76/160. Tale decreto richiede la misurazione di una serie di parametri che devono essere monitorati con una cadenza frequente e sempre uguale nel tempo e sono: temperatura di acqua e aria, colorazione e trasparenza, oli minerali, sostanze tensioattive, fenoli, ph, ossigeno disciolto, coliformi totali, coliformi fecali e streptococchi fecali. 172

4 Indicatori Nella valutazione dello stato delle acque sono stati considerati degli indicatori di stato delle acque superficiali, indicatori dell efficienza del ciclo dell acqua, dalla captazione alla sua restituzione all ambiente e indicatori relativi allo stato delle acque marine. In particolare si è considerato: - stato ambientale dei corsi d acqua: tiene conto di tutti gli elementi che concorrono a definire lo stato di salute del corso d acqua, ossia i parametri chimico fisici e la presenza di una microfauna varia e diversificata - dotazione idrica lorda pro-capite e consumo netto pro capite (prelievi idrici/popolazione servita): si tratta di due indicatori valutati congiuntamente al fine di considerare la pressione sulla disponibilità della risorsa da parte dell uomo - uso razionale della risorsa che è composto da: - presenza di reti duali per Comune (anche in progetto) - presenza di impianti di riutilizzo delle acque reflue (anche in progetto) ha lo scopo di verificare la capacità di limitazioni degli sprechi e di riutilizzo delle acque - stato del servizio di fognatura: che valuta il carico inquinante sull ambiente causato dall inadeguatezza dello stato di fognatura (non tenendo conto dell efficienza degli impianti di depurazione) - pressione industriale sui corpi idrici: fornisce indicazioni sugli scarichi dovuti ad attività di tipo industriale - balneabilità delle acque marine superficiali: valuta la percentuale di zone non balneabili ed il relativo numero di giornate Stato ambientale dei corsi d acqua Lo stato ambientale dei corsi d acqua, SACA, è stato calcolato da ARPAL nell ambito del monitoraggio che il D. Lgs. 152/99 ha affidato alle Regioni. Il D. Lgs. 152/99 (l Allegato 1) indica con precisione la metodologia con cui deve essere classificato ogni singolo corso d acqua e i criteri che devono essere adottati per effettuare un monitoraggio efficace. L indice che rappresenta lo stato ambientale di un corso d acqua tiene conto di tutti gli elementi che concorrono a definirne lo stato di salute, ossia i parametri chimici, fisici e la presenza di una microfauna varia e diversificata. Per definire il SACA di un corso d acqua occorre, pertanto, disporre di analisi chimico-fisiche e di indagini sulla microfauna presente. Si ritiene opportuno richiamare il meccanismo con il quale viene definito il SACA (Stato Ambientale dei Corsi d ) prima di riportare i risultati. Il SACA (Stato Ambientale dei Corsi d ) Il SACA si ottiene incrociando la classe di stato ecologico del corso d acqua (SECA) con lo Stato Chimico che indica la presenza o meno di inquinanti specifici e pericolosi, direttamente correlati ad attività quali l industria e l agricoltura. Il SECA (Stato Ecologico del corso d acqua) Il SECA è un indice che tiene conto dello stato di inquinamento del corpo idrico misurato sia attraverso parametri generali, chiamati macrodescrittori (Livello di inquinamento da macrodescrittori - LIM), sia attraverso l indice IBE (Indice Biotico Esteso) che misura la presenza o meno di una fauna differenziata sensibile all inquinamento. Lo stato ecologico dei corpi idrici superficiali è l espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, della qualità e della varietà delle specie animali presenti, della natura fisica e chimica delle acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico. LIM Livello di inquinamento da macrodescrittori Gli elementi chimici che sono considerati per la definizione dello stato ecologico (SECA) sono i parametri chimico fisici macrodescrittori indicati nella tabella 7 dell Allegato 1 del d. Lgs. 152/99 che concorrono a definire il Livello di Inquinamento espresso dai Macrodescrittori (LIM). 173

