REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO CENTRI SOCIALI POLIFUNZIONALI PER DISABILI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO CENTRI SOCIALI POLIFUNZIONALI PER DISABILI"

Transcript

1 CONSORZIO DEI SERVIZI SOCIALI ALTA IRPINIA P.zza della vittoria n L I O N I (AV) telefax: 0827/ / info@consorzioaltairpinia.it REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO CENTRI SOCIALI POLIFUNZIONALI PER DISABILI Articolo 1 (Oggetto e finalità del Regolamento) Il presente regolamento disciplina il funzionamento del Servizio CENTRI DI AGGREGAZIONE E SOCIALIZZAZIONE PER DISABILI, parzialmente riconducibili alla tipologia denominata Centri Sociali Polifunzionali per Disabili di cui al codice D 2 del nomenclatore Linee guida regionali DGRC n del 27/07/07 e all allegato A al Regolamento regionale n. 6/2006 1, per alcune caratteristiche organizzative, di contenuti e strutturali. Essi si connotano come strutture diurne inserite nell ambito dei servizi socio-assistenziali integrati destinate a persone con diverse tipologie di Handicap (fisiche, psichiche, sensoriali), la cui finalità è quella di realizzare attività educative e socio-ricreative. Pertanto, si intende garantire a minori e adulti disabili la possibilità di sperimentare abilità psico-motorie e relazionali, attitudini e interessi, impegnandoli in attività diversificate individuali e di gruppo, affinché essi possano essere il più possibile autonomi e responsabili della propria esistenza e possano compiere scelte future con maggiore consapevolezza e autodeterminazione. A tal proposito i Centri Sociali Polifunzionali dovranno svolgere un servizio educativo e di integrazione sociale, attraverso l elaborazione e lo sviluppo di progetti individualizzati e nel contempo mantenere una funzione di sostegno per le famiglie che incontrano difficoltà nella gestione dei figli disabili. Nello specifico il presente Regolamento disciplina i principi e le modalità cui devono uniformarsi la gestione e l'erogazione del servizio, nonché i criteri di accesso ad esso, al fine di perseguire obiettivi di trasparenza, efficacia ed efficienza della gestione e qualità del servizio e dei rapporti con gli utenti. Ispirandosi al principio di sussidiarietà, si promuove e sostiene l'iniziativa di altri enti e di soggetti privati, anche in forma associativa, disponibili ad erogare le prestazioni e i servizi previsti nella programmazione del Piano di Zona A2. Tali attività vanno integrate con la rete dei servizi, anche mediante la sottoscrizione di appositi atti di concertazione. Si persegue attivamente l'integrazione dei servizi socio-assistenziali con i servizi sanitari, attraverso la programmazione, progettazione e gestione dell area socio-sanitaria, in collaborazione con l Azienda Sanitaria AV/1 di Ariano Irpino. Le organizzazioni di volontariato, ai sensi della L. 266/91, della Legge Regionale n. 9\93, della L. 328/00, del D.P.C.M , della D.G.R.C. 1079/02 e della L.R. 11/07, sono valorizzate per l'apporto che sono in grado di dare al presente servizio e in generale al sistema di interventi e servizi sociali su base territoriale. Articolo 2 (Principi sull erogazione dei servizi - Direttiva del PCM del 27/10/94) L erogazione del servizio, da chiunque venga effettuata, verrà uniformata ai principi contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27/01/1994, che di seguito si riassumono. 1. Eguaglianza L'erogazione del servizio pubblico deve essere ispirata al principio di uguaglianza dei diritti degli utenti. Le regole riguardanti i rapporti tra utente e servizio pubblico e l'accesso al servizio pubblico devono essere uguali per tutti. Nessuna distinzione nell'erogazione del servizio può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione ed opinioni politiche. Va, inoltre, garantita la parità di trattamento, a uguale condizione di servizio prestato, sia fra le diverse aree geografiche di utenza, anche quando le stesse non siano agevolmente raggiungibili, sia fra le diverse categorie o fasce di utenti. L'eguaglianza va intesa come divieto di ogni ingiustificata discriminazione e non, invece, quale uniformità delle 1 Prima dell adozione del presente regolamento i Centri di aggregazione e socializzazione per disabili venivano impropriamente definiti negli atti di programmazione del Consorzio Centri Socio-Educativi per Disabili. 1

