REPUBBLICA ITALIANA IN NOIME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI NOVARA

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1 L REPUBBLICA ITALIANA IN NOIME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI NOVARA

2 FATTO E DIRITTO a_ c ct[aztonex artt. 600 e 601 c.p.c, ritualrnente notifìcato :ÈTmlne af-qc.l-8!gee deli'esecuzjone, tacrediirice debitore / comproprietari nche qualj eredi dejla comproprietari- '-. :--: :,,.== i,!!!9ptìîato nei lin,ìiti de a quota jndivisa dì ocedura esecutiva n. 203/04, sospesa :j, -: -,..ell esecuzione con prowedimento del 9 maggio 2007 ai.i-; :.: z:n.600 e 601 c.p.c. p.eviassegnazione del termìne del ):, ;,;";2n97 per l'instaurazione del giudizìo divisione). ::.- :::ra.sa depositata il 20 settembre 2007 si costituiva nej *,:: : :i iivisione l; I jol_::!ì prowedimento assunto dal GE il 20 giugno 2007 nella ;'.,:::-'. eseclrtrva n, 139/06 a carico :'-::::: 3rocedent ione, cilando tl debitoresecutato Èd ij creditor ;taurava.''

3 , Con prowedimento del 19 dicembre 2007 veniva disdosta la riunione r der due giudizi, aventi ad oggetto.lo scioglìmento della comunione sui -. ib{ corso del giuiizio ia & i_t =- di avere pignorato le residue quote dèi beni oggetto oi giudizio :* divisione. A seguito della rìunione delle procedure esecutive e del trgr'oramento dell'intero diritto di proprieta sugli immobili fiècerjentemente pignorati, affermava la soprawenuta inutilità del :4hidtio di divisìone e chiedeva l'estinztone- dej processo per ulq cessazione della materia del contendere.. sf assocrava, del 2 ludio 2009 le parti costituite precisavano le i ed il giudice tratteneva Ia causa per la decisione, previa dei termini dì ìegge pe. il deposito di comparse i e repliche. tra ie parti costitujte, ed è evidente, che a seguìto del dell'ìntero diritto di proprietè è venuto meno il di fatto e di diritto che ha dato causa ai prowedimenti.q[jali il giudice dell'esecuzione ha dispòsto il qiudizio di tanto che nelle proceduresecutive riunite, ptevia revoca e, in data 23 settembre 2009 è siata disdosta la

4 :.1É!:*-: rj::-:,;-:r.: ì*. Orbene, essendo venuta meno la necessitàdl procedere alla divisione, la decisione verte esclusivamente in punto regolamento de{ie spese di lìte. il gresente giudizio non è stato promosso da un condividente, bensi {b!n creditore a ciò tenuto in forza dellbrdìnanza del giudìce Seii'esecuzione ai sensi dell?rt.601 c.p.c. : Rlciré. peraltro, nelle more è stata pignoratanche la quota della.{rnp (j-prietaria, è venuto meno I'ìnteresse delle parti a procedere oivisione, potendo il giudice dell'esecuzione prowedere alla dell'ìntero bene. deve essere dichiarata cessata la materia del contendere statuizìone che, secondo il costante orientamento ale, costituisce ìl rìflesso processuale del venir meno ragion d'essere sostanziale della lite, per la soprawenienza di suscettibile di privare le pafti di ogni ìnteresse a proseguìre ìl di cessazlone della materia del contendere, peraltro, il gìudicante, ove, come nella specie, ne sia fatta rìchìesta, sulle spese di lite alla stregua del criterìo della virtuale, alle spese del giudizio divisione in linea generale, I b mnsolidata g'ur'sprude'ìza della CoÉe di Cassazione, Ne a carico della nassa le spese che sano servite a * net comune interesse il giudizio a//a sua conclusione, 'i princlpi generali sulld soccombenza per queq9 c