5 Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello OD (% sat.) (*) < 10 < 20 < 30 < 50 > 50 BOD 5 (O 2 mg/l) < 2,5 < 4 < 8 < 15 > 15 COD (O 2 mg/l) < 5 < 10 < 15 < 25 > 25 NH 4 (N mg/l) < 0,03 < 0,1 < 0,5 < 1,5 > 1,5 NO 3 (N mg/l) < 0,30 < 1,5 < 5 < 10 > 10 Fosforo totale (P mg/l) < 0,07 < 0,15 < 0,30 < 0,6 > 0,6 Escherichia coli (UFC/100 ml) < 100 < < < > Punteggio da attribuire per ogni parametro analizzato ( percentile del periodo di rilevamento) LIVELLO DI INQUINAMENTO DAI MACRODESCRITTORI (LIM) < 60 Tabella 7 Allegato 1 D. Lgs. 152/99 Livello di inquinamento espresso dai macrodescrittori L Indice Biotico Esteso (IBE) L indice che considera gli elementi biotici dell ecosistema è l IBE (Indice Biotico Esteso) cui corrispondono 10 valori di qualità da 1 a 10 in ordine crescente di qualità del corso d acqua: in sostanza più sono presenti individui di specie animali (in genere invertebrati) sensibili ai fenomeni di inquinamento, più l indice IBE avrà un valore elevato e migliore sarà lo stato ambientale del corso d acqua. Calcolo del SECA Incrociando i valori LIM e i valori IBE secondo le modalità della tabella 8 dell Allegato 1 di seguito riportata, si ottengono i valori di classe SECA (Stato ecologico del corso d acqua). CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 I.B.E. > , 2, 3 LIM < 60 Tabella 8 Allegato 1 D. Lgs. 152/99 Stato ecologico dei corsi d acqua (si consideri il risultato peggiore tra I.B.E. e macrodescrittori) Le classi di qualità SECA definite tramite gli indici LIM e gli indici IBE ottenuti con indagine biologica corrispondono alle seguenti definizioni: Classi di qualità Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Definizione Ambiente non inquinato o non alterato in modo sensibile. Ambiente in cui sono evidenti alcuni effetti dell inquinamento Ambiente inquinato Ambiente molto inquinato Ambiente fortemente inquinato Lo Stato Chimico Lo stato chimico è definito in base alla presenza di microinquinanti, ovvero di sostanze chimiche pericolose superiori ai valori soglia fissati dalla direttiva 76/464/CEE e dalle direttive da essa derivate. I principali inquinanti chimici sono: - inorganici (disciolti): cadmio, cromo totale, mercurio, nichel, piombo, rame e zinco - organici (sul tal quale): aldrin, dieldrin, endrin, isodrin, DDT, esaclorobenzene, esaclorocicloesano, esaclorobutadiene, 1,2dicloroetano, tricloroetilene, triclorobenzene, cloroformio, tetracloruro di carbonio, percloroetilene e pentaclorofenolo. 174

6 Calcolo del SACA Il SACA si ottiene incrociando i dati SECA con i risultati dell indagine effettuata sui microinquinanti e quindi con lo stato chimico. La seguente tabella 9 dell Allegato 5 al D. Lgs. 152/99, mostra come un superamento dei limiti soglia di una sostanza pericolosa fa retrocedere la classe di qualità a scadente tranne il caso in cui la classe sia già pessima. Stato Ecologico Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Concentrazione inquinanti di cui alla Tab. 1 < Valore Soglia ELEVATO BUONO SUFFICIENTE SCADENTE PESSIMO > Valore Soglia SCADENTE SCADENTE SCADENTE SCADENTE PESSIMO Tabella 9 Allegato 1 D. Lgs. 152/99 Stato ambientale dei corsi d acqua La seguente tabella definisce le classi di qualità SACA ELEVATO Non si rilevano alterazioni dei valori di qualità degli elementi chimico-fisici ed idromorfologici per quel dato tipo di corpo idrico in dipendenza degli impatti antropici, o sono minime rispetto ai valori normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni indisturbate. La qualità biologica sarà caratterizzata da una composizione e un abbondanza di specie corrispondente totalmente o quasi alle condizioni normalmente associate allo stesso ecotipo. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è paragonabile alle concentrazioni di fondo rilevabili nei corpi idrici non influenzati da alcuna pressione antropica BUONO I valori degli elementi della qualità biologica per quel tipo di corpo idrico mostrano bassi livelli di alterazione derivanti dall attività umana e si discostano solo leggermente da quelli normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento SUFFICIENTE I valori degli elementi della qualità biologica per quel tipo di corpo idrico si discostano moderatamente da quelli di norma associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. I valori mostrano segni di alterazione derivanti dall attività umana e sono sensibilmente più disturbati che nella condizione di "buono stato". La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento SCADENTE Si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale, e le comunità biologiche interessate si discostano sostanzialmente da quelle di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da comportare effetti a medio e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento PESSIMO I valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale presentano alterazioni gravi e mancano ampie porzioni delle comunità biologiche di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni tali da causare gravi effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento; Definizione dello stato ambientale per i corpi idrici superficiali Risultati La seguente tabella riporta i risultati dell indagine effettuata da ARPAL per conto della Regione Liguria, secondo i criteri del D. Lgs. 152/99, sui bacini significativi. Le stazioni dei torrenti Arrestra, Gargassa, Masca e Masone sono state monitorate in passato per classificare le acque ai fini della vita dei pesci; ciò non prevede la definizione dell indice IBE. Tali corsi d acqua risultano tutti di classe elevata. Il torrente Chiaravagna è particolarmente compromesso dalla presenza a monte della discarica di RSU di Scarpino, il cui percolato ha inquinato fortemente il corso d acqua. Solo recentemente il percolato è stato convogliato, tramite apposita condotta, al depuratore di Sestri Ponente, ma l ecosistema del Chiaravagna risentirà ancora per molto tempo dell inquinamento pregresso. Per quanto riguarda il Lerone, la stazione risente della presenza a monte della ditta Stoppani. 175