2 prestazioni sotto il profilo delle condizioni personali e sociali. 2. Imparzialità Il Consorzio e l ente affidatario del servizio hanno l'obbligo di ispirare i propri comportamenti, nei confronti degli utenti, a criteri di obiettività, giustizia e imparzialità. In funzione di tale obbligo si interpretano le singole clausole delle condizioni generali e specifiche di erogazione del servizio e le norme regolatrici del settore. 3. Continuità L'erogazione del servizio pubblico, nell'ambito delle modalità stabilite dalla normativa regolatrice del settore, deve essere continua, regolare e senza interruzioni. I casi di funzionamento irregolare o di interruzione del servizio devono essere espressamente regolati dalla normativa del settore. In tali casi, l erogatore del servizio deve adottare misure volte ad arrecare agli utenti il minore disagio possibile. 4. Partecipazione La partecipazione alla prestazione del servizio pubblico da parte dei suoi destinatari deve essere sempre garantita, sia per tutelare il diritto alla corretta erogazione del servizio, sia per favorire la collaborazione nei confronti dell erogatore del servizio. Ciascun soggetto ha il diritto ad accedere alle proprie informazioni in possesso del Consorzio. Detto diritto di accesso è regolato dalle modalità previste dalla Legge 7 Agosto 1990 n Informazione degli Utenti L erogatore assicura agli utenti o loro familiari/tutori ogni informazione relativa alle modalità di esecuzione del servizio erogato, pubblica gli esiti delle verifiche eseguite sulla qualità e sull'efficacia dei servizi prestati, nel rispetto degli standards; informa tempestivamente gli utenti circa ogni variazione delle modalità di erogazione del servizio. L erogatore e i suoi dipendenti sono tenuti a trattare gli utenti (cittadinanza e Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia ) con rispetto e cortesia e ad agevolarli nell'esercizio dei diritti e nell'adempimento degli obblighi. La Carta dei Servizi costituirà lo strumento base per la gestione di questi rapporti. Il servizio di informazione è attivo presso: 1. la sede del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia Piazza della Vittoria n.20, Lioni (AV), tel. 0827/42992; 2. le sedi dei Distretti del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia : - Calitri, c/o Centro Sociale T.Di Pietro SS 399, tel. 0827/38492; - Lioni, P.zza della Vittoria n. 24, tel. 0827/42992; - Sant Angelo dei Lombardi, Via Fischetti, tel. 0827/ ; 3. gli sportelli dei Servizi Sociali dei Comuni dell Ambito A Rimborso Il Consorzio prevede forme di rimborso agli utenti qualora il servizio non sia espletato come assicurato e crei danni agli stessi. Le forme e modalità dei rimborsi previsti verranno definite nella Carta dei Servizi. 7. Diritti dell utente Gli utenti che si rivolgono agli sportelli dei Servizi Sociali dei Comuni afferenti al Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia e delle sedi territoriali del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia hanno diritto: a) ad un intervento di carattere professionale che valuti il bisogno, tenuto anche conto delle richieste specifiche di intervento, al fine di individuare le soluzioni più adeguate attraverso l'uso delle risorse disponibili; b) ad una completa informazione su servizi e prestazioni esistenti e sulle modalità per accedervi; c) alla realizzazione del programma di intervento personalizzato e condiviso con il destinatario dell'intervento qualora compatibile con le risorse; d) al controllo sulla qualità sia dei servizi erogati direttamente, sia di quelli gestiti dai soggetti accreditati; e) alla riservatezza. L'accesso ai servizi socio-assistenziali è condizionato dall'entità delle risorse complessive ad essi destinate. 2

3 Il personale del Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia e quello dell erogatore del servizio sono strettamente tenuti al segreto d'ufficio e professionale, nonché alla conservazione riservata dei documenti, con particolare riferimento a quelli contenenti informazioni che riguardino la vita privata dei richiedenti i servizi socio-assistenziali. Articolo 3 (Obiettivi Prestazioni) I centri sociali polifunzionali sono strutture diurne in cui si svolgono attività di aggregazione e socializzazione per persone diversamente abili; essi prevedono forme di coinvolgimento e partecipazione degli utenti e delle famiglie. Sono articolati in spazi multivalenti, caratterizzati da una pluralità di attività e servizi offerti, volti al sostegno e allo sviluppo dell autonomia individuale e sociale e alla riduzione dei fenomeni di emarginazione, anche attraverso il coinvolgimento diretto degli utenti nella loro gestione. All interno dei Centri Sociali Polifunzionali sono previste attività educative, ricreative, laboratoriali e di integrazione sociale. Non sono previsti, invece, il servizio mensa e la residenzialità. Gli obiettivi del servizio sono i seguenti: - migliorare la qualità della vita del disabile, promuovendo la sua autonomia e il mantenimento delle relazioni con il contesto esterno; - prevenire e/o superare le condizioni di isolamento e di esclusione sociale; - offrire un sostegno alle famiglie, per favorire il superamento di situazioni di disagio che potrebbero ripercuotersi su tutti i membri della stessa; - favorire una maggiore partecipazione sociale e l integrazione dei soggetti disabili; - sensibilizzare la popolazione sulle problematiche della disabilità e sull importanza delle attività educative e riabilitative. Articolo 4 (Diritto alle prestazioni Destinatari del servizio) Sono utenti del servizio le persone diversamente abili, di almeno 16 anni di età, residenti nei Comuni aderenti al Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia, autonomi o semi-autonomi, cioè che non necessitano di assistenza sanitaria continuativa e sono in grado di autodeterminarsi e di espletare anche parzialmente e con aiuto le attività di base e le attività strumentali della vita quotidiana. Ai fini del presente regolamento si considera "diversamente abile" la persona di qualsiasi età, che per evento patologico, congenito, ereditario acquisito, traumatico, patologico organico o comunque intervenuto, presenta una menomazione delle proprie facoltà fisiche e/o intellettive e/o sensoriali, che lo mettono in difficoltà di relazione, di apprendimento, di inserimento nella società. È persona diversamente abile colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. La persona diversamente abile ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie riabilitative. Il presente Regolamento si applica anche a tutti i cittadini diversamente abili italiani, a quelli di stati appartenenti all Unione europea, agli stranieri individuati ai sensi dell art. 41 del testo unico di cui al D.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 e agli apolidi, residenti, domiciliati o temporaneamente presenti nel territorio del Consorzio. In tale caso, qualora si verifichi la necessità di erogare il servizio che non possa essere soddisfatta dal comune italiano o dallo stato estero di appartenenza, ci si rivarrà su tali soggetti secondo quanto previsto dalla legislazione o da accordi bilaterali. Articolo 5 (Modalità di erogazione del servizio Finanziamento) Titolare del servizio, per tutti i Comuni dell Ambito A 2, è il Consorzio dei Servizi Sociali Alta Irpinia, che ne affida la gestione ad enti terzi in possesso dei requisiti di legge, mediante gara di appalto ad evidenza pubblica o altra modalità di affidamento prevista dalla normativa vigente. 3

