Anno Accademico Laboratorio di metodi per l'insegnamento ai soggetti con minorazioni uditive Prof. Bruno Gervasoni
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1 Anno Accademico Laboratorio di metodi per l'insegnamento ai soggetti con minorazioni uditive Prof. Bruno Gervasoni Una parola può avere tanti significati Prof.ri: Balossi Claudia, Busà Giovanna, Cancelli Claudio, Marino Caterina, Palmieri Orazio
2 1. PREMESSA Durante il corso Laboratorio di metodi per l'insegnamento ai soggetti con minorazioni uditive, dopo aver approfondito gli aspetti teorici, riguardanti le difficoltà legate alle difficoltà uditive, e medico-operativi, inerenti le risorse disponibili per gli interventi mirati al recupero, ci è stato chiesto di ipotizzare un intervento didattico concreto. Sulla base degli stimoli ricevuti ed in seguito ad approfondimenti e ricerche effettuate all interno del gruppo di lavoro, abbiamo deciso di realizzare un Unità Didattica volta a consentire ai ragazzi, con minorazioni a livello uditivo, il superamento delle rigidità semantiche. Il bambino audioleso manca di quelle esperienze che conseguono alla normale esposizione del linguaggio verbale, soprattutto di quella dell interazione, così necessaria allo sviluppo del linguaggio. Egli, malgrado il problema uditivo, ha un apparato fonatorio funzionante e possiede lo stesso desiderio di esprimersi che hanno tutte le persone. Quindi, ciò che manca al bambino sordo non è la voce, ma è soprattutto l incentivo e lo schema concettuale su cui costruire la propria abilità linguistica. Compito allora degli educatori è quello di facilitare questo processo di sviluppo delle abilità e potenzialità del bambino. Gli insegnanti devono tener presente in primo luogo, che se è vero che il deficit uditivo inibisce, frena o altera il processo di elaborazione del linguaggio verbale, esso, tuttavia, lascia inalterati l apprendimento e l uso di forme diversificate di comunicazione, che vanno valorizzate. Inoltre, la capacità comunicativa è insita nel patrimonio genetico delle persone (Chomsky) e si sviluppa spontaneamente in un ambiente che la faciliti. Compito della scuola e soprattutto dei docenti, allora, è quello di creare le condizioni ottimali in modo che stimolando con creatività l apprendimento, il bambino sordo riesca a colmare le lacune che ha sul piano della conoscenza percettiva generale del mondo circostante. Fondamentale, per lo sviluppo del linguaggio è la costruzione del vocabolario personale. L ampliamento del vocabolario del bambino audioleso è uno dei problemi più complessi per i docenti, perché è complicato individuare le parole che il bambino comprende, ma che poi non utilizza attivamente. Il
3 problema primario è dovuto al fatto che le parole hanno più significati (polisemia) e ciò può causare non pochi problemi; per un insegnante, allora, non è significativo sapere il numero delle parole conosciute da bambino, ma è importante analizzare la vastità dell uso che il sordo fa delle parole che conosce. Un campo semantico limitato, infatti, è la principale causa della nascita di equivoci. Infatti, se il bambino impara solo l uso letterale di un termine, allora tutti i sinonimi, i modi di dire, ecc.. possono costituire grandi fonti di equivoci. 2. UNITÁ DIDATTICA Una parola può avere tanti significati La Chiave FINALITÁ Superamento delle rigidità semantiche OBIETTIVI Arricchimento del lessico ( contestualizzazione di una parola in relazione al contesto) Derivazione e alterazione Proverbi/modi di dire Gli audiolesi presentano una notevole povertà e rigidità nell uso del codice lingua, perché tendono a far corrispondere, biunivocamente, una parola a una cosa. Mentre il codice lingua adotta un criterio economico, facendo uso di un solo significante per disegnare molti significati (polisemia). Abbiamo ideato questa unità didattica per promuovere, negli alunni, un uso flessibile del linguaggio. La parola stimolo che abbiamo scelto è: CHIAVE (n.f. pl-i) METODOLOGIA Abbiamo deciso di scomporre l Unità Didattica Una parola può avere tanti significati, in tre fasi: la prima fase Decodificare si propone di far riconoscere la parola tra tante parole. La seconda fase Capire, si propone di
4 riconoscere le capacità legate al riconoscimento dei diversi tipi di chiave con l aiuto di figure ed in contesti linguistici e letterari differenti, di comprendere il contesto della frase in cui è inserita la parola chiave ed attribuire in un brano i diversi significati. La terza fase, infine, Valutare, consente di comprendere la scelta corretta della chiave per l utilizzo che il emittente intende fare. U.D. Una parola può avere tanti significati DECODIFICARE CAPIRE VALUTARE Converged Network Fase 1 Fase 2 Fase 3 FASE 1 CAPACITA DI DECODIFICARE GIOCO 1 Riconoscere la parola fra le altre non parole LIAVE - SIAVE CHIAVE RIAVE GIAVE TIAVE BIAVE MIAVE - ZIAVE GIOCO 2 Giocare con accenti, assonanze e altre affinità PIAVE - FAVE - CHIAVE - GIOAVE - SOAVE - CAVE - GRAVE - NAVE - TRAVE