7 Corso d'acqua Stazione LIM IBE SECA SACA classe Classe T. Arrestra ARAR ELEVATO T. Aveto AVAV BUONO T. Bisogno BIBI BUONO T. Bisogno BIBI BUONO T. Bisogno BIBI BUONO T. Cerusa CECE ELEVATO T. Bianchetta CHBI02 2 Non eff. 2 BUONO T. Cassinelle CHCA SUFFICIENTE T. Chiaravagna CHCH PESSIMO F. Entella ENEN BUONO T. Lavagna ENLA BUONO T. Lerone LR-PORT BUONO T. Lerone LRLR PESSIMO T. Orba OR-130M BUONO T. Polcevera POPO BUONO T. Polcevera POPO03 2 Non eff 2 BUONO T. Polcevera POPO05 2 Non eff 2 BUONO T. Scrivia SCSC07M BUONO T. Vobbia SCVO ELEVATO T. Gargassa STGA ELEVATO T. Masca STMC ELEVATO T. Masone STMS ELEVATO Allo scopo di avere a disposizione un andamento temporale della qualità dei corpi idrici si sono messi a confronto i risultati del monitoraggio del 2001 con quelli ottenuti dalla Provincia negli anni e Entrambe le campagne di monitoraggio sono state eseguite sulle stesse stazioni. Laddove i dati di confronto non sono disponibili se ne è sottolineata la mancanza. Dal momento che la definizione dello Stato Ambientale è recente, si sono confrontati solo i valori dell indice biologico esteso (IBE). La seguente tabella riporta il confronto tra i valori IBE registrati durante il monitoraggio del 2001 e quelli ricavati dalle campagne precedenti. Si nota, in generale, una situazione stazionaria anche per i siti più compromessi, dal momento che non sono state eliminate le fonti inquinanti. Fanno eccezione le stazioni del bacino del Bisagno, in particolare la stazione BIB05 posta presso il tratto terminale del corso d acqua; si registra, infatti, un miglioramento, presumibilmente dovuto alla razionalizzazione delle reti fognarie civili circostanti e all eliminazione di numerosi scarichi civili non depurati. Corso d'acqua Stazione IBE 2001 IBE IBE classe classe classe T. Arrestra ARAR T. Aveto AVAV T. Bisagno BIBI T. Bisagno BIBI T. Bisagno BIBI T. Cerusa CECE T. Bianchetta CHBI02 Non eff. 2 2 T. Cassinelle CHCA T. Chiaravagna CHCH F. Entella ENEN T. Lavagna ENLA T. Lerone LR-PORT