4 Il servizio è finanziato con risorse del FNPS (Fondo Nazionale Politiche Sociali) o di altra provenienza, erogate dalla Regione Campania ai sensi della Legge 328/2000, di leggi di settore o misure POR, con le quote di adesione al Consorzio da parte dei Comunia. Il servizio viene erogato presso strutture di proprietà comunale che i Comuni concedono in comodato d uso per realizzarvi le attività pubbliche previste dai progetti esecutivi L. 328/00. Il Servizio si articola in attività individuali e di gruppo, strutturate in relazione ai bisogni dei singoli destinatari e a un programma settimanale predefinito. Le attività laboratoriali e ricreative sono svolte in gruppi di non più di 10 persone. Per ciascun centro è stilato un programma settimanale, con indicazione del piano orario e dei contenuti degli interventi. Le ore di apertura settimanali di ciascun centro sono almeno pari a 12, da distribuire su almeno 3 giorni settimanali, in orario preferibilmente pomeridiano. Il servizio è garantito durante tutto l arco dell anno solare, escluse le festività e uno o più periodi di chiusura per un massimo 4 settimane nell intero anno solare. Articolo 6 (Requisiti delle strutture) I requisiti dei Centri sono conformi alle prescrizioni del Regolamento della Regione Campania n. 6 del 18/12/06, Regolamento concernente i servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, persone diversamente abili e minori (BURC n. 1 del 02/01/07), assumendo, quale parametro di riferimento, il centro sociale polifunzionale per disabili. Nel rispetto delle indicazioni regionali, i requisiti dei Centri sono i seguenti: a) Requisiti strutturali ed ambientali (artt. 7 e 14 del Regolamento regionale n. 6/06): - ubicazione in contesti urbani ed in zone adeguatamente servite dai mezzi del trasporto pubblico e in luoghi che non ostacolano o condizionano la partecipazione degli utenti alla vita sociale del territorio; - fornitura di energia elettrica, acqua calda, riscaldamento; - accesso fino al luogo dell edificio ai normali mezzi di trasporto di persone e cose (autovetture, ambulanze, ecc) e dotati di spazi destinati ad attività collettive e di socializzazione distinti dagli spazi destinati all uso privato degli ospiti; - ubicazione, esclusivamente, in edifici con i requisiti previsti dalla vigente normativa sismica, comprovati da collaudo statico, rilasciato da professionista abilitato; nel caso in cui l edificio è sito in un comune non classificato sismico, lo stesso deve possedere almeno i requisiti previsti per la zona sismica S=6; - dotazione di: congrui spazi destinati alle attività; una zona riposo distinta dagli spazi destinati alle attività; spazio amministrativo; linea telefonica abilitata e postazione personal computer completa con collegamento internet a disposizione degli utenti; un locale destinato a servizi igienici comuni ogni dieci utenti, differenziato per uomini e donne, e, in ogni caso, almeno un locale per servizi igienici per piano differenziato per uomini e donne; un servizio igienico per il personale. b) Requisiti organizzativi e funzionali (art. 8 del Regolamento regionale n. 6/06): - servizi organizzati in modo da garantire la partecipazione degli ospiti all organizzazione della vita quotidiana, anche attraverso la redazione partecipata dei regolamenti interni di funzionamento dei servizi; - servizi organizzati in modo da assicurare la presenza di un professionista con funzioni di coordinamento. Il professionista che assolve funzioni di coordinamento è responsabile dei programmi, delle attività e dell organizzazione del servizio, redige le relazioni, gli atti ed i rapporti richiesti dal comune e dall ufficio di piano territorialmente competenti, dalla Regione Campania, dalla procura della repubblica per i minorenni e da ogni altra autorità competente, secondo le direttive proprie dell autorità stessa; - servizi organizzati in modo da assicurare che le attività previste rispettino i ritmi di vita degli ospiti; - servizi organizzati in modo da assicurare una distribuzione degli spazi interni in modo da garantire agli utenti autonomia individuale, fruibilità senza limitazioni e nel rispetto della riservatezza personale e dei criteri di sicurezza; - applicazione per il personale dei contratti di lavoro e dei relativi accordi integrativi; 4