5 FASE 2 CAPACITA DI CAPIRE GIOCO 3 Aiutandoti con il vocabolario, associa i vari tipi di chiave alle varie immagini CHIAVE inglese d una serratura d oro di volta di violino a tubo a croce usb di basso a T a pipa del cuore
6 GIOCO 4 Scopo del gioco è quello di attribuire il significato corretto allo stesso termine posto in contesti linguistici e culturali differenti. Unisci le parole alle immagini proposte relative al nome CHIAVE e poi al contesto in cui possono essere ritrovate. CHIAVE di violino dal poeta CHIAVE usb dall idraulico CHIAVE del cuore dal musicista CHIAVE a croce dall informatico
7 GIOCO 5 L obiettivo è quello di sviluppare la capacità di cogliere il messaggio di base in discorsi incompleti. Leggi i seguenti brani e cerca di attribuire alla parola chiave i diversi significati elencati: a) sottochiave b) chiavi di lettura c) combinazione chiave d) chiave inglese e) controchiave f) personaggi chiave 1. In una banca solo il direttore ed il capo-cassiere conoscono la... della cassaforte. 2. Nel romanzo I Promessi Sposi, scritto da Alessandro Manzoni, i... sono due: Renzo e Lucia. 3. La nonna tiene... in un portagioie le sue gemme preziose. 4. Oggi la professoressa ha ribadito che ci sono diverse... della Divina Commedia. 5. L idraulico ha utilizzato la... per stringere il bullone di quel tubo che perdeva continuamente acqua. 6. Nelle istruzioni c era scritto di chiudere... tre volte la serratura della porta blindata.
8 GIOCO 6 Leggi il seguente brano e cerca di attribuire alla parola chiave i diversi significati elencati nella parentesi sottostante: Domenica mattina ricevo una telefonata, la voce era inconfondibile, era lei. Mi chiede di incontrarci giù nel parco per una passeggiata. Mi vesto frettolosamente, prendo quel pacchetto che avevo riposto con cura... nell armadio ed esco di casa. Sentivo dentro di me che lei era la... della mia vita e che quello era il momento giusto per farglielo capire. La dolcezza era la sua... che mi aveva fatto innamorare di lei. Finalmente incrocio i suoi occhi, eccola lì, seduta sulla panchina ad aspettarmi. Mi siedo accanto al lei e iniziamo a parlare: il... era stato la felicità che provavamo stando lì insieme. Alla fine mi decido: le consegno quell anello e con esso la... (discorso chiave, caratteristica chiave, chiave del mio cuore, sottochiave, persona chiave) GIOCO 7 Si narra un racconto in cui il nome dell oggetto è storpiato, ma può essere individuato tramite deduzioni ed induzioni (importanza del contesto). La consegna consiste nell ascoltare il racconto e capire di cosa si tratta. Di cosa stiamo parlando? L AVECHI Ieri sono tornato dal mio ultimo viaggio, ero stanchissimo e non appena ho chiuso a AVECHI la porta di casa sono andato subito a dormire. Stamattina, svegliatomi, la prima cosa che ho fatto è stata rivedere, con i miei genitori, le innumerevoli foto scattate durante il viaggio. Il discorso AVECHI è stato la descrizione di Parigi e le caratteristiche AVECHI della cucina francese. Ho copiato le foto sulle AVECHI usb e sono uscito per andare a svilupparle chiudendo a AVECHI la serratura della porta di casa. Subito dopo aver sviluppato le foto sono andato a mostrarle a Giacomo, il mio amico architetto, che guardandole ha particolarmente apprezzato quelle scattate all Arco di Trionfo, monumento AVECHI di Parigi. Da bravo professionista mi ha spiegato la funzione strutturale della AVECHI di volta posta al vertice dell arco.
9 FASE 3 CAPACITA DI VALUTARE GIOCO 8 L obiettivo è quello di comprendere la scelta corretta, tra varie possibilità espressive, in base all intenzione comunicativa che l emittente si è prefissato. Cosa voglio dire con la stessa frase pronunciata in ambiti diversi? Quale tipo di CHIAVE voglio ottenere se pronuncio la stessa frase, in situazioni differenti? a) Cosa vuole ottenere un meccanico che pronuncia la seguente frase? Passami la chiave! b) La mamma che si rivolge al figlio, mentre stanno rientrando a casa, davanti all ingresso? Passami la chiave! c) Mentre un informatico cosa intende pronunciando: Passami la chiave! d) La nonna che tiene in mano il suo prezioso portagioie, cosa vuole ottenere dicendo: Passami la chiave!
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