8 177 T. Lerone LRLR T. Orba OR-130M 2 Non eff Non eff T. Polcevera POPO T. Polcevera POPO03 Non eff T. Polcevera POPO05 Non eff T. Scrivia SCSC07M 2 2 Non eff T. Vobbia SCVO130 1 Non eff Non eff T. Gargassa STGA130 1 Non eff Non eff T. Masca STMC130 1 Non eff Non eff T. Masone STMS130 1 Non eff Non eff In conclusione, si può affermare che non esiste una significativa inversione di tendenza della qualità dei corpi idrici, anche perché essi soffrono di fenomeni di inquinamento solo recentemente affrontati. Si sottolinea, inoltre, che per ovviare a compromissioni così ingenti della qualità ambientale non è sufficiente eliminare la fonte dell inquinamento, ma occorre promuovere efficaci operazioni di bonifica, cosa che non è stata effettuata per tutti i corsi d acqua per i quali è stato riscontrato un livello scadente o pessimo della qualità ambientale. Dotazione idrica lorda pro-capite e consumo pro capite Tra gli indicatori di sostenibilità individuati, si analizzano i consumi medi giornalieri pro-capite, ossia la dotazione lorda ed il consumo netto, entrambi espressi in litri/abitante/giorno per Comune. In particolare, è stata calcolata la dotazione idrica pro capite lorda, rapportando al volume annuo captato (da apporti idrici diretti e da sistemi acquedottistici terzi) la popolazione residente, aumentata del 25% della popolazione fluttuante per i Comuni costieri e di 1/12 della popolazione fluttuante per i Comuni dell entroterra; il consumo idrico pro capite netto, calcolato rapportando al volume annuo erogato, ove disponibile, la popolazione residente aumentata del 25% della popolazione fluttuante per i Comuni costieri e di 1/12 della popolazione fluttuante per i Comuni dell entroterra. Con n.c. (non conosciuto) sono stati definiti i casi in cui non è stato fornito né il dato relativo al volume captato né quello relativo al volume erogato. La dotazione idrica pro-capite rappresenta la quantità di acqua sottratta all ambiente, il consumo idrico pro-capite netto la quantità effettivamente erogata all utenza. La differenza è dovuta principalmente alle perdite di rete. Non è stato utilizzato il volume fatturato, in sostituzione di quello erogato, in quanto spesso non rappresentativo in virtù del minimo impegno che rappresenta il volume fatturato, anche se non effettivamente consumato. Tuttavia, qualora il dato relativo alla dotazione lorda litro/abitante/giorno (quindi al volume captato) non sia conosciuto, si potrebbe assumerlo pari al consumo idrico pro capite netto. Ne risulterebbe un dato certamente parziale, non errato, ma valutato per difetto. Si precisa, inoltre, che per il Comune di Genova non è stata considerata l incidenza della popolazione fluttuante. Le fonti utilizzate per il calcolo degli indicatori sono: - la ricognizione delle opere, svolta dall Ufficio Segreteria Tecnica Legge Galli nel corso del 2002/2003 ai sensi della legge 36/94, avente ad oggetto solo gli acquedotti pubblici e quelli privati di dimensione metropolitana - la documentazione allegata alle istanze di salvaguardia, presentate dalle Società di gestione del Servizio idrico operanti nella Provincia di Genova, riferita principalmente all anno i dati forniti al Ministero dell Ambiente riferiti all anno le concessioni di derivazione - lo studio CTL riferito all anno1998/99 Si fa presente che i dati attendibili sono quelli provenienti da fonti che hanno utilizzato gli appositi misuratori di portata ed i contatori, rispettivamente per definire i volumi captati ed erogati. Questo dato è particolarmente riferibile alle Società di gestione che, anche se non tutte, sono dotate degli strumenti di cui trattasi. In assenza di tali indicatori sono stati utilizzati i dati relativi alla portata massima delle concessioni di derivazione, indicanti quindi la potenzialità di sfruttamento della risorsa e non gli effettivi volumi captati che risultano, in tal caso, sconosciuti. Nel caso in cui non si conosca ancora la portata massima concessa, a causa di concessioni inesistenti od irrintracciabili, è stata presa in considerazione l ipotetica portata media annua delle varie fonti di approvvigionamento idrico, fornita dagli uffici tecnici comunali. Di conseguenza il dato fornito è puramente indicativo e sarà sottoposto a verifica, mediante l attuazione del Programma degli Interventi che prevede l installazione dei misuratori di portata alle fonti e dei contatori alle utenze, come prescritto dalla legge.

9 Si precisa pertanto che i dati esaminati sono attualmente in fase di controllo e di validazione, essendo da poco terminata la ricognizione delle opere ai sensi della Legge Galli. Ci si riserva, pertanto, di riesaminare quelli che presentino ad oggi necessità di integrazione o di ulteriore verifica. Qualunque osservazione in merito è indicata in calce ad ogni Comune. La dotazione idrica lorda ed il consumo idrico netto, espressi in l./abitante/giorno, sono stati suddivisi in 4 classi, partendo dal livello minimo di servizio di 150 l./ab./giorno stabilito dal DPCM 04/03/1996. Gli ulteriori valori sono stati desunti dal Piano Regionale di Risanamento delle Acque del 1991 che conserva ad oggi validità. La dotazione idrica lorda è stata calcolata per 51 Comuni, in quanto i restanti non hanno fornito dati relativi al Volume captato. Il consumo idrico netto è stato calcolato per 46 Comuni. I dati di Volume captato ed erogato mancano per i Comuni di Montebruno e Rovegno. Classi (l./ab. giorno ) Numero di Comuni - Dotazione idrica lorda (l./ab. giorno ) Numero di Comuni - Dotazione idrica netta (l./ab. giorno ) I classe <= II classe > 150 e <= III classe >200 e <= IV classe >

10 Consumi medi giornalieri pro-capite (l/ab. giorno) Dotaz. lorda Consumo netto COMUNE l/ab. giorno l/ab. giorno Fonte Dati Osservazioni - Perdite ARENZANO Perdita: 37%* AVEGNO n.c. 308 L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. BARGAGLI n.c. 257 L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. BOGLIASCO n.c. 353 L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. BORZONASCA 148 n.c. Il dato relativo al Volume captato è parziale. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. BUSALLA Perdita: 51%* CAMOGLI I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Acque Potabili S.p.A. Anno di riferimento Perdita: 16%* CAMPOLIGURE I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Am.ter S.p.A. e dalla ricognizione delle opere. Il dato relativo al Volume erogato è parziale in quanto comprensivo solo degli utenti di fognatura e depurazione. Perdita: valore non calcolabile. CAMPOMORONE CARASCO I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Potabile S.r.l. Perdita: 45%* CASARZA LIGURE I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Potabile S.r.l. Perdita: 23%* CASELLA CASTIGLIONE I dati sono ricavati dallo Studio CTL Roma. 401 n.c. CHIAV. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. CERANESI Perdita: 23%* CHIAVARI I dati sono ricavati dalla ricognizione delle opere e dai dati forniti al Ministero dell'ambiente. Perdita: 5%* CICAGNA 722 n.c. Il dato relativo al Volume captato è parziale. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile.

