Complesso vitaminico B

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1 Corso Scienze Tecniche Dietetiche Applicate MED/49 Anno Accademico Complesso vitaminico B Prof.ssa Maria Luisa Eliana Luisi

2 Complesso vitaminico B Il complesso vitaminico B è solubile in acqua per cui le vitamine che vi appartengono sono dette idrosolubili. La B1 è il capostipite di questo gruppo di vitamine molto diffuse tra gli organismi viventi vegetali ed animali.

3 Complesso vitaminico B I componenti di questo gruppo sono: B1 Tiamina B2 Riboflavina PP o B3 Acido nicotinico o niacina B5 o Acido pantotenico o vitamina W B6 o Piridossina o vitamina Y B8 o Biotina o vitamina H B9 o Acido folico o vitamina M B12 o Cobalamina Acido para-aminobenzoico aminobenzoico Inositolo

4 VITAMINA B1 o TIAMINA Storia: : Kazimier Funk nel 1912 la isolò a Londra, comprendendo che questa sostanza rappresentava un fattore alimentare importante, indispensabile per la vita. Essendo un composto organico chiamato amina per la sua formula chimica, il suo scopritore la chiamò vitamina cioè amina per la vita.

5 Vitamina B1 o Tiamina Assorbimento: assorbita rapidamente dall intestino tenue, si lega con l acido fosforico nell intestino e si trasforma nella sua forma attiva: la tiamina-pirofosfato (TPP).

6 Vitamina B1 o Tiamina Questo composto è strettamente legato all utilizzazione degli zuccheri ed al metabolismo energetico cellulare; il suo ruolo si fa sentire quindi su tutti i tessuti in particolar modo sul sistema nervoso. Il nostro organismo non la immagazzina e quando ne è saturo la espelle.

7 Vitamina B1 o Tiamina Il suo ruolo si fa sentire quindi su tutti i tessuti in particolar modo sul sistema nervoso.

8 Vitamina B1 o Tiamina Fabbisogno: i nutrizionisti consigliano che se ne assuma 0,4 mg ogni 1000 calorie introdotte con la dieta; il suo fabbisogno aumenta quanti più zuccheri assumiamo con la dieta.

9 Vitamina B1 o Tiamina Alimenti ricchi di Vit. B1: vegetali: legumi, cereali, noci, germe di grano, crusca, lievito di birra carni: carne magra e pesce latte Cottura e raffinazione: con questi processi se ne perde il % del totale.

10 Vitamina B1 o Tiamina Carenza: gli effetti della sua carenza si notano subito, anche dopo pochi giorni di dieta scarsa di VitB1. La malattia che deriva da un grave deficit di VitB1, è il beri-beri, caratterizzata da notevole debolezza muscolare e sofferenza neurologica causata da una neurite periferica con disturbi sensitivi a carico delle estremità degli arti.

11 Vitamina B1 o Tiamina Anche il cuore perde efficienza con conseguente comparsa di palpitazioni e alterazioni all ECG. Il beri-beri è stato osservato per la prima volta nel 1800 in Estremo Oriente quando furono importati i mezzi di raffinazione del riso. Gli abitanti persero così la loro fonte più importante di VitB1, la cuticola del riso e svilupparono la malattia.

12 Vitamina B1 o Tiamina Sindrome di Wernicke-Korsakoff: sindrome caratterizzata da notevole stato carenziale in cui il deficit di VitB1 si ripercuote in maniera drammatica sul sistema nervoso centrale causando incoordinazione motoria, paralisi dei muscoli oculari e loro movimenti involontari fino alla comparsa di gravi turbe mentali con ripercussioni sull apprendimento e sulla memoria.

13 Vitamina B1 o Tiamina Sindrome di Wernicke- Korsakoff: Questa sindrome colpisce gli etilisti che si trovano in carenza per due motivi: l introito diminuisce perché questi soggetti non si alimentano a sufficienza e perché la tiamina non viene attivata nel fegato perché questo è gravemente compromesso dall alcol. Questa sindrome si risolve somministrando tiamina al paziente.