5 - presenza nel servizio, secondo i termini e i tempi stabiliti, del personale previsto per ciascuna tipologia; - al fine di garantire i diritti di informazione, controllo e partecipazione degli utenti, l adozione e la distribuzione ed esposizione della carta dei servizi, recante: 1. i criteri e le modalità d accesso al servizio; 2. le modalità di funzionamento del servizio e di apertura della struttura; 3. le regole di comportamento dei fruitori; 4. le prestazioni e i servizi forniti agli utenti; 5. i diritti degli ospiti e le relative forme di tutela e garanzia; 6. il progetto educativo o assistenziale generale, le finalità, gli obiettivi e le scelte metodologiche; 7. l organigramma del personale; 8. i criteri deontologici cui gli operatori devono attenersi; 9. le tariffe praticate; 10. le coperture assicurative; 11. i rapporti con la comunità locale ed i servizi territoriali; 12. le forme di integrazione con la rete dei servizi sociali del territorio su cui insiste la struttura stessa e del territorio di provenienza dell utente, che garantiscono la realizzazione dei piani individuali integrati; - predisposizione, nel quadro delle misure di riservatezza previste dalla vigente legislazione, di un registro degli utenti, con relative cartelle personali contenenti la documentazione relativa a ciascun ospite e i piani individuali di intervento. I piani individuali di assistenza ed educativi, allo scopo di garantire le finalità generali dei servizi di cui al presente regolamento, prevedono l integrazione con altri servizi, interventi, prestazioni, di cui l utente può utilmente fruire da parte di altri soggetti della rete territoriale, e sono elaborati in raccordo con i servizi sociali competenti. I piani individuali garantiscono altresì l integrazione del soggetto con il contesto sociale d origine in cui è attualmente inserito, nonché il mantenimento e lo sviluppo di relazioni sociali significative. I piani individuali di assistenza ed educativi, in particolare, indicano: gli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità dell intervento, il piano delle verifiche. c) Capacità ricettiva: - l ammissione dei disabili è condizionata dalla capacità di accoglienza delle strutture e dunque il numero di utenti da poter ospitare in ciascuna di esse è determinato autonomamente per ciascun Comune; - la capacità di accoglienza è stimata sulla base di valutazioni tecniche e organizzative, legate alla specificità di ogni singola struttura, effettuata da un esperto del settore per conto del Consorzio. A dette valutazioni è fatto obbligo attenersi per l ammissione dei disabili, dunque all atto di redigere i verbali di ammissione da parte dell apposita commissione. A tal fine la commissione stessa stila anche un elenco dei richiedenti, in base all ordine di arrivo al protocollo del Consorzio, e ne tiene conto per individuare gli aventi diritto in caso di eccedenza di richieste rispetto alla capacità di accoglienza delle strutture. L elenco funziona per scorrimento; - nel caso in cui i Centri già attivi al momento dell entrata in vigore della presente disposizione dimostrano già un eccedenza di utenti rispetto alla capacità valutata, viene stabilito un adeguamento graduale, tale da non escludere gli utenti già frequentanti, bensì da sospendere temporaneamente le nuove ammissioni fino al raggiungimento della soglia consentita I requisiti strutturali ed ambientali sono relativi alle caratteristiche fisiche dell immobile e dunque il loro rispetto è in capo ai Comuni proprietari degli stessi. I requisiti organizzativi e funzionali sono relativi ai servizi che vengono attivati in dette strutture e dunque il loro rispetto è in capo al Consorzio e all ente affidatario. Articolo 7 (Requisiti e modalità di ammissione al servizio) Ai sensi dell art. 15, comma 5 del regolamento regionale 6/06, l accesso ai centri sociali polifunzionali avviene previo formale consenso dei soggetti interessati, i quali presentano domanda di accesso al servizio, personalmente o attraverso un componente della famiglia o della rete di aiuto formale o informale. L ammissione, inoltre, avviene su istanza del giudice, nonché d ufficio previa autorizzazione di un familiare o tutore: 1. sulla base di informazioni di cui venga a conoscenza il Consorzio, nell'ambito della propria attività di prevenzione; 2. su segnalazione di altri servizi. 5

6 La domanda di ammissione è compilata su apposito modello predisposto dal Consorzio, correlata dal Verbale rilasciato dalla competente Commissione Medica per l accertamento delle Invalidità Civili dell ASL di riferimento. L ammissione al servizio è disposta con atto del Direttore/Coordinatore, in seguito a valutazione effettuata dal Servizio Sociale Professionale del Consorzio, il quale: a) raccoglie informazioni e documentazione relativi all utente, utili per le successive fasi di valutazione e pianificazione; b) valuta la situazione globale del soggetto richiedente e particolarmente il suo livello di autonomia e i suoi bisogni assistenziali; c) predispone un piano individuale di assistenza, che viene periodicamente aggiornato, all occorrenza. Il piano individuale di assistenza, ai sensi dell art. 16 del regolamento regionale 6/06, è predisposto considerando i bisogni, le aspettative e le capacità organizzative e di autodeterminazione, oltre che di fattori ambientali, contestuali, personali e familiari della persona. Esso deve indicare: - il grado di autonomia, le capacità organizzative e di attuazione di processi decisionali; - il carico assistenziale che la condizione di autonomia o semiautonomia delineata comporta; esso può oscillare lungo un continuum che va da livelli non intensivi (semplice bisogno di socializzazione, bisogno di assistenza alla persona nelle funzioni quotidiane e assistenza tutelare saltuaria), a livelli più intensivi (bisogno di aiuto alla persona nelle funzioni quotidiane e assistenza tutelare da garantire per tutto l arco della giornata); - gli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità dell intervento, il piano delle verifiche (articolo 5 del decreto ministeriale 21 maggio 2001, n.308); - gli interventi e le prestazioni garantite dal servizio per il mantenimento e la promozione del massimo livello possibile di autonomia sociale e personale; - gli altri interventi e servizi territoriali con cui il servizio si integra nella realizzazione delle finalità e degli obiettivi relativi al singolo ospite. Gli Operatori impiegati nei centri dovranno provvedere alla realizzazione delle azioni previste dal piano. Articolo 8 (Personale) Il personale impiegato nei Centri sociali polifunzionali rispetta i requisiti di cui all art. 9 del regolamento regionale n. 6/06 e al nomenclatore delle Linee guida regionali DGRC n del 27/07/07, cod. servizio D 2. Il personale richiesto è il seguente: Figure Professionali sociali (vedasi nomenclatore Linee guida regionali DGRC n del 27/07/07, codice D 2); Per ciascun centro frequentato in media da 10/20 utenti devono essere presenti contemporaneamente almeno tre operatori. Occorrerà garantire la flessibilità nell utilizzo del personale, che potrà essere anche momentaneamente impiegato in un altro centro, rispetto a quello in cui lavora abitualmente, in caso di necessità. Il Coordinamento operativo del servizio è garantito da personale fornito dall ente terzo affidatario, mentre la supervisione generale è in capo al Responsabile dell Area Disabili dello Staff del Consorzio. L erogatore del servizio è tenuto ad osservare tutte le linee guida, le direttive organizzative, le circolari, i protocolli, i regolamenti, le istruzioni e comunque tutti gli atti di indirizzo che vengono elaborati dal personale del Consorzio, eventualmente offrendo la piena collaborazione nell offerta di soluzioni tecniche ed economiche di piena soddisfazione degli utenti. Il Consorzio può impiegare nei centri sociali polifunzionali anche i volontari in servizio civile nazionale o coloro che effettuano un periodo di tirocinio formativo o volontario presso l ente. Articolo 8-bis (Trasporto) Il Consorzio garantisce il servizio di trasporto da e per i centri degli utenti frequentanti. 6