5 ;pese che, seconda it prudente apprezzamento del giudice di meritq sono state necessitate da eccessive pretese o da inutili resistenze' tioè dall lngiustifrcato comportamento della pafte" (Cass' 22'll'f999,.. 17g4g e nello stesso senso, tra le altre, Cass. 15'5'2002' n' 7059' Cass. 18.6,1986, n.4ob0 e Cass ' n.111t) Orbene, nella specìe non sono stati frappósti ostacoli o impedimentì rrgiustiiicati alla prosecuzione del giudizìo dai condividenti, rimasti aontumaci. Pertanto, secondo i principi generali, le spese dovrebbero essere.. n*e "a arico della nassa",ll che significa, in concreto, che c'ascun aondividente sarettbe tenuto a rimborsare a ciascuno deglì altri una celle soese da questi soslenute oari a ra propria quola nella unlone, ottenendo al contempo il rimbofso delle proprie spese da pèr-te degli altri comunisti iî proporzione delle loro quote' f,rttavia, il presente giudizio non è stato promosso da uno dei *sndividenti, ma-da un creditore a ciò tenuto ln foza dellbrdinanza oiudice dell?secuzione che ha sospeso ll procedimento esecutlvo ';i sensi deglì artt. 600 e 601 c p c. tale ipotesi, dunque, ricorre una paziale deroga rispetto ofientamento giurispfudenziaie in precedenza citato in quanto il itore procedente gli intervenuti nell'esecuzione e nel giudizio risorio non devono esserc gravati, neppure pazialmente, delle spese, non avendo essi un interesse alla dìvisìone analogo a derivante dalla posizione di diritto sostanzlale propria deì Ìdenti e non agendo in via surrogatoria del debitore. t,

6 E'. infatti, evidente che icreditori sono necessìtatì a divìsione in via strumentale iispetto alla realizzazione del diritto di credito: nella specie si ritorna dunque al generale pdnciè dì soccombenza ìn quanto nei rapporti fra il condividente-debitore e i credìtori appare confìgurabile una vera a propria soccombenza con le relative conseguenze in merito alle spese dì lite iltfrati principi trovano applicazione con riferimento al rapporto fra il 'r/ga"dit*" ed i credìtori, attori, convenuti o intervenuti, tuttì parimenti!' interessati a dare impulso aì processo divisionale o a spiegare intervento al fìne di ottenere la realizzaziane del proprio dìritto di credito. Ciò anche neil'ipotesi in cui icreditori, costituendosi, abbiano - consentito la prosecuzione del giudizio di divisjone verso la conclusione: anche In tal caso le spese devono essere poste a carico della massa e, pedanto, pro quota a carico di ciascun condividentein quanto sostenute nel comune interesse alla conclusione del giudizio divisione. Quanto, invece, ai condìvidenti non esecutati, non vi è alcuna distinzione rispetto alla divisione ordìnaria, né vi è ragione di differenziare il regime delle spese deviando dalla regola dell'interesse comune alla divìsione, sussistendo dunque la solìdarietà con il condividente-debitore solo in propotzione alla propria quota ed entro tale limite: èssi, dunque, non possono essere condannati in via solidale con l'esecutato per I'intero, ma solo limitatamente alla loro quota dì comproprietà.

7 Applicando iali prìncipi al caso di specie, sj devono allora trarre le seguenti concljsìoni: poiché le esecuzioni sono state promosse l'una nei confronti di! ]u, dlllr compfoprierari a seguito del decesso di I-,entrambi (in quanto vidualmente soccombenti) devono essere condaegt -. :sllido a rimborsare sia a parte attrice, sia alla L -,,., À... r ''r,.i '!: iper l'intero le spese solenute (come liquidate nel dispositivo, tenuto.-11 conto delì'attività dell'attività difensiva svolta), essendo stato instaurato il i),1' giudizio all'esclusivo scopo di ottenere ii soddisfacimento deì creditin sede esecutiva; non si deve prowedere sulle spese delle altre parti in quanto non cost'tuite. P.Q.M. Il Tribunale, definitivamente pronunziando, ogni dìversa domanda o eccezione djsattesa e respinta, 1) Dichiara cessdta la materia del contendere; 2) Liquida le spese di lite sostenute dalhttricei:, anticipazioni, euro 1.839,00 per dirjtti ed Euro 1.995,00 per onorari), oltre rimborso forf. spese generali e CPA come per legge; 3) Liquida in via equitativa le spese di lite so CPA come per legge; in Euro 800,00, oltre rimborso fof. spese generali e

8 .i) Ccndinne I -l:onaiefe a a! I n so.d! ira t!a lovara, 2;', ilceîbre 2009 ese Cj ile :!nt? salra lqltidaie' Ì gi!clice.,' 1 loctt. Adele Siar i:).1 1 i-r...-,.-

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