11 Dotaz. lorda Consumo netto COMUNE l/ab. giorno l/ab. giorno COGOLETO COGORNO COREGLIA LIGURE CROCEFIESCHI 346 n.c. DAVAGNA n.c. 330 FASCIA 895 n.c. FAVALE DI MALVARO n.c. FONTANIGORDA 253 n.c. GENOVA GORRETO 271 n.c. ISOLA DEL CANTONE LAVAGNA Consumi medi giornalieri pro-capite (l/ab. giorno) Fonte Dati Osservazioni - Perdite I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Am.ter S.p.A. e dalla ricognizione delle opere. Il dato relativo al Volume erogato è parziale in quanto comprensivo solo degli utenti di fognatura e depurazione. Perdita: valore non calcolabile. I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da E.G.U.A. S.r.l. e dalla ricognizione delle opere. Anno di riferimento Perdita: 39%* I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Acque Potabili S.p.A. Anno di riferimento Perdita: 25%* Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. Il dato relativo al Volume captato è ricavato dalle concessioni di derivazione. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. Perdita: 14%* I dati sono stimati e sono ricavati dalla ricognizione delle opere. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. I dati sono ricavati dallo Studio CTL Roma e dalla ricognizione delle opere. Perdita: 40%* I dati sono ricavati dalla ricognizione delle opere e da quelli forniti al Ministero dell'ambiente. Perdita: 28%* LEIVI 445 n.c.

12 Consumi medi giornalieri pro-capite (l/ab. giorno) Dotaz. lorda Consumo netto COMUNE l/ab. giorno l/ab. giorno Fonte Dati Osservazioni - Perdite LORSICA n.c. 106 I dati sono ricavati da quelli forniti al Ministero dell'ambiente. Anno di riferimento Il dato relativo al Volume captato non è disponibile. LUMARZO n.c. 232 L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. MASONE I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Am.ter S.p.A. e dalla ricognizione delle opere. Il dato relativo al Volume erogato è parziale in quanto comprensivo solo degli utenti di fognatura e depurazione. Perdita: valore non calcolabile* MELE I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Am.ter S.p.A. e dalla ricognizione delle opere. Il dato relativo al Volume erogato (Anno 2000) è parziale in quanto comprensivo solo degli utenti di fognatura e depurazione. Perdita: valore non calcolabile* MEZZANEGO 473 n.c. Il dato relativo al Volume captato è parziale. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. MIGNANEGO n.c. 255 MOCONESI n.c. 255 Il dato relativo al Volume captato non è disponibile. Il dato relativo al Volume erogato non è significativo in quanto riferito solo alla popolazione servita dagli acquedotti comunali, pari al 53%. MONEGLIA I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Potabile S.r.l. Perdita: 63%* MONTEBRUNO n.c. n.c. Non disponibile alcun dato. MONTOGGIO 651 n.c. Il dato relativo al Volume captato è parziale e comunque non significativo in quanto riferito solo alla popolazione servita dagli acquedotti comunali, pari al 5%. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. NE I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Potabile S.r.l. Perdita: 83%* VALORE NON ATTENDIBILE NEIRONE ORERO I dati sono ricavati dalla ricognizione delle opere e da quelli forniti al Ministero dell'ambiente. Il dato relativo al Volume captato è parziale. Perdita: valore non calcolabile* PIEVE LIGURE n.c. 357 L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune.

13 Consumi medi giornalieri pro-capite (l/ab. giorno) Dotaz. lorda Consumo netto COMUNE l/ab. giorno l/ab. giorno Fonte Dati Osservazioni - Perdite PORTOFINO I dati sono ricavati dalla ricognizione delle opere e da quelli forniti al Ministero dell'ambiente. Perdita: 55%* PROPATA 929 n.c. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. RAPALLO I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Acque Potabili S.p.A. Anno di riferimento Perdita: 21%* RECCO n.c. 255 L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. REZZOAGLIO n.c. Il dato relativo al Volume captato è parziale. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. RONCO SCRIVIA I dati sono ricavati dalla ricognizione delle opere e da quelli forniti al Ministero dell'ambiente. Perdita: 55%* RONDANINA n.c. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. ROSSIGLIONE I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Am.ter S.p.A. e dalla ricognizione delle opere. Il dato relativo al Volume erogato è parziale in quanto comprensivo solo degli utenti di fognatura e depurazione. Perdita: valore non calcolabile* ROVEGNO n.c. n.c. Non disponibile alcun dato. S. COLOMBANO I dati sono ricavati dalla ricognizione delle opere e da quelli forniti al Ministero dell'ambiente CERT. Perdita: valore non calcolabile* S. MARGHERITA Il dato relativo al Volume captato è parziale. Il dato relativo al 336 n.c. LIGURE Volume erogato non è disponibile. S. OLCESE n.c. 312 L acqua proviene in parte dall invaso del Val Noci. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. S. STEFANO D'AVETO n.c. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. SAVIGNONE I dati sono ricavati dalla ricognizione delle opere e da quelli forniti al Ministero dell'ambiente. Perdita: 74%*