7 A tal fine il Consorzio si avvale della Confraternita di Misericordia Provinciale di Avellino e dell ANPAS Regionale, le quali individuano le associazioni territoriali facenti parte delle loro organizzazioni per l effettiva erogazione del servizio. Le Associazioni sono individuate in base alla diffusione sul territorio degli utenti da trasportare ed accettano di erogare il servizio di trasporto solo agli utenti i cui nominativi sono comunicati dal Consorzio. Il rapporto tra il Consorzio e le associazioni designate è regolato da apposita convenzione, redatta ai sensi dell art. 5 della Legge Regionale n.9\93, dell art. 1, commi 4 e 5, della legge n. 328\2000, dell art. 3 del d.p.c.m , degli artt. 3 e 5, comma 11, della legge regionale n. 21\89 e dell art. 7 della legge n. 266\91. Alla Confraternita di Misericordia Provinciale di Avellino e all ANPAS Regionale sono riconosciute ampie facoltà di controllo sull erogazione del servizio da parte delle associazioni designate. Le associazioni designate garantiscono: automezzi idonei al tipo di disabilità di cui l utente è affetto, idonei alla realizzazione del servizio e coperti dalle garanzie previste per legge (assicurazione del mezzo e dei trasportati, ecc.); la presenza di un autista e di un accompagnatore a bordo. L autista deve essere in possesso della idonea abilitazione alla guida secondo la normativa vigente. La richiesta di accesso al servizio da parte dei diversamente abili avviene al Consorzio. Dunque, sarà quest ultimo, nella persona del Responsabile Area Disabili, a trasmettere i nominativi all Associazione, la quale si impegna ad erogare il servizio solo alle persone i cui nominativi sono comunicati. Articolo 9 (Cessazione e sospensione del servizio) Il servizio cessa in caso di: - rinuncia scritta da parte dell utente, di un familiare o del tutore; - ricovero in istituto; - cessazione dello stato di bisogno. Il servizio può essere sospeso temporaneamente o ridotto nel monte ore sulla base della valutazione di nuove necessità o cambiamenti intervenuti, ovvero su richiesta dell utente, di un familiare o del tutore. Il servizio può essere altresì sospeso in caso di necessità di adeguamento degli immobili agli standard normativi vigenti. Articolo 10 (Monitoraggio e valutazione Controllo) Il Responsabile dell Area Disabili dello Staff del Consorzio relaziona periodicamente sull andamento del servizio, secondo i tempi ritenuti più idonei da parte del Direttore/Coordinatore. L ente terzo affidatario del servizio relaziona, secondo i tempi stabiliti dal capitolato, dal contratto o dal Responsabile dell Area Disabili dello Staff del Consorzio, in merito ai risultati della propria attività. In considerazione dell esigenza di garantire la più ampia adattabilità delle modalità di erogazione del servizio alle esigenze delle famiglie, è fondamentale l attività di monitoraggio costante del servizio, in particolare del grado di risposta ai bisogni rilevati e della qualità degli interventi attivati. A tal fine l ante terzo affidatario trasmette con frequenza e regolarità gli esisti del monitoraggio. Verifiche e controlli, anche a campione, sono effettuati dal Consorzio per tutta la durata dell affidamento, sia presso i luoghi dove si attua il servizio, sia in occasione delle riunioni di équipe, supervisione sui processi, tavoli di concertazione e partecipazione, formazione e aggiornamento. Le azioni di verifica e controllo possono essere realizzate e/o integrate con percorsi di valutazione della qualità dei servizio, anche avvalendosi di soggetti esterni al Consorzio, appositamente incaricati da quest ultimo. In caso di rilevazione di inadempienze, imperfezioni o difformità circa l attuazione del servizio, l ente terzo affidatario ha l obbligo di ripetere il servizio nei termini indicati dal Consorzio. Nel caso in cui ciò non sia possibile il Consorzio ha la facoltà di applicare le penali previste dal capitolato e dal contratto. 7