14 Vitamina B1 o Tiamina Gravidanza: in corso di gravidanza in seguito a carente assunzione o perdita a causa del vomito, possono presentarsi delle neuriti che si risolvono con la somministrazione della tiamina.

15 VITAMINA B2 o E la vitamina maggiormente distribuita in natura ed è molto sensibile ai raggi luminosi (il latte se esposto alla luce del sole in estate può perdere fino al 90% del suo contenuto in riboflavina). RIBOFLAVINA

16 VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA La riboflavina (o vitamina B2) venne isolata per la prima volta nel 1927 ad opera di Paul Gyorgy. Successivamente si vide anche che il latte presenta elevate concentrazioni di tale sostanza che, per tale motivo, all'inizio venne denominata lattoflavina. In un primo tempo era stata denominata vitamina G. Il chiarimento della sua struttura chimica e la constatazione della presenza di una molecola di ribitolo fece sì che il nome della vitamina venne cambiato in quello di riboflavina.

17 VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA Assorbimento: assorbita nell intestino viene trasformata nella forma attiva FAD e FMN (flavin-adenin-dinucleotide) (flavinmononucleotide), che sono coenzimi cioè fattori implicati in processi cellulari nel metabolismo degli zuccheri, acidi grassi, aminoacidi e nella costruzione del DNA (purine).

18 VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA Fabbisogno: il fabbisogno dipende dalla quantità di calorie introdotte con la dieta essendo coinvolta nella gestione dell energia corporea. Vengono in genere raccomandati 0,6 mg ogni 1000 calorie ingerite anche se la necessità varia in funzione dell età, del sesso e dell attività di ciascuno.

19 VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA Fonti: ampiamente diffusa in natura, nel mondo vegetale ed animale. Le fonti principali sono: il lievito di birra, il fegato, il latte e i formaggi in particolare il caciocavallo, il gorgonzola, il pecorino, il tuorlo d uovo, e i vegetali a foglia verde.

20 VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA Purtroppo gran parte viene persa durante la cottura o in altri metodi di trattamento; il surgelamento della carne riduce del 50% il contenuto di B2.

21 VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA Deficit: anche nei paesi ad alto tenore di vita possono aversi carenze di VIT B2 non marcate ma tali da provocare un corteo di sintomi. In genere vengono colpiti i bambini, e le donne in gravidanza, chi fa uso di antibiotici (la riboflavina viene in parte prodotta dalla normale flora intestinale) e in chi soffre di malassorbimento. In genere si associa a carenza anche di altre vitamine.

22 VITAMINA B2 o RIBOFLAVINA Sintomi legati alla carenza sono: cheilosi (fessurazioni delle labbra), stomatite angolare (fessurazioni agli angoli della bocca), glossite (infiam-mazione della lingua che appare arrossata secca e dolente), dermatite seborroica (untuosità del volto in particolare del naso e delle palpebre), intolleranza alla luce con occhi che lacrimano e si arrossano facilmente, debolezza muscolare, formicolio e bruciore alle gambe.

23 VITAMINA PP o B3 NICOTINAMIDE Il nome vitamina PP deriva dalla scoperta che la sua presenza previene la pellagra (pellagra preventive)

24 Vitamina PP o B3 E presente negli alimenti di origine animale (per lo più nel fegato, rene e cuore) e nella farina di frumento integrale. Il fabbisogno giornaliero è calcolato intorno a 19 mg per l uomo l e 14 mg per la donna; in gravidanza deve essere aumentato a 15 mg e durante l allattamento a 17 mg.

25 Vitamina PP o B3 La sua carenza causa la pellagra (glossite, stomatite, dermatite, diarrea, demenza). Si ammalano di pellagra gli individui che si nutrono prevalentemente di mais dove la vitamina si trova in forma non assorbibile.

26 B5 o Acido pantotenico o vitamina W Nel 1936 venne individuato un fattore la cui carenza nella dieta provocava la pellagra dei polli. Gran parte dell'acido pantotenico viene ottenuto, nella dieta, dall'idrolisi, a livello dell'intestino, del Coenzima A ed esso viene poi assorbito mediante un meccanismo di trasporto attivo dipendente dal Na.