14 Consumi medi giornalieri pro-capite (l/ab. giorno) Dotaz. lorda Consumo netto COMUNE l/ab. giorno l/ab. giorno SERRA RICCO SESTRI LEVANTE SORI n.c. 316 TIGLIETO 140 n.c. TORRIGLIA n.c. 379 TRIBOGNA 551 n.c. USCIO n.c. 253 VALBREVENNA 414 n.c. VOBBIA ZOAGLI Fonte Dati Osservazioni - Perdite Perdita: 35%* I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Potabile S.r.l. Perdita:10%* L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. Il dato relativo al Volume captato è parziale. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. L acqua proviene in parte dall invaso del Brugneto. Non è possibile distinguere il captato Comune per Comune. Il dato relativo al Volume erogato non è disponibile. I dati sono ricavati dalle concessioni di derivazione e da quelli forniti al Ministero dell'ambiente. Il dato relativo al Volume captato è parziale Perdita: valore non calcolabile* I dati sono ricavati dalla documentazione allegata all'istanza di salvaguardia presentata da Acque Potabili S.p.A. Anno di riferimento Perdita: 17%* In grigio sono segnate le situazioni giudicate anomale per l attendibilità e la completezza dei dati. * NOTA: la stima delle perdite è stata calcolata su valori pro-capite. La stima delle perdite è stata inoltre effettuata tenendo conto dei D.M. 99/97 Regolamento sui criteri e sul metodo in base ai quali valutare le perdite degli acquedotti e delle fognature, secondo il quale le perdite sono comprensive di consumi anomali in utenze autorizzate senza contatore (idranti, fontane, ecc ), consumi anomali dovuti al malfunzionamento di contatori, disservizi occasionali dovuti a rotture e utenze abusive. ATTENZIONE: Per una lettura comprensibile delle mappe, occorre obbligatoriamente riferirsi alle note relative a ciascun Comune di cui alla Tabella dei Consumi medi giornalieri pro capite.

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17 Uso razionale della risorsa L uso razionale della risorsa si può ricondurre in ultima analisi ad una parola: risparmio idrico. La necessità del risparmio idrico, data la rilevanza sull impatto ambientale, è più volte richiamata dalla normativa vigente. L ultima normativa degna di nota è il recente decreto in materia di norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue (D.M. n. 185/2003), ma l argomento è affrontato dalla Legge Galli (art. 5 e 6 come modificata dal D.Lgs 152/99) che recita testualmente: Art. 5 Risparmio idrico 1. Le regioni prevedono norme e misure volte a favorire la riduzione dei consumi e l'eliminazione degli sprechi ed in particolare a: a) migliorare la manutenzione delle reti di adduzione e di distribuzione di acque a qualsiasi uso destinate al fine di ridurre le perdite; b) realizzare,(..), reti duali di adduzione alfine dell'utilizzo di acqua meno pregiate per uso compatibili; c) promuovere l'informazione e la diffusione di metodi e tecniche di risparmio idrico domestico e nei settori industriale, terziario ed agricolo; d) installare contatori per il consumo dell'acqua in ogni singola unità abitativa nonché contatori differenziati per le attività produttive e del settore terziario esercitate nel contesto urbano; e) realizzare nei nuovi insediamenti sistemi di collettamento differenziati per le acque piovane e per le acque reflue. ( ) Art. 6 Modalità per il riutilizzo delle acque reflue 1. Con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con (...) sono definite norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue. 2. Le regioni adottano norme e misure volte a favorire il riciclo dell'acqua e il riutilizzo delle acque reflue depurate( ) La stessa normativa sottolinea l opportunità di prevedere incentivi ed agevolazioni per le imprese che adottano impianti di riciclo o di riutilizzo. L indicatore qui riportato si propone di valutare quanti Comuni in Provincia di Genova ricorrano a: - riutilizzo delle acque reflue (anche impianti in progetto) - impiego di reti duali (anche impianti in progetto) La situazione allo stato attuale è la seguente: COMUNE Arenzano Cogoleto RETI DUALI NO RIUTILIZZO ACQUE REFLUE SI (progetto) Portofino SI NO Santa Margherita Ligure SI NO Tutti gli altri Comuni NO NO NOTE Nel progetto nel depuratore di Arenzano- Cogoleto i requisiti dello scarico sono stati impostati per consentire il riutilizzo dei dell effluente a scopi irrigui o industriali Rete duale per gli impianti di condizionamento di aria Rete duale per gli impianti di condizionamento di aria Stato del servizio di fognatura L indicatore stato della rete fognaria è espresso in percentuale ed è dato dal rapporto tra la colonna carico servito e la colonna carico nominale. In prima approssimazione il carico espresso in abitanti equivalenti (A.E.*) si può considerare come la capacità inquinante (o pressione) degli utenti che gravano su un territorio. L indicatore può essere interpretato pertanto, in prima approssimazione, come la percentuale di popolazione servita da rete fognaria. Se gli utenti sono collegati ad una rete fognaria, al termine della quale è posto un impianto di depurazione, il carico diminuisce in funzione della capacità depurativa dell impianto. Con questo indicatore non si intende esprimere un giudizio sulle capacità depurative, ma in un certo senso sulla percentuale di popolazione che è servita da una rete fognaria e quindi potenzialmente poco inquinante. Al termine della 186