8 Articolo 11 (Entrata in vigore) Il presente regolamento, dopo il favorevole esame con atto deliberativo del C.d.A., è pubblicato per quindici giorni naturali e consecutivi all'albo pretorio del Comune di Lioni ed entra in vigore il giorno successivo all'ultimo di pubblicazione. Articolo 12 (Rinvio) Per quanto non previsto dal presente regolamento si fa riferimento alla normativa vigente in materia. 8

Articolo 3 (Obiettivi Prestazioni)

Articolo 3 (Obiettivi Prestazioni) CONSORZIO DEI SERVIZI SOCIALI ALTA IRPINIA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO SOSTEGNO AI MINORI E ALLE FAMIGLIE Articolo 1 (Oggetto e finalità del Regolamento) Il presente regolamento disciplina

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art.

D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art. D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art. 9, Preambolo IL MINISTRO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE Visto

Dettagli

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO

COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO COMUNE di BREMBATE REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO PASTI A DOMICILIO APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N.25 DEL 29.05.2010 1 Art. 1 - Oggetto del regolamento Art. 2 - Finalità del servizio

Dettagli

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22.

Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. COMUNE DI GAVORRANO Provincia di Grosseto Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. TITOLO I - Oggetto Art.

Dettagli

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:

PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di: Comune Capofila Aalatri PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000 Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani,Trevi nel Lazio,

Dettagli

OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI

OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI I L C O N S I G L I O C O M U N A L E PREMESSO che l assistenza domiciliare

Dettagli

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani,

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

Legge 8 ottobre 2010, n. 170

Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento

Dettagli

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici

Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere

Dettagli

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE

(Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE (Provincia di Perugia) Zona Sociale n. 4 REGOLAMENTO AFFIDO ETERO-FAMILIARE E SOSTEGNO FAMILIARE Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n.35 del 28/09/2011 Art. 1 Oggetto L affido familiare

Dettagli

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza

Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Settore Servizi Sociali, Politiche Giovanili, Partecipazione, Pari Opportunità Linee guida per il Volontariato Civico del Comune di Monza Art 1. Oggetto e finalità Il Comune di Monza intende promuovere

Dettagli

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni

Dettagli

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per

Dettagli

Legge accesso disabili agli strumenti informatici

Legge accesso disabili agli strumenti informatici Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata

Dettagli

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia. Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA SPECIALISTICA ALUNNI DISABILI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA SPECIALISTICA ALUNNI DISABILI CONSORZIO DEI SERVIZI SOCIALI ALTA IRPINIA P.zza della Vittoria n. 20 83047 L I O N I (AV) Telefax: 0827/42992 0827/270308 e-mail: info@consorzioaltairpinia.it REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I

REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I REGOLAMENTO DEI CENTRI DI VACANZA PER MINORI DI CUI ALL ARTICOLO 7, COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE 3 LUGLIO 2000, N. 13 CAPO I NORME DI CARATTERE GENERALE Art. 1 (Oggetto) 1. Il presente regolamento, emanato

Dettagli

Comune di Grado Provincia di Gorizia

Comune di Grado Provincia di Gorizia Comune di Grado Provincia di Gorizia REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE (TAXI SOCIALE) Adottato con deliberazione consiliare n.17 dd. 30 maggio 2008. 1 Art 1 OGGETTO DEL SERVIZIO Il servizio rientra

Dettagli

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9 Regolamento Funzionamento del Servizio Sociale Professionale Ambito S9 1 Art.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO In conformità del quadro normativo definito dalla legge 328/2000, della legge regionale 11/2007 (art.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

COMUNE DI MEOLO (Provincia di Venezia) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO/ACCOMPAGNAMENTO

COMUNE DI MEOLO (Provincia di Venezia) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO/ACCOMPAGNAMENTO COMUNE DI MEOLO (Provincia di Venezia) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO/ACCOMPAGNAMENTO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 28 del 19.04.2007 ART. 1 - VALORE DELLA DOMICILIARITÀ

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

SCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso

SCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso Allegato C alla Delib.G.R. n. 34/30 del 18.10.2010 SCHEDA SOCIALE (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto

Dettagli

Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o

Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o Comune di Codognè P r o v i n c i a d i T r e v i s o REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO DI PERSONE ANZIANE, DISABILI E IN SITUAZIONE DI PARTICOLARE FRAGILITA Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato

Dettagli

DGR. n. 11496 del 17.3.2010

DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DGR. n. 11496 del 17.3.2010 DEFINIZIONE DEI REQUISITI MINIMI DI ESERCIZIO DELL' UNITA' DI OFFERTA SOCIALE "CENTRO RICREATIVO DIURNO PER MINORI". ((PROSECUZIONE DEL PROCEDIMENTO PER DECORRENZA TERMINI PER

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE

COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE COMUNE DI ANCONA REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE Delibera Consiglio Comunale n. 51 del 10.06.2015 1 REGOLAMENTO TEMPO PER LE FAMIGLIE ART. 1 DEFINIZIONE Il Tempo per le famiglie rientra nella tipologia

Dettagli

Taxi Sociale. Regolamento Comunale per il servizio. COMUNE di VALLESACCARDA (AV) Approvato con delibera di Consiglio Comunale. N.