27 B5 o Acido pantotenico o vitamina W Il Coenzima A (CoA) funziona come trasportatore di gruppi acili e acetili e, come tale, entra nelle vie metaboliche dei carboidrati, degli aminoacidi, degli acidi grassi, dei composti steroidei e dei corpi chetonici.

28 B5 o Acido pantotenico o vitamina W L'acido pantotenico è ubiquitario. Si trova, in particolare, nel fegato, nel lievito di birra, crusca di frumento, semi di sesamo, pappa reale, semi di girasole, soia, uova, piselli secchi, farina integrale di grano saraceno e nei legumi.

29 B5 o Acido pantotenico o vitamina W Data la grande diffusione dell'acido pantotenico in natura, non è possibile avere un quadro chiaro degli effetti della carenza di acido pantotenico in quanto si accompagnano a stati di denutrizione e di ipovitaminosi.

30 B5 o Acido pantotenico o vitamina W L'apporto giornaliero, al momento, non sembra ben definito. Ci si orienta, tuttavia, su di una dose giornaliera di mg. Non sono noti effetti tossici, acuti o cronici, da alti dosaggi di acido pantotenico.

31 VITAMINA B6 PIRIDOSSINA E composta da tre vitamine Piridossina, Piridossale, Piridossamina, che vengono trasformate nell organismo in Piridossal-fosfato che rende possibile il metabolismo delle proteine, grassi e zuccheri.

32 VITAMINA B6 PIRIDOSSINA Fabbisogno: Il fabbisogno dipende dalla quantità ingerita con la dieta ed è stato calcolato che siano necessari almeno 15 microgrammi di vitb6 per ogni grammo di proteine alimentari ingerite ossia l assunzione raccomandata è di 1,5 mg al giorno (LARN).

33 VITAMINA B6 PIRIDOSSINA Escrezione: essendo idrosolubile, viene escreta nelle urine. Depositi: è notevolmente diffusa negli alimenti, dalla carne ai fagioli, dalle banane ai formaggi, dalle uova ai cereali integrali. Durante la lavorazione degli alimenti ne viene persa fino al 70%.

34 VITAMINA B6 PIRIDOSSINA Deficit: la sua carenza è rara e determina dermatite, anemia microcitica, aumento della sideremia. La carenza di B6 comporta anche un deficit di GABA (a. gammaaminobutirrico) con conseguente infiammazione dei tronchi nervosi, distruzione della guaina lipidica che li avvolge e conseguente comparsa di convulsioni.

35 VITAMINA B6 PIRIDOSSINA La carenza di vit B6 comporterebbe un aumento dell omocisteina, aminoacido che sembra essere in relazione con l aterosclerosi e alla comparsa di malattie cardio-vascolari...

36 B8 o Biotina o vitamina H Denominata vitamina H (o vitamina I) nella nomenclatura tedesca, vitamina B7 in quella anglosassone, vitamina B8 in quella francese.

37 B8 o Biotina o vitamina H Individuata nel 1931 n animali nutriti esclusivamente con albume d'uovo causò alterazioni cutanee e della crescita; infatti l avidina l contenuta in questo alimento, la lega rendendola indisponibile per l assorbimento. l La vitamina libera viene assorbita a livello dell'ileo e del digiuno.

38 B8 o Biotina o vitamina H La biotina è presente sia nel regno animale che in quello vegetale. Si trova anche nel latte, nei latticini, nel tuorlo dell'uovo e nei frutti di mare. Nei vegetali soprattutto, è legata alle proteine per cui la sua biodisponibilità è più bassa. La biotina è prodotta in elevate quantità anche dai batteri intestinali.

39 B8 o Biotina o vitamina H Gli stati carenziali sono rari. Possono manifestarsi in individui che consumano grandi quantità di uova crude od alla coque (le uova cotte, invece, non hanno tale effetto in quanto la cottura denatura l'avidina). In passato sono stati anche descritti casi di carenza in individui nutriti solo per via parenterale. Sembra che anche gli antibiotici danneggiando la flora batterica intestinali possano provocare carenza di biotina. La carenza può portare a lesioni cutanee tipo desquamazioni.