18 rete potrebbe esserci, infatti, un impianto di depurazione efficiente, uno scarsamente efficiente o addirittura non esserci affatto (scarico non depurato). In generale, ad un basso valore corrisponde una situazione in cui la rete fognaria è in via di completamento o andrebbe completata, anche se non sono da escludere casi in cui l allacciamento alla rete è tecnicamente ed economicamente non attuabile. Spesso, soprattutto nei Comuni dell entroterra, si evidenziano situazioni di reti fognarie che non arrivano a servire neanche il 50% della popolazione (si veda ad es. Valbrevenna, Torriglia). La complessità dei sistemi fognari si può dedurre dalla sesta colonna della tabella: più Comuni che collettano i reflui in un unico Comune indicano la presenza di una rete articolata, spesso dotata di depuratore finale (es. Valle Scrivia). In conclusione: lo stato della rete fognaria è tanto migliore quanto più il valore dell indicatore si avvicina al 100%, ma non è detto che questo corrisponda ad un altrettanto buon abbattimento del carico organico. Campi Breve descrizione Carico nominale Quantificazione del bacino d utenza totale dell abitato espressa in AE Carico servito Numero di AE effettivamente collegati alla rete fognaria * - SD Situazione ben Definita; Livello conoscitivo - NA situazione che Necessita di Approfondimenti; - PR livello conoscitivo PReliminare Tipologia del corpo recettore dello scarico: A=acque interne, M=mare Tipo recettore Nel caso la situazione attuale di un agglomerato presenti scarichi sia in mare sia in acque interne e quella definitiva un solo scarico in mare, i carichi sono stati considerati come gravitanti interamente sul mare. L indicatore è stato elaborato dalla Provincia di Genova sulla base della pubblicazione ARPAL Influenza degli scarichi sulla qualità dei corpi idrici e adempimenti conoscitivi relativi agli scarichi ai sensi del D. Lgs. 152/99 Rapporto conclusivo per il periodo (Dott. Raffetto, Dr.ssa Civano). Nome Comune (o località) in cui avviene lo scarico Carico nominale Carico servito Stato rete fognaria Tipo recettore Comuni serviti Livello conoscitivo Arenzano % M Arenzano SD Bargagli % A Bargagli PR Bogliasco % M Bogliasco NA Borzonasca % A Borzonasca PR Casella % A Casella PR Camogli % M Camogli NA Casarza Ligure % A Casarza Ligure PR Carasco % A Carasco PR Chiavari % M Chiavari SD Cicagna % A Cicagna NA Cogoleto % M Cogoleto SD Coreglia Ligure % A Coreglia Ligure NA Crocefieschi % A Crocefieschi NA Davagna % A Davagna NA Fascia % A Fascia NA Favale di Malvaro % A Favale di Malvaro NA Fontanigorda % A Fontanigorda NA GENOVA Genova Prà Voltri % M Genova SD * Definizione di A.E. (Abitante Equivalente) come riportato nel D.Lgs 152/99 e successive modificazioni ed integrazioni art. 2, comma 1, lett. a): "abitante equivalente": il carico organico biodegradabile avente una richiesta biochimica di ossigeno a 5 giorni (BOD 5 ) pari a 60 grammi di ossigeno al giorno. 187