Taxi Sociale. Regolamento Comunale per il servizio. COMUNE di VALLESACCARDA (AV) Approvato con delibera di Consiglio Comunale. N. COMUNE di VALLESACCARDA (AV) Regolamento Comunale per il servizio Taxi Sociale Approvato con delibera di Consiglio Comunale N.03 del 27-01-2015 Regolamento Comunale per il servizio Taxi Sociale 1 Sommario

Dettagli

Settore Affari Generali e Istituzionali. Disciplinare per le Pubblicazioni on line

Settore Affari Generali e Istituzionali. Disciplinare per le Pubblicazioni on line Settore Affari Generali e Istituzionali Disciplinare per le Pubblicazioni on line ANNO 2014 INDICE Art. 1 Principi generali... 3 Art. 2 Modalità di accesso al servizio on line... 3 Art. 3 Atti destinati

Dettagli

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI Pagina:1 di 6 MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI INDICE 1. INTRODUZIONE...1 2. ATTIVITÀ PRELIMINARI ALL INIZIO DELLE VERIFICHE...2 3. PIANO OPERATIVO DELLE ATTIVITÀ...2

Dettagli

Regolamento degli interventi educativi territoriali per i minori con disabilità

Regolamento degli interventi educativi territoriali per i minori con disabilità Regolamento degli interventi educativi territoriali per i minori con disabilità Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 35 del 07.07.2014 ed entrato in vigore il 01.10.2014 I 20099 Sesto

Dettagli

COMUNE DI SANT'AGOSTINO Provincia di Ferrara REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO TRASPORTO DISABILI

COMUNE DI SANT'AGOSTINO Provincia di Ferrara REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO TRASPORTO DISABILI COMUNE DI SANT'AGOSTINO Provincia di Ferrara REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO TRASPORTO DISABILI Approvato con delibera di Consiglio n. 65 del 23/10/2006 Articolo 1 Finalità del servizio Il servizio trasporto

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI MEDEA

CARTA DEI SERVIZI MEDEA CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE PER DISABILI

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE PER DISABILI COMUNE DI TORTORETO Provincia di Teramo REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE PER DISABILI Approvato con deliberazione Consiliare n. 24 del 29/02/2000 ART. 1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO II presente

Dettagli

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi: Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita

Dettagli

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali IL MINISTRO VISTO l articolo 9 del decreto legislativo 30 dicembre 1992 n. 502, e successive modifiche e integrazioni, il quale prevede la costituzione

Dettagli

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera n. 10 del 14/07/2009 PRINCIPI GENERALI Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria

Dettagli

CITTA DI CAVA DE TIRRENI PROVINCIA DI SALERNO. DETERMINAZIONE Sett. 3 Servizi alla Persona e alle Imprese

CITTA DI CAVA DE TIRRENI PROVINCIA DI SALERNO. DETERMINAZIONE Sett. 3 Servizi alla Persona e alle Imprese CITTA DI CAVA DE TIRRENI PROVINCIA DI SALERNO DETERMINAZIONE Sett. 3 Servizi alla Persona e alle Imprese OGGETTO: Liquidazioni prestazioni sociosanitarie di cui al DPCM 29 novembre 2001 alla struttura

Dettagli

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali CITTA DI RONCADE Provincia di Treviso Via Roma, 53 31056 - RONCADE (TV) Tel.: 0422-8461 Fax: 0422-846223 Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali Approvato con delibera di Consiglio

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE Allegato 4 AREA CULTURA DEMOGRAFICI SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARLOFORTE PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS UFFICIO SERVIZI SOCIALI LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS)

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI PER L INFANZIA 0 3 ANNI AMBITO TERRITORIALE IX 2004. Finalità, principi e criteri di attuazione. Parte I

CARTA DEI SERVIZI PER L INFANZIA 0 3 ANNI AMBITO TERRITORIALE IX 2004. Finalità, principi e criteri di attuazione. Parte I 1 CARTA DEI SERVIZI PER L INFANZIA 0 3 ANNI AMBITO TERRITORIALE IX 2004 I nidi d Infanzia e i servizi integrativi costituiscono il sistema dei servizi educativi e si configurano come centri territoriali

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI D.P.C.M. 30 marzo 2001: ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO SUI SISTEMI DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI ALLA PERSONA PREVISTI DALL ART. 5 DELLA LEGGE 8 novembre 2000, n. 328 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Dettagli

Capitolo I Principi generali

Capitolo I Principi generali CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE CRITERI E MODALITÀ PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE A CITTADINI NON AUTOSUFFICIENTI ANNO 2015 Indice: Capitolo I Principi generali. 1. Principi generali e finalità

Dettagli

C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE

C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE C O M U N E D I I T T I R E D D U Provincia di Sassari REGOLAMENTO COMUNALE SERVIZIO TRASPORTO STRUTTURE SANITARIE E OSPEDALIERE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 15 DEL 10 marzo 2011

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. I. I Principi Fondamentali

CARTA DEI SERVIZI. I. I Principi Fondamentali CARTA DEI SERVIZI La Navigazione Libera Del Golfo S.r.l. (di seguito, la Compagnia di navigazione ) adotta la presente Carta dei Servizi e attribuisce alla stessa valore vincolante nei confronti dell utenza.