40 B8 o Biotina o vitamina H Essendo presente in molti alimenti e prodotta dai batteri intestinali, non è al momento ben chiaro quali possono essere i livelli di assunzione raccomandabili. Sono indicati, comunque, livelli di µg giornalieri. Non si conoscono fenomeni di tossicità da biotina fino ai 10 mg/die.

41 ACIDO FOLICO Il suo nome deriva da folium cioè foglia perché isolato la prima volta nel 1940 dalle foglie degli spinaci. Con questo nome si fa riferimento ad un gruppo di suoi derivati, i folati. L acido folico fa parte del complesso vitaminico B.

42 Acido folico LARN: il livello di assunzione raccomandato è di 200 (400) microgrammi al giorno; nelle gestanti questo fabbisogno raddoppia perché il feto utilizza quello materno. Una forte carenza può provocare nel nascituro gravi malformazioni come l anencefalia e la spina bifida.

43 Acido folico Assorbimento: Viene assorbito dall intestino e trasformato poi nella forma attiva, l acido tetraidrofolico THF e serve come trasportatore di piccole molecole nel metabolismo degli aminoacidi e nella sintesi del DNA ed RNA. In questo meccanismo è compresa anche la Vit B12.

44 Acido folico Deficit: la sua carenza determina la comparsa di globuli rossi immaturi (anemia megaloblastica) e una alterata funzione intestinale con conseguente malassorbimento dei grassi.

45 Acido folico Deposito: Nell organismo è depositato nel fegato e viene escreto tramite la bile e le urine.

46 Acido folico L uomo assume i folati dagli alimenti. Alimenti ricchi di acido folico: - le carni in particolare fegato di bovino e frattaglie - i vegetali in particolare fagioli, pomodori, germe di grano, asparagi, finocchi, spinaci, lattuga, prezzemolo e cavolo - le uova - i formaggi

47 Acido folico La carenza nella maggior parte della popolazione è dovuta alla cottura che si riduce del 50%. La macinatura del grano li riduce del 90%; è per questo che negli USA la FDA ha imposto la fortificazione del grano con acido folico.

48 Acido folico Sovradosaggio: può essere ben tollerato ma maschera un deficit di Vit B12 che può mettere a repentaglio il sistema nervoso. Si consiglia ai vegetariani e agli anziani di fare supplementazione con cautela e comunque di non superare i 5 mg/die.

49 Acido folico Prevenzione: con altre vitamine del gruppo B è coinvolto nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, riducendo la concentrazione nel sangue dell omocisteina che al contrario è un fattore favorente.

50 Vitamina B12 COBALAMINA Comprende un gruppo di sostanze al centro delle quali sta un atomo di cobalto; nel complesso infatti si chiamano cobalamine.

51 Vitamina B12 La sua carenza determina: L anemia megaoloblastica cioè la presenza nel sangue di globuli rossi immaturi e quindi incapaci di svolgere la loro funzione normale. Demielinizzazione delle fibre nervose del midollo spinale.

52 Vitamina B12 Per essere assorbita dall intestino deve prima legarsi ad una proteina secreta dalla parete gastrica detta fattore intrinseco. L anemia megaloblastica raramente è dovuta a carenza nella dieta. Più frequentemente è dovuta a cattivo assorbimento in seguito a distruzione delle cellule gastriche che producono il fattore intrinseco o ad anomalie genetiche che determinano un deficit di questa proteina. In questi casi la somministrazione di B12 deve avvenire solo per i.m.

53 Vitamina B12 La quantità che dobbiamo assumere ogni giorno, raccomandata è di 2 microgrammi al giorno. I I vegetali ne sono privi e per questo si raccomandano ai vegetariani stretti supplementazioni con integratori di cianocobalamina e in particolare per le donne in gravidanza e per il nascituro.

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