19 Nome Comune (o località) in cui avviene lo scarico Carico nominale Carico servito Stato rete fognaria 188 Tipo recettore Comuni serviti Livello conoscitivo Genova Pegli % M Genova SD Genova Sestri Ponente % M Genova SD Genova Val Polcevera % A Genova, Campomorone, Ceranesi, Mignanego, S.Olcese, Serra Riccò Genova Darsena % M Genova SD Genova Punta Vagno % M Genova, Davagna SD Genova Sturla % M Genova SD Genova Quinto % M Genova SD Genova Entroterra % A Genova NA Gorreto % A Gorreto NA Isola del Cantone % A Isola del Cantone NA Lavagna % M Lavagna SD Lorsica % A Lorsica NA Lumarzo % A Lumarzo NA Mele % M Mele SD Mezzanego % A Mezzanego NA Moconesi % A Moconesi NA Moconesi Tribogna % A Moconesi, Tribogna NA Moneglia % M Moneglia SD Moneglia entroterra % A Moneglia PR Montebruno % A Montebruno NA Montoggio % A Montoggio PR Ne % A Ne NA Neirone % A Neirone NA Orero % A Orero NA Propata % A Propata NA Rapallo % M Rapallo, Zoagli SD Recco % M Recco, Avegno, Uscio SD Rezzoaglio % A Rezzoaglio NA Ronco Scrivia % A Ronco Scrivia, Busalla, Casella, Montoggio, SD Savignone Ronco Scrivia % A Ronco Scrivia NA Rondanina % A Rondanina NA Rossiglione % A Rossiglione, Campoligure, Masone SD Rovegno % A Rovegno NA San Colombano Certenoli % A San Colombano Certenoli NA S. Margherita S. Margherita Ligure, % M Ligure Portofino SD S. Stefano D'Aveto % A S. Stefano D'Aveto NA Savignone % A Savignone PR Sestri Levante % M Sestri Levante SD SD

20 Nome Comune (o località) in cui avviene lo scarico Sestri Levante (Loto) Primo Rapporto sullo Stato dell Ambiente Provincia di Genova Anno 2003 Carico nominale Carico servito Stato rete fognaria Tipo recettore Comuni serviti Livello conoscitivo % A Sestri Levante NA Tiglieto % A Tiglieto PR Torriglia % A Torriglia PR Tribogna % A Tribogna NA Valbrevenna % A Valbrevenna PR Vobbia % A Vobbia PR Zoagli % M Zoagli SD Pressione industriale sui corpi idrici La definizione di un indice di pressione che misurasse l impatto sul corpo idrico derivante da attività produttive è stato oggetto di un progetto portato avanti da ARPAL su richiesta della Regione Liguria, al quale la Provincia di Genova ha collaborato, non solo come depositaria dei dati relativi agli scarichi industriali in corpo idrico superficiale, ma anche nell elaborazione dell indice stesso. I risultati preliminari sono stati pubblicati nel rapporto ARPAL Influenza degli scarichi sulla qualità dei corpi idrici del marzo Ottenere un indice della pressione industriale sommata a quella derivante da attività di origine civile può essere molto utile nel definire in modo completo la situazione ambientale di un bacino e consente di effettuare una più efficace azione di pianificazione territoriale. Premesso che attualmente non esiste in letteratura un coefficiente di questo tipo e che quindi la sua definizione ha per ora carattere sperimentale, si ritiene necessario descrivere come è stato elaborato il coefficiente. Si è deciso di partire dall indice abitanti equivalenti industriali definiti dall IRSA - CNR per vari codici di attività ISTAT che corrisponde al numero di operatori che lavorano in un sito produttivo, in relazione alla tipologia di attività svolta. Tale indice ha lo scopo di rendere confrontabile il carico inquinante derivante da uno scarico urbano con quello derivante da uno scarico industriale. Tuttavia, tale indice è pienamente rappresentativo della pressione solo per gli scarichi produttivi, le cui acque reflue hanno una qualità assimilabile a quella degli scarichi urbani, dal momento che non tiene conto della presenza di sostanze scarsamente o per nulla biodegradabili. Per superare questo limite si è deciso di dare un peso ambientale diverso ai vari scarichi in relazione alla loro tipologia e più precisamente essi sono stati suddivisi come segue: - scarichi produttivi in linea di massima assimilabili a scarichi urbani - scarichi produttivi con sostanze non biodegradabili e/o bioaccumulabili di rischio moderato - scarichi produttivi con sostanze non biodegradabili e/o bioaccumulabili di rischio elevato (sostanzialmente quelle di tab. 5, Allegato 5 del D. Lgs. 152/99). Si è inoltre considerata la provenienza delle acque reflue scaricate: - acque di processo vere e proprie - acque di raffreddamento, non a contatto col processo produttivo Il dato in abitanti equivalenti ricavato dal numero di addetti e dalla tipologia di attività produttiva è stato, quindi, corretto dai fattori riportati nella seguente tabella, in funzione della pericolosità delle sostanze scaricate: Tipologie produttive Assimil. A Rischio Rischio elevato urbani moderato Origine scarico Processo raffreddamento Il calcolo della pressione derivante da un singolo insediamento industriale, individuato col simbolo PrI, è stato definito pertanto mediante la seguente formula PrI= add * ab. Eq. + FR Dove: PrI pressione totale derivante dall insediamento industriale Add numero di addetti Ab. Eq. Coefficiente per addetto espresso in abitanti equivalenti FR fattore specifico di rischio 189

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