Dettagli

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione

Comune di Nuoro DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE. Settore AA.GG. e Personale. Ufficio Formazione Comune di Nuoro Settore AA.GG. e Personale Ufficio Formazione DISCIPLINARE PER LA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE Ultimo aggiornamento settembre 2008 Art. 1 (Oggetto e finalità) 1. Le disposizioni contenute

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE A FAVORE DI PAZIENTI ESTERNI

REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE A FAVORE DI PAZIENTI ESTERNI A.P.S.P. GIUDICARIE ESTERIORI Frazione Santa Croce nr. 41 38071 BLEGGIO SUPERIORE (TN) REGOLAMENTO SANITARIO PER L EROGAZIONE IN REGIME AMBULATORIALE DI PRESTAZIONI DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE

Dettagli

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

L. 162/98 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344 274 13.463.

L. 162/98 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344 274 13.463. L. 162/98 Anno di presentazione Piani presentati Piani finanziati Piani esclusi Costo annuale 2000 353 123 230 1.337.964,89 2001 688 580 108 4.155.265,27 2002 1.648 1.524 124 10.516.445,00 2003 2.618 2.344

Dettagli

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014

Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO 1. L'Istituto San Vincenzo L'Istituto San Vincenzo è un ente religioso legalmente riconosciuto che dipende dalla Arcidiocesi di Milano. E' presieduto

Dettagli

Comune di Molinella REGOLAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI

Comune di Molinella REGOLAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI Comune di Molinella REGOLAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 93 del 22/12/2014 INDICE 1. I servizi domiciliari nel Sistema integrato sociale, socio-sanitario

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. LEGGE REGIONALE N. 36 DEL 27-11-2006 REGIONE PIEMONTE Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale. Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE PIEMONTE N. 48 del

Dettagli

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE

COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE COMUNE DI AZZANO SAN PAOLO REGOLAMENTO COMUNALE PER L UTILIZZAZIONE DI VOLONTARI NELLE STRUTTURE E NEI SERVIZI DEL COMUNE Approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 24/05/2005 con deliberazione

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT

CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...

Dettagli

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune

Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune Allegato n.1 alla delibera di Consiglio Comunale n.78 del 27/07/2000 Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI E COLLABORAZIONI (adottato ai sensi

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI E COLLABORAZIONI (adottato ai sensi REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI E COLLABORAZIONI (adottato ai sensi dell'art. 18, secondo comma, D.L. 112/2008, convertito con

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739 Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei

Dettagli

REGOLAMENTO SERVIZIO RISTORAZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO SERVIZIO RISTORAZIONE SCOLASTICA COMUNE DI LONATE POZZOLO PROVINCIA DI VARESE REGOLAMENTO SERVIZIO RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 15 del 30/03/2016, divenuta esecutiva in data 29/04/2016

Dettagli

SCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso

SCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso SCHEDA SOCIALE Allegato C alla Delib.G.R. n. 48/46 del 11.12.2012 (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE ART.1 FINALITA DEL SERVIZIO Il Comune promuove il benessere dei propri cittadini, in particolare di quelli più svantaggiati, con il fine di inserire ed integrare socialmente

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA 1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA COMUNE DI MARCIGNAGO Prov. Pavia REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 7 del 13.03.2006 INDICE ART.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO

Dettagli

C O M U N E D I M I R T O PROVINCIA DI MESSINA

C O M U N E D I M I R T O PROVINCIA DI MESSINA C O M U N E D I M I R T O PROVINCIA DI MESSINA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE ADOTTATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. DEL INDICE ART. 1 Finalità...3 ART. 2

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA L INTEGRITA 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA L INTEGRITA 2014-2016 AZIENDA SPECIALE SERVIZI PUBBLICI LOCALI VIA SOLFERINO, 13 56022 CASTELFRANCO DI SOTTO (PI) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2014-2016 Con la redazione del programma triennale per la

Dettagli

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO E REFEZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio dell Unione N. 21 del 30/04/2013 CAP.

Dettagli

PROMOZIONE LAVORO SERVIZI AL LAVORO

PROMOZIONE LAVORO SERVIZI AL LAVORO COOPERATIVA SOCIALE DI SOLIDARIETÀ PROMOZIONE LAVORO CARTA SERVIZI SERVIZI AL LAVORO Ente accreditato per la Formazione Superiore presso la Regione Veneto con Decreto 854 del 08/08/2003 Ente accreditato

Dettagli

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1- Oggetto Oggetto del presente regolamento sono le modalità di accesso e i criteri di

Dettagli

CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI

CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 5. Macrotipologia LIVEAS Centri Residenziali

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

TITOLO II IMPIANTI TERMICI CIVILI

TITOLO II IMPIANTI TERMICI CIVILI TITOLO II IMPIANTI TERMICI CIVILI articolo 282 Campo di applicazione 1. Il presente titolo disciplina, ai fini della prevenzione e della limitazione dell inquinamento atmosferico, gli impianti termici

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Ambito Servizi al Lavoro. ISO 9001 cert. N. 5673/1

CARTA DEI SERVIZI. Ambito Servizi al Lavoro. ISO 9001 cert. N. 5673/1 CARTA DEI SERVIZI Ambito Servizi al Lavoro ISO 9001 cert. N. 5673/1 INDICE CERTIFICATO ISO 9001:2008..... 3 1. COS E LA CARTA DEI SERVIZI... 4 1.1 Caratteristiche di questa carta... 4 2. NORME E PRINCIPI...

Dettagli

Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna. Carta dei Servizi

Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna. Carta dei Servizi Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna Carta dei Servizi 2014 1 IZSLER Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna Bruno Ubertini Carta

Dettagli

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI

REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI SETTEMBRE 2008 AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento realizzato dai Comuni del Distretto 5 